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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Dicembre 2007 |
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PROGETTO UE PORTA IL PESCE SUL CELLULARE |
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Una guida sul telefonino sta aiutando i consumatori ad acquistare specie ittiche che sono state catturate in maniera sostenibile. La guida, che è stata sviluppata nell´ambito del progetto finanziato dall´Unione europea Incofish (Integrating multiple demands on coastal zones with emphasis on aquatic ecosystems and fisheries, Integrazione delle domande multiple nelle zone costiere con enfasi sugli ecosistemi acquatici e la pesca), riunisce informazioni tratte da 18 diverse guide all´acquisto di prodotti ittici elaborate dal Wwf, dalla Marine Conservation Society (Società per la conservazione marina) e da altri organismi, e contenenti riferimenti alle dimensioni di pesci interi e filetti . In base a una valutazione scientifica delle condizioni generali dello stock ittico e dei fondali di pesca, la guida informa il consumatore sulle specie che può mangiare senza avere rimorsi di coscienza. In tale contesto, è importante tenere in considerazione le dimensioni del pesce, poiché indicano se l´esemplare ha raggiunto la maturità sessuale e ha di conseguenza avuto la possibilità di riprodursi prima di essere catturato, garantendo così la sopravvivenza della specie. Un consumatore coscienzioso, ad esempio, non dovrebbe acquistare marlin blu ed eglefini, bensì preferire gli ippoglossi catturati al largo della costa del Pacifico settentrionale degli Stati Uniti. Il granatiere, invece, endemico dell´Atlantico settentrionale, va comprato solo se i filetti superano i 49 centimetri di lunghezza. È possibile accedere a questi dati on line, tramite computer o, elemento ancora più importante, attraverso cellulari abilitati alla navigazione in rete, che permettono di ottenere tali informazioni in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Nello sviluppo del dispositivo, gli scienziati hanno utilizzato principalmente simboli e poche parole; in questo modo la guida sarà facilmente comprensibile per tutti. «Vogliamo far sì che i consumatori siano in grado di contribuire all´uso sostenibile degli oceani», afferma il dottor Rainer Froese, dell´Istituto Ifm-geomar, coordinatore del progetto. «Se la domanda di specie ittiche sovrasfruttate e di pesci troppo piccoli scenderà, non varrà più la pena catturarli. » «Speriamo che questo strumento si riveli utile per chiunque voglia contribuire attivamente alla protezione degli oceani», aggiunge il dottor Froese. Tramite diversi studi, il progetto Incofish sta cercando di esaminare e sviluppare strumenti finalizzati alla ricostituzione di ecosistemi e stock ittici sani entro il 2015. Questo è solo uno degli obiettivi definiti dal Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile. Alla ricerca partecipano 36 partner di 23 paesi di tutto il mondo. Incofish riceve finanziamenti per un valore di quasi 5 Mio Eur nell´ambito dell´area tematica «Cooperazione internazionale» del Sesto programma quadro (6°Pq). Per ulteriori informazioni consultare: Progetto Incofish: http://www. Incofish. Org/ Guida all´acquisto di pesce: http://www. Fischimhandy. De/ Istituto Leibniz di scienze marine (Ifm-geomar): http://www. Ifm-geomar. De/ . |
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PROMOZIONE PRODOTTI AGRICOLI UE NEI PAESI TERZI |
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La Commissione europea ha approvato le misure per promuovere i prodotti agricoli dei seguenti Paesi: Danimarca, Germania, Grecia, Francia, Cipro, Ungheria, Polonia, Portogallo, Slovenia ed Italia. Secondo l´Ice, i prodotti coperti dai 18 programmi sono vino, frutta, carne, prodotti lattieri, olio d´oliva e prodotti organici. Il contributo della Ue è di 19,6 milioni di euro, il 50 per cento del budget totale dei programmi. . |
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SLOVENIA, STATISTICHE SETTORE AGRICOLO 2007 |
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L´ufficio di Statistica sloveno ha pubblicato le prime stime riguardo alla situazione del settore agricolo nel 2007. Rispetto al 2006, i redditi reali del settore per unità di lavoro annuo aumenteranno dell´11,9 per cento. Le principali ragioni sono la maggior produzione e la crescita della disoccupazione. L´occupazione nel settore è scesa dello 0,7 per cento rispetto all´anno scorso. Il valore dei raccolti crescerà quasi dell´8 per cento, come risultato della diminuzione dell´1 per cento nel volume della produzione e della crescita del 9 per cento dei prezzi dei prodotti agricoli. Il volume della produzione agricola scenderà per quanto riguarda i raccolti industriali e le piante da frutta e foraggio. Crescerà invece il volume della produzione di verdure, cereali, patate e vino. Per quanto riguarda i prodotti animali, il volume aumenterà del 5 per cento, soprattutto per quanto riguarda il pollame e il latte; i prezzi rimarranno al livello del 2006. . |
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MENU DELLA VIGILIA: CONTRO IL CARO SPESA PUNTARE SU PRODOTTI ITTICI DI STAGIONE |
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Quasi l’80 per cento delle famiglie italiane spenderà, per il menu della vigilia di Natale, tra i cinquanta e i cento euro in acquisti di pesci (50%) e molluschi (35,19%), nei negozi specializzati come le pescherie (39, 29%). Un Natale all’insegna della tradizione, quindi, quello che emerge dal sondaggio della Federcoopesca-confcooperative –realizzato da Mare in Italy-, e con un occhio attento al portafogli. Poco più del 10 per cento degli intervistati spenderà, infatti, tra i cento e i centocinquanta euro in prodotti ittici per la cena della vigilia di Natale. E la percentuale scende al 5,5 per cento per budget al disopra dei centocinquanta euro. Gli italiani dicono sì, quindi, al consumo di prodotti ittici, ma senza spendere una fortuna. Una tendenza registrata nell’arco di tutto il 2007. Il 44,07 per cento degli intervistati ha inserito, infatti, nel proprio menu prodotti ittici più volte nell’arco di una settimana e il 37,29 per cento almeno una volta alla settimana. Un consumo frequente, che nel 79,66 per cento dei casi avviene tra le mura domestiche. “I prodotti ittici –dichiara Massimo Coccia, Presidente della Federcoopesca-confcooperative- hanno una vasta gamma di offerte tra cui poter scegliere. Per un consumo frequente, anche con budget limitati, l’importante, nella scelta degli acquisti, è tenere conto della stagionalità dei prodotti ittici. E’ possibile, quindi, risparmiare scegliendo i prodotti presenti maggiormente nei mercati in quel momento e orientarsi nella scelta verso pesci meno conosciuti, ma non per questo meno pregiati per qualità delle carni”. Per contrastare i rincari dovuti allo sciopero degli autotrasportatori e alle festività natalizie, la Federcoopesca-confcooperative propone un menu della vigilia per quattro persone con una spesa complessiva di meno di cinquanta euro. L’antipasto prevede: cozze gratinate (costo medio 2 euro al Kg); lattarini fritti (prezzo medio 4,25 euro al kg); insalata di polpo (12,80 euro al Kg). Si passa poi ad un primo a base di spaghetti con lupini (4,80 euro al Kg) e ad un secondo a base di fragolini (25,20 euro al Kg). E se si vogliono cambiare i prodotti, senza salire di prezzo, basta puntare su prodotti di stagione. A dicembre e gennaio i pescatori della Federcoopesca-confcooperative consigliano: sogliola,vongole, triglia, nasello, sardina, spigola, cefalo. . |
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VITERBO: LA TUSCIA SUL PODIO DEL “PREMIO ROMA 2007” |
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Prodotti tipici della Tuscia anche quest’anno in evidenza al Premio Roma 2007, con ottimi piazzamenti sia nella categoria formaggi sia in quella pani e prodotti da forno. Nella quarta edizione del prestigioso concorso regionale e nazionale dei migliori formaggi, organizzato dall’Azienda Romana Mercati della Camera di Commercio di Roma in collaborazione con Unioncamere Lazio, erano in lizza 125 aziende provenienti a tutta Italia per presentare 300 prodotti. La valutazione, in base alle 25 tipologie, è stata affidata ai massimi esperti del mondo caseario appartenenti alle Associazioni Onaf e Anfosc. Nella classifica regionale la Tuscia si è aggiudicata il 1° Premio nella sezione “pecorini e canestrati” con l’azienda “Radicetti Girolamo e Antonio” di Cellere, licenziatario del marchio Tuscia Viterbese, che già lo scorso anno si era classificato al primo posto nella categoria “Formaggi storici, ricevendo il riconoscimento come miglior formaggio del Lazio. Contestualmente si è svolta la premiazione della seconda edizione del concorso regionale e nazionale per i migliori pani tradizionali e prodotti da forno, a cui hanno preso parte 73 aziende con 40 tipologie di pani e 20 tipologie di prodotti di pasticceria secca da forno. Più che soddisfacenti i risultati per la Tuscia con un primo posto nella sezione Lazio nella categoria “biscotteria secca da forno” a “Il Casareccio” di Monteromano. Secondo posto nella sezione nazionale nella categoria “biscotteria secca da forno” al “Panificio Franci” di Tuscania e terzo posto per il “Panificio Forghieri” di Monterosi nella sezione nazionale della categoria “pani di grano duro”. “Voglio complimentarmi con tutte le 18 aziende della provincia di Viterbo che hanno preso parte al ‘Premio Roma’ – ha dichiarato soddisfatto Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo –, per l’impegno costante nel cimentarsi anche in prove come queste dove il confronto non sempre produce i risultati sperati ma rivela la consapevolezza nel poter affrontare i mercati nazionali. Inoltre mi preme sottolineare che tra i premiati prevalgono i licenziatari del marchio Tuscia Viterbese, un’ulteriore conferma che qualità e tipicità sono sempre vincenti”. Il Concorso Premio Roma ha l’intento di valorizzare i migliori formaggi e pani provenienti dai diversi ambiti del territorio laziale e nazionale per favorirne la conoscenza e l’apprezzamento dei consumatori, rafforzarne la presenza nei mercati esteri, nonché stimolare i produttori al miglioramento della qualità. . |
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“GRANA PADANO, PARMIGIANO REGGIANO E ALTRI DURI VACCINI”: SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA |
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Le previsioni di breve e medio termine del settore saranno negativamente influenzate dalla situazione di minore disponibilità di materia prima sul mercato europeo, con la conseguenza di un incremento generalizzato del costo del latte nell’Ue che dovrebbe proseguire almeno fino a tutto il 2008. Tale fenomeno è da imputare a maggiori consumi da parte dei Paesi tradizionalmente fruitori e soprattutto dal forte incremento della domanda da parte della Cina e dell’India. Non di secondaria importanza è la concomitanza del calo della produzione in Australia e Nuova Zelanda (causa siccità), forti produttori di latte e trasformatori in prodotti standard legati ai consumi di massa e all’uso industriale (cheddar, polveri, burro). A ciò si aggiungono altri due fattori che influenzeranno negativamente le quotazioni e disponibilità di materia prima, e cioè la progressiva riduzione delle scorte di polveri di latte dell’U. E. , e la conseguenza della riforma della Pac Europea: infatti, con abolizione del prezzo indicativo del latte e la progressiva riduzione dei prezzi d’intervento sono stati introdotti compensi diretti ai produttori. Dati di sintesi, 2006
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Numero di caseifici produttori/stagionatori di Parmigiano-reggiano |
466 |
Numero di caseifici produttori/stagionatori di Grana Padano |
200 |
Valore della produzione totale, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro)(a) |
1. 950 |
Variazione media annua della produzione in valore 06/02 (%) |
0,3 |
Variazione media annua della produzione in volume 06/02 (%) |
2,9 |
Valore del mercato a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) |
1. 580 |
Valore del mercato a prezzi finali (Mn. Euro) |
2. 765 |
Previsione di sviluppo della produzione nel medio periodo: |
calo |
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| a) - prodotto non stagionato . |
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VITERBO: UNA DELEGAZIONE CINESE PER STUDIARE LE DOP |
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Una qualificata delegazione composta da sette membri dell’Ufficio Marchi dell´Amministrazione Statale per l´Industria e il Commercio della Repubblica Popolare Cinese sarà in visita giovedì 20 dicembre nella Tuscia, ospite della Camera di Commercio di Viterbo. Il gruppo di esperti, guidato dal vicedirettore generale dell’Ufficio Marchi cinese la signora Hou Liye, è particolarmente interessato alla Camera di Commercio di Viterbo per l’ideazione del marchio collettivo Tuscia Viterbese e in quanto organo di vigilanza per le Dop. L’iniziativa è organizzata dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero per lo Sviluppo economico con la collaborazione dell’Istituto per la Promozione Industriale. Il programma della giornata prevede un primo incontro nella mattinata a Villa Tedeschi, a Viterbo, nella sede del Cefas, dove saranno presentati i prodotti del Marchio Tuscia Viterbese e verrà introdotto il tema delle denominazioni comunitarie in rapporto ai “marchi collettivi” previsti dall’ordinamento civilistico. A seguire visita all’Oleificio Sociale di Canino, accolti dal sindaco Lina Novelli, per la dimostrazione di come l’olio extravergine di oliva a Dop viene tutelato e garantito nel corso del processo di produzione, conservazione e confezionamento. In quella occasione si terrà anche l’incontro con il produttore Alessio Vaccari di Canino, licenziatario del Marchio Tuscia ed esportatore di olio Dop Canino in Cina. Dopo il pranzo a base di prodotti tipici nell’agriturismo “Cerrosughero”, prima del ritorno a Roma, visita all’Azienda Sciarria a Sutri, produttore e trasformatore di patate Alto Lazio anch’essa licenziataria del Marchio Tuscia Viterbese. . |
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AGRICOLTURA:UE APPROVA NUOVO PIANO DI SVILUPPO RURALE ABRUZZESE |
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Il 19 dicembre a Bruxelles il comitato Star, l´organismo europeo deputato alla valutazione dei Piani di sviluppo rurale, ha approvato all´unanimità e in via definitiva il Piano di svilupo rurale (Psr) della Regione Abruzzo. Lo ha reso noto l´assessore all´Agricoltura, Marco Verticelli, secondo cui il Piano sarà operativo, per i tempi tecnici, entro un mese. "Nel frattempo - ha spiegato Verticelli - lavoriamo per predisporre i bandi, che dovranno essere frutto di confronto e concertazione con le organizzazioni professionali, il mondo della cooperazione e, più in generale, con i protagonisti del sistema agricolo e rurale della regione". Il nuovo Psr può contare su uno stanziamento di 400 milioni di euro di intervento pubblico, legato ai fondi comunitari per l´agroalimentare, che mobiliteranno investimenti e risorse per circa un miliardo di euro. Tutto il Programma, come è stato spiegato, è improntato al cambiamento, ad un nuovo e positivo rapporto fra produttori, distribuzione e consumatori, e, fin dalla sua prima stesura, al traguardo di emancipare l´agricoltura dal tradizionale ruolo residuale verso una posizione di primo piano, in cui gli strumenti pubblici, più che assegnare provvidenze facilitano politiche strategiche. "In tale ottica - ha proseguito Verticelli - la via tracciata dal Psr si articola in crescita economica, occupazione, competitività e sviluppo sostenibile, innovando profondamente e puntando su politiche di sostegno all´azienda e sulla tutela e valorizzazione di tutte le peculiarità produttive, paesaggistiche e storiche del mondo rurale". L´assessore non ha mancato di ringraziare per il risultato "tutti coloro che hanno concorso al raggiungimento di tale obiettivo": dalla Direzione, all´Italrap, ai funzionari e i dirigenti della Regione e dell´Arssa, a tutti i soggetti sociali, economici, tecnici e istituzionali del sistema agricolo e rurale abuzzese. "Sottolineo - ha concluso l´Assessore - che il nostro non è un piano fotocopia, nel senso che non ci siamo limitati ad adattare delle norme alla nostra realtà regionale". . |
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BRASILE: UNA PARTECIPANZA AGRARIA A CANDIDO MENDES. RABBONI: UN MODELLO PER CONIUGARE IL DIRITTO ALLA TERRA CON LA CREAZIONE DI UN FORTE SENSO DI COMUNITÀ. |
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Bologna - Una “Partecipanza agraria” a Candido Mendes, nello Stato del Maranhao, uno dei più poveri del Brasile. Per garantire la terra e un reddito alla popolazione locale secondo il millenario modello delle “Partecipanze agrarie emiliane”, una particolare forma di proprietà collettiva di origine medioevale, ancora presente in alcune province emiliano-romagnole, tra cui Bologna, Modena e Ferrara. L’iniziativa , promossa dal Comitato di coordinamento e studio delle Partecipanze agrarie emiliane, dall’onlus “Pace Adesso-peace now” e dal Comune di Medicina, è stata presentata oggi a Bologna alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, che ha ricordato la “funzione propulsiva che le Partecipanze agrarie hanno avuto storicamente in Emilia , promuovendo ad esempio la bonifica dei terreni e coniugando il diritto alla terra con la capacità di creare un forte senso di comunità. Questo modello può costituire ancora oggi una risposta valida in realtà con forti problemi di sviluppo come il Brasile”. Il progetto, che è stato illustrato nel dettaglio da Giampietro Parenti, presidente di “Pace Adesso - Peace Now” si è concretizzato nell’acquisto di un’azienda agricola di 340 ettari a circa 30 km da Candido Mendes, la “Fazenda Boa Esperanza” , trasformata nei giorni scorsi in “Partecipanza agraria “, con uno Statuto mutuato da quello delle Partecipanze emiliane. Ciò significa che il terreno dell’Azienda sarà diviso in quote, assegnate in rotazione ai 40 soci, con estrazione a sorte ogni 8 anni, e diritto di trasmissione per via ereditaria ai successori legali. Ogni socio avrà anche in proprietà un’abitazione. Una formula che per il senatore Giovanni Bersani, patrocinatore del progetto “può dare orientamenti utili in una realtà come quella del Brasile , alle prese con la riforma agraria e con elevati problemi di disgregazione sociale. L´a assegnazione a rotazione coniugata al diritto di proprietà e di trasmissione ereditaria può infatti contribuire a legare la popolazione locale alla terra, riducendo l’emigrazione verso i grandi centri urbani, stabilizzando le famiglie e rafforzando il senso di appartenenza”. “Oggi le proprietà collettive come quelle delle Partecipanze – ha aggiunto Michele Filippini, presidente del Comitato di coordinamento e studio delle Partecipanze Emiliane – sono viste come un aspetto folcloristico , invece questo modello può ancora esercitare una funzione di grande utilità, esportando in realtà come il Brasile, un modello di sviluppo che in Emilia ha una storia lunga 900 anni”. . |
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UNGHERIA - IL VICE SEGRETARIO DI STATO DEL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA, FULOP BENEDEK, HA RESO NOTO CHE LA RACCOLTA DEI CEREALI QUEST’ANNO HA RAGGIUNTO LE 9,6 MLN TON, PARI A -34% |
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Benedek ha spiegato che questo è stato il peggior raccolto dal 2003, anno in cui erano state raggiunte solo 8,7 mln ton. Benedek ha evidenziato che, tuttavia, il raccolto è ancora sufficiente a coprire la domanda del Paese. La bassa fornitura, comunque, si traduce in un significativo aumento dei prezzi per i prodotti agricoli e, come mostrano le cifre dell’indice dei prezzi del settore, i costi di produzione di cereali sono raddoppiati su base annuale ad ottobre. Il mais dovrebbe arrivare a 3,98 mln ton, -52% in confronto al 2006. Il prezzo dei semi di girasole è raddoppiato arrivando a 110. 000 Huf (434 Eur) a tonnellata, visto il calo dell’11,2% del raccolto rispetto all’anno scorso. E’ scesa anche la barbabietola da zucchero (-31,6%). La qualità del frumento è migliorata grazie alle abbondanti piogge e il 56% era in buone condizioni per il prossimo anno, rispetto al 32% dell’anno scorso. Le mele hanno sofferto il gelo primaverile e sono state raccolte solo 147. 900 tonnellate, a fronte delle 537. 000 dell’anno scorso. Lo Stato ha concesso 6 mln di Huf ai contadini per i danni derivanti dal gelo, che hanno raggiunto i 17 mln Huf. . |
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SPENDERE LA META’ CON LE RICETTE TRADIZIONALI ECCO I CONSIGLI DELL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA |
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Per La Tavola Di Natale Una famiglia di 6 persone, grazie ai consigli e alle ricette (www. Accademiaitalianacucina. It) dell’Accademia Italiana della Cucina con poco più di 65 euro per la cena di magro della vigilia e circa 100 euro per il cenone di Capodanno, quest’anno potrà conciliare gusto e risparmio. Un menu che fa venire l’acquolina in bocca, all’insegna della tradizione regionale dimenticata… Spaghetti con molliche di pane e acciughe. Pasta e ceci. Una inedita lasagna vegetale, ma anche un saporito stoccafisso e la classica anguilla marinata. Senza dimenticare cotechino e lenticchie. Una cosa è certa: a Natale e a Capodanno sono banditi gli sprechi. Visto che in genere il 20% di quello che cuciniamo nei giorni di festa finisce nella spazzatura. Un Natale all’insegna delle ricette tradizionali ma anche del risparmio. Secondo l’Accademia Italiana della Cucina è possibile. Anzi, doveroso. Per questo ha deciso di mettere a disposizione – sul proprio sito Internet www. Accademiaitalianacucina. It – una serie di consigli e ricette che cercano di conciliare gusto, rispetto della tradizione e necessità di contenere le spese. In vista di un Natale che si annuncia all’insegna di ulteriori aumenti delle materie prime e quindi anche di una inevitabile contrazione dei consumi. A conti fatti, rispetto alle stime elaborate da Federconsumatori e Confesercenti, con qualche piccola attenzione che nulla toglie al piacere di stare a tavola, si riesce a risparmiare quasi la metà. Riportando le previsioni di spesa per una famiglia di circa 6 persone a circa 65 euro complessivi (contro i circa 110 – 150 euro stimati dalle associazioni dei consumatori) per la cena della vigilia e a circa 100 euro (contro i 150 – 190 euro) per quello di Capodanno. “Il primo consiglio – spiega Giuseppe Dell’osso, Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina - consiste nell’attingere all’enorme bacino di ricette, cosiddette umili, della tradizione evitando in particolare tutto ciò che è moda e standardizzazione. Se per la cena di magro della vigilia tutti comprano le stesse cose – spigole, orate, scampi, gamberoni imperiali – non ci vuole molto a capire che il loro prezzo salirà alle stelle. E la qualità, pur di rispondere alla richiesta, non sempre resterà ai massimi livelli… Basta quindi scegliere con maggiore originalità, puntando magari su un pesce ottimo come lo stoccafisso o gustoso come le acciughe, per evitare di favorire l’ impennata dei prezzi. Senza considerare il piacere di riscoprire ricette autentiche, tradizionali, che magari nel corso dell’anno non si ha tempo di interpretare e godere”. La seconda parola d’ordine per questo Natale è lotta agli sprechi: “va bene – aggiunge Giuseppe Dell’osso - l’idea di mangiare all’insegna dell’abbondanza e del piacere di stare in tavola…. Ci mancherebbe altro. Ma che bisogno c’è di cucinare decine di portate nella stessa quantità che prepareremmo se quello fosse un piatto unico? Pensate. In queste giornate in media si getta via – ed è davvero un peccato – il 20% di quello che si cucina. Oltre a ridurre i quantitativi di cibo è bene anche evitare di eccedere con quegli alimenti che si deteriorano facilmente…”. Ma che cosa finisce più frequentemente nella spazzatura, dopo i luculliani pasti natalizi? L’accademia Italiana della Cucina ricorda una curiosa classifica che vede in testa – con circa il 30% del totale degli sprechi – alcuni antipasti (affettati, alici, sardine, insalata russa, paté), seguito - con il 23% del totale – dai dolci (panettone, pandoro, veneziana) e – per una quota pari al 22% - da alcuni contorni (insalata, patate al forno, lenticchie, spinaci). Seguono il pesce - con il 18% - e alcuni secondi di carne (zampone, arrosti vari) con il 17%. All’ultimo posto – quota pari al 10% - anche per la posizione privilegiata nel menu degli italiani, i primi (soprattutto i ravioli). La Cena Della Vigilia, Mangiare Di Magro Senza Dimenticare Il Gusto - Se passiamo a scorrere il menu “tradizione e risparmio” proposto dall’Accademia Italiana della Cucina, ecco che vediamo scorrere piatti che fanno venire l’acquolina in bocca e non svuotano il portafoglio. Che profumano di ricordi e di tradizione regionale… Dagli spaghetti con molliche di pane ed acciughe – omaggio alla migliore e semplice cucina molisana - alla classica pasta e ceci del Lazio, dallo stoccafisso con patate, e qui sconfiniamo verso il litorale pisano , al fritto vegetale, che impera sulle tavole dell’Emilia Romagna. Ma c’è anche la napoletana insalata di rinforzo, per finire, senza farsi mancare niente, con frutta, dolci, vino e spumante. Un menu di soddisfazione che costa poco più di 10-12 euro a persona. Una cucina – deliziosamente povera - dove regna incontrastato il pesce azzurro, alimento che unisce al piacere del gusto un’ elevata qualità nutrizionale. “Oggi la cucina del pesce – afferma il Presidente Giuseppe Dell’osso, - sta vivendo, in Italia, un momento favorevole. In particolare stiamo assistendo a una riscoperta del pesce azzurro, di cui abbondano i nostri mari, un tempo riservato alla cosiddetta cucina povera. Questa è una tendenza che va favorita e incoraggiata soprattutto in vista delle festività natalizie quando il pesce diventa un alimento simbolo. In questi giorni si accentua a dismisura la situazione che vede un Paese come il nostro disporre di ben 266 specie di pesci e molluschi, mentre i consumi si concentrano per l’80-90% attorno a una ventina di specie, che tutti chiedono e che quindi continuano ad aumentare di prezzo o a dover essere allevate… Negli ultimi anni si è poi registrato sulle tavole natalizie l’ingresso di pesci “nobili” e costosi che nulla hanno a che vedere con la tradizione. È il caso del salmone o meglio ancora di astici e aragoste ”. Cenone Di Capodanno, Provate La Lasagna Vegetale E Un Ottimo Cappone - Per il Capodanno, invece, accanto a caposaldi della tradizione come l’anguilla marinata, i tortellini in brodo e il cappone, l’Accademia Italiana della Cucina consiglia una insolita ma gustosissima lasagna vegetale in linea con l’obiettivo – che è anche una tendenza in corso - di recuperare la sana cucina dell’orto. Completano il menu i classici cotechino e lenticchie – ma anche dei raffinati crostini di fegatini - e gli immancabili pandoro e panettone. Il tutto abbinato a vini rigorosamente Igt (“sono buoni e costano meno”) e spumanti nostrani (“senza inutili, e costosi, sconfinamenti all’estero”). Ed ecco che il menu di Capodanno assume, per una intera famiglia, una dimensione più accettabile, senza tuttavia perdere di qualità e gusto: rimanendo fermi a una spesa di circa 17 euro a persona. Feste di Natale all’insegna dei profumi dell’orto, dunque. Dai ceci alle patate, dai fiori di zucca agli spinaci, senza dimenticare la cicoria, la bieta, le lenticchie e le olive: sono numerosi gli ortaggi e i legumi che l’Aic ha pensato di inserire nei menu proposti. Ma il piatto che più di tutti fa tendenza nelle scelte alimentari delle prossime festività è proprio la lasagna vegetale: novità assoluta della Cena di Capodanno. Gusto, leggerezza, equilibrio: insomma, ha tutte le doti per diventare uno dei must di queste festività a tavola. “La civiltà contadina nel nostro paese ha radici millenarie e da sempre l’orto vicino alla casa ha costituito una fonte di risorse alimentari - afferma Giuseppe Dell’osso. Le erbe, i legumi, i bulbi, le radici, gli ortaggi da frutto, da fiore e da fusto coltivati negli orti, vere dispense a cielo aperto, continuano ancora oggi ad impreziosire, con le loro indispensabili caratteristiche molte preparazioni gastronomiche natalizie, costituendo anche una fonte non indifferente di risparmio”. Natale 2007: I Menu “Tradizione E Risparmio” Dell’accademia Italiana Della Cucina: Menu cena di magro del 24 dicembre, (ovvero cucina penitenziale) Primi: Spaghetti con molliche di pane e acciughe o Ravioli di ricotta e erbette Pasta e ceci. Secondi: Stoccafisso con patate o Capitone arrosto Fritto vegetale. Contorni: Insalata di Rinforzo o Spinaci saltati Patate al forno. Frutta: Frutta di stagione. Dolce. Pandoro e Panettone. Vini. Vino bianco Igt Spumante italiano. Stima Aic spesa per famiglia di 6 persone: 67,00 Menu Cenone di Capodanno Antipasti; Crostini di fegatini Anguilla marinata; Primi: Tortellini in brodo o Agnolotti al sugo d’arrosto, Lasagna vegetale. Secondi: Cappone lesso con salsa verde o Tacchino arrosto Zampone o cotechino. Contorni: Lenticchie stufate, Purè di patate. Dolci: Pandoro e Panettone, Frutta secca. Vini: Vino bianco/rosso Igt, Spumante Italiano. - Stima Aic spesa per famiglia di 6 persone: 102,00. . |
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CENTRO SAFECROP, QUATTRO ANNI DI RICERCA IN AGRICOLTURA “ABBIAMO OTTENUTO RISULTATI DI LIVELLO INTERNAZIONALE”
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Trento – Dopo quattro anni di attività il progetto Safecrop chiude ma il patrimonio di conoscenza e professionalità scientifiche continuerà presso l’Istituto agrario di San Michele all’Adige e nella futura Fondazione Mach. E’ questo – in sintesi – il messaggio che è dato il 19 dicembre nel corso della conferenza stampa convocata per offrire un bilancio pubblico all’esperienza scientifica nel campo della ricerca e sviluppo di sistemi per la protezione delle piante a basso impatto sull’ambiente e sulla salute del consumatore. In altre parole, le attività del centro, che ha puntato sulla ricerca innovativa orientata allo sviluppo di tecnologie in grado di ridurre gli input chimici in agricoltura e ad usare metodi per la protezione delle piante a basso impatto, confluiranno all’interno del Centro Sperimentale, precisamente nel Dipartimento protezione piante. “I risultati ottenuti da Safecrop – ha sottolineato l’assessore alla programmazione ricerca e innovazione Gianluca Salvatori – sono stati eccellenti e di livello internazionale, grazie ad una collaborazione tra esperienze e conoscenze di diversi paesi. Si tratta di un risultato importante perché nella attività di ricerca nulla avviene per inerzia ma gli obiettivo si raggiungono grazie ad un lavoro di gruppo in grado di evidenziare le eccellenze. Ora i risultati e le linee di saranno assunti in eredità dalla Fondazione Mach che nascerà agli inizi del 2008”. Con Salvatori hanno preso parte all’incontro anche il direttore generale dell’Istituto agrario di San Michele (Iasma) Alessandro Dini e dal responsabile scientifico di Safecrop, il professor Cesare Gessler. Safecrop, il “Centro per la ricerca e lo sviluppo di sistemi per la protezione delle piante a basso impatto sull’ambiente e sulla salute del consumatore”, è nato nel giugno 2003 e ha contato su un organico di 36 ricercatori, studenti di dottorato, tecnici e amministrativi. Dopo quattro anni il progetto, voluto dalla Provincia autonoma di Trento, chiude anche se l’attività di studio e il patrimonio di conoscenze sarà assorbito dall’Istituto agrario di San Michele. “I ricercatori – ha ribadito l’assessore provinciale alla programmazione ricerca e innovazione Gianluca Salvatori – si sono guadagnati la stima e la reputazione del mondo scientifico internazionale e quella del mondo agricolo trentino. In questo senso possiamo affermare che Safecrop ha rappresentato il momento di unione, di ponte e di trasferimento tra la ricerca applicata e l’agricoltura in Trentino che non ha mai fatto mancare il suo sostegno all’attività di laboratorio”. Il Centro è nato grazie alla collaborazione con l’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige di prestigiosi Centri di Ricerca Internazionali: Swiss Federal Institute of Technology Zurich (Svizzera), Agricultural Research Organization, The Volcani Center (Israele), Inra Institut National de Recherche Agronomique (Francia), Swedish University of Agricultural Sciences Slu, (Svezia), Federal Biological Research Centre for Agriculture and Forestry Bba, Institute for biological Control (Germania). Alessandro Dini, direttore generale dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige, ringraziando per la collaborazione il professor Gessler, ha sottolineato l’importante ruolo svolto da Safecrop, ricordando che nel 2008 le attività confluiranno nel Dipartimento protezione piante del Centro Sperimentale. Ha spiegato, inoltre, che “l’Istituto agrario di San Michele all’Adige ha intrapreso un vero e proprio filone di ricerca volto a sviluppare un’agricoltura eco-compatibile”. Le attività vengono svolte nel centro protezione piante, inaugurato nel mese di marzo: una struttura dove viene condotta attività di ricerca, sperimentazione e servizio dedicata alla difesa delle colture da funghi e parassiti e finalizzate a sviluppare nuovi metodi di protezione più rispettosi dell’ambiente e della salute umana. Cesare Gessler, responsabile scientifico del Centro, ha voluto dimostrare come la ricerca non debba essere fine a se stessa promuovendo la “filiera della conoscenza” in agricoltura, che significa collegare la ricerca di base al mondo produttivo: “Abbiamo fatto da cardine tra la ricerca di base e la ricerca applicata . Il rischio che corre la ricerca è quello di produrre tanta carta e poca innovazione: il Centro Safecrop ha puntato invece sulle applicazioni pratiche orientate alle necessità dell’agricoltura trentina ed italiana. Per raggiungere questo obiettivo sono state prodotte pubblicazioni, relazioni, giornate tecniche, software per l’applicazione dell’informatica all’agricoltura. La collaborazione ha permesso a Safecrop di farsi promotore di 6 convegni internazionali che hanno visto la partecipazione di 600 ricercatori provenienti da tutto il mondo. Non solo l’organizzazione di eventi ha segnato il percorso di ricerca, ma soprattutto pubblicazioni scientifiche, 50 su riviste scientifiche con fattore d’impatto e, in previsione, ci sono altri 30 articoli entro il 2008. I ricercatori e tecnici hanno presentato, nelle principali conferenze nazionali ed internazionali, oltre 200 relazioni riguardanti i loro lavori di ricerca e sperimentazione. Una produzione scientifica, legata ad attività di ricerca in laboratorio, serra e campo che ha permesso di identificare dei microrganismi antagonisti per successivi sviluppi commerciali di biofungicidi, un sistema per la promozione della radicazione e vari sistemi informatici di supporto alle decisioni che permettono la riduzione d’impiego di pesticidi. Approfittando delle collaborazioni internazionali attivate con Francia, Germania, Israele, Svezia e Svizzera, e della speciale autonomia gestionale, il Centro ha proposto ricerche innovative e nel contempo applicazioni pratiche orientate alle necessità dell’agricoltura trentina ed italiana. Per raggiungere questo obiettivo sono state organizzate 10 giornate tecniche di approfondimento su temi di interesse agricolo, con la partecipazione di oltre un migliaio di tecnici e agricoltori. Il Centro ha creato inoltre una collana di pubblicazioni divulgative gratuite sulla difesa delle colture e queste sono state distribuite in oltre 8000 copie, per metà in Trentino e per l’altra metà nel resto d’Italia con alcune richieste da Spagna, Francia e Grecia, dimostrando come la produzione scientifica ha un valore non solo locale, ma nazionale ed europeo. Safecrop ha promosso l’applicazione dell’informatica in agricoltura, in modo particolare nel settore dei sistemi di supporto alle decisioni, creando 7 software dedicati all’agricoltura. I prodotti scientifici e divulgativi sono disponibili al sito web, www. Safecrop. Org, visitato sino ad oggi da oltre 262. 000 utenti. Il raggiungimento di questi ambiziosi risultati è stato possibile grazie alle sinergie internazionali attivate che hanno permesso di raggiungere la massa critica di conoscenza, esperienza e risorse umane necessarie. Il Centro, dal 2008, farà parte del dipartimento Protezione delle Piante della nascente Fondazione Edmund Mach. . |
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ZAMPONE MODENA E COTECHINO MODENA: ATTENTI ALL’ETICHETTA. SOLO QUELLI TUTELATI DAL CONSORZIO SONO GARANTITI DALL’INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO DELL’UNIONE EUROPEA RAPPRESENTA PER IL CONSUMATORE UN “SIGILLO DI GARANZIA” DI QUALITÀ |
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I festeggiamenti del Natale e del Capodanno sono pressoché alle porte, ed in vista della celeberrima corsa all’acquisto dei prodotti alimentari tipici di questa festività, gli scaffali dei supermercati e degli esercizi commerciali si stanno arricchendo di ogni tipo di leccornia. Nella spesa del cenone di certo non mancherà il Cotechino Modena e lo Zampone Modena tutelato dall’Indicazione Geografica Protetta (Igp). Attenti alle etichette, se è tutelato dall’Indicazione Geografica protetta, nella confezione deve essere presente il tassello con il logo del consorzio e quello del bollino europeo dell’Igp prestigioso riconoscimento che dà l’Unione Europea solo ai prodotti tradizionali e di qualità e rappresenta sicuramente per il consumatore una sorta di “sigillo di garanzia”. Lo Zampone e il Cotechino Modena Igp, in particolare, garantiscono di essere prodotti all’interno del territorio tradizionale di produzione (che nel corso dei secoli, però, da Modena si è diffuso nelle province circostanti); di essere prodotti secondo l’originale e tradizionale ricetta (quei determinati ingredienti, in quelle determinate proporzioni, con quelle spezie, ecc. ); di rispettare precise caratteristiche qualitative (a livello di ingredienti, ma anche di sapore, colore e, addirittura, di contenuto minimo di proteine e massimo di grassi); di essere costantemente controllati da un organismo autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. “Ogni anno i falsi Zampone e Cotechini sono in agguato. L’unica arma del consumatore è quello di leggere l’etichetta e controllare il tassello sulla confezione del prodotto che – ha dichiarato Paolo Ferrari, Presidente del Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena deve contenere il logo del Consorzio di Tutela e quello dell’Igp. Solo acquistando prodotti contrassegnati dal “marchio” Igp il consumatore potrà assicurarsi di effettuare un acquisto sicuro e di qualità. ” . |
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CORSO DI ARTE CULINARIA NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE |
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Il Corso di Arte Culinaria, promosso dall´Associazione di Volontariato "La San Nicola", ha lo scopo di far conoscere e valorizzare le più tradizionali ricette gastronomiche del nostro territorio e sarà condotto, a partire dal 14 gennaio 2008 presso le sedi dell´Istituto Comp. G. Guinizelli, da noti chef, sommelier e sfogline. Le esercitazioni pratiche termineranno con una prova finale e il rilascio di un diploma di partecipazione. Slow Food, Consorzio Modena a Tavola, Consorzio Parmigiano-reggiano, Consorzio del Prosciutto di Modena, Marchio storico dei Lambruschi Modenesi, hanno aderito all´iniziativa. Programma - Il Tortellino Tradizionale di Castelfranco Emilia. La Sfoglia col mattarello tra Storia e Leggenda. - Tagliatelle, Taglioline, Quadrucci, Maltagliati, Lasagne e Tortelloni. - Il bollito e le salse che lo esaltano. - I Vini del territorio e loro abbinamenti. - Esercitazioni pratiche affiancate da sfogline, chef e sommelier. Dove: Castelfranco Emilia - Istituto Comp. G. Guinizelli. Tel. 059 926517 - 059 921576 Fax 059 920927 E mail: info@guinizelli. It Data: A partire dal 14 gennaio 2008. Durata: 6 incontri di 3 ore ciascuno. Orario: Lunedì e Giovedì dalle 20 alle 23. Il ricavato dell´iscrizione va totalmente devoluto all´Istituto Comp. G. Guinizelli, le spese verranno sostenute dall´Associazione di volontariato La San Nicola. . |
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SI SCRIVONO A FIRENZE LE NORME EUROPEE PER GLI ANIMALI D´ALLEVAMENTO |
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25 addetti, 18 milioni di fatturato. Ecco come investire in ricerca (3%) premia Silo srl Firenze - E´ fiorentina l´unica società industriale ammessa a partecipare al progetto della Comunità Europea ´Sicurezza dei grassi per mangimi´ , teso a stabilire i nuovi standard normativi L´ultimo meeting del progetto comunitario si è concluso la settimana scorsa proprio nello stabilimento di Silo, a San Bartolo a Cintoia . Il progetto comprende anche le università di Barcellona, Valencia, Bordeaux, Uppsala e Bologna oltre che la Stazione sperimentale per grassi e oli di Milano. All´interno del progetto Silo svolge un ruolo di consulenza tecnica, fondamentale nell´analisi dei processi industriali e nell´individuazione dei punti critici, con l´obiettivo di ottimizzare la qualità e la sicurezza dei cibi per gli animali destinati all´alimentazione umana. L´azienda fiorentina vanta una ventennale esperienza nella produzione di additivi per i mangimi, ed è impegnata nella ricerca e messa a punto di sostanze alternative ai derivati dei grassi animali già dal 1998, ben prima che l´emergenza ´mucca pazza´ provocasse allarme e crisi nel settore zootecnico. La scelta di investire cospicuamente nella ricerca ha condotto Silo a risultati di eccellenza nel campo della produzione di oli vegetali destinati all´alimentazione animale. Baby Oil è il nome del nuovo prodotto di punta per l´azienda, quello che può trovare una crescente fetta di mercato a seguito dei regolamenti comunitari che limitano fortemente l´uso di grassi di origine animale. Stesso discorso vale per l´ultimo nato, il C4, coperto da brevetto, che sostituisce egregiamente i tradizionali e pericolosi antibiotici promotori della crescita vietati dal 1° gennaio 2006 . Silo è infine una delle sole 18 aziende italiane a vantare la certificazione Gmp riservata alle aziende alimentari, strumento necessario per crescere sui mercati internazionali. Per la nutrizione degli animali da allevamento all´interno dell´Unione. Per Silo srl, una delle punte d´eccellenza dell´innovazione toscana, è l´ultimo buon risultato dopo anni di ricerca applicata nel settore della chimica, un successo che arriva grazie ad ingenti investimenti in sviluppo e ricerca: 500. 000 euro l´anno pari al 38% del totale degli investimenti e al 3% del fatturato (media italiana 1%, media Ue 1,7%). 18 milioni di fatturato per 25 addetti Attiva nei settori di attività della chimica, degli additivi per mangimi, dei biocarburanti, Silo srl impiega stabilmente 25 addetti, mentre altre 25 persone collaborano ai singoli progetti. Il fatturato annuo dell´azienda è di circa 18 milioni di euro (+12% nei primi 9 mesi del 2007). E´ certificata Gmp, Iso 9001/2000 e con il marchio di qualità Dnv. Lo stabilimento fiorentino di Silo srl è situato su un´area di 30. 000 mq in via San Bartolo a Cintoia 104. L´indirizzo internet è http://www. Silosrl. Com I prodotti d´eccellenza frutto dell´azione di ricerca Baby Oil e Mdt: l´alto investimento in ricerca ha permesso a Silo di ottenere risultati di eccellenza nel campo della produzione di oli vegetali destinati all´alimentazione animale. Si tratta di prodotti di punta per l´azienda, che possono trovare una crescente fetta di mercato a seguito dei regolamenti comunitari che limitano fortemente l´uso di grassi di origine animale. C4: l´ultimo nato, a base di acido butirrico, coperto da brevetto, sostituisce i tradizionali antibiotici growth-promoter, vietati dal 1° gennaio 2006. Bioil: biocarburante che deriva da un processo produttivo originale che è in grado di trasformare un rifiuto speciale quale l´olio esausto di friggitoria in fonte energetica, in piena aderenza alle direttive europee in materia di fonti rinnovabili. . |
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BASILICATA: CONVEGNO SULL´ALIMENTAZIONE A SAN FELE |
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Sabato 22 Dicembre, alle ore 11. 00, nell’Auditorium della Chiesa dell’Annunziata di S. Fele, organizzato dal Comune di quella cittadina in collaborazione con l’ Asl n. 1 di Venosa, si terrà il seminario sul tema: “Alimentazione – prevenzione epromozione della salute”. L’argomento verrà analizzato e discusso, in un’ ottica multidisciplinare, da esperti e studiosi di vari settori. Partecipano ai lavori del seminario le famiglie, le Scuole coinvolte nel programma di promozione della salute tramite incontri informativi con operatori esperti in nutrizione e promozione allattamento al seno. Prevista anche una dimostrazione dell’arnia, nel corso della quale verrà evidenziata la varietà dei mieli lucani unitamente alla Carta dei mieli. L’iniziativa di informazione e sensibilizzazione rientra nell’ambito delle manifestazioni in calendario per il Presepe Vivente, organizzato per i giorni 22 e 23 Dicembre nel centro storico di S. Fele. All’interno di tali manifestazioni e nel borgo che ospita il presepe, la rete dei Consultori familiari dell Asl 1 di Venosa allestisce lo Stand “ Gocce di vita”, che costituisce un angolo di storia sul tema dell’allattamento materno inserito nel contesto della rappresentazione biblica della nascita del Messia e della rappresentazione della Sacra Famiglia. In particolare, è prevista una mostra fotografica che fornisce immagini sull’allattamento nell’arte sacra, nella pittura, nella scultura, in letteratura e nei vari popoli; prevista anche la proiezione di vari filmati e la distribuzione di materiale informativo per la promozione dell’allattamento al seno. . |
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VINO – ZAIA: FINANZIAMO COMPLETAMENTO ZONAZIONE DOC COLLI EUGANEI |
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“La Regione ha deciso di contribuire finanziariamente al completamento della zonazione della Denominazione d’Origine Controllata dei vini “Colli Euganei”. Lo ha annunciato il 19 dicembre il vicepresidente della Giunta Veneta Luca Zaia, spiegando che “quello della zonazione della Doc Colli Euganei è un progetto, la cui prima parte è stata avviata ancora nel 1999 – 2001, finalizzato ad accrescere ulteriormente la qualità e la vocazionalità dei vini di questa zona a Denominazione e a consolidare lo sforzo di valorizzazione e tipicizzazione delle produzioni vinicole”. “Il completamento della zonazione, che verrà attuata dal Consorzio di Tutela in raccordo operativo con Veneto Agricoltura, punta ad evidenziare i “terroir” con particolare attitudine alla migliore produzione di alcune tipologie di vitigni che meglio si adattano a quel particolare ambiente e in grado di ottimizzare i risultati dal punto di vista viti – enologico. Verificare l’interazione tra genotipo del singolo vitigno e ambiente permette infatti di produrre uve con caratteristiche qualitative superiori che, vinificate con tecniche studiate appositamente, possono dare vini tipici di altissima qualità, forte espressione delle peculiarità ambientali del territorio”. Verranno quindi svolte ulteriori indagini di tipo climatico, pedologico, viticolo ed enologico, allo scopo di individuare le aree maggiormente vocate rispetto ai modelli viticoli ed enologici considerati. Saranno inoltre definiti gli schemi di ottimale coltivazione e vinificazione per ogni ambito e modello individuato, mentre i risultati della zonazione saranno divulgati sia agli operatori sia ai consumatori, in funzione della valorizzazione delle aree viticole e del territorio, anche attraverso il collegamento con gli itinerari eno – gastronomici e storico – culturali proposti della “Strada del vino dei Colli Euganei”. “Con questo intervento – ha aggiunto Zaia – si avvia a completamento l’attività di zonazione di tutte le aree viticole a Denominazione d’Origine del Veneto, iniziata tramite i consorzi di tutela con il sostegno della Regione e con la collaborazione di Veneto agricoltura. L’iniziativa dei Colli Euganei si inserisce infatti in un più ampio programma regionale che ha interessato anche le seguenti denominazioni: Bardolino, Breganze, Conegliano – Valdobbiadene, Lessini, Lison – Pramaggiore, Valpolicella, Valdadige –Terra dei Forti, Bianco di Custoza, Piave e Montello e Colli Asolani. Il completamento della zonazione rappresenta – ha concluso Zaia – un importante elemento nella strategia complessiva di qualificazione delle produzioni vitivinicole del Veneto, capace anche di fare da supporto a specifiche azioni di marketing delle imprese che, attraverso una conoscenza più approfondita del territorio, degli ecosistemi e degli equilibri climatici ed organolettici dei diversi vitigni, sono in grado di valorizzare il prodotto in maniera ottimale”. . |
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DURNWALDER SULLA RIFORMA DEL MERCATO DEL VINO: LUCI ED OMBRE |
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Bolzano - Dopo quasi due anni dalla prima proposta, la Commissione Ue ha varato il 19 dicembre la riforma del mercato del vino. Per il presidente della Provincia Luis Durnwalder, che è anche presidente dell´Arev, la riforma presenta luci e ombre: da un lato sono passate diverse richieste, dall´altro viene ammessa l´etichettatura del vino da tavola. Il Consiglio dei ministri dell´agricoltura dell´Ue ha approvato a Bruxelles, al termine della terza giornata di negoziati, la riforma del mercato del vino in Europa, cercando un compromesso tra le parti. Le divergenze erano apparse chiare anche nell´Assemblea delle Regioni europee vinicole (Arev), guidata dal presidente della Provincia Luis Durnwalder. "Siamo riusciti comunque a trovare una posizione unitaria attorno ai cardini della riforma", commenta Durnwalder. In tal modo è stato possibile trattare concretamente con la Commissione Ue e con i ministri per far confluire nel documento finale alcuni passaggi ritenuti essenziali dalle Regioni. Così, ad esempio, in vari ambiti sono previste misure che attenuano il passaggio dall´attuale al nuovo sistema del mercato vinicolo. Gli interventi nel settore marketing sono stati gradualmente limitati come pure gli incentivi per l´impiego di concentrato di mosto d´uva. Durnwalder giudica positiva l´introduzione dei nuovi programmi regionali, "che consentiranno alle Regioni di adeguare la politica vitivinicola alle specifiche esigenze". Un punto negativo viene invece registrato nella possibilità di indicazione di annata e di varietà sull´etichetta del vino da tavola: "È una misura che va contro gli sforzi verso la qualità del prodotto intrapresi da anni nel settore in Alto Adige, e per noi rappresenta sicuramente uno svantaggio", conferma Durnwalder. Malgrado luci ed ombre il Presidente si dice convinto che "in molti punti siano state trovate soluzioni ragionevoli. Sono fiducioso nella capacità di adeguamento delle nostre aziende". . |
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