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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Gennaio 2007
SICUREZZA ALIMENTARE  
 
 Il 25 e 26 gennaio si terrà a Montpellier (Francia) un seminario sulla sicurezza alimentare. Una cinquantina di oratori tratteranno argomenti quali i rischi per la salute e le sanzioni civili, penali e amministrative per il settore agroalimentare; i rapporti tra vincoli normativi e disposizioni volontarie; le organizzazioni operanti nel campo della sicurezza alimentare e le loro missioni individuali. Nel corso dell´iniziativa saranno anche presentate le esperienze acquisite da esperti legali, imprese e laboratori in seguito all´introduzione della nuova regolamentazione europea nel settore alimentare nel 2005. Per ulteriori informazioni consultare il seguente sito web: http://www. Cirad. Fr/upload/fr/agenda/coll_risk_san_janv2007. Pdf .  
   
   
MALTEMPO: CONFAGRICOLTURA, ECCO I SETTORI A RISCHIO SE IL TERMOMETRO SCENDE IMPROVVISAMENTE  
 
 Il maltempo è in arrivo e il previsto consistente abbassamento della temperatura, con diffuse gelate, sta destando molte preoccupazioni tra gli agricoltori italiani, che temono danni agronomici ed economici consistenti a carico degli allevamenti e delle coltivazioni in campo. Con queste parole, Confagricoltura commenta le previsioni dei meteorologi che annunciano l’arrivo del maltempo. “Non bisogna però dimenticare – aggiunge Confagricoltura - che il caldo e la siccità degli ultimi tempi non hanno giovato alla produzione agricola, e che ora c’è bisogno di precipitazioni per ricostituire le falde e scongiurare il rischio di deficit idrico che potrebbe presentarsi quando le colture andranno nella fase del pieno sviluppo vegetativo”. “Tutto dipende da come si verificherà il cambiamento climatico - sostiene Confagricoltura -. Se l’abbassamento della temperatura al di sotto di zero gradi sarà improvviso, generalizzato e persistente avremo dei danni alle coltivazioni molto ingenti e tali da mettere in crisi alcuni particolari comparti”. In base ad una analisi condotta da Confagricoltura sull’intero territorio nazionale emergono alcune situazioni critiche che l’Organizzazione degli imprenditori sta monitorando con attenzione e continuità. Ecco di seguito un elenco preciso dei rischi che le gelate possono comportare su alcuni settori. <B< cereali altri ed duro frumento tenero,>. Le piantine sono già spuntate dai campi e, secondo le rilevazioni di Confagricoltura, hanno raggiunto un’altezza tra i dieci e i quindici centimetri. E’ questo un momento assai delicato del ciclo vegetativo della pianta. Le difese contro le gelate eventuali sono minime. Pertanto il rischio di danno irreversibile alla coltura è molto alto. Confagricoltura ricorda che tra frumento tenero, frumento duro ed orzo nell’autunno 2006 in Italia sono stati seminati circa 2,5 milioni di ettari. Ortaggi a foglia di pieno campo - In questa fase sono coltivati parecchi prodotti orticoli di primaria importanza per l’agricoltura italiana, come il radicchio, i cavolfiori, i cavoli, gli spinaci e le insalate. Secondo la rilevazioni di Confagricoltura una eventuale, improvvisa e forte gelata comprometterebbe tutto il ciclo di coltivazione, decretando forti perdite per i produttori italiani. Frutta fresca. - L’italia è il primo produttore all’interno dell’Unione europea di pesche, albicocche e nettarine. In totale si contano circa 85. 000 ettari. Questo settore, estremamente importante in molte regioni italiane quali la Romagna, la Campania, la Sicilia e la Calabria è particolarmente vulnerabile al rischio gelate. I tecnici di Confagricoltura riferiscono che, l’eccessivo caldo degli ultimi mesi, ha determinato l’anticipazione della gemmazione ed il alcuni casi anche l’anticipo della fioritura. In caso di gelate ci sarebbero danni irreversibili alla produzione nazionale. Floricoltura. - Il caldo di queste settimane ha portato all’anticipo della fioritura, come nel caso delle mimose. Se dovesse verificarsi un abbassamento delle temperature al di sotto di zero gradi, vi sarebbero dei danni alle piante in pieno campo che, nei casi migliori, potrebbero perdere uno o più cicli di fioritura. In quelli peggiori potrebbe essere compromessa l’intera piantina. “Per il momento - commenta Confagricoltura - siamo solo in una fase di pre-allarme, ma il fenomeno va adeguatamente monitorato da parte delle autorità competenti. Occorre definire una mappatura delle zone e delle colture più a rischio”. .  
   
   
SUPERATI NEL MONDO I 100 MILIONI DI ETTARI COLTIVATI CON PIANTE GENETICAMENTE MODIFICATE SECONDO LE PREVISIONI SI ARRIVERÀ A 200 MILIONI DI ETTARI E 20 MILIONI DI COLTIVATORI ENTRO IL 2015.  
 
 Dheli, India - Continua a crescere rapidamente il tasso di adozione delle coltivazioni geneticamente modificate da parte degli agricoltori di tutto il mondo. Le biotecnologie applicate all’agricoltura consentono un’incremento dei raccolti a beneficio della produzione di alimenti, mangimi, fibre e combustibile, e hanno raggiunto nel 2006 importanti traguardi. Questi in sintesi i dati del rapporto annuale presentato il 18 gennaio all’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications (Isaaa - Servizio Internazionale per l’Acquisizione delle Applicazioni Agrobiotecnologiche). All’alba del secondo decennio della loro coltivazione, le superfici coltivate con piante geneticamente modificate hanno registrato un incremento rispetto all’anno precedente di 12 milioni di ettari (+13%) raggiungendo i 102 milioni di ettari. Viene superata così per la prima volta la soglia dei 100 milioni di ettari e viene registrato il secondo tasso di crescita più elevato degli ultimi 5 anni. Una crescita senza precedenti se si considera, invece, l’intero periodo dal 1996 al 2006: un’estensione di ben 60 volte superiore all’iniziale, il più alto tasso di adozione mai raggiunto da una tecnologia del settore agricolo. Il numero di agricoltori che coltivano piante geneticamente modificate, inoltre, supera per la prima volta quota 10 milioni, passando dagli 8,5 milioni del 2005 ai 10,3 milioni del 2006. Clive James, Presidente e fondatore dell’Isaaa, nonché autore del rapporto, stima che questi tassi di crescita siano destinati ad aumentare anche nel secondo decennio di commercializzazione. L’isaaa prevede inoltre che entro il 2015 saranno oltre 20 milioni gli agricoltori che coltiveranno 200 milioni di ettari di piante geneticamente modificate in una quarantina di paesi del mondo. “Oltre il 90% degli agricoltori che nel 2006 hanno coltivato piante geneticamente modificate, ovvero 9,3 milioni di loro, sono agricoltori con poche risorse, che vivono in paesi in via di sviluppo e che hanno a disposizione degli appezzamenti di terreno limitati. Le biotecnologie applicate all’agricoltura, seppure in parte, hanno inciso positivamente sulla loro condizione economica”, ha osservato Clive James. “Nel corso dei prossimi dieci anni gli agricoltori con poche risorse e limitato terreno a disposizione che si avvarranno dell’offerta di piante geneticamente modificate saranno milioni” ha proseguito. Il rapporto indica infatti che la crescita nell’adozione di piante geneticamente modificate è stata molto maggiore nei paesi in via di sviluppo (+21%) rispetto ai paesi industrializzati (+9%). I paesi in via di sviluppo costituiscono attualmente il 40% della superficie coltivata con piante geneticamente modificate nel mondo. Ravinder Brar, vedova e madre di due figli, coltiva cotone geneticamente modificato in India e sottolinea come gli agricoltori dei paesi in via di sviluppo abbiano bisogno dell’incremento di produttività e di reddito derivante dalla coltivazione di piante geneticamente modificate e dei benefici che comportano in termini di tutela dell’ambiente e di risparmio di tempo. “I raccolti geneticamente modificati mi hanno consentito di ridurre i costi per i diserbanti e di aumentare la produttività. Mi aspetto che i raccolti geneticamente modificati mi consentano di incrementare i profitti e di offrire quindi una vita migliore alla mia famiglia”, ha dichiarato. C. D. Mayee, Curatore Isaaa e Presidente dell’Agricultural Scientists Recruitment Board in India, condivide le affermazioni della signora Brar. “Il cotone geneticamente modificato ha contribuito in maniera decisiva ad incrementare la produzione di cotone in India, che è passata dai 308 chili di fibra grezza per ettaro nel periodo 2001-2002 ai 450 chili nel periodo 2005-2006. La maggiore produzione di cotone geneticamente modificato ha portato a sua volta a un incremento sostanziale delle esportazioni di cotone dall’India, che sono passate da 0,9 milioni di balle nel 2005 a 4,7 milioni di balle nel 2006, il volume più elevato mai registrato nel paese”. Risultati come questi incoraggiano la diffusione delle coltivazioni geneticamente modificate a livello mondiale. Nel 2006 si può osservare come in tutti i principali continenti si trovino importanti aree di coltivazione: saranno proprio queste a costituire una solida base per lo sviluppo delle piante geneticamente modificate nei prossimi dieci anni. Inoltre, come si legge nel rapporto Isaaa, a fronte di 22 paesi che nel 2006 hanno coltivato piante geneticamente modificate vi sono altri 29 paesi che hanno approvato l’importazione e la messa in coltura di questi prodotti agricoli, destinandoli al consumo alimentare e alla produzione di mangimi. “Oltre la metà della popolazione mondiale, costituita da 6,5 miliardi di persone, vive attualmente in paesi in cui si coltivano piante geneticamente modificate; questo significa che 3,6 miliardi di persone possono godere dei vantaggi derivanti dai raccolti geneticamente modificati, vantaggi che si manifestano in termini economici, sociali e ambientali”, sottolinea Clive James. “Con all’attivo 51 paesi che stanno acquisendo una sempre maggiore esperienza nella coltivazione delle piante geneticamente modificate, la loro diffusione è destinata a crescere ulteriormente. ” Le principali aree di coltivazione Americhe: gli Stati Uniti continuano a guidare la crescita sia nel Nord America che a livello mondiale, registrando nel 2006 il più elevato tasso di crescita in termini di superficie, con un incremento di 4,8 milioni di ettari. Il Brasile guida la crescita nel Sud America con un incremento del 22%, per un totale di 11,5 milioni di ettari adibiti alla coltivazione di soia e cotone geneticamente modificato, quest’ultimo commercializzato per la prima volta nel 2006. Asia: l’India sta emergendo quale paese leader in Asia. Il subcontinente indiano ha registrato infatti l’incremento percentuale più rilevante, pari al 192%, corrispondente a 2,5 milioni di ettari, per un totale di 3,8 milioni di ettari. Il paese sale così di due posti nella classifica mondiale e si afferma quale quinto maggiore produttore di raccolti geneticamente modificati del mondo, superando per la prima volta la Cina. Africa: il Sudafrica ha fatto grossi progressi nel corso dell’ultimo anno, contribuendo a far avanzare il continente africano grazie alla quasi triplicazione delle proprie superfici coltivate con piante geneticamente modificate. In particolare, gli incrementi sono dovuti al mais bianco Bt, per uso essenzialmente alimentare, e al mais giallo Bt, destinato alla produzione di mangimi per bestiame. Europa: continua la crescita anche nei paesi della Ue, con la Slovacchia che diventa il sesto dei 25 Paesi della Ue a coltivare piante geneticamente modificate. La Spagna continua a detenere una posizione di leadership nel continente europeo grazie alla coltivazione di 60. 000 ettari nel 2006, mentre altri cinque paesi della Ue hanno moltiplicato per cinque le loro superfici, passando dai 1. 500 ettari del 2005 ai circa 8. 500 del 2006. I fattori di crescita per il futuro. Secondo le stime dell’Isaaa questa crescita è destinata a proseguire anche nel secondo decennio di commercializzazione, con opportunità significative in varie regioni geografiche. “La commercializzazione del solo riso geneticamente modificato potrebbe far sviluppare la coltivazione di piante geneticamente modificate di gran lunga oltre la stima conservativa che prevede un aumento dai 20 agli 80 milioni di agricoltori. Questa stima si basa infatti sull’adozione delle coltivazioni geneticamente modificate da parte di un terzo dei 250 milioni di coltivatori di riso nel mondo, la maggior parte dei quali è costituita da agricoltori con scarse risorse e piccoli appezzamenti e che per il 90% vive in Asia. Il riso geneticamente modificato resistente agli insetti, e quindi maggiormente produttivo, potrebbe esercitare un notevole impatto sull’Obiettivo di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite che si prefigge di dimezzare la povertà entro il 2015. Il Golden Rice, arricchito in vitamina A, potrebbe inoltre consentire un netto miglioramento della nutrizione”, ha dichiarato Clive James. Anche i biocarburanti costituiranno un importante fattore di promozione della crescita. I raccolti geneticamente modificati saranno usati per aumentare le rese e soddisfare la maggiore domanda di fonti energetiche alternative, oltre che per valutare la possibilità di introdurre sul mercato l’etanolo derivato dalla cellulosa. I raccolti geneticamente modificati possono svolgere un ruolo determinante per soddisfare la crescente domanda di generi alimentari e di carburanti. Entro i prossimi cinque anni si prevede inoltre l’introduzione sul mercato di piante geneticamente modificate con caratteristiche di resistenza alla siccità, che potranno essere coltivate nelle regioni più aride. Se nei primi dieci anni di commercializzazione è stato il continente americano a distinguersi per il più elevato tasso di adozione delle piante geneticamente modificate, nei successivi dieci anni si assisterà molto probabilmente a una crescita significativa in Asia e più in particolare in India, Cina e Filippine, e all’affermazione di “nuovi” paesi quali il Pakistan e il Vietnam. Per quanto riguarda l’Africa, invece, l’esperienza sudafricana porterà probabilmente altri paesi a iniziare la coltivazione di piante geneticamente modificate. Fra questi l’Egitto, il Burkina Faso e il Kenya, nei quali sono già state condotte promettenti prove in campo. Infine, è probabile che la crescita costante delle superfici geneticamente modificate a livello mondiale susciti un maggiore interesse da parte della Ue. Emblematico è l’esempio di un paese leader come la Francia, che ha notevolmente incrementato le superfici coltivate con mais Bt, portandole a 5. 000 ettari nel 2006. “Ci troviamo a una svolta importante per quanto riguarda l’adozione della biotecnologie applicate all’agricoltura”, ha affermato Clive James. “In futuro, e più precisamente nel secondo decennio della loro commercializzazione, i fattori che promuoveranno la crescita delle coltivazioni geneticamente modificate saranno molteplici e consentiranno di raggiungere risultati di gran lunga superiori rispetto al passato. Sarà proprio in questi dieci anni che i raccolti geneticamente modificati potranno apportare un sostanziale contributo a favore degli 1,3 miliardi di persone che vivono in condizioni economiche precarie”. .  
   
   
LA RIFORMA EUROPEA DEL SETTORE DEGLI ORTOFRUTTICOLI CONFERENZA STAMPA, MERCOLEDÌ 24 GENNAIO 2007  
 
 Le recenti riforme di quasi tutti i settori interessati dalla Politica agricola comune rappresentano la svolta più significativa nella politica agricola dell’Unione europea dopo l’introduzione della Pac, più di 40 anni fa. Le riforme hanno permesso agli agricoltori di seguire i segnali del mercato e di produrre ciò che il consumatore desidera, ricompensando allo stesso tempo i produttori per i beni pubblici che la loro attività procura all’intera società, ad esempio sul piano della tutela dell’ambiente. E’ giunto ora il momento di estendere questo processo di riforma anche al settore degli ortofrutticoli, restando nel solco scelto per l’agricoltura europea negli ultimi tre anni, ma tenendo conto delle caratteristiche specifiche di questa produzione. Tra i principali punti della comunicazione della Commissione europea: 1. Cosa riformare e perché? 2. Il ruolo centrale delle organizzazioni di produttori (Op); 3. La riforma degli aiuti per gli ortofrutticoli trasformati: il regime di pagamento unico per azienda; 4. Promozione, qualità e norme di commercializzazione; 5. Dati e cifre. Mercoledì 24 gennaio 2007, ore 13. 00 il commissario europeo Mariann Fischer Boel, responsabile per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale terrà a Bruxelles una conferenza stampa di presentazione della nuova riforma comunitaria del settore degli ortofrutticoli. La conferenza stampa potrà essere seguita in video collegamento a Roma presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, via Iv Novembre 149, e a Milano presso la sede della Rappresentanza della Commissione europea, Corso Magenta 59. Al termine della conferenza stampa a Bruxelles, presso la Rappresentanza a Roma sarà a disposizione dei giornalisti interessati al fine di fornire informazioni e opportunità di chiarimento: Aldo Longo, direttore alla Direzione generale Agricoltura della Ce. .  
   
   
DA UN PROGETTO COMUNITARIO NUOVA LINFA PER LA COLTIVAZIONE BIOLOGICA DEL MELO  
 
Alcuni ricercatori olandesi hanno scoperto che l´incidenza della ticchiolatura del melo, una grave malattia che attacca la pianta, si potrebbe ridurre drasticamente trattando i frutteti con la borlanda, un prodotto di scarto dell´industria zuccheriera. Si tratta dell´ultima scoperta, in ordine di tempo, del programma Repco (Replacement of Copper in Organic Production of Grapevine and Apple in Europe), un progetto finanziato dall´Ue che ha lo scopo di individuare alternative sostenibili all´uso del rame per la produzione biologica di mele e uva. Sempre nell´ambito del progetto, l´anno scorso si era riscontrata l´efficacia dell´estratto di yucca nella prevenzione e nel trattamento della stessa malattia. I ricercatori hanno osservato che l´applicazione della borlanda ai frutteti in dosi di 2-400 litri per ettaro riduce del 95% la formazione delle spore del fungo; la sostanza, inoltre, stimola il degrado delle foglie in inverno, fattore importante dal momento che in questa stagione il fungo diffonde le spore nella lettiera fogliare. Le scoperte emerse nell´ambito del progetto rappresentano un traguardo importante per i coltivatori europei di mele, ora che si sta progressivamente eliminando l´uso del rame nel trattamento della ticchiolatura a causa del suo impatto ambientale negativo. Se non trattate, le piante colpite dal fungo sviluppano nelle foglie e nei frutti una maculatura scura e di aspetto sgradevole: le mele colpite risultano difficili da commercializzare e le foglie danneggiate riducono la vitalità dell´albero. Nei paesi in cui l´impiego del rame è già stato vietato gli agricoltori biologici stanno subendo pesanti perdite economiche a causa della malattia. Http://www. Ppo. Wur. Nl/nl/ .  
   
   
MICROGENERAZIONE ELETTRICA IN AGRICOLTURA INTEGRAZIONE DI REDDITO E CONTRIBUTO AL RIEQUILIBRIO ENERGETICO. IL PUNTO IL 24 E 25 GENNAIO A MILANO ALLE GIORNATE DELLA MICROGENERAZIONE.  
 
Agricoltura ed energia. Un binomio di cui si parla sempre più spesso ma che se male inteso può fare più male che bene: microgenerazione sì; sostituzione degli utilizzi tradizionali dei prodotti agricoli con altri di dubbio valore economico ed ambientale, no. Quindi, minieolico invece di etanolo, almeno finché non sarà disponibile la tecnologia che utilizza gli scarti delle coltivazioni. Come in molte cose della vita ci sono due modi per parlare di produzione di energia ed agricoltura. Uno è quello che pretende di trasformare le aziende agricole in aziende produttrici di energia modificandone la destinazione primaria; il secondo che sfrutta le caratteristiche delle aziende agricole per affiancare alla loro vocazione primaria una destinazione complementare energetica. Destinazione che può anche essere importante dal punto di vista economico, beninteso. Diamo un nome alle cose. Un tipico esempio del primo approccio è la corsa ai cosiddetti biocarburanti, ossia la trasformazione di prodotti vegetali già normalmente coltivati o appositamente piantati (questo è importante) in carburanti liquidi (di solito per l’autotrazione ). Gli esempi del secondo sono diversi: dall’utilizzo delle aree non coltivate per l’installazione di pannelli solari e impianti minieolici alla raccolta e utilizzo delle biomasse derivanti dagli scarti vegetali per la produzione di gas con cui alimentare gruppi elettrogeni. Tra i non specialisti la differenza dei due approcci non è molto chiara, come è emerso nei recenti commenti alla moda dell’uso di oli vegetali in sostituzione del gasolio. Semplificando ma non sbagliando, il primo è un approccio a somma zero, si sostituisce l’output mantenendo uguale l’input (occupazione di spazio, consumo risorse), forse anche aumentando l’input (certe culture bio-energetiche richiedono più acqua, per esempio); il secondo è a somma positiva: il sole, il vento e le biomasse non sarebbero state utilizzate altrimenti. Addirittura, nel secondo caso si hanno a volte benefici insospettabili. Per esempio, in aree con forte insolazione e bassa piovosità, come nel nostro Sud, i pannelli solari a terra, installati su pali alti due metri, creano un ecosistema e un microclima favorevole al riformarsi di uno strato di terreno naturalmente fertile in aree a tendenza arida. Inoltre, vi sono considerazioni più generali da fare. Eccetto in casi particolari (la canna da zucchero) oggi la produzione di bio-carburanti (come l’etanolo) viene da produzioni vegetali “nobili” ossia utilizzabili per l’alimentazione animale o umana. Anche convertendo l’intero output di queste culture alla produzione energetica si sarebbe ben lontani dal soddisfare il fabbisogno di carburanti. Nel caso Usa, per esempio, il maggiore produttore di mais, l’intera produzione riuscirebbe a coprire solo il 7 per cento del fabbisogno. Non è detto che la strada dei bio-carburanti non si possa seguire. Si tratterebbe di riuscire a distillare etanolo, per esempio, dagli scarti, come il fusto del mais, sfruttando gli zuccheri in esso contenuti separandoli dalla lignina (che peraltro è ottima come biomassa da bruciare per produrre il calore necessario alla distillazione). Ricerche sono in corso da parte di numerose società di bioingegneria e sono stati scoperti microrganismi molto promettenti. Tra cinque anni il problema potrebbe essere risolto. Nel frattempo si possono fare cose molto semplici e non tecnologiche per favorire il secondo approccio. Per esempio, una fonte energetica perfetta per l’utilizzo nella aziende agricole non è ancora sfruttata in Italia per motivi assolutamente indipendenti dalla tecnologia o dalla convenienza economica: il minieolico, ossia l’energia prodotta dal vento con impianti con altezza inferiore ai 30 metri. Ebbene, in Italia l’iter di approvazione di un impianto minieolico da 50 Kwatt è uguale a quella di un campo eolico da decine di Megawatt. Non solo, è in balia di regolamenti a tutti i livelli delle amministrazioni locali, pensiamo alla destinazione d’uso dei terreni. Una semplificazione nel settore non richiederebbe sforzi titanici ed esistono già proposte che, pur se fin troppo prudenti, costituirebbero già un enorme passo in avanti. Oggi un impianto a pannelli solari “agricolo” con una potenza poco sotto i 50 Kwatt costa per esempio circa 300. 000 euro, si ripaga in dieci anni e produce profitti netti per almeno altri dieci. Lo stesso e forse meglio si potrebbe fare con il minieolico, che comporta tra l’altro alcuni vantaggi: funziona anche in aree a bassa insolazione ma a vento costante, come gli sbocchi delle valli; occupa meno spazio; si presta ad installazione in zone isolate e non presidiate (in questo Paese c’è una poco nota ma molto fiorente “industria” di furti di pannelli solari…. ). Il ruolo delle aziende agricole nella microgenerazione da fonti rinnovabili e le gli ostacoli e possibili rimedi allo sviluppo del minieolico saranno due dei temi forti delle Giornate della Microgenerazione, organizzate dalla Camera di Commercio di Milano, dal settimanale www. E-gazette. It e da Updating, che si svolgeranno a Milano il 24 e 25 gennaio 2007 a Palazzo Turati, sede della Camera di Commercio. L’evento, a partecipazione gratuita previa iscrizione, farà il punto della situazione di questo “mondo nuovo” dell’energia, esaminandone gli aspetti tecnologici, economici e normativi con un taglio professionale unico per il nostro Paese. I dettagli dell’agenda delle Giornate della Microgenerazione sono reperibili sul sito www. Microgenforum. It, dove è anche possibile registrarsi per la partecipazione gratuita all’evento. .  
   
   
REGIONE LOMBARDIA ANTICIPA 38 MILIONI PREMI PAC BECCALOSSI:IL GOVERNO SBLOCCHI LE RISORSE DESTINATE ALLE REGIONI  
 
Regione Lombardia, su iniziativa della vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, ha provveduto a liquidare anche la terza tranche dei contributi relativi alla Politica Agricola Comune (Pac). Si tratta di un´azione da 38 milioni di euro messi a disposizione totalmente dalle casse lombarde. La Regione infatti - come già avvenuto per la seconda tranche di pagamenti (70 milioni di euro) - ha provveduto ad anticipare di tasca propria i fondi comunitari visto che il Governo non ha ancora trasferito alla Regione quanto già ricevuto da tempo dalla Comunità Europea. "Ieri - commenta Viviana Beccalossi - mi sono recata a Roma per esprimere tutto il nostro dissenso al ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro. E´ inaccettabile infatti che il Governo non provveda a sbloccare risorse economiche destinate alla Lombardia e alle altre Regioni. In ogni caso, come avvenuto ad inizio anno, Regione Lombardia ha posto rimedio alle mancanze di Prodi e del suo Esecutivo, mettendo mano al portafoglio e liquidando ulteriori 38 milioni di euro destinati a circa 1. 500 aziende agricole lombarde". Con questo nuovo stanziamento la somma complessiva erogata a favore degli agricoltori della Regione, dall´inizio dell´anno ad oggi, raggiunge i 370 milioni di euro per totale di oltre 35. 000 imprese. Al di là dei circa 110 milioni di euro anticipati dalla Regione, per completare le liquidazioni attese dalle aziende lombarde necessitano altri 180 milioni di euro per i premi Pac e 54 milioni per completare il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2000-2006, fondi che il Governo sta trattenendo nelle proprie casse. "Da parte nostra - aggiunge Viviana Beccalossi - anche in questo caso ribadiamo che la linea approvata da tempo in questa materia viene confermata: chi non rispetta le regole e non paga le multe non riceverà più alcun tipo di contributo, fino al saldo di quanto dovuto all´Amministrazione. Pagheremo tutti gli agricoltori onesti e corretti e depenneremo chi non è in regola con la legge evitando che possa ricevere ogni tipo di sostegno, sia per i titoli Pac sia per tutto quello che riguarda i 900 milioni di euro del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 appena approvato dalla Regione". "Le strade per mettersi in regola c´erano e ci sono - conclude Viviana Beccalossi -. Quest´atteggiamento di fermezza della Regione vuole anche essere un segnale forte verso quegli agricoltori che hanno fatto sacrifici economici per acquistare nuove quote o rateizzare il pagamento delle multe". . .  
   
   
INDENNITÀ COMPENSATIVA – ZAIA SOLLECITA GOVERNO AD ANTICIPARE PAGAMENTI RESIDUI  
 
Il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia ha scritto al Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro e al coordinatore delle Regioni per l’agricoltura Enzo Russo, sollecitando un loro intervento presso il Ministro dell’Economia perché anticipi agli Organismi pagatori risorse nazionali sufficienti a chiudere i pagamenti relativi all’annualità 2006 dell’indennità compensativa dovuta agli agricoltori di montagna. “Il Veneto – ha spiegato Zaia – è riuscito ad ottenere risultati di spesa veramente eccellenti con l’applicazione del Piano di Sviluppo Rurale. 2000 – 2006. Le scelte decise dalla Regione nel corso dell’attuazione del Piano e l’accorta regia a livello nazionale ci hanno permesso di usufruire del cosiddetto “overbooking”, cioè dei fondi aggiuntivi non utilizzati da altre regioni. Questa operazioni si è sviluppato nell’ultimo periodo di attuazione del Psr, con effetti di trascinamento rispetto a pagamenti da onorare già nel 2006 a favore di beneficiari di alcune misure”. “In ogni caso – ha precisato Zaia – l’entità dei trascinamenti per il Veneto è, in termini assoluti e relativi, la più bassa a livello nazionale. Come Regione siamo già intervenuti con nostre risorse, pari a circa 20 milioni di euro, per ridurre questi trascinamenti, la maggior parte relativi alla corresponsione dell’indennità compensativa. I beneficiari sono imprenditori agricoli che operano in zone montane, con situazioni di reddito talora molto difficili anche a seguito delle difficoltà del settore lattiero – caseario. Ritengo oltremodo ingiusto e penalizzante nei confronti di queste aziende procrastinare i pagamenti fino all’approvazione del prossimo Programma di Sviluppo Rurale, che non avverrà ancora per qualche mese”. “Questo fatto – ha concluso Zaia – potrà comportare una perdita di fiducia e di credibilità verso le Istituzioni regionali, nazionali e comunitarie e acuirebbe le difficoltà di aziende già oggettivamente molto svantaggiate alle quali, con le sole risorse regionali, non possiamo far fronte. Di qui la richiesta di un intervento diretto del Ministero dell’economia perché metta a disposizione le anticipazioni necessarie”. .  
   
   
NAPOLI, INCONTRO ASSESSORE COZZOLINO - SINDACATI SU ERSAC E AGENZIA DI SVILUPPO AGROALIMENTARE  
 
Si è svolto il 18 gennaio, presso l´Assessorato regionale all´Agricoltura e alle Attività produttive, un incontro per discutere delle problematiche relative all´Ersac, alla luce dei provvedimenti inseriti nella legge Finanziaria regionale 2007 sullo scioglimento dell´Ente e del Disegno di Legge sull´istituzione dell´Agenzia regionale di Sviluppo del settore agroalimentare. All´incontro erano presenti l´Assessore, Andrea Cozzolino, il commissario dell´Ersac, Gennaro Limone, i segretari regionali e di categoria delle organizzazioni sindacali Fulvio Bartolo (Uil), Salvatore Massimo (Cgil-fp), Giannantonio Mastrovito (Cisl-fp), Osvaldo Nastasi (Uil-fpl). L´assessore ha sottolineato che l´Ente non è ancora sciolto, e che continuerà a svolgere le proprie funzioni nel rispetto della programmazione prevista. Le parti si sono impegnate a un supplemento di riflessione circa la perfetta corrispondenza tra l´applicazione di specifici istituti contrattuali e lo spirito e la ratio dell´articolo 36 della Legge Finanziaria Regionale 2007. Al termine dell´incontro si è convenuto di insediare un tavolo per discutere nel merito il Ddl per giungere, in tempi rapidi e compatibili con le scadenze dettate dal Consiglio, a un testo condiviso che arricchisca il provvedimento approvato dalla Giunta Regionale lo scorso 30 dicembre. .  
   
   
SELEZIONE PUBBLICA PER L´ASSUNZIONE DI UN FUNZIONARIO ECOLOGISTA  
 
Agroalimentarista La Regione Marche ha indetto una selezione pubblica per titoli ed esami per l´assunzione a tempo determinato di un funzionario ecologista agroalimentarista per le esigenze della P. F. ´Sport, tempo libero, caccia e pesca sportiva´ nell´ambito del servizio Attivita` e beni culturali, sport, marchigiani nel mondo. E´ richiesta la laurea di primo livello (nuovo ordinamento) in Scienze biologiche, o Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali. Oppure, il diploma di laurea (vecchio ordinamento) in Scienze biologiche, o Scienze agrarie, o Scienze e Tecnologie agrarie, o Scienze naturali. L´avviso di selezione e` stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Marche n. 4 del 18/1/2007 sotto la voce Bandi di concorso. E´ consultabile sul sito www. Regione. Marche. It. Il termine iniziale per la presentazione delle domande e` il 19/1/2007; la scadenza e` fissata al 7/2/2007. .  
   
   
AGRICOLTURA: A BERLINO PER LA SETTIMANA VERDE: "SI PUNTA SULL´ENERGIA ALTERNATIVA"  
 
 Si è aperta il 19 gennaio a Berlino la Settimana Verde, la più grande fiera mondiale dedicata all´agricoltura. Al centro delle discussioni l´attività agricola come fonte di energia rinnovabile. La Provincia di Bolzano era rappresentata dall´assessore Hans Berger: "Nel futuro - spiega - dovremo puntare sempre più sulle opportunità offerte da questo settore, in particolare per quanto riguarda il biogas e il biodiesel". Anche l´assessore provinciale all´agricoltura Hans Berger ha partecipato a Berlino all´inaugurazione dell´ottava edizione della Settimana Verde, la più grande rassegna fieristica al mondo dedicata all´agricoltura. "Dopo un periodo difficile - commenta Berger - in questi ultimi anni l´agricoltura è tornata ad avere un ruolo centrale nell´agenda politica ed economica dei maggiori paesi europei. E la presenza della cancelliera Angela Merkel alla Settimana Verde lo conferma". Quest´anno l´attenzione di politici ed esperti del settore si concentrerà non tanto sulla produzione tradizionale, quanto sulle opportunità offerte all´agricoltura come produttrice di energia rinnovabile. "L´unione Europea - prosegue l´assessore Hans Berger - ha posto come obiettivo quello di far crescere il peso delle fonti alternativa sino al 20% dell´energia totale prodotta. Questo settore offrirà in futuro molte opportunità anche agli agricoltori altoatesini, soprattutto per quel che riguarda la valorizzazione della biomassa derivante dal legno, e del biogas ricavabile dai concimi di produzione propria". A margine della cerimonia di inaugurazione della Settimana Verde, l´assessore Berger ha incontrato il nuovo ministro austriaco all´agricoltura Josef Pröll, il quale ha affermato che il suo paese raggiungerà già nel 2010 l´obiettivo europeo riguardante la produzione di energia alternativa: "I nostri territori sono molto simili - ha commentato Berger - ed è quindi normale che l´agricoltura in Austria e in Alto Adige abbia caratteristiche e problematiche convergenti. Credo che questo breve scambio di opinioni possa porre le basi per una più stretta collaborazione tra le due istituzioni". . .  
   
   
CREATIVITÀ, VOGLIA DI EMERGERE, SUCCESSI E POTENZIALITÀ DI CRESCITA FUTURE, MA ANCHE ESIGENZA DI POLITICHE RURALI PIÙ FORTI E MIRATE: LE DONNE IMPRENDITRICI RACCONTANO LE LORO ESPERIENZE IMPRENDITORIALI  
 
Creatività, voglia di emergere, successi e potenzialità di crescita future, ma anche esigenza di politiche rurali più forti e mirate. Sono queste le tematiche affrontate nel corso del convegno, svoltosi a Bologna nei giorni scorsi, dal titolo “Donne rurali: progetti di oggi, successi di domani”, una iniziativa promossa da ‘Donne in campo’, l’associazione a cui aderiscono le imprenditrici agricole della Cia. Ed è proprio l’altra metà del cielo che gestisce molte aziende cosiddette ‘multifunzionali’, ovvero imprese che oltre a produrre beni e servizi si occupano della tutela del territorio, di luoghi ed ambienti che hanno una memoria storica e di edilizia rurale. Maria Luisa Bargossi responsabile del servizio Territorio rurale della regione Emilia-romagna, nel suo intervento che ha spiegato i provvedimenti per l’imprenditoria femminile inseriti nel piano di sviluppo rurale in via d’approvazione, “ribadendo il fondamentale ruolo delle province per contribuire in modo costruttivo all’emanazione di norme adeguate alla diversità del territorio”. Durante la giornata le donne imprenditrici hanno espresso la loro volontà di emergere e creare, al contempo hanno raccontato il lavoro ed i successi ottenuti nella gestione delle loro aziende. Nel corso dell’incontro, nel quale è stata indicata coordinatrice regionale dell’associazione l’imprenditrice agricola ferrarese Sofia Trentini, è stato presentato anche lo statuto costitutivo di ‘Donne in campo’. “L’obiettivo - ha spiegato il presidente della Cia Emilia Romagna Nazario Battelli - è quello di indire tra un anno l’assemblea elettiva per nominare la presidenza e gli organi di “Donne in Campo” Emilia – Romagna e di arrivare alla nuova assemblea elettiva del 2010 con una forte rappresentanza femminile, non come quota obbligatoriamente imposta, ma come forza produttiva e di sviluppo” .  
   
   
PESCA, DE CASTRO:AUTORIZZATA LA PESCA DEL BIANCHETTO A MANFREDONIA  
 
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali On. Le Paolo De Castro ha emanato il decreto che autorizza la campagna di pesca del “bianchetto” nelle acque antistanti il Compartimento marittimo di Manfredonia. “Abbiamo risposto positivamente alle sollecitazioni che ci sono pervenute dalle istituzioni locali con particolare riferimento al Comune e dalle Associazioni professionali. Ci è stata rappresentata la situazione di forte disagio del comparto peschereccio di Manfredonia ed abbiamo emanato un provvedimento urgente che ha consentito l’immediato inizio della campagna di pesca del “bianchetto” pur nel rispetto del periodo complessivo di sessanta giorni previsto dalla vigente normativa”. L’attività di pesca è stata autorizzata per 60 giorni lavorativi a decorrere dal 17 gennaio e fino al 18 marzo p. V. “Questa autorizzazione alla pesca del ‘bianchetto’ nel compartimento di Manfredonia – ha dichiarato De Castro - consente di alleviare le conseguenze negative sulla pesca causate dalla presenza della mucillagine lamentata da più parti” .  
   
   
PESCA: LE MARCHE ´MODELLO ALL´AVANGUARDIA´ ALLA CONFERENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA DI SIVIGLIA  
 
 Le Marche all´avanguardia per la pesca: ulteriore conferma viene da Siviglia dove il prossimo 26 e 27 gennaio, al convegno organizzato dalla Commissione Europea sullo sviluppo sostenibile delle zone di pesca, e` stato richiesto l´intervento dell´assessorato alla Pesca regionale quale modello positivo di riferimento per le regioni europee. ´L´esperienza delle Marche acquisita nella pesca e` stata ritenuta valida dalla Commissione europea per spiegare la progettualita` nel settore della pesca. Un modello di riferimento ormai molto apprezzato in Europa e la partecipazione a Siviglia rappresenta un´ulteriore conferma´ osserva con soddisfazione l´assessore regionale alla Pesca, Paolo Petrini. In presenza dei massimi esperti di tutti i Paesi europei, la Commissione Europea ha nominato a rappresentare le Regioni del Mediterraneo il dirigente della Regione Marche del servizio Pesca, Uriano Meconi. A Siviglia, il modello marchigiano sara` di contributo alla discussione in atto sui Gac, ovvero sui Gruppi di azione costiera che prendera` avvio entro l´anno sostenuti dall´Asse 4 del nuovo fondo europeo per la pesca (Fep). Ai Gac partecipano sia enti pubblici che privati come i Comuni costieri, le organizzazioni di categoria o il mondo associativo in genere. ´Il nuovo fondo europeo per la pesca ´ dice Petrini - offre spunti interessanti: c´e` un intero asse orientato a sostenere i Gruppi d``Azione Costiera che possono partecipare attivamente, in collaborazione con le istituzioni regionali, alla definizione di strategie. In tal modo si otterrebbe un approccio propositivo di tipo ``bottom-up`` in grado di conciliare le diverse esigenze degli operatori locali con le piu` efficaci misure di tutela e gestione della risorsa´. Perche`, aggiunge Petrini, ´la progettualita` va interpretata in modo integrato e condiviso con le comunita` locali, anziche` racchiusa in angusti compartimenti stagni´. Il mare, dunque, sempre piu` risorsa strategica. In questa direzione sono orientati i programmi della regione Marche che valorizza la cultura della pesca, la promuove quale attivita` economica importante soprattutto per alcune zone dove rappresenta un punto di partenza per la crescita economica. Basti citare le nuove opportunita` che puo` offrire l´ittio turismo o il pesca turismo nell´ampliare l´offerta turistica di tutta la regione. .  
   
   
SPADARE, PIRILLO INVITA DE CASTRO IN CALABRIA  
 
L´assessore regionale all´Agricoltura Mario Pirillo ha scritto una lettera al Ministro per le Politiche agricole Paolo de Castro in merito allo stato in cui versa il comparto calabrese della pesca, che sta vivendo un momento di transizione dovuto all´ammodernamento del settore, tradizionalmente vocato a metodologie di pesca che mal si conciliano con le nuove disposizioni normative. "La mia regione è particolarmente interessata per la sua connotazione geografica e per il suo contesto socio-economico" ha scritto Pirillo al Ministro. D´altronde, 740 chilometri di costa e una tradizione marinara antica non potevano che attrarre l´attenzione dell´esponente politico calabrese sulle decisioni assunte dall´Unione Europea. "Il divieto dell´uso delle reti da posta derivanti (le cosiddette spadare, ndr) ha creato notevoli difficoltà ai pescatori calabresi - ha aggiunto Pirillo nella missiva - i quali hanno ubbidito alle decisioni comunitarie che il nostro Paese ha condiviso". Pirillo ha chiesto al Ministro di venire in Calabria per un incontro con tutti gli attori del comparto. "Sono un convinto sostenitore di una politica che deve tendere a promuovere tecniche di pesca rispettose dell´ambiente marino - ha infatti aggiunto l´Assessore regionale - ma non posso non preoccuparmi delle istanze sociali che chiedono una più approfondita riflessione sulle misure socio-economiche di accompagnamento alla messa al bando delle spadare". .  
   
   
OLIO DI SEMI? SÌ, MA SANO IL PROGETTO MAC-OILS, COORDINATO DALL’ISA-CNR E PRESENTATO 18 GENNAIO 2007 AD AVELLINO, MIRA A STUDIARE E GARANTIRE GLI OLII ALIMENTARI PRESENTI IN SEMPRE MAGGIORE QUANTITÀ SUL MERCATO, DOVE L’EXTRAVERGINE È ANCORA MINORITARIO  
 
 L´italia è il secondo produttore europeo di olio di oliva, con una produzione nazionale media di oltre 6 milioni di quintali, due terzi dei quali extravergine garantito da 37 denominazioni di origine protetta (Dop); il consumo nazionale è di 14 kg. Pro-capite, circa 850. 000 tonnellate medie annue. Un patrimonio della cultura alimentare mediterranea che rappresenta un baluardo nella prevenzione di alcune patologie quali il cancro, l’arteriosclerosi, l’obesità e altre malattie cardiovascolari. “Ma accanto a questo alimento, unanimemente riconosciuto come il migliore grasso vegetale”, sottolinea Gian Luigi Russo, ricercatore dell’Istituto di scienze dell’alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino e coordinatore del progetto, “è del tutto nuovo e aperto il dibattito sugli effetti sulla salute dell’uomo dei diversi tipi di olii di semi, anche in seguito all’introduzione di nuovi olii alimentari sul mercato”. Per quanto riguarda l’Unione Europea, al primo posto nella produzione di olii vegetali vi è l’olio di colza, seguito dagli olii di soia, oliva, girasole, mais e lino. Riguardo ai consumi, invece, gli olii vegetali utilizzati maggiormente nell’Ue sono, in ordine decrescente, quelli di: colza, palma, soia, girasole, oliva, mais ed arachide. Nel loro uso alimentare, essi sono consumati direttamente (condimento di piatti a crudo o per cottura), ma sono soprattutto incorporati in prodotti dell’industria alimentare come margarine, panna e creme vegetali, maionese, salse, conserve vegetali e di pesce, prodotti dolciari. “Il mercato della globalizzazione sta ampliando le possibilità di scelta del consumatore, che tuttavia rimane disorientato di fronte ai diversi tipi di olii alimentari che si trovano in commercio", commenta il ricercatore del Cnr. "La maggior parte hanno una presenza consolidata da anni, mentre altri, essendo comparsi solo recentemente, necessitano di garanzie di qualità e sicurezza adeguate”. La ricerca può dare un contributo essenziale alla garanzia di olii alimentari più sicuri, di elevata qualità e sani ‘dalla tavola ai campi’, fornendo così al consumatore la possibilità di scegliere quali olii vegetali introdurre nella propria dieta, a cominciare da quelli prodotti nel Paese in cui vive. Il” che verrà presentato oggi, 18 gennaio, presso la sede dell´Isa-cnr (Avellino, via Roma) con la partecipazione del direttore dell’Istituto, Antonio Malorni, di Gian Luigi Russo e dei rappresentanti delle organizzazioni partecipanti - nasce proprio dalla esigenza di fornire strumenti per migliorare la produzione agricola, la prima trasformazione, la conservazione del prodotto finito e le regole nutrizionali per il consumatore finale. Il progetto, della durata di due anni, è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Vii Programma Quadro - Qualità e sicurezza alimentare - e prevede la realizzazione di otto atelier tematici, nei quali i ricercatori esploreranno tutte le problematiche relative alla sicurezza di otto olii vegetali. “L’olio che si ricava dai semi di soia”, precisa ad esempio Russo, “è completo dal punto di vista nutrizionale perché contiene l’acido linoleico (50% circa) e l’acido linolenico (8% circa). Basti pensare che 20 grammi di olio di soia non raffinato soddisfano il fabbisogno giornaliero di entrambi i grassi essenziali. O ancora l’olio di argania, prodotto dalla Argania spinosa, endemica dei Paesi del Maghreb, che dai pochi studi disponibili in letteratura sembra avere un effetto ipocolesterolemico, e quindi potrebbe essere indicato per persone a rischio di arteriosclerosi. Tuttavia, prima di raccomandarne il suo consumo abituale è necessario valutare con studi a lungo termine gli effetti di questo tipo di olio su un maggior numero di markers biologici di rischio cardiovascolare”. Attualmente, in Italia, si osserva un aumento del consumo di olii di semi da frittura e degli olii di palma, nascosti nei prodotti da forno sotto l’ambigua dizione di “olii vegetali”. L’olio estratto dalla palma Elaeis giuneensis viene importato soprattutto da Malesia e Indonesia, e per il notevole contenuto di grassi saturi a catena lunga è quello potenzialmente più dannoso per il cuore e le arterie. “Con le informazioni fornite dal progetto Mac-oils”, conclude il coordinatore, “si potranno valorizzare gli olii di semi più adatti all’impiego a crudo o per cottura o nei prodotti dolciari. Inoltre, si potrebbero mettere a disposizione dei consumatori nuovi olii con componenti bioattive estratte da più vegetali, da utilizzare come alimenti funzionali, per il miglioramento della salute”. Il partenariato del progetto è molto ampio ed è costituito da centri di ricerca, università e centri specializzati di Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Cipro, Israele, Marocco, Tunisia, Argentina e Brasile. Il coinvolgimento delle aziende di produzione e trasformazione appare fondamentale in termini di diffusione dei risultati della ricerca, infatti Mac-oils si propone di fornire alle imprese che parteciperanno alle attività tutte le informazioni di supporto per facilitare l´accesso agli strumenti di finanziamento dell´innovazione dedicati alle piccole e medie imprese dal Vii Programma Quadro. . .  
   
   
INFORMAZIONE CORRETTA E TEMPESTIVA ALLE AZIENDE OLIVICOLE SUI TITOLI PAC ASSEGNATI DA AGEA  
 
 Confagricoltura denuncia la situazione in cui versano migliaia di aziende olivicole che, con l’avvio delle erogazioni del pagamento unico disaccoppiato, hanno registrato abbattimenti sull’importo dell’aiuto loro spettante e variazioni – sul valore e sul numero - dei titoli definitivi Pac loro assegnati da Agea. Tenuto conto della rilevanza del settore olivicolo nel nostro Paese, Confagricoltura e’ intervenuta nei confronti di Agea per approfondire le motivazioni che hanno determinato tale situazione e chiede una rapida soluzione dei problemi insorti. Le difficolta’ in cui versano le aziende agricole – ricorda il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni – richiedono un impegno straordinario da parte dell’amministrazione per assicurare a tutte le aziende agricole la tempestiva e corretta erogazione degli aiuti. E’ opportuno – chiede il presidente di Confagricoltura - che Agea assicuri un’informativa costante affinche’, anche con il supporto dei Centri di Assistenza Agricola, gli agricoltori possano conoscere le modalita’ adottate dall’Agea per il calcolo dei titoli definitivi vanno inoltre ricercate tutte le possibili soluzioni al fine di evitare danni economici alle aziende agricole che, sulla base dei titoli provvisori comunicati dall’Agea, hanno programmato i propri impegni. Su questo fronte Confagricoltura e’ impegnata a tutela degli interessi dei propri associati. .  
   
   
I GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA (ANGA): PER GLI OLIVETI ITALIANI E’ INIZIATO IL PROCESSO DI LIBERALIZZAZIONE MILIONI DI OLIVI ITALIANI ESCONO DALLA CLANDESTINITÀ.  
 
 La modifica del regolamento Ce 1782/03 e l’introduzione del regolamento 2012/2006 che parzialmente lo sostituisce concede, infatti, agli agricoltori la facoltà di poter abbinare i titoli ordinari della Pac anche ai terreni dove sono state messe a dimora piante di olivo, dopo il famoso blocco imposto nel maggio 1998. “In questa maniera vengono sanate milioni di piante di olivo e si permette un graduale ammodernamento del patrimonio olivicolo nazionale - sostiene Pantaleo Greco, responsabile delle sezioni economiche dell’Anga - inoltre questo nuovo regolamento è il primo passo verso la riduzione della burocrazia e la semplificazione dei processi decisionali”. .  
   
   
PRIMO CONVEGNO DEDICATO ALL´ALLEVAMENTO DEL BESTIAME  
 
 Bolzano - Il primo convegno dedicato all´allevamento del bestiame è in programma venerdì 26 gennaio a Terlano. A promuovere l´appuntamento è il Servizio provinciale di consulenza tecnica per i contadini di montagna. Alla fertilità dei capi da latte, uno dei fattori più importanti nell´allevamento del bestiame, è dedicato il convegno promosso dalla Formazione progessionale agricola e forestale della Provincia attraverso gli esperti della consulenza tecnica per i contadini di montagna. Il convegno rivolto a tutti gli allevatori e gli operatori del settore è in programma venerdì 26 gennaio dalle 9 alle 12. 30 nella Sala Raiffeisen di Terlano e sarà aperto dall´intervento dell´assessore provinciale all´Agricoltura Hans Berger e dal direttore della Formazione professionale Stefan Walder. Seguiranno le relazioni degli esperti del settore. .  
   
   
UNA DOP PER IL LATTE VENETO  
 
 Brussa di Caorle (Venezia) - “Dobbiamo pensare a una Denominazione di Origine Protetta per il latte veneto, regione dalle cui stalle escono circa 1 milione 173 mila tonnellate di prodotto mentre ma dove ne circolano oltre 1 milione e mezzo di tonnellate”. Lo ha affermato il vicepresidente della giunta regionale Luca Zaia, concludendo il 22 gennaio il convegno durante il quale è stato presentato un progetto Interreg denominato Bullability, finalizzato alla selezione genetica delle bovine da latte in funzione della attitudine alla produzione di latte. L’iniziativa, svoltasi nell’azienda Vallevecchia di Veneto Agricoltura a Brussa di Caorle, in provincia di Venezia, è stata promossa da Intermizoo (Società per il miglioramento del patrimonio zootecnico, oggi rappresentata dal suo amministratore Antonello Contiero) e da Veneto Agricoltura per la quale è intervenuto l’amministratore unico Corrado Callegari, mentre i contenuti specifici del progetto sono stati illustrati dai proff. Giovanni Bittante e Martino Cassandro, dell’Università di Padova, presenti esponenti di associazioni e del sistema allevatoriale e agricolo del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia, amministratori provinciali e rappresentanti delle Camere di commercio. “Come regione – ha detto Zaia – daremo al progetto tutto il sostegno possibile ma occorrerà coinvolgere anche le province e gli enti economici. I risultati saranno certamente importanti per migliorare e qualificare la nostra produzione casearia, fatta di 6 formaggi Dop e numerosi prodotti tipici, che utilizzano circa il 70 per cento del latte prodotto in Veneto. Questo ci permetterà di comunicare meglio la bontà del nostro formaggio al consumatore, con il quale dobbiamo dialogare sempre più, sapendo che vuole tracciabilità, sicurezza, qualità, certezza; da qui l’esigenza di pensare alla Dop del latte Veneto”. Il progetto per la selezione bovina finalizzata alla caseificazione, non è In ogni caso il toccasana per il settore, che nell’ultimo decennio ha affrontato una forte ristrutturazione passando da circa 16 mila a circa 6 mila 600 aziende. “Servono maggiori economie di scala – ha ribadito Zaia – magari riprendendo in mano la costituzione di un polo veneto del latte; tutto ciò richiede più convinzione e anche più coraggio da parte dei produttori e dello stesso sistema cooperativo. La Regione –ha aggiunto – sosterrà i processi di aggregazione con il prossimo Piano di Sviluppo Rurale, che ha una dotazione finanziaria di 914 milioni di euro con i quali vogliamo sostenere aziende sempre più professionali”. Nell’occasione Zaia ha anche confermato che, per quanto riguarda il Veneto, il formaggio Montasio Dop resterà quello che è e che non ci saranno un montasio friulano e un montasio veneto. .  
   
   
RIAPPARE IL LUPO NEI BOSCHI, ALLEVAMENTI E GREGGI A RISCHIO VIA A UN PIANO DI EMERGENZA CON I PARCHI ANTOLA E AVETO E A MISURE PER SALVAGUARDARNE LA SPECIE  
 
È tornato il lupo nei boschi liguri e la Regione Liguria va sulle sue tracce, con un progetto per scoprirne le ragioni, tutelare gli allevamenti del bestiame nell´entroterra e, nel contempo tutelarne la specie, salvaguardata dall´Unione Europea. L´iniziativa dovrà stabilire anche la portata della ricomparsa del lupo, una stima del numero degli esemplari segnalati, anche se, in Italia, dove mancano le grandi prede, i branchi sono piccoli e formati da coppie con i cuccioli che difendono il territorio "conquistato" dall´ingresso di altri branchi. Capofila dello studio, coordinato e finanziato dalla Regione Liguria con 55 mila euro, sono i Parchi dell´Antola e dell´Aveto ai quali viene affidata la gestione operativa attraverso una intesa firmata oggi con l´assessore all´Ambiente Franco Zunino. In base a una direttiva europea il lupo è inserito nell´elenco delle specie prioritarie della Liguria che richiedono specifiche misure di salvaguardia. Le attuali conoscenze non permettono di tracciare una mappa esauriente del numero di esemplari presenti in Liguria né della loro dislocazione territoriale, se non per alcune zone , sempre dell´Antola e dell´Aveto, in passato già "indagate" dalla Provincia di Genova. "Questa lacuna spiega l´importanza dello studio che la Regione intende realizzare, per conoscere la portata del fenomeno, per stabilire opportune misure di gestione della presenza e anche di prevenzione dei danni arrecati alla zootecnia" - sottolinea l´assessore Franco Zunino. " Tra l´altro - prosegue Zunino - per la sua posizione geografica che mette in connessione le Alpi con gli Appennini, la Liguria, svolge una importante funzione di "ponte" per le popolazioni di lupo appenniniche e alpine ed è per questo che fra gli obiettivi di questo progetto è compresa la collaborazione anche con le altre regioni confinanti, a cominciare dal Piemonte, in piena adesione al "Protocollo di accordo internazionale per la gestione congiunta della popolazione di lupi transfrontalieri", siglato nell´estate dello scorso anno fra Italia, Francia e Svizzera". Oltre a distribuzione, consistenza e caratteristiche genetiche dei lupi liguri, lo studio indagherà le modalità di predazione e stimerà i danni subiti dal bestiame. Obiettivo ultimo dell´indagine sarà stabilire un piano di gestione, articolato su due fronti. Il primo, riguarda interventi di salvaguardia della specie, individuando corridoi ecologici protetti di conservazione. Il secondo indicherà invece le misure protettive più adatte per ogni tipo di allevamento, che vanno ad esempio dall´installazione di recinzioni elettriche, alla presenza di animali da guardia o di ricoveri notturni per il bestiame. Un´ulteriore, importante misura di prevenzione dei danni al bestiame riguarda poi la lotta all´abbandono dei cani. I randagi inselvatichiti, infatti, si trasformano frequentemente in predatori assai più letali dei propri fratelli maggiori. Il progetto coordinato dalla Regione e realizzato dal Parco dell´Antola, con l´ausilio del Parco dell´Aveto prevede il coinvolgimento di tutti gli enti che hanno diverse competenze sul tema, a partire dalle Province, il Corpo Forestale dello Stato, l´Università di Genova, l´Istituto nazionale per la fauna selvatica di Bologna, gli altri parchi liguri e analizzerà anche i benefici creati dalla presenza del lupo, dal riequilibrio dell´ecosistema, allo sviluppo di attività legate all´osservazione ed alla conoscenza scientifica. .  
   
   
I NUOVI CORSI DI ANALISI SENSORIALE DEL CENTRO STUDI ASSAGGIATORI  
 
Il Centro Studi Assaggiatori ha presentato il calendario dei corsi 2007: vino, caffè, grappa, acqua. Oltre ai corsi classici anche quelli nuovi dedicati all´interazione sensoriale sviluppati in un´ottica di comunicazione Riprendono da marzo al Centro Studi Assaggiatori i corsi di analisi sensoriale. Già in calendario sette corsi con impostazione tra loro differente per argomento e approccio. Infatti oltre agli ormai classici corsi di analisi sensoriale, maggiore impulso sarà dato ai corsi di interazione sensoriale. I corsi di interazione sensoriale sono rivolti ai professionisti e sono stati sviluppati in un´ottica di comunicazione. Infatti insegnano a presentare gli alimenti attraverso l´uso dell´analisi sensoriale, permettendo di valorizzare al massimo le caratteristiche specifiche di ogni prodotto. Il corso fornisce quindi un insieme di conoscenze merceologiche, di analisi sensoriale e di psicologia della comunicazione. In calendario anche i corsi classici dedicati alla formazione del panel leader, ovvero la persona che guida i gruppi di assaggio. Inoltre, dato l´elevato interesse verso il tema, è stato inserito in calendario uno specifico corso dedicato all´acqua. Senza dimenticarsi del caffè di cui sono pronti i moduli avanzati del Master Professional in Analisi sensoriale e scienze del caffè. Tutte le informazioni a www. Assaggiatori. Com. .  
   
   
CONGUSTO IN LIBRERIA: LA POETICA DEL GUSTO. NEL LABORATORIO DI CREATIVITÀ ED INNOVAZIONE DI CONGUSTO L’APPEAL DEL CIBO E DEL CUCINARE DIVENTA UNO DEI PIACERI DA CONDIVIDERE CON LA CULTURA CHE SI FA BASE SOSTANZIALE PER L’APPRENDIMENTO ATTRAVERSO I SENSI  
 
Con il 2007 la fucina creativa di Congusto sempre alla ricerca di novità da proporre agli amanti della cultura culinaria, arricchisce la prosa della cucina di gustose novità letterarie alla ricerca dell’unione tra l’arte prosaica del cucinare e l’ars letteraria. Congusto e la Libreria del Corso creano così una nuova collaborazione portando in libreria la cultura gastronomica, perchè c’è un legame tra la cucina e la letteratura. La cucina ha un’attitudine alla creatività e la letteratura si “nutre” di creatività. Le "performance gastronomiche" sono completamente gratuite, fino a esaurimento posti, e si svolgeranno presso la Libreria del Corso (C. So San Gottardo, 35, Milano). Con questo spirito poeticamente letterario partono quindi i nuovi corsi dedicati all´arte della cucina e del buon ricevere: corsi dal taglio originale ed innovativo, per dare un diverso impulso alle relazioni tra i partecipanti, che da lettori si trasformeranno in abili gourmand, per riscoprire un’arte tradizionale come quella culinaria. Il calendario di Congusto in Libreria porterà tra gli scaffali della Libreria del Corso ricette tradizionali per riscoprire la nostra cultura enogastronomica. Gli appuntamenti saranno dedicati al Riso e Risotti ( Mercoledì 17 gennaio con lo Chef Dario Biotti ) tra gli alimenti base della cucina Italiana, e alle Marmellate ( Mercoledì 24 gennaio ). E per finire con un corso incentrato sulla seduzione, da mettere in atto per San Valentino: Chocotherapy ( Mercoledì 7 Febbraio con il Pasticcere Dario Hartvig della "Pasticceria del Borgo"di Carmagnola, To), un corso per scoprire l´uso del cacao sia come spezia che come dolce cioccolato, per imparare a conoscere i segreti e le potenzialità di questo ingrediente soave e seducente, per imparare a trasformarlo in una pozione afrodisiaca da usare in abbinamento con la passione per rendere speciale ed indimenticabile la festa degli innamorati. Per informazioni e prenotazioni dei corsi: Congusto Tel. +39. 02. 66102704 ( 4 linee R. A. ) Fax +39. 02. 6437055 .  
   
   
LA DIVISIONE CUCINE MIELE CEDUTA AL GRUPPO SVIZZERO AFG ARBONIA-FORSTER-HOLDING . MIELE SI CONCENTRA NEL CORE BUSINESS DEGLI ELETTRODOMESTICI  
 
A settembre 2005 il Gruppo Miele ha ceduto la propria Divisione Cucine al gruppo svizzero Afg Arbonia-forster-holding che ha rilevato lo stabilimento produttivo di Warendorf con i suoi 300 dipendenti assicurando in questo modo il mantenimento degli stessi standard produttivi e qualitativi. A fronte di questo accordo è stato concesso al Gruppo Arbonia-forster l’utilizzo del marchio “Miele die Küche” per alcuni anni. Sul mercato interno, Miele Italia ha continuato per tutto il 2006 a supportare il business delle cucine per dare il tempo ai nuovi proprietari di organizzare tutti gli aspetti amministrativi e contabili. Con il 31 dicembre 2006 Miele Italia ha chiuso definitivamente la divisione cucine preposta alla commercializzazione delle cucine stesse sul mercato italiano e alla cui gestione con l’anno nuovo è subentrata direttamente Warendorfer Kuechen. In questo modo Miele potrà concentrarsi unicamente sul suo core business, ovvero lo sviluppo, la produzione, la vendita e l´assistenza di elettrodomestici. .  
   
   
TASTE OF THE WORLD A MILANO: ACQUA PANNA, S.PELLEGRINO E LA RIVISTA TASTED HANNO RIUNITO A MILANO SEI TRA I PIÙ AUTOREVOLI SOMMELIER DEL MONDO E PRESENTATO WWW.TASTEDONLINE.COM  
 
Acqua Panna, S. Pellegrino e la prestigiosa rivista internazionale Tasted hanno presentato giovedì 11 gennaio a Milano il progetto “Taste of the World”, finalizzato alla creazione un enorme database costantemente aggiornato e liberamente consultabile all’indirizzo www. Tastedonline. Com: la prima guida on line di vini provenienti da tutto il mondo e realizzata sulla base di test “alla cieca” condotti dai più importanti sommelier del mondo. Il database ad oggi contiene più di 1500 etichette ed entro il 2007 ne saranno presenti oltre 2500. La seconda sessione di blind test si è svolta la scorsa settimana a Milano presso la nuova sede di Sanpellegrino S. P. A. E rappresenta il seguito di quella inaugurale di Bordeaux, tenutasi nell’agosto 2006 e i cui risultati verranno presentati in anteprima al Vinitaly 2007. I sommelier coinvolti sono sei tra i nomi più celebri al mondo: Hervé Pennequin (Terzo Miglior Sommelier del Mondo nel 2004), Giuseppe Vaccarini (Miglior Sommelier del Mondo nel 1978 e Direttore dell’Asi – Association de la Sommellerie Internationale), Motohiro Okoshi (Secondo Miglior Sommelier del Giappone nel 2003), Mark Slater (Sommelier del ristorante Citronelle di Washington D. C. ), Andreas Larsson (Miglior Sommelier d’Europa nel 2004) e Teresa Perez (Secondo Miglior Sommelier di Spagna 2005). Il compito che è spettato ai grandi esperti di vini è stato valutare e commentare “alla cieca” circa 500 etichette di pregio provenienti da Francia, Italia, Spagna, Cile, Australia, Sudafrica e California. Ogni etichetta ha ricevuto sei giudizi assolutamente oggettivi e quindi privi di qualunque condizionamento anche psicologico. I risultati andranno poi a comporre sul sito tastedonline. Com altrettante schede descrittive che conterranno un’analisi completa - visiva, olfattiva e gustativa - dei vini presi in esame. Sebbene al momento sia disponibile unicamente in lingua inglese, la facilità di consultazione dell’archivio virtuale, strutturato per rendere agevole la navigazione verso le sezioni e i contenuti d’interesse, fa di tastedonline. Com una vera e propria miniera di informazioni preziose e una guida di riferimento per gli esperti e gli amanti del buon bere. Acqua Panna e S. Pellegrino sono le prime e uniche acque minerali a partecipare alla creazione del grande database on line di vini dedicato agli amanti del “nettare degli dei”. In questo modo le due acque dell’alta ristorazione confermano il loro ruolo costante e centrale nella diffusione di una cultura enogastronomica d’eccellenza: ne sono esempi il Water Codex I e Ii realizzati nel 2004 e 2005. Il primo volume tratta la degustazione delle acque minerali e le regole per conservarle, servirle e abbinarle ai diversi vini, mentre il secondo definisce i criteri per abbinare armonicamente le acque minerali ad altre bevande quali aperitivi, liquori, amari, caffé e the. “Siamo orgogliosi di contribuire ad un progetto di risonanza internazionale come www. Tastedonline. Com, affiancando lo sforzo ammirevole di Anthony Chicheportiche, editore della rivista Tasted”, dichiara Arnaud Tillon, International Brand Manager Acqua Panna. “Mi auguro che presto si possa realizzare un’altra sessione di degustazione a Villa Panna, che sarebbe indubbiamente una cornice nobile e splendida per un simile evento ”. .  
   
   
LEVISSIMA INTENSAMENTE FRIZZANTE, IL NUOVO GUSTO DECISAMENTE GASSATO PER SODDISFARE LA SETE DI PUREZZA  
 
Levissima, consumata da più di 8 milioni di famiglie e riconosciuta come l’acqua sinonimo di purezza, qualità superiore e affidabilità arriva sulle tavole con un gusto nuovo e ricco di “bollicine”. Levissima Intensamente Frizzante è la novità di Lievissima che unisce alla purezza e leggerezza un gusto decisamente gassato e inconfondibile. Dal design slanciato, moderno ed elegante, Levissima Intensamente Frizzante, nel formato Pet da 100 cl, si presenta al mercato in una veste dal colore blu brillante e in una bottiglia dalla forma armoniosa. Arricchita da un’etichetta che esprime la qualità di Levissima e che racconta il suo prodotto utilizzando le storiche icone del marchio, leader in Italia tra le acque minerali. All’olfatto Levissima Intensamente Frizzante presenta aromi fini, morbidi e non molto intensi, il sapore è coinvolgente ed equilibrato, grazie ad un’ ottima armonia tra la delicata struttura del corpo e il gas carbonico. Le belle e ricche note di freschezza iniziali proseguono a lungo anche dopo la deglutizione. Il nuovo gusto va a completare la gamma, composta dalla versione naturale e dalla lievemente frizzante, Levissima Allegra, unendo alla leggerezza e purezza, delicate bollicine che le conferiscono un gusto unico. La temperatura che la sorgente dona naturalmente è di 6°C. Pertanto, si consiglia di servirla alla medesima temperatura per apprezzarne i tratti organolettici distintivi: purezza e leggerezza. Levissima Intensamente Frizzante inaugura un look nuovo e, impreziosita da un’inconfondibile frizzantezza, si conferma come archetipo dell’acqua che sgorga dalle sorgenti incontaminate di alta montagna situate ai margini dello Stelvio. Questa esclusiva novità è disponibile sia attraverso la Gdo sia attraverso il canale Horeca. La qualità, la bontà di Levissima e la sua purezza, sono confermate dalla preferenza dei consumatori, che la scelgono tutti i giorni per la propria tavola. .  
   
   
IL CONSORZIO TUTELA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA AL WINTER FANCY FOOD DI SAN FRANCISCO  
 
Il Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop è presente al Winter Fancy Food di San Francisco, California, dal 21 al 23 gennaio. Si tratta di una delle più importanti manifestazioni fieristiche per operatori del settore food del Nord America. L’obiettivo del Consorzio è quello di promuovere sulle tavole di un mercato ricco, e curioso per le novità, il prodotto a denominazione di origine protetta per eccellenza dell’Italia centro meridionale: la Mozzarella di Bufala Campana. Il mercato Usa per la Mozzarella di Bufala Campana era già nel 2005 il terzo mercato estero, con circa 720mila chilogrammi di prodotto venduto su un export complessivo pari a oltre 4, 7 milioni di chilogrammi. I primi dati 2006, ancora parziali, danno l’export complessivamente in crescita. Il presidente del Consorzio Francesco Serra dice: “Gran parte della Mozzarella di Bufala Campano Dop si è fino ad oggi fermate sulla Costa Occidentale degli Stati Uniti, occorre aprire il mercato ad Ovest, dove non mancano le opportunità. ” L’approdo sulla Costa del Pacifico apre alla Mozzarella di Bufala Campana un mercato potenziale interessante. Secondo un report della Union Bank of California, reso noto lo scorso dicembre, il tasso di crescita reale del prodotto interno lordo dello stato è destinato ad attestarsi nel 2006 al +3,4%, con una previsione per il 2007 del +2,6%. E con dati rassicuranti sul fronte della disoccupazione. La California – secondo un’indagine condotta a fine 2005 dall’Istituto italiano per il Commercio Estero - è un laboratorio sociale: “Nessun altro luogo al mondo può vantare un simile “melting pot”: il 25% della sua popolazione e’ nata all’estero, mentre l’ 85% dei nuovi immigrati californiani sono ispanici o asiatici – recita l’indagine dell’Istituto. “Sono questi tutti dati che incoraggiano questa nostra missione in California – sottolinea Vincenzo Oliviero, direttore del Consorzio – poiché ci aspettiamo in un tale mercato di proporre un prodotto veramente originale e con ottime opportunità, e sganciato dalla spinta etnica, tipicamente legata alla presenza italiana sulla costa dell’Atlantico. ” Ma la presenza del Consorzio a San Francisco ha anche un’altra valenza: “Apriamo il 2007 con una campagna aggressiva verso i mercati esteri – sottolinea Oliviero – perché i successi degli scorsi anni in Paesi insospettabili come Giappone e Svizzera possono senza dubbio essere replicati altrove. ” Oliviero infine aggiunge: un settore, quello della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che vale 300 milioni di euro e che da lavoro a 20mila persone, deve avere una forte proiezione sui mercati esteri, al fine di bilanciare la maturità del mercato italiano ed i continui e costanti aumenti di produzione. ” ” Mozzarella di Bufala Campana Dop: 2006, il fatturato rialza la testa
Mozzarella di Bufala Campana 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Produzione Venduta Dichiarata, in milioni di Kg * 18, 0 24, 6 26, 6 28,3 27,6 29, 5 31,40
Produzione Esportata ( in % rispetto alla Produzione Venduta Dichiarata) 10 13 14 16 17,5 16 Non nota
Produzione reale (Stima in milioni di Kg 30,0 35,0 35,0 36, 7 38,3 40,0 Non nota
Fatturato Totale dei Caseifici Consorziati ** in milioni di Euro 206,5 258, 2 270, 0 270,0 280,0 280,0 300,0
fonti: Relazioni all´Assemblea generale dei soci Consorzio Tutela formaggio Mozzarella di Bufala Campana 2001, 2002, 2003, 2004 e 2005 e comunicato stampa del 29 dicembre 2006. *Produzione dichiarata al Consorzio, e quindi sottostimata dal 30 al 45 per cento a seconda degli anni. ** Tale fatturato è frutto di stime del Consorzio tutela, basate sui prezzi di mercato franco caseificio e sulle quantità realmente commerciate, rilevate da soggetti indipendenti (Databank ed altri). .
 
   
   
GOCARD CORPORATE: IV EDIZIONE DELLA “CARTA DEI VANTAGGI” EMESSA DA BUONCHEF.  
 
Differenziarsi e differenziare: questa è la filosofia di Buonchef, azienda leader nel settore dell’emissione di Buoni Pasto, da sempre impegnata a creare valore aggiunto intorno al proprio business. Tra le varie iniziative di estensione del servizio, rese possibili da un’ampia gamma di vantaggi aggiuntivi che ne hanno costantemente incrementato le performance complessive, a partire dal mese di gennaio 2007 le aziende Clienti avranno diritto a ricevere gratuitamente la quarta edizione di Gocard Corporate che offrirà loro nuove ed interessanti possibilità di risparmio presso un network di partner commerciali di altissimo livello: Virginactive, Quanta, Europassistance, Compushop, Ef e Doctor Glass. La nuova Gocard Corporate, concepita come un’offerta di servizi e benefit destinati all’azienda cliente, prevede interessanti opportunità di risparmio anche per i Dipendenti delle imprese che hanno prescelto i Buoni Pasto Buonchef: in tal caso i plus aggiuntivi riguardano settori diversi e più vicini ai bisogni individuali: dal wellness alla videocomunicazione, dalla sicurezza all’e-commerce, sino alla formazione manageriale .  
   
   
PRODOTTI ALTOATESINI ALLA SETTIMANA VERDE 2007 DI BERLINO  
 
Dal 19 al 28 gennaio si tiene a Berlino, per la 72esima volta, la Settimana Verde, un’edizione all’insegna della presidenza tedesca al consiglio europeo. L’alto Adige partecipa da ben 36 anni alla più grande fiera alimentare del mondo, presentando al pubblico i propri prodotti di qualità all’interno di uno stand organizzato dall’Eos della Camera di Commercio di Bolzano su incarico della Provincia Autonoma. L’evento è stato inaugurato il 18 gennaio dal cancelliere Angela Merkel e dal presidente della commissione europea José Manuel Barroso. Alla cerimonia di apertura hanno partecipato anche il presidente dell’Eos (Organizzazione export dell’Alto Adige) Benedikt Gramm e gli assessori Werner Frick e Hans Berger. “Con un’area di esposizione di oltre dodici ettari, 1. 700 espositori provenienti da 55 paesi e più di 400. 000 visitatori, la Settimana Verde è senza alcun dubbio l’esposizione di prodotti alimentari più grande e importante del mondo per quanto concerne i settori alimentazione, agricoltura e giardinaggio”, spiega il presidente dell’Eos Benedikt Gramm. Oltre a ciò è anche un’occasione di incontro per la politica agraria europea e un’importantissima piattaforma di discussione sull’economia agricola ed alimentare. Grazie alla sua pluriennale presenza, l’Alto Adige rientra tra gli espositori tradizionali: durante il giro di inaugurazione lo stand altoatesino viene infatti visitato da numerosi esponenti politici tedeschi di spicco. Lo stand altoatesino si presenta con un nuovo allestimento all’insegna del marchio ombrello dell’Alto Adige, dispone di una superficie di 156 m2 ed è così uno dei più grandi stand nel padiglione 17, che si trova accanto alle presentazioni della Svizzera e dell’Austria. Tra le varie specialità del mondo, i prodotti di qualità dell’Alto Adige come vino, grappa, mele, speck, formaggio e pane, trovano sempre più estimatori e soprattutto acquirenti entusiasti. .  
   
   
SOLUZIONI SACMI PER LA FILIERA ORTOFRUTTICOLA TECNOLOGIA NIR DI SCENA AL FRUIT LOGISTICA 2007 DI BERLINO  
 
 Sacmi espone nella prestigiosa vetrina di Fruit Logistica, il salone internazionale dedicato alla filiera ortofrutticola che si terrà a Berlino dall’8 al 10 febbraio 2007. Diverse le soluzioni presentate – padiglione 2. 2, stand A-11 e B-07 – che rappresentano una panoramica del know-how più innovativo di Sacmi per il trattamento dell’ortofrutta, dall’osservazione in campo alla fase dell’imballaggio. Posto d’onore, a Berlino, per la calibratrice sviluppata attraverso un accordo tecnico-commerciale tra Sacmi e Sammo, azienda leader nella produzione di macchinari per la lavorazione dell’ortofrutta. Infatti, la calibratrice esposta è dotata di tecnologia Nir – spettroscopia nel vicino infrarosso – che permette di qualificare in modo al contempo dettagliato e non distruttivo le partite di prodotti ortofrutticoli. Una tecnologia, la Nir, adatta alle esigenze dell’intera filiera ortofrutticola, poiché permette non solo di determinare i parametri classici di definizione della qualità – come brix e durezza – ma anche di definirne di nuovi, come sostanza secca, amico, colore della polpa, ecc. Una zona dello stand sarà dedicata alla versione “portatile” di questa tecnologia, il modello Nir Case, in pratica una comoda valigetta che permette il controllo qualità in campo, in magazzino, sulla piattaforma di distribuzione e sul punto vendita. Due ulteriori macchinari completano la gamma di gioielli tecnologici presentati dal Gruppo al Fruit Logistica 2007. Anzitutto la formatrice di Sacmi Packaging modello “Tf12 evoluzione”, una formatrice automatica di ultima generazione in grado di fabbricare plateaux di cartone ondulato dotati di alette superiori di contenimento. Infine Raytec Vision, che presenta a Berlino la selezionatrice ottica Spray: il controllo visivo dettagliato realizzato mediante telecamere ad altissima risoluzione – questo il segreto dell’impianto Raytec – permette di rilevare nel prodotto anche minime differenze di colore; un’ulteriore evoluzione, quindi, per il controllo qualità e sicurezza dei prodotti ortofrutticoli. .  
   
   
ECCELLENZA GASTRONOMICA NEI RELAIS & CHATEAUX CHE PRESENTANO LA NUOVA GUIDA 2007  
 
La raffinatezza della tavola nei Relais Gourmand si unisce all’accogliente ospitalità degli hotel associati in Italia. Quest’anno sono 21 i nuovi indirizzi di charme che entrano a far parte dei Relais & Chàteaux, ubicati in 50 Paesi del mondo, nei 5 continenti. In Italia sono 38 gli Associati (di cui 11 Relais Gourmand), con tre nuovi ingressi: Il Rigoletto di Reggiolo (Re) come Relais Gourmand; Villa La Vedetta di Firenze e Grand Hotel San Pietro a Taormina (Me) tra i Relais & Chàteaux. L’arte di coltivare le passioni. All’insegna della tranquillità, del lusso e dell’atmosfera conviviale, i Relais & Chàteaux sono luoghi nei quali è possibile rilassarsi e arricchire il proprio spirito in condizioni privilegiate. Per questo, la catena propone, oltre ai due nuovi forfait. Una serie di soggiorni tematici per soddisfare tutte le esigenze. Amanti della gastronomia. Il Forfait Scoperta & Sapori. Da 50 anni, l’eccellenza gastronomica è parte integrante della filosofia dei Relais&chateaux. Il forfait Scoperta & Sapori permette di apprezzare il fascino di un soggiorno in un albergo Relais & Chateaux, abbinato alla scoperta della gastronomia. Questa formula per due persone comprende una notte in camera doppia. Una cena (bevande incluse) e la prima colazione: 410 Euro per due persone. I corsi di cucina Relais & Chateaux. Quale cuoco dilettante non ha mai sognato di affiancare i migliori chef del mondo? Incontrarli per osservarli mentre sono all’opera, ascoltarli, spiare ogni loro più piccolo gesto, nella speranza di carpire qualche segreto della loro arte. Corsi di cucina sono proposti in circa 150 Relais & Chàteaux e Relais Gourmands sparsi nei cinque continenti. Scoperte enologiche. Seminari di degustazione di champagne commentati da sommelier, presentazione di un vigneto da parte del suo proprietario e connubio tra cibo e vino nella Valle della Loira: iniziazione ai sapori del cognac in Charente Maritime. Relais & Chateaux propone in Francia e in Europa 22 soggiorni brevi per scoprire vini indimenticabili e visitare le cantine più prestigiose. Cucina. « Relais Gourmands Trophy », il prezzo dell’eccellenza. Sono soltanto un numero esiguo quelli che ogni anno riescono a raggiungere il club molto esclusivo del Relais Gourmands. A volte viene scelto un solo grande rappresentante degno di condividere con i suoi colleghi il prestigioso riconoscimento. La passione, l’esperienza, la creatività, il “savoir-faire”, il comfort assoluto, sono le qualità minime richieste per diventare un Relais Gourmand. Questo trofeo dell’eccellenza è assegnato in partenariato con gli Champagne Taittinger. Da sempre partner ai più alti livelli della gastronomia. Quest’anno tre attività Relais & Chàteaux hanno raggiunto una qualità di cucina e di servizio che giustifica l’assegnazione del riconoscimento di ‘Relais Gourmands’: si tratta di due hotel in Austria. « Palais Coburg Hotel Residenz> a Vienna e « Hanner» a Mayerling. Ed anche « L’hostellerie de Plaisance» a Saint. Emilion. « Rising Chef Trophy », per la sua prima edizione, questo trofeo in associazione con la società di utensili da cucina All-clad, concede l’onore a tre promesse di una gastronomia ambiziosa ed aperta al mondo: Chris Meredith « Gilpin Lodge Country House» nel Regno Unito. Norbert Niederkofler « Hotel & Spa Rosa Alpina» in Italia, Margot Janse « Le Quartier Francais» in Sudafrica. Relais & Chàteaux. .  
   
   
AL RISTORANTE LE CLARISSE CENE GUIDATE VIAGGIO GUIDATO NELL’AFFASCINANTE MONDO DELLA CUCINA E DEL VINO  
 
Mangiare sarà un esperienza dei sensi, di tutti i sensi. Non più un atto passivo e meccanico, ma un percorso consapevole e convincente. Il programma che proponiamo si rivolge a chi ama veramente la cucina ma desidera approfondirne i misteri con l’aiuto di un grande esperto di abbinamento cibo vino e di un grande chef. Tonino Fusco, già presidente dell’Ais Campania, e Claudio Villella, chef delle Clarisse, saranno infatti i vostri grandi compagni di viaggio. Durante la consumazione della cena vi saranno svelati i segreti dei piatti che state gustando, sia per quando riguarda i prodotti, la loro preparazione, gli abbinamenti e tutta la cultura ed il fascino che li circonda. Sabato 27 Gennaio 2007 (Prima di una serie di cinque cene guidate) Cucina del quinto quarto. Antipasto, Fegato avvolto nel picchio con cipolle rosse brasate al vino con vino in abbinamento, Primo, Ravioloni di trippa di manzo con salsa verde e noci con vino in abbinamento, Secondo Coda alla vaccinara su crostone di patate e guanciale con vino in abbinamento, Dolce Mostarda e cioccolata www. Palazzodelleclarisse. Com .  
   
   
PANINO GIUSTO SI FA IN TRE NASCE PANINO GIUSTO CUCINA DI CAMPAGNA  
 
Inaugurato da circa un mese, Panino Giusto Cucina Di Campagna del Centro Commerciale Cremona Po, in via Castelleone, rappresenta la nuova formula che il Panino Giusto proporrà da ora in poi nei Centri Commerciali italiani ed esteri. L’arredamento rustico, con tanto legno, pur conservando lo stile sobrio e caldo tipico di tutti i locali del gruppo, trasforma l’ambiente in un oasi piacevolmente campagnola che ci riporta ad una dimensione famigliare. Tutti i particolari del locale, studiati per creare un ambiente accogliente, come quello di una trattoria di campagna, contribuiscono a distinguere il locale dagli altri luoghi di ristorazione del Centro Commerciale. Nel menù non mancano i Panini Gastronomici, selezionati tra quelli più apprezzati dal pubblico, ma a questi si affiancano i tradizionali Panini del Salumiere, farciti solo con del buon salame, pancetta, mortadella o prosciutto. C´è anche la pasta, preparata con le ricette classiche italiane e i secondi caldi alla griglia, tra cui una gustosa salamella piacentina, ed infine i dessert che propongono oltre al famoso tiramisù del Panino Giusto, la crema catalana. Le ricette sono quelle tradizionali che le famiglie si aspettano dalla buona trattoria di campagna: un menù gustoso, semplice e rassicurante realizzato con buone materie prime, in linea con gli standard di Panino Giusto. In sintonia con le esigenze dei suoi clienti, Panino Giusto si fa dunque in tre. All’intramontabile formula paninoteca, nata nel 1979, si è aggiunta un anno fa la formula Panino Giusto - restaurant e cafè che, pur rispettando le necessità di una ristorazione veloce, aggiunge ai panini le insalate e i piatti freddi, un buon assortimento di pasta e di secondi caldi; ora anche Panino Giusto - cucina di campagna per chi, trovandosi per acquisti nei centri commerciali, vuole una cucina buona, semplice, tradizionale e rapida. Ultima notizia il fatto che Panino Giusto sarà presente a breve all´Aeroporto di Malpensa. Una scelta strategica legata al fatto che il mercato del trasporto aereo non prevede più, come per il passato, il pranzo compreso nel prezzo. I viaggiatori sono così costretti ad adattarsi a un menu a sorpresa, di spuntini freddi a pagamento, proposto a bordo dalle singole compagnie aeree. Da ciò deriva l’esigenza di trovare proprio negli aeroporti un’alternativa pasto buona, sana e veloce. Grazie alla sua presenza i passeggeri potranno optare per un assortimento di panini fragranti, farciti con ottimi salumi affettati al momento come solo Panino Giusto sa fare. Naturalmente sono previste comode confezioni da asporto per chi preferisce consumare il suo pasto durante il viaggio aereo. .  
   
   
CIOCK SI GIRA! MODICA, 17 – 25 MARZO 2007  
 
Torna anche quest’anno Eurochocolate Modica, un appuntamento ormai tradizionale per tutti gli appassionati di cioccolato che, dopo il grande successo riscosso lo scorso anno con la presenza di oltre 200. 000 visitatori, si prepara a presentare la sua terza edizione. Dal 17 al 25 marzo 2007 la città di Modica, Polo Sud del Cioccolato, perla del Barocco Siciliano e Patrimonio dell’Unesco, riaprirà infatti i battenti e indosserà ancora una volta vesti nuove per celebrare il Cioccolato, che in questa terra trova una storica collocazione. L’intero festival sarà organizzato da Eurochocolate con il prezioso contributo e patrocinio del Comune di Modica, della Regione Siciliana – Assessorato Agricoltura e Foreste, della Provincia di Ragusa, dell’A. A. P. I. T di Ragusa, della C. C. I. A. A. Di Ragusa, di Cna, Confartigianato, Ascom, Confesercenti, Coldiretti e Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica. Il claim dell’edizione 2007 sarà “Ciock si Gira !”: uno slogan ispirato dalla caratteristica forma della tavoletta di cioccolato modicano che ricorda con i suoi 4 riquadri le sembianze di una pellicola cinematografica. Ciock si Gira! per invitare allo stesso tempo il visitatore a gustare e girare, nel vero senso del termine, la bellissima cittadina siciliana alla scoperta non solo di incomparabili prelibatezze, ma anche di antiche bellezze storiche che donano al luogo un fascino mantenutosi intatto nel tempo. Il Cinema, dunque, e naturalmente il cioccolato modicano saranno i protagonisti a cui verrà interamente dedicata questa terza ed attesissima edizione di Eurochocolate Modica, che occuperà ben nove giorni con interessanti iniziative, grazie alle quali l’evento diventerà ancora più ricco di golose sorprese. Tra queste segnaliamo l’ingresso della Chococard, uno strumento che permetterà di usufruire di numerosi vantaggi da scoprire consultando il sito ufficiale www. Eurochocolate. Com. Alcune novità dell’edizione 2007- Numerosi gli appuntamenti, tra cui merita senz’altro una particolare citazione lo Special Event di Sabato 17 marzo durante il quale si svolgerà la prima Notte Bianca di Eurochocolate: un’indimenticabile serata da trascorrere in compagnia dello squisito cioccolato modicano, proposto nelle più diverse modalità e protagonista assoluto di degustazioni, percorsi, abbinamenti, mostre e proiezioni cinematografiche che si prolungheranno tutta la notte. Due mostre, allestite presso Palazzo della Cultura, dedicate al design del cioccolato faranno inoltre da contorno all’intera manifestazione: “Fatevi le Cazzuole Vostre” by Costruttori di Dolcezze e “Ricioc Made in Sicily: Nuove forme per il cioccolato di Modica”. Ambedue risultato di altrettanti workshop, coordinati dai designers milanesi Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, che si sono svolti rispettivamente a Perugia e a Palermo, presentano da un lato un´originale mostra tutta dedicata al gadget-cult di Eurochocolate 2006: la cazzuola, dove l´essenziale strumento del cantiere è stato curiosamente reinterpretato e ospitato nelle sue varie traduzioni artistiche all´interno di una maxitavoletta espositiva; dall’altro, un’altrettanto insolita e curiosa esposizione di progetti ispirati alla tavoletta di cioccolato modicana reinterpretata in chiave design da ben 40 studenti della Facoltà di Architettura, indirizzo Design, dell’Università di Palermo. E per quanto riguarda il binomio cinema/cioccolato non poteva mancare “Rassegnati al Cioccolato” una golosissima rassegna cinematografica ospitata presso il Teatro Garibaldi durante la quale si potrà assaporare dell’ottimo cioccolato modicano. Modica, già set cinematografico privilegiato da diversi registi per la sua suggestiva bellezza, diventerà, durante i nove giorni di manifestazione, un vero e proprio set cioccolatoso. Il concorso “Modica quantità” è dedicato a tutti coloro che vorranno cimentarsi in un Choco-movie realizzato con i cellulari sul tema “Cioccolato e Modica”. I migliori corti verranno ospitati all’interno del sito ufficiale di Eurochocolate e premiati con dell’ottimo cioccolato. Gli appuntamenti tradizionali di Eurochocolate Modica - Tornerà Eurochocolate World, la particolare sezione di Eurochocolate Modica dedicata ai Paesi produttori di cacao organizzata in collaborazione con la Icco (International Cocoa Organization). Le prestigiose Sale di Palazzo Grimaldi faranno da cornice a mostre, presentazioni e degustazioni con l’obiettivo di promuovere un corretto sviluppo dell´economia del cacao per una moderna e democratica globalizzazione. All’interno di questa sezione verrà ospitata la mostra fotografica “I Villaggi del Cacao” di Andrea Di Martino. Nell’ambito di Eurochocolate World verranno organizzate le lezioni di Equoscuola rivolte agli alunni ed alunne delle scuole elementari mentre il Palazzo della Cultura ospiterà le lezioni intitolate Abc del Cioccolato. Verrà inoltre riproposto il consueto appuntamento con il Chocolate Show, l’emporio del cioccolato, che per l’occasione verrà allestito all’aperto nel centro storico della città e sarà dedicato agli artigiani locali e nazionali, che presenteranno al numeroso pubblico le più raffinate qualità della propria produzione. Da segnalare anche la curiosa e colorata presenza della Cazzuola di Eurochocolate che verrà presentata dalla sua mascotte ufficiale Mario Il Muratore. Una particolare menzione va fatta per la Cazzuola trasparente che ospita la creazione di 10 importanti cioccolatieri italiani che hanno utilizzato materie prime equosolidali grazie ad un progetto di collaborazione siglato con Fairtrade Italia, Cna Alimentare e Confartigianato Alimentazione. Inoltre, con Eurochocolate approderà anche quest’anno a Modica la Chocofarm, una vera e propria clinica della bellezza con prodotti a base di cioccolato che nell’incantevole ambientazione di Palazzo Failla a Modica Alta, riserverà a tutti i golosi cultori del proprio corpo una serie di trattamenti di bellezza e benessere. Si verrà sottoposti ad una vera e propria aromaterapia che, tra le fragranti note del cioccolato, da secoli conosciuto per le sue proprietà nutritive e per la sua funzione antidepressiva, serberà delle sorprese anche per quanto riguarda la cura dei capelli. Altre golose anticipazioni - In Modica with Monica – Walking Chocolate Tour Itinerario di degustazione guidata tra i laboratori dolciari più noti e rappresentativi di Modica, selezionati da Eurochocolate, per assaporare i prodotti più tipici della tradizione e conoscere la storia di queste ormai famose realtà produttive. Gruppi di almeno 8 persone, su prenotazione (costo :€ 5,00) Cioccolata con l´Autore Incontri letterari rivolti agli appassionati di cinema e cioccolato, durante i quali si discuterà su testi o autori che hanno elogiato il cioccolato di Modica o che hanno approfondito il legame tra cinema e cioccolato: “La Contea di Modica” Leonardo Sciascia , “Cinema Fondente” di Matilde Tortora; ecc. Il tutto accompagnato da raffinate degustazioni di cioccolato modicano. Eurochocolate Modica Awards (2° edizione) - Il concorso, alla sua seconda edizione, è rivolto alle aziende artigiane produttrici di cioccolato modicano . Verrà premiata la migliore tavoletta di cioccolata modicana 2007 per le categorie: 1. Tradizionale gusto Vaniglia; 2. Tradizionale gusto Cannella; 3. Tradizionale gusto Peperoncino; 4. Innovativa gusto Libero Il cioccolato in gara verrà giudicato secondo precisi parametri: colore, profumo primario, profumo secondario, retrogusto, spezia o aromatizzazione, equilibrio complessivo, persistenza del gusto. La categoria innovativa verrà valutata secondo i parametri di: golosità, creatività, equilibrio complessivo. .  
   
   
IL “MAL DI PRIMAVERA” SI COMBATTE CON POLASE. ASPARTATO DI MAGNESIO E DI POTASSIO, PER RITROVARE LE FORZE.  
 
Il 21 Marzo, equinozio di primavera, segna in modo simbolico il risveglio della natura e il ritorno della fertilità dei campi. Questi giorni, festeggiati in tutte le tradizioni, rappresentano, tuttavia, un momento di transizione anche per l’organismo umano, che deve adattarsi ai nuovi ritmi della luce e al variare della temperatura. Ma succede spesso che il fisico abbia bisogno di un po’ di tempo per abituarsi a questi improvvisi cambiamenti. Ecco perché sono molte le persone che, con l’arrivo della primavera, sono soggette a una serie di disturbi e di malesseri, quali: sensazione di stanchezza diffusa e generalizzata, mancanza di forze, apatia, difficoltà di concentrazione…L’orologio biologico va in tilt. E’ soprattutto la luce l’elemento chiave di questo periodo di cambiamenti perché va a interferire con le nostre aree nervose (non soggette alla volontà), che regolano i meccanismi primari del metabolismo, dell’attività sessuale, del sonno, della fame e della sazietà. In particolare, è fondamentale l’attività della ghiandola pineale, che rappresenta una sorta di collegamento fra il mondo interno dell’organismo e quello all’esterno, trasformando i segnali fisici che derivano dai cambiamenti (della luce, di temperatura, dei campi elettromagnetici) in energia chimica. Sotto l’effetto della luce, la ghiandola pineale produce serotonina, una sostanza che favorisce lo stato di veglia, mentre, di notte, la produzione di questo ormone diminuisce sensibilmente e aumenta quella di melatonina, l’ormone che prepara l’organismo al riposo notturno. Nell’uomo, i ritmi biologici sono da riferire al ritmo circadiano, che ha tempi di avvicendamento luce-buio e sonno-veglia modulati nell’arco delle 24 ore. Chi non possiede un orologio biologico efficiente e, in particolare, ha un deficit di adattamento ai ritmi biologici esterni, che cambiano con la primavera, va incontro a una serie di disturbi, noti genericamente come “mal di primavera”, che vengono accentuati bruscamente dal ripristino dell’ora legale. Nelle persone più sensibili, infatti, è sufficiente un’ora in più di esposizione alla luce solare per mandare in tilt il sistema adattativo, che non riesce a superare lo stress dovuto ai mutamenti repentini che turbano l’equilibrio biologico. Magnesio e potassio: l’accoppiata vincente contro l’astenia primaverile. All’interno di tutte le cellule dell’organismo, vi sono numerosi minerali che ne assicurano il buon funzionamento. Fra i più importanti, vi sono il Magnesio e il Potassio che, possedendo una certa carica elettrica, vengono detti “elettroliti”. Il Magnesio ha un ruolo fondamentale nella produzione di energia in quanto consente all’organismo di sfruttare le calorie contenute nei carboidrati (pasta, pane, riso) allo scopo di produrre e di immagazzinare l’Atp (adenosina trifosfato), la sostanza che aiuta a fornire le cellule dell’energia di cui hanno bisogno per svolgere tutte le loro funzioni, mentre il Potassio è essenziale nella conduzione dell’impulso nervoso. Ne consegue che una carenza, anche marginale, di Magnesio e/o di Potassio può favorire la comparsa di fenomeni di stanchezza. Polase: L’integratore Di Aspartato Di Magnesio E Di Potassio Che Aiuta A Ritrovare Le Forze. Polase è un integratore di sali minerali della Wyeth Lederle, distribuito in farmacia da Wyeth Consumer Healthcare. Contiene, infatti, Aspartato di Magnesio e di Potassio. In tutti gli stati di carenza di Potassio e di Magnesio, che si manifestano generalmente con una sensazione di stanchezza, debolezza muscolare e crampi. Tali carenze possono essere provocate da eccessiva sudorazione, intensa attività fisica, diarree e vomito profusi. Polase: Per L’integrazione Ottimale Di Magnesio E Di Potassio, Ci Vuole L’aspartato. Polase è una formulazione specifica a base di Magnesio e Potassio sotto forma di Aspartato. L’aspartato, infatti, è il sale ottimale per integrare Magnesio e Potassio. Magnesio e Potassio non possono essere introdotti come tali nell’organismo, ma devono essere assunti sotto forma di sali. Il Potassio introdotto per via orale viene eliminato principalmente con le urine, a meno che non sia introdotto salificato con una sostanza che non viene eliminata a livello renale. Dei vari sali disponibili, uno dei migliori in questo senso è l’Aspartato di Potassio. Per quanto concerne il Magnesio, il miglior sale disponibile dal punto di vista dell’assorbimento è il Citrato di Magnesio, ma questo sale presenta effetti collaterali che ne sconsigliano l’uso prolungato. Anche per il Magnesio, quindi, la scelta migliore è l’Aspartato. L’aspartato, che deriva dall’Acido Aspartico un aminoacido facilmente metabolizzabile, garantisce così un buon assorbimento intestinale di Potassio e Magnesio. Inoltre, l’Aspartato è metabolizzato in Glutamina, sostanza che, a sua volta, influisce positivamente sull’efficienza muscolare. L’aspartato viene assorbito a livello intestinale e trasformato nel fegato in Ossalacetato e Glutammato. Quest’ultimo viene trasformato, in seguito, in Glutamina. Anche l’Ossalacetato ha un ruolo rilevante in quanto viene utilizzato in un processo metabolico fondamentale per la produzione di energia, il cosiddetto “Ciclo di Krebs”. La Glutamina, da parte sua, ha un’azione importante sull’insufficienza muscolare per due ragioni. La prima è che nella trasformazione del Glutammato in Glutamina viene consumata una molecola di ammonio, una sostanza prodotta proprio dal muscolo sotto sforzo e che influisce negativamente sulla prestazione muscolare. La seconda è che la Glutamina stimola l’anabolismo proteico e cioè la sintesi delle proteine a livello muscolare. Inoltre, recenti studi hanno messo in luce l’azione della Glutamina nei processi di replicazione delle cellule del sistema immunitario, in particolare dei Linfociti T e dei Macrofagi. E’ stato infatti verificato che queste cellule, che promuovono la difesa dell’organismo dalle aggressioni esterne quali virus e batteri, nelle persone affaticate sono in numero minore e meno attive. .  
   
   
CAVIT: È ON LINE IL NUOVO SITO DELLA CANTINA TRENTINA CAVIT.IT IN 4 LINGUE.  
 
Profondamente rinnovato e arricchito di nuove sezioni, il sito offre un generoso ricettario di piatti tipici regionali e internazionali con l´abbinamento di vini trentini, simpatici quiz enologici e la possibilità di acquistare on line confezioni particolari e prodotti dell´enoteca. E´ on line da oggi il nuovo sito completamente rinnovato di Cavit, l´azienda trentina che conta 11 cantine associate, 4. 500 viticoltori e più di 300 riconoscimenti negli ultimi anni. Il sito è disponibile in 4 lingue - italiano, inglese, francese e tedesco - per dialogare con tutti i mercati più importanti nel mondo. Dopo che già la sua versione precedente era stata segnalata tra i migliori siti da www. Bereilvino. It, il portale specializzato del settore, dopo che si era piazzata tra i primi 12 nella classifica stilata da Winenews. It che ha passato in rassegna oltre 2000 siti di aziende vitivinicole italiane, il sito ufficiale di Cavit oggi si rinnova nella sua struttura e nella sua veste grafica e si arricchisce di nuove sezioni con un generoso ricettario di piatti tipici regionali e internazionali con l´abbinamento di vini trentini e simpatici quiz enologici. Studiato e realizzato dalla web agency Netech di Longarone (Belluno), cavit. It è caratterizzato dall´interattività in tutte le sue parti. "Quanto conosci il vino" comprende un veloce e divertente test per misurare la propria conoscenza del mondo del vino suddiviso in tre livelli e una sorta di gioco - "Scopri che vino è" - con punteggio finale, una sorta di gioco con punteggio finale e ranking dei vincitori in cui i partecipanti devono indovinare il vino attraverso tre indizi. Nella parte "Abbinamenti" si trova un utile elenco di piatti tipici regionali e internazionali, la descrizione dettagliata della ricetta e l´abbinamento ideale del vino o dello spumante. Nella "Ricetta del mese", il rinomato ristorante trentino di Cavit, Lo Scrigno del Duomo suggerisce una specialità, ogni volta nuova, a cura dello chef Alfredo Chiocchietti mentre "Appuntamenti con il sommelier" presenta un corso di degustazione a puntate a cura di Luciano Rappo, esperto di analisi sensoriali di Cavit che guida "on line" i partecipanti alla scoperta del mondo del vino, con l´aiuto di descrizioni video e audio. Tra le novità più importanti si distingue anche "I´enocuriosità", sempre nuove risposte a curiose domande relative al mondo dell´enogastronomia. Ricca la pagina dedicata ai cocktail in cui viene illustrato come preparare i migliori aperitivi con gli spumanti e i vini della cantina. Molto curata la parte dedicata alla descrizione dei prodotti Cavit con schede organolettiche dettagliate, indicazioni delle temperature di servizio, il tipo di bicchiere consigliato per la degustazione e le migliori ricette da abbinare. Particolari poi gli spaccati relativi agli eventi di Cavit, al "vino del mese", alle proposte dell´enoteca, con offerte e promozioni particolari. Per poter interagire con tutte le iniziative proposte, è possibile iscriversi ad una mailing list attraverso una veloce registrazione. Interessanti infine le sezioni dedicate all´azienda, alle sue novità, alla sua storia, al territorio. Nella attuale versione, considerata la grande quantità di informazioni contenute è stata inserito una funzione "ricerca" al fine di facilitare la navigazione dell´utente. Cavit dedica molta attenzione al mezzo web che utilizza per comunicare, educare ed interagire con tutti coloro che amano il vino ed il suo mondo. .  
   
   
B ON – BONARDA STYLE FASHION ON LINE DAL GIAPPONE IL SITO GIAPOPNESE NIKKEI (ECONOMIA, ATTUALITÀ E TENDENZE), HA DEDICATO UN SERVIZIO ALLA SFILATA  
 
 B On – Bonarda Style Fashion organizzata lo scorso 4 dicembre dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese presso il Circolo della Stampa di Milano. In occasione della sfilata, il Consorzio aveva presentato alla stampa del settore vino e del settore moda il marchio che propone capi d’abbigliamento e accessori in stile pop art Bonarda Style, con la grafica di Giorgio Siligardi applicata ai modelli ideati dalla stilista Erika Zafferani. L’articolo pubblicato sul sito Nikkei http://www. Nikkei. Co. Jp/kaigai/column/20070111g1a1b000_11. Html dalla redazione milanese e scritto dalla giornalista Yuki Kamagawa si intitola “Promuovere il vino con la strategia moda”. Di seguito, la traduzione integrale: “Promuovere la vendita del vino con l’aiuto della forza della moda ----. Consorzio Tutela Vini Oltrepó Pavese (circa 70 km sud di Milano) lancia una griffe di moda B On, la cui immagine si è ispirata ad uno dei principali vini rossi locali, “Bonarda”. Si tratta di un’iniziativa tanto curiosa quanto audace, “Bonarda Style”, per promuovere il vino. Di recente si è svolta a Milano la sfilata della prima collezione. Il disegno dei capi di B On è stato affidato alla giovane stilista Erika Zafferani. Il rosso intenso, la vivacità e la freschezza piacevole della Bonarda sono stati interpretati dalla stilista in una moda casual accativante. Nella sfilata milanese, sono stati esibiti circa 70 capi pricipalmente femminili: T-shirt, collana con frutta, mini-gonna, costume da bagno, vestiti da spiaggia, fino all’abito da sera chic. Tutti i capi sono di vari colori vivaci e pieni di spirito giocoso: C’era, per esempio, un pullover con la scritta “Rubino Rosso” in stile logo. Secondo il Direttore del Consorzio, Carlo Alberto Panont, “la commercializzazione di B On sara’ in progetto dopo primavera”. Bonarda, vinificato con uva Croatina, è un vino rosso D. O. C. Spesso leggermente frizzante dell’Oltrepó Pavese, che si può abbinare non solo con carne e formaggi ma anche con pasta, riso, fritatta e persino pesce. È proprio questa versatilità della Bonarda il segreto del suo grande successo in commercio: Ogni anno circa 16 Milioni di bottiglie sono prodotte per l’Italia e l’estero. Il Consorzio Oltrepó Pavese cerca di migliorare l’immagine e la riconoscibilità della griffe di Bonarda, lanciando B*on soprattutto tra i giovani sensibili alla tendenza, per poi allargare la fascia dei consumatori del vino. Le aziende agricole della zona che aderiscono a Bonarda Style sono circa cinquanta. Oltrepó Pavese é una delle più grandi aree D. O. C. D’italia insieme a Chianti” Grazie all’articolo di Yuki Kamagawa si prospetta quindi un inizio d’anno decisamente di buon auspicio per il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese che, proprio nel 2007, punta a far conoscere i vini del territorio su scala internazionale, a partire da Prowein di Dusseldorf (18 – 20 marzo), evento al quale il Consorzio parteciperà proprio con il Bonarda di numerose Aziende e con la comunicazione Bonarda Style. .  
   
   
CHIUDE CON UN BILANCIO POSITIVO IL PRIMO ANNO DI GESTIONE “OLTRE 4.000 METRI QUADRATI DI MURETTI RIPRISTINATI” PROVINEA E UN FONDO DI ROTAZIONE PER IL TERRITORIO  
 
Sondrio - Prima e dopo, ovvero quel che si può fare in un solo anno, quando l’efficienza e la buona volontà superano anche la burocrazia. La Fondazione Provinea “Vita alla Vite di Valtellina” Onlus chiude in maniera largamente positiva il primo anno di vita del fondo di rotazione destinato a finanziare interventi preventivi di manutenzione sui terrazzamenti del versante Retico provinciale. L’ottimismo deriva da una cifra - è stato infatti superato il milione di euro di contributi - che costituisce solo il primo passo verso futuri obiettivi di grande spessore, così come sostenuto, ad esempio, dall’assessore provinciale Severino De Stefani: “Il potenziale c’è, i fondi pure e il dato del primo anno conferma l’interesse suscitato da questa iniziativa. Fa piacere notare come non solo le case vinicole abbiano fatto richiesta di finanziamento e soprattutto il riscontro avuto nella zona del Morbegnese: significa che la strada è quella giusta e che le possibilità di fare meglio ci sono tutte”. La Provincia, come è noto, è uno dei partner principali di Provinea in questa campagna più che mai rivolta alla conservazione di un territorio che non ha eguali. Lo ha sottolineato, ad esempio, il direttore della Fondazione, Sandro Faccinelli: “Questo fondo di rotazione - ha spiegato - costituisce anche una delle carte vincenti in chiave candidatura Unesco, perché è proprio l’Unesco a chiedere garanzie dal punto di vista della manutenzione del sito e noi, in questo caso, abbiamo lanciato un bel segnale. Chiaro, adesso bisognerà ancora lavorare, soprattutto nei confronti di un cambio di mentalità che, per i beneficiari, dovrà essere necessario per poter gestire senza particolari traumi il passaggio dal finanziamento a fondo perso, anche se in quota parte, a iniziative creditizie come queste”. La maggior parte dei fondi erogati sono serviti, ovviamente, ad opere di manutenzione dei muri di sostegno dei terrazzamenti e Provinea ha voluto mostrare le immagini dei luoghi prima e dopo i lavori sostenuti. Tra gli interventi ammessi a finanziamento, la sistemazione di scale e di muri di sostegno dei terrazzamenti, il ripristino di drenaggi e di scoli di acque meteoriche nonché la pulizia di incolti. “A distanza di circa un anno dalla pubblicazione del bando - ha sottolineato il presidente di Provinea, Domenico Triacca - sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti. Un particolare ringraziamento deve essere rivolto a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo primo risultato, compresi gli agricoltori che hanno creduto nel progetto. E’ bello vedere che già alcuni interventi sono stati completati in tempi strettissimi”. Spulciando tra i numeri, la parte più cospicua dei finanziamenti è andata alla Comunità montana di Sondrio con 481. 496 euro erogati, seguita dalla Cm di Morbegno con 383. 172 euro e dalla Cm di Tirano con 209. 735 euro assegnati. Oltre 4. 000 i metri quadrati di muri di sostegno la cui sistemazione è stata finora finanziata, 615 i metri quadrati di sistemazione delle rampe di accesso ai terrazzamenti, 300 i metri lineari di ripristino di drenaggi e scoli di acque meteoriche e infine oltre 22. 000 metri quadrati di incolti sono stati puliti. .  
   
   
VINO, TRUCIOLI. DECRETO MIPAAF VIETA UTILIZZO PER VINI DOC E DOCG.SE ACCOLTO RICORSO TAR, VIA LIBERA ALL’USO ANCHE PER I VINI DI QUALITA’  
 
 A seguito di notizie apparse sulla stampa , viene precisato che il decreto firmato il 2 novembre scorso dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali on. Paolo De Castro non è autorizzativo. Il testo dispone infatti il divieto dell’uso dei trucioli per i vini doc e docg. Dal canto suo il Consiglio Europeo dei Ministri dell’Agricoltura aveva autorizzato l’uso dei trucioli per tutte le tipologie dei vini fin dall’ottobre del 2005 e l’Italia è fino ad oggi l’unico paese Ue ad essersi dotato di una norma restrittiva. Pertanto l’eventuale accoglimento da parte del Tar del Lazio del ricorso voluto da Coldiretti, Legambiente, Citta´ del Vino e altri, annullando gli effetti del D. M. , comporterebbe la possibilità di utilizzo dei trucioli per l’intera produzione enologica e quindi anche per i vini certificati Doc e Docg. . . .