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VISA INTERNATIONAL: 10 MILIONI DI CARTE IN ITALIA IL
MOBILE-COMMERCE E RIDUZIONE DELLE COMMISSIONI PER GLI ISTITUTI FINANZIARI
SOCI VISA: - 87 MILIONI DI EURO
Milano, 19 aprile 2000 -10 milioni di carte Visa in Italia a fìne
febbraio 2000: ecco l'eclatante risultato annunciato oggi alla stampa da
Visa Intemational. Il maggiore sistema mondiale di pagamento al consumo
conferma una notevole crescita nella penisola rispetto all'anno
precedente. Basti pensare che a fìne dicembre 1999 il numero di carte in
circolazione raggiungeva già i 9, 7 milioni registrando un tasso di
crescita annuo pari al 17% e il tasso di incremento del numero di
transazioni e del volume totale di spesa si attestava sul 20% annuo.
L'andamento del mercato italiano appare molto positivo anche in relazione
ai valori medi di crescita degli altri paesi europei, dove il numero di
carte Visa è aumentato del 15% a fronte di un aumento del numero delle
transazioni del 15% e del volume totale di spesa del 17%. Nel 1999 i
titolari italiani di carte Visa hanno effettuato 180 milioni di
transazioni, per un volume totale di spesa di 32.500 miliardi di lire. II
numero medio di transazioni per carta è di 19, 1 (+8%), mentre il valore
medio di ogni transazione risulta di 180 mila lire, a fronte di una spesa
media annua per carta di 3, 6 milioni di lire. Ciò testimonia che gli
italiani apprezzano sempre più l'utilizzo della carta di pagamento come
alternativa al denaro contante anche per acquisti di piccolo importo.
Acquisti che nell'85, 3% dei casi avvengono sul territorio italiano,
mentre solo nel 14, 7% all'estero. Fra i diversi tipi di carta dedicati
alla clientela privata, Visa Electron, la carta di pagamento ad esclusivo
utilizzo elettronico, ha registrato un incremento significativo del volume
di spesa (+44, 8%) raggiungendo i 2.190 miliardi di lire a fronte di un
aumento del numero di carte in circolazione del 32, 1% (2, 6 milioni). Per
quanto riguarda i prodotti per le aziende, Visa ha consolidato nel corso
del 1999 la propria leadership nel mercato italiano, garantendo l'offerta
più completa in Italia di carte di pagamento per le aziende. Visa
Business, Visa Corporate e Visa Purchasing (452.000 unità, +17%) hanno
registrato un incremento del 22, 5% nel volume totale di spesa annuo
(3.334 miliardi di lire) e nel numero di transazioni che hanno sfiorato i
16, 5 milioni. Gabriele Cappelletti, Senior Vice President, Relationship
Management, Visa International ha dichiarato: "Siamo molto
soddisfatti per la crescita conseguita da tutti i nostri prodotti in
Italia. Ben 10 milioni di italiani possiedono una carta Visa, dando prova
di considerarla come il migliore sistema di pagamento al consumo. Infatti
Global Brand Monitor, qualificato istituto di ricerca internazionale,
indica Visa come il marchio di sistema di pagamento più riconosciuto dai
consumatori italiani". "Thè Future takes Visa", ovvero
"Nel futuro c'è Visa" è lo slogan che Visa ha adottato per le
sue campagne pubblicitarie. "Per il futuro - ha aggiunto Cappelletti
- proseguirà il nostro impegno nello sviluppo di prodotti di pagamento
sempre più sicuri e facili da usare, caratterizzati da elevati contenuti
tecnologici. In testa alle priorità c'è il commercio elettronico per il
quale saranno annunciate a breve importanti novità". "Il
mobile-commerce rappresenta per Visa una parte importante delle strategie
di sviluppo del commercio elettronico: il telefono cellulare infatti si
sta trasformando gradualmente in un canale di accesso ad Internet
alternativo al personal computer", così ha aperto il suo intervento
Bruno Degiovanni, Senior Manager Electronic Commerce, Visa International.
"Questo è un settore nel quale l'Europa è all'avanguardia anche
rispetto agli Stati Uniti. Negli Usa infatti la penetrazione dei personal
computer raggiunge il 50% della popolazione, mentre i telefoni cellulari
sono solo agli albori della loro diffusione. In Europa invece il numero
dei cellulari è elevatissimo e corrisponde al numero delle carte Visa in
circolazione (155 milioni). Perciò Visa sta lavorando per lo sviluppo di
soluzioni avanzate di mobile-commerce, campo nel quale vanta già la
leadership a livello europeo". Alla luce dei nuovi trend di mercato,
che richiedono di adattare le applicazioni di pagamento a dispositivi
innovativi, Visa sta sviluppando delle soluzioni corrispondenti ai
requisiti fondamentali legati al proprio marchio: sicurezza, semplicità
di utilizzo, accettazione globale e convenienza. Con l'obiettivo quindi di
realizzare standard aperti ed interoperabili a livello globale, Visa ha
raggiunto accordi di partnership con società leader nella fornitura di
tecnologie avanzate, quali Ericsson, Nokia, Gemplus ed è stata il primo
sistema di pagamento ad aderire al Wap Forum. Buone notizie anche per gli
istituti finanziari soci di Visa Intemational. E' stata annunciata la
riduzione del costo dei servizi per l'anno finanziario in corso per un
ammontare non inferiore a 53 milioni di euro. Questo taglio, sommato
all'ulteriore riduzione di 34 milioni di euro del 1999, si traduce in una
restituzione da parte di Visa Eu di ben 87 milioni di euro ai propri
istituti finanziari soci. Ciò significa che dall'anno fiscale 1998 sono
stati restituiti alle banche 168 milioni di euro e che le commissioni
praticate da Visa Eu sono più economiche del 29% rispetto a quelle del
concorrente più vicino. "Avevamo promesso ai nostri soci di rendere,
entro tre anni, i servizi offerti da Visa Eu meno costosi del 25% rispetto
alla concorrenza" mantenendone e migliorandone la qualità. Oggi
possiamo affermare di aver rispettato l'impegno con un anno d'anticipo,
grazie ad un attento controllo dei costi, ad una costante crescita del
volume d'affari ed ai ritornii sugli investimenti. Allo stato attuale Visa
è più conveniente del 29% rispetto al suo concorrente più
immediato" - spiega Steve Perry, Executive Vice President,
Relationship Management, Visa Regione Eu "Continueremo nello sviluppo
del nostro programma aggressivo di ritocco dei prezzi, basato su solide
pratiche economiche, quali le economie di scala che portano ad una
riduzione delle commissioni; una diminuzione dei "sussidi
incrociati", una maggiore trasparenza dei prezzi; e soprattutto
l'adozione di uno schema tariffario basato sull'effettivo utilizzo e su un
maggiore livello di qualità dei servizi". La nuova struttura
organizzativa centrale supporta ed agevola le singole regioni in cui Visa
Intemational è articolata. Gran parte della più recente riduzione delle
commissioni deriva da risparmi ottenuti grazie a guadagni sugli
investimenti e a processi di riorganizzazione. Il nuovo Centro si occupa
della pianificazione delle strategie di business globali e della
definizione di piattaforme e standard di pagamento a livello mondiale. Lo
sviluppo dei prodotti, il marketing e le relazioni con gli istituti
finanziari soci sono funzioni che rimangono di competenza delle Regioni.
"Continueremo ad offrire ai nostri soci una scelta sempre più ampia,
maggior valore aggiunto, miglior controllo dei costi e maggiore
trasparenza", aggiunge Steve Perry. A dicembre 1999, il volume totale
di spesa dei titolari di carte Visa nella Regione Eu è aumentato del 17%
rispetto al dicembre 1998, raggiungendo 507 miliardi di euro. Di questa
somma, 312 miliardi sono stati spesi presso gli esercizi commerciali (+18%
rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso). Analogamente, il numero di
carte in circolazione è aumentato del 15% raggiungendo i 155, 4 milioni.
Ciò significa che i titolari di carta Visa in Europa spendono 1 milione
di euro al minuto, e che ogni secondo e mezzo viene emessa una nuova carta
Visa, Infolink: www.visa.com .
PRIVATE EQUITY E VENTURE CAPITAL: +88% DEGLI
INVESTIMENTI NEL 2000 +225% DEI CAPITALI DESTINATI AD IMPRESE HIGH TECH.
NEL PERIODO '90 - 99 IL RENDIMENTO ANNUO SALE AL 40, 3%
Milano, 19 aprile 2000 - Aifi, l'Associazione degli Investitori
Istituzionali nel Capitale di Rischio, nel corso del convegno annuale che
si è svolto a Milano nella sede di Assolombarda, ha presentato i
risultati raggiunti dal mercato italiano del private equity e venture
capital, nel 1999. "Il 1999 - ha detto il Presidente di Aifi, Marco
Vitale - è stato un anno di crescita eccezionale per il settore, con una
crescita degli investimenti dell'88% rispetto all'anno precedente".
"I risultati - ha spiegato Vitale - sono il frutto della sempre più
stretta integrazione dell'economia italiana con l'economia internazionale.
Ma derivano anche dal fatto che il mondo imprenditoriale italiano è molto
più articolato, dinamico e attento alle possibilità offerte dal mercato
finanziario. Questo è, a sua volta, articolato ed offre possibilità e
strumenti diversi in funzione delle specifiche necessità imprenditoriali.
Anche sul fronte politico-amministrativo, pur nella tradizione italiana di
centralismo e conservatorismo, si registrano significativi progressi che
rendono anche il discorso e la collaborazione con questo mondo più
agevole e fruttuoso", Vitale, durante il convegno che ha visto la
partecipazione, tra gli altri, del Ministro del Commercio con l'Estero,
Piero Fassino, ha presentato il Manifesto Aifi per "lo sviluppo degli
start up tecnologici e delle growing company" redatto in
collaborazione con importanti e qualificate personalità del mondo
scientifico, che hanno anche dato la loro disponibilità a partecipare ai
lavori della Commissione contro lo Sperpero dell'Intelligenza (CcSI). La
Commissione, composta da competenze interessate allo sviluppo della
ricerca e di una corretta interazione tra ricerca, università, imprese e
venture capital, avrà il compito di elaborare proposte concrete e
specifiche di mutamento degli assetti legislativi, regolamentari e
istituzionali che, attualmente, umiliano la capacità del Paese in questo
settore di vitale importanza. Anna Gervasoni, Direttore Generale di Aifi,
ha presentato i dati relativi al 1999, esaminati nella loro evoluzione
generale e nelle loro caratteristiche qualitative, territoriali e
settoriali. "Nel corso del 1999 - ha puntualizzato Anna Gervasoni -
l' attività di investimento riconducibile al mercato italiano ha
raggiunto i 3.444 miliardi (+88%). Tali risorse si sono distribuite su 390
operazioni, con un incremento del 45% rispetto al 1998, ed hanno coinvolto
309 imprese. Al tempo stesso, la dimensione media delle operazioni è
passata da poco meno di 7 miliardi per investimento a quasi 9
miliardi", "I settori high teck - ha continuato Gervasoni - sono
diventati una realtà significativa anche per il nostro Paese, Rispetto al
1998, il volume investito in imprese "tecnologiche" è aumentato
del 225%. Il numero totale di operazioni riconducibili a imprese high tech
è stato di 118, pari a un +195% rispetto all'anno precedente e al 30% del
totale degli investimenti effettuati nell'anno". Aifi rappresenta la
quasi totalità degli operatori attivi in Italia in investimenti nel
capitale di rischio di piccole e medie imprese, in un'ottica di
medio-lungo periodo. Negli ultimi tre anni, il numero di società
associate è sensibilmente aumentato, raggiungendo la quota 72 e
comprendendo fondi chiusi italiani, banche italiane e internazionali,
advisor di fondi chiusi internazionali e finanziarie di emanazione
privata, pubblica e di cooperative, Al 31 dicembre 1999, il pool di
imprese presenti nel portafoglio degli operatori risultava pari a 1-100,
per un controvalore di oltre 7.000 miliardi di lire. In collaborazione con
Kpmg Corporate Finance, Aifi ha svolto una ricerca sul rendimento
aggregato dell'attività di investimento dei principali operatori attivi
sul mercato. 11 valore finale del pooled Irr relativo al periodo 1990-1999
è stato del 40, 3% annuo, a fronte di un corrispondente valore riferito
al decennio 1989-1998 del 33, 4% annuo. Ai lavori del Convegno Aifi, in
cui sono state esaminate e discusse le situazione italiana e
internazionale, hanno partecipato come relatori: Salvatore Biasco
(Presidente Commissione Parlamentare dei Trenta), Giampio Bracchi (Prorettore
Politecnico di Milano), Luciano Caglioti (Delegato Presidenza Cnr),
Claudio Cartone (Presidente Hypothesis), Umberto Di Capua (Consigliere
Assolombarda), Piero Fassino (Ministro del Commercio Estero), Luciano
Gattinoni (Direttore Scientifico Ospedale Maggiore di Milano), Anna
Gervasoni Direttore Generale Aifi), Azriel Hammer (Ministero Industria e
Commercio di Israele), Edoardo Lecaldano (Presidente Alice Ventures),
Ubaldo Livolsi (Amministratore Delegato Livolsi&Partners), Oliver
Novick (Presidente Pino Venture Partners), Bruno Ricco (Ordinario
Università degli Studi di Bologna), Bruno Robino (Direzione Generale per
le Imprese della Commissione Europea), Sergio Sambonet (Direttore Generale
3i Europe), John B. Singer (Direttore Generale Advent International), Falk
Strascheg (Direttore Generale Tecnologieholding), Marco Vitale (Presidente
Aifi), Paul Whitney (Presidente Parallel Ventures).
Anno
|
N° investimenti
|
N° imprese
|
Ammontare (miliardi di lire)
|
1996
|
198
|
175
|
998
|
1997
|
234
|
209
|
1.164
|
1998
|
269
|
227
|
1.829
|
1999
|
390
|
309
|
3.444
|
Anno
|
Numero
|
Ammontare (miliardi di lire)
|
Valore assoluto
|
% sul totale
|
Valore assoluto
|
% sul totale
|
1996
|
12
|
6%
|
22
|
2%
|
1997
|
22
|
9%
|
75
|
7%
|
1998
|
40
|
15%
|
193
|
11%
|
1999
|
118
|
30%
|
629
|
18%
|
Distribuzione geografica delle imprese
target
Area geografica
|
%
|
Nord Italia
|
46%
|
Centro Italia
|
' 26%
|
Sud Italia
|
16%
|
Non disponibile
|
2%
|
Totale Italia
|
90%
|
Estero
|
10%
|
Totale
|
100%
|
Numero
di imprese in portafoglio degli Associati AIFI
|
Numero imprese
|
31/12/'95
|
630
|
131/12/'96
|
711
|
31/12/'97
|
819
|
31/12/'98
|
' 935
|
31/12/'99
|
1.100
|
ACCORDO TRA SNAI, TRIGEM COMPUTER E TIGER POOLS KOREA
PER LA PARTECIPAZIONE ALLA GARA PER IL "TOTOCALCIO"
COREANO
Seoul (South Korea) 19 aprile 2000 - La società Tiger Pools Korea ha
presentato a Seoul la propria candidatura alla gestione di un concorso a
pronostici sul calcio, che sarà introdotto prossimamente nel Paese
asiatico. La candidatura di Tiger Foois Korea è supportata da Snai S.p.A.
e dalla società coreana Trigem Computer, che forniranno a Tiger Pools
Korea la tecnologia e il know-how necessari per la gestione del gioco. I
particolari della joint-venture tra Snai S.p.A. e Trigem Computer
(50%-50%) saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in
programma a Seoul il prossimo 3 maggio. Nel corso della conferenza stampa
sarà presentata al Seoul Olympic Sport Promotion Foundation (l'ente
coreano preposto alla gestione delle scommesse sportive) ed alla
commissione tecnica governativa (Korea Electronic Technologic Institute)
una scala ridotta del sistema e del network telematico Snai per la
gestione e la raccolta on-line delle scommesse sportive. La tecnologia
all'avanguardia sviluppata da Snai per l'accettazione di scommesse ippiche
e sportive, sarà ora applicata anche in Korea, dove è in programma
l'introduzione di concorsi a pronostico sullo sport e anche la possibilità
di accettare scommesse sul calcio/ in occasione dei prossimi campionati
mondiali, organizzati insieme al Giappone e in programma nel 2002. La
Joint-venture tra Snai e Trigem consentirà a Tiger Poois Korea di
partecipare alla gara d'assegnazione del totocalcio" coreano potendo
fare affidamento su tecnologie informatiche e telematiche sviluppate in
Korea da Trigem Computer in collaborazione con Snai. L'appoggio a Tiger
Pools Korea è il primo passo della joint-venture tra Snai e Trigem,
pronte a offrire tecnologia e know-how anche ad altre realtà del mercato
asiatico.
BANCA INTESA: RADDOPPIA IL DIVIDENDO 160 LIRE ALLE
AZIONI ORDINARIE, 180 LIRE ALLE RISPARMIO
Milano, 19 Aprile 2000 - Massa amministrata per conto della clientela per
550.742 miliardi (+9, 5%), di cui gestita per 193.940 miliardi (+20, 7%),
impieghi con la clientela per 187.529 miliardi (+7, 4%), un risultato
economico netto di 1.648 miliardi ed un Roe che sale al 16%. Sono questi i
principali dati che emergono dal bilancio consolidato 1999 di Banca
Intesa, che, a livello civilistico, ha prodotto un risultato netto di
oltre 2.373 miliardi. L'assemblea ordinaria degli azionisti, riunitasi
ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha approvato, assieme ai
bilanci, la distribuzione, ad una base azionaria molto più allargata, di
un dividendo di 160 lire alle azioni ordinarie e di 180 lire alle azioni
di risparmio (rispettivamente 80 lire e 100 lire nello scorso esercizio),
che sarà posto in pagamento il 28 aprile prossimo con stacco della cedola
il 25 aprile. Il 1999 è stato un anno di fondamentale importanza e di
grande impegno per la realizzazione del Gruppo Intesa: dopo le
aggregazioni della Banca Popolare FriulAdria e della Cassa di Risparmio di
Parma e Piacenza, i cui processi di integrazione sono stati avviati nello
scorso esercizio, sul finire dell'anno si è conclusa, con un successo
superiore alle attese, l'offerta pubblica di scambio che ha consentito
l'ingresso della Banca Commerciale Italiana nel Gruppo Intesa. Secondo il
nuovo modello organizzativo, presentato al mercato nella scorsa settimana,
alla Banca Commerciale Italiana verrà affidato il ruolo di Banca
Wholesale del Gruppo, dedicata sia a servire i Grandi Clienti Corporate
italiani ed esteri e la clientela istituzionale sia ad offrire servizi di
intermediazione mobiliare, integrando tutte le attività wholesale di
Intesa e le attività delle società Caboto, mentre la rete degli
sportelli sarà riorganizzata per segmenti di clientela e confluirà
progressivamente in Banca Intesa. Includendo anche i dati del Gruppo Comit
al 31 dicembre 1999, i principali aggregati patrimoniali del Gruppo Intesa
sono i seguenti: raccolta diretta 337.849 miliardi (+6%), raccolta
indiretta 581.673 miliardi (+14, 8%), di cui gestita per 294.034 miliardi
(+22, 2); la massa amministrata della clientela ammonta pertanto
complessivamente a 919.522 miliardi (+11, 4%). Gli impieghi si posizionano
a 312.798 miliardi (+13, 8%). A fine dicembre gli sportelli delle banche
del Gruppo Intesa erano complessivamente 4.365, di cui 724 all'estero,
distribuiti in più di 40 Paesi del mondo, cui si affiancavano gli oltre
1.900 promotori finanziari di Intesa Italia Sim e di Genercomit
Distribuzione. Alla stessa data, l'organico del Gruppo era composto da
73.501 dipendenti. Alla fine dello scorso esercizio, il Gruppo Intesa
aveva più di 10 milioni di clienti, di cui circa un milione di aziende,
che utilizzavano 8 milioni di conti correnti, 3 milioni e mezzo di carte
di credito e di debito ed oltre 4 mila Atm. Alla stessa data erano stati
sottoscritti 500 mila contratti di phone e internet banking, che
confermano il Gruppo al primo posto in Italia nei servizi di banca a
distanza. Nello scorso esercizio, anche le principali società che
compongono il gruppo hanno conseguito in tutti i comparti dell'attività
brillanti performance, superiori alle previsioni di budget. I risultati
1999 confermano il gruppo ai vertici del sistema bancario italiano e lo
collocano nel novero delle migliori istituzioni finanziarie europee. Oltre
alla delibera riguardante il conferimento alla società Reconta Ernst
& Young dell'incarico di revisione contabile dei bilanci di Banca
Intesa per il triennio 2000/2002, l'assemblea ha confermato amministratore
Gilles Gramat, cooptato durante l'esercizio in sostituzione di Marc
Antoine Autheman, dimissionario.
ANNUNCIATI I RISULTATI 1999 DEL GRUPPO GENERALI
Milano, 19 aprile 200 - Si è riunito il 6 aprile a Milano il Consiglio di
Amministrazione delle Assicurazioni Generali per l'approvazione del
bilancio consolidato del Gruppo relativo all'esercizio 1999, che comprende
la situazione patrimoniale ed il conto economico di 175 società : 118
compagnie di assicurazione, 50 holding e finanziarie e 7 società
immobiliari. L'utile di pertinenza della Capogruppo è di 1.585 miliardi
di lire, in aumento del 23, 6% rispetto all'utile di 1.282 miliardi del
1998, che non teneva conto della cessione della Royal Nederland da parte
di Amb. La redditività dei mezzi propri (Roe) è del 12, 9%, superiore
all'11, 3% registrato nel precedente esercizio al netto della suddetta
operazione straordinaria. La gestione assicurativa: i premi consolidati
ammontano a 73.216 miliardi di lire, in crescita del 16, 7% (+ 12, 6% a
termini omogenei). La raccolta proviene per l'86, 3% dai Paesi dell'Unione
Europea (l'Italia contribuisce per il 28, 3%), per il 4, 5% dagli altri
Paesi europei e per il restante 9, 2% da Paesi extraeuropei. Molto
positivo è stato lo sviluppo dei premi vita che sfiorano i 45.900
miliardi, pari al 62, 6% della raccolta totale, con una crescita del 22,
7% a parità di cambi. I rami danni si attestano a 27.300 miliardi, in
aumento del 4, 4% nonostante la forte pressione concorrenziale e
l'attuazione di una selettiva politica assuntiva. Il risultato tecnico del
comparto vita presenta un ulteriore sensibile miglioramento; nei rami
danni la perdita si mantiene sostanzialmente sullo stesso livello
dell'esercizio precedente. Considerando anche l'apporto del Gruppo Ina,
che non viene consolidato nel bilancio 1999 in quanto l'acquisizione è
stata perfezionata nel febbraio 2000, la raccolta complessiva salirebbe a
circa 84.000 miliardi di lire, l'utile a circa 2.200 miliardi. Nel corso
del 1999, la gestione finanziaria del Gruppo è stata caratterizzata da un
ulteriore incremento degli investimenti di tipo azionario mentre, in campo
obbligazionario, sono stati privilegiati gli impieghi in titoli non di
Stato. Gli investimenti sono stati pari a 276.250 miliardi (+12, 5%). I
titoli obbligazionari rappresentano il 46, 5% del totale, gli altri titoli
di debito il 15, 1%, le azioni e le quote dei fondi comuni di investimento
il 16, 7%, gli investimenti immobiliari il 6, 3%, gli investimenti in
imprese partecipate il 4, 3% e le altre forme di impiego il 3, 2%. Gli
investimenti a copertura di contratti vita con rischio d'investimento a
carico degli assicurati rappresentano il 7, 9%. L'ammontare complessivo
degli investimenti è di 299.930 miliardi (+16, 4%). Gli attivi in
gestione per conto terzi superano i 75.000 miliardi. I proventi da
investimenti ammontano a 22.930 miliardi, con una crescita del 14, 6%. Il
rendimento medio è risultato del 6, 7% per i titoli obbligazionari e del
5, 1% per le azioni. Le plusvalenze latenti sul portafoglio titoli sono
pari a 21.640 miliardi (+1, 9%). Il patrimonio netto, incluso l'utile
d'esercizio, ammonta a 18.480 miliardi (17.170 a fine '98); la quota di
pertinenza della Capogruppo è del 74, 9%. Nel 1999 è stata lanciata
l'Offerta di acquisto e scambio sul 100% delle azioni di INA : con questa
operazione, che si è conclusa nei primi mesi del 2000 con l'acquisizione
dell'80, 99% del capitale, le Generali rafforzano il primato in Italia e
ottengono una posizione di assoluta rilevanza in Europa, dove diventano il
primo operatore per la raccolta vita ed il secondo nei rami danni.
L'aggregazione consentirà inoltre di aumentare la capitalizzazione e gli
attivi gestiti in un mercato dove la massa critica è un fattore
importante di successo. Durante l'anno è proseguita l'espansione
internazionale del Gruppo : acquisendo una partecipazione di rilievo nella
holding Caja de Ahorro y Seguro, a capo del maggiore polo assicurativo
argentino, le Generali sono diventate leader del mercato con una quota del
10%. In Svizzera le Generali hanno rilevato dal Gruppo Migros, il maggiore
gruppo di distribuzione al consumo del Paese, due compagnie di
assicurazione, Secura Leben e Secura Allgemeine, che a fine anno sono
state fuse rispettivamente in Generali Assurances Générales e in Fortuna
Leben. Per sviluppare la propria presenza nel Sud Est asiatico, attraverso
la neocostituita holding Generali Asia è stata siglata un'intesa
strategica con il Gruppo Kuok, conglomerato industriale e finanziario di
notevoli dimensioni, che ha portato alla creazione di due compagnie di
assicurazione, Generali Philippinas Life Assurance e Generali Philippinas,
operanti rispettivamente nel ramo vita e nei rami danni. In Turchia le
Generali hanno concluso un accordo di collaborazione con il Gruppo Suzer,
primario complesso imprenditoriale del Paese, attivo nel settore
industriale, bancario e dei servizi. Oltre che attraverso l'attività di
bancassurance assieme alla Kent Bank, controllata dal gruppo turco, la
collaborazione si svilupperà attraverso due compagnie di assicurazione
partecipate pariteticamente: nei rami danni verrà potenziata Generali
Sigorta che assumerà la nuova denominazione di Kent Generali Sigorta
A.S., mentre nel settore vita sarà costituita una nuova società.
Nell'ottica strategica di concentrare gli investimenti nelle Compagnie
dalle dimensioni idonee a garantire capacità di sviluppo e di redditività,
nel corso del 1999 sono state cedute le controllate Northern Star e
DBI-Insurance Co. in Gran Bretagna e Standard General Insurance Co. Ltd.
in Sud Africa. La politica di riorganizzazione delle strutture del Gruppo
avviata negli ultimi esercizi al fine di migliorare la redditività, di
contenere i costi e di ottimizzare la gestione assicurativa e finanziaria,
è proseguita anche nel corso del 1999 con una serie di fusioni ed
accorpamenti delle unità del Gruppo operanti nei diversi mercati.
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