MECCANICA
VARIA IN "OTTIMA SALUTE"
Milano, 5 luglio 1999 - Dai dati presentati all'assemblea annuale dell' ANIMA (Federazione
delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia e Affine) emerge la conferma
delle previsioni di ulteriore crescita del settore con fatturato 1998 di 55.580 miliardi
(1997: 54. 014) pari a +2, 9% in valore e +2, 5% in termini reali. L'aumento è stato
sostenuto principalmente dall'export (+4, 3% a 25.970 miliardi con quota export/fatturato
46, 7). La domanda interna è cresciuta dell'1, 7% in valore a 29.610 miliardi. Lo
sviluppo dell'attività produttiva non ha tuttavia esercitato riflessi sull'occupazione
che, invece, ha segnato una ulteriore flessione dell'1, 3%. Sul mercato internazionale, le
imprese italiane hanno lasciato i perdenti mercati asiatici (vendite 18, 2%) cercando,
invece, di consolidare la presenza in Europa (+ 6, 8%) e sviluppando l'attività americana
con incremento del 19, 5% delle vendite in Nord America e dell'11, 7% in Centro Sud
America. Le importazioni, aumentate del 12, 4%, sono per l'81% di provenienza europea:
sull'argomento è stata segnalata "la crescente preoccupazione delle aziende italiane
per l'incremento del valore dei prodotti importati dall'area asiatica (+6, 4%)
estremamente competitivi in termini di prezzi. I migliori risultati sono stati conseguiti
dalle Macchine ed impianti per la movimentazione delle merci con +7% in valore, dalle
Macchine ed impianti per l'industria alimentare (+6, 3%) e dagli Impianti ed
apparecchiature per la difesa ambientale (+5, 5%). Positive anche le previsioni per
l'intero settore della meccanica varia con andamenti differenziati tra i vari comparti:
secondo ANIMA, nel 1999 le imprese potrebbero raggiungere un fatturato di 57.581 miliardi
(cioè pari a +3, 6% in valore e +2,1% in volume). È stato anche sottolineato che, per la
prima volta da alcuni anni, sarà il mercato interno a trainare lo sviluppo con una
prevista crescita del 4, 8% contro un +2, 2% per l'export. Si prevede anche una
sostanziale stabilità per i livelli occupazionali ed un rilancio degli investimenti. Il
presidente della federazione, Enrico Massimo Carle, ha affermato che "il modello
italiano funziona: la deverticalizzazione dei processi produttivi e la valorizzazione di
economie di specializzazione ha portato i suoi frutti. La meccanica italiana è un sistema
che predilige un ricorso esteso agli scambi di mercato in luogo di una realizzazione
interna di input, scelta che ha permesso alle imprese di consolidarsi sul mercato interno
ed estero. Siamo secondi solo alla Germania che, per quanto riguarda la meccanica, sta
conoscendo un lento declino". Carle ha anche detto che, data la struttura del mercato
interno e internazionale, "siamo condannati a esportare". ICE e SACE stanno
facendo qualche passo avanti rispetto al passato per dare servizi alle imprese sul fronte
dell'internazionalizzazione. Si nutrono anche grandi speranze nella SIMEST che ha
fortemente ampliato i suoi strumenti di intervento. Rimangono però alcuni ostacoli ad una
ulteriore seria crescita sul mercato mondiale: il primo è di ordine culturale e non
riguarda solo la cultura di impresa, ma la formazione in senso generale, ad iniziare
dall'istruzione secondaria storicamente obsoleta ed inefficace . Un pò meglio va quella
universitaria dove di recente si stanno affermando corsi di laurea breve e maggiore
integrazione con il mondo dell'impresa. Per il sistema paese Carle ha proseguito rimane il
nodo strutturale dei tagli alla spesa pubblica per diminuire la pressione fiscale,
riallineare la tassazione sui profitti alla media europea (35%) e in tal modo liberare
risorse per gli investimenti: "Questa rimane comunque, a mio parere, una chimera
visto che non si ha il coraggio d interventi decisivi come la liberalizzazione del costo
del lavoro per creare più flessibilità o come la riforma delle pensioni. Ritengo che il
governo stia compiendo un grave errore facendo marcia indietro su questo tema, spaventato
dalla pressione dei sindacati. C'è , infine, la questione dello sportello unico per le
imprese, un'altra innovazione che concretamente non esiste. La miriade di domande,
permessi, autorizzazioni scoraggia radicalmente gli investimenti stranieri 'green field'.
I capitali stranieri che entrano sono sempre destinati ad impadronirsi di imprese
esistenti solo per acquisire quote di mercato. In tal modo gli investimenti stranieri che
vengono fatti non hanno effetto alcuno nè sullo sviluppo nè sull'occupazione".
All'assemblea ANIMA, nel corso della quale sono anche stati conferiti i premi all'export
destinati alle aziende che si sono particolarmente distinte nell'esportazione, sono
intervenuti anche il ministro del Commercio con l'Estero Piero Fassino e il presidente di
Confindustria Giorgio Fossa.
MARCO DE BENEDETTI E' IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DI TIM DIRETTORE
GENERALE È MAURO SENTINELLI
Torino, 5 luglio 1999 - Nel corso dell'assemblea degli azionisti di TIM, che si è svolta
venerdì 2 luglio, è stato nominato il nuovo Consiglio d'Amministrazione, confermando in
sette il numero dei componenti. I Consiglieri, che resteranno in carica per il triennio
1999-2001, sono Roberto Colaninno, Marco De Benedetti, Umberto Nicodano, Guido Ferrarini,
Paolo Savona, Massimo Brunelli, e Andrea Camanzi. Il Consiglio d'Amministrazione di TIM,
che si è riunito al termine dei lavori dell'Assemblea, ha deliberato di conferire la
carica di Presidente a Roberto Colaninno, e quella Vice Presidente a Umberto Nicodano.
L'Amministratore Delegato di TIM è Marco De Benedetti, e il Direttore Generale sarà
Mauro Sentinelli. Il rinnovo delle cariche della società si inserisce in un momento di
particolare crescita per TIM, che si conferma leader europeo per le telecomunicazioni
mobili e primo operatore al mondo per il GSM. L'azienda ha chiuso infatti il primo
semestre '99 superando i 16 milioni di clienti (30.6.99), registrando dunque un incremento
rispetto al 1° semestre '98 superiore a 4 milioni e 700.000 clienti. Seconda società
italiana per capitalizzazione di Borsa (93.924 miliardi a fine '98), TIM è presente in
tre continenti (Europa, America Latina e Asia) dove ha portato il proprio know-how e le
proprie tecnologie per contribuire ad aprire nuovi mercati.
INDAGINE CONTINUA SULLE
RADIO PER CONOSCERE GLI ATTEGGIAMENTI ED I CONSUMI
Milano, 5 luglio - 1999 - In risposta alla crescente richiesta del mercato, l'istituto
CIRM ha dato il via a Radio Track una società nata per fornire continuativamente e
tempestivamente l'analisi degli atteggiamenti e dei comportamenti dei radioascoltatori. La
nuova attività consiste nell' analizzare la dinamica qualitativa dell'ascolto e studia le
abitudini e le tendenze al consumo diventando così è un nuovo riferimento per radio,
agenzie di pubblicità, centri media, editori e grandi aziende industriali. Obiettivo
principale è quello di individuare le modalità legate alle componenti qualitative
dell'ascolto radiofonico: l'ora di ascolto, la stazione, i generi musicali, i programmi
preferiti, il luogo d'ascolto, le duplicazioni di ascolto, la fedeltà, lo
zapping, la qualità e le relazioni del mezzo con gli altri media. "Seguiremo momento
per momento tutte le novità del mercato" ha affermato Andrea Cimenti ideatore di
questo nuovo metodo di indagine al quale hanno collaborato anche Francesca Roncaldier ed
Alessandro Barboro. Radio Track fornisce ogni mese l'analisi su 3.000 interviste delle
abitudini e le tendenze al Consumo (dirà pertanto quanti ascoltatori per ogni singola
emittente compreranno un determinato prodotto, quanto spenderanno, come lo sceglieranno,
dove si informeranno, ed altro ancora e ogni trimestre l'analisi su 9.000 interviste per
lo studio delle abitudini di ascolto (in modo da misurare le variazioni comportamentali in
funzione delle stagioni, di Natale come dell'estate, dei grandi eventi musicali, di quelli
sportivi, ecc. ). Radio Track consente di entrare nel mondo della radio e dei suoi
ascoltatori, è un' indagine di tipo continuativo che si basa sulla filosofia del tracking
study: 100 interviste al giorno (over 11 anni), 3. 000 al mese, 36. 500 all'anno. Lo scopo
è quello di ammortizzare al massimo i possibili errori sistematici "spalmando"
la rilevazione su un arco temporale continuo, piuttosto che concentrare tante interviste
in brevi periodi. Tutti i giorni dell'anno, sabato, domenica, Natale, Ferragosto
l'inadgine non si ferma mai. Le interviste sono di tipo telefonico e vengono effettuate
tramite sistema CATI (Computer Assisted Telephone lnterview). Il campione è di tipo
stratificato per quote, con selezione casuale dei nominativi dall'elenco telefonico con
passo di campionamento randominato. I Comuni scelti come punti di campionamento sono circa
600 a livello bisettimanale e vengono ruotati secondo precise regole.