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Lunedì 29
 
maggio 2000
 
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PUBBLICITÀ' IN ITALIA: ORMAI È UN DATO DI FATTO 

Milano, 29 maggio 2000 - Le donne di 35/59 anni seguono la pubblicità televisiva come un qualsiasi altro programma mentre gli uomini, utenti critici e informati, adorano Interne! perché li lascia liberi di scegliere. Le ragazze apprezzano le campagne sociali mentre i ragazzi parlano di una nuova forma d'arte contemporanea. Gli anziani? per loro la pubblicità è un modo per sentirsi ancora al passo coi tempi. E quando si parla di pubblicità comparativa? Contrarie le donne, possibilisti gli uomini. Dalla prima ricerca commissionata congiuntamente dai pubblicitari e dai consumatori italiani emerge che il 45, 4% degli intervistati vive la pubblicità "non come un fastidio, ne come un piacere, ma come una consuetudine" e che il 16, 0% lo vive addirittura come "un qualcosa di interessante o di gradevole da seguire". Quanto influisce poi il ricordo pubblicitario sull'acquisto del prodotto? Sembra molto se si pensa che il 53, 1% del campione si è espresso con un "probabilmente/sicuramente sì". Realizzata durante lo scorso mese di marzo per Unicom (Unione Nazionale Imprese di Comunicazione) e per L'unione Nazionale Consumatori dall'istituto di ricerca Datamedia in collaborazione con Noima (divisione dell'Accademia di Comunicazione), la ricerca integrata (fase qualitativa ed estensiva) è stata condotta su un campione di 1000 italiani, uomini e donne di età compresa tra 18 e70 anni. "Complessivamente - afferma Lorenzo Strana, Presidente Unicom - le forme di pubblicità più ricordate sono gli spot televisivi che si aggiudicano, infatti, il 99, 9% delle citazioni e vengono raccontati con notevole precisione e correttezza in termini di associazione spot/marca/prodotto (le associazioni sbagliate sono solo lo 0, 9%)". Ma, a differenza di qualche anno fa, quando le campagne pubblicitarie venivano ricordate indipendentemente dalle associazioni emotive suscitate, oggi il ricordo dipende in maniera prevalente e preponderante dal gradimento dello spot in sé e, solo in secondo luogo, dall'apprezzamento del prodotto. Cambia anche la percezione del break pubblicitario: le donne di 35/50 anni non lo sfruttano più per "fare altro". Pigrizia o passione? H dilemma rimane, ma anche il dato di fatto: le spettatrici italiane considerano la pubblicità come parie integrante del film o del programma che stanno guardando e, come tale, si aspettano che ne riproponga lo stile se non addirittura il linguaggio. Il format prediletto è ancora quello del "Carosello", quello cioè di una breve storia con un inizio e una fine, senza mai dimenticare i buoni sentimenti sullo stile "Mulino Bianco". Sempre sullo stesso segmento di campione è ancora rilevante l'ascendente esercitato dal testimonial, non necessariamente ultra-famoso, simpatico e attraente. Contro le stereotipate immagini della donna mediterranea, che la vorrebbero animata dal più tradizionale spirito materno, le italiane preferiscono il ricorso a testimonial animali piuttosto che a bambini. Una buona colonna sonora sembra poi essere un ottimo elemento per memorizzare gli spot televisivi. I maschi adulti italiani non si sentono per niente succubi della pubblicità e non si limitano semplicemente ad apprezzamenti o critiche, ma ne fanno oggetto di conversazione. Così come amano molto i "nuovi manifesti" e i banner su internet. La pubblicità su Internet sembra, infatti, "l'unica vera forma d'informazione commerciale non imposta perché ricercata attivamente dal navigatore". Se poi per le donne è fondamentale un jingle decisamente orecchiabile, gli uomini concentrano, invece, la loro attenzione sull'elemento visivo e sull'immagine della quale apprezzano particolarmente alla formalità estetica. Questo pubblico, quindi, si orienta favorevolmente verso le campagne stampa perché le ritiene "finibili più liberamente, più informative, un possibile promemoria per l'acquisto". Le ragazze mostrano, invece, un atteggiamento di gradimento/rifiuto della pubblicità di natura essenzialmente emotiva. Per loro, come anche per i coetanei, la pubblicità diventa una fonte di conoscenza sull'attualità, la modernità e* in alcuni casi, un modello di comportamento, tanto da essere le uniche del campione intervistato (oltre alle donne anziane) a citare spontaneamente le campagne sociali, giudicate e vissute come "massimo esempio di contenuto informativo che la pubblicità può offrire". Per il pubblico maschile giovane la pubblicità è addirittura "una forma d'arte contemporanea, comunque frutto di un lungo e accurato lavoro di studio". La si ricorda se piace, vale a dire in base al proprio gradimento: la bella pubblicità "prima di tutto fa divertire, cattura l'attenzione ed è creativa". L'interesse è mosso dalla novità, più che dal prodotto. Onnivori, ma selettivi, i giovani maschi organizzano il loro ricordo nei modi più disparati, dimenticando sicuramente le categorie merceologiche che non ti riguardano. Maschi e femmine concordano nell'accettare di buon grado i messaggi pubblicitari, a patto che l'interruzione dei programmi non sia aggressiva e invadente. Precisi e pertinenti nel riferire il contenuto di campagne e spot televisivi, gli uomini dai 55 ai 70 anni rifiutano i messaggi troppo complessi e considerano la pubblicità una modalità di contatto con la società moderna. Il criterio fondamentale di ricordo è, dunque, la comprensione: se non capiscono, non gradiscono e fanno fatica a ricordare. Nel ricercare elementi che riducano la complessità e aiutino il ricordo, gli uomini anziani sono spesso colpiti dalla frase finale che chiamano "slogan". Non trascurabile, infine, come elemento fondamentale del ricordo, il ruolo del testimonial, rigorosamente famoso e familiare, perché proveniente dal mondo della televisione, dello spettacolo o dello sport. Decisamente più restie, con un manifesto atteggiamento di difesa dalla quantità degli stimoli pubblicitari, le anziane intervistate vorrebbero sottrarsi ai messaggi che non sempre sentono diretti a loro, arrivando addirittura ad assumere un atteggiamento di totale rifiuto delle pubblicità a sfondo esplicitamente sessuale e degli spot dove appaiono comportamenti violenti e pericolosi. Incapaci di parlare del fenomeno pubblicitario in sé, infine, le donne di quest'età devono necessariamente far riferimento ad un preciso prodotto pubblicizzato. Quando si paria di pubblicità comparativa" l'atteggiamento più diffuso in tutto il campione è quello dello stand by; si sa che attualmente anche in Italia è permessa (almeno sulla carta), si sa che negli Stati Uniti è tradizionalmente usata senza esclusione di colpi, ma non ci sono aspettative specifiche, ne attese generiche degli italiani nei confronti della comparativa, anche perché non riescono ad ipotizzarne il meccanismo. Le donne appaiono" in generale, maggiormente contrarie all'idea di comunicare attraverso la denigrazione delle altrui qualità. Più possibilisti, invece, gli uomini anziani che concludono: "sì alla pubblicità comparativa purché commercialmente precisa e corretta". 

TIM: PRENDE IL LARGO LA NUOVA CAMPAGNA PUBBLICITARIA - NUOVO FORMAT TIM ANCORA INSIEME AD ARMANDO TESTA 
Milano, 29 maggio 2000 - Tim (Gruppo Telecom Italia) rinnova il suo format televisivo e lancia una campagna televisiva con un'ambientazione tutta nuova e sorprendente. Dinamismo, riconoscibilita' dei nuovi servizi e capacita' di innovazione: sono le caratteristiche principali che Tim vuole "trasferire" nella propria comunicazione pubblicitaria che partira' su tutte le reti televisive domenica 28 maggio 2000 ( Rai: 12.55, 13.27 e 20.15, 2150. Mediaset: 13.10, 14.10 e 20.35, 21.30). La storia, ambientata su una barca a vela che via via percorrera' tutte le coste piu' belle d'Italia, narra di tre ragazze (una DJ: Petra, un'aspirante modella: Gaia Bermani Amaral e una skipper professionista: Cristiana Monina), che di ritorno da una gita in barca, dovendo partire in macchina per un viaggio, scoprono che qualcuno ha rubato loro l'auto. Quella che poteva essere la fine di una storia, diventa l'inizio di un'avventura ancora piu' stimolante. Salpano con la loro vela da Genova, per arrivare a Venezia dopo aver circumnavigato l'Italia. Da questo viaggio reale scaturiranno le occasioni per la comunicazione istituzionale e di prodotto di Tim Ne deriva un format moderno, riconoscibile, flessibile, fortemente orientato al "vivere senza confini" non solo geografici, ma soprattutto legati alla voglia di piccole evasioni e piccole trasgressioni, che cosi' come le tre protagoniste del serial Tim, riguardano la vita di ognuno di noi. Il percorso da Genova a Venezia sara' un viaggio reale, effettivamente svolto dalle tre ragazze, dal quale Tim trarra' gli spunti per pubblicizzare le proprie offerte commerciali Il format e' stato realizzato dall'Agenzia Armando Testa, che rinnova il suo connubio con Tim con la direzione creativa di Mauro Mortaroli . La regia del film questa volta e' di Luca Lucini e la casa di produzione e' Filmaster. Novita' importanti sulla colonna sonora della campagna che sara' musicata dalla hit song "Goodbye" intepretata da Alexia, una delle maggiori protagoniste della musica italiana da esportazione, che e' stata per mesi in testa a tutte le principali classifiche mondiali. Ma il nuovo format di Tim non e' solo la campagna televisiva. Parte, in contemporanea un programma di eventi che accoglieranno la barca nei porti italiani piu' caratteristici. Negli approdi verranno organizzati eventi e feste che coinvolgeranno il pubblico, che potra' ricevere le date e le informazioni sulle tappe, dagli oltre 5 mila Dealer di Tim diffusi su tutto il territorio nazionale e che saranno, anche in questa occasione, i veri padroni di casa degli happening. Durante il viaggio di Tim ci saranno poi alcuni "mega show" che si svolgeranno durante l'estate nelle principali piazze italiane tra cui Napoli, Palermo e Riccione e che vedranno l'avvicendarsi di artisti e gruppi musicali. Ma Tim e' anche interattivita'. Infatti ci si potra' iscrivere gratuitamente ad una mailing list per inviare ricevere ogni giorno una e-mail personale, scritta e inviata da una delle tre ragazze. Cosi' come si potranno ricevere messaggi Sms dalle tre navigatrici (sono oltre 7 milioni al giorno - al 31 marzo 2000 - gli Sms che transitano sulla rete Tim ), con le informazioni delle varie tappe del tour di Tim. L'ultima novita' del viaggio di Tim e' rappresentata dall'utilizzo di Internet. Bastera' collegarsi con www.tim.it per seguire le avventure delle nostre 3 ragazze, grazie a due web cam in funzione 90 minuti al giorno, poste nel pozzetto e sulla prua della vela. 

PREMIAZIONE DELLE MIGLIORI CAMPAGNE DI RELAZIONI PUBBLICHE ALL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA PREMIO ASSOREL MARCO BORSA 1999 
Milano, 29 giugno 2000 - Si è tenuta presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, la cerimonia di assegnazione del Premio Assorel Marco Borsa 1999, che viene assegnato alla migliore campagna di Relazioni Pubbliche realizzata nel corso dell'anno precedente. Il Premio Marco Borsa, titolato in memoria del famoso giornalista, è organizzato da Assorel (Associazione delle Agenzie di Relazioni Pubbliche a servizio completo) in collaborazione con il mensile Espansione. La consegna dei premi è stata preceduta da un workshop su "Le tecnologie di rete per l'attività professionale di Relazioni Pubbliche". Hanno partecipato ai lavori: Silvio Brondoni di Istei-Università di Milano-Bicocca, Janet Scardino di Disney Channel, Gianni Catalfamo di Brodeur Image Time, Massimo Donelli di Ciaoweb, Milo Goj di Espansione, Andrea Maserati della Federazione Economia Digitale, Adriana Mavellia presidente di Assorel, Alessandro Pegoraro di Yahoo Italia, Cesare Valli di Hill&Knowlton. Alcuni spunti interessanti sulla situazione italiana attuale sono emersi durante il workshop. "Le imprese italiane non hanno ancora capito il valore di internet - dice Andrea Maserati, presidente della Federazione Economia Digitale - che viene utilizzato come una vetrina, spesso di scarsa qualità. Il 57% delle imprese nazionali che possiedono un sito web non lo pubblicizzano. L'Italia è in arretrato di circa tre anni sui processi di sviluppo dell'economia di internet e, inoltre, non considera la rete come uno strumento di interazione one-to-one, ma come una fonte di comunicazione passiva". A sottolineare la capacità di internet di instaurare una relazione diretta con l'utente sono intervenuti anche Alessandro Pegoraro, Direttore Generale Yahoo Italia: "Occorre andare verso una maggiore segmentazione della comunicazione. Ora le aziende hanno al massimo un sito-brochure"; dello stesso avviso anche Janet Scardino, Presidente di Disney Channel: "Con Disney Channel forniamo un servizio personalizzato in real time. Puntiamo su internet come personal cast". Le potenzialità offerte dalla rete per l'attività di Relazioni Pubbliche saranno oggetto di una ricerca che Assorel ha affidato ad Istei (Istituto di Economia d'Impresa) dell'Università di Milano-Bicocca, i cui risultati saranno presentati nel prossimo autunno. Ad aggiudicarsi questa terza edizione del Premio, è stata l'Agenzia Hill & Knowlton che ha condotto per Disney Channel la campagna "Lancio di Disney Channel in Italia". Nei mesi scorsi Espansione ha pubblicato le 46 campagne in concorso e i lettori, compilando e rispedendo un coupon hanno espresso la loro preferenza. I loro voti, incrociati con quelli di un gruppo di rappresentanti di Associazioni del settore, opinion leaders e professionisti della comunicazione, hanno condotto alla definizione della "rosa" delle sette campagne finaliste. Le campagne sono state poi selezionate da una Giuria composta da rappresentanti di: Assolombarda, Centromarca, Federazione Italiana della Comunicazione, Espansione, Ferpi, Pubblicità Progresso e Upa che ha assegnato il Premio Assorel Marco Borsa 1999 a Hill & Knowlton. Nell'atrio antistante l'Aula 4 - Palazzo U6, è stata allestita una mostra dedicata a tutte le campagne che hanno partecipato alla gara. Oltre alla vincitrice, le altre 6 campagne finaliste sono state: "Atm a scuola, fermata prenotata" di Chiappe Bellodi, "Il cammino dell'alleanza" di Timer per Alleanza Assicurazioni, "Raab Karcher vi rende felici" di Comunica, "Alimentazione & Fitness" di Inc per UNA, "Gilette Mach 3" di Mavellia Ms&L, "Fs: l'informazione migliora il servizio" di Cohn & Wolfe. Il meccanismo del concorso prevedeva che venissero assegnati anche premi di categoria. Fra tutte le 46 campagne in gara la Giuria ha prescelto: Immagine Corporate "Cultural Sensivity" Burson-Marsteller per Tecnimont; Comunicazione Interna "Bridge to make in Europe" Edelman Worldwide per Merloni Elettrodomestici; Informazione su prodotti "Gilette Mach 3" Mavellia MS&L per Gilette Group Italy ; Comunicazione Sociale e Ambientale "Operation Smile, the world journey of hope '99" Cohn & Wolfe per Fondazione per l'infanzia Ronald McDonald; Comunicazione Finanziaria "Quotazione in borsa del Gruppo Buffetti" Hill & Knowlton per Buffetti; Sponsorizzazione "Restauro della Porziuncola ad Assisi" Mavellia MS&L per Galbani-Danone Group; Public Affaire "La farmacia dei servizi" Homina per federfarma; Campagne Internazionali"Conosci la tua acqua" I-mage per Italaquae "L'esito felice di questa terza edizione del premio - ha dichiarato il Presidente di Assorel Adriana Mavellia - è un ulteriore conferma di interesse nei confronti della professione: la partecipazione delle aziende, le attenzioni del mondo della comunicazione, la collaborazione del mondo accademico, sono uno stimolo a creare nuove occasioni di dibattito e confronto anche per il futuro". 

DESIGN E ARCHITETTURA IN MOVIMENTO 
Milano, 29 maggio 2000 Avrà luogo presso l' Hotel Capo est Gabicce Mare / Pesaro il 2 - 3 giugno 2000 un convegno su "Progetti in viaggio Design e architettura in movimento" Ambiente Tendence Messe Frankfurt. Il tema della ricerca progettuale in architettura e nel design verrà svolto al centro del ciclo 'Progetti in viaggio ' introdotto da Maurizio Vitta , vicedi- rettore della rivista 'L 'Arca '.L 'argomento si concentrerà nella monografia 'Il caso Giappone '.Due gli interventi in programma: il designer Toshiyuki Kita esporrà 'L 'Anima del design ' e Franco Panzini , direttore della rivista 'Progetti ' presenterà un excursus critico dell 'architettura giapponese e del suo rapporto con la natura. Lo Spazio Quid di Pesaro, in via delle Esposizioni 22, ospiterà per l 'occasione l'allestimento della mostra fotografica, realizzata da Paolo Semprucci , 'l 'Astro in pentola ' e l 'esposizione di alcuni prodotti di punta di aziende del territorio. Tutte le iniziative realizzate fino ad oggi da Qui d International saranno documentate e i materiali saranno disponibili al pubblico per la consultazio- ne. Per informazioni: Deborah Romagna tel.0721.42501 fax.0721.425050 quidinternational@tin.it  

ESTATE: PER 8 ITALIANI SU 10 LA VACANZA IN COPPIA FA MALE ALLA SALUTE MEGLIO SENZA IL PARTNER. 
Milano, 29 maggio 2000. Alle porte dell'Estate 2000 è già boom delle vacanze salutistiche: Più di 6 italiani su 10 (62%) dichiarano di andare in vacanza per curare i problemi di salute, ma oltre 8 italiani su 10 (82%) affermano che il vero "break", quello rigenerante dal punto di vista dello stress psicofisico e della salute, "è quello senza il proprio partner": molto più salutare con gli amici o piuttosto da soli. L'unico modo per ritemprarsi veramente è, quindi, il distacco dal proprio compagno: non importa per quanto tempo, l'importante è stare lontani! E' quanto emerge da un sondaggio condotto dal mensile Salute Naturale, in edicola in questi giorni, su un campione di 963 persone tra i 18 e i 64 anni d'età, equamente divisi tra uomini e donne. Basta con le vacanze legate al puro relax, al divertimento e agli svaghi, adesso il 62% degli italiani va in vacanza quasi esclusivamente "per rigenerare la propria salute e ritrovare il benessere psicofisico". Solo il 26% afferma: "voglio andare in vacanza per divertirmi come non mi diverto durante il resto dell'anno", mentre il 12% degli italiani intervistati pensa alla vacanza solo come a "un modo per svagarsi". 

IL MONDO E' DEGLI UOMINI (ALMENO DAL 12 AL 18 GIUGNO!) 
Londra, 29 maggio 2000 - Nel passato la specie maschile era riluttante quando doveva farsi visitare dal medico, specialmente quando si trattava di una malattia ''imbarazzante''. Per incoraggiare gli uomini a cercare maggiori informazioni e a farsi aiutare, una intera Settimana della Salute (dal 12 al 18 giugno) verra' dedicata interamente agli uomini. Come parte integrante di questa Settimana della Salute dedicata agli uomini, verranno pubblicati i risultati preliminari del primo sondaggio pan-europeo on-line in assoluto riguardante uno dei principali temi della salute maschile, l'iperplasia prostatica benigna (che si manifesta con problemi della minzione). Un uomo su quattro con oltre 50 anni di eta' soffre di questa malattia. Nella stessa misura, moltissimi uomini in Europa usano Internet e molti avranno certamente completato il sondaggio nella privacy delle loro case. Il sondaggio, che si trova al sito http: //www.mens-care.org , continuera' ad essere presente ancora per diversi mesi e ci si auspica che possa fornire un quadro generale di cosa succede agli uomini quando iniziano ad avere problemi della minzione, come si sentono nei confronti di questo problema e che cosa fanno per risolverlo. Questo sondaggio sara' particolarmente utile per identificare quanti uomini hanno i sintomi di questa malattia ma non si rivolgono al loro medico. In contrasto con questo sondagio sui consumatori, si svolgera' contemporaneamente uno studio medico pan-europeo relativo ai trattamenti urinari. Il Triumph Project sta attualmente raccogliendo dati da parte di 100.000 pazienti in tutta Europa riguardanti l'uso di medicinali e il ricorso alla chirurgia da parte di coloro che sono affetti da problemi urinari. Questi dati consentiranno ai medici di stabilire e consigliare i piu' efficaci trattamenti contro l'iperplasia prostatica benigna. Sia la Settimana della Salute dell'Uomo che il Triumph Project forniranno una panoramica completa delle effettive esperienze degli uomini nella vita reale in una delle principali aree che riguardano la loro salute. Ci si auspica che entrambe queste serie di informazioni vengano rese note, togliendo in questo modo molto dell'imbarazzo che si crea intorno ai problemi urinari. Tutto questo potrebbe far si' che gli uomini si sentano piu' tranquilli nel futuro quando si troveranno a parlare della loro ''imbarazzante'' malattia. Per informazioni: Eri Arakawa oppure Helen Aitchison al numero +44 20 7371 1510 

AL CONGRESSO MILANOPEDIATRIA 2000 WORKSHOP SUI LATTI FERMENTATI 
Milano, 29 maggio 2000 - MilanoPediatria 2000, che ha avuto luogo all'Hotel Marriott dal 25 al 28 maggio, la nutrizione umana ha rappresentato uno degli argomenti di base più discussi. Nell'ambito delle attività congressuali l'Istituto Danone, società multinazionale leader nella produzione dello yogurt, ha promosso un workshop sul tema, oggi di grande attualità, dei latti fermentati, chiamando a presiedere i lavori il prof. Marcello Giovannini, direttore della Clinica Pediatrica - Ospedale S. Paolo - Università di Milano e ad esprimere i risultati delle loro ricerche alcuni tra i massimi esperti nazionali ed internazionali. L'esame ampio e approfondito ha rappresentato un importante aggiornamento delle conoscenze scientifiche su questi alimenti, tanto da stimolare sempre più l'attenzione di molti ricercatori che stanno approfondendo la conoscenza delle loro proprietà nutrizionali, ma soprattutto delle loro attività extra-nutrizionali. Oggi, infatti, essi sono identificati come alimenti "probiotici", per caratterizzare le loro molteplici proprietà favorevoli alla salute umana. Sugli aspetti nutrizionali il prof. Ermanno Lanzola, direttore del Centro Ricerche sulla Nutrizione Umana e la Dietetica dell'Università di Pavia, ha sottolineato che "il valore nutritivo dei latti fermentati rispecchia ovviamente quello dei latti da cui provengono. Lo yogurt, che è il latte fermentato a maggiore diffusione nei paesi occidentali, è normalmente preparato con latte vaccino e quindi il suo valore nutritivo è sostanzialmente simile; la sua composizione viene però ad essere notevolmente modificata in virtù del processo di fermentazione ad opera dei microrganismi." Interessante l'antropologia dell'alimento latte tracciata da un altro dei partecipanti al workshop, il prof. Giovanni Ballarini, direttore dell'Istituto di Clinica Medica Veterinaria dell'Università di Parma: "La specie umana - ha detto Ballarini - non è geneticamente predisposta ad utilizzare il latte oltre i primi periodi di vita, soprattutto per la perdita della lattasi intestinale. Il latte non è quindi un alimento "naturale", ma è entrato nell'alimentazione umana soltanto per un complesso processo evolutivo, al tempo stesso biologico e culturale. Lo studio antropologico dell'uso del latte e dei suoi derivati è stato eseguito nell'ambito della nutrizione evoluzionista. In questo orientamento si è giunti alla distinzione tra le culture lattofobe (quella cinese) e quelle lattofile (l'europea). Il passaggio dall'avversione al latte, anche per intolleranza, alla lattofilia ha comportato una modificazione genetica della popolazione umana. Questa modificazione, con ogni probabilità, si è sviluppata in associazione all'uso dei latti fermentati, che hanno guidato il processo di selezione del nuovo gene umano." Gli aspetti microbiologici dei latti fermentati sono stati illustrati dal prof. Vittorio Bottazzi, direttore dell'istituto di Microbiologia dell'Università Cattolica di Piacenza e Cremona, che ha sottolineato come uno dei primi processi biologici controllati dall'uomo sia stata la produzione, per fermentazione spontanea, di latte acido, con particolari caratteristiche di sapore, odore, consistenza e con la capacità di non alterarsi rapidamente come il latte. "I latti fermentati prodotti oggi - ha affermato il prof. Bottazzi - sono diversi in quanto frutto delle particolari condizioni ambientali, dei microrganismi utilizzati nel processo fermentativo e della tecnologia produttiva." Il relatore, a proposito di yogurt (il prodotto più conosciuto dell'intera categoria dei latti fermentati), ha ricordato come la normativa nazionale sia molto rigida e riservi questa denominazione solamente al latte fermentato ottenuto con Streptococcus termophilus e Lactobacillus bulgaricus, e che conservi un alto numero di microrganismi vitali fino al momento del consumo. La relazione del prof. Lorenzo Morelli ha riguardato l'attività probiotica dei latti fermentati. Il relatore, professore associato di Biotecnologie della Fermentazione dell'Istituto di Microbiologia dell'Università Cattolica di Piacenza, ha affermato che "sono state analizzate le tecniche di tipizzazione genetica per identificare i singoli individui batterici (ceppi). Ciò ha consentito di monitorare il destino dei batteri probiotici nel corso di prove in vivo, permettendo di correlare gli effetti benefici osservati con i livelli della loro presenza nel sistema gastro-intestinale." Nel corso del workshop è stato più volte sottolineato come la fermentazione possa far superare l'intolleranza al lattosio che impedisce il consumo di latte in molti adulti, privandoli di una preziosa fonte di calcio. Infatti, l'attività lattasica intestinale, che permette la scissione del lattosio in zuccheri più semplici (glucosio e galattosio), è massima alla nascita, ma comincia a diminuire dopo lo svezzamento, fino a raggiungere nell'adulto un tasso residuo del 10% dell'attività massima. Nell'adulto il malassorbimento del lattosio varia secondo le etnie: 3% in Svezia, 20% nel nord della Francia, 40% nel sud, 50% nel nord Italia, 70% nel Mezzogiorno, 75% in Grecia. Dati che viaggiano in diretta correlazione con l'abitudine al consumo di latte. Ma quali sono gli effetti dei latti fermentati, in particolare dello yogurt, sull'organismo? Li ha riassunti il prof. Lanzola: "Riduzione dei sintomi di intolleranza al lattosio; azione competitiva nei confronti dei batteri enteropatogeni; riduzione della durata e della gravità della diarrea; stimolazione della risposta immunitaria contro le infezioni, facilitazione dell'assorbimento del calcio e di altri minerali. Tra gli effetti probabili dei latti fermentati, abbiamo la riduzione dei livelli ematici di colesterolo e l'azione preventiva nei confronti dei tumori del colon."

PIETRO E PAOLO. LA STORIA IL CULTO LA MEMORIA NEI PRIMI SECOLI 
Roma, 29 maggio 2000 - Alle origini della cristianità: così potrebbero riassumersi gli intenti storici, scientifici e didattici, che motivano la straordinaria rassegna dedicata agli apostoli Pietro e Paolo di prossima apertura e che si preannuncia, per la novità del tema e per i reperti archeologici raccolti qui organicamente per la prima volta, centrale per la comprensione del significato del Giubileo e di fondamentale importanza per la conoscenza del cristianesimo come movente e fattore della storia. Dedicata a Pietro e Paolo e alla loro incidenza sul primo cristianesimo romano, la mostra documenta, grazie a centocinquanta eccezionali reperti archeologici provenienti da numerosi musei italiani e stranieri, quanto di eccezionalmente nuovo accadde allora, a partire dal I secolo della nostra era, nella capitale dell'impero, in seguito all'arrivo, alla permanenza e al martirio dei due apostoli nella città destinata a diventare centro della cristianità. Qui si conservano le memorie e i segni dei due apostoli; qui si venerano i loro sepolcri; qui sorgono i luoghi cari da sempre alla tradizione e alla devozione popolare dei cristiani; qui sorgono i primi edifici adibiti al culto di Pietro e Paolo e, da allora, meta di incessante pellegrinaggio; qui si impone il rinnovamento culturale e sociale del mondo che ha nel cristianesimo e nella vita della comunità cristiana il suo fondamento e la sua causa. Un viaggio, dunque, nella Roma dei primi secoli, quando il fenomeno cristiano, ancora limitato nel numero di quanti si professano tali ma già ben evidente ed inquietante per la politica imperiale che vi si oppone, spesso con determinazione e durezza, cresce e si afferma all'interno di una situazione culturale e religiosa molteplice, caratterizzata da influssi orientali e da certo scetticismo religioso, segno della crisi spirituale e sociale della romanità, non più paga di riti e culti ufficiali, ma aperta comunque al mistero e alle sue vie. Qui giunti, Pietro e Paolo si fanno dapprima promotori e testimoni del Vangelo presso la comunità cristiana, d'origine giudaica, preesistente al loro arrivo. Qui, separatamente, trovano la morte a causa del Vangelo stesso. Sui luoghi del loro martirio e della sepoltura, o comunque legati alla loro memoria e per questo cari alla primitiva comunità romana, inizia ben presto un pellegrinaggio e un culto destinati, nel tempo, ad assumere forme significative, tanto da incidere nel panorama topografico e religioso della città stessa, contrassegnato, intorno al IV secolo, dalle evidenze monumentali delle basiliche costantiniane di S. Pietro e di S. Paolo sulla via Ostiense, e della Basilica Apostolorum, l'attuale S. Sebastiano sull'Appia antica. Questo, in sintesi, il percorso storico ed espositivo che la grande mostra, promossa dalla Santa Sede tramite il Pontificio Consiglio per i laici e dal Comitato Centrale per il Grande Giubileo dell'Anno 2000, propone: un quadro organico, costellato da mirabili oggetti d'arte e da importanti documenti archeologici, per documentare al meglio la vicenda che vede Pietro e Paolo al centro dell'interesse della comunità cristiana dei primi secoli e per capire a fondo i motivi che fanno di Roma, da 2000 anni, la città "Caput Mundi", il cuore della cristianità e la meta del pellegrinaggio giubilare. Roma, Palazzo della Cancelleria, Piazza della Cancelleria n.1, dal 30 giugno al 10 dicembre 2000 Per informazioni e prenotazioni: Infoline tel. 02 54915. Segreteria Organizzativa: Associazione Meeting per l'amicizia fra i popoli, tel. 0541 783100. 

MOSTRA DI CARLA ACCARDI 
Roma, 29 maggio 2000 . Nella città universitaria "La Sapienza" di Roma, al primo piano dello storico edificio del Rettorato (1935, Marcello Piacentini), il 31 maggio 2000, il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, fondato e diretto da Simonetta Lux, docente di storia dell'arte e curatrice di eventi reali-virtuali, riprende l'attività con l'inaugurazione della mostra di Carla Accardi. Carla Accardi, protagonista internazionale dell'arte dal dopoguerra ad oggi, espone in questa mostra, a cura di Lorenzo Benedetti, lavori recenti, alcuni dei quali mai visti, che continuano la sua costante ricerca del segno. Nella mostra ci sono opere su sicofoil che rappresentano uno dei momenti salienti della sua attività artistica. Dopo aver aderito, nel 1947, a Roma al gruppo Forma1 insieme a Consagra, Dorazio, Guerrini, Perilli, Sanfilippo e Turcato, Accardi realizza la sua prima personale alla Galleria Numero di Firenze, nel '50. Nel '54 intraprende la ricerca fondata sulla poetica del segno, che si articola per insiemi di segmenti pittorici bianchi stesi su fondi neri. Nel '64 è presente alla Biennale di Venezia con una sala personale in cui espone opere basate sulla ricerca del segno-colore, che per l'originalità delle soluzioni espressive colloca l'Accardi tra i maggiori artisti italiani. Successivamente inizia la sperimentazione di nuovi materiali di supporto come le superfici trasparenti di sicofoil; nascono così opere come Tenda del '65, Triplice Tenda del '69-71, Rotoli, Dimenticarsi mettersi in salvo '76. Se l'adozione del sicofoil abroga radicalmente il supporto affidando quei segni erratici direttamente allo spazio, il colore fluorescente con il quale sono tracciati apre la dialettica tra manualità ed artificialità. Per informazioni : Tel 0649910365 e-mail muslab@uniroma1.it  

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