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MONNAIE DE PARIS
IN ITALIA CON ART'È
Bologna, 20
giugno 2000 La società bolognese, neoquotata in Borsa, ha concluso un accordo
di esclusiva per l'Italia per la produzione di bassorilievi e medaglie d'arte
con la prestigiosa istituzione francese. Nel primo semestre 2000 sono 8000 i
nuovi clienti Art'é, un numero vicino a quello fatto registrare nell'intero
1999. Art'è - Società Internazionale di Arte e Cultura, ha concluso nei giorni
scorsi un accordo d'esclusiva con la Monnaie de Paris - la zecca di Stato
francese - per la produzione in l'Italia di bassorilievi e medaglie d'arte.
Edizioni particolari di assoluta qualità che svilupperanno i lavori degli
artisti cui Art'è suggerisce temi di grande impatto e valenza culturale, per la
realizzazione delle Collezioni di opere d'arte a tiratura limitata. La Monnaie
de Paris, oltre a coniare tutte le monete di corso legale per la Francia e
numerosi paesi stranieri nel mondo, è attualmente il primo produttore mondiale
di medaglie d'arte. L'inizio della sua attività risale all'anno 864 d.C con un
editto del Re di Francia Carlo il Calvo. Da qualche anno l'esperienza centenaria
della storica istituzione si è concentrata anche nella fusione di bassorilievi
per artisti del panorama internazionale. "Questo accordo ci consente di
dare il via alla creazione di una nuova linea di prodotti di grande qualità,
diversificando l'offerta mirata ad acquisire un numero sempre maggiore di
clienti" - ha dichiarato Marilena Ferrari Presidente di Art'è, che ha
aggiunto: "nei primi sei mesi dell'anno, circa 8.000 nuovi collezionisti
hanno scelto ART'E' per i loro acquisti d'opere d'arte, raggiungendo quota
32.000. Un numero quasi pari a quello fatto registrare durante l'intero 1999.
Una crescita generata dal riconoscimento della qualità delle nostre produzioni
artistiche". Sabato 17 giugno infine, Art'è ha ricevuto a Cannes per la
terza volta consecutiva il Premio "Europe's 500", riconoscimento
riservato alle aziende europee con i più alti trend di crescita registrati nel
1999.
COPYRIGHT
PROMOTIONS LICENSING GROUP e EURO 2000
Milano, 20 giugno 2000 Il Campionato di Calcio Europeo Uefa, meglio conosciuto
come Euro2000, ha visto il calcio d'inizio il 10 Giugno. Con una stima globale
di 7 miliardi di audience, tv accreditate in 210 paesi nel mondo, un seguito di
circa 5000 giornalisti e 1.2 milioni di spettatori sugli spalti durante le
partite, il torneo ha tutte le caratteristiche per essere considerato il più
importante evento sportivo dell'anno. Una manifestazione sportiva del genere non
poteva non avere una serie di prodotti su licenza per la gioia di tutti i fan.
Il licensing nello sport è attualmente un'industria multimiliardaria. Gli
Euro96 svolti in Inghilterra generarono 150 milioni di dollari nella vendita al
dettaglio di prodotti licenziati. Per la Worldcup 1998 fu raggiunta la cifra di
un miliardo e duecento milioni di dollari. Dalla vendita al dettaglio di
prodotti licenziati per gli Euro2000 si prevede di raggiungere i 300 milioni di
dollari, due volte la cifra raggiunta con gli Euro96. Nel 1997 Copyright
Promotions Licensing Group è stata nominata agenzia esclusiva per il licensing
mondiale di Euro2000 da Isl Marketing (società del gruppo Ismm che gestisce i
diritti di sfruttamento dell'immagine di Uefa E Fifa) e da quel momento hanno
operato a stretto contatto per la realizzazione di un programma integrato e
coordinato di licensing, merchandising e vendita al dettaglio per quello che
indubbiamente è considerato il più prestigioso evento sportivo d'Europa. Il
rapporto con ISL si è talmente consolidato che all'inizio del 1999 la compagnia
viene acquisita dalla Ismm con l'intenzione, della medesima, di estendere
l'esperienza nel licensing di Cplg ad altre aree e categorie sportive. Cplg,
grazie alla sua rete di filiali sparse in tutta Europa è stata in grado di
fornire un programma completo che include prodotti, design, allestimenti per
punti vendita e obiettivi per ogni categoria di licenziatari come abbigliamento,
giocattoli ed editoria. I marchi licenziati comprendono l'emblema Euro2000, la
mascotte chiamata "Benelucky" ed il trofeo Henry Delaunay. Il
programma prevede inoltre per la vendita al dettaglio due punti vendita outlets
interamente dedicati ad Euro2000 a Brussels ed Amsterdam e una campagna
anticontraffazione. Cplg ha preferito lavorare con un limitato numero di grandi
partners piuttosto che avere centinaia di piccoli licenziatari. "Oggi i
marchi di eventi sportivi internazionali sono diventati proprietà di valore,
quel visibile anello di congiunzione tra supporters e manifestazioni che è un
reale valore aggiunto ai prodotti" sostiene Gherard Prochaska -Managing
Director di Isl-. "Attraverso Isl Licensing, le aziende possono associare i
loro marchi ai più grandi eventi sportivi, ora con l'acquisizione di Cplg nel
nostro gruppo possiamo offrire diversi servizi dall'acquisizione dei diritti
alla vendita. Dato il valore del marchio Euro2000, Cplg è stata molto attenta a
non inflazionarne l'immagine. Il nostro compito è stato quello di lavorare con
partners chiave piuttosto che attuare un programma di licenza di massa. Noi
crediamo che questo sia il modo giusto per soddisfare le aspettative di
organizzatori, fans e consumatori". Un'interessante aspetto della campagna
licensing è dato dalla popolarità dei retail outlets, i negozi ufficiali Euro2000
dove ogni prodotto licenziato dispone di un grande spazio, offrendo un punto
focale per l'intera campagna e per i fans che vogliono portare via con se un
pezzettino di Euro2000. Nessuna grande campagna mondiale di licensing sportivo
è completa senza retail outlets. I negozi Euro2000 e i vari negozi di articoli
sportivi, grandi magazzini e souvenir in tutta Europa hanno a disposizione una
gamma di circa 250 differenti prodotti Euro2000 che Cplg ha licenziato
riflettendo la cultura di ogni paese in gara e delle otto città ospiti in
Belgio e in Olanda. I licenziatari che sin dall'inizio hanno creduto nel valore
del marchio Euro2000 e che hanno acquisito i diritti per l'utilizzo dello stesso
sono svariati in diverse categorie come: Adidas (Abbigliamento sportivo), Gm
Promotions (Portachiavi, spille), Swedish Match Lighters (Accendini), e le
italiane Panini (Figurine), Zaffiro (Abbigliamento Sportivo), Trerè
(Pantaloncini, calze, Magliette). Cplg ha deciso di condurre la campagna
licensing ideando un "circolo virtuoso" che concatena licenziatari,
dettaglianti e organizzatori. Assicurandosi che i partners lavorassero in
stretto contatto attraverso design, meeting di pianificazione e workshop per
licenziatari e dettaglianti, sono stati preparati e immessi nei negozi in tempo
utile prodotti di elevata qualità adatti all'immagine dell'evento. Il compito
di Cplg è di costruire un brand duraturo fidelizzando il consumatore al
marchio.E' importante che nessuno si senta insoddisfatto soprattutto il
consumatore, una delusione potrebbe compromettere le campagne licensing future.
Gran parte di tempo e risorse sono stati impiegati per proteggere il marchio
Euro2000, per questo motivo Cplg e Isl hanno operato in collaborazione con le
autorità locali Belghe e Olandesi per approntare un sistema di monitoraggio su
i prodotti immessi sul mercato. Le imitazioni non sono tollerate e verranno
perseguite in tal senso tutte le attività illecite. Il messaggio è chiaro: se
non possiedi una licenza ufficiale per produrre prodotti Euro2000, non ci
provare, potresti essere espulso (cartellino rosso). Ma se credi di non essere
arrivato in tempo per acquisirne una , non ti preoccupare i campionati mondiali
del 2002 in Corea e Giappone, sono dietro l'angolo.
ASNM IN
COLLABORAZIONE CON IL MACROMEDIA TRAINING CENTER PICO PROMUOVE SUL TERRITORIO
NUOVI MESTIERI LEGATI ALL'USO DI INTERNET
Sesto San Giovanni, 20 giugno 2000.- L'Agenzia Sviluppo Nord Milano, attraverso
il Centro di Telelavoro e Teleformazione Proxima, continua a collaborare con le
più importanti società di informatica e di formazione nelle nuove tecnologie
per promuovere sul territorio la nascita di nuove attività imprenditoriali e
nuove occasioni di lavoro attraversol'utilizzo di Internet. Grazie a un accordo
di collaborazione con Pico, Macromedia Training Center, il Centro Proxima
organizza sul territorio diverse iniziative indirizzate sia alle aziende ed ai
professionisti che già lavorano in Internet, sia ai giovani in cerca di sbocchi
professionali nel multimediale Il primo appuntamento è fissato per oggi martedì
20 giugno. Nell'ambito di un seminario, professionisti della grafica e della
progettazione di siti web e giovani aspiranti a diventando potranno conoscere le
nuove tendenze in materia, e approfondire le infinite possibilità dei nuovi
software. Il seminario (gratuito ma su prenotazione) si svolgerà dalle ore
14.00 alle 18.00 presso l'Officina Multimediale Concordia (Vie. Italia 548,
Sesto San Giovanni. Tel. 02-244251). Nei prossimi mesi al Centro Proxima saranno
organizzati corsi per imparare a conoscere le tecniche di produzione nei settori
di Grafica, Multimedia e lnternet, necessarie per lo sviluppo di professionalità
nell'ambito della grafica pubblicitaria e del web design. Tra gli altri, sono
previsti corsi sia di livello base che avanzato su Flash 4, Freehand, Fireworks
3, Dreamweaver 3, Dreamweaver ultradev. I corsi saranno organizzati in funzione
delle esigenze espresse dai richiedenti. Flash 4 è l'argomento dei primo corso
programmato per il 3 e ìi 4 di luglio. Grazie a questo accordo di
collaborazione tra Proxima ed il Macromedia Training Center Pico, i partecipanti
usufruiranno di una quota promozionale sui costo dei corso (il costo agevolato
sarà di 350.000 lire). Avranno priorità le persone che parteciperanno al
seminario dei 20 giugno. Infolink: Centro Proxima www.asnm.com
Pico srl www.pico.it
LO STAGE: UN
TRAMPOLINO VERSO IL MONDO DEL LAVORO. IL 51% DEGLI STAGISTI, AL TERMINE
DELL'ESPERIENZA, HA RICEVUTO UN'OFFERTA DALL'AZIENDA, MA IL 40% L'HA RESPINTA. I
RISULTATI DI UNA RICERCA DELLA CISL DI MILANO
Milano 20 giugno 2000. Gli stages nelle aziende aiutano a trovare
un'occupazione. E comunque sono un'opportunità per entrare in contatto con il
mondo del lavoro. Ciò è quanto emerge da una ricerca della Cisl di Milano,
condotta in città e nel milanese ('99), i cui risultati sono stati presentati
oggi nel corso di un convegno. Lo studio, realizzato su un campione
rappresentativo di 102 "casi", ha infatti rilevato che ad oltre la metà
degli intervistati (51%), l'azienda ha offerto la possibilità di trasformare lo
stage in un rapporto di lavoro, anche se, in prevalenza, atipico (contratto di
collaborazione o a tempo determinato): ben il 40% ha, però, rifiutato.
Attualmente, il 60, 8% degli ex stagisti ha un'occupazione. "La ricerca -
ha commentato il segretario della Cisl milanese, Romano Guerinoni - sembra
confermare l'ipotesi che "lo stage aiuta il lavoro". Ciò è
desumibile dal buon livello di gradimento dell'esperienza espresso dagli
intervistati, dal buon numero di stages trasformati in contratti di lavoro e
dall'elevata percentuale di ex-stagisti che dichiarano di essere attualmente
occupati. In particolare, lo stage è visto come una possibilità per avere un
primo contatto con il mondo delle professioni e potere acquisire competenze
utili da spendere sul mercato". Lo stagista tipo è una ragazza (62, 1%),
di età tra i 25 e i 28 anni (46, 2%, segue la fascia 21-24 anni con il 31, 2%),
con in tasca un diploma (47, 2%) o una laurea (46, 8%). In prevalenza la durata
di uno stage è da 1 a 3 mesi (58, 4%) o, in percentuale minore, da 4 a 6 mesi
(35, 4%). Il 78% è venuto a conoscenza della possibilità di fare uno stage
nella scuola di appartenenza. Tra le ragioni alla base di questa scelta spicca
il bisogno di "arricchire il curriculum durante gli studi" (32, 4%),
seguito dal desiderio di "avere una prima esperienza, al termine degli
studi, prima di cercare un impiego definitivo" (26, 5%); per molti (15, 7%)
lo stage è addirittura "l'unico modo per entrare nel mondo del
lavoro". Il 33, 3% degli intervistati ha dichiarato di essere "molto
soddisfatto" dello stage effettuato, il 32, 4% l'ha trovato
"soddisfacente", il 25, 5% "abbastanza soddisfacente": gli
"insoddisfatti" sono solo l'8, 8%. I principali motivi di
soddisfazione sono l'aver avuto la possibilità di "entrare in contatto con
il mondo del lavoro", il "buon clima aziendale" e "l'utilità
dell'esperienza". Gli apprezzamenti maggiori sono stati espressi dagli
stagisti che hanno avuto un buon supporto da un tutor. I principali motivi di
insoddisfazione sono, invece, la "mancanza di compenso e gli orari
eccessivi" e "l'inutilità" dello stage. A proposito di compensi,
il 28, 4% degli intervistati non ha ricevuto neppure un rimborso spese, il 16,
7% ha incassato meno di 500 mila lire al mese, il 33, 3% tra il mezzo milione e
il milione, il 21, 6% oltre il milione. Comunque, a conferma della generale
positività dei giudizi espressi, la ricerca ha rilevato che l'80% degli
intervistati ha completato lo stage, l'83% ritiene di avere acquisito competenze
utili, l'83% ripeterebbe l'esperienza e il 92% la consiglierebbe ad altri. Al
57% l'azienda ha offerto di prolungare lo stage oltre il periodo previsto.
"In mezzo a molte luci - ha però notato ancora Guerinoni - non mancano
anche alcune zone d'ombra. Attorno agli stages permane qualche ambiguità.
Questo strumento non è sempre sinonimo di apprendimento e non sempre sono
chiari i diritti e i doveri di chi lo sta svolgendo. Senza un quadro di regole
certe aumentano le probabilità che per certe aziende lo stage diventi una
comoda alternativa all'assunzione". Se è vero che lo stage può essere
un'opportunità per trovare un lavoro, è, però, anche vero che l'approdo più
frequente è il contratto atipico. Prendendo in esame il 51% di intervistati che
hanno ricevuto una proposta dall'azienda presso cui lo hanno svolto, si nota che
al 34, 6% è stato offerto un contratto di collaborazione, al 32, 7%
un'assunzione a tempo determinato e solo al 23, 1% un'assunzione a tempo
indeterminato. Da notare, e questo è un dato abbastanza sorprendente, che ben
il 40% ha rispedito l'offerta al mittente: il 19% perché ha ricevuto una
migliore opportunità da un'altra impresa, il 14% perché non ha ritenuto
adeguata la proposta rispetto alle proprie aspirazioni, il 10% per la non
coerenza rispetto al titolo di studio posseduto, il 57% restante non ha, invece,
fornito risposte.
SENZA CINTURE
POSTERIORI CINQUE MILIONI DI AUTO FUORILEGGE
Rozzano, 20 giugno 2000 - Almeno cinque milioni di vetture che circolano in
Italia sono fuorilegge, anche se hanno appena superato la revisione: sono
infatti sprovviste delle cinture di sicurezza posteriori, che sono obbligatorie.
Lo rivela il mensile Quattroruote, nel numero di luglio, che ha scoperto un
pasticcio legislativo. Infatti nell¹88, quando fu varata la legge sull'obbligo
di installare le cinture, si impose che quelle posteriori fossero montate solo
sui nuovi esemplari immatricolati a partire dal 26 aprile ¹90: a chi possedeva
vetture messe in circolazione in precedenza non fu quindi richiesto alcun
adeguamento. Nel ¹93, invece, l'entrata in vigore dell'attuale Codice della
strada diede un giro di vite: le cinture posteriori diventavano obbligatorie su
qualsiasi auto avesse nella carrozzeria i fori per ancorarle e cioè su quasi
tutti i modelli, a prescindere dalla data d'immatricolazione. Ma nessuno si
adeguò, anche perché una circolare della Motorizzazione chiarì che l'obbligo
sarebbe scattato in seguito all'emanazione di un decreto del ministro dei
Trasporti, di cui in seguito non si è mai avuta notizia. Il 15 marzo scorso,
invece, la stessa Motorizzazione ha chiarito che l'obbligo è in vigore. Ora
scatta la corsa all'acquisto dei kit cinture posteriori, che però, specie per
alcuni modelli, sono quasi introvabili e costosi, specie in rapporto al valore
di vetture ormai anziane. Chi non si adegua rischia di pagare una multa di
121.200 lire e di sottoporre la propria auto a una revisione straordinaria, che
non supererà se non saranno state montate le cinture. Gli agenti potrebbero
anche imporre il montaggio e chiedere all'automobilista di mostrare la vettura
completa del kit in un posto di polizia: per chi non si presenta entro la data
stabilita dagli agenti scatta una multa di 606.000 lire.
OMAS FIRMA IL
2000
Milano, 20 giugno 2000 - Tradizionale e innovativa come sempre, Omas, azienda
antica e moderna al contempo, festeggia nel 2000 il suo 75° anniversario del
marchio, che in tutto il mondo è sinonimo di eccellenza nell'universo delle
penne stilografiche. Per realizzare le sue collezioni Omas si è avvalsa di
un'autentica sfida tecnologica: la lavorazione del titanio puro, per la prima
volta utilizzato con successo nel settore. Il risultato è ancora più eclatante
se si pensa che il modello è a dodici facce. E' stata, inoltre, sviluppata una
collezione dedicata ad Ayrton Senna in alluminio idoneo a sofisticate
tecnologie, in linea con la politica di produzioni d'avanguardia iniziata tre
anni fa con il lancio di Omas "360", la nota serie triangolare. Per
vantare la tradizione, la Società bolognese ha voluto invece ricordare il suo
fondatore attraverso il percorso della sua opera. Rispettose della forma,
arricchite talvolta con materiali preziosi, coerenti nei dettagli, le
stilografiche della collezione "Omaggio ad Armando Simoni" dimostrano
come le capacità costruttive siano rimaste inalterate come lo stile e la
raffinatezza. Il 2000 è anche l'anno di grandi svolte nelle strategie della
Società. Conscia dell'evoluzione del mercato, la famiglia Simoni Malaguti ha
deciso di entrare a far parte del gruppo Lvmh, il più importante del mondo del
lusso. Alla base dell'accordo una filosofia comune di collaborazione fattiva in
quella fascia elitaria cui entrambe le parti appartengono con lo scopo di
sviluppare e consolidare la leadership di Omas sul mercato internazionale degli
strumenti da scrittura di grande pregio. (S.V.)
FIORUCCI SHOES
BY DRIBBLING : LA COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO 2000-2001
Milano, 20 giugno 2000 - Continua il successo di Fiorucci, primo e ormai storico
marchio fashion italiano, grazie al suo stile sempre attuale e riconoscibile,
fatto di colori decisi, modelli neo-hippy e etnici, arricchiti da perline
multicolori, frange, zeppe in legno e l'avveniristico pvc trasparente. La
collezione autunno-inverno 2000-2001 propone calzature street-wear, sfarzosi
stivali in cavallino e crosta, calzari da moto, morbidi mocassini indiani e
suggestioni texane in pitone, tutti comunque esaltati da un uso fantasioso del
colore. La collezione autunno-inverno Fiorucci Shoes Donna comprende diverse
linee Urban Street, caratterizzate da stile deciso, forti contrasti di colore
abbinati a materiali nuovi, dal satinato lucido e pitone stampato al camoscio
naturale e cavallino, su fondi prevalentemente bassi e medio bassi. Si parte da
modelli jogging e sneaker in laminati oro e turchese, in crosta viola, marrone e
ruggine, in pelle nera, testa di moro e beige su fondi in mescola di gomma con
interni foderati in mash. Pelle nera e pitone stampato caratterizzano l'unica
linea con zeppa medio-alta, mentre si moltiplicano i modelli mid allacciati,
accanto a beatle e a stivali stile moto, imbottiti nelle versioni alte. Ancora
stivali in pellami naturali, cavallino e camoscio, con forti scelte cromatiche:
abbinamenti tra verde acido e marron glacé, tra rosa e ruggine, tra lilla e
antilope, oltre a diversi tono-su-tono. Nella gamma Fashion, Fiorucci suggerisce
sandali, sabot e stivali invernali su tacchi mediamente alti e assottigliati. I
modelli sono realizzati in broccati in oro e nero, maculato leopardo, laminato
rosso e azzurro, cavallino e tessuto crêpe nelle tonalità del rosso, viola e
argento. La scelta etnica, punto di forza da sempre di Fiorucci, si esprime con
la linea Squaw, pantofola con elastico, classico stivale in camoscio ricamato
sul lato e stivale frangiato (nelle tinte beige, marrone, arancio ruggine e
muschio), e con la linea Texas, tronchetti e stivali alti con tacco medio-alto
in naplac/pitone, pelle/pitone e tutto pitone, nelle tinte viola, verdone,
lilla, antilope e nero.
HUGGIES
PULL-UP, LA MUTANDINA ASSORBENTE STUDIATA PER PASSARE DAL PANNOLINO AL VASINO
CON SERENITA'
Milano, 20 giugno 2000 - A partire da luglio Kimberly-Clark, azienda leader
mondiale nella produzione di carta Tissue, distribuirà in Italia Huggies
Pull-Ups, la nuova mutandina assorbente, un aiuto in più per mamma e bambino
per superare con serenità il passaggio dall'uso del pannolino a quello del
vasino. L'esistenza di un prodotto che aiuti non solo il bambino, ma anche la
mamma in questa fase di transizione presenta aspetti positivi sia da un punto di
vista psicologico sia da un punto di vista pratico. "Il meccanismo di
ritenzione-espulsione - afferma la dr.ssa Maria Teresa De Vecchi, psicologa e
psicoterapeuta a Milano - è interrelazionale; è uno strumento comunicativo,
tra il bambino e la mamma, di rifiuto, di donazione o di sfida e contribuisce ad
un'affermazione della personalità che si sta formando. Le conseguenze delle
modalità con cui si affronta e gestisce questa fase di transizione e sviluppo,
come tutte le altre fasi, si strutturano successivamente in atteggiamenti
caratteriali ed in comportamenti fisiologici più o meno sani. Per questo sono
importanti sia il momento scelto per iniziare il bambino a questo processo, sia
le modalità propositive per superare la transizione". "Per il
bambino, la fase dello svezzamento dal pannolino - ricorda il dr. Giuseppe
Varrasi, pediatra e responsabile di Pediatria On Line, sito italiano dove si
parla di salute dell'infanzia che risponde a http://www.pediatria.it
- è un continuo oscillare tra paure e gioie, in cui gioca un ruolo
importantissimo l'atteggiamento della famiglia. E' importante non drammatizzare
né sottovalutare il problema. Non esiste un'età precisa in cui il bambino è
pronto biologicamente: di solito, tra i 18 e i 24 mesi si acquisisce la capacità
di controllare lo stimolo. Per capire quando è arrivato il momento giusto
occorre cogliere alcuni segnali: tra i più significativi imitare il
comportamento degli adulti o del fratello maggiore, essere incuriosito dal
bagno, mostrare il desiderio di indipendenza, saper camminare e sedersi da solo,
essere in grado di alzare e abbassare le mutandine. Non bisogna avere fretta -
conclude Varrasi - e occorre mettere in conto una serie di incidenti di percorso
che non dovranno mai essere troppo sottolineati da parte dei genitori, come, del
resto, sarà molto utile complimentarsi e gratificare il bambino al primo
successo". Huggies Pull-Ups, grazie alle sue caratteristiche intrinseche,
incontra le esigenze di praticità della mamma, ma rappresenta un mezzo che per
il bambino può essere motivo di gratificazione e opportunità di apprendimento
di una gestualità nel vestirsi che lo aiuterà nel tempo nell'acquisizione
della propria autonomia nel controllo delle proprie funzioni fisiologiche. Da
luglio Kimberly-Clark attiverà il seguente numero verde: 800379009.
Un'operatrice sarà a disposizione dei consumatori per fornire informazioni
sulle caratteristiche dei prodotti Huggies e sui punti vendita dove poterli
acquistare.
OGGI ALBERTO
MALESANI, ALLENATORE DEL PARMA, VISITERÀ NIKEPARK
Milano, 20 giugno 2000 - oggi pomeriggio, alle 16, Alberto Malesani, allenatore
del Parma, è atteso a NikePark, l'evento dedicato al calcio ideato e promosso
da Nike in collaborazione con PlayStation, Inter F.C., Ringo, Uliveto e Tiscali
Net. Per l'occasione Malesani terrà un clinic con i ragazzini che affollano le
strutture di gioco e incontrerà i giornalisti presenti. La sua visita segue
quella odierna di Pierluigi Casiraghi e quelle dei giorni scorsi di Gianni
Comandini, giocatore del Vicenza, e di Christian Di Giuliomaria, nazionale di
basket. Marco Berry, la iena di Italia 1, prosegue intanto la sua esperienza di
autoreclusione in NikePark, dove vive sotto una cupola di plexiglas trasparente,
ripreso da una webcam collegata al sito http: //nikepark.tiscalinet.it In pochi
giorni Berry è riuscito a procurarsi via Internet il necessario (e il
superfluo) per viverci: generi alimentari, doccia, bagno, amaca, tavolino,
ombrellone per proteggersi dal sole e, da ultimi, frigorifero e televisore.
NikePark - inaugurato venerdì scorso da Massimo Moratti, presidente dell'Inter
- è aperto al pubblico ogni giorno dalle 10 alle 20, dal 17 al 25 giugno. Per
tutto il periodo vari personaggi del calcio avranno modo di visitare NikePark
incontrando il pubblico e la stampa accreditata. Scopo principale di NikePark è
far vivere ai ragazzi l'emozione di poter entrare negli spogliatoi dei loro
beniamini e di poter calcare l'erba del mitico campo di San Siro. L'ingresso a
NikePark è libero. Tutti hanno la possibilità di partecipare alle prove di
abilità, ma solo i ragazzi (e le ragazze) da 8 a 18 anni possono accedere al
campo e agli spogliatoi del Meazza. Finora sono stati oltre 10.000 i visitatori.
In occasione dell'apertura dei NikePark a Milano, Parigi, Madrid, Londra,
Berlino, Amsterdam, il sito http://www.nikefootball.com
supporta l'evento sul web riproponendo in maniera virtuale le prove di abilità
offerte sul campo ai visitatori di NikePark. In Italia, grazie all'accordo con
Tiscali Net, sul portale http://www.tiscalinet.it
è prevista l'attivazione di un link con Nikefootball.com.
DESTINAZIONE
BRAMATERRA: IL PROGETTO DI UN VINO ANTICO PER LO SVILUPPO NUOVO DEL
TERRITORIO
Masserano - 20 giugno 2000 - Nell'antico borgo feudale di Masserano, domenica 25
giugno, ore 10, 30 si svolgerà un convegno per rilanciare la vitivinicoltura di
qualità ed il turismo enogastronomico. Il vino è il frutto della natura;
attraverso la sua intima conoscenza è possibile indagare il mito dei luoghi in
cui esso viene prodotto e scoprirne il patrimonio culturale e sociale. Dietro
ogni bicchiere c'è l'immagine viva della terra in cui esso nasce, forse per
questo il vino è sempre destinato ad essere un fatto di cultura, che
trascendendo i limiti della specifica conoscenza enologica, rientra nel campo più
vasto dell'esperienza umana. Anche il vino Bramaterra non sfugge a questa
regola. Il suo nome misterioso lo avvolge di un alone magico carico di fascino e
di scenari piuttosto sconosciuti, in cui si muovono uomini-vignaioli, che non
sono ancora assurti alla ribalta di palcoscenici nazionali, ma vantano
l'orgoglio antico e radicato del proprio attaccamento alla vigna. Il Bramaterra
è un vino piccolo nella sua espressione quantitativa, ma grande nella sua
espressione culturale. II progetto triennale, che l'Associazione Vignaioli
Piemontesi ha intrapreso, volto alla rivalutazione del patrimonio vitivinicolo
di aree meno conosciute e a riqualificare le Piccole Doc della Regione ha
compreso quest'anno nel paniere delle iniziative promozionali, anche il
Bramaterra. Così Masserano, comune posto nel cuore della zona di produzione di
questo vino propone un nuovo appuntamento con le Piccole Doc, ovvero con quei
vini preziosi del Piemonte che tanto interesse stanno suscitando. Perchè
Masserano? Le radici della storia ci raccontano che fu con il nome di "Vino
di Masserano" che l'attuale Bramaterra doc, trovò le sue prime
attestazioni tra l'anno mille e il secolo successivo. I comuni dove si produce
oggi il Bramaterra, ovvero Brusnengo, Curino, Lozzolo, Masserano, Roasio,
Sostegno e Villa del Bosco, costituivano fin da allora un'unità territoriale
piuttosto omogenea e succede spesso nei secoli successivi di trovarli accomunati
nelle varie citazioni ricorrenti anche in seguito. Masserano, tuttavia, ricorre
con più evidenza perché, la comunità eletta in principato, estendeva il suo
dominio su un'area ben più vasta. Il vino di Masserano divenne dunque per
estensione, nelle citazioni dei secoli successivi, quello prodotto sulle colline
del comprensorio. Il fatto che oggi si chiami Bramaterra, derivò dalla
consuetudine di designare con un nome geografico le partite
"esportate" nelle città vicine. Il nome geografico fu scelto tra
quelli ritenuti più prestigiosi, data la posizione delle vigne, dei terreni,
della loro composizione e dell'ambiente naturale più vocato. Pertanto, in
questo territorio così aggregato dalla storia, dalla politica, dalle condizioni
socio-economiche, dalla geologia e dal clima, mentre si potevano derivare dal
passato citazioni dell'uno o dell'altro Comune, sempre di più si constatò il
ricorso al nome "Bramaterra", zona geografica prestigiosa posta quasi
ad epicentro dei sette comuni interessati alla produzione del vino omonimo.
Legarsi alla tradizione può ancora avere un senso per recepire dalla storia i
presupposti di uno sviluppo qualitativo intelligente e proprio per questo più
coerente alle richieste moderne del mercato e del gusto in evoluzione. Questo ha
significato da parte dei produttori rafforzare l'impegno e la collaborazione per
individuare degli indirizzi comuni ed una programmata identità del prodotto, ma
anche per adeguarsi all'impiego di tecniche enologiche che stanno portando,
seppure con le dovute e necessarie diversità ed individualità, ad elevare la
qualità finale del vino e in ultima istanza la sua immagine. Le biodiversità
possono rappresentare un'arma vincente nel contesto di un mercato omologato,
specie quando le produzioni sono limitate. Il Bramaterra ha queste
caratteristiche, ma il volano del suo successo sta nella prioritaria tutela del
prodotto, nel controllo condiviso della sua qualità e nella contemporanea
definizione dei caratteri che definiscono in modo inequivocabile la sua identità.
Poiché dentro la bottiglia del vino c'è metà vino e metà sogno, quest'ultimo
ammicca con i colori del paesaggio, delle architetture e delle evocazioni. Le
premesse ci sono e, dietro ad un vino che ha nel Nebbiolo la sua forza
ingentilita dal concorso della Vespolina e della Croatina; dietro la sua capacità
di resistere al tempo e di sfoderare eleganza ed armonia, c'è il nome stesso:
Bramaterra. Così avvincente da evocare un capitano di ventura o un misterioso
cavaliere rinascimentale. Così allusivo alla terra da far crescere, nelle sue
sequenze emotive, il desiderio fino alla brama.
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