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OLIVETTI: BILANCIO CONSOLIDATO 1999UTILE NETTO:
2.832 MLN EURO DIVIDENDI 60 LIRE ALLE ORDINARIE, 70 ALLE PRIVILEGIATE, 375 ALLE
RISPARMIO
Milano, 16 maggio 2000 Il Consiglio di Amministrazione di Olivetti, riunito ieri
sotto la presidenza dell'avv. Antonio Tesone, preso atto delle deliberazioni
adottate dal Consiglio di Amministrazione della controllata
Tecnost in merito all'ipotesi di fusione per incorporazione di Tecnost in
Olivetti, ha deciso di riconvocarsi a sua volta il 27 maggio prossimo per le
valutazioni e le determinazioni di sua competenza. Il Consiglio farà sì che le
modalità dell'eventuale operazione di fusione pongano al centro l'interesse
primario del mercato e tengano conto delle aspettative di tutte le categorie di
investitori, obbligazionisti compresi. ha quindi esaminato e approvato i
risultati dell'esercizio 1999, nel corso del quale il Gruppo Olivetti ha attuato
una profonda trasformazione, determinata dal favorevole esito dell'Opas su
Telecom Italia, effettuata tramite la controllata Tecnost. L'Opas si è conclusa
in maggio con l'adesione del 52,12% del capitale ordinario; successivamente la
partecipazione è salita al 55% a seguito di acquisti sul mercato. Con questa
operazione Olivetti ha ampliato la missione di holding industriale in settori
tecnologicamente avanzati consolidandosi ai vertici del mercato internazionale
delle telecomunicazioni su rete fissa e mobile. Oltre alle attività di
telecomunicazione Olivetti ha mantenuto la sua presenza operativa nei prodotti e
servizi informatici con le controllate Olivetti Lexikon e OiS, nei sistemi
informatici specializzati con Tecnost Sistemi (attività che Olivetti ha
acquisito da Tecnost nel febbraio di quest'anno) e nella realizzazione di call
center con TeleAp. Olivetti ha anche iniziato a investire selettivamente in
società attive in Internet con l'acquisizione quest'anno di una partecipazione
del 50% in Webegg (joint venture paritetica con Finsiel). Con l'accorpamento del
gruppo Telecom Italia, inoltre, il Gruppo Olivetti detiene il 45% di Lottomatica,
società leader in Italia nella gestione dei giochi. Nel settore immobiliare e
dei servizi correlati infine il Gruppo opera con Olivetti Multiservices. L'esito
dell'Opas da parte di Olivetti e Tecnost ha determinato le condizioni di
controllo su Telecom Italia e pertanto il gruppo Telecom Italia è stato incluso
nell'area di consolidamento a decorrere dal 1° gennaio 1999, deducendo dal
risultato netto la quota di competenza del periodo anteriore all'acquisizione
(cioè il primo semestre); sono stati invece esclusi dal consolidamento i conti
economici e i valori patrimoniali di Omnitel, Infostrada, Modinform, Olivetti
Ricerca e di altre partecipazioni minori cedute nel corso dell'esercizio. La
drastica variazione del perimetro di consolidamento del Gruppo Olivetti non
consente un confronto significativo dei dati economici e patrimoniali
dell'esercizio 1999 con quelli dell'esercizio precedente. Bilancio consolidato
Olivetti 1999- I ricavi del Gruppo nell'esercizio sono stati di 28.207 milioni
di euro, di cui 27.104 milioni relativi al Gruppo Telecom Italia. I costi di
gestione e gli altri oneri netti ricorrenti nel 1999 ammontano complessivamente
a 22.607 milioni di euro. In particolare gli ammortamenti stanziati nel 1999
sono pari complessivamente a 6.018 milioni e includono 638 milioni di euro
relativi all'ammortamento per sei mesi dell'avviamento di consolidamento
contabilizzato a seguito dell'acquisizione del 52,12% delle azioni ordinarie
Telecom Italia S.p.A., perfezionata a fine giugno 1999. Conseguentemente il
risultato ante proventi e oneri non ricorrenti, interessi e imposte è positivo
per 5.600 milioni di euro (19,9% sui ricavi netti). I proventi non ricorrenti,
pari a 7.149 milioni di euro, sono costituiti per 7.000 milioni da plusvalenze
realizzate dalle dismissioni effettuate nell'esercizio (quasi interamente dovute
alla cessione di Omnitel e Infostrada) e per 149 milioni da sopravvenienze
attive e altri proventi. I costi non ricorrenti ammontano complessivamente a
1.768 milioni di euro (228 milioni di euro nel 1998) e sono generati dai costi
dell'Opas su Telecom Italia per 740 milioni di euro, e altri oneri non
ricorrenti per 1.028 milioni di euro, di cui i più significativi sono
costituiti da 280 milioni connessi a ristrutturazioni nel Gruppo Telecom Italia,
164 milioni di accantonamenti per oneri futuri e 179 milioni di altri oneri non
ricorrenti concernenti il Gruppo Telecom Italia. Il risultato consolidato dopo
oneri e proventi non ricorrenti e ante interessi e imposte (EBIT) è pertanto
positivo per 10.981 milioni di euro, rispetto ai 587 milioni di euro nel 1998.
Gli interessi passivi e altri oneri e proventi al netto ammontano
complessivamente a 149 milioni di euro. Questo importo risulta da oneri
finanziari netti per 1.070 milioni, cui si contrappongono proventi da
partecipazioni per 921 milioni. Gli oneri finanziari netti sono imputabili per
449 milioni al Gruppo Telecom Italia e per 621 milioni alle altre società del
Gruppo Olivetti , di cui 507 milioni relativi a prestiti obbligazionari, dei
quali, in particolare, 383 milioni relativi a quelli emessi nell'esercizio in
relazione all'Opas. Le rettifiche di valore di attività finanziarie presentano
un saldo negativo di 600 milioni di euro, attribuibili per 584 milioni al Gruppo
Telecom Italia, e riguardano principalmente la quota di competenza del Gruppo
dei risultati netti delle società controllate e collegate, che sono state
valutate con il metodo del patrimonio netto; includono inoltre la quota di
ammortamento dell'avviamento di consolidamento emerso all'atto dell'acquisizione
di tali partecipazioni. Le imposte sul reddito dell'esercizio ammontano a 3.207
milioni di euro con un'incidenza del 31,4% sull'utile ante imposte e quota
terzi, di cui 2.606 milioni concernenti il Gruppo Telecom Italia e 761 milioni
concernenti Olivetti S.p.A., cui si contrappongono 170 milioni di imposte
anticipate nette di Tecnost S.p.A. dovute al beneficio futuro derivante dalle
perdite fiscali dell'esercizio, recuperabili con ragionevole certezza negli
esercizi futuri. La quota di risultato di pertinenza degli azionisti di
minoranza è pari a 1.145 milioni di euro ed è sostanzialmente attribuibile per
672 milioni agli azionisti terzi del Gruppo Telecom Italia e per 508 milioni
agli azionisti terzi di Tecnost. Conseguentemente, dopo differenze cambio
negative per 30 milioni di euro, l'utile netto consolidato dell'esercizio di
pertinenza del Gruppo è pari a 4.939 milioni di euro, non considerando 911
milioni relativi al risultato netto del Gruppo Telecom Italia per il periodo
antecedente l'acquisizione. Il patrimonio netto totale del Gruppo al 31.12.1999
è pari a 26.310 milioni di euro (9.549 dopo la quota di spettanza di azionisti
terzi). L'indebitamento finanziario netto consolidato al 31.12.1999 è pari a
27.379 milioni di euro. Al 31.12.1999 i dipendenti delle Società del Gruppo
Olivetti incluse nell' area di consolidamento sono 129.073. La Capogruppo
Olivetti s.p.a. - Olivetti S.p.A. ha chiuso l'esercizio 1999 con un utile ante
imposte di 3.593 milioni di euro dopo aver effettuato svalutazioni di
partecipazioni e ripianamenti perdite per 2.397 milioni. In particolare tale
risultato considera gli effetti delle svalutazioni, per complessivi 2.172
milioni di euro, delle partecipazioni Tecnost S.p.A. e Olivetti International
S.A. iscritte nel patrimonio di Olivetti S.p.A.. Queste svalutazioni sono state
effettuate esclusivamente per usufruire di benefici fiscali altrimenti non
ottenibili, in applicazione delle normative civilistiche (art. 2426 comma 2
Cod.Civ.) e fiscali (art. 66 comma 1bis del Testo Unico delle Imposte sui
Redditi) applicabili. In particolare la svalutazione della partecipazione in
Tecnost è stata effettuata riducendo il valore di libro in misura pari alla
differenza tra il valore di libro stesso e il valore determinato in base alla
media aritmetica delle quotazioni giornaliere dell'ultimo semestre 1999. In
assenza di tali svalutazioni l'utile ante imposte dell'esercizio di Olivetti
S.p.A. sarebbe stato di 5.765 milioni di euro, coerente con le prime stime di
10.900 miliardi di lire (pari a circa 5.629 milioni di euro) comunicate al
mercato il 16 dicembre 1999. Olivetti S.p.A. ha quindi chiuso l'esercizio 1999
con un utile netto di 2.832 milioni di euro (perdita netta di 97 milioni nel
1998) dopo aver contabilizzato imposte per 761 milioni di euro, utilizzando
perdite pregresse disponibili per circa 1.655 milioni di euro. Per effetto delle
svalutazioni il risultato ante imposte ha subito un decremento di 2.172 milioni
di euro. Il risultato netto invece, per effetto del minor carico fiscale, è
inferiore di 1.368 milioni rispetto a quello che si sarebbe consuntivato in
assenza di tali svalutazioni. Le minori imposte accantonate da Olivetti S.p.A.,
pari a 804 milioni di euro, hanno prodotto benefici anche sotto il profilo del
risultato consolidato. Infatti qualora non si fossero effettuate le suddette
svalutazioni il risultato netto e il patrimonio netto consolidato sarebbero
risultati inferiori di un importo equivalente. Al risultato della capogruppo
concorrono proventi straordinari netti di 6.398 milioni di euro (dovuti
prevalentemente alla plusvalenza di 6.892 milioni di euro derivante dalla
cessione di Omnitel e Infostrada, cui si contrappongono 510 milioni di euro di
costi connessi all'Opas) e altri oneri di gestione netti per 408 milioni, che
includono in particolare accantonamenti per 176 milioni di euro al fondo rischi
e oneri futuri. Gli investimenti della capogruppo Olivetti S.p.A. nel 1999
ammontano complessivamente a 17.242 milioni di euro (397 milioni nel 1998) quasi
interamente relativi a partecipazioni, in particolare per la sottoscrizione
dell'aumento di capitale Tecnost destinato all'acquisizione di Telecom Italia.
Al 31.12.1999 il patrimonio netto della Società è pari a 7.454 milioni di euro
e l'indebitamento finanziario netto è pari a 2.058 milioni di euro
(rispettivamente 1.394 milioni di euro e 60 milioni di euro al 31.12.1998).
Sulla base dei risultati conseguiti, il Consiglio di Amministrazione di Olivetti
S.p.A. proporrà all'Assemblea ordinaria degli Azionisti, convocata per il 4
luglio alle ore 16 per l'approvazione del bilancio 1999, la distribuzione di
dividendi rispettivamente di lire 60 per ogni azione ordinaria, lire 375 per
ogni azione di risparmio e lire 70 per ogni azione privilegiata, come già
annunciato nella comunicazione al mercato del 16 dicembre scorso. Sarà anche
proposto che i dividendi siano in pagamento dal 27 luglio. Il Gruppo Olivetti
nel primo trimestre 2000 ed evoluzione prevedibile per l'esercizio Il Consiglio
ha esaminato l'andamento del primo trimestre, nel quale il Gruppo ha realizzato
ricavi consolidati per 7.330 milioni di euro, di cui 7.040 provenienti dal
Gruppo Telecom Italia, conseguendo un risultato ante interessi e imposte (EBIT)
positivo per 1.532 milioni di euro. Gli interessi passivi e altri oneri, al
netto, ammontano complessivamente a 338 milioni di euro, di cui 224 milioni
derivanti dagli interessi sull' indebitamento di Tecnost, 90 milioni imputabili
al Gruppo Telecom Italia e 24 milioni agli interessi sull'indebitamento
finanziario di Olivetti. Considerando le imposte sul reddito, stimate in 866
milioni di euro, le rettifiche di valore finanziarie e la quota di risultato di
pertinenza degli azionisti di minoranza, il risultato consolidato netto nel
primo trimestre 2000 è negativo per 291 milioni di euro. Tale perdita si riduce
a 49 milioni di euro prima della quota di ammortamento dell'avviamento derivante
dall'acquisto della partecipazione in Telecom Italia. Il patrimonio netto totale
del Gruppo Olivetti al 31 marzo 2000 ammonta a 27.276 milioni di euro (9.302
milioni dopo la quota di competenza terzi), con un indebitamento finanziario
netto di 27.227 milioni di euro (di cui 7.679 attribuibili al Gruppo Telecom
Italia), in calo di 152 milioni rispetto al 31 dicembre 1999. Per l'intero
esercizio il risultato consolidato del Gruppo Olivetti, tenendo conto del
prevedibile ulteriore miglioramento dell'andamento del Gruppo Telecom Italia pur
in un contesto di crescente competizione, e della positiva evoluzione attesa per
le altre attività del Gruppo Olivetti, dovrebbe presentare un sostanziale
equilibrio prima dell' ammortamento dell'avviamento di consolidamento.
TECNOST ESAMINATA IPOTESI FUSIONE CON OLIVETTI
INCARICATA ARTHUR ANDERSEN PER CONCAMBIO NUOVO CDA IL 27 MAGGIO
Milano, 16 maggio 2000 Il Consiglio di Amministrazione di Tecnost, riunito ieri
sotto la presidenza dell'Avv. Antonio Tesone, ha deciso di considerare
l'operazione di fusione per incorporazione di Tecnost in Olivetti e a tal fine
ha deliberato di conferire mandato ad Arthur Andersen Corporate Finance di
procedere alle valutazioni necessarie a determinare il rapporto di concambio. Il
Consiglio ha deciso quindi di riconvocarsi per il 27 maggio prossimo al fine di
deliberare in proposito. Il Consiglio ha poi esaminato e approvato i risultati
dell'esercizio 1999. A seguito del favorevole esito dell'Opas lanciata da
Tecnost e dalla sua controllante Olivetti su Telecom Italia, il Gruppo Tecnost
ha assunto il controllo di Telecom Italia con una quota del 55% del capitale
ordinario; il Gruppo Telecom Italia è stato pertanto incluso nell'area di
consolidamento a decorrere dal 1° gennaio 1999, deducendo dal risultato netto
la quota di competenza del periodo anteriore all'acquisizione (cioè il primo
semestre). Nel 1999 Tecnost S.p.A. comprendeva anche le attività industriali
nel settore dei sistemi informatici specializzati, confluite a fine esercizio
nella controllata Tecnost Sistemi S.p.A. e successivamente cedute nel febbraio
2000 a Olivetti S.p.A.. Con tale operazione Tecnost ha assunto la connotazione
di holding di partecipazioni. La drastica variazione del perimetro di
consolidamento del Gruppo Tecnost non consente un confronto significativo dei
dati economici e patrimoniali dell'esercizio 1999 con quelli dell'esercizio
1998. Bilancio consolidato Tecnost 1999 - I ricavi del Gruppo nell'esercizio
1999 sono stati di 52.577 miliardi di lire, di cui 52.481 miliardi relativi al
Gruppo Telecom Italia. I costi di gestione e gli altri oneri netti ricorrenti
nel 1999 ammontano complessivamente a 41.386 miliardi di lire, di cui 39.935
sostenuti dal Gruppo Telecom Italia; in particolare gli ammortamenti
dell'esercizio ammontano a 11.500 miliardi di lire (di cui 10.248 miliardi
relativi al Gruppo Telecom Italia) e comprendono 1.236 miliardi concernenti l'
avviamento di consolidamento contabilizzato con l'acquisizione della
partecipazione in Telecom Italia. Conseguentemente il risultato ante proventi e
oneri non ricorrenti, interessi e imposte è positivo per 11.191 miliardi di
lire (21,3% sui ricavi netti). I proventi non ricorrenti, pari a 283 miliardi di
lire, provengono quasi interamente da plusvalenze e sopravvenienze attive
realizzate dal Gruppo Telecom Italia. I costi non ricorrenti sono pari a 1.838
miliardi di lire, di cui 447 miliardi relativi a spese sostenute per l'Opas su
Telecom Italia e 1.391 attribuibili al Gruppo Telecom Italia e prevalentemente
connessi a oneri di ristrutturazione. Il risultato consolidato dopo oneri e
proventi non ricorrenti e ante interessi e imposte (EBIT) è pertanto di 9.636
miliardi di lire. I proventi finanziari netti ammontano complessivamente a 69
miliardi di lire e sono costituiti da:  proventi netti di 655
miliardi attribuibili a Tecnost per crediti d'imposta sui dividendi da Telecom
Italia già incassati (450 miliardi) e sui dividendi da incassare (1.015
miliardi) ma contabilizzati per maturazione a seguito della variazione del
principio contabile per adeguamento al Gruppo Telecom Italia su dividendi da
società controllate  oneri finanziari netti per 810 miliardi,
principalmente maturati sull'indebitamento conseguente all'Opas  586
miliardi di oneri finanziari netti maturati dal Gruppo Telecom Italia. Le
rettifiche di valore di attività finanziarie presentano un saldo netto negativo
di 1.096 miliardi di lire, per 1.131 miliardi relativi al Gruppo Telecom Italia
e riguardanti principalmente la quota di competenza del Gruppo dei risultati
netti delle società controllate e collegate (comprendenti la quota di
ammortamento dell'avviamento di consolidamento emerso con l'acquisizione di tali
partecipazioni). L'utile ante imposte e quota terzi risulta pertanto di 8.562
miliardi di lire, considerate differenze cambio negative per 47 miliardi
interamente riconducibili a Telecom Italia. Le imposte sul reddito
dell'esercizio ammontano a 4.717 miliardi di lire con un'incidenza del 55,1%
sull'utile ante imposte e quota terzi. Ai 5.046 miliardi di imposte iscritte dal
Gruppo Telecom Italia si contrappongono infatti 329 miliardi costituiti dal
beneficio futuro derivante dall' utilizzo di perdite fiscali di Tecnost S.p.A.
sorte nel 1999. La quota di risultato di pertinenza degli azionisti di minoranza
è pari a 2.284 miliardi di lire ed è attribuibile per 1.301 miliardi agli
azionisti terzi del Gruppo Telecom Italia. Conseguentemente il risultato netto
consolidato dell'esercizio di pertinenza del Gruppo è negativo per 203 miliardi
di lire, dopo aver dedotto 1.764 miliardi relativi all'utile netto di Telecom
Italia per il periodo antecedente l'acquisizione. Il patrimonio netto totale del
Gruppo al 31.12.1999 è pari a 55.802 miliardi di lire (32.074 dopo la quota di
spettanza di azionisti terzi). L'indebitamento finanziario netto consolidato al
31.12.1999 è pari a 47.924 miliardi di lire, di cui 15.758 attribuibili al
Gruppo Telecom Italia. Al 31.12.1999 i dipendenti delle società del Gruppo
Tecnost sono 123.199, di cui 530 appartenenti alle Società operanti nel settore
dei sistemi informatici specializzati successivamente cedute a Olivetti. La
Capogruppo Tecnost S.p.A. - Tecnost S.p.A. ha chiuso l'esercizio 1999 con una
perdita ante imposte di 1.301 miliardi di lire, dopo avere effettuato una
svalutazione per 4.000 miliardi di lire (2.066 milioni di euro) della
partecipazione Telecom Italia S.p.A. iscritta nel patrimonio di Tecnost S.p.A..
Tale svalutazione è stata effettuata esclusivamente per usufruire di benefici
fiscali altrimenti non ottenibili, in applicazione delle normative civilistiche
(art. 2426 comma 2 Cod.Civ.) e fiscali (art. 66 comma 1bis del Testo Unico delle
Imposte sui Redditi) applicabili. L'operazione è stata realizzata riducendo il
valore di libro in misura non eccedente la differenza fra il valore di libro
stesso ed il valore determinato in base alla media aritmetica delle quotazioni
quotidiane dell 'ultimo semestre 1999. In assenza di tale svalutazione il
risultato ante imposte sarebbe risultato positivo per 2.699 miliardi di lire
(1.394 milioni di euro). Tecnost S.p.A. ha quindi chiuso l'esercizio 1999 con
una perdita netta di 972 miliardi di lire (utile di 27 miliardi nel 1998).
L'iscrizione in bilancio delle imposte differite attive di Tecnost S.p.A. per
1.071 miliardi di lire (553 milioni di euro), derivanti dalle perdite fiscali
legate alla svalutazione e ritenute realizzabili con ragionevole certezza, ha
prodotto benefici anche sotto il profilo del risultato consolidato del Gruppo
Tecnost. Infatti, in assenza della suddetta svalutazione, la perdita netta
consolidata sarebbe risultata superiore di 1.071 miliardi di lire (tale
beneficio si riflette per la quota di competenza anche sul risultato consolidato
del Gruppo Olivetti). Oltre agli effetti della svalutazione, concorrono al
risultato della Capogruppo anche oneri finanziari netti per 902 miliardi di lire
e gli oneri straordinari relativi all'acquisizione di Telecom Italia per 447
miliardi. A tali oneri si contrappongono i dividendi e relativi crediti d'
imposta incassati o maturati nell'esercizio (3.964 miliardi), le imposte
anticipate nette (329 miliardi) per effetto dell'iscrizione in bilancio del
beneficio futuro della perdita fiscale dell'esercizio e il risultato positivo
delle altre operazioni di gestione ordinaria e straordinaria (84 miliardi). Gli
investimenti dell'esercizio ammontano complessivamente a 63.963 miliardi di
lire, quasi interamente relativi alla partecipazione in Telecom Italia. Il
patrimonio netto della Società al 31.12.1999 è pari a 31.342 miliardi di lire
e l'indebitamento finanziario netto è pari a 32.089 miliardi di lire (al
31.12.1998, rispettivamente 166 miliardi e disponibilità di 91 miliardi). A
fronte della perdita registrata di 972 miliardi di lire il Consiglio di
Amministrazione della Società ha deliberato di proporre all'Assemblea ordinaria
degli Azionisti, convocata per il 4 luglio (alle ore 9) per l' approvazione del
bilancio 1999, di coprire tale perdita utilizzando parzialmente la riserva
sovrapprezzo azioni. Il Consiglio ha inoltre deliberato di proporre
all'Assemblea degli Azionisti, convocata in sede straordinaria per la stessa
data, un aumento gratuito del capitale sociale mediante utilizzo di riserve
disponibili, con aumento del valore nominale da lire 500 a lire 1.936,27
(corrispondenti a 1 euro) di tutte le azioni (sia quelle in circolazione sia
quelle che saranno emesse in futuro in attuazione di delibere già prese, o come
conversione di obbligazioni o come esercizio di warrant), con conseguente
ridenominazione del capitale sociale in euro. Il Consiglio di Amministrazione ha
infine esaminato l'andamento del primo trimestre, nel quale il Gruppo, che ha
adottato dall'inizio del corrente esercizio le registrazioni contabili in euro,
ha realizzato ricavi consolidati per 7.040 milioni di euro, totalmente
provenienti dal Gruppo Telecom Italia, conseguendo un risultato ante interessi e
imposte (EBIT) positivo per 1.615 milioni di euro. Gli interessi passivi e altri
oneri, al netto, ammontano complessivamente a 314 milioni di euro,
prevalentemente dovuti agli interessi sul debito. Considerando le imposte sul
reddito, stimate in 864 milioni di euro, le rettifiche di valore di attività
finanziarie e la quota di risultato di pertinenza degli azionisti di minoranza,
il risultato consolidato netto nel primo trimestre 2000 è negativo per 273
milioni di euro. Prima dell' ammortamento dell'avviamento sull'acquisizione di
Telecom Italia, il risultato è positivo per 60 milioni di euro. Il patrimonio
netto totale del Gruppo Tecnost al 31 marzo 2000 ammonta a 29.841 milioni di
euro (16.285 milioni dopo la quota di competenza terzi) con un indebitamento
finanziario netto di 24.450 milioni di euro (di cui 7.679 attribuibili al Gruppo
Telecom Italia), in calo di 301 milioni rispetto al 31 dicembre 1999. Per
l'intero esercizio il Gruppo Tecnost, in considerazione dell'atteso ulteriore
miglioramento dell'andamento del Gruppo Telecom Italia pur in un contesto di
crescente competizione, dovrebbe registrare un utile marginale prima
dell'ammortamento dell'avviamento di consolidamento.
GRUPPO GABETTI:
APPROVA LA TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2000 E RILANCIA SU INTERNET CON UN PORTALE
VERTICALE
Milano, 16 maggio 2000 - Ricavi da Intermediazione immobiliare per 18, 1
miliardi di lire, In crescita del 13% rispetto al primo trimestre 1999, e ricavi
da segnalazione mutui per 3, 1 miliardi di lire, più che raddoppiati rispetto
al primi tré mesi del 1999. Nelle consulenze immobiliari I ricavi del primo
trimestre 2000 sono superiori a quelli conseguiti nell'Intero esercizio 1999.
Sostanzialmente in linea l'utile consolidato ante imposte, pari a 2, 2 miliardi
di lire, che ha assorbito il costo di una campagna pubblicitaria televisiva per
2, 3 miliardi, anticipata rispetto alla pianificazione dell'esercizio 1999.
Ricavi da intermediazione immobiliare per 18, 1 miliardi di lire (+13% rispetto
ai 16 miliardi del primo trimestre 1999), ricavi da segnalazione mutui per 3, 1
miliardi, più che raddoppiati rispetto agli 1, 5 miliardi di lire dello stesso
periodo del 1999, ricavi da consulenze immobiliari per 2, 3 miliardi di lire,
superiori ai ricavi conseguiti nell'intero esercizio 1999, e utile consolidato
ante imposte per 2, 2 miliardi dì lire, rispetto ai 2, 4 miliardi di lire del
primo trimestre 1999. Sono questi, in sintesi, i principali risultati della
Relazione Trimestrale al 31 marzo 2000, approvati oggi dal Consiglio di
Amministrazione della Gabelli Holding S.p.A. I risultati economici molto
positivi conseguiti dal Gruppo nel primo trimestre 2000 sono stati determinati
soprattutto nell'area dell'intermediazione immobiliare, della segnalazione mutui
e della consulenza per la gestione dei grandi patrimoni immobiliari. La leggera
flessione dell'utile consolidato è dovuta esclusivamente alta diversa
pianificazione temporale della campagna pubblicitaria; nel primo trimestre 2000
sono stati infatti imputati a costo 2, 3 miliardi di lire, per la campagna
pubblicitaria televisiva, che non erano invece presenti nel conto economico del
I" trimestre 1999. I ricavi da intermediazione immobiliare e servizi
connessi sono stati pari a 18, 1 miliardi di iire (+13% rispetto ai 16 miliardi
di lire del primo trimestre1999), realizzati attraverso i 111 punti di vendita
diretti (105 punti al 31 marzo 1999). I ricavi derivanti dall'attività in
franchising sono stati pari a 1, 7 miliardi di lire (+21, 4% rispetto agli 1, 4
miliardi del primo trimestre 1999) realizzati attraverso una rete in continua
espansione numerica: al 31 marzo 2000 i contratti di franchising in essere erano
pari a 268 (238 al 31.3.99). L'attività di segnalazione dei mutui erogati da
banche convenzionate, ed in particolare da Banca Woolwich, ha registrato un
forte sviluppo generando ricavi per 3, 1 miliardi di lire (+107% rispetto agli
1, 5 miliardi di tire dello stesso periodo dell'esercizio precedente). In
particolare, nel primo trimestre 2000 sono stati segnalati mutui per 91, 8
miliardi di lire (37, 7 miliardi di lire nel primo trimestre 1999). L'attività
di consulenza e di servizi immobiliari, svolta dalla controllata Patrigest
S.p.A. e rivolta ad una clientela costituita principalmente da investitori
istituzionali e da banche d'investimento, ha generato ricavi per 2, 3 miliardi
di lire (0.3 miliardi di lire nel primo trimestre del 1999), superiori ai ricavi
conseguiti nell'intero esercizio 1999, a conferma della strategicità di questo
settore- Nei primo trimestre del 2000 è intervenuta una modifica nella
compagine sociale della società a seguito della cessione, da parte del Cav.
Giovanni Gabelli, di una quota pari al 20% delle azioni di Gabetti Holding al
Gruppo Woolwich, primario gruppo finanziario inglese. "I risultati del
primo trimestre de! 2000 - ha affermato Elio Gabetti, Vice Presidente e
Amministratore Delegato di Gabetti Holding S.p.A, - confermano il trend di
crescita de! Gruppo soprattutto nell'intermediazione e nella segnalazione mutui,
oltre che nella consulenza i m mobilia rè, settore nel quale abbiamo ottenuto
importanti incarichi." "Consolidamento nei core business, - ha
continuato Elio Gabetti - sviluppo del settore della consulenza,
diversificazione nei servizi finanziari, sviluppo della presenza su Internet ed
internazionalizzazione sono i punti della strategia del Gruppo per il
2000." "Le previsioni per l'esercizio 2000 - ha concluso Elio Gabelli
- sono positive sia in termini di ricavi che di risultato economico." In
merito alle iniziative su Internet va segnalata quella in cui il gruppo sta
valutando assieme ad altri player, la creazione di un portale verticale
all'interno del quale collocare tutte le offerte immobiliari. Al momento le
varie agenzie sparse sul territorio nazionale ricevono richieste di informazioni
per circa il 60% via Web. Naturalmente in questo settore va tenuta in debita
considerazione che, prima dell'acquisto, il bene immobiliare viene visionato dal
cliente. Gabetti, comunque riconosce il ruolo strategico della rete che permette
di accorciare notevolmente i temi di intermediazione e nello stesso tempo anche
avviare in maniera più marcata la globalizzazione anche di questo settore. Per
fare un esempio, di recente un acquirente venezuelano, dopo aver visionato per
bene le foto e le caratteristiche pubblicate sul sito Internet ha acquistato una
casa in Sardegna.
VIRTUALFIN.COM:
BANCA POPOLARE COMMERCIO E INDISTRIA CREA LA DIREZIONE E-BUSINESS
Milano, 16 maggio 2000 - Con la creazione della Direzione e-Business la Banca
Popolare Commercio e Industria, banca italiana di medie dimensioni con sede a
Milano (quotata alla Borsa di Milano) con un valore di borsa di circa 2 miliardi
di Euro, conferma la sua strategia a divenire uno dei principali protagonisti
della Nuova Economia in Italia ed in Europa. Alla direzione e-Business
collaborano in totale 25 professionisti con esperienza pluriennale nella
consulenza, nella gestione e nello sviluppo e realizzazione di società legate
ad Internet e/o nelle tecnologie della telecomunicazione innovativa (telefonia
mobile e servizi di rete Internet). La Direzione e-Business mette a disposizione
un mix di professionalità di elevato livello con competenze multidisciplinari:
1) esperienza internazionale nelle nuove tecnologie di Itc applicate nel campo
del commercio elettronico; 2) capacità di sviluppare nuove attività sfruttando
i vantaggi competitivi dei nuovi modelli di business Segati alla rete Web; 3)
utilizzo di strumenti di ingegneria finanziaria per massimizzare la
realizzazione delle iniziative finanziate. La Direzione e-Business si compone
delle seguenti unità organizzative: Private Equity and Co-investment
Management, Strategie Financial Engineering, Advisory Management Services,
Global Business Services, il tutto nell'ottica di fornire una gamma completa di
servizi a società Italiane ed Europee che intendono iniziare ad operare come
e-company. L'obiettivo della struttura è quello di essere un Venture Capital e
un Italian Intemet Incubator per accelerare le capacità operative delle nuove
aziende nel più breve tempo possibile. Come Venture Capital la Direzione
e-Business fornisce servizi finanziari tramite la Virtualfin.com, società di
gestione, con sede in Lussemburgo, del fondo di investimento nelle nuove
tecnologie e del commercio elettronico "business-to-business"
riservato ad Investitori Istituzionali. Il fondo raccoglierà 75 milioni di Euro
che saranno investiti in un periodo temporale di 5 anni. Come Incubator di
aziende Intemet italiane, ovvero come acceleratore economico, la Direzione
e-Business permette di sviluppare e accrescere il business delle aziende
partecipate, di ridurre i costi di avviamento e di infrastruttura e di
aumentarne la capacità di successo. Tramite le relazioni instaurate con altri
operatori mutuate con una approfondita conoscenza del mercato, l'Incubator è in
grado di ridurre i tempi di realizzazione dei progetti imprenditoriali, attrarre
talenti e capitalizzare, all'interno del circuito finanziato e al relativo
indotto, l'esperienza della rete di partecipazioni e relazioni d'affari, con il
risultato di creare maggior valore economico e finanziario. L'obiettivo
dell'attività di Incubator è quello di sviluppare un EcoNet, ovvero un
circuito economico internazionale di aziende della Nuova Economia sinergiche e
complementari, tali da poter rappresentare una comunità imprenditoriale nella
quale la BPCI ne rappresenta il coordinatore e lo sviluppatore. L'attività di
Privale Equity and Co-investment Manasement si concretizza nell'instaurare e
gestire i rapporti istituzionali con gli investitori e gli operatori del
settore, Investment Banks, Fondi, Venture Capital, Incubator per progettare
strumenti finanziari evoluti al fine di organizzare strutture stabili di
investimento in attività imprenditoriali innovative ed organizzate che possano
facilitare l'avviamento e il consolidamente dell' Econet. Attraverso Advisory
Management Services. viene offerto alle aziende un valido supporto, differrate a
seconda della fase aziendale in cui si presentano le start_up fino alla
"exit" finale rappresentata dalla vendita o quotazione dell'azienda.
Tali servizi spaziano dalla consulenza di direzione e strategica a quella
finanziaria, tecnologica ed organizzativa; dal supporto nelle trattative con
partner, alla ricerca di partner locali ed internazionali; dal finanziamento
delle attività aziendali alle operazioni sul capitale ed al collocamento su
mercati italiani ed esteri; dall'organizzazione di operazioni di investimento e
finanziarie internazionali alla gestione di partecipazioni. Questa attività,
che sarà principalmente dedicata al circuito d'affari tra aziende, in gergo
Business to Business (B2B), ai concentrerà sul mercato italiano ed europeo ma
con il supporto di forti alleanze internazionali, in particolare con il mercato
Usa. Per completare ed integrare la presenza globale del business nella Internet
Econoroy che conta, la Direzione e-Busiaess ha costituito negli Usa una società
nella Silicon Valley chiamata TheSilkWay.com per aiutare le "idee a
diventare aziende". Il nome della società prende spunto dalle origini
della Banca, fondala da alcuni imprenditori della seta provenienti dal Nord
Italia. TheSilkWay.com faciliterà inoltre l'integrazione tra la New Economy
globale e quella italiana ed in particolare aiuterà le società che desiderano
sviluppare le loro attività a livello internazionale: società Italiane ed
Europee svilupperanno il proprio business negli Stati Uniti o aziende Usa che
svilupperanno il proprio business in Europa ed in Italia. Piccole e Medie
imprese potranno trovare opportunità dal business-to-business" a bassi
costi e rischi nella Internet Economy e nei networks internazionali, mentre le
medie e grandi imprese potranno usufruire di servizi sofisticati e Corporate
Venture Capital con lo scopo di trovare Joint Ventures o nuove società. Il
Global Business Services è pertanto il coordinatore dello sviluppo della
strategia Bpci verso l'e-business per creare sinergie tra gli Econet
Italia/Europa e Usa e le partnership tra aziende italiane europee e Usa. La
Direzione e-Business si avvale di un Advisory Board di elevati standing con
consolidata esperienza e know-how, accademico, manageriale ed imprenditoriale
nella New Economy. Il Board offre la sua consulenza sulla strategia di
investimento, da' giudizi indipendenti sugli investimenti, facilita l'origine
degli investimenti e le relazioni del network e provvede con esperti alla
vantazione degli elementi critici. L'Advisory Board sarà costituito da 8-10
professionisti Europei ed Americani di alto calibro, che rivestono posizioni di
alto livello in società quotate o che sono dei personaggi chiave dell'Economia
Digitale. Ad oggi le persone selezionate e che hanno accettato di far parte
dell'Advisory Board sono: Maurizio Decina, docente al Politecnico di Milano,
membro in diversi Consigli di Amministrazione di società quali Telecom Italia,
Italici, I.net, Etnoteam e Tiscali uno dea più importanti protagonisti della
New Economy italiana. Edagard Masri Senior Vp, Direttore Generale e membro dei
Comitato Esecutivo di 3Com Corp e responsabile di Network System Business, la
principale divisione della multinazionale americana. Christophe Ripert, Senior
Executive Vice Presidente per l'Europa e membro del Comitato Esecutivo di
Thomson Multimedia, la multinazionale di elettronica di consumo che gestisce
marchi quali Rca, Ge, Telefunken e Saba. Robert Bonnier, CEO di Scoot, com, il
portale dì maggior successo in questo momento nel Regno Unito. Kevin Connolly
Senior Vice President di Quintessent.com società americana di servizi nelle
telecomunicazioni e membro dei Consigli di Amministrazione di Accell Partners,
Safeguard Scientific, Xlavision Incubator. Roberto Galimberti, professore del
Politecnico di Milano, tra i soci fondatori di Etnoteam e I.Net. Imprenditore di
successo nella nuova economia tra i più noti in Europa.
GRUPPO TELECOM
ITALIA, 1° TRIMESTRE 2000 UTILE NETTO CONSOLIDATO 1.162 (+2, 8%)· ESPLODE
TRAFFICO INTERNET +333%
Milano, 16 maggio 2000 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia,
riunitosi ieri sotto la presidenza di Roberto Colaninno, ha esaminato e
approvato il consuntivo gestionale al 31 marzo 2000 del Gruppo e della
Capogruppo. I dati relativi al primo trimestre dell'anno in corso sono tutti,
uniformemente, superiori rispetto a quanto previsto dal budget di Gruppo. Tale
positiva performance, dovuta in particolare all'andamento della telefonia
mobile, riguarda anche il settore della telefonia fissa, nel quale è stata
contrastata con efficacia la pressione tariffaria e competitiva, mantenendo
sostanzialmente inalterati tutti i parametri economici e finanziari. Sulla base
delle indicazioni del primo trimestre si ritengono dunque raggiungibili gli
obiettivi fissati per l'anno 2000. I ricavi consolidati del Gruppo ammontano a
13.632 miliardi di lire, con un aumento dell'11, 7% rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente: la crescita è dovuta, in particolare, al positivo
andamento della telefonia mobile e all'apporto del gruppo Telecom Argentina che
è stato pari a 769 miliardi di lire. Senza l'apporto delle nuove attività
entrate nel perimetro di consolidamento, l'aumento dei ricavi lordi è comunque
del 5, 4%. Al netto delle quote spettanti agli altri gestori di tlc, i ricavi
sono pari a 12.265 miliardi di lire (+9, 4%). Il costo del lavoro è di 2.473
miliardi, in crescita di 69 miliardi rispetto ai primi tre mesi dello scorso
anno. L'aumento è originato dal consolidamento del gruppo Telecom Argentina
(112 miliardi), mentre si rileva un contenimento del costo nella Capogruppo per
50 miliardi. L'incidenza sui ricavi è passata dal 19, 7% dei primi tre mesi
del'99 al 18, 1% dello stesso periodo del 2000. Il margine operativo lordo (Ebitda),
pari a 6.491 miliardi di lire, è in crescita del 9, 6% rispetto al primo
trimestre 1999. La crescita è sostanzialmente attribuibile ai servizi di
telecomunicazioni con l'ingresso nell'area di consolidamento di Telecom
Argentina e al buon andamento della telefonia mobile, in parte controbilanciata
dal peggioramento dell'Ebitda della Capogruppo. L'incidenza dell'Ebitda sui
ricavi lordi è pari al 47, 6% (48, 5% nel 1° trimestre 1999). Peraltro, al
netto delle quote da riversare agli altri operatori l'incidenza dell'Ebitda sui
ricavi evidenzia un lieve miglioramento attestandosi al 52, 9% (52, 8% nel 1°
trimestre 1999). Il risultato operativo è di 3.604 miliardi di lire con un
incremento di 295 miliardi (+8, 9%). L'incidenza sui ricavi lordi è del 26, 4%
(contro il 27, 1% del primo trimestre dello scorso anno). A parità di perimetro
l'aumento del risultato operativo è del 2, 9%. Il risultato prima delle imposte
e delle spettanze a terzi è pari a 3.272 miliardi di lire, in aumento del 15,
3% e risente del miglioramento della gestione finanziaria. Le imposte sul
reddito del periodo ammontano a 1.673 miliardi (+244 miliardi rispetto al primo
trimestre '99). L'incidenza delle imposte sul risultato lordo è del 51, 1%
rispetto al 50, 4% dei primi tre mesi del 1999. La gestione economica del primo
trimestre del 2000 si chiude con un utile netto consolidato di 1.162 miliardi di
lire, con un incremento del 2, 8% rispetto allo stesso periodo del 1999. Su tale
risultato non influisce la variazione dell'area di consolidamento. Il capitale
proprio ammonta a 41.291 miliardi (38.311 miliardi alla fine dello scorso anno),
di cui 34.138 miliardi (33.004 miliardi a fine '99) di spettanza della
Capogruppo e 7.153 miliardi (5.307 a fine '99) di spettanza degli azionisti
terzi. L'incremento nel trimestre è dovuto, oltre che al risultato registrato,
al consolidamento delle società argentine. L'indebitamento finanziario netto al
31 marzo 2000 è di 14.868 miliardi di lire (12.110 miliardi a parità di
perimetro di consolidamento), contro i 15.758 miliardi al 31 dicembre 1999. Gli
investimenti del primo trimestre 2000 ammontano complessivamente a 2.024
miliardi, di cui 1.651 miliardi di natura industriale e 373 miliardi di natura
finanziaria totalmente coperti dal cash flow (utili+ammortamenti) che ammonta a
4.249 miliardi di lire. Il personale del Gruppo al 31 marzo 2000 è di 130.553
unità, con una crescita di 7.891 unità rispetto al 31 dicembre 1999, per
effetto dell'entrata nell'area di consolidamento del gruppo Telecom Argentina
(+7.881 unità). I dati relativi al primo trimestre dell'anno in corso sono
superiori rispetto a quanto previsto dal budget. Sulla base delle indicazioni
provenienti dai primi mesi dell'anno è dunque ritenuto attuabile il
raggiungimento degli obiettivi fissati per l'anno 2000. In un mercato quasi
totalmente liberalizzato, Telecom Italia si è peraltro confermata leader in
tutti i settori delle telecomunicazioni attraverso un attento presidio del core
business dei servizi di fonia e dati, l'ampliamento dell'offerta e del pricing,
lo sviluppo di servizi innovativi (con la convergenza di fonia e dati) e delle
infrastrutture tecnologiche con particolare riferimento al settore Internet, il
tutto unito ad una sempre maggiore attenzione al cliente e alle sue esigenze.
Nel trimestre, a fronte di una concorrenza sempre più incalzante, Telecom
Italia ha mantenuto una quota di mercato di quasi il 93% del traffico da rete
fissa nazionale attraverso l'introduzione di offerte come la "160/89"
(prezzo al minuto massimo e minimo per chiamate interurbane di 3° scaglione)
per i clienti residenziali alto consumanti, o come Net Manager, Golden Number o
Easy Call Center (per lo sviluppo della fonia e di prestazioni quali il numero
verde e i servizi ad addebito ripartito) per i clienti business. La leadership
sul mercato dati è stata rafforzata sviluppando l'offerta RING e introducendo i
servizi "In Comune" (applicativi su larga banda per la Pubblica
Amministrazione), "Business One", "Business Full Security",
"Videonet" e "Integr@" (integrazione sulla stessa rete IP di
dati e voce). Nel trimestre è stata avviata (a partire da gennaio) la
commercializzazione del servizio Adsl e sono inoltre stati attivati i seguenti
servizi, cui corrispondono specifiche prestazioni di rete: "Infoconto":
informazioni sul consumo telefonico effettuato da inizio mese alla data di
consultazione; servizio "191": diffusione del call center per la nuova
piattaforma di commercializzazione dei servizi di Telecom Italia; carrier
preselection: selezione su base permanente di un operatore di lunga distanza
diverso da quello scelto dall'operatore di accesso. I ricavi della Capogruppo
nei primi tre mesi dell'anno in corso ammontano a 8.648 miliardi di lire, al
lordo delle quote spettanti ad altri gestori di tlc, in calo del 3, 3% rispetto
allo stesso periodo dell'anno precedente. Al netto di tali quote i ricavi
ammontano a 7.093 miliardi (-3, 2%). Tale riduzione è imputabile principalmente
ai ricavi da traffico telefonico, in calo di circa il 10% nonostante la forte
crescita del traffico in termini di minuti (+24, 1%). I ricavi da traffico hanno
subito gli effetti della forte compressione delle tariffe interurbane ed
internazionali e della rilevante riduzione delle tariffe da e verso i telefoni
cellulari essenzialmente dovute all'intervento dell'Autorità regolatoria. La
riduzione dei ricavi da traffico è stata in parte compensata dalla crescita
della trasmissione dei dati (+13%) e dei canoni di abbonamento. Particolarmente
significativa è la crescita della componente rappresentata dagli accessi
broadband (+69%) e web services, a conferma dell'avvio del processo di
innovazione di Telecom Italia nei servizi IP. L'ebitda registrato è pari a
3.929 miliardi, in diminuzione del 3, 9%, con un'incidenza sui ricavi del 45, 4%
rispetto al 45, 7% dello stesso periodo del precedente esercizio,
sostanzialmente invariato rispetto al primo trimestre 1999 grazie al recupero di
produttività. Il risultato operativo si attesta a 2.013 miliardi (-4, 7%) e ha
un'incidenza sui ricavi del 23, 3%. L'utile netto registrato nel trimestre è di
964 miliardi, in calo del 4, 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso
esercizio. Il capitale proprio, pari a 36.550 miliardi, aumenta, rispetto alla
fine del 1999, di 973 miliardi, dati dall'utile del periodo (964 miliardi) e
dalla quota disponibile dei contributi in conto capitale (9 miliardi) trasferita
dai fondi per rischi e oneri. L'indebitamento finanziario netto diminuisce,
rispetto a fine '99, di 4.016 miliardi e beneficia sia del cash flow (utile+ammortamenti)
di 2.808 miliardi di lire superiore agli investimenti realizzati, sia del
rimborso dei finanziamenti erogati a Teleleasing, conseguente all'accordo per la
cessione a Mediobanca di una quota del 60% del capitale della stessa. Continua
la rapida crescita del mercato Internet: Tin.it si conferma leader raggiungendo
a fine marzo 2000 circa 2.700.000 abbonati in crescita di oltre il 35% rispetto
alla consistenza di fine 1999. Nel primo trimestre del 2000 i minuti di traffico
generati da Internet sono stati 2, 6 miliardi, contro i 600 milioni del primo
trimestre '99, con una crescita del 333%. L'offerta di Tin.it è stata
sviluppata in termini sia di connettività (dial-up, ADSL e wireless), sia di
servizi, attraverso l'offerta di hosting, soluzioni di e-commerce e portali per
le aziende. Il Consiglio ha inoltre preso atto delle dimissioni del dott. Enrico
Bondi e ha proceduto, in sua sostituzione, alla cooptazione in Consiglio del
dott. Ettore Lonati. Nel corso degli ultimi mesi sono state perfezionate alcune
importanti iniziative internazionali. In particolare il Gruppo Telecom,
attraverso un consorzio di cui fa parte Is Bank, si è aggiudicato in via
definitiva la terza licenza di telefonia mobile Gsm in Turchia, un mercato in
forte crescita, con 65 milioni di abitanti e una penetrazione della telefonia
mobile dell'11% a fine '99. Anche in Peru il Gruppo ha acquisito la terza
licenza di operatore cellulare Gsm, un mercato con una popolazione di olre 25
milioni di abitanti e con solo 1, 1 milioni di abbonati nella telefonia
cellulare. L'investimento in Peru consolida la presenza del Gruppo in America
Latina e contribuisce alla diffusione nel continente Americano della tecnologia
Gsm di cui Tim è leader mondiale. In Spagna Telecom Italia insieme con Endesa e
Union Fenosa ha costituito Auna, la holding che raggruppa tutte le
partecipazioni in Spagna dei tre azionisti nelle tlc e dà vita al primo gruppo
integrato di tlc in quel paese. Recentemente Amena, l'operatore mobile che fa
capo ad Auna, si è aggiudicato una delle prime licenza Umts assegnate in
Europa. In Polonia il Gruppo ha ufficialmente presentato un'offerta nell'ambito
del processo di privatizzazione dell'operatore di stato Tpsa.
BNL: L'UTILE
NETTO CONSOLIDATO CRESCE DEL 20% BALZO DEL 44% DELL'UTILE ORDINARIO
Roma 16 maggio 2000 - Il Consiglio di Amministrazione di Bnl, riunitosi ieri a
Roma sotto la presidenza di Luigi Abete, ha approvato la relazione relativa
all'andamento del Gruppo nel primo trimestre dell'anno. L'utile netto
consolidato cresce del 19, 5% rispetto al primo trimestre dell'esercizio
precedente e raggiunge i 181 miliardi di Lire (93, 5 milioni di Euro) dopo aver
accantonato 205 miliardi per rettifiche e accantonamenti a presidio del rischio
creditizio. Tale risultato è interamente dovuto alla gestione ordinaria, il cui
utile si attesta a 320 miliardi di Lire, il 43, 8% in più rispetto ai 224
miliardi del marzo '99. "Questi dati - ha dichiarato l'amministratore
delegato Davide Croff - confermano un trend di sviluppo del reddito basato
sull'efficienza e l'efficacia operativa di Bnl e ne delineano il crescente
rafforzamento, come dimostra anche il miglioramento dei rapporti fra costi e
ricavi (66, 6%) e fra commissioni e margine d'intermediazione (41, 1%)". Il
risultato lordo di gestione tocca i 598 miliardi di Lire (309 milioni di Euro) e
aumenta del 12, 7% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno (531 miliardi
di Lire). Il margine d'intermediazione si attesta a 1.555 miliardi di Lire (803
milioni di Euro), con un incremento del 2, 9% sul marzo '99. Su di esso
influisce l'andamento particolarmente brillante (+23, 9%) delle commissioni
nette da servizi, che ha ampiamente compensato il rallentamento (-6, 4%) del
margine d'interesse (794 miliardi di Lire; 410 milioni di Euro) per il quale,
peraltro, è atteso un recupero nella seconda parte dell'anno. Le spese sono
scese complessivamente del 2, 9% da 906 a 880 miliardi di Lire (454 milioni di
Euro). Sono invece aumentati gli ammortamenti, passati dai 74 miliardi del primo
trimestre '99 ai 77 miliardi del 31 marzo 2000. Sotto il profilo patrimoniale, i
primi tre mesi dell'anno sono stati caratterizzati da un andamento della
raccolta da clientela più dinamico rispetto a fine '99; da una sostanziale
tenuta degli impieghi e da una marcata riduzione dello sbilancio passivo
sull'interbancario (-18, 1%). Inoltre la qualità del credito è ulteriormente
migliorata: il totale di sofferenze e incagli, al netto delle rettifiche di
valore, si riduce dell'1, 2%, passando dagli 8.759 miliardi di Lire (4.524
milioni di Euro) di fine dicembre a 8.657 miliardi di Lire (4.471 milioni di
Euro); il relativo grado di copertura cresce di un punto percentuale, passando
dal 39, 8% al 40, 8%. A fine marzo 2000, gli impieghi a clientela si attestano a
106.964 miliardi di Lire (55.242 milioni di Euro), con una lieve riduzione
rispetto a fine '99 (-0, 8%) ma in aumento del 9, 2% sul marzo dello scorso
anno. La raccolta diretta da clientela ammonta a 96.685 miliardi di Lire (49.934
milioni di Euro), con un incremento del 2, 9% rispetto al 31 dicembre scorso e
del 9, 1% rispetto a fine marzo '99. La raccolta indiretta cresce a 170.500
miliardi (+1, 5% rispetto al 31 dicembre), con la quota del risparmio
amministrato che tocca i 115.052 miliardi di Lire (+1, 4% rispetto al 31
dicembre) e quella del risparmio gestito che raggiunge i 55.448 miliardi (+1, 8%
su fine dicembre; +27, 5% su marzo '99). In quest'ambito si conferma in
espansione (+5, 7% su fine dicembre; +32% su marzo '99) il segmento dei fondi
comuni di investimento, che supera i 38mila miliardi.
TISCALI: 50%
DA INTERNET I RICAVI DEI PRIMI TRE MESI DEL 2000
Milano, 16 maggio 2000 - Sono stati resi noti i dati sul primo trimestre 2000
riguardanti il fatturato di Tiscali che è passato dal precedente trimestre (30,
4 miliardi) all' attuale 43, 8 registrando quindi un aumento del 44%. Sono
saliti del 17% anche i ricavi riguardanti i servizi voce, mentre gli abbonati a
Tiscali Free, se confrontati con quelli registrati il 31 dicembre 1999 sono
aumentati del 70% raggiungendo la quota complessiva di 1.500.000. Ma a fare un
passo da gigante sono stati i servizi Internet che nei prime tre mesi di
quest'anno sono incrementati dell '82% rappresentano ben oltre la metà (50, 5%)
del fatturato complessivo.
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