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PVC:
SICUREZZA E AMBIENTE. FATTURATO 10.000 MLD.25.000 ADDETTI Milano
Il Centro di Informazioni sul PVC e Federchimica hanno presentato a Milano
il primo rapporto sull'industria italiana del PVC elaborato da una
indagine del Centro per l'Innovazione e la Ricerca Chimica (CIRC) di
Federchimica. Graziano Vidotto, del CIRC, ha riferito che per il 1998 il
bilancio socio-economico dell'intera filiera del PVC è rappresentabile da
circa 10.000 miliardi di fatturato e 1200 aziende con 25.000 addetti
diretti che forniscono il mercato e la società italiana di manufatti e
beni destinati a settori applicativi e industriali quali edilizia,
imballaggio, isolamento elettrico, tempo libero e dispositivi medicali.
Vidotto ha anche detto che"la sicurezza dei manufatti in PVC è
garantita dalle esistenti norme e legislazioni specifiche dei singoli
settori applicativi come dispositivi medicali, imballaggio alimentare,
trasporto di fluidi in edilizia e nei lavori pubblici e comportamento al
fuoco. All'interno del rispetto delle norme e leggi che si basano sulle
migliori conoscenze scientifiche, esistono per l'industria del PVC, così
come per tutte le attività umane, ulteriori margini di lavoro per
aumentare la sicurezza e la compatibilità ambientale. Su questi
l'industria italiana del PVC è determinata a procedere al passo con lo
sviluppo delle conoscenze ( che essa contribuisce a promuovere) cercando
di capire il più possibile in anticipo potenziali problemi, sia pure
piccoli, per poterli risolvere". Vidotto ha anche affermato che
"apertura, trasparenza e disponibilità al confronto con tutti gli
interssati sono una scelta strategica dell'industria italiana del PVC per
aumentare le conoscenze e per fornire alla società prodotti sempre più
sicuri e rispondenti alle esigenze dei consumatori". Guido Venturini,
direttore generale di Federchimica, ha detto che "l'industria chimica
di produzione del PVC ha un considerevole peso socio-economico nel nostro
Paese, sia sul piano dei prodotti, sia per quanto riguarda le dimensioni,
con 1400 miliardi di fatturato e 1400 addetti, rappresentando il 10% del
settore cloro-soda e oltre l'11% della chimica italiana". Venturini
ha aggiunto che l'industria del PVC, ma anche quella del cloro-soda, hanno
sviluppato e adottato particolare attenzione ai problemi della sicurezza,
dell'ambiente e della salute, partecipando al programma Responsible Care
promosso in Italia da Federchimica nel 1992. Le imprese che partecipano a
Responsible Care portano avanti un'ampia e articolata azione di
prevenzione e di miglioramento continuo delle proprie performance
ambientali e di sicurezza, azione che ha comportato nel 1998 investimenti
in questo campo di circa 1500 miliardi.I risultati si sono visti tra il
1989 e il 1998: ad esempio, le emissioni in acqua sono calate del 58 % e
quelle in aria del 90%". Alla riunione sono intervenuti anche il
professor Marco Maroni, docente all'Università di Milano, e il dottor
Roberto Fanelli, direttore del Dipartimento di Ambiente e Salute
dell'Istituto Mario Negri: Maroni ha detto che dal punto di vista della
Medicina del lavoro "siamo ragionevolmente convinti che le condizioni
di lavoro negli impianti attuali di produzione di CVM/PVC sono sicure e
confrontabili con quelle che ci sono nella lavorazione delle altre
sostanze chimiche: naturalmente, la situazione attuale viene tenuta sotto
stretta e continua osservazione, anche attraverso miglioramenti nella
strumentazione e nelle metodologie, per quanto riguarda livelli espositivi
e controlli della salute". Fanelli ha detto che i settori
dell'imballaggio alimentare e medicale, come pure prer i giocattoli
destinati ad essere succhiati e masticati esiste un quadro legislativo
italiano di riferimento che include una lista positiva di materiali e
additivi utilizzabili e prevede controlli e verifiche sui manufatti per
assicurare la loro non influenza sulla qualità dell'alimento e del
farmaco e sulla salute dell'utente. Specificatamente la migrazione di
sostanze chimiche dagli imballaggi ai prodotti in essi contenuti e dai
giocattoli agli utenti è definita da normative e leggi, basate sulle
migliori conoscenze tossicologiche esistenti ed il rispetto di queste
garantisce la pratica assenza o meglio la minimizzazione dei rischi a
livelli infinitesimali".(Omniapress) SCOMMESSE
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