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IL
GOVERNO PENSA ALL'E-GOVERNMENT
Roma, 26 giugno 2000, I cambiamenti che il Governo si appresta ad adottare
confermano, oltre che una svolta nel modo di amministrare uno stato anche la
decisa volontà di fare un salto di qualità nel processo di innovazione
tecnologica nelle Pubbliche amministrazioni. Le nuove conquiste
dell'informazione e della tecnologia, infatti. Saranno messe al servizio di un
rapporto più rapido, diretto e trasparente tra i cittadini e i vari livelli di
governo della cosa pubblica. Questo è il significato del concetto di "e_government
" ed è, in estrema sintesi, l'oggetto del Piano d'Azione presentato dal
Ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, al Comitato dei ministri per
la Società dell'informazione. Il Piano d'Azione prevede tappe certe per
raggiungere nell'arco di tempo di 10-12 mesi e senza varare alcuna nuova legge
tre obiettivi generali: migliorare l'efficienza operativa interna delle
Amministrazioni; offrire ai cittadini e alle imprese servizi integrati e non più
frammentati secondo le competenze dei singoli enti di governo e garantire a
tutti l'accesso telematico alle informazioni e ai servizi erogati dalle
pubbliche amministrazioni. Ai cittadini che richiedono un servizio non dovrà più
essere richiesto di fornire informazioni già a disposizione della Pubblica
amministrazione, seppure trasmesse in altra occasione e ad altri Enti. E neanche
di indirizzare la propria richiesta all'Ufficio di stretta competenza, secondo
un'articolazione dell'Amministrazione che i cittadini non sono tenuti a
conoscere. Dovrà cadere anche il vincolo territoriale, che oggi consente di
rivolgersi solo all'Ente competente secondo la residenza anagrafica. Per fare un
esempio concreto: basterà comunicare il cambio di residenza o le variazioni
anagrafiche una sola volta a un unico sportello di front office, che ne informerà
tutte le amministrazioni interessate. Protagoniste dell'innovazione dovranno
essere le amministrazioni locali, che nel modello decentrato e federale dello
Stato rappresenteranno il front-office dell'intero sistema amministrativo a
disposizione diretta dei cittadini, mentre le amministrazioni centrali svolgono
il ruolo per lo più di back-office. Saranno però coinvolte tutte le
istituzioni del Paese, a qualsiasi livello: oltre a Regioni, Province e Comuni,
scuole, ospedali, Asl, centri per l'impiego, camere di commercio... Il costo
totale previsto per la realizzazione dell'intero Piano d'Azione è di 1.335
miliardi di lire. Perché sia possibile integrare fra loro le attività e le
funzioni delle varie pubbliche amministrazioni, e perché queste siano
pienamente alla portata del cittadino-utente, saranno predisposti tre strumenti
fondamentali. ??La rete nazionale, cioè la rete Extranet che connette tra loro
tutte le reti centrali, regionali, locali, di categoria e di settore
amministrativo, quelle già esistenti e quelle in via di attivazione. Tutti i
soggetti pubblici connessi, a qualsiasi livello operino, agiranno in condizione
di parità nell'accesso alle informazioni. La rete può costruirsi sulla base di
intese tra Governo, Regioni ed Enti locali miranti a costituire una Extranet del
sistema delle amministrazioni pubbliche. ??La carta d'identità elettronica.
Dopo una prima sperimentazione in alcuni Comuni che partirà questo autunno
(100.000 carte d'identità), si procederà entro l'arco di tempo prefissato -
10-12 mesi - alla emissione di 1 milione di carte d'identità utilizzabili anche
per accedere a servizi a carattere nazionale. La carta d'identità elettronica
non sarà solo il nuovo documento di riconoscimento personale, ma darà anche al
cittadino il diritto all'accesso a tutti i servizi della Pubblica
amministrazione erogati on-line. ??La firma digitale, oramai pienamente
operativa, servirà per dare validità giuridica a tutti quei rapporti tra le
pubbliche amministrazioni e i privati che la richiedono (transazioni economiche
ma anche, per esempio, le dichiarazione delle imprese a Inps, Inail ecc.). Il
Piano d'azione prevede azioni di promozione e di diffusione delle firme tra i
dipendenti pubblici che possono firmare atti, tra i cittadini e tra le imprese.
Compito delle Amministrazioni centrali è quello di attivare nella rete un
sistema di portali per consentire il pieno accesso ai servizi e alle
informazioni. Portale unificato delle norme, con un motore di ricerca che
conduca i cittadini a consultare leggi, norme e decreti. Portale unificato dei
servizi al cittadino, dove reperire moduli, compilare dichiarazioni, trasmettere
le richieste di servizio ed essere indirizzati on-line allo specifico portale di
ogni amministrazione. Da qualsiasi parte del territorio nazionale, in maniera
omogenea. Finirà dunque la caccia, spesso difficile e talvolta infruttuosa, ai
moduli da acquistare: saranno stampati a casa, oppure compilati, sottoscritti e
spediti senza bisogno di stampa. Gli sportelli di front-office dei Comuni
saranno a disposizione dei cittadini bisognosi di aiuto. Portale per i servizi
di certificazione, perché i funzionari dello Stato possano verificare in tempo
reale la veridicità delle autocertificazioni. Con il sistema a regime, anche le
autocertificazioni non saranno più necessarie: verranno sostituite
dall'acquisizione on-line dei dati da parte di ogni amministrazione. Non sarà
più il cittadino a dover certificare il proprio status, ma l'Amministrazione a
doverlo verificare al proprio interno. Portale per i servizi all'impiego, per
consentire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro a livello regionale e
nazionale. Chi cerca lavoro non dovrà più passare attraverso le frustranti
attese del vecchio Ufficio di collocamento, ma troverà direttamente sulla rete
le opportunità più vicine ai suoi interessi. Portale per i servizi alle
imprese, perché le aziende e le società possano trasmettere per via telematica
tutti i moduli e le comunicazioni richieste dallo Stato per lo svolgimento delle
loro attività, e accedere a tutte le informazioni disponibili sul sistema delle
imprese. La necessità di garantire l'omogeneità dei servizi in tutta Italia
non impedisce a ogni singola Regione di procedere all'innovazione secondo linee
e strategie proprie. Compito principale delle Regioni sarà attivare - come già
in parte fatto - le rispettive reti di interconnessione tra gli enti locali del
proprio territorio. Agli altri Enti, in particolare ai Comuni, spetta il compito
fondamentale di realizzare gli sportelli di front-office, migliorando il
rapporto diretto con i cittadini e le imprese, abbattendo le attuali forti
differenze tra la qualità dei servizi erogati in una parte o in un'altra del
Paese. La interconnessione tra tutte le reti pubbliche consentirà di dare vita
a un indice delle anagrafi, un vero e proprio indice dei cittadini italiani
gestito dal Ministero dell'Interno, cui i Comuni parteciperanno nella fase di
creazione e per gli aggiornamenti. Analogamente saranno messe in rete a livello
nazionale - e quindi rese disponibili ai singoli Comuni, ai cittadini, ai
professionisti - le informazioni relative ai dati catastali, con l'obiettivo di
rendere disponibili tutti i dati relativi al territorio e di rendere più
agevoli pratiche e verifiche relative alle posizioni Ici. Ciò avverrà grazie
allo scambio permanente di dati tra Ministero delle Finanze e Comuni. Per quanto
riguarda gli cquisti pubblici e aste on line, come già largamente accade nel
settore privato, le Pubbliche amministrazioni possono conseguire notevoli
obiettivi di risparmio, maggiore rapidità e trasparenza delle procedure e
agevolazione della concorrenza acquisendo per sé beni di consumo e servizi
mediante gli strumenti del commercio elettronico. Aste telematiche permanenti e
bandi di gara pubblicati in rete consentiranno sia alle amministrazioni centrali
che a quelle locali di "stare sul mercato" dei beni e dei servizi -
dalle grandi forniture al materiale di largo consumo - con gli stessi vantaggi
attualmente consentiti alle aziende privati e ai consumatori. Parte integrante
del Piano d'Azione è la formazione dei pubblici dipendenti all'utilizzo delle
nuove tecnologie, sia per le esigenze di alfabetizzazione che per il
perfezionamento. E' prevista l'erogazione di 30 ore di corso per ogni
dipendente, per una popolazione iniziale di circa 400.000 dipendenti
pubblici.
PUNTOIT
INCONTRA BASSANINI SU GOVERNMENT ON LINE
Roma 26 giugno 2000 Questa sera, alle ore 20.00, presso l'Hotel Hassler (Via
Trinita' dei Monti 6) Puntoit ha organizzato un incontro con il Ministro Franco
Bassanini. L'iniziativa e' stata resa possibile grazie al supporto di
Lottomatica ed e' in collaborazione con Forum Pa Alla presenza del Ministro
Bassanini saranno discussi i temi del government on line nel contesto e-Europe e
il piano d'azione del Governo, annunciato la scorsa settimana, per lo sviluppo
della Societa' dell'Informazione. Il piano di azione e-Europe, discusso ed
approvato dai Capi di stato e di governo al vertice di Feira prevede, con
riferimento al government on line, che tutti i cittadini dell'Unione Europea
abbiano, al piu' tardi per la fine del 2002, facile accesso ai dati pubblici e
che sia assicurata l'interazione on line tra cittadini e amministrazione
e-Europe prevede inoltre che, entro fine 2001, tutte le transazioni con la
Commissione Europea, debbano essere effettuate on line e che siano realizzati,
attraverso il progamma IDA (interchange of data between administrations) dei
portali europei interattivi. Puntoit e' l'Associazione che si propone di far
crescere la cultura internet nel paese e affermare la leadership italiana nello
sviluppo delle nuove tecnologie e della new economy. Per informazioni: E-mail: info@puntoit.org
- Tel. 06/44117539
IL
SUD D'ITALIA BATTE IL NORD PER QUANTO RIGUARDA INTERNET E LA NEW ECONOMY
Milano, 26 giugno 2000 - Lo rivela la ricerca "Internet Economy e
Mezzogiorno" svolta da Logica Consulting per Tecnorama. Lo studio dimostra
che la crescita nel 1999 è la più alta del Paese: il 12, 3% nel Centro Sud,
contro il 10, 6% di tutta Italia e l'11, 9% del mitico Nord-Est. "Dati
particolarmente interessanti, - commenta l'economista Franco Morganti, vice
presidente dell'Anfov (Associazione dei fornitori di servizi on-line) e
direttore internazionale per il Sud Europa di Logica Consulting. Le aziende
legate all'hardware, per esempio, sono cresciute al Sud nel 1999 del 18, 5%
contro il 6, 4% della media nazionale. Quelle di software sono aumentate del 6,
2% contro il 3, 6 % della media italiana. Un altro dato significativo è il
numero di utenti internet. Per ora, in percentuale, è più basso al Sud. Però
è destinato a crescere. Già nel corso di quest'anno si prevede che
utilizzeranno internet 4 milioni di individui del Sud e delle Isole, 3, 5
milioni del Nord e 2 milioni del Centro. Il dato risulta ancora più
apprezzabile se si tiene conto che la popolazione al Sud è minore di quella
presente al Nord". Il nuovo fenomeno trova terreno fertile perché al Sud
sono numerosi i giovani disoccupati provvisti di un buon titolo di studio. La
new economy consente di avviare imprese con una barriera di ingresso molto
bassa. Per mettere in piedi un'azienda non occorrono grandi investimenti: basta
un pc e un collegamento internet. "Il discorso diventa meno ottimistico -
dichiara Morganti - se si parla di pubblica amministrazione: al Sud è più
scadente come si evince dallo scarso numero di città digitali presenti, cioè
città che hanno servizi digitali promossi dal comune. In compenso il Sud
presenta strumenti agevolativi come gli incentivi dati ai giovani imprenditori
attraverso la Sig (Società per l'Imprenditorialità Giovanile) che hanno
operato molto bene, con limitata burocrazia e rapido finanziamento. Così la
Sicilia ha registrato un saldo attivo di 70 nuove imprese in un trimestre, la
Campania di 1500. Chi guarda solo alle grandi aziende non tiene conto di questi
piccoli fenomeni che poi con il tempo diventano importanti. A Cagliari c'è
Tiscali, a Napoli c'è Alcatel, la Sema francese, la Marconi. Sono tutte società
installate da poco o che stanno velocemente crescendo". Anche i call centre
si sono insediati al Sud per dare il customer care, l'assistenza ai clienti,
perché trovano manodopera con facilità e il costo della distanza telefonica
oggi è diventato zero. La ricerca ha calcolato che l'occupazione indotta dai
servizi in rete comprendente call centre, home banking, polizze assicurative on
line, potrebbe ridurre di un terzo nel giro di 7/8 anni la disoccupazione
giovanile del Sud. "Il panorama italiano - continua Morganti - si sta
modificando. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dei cambiamenti operati al Sud:
Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia sono cambiate. Una volta i sobborghi di
città come Enna e Caltanisetta erano orribili. Ora queste periferie, con le
loro costruzioni fatte da buoni architetti, sembrano il Sud della Francia.
Palermo è pulita, i palazzi sono stati in buona parte restaurati, i centri
culturali hanno sopppiantato dei magazzini vuoti. Vecchi castelli abbandonati
come la Zisa sono diventati uffici comunali decentrati. In sostanza sono
ottimista sulle nuova economia perché la vedo correre". Certo l'home
banking farà chiudere alcuni sportelli bancari, ma non è detto che le attività
on line siano tutte sottrattive di occupazione. Fanno anche nascere dei nuovi
servizi che prima non c'erano. Se c'è una lieve contrazione di personale al
Nord e una rinascita al Sud, non è grave. Il Nord con il suo contesto
economicamente sviluppato è più in grado di assorbire un po' di
disoccupazione. Inoltre, se si creasse un po' di immigrazione di ritorno, il Sud
verrebbe ripopolato e al Nord si toglierebbe un po' di congestione. "Gli
Usa che sono almeno 3/4 anni avanti rispetto a noi -sostiene Morganti -
continuano a sviluppare occupazione. In Europa per anni abbiamo difeso la
vecchia occupazione che c'era, anche quando era morta. Aziende che non avevano
prospettive venivano mantenute in vita artificialmente. Con il risultato che
l'Europa ha un tasso di disoccupazione del 10/11%, gli Usa del 4/5%.
L'economista Gallino dice che la disoccupazione americana sarebbe più alta se
facessero i conti come li facciamo noi. In parte avrà ragione, però uno deve
spiegare i nuovi 20 milioni di posti che là sono nati e qui no. L'economia è
sempre andata avanti grazie a prodotti e servizi nuovi. I tessitori temevano il
telaio tessile perché avrebbe sottratto loro il lavoro. Ma si sono sbagliati: i
tessuti sono diminuiti di prezzo e il mercato si è allargato. Per questo
bisogna avere un po' di fiducia nelle nuove tecnologie. Prevedo 15 anni
promettenti. Poi il ciclo cambierà. Forse subentreranno le biotecnologie".
Anna Goffi
BILL
GATES PUNTA SU INTERNET
Milano, 26 giugno 2000 - Si chiama Microsoft.net ed è stata presentata
ufficialmente dal Bill Gates, nel corso di una conferenza stampa, la nuova
strategia che vedrà il colosso impegnato in modo particolare su Internet. Si
tratta di una vera e propria rivoluzione per Microsoft, che tramite le
documentazioni esibite metteva in evidenza come molte delle attività oggi
svolte potranno essere trasferite sulla rete. In pratica , ha sottolineato Gates
, si tratta di un cambiamento importante come quello che ha caratterizzato il
passaggio dal sistema operativo Dos a Windows. In pratica, è intenzione della
multinazionale americana sviluppare software in grado di interagire sempre più
con il server del provider, dal quale l'utente medio è già collegato da alcuni
anni, piuttosto che proseguire nella produzione di programmi per il singolo
Personal Computer . In pratica significa che tutte i testi e le immagini e
quindi il lavoro di ogni utente potrà essere memorizzato, sul server del
provider, piuttosto che sul computer di casa. Allo scopo di sfruttare al massimo
le potenzialità del Web tutte queste attività saranno supportate da software
in grado di collegare tutti gli utenti in qualsiasi luogo, in ogni momento e con
qualsiasi strumento, pertanto nella nuova filosofia saranno compresi anche
telefoni cellulari, televisori e computer palmari.
BANCA
SELLA NEL CAPITALE DI RISCHIO CON JUPITER VENTURE
Milano, 26 luglio2000 - Sarà operativa entro fine giugno, con una dotazione
iniziale di 25 milioni di Euro (circa 50 miliardi di lire) che saliranno a 50
milioni di euro entro il prossimo mese di luglio. Si chiama ''Investment
Company'' Jupiter Venture ed è nata a Bruxelles per iniziativa della Banca
Sella e di un gruppo di imprenditori europei, tra cui il Gruppo Fenera e Sergio
Pininfarina. Jupiter Venture optera' come ''venture capitalist'' per favorire ed
accelerare lo sviluppo delle imprese orientate all' e-business, assumendo
partecipazioni e fornendo capitale di rischio. La nuova nata, nel corso del
prossimo anno prevede di effettuare circa venti operazioni.
SETTE
LE SOCIETA' ITALIANE NELLA TOP 50 DI THE WALL STREET JOURNAL E HANDELSBLATT
Francoforte e Londra, 26 giugno 2000 - E' il settore automobilistico a
posizionarsi tra i più forti, nel rapporto The Europe 500, la prima
pubblicazione che analizza le più grandi società europee, a cura di The Wall
Street Journal e di Handelsblatt. Al primo posto infatti troviamo il gigante
tedesco DaimlerChrysler, seguito da Volkswagen al quarto, a testimonianza della
solidità dell'economia tedesca che occupa 15 delle 50 posizioni top. Ma
l'Italia fa sentire la propria presenza con sette società tra le prime 50 a
livello europeo. Le più forti sempre nel mercato automobilistico, con Ifi al
nono posto e Fiat all'undicesimo, seguite da Generali, Eni ed Enel tra le prime
venticinque. A seguire le telecomunicazioni, con Olivetti e Telecom Italia,
rispettivamente al quarantaquattresimo e quarantasettesimo posto. The Europe 500
è una graduatoria rivolta agli investitori che consentirà loro di valutare i
rendimenti aziendali in base alle vendite totali, la crescita dei profitti,
l'andamento del prezzo delle azioni e la capitalizzazione sul mercato. Presente
anche una graduatoria separata per le società più piccole, ordinate in base al
costo azionario. Il report sarà pubblicato per la prima volta lunedì 26
giugno, diventando un appuntamento annuale, e sarà presente anche sul sito
Wsj.com. Nell'analisi dell'economia europea, The Europe 500, evidenzia il peso
dell'economia tedesca con sei società tra le prime dieci. Leader assoluto
DaimlerChrysler, nonostante una perdita percentuale nell'andamento del costo
azionario pari a quasi il 31% negli ultimi dodici mesi. Tra le migliori per
rendimento dei titoli la francese Sagem con un incremento del 520% e
Stmicroelectrics Nv, con un aumento del 270%. Basandosi sullo stesso criterio,
diversa sembra la storia delle società britanniche che occupano quattro dei
cinque posti riservati ai peggiori rendimenti.
RILASCIATO
DALLA CONSOB IL NULLA OSTA ALLA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO DI CDC
S.P.A.
Milano, 26 giugno 2000 - La Consob con nota n.49540 dei 22 giugno 2000, ha
rilasciato il Nulla Osta alla pubblicazione dei prospetto informativo relativo
all'ammissíone alla quotazione ed all'offerta pubblica di vendita e
sottoscrizione delle azioni ordinarie di CDC S.p.A. L'operazione, curata da
Banca IMI in qualità di Global Coordinator, Sponsor e Specialist, prevede
un'Offerta Globale di n. 2.450.000 azioni composta da un'Offerta Pubblica di
Vendita e Sottoscrizione di minimo n. 612.500 azioni e da un Collocamento
Privato di massimo n. 1.837.500 azioni rivolto a investitori istituzionali
italiani ed esteri. La quantità di azioni offerta sarà pari al 20, 25% del
capitale sociale, in massima parte (70% dell'Offerta Globale) costituita da
nuove azioni emesse da Cdc attraverso un aumento di capitale mirato a
finanziarne lo sviluppo e la crescìta. E' inoltre prevista un'opzíone Green
Shoe per l'acquisto, al Prezzo di Offerta, di massimo n. 300.600 azioni di nuova
emissione, Cdc S.p.A. è la società fondata da Giuseppe Diomelli che ha
inaugurato, , nel 1986, l'era della grande distribuzione dei prodotti
informatici con la catena Computer Discount. In 14 anni, l'attività dei gruppo
si è allargata fino a coprire tutta la filiera dell'Ict per consumatori,
professionisti, piccole-medie aziende: dalla produzione e assemblaggio degli
articoli alla distribuzione ali'ìngrosso e al dettaglio, dalle
telecomunicazioni a Internet e all'ecommerce. Facendo leva sulla gestione
efficace dei mercati di sbocco (consumatori e rivenditori) realizzata mediante
canali di distribuzione dífferenziati (Computer Discount, Compy, Amíco,
Cash&Carry, E-commerce B2B - B2C), Cdc S.p.A., attraverso la controllata
Interfree S.p.A., offre la gratuita connessione ad Internet, oltre ad un'ampia
gamma di informazioni e servizi. Cdc S.p.A. ha inoltre ottenuto nell'ottobre
scorso la licenza come operatore di telecomunicazioni per la fornitura di
servizi di fonia e dati che saranno sviluppati dalla società Policom S.p.A.
(Codice 10 85) partecipata al 60% dal Gruppo Cdc Policom (Codice 10 85) inizierà
a fornire i propri servizi entro settembre 2000. Su queste basi, attraverso una
filosofia tesa a diffondere tecnologie semplici, Cdc S-p.A. ha sviluppato
attorno a sé una delle più rilevanti comunità informatiche d'Italia, che
riunisce consumatori e rivenditori. Se 1, 2 milioni sono i portatori della card
di- Computer Discount Club, il portale ]nterfree conta ad oggi più di 400mila
iscritti con circa 2, 6 milioni d'i minuti di collegamento medio giornaliero ed
è entrato all'inizio dì maggio tra i top 20' siti web più visitati (ciassifìca
Onetone Research su campione scelto da Doxa di utenti che usano Internet a
casa), Nel primo trimestre dei 2000, Cdc S.p.A. ha fatto registrare un aumento
dei fatturato del 52, 44 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente,
portandosi a quota Lit. 282, 2 mld circa contro i Lit. 185, 1 mld circa del
primo trimestre '99, mentre il risultato ante imposte è cresciuto circa del 94%
raggiungendo quota Lit. 7, 9 mld circa sempre rispetto allo stesso periodo del
'99 (Lit. 4, 1 mid circa), Cdc S.p.A. ha chiuso l'esercizio '99 con ricavi per
749, 8 miliardi di lire (facendo registrare una crescita dei 26% rispetto
all'esercizio precedente) e con un utile netto dì 6, 6 miliardi di Lire (+ 52%
rispetto al 1998) Infolink: www.cdc.it
(sito informativo ìstituzionale); www.computerdiscount.it
www.interfree.it.
M&T
SOLUTIONS: ARRIVA IL BROKER TECNOLOGICO PER LA NEW ECONOMY
Milano, 26 giugno 2000 - La nuova "web economy" che sta rivoluzionando
il mondo, crea a getto continuo nuove figure professionali, nuove competenze e
nuove aziende che offrono sul mercato nuovi servizi. M&T Solutions, il primo
"intermediario tecnologico italiano" è una di queste. Opera nel
settore dell'informatica, delle telecomunicazioni al servizio della finanza,
dell''industria e dei servizi a livello internazionale. Cosa fa un intermediario
tecnologico del 2000? "Realizza, ad esempio, un metodo di valutazione dei
sistemi di informativa finanziaria esistenti sul mercato per importanti istituti
di credito a monte di una scelta impegnativa - spiega Carmelo Lino, fondatore e
responsabile della nuova società -. Aiuta una grande banca nazionale a
scegliere un'architettura informatica di negoziazione in grado di gestire una
massa di oltre 4.000 transazioni al secondo sul mercato dei covered warrant.
Realizza e applica per una importante istituzione finanziaria un sistema di
sicurezza per il controllo delle reti telematiche". Sono questi alcuni dei
servizi offerti dall'azienda i cui committenti hanno nomi prestigiosi quali
Iccrea (Istituti di Credito Cooperativo), Banca di Roma, Società Interbancaria
per l'Automazione. M&T Solutions, società di rappresentanza commerciale e
consulenza di marketing costituita da un network di imprese e professionisti
specializzati nei settori hi-tech, vuol essere dunque un ponte tra domanda e
offerta in tutte le fasi di applicazione delle nuove tecnologie alle diverse
realtà di business. Come? Selezionando fornitori, prodotti e servizi che
rispondano ai requisiti richiesti dal cliente, coordinando la realizzazione
delle soluzioni e l'inserimento in azienda, controllando da vicino la conformità
e la qualità dei risultati, curando la formazione e l'assistenza, pianificando
col cliente le evoluzioni future dei progetti realizzati. Tutto ciò è
possibile grazie all'integrazione del network di competenze di cui M&T
Solution dispone. ART è una società che progetta e realizza soluzioni basate
su internet, Make New Media offre servizi di comunicazione multimediale, NEST On
Line realizza soluzioni per controllo remoto, help desk, assistena, sicurezza,
controllo e limitazione accessi all'uso del software nel mondo bancario,
industriale e dei servizi. Studio Tedeschi, infine, fornisce agli intermediari
finanziari un'offerta completa di supporto legislativo alla loro attività.
M&T Solutions, primo broker hi-tech per la new economy italiana è
raggiungibile ovviamente su internet tramite il sito, www.mtsolutions.com che,
oltre a offrire approfondimenti sui prodotti e servizi offerti e la
consultazione in tempo reale dei titoli dell'indiceMIB30, permette ai navigatori
di dialogare gratuitamente con i professionisti del network sui temi hi tech più
caldi del momento tramite la pagina del servizio "L'Esperto risponde".
Il sito consente inoltre di iscriversi a newsletter specializzate di
aggiornamento periodico inviate via e-mail.
TUTTI
PAZZI PER DADA. COPERTA OLTRE 24 VOLTE L'OFERTA GLOBALE
Firenze, 26 giugno 2000 - Grandissimo successo per l'Offerta Globale di azioni
Dada chiusa il 21 giugno. La domanda complessiva e' superiore a 24 volte il
totale di titoli disponibili. La domanda da parte degli investitori
istituzionali e' stata pari oltre 38 volte i titoli loro riservati mentre
nell'Offerta Pubblica un richiedente del pubblico indistinto su 28 e un abbonato
su 5 sono risultati assegnatari.
Nel dettaglio, nell'Offerta Globale, cui erano state
destinate massime n. 3.342.000 azioni, sono pervenute complessivamente richieste
per n. 81.731.371 azioni da parte di 452.004
richiedenti. La domanda risulta cosi' ripartita:
- Offerta Pubblica:
- n. 22.983.360 azioni da parte di n. 395.319 richiedenti appartenenti al
pubblico indistinto;
- n. 1.745.050 azioni da parte di n. 23.638 Abbonati di DADA;
- n. 685.560 azioni da parte di n. 7.436 Azionisti di Poligrafici;
- n. 1.475.350 azioni da parte di n. 25.177 Clienti Banca Mediolanum.
- Offerta Istituzionale:
- n.32.609.233 Azioni da parte di n. 112 Investitori Professionali italiani;
- n. 22.062.818 Azioni da parte di n. 132 investitori istituzionali esteri;
- Collocamento Privato:
- n. 170.000 Azioni da parte di n. 190 richiedenti.
Le Azioni oggetto dell'Offerta Globale, pari a n.
3.342.000, e le Azioni oggetto della Greenshoe pari a n. 272.000, per un totale
di n. 3.614.000 Azioni, sono state ripartite fra un totale di n. 29.046
assegnatari cosi' suddivisi
- Offerta Pubblica:
- n. 714.450 Azioni a n. 14.289 richiedenti appartenenti al pubblico
indistinto;
- n. 250.000 Azioni a n. 5.000 Abbonati di Dada;
- n. 685.560 Azioni a n. 7.436 Azionisti di Poligrafici;
- n. 100.000 Azioni a n. 2.000 Clienti Banca Mediolanum;
- Offerta Istituzionale:
- n. 1.291.990 azioni a n. 76 Investitori Professionali italiani;
- n. 402.000 azioni a n. 55 investitori istituzionali esteri;
- Collocamento Privato:
- n. 170.000 azioni a n. 190 richiedenti.
Il Prospetto Informativo e' stato depositato presso la Consob in data 13 giugno
2000. L'ammissione alla quotazione
ufficiale delle azioni ordinarie Dada e' stata disposta dalla Borsa Italiana
S.p.A. in data 8 giugno 2000. Mediobanca
e' Global Coordinator e Book Runner dell'operazione; Intermonte Securities Sim e
Lazard agiscono in qualita' di Co-Global Coordinator.
I
NUOVI FONDI UNION INVESTMENT
Milano, 26 giugno 2000 - Gli investitori italiani potranno sottoscrivere nuovi
fondi di Union Investment, la società di fondi d'investimento tedesca i cui
prodotti hanno fatto registrare un enorme interesse anche in Italia, dopo i
successi raggiunti in Germania dove si collocano tra l'altro ai primi posti
delle classifiche Micropal. Il primo di questi nuovi fondi è UniNewMarkets,
fondo di diritto lussemburghese, specializzato in uno dei settori di punta di
Union Investment e cioè i Nuovi Mercati e gli investimenti in aziende a elevato
potenziale di crescita. UniNewMarkets è il più grande fondo internazionale
specializzato sui Nuovi Mercati in Europa e sul Nasdaq americano con 1, 4
miliardi di Euro in massa gestita. Si posiziona in vetta alle classifiche con un
rendimento del 30, 5 % nei primi quattro mesi dell'anno e 124 % nell'ultimo anno
(aprile 99 - aprile 00). Union Investment presenta poi al mercato italiano altri
tre fondi specializzati sui mercati emergenti : UniFarEast, UniEasternEurope e
UniLatinAmerica, anche questi fondi di diritto lussemburghese. Anche in questi
mercati ad alta volatilità Union Investment è riuscita a posizionarsi tra i
migliori gestori internazionali, conseguendo nelle classifiche Micropal un
quinto posto per il fondo UniFarEast tra i fondi che investono nel Far East sul
periodo di 2 anni (aprile 98 - aprile 00) con il 100 % di rendimento, un quarto
posto nei primi quattro mesi di quest'anno con un rendimento del 7 % per il
fondo UniLatinAmerica tra i fondi che investono in titoli dell'America Latina e
un quarto posto su un periodo di 5 anni con un rendimento del 114 % per il fondo
UniEasternEurope nel settore azioni dell'Europa dell'Est. Questi quattro nuovi
fondi che hanno ottenuto recentemente l'autorizzazione delle autorità
competenti per la distribuzione in Italia vanno ad affiancarsi ai fondi Union già
reperibili nel nostro Paese: EuroAction e Amf Union. EuroAction è un fondo
lussemburghese a 2 comparti: MidCap (titoli a bassa e media capitalizzazione) e
N.M. (specializzato sulle aziende dei Nuovi Mercati). Con 400 miliardi di Euro
in massa gestita, si colloca la primo posto nelle graduatorie Micropal, facendo
registrare un rendimento del 60 % nei primi quattro mesi di quest'anno e del 414
% dalla data di lancio dell'ottobre 1998. Amf Union è un fondo lussemburghese a
3 comparti Amf Union European Equities (azioni europee blue chips), Amf Union
Euro Bonds (obbligazioni area europea) e Amf Union Communication (specializzato
nel settore della tecnologia e delle telecomunicazioni globali). Union
Investment è quindi attualmente presente sul mercato italiano del risparmio
gestito con 6 fondi e 9 linee d'investimento. "Abbiamo grandi
ambizioni" rivela il Sig. Ralf Branda, responsabile per le attività in
Italia di Union Investment. "Nei prossimi mesi poi arriveranno nuovi
prodotti: in particolare un fondo a 8 comparti e altri cinque fondi che
investono su aziende a elevato potenziale di crescita a livello mondiale. Le
procedure per la commercializzazione di questi nuovi fondi sono già state
avviate e siamo certi che susciteranno negli investitori italiani lo stesso
interesse che ci ha portato al successo delle sottoscrizioni avviate nei mesi
scorsi." Un successo che facilità gli accordi di distribuzione che Union
Investment sta siglando con un numero sempre crescente di banche italiane.
"Al momento i nostri prodotti sono distribuiti da Cassa Raffeisen, Banca
Aletti, Cassa Lombarda, Alpenbank e Banche del Credito Cooperativo del Friuli
Venezia Giulia" prosegue Ralf Branda, "ma ogni giorno vengono
stipulati nuovi accordi." I commenti dei gestori di Unione Investment sui
nuovi mercati. In occasione della presentazione alla stampa italiana dei
nuovi fondi Union Investment che hanno ottenuto dalle autorità competenti
l'autorizzazione alla distribuzione in Italia, i gestori di Union Investment
esprimono il loro parere sull'andamento degli specifici mercati coperti dai loro
prodotti. Wassili Papas - gestore del fondo UniNewMarkets - In tutto il mondo i
Nuovi mercati si trovano ancora in una fase di correzione, pertanto non è
assolutamente possibile escludere ulteriori ribassi nel breve termine. In ogni
caso, il panorama sarà caratterizzato da un'elevata volatilità, soprattutto
durante il periodo estivo. Tuttavia, per quanto riguarda gli sviluppi per
l'autunno e l'inverno, siamo ottimisti: partendo dal livello attuale, si può
auspicare un apprezzamento entro fine anno compreso tra il 10% e il 20%. Sui
Nuovi Mercati è in atto una vera e propria scrematura. In particolare, il
comparto Internet dell'e-commerce business-to-consumer (B2C) sta sperimentando
una prima fase di marcato consolidamento. Continuiamo a considerare con favore
molte imprese che operano nella Rete. Tra quelle che prediligiamo ci sono
sicuramente le aziende dei segmenti software per Internet, e-service e
tecnologie Internet. Anche nei prossimi anni, i tassi di crescita di queste
società potrebbero risultare superiori alla media. La situazione attuale del
mercato si rivela pertanto molto favorevole per aumentare l'esposizione verso
questi titoli. Monika Frield - gestore del fondo UniFarEast che opera sui
mercati asiatici - La crisi asiatica sembra ormai superata: tutti i Paesi
rappresentati nel fondo, senza eccezioni, rivelano una forte crescita economica.
I provvedimenti di ristrutturazione (concretizzatisi, in particolare, nelle
privatizzazioni) vengono attuati dai governi e dal management dei grandi gruppi
all'insegna del rispetto dei patti originari, anche se purtroppo in alcuni casi
i tempi sono più lunghi del previsto. La locomotiva di questo cambiamento
nell'Estremo Oriente è senza dubbio la Cina, il cui governo sembra aprirsi
sempre più all'Occidente. In considerazione di ciò, per i prossimi anni si può
prevedere una crescita costante della domanda interna di infrastrutture tecniche
e per le telecomunicazioni. La Borsa di Hong Kong offre ottime possibilità di
investimento in società "dell'hinterland" cinese (le cosiddette
"Red Chip"). Monika Friedl - gestore del fondo UniLatinAmerica che
opera sui mercati latinoamericani - Analogamente a quanto accade nella regione
asiatica, anche le economie dei paesi sudamericani si stanno riprendendo dai
devastanti effetti della crisi economica. Le difficoltà valutarie sembrano
superate e bisogna riconoscere i progressi fatti da molti stati in campo
politico, segnatamente con il passaggio alla democrazia. In questo panorama si
distingue soprattutto il Brasile - il più importante paese dell'America Latina
dal punto di vista economico - che si trova attualmente nel pieno di una fase di
svolta. L'abbondante disponibilità di materie prime negli stati dell'America
Latina dovrebbe costituire una solida base per la crescita futura, anche se non
sarà facile superare la condizione di "Paese emergente". La
dipendenza dagli USA in termini economici rappresenta un pesante fardello, cui
si aggiunge anche una certa dipendenza politica. Poiché, tuttavia, non si
prevede una prossima recessione economica negli Stati Uniti, attualmente questo
rapporto di dipendenza può essere giudicato molto favorevolmente. Inoltre,
l'interesse politico del governo americano verso questa regione dovrebbe
garantire una maggiore stabilità, sia monetaria che politica. Alexander Karpov
- gestore del fondo UniEasternEurope che opera con i titoli dell'Europa dell'Est
- L'andamento negativo del Nasdaq in termini relativi si sta ripercuotendo in
modo particolarmente pesante sulle Borse degli stati dell'Est Europa. In
Polonia, ad esempio, circa dieci importanti società hi-tech non sono riuscite a
sottrarsi alla tendenza al ribasso proprio a causa della loro appartenenza a
questo settore, portando a un offuscamento generale del panorama azionario
polacco. A ciò si aggiunga il peso rilevante dei gestori di telefonia
sull'andamento degli indici azionari di borsa di questi paesi. Poiché, sulla
scia della fase di correzione del Nasdaq, anche queste azioni hanno subito forti
cali, il barometro della maggior parte delle borse dell'Est Europa si trova a
livelli relativamente bassi. Poiché, tutto sommato, molti stati dell'Est
europeo possono essere ancora considerati estremamente interessanti, si
consiglia agli investitori di sfruttare l'attuale situazione del mercato per
creare o aumentare l'esposizione verso quest'area. Nei prossimi anni, l'Europa
dell'Est potrebbe diventare uno dei principali partner commerciali dei vicini
paesi dell'Europa occidentale, in particolare degli Stati membri dell'UE. Già
oggi, circa il 60-70% di tutte le esportazioni dei Paesi dell'Est europeo è
diretto verso l'Unione Europea. Di conseguenza, per l'Est ci saranno risvolti
molto positivi grazie alla forte crescita economica prevista per l'Occidente per
gli anni a venire e le imprese potranno sfruttarne i vantaggi.
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