|
|
|
GIOVEDI
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 06 Luglio 2006 |
|
|
|
SECONDO UN´INDAGINE, IN EUROPA SI REGISTRA UN AUMENTO DELL´E-GOVERNMENT E L´AUSTRIA GUIDA LA CLASSIFICA |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 6 luglio 2006 - Secondo l´ultima indagine sull´e-government condotta dalla Commissione, in Europa il numero di servizi pubblici online continua a crescere; nel 2006, infatti, si è registrato un aumento dell´otto per cento nell´ambito di questi servizi, che sono stati caratterizzati anche da alti livelli di interattività. In vetta alla classifica dei paesi che detengono il maggior numero di fornitori di servizi si colloca l´Austria, seguita da Malta ed Estonia. L´indagine, condotta dalla società di consulenza Capgemini, è la sesta analisi comparativa sui progressi compiuti dai servizi pubblici online nei 25 Stati membri dell´Unione europea, nonché in Norvegia, Islanda e Svizzera. Dalla ricerca è emerso che dei 12. 590 servizi pubblici registrati, il 92 per cento disponeva di un sito web: si tratta di un aumento dell´otto per cento rispetto ai dati del 2001. I servizi sono stati valutati anche secondo quattro livelli di interattività: "informazione", "interazione unilaterale", "interazione bilaterale" e infine "transazione", termine con cui si indica che un servizio è totalmente disponibile online. L´indagine ha rilevato che, mentre il 75 per cento dei servizi ha raggiunto il livello maturo dell´interazione bilaterale, quasi il 50 per cento dei servizi pubblici è interamente disponibile online. Inoltre, sebbene la sofisticazione online dei nuovi Stati membri dell´Unione europea sia inferiore del 6 per cento circa rispetto alla media complessiva europea, dall´indagine è emerso che le prestazioni generali dei nuovi paesi sono comunque superiori a quelle riscontrate nello studio del 2005. Da ciò si evince che i nuovi Stati membri stanno beneficiando dell´apprendimento e della disponibilità dei servizi delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) e si stanno superando a vicenda in termini di progressi. In risposta ai risultati dell´indagine, il commissario europeo responsabile della Società dell´informazione e dei mezzi di comunicazione Viviane Reding ha dichiarato: "La fornitura di servizi online è ormai un modello consolidato per la prestazione di servizi nell´Unione europea, e sta cominciando a emergere un nuovo paradigma di servizi elettronici ´intelligenti´ e orientati all´utente". Stime alla mano, il commissario ha dichiarato che, se si sosterranno le iniziative nell´ambito della ricerca e della diffusione, l´impatto economico dei programmi di e-government in materia di ricerca e sviluppo potrà raggiungere l´1,54 per cento del Pil entro il 2010. "Mi auguro che questi risultati incoraggino ulteriormente gli Stati membri ad attuare il [piano d´azione eGovernment per l´iniziativa i2010], conformemente agli impegni che hanno assunto di recente in seno al Consiglio", ha aggiunto. Per attuare tali servizi, tuttavia, ad alcuni paesi non occorre alcun incoraggiamento. In cima alla classifica per tutti i 20 servizi "di base" esaminati svetta l´Austria, i cui servizi, secondo l´indagine, raggiungono un livello di piena interattività e sofisticazione. Questo successo, afferma lo studio, dipende da strumenti consolidati quali una visione e una strategia chiare ed esplicite, un quadro giuridico in materia di e-government, leadership autorevole, e due elementi innovativi di cui si avvale il paese: il documento identificativo elettronico e la "Carta del cittadino" (Bürgerkarte). Quest´ultima è una carta intelligente dotata di una firma elettronica e di un certificato digitale che permette ai cittadini di accedere in tutta sicurezza ai servizi elettronici pubblici e di espletare elettronicamente le procedure amministrative. L´originalità del concetto del documento identificativo elettronico austriaco è che non esiste un solo tipo di "Carta del cittadino". In linea di principio, qualsiasi carta che permetta un accesso elettronico sicuro e consenta di immagazzinare dati personali è idonea a essere utilizzata come "Carta del cittadino". Inoltre, con i cellulari si può anche utilizzare una "Carta del cittadino" a servizio "ridotto", che consente ai cittadini austriaci di firmare in forma digitale i documenti e di effettuare operazioni sicure con il governo tramite il cellulare. Benché in Austria i servizi siano ampiamente diffusi, secondo l´indagine sembra che il loro impiego da parte dei cittadini costituisca un punto su cui occorre intervenire ulteriormente. Secondo i dati Eurostat, in Austria il ricorso ai servizi di e-government da parte dei cittadini, attestandosi sul 29 per cento, è superiore alla media del 22 per cento dell´Unione europea, ma è di gran lunga inferiore all´utilizzo che ne viene fatto nei paesi scandinavi, in cui oltre il 50 per cento delle persone afferma di avvalersi dei servizi online. Analogamente, l´adozione di servizi elettronici da parte delle imprese, pari al 75 per cento, è elevata rispetto alla media Ue del 57 per cento, ma anche in questo caso è inferiore a quella che si registra nei paesi scandinavi. Al secondo e terzo posto nella graduatoria dell´indagine figurano due nuovi Stati membri dell´Unione europea. Malta ha raggiunto il massimo progresso che sia mai stato realizzato, balzando dal sedicesimo al secondo posto, mentre l´Estonia è passata dall´ottavo al terzo posto rientrando a pieno titolo tra i primi tre, a pari merito con la Svezia. Tra i nuovi Stati membri che hanno a loro volta registrato progressi notevoli figurano l´Ungheria, che ha conquistato nove posizioni aggiudicandosi il quattordicesimo posto nella graduatoria, e la Slovenia, che è arrivata tra i primi 10, passando dal quindicesimo al settimo posto. Http://europa. Eu. Int/information_society/eeurope/2005/all_about/egovernment/index_en. Htm . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CORDIS LANCIA IL SERVIZIO DI INFORMAZIONE SULLE ATTIVITÀ DI R&S DELLA PRESIDENZA FINLANDESE |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 6 luglio 2006 - Cordis, il servizio di informazione comunitario in materia di ricerca e sviluppo, ha lanciato un nuovo servizio online riservato alle attività di ricerca e sviluppo condotte nel corso della Presidenza finlandese del Consiglio dell´Unione europea (dal 1° luglio al 31 dicembre 2006). Il servizio dedicato alla Presidenza finlandese fa parte del punto di accesso alle attività nazionali e regionali di Cordis e metterà in evidenza le ultime notizie e i principali sviluppi relativi alla sfera politica della ricerca e sviluppo (R&s) in questo periodo. Un´attenzione particolare sarà riservata al programma finlandese di ricerca e innovazione nel periodo di presidenza del paese. Nel corso dei sei mesi della Presidenza, il principale scopo della Finlandia sarà di concludere positivamente i negoziati sul Settimo programma quadro di R&s (2007-2013). Sarà inoltre cercato un accordo per avviare i lavori sul progetto di reattore sperimentale termonucleare internazionale (Iter). In termini più generali, la Finlandia intende operare per il miglioramento della competitività globale dell´Ue e della capacità di R&s. Particolare enfasi sarà inoltre posta sulle capacità innovative dell´Europa e sullo sviluppo di mercati per la creazione di una maggiore richiesta di innovazione. Per tutto il periodo della Presidenza saranno organizzati numerosi avvenimenti, che vanno da riunioni ministeriali formali e informali a conferenza aperte, a sostegno degli sforzi finlandesi tesi a sviluppare e rafforzare l´ambiente innovativo europeo. Molte iniziative sosterranno e miglioreranno inoltre la cooperazione in materia di politiche di innovazione e ricerca e quella tra i ricercatori e gli organismi finanziari. Il servizio Cordis dedicato alla Presidenza finlandese costituisce un punto di accesso centrale alle attività di R&s condotte nel corso della Presidenza finlandese. Offre informazioni aggiornate sulle iniziative politiche e mette in evidenza i più recenti sviluppi in materia di R&s in un´apposita sezione dedicata all´attualità. Gli utenti del sito potranno inoltre rimanere informati sulle manifestazioni future e recenti organizzate dalla Finlandia. Alcuni link ad altri siti web pertinenti, precisamente quelli degli operatori finlandesi della R&s, offrono ai lettori risorse importanti per ulteriori informazioni sul settore della R&s e dell´innovazione in uno dei paesi più innovativi a livello mondiale. Attraverso il servizio nazionale di Cordis per la Finlandia saranno inoltre rese disponibili analisi dei sistemi di innovazione e di R&s in Finlandia, oltre a un´esaustiva banca dati contenente progetti e risultati. Infine, varie esposizioni offriranno una panoramica approfondita di iniziative di particolare importanza, storie di successo e evoluzioni significative. Il servizio dedicato alla Presidenza finlandese su Cordis costituisce pertanto un punto di accesso esaustivo per le persone interessate alle politiche di R&s in Europa e in Finlandia nel corso dei prossimi sei mesi. Il servizio è stato sviluppato da Cordis in collaborazione con le pertinenti autorità finlandesi ed è disponibile in inglese e in finlandese. Il servizio è disponibile al seguente indirizzo: http://cordis. Europa. Eu/finland/presidency/home_en. Html . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
L´ITALIA ARRETRATA NELL´INNOVAZIONE EUROPEA: SERVONO PIÙ SPECIALISTI IN BREVETTI |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 6 luglio 2006 - - Lo European Patent Office (Ufficio Brevetti Europeo – www. Epo. Org) ha reso noto i dati relativi alle domande di brevetto Epo del 2005. I dati sono confortanti per quasi tutti i Paesi del Vecchio Continente (+7. 2%) ma non per l´Italia che, nonostante una lieve crescita nel numero delle domande di brevetto depositate lo scorso anno rispetto all´anno precedente, si trova ancora agli ultimi posti della graduatoria delle nazioni che maggiormente difendono con lo strumento del brevetto gli investimenti fatti in Ricerca & Sviluppo. L´italia ha infatti depositato un quarto delle domande di brevetto della Germania, ancora una volta paese leader nella tutela dell´innovazione tecnica, e metà della Francia. Addirittura il nostro Paese, nonostante un sistema economico che ci pone tra le potenze industriali a livello mondiale, vanta (si fa per dire) un numero di domande di brevetto europeo inferiore a quello della vicina Svizzera. I motivi di questa carente capacità delle nostre imprese alla tutela dell´innovazione tecnica derivante dagli investimenti in R&s va ricercato in una scarsa cultura e conoscenza degli strumenti della Proprietà Intellettuale e nella ancora insufficiente disponibilità di professionisti specializzati nella difesa della creatività, nella lotta alla contraffazione e alla pirateria. Per rispondere alle esigenze del mercato globale la società Convey di Torino, che da 20 opera nel settore della formazione di professionisti specializzati nella difesa della Pi, ha organizzato il “Master Operativo in Proprietà Intellettuale e lotta alla contraffazione” (Mopi), che avrà inizio a Milano il prossimo 12 settembre 2006 con il patrocinio di: • Ministero dello Sviluppo Economico - Uibm Ufficio Italiano Brevetti e Marchi • Ministero dello Sviluppo Economico – Alto Commissario per la Lotta alla Contraffazione • Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale • Agenzia delle Dogane • Aidb - Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali • Aidro - Associazione Italiana per i Diritti di Riproduzione delle Opere dell’Ingegno • Bsa - Business Software Alliance • Camera di Commercio di Milano • Centro Studi Anticontraffazione • Centro Studi Grande Milano • Collegio Italiano dei Consulenti in Proprietà Industriale • Fpm - Federazione contro la Pirateria Musicale • Indicam - Istituto di Contromarca per la lotta alla Contraffazione • Les Italia - Licensing Executive Society • Scf – Società Consortile dell’Industria Fonografica • Sisvel spa • Thomson Scientific Il Mopi è rivolto a: - laureati in discipline tecniche (ingegneria, chimica, fisica, ecc. ), orientati ad intraprendere la carriera di Consulente in Brevetti; - laureati in giurisprudenza, scienze economiche o politiche, interessati ad intraprendere la carriera di Consulente in Marchi; - laureati in giurisprudenza, motivati ad intraprendere la carriera forense, con specializzazione nel settore della Pi; - laureati in scienze economiche o politiche che aspirano a divenire figure di riferimento in ambito aziendale su licensing e lotta alla contraffazione. Il percorso formativo è finalizzato sia a neo-laureati che desiderano inserirsi in questo ambito in forte crescita, sia a persone che già lavorano, interessate ad ampliare le proprie competenze professionali. L’impostazione concreta e la connotazione di immediata utilità in ambito professionale delle competenze trasferite ai partecipanti sono assicurate dalla docenza di esperti provenienti dalle più importanti società di consulenza ed imprese italiane, nonché dalle testimonianze delle principali Istituzioni nella Pi, in primis, il Ministero Attività Produttive – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi e l’Ordine dei Consulenti in Proprietà Industriale. Il Master Operativo prevede 3 mesi di formazione in aula, seguiti da 3 mesi di perfezionamento in stage presso oltre 50 rinomati studi di consulenza e prestigiose aziende in Italia ed all’estero. L’attestato, rilasciato al superamento dell’esame finale, è riconosciuto dall’Ordine dei Consulenti in Pi ed è equivalente a sei mesi di tirocinio obbligatorio per l’accesso all’Esame di Stato per lo specifico Albo Professionale. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
FISCALITÀ DIRETTA: LA COMMISSIONE DEFERISCE L’ITALIA E IL LUSSEMBURGO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER NON AVER ADOTTATO MISURE RELATIVE ALLA DIRETTIVA SOCIETÀ MADRI E FIGLIE |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 7 luglio 2006 - La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia e il Lussemburgo alla Corte di giustizia europea per non aver adottato e notificato le misure necessarie all’attuazione della direttiva 2003/123/Ce, che modifica la direttiva società madri e figlie. I due Stati membri non hanno adempiuto agli obblighi nonostante le richieste formali della Commissione del 5 luglio 2005 (Ip/05/941). La direttiva 2003/123/Ce ha lo scopo di estendere il campo d’applicazione e migliorare il funzionamento della direttiva società madri e figlie (direttiva 90/435/Cee del Consiglio), che esenta dalle ritenute alla fonte i dividendi pagati da una società figlia situata in uno Stato membro alla società madre situata in un altro Stato membro. Aggiorna l’elenco delle società alle quali si applica la direttiva del 1990, rende meno restrittive le condizioni per l’esenzione dei dividendi dalle ritenute alla fonte riducendo la quota di partecipazione minima che determina un rapporto società madre-figlia ed elimina la doppia imposizione per le affiliate di società figlie. Gli Stati membri avrebbero dovuto adottare le misure di attuazione entro il 1° gennaio 2005 e notificarle alla Commissione. I numeri di riferimento delle pratiche della Commissione sono il 2005/0358 (Italia) e il 2005/0372 (Lussemburgo). Per maggiori informazioni sulla direttiva vedi: http://ec. Europa. Eu/taxation_customs/taxation/company_tax/gen_overview/index_en. Htm Per informazioni aggiornate sulle misure d’infrazione nei confronti degli Stati membri vedi: http://ec. Europa. Eu/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en. Htm . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
L’ “EUROPA DEI RISULTATI” PER SUPERARE LA CRISI E RILANCIARE IL PROGETTO |
|
|
|
|
|
Milano, 6 luglio 2006 - Nella prima metà dell’anno l’Unione europea, impegnata ad uscire dalla difficile crisi del processo comunitario aperta dalla bocciatura dei referendum sulla Costituzione in Francia e in Olanda nel 2005, ha operato per rinsaldare i legami con i suoi cittadini e i territori che la compongono. Si tratta di un percorso che si sviluppa su due piste parallele. Da una parte, l’Europa dei risultati, come la chiama il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, basata cioè sulle azioni concrete intraprese dalle istituzioni europee. Dall’altra, la ripresa del processo di rafforzamento istituzionale attraverso la Costituzione europea, che ha prodotto importanti dichiarazioni d’intenti (e di calendario). In primo piano per l’Europa dei risultati c’è la priorità dichiarata della Commissione europea: la strategia per la crescita economica e l’occupazione. I dati sulla disoccupazione nella zona dell’euro (e anche in Italia) sono in costante diminuzione, mentre la ripresa della crescita economica è ormai in atto (anche in Italia, seppur più lentamente). Cosa ha fatto l’Europa di concreto negli ultimi sei mesi per accompagnare e se possibile rinforzare queste tendenze positive? La lista dei provvedimenti è piuttosto lunga e vale la pena segnalarne alcuni. Il semestre appena concluso è stato importante per determinare le risorse finanziarie a disposizione dei programmi europei per i prossimi sei anni, dal 2007 al 2013. Il compromesso raggiunto in dicembre tra i governi europei aveva ridotto le risorse rispetto alla richiesta della Commissione: il budget dell’Unione ammonta all’1,045% del prodotto interno lordo dell’Unione, rispetto all’1,24% proposto dalla Commissione. Ciò non ha impedito di definire – tra l’altro - la disponibilità dei fondi regionali (307 miliardi di cui 25 andranno alle regioni dell’Italia centro-settentrionale), o di programmi chiave nell’ambito della strategia di crescita economica come il nuovo Programma quadro per la ricerca (54 miliardi di euro per la maggior parte destinati a facilitare le relazioni tra le imprese e il mondo della ricerca), il programma europeo per l’innovazione e la competitività (3,6 miliardi) o i programmi a favore dell’istruzione e la formazione come Erasmus e Leonardo, che disporranno di circa 6 miliardi. Temi come lo sviluppo della banda larga (Adsl) nei territori montani e rurali sono stati inoltre considerati come prioritari per l’utilizzazione dei nuovi fondi a disposizione sul territorio. Il tentativo di liberalizzare il settore dei servizi è andato solo parzialmente a buon fine, dato che il compromesso raggiunto al Parlamento europeo ha respinto il criterio del paese d’origine per determinare le regole per i fornitori di servizi che si spostano all’interno dell’Unione, ma l’accordo ha comunque aperto la via per una maggiore concorrenza. Per favorire l’accesso ai mercati delle nostre imprese, molto si è lavorato in seno all’Organizzazione Mondiale del Commercio, dove la Commissione europea rappresenta tutti i settori produttivi del nostro continente. Il negoziato in corso per un accordo complessivo che riguarda tutti i settori, inclusi i servizi e l’agricoltura, è di fondamentale importanza per migliorare l’accesso ai mercati extra-europei alle nostre imprese, ovvero nei paesi emergenti dell’Asia e del Sudamerica, ma non solo. L’accordo si basa su una condizione necessaria: tagli reali nei sussidi agricoli, ma anche sulle tariffe industriali e agricole. Nel frattempo, la Commissione ha adottato misure difensive per contrastare comportamenti illeciti, come ad esempio nei confronti di Cina e Vietnam nel settore delle calzature. La lotta alla contraffazione ha fatto oggetto di importanti decisioni a livello europeo, di cui si è fatto promotore il Commissario italiano Franco Frattini. L’inasprimento delle pene giudiziarie e pecuniarie nei confronti di chi non rispetta le regole di proprietà intellettuale protegge i produttori europei che soffrono di tali comportamenti illeciti. Nel settore della chimica, una nuova regolamentazione dei prodotti è stata introdotta per rendere omogeneo il trattamento e l’uso delle sostanze. Tale normativa, che semplifica quella esistente e responsabilizza i produttori, entrerà in vigore a pieno regime nel 2008, e garantisce una maggior tutela sia dei consumatori che dell’ambiente. Fondamentale è stata inoltre l’azione in alcuni settori produttivi. Proprio a fine giugno è stata adottata la proposta per la riforma nel settore del vino, che tende ad aumentare la competitività dei produttori europei e l’accesso ai mercati. La fase di consultazione in corso terminerà attorno alla fine dell’anno quando si prenderanno le decisioni legislative definitive per il settore. Proposte per politiche analoghe sono state presentate nel settore della pesca e più in generale nella gestione delle risorse marine. Su altre politiche di grande rilevanza il dibattito tra i governi dell’Unione è continuato, per riuscire a definire un interesse comune, e quindi un’azione congiunta, a livello comunitario: il riferimento qui è a aree come la politica energetica, o a quello delle infrastrutture che vedono l’Italia al centro di progetti importanti come l’attraversamento del Corridoio Cinque che collega Lisbona e Kiev, sul quale l’Unione aspetta entro la fine dell’anno la decisione del governo italiano. In parallelo a queste azioni, che – insieme a molte altre non citate qui per ragioni di sintesi – costituiscono l’ “Europa dei risultati” del Presidente Barroso, è continuata la fase di riflessione sulle questioni istituzionali legate all’adozione del trattato costituzionale. Una dimensione di grande importanza non solo dal punto di vista politico, che consolida la creazione democratica e partecipata della cittadinanza europea, ma anche da quello pratico. Occorre definire regole appropriate, affinché l’Unione riesca ad affrontare in maniera più convincente le sfide attuali su questioni come la concorrenza economica, la crescita, il mantenimento del modello sociale, la protezione dell’ambiente, la sicurezza, l’immigrazione. Occorre rafforzare la dimensione comunitaria attraverso un processo decisionale più efficace dell’attuale. Occorre riprendere i temi proposti dalla Costituzione e riportarli al centro dell’agenda politica, secondo le richieste della società civile, dei territori e dei cittadini. Questo processo è stato rilanciato recentemente dai ministri al Consiglio europeo di giugno e dovrebbe compiersi nei prossimi mesi grazie all’impulso dei paesi e delle società civili più genuinamente europeiste, delle quali fa parte certamente l’Italia. Matteo Fornara Rappresentanza a Milano . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IN ALTOADIGE SAURER A SAARBRüCKEN PARLA DEL FUTURO DELLE REGIONI EUROPEE DI CONFINE |
|
|
|
|
|
Bolzano, 6 luglio 2006 - Politica - L´esperienza altoatesina nella collaborazione transfrontaliera è stata il tema della relazione con cui il vicepresidente della Provincia Otto Saurer è intervenuto oggi (mercoledì 5) al convegno internazionale di Saarbrücken, presenti tra gli altri il commissario Ue signora Danuta Hübner e il ministro degli Interni tedesco Wolfgang Schäuble. Il vicepresidente Saurer ha rappresentato nel simposio internazionale il presidente Durnwalder, impegnato a Roma al Quirinale nell´incontro con il Capo dello Stato Napolitano. A Saarbrucken Otto Saurer ha ripercorso la storia dell´Alto Adige e illustrato la politica di ccoperazione transfrontaliera avviata da diversi anni, con progetti di successo. Dai primi passi segnati dall´Accordino (scambio di merci tra la Regione, il Tirolo e il Vorarlberg) e dall´accordo culturale del 1952 tra Italia e Austria si è giunti, come ha ricordato Saurer, all´Euroregione con Trentino e Tirolo e alla casa comune a Bruxelles. L´attività transfrontaliera della Provincia di Bolzano, ha ancora ricordato il vicepresidente Saurer al convegno, si è concretizzata anche nella partecipazione al Comitato delle Regioni Ue, dove l´Alto Adige è stato tra i promotori delle direttive europee sulla sicurezza nei tunnel, "che assumono oggi particolare significato dopo l´avvio della costruzione del cunicolo pilota del tunnel di base del Brennero. " È stata poi ribadita l´importanza della Convenzione delle Alpi e del Protocollo sui Trasporti, ancora in attesa della ratifica da parte italiana. Nel pomeriggio il commissario Ue Danuta Hübner e il ministro degli Interni tedesco Wolfgang Schäuble hanno illustrato le prospettive di collaborazione transfrontaliera dal punto di vista dell´Ue e della Germania. Sul piano politico i lavori di Saarbrücken si sono conclusi con una dichiarazione di intenti che ha fissato i passi per favorire la coesione e la collaborazione transfrontaliera in Europa. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SPESA EUROPEA PER RICERCA E TECNOLOGIA NEL SETTORE DELLA DIFESA TROPPO ESIGUA, AFFERMA L´EDA |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 6 luglio 2006 - Secondo i recenti dati pubblicati dall´Agenzia europea per la difesa (Eda), nel 2005 l´Europa ha destinato alla ricerca e tecnologia (R&t) appena l´1,25 per cento dei 180 miliardi di euro del bilancio complessivo per la difesa. Inoltre, se da un lato nel 2006 la dotazione complessiva per la R&t dei 24 Stati membri partecipanti dovrebbe aumentare, dall´altro l´Agenzia fa presente che non sarà di certo sufficiente per sostenere la futura base industriale e tecnologica europea. Nel 2005 gli Stati membri partecipanti all´Agenzia hanno speso collettivamente un totale di 2,1 miliardi di euro nella ricerca e tecnologia (R&t) europea nel settore della difesa. Si calcola che nel 2006 tale importo raggiungerà i 2,3 miliardi di euro, registrando un aumento del 5,3 per cento rispetto al 2005. Senza dubbio viene attribuita priorità ai programmi di ricerca e tecnologia (R&t) nazionale nel settore della difesa negli Stati membri dell´Agenzia. Nel 2005 solo il 10,2 per cento del bilancio complessivo di R&t nel settore della difesa è stato investito in collaborazione con almeno un altro paese. Nel 2006 si prevede un leggero aumento al 12,3 per cento. I programmi europei, vale a dire iniziative di collaborazione che coinvolgono almeno due Stati membri dell´Ue, hanno rappresentato tra l´otto e l´8,8 per cento della spesa totale per la ricerca e tecnologia nel settore della difesa del 2005. Secondo l´Agenzia, nel 2006 tale dato si assesterà tra il nove e il 10,8 per cento. Questa è la prima serie di dati pubblicata dall´Eda, agenzia istituita nel quadro di un´azione comune del Consiglio dei ministri <http://eur-lex. Europa. Eu/lexuriserv/site/it/oj/2004/l_245/l_24520040717it00170028. Pdf> nel 2004, "al fine di aiutare gli Stati membri e il Consiglio nello sforzo di migliorare le capacità di difesa dell´Ue nel settore della gestione delle crisi e di sostenere la Politica europea di sicurezza e di difesa nel suo assetto attuale e in quello futuro". Tra i compiti dell´Agenzia figurano la promozione della R&t pertinente al settore della difesa e il sostegno dell´utilizzo in collaborazione dei fondi di R&t nel settore della difesa nazionale, in un contesto di politica europea. Il portavoce dell´Eda ha affermato che è troppo presto per confrontare i dati europei in questione con la spesa statunitense per la ricerca nel settore della difesa, poiché occorre ancora valutare la componente "sviluppo". Tuttavia, si prevede che anche quando la voce "sviluppo" verrà aggiunta alle spese, la dotazione finanziaria degli Usa per la ricerca e sviluppo tecnologico (Rst) nel settore della difesa sarà notevolmente maggiore rispetto a quella dell´Europa. Http://www. Eda. Europa. Eu/index. Htm . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
AFFARI... PUBBLICI LO STUDIO DELL´ECONOMIA NON RIGUARDA SOLO LA SFERA DEL PRIVATO. SEMPRE PIÙ RILEVANZA HANNO GLI STUDI SULL´AMMINISTRAZIONE PUBBLICA. PERCHÉ, COME SPIEGA ELIO BORGONOVI, SONO ALLA BASE DEL BUON GOVERNO |
|
|
|
|
|
Milano, 6 luglio 2006 - Si infiamma subito il professor Elio Borgonovi quando si parla di Economia delle amministrazioni pubbliche, la materia che insegna alla Bocconi e alla quale si dedica da trent’anni. Un intervallo di tempo durante il quale ha rafforzato la convinzione che la sua sia “una delle materie più importanti da studiare in un percorso di laurea in economia. Innanzitutto per sconfiggere il pregiudizio che nel settore pubblico tutto vada male, ma poi perché la Pa è un problema in quasi tutti i paesi del mondo”. Anche nel nostro, a giudicare dagli ultimi conti del neoministro Padoa - Schioppa. I problemi non riguardano solo quel settore. La verità è che i guai dell’amministrazione pubblica fanno più notizia. Forse perché dallo stato si pretende l’infallibilità. Basterebbe un servizio adeguato ai contributi versati… Ma in parte è già così. Un’indagine dell’Organizzazione mondiale della sanità ha dimostrato, per esempio, che il nostro servizio sanitario nazionale, in termini di rapporto tra qualità e costi è il secondo migliore al mondo. Eppure le pagine dei giornali continuano a essere piene dei casi di malasanità, che, per giunta, molto spesso sono da attribuire a errori umani, oppure fatalità che rientrano nelle statistiche normali quando si hanno dieci milioni di ricoverati, per un totale di 90 milioni di giorni di degenza e centinaia di migliaia di interventi all’anno. Quali sono, invece, i problemi della sanità italiana sui quali si lavora a lezione? A detta di tutti gli esperti, la sanità è l’organizzazione che occupa il primo posto nella scala della complessità perché ci sono variabili di comportamento strutturali, che incidono nell’organizzazione, nei costi, nell’efficacia del servizio, ma che non si possono regolamentare del tutto. C’è, insomma, un grande capitolo legato all’autonomia del medico, al quale non posso dire, come al ragazzo che fa i panini da Mcdonalds, quanto deve far cuocere l’hamburger, quanta senape deve mettere e dopo quanti minuti deve buttare via il panino avanzato. Il medico deve poter agire in autonomia per il bene del paziente. Allora, se poi questo medico sbaglia, si può davvero farne una colpa strutturale? I problemi della Pa sono dunque innanzitutto difetti di immagine? No. Io dico però che in Italia il 45% della ricchezza passa attraverso il settore pubblico, cioè serve per dare servizi ai cittadini che spaziano dai trasporti al gas, dal vigile urbano alla scuola, dal letto in ospedale al giudice, dalla difesa militare all’acqua del rubinetto. Il tutto per 365 giorni all’anno, in tutta Italia, a un numero esorbitante di clienti. Di fronte a queste cifre, il primo errore che si fa, allora, è non considerare la Pa come un’azienda, che deve fornire dei servizi, avere un management capace, una politica precisa di gestione delle risorse umane, un proprio marketing, un adeguamento alle nuove tecnologie che la renda competitiva… Tutti concetti che oppongo da tre decenni al pregiudizio diffuso. È per questo che, al momento di cominciare il percorso di laurea, molti studenti si immaginano un futuro in azienda, pochi nelle Pa? Penso di sì. Credo sia un problema di ignoranza, perché molti sanno come funziona un negozio, che cosa c’è dietro, ma pochi conoscono i meccanismi di un ospedale, di un comune o di una scuola. Quando scoprono questo mondo si convertono, in parte attirati da un tipo di preparazione molto professionalizzante ma meno tecnica rispetto ad altri indirizzi di laurea, ma soprattutto convinti dai possibili sbocchi professionali. Ancora l’idea del posto fisso e assicurato per tutta la vita? No, quello non esiste quasi più. Un po’ perché anche il settore pubblico ha introdotto contratti a termine, a progetto, stage, e poi perché gli sbocchi dei laureati si aprono anche in tutte quelle imprese, private, che hanno l’amministrazione pubblica come proprio interlocutore principale. I miei laureati più recenti, per esempio, sono stati assunti alla Cattolica assicurazioni per sviluppare una polizza in campo sanitario e nella Banca Intesa infrastrutture e sviluppo. No, quello che attira gli studenti è la possibilità di ricoprire posizioni molto interessanti e responsabilizzanti. Anche più che nel privato. E con stipendi, ormai, non inferiori. Nel pubblico occorre più responsabilità personale che nel privato? Credo di sì. Voglio ricordare che la Pa è il più grosso comparto dell’economia del nostro paese e pesa per il 45% sul prodotto interno lordo. Se non applichiamo una gestione efficiente e rigorosa, di tipo manageriale, saremo sempre in difficoltà. Inoltre io sollecito sempre i ragazzi a pensare che, quando occuperanno un posto nella Pa, non saranno lì per applicare una legge o una procedura standard, ma per ragionare come offrire il prodotto migliore al proprio cliente, che potrebbe essere la loro mamma, la loro nonna, il loro fratello. E’ un modo per abituarli a pensare, come accade in altri paesi, che se un bene è pubblico è di tutti e non, come si crede in Italia, di nessuno. Le sono bastati trent’anni per riuscirci con qualcuno? L’unico modo per insegnare questo modo di pensare è dimostrarlo con la propria esperienza. Questo credo di averlo fatto. Ogni tanto mi capita di sentire che qualcuno presente alle mie lezioni commenta “quello ci crede davvero a quello che dice”. Forse pensa di compatirmi, in realtà, per me, è il complimento più bello. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
APPROVATO IL PIANO 2005-2008 DI UNICREDIT: FORTE GENERAZIONE DI VALORE CON ROBUSTA CRESCITA DEI RICAVI E MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA OPERATIVA UTILE PER AZIONE IN CRESCITA DI CIRCA IL 27% COMPOSTO ANNUO NEL TRIENNIO |
|
|
|
|
|
Milano, 6 luglio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha approvato il piano del Gruppo per il periodo 2005-2008. Il piano 2005-2008 prevede una crescita composta annua dell’utile per azione di circa il 27% nel triennio e conferma l’obiettivo di un utile di 0,56 euro per azione nel 2007, annunciato in occasione del lancio dell’operazione di aggregazione di Unicredit con il Gruppo Hvb. Con una capitalizzazione di mercato di circa 66 miliardi di euro3, che lo classifica tra i primi gruppi finanziari in Europa, Unicredit vanta una presenza in 20 paesi nel mondo, oltre 28 milioni di clienti e 7. 000 sportelli, circa 134 mila dipendenti4 con impieghi per circa 426 miliardi alla fine del 2005. Unicredit si presenta all’appuntamento con il nuovo piano con consistenti elementi di forza, derivanti da una posizione competitiva privilegiata nelle diverse aree di business in cui opera e dalla possibilità di avvalersi di forti fabbriche di prodotto globali. Il Gruppo è presente principalmente in tre paesi dell’Europa continentale: Italia, Germania e Austria, ove svolge con successo l’attività di banca commerciale. Nel business retail Unicredit può contare su una rete di oltre 3. 600 sportelli distribuita nei tre paesi e su un modello di segmentazione della clientela e di distribuzione che ne hanno fatto un esempio di eccellenza in Italia, sia in termini di risultati commerciali sia di efficienza di costo. Nel business corporate serve oltre 350. 000 clienti imprese nei tre paesi, mentre nel private banking è leader nelle operazioni on-shore, forte di una posizione tra i primi tre operatori in ciascuno dei tre mercati. Unicredit vanta una forte presenza anche nei paesi dell’area Centro Est Europa (di seguito Cee), dove è di gran lunga il principale gruppo bancario, con un portafoglio di attività ben diversificato. Unicredit ha inoltre scelto di sviluppare fabbriche di prodotto globali fortemente specializzate, che operano non solo a servizio dell’attività commerciale del Gruppo, ma anche come affermate controparti di clienti terzi. Nell’investment banking il Gruppo ha una posizione rilevante in Italia, Germania ed Austria ed una presenza articolata e radicata nei paesi della Cee. In questa area di business il gruppo conta circa 3. 500 dipendenti in 34 paesi. Nell’asset management è un player globale, con una forte presenza in Europa, un marchio ben riconosciuto ed una piattaforma per gli investimenti globale, integrata e scalabile. Nel settore del leasing è il secondo operatore europeo, presente in 16 diversi paesi. Lo scenario macroeconomico di riferimento (cfr. Tavola 1) La realizzazione del piano nel triennio 2005-2008 avviene in un contesto macroeconomico e di settore relativamente favorevole, per effetto di fattori sia ciclici sia strutturali, di cui Unicredit potrà beneficiare pienamente grazie al proprio posizionamento geografico e per area di attività. Tra i fattori ciclici si evidenziano la ripresa del Pil dell’area euro (crescita media annua del 1,7% nel periodo 2006-2008, rispetto al 1,4% del triennio precedente), sostenuta dalla Germania e derivante in primo luogo dalla ripresa della domanda interna nell’intera area euro, ed il consolidamento della crescita del Pil dell’area Cee a ritmi superiori al 5% medio annuo. Per quanto riguarda i fattori strutturali, si segnalano: nel settore delle famiglie la bassa incidenza del debito sul Pil in Italia e nell’area Cee (inferiore alla media dell’Eurozona), che sostiene la crescita dei mutui e del credito al consumo; nel settore delle imprese gli effetti positivi della ristrutturazione delle imprese tedesche, recentemente conclusa, e la ripresa di competitività delle imprese italiane, che favoriscono la crescita degli impieghi. A fronte di tale quadro, si attende una buona evoluzione della dinamica del settore bancario nei principali segmenti di clientela. Sulla base di tali ipotesi di scenario, Unicredit stima nel triennio 2005-2008 una crescita composta annua dell’utile pre-tasse del settore bancario del 13,3% in media in Austria, Italia e Germania e del 15,2% in Cee. I principali obiettivi economici Il piano prevede l’applicazione del modello organizzativo divisionale, già sperimentato con successo a partire dal 2003, al nuovo perimetro del Gruppo, risultante dalla integrazione con Hvb. Per quanto riguarda gli obiettivi economici del piano, si sintetizzano, di seguito, i principali indicatori di performance al 2008 (cfr. Tavola 2): Crescita composta annua (2005-2008) degli utili per azione di circa il 27%; Crescita composta annua (2005-2008) dei ricavi di circa il 8%. Rapporto fra costi e ricavi in riduzione a circa 52% nel 2008 (60,7% nel 2005), grazie ad un miglioramento dell’efficienza in tutte le divisioni ed al conseguimento delle sinergie di costo di 900 milioni al 2008. Miglioramento della redditività dell’attivo (ricavi totali su attivo medio ponderato per il rischio) di circa 50 punti base (da 5,2% nel 2005 a circa 5,7% nel 2008). Costo del rischio stabile a 61 punti base nel 2008. Roe a circa 17%5 nel 2008 (10,2% nel 2005). Core Tier I al 6,8% nel 2008. Forte creazione di valore: crescita dell’Eva di circa il 49% composto annuo nel triennio; importanti incrementi di Eva sono previsti per tutte le divisioni. La significativa crescita dell’utile per azione è sostenuta dal miglioramento della redditività dell’attivo ponderato per il rischio. Tale miglioramento si realizza grazie alla crescita selettiva dei volumi e ad un significativo incremento dei ricavi in tutte le divisioni. Crescita spiegata non solo dal quadro macroeconomico moderatamente positivo ma anche dal posizionamento geografico e di business di Unicredit, a cui si aggiungono i benefici derivanti dalla integrazione dei due gruppi. Tassi di crescita dei ricavi a doppia cifra sono attesi per le divisioni Markets & Investment Banking (circa +13% composto annuo), Cee e Poland Markets (circa +11% c. A. ) e Private & Asset Management (circa +10% c. A. ) La divisione Markets & Investment Banking può contare su un posizionamento di rilievo nei prodotti strutturati e nei derivati corporate e beneficiare dei vantaggi offerti dall’appartenenza al Gruppo sia per crescere nei mercati della Cee sia per diventare investment bank di riferimento per la clientela corporate. Nelle divisioni Cee e Poland Markets Unicredit può far leva sulla importante rete di distribuzione per sfruttare ulteriori opportunità di crescita nella regione, in particolare in alcune aree di business (ad es. Credito al consumo, carte di credito e risparmio gestito). Nel Private Banking Unicredit può adattare ai mercati tedesco ed austriaco il modello realizzato con successo in Italia, per incrementare la penetrazione della base di clientela del gruppo e ridurre i costi di acquisizione di nuovi clienti. Nell’asset Management il Gruppo ha ampi spazi di crescita nel segmento della clientela istituzionale e delle gestioni patrimoniali, anche grazie alle premesse poste dalle acquisizioni degli ultimi anni. Nel segmento retail punterà sull’elevata qualità dei servizi di consulenza come base per relazioni solide e durature. I ricavi della divisione Retail sono previsti in crescita ad un tasso composto annuo di circa il 7%, anche in virtù del miglioramento dell’efficacia commerciale della forza di vendita in Germania ed Austria. In Italia si prevede di confermare l’attuale strategia di successo. Per la divisione Corporate i ricavi sono attesi in aumento ad un tasso composto annuo di circa 6%. In Germania la crescita è guidata da una maggiore penetrazione della clientela esistente e dall’espansione in nuove aree geografiche; in Italia, tra l’altro, da incrementi della quota di mercato in alcune regioni chiave (Lombardia, Toscana e Lazio). Forte sostegno alla crescita verrà infine dal leasing e dai servizi di trade finance nei paesi della Cee. Il piano 2005-2008 include un obiettivo di significativo controllo dei costi, anche dovuto alla realizzazione delle sinergie derivanti dall’integrazione con il Gruppo Hvb, garantendo comunque le risorse necessarie a sostegno dei business a maggior crescita. Unicredit prevede un incremento dei costi pari a circa il 3% composto annuo nel periodo 2005-2008, che è da considerare moderato alla luce della significativa crescita dei livelli di attività. Tale risultato sarà ottenuto grazie alla stabilizzazione dei costi indiretti (principalmente di It e back-office), pari a circa 3,8 miliardi di euro al 2005, realizzata principalmente grazie alla centralizzazione delle attività di back office delle banche, alla creazione di una piattaforma It comune, alla ridefinizione dei processi (es. Di erogazione credito) ed alla standardizzazione delle procedure (es. Acquisti). Il contenimento dei costi è inoltre reso possibile da un ridimensionamento dello staff. La riduzione attesa del personale è pari al 5% circa nel periodo di piano (da circa 133. 740 Full Time Equivalent – Fte – a fine 2005 a circa 126. 900 a fine 2008). A tale risultato si perviene grazie ai più elevati livelli di efficienza attesi nelle divisioni Retail, Gbs, Cee e Poland Markets, che portano ad un calo di circa 11. 850 Fte, solo in parte bilanciato da circa 5. 000 nuove assunzioni a sostegno dello sviluppo dei business a maggior crescita (principalmente in alcune aree delle divisioni Cee e Mib e nel credito al consumo). Il Consiglio di Amministrazione ha altresì proceduto a dare ulteriore attuazione al Piano 2006 di Incentivazione di Lungo Termine per il Management del Gruppo deliberando l’emissione di n. 90. 300 stock option per la sottoscrizione di un pari numero di azioni ordinarie della società. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
S&P ALZA IL RATING DI SANPAOLO IMI A AA-/A-1+ |
|
|
|
|
|
Torino, 6 luglio 2006 – Sanpaolo Imi comunica che ieri l’agenzia internazionale Standard & Poor’s ha alzato il rating di Sanpaolo Imi dall’attuale A+/a-1 ad una valutazione di Aa-/a-1+, con outlook stabile. L’agenzia aveva già posto sotto osservazione il giudizio sul Gruppo per un possibile upgrade (outlook positivo) alla fine del 2004. L’attuale upgrade di Standard & Poor’s riflette quindi il verificarsi del miglioramento negli ultimi tre anni della redditività della Banca, con un contestuale mantenimento del basso profilo di rischio e confermando la solidità dello stato patrimoniale. Lo stesso provvedimento è stato adottato per le principali società controllate del Gruppo a cui viene attribuito un rating da S&p: Banca Imi, Banca Fideuram, Banca Opi e Cassa di Risparmio di Bologna. Inoltre lo studio di Standard & Poor’s evidenzia la forza della rete bancaria domestica, la consolidata esperienza nella gestione del rischio e il livello di patrimonializzazione che si confronta favorevolmente con i principali gruppi bancari internazionali . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BANCA LOMBARDA E PIEMONTE - CONCLUSA CON SUCCESSO L’OFFERTA IN OPZIONE RELATIVA ALL’AUMENTO DI CAPITALE AVVIATA IL 12 GIUGNO DAL 10 LUGLIO 2006 OFFERTI IN BORSA I DIRITTI DI OPZIONE NON ESERCITATI |
|
|
|
|
|
Brescia, 6 luglio 2006 – Si è conclusa con successo l’offerta in opzione relativa all’operazione di aumento del capitale sociale deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Banca in data 21 aprile 2006, a valere sulla delega conferitagli dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 29 aprile 2003. Durante il periodo di offerta in opzione, iniziato il 12 giugno e conclusosi il 30 giugno 2006, sono state sottoscritte al prezzo di 11,70 euro ciascuna n. 28. 953. 881 nuove azioni ordinarie, pari al 98,821% dell’offerta, per un controvalore pari a circa 338,76 milioni di Euro. Risultano pertanto non esercitati solamente n. 3. 799. 565 diritti di opzione validi per la sottoscrizione di complessive n. 345. 415 nuove azioni ordinarie, in ragione di 1 nuova azione ogni 11 diritti, al prezzo di Euro 11,70 cadauna. Secondo quanto disposto dall´art. 2441, comma 3, cod. Civ. , i suddetti diritti inoptati verranno offerti in Borsa per conto della Società a cura di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S. P. A. Nelle sedute del 10, 11, 12, 13 e 14 luglio 2006. Nella prima riunione verrà offerto il totale dei diritti; nelle sedute successive alla prima verrà offerto il quantitativo eventualmente non collocato nei giorni precedenti. La sottoscrizione delle relative nuove azioni ordinarie dovrà essere effettuata, a pena di decadenza, entro e non oltre il 18 luglio 2006. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
AUMENTO DI CAPITALE DI BANCA CARIGE CONSOB RILASCIA IL NULLA OSTA ALLA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO |
|
|
|
|
|
Genova, 6 luglio 2006 - Banca Carige comunica che in data 4 luglio 2006 Consob con nota n. 6056748 ha rilasciato il nulla osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all’offerta in opzione di n. 76. 943. 254 azioni ordinarie, concernente l’aumento di capitale a pagamento deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 25 gennaio 2006. L’offerta è destinata agli azionisti titolari di azioni ordinarie e di risparmio, nonché ai portatori di obbligazioni di cui al prestito obbligazionario “Banca Carige 1,50% subordinato ibrido con premio al rimborso convertibile in azioni ordinarie” (“Obbligazioni Convertibili”) nel rapporto di n. 1 azione ogni gruppo di 15 azioni ordinarie e/o di risparmio e/o Obbligazioni Convertibili possedute. I diritti di opzione dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, dal 10 luglio al 28 luglio 2006 compresi e saranno negoziabili in borsa dal 10 luglio al 21 luglio 2006 compresi. I diritti di opzione non esercitati entro il 28 luglio 2006 saranno offerti in borsa dalla Banca Carige, ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, del Codice Civile. Il Consiglio di Amministrazione della Banca si riunirà nella mattina del 6 luglio 2006 per stabilire il prezzo di emissione delle nuove azioni ordinarie. Il Prospetto Informativo sarà pubblicato, nei modi previsti dal Regolamento Emittenti Consob, venerdì 7 luglio e sarà messo a disposizione del pubblico presso la Borsa Italiana S. P. A. , la sede legale della Banca Carige nonché sul sito internet www. Gruppocarige. It. Per completezza si rende altresì noto che, in esecuzione della delibera assembleare straordinaria del 25 gennaio 2006, in data 10 luglio 2006 la Banca Carige darà corso all’aumento di capitale gratuito per un importo pari a massimi nominali € 164. 878. 401da effettuarsi mediante imputazione a capitale di “Riserve da valutazione” e di “Riserve”ai sensi dell’art. 2442 del c. C. E dell’art. 7, comma 6, del D. Lgs. 38/2005. In particolare, la citata delibera prevede: (i) l’assegnazione – previa rinuncia all’esercizio fino a numero massimo 6 diritti da parte di un azionista – di numero 1 nuova azione ordinaria ogni numero 7 azioni ordinarie possedute e l’assegnazione – previa rinuncia all’esercizio di numero 3 diritti da parte di un azionista – di numero 1 nuova azione di risparmio convertibile ogni numero 7 azioni di risparmio convertibili possedute (per l’assegnazione delle azioni gratuite la cedola sarà la n. 8 delle azioni ordinarie e la n. 7 delle azioni di risparmio); (ii) la modifica, a seguito dell’attuazione dell’aumento del capitale sociale a titolo gratuito, del rapporto di conversione delle obbligazioni convertibili costituenti il Prestito obbligazionario “Banca Carige 1,50% 2003 – 2013 subordinato ibrido con premio al rimborso convertibile in azioni ordinarie”, ai sensi dell’articolo 6 del Regolamento del Prestito stesso, con conseguente aumento delle azioni di compendio: il rapporto attualmente pari a 1:1 passerà – per le obbligazioni la cui Data di Conversione (come definita dall’art. 5 del Regolamento del Prestito stesso, quindi intesa come il giorno in cui la conversione avrà effetto) sia successiva all’attuazione dell’aumento di capitale gratuito – a 1:1,1428571; (iii) che alle azioni ordinarie e di risparmio convertibili che verranno assegnate a titolo gratuito non spetti il diritto di opzione per la sottoscrizione delle nuove azioni offerte in sottoscrizione a pagamento e oggetto del Prospetto e che le azioni assegnate a titolo gratuito avranno godimento a partire dal 1° gennaio 2006. Il documento informativo relativo a tale aumento gratuito sarà a disposizione presso la sede dell’Emittente, presso la sede della Borsa Italiana S. P. A. E sui rispettivi siti internet. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
OPA VOLONTARIA DI EURIZON FINANCIAL GROUP SU BANCA FIDEURAM IL PREZZO DELL’OPA È PARI A € 5 PER AZIONE BANCA FIDEURAM L’AVVIO DELL’OPA AVVERRÀ ENTRO FINE AGOSTO |
|
|
|
|
|
Torino, 6 luglio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi, riunitosi oggi, dopo aver esaminato lo status del processo di quotazione di Eurizon Financial Group che prosegue secondo il calendario programmato (nell´ambito del quale è stato appena completato il trasferimento di Sanpaolo Imi Asset Management a Eurizon Financial Group), ha approvato la proposta formulata da Eurizon in merito a un’operazione di razionalizzazione dell’assetto partecipativo di Banca Fideuram, controllata direttamente da Eurizon con il 73,37% del capitale. Il Consiglio di Amministrazione di Eurizon ha quindi deliberato il lancio di un´offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulle azioni di Banca Fideuram detenute da terzi ad un prezzo pari a 5 euro per azione. L’opa volontaria è volta ad assicurare la massima trasparenza nei confronti dei soci di minoranza di Banca Fideuram in vista della quotazione di Eurizon. L’operazione rappresenta il primo passo di un processo che condurrà al delisting di Banca Fideuram, o a seguito dell’esercizio del diritto di acquisto (“squeeze-out”) di cui all’art. 111 del Tuf o, qualora ciò non avvenisse, a seguito della sua incorporazione per fusione nella controllante Eurizon dopo la quotazione in borsa di quest’ultima (e comunque entro primavera 2007) e lo scorporo della attività bancaria di Banca Fideuram. L’operazione di razionalizzazione dell’assetto partecipativo non avrà impatti sul perimetro e sull’operatività di Banca Fideuram, il cui ruolo come asset gatherer e il cui marchio verranno ulteriormente valorizzati nell’ambito del Gruppo Eurizon. Dal punto di vista strategico, tale operazione porterà a una razionalizzazione della struttura di controllo del Gruppo Eurizon e a una maggiore velocità decisionale, entrambi fattori determinanti per gli importanti obiettivi di sviluppo che si intendono perseguire dopo la quotazione. L’operazione riflette la considerazione che Sanpaolo Imi e Eurizon intendono mantenere nei confronti degli azionisti di minoranza. Il corrispettivo dell’Opa, pari a 5 euro per azione ordinaria, incorpora un premio del 10% rispetto alle quotazioni di mercato del 30 giugno 2006 (ultimo giorno di negoziazione del titolo prima dell’annuncio dell’operazione) e un premio equivalente al 11 % della media dei prezzi ufficiali delle azioni Banca Fideuram negli ultimi 3 mesi. L’avvio dell’Opa è previsto entro fine agosto con chiusura del periodo di offerta e annuncio dei risultati nel mese di settembre 2006. L’opa non è soggetta a soglie di adesione e sarà condizionata al mancato verificarsi di straordinari eventi negativi di mercato. Al fine di avviare l’operazione di fusione di Banca Fideuram in Eurizon Financial Group, i Consigli delle due società hanno deciso le convocazioni delle rispettive assemblee per deliberare l’operazione in data 12 gennaio 2007 in prima convocazione e in data 16 gennaio 2007 in seconda. Il rapporto di cambio sarà determinato successivamente alla quotazione di Eurizon Financial Group (che è prevista nell’autunno 2006) e comunque entro l’inizio di dicembre, adottando le metodologie di valutazione tipicamente utilizzate in operazioni di simile natura. A tal fine, si avrà principalmente riguardo alle metodologie fondamentali basate su criteri patrimoniali, reddituali e finanziari, tenendo conto anche delle metodologie valutative specifiche per la componente assicurativa (metodologia c. D. Dell’ “appraisal value”). Altresì si potranno prendere a riferimento metodologie basate sui multipli di mercato di società comparabili operanti nei settori di riferimento, utilizzate come metodologie di controllo. Al momento della determinazione del rapporto di concambio qualsiasi riferimento a prezzi di mercato verrà fatto tenendo in considerazione la ridotta raffrontabilità o significatività dei prezzi di borsa influenzati dalle operazioni straordinarie (Opa e Ipo) intercorse nel periodo precedente la determinazione del concambio. Il rapporto di cambio sarà sottoposto alle valutazioni di congruità previste dalla normativa vigente in materia. Al servizio del concambio è previsto che Eurizon Financial Group emetta azioni ordinarie. Prima del completamento della fusione, è previsto che Banca Fideuram conferisca il proprio complesso aziendale a una società da essa integralmente controllata che proseguirà nell’esercizio della attività bancaria e che assumerà la denominazione di Banca Fideuram. All’esito del conferimento, la società conferente muterà il proprio oggetto sociale in quello di una società finanziaria. Il conferimento del complesso aziendale di Banca Fideuram è subordinato all’autorizzazione di Banca d’Italia. Per effetto delle deliberazioni previste in relazione alla descritta operazione, agli azionisti di Banca Fideuram spetterà il diritto di recesso ai sensi e per gli effetti di cui agli articoli 2437 e seguenti del codice civile. Essendo Banca Fideuram una società quotata, il valore di liquidazione delle azioni oggetto di recesso sarà determinato facendo esclusivo riferimento alla media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi che precedono la pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’assemblea cui si provvederà nei prossimi giorni. Nell´ipotesi in cui la pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’assemblea avvenisse in data odierna, il valore di liquidazione di ciascuna azione di Banca Fideuram sarebbe pari ad 4,71 euro. Rispetto a tale valore il prezzo dell’Opa incorpora un premio del 6 %. La chiusura dell’operazione, che comporterà il delisting di Banca Fideuram, è prevista per la primavera del 2007, compatibilmente con l’evolversi del processo di quotazione, la tempistica delle autorizzazioni e con le condizioni di mercato. Sanpaolo Imi ha studiato l’operazione con il supporto dell’advisor Citigroup. Banca Imi, Merrill Lynch e Ubs hanno agito in qualità di financial advisor di Eurizon Financial Group. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CATTOLICA ASSICURAZIONI- ARTICOLI DI STAMPA E MOVIMENTI DI MERCATO |
|
|
|
|
|
Verona, 6 luglio 2006 - Con riferimento all’articolo apparso in data odierna sul quotidiano Finanza e Mercati dal titolo “Sul dossier Verona-cattolica è braccio di ferro sul prezzo”, si segnala che le notizie ivi riportate risultano non veritiere e tendenziose; si informa quindi che, conformemente alle disposizioni vigenti, si è provveduto a segnalare tale circostanza alla Consob per le valutazioni del caso e le conseguenti iniziative che saranno ritenute più opportune. Si precisa inoltre che, per quanto riguarda i rapporti tra Banco Popolare di Verona e Novara e Cattolica Assicurazioni, non vi è nulla da aggiungere rispetto a quanto riportato nel comunicato in data 23 giugno 2006. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
OLIMPIA: PIRELLI, EDIZIONE FINANCE INTERNATIONAL ED EDIZIONE HOLDING ACQUISTERANNO LA QUOTA DI HOPA PER UN CORRISPETTIVO DI 622 MLN DI EURO |
|
|
|
|
|
Milano, Brescia, 6 luglio 2006 – Pirelli & C. S. P. A. , Edizione Finance International S. A. Ed Edizione Holding S. P. A. Congiuntamente ad Hopa S. P. A. Comunicano di aver raggiunto il pieno accordo su tutti gli aspetti relativi al cd. Cash settlement delle partecipazioni detenute in Olimpia S. P. A. Ed in Holinvest S. P. A. A seguito dello scioglimento degli accordi parasociali già intercorrenti tra le suddette società. Tale accordo prevede: - Acquisto da parte di Pirelli & C. S. P. A. Ed Edizione Finance International S. A. Ed Edizione Holding S. P. A. Della totalità delle azioni possedute da Hopa S. P. A. In Olimpia S. P. A. (pari al 16% del capitale) con un corrispettivo in denaro di € 622 milioni pagabile il 12 luglio 2006; - Acquisto da parte di Hopa S. P. A. Della totalità delle azioni possedute da Olimpia S. P. A. In Holinvest S. P. A. (pari al 19,999% del capitale) con un corrispettivo in denaro di € 86 milioni pagabile il 12 luglio 2006; Holinvest S. P. A. Possiede n. 492. 697. 862 azioni Telecom Italia S. P. A. , pari a circa il 3,68% del capitale ordinario. In base a quanto previsto dall’accordo, n. 320. 253. 610 azioni Telecom Italia S. P. A detenute da Holinvest (pari al 65% delle azioni complessive in suo possesso) saranno oggetto di un patto di prelazione biennale in favore di Olimpia. L’accordo prevede anche che Holinvest non possa effettuare nuovi acquisti di azioni Telecom Italia senza il preventivo accordo con la controparte per un periodo di pari durata. Advisor di Pirelli & C. S. P. A. Nell’operazione è stata la Sin&rgetica di Bruno Ermolli mentre lo Studio Poli e Associati è stato advisor di Hopa S. P. A. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BANDO DI GARA: STUDIO SULL´ECONOMIA DELLA CONOSCENZA, LE TRASFORMAZIONI ECONOMICHE E LE TECNOLOGIE DELL´INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE NELL´UE 25+ |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 6 luglio 2006 - L´istituto per le prospettive tecnologiche (Ipts) del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per la realizzazione di uno studio sull´economia della conoscenza, le trasformazioni economiche e le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) nell´Ue 25+. Lo scopo principale dello studio è consentire una migliore comprensione della natura e della dinamica delle trasformazioni economiche che prevedibilmente si rifletteranno sull´economia europea nei prossimi decenni e in particolare l´attinenza di tali trasformazioni con le 2 maggiori linee di tendenza: la diffusione delle Tic e la globalizzazione dell´economia. Lo studio verterà su un campione di studi di casi regionali a livello europeo e indagherà le trasformazioni verificatesi nelle economie di tali zone e nei loro rapporti con il resto del mondo grazie ai cambiamenti prodotti dalla tecnologia. Lo studio esaminerà l´emergere di nuove strutture e di nuove organizzazioni nell´ambito di attività economiche correlate all´utilizzo delle Tic, nonché la trasformazione di quelle esistenti. In particolare, porrà attenzione alla natura evolutiva delle interazioni (spillover) tra agenti economici e all´influenza delle Tic su tale natura. Lo studio dovrà infine trarre le implicazioni politiche e trattare possibili proposte per ricerche future. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale Centro comune di ricerca, Ipts, All´attenzione della sig. Ra Mercé Batet-alcon, Edificio Expo, c/Inca Gracilaso, E-41092 Siviglia, Tel. : +34-95- 448-83-91, Fax +34-95- 448-83-00. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL WELLCOME TRUST RACCOGLIERÀ FONDI ATTRAVERSO L´EMISSIONE DI OBBLIGAZIONI |
|
|
|
|
|
Bruxleles, 6 luglio 2006 - L´ente britannico Wellcome Trust sarà il primo ente benefico europeo a lanciare un sistema obbligazionario per raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica. L´ente si propone di raccogliere tra i 432 e i 720 milioni di euro dall´emissione di obbligazioni trentennali. Il Wellcome Trust è un ente benefico indipendente, istituito nel 1936 con il compito di "incoraggiare e promuovere la ricerca al fine di migliorare la salute umana e animale". Nel 2004/5, l´ente ha stanziato 695 milioni di euro a fini filantropici. L´iniziativa intende rispondere a una domanda insoddisfatta di obbligazioni in sterline a lunga scadenza da parte dei fondi pensionistici. Un´obbligazione in sterline è essenzialmente un debito emesso da una società o da un governo, che può essere acquistato dai privati. L´emittente effettua pagamenti regolari, secondo un calendario prestabilito, al possessore del titolo e alla scadenza dell´obbligazione il capitale viene restituito. Moody´s e Standard & Poor´s, società di esperti in materia di investimenti, hanno conferito entrambe all´ente una valutazione di massima solvibilità (rating Aaa/aaa) per questo sistema obbligazionario; ciò significa che si riconosce l´altissima qualità di tali obbligazioni, che presentano un rischio di credito minimo. Il Wellcome Trust è il primo ente benefico britannico ad aver ricevuto questa valutazione. "Grazie alla valutazione Aaa, il Wellcome Trust godrà della flessibilità necessaria a ottenere ulteriori finanziamenti a lungo termine. Potremo così continuare ad aumentare gli importi che stanziamo ogni anno a sostegno dei migliori scienziati, le cui scoperte amplieranno le nostre conoscenze in materia di salute e malattia", ha affermato Mark Walport, direttore del Wellcome Trust. Gli utili ricavati dalle obbligazioni verranno utilizzati per investimenti che, nel lungo periodo, permetteranno al Wellcome Trust di finanziare un´ampia serie di studi scientifici e medici finalizzati in ultima analisi al miglioramento della salute umana nel mondo. Il Wellcome Trust ha finanziato un terzo del progetto sul sequenziamento del genoma umano, partecipa allo sviluppo di nuove cure per la malaria e finanzia terapie comportamentali cognitive per il trattamento di disturbi psicologici. Sono quasi 3. 000 i ricercatori principali che, con i loro gruppi di lavoro, ricevono finanziamenti dal Wellcome Trust in circa 50 paesi al mondo. Http://www. Wellcome. Ac. Uk . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TAVOLA ROTONDA SUI RISULTATI DEL RAPPORTO "NOSTRA ECCELLENZA" OVVERO CENTO CASI DI SUCCESSO COME ESEMPIO DI UN’ITALIA CHE CE LA PUÒ FARE |
|
|
|
|
|
Roma 6 Luglio 2006 - Domani alle ore 10,30 presso la Camera dei Deputati - Sala delle Colonne - Via Poli, 19 avrà luogo una tavola rotonda sui risultati del Rapporto "Nostra Eccellenza" sui risultati del Rapporto “Nostra Eccellenza” realizzato dall’Eurispes con il contributo di Postel Spa, ovvero Cento casi di successo come esempio di un’Italia che ce la può fare. Introducono: Gian Maria Fara presidente dell’Eurispes; Giovanni Ialongo presidente di Postel Spa. Ne discutono: Daniele Capezzone, Presidente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati; Nicola Rossi, Componente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati; Adolfo Urso, Componente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati. I rappresentanti delle categorie produttive: Cristina Bandinelli, Vice presidente Nazionale Cna; Maurizio Beretta, Direttore Generale Confindustria; Flavio Pasotti, Vice presidente Confai e quelli di alcune delle aziende segnalate Adriano Federici - Gruppo Marconi (Ascoli Piceno); Donatella Lo Giudice - Gruppomega (Siracusa); Marco Mantovani - Locman (Firenze). . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TAVOLA ROTONDA: “LOBBYING È STRUMENTO DEMOCRATICO E DI CRESCITA ECONOMICA” |
|
|
|
|
|
Roma, 6 luglio 2006 - Una Tavola Rotonda per discutere di Lobbying come "strumento democratico e di crescita economica", mettendo a confronto le esperienze professionali di uomini italiani che operano in Europa e nel mondo. L’evento, organizzato dalla Facoltà di Economia dell´Università di Roma Tor Vergata e dal Centro Italiano Prospettiva Internazionale (Cipi), con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, si terrà il prossimo 7 luglio Ore 9. 30 presso la Sala del Consiglio della Facoltà di Economia. Essere presenti in Europa non basta e non garantisce la tutela degli interessi nazionali, politici, economici e sociali. L’europa dei prossimi venti anni si sta decidendo in questi mesi, e sicuramente tra il 2006 e il 2009 saranno fissate le basi dei nuovi ‘euronuclei’ che determineranno anche il futuro dell’Italia in Europa. È dunque importante affiancare alla diplomazia tradizionale una diplomazia nuova, parallela: appunto il Lobbying, uno strumento democratico ancora poco usato dagli italiani, che serve a incidere sui processi di formazione delle policy europee e a far valere il proprio punto di vista e interesse in una Europa sempre più competitiva. Su questi temi – e sulla selezione corretta di strumenti e strategie - si articolerà la Tavola Rotonda del 7 luglio, che sarà moderata da Michele Bagella, docente dell´Università Tor Vergata, e Jacopo Avogadro, Presidente del Cipi, e che ospiterà professionisti del mondo della comunicazione, della politica e dell´economia. Tra questi, Claudio Murri, vice presidente di Time Warner e presidente della Camera di Commercio Americana in Europa (Amcham Eu); l´ambasciatore Sergio Vento, senior advisor di Mcdermot Will & Emery; Juan Carlos Venti, responsabile Rapporti Istituzionali del Gruppo Telecom Italia; Pier Virgilio Dastoli, direttore Ufficio di Rappresentanza in Italia della Commissione europea; Gianlorenzo Martini, direttore della Rappresentanza a Bruxelles della Regione del Veneto; Daniel Kraus, direttore Affari Strategici e Area Europa di Confindustria; Leonardo Bellodi, responsabile Affari Europei dell´Eni; Jennifer Clark, capo redattrice Dow Jones Wires; Sergio Ginebri, professore di Economia Politica. Programma Messaggio Di Benvenuto Ore 09:30 Michele Bagella, Direttore del Meefi, Facoltà di Economia, Università di Roma Tor Vergata Jacopo Avogadro Presidente del Centro Italiano Prospettiva Internazionale “Lobbying In Europa” Ore 09:45 “Lobby e industria americana in Europa” Claudio Murri Vice President Public Policy Europe della Time Warner e Presidente della American Chamber of Commerce in Europe (Amcham Eu); “Lobbying e trasparenza in Europa” Piervirgilio Dastoli, Direttore dell’Ufficio di Rappresentanza della Commissione europea in Italia. Lobbying E Processi Politici Ore 10:15 “Lobbying: l’esperienza negli Usa” Jennifer Clark, Capo Redattrice del Dow Jones Newswires; “La political economy dell’attività di lobbying” Sergio Ginebri Professore di Economia Politica, Università del Molise; “Lobbying E Istituzioni Nazionali E Regionali” Ore 10:45 “Lobby e rappresentanza delle Regioni” Gianlorenzo Martini Direttore, Ufficio della Regione del Veneto a Bruxelles; Lobby e rappresentanza nazionale” Sergio Vento, Senior Business Advisor di Mcdermott Will and Emery, già Ambasciatore d’Italia a Washington; Lobbying E Interessi Economici Ore 11:15 “Lobby: specificità nazionali ed europee” Leonardo Bellodi, Responsabile Affari Europei dell’Eni; “Collegare le lobby nazionali ed europee” Daniel Kraus, Direttore Affari Strategici e Area Europea di Confindustria; “Lobby e mercati regolamentati” Juan Carlos Venti, responsabile Rapporti Istituzionali del Gruppo Telecom Italia; Conclusioni Ore 12:15 Michele Bagella Direttore del Meefi, Facoltà di Economia, Università di Roma Tor Vergata. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MILANO TRA BILANCI E PROSPETTIVE: COSTO DELLE CASE, AFFITTI E VIVIBILITÀ URBANA |
|
|
|
|
|
Milano, 6 lugli o2006 - Quali sono le novità sul mercato immobiliare milanese, anche come indicatore della qualità della vita nei primi sei mesi del 2006? Quanto vale la mia casa? Investire in un immobile rende ancora? In quale zona della città? E affittare una casa quanto costa? Le prime anticipazioni della “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano”, giunta alla sua 29° edizione, (gennaio - giugno 2006), edita da Borsa Immobiliare azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Fimaa Milano. Giovedì 6 luglio, dalle ore 11,00 alle ore 12,00 , palazzo Turati, via Meravigli 9/b. Parteciperanno: Antonio Pastore, presidente Borsa Immobiliare azienda speciale della Camera di commercio di Milano, Claudio Lossa, presidente del Comitato Prezzi della Camera di commercio di Milano, Domenico Storchi, presidente F. I. M. A. A. Milano, Giorgio Viganò, presidente Osservatorio permanente sul mercato immobiliare, Camera di commercio di Milano, Mauro Danielli vicepresidente Borsa Immobiliare. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL ROCK DAL VIVO SPACCA, ANCHE NELLE CIFRE 325 MILIONI DI EURO: TANTO VALE IL MERCATO DEGLI EVENTI LIVE IN ITALIA. UN SETTORE IN CRESCITA, DIETRO AL QUALE SI NASCONDONO MANAGER E PROFESSIONISTI. PERCHÉ ORGANIZZARE UN CONCERTO È COME GESTIRE UN´AZIENDA. SOPRATTUTTO SE SUL PALCO CI SONO I ROLLING STONES |
|
|
|
|
|
Milano, 6 luglio 2006 - Il primo riff di chitarra è quello che segna l’inizio, fende l’aria come una lama, mentre esplodono le luci sul palco: la band appare, il pubblico è in delirio. Schiacciate contro le transenne, frotte di ragazzini piangono, urlano il nome del loro idolo, felici di aver fatto carte false pur di esserci. E dietro di loro, in disparte, organizzatori e discografici si sfregano le mani. Se per i ragazzi quel concerto è un evento che segnerà la loro giovinezza, per chi lo ha messo in piedi è una fonte di guadagno che dà ottimi risultati: il fatturato degli eventi live di musica leggera in Italia ha raggiunto nel 2004 quota 145 milioni di euro, con quasi il 54% di incremento rispetto all’anno precedente. Non solo, i concerti rock, pop e affini, i più amati dai teenager, valgono oltre il 45% di un mercato, quello degli eventi musicali live, che nello stesso anno si è attestato su quasi 325 milioni di euro, diritti d’autore esclusi. Dati alla mano, portare sul palco grandi band internazionali o idoli nostrani in vetta alle classifiche, è dunque un investimento che paga. A disegnare un tale quadro positivo, è il Rapporto sull’economia della musica 2005, coordinato da Andrea Ordanini del Centro Ask Bocconi, che ha incrociato i dati del rapporto Istat 2003 sulle statistiche culturali e quelli forniti da Assomusica per il 2004. “Ciò che appare evidente dai risultati dell’analisi”, spiega Ordanini, “è innanzitutto l’exploit della musica leggera rispetto al 2003: da 94,1 milioni di euro, il fatturato dei concerti è balzato a 144,9 milioni, con una divisione per aree geografiche degli incassi che vede una netta prevalenza del Nord (78,2 milioni di euro, il 53,96% dei biglietti staccati), sul Centro e sul Sud (rispettivamente 44,3 e 22,4 milioni, ovvero il 30,60% e il 15,45%)”. Inoltre, a fronte dei 2,2 miliardi di euro dell’intero sistema musica nel 2004 (+4,36% dal 2003), la musica leggera live e il digital delivery, ovvero la vendita di musica online e per i telefonini, rappresentano i due soli comparti ad aver fatto registrare crescite nell’ordine del cinquanta per cento in un anno. Nello stesso periodo 2003-2004, il resto del settore live non ha marcato un trend altrettanto netto: la stima prudenziale dei ricercatori Bocconi ha evidenziato che classica, jazz, lirica o balletto sono rimasti relativamente al palo, passando da 177,8 a 180 milioni di euro. Ma cosa c’è dietro l’aumento della spesa degli italiani per gli spettacoli di musica leggera? Non solo il rincaro dei biglietti, il cui prezzo medio si attesta ormai sui 25 euro (+13%): a dare un imput positivo è proprio l’aumento degli spettatori, che hanno superato quota 5,7 milioni, con una crescita, tra il 2003 e il 2004, del 36%. Alla buona salute del settore fa da riscontro infine anche il numero delle imprese che operano nel mondo dello spettacolo italiano, le quali, secondo i dati elaborati dalla Bocconi su fonte Camera di Commercio di Milano, hanno mostrato un incremento del 7,9% tra il secondo semestre del 2005 e lo stesso periodo dell’anno precedente. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CNA, COLDIRETTI, CONFESERCENTI E FEDERLAZIO PRESENTANO LA PRIMA EDIZIONE DELL’OSSERVATORIO ANTONIO NORI |
|
|
|
|
|
Roma, 6 luglio 2006 - Venerdì 7 luglio, alle ore 11, presso l’Enoteca regionale Palatium (via Frattina, 94 – Roma), Cna, Coldiretti, Confesercenti e Federlazio presenteranno l’ ”Osservatorio Antonio Nori sull’azione del Governo regionale”. Con questa iniziativa, intitolata al compianto Presidente della Confesercenti Roma scomparso lo scorso anno, le 4 Associazioni intendono dotarsi di uno strumento, da condividere anche con la Giunta, per mettere meglio a punto le politiche finalizzate allo sviluppo delle Pmi e del territorio regionale nel suo insieme. All’incontro parteciperanno, oltre ai presidenti e ai direttori delle quattro associazioni, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. La relazione sarà presentata da Massimo Tabacchiera, presidente di turno dell’Osservatorio. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GIANLUCA LO PRESTI, NUOVO PRESIDENTE DI BIC LAZIO |
|
|
|
|
|
Roma, 6 luglio 2006 – Lo hanno nominato consiglio di amministrazione della società - più ridotto nel numero rispetto al precedente, e composto oltre che da Gianluca Lo Presti, da Pietro Abate (Direttore Generale Unioncamere Lazio); Pier Paola D’alessandro (Responsabile Servizi Internazionalizzazione di Sviluppo Lazio); Antonio Rampini (Segretario Generale Cciaa di Latina); Franco Rosati (Segretario Generale Cciaa di Viterbo); Pietro Tosti Croce (Direttore Operativo di Sviluppo Lazio); Stefano Turi (Direttore Generale di Filas) - che si è riunito il 5 luglio 2006. Gianluca Lo Presti, 43 anni, proveniente dal gruppo Finmeccanica ed ex Direttore Amministrazione Finanza e Controllo di Daimler Chrysler Italia, è anche Direttore Generale della holding regionale Sviluppo Lazio Spa. Lo Presti, subentra come Presidente di Bic Lazio a Giancarlo Cremonesi. Il consiglio di amministrazione ha espresso piena soddisfazione per la nomina ed ha ringraziato il Presidente uscente per l’opera svolta. “Ringrazio l’avvocato Cremonesi, il Cda ed i sindaci uscenti per l’ottimo lavoro svolto – ha sottolineato appena eletto Gianluca Lo Presti – Per volontà degli azionisti, il nostro è un consiglio di amministrazione nominato per un solo esercizio, ma non per questo saremo meno impegnati a contribuire alla crescita di Bic Lazio, con progetti che saranno il frutto di una fattiva collaborazione fra le istituzioni regionali e le forze produttive ed imprenditoriali del territorio”. Tra le decisioni assunte dal consiglio di amministrazione vi è anche la riduzione al solo gettone di presenza dell’indennità che spetta ai consiglieri. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
WORKSHOP ENERGIA E AMBIENTE ENEA PER LE REGIONI E I DISTRETTI PRODUTTIVI |
|
|
|
|
|
Roma, 6 luglio 2006 - Il Prof. Luigi Paganetto, Commissario Straordinario dell´Enea, aprendo i lavori del Workshop: "L´enea per le Regioni ed i distretti produttivi" che si è tenuto oggi presso la sede di Roma dell´Enea ha detto: "L´enea vuole proporre un forte rilancio delle sue attività verso il territorio, sia nei confronti delle Regioni e degli Enti Locali che dei Distretti Produttivi, aprendo un confronto con questi soggetti per mettere a fuoco le loro esigenze attuali e potenziali di tecnologie e di ricerca in materia di energia e ambiente". L´enea opera a supporto delle Regioni e degli Enti locali fin dagli anni ´80. Il decentramento e l´assunzione di maggiori compiti e responsabilità in campo energetico da parte delle Regioni hanno dato luogo negli anni a numerosi accordi bilaterali con l´Enea per lo più incentrati sulla definizione dei Piani Energetici. I problemi relativi alla sicurezza degli approvvigionamenti, ai costi petroliferi e al contenimento delle emissioni climalteranti hanno spostato l´attenzione sulle energie rinnovabili, sul risparmio e sull´efficienza energetica. Per rispondere a queste esigenze del Paese i programmi dell´Ente sono fortemente orientati allo sviluppo delle tecnologie energetiche e delle metodiche di governance sostenibile degli assetti energetici. Insediamento, generazione e utilizzo delle varie fonti energetiche in una chiave di valorizzazione ambientale, di crescita economica e di pluralità di accesso al mercato dell´energia rappresentano una sfida di grande complessità ma parimenti di grande opportunità per il rilancio produttivo di importanti aree del Paese. Il tradizionale rapporto dell´Enea con le Regioni deve inserirsi in questo contesto per trasformare i vincolienergetici e ambientali in autentiche leve per l´innovazione, degli assetti economici, produttivi, tecnologici e sociali dei territori regionali. In tal senso la collaborazione va ricercata soprattutto sugli incroci a maggior contenuto tecnico-scientifico tra programmazione energetica e politiche di sviluppo. Il Prof. Paganetto rileva come le ricerche dell´Enea in campo energetico-ambientale abbiano quale importante punto di riferimento sul territorio anche la piccola e media industria. Gran parte della nostra industria è di fatto organizzata in forma distrettuale dimostrando importanti capacità produttive e innovative. Ciononostante i costi energetici, del 25-30% più alti dei concorrenti europei, e i rischi connessi con le discontinuità di esercizio della rete elettrica stanno frenando la capacità di ripresa dei distretti. A fronte delle grandi trasformazioni che anche i distretti stanno conoscendo e che tendono in parte a "indebolire" i vantaggi della prossimità geografica, indubbiamente l´energia e l´ambiente (insieme alla logistica) costituiscono i più importanti fattori leganti a carattere territoriale. I Centri Enea sono presenti dal Nord al Sud del Paese: Saluggia (Vercelli), Ispra (Varese), Santa Teresa (La Spezia), Bologna, Brasimone (Bologna), Faenza (Ravenna), Casaccia e Frascati (Roma), Portici (Napoli), Brindisi e Trisaia (Matera). Essi costituiscono in molti contesti un vero e proprio bene collettivo del sistema territoriale su cui insistono; sono un insieme organizzato di competenze integrate a disposizione dei sistemi economici locali con i quali vengono sviluppate collaborazioni sull´innovazione tecnologica e su servizi scientifici avanzati particolarmente in tema di efficienza energetica e di valorizzazione ambientale degli assetti produttivi. Nel corso del Workshop sono stati presentati alcune emblematiche collaborazioni dei Centri Enea con i distretti industriali. . . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SAIPEM SI AGGIUDICA DUE NUOVI CONTRATTI PER CIRCA 530 MILIONI DI DOLLARI NEL SETTORE DELLE PERFORAZIONI MARE |
|
|
|
|
|
San Donato Milanese (Mi), 6 luglio 2006 –Saipem si è aggiudicata due nuovi contratti per l’impiego dei mezzi navali di perforazione Scarabeo 7 e Scarabeo 3. Il valore complessivo dei due contratti è di circa 530 milioni di dollari Usa. Lo Scarabeo 7 sarà impiegato da Eni nell’offshore indonesiano, per un periodo di tre anni a partire dal primo trimestre 2008. Lo Scarabeo 7 è una piattaforma semisommergibile di quarta generazione capace di operare fino a 1. 500 metri di profondità d´acqua e di perforare fino a 8. 500 metri. Il secondo contratto è stato assegnato dalla Addax Petroleum per il noleggio nell’offshore nigeriano della piattaforma semisommergibile Scarabeo 3 per un anno a partire dal secondo trimestre del 2007. Lo Scarabeo 3 è una piattaforma semisommergibile di seconda generazione capace di operare fino a 550 metri di profondità d´acqua e di perforare fino a 8. 000 metri. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
AD AVELLINO IL CONVEGNO DEDICATO ALLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE ISTITUZIONI A CONFRONTO NELL´AMBITO DELL´APPUNTAMENTO PROMOSSO DA AIDI CAMPANIA. SARÀ PRESENTE L´ASSESSORE REGIONALE LUIGI NOCERA. |
|
|
|
|
|
Avellino, 6 luglio 2006 - Avellino – Le istituzioni e le amministrazioni a confronto sulla pubblica illuminazione. Dal livello regionale fino a quello comunale, i rappresentanti istituzionali della Campania e della provincia di Avellino analizzeranno tutti gli aspetti legati alla pubblica illuminazione, a questo settore così importante per la sicurezza e per la qualità della vita urbana. Questa è la finalità del convegno in programma per il oggi, 6 luglio 2006, presso l’hotel de la Ville di Avellino, con inizio alle ore 9. 30. Ai lavori parteciperà l’assessore regionale all’ambiente, Luigi Nocera. Previsti, inoltre, gli interventi del sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, della presidente dell’amministrazione provinciale, Alberta De Simone, e dell’assessore provinciale all’ambiente, Bruno Fierro. Numerosi, poi, saranno i contributi degli addetti ai lavori, di professionisti e tecnici impegnati nella filiera elettrica. Nel corso del convegno, che ha per titolo “Pubblica illuminazione”, saranno illustrate le tecniche innovative che possono essere utilizzate nella progettazione e nella gestione degli impianti di pubblica illuminazione per assicurare una reale ottimizzazione dei costi e dei consumi energetici; le nuove norme vigenti, regionali ed europee, relative ai requisiti illuminotecnici per le strade e per i centri urbani e all’inquinamento luminoso e al risparmio energetico. Nel corso dell’incontro, inoltre, si discuterà dell’applicazione dell’energia solare fotovoltaica agli impianti di pubblica illuminazione, ma anche di nuove forme di finanziamento con capitale privato, in particolare il Project Financing e il Finanziamento Tramite Terzi, che consentono alle amministrazioni comunali di realizzare impianti di illuminazione a costo contenuto. Si parlerà, poi, di procedure d’appalto secondo le nuove normative nonché di profili di responsabilità connessa ad un’illuminazione inadeguata in quanto ciò fa aumentare il rischio di incidenti stradali e favorisce la microcriminalità. Perciò, il convegno è particolarmente indicato per le pubbliche amministrazioni e per tutti i professionisti impegnati nella filiera elettrica. L’incontro è promosso dalla Delegazione Campania dell’Aidi (Associazione Italiana di Illuminazione), dalla Software srl e dal portale www. Pubblicailluminazione. It, in collaborazione con la Cattedra di Illuminotecnica dell’Università di Napoli “Federico Ii”. Il coordinamento scientifico è curato dal professor Luciano Di Fraia, docente di Illuminotecnica presso la “Federico Ii” di Napoli, e dall’avvocato Enrico Soprano, amministrativista, esperto di problematiche energetiche e di Project Financing. Nel corso dell’incontro verrà, inoltre, presentato il portale www. Pubblicailluminazione. It , uno spazio web interamente dedicato all’illuminazione pubblica, autorevole riferimento per gli operatori delle pubbliche amministrazioni ma anche di tutti coloro - professionisti, imprese, etc. - che sono impegnati nella pubblica illuminazione. Il portale, infatti, è una fonte di utili informazioni, in continuo aggiornamento, nonché uno strumento di consulenza e di consultazione per le problematiche sia tecnico-economiche - ottimizzazione del progetto di nuovi impianti, ammodernamento energetico impianti esistenti, adeguamento alle norme europee e alle leggi regionali vigenti - sia giuridiche - procedure di appalto, controversie amministrative. Inoltre, il portale svolge, per il tramite dei suoi qualificati consulenti, servizi di formazione e aggiornamento su problematiche di interesse specifico delle pubbliche amministrazioni e di altri operatori. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
"RICERCA, INNOVAZIONE E TERRITORIO" LE DINAMICHE DELL’INNOVAZIONE IN FRIULI VENEZIA GIULIA ANALIZZATE IN UNO STUDIO DI AREA E UNIVERSITÀ DI TRIESTE |
|
|
|
|
|
Trieste, 6 luglio 2006 - Il Friuli Venezia Giulia caso di studio per analizzare come ricerca e innovazione incidano sulle dinamiche di sviluppo del territorio. L’indagine, promossa da Area Science Park in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Trieste, è stata pubblicata in un volume edito da Franco Angeli, presentato oggi in un convegno a Trieste. Gli autori della ricerca, Gabriella Benedetti, Saveria Capellari, Romeo Danielis, Giovanni Cristiano Piani e Lucia Rotaris, tracciano una panoramica sui risultati più recenti della ricerca economica per quanto attiene il legame tra innovazione, sviluppo locale e imprenditorialità e sulle più recenti acquisizioni a livello europeo nel campo della valutazione dei Sistemi Innovativi. Gli aspetti che sembrano cruciali nel favorire l’innovazione, come emerge dall’analisi teorica, sono riconducibili ad una serie di fattori: a) la fluidità dei canali di diffusione della conoscenza; b) la capacita di trasformare la conoscenza in conoscenza economicamente rilevante, passaggio che dipende strettamente dalle capacità imprenditoriali espresse dal territorio, oltre che dalla disponibilità di capitali di rischio; c) il ruolo delle variabili di sistema, in particolare di tutto ciò che concorre a formare il capitale umano, le regole di funzionamento del sistema economico e le reti di comunicazioni tra operatori pubblici e privati. D) la concentrazione geografica dell’innovazione in aree territoriali spesso caratterizzate da una vicinanza fisica tra imprese, laboratori di ricerca pubblici e privati e università. La situazione dell´Italia non è ad oggi ottimale. Benché si collochi, infatti, ad un livello intermedio tra i Paesi europei quanto a capacità di innovazione, appare ancora debole sul fronte della formazione delle risorse umane, tenuto conto del tasso di scolarità della popolazione, del numero di laureati in discipline scientifiche e tecnologiche e della formazione permanente. In questo contesto, come emerge dallo studio, il Friuli Venezia Giulia risulta ben posizionato, in linea con la media europea per la presenza di imprese high-tech nel settore manifatturiero e in quello dei servizi, mentre nell’istruzione permanente, pur vantando una media superiore a quella italiana, resta al di sotto della media europea. Sul piano delle risorse umane la regione ha fatto progressi notevoli negli anni più recenti, in particolare nel numero di laureati in discipline scientifiche e tecnologiche: il dato del 2004 è di 12 laureati in materie scientifiche e tecnologiche per mille abitanti tra i 20 e i 29 anni, contro il 3,1 per mille del 1998. Inoltre, il tasso di scolarizzazione superiore è tra i più elevati in Italia e superiore alla media europea. A ciò si aggiunge una posizione di vantaggio per numero di ricercatori e di addetti alla ricerca, che la colloca ben al di sopra della media europea. Leggendo la situazione delle regioni europee attraverso i gruppi di sistemi innovativi, il Friuli Venezia Giulia compare nel quinto gruppo, insieme a poche altre regioni italiane quali il Veneto, il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Lazio. E’ da osservare che nei primi due gruppi sono collocate solo sei regioni (tutte nel Nord Europa, cioè Svezia, Finlandia, Danimarca,olanda e Germania), mentre nell’ultimo compaiono tutte le rimanenti regioni italiane, assieme ad una grande parte di quelle greche, spagnole e portoghesi. Nell’analisi di correlazione tra gli indicatori dello European Innovation Scoreboard, che mette a confronto tra loro le regione italiane, il Friuli Venezia Giulia si colloca nel quadrante migliore nel rapporto tra Pil pro capite e spese in Ricerca e Sviluppo, tra Pil pro capite e brevetti, tra brevetti e addetti al settore high-tech nel manifatturiero e tra brevetti e indice di innovazione. Gli autori del volume mettono in evidenza quanto sia centrale l’importanza di una buona strategia per ridurre il gap che ci separa dalle regioni europee più innovative, sulla linea delle direttive europee volte a favorire la diffusione delle informazioni, l’incentivazione alla creazione di relazioni più strette tra imprese e ricerca di base, lo sviluppo di infrastrutture indirizzate ad aumentare le opportunità di innovazione per le imprese. Ciò pone nuove sfide metodologiche alla valutazione dell’efficacia delle azioni intraprese, valutazione che deve essere basata su più pilastri. Uno di questi è sicuramente la misura degli effetti delle politiche sui diretti beneficiari dell’intervento. Un altro è senz’altro l’utilizzo di tecniche di benchmarking per cogliere gli effetti prodotti nel tempo sul sistema. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SCUOLA ESTIVA SULLE RETI COLLABORATIVE |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 6 luglio 2006 - Dal 28 al 30 settembre a Helsinki (Finlandia) il progetto Ecolead (European Collaborative networked Organisations Leadership initiative) terrà, nel quadro della Conferenza di lavoro sulle imprese virtuali, un corso estivo sulle reti collaborative. L´obiettivo del progetto Ecolead è creare le basi e i meccanismi solidi necessari all´istituzione di una società industriale collaborativa e basata sulle reti quanto più evoluta possibile. La maggior parte delle imprese farà parte di reti collaborative che costituiranno un contesto propizio per la formazione di organizzazioni virtuali dinamiche in risposta alle mutevoli condizioni del mercato. Il corso estivo presenterà le ultime novità in materia di fondamenti teorici delle Comunità delle organizzazioni in rete (Cno), gestione di un´organizzazione virtuale, organizzazioni virtuali professionali e contesti di incubazione virtuali e darà inoltre dimostrazione dei recenti progressi conseguiti nella progettazione e nello sviluppo di infrastrutture corrispondenti per le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), mentre gli esperti metteranno in evidenza diversi aspetti di tale settore scientifico di recente istituzione, ma già molto attivo e con un grande potenziale a disposizione per il mondo aziendale. Http://virtual. Vtt. Fi/virtual/ecolead/ . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|