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PUBBLICITÀ' IN
ITALIA: ORMAI È UN DATO DI FATTO
Milano, 29
maggio 2000 - Le donne di 35/59 anni seguono la pubblicità televisiva come un
qualsiasi altro programma mentre gli uomini, utenti critici e informati, adorano
Interne! perché li lascia liberi di scegliere. Le ragazze apprezzano le
campagne sociali mentre i ragazzi parlano di una nuova forma d'arte
contemporanea. Gli anziani? per loro la pubblicità è un modo per sentirsi
ancora al passo coi tempi. E quando si parla di pubblicità comparativa?
Contrarie le donne, possibilisti gli uomini. Dalla prima ricerca commissionata
congiuntamente dai pubblicitari e dai consumatori italiani emerge che il 45, 4%
degli intervistati vive la pubblicità "non come un fastidio, ne come un
piacere, ma come una consuetudine" e che il 16, 0% lo vive addirittura come
"un qualcosa di interessante o di gradevole da seguire". Quanto
influisce poi il ricordo pubblicitario sull'acquisto del prodotto? Sembra molto
se si pensa che il 53, 1% del campione si è espresso con un
"probabilmente/sicuramente sì". Realizzata durante lo scorso mese di
marzo per Unicom (Unione Nazionale Imprese di Comunicazione) e per L'unione
Nazionale Consumatori dall'istituto di ricerca Datamedia in collaborazione con
Noima (divisione dell'Accademia di Comunicazione), la ricerca integrata (fase
qualitativa ed estensiva) è stata condotta su un campione di 1000 italiani,
uomini e donne di età compresa tra 18 e70 anni. "Complessivamente -
afferma Lorenzo Strana, Presidente Unicom - le forme di pubblicità più
ricordate sono gli spot televisivi che si aggiudicano, infatti, il 99, 9% delle
citazioni e vengono raccontati con notevole precisione e correttezza in termini
di associazione spot/marca/prodotto (le associazioni sbagliate sono solo lo 0,
9%)". Ma, a differenza di qualche anno fa, quando le campagne pubblicitarie
venivano ricordate indipendentemente dalle associazioni emotive suscitate, oggi
il ricordo dipende in maniera prevalente e preponderante dal gradimento dello
spot in sé e, solo in secondo luogo, dall'apprezzamento del prodotto. Cambia
anche la percezione del break pubblicitario: le donne di 35/50 anni non lo
sfruttano più per "fare altro". Pigrizia o passione? H dilemma
rimane, ma anche il dato di fatto: le spettatrici italiane considerano la
pubblicità come parie integrante del film o del programma che stanno guardando
e, come tale, si aspettano che ne riproponga lo stile se non addirittura il
linguaggio. Il format prediletto è ancora quello del "Carosello",
quello cioè di una breve storia con un inizio e una fine, senza mai dimenticare
i buoni sentimenti sullo stile "Mulino Bianco". Sempre sullo stesso
segmento di campione è ancora rilevante l'ascendente esercitato dal testimonial,
non necessariamente ultra-famoso, simpatico e attraente. Contro le stereotipate
immagini della donna mediterranea, che la vorrebbero animata dal più
tradizionale spirito materno, le italiane preferiscono il ricorso a testimonial
animali piuttosto che a bambini. Una buona colonna sonora sembra poi essere un
ottimo elemento per memorizzare gli spot televisivi. I maschi adulti italiani
non si sentono per niente succubi della pubblicità e non si limitano
semplicemente ad apprezzamenti o critiche, ma ne fanno oggetto di conversazione.
Così come amano molto i "nuovi manifesti" e i banner su internet. La
pubblicità su Internet sembra, infatti, "l'unica vera forma d'informazione
commerciale non imposta perché ricercata attivamente dal navigatore". Se
poi per le donne è fondamentale un jingle decisamente orecchiabile, gli uomini
concentrano, invece, la loro attenzione sull'elemento visivo e sull'immagine
della quale apprezzano particolarmente alla formalità estetica. Questo
pubblico, quindi, si orienta favorevolmente verso le campagne stampa perché le
ritiene "finibili più liberamente, più informative, un possibile
promemoria per l'acquisto". Le ragazze mostrano, invece, un atteggiamento
di gradimento/rifiuto della pubblicità di natura essenzialmente emotiva. Per
loro, come anche per i coetanei, la pubblicità diventa una fonte di conoscenza
sull'attualità, la modernità e* in alcuni casi, un modello di comportamento,
tanto da essere le uniche del campione intervistato (oltre alle donne anziane) a
citare spontaneamente le campagne sociali, giudicate e vissute come
"massimo esempio di contenuto informativo che la pubblicità può
offrire". Per il pubblico maschile giovane la pubblicità è addirittura
"una forma d'arte contemporanea, comunque frutto di un lungo e accurato
lavoro di studio". La si ricorda se piace, vale a dire in base al proprio
gradimento: la bella pubblicità "prima di tutto fa divertire, cattura
l'attenzione ed è creativa". L'interesse è mosso dalla novità, più che
dal prodotto. Onnivori, ma selettivi, i giovani maschi organizzano il loro
ricordo nei modi più disparati, dimenticando sicuramente le categorie
merceologiche che non ti riguardano. Maschi e femmine concordano nell'accettare
di buon grado i messaggi pubblicitari, a patto che l'interruzione dei programmi
non sia aggressiva e invadente. Precisi e pertinenti nel riferire il contenuto
di campagne e spot televisivi, gli uomini dai 55 ai 70 anni rifiutano i messaggi
troppo complessi e considerano la pubblicità una modalità di contatto con la
società moderna. Il criterio fondamentale di ricordo è, dunque, la
comprensione: se non capiscono, non gradiscono e fanno fatica a ricordare. Nel
ricercare elementi che riducano la complessità e aiutino il ricordo, gli uomini
anziani sono spesso colpiti dalla frase finale che chiamano "slogan".
Non trascurabile, infine, come elemento fondamentale del ricordo, il ruolo del
testimonial, rigorosamente famoso e familiare, perché proveniente dal mondo
della televisione, dello spettacolo o dello sport. Decisamente più restie, con
un manifesto atteggiamento di difesa dalla quantità degli stimoli pubblicitari,
le anziane intervistate vorrebbero sottrarsi ai messaggi che non sempre sentono
diretti a loro, arrivando addirittura ad assumere un atteggiamento di totale
rifiuto delle pubblicità a sfondo esplicitamente sessuale e degli spot dove
appaiono comportamenti violenti e pericolosi. Incapaci di parlare del fenomeno
pubblicitario in sé, infine, le donne di quest'età devono necessariamente far
riferimento ad un preciso prodotto pubblicizzato. Quando si paria di pubblicità
comparativa" l'atteggiamento più diffuso in tutto il campione è quello
dello stand by; si sa che attualmente anche in Italia è permessa (almeno sulla
carta), si sa che negli Stati Uniti è tradizionalmente usata senza esclusione
di colpi, ma non ci sono aspettative specifiche, ne attese generiche degli
italiani nei confronti della comparativa, anche perché non riescono ad
ipotizzarne il meccanismo. Le donne appaiono" in generale, maggiormente
contrarie all'idea di comunicare attraverso la denigrazione delle altrui qualità.
Più possibilisti, invece, gli uomini anziani che concludono: "sì alla
pubblicità comparativa purché commercialmente precisa e corretta".
TIM: PRENDE IL
LARGO LA NUOVA CAMPAGNA PUBBLICITARIA - NUOVO FORMAT TIM ANCORA INSIEME AD
ARMANDO TESTA
Milano, 29 maggio 2000 - Tim (Gruppo Telecom Italia) rinnova il suo format
televisivo e lancia una campagna televisiva con un'ambientazione tutta nuova e
sorprendente. Dinamismo, riconoscibilita' dei nuovi servizi e capacita' di
innovazione: sono le caratteristiche principali che Tim vuole
"trasferire" nella propria comunicazione pubblicitaria che partira' su
tutte le reti televisive domenica 28 maggio 2000 ( Rai: 12.55, 13.27 e 20.15,
2150. Mediaset: 13.10, 14.10 e 20.35, 21.30). La storia, ambientata su una barca
a vela che via via percorrera' tutte le coste piu' belle d'Italia, narra di tre
ragazze (una DJ: Petra, un'aspirante modella: Gaia Bermani Amaral e una skipper
professionista: Cristiana Monina), che di ritorno da una gita in barca, dovendo
partire in macchina per un viaggio, scoprono che qualcuno ha rubato loro l'auto.
Quella che poteva essere la fine di una storia, diventa l'inizio di un'avventura
ancora piu' stimolante. Salpano con la loro vela da Genova, per arrivare a
Venezia dopo aver circumnavigato l'Italia. Da questo viaggio reale scaturiranno
le occasioni per la comunicazione istituzionale e di prodotto di Tim Ne deriva
un format moderno, riconoscibile, flessibile, fortemente orientato al
"vivere senza confini" non solo geografici, ma soprattutto legati alla
voglia di piccole evasioni e piccole trasgressioni, che cosi' come le tre
protagoniste del serial Tim, riguardano la vita di ognuno di noi. Il percorso da
Genova a Venezia sara' un viaggio reale, effettivamente svolto dalle tre
ragazze, dal quale Tim trarra' gli spunti per pubblicizzare le proprie offerte
commerciali Il format e' stato realizzato dall'Agenzia Armando Testa, che
rinnova il suo connubio con Tim con la direzione creativa di Mauro Mortaroli .
La regia del film questa volta e' di Luca Lucini e la casa di produzione e'
Filmaster. Novita' importanti sulla colonna sonora della campagna che sara'
musicata dalla hit song "Goodbye" intepretata da Alexia, una delle
maggiori protagoniste della musica italiana da esportazione, che e' stata per
mesi in testa a tutte le principali classifiche mondiali. Ma il nuovo format di
Tim non e' solo la campagna televisiva. Parte, in contemporanea un programma di
eventi che accoglieranno la barca nei porti italiani piu' caratteristici. Negli
approdi verranno organizzati eventi e feste che coinvolgeranno il pubblico, che
potra' ricevere le date e le informazioni sulle tappe, dagli oltre 5 mila Dealer
di Tim diffusi su tutto il territorio nazionale e che saranno, anche in questa
occasione, i veri padroni di casa degli happening. Durante il viaggio di Tim ci
saranno poi alcuni "mega show" che si svolgeranno durante l'estate
nelle principali piazze italiane tra cui Napoli, Palermo e Riccione e che
vedranno l'avvicendarsi di artisti e gruppi musicali. Ma Tim e' anche
interattivita'. Infatti ci si potra' iscrivere gratuitamente ad una mailing list
per inviare ricevere ogni giorno una e-mail personale, scritta e inviata da una
delle tre ragazze. Cosi' come si potranno ricevere messaggi Sms dalle tre
navigatrici (sono oltre 7 milioni al giorno - al 31 marzo 2000 - gli Sms che
transitano sulla rete Tim ), con le informazioni delle varie tappe del tour di
Tim. L'ultima novita' del viaggio di Tim e' rappresentata dall'utilizzo di
Internet. Bastera' collegarsi con www.tim.it per seguire le avventure delle
nostre 3 ragazze, grazie a due web cam in funzione 90 minuti al giorno, poste
nel pozzetto e sulla prua della vela.
PREMIAZIONE
DELLE MIGLIORI CAMPAGNE DI RELAZIONI PUBBLICHE ALL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI
MILANO-BICOCCA PREMIO ASSOREL MARCO BORSA 1999
Milano, 29 giugno 2000 - Si è tenuta presso l'Università degli Studi di
Milano-Bicocca, la cerimonia di assegnazione del Premio Assorel Marco Borsa
1999, che viene assegnato alla migliore campagna di Relazioni Pubbliche
realizzata nel corso dell'anno precedente. Il Premio Marco Borsa, titolato in
memoria del famoso giornalista, è organizzato da Assorel (Associazione delle
Agenzie di Relazioni Pubbliche a servizio completo) in collaborazione con il
mensile Espansione. La consegna dei premi è stata preceduta da un workshop su
"Le tecnologie di rete per l'attività professionale di Relazioni
Pubbliche". Hanno partecipato ai lavori: Silvio Brondoni di Istei-Università
di Milano-Bicocca, Janet Scardino di Disney Channel, Gianni Catalfamo di Brodeur
Image Time, Massimo Donelli di Ciaoweb, Milo Goj di Espansione, Andrea Maserati
della Federazione Economia Digitale, Adriana Mavellia presidente di Assorel,
Alessandro Pegoraro di Yahoo Italia, Cesare Valli di Hill&Knowlton. Alcuni
spunti interessanti sulla situazione italiana attuale sono emersi durante il
workshop. "Le imprese italiane non hanno ancora capito il valore di
internet - dice Andrea Maserati, presidente della Federazione Economia Digitale
- che viene utilizzato come una vetrina, spesso di scarsa qualità. Il 57% delle
imprese nazionali che possiedono un sito web non lo pubblicizzano. L'Italia è
in arretrato di circa tre anni sui processi di sviluppo dell'economia di
internet e, inoltre, non considera la rete come uno strumento di interazione
one-to-one, ma come una fonte di comunicazione passiva". A sottolineare la
capacità di internet di instaurare una relazione diretta con l'utente sono
intervenuti anche Alessandro Pegoraro, Direttore Generale Yahoo Italia:
"Occorre andare verso una maggiore segmentazione della comunicazione. Ora
le aziende hanno al massimo un sito-brochure"; dello stesso avviso anche
Janet Scardino, Presidente di Disney Channel: "Con Disney Channel forniamo
un servizio personalizzato in real time. Puntiamo su internet come personal
cast". Le potenzialità offerte dalla rete per l'attività di Relazioni
Pubbliche saranno oggetto di una ricerca che Assorel ha affidato ad Istei
(Istituto di Economia d'Impresa) dell'Università di Milano-Bicocca, i cui
risultati saranno presentati nel prossimo autunno. Ad aggiudicarsi questa terza
edizione del Premio, è stata l'Agenzia Hill & Knowlton che ha condotto per
Disney Channel la campagna "Lancio di Disney Channel in Italia". Nei
mesi scorsi Espansione ha pubblicato le 46 campagne in concorso e i lettori,
compilando e rispedendo un coupon hanno espresso la loro preferenza. I loro
voti, incrociati con quelli di un gruppo di rappresentanti di Associazioni del
settore, opinion leaders e professionisti della comunicazione, hanno condotto
alla definizione della "rosa" delle sette campagne finaliste. Le
campagne sono state poi selezionate da una Giuria composta da rappresentanti di:
Assolombarda, Centromarca, Federazione Italiana della Comunicazione, Espansione,
Ferpi, Pubblicità Progresso e Upa che ha assegnato il Premio Assorel Marco
Borsa 1999 a Hill & Knowlton. Nell'atrio antistante l'Aula 4 - Palazzo U6,
è stata allestita una mostra dedicata a tutte le campagne che hanno partecipato
alla gara. Oltre alla vincitrice, le altre 6 campagne finaliste sono state:
"Atm a scuola, fermata prenotata" di Chiappe Bellodi, "Il cammino
dell'alleanza" di Timer per Alleanza Assicurazioni, "Raab Karcher vi
rende felici" di Comunica, "Alimentazione & Fitness" di Inc
per UNA, "Gilette Mach 3" di Mavellia Ms&L, "Fs:
l'informazione migliora il servizio" di Cohn & Wolfe. Il meccanismo del
concorso prevedeva che venissero assegnati anche premi di categoria. Fra tutte
le 46 campagne in gara la Giuria ha prescelto: Immagine Corporate "Cultural
Sensivity" Burson-Marsteller per Tecnimont; Comunicazione Interna
"Bridge to make in Europe" Edelman Worldwide per Merloni
Elettrodomestici; Informazione su prodotti "Gilette Mach 3" Mavellia
MS&L per Gilette Group Italy ; Comunicazione Sociale e Ambientale "Operation
Smile, the world journey of hope '99" Cohn & Wolfe per Fondazione per
l'infanzia Ronald McDonald; Comunicazione Finanziaria "Quotazione in borsa
del Gruppo Buffetti" Hill & Knowlton per Buffetti; Sponsorizzazione
"Restauro della Porziuncola ad Assisi" Mavellia MS&L per
Galbani-Danone Group; Public Affaire "La farmacia dei servizi" Homina
per federfarma; Campagne Internazionali"Conosci la tua acqua" I-mage
per Italaquae "L'esito felice di questa terza edizione del premio - ha
dichiarato il Presidente di Assorel Adriana Mavellia - è un ulteriore conferma
di interesse nei confronti della professione: la partecipazione delle aziende,
le attenzioni del mondo della comunicazione, la collaborazione del mondo
accademico, sono uno stimolo a creare nuove occasioni di dibattito e confronto
anche per il futuro".
DESIGN E
ARCHITETTURA IN MOVIMENTO
Milano, 29 maggio 2000 Avrà luogo presso l' Hotel Capo est Gabicce Mare /
Pesaro il 2 - 3 giugno 2000 un convegno su "Progetti in viaggio Design e
architettura in movimento" Ambiente Tendence Messe Frankfurt. Il tema della
ricerca progettuale in architettura e nel design verrà svolto al centro del
ciclo 'Progetti in viaggio ' introdotto da Maurizio Vitta , vicedi- rettore
della rivista 'L 'Arca '.L 'argomento si concentrerà nella monografia 'Il caso
Giappone '.Due gli interventi in programma: il designer Toshiyuki Kita esporrà
'L 'Anima del design ' e Franco Panzini , direttore della rivista 'Progetti '
presenterà un excursus critico dell 'architettura giapponese e del suo rapporto
con la natura. Lo Spazio Quid di Pesaro, in via delle Esposizioni 22, ospiterà
per l 'occasione l'allestimento della mostra fotografica, realizzata da Paolo
Semprucci , 'l 'Astro in pentola ' e l 'esposizione di alcuni prodotti di punta
di aziende del territorio. Tutte le iniziative realizzate fino ad oggi da Qui d
International saranno documentate e i materiali saranno disponibili al pubblico
per la consultazio- ne. Per informazioni: Deborah Romagna tel.0721.42501
fax.0721.425050 quidinternational@tin.it
ESTATE: PER 8
ITALIANI SU 10 LA VACANZA IN COPPIA FA MALE ALLA SALUTE MEGLIO SENZA IL
PARTNER.
Milano, 29 maggio 2000. Alle porte dell'Estate 2000 è già boom delle vacanze
salutistiche: Più di 6 italiani su 10 (62%) dichiarano di andare in vacanza per
curare i problemi di salute, ma oltre 8 italiani su 10 (82%) affermano che il
vero "break", quello rigenerante dal punto di vista dello stress
psicofisico e della salute, "è quello senza il proprio partner":
molto più salutare con gli amici o piuttosto da soli. L'unico modo per
ritemprarsi veramente è, quindi, il distacco dal proprio compagno: non importa
per quanto tempo, l'importante è stare lontani! E' quanto emerge da un
sondaggio condotto dal mensile Salute Naturale, in edicola in questi giorni, su
un campione di 963 persone tra i 18 e i 64 anni d'età, equamente divisi tra
uomini e donne. Basta con le vacanze legate al puro relax, al divertimento e
agli svaghi, adesso il 62% degli italiani va in vacanza quasi esclusivamente
"per rigenerare la propria salute e ritrovare il benessere
psicofisico". Solo il 26% afferma: "voglio andare in vacanza per
divertirmi come non mi diverto durante il resto dell'anno", mentre il 12%
degli italiani intervistati pensa alla vacanza solo come a "un modo per
svagarsi".
IL MONDO E'
DEGLI UOMINI (ALMENO DAL 12 AL 18 GIUGNO!)
Londra, 29 maggio 2000 - Nel passato la specie maschile era riluttante quando
doveva farsi visitare dal medico, specialmente quando si trattava di una
malattia ''imbarazzante''. Per incoraggiare gli uomini a cercare maggiori
informazioni e a farsi aiutare, una intera Settimana della Salute (dal 12 al 18
giugno) verra' dedicata interamente agli uomini. Come parte integrante di questa
Settimana della Salute dedicata agli uomini, verranno pubblicati i risultati
preliminari del primo sondaggio pan-europeo on-line in assoluto riguardante uno
dei principali temi della salute maschile, l'iperplasia prostatica benigna (che
si manifesta con problemi della minzione). Un uomo su quattro con oltre 50 anni
di eta' soffre di questa malattia. Nella stessa misura, moltissimi uomini in
Europa usano Internet e molti avranno certamente completato il sondaggio nella
privacy delle loro case. Il sondaggio, che si trova al sito http:
//www.mens-care.org , continuera' ad essere presente ancora per diversi mesi e
ci si auspica che possa fornire un quadro generale di cosa succede agli uomini
quando iniziano ad avere problemi della minzione, come si sentono nei confronti
di questo problema e che cosa fanno per risolverlo. Questo sondaggio sara'
particolarmente utile per identificare quanti uomini hanno i sintomi di questa
malattia ma non si rivolgono al loro medico. In contrasto con questo sondagio
sui consumatori, si svolgera' contemporaneamente uno studio medico pan-europeo
relativo ai trattamenti urinari. Il Triumph Project sta attualmente raccogliendo
dati da parte di 100.000 pazienti in tutta Europa riguardanti l'uso di
medicinali e il ricorso alla chirurgia da parte di coloro che sono affetti da
problemi urinari. Questi dati consentiranno ai medici di stabilire e consigliare
i piu' efficaci trattamenti contro l'iperplasia prostatica benigna. Sia la
Settimana della Salute dell'Uomo che il Triumph Project forniranno una
panoramica completa delle effettive esperienze degli uomini nella vita reale in
una delle principali aree che riguardano la loro salute. Ci si auspica che
entrambe queste serie di informazioni vengano rese note, togliendo in questo
modo molto dell'imbarazzo che si crea intorno ai problemi urinari. Tutto questo
potrebbe far si' che gli uomini si sentano piu' tranquilli nel futuro quando si
troveranno a parlare della loro ''imbarazzante'' malattia. Per informazioni: Eri
Arakawa oppure Helen Aitchison al numero +44 20 7371 1510
AL CONGRESSO
MILANOPEDIATRIA 2000 WORKSHOP SUI LATTI FERMENTATI
Milano, 29 maggio 2000 - MilanoPediatria 2000, che ha avuto luogo all'Hotel
Marriott dal 25 al 28 maggio, la nutrizione umana ha rappresentato uno degli
argomenti di base più discussi. Nell'ambito delle attività congressuali
l'Istituto Danone, società multinazionale leader nella produzione dello yogurt,
ha promosso un workshop sul tema, oggi di grande attualità, dei latti
fermentati, chiamando a presiedere i lavori il prof. Marcello Giovannini,
direttore della Clinica Pediatrica - Ospedale S. Paolo - Università di Milano e
ad esprimere i risultati delle loro ricerche alcuni tra i massimi esperti
nazionali ed internazionali. L'esame ampio e approfondito ha rappresentato un
importante aggiornamento delle conoscenze scientifiche su questi alimenti, tanto
da stimolare sempre più l'attenzione di molti ricercatori che stanno
approfondendo la conoscenza delle loro proprietà nutrizionali, ma soprattutto
delle loro attività extra-nutrizionali. Oggi, infatti, essi sono identificati
come alimenti "probiotici", per caratterizzare le loro molteplici
proprietà favorevoli alla salute umana. Sugli aspetti nutrizionali il prof.
Ermanno Lanzola, direttore del Centro Ricerche sulla Nutrizione Umana e la
Dietetica dell'Università di Pavia, ha sottolineato che "il valore
nutritivo dei latti fermentati rispecchia ovviamente quello dei latti da cui
provengono. Lo yogurt, che è il latte fermentato a maggiore diffusione nei
paesi occidentali, è normalmente preparato con latte vaccino e quindi il suo
valore nutritivo è sostanzialmente simile; la sua composizione viene però ad
essere notevolmente modificata in virtù del processo di fermentazione ad opera
dei microrganismi." Interessante l'antropologia dell'alimento latte
tracciata da un altro dei partecipanti al workshop, il prof. Giovanni Ballarini,
direttore dell'Istituto di Clinica Medica Veterinaria dell'Università di Parma:
"La specie umana - ha detto Ballarini - non è geneticamente predisposta ad
utilizzare il latte oltre i primi periodi di vita, soprattutto per la perdita
della lattasi intestinale. Il latte non è quindi un alimento
"naturale", ma è entrato nell'alimentazione umana soltanto per un
complesso processo evolutivo, al tempo stesso biologico e culturale. Lo studio
antropologico dell'uso del latte e dei suoi derivati è stato eseguito
nell'ambito della nutrizione evoluzionista. In questo orientamento si è giunti
alla distinzione tra le culture lattofobe (quella cinese) e quelle lattofile
(l'europea). Il passaggio dall'avversione al latte, anche per intolleranza, alla
lattofilia ha comportato una modificazione genetica della popolazione umana.
Questa modificazione, con ogni probabilità, si è sviluppata in associazione
all'uso dei latti fermentati, che hanno guidato il processo di selezione del
nuovo gene umano." Gli aspetti microbiologici dei latti fermentati sono
stati illustrati dal prof. Vittorio Bottazzi, direttore dell'istituto di
Microbiologia dell'Università Cattolica di Piacenza e Cremona, che ha
sottolineato come uno dei primi processi biologici controllati dall'uomo sia
stata la produzione, per fermentazione spontanea, di latte acido, con
particolari caratteristiche di sapore, odore, consistenza e con la capacità di
non alterarsi rapidamente come il latte. "I latti fermentati prodotti oggi
- ha affermato il prof. Bottazzi - sono diversi in quanto frutto delle
particolari condizioni ambientali, dei microrganismi utilizzati nel processo
fermentativo e della tecnologia produttiva." Il relatore, a proposito di
yogurt (il prodotto più conosciuto dell'intera categoria dei latti fermentati),
ha ricordato come la normativa nazionale sia molto rigida e riservi questa
denominazione solamente al latte fermentato ottenuto con Streptococcus
termophilus e Lactobacillus bulgaricus, e che conservi un alto numero di
microrganismi vitali fino al momento del consumo. La relazione del prof. Lorenzo
Morelli ha riguardato l'attività probiotica dei latti fermentati. Il relatore,
professore associato di Biotecnologie della Fermentazione dell'Istituto di
Microbiologia dell'Università Cattolica di Piacenza, ha affermato che
"sono state analizzate le tecniche di tipizzazione genetica per
identificare i singoli individui batterici (ceppi). Ciò ha consentito di
monitorare il destino dei batteri probiotici nel corso di prove in vivo,
permettendo di correlare gli effetti benefici osservati con i livelli della loro
presenza nel sistema gastro-intestinale." Nel corso del workshop è stato
più volte sottolineato come la fermentazione possa far superare l'intolleranza
al lattosio che impedisce il consumo di latte in molti adulti, privandoli di una
preziosa fonte di calcio. Infatti, l'attività lattasica intestinale, che
permette la scissione del lattosio in zuccheri più semplici (glucosio e
galattosio), è massima alla nascita, ma comincia a diminuire dopo lo
svezzamento, fino a raggiungere nell'adulto un tasso residuo del 10%
dell'attività massima. Nell'adulto il malassorbimento del lattosio varia
secondo le etnie: 3% in Svezia, 20% nel nord della Francia, 40% nel sud, 50% nel
nord Italia, 70% nel Mezzogiorno, 75% in Grecia. Dati che viaggiano in diretta
correlazione con l'abitudine al consumo di latte. Ma quali sono gli effetti dei
latti fermentati, in particolare dello yogurt, sull'organismo? Li ha riassunti
il prof. Lanzola: "Riduzione dei sintomi di intolleranza al lattosio;
azione competitiva nei confronti dei batteri enteropatogeni; riduzione della
durata e della gravità della diarrea; stimolazione della risposta immunitaria
contro le infezioni, facilitazione dell'assorbimento del calcio e di altri
minerali. Tra gli effetti probabili dei latti fermentati, abbiamo la riduzione
dei livelli ematici di colesterolo e l'azione preventiva nei confronti dei
tumori del colon."
PIETRO E PAOLO.
LA STORIA IL CULTO LA MEMORIA NEI PRIMI SECOLI
Roma, 29 maggio 2000 - Alle origini della cristianità: così potrebbero
riassumersi gli intenti storici, scientifici e didattici, che motivano la
straordinaria rassegna dedicata agli apostoli Pietro e Paolo di prossima
apertura e che si preannuncia, per la novità del tema e per i reperti
archeologici raccolti qui organicamente per la prima volta, centrale per la
comprensione del significato del Giubileo e di fondamentale importanza per la
conoscenza del cristianesimo come movente e fattore della storia. Dedicata a
Pietro e Paolo e alla loro incidenza sul primo cristianesimo romano, la mostra
documenta, grazie a centocinquanta eccezionali reperti archeologici provenienti
da numerosi musei italiani e stranieri, quanto di eccezionalmente nuovo accadde
allora, a partire dal I secolo della nostra era, nella capitale dell'impero, in
seguito all'arrivo, alla permanenza e al martirio dei due apostoli nella città
destinata a diventare centro della cristianità. Qui si conservano le memorie e
i segni dei due apostoli; qui si venerano i loro sepolcri; qui sorgono i luoghi
cari da sempre alla tradizione e alla devozione popolare dei cristiani; qui
sorgono i primi edifici adibiti al culto di Pietro e Paolo e, da allora, meta di
incessante pellegrinaggio; qui si impone il rinnovamento culturale e sociale del
mondo che ha nel cristianesimo e nella vita della comunità cristiana il suo
fondamento e la sua causa. Un viaggio, dunque, nella Roma dei primi secoli,
quando il fenomeno cristiano, ancora limitato nel numero di quanti si professano
tali ma già ben evidente ed inquietante per la politica imperiale che vi si
oppone, spesso con determinazione e durezza, cresce e si afferma all'interno di
una situazione culturale e religiosa molteplice, caratterizzata da influssi
orientali e da certo scetticismo religioso, segno della crisi spirituale e
sociale della romanità, non più paga di riti e culti ufficiali, ma aperta
comunque al mistero e alle sue vie. Qui giunti, Pietro e Paolo si fanno dapprima
promotori e testimoni del Vangelo presso la comunità cristiana, d'origine
giudaica, preesistente al loro arrivo. Qui, separatamente, trovano la morte a
causa del Vangelo stesso. Sui luoghi del loro martirio e della sepoltura, o
comunque legati alla loro memoria e per questo cari alla primitiva comunità
romana, inizia ben presto un pellegrinaggio e un culto destinati, nel tempo, ad
assumere forme significative, tanto da incidere nel panorama topografico e
religioso della città stessa, contrassegnato, intorno al IV secolo, dalle
evidenze monumentali delle basiliche costantiniane di S. Pietro e di S. Paolo
sulla via Ostiense, e della Basilica Apostolorum, l'attuale S. Sebastiano sull'Appia
antica. Questo, in sintesi, il percorso storico ed espositivo che la grande
mostra, promossa dalla Santa Sede tramite il Pontificio Consiglio per i laici e
dal Comitato Centrale per il Grande Giubileo dell'Anno 2000, propone: un quadro
organico, costellato da mirabili oggetti d'arte e da importanti documenti
archeologici, per documentare al meglio la vicenda che vede Pietro e Paolo al
centro dell'interesse della comunità cristiana dei primi secoli e per capire a
fondo i motivi che fanno di Roma, da 2000 anni, la città "Caput
Mundi", il cuore della cristianità e la meta del pellegrinaggio giubilare.
Roma, Palazzo della Cancelleria, Piazza della Cancelleria n.1, dal 30 giugno al
10 dicembre 2000 Per informazioni e prenotazioni: Infoline tel. 02 54915.
Segreteria Organizzativa: Associazione Meeting per l'amicizia fra i popoli, tel.
0541 783100.
MOSTRA DI
CARLA ACCARDI
Roma, 29 maggio 2000 . Nella città universitaria "La Sapienza" di
Roma, al primo piano dello storico edificio del Rettorato (1935, Marcello
Piacentini), il 31 maggio 2000, il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea,
fondato e diretto da Simonetta Lux, docente di storia dell'arte e curatrice di
eventi reali-virtuali, riprende l'attività con l'inaugurazione della mostra di
Carla Accardi. Carla Accardi, protagonista internazionale dell'arte dal
dopoguerra ad oggi, espone in questa mostra, a cura di Lorenzo Benedetti, lavori
recenti, alcuni dei quali mai visti, che continuano la sua costante ricerca del
segno. Nella mostra ci sono opere su sicofoil che rappresentano uno dei momenti
salienti della sua attività artistica. Dopo aver aderito, nel 1947, a Roma al
gruppo Forma1 insieme a Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e
Turcato, Accardi realizza la sua prima personale alla Galleria Numero di
Firenze, nel '50. Nel '54 intraprende la ricerca fondata sulla poetica del
segno, che si articola per insiemi di segmenti pittorici bianchi stesi su fondi
neri. Nel '64 è presente alla Biennale di Venezia con una sala personale in cui
espone opere basate sulla ricerca del segno-colore, che per l'originalità delle
soluzioni espressive colloca l'Accardi tra i maggiori artisti italiani.
Successivamente inizia la sperimentazione di nuovi materiali di supporto come le
superfici trasparenti di sicofoil; nascono così opere come Tenda del '65,
Triplice Tenda del '69-71, Rotoli, Dimenticarsi mettersi in salvo '76. Se
l'adozione del sicofoil abroga radicalmente il supporto affidando quei segni
erratici direttamente allo spazio, il colore fluorescente con il quale sono
tracciati apre la dialettica tra manualità ed artificialità. Per informazioni
: Tel 0649910365 e-mail muslab@uniroma1.it
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