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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Dicembre 2007
ANTITRUST: LA COMMISSIONE EUROPEA VIETA LA COMMISSIONE INTERBANCARIA MULTILATERALE INTRA-SEE DI MASTERCARD  
 
 Bruxelles, 20 dicembre 2007 - La Commissione europea ha deciso che la commissione interbancaria multilaterale (o "Mif", "multilateral interchange fee") applicata da Mastercard ai pagamenti transfrontalieri con le carte di debito e di credito al consumo di Mastercard e Maestro nello Spazio economico europeo (See) viola le norme del trattato Ce relative alle pratiche commerciali restrittive (articolo 81). La Commissione ha concluso che la Mif imposta da Mastercard su ogni pagamento presso gli esercizi al dettaglio quando viene effettuato il pagamento, aumenta i costi di accettazione delle carte da parte dei dettaglianti senza produrre efficienze comprovate. Mastercard ha sei mesi per adempiere all´ordine della Commissione europea di sopprimere la Mif. In caso contrario, la Commissione può imporre a Mastercard il pagamento di un´ammenda giornaliera pari al 3,5% del suo fatturato globale quotidiano dell´esercizio precedente. Le commissioni interbancarie multilaterali non sono illegali in quanto tali. In un sistema aperto di carte di pagamento come quello di Mastercard, tuttavia, una Mif è compatibile con le regole Ue di concorrenza soltanto se contribuisce al progresso tecnico ed economico e va a vantaggio dei consumatori. Nell´unione europea vengono effettuati ogni anno oltre 23 miliardi di pagamenti con carta, per un valore superiore ai 1 350 miliardi di euro. La commissaria responsabile per la concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato: "Gli accordi relativi a commissioni interbancarie multilaterali come quella di Mastercard aumentano i costi di accettazione delle carte da parte dei dettaglianti. Il conto alla fine lo pagano i consumatori, in quanto corrono il rischio di pagare due volte: una volta con le commissioni annuali addebitate loro dalle banche ed una seconda volta attraverso prezzi al dettaglio gonfiati che vengono richiesti non soltanto agli utilizzatori di carte ma anche ai clienti che pagano in contanti. La Commissione europea accetterà queste commissioni soltanto quando stimoleranno chiaramente l´innovazione a vantaggio di tutti gli utenti. " La commissione interbancaria multilaterale (Mif) Il modello commerciale di Mastercard comprende un meccanismo che determina un prezzo minimo che i commercianti devono pagare per accettare le carte di pagamento dell´organizzazione. Questo meccanismo si basa su una rete complessa di commissioni convenute tra le banche a livello multilaterale che l´industria denomina "commissioni interbancarie". La decisione odierna riguarda la commissione interbancaria multilaterale standard intra-See di Mastercard. La Mif di Mastercard è una spesa che viene addebitata su ogni pagamento effettuato presso un esercizio commerciale. Tale spesa va dallo 0,4% del valore della transazione, maggiorato di 0,05 euro, all´1,05%, maggiorato di 0,05 euro, per i pagamenti effettuati con le carte di debito Maestro, e dallo 0,80% all´1,20% per le transazioni effettuati con le carte di credito al consumo Mastercard. La commissione viene trattenuta dalla banca del cliente (la "banca emittente") e addebitata alla banca del commerciante (la "banca acquirente"), che poi tiene conto di questo elemento di costo per fissare i propri prezzi per i commercianti. La Mif di Mastercard si applica praticamente a tutti i pagamenti transfrontalieri mediante carta nel See e ai pagamenti nazionali mediante carta in Belgio, Irlanda, Italia, Repubblica Ceca, Lettonia, Lussemburgo, Malta e Grecia. Circa il 45% di tutte le carte di pagamento nel See hanno il logo Mastercard o Maestro; le carte Mastercard sono accettate da circa l´85% degli esercizi commerciali che accettano carte di debito nel See. La Commissione ha vietato la Mif di Mastercard in quanto aumenta la base sulla quale le banche acquirenti calcolano i prezzi addebitati ai commercianti per l’accettazione delle carte di pagamento, in quanto la Mif rappresenta una gran parte del prezzo finale pagato dalle imprese per accettare le carte di pagamento di Mastercard. Questa restrizione della concorrenza a livello dei prezzi è deleteria sia per le imprese che per i loro clienti. Mastercard ha presentato la sua Mif come uno strumento per "massimizzare la produzione del sistema". Tuttavia, nei quattro anni di indagine Mastercard non è riuscita presentare le prove empiriche richieste per dimostrare effetti positivi per l´innovazione e l´efficienza che permetterebbero di trasferire una parte equa dei vantaggi derivanti dalla Mif ai consumatori. La Commissione ha dunque concluso che la Mif di Mastercard non determina efficienze oggettive che potrebbero controbilanciare gli effetti negativi sulla concorrenza dei prezzi tra le banche che fanno parte del suo sistema. L´indagine L´indagine della Commissione si è basata inizialmente su una serie di notifiche che il predecessore giuridico di Mastercard (Europay International S. A. ) ha presentato tra maggio 1992 e luglio 1995, nonché su una denuncia presentata da Eurocommerce nel maggio 1997. Dopo due comunicazioni degli addebiti (vedi Memo/06/260) e un´audizione svoltasi nel novembre 2006, la Commissione ha ulteriormente verificato le argomentazioni sostenute da Mastercard attraverso un´indagine complementare. Prassi seguita in casi precedenti Nel 2002 la Commissione ha esentato un sistema simile proposto da Visa (vedi Ip/02/1138) dopo che l´impresa si era impegnata ad una riforma sostanziale della propria Mif. In particolare, Visa ha proposto di ridurre progressivamente il livello della sua commissione, passando da una media dell´1,1% allo 0,7% entro la fine del 2007 e di fissare un livello massimo dei costi per alcuni servizi specifici. Visa ha inoltre migliorato la trasparenza delle commissioni ed ha consentito alle banche di rivelare informazioni sulla Mif alle imprese. L´esenzione scade tuttavia il 31 dicembre 2007; a partire da quel momento Visa avrà la responsabilità di verificare che il suo sistema rispetti appieno le norme Ue sulla concorrenza. L´area unica dei pagamenti in euro (Aupe) La decisione relativa alla Mif di Mastercard segue l´indagine settoriale della Commissione sulle attività bancarie al dettaglio nel 2005 e nel 2006 (vedi Ip/07/114 e Memo/07/40) che ha constatato che gli accordi in materia di commissioni interbancarie potrebbero ostacolare un´industria delle carte di pagamento efficiente sotto il profilo dei costi e la creazione di un´area unica dei pagamenti in euro (Aupe). L´indagine ha accertato che in cinque paesi See (Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Finlandia e Lussemburgo) il sistema delle carte del pagamento funziona senza applicare alcuna Mif. La decisione relativa a Mastercard sosterrà la creazione di un´Aupe incoraggiando una maggiore concorrenza sul mercato delle carte ed impedendo un aumento artificiale delle commissioni commerciali dovuto ad un meccanismo illegale relativo ai prezzi quale la Mif di Mastercard. .  
   
   
PA: OPERATIVO “SPC”, LA PIÙ GRANDE RETE TELEMATICA PUBBLICA IN EUROPA INTEGRAZIONE TRA OLTRE UN MILIONE DI TELEFONI E OLTRE 550 MILA COMPUTER DELLA PA PROGETTATO E REALIZZATO DAL CNIPA CON I PRINCIPALI OPERATORI NAZIONALI PIÙ CHE DIMEZZATA LA SPESA ANNUALE, MA AUMENTATE NOTEVOLMENTE CAPACITÀ, SICUREZZA ED EFFICIENZA DELLA RETE  
 
 Roma, 20 dicembre 2007 – Il Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione (Spc), una delle più grandi infrastrutture telematiche pubbliche nel mondo e la maggiore in Europa, che permette qualsiasi tipo di comunicazione - dati, fonia ed immagini - tra le Pubbliche amministrazioni centrali, è diventato operativo nei tempi previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale. Lo hanno reso noto il prof. Luigi Nicolais, ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pa, e il prof. Fabio Pistella, presidente del Cnipa, l’organismo che ha elaborato e realizzato il progetto in collaborazione con i principali operatori nazionali sia di telecomunicazioni che di informatica. «La reingegnerizzazione dei processi nella Pubblica Amministrazione dispone oggi dell’infrastruttura nazionale, il Sistema Pubblico di Connettività e di Cooperazione applicativa, in grado di supportarne l’attuazione e consentire lo scambio di comunicazioni, dati e servizi in modalità telematica, dalla connessione in rete ai servizi evoluti della Pa», ha detto il ministro Nicolais, ricordando che «l’infrastruttura opera secondo modelli organizzativi e tecnologici condivisi che favoriscono l’interoperabilità delle Amministrazioni centrali e locali. L’integrazione del patrimonio di dati e processi sarà l’elemento di innovazione percepibile dal cittadino e dal mondo produttivo». Contestualmente è diventata attiva anche l’estensione all’estero dell’Spc, la Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione italiana (Ripa) che, con le stesse modalità di efficienza, protezione e sicurezza, collega 450 sedi della Pa presenti in oltre 120 paesi stranieri. Lo scambio di dati e comunicazioni consente già ad ambasciate e consolati anche il rilascio del passaporto elettronico. Con la sua nascita Spc si accinge a sostituire la Rupa-rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (attiva dal 1999) utilizzando 16. 000 collegamenti ad alta velocità necessari per connettere 58 domini delle amministrazioni centrali e oltre 200 amministrazioni territoriali. «La realizzazione di questo complesso sistema digitale non ha comportato oneri per investimenti da parte dello Stato ma, anzi, da un lato determina il conseguimento di notevoli risparmi e, dall’altro, l’acquisizione di una capacità cooperativa senza precedenti tra Amministrazioni», ha precisato il ministro Nicolais, rilevando che «la spesa annuale della Pubblica Amministrazione centrale per la propria interconnessione dati (svoltasi sinora mediante la Rupa) si è così più che dimezzata, passando da 130 milioni di € del 2005, anno d’avvio del progetto, a 54 milioni di € attuali, ma con prestazioni incrementate». La capacità di trasporto (banda aggregata) è infatti passata da 29,3 Gigabit/sec a 70 Gigabit/sec. Le Amministrazioni hanno acquisito risorse economiche per i servizi di sicurezza, per l’inserimento anche del Voip (il cui utilizzo è disposto dalla Legge Finanziaria 2008) e delle telecomunicazioni wireless presenti nelle offerte di servizi Spc. «Il decollo di questa infrastruttura di sistema dimostra che non ci sono più né ostacoli né alibi all’innovazione», ha detto la sen. Beatrice Magnolfi, sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica. «Con queste due infrastrutture l’Italia si pone all’avanguardia nel mondo e la sua Pubblica amministrazione dispone di requisiti tecnologici e funzionali paragonabili, se non superiori, ai più competitivi settori privati», ha spiegato il prof. Fabio Pistella sottolineando che «entrambe le reti, che costituiscono un unico sistema logico, si basano sull’uso del protocollo Internet e sono progettate per trasportare qualsiasi tipo di comunicazione: dati, fonia ed immagini. L’innovazione tecnica, amministrativa e gestionale dell’Spc», ha proseguito, «ha il suo apice nella realizzazione della rete nazionale da parte dei quattro principali operatori presenti in Italia - Fastweb e Eds, Bt-italia, Wind e Telecom Italia - i quali per la prima volta adottano la stessa tipologia di servizi e addirittura i medesimi listini economici, cooperando fra loro nell’ambito della società consortile Qxn, costituita per rendere compatibili le reti di telecomunicazioni dei quattro operatori in tutte le tipologie dei servizi erogati. In sostanza con Spc», ha aggiunto il presidente del Cnipa, «si è dimostrato che le aziende, pur in una logica di forte competizione sul mercato, possono collaborare in modo costruttivo con servizi che vanno a beneficio dello Stato e, quindi, del Sistema Paese». «Varato il sistema nazionale, ora comincia la seconda fase che comporta la trasformazione dell’Spc in una “rete federale” per la sua estensione compatibile con le reti di telecomunicazioni delle amministrazioni delle Regioni, Province, i Comuni, Comunità Montane e gli altri enti locali, mettendo in contatto tutte le amministrazioni pubbliche del Paese e permettendo, pertanto, di realizzare una completa cooperazione applicativa nello scambio di dati, di cui a beneficiarne saranno soprattutto cittadini ed imprese», ha ricordato la sen. Magnolfi. Alla realizzazione di Spc hanno partecipato con il Cnipa anche parecchi operatori che hanno dato il loro apporto tecnologico e di esperienza. Ad esempio, si è realizzata la collaborazione da parte dei più importanti punti di scambio del traffico Internet in Italia, il Mix di Milano ed il Namex di Roma, che ospitano nelle proprie sedi gli snodi del traffico Spc fra gli operatori e che rendono semplice lo scambio dei dati fra la Pubblica Amministrazione ed Internet. È stato inoltre realizzato un Centro di supervisione, gestito dall’Ibm, a garanzia superpartes della qualità dei servizi forniti e per il coordinamento dei sistemi di sicurezza. Nasce, infatti, per la prima volta al mondo, una di community estesa della sicurezza Ict della Pubblica Amministrazione. Ogni amministrazione ha costituito, infatti, al proprio interno un’unità locale di sicurezza che interviene nelle fasi di prevenzione e gestione degli incidenti. È questo il primo caso di un sistema pubblico che, sin dal suo avvio, dà priorità assoluta alla sicurezza informatica per tutelare cittadini ed imprese con strumenti specifici ed un’organizzazione dedicata. A regime si realizza, inoltre, il primo sistema di governo nazionale che realmente integra dati e fonia sulle reti di telecomunicazione con notevoli risparmi e con i vantaggi di un’integrazione dei servizi: oltre 1 milione di telefoni e più di 550 mila personal computer dell’Amministrazione centrale che useranno le stesse infrastrutture ottimizzate. - .  
   
   
A PORDENONE INSTALLATE LE PRIME ANTENNE PER INTERNET GRATUITO DEL PROGETTO “WIRELESS NAONIS”  
 
Pordenone, 20 dicembre 2007 - Questa mattina in Corso Vittorio Emanuele sono state installate le prime antenne per la connessione Wi-fi avviata dal Comune di Pordenone, fra i primi in Italia a dotare la città di infrastrutture telematiche (Hot Spot e Hiperlan) per consentire ai cittadini di collegarsi gratuitamente in modalità wireless ad internet. In assoluto le prime antenne sono state collocate sulla torre destra del Municipio dove ora campeggiano e che, per la loro dimensione e conformazione, non alterano lo storico palazzo dal punto di vista architettonico. I tecnici inoltre stanno provvedendo a installarne altre in corso Vittorio Emanuele Ii, una all’altezza del numero civico 37 e altre due lungo altri punti della Contrada Maggiore. Questo primo intervento si concluderà con la collocazione di un’ulteriore antenna su Palazzo Badini, in Piazzetta Cavour. Domani venerdì 21 dicembre in mattinata tecnici esterni di Insiel e Mercurio - le società partner del progetto - assieme ai funzionari comunali testeranno materialmente che la connessione funzioni. Per la navigazione con il proprio computer fisso sarà necessario inserire una scheda wireless (i portatili invece sono generalmente già predisposti). Ci si dovrà inoltre dotare di un lettore smart-card da richiedere alla Regione o da acquistare e per accedere al servizio dovrà essere utilizzata la Carta regionale dei servizi (tessera sanitaria regonale). Per avere tutte le informazioni su questo nuovo servizio, si può consultare il sito del Comune alla pagina www. Comune. Pordenone. It/wirelessnaonis. .  
   
   
BANDA LARGA, 2 MILIONI DI EURO PER LA PROVINCIA DI LUCCA INTERNET FIRMATO STAMANI IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE, PROVINCIA E COMUNITÀ MONTANE  
 
Firenze, 20 dicembre 2007 - Presto sarà possibile collegarsi a Internet velocemente anche nelle zone rurali e montane dell’entroterra lucchese. Posta elettronica, navigazione, streaming audio/video, videoconferenze, saranno servizi accessibili rapidamente, come già avviene nelle grandi città. Potranno usufruirne le migliaia di abitanti delle aree più periferiche della provincia di Lucca che finora sono stati penalizzati a causa della carenza di collegamenti telematici. Per le aziende poi, sarà un´occasione di sviluppo e di crescita. Tutto questo è previsto dal protocollo d’intesa firmato stamani al Palazzo Ducale di Lucca dalla Regione Toscana, la Provincia di Lucca e le Comunità montane lucchesi ,grazie al quale in quelle zone arriverà la rete a banda larga. Hanno firmato il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, il presidente del! la Provincia di Lucca Stefano Baccelli, Maurizio Verona presid! ente del la Comunità montana Alta Versilia, Luca Pedreschi, assessore della Comunità montana della Garfagnana, Marco Bonini presidente della Comunità montana della Mediavalle e Mariano Puccinelli, assessore della Comunità montana dell’area lucchese. “Questa firma è un fatto sostanziale e concreto – ha spiegato Federico Gelli – la Provincia di Lucca ha raggiunto un obiettivo di grande qualità. Con l’estensione della banda larga in tutto il territorio vengono garantiti sviluppo ed equità. Il sistema economico della provincia non poteva non essere protagonista dei grandi processi informatici. Questo protocollo rientra appieno nel programma di sviluppo della Regione Toscana”. Per estendere il servizio di Internet veloce e contrastare il divario digitale di questi territori, la Regione Toscana ha investito 1 milione e 400mila euro. A questi si sono aggiunti 450mila della Provincia di Lucc! a e 250mila della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Un sostegno fondamentale, consentito dall´Unione europea, e reso necessario dal fatto che gli operatori privati del settore non avrebbero potuto sostenere con le sole loro forze l´investimento necessario ad attivare la nuova tecnologia. Il protocollo d’intesa riguarda anche un progetto per le aree distrettuali, come previsto dal Piano Locale di Sviluppo, già ammesso ai finanziamenti da parte della Regione con una compartecipazione di risorse messe a disposizione dall’amministrazione provinciale e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Si tratterà di realizzare una rete di connettività di ultimissima generazione che permetterà alle aziende dei distretti di usufruire di servizi molto avanzati come la videofonia, la videosorveglianza, il controllo remoto, le operazioni sulla realtà virtuale. “Grazie a questo protocollo - spiega il presidente della P! rovincia Stefano Baccelli – si pone fine al cosiddetto d! igital d ivide, quella sorta di “emarginazione informatica” che aveva impedito di usufruire velocemente dei servizi offerti dalla rete. Avere a disposizione una connessione a banda larga, oggi, è un diritto, oltre che una necessità: permette a residenti e imprese di disporre di tariffe e servizi in linea con gli standard europei. Con questo intervento diamo una risposta concreta alle esigenze dei cittadini”. Nello specifico, saranno oltre 18 mila gli abitanti della Garfagnana che usufruiranno del cablaggio. In Alta Versilia, invece, circa 2000 i nuovi potenziali fruitori della tecnologia; oltre 17 mila nell´area di Lucca, quasi 6 mila in Mediavalle e oltre 12. 500 nelle altre aree non comprese dalle Comunità montane. .  
   
   
IL TAR DEL LAZIO ACCOGLIE IL RICORSO DI ALMAVIVA LA GARA PER I SERVIZI IT DELLE FERROVIE È STATA ANNULLATA TRIPI: “UNA DECISIONE GIUSTA A SALVAGUARDIA DELL’OCCUPAZIONE E DELL’ECONOMICITÀ  
 
Roma, 20 dicembre 2007 - Commentando la decisione del Tar del Lazio che ha annullato la gara per i Servizi Informatici delle Ferrovie dello Stato, il Presidente di Almaviva, Alberto Tripi, ha detto:”Siamo ovviamente soddisfatti che il Tar del Lazio, accogliendo il nostro ricorso e rigettando le pretestuose eccezioni mosse da Sirti, abbia annullato gli esiti della gara bandita da Fs per l’appalto dei servizi It del Gruppo. Oltre ai gravi vizi procedurali che hanno causato l’annullamento della gara, vale la pena di ricordare che l’offerta economica di Almaviva è di 135 milioni di Euro inferiore a quella presentata da Sirti. Inoltre, come accertato da un autorevole team di esperti (composto dai professori Livio Zoffoli, Guido Rey e Roberto Benzi) l’offerta tecnica è risultata lacunosa ed insoddisfacente sotto vari profili, e comunque non migliore di quella di Almaviva. L’esito del giudizio da noi promosso – conclude Tripi – consentirà a Ferrovie dello Stato di acquistare i Servizi It dei quali ha bisogno a prezzi effettivamente di mercato, con grande risparmio rispetto ai contenuti dell’offerta Sirti, e ci permetterà di contribuire alla salvaguardia dei livelli occupazionali della controllata Tsf”. .  
   
   
INTERNET ‘.IT’ COMPIE VENT’ANNI FU IL CNR A DEPOSITARE IL PRIMO DOMINIO NAZIONALE E A FAR NASCERE LA RETE ITALIANA, LA QUARTA IN EUROPA. ED È ANCORA L’IIT-CNR A REGISTRARE I DOMINI NEL NOSTRO PAESE, CHE NEL FRATTEMPO SONO DIVENTATI UN MILIONE E MEZZO, SESTI AL MONDO PER DIFFUSIONE, E CRESCONO DI 20 MILA AL MESE.  
 
Roma, 20 dicembre 2007 - 23 dicembre 1987: nasce “cnr. It”, il primo nome a dominio italiano. Dicembre 2007: l’Internet made in Italy compie vent’anni, consolidandosi al sesto posto nel mondo tra i registri nazionali (“. De” per la Germania, “. Uk” per l’Inghilterra, “. Fr” per la Francia, etc. ) per numero di domini attivi. A due decenni esatti di distanza dalle prime, pionieristiche ricerche sul sistema dei nomi a dominio, l’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Iit-cnr) – che assolve fin dalle origini al ruolo di Registro Internet . It – festeggia la nascita dell’‘anagrafe’ italiana della rete, raccogliendo le testimonianze dei ricercatori che hanno fatto la ‘storia’ della rete tricolore. Ricordi e aneddoti di personaggi lontani dai riflettori, ma che hanno fatto scoccare nel nostro Paese la scintilla di una delle più grandi rivoluzioni della storia recente, sono raccolti in un numero monografico di ‘Focus. It’, la newsletter edita dall’Iit. Il primo collegamento alla rete Internet – il 30 aprile del 1986: da Pisa agli Stati Uniti, passando per il satellite – fu frutto del lavoro dei ricercatori dell’allora neonato Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico (Cnuce). Alla stessa struttura, venti mesi dopo, le autorità americane che regolavano (e regolano ancora) la rete, assegnavano la gestione del Registro dei domini . It in virtù delle competenze tecniche e scientifiche maturate dai suoi esponenti, quarti in ordine di tempo in Europa ad adottare l’Internet protocol. Il servizio di registrazione (tecnicamente: Registro del ccTld . It) oggi è gestito dall’Iit-cnr di Pisa, erede del Cnuce. All’epoca non esisteva ancora il World Wide Web, l’Internet per eccellenza, identificato dalla sigla www. “Nessuno, tra i ricercatori che allora contribuirono a realizzare la prima infrastruttura di rete e ai quali mi onoro di appartenere, avrebbe mai creduto che quello strano modo di far parlare tra loro computer diversi, sparsi in ogni luogo nel mondo, un giorno avrebbe rappresentato uno dei principali mezzi di comunicazione. E non per gli scienziati, ma per la gente comune”, osserva l’ingegner Enrico Gregori, direttore dell’Iit-cnr e responsabile del Registro del ccTld . It. “Se oggi in Italia, e nel resto del mondo, parole come blog, email, Web e domini sono entrate a far parte della vita quotidiana lo si deve soprattutto a quella generazione di ricercatori che, negli anni ‘80, ha saputo guardare al futuro, costruendo mattone su mattone il medium più esplosivo dell’era moderna”. Oggi che Internet è quasi sempre indicato dalla www, i nomi a dominio attivi in Italia sono quasi un milione e 500mila e crescono al ritmo di circa 20mila al mese. Un’anagrafe vera e propria dei domini . It nati tra il dicembre 1987 e il 1993 non esiste: le registrazioni si contavano sulle dita di una mano, solo su richiesta di enti di ricerca e università, ed erano gestite informalmente. Il ‘boom’ è avvenuto tra il 1999 e il 2000, grazie all’esplosione della ‘new-economy’ e alla modifica delle norme del Registro del ccTld . It, che consentirono la registrazione dei domini anche ai soggetti senza partita Iva (cui però poteva essere assegnato solo un nome) e dando facoltà alle società di registrarne un numero illimitato. Dall’estate 2004, infine, ciascun cittadino maggiorenne appartenente a un Paese dell’Unione Europea può registrare un numero illimitato di domini . It. Ecco, di seguito, il dato sui domini attivi, cioè effettivamente esistenti e raggiungibili da ogni computer connesso alla rete, e il totale dei domini registrati che tiene conto del circa mezzo milione di cancellazioni intervenute nel corso degli anni. (Per il 2007 i dati sono aggiornati al 31 ottobre).
Anno Domini attivi Totale domini registrati
1994 150 153
1995 1. 420 1. 443
1996 5. 210 6. 653
1997 21. 210 21. 451
1998 45. 125 45. 762
1999 90. 500 92. 299
2000 409. 694 417. 566
2001 580. 442 619. 810
2002 711. 797 807. 405
2003 823. 892 994. 574
2004 946. 268 1. 197. 772
2005 1. 034. 224 1. 436. 740
2006 1. 144. 992 1. 695. 509
2007 1. 450. 271 1. 932. 280
Ma la storia dell’Internet ‘. It’ non si ferma. “Il Registro del ccTld . It si appresta a mettere in cantiere una nuova, piccola rivoluzione”, conclude l’ing. Gregori: “Il sistema di registrazione in tempo reale, ‘sincrono’, che buona parte degli operatori e gli utenti considerano oggi un volano irrinunciabile per la crescita ulteriore della nostra rete”. . .
 
   
   
SUPPLEMENTO ALL’OFFERTA IN OPZIONE DELLE AZIONI ORDINARIE DI I.NET S.P.A. AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2437-QUATER DEL CODICE CIVILE SETTIMO  
 
 Milanese, 20 dicembre 2007 - Premesso che 1. Il 10 settembre 2007, l’Assemblea Straordinaria degli azionisti di I. Net S. P. A. (“I. Net” o la “Società”) ha approvato il progetto di fusione per incorporazione (la “Fusione”) di I. Net in Bt Italia S. P. A. (“Bt Italia”) ai sensi degli articoli 2501 e seguenti del Codice Civile; 2. L’atto recante tale delibera (la “Delibera”) (atto del Notaio Dott. Francesco Guasti n. 32894 di rep. E 9658 progr. ) è stato debitamente iscritto presso il Registro delle Imprese di Milano il 24 settembre 2007 (la “Data di Iscrizione”). 3. L’approvazione della Delibera ha determinato l’insorgere, in capo agli Azionisti di I. Net che non hanno concorso alla deliberazione, del diritto di recesso ai sensi dell’art. 2437 e 2437 – quinquies del Codice Civile (il “Diritto di Recesso”), in considerazione del fatto che, come conseguenza del perfezionamento della Fusione, le azioni I. Net non saranno più quotate sul listino Mtax e sarà adottato lo statuto di Bt Italia. 4. Il valore di liquidazione delle azioni oggetto di recesso è pari ad Euro 52,75 per azione (il “Valore di Liquidazione”) ed è stato calcolato in conformità a quanto disposto dall’art. 2437-ter, terzo comma, del Codice Civile, facendo esclusivo riferimento alla media aritmetica (come calcolata da Borsa Italiana S. P. A. ) dei prezzi di chiusura rilevati sul Mtax nei sei mesi precedenti alla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale - occorsa il 26 luglio 2007 - dell’avviso di convocazione dell’Assemblea Straordinaria convocata per deliberare sulla Fusione. 5. Il Diritto di Recesso poteva essere esercitato a decorrere dalla Data di Iscrizione sino al 9 ottobre 2007 (il “Termine di Esercizio”) come da avviso pubblicato in data 25 settembre 2007 sul quotidiano Mf e sul sito internet di I. Net. 6. Con comunicato pubblicato in data 22 ottobre 2007 I. Net ha reso noto che, sulla base dei riscontri effettuati fino al 22 ottobre 2007 stesso, il Diritto di Recesso è stato legittimamente esercitato con riguardo a n. 587. 104 azioni pari al 14,3 2% del capitale sociale di I. Net e così per un controvalore complessivo a Euro 30. 969. 736,00. 7. L’efficacia dei Diritti di Recesso esercitati è sospensivamente condizionata all’efficacia della Fusione (la “Condizione di Efficacia del Diritto di Recesso”). 8. Ai sensi dell’art. 2437-quater, primo comma del Codice Civile, le azioni per le quali è esercitato il Diritto di Recesso (le “Azioni”) devono essere offerte in opzione ai soci titolari di azioni di I. Net diversi dai soci recedenti. 9. In data 23 ottobre 2007, la Società ha depositato presso il Registro delle Imprese di Milano l’offerta in opzione delle Azioni ai titolari di azioni ordinarie I. Net che non abbiano esercitato il Diritto di Recesso (l’”Offerta in Opzione”); dell’Offerta in Opzione è stato pubblicato avviso sul quotidiano M. F. In data 24 ottobre 2007. 10. Con avviso pubblicato sul quotidiano M. F. In data 11 dicembre 2007, il periodo di adesione concesso agli azionisti per esercitare il diritto di opzione è stato prorogato sino al 3 gennaio 2008 incluso. 11. Successivamente alla data del 23 ottobre 2007, la Società ha ricevuto dichiarazioni di recesso legittimamente inviate entro il Termine di Esercizio (ovvero le relative certificazioni) ai sensi di legge, per ulteriori complessive n. 5. 090 Azioni; Tutto ciò premesso, la sottoscritta I. Net informa che (i) il numero di azioni ordinarie di I. Net oggetto di recesso e dunque dell’Offerta in Opzione è incrementato da n. Azioni 587. 104 a n. 592. 194 Azioni, sulla base delle risultanze al 18 dicembre 2007; (ii) i soci non recedenti di I. Net possono esercitare il diritto di opzione e di prelazione nel medesimo rapporto di opzione precedentemente stabilito nell’Offerta in Opzione, che rimane invariato, e precisamente nel rapporto di n. 1 azione ordinaria I. Net ogni n. 5 (cinque) azioni ordinarie detenute. In conseguenza di quanto precede, agli azionisti non recedenti di I. Net, che alla data del presente Supplemento abbiano già esercitato il proprio diritto di opzione e/o prelazione ai sensi dell’art. 2437-quater c. C. E che ne facciano richiesta secondo quanto qui di seguito previsto, verranno assegnate azioni I. Net nel rapporto di opzione sopra indicato con riguardo all’Offerta in Opzione e secondo le modalità già comunicate per quanto riguarda la prelazione, tenendo conto delle ulteriori Azioni oggetto di recesso alla data del 18 dicembre 2007. Ai fini di quanto precede, I. Net mette a disposizione: (i) degli azionisti che, alla data del presente Supplemento, non abbiano ancora esercitato il diritto di opzione e/o prelazione, un modulo di adesione aggiornato al presente Supplemento; (ii) degli azionisti che, alla data del presente Supplemento, abbiano già esercitato il diritto di opzione e/o prelazione con riferimento alle Azioni oggetto di recesso alla data del 22 ottobre 2007 e intendano esercitare il diritto di prelazione anche in relazione alle ulteriori Azioni oggetto di recesso alla data del 18 dicembre 2007, un modulo di estensione dell’esercizio del loro diritto di prelazione a tali ulteriori Azioni. Entrambi i moduli sono scaricabili dal sito internet www. Inet. It, sezione investor relator. Si precisa che rimangono validi, senza bisogno di ulteriori formalità, i moduli di adesione già presentati dagli azionisti che abbiano esercitato il diritto di opzione e/o prelazione e che non intendano avvalersi del diritto di prelazione in relazione alle suddette ulteriori Azioni oggetto di recesso alla data del 18 dicembre 2007. Il presente Supplemento costituisce un supplemento all’Offerta in Opzione, integra le informazioni contenute nell’offerta in Opzione e costituisce parte integrale della stessa. Il presente Supplemento deve essere letto congiuntamente all’Offerta in Opzione; salvo over diversamente previsto, le definizioni utilizzate nel presente Supplemento hanno il medesimo significato ad esse attribuito nell’Offerta in Opzione. L’offerta in Opzione resta invariata per quanto non modificato dal presente Supplemento. . .  
   
   
TLC PAOLO LANDI, ADICONSUM: “AVEVAMO RAGIONE. FINALMENTE SI INTERVIENE CONTRO LE TRUFFE TELEFONICHE E L´INVASIONE INCONTROLLATA DELLA PRIVACY DEI CONSUMATORI”  
 
Roma, 20 dicembre 2007 - Adiconsum plaude all´intervento della Guardia di Finanza che, su segnalazione del Garante della Privacy, sta verificando il comportamento dei call-center di telefonia fissa e mobile in merito alle attivazioni di servizi non richiesti, invasione della privacy dei consumatori, con continue chiamate per cercare di strappare un sì a servizi non desiderati o per raccogliere informazioni anche aggirando il consenso dei consumatori, e senza verificare se chi risponde sia effettivamente il titolare dell´utenza. L´adiconsum plaude, ma si rammarica che l´Agcom non sia intervenuta, nonostante le associazioni abbiano più volte posto la questione e sollecitato una sua soluzione. Adiconsum ricorda come questi comportamenti truffaldini continuino, anche a causa dell’irrisorietà delle cifre in gioco: 60 sanzioni per un totale di soli 260. 000 euro. Adiconsum continuerà l´impegno affinché: l´entità delle multe venga elevata ad un livello tale da scoraggiare le aziende a proseguire in attività illecite; tutti i servizi a valore aggiunto, se non richiesti espressamente dal consumatore, siano chiusi; i tempi massimi della number portability, cioè per il trasferimento del proprio numero da un gestore telefonico all´altro, siano certi (adesso come adesso i tempi spesso si dilungano a tal punto che chi aderirà alle offerte natalizie corre il serio rischio di vederle attivate per Pasqua!). .  
   
   
DOCUMENTO DIGITALE PER SALVARE SEI MILIONI DI ALBERI 240 MILIARDI DI FOGLI CONSUMATI OGNI ANNO, EQUIVALENTI A 1,2 MILIONI DI TONNELLATE CARTACEE E ALL’EMISSIONE DI 4 MILIONI DI TONNELLATE DI CO2. UN IMPATTO SUPERIORE A QUELLO DEL COMPARTO COSTRUZIONI  
 
Roma, 20 dicembre 2007 - La dematerializzazione del documento comporta risparmi significativi nell’uso della carta e del tempo impiegato per la sua gestione. Ma quanta carta viene consumata negli uffici italiani e qual è il beneficio derivante dall’adozione del documento digitale, in termini economici e di tutela ambientale? Per rispondere a queste domande, l’Istituto di ricerca sull’impresa e lo sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Torino (Ceris-cnr) ha realizzato per Wave Group ed Infocert uno studio in cui vengono forniti per la prima volta dati quantitativi sul consumo del materiale cartaceo negli uffici e sul valore economico e ambientale della dematerializzazione. Nella ricerca si stima che il consumo di materiali cartacei negli uffici italiani sia pari a 1,2 milioni di tonnellate, con un consumo per addetto di 80 kg e per un totale di 240 miliardi di fogli ogni anno. Numeri notevoli, che sono però probabilmente inferiori a quelli reali: in assenza di dati ufficiali, le stime di Ceris-cnr sono infatti realizzate partendo soltanto dai bilanci ambientali di impresa, dalle dichiarazioni ambientali Emas (Eco-management and Audit Scheme, uno strumento volontario creato dalla Comunità Europea) e da altre fonti, come i dati sul consumo di carta per fotocopiatrici e stampanti, escludendo altre tipologie rilevanti ma non facilmente quantificabili. Lo studio Ceris-cnr, svolto in collaborazione con l’istituto danese Dtcw, specializzato in analisi del ‘ciclo di vita’ dei materiali, dal punto di vista dell’impatto ambientale di questi consumi, sottolinea come i 1,2 milioni di tonnellate di carta e i 240 miliardi di fogli equivalgano all’abbattimento di più di 20 milioni di alberi e all’emissione di oltre 4 milioni di tonnellate di Co2, valori che superano quelli dell’intero settore ‘costruzioni’ nel nostro Paese. L’adozione di una gestione documentale alternativa, basata sul sistematico utilizzo dei formati elettronici, porterebbe quindi a notevoli risparmi, in termini sia di ottimizzazione del lavoro, sia ambientali ed economici. Particolare attenzione merita il settore della Pubblica Amministrazione, nel quale le delibere del Cnipa sulla conservazione sostitutiva hanno aperto la strada e incentivato l’utilizzo del documento digitale. Secondo le stime del Ceris-cnr, il risparmio potenziale dall’adozione del documento digitale, nei soli settori soggetti a normativa, oscilla tra le 168. 000 e le 259. 000 tonnellate di materiali cartacei, equivalente al 13-21% del consumo totale di carta negli uffici italiani, in sostanza un obiettivo di ‘1 foglio su 5’ utilizzati, che appare del tutto realistico. Questi risparmi corrispondono a loro volta a oltre 6 milioni di alberi abbattuti e a 900. 000 tonnellate di Co2 emesse in meno, un valore equivalente all’impatto dell’intero sistema sanitario ed assistenziale in 5 mesi di funzionamento o di 550. 000 automobili con standard medi europei (per una percorrenza unitaria di 10. 000 km/anno). Oppure, al risparmio ambientale di circa 10 miliardi di litri di acqua. Un caso di forte interesse è rappresentato dalle imprese assicurative e dai commercialisti e tributaristi: stando allo studio Ceris-cnr per Wave Group e Infocert, in questi settori vengono consumati circa 3,1 miliardi di pagine annue, per circa 12. 000 tonnellate di carta e 26. 000 mq di superficie occupata per l’archiviazione dei documenti. Tutti questi dati potrebbero essere drasticamente ridotti implementando la conservazione sostitutiva. “Prendendo in considerazione il solo ambito assicurativo, si stima che il beneficio economico risultante dalla conservazione sostitutiva dei libri giornale e sezionali in una compagnia di medie dimensioni raggiungerebbe un valore superiore ai 2,3 milioni di euro in dieci anni”, osserva Roberto Zoboli del Ceris-cnr, tra gli autori della ricerca. “I risparmi economici e ecologici connessi alla dematerializzazione dei documenti tendono perciò a trasformarsi in benefici diffusi, non solo per la singola azienda o organizzazione, ma anche e soprattutto per il Paese nel suo complesso. La strada del documento digitale potrebbe contribuire notevolmente all’attuazione di alcune politiche pubbliche, come la riduzione del riscaldamento globale e delle emissioni di Co2, sancita dal protocollo di Kyoto”. “Pur esistendo in Italia specifiche normative riguardanti la conservazione sostitutiva, e nonostante una crescente informatizzazione delle attività d’ufficio, il problema è ancora sottostimato, per motivi organizzativi e legislativi (mancanza di benefici fiscali), ma anche culturali, derivanti dalla diffusa diffidenza nei confronti dell’adozione delle nuove tecnologie”, conclude il ricercatore. “La via dell’ufficio ‘paperless’ è lunga, ma alcuni risultati importanti, anche per l’ambiente, potrebbero essere a portata di mano se il documento digitale ricevesse una promozione più forte e diffusa”. .  
   
   
PREMI DI LAUREA AICA - CONFINDUSTRIA SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI: LANCIATO IL BANDO 2008 PER LE MIGLIORI TESI DI LAUREA IN INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI  
 
Milano, 20 dicembre 2007 – C’è tempo fino al 31 gennaio 2008 per i laureati che intendono partecipare al concorso per l’assegnazione di uno dei quattro premi di laurea (3000 euro ciascuno) messi in palio da Aica (Associazione Italiana per l´Informatica ed il Calcolo Automatico) e da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. I premi vengono attribuiti agli autori delle migliori tesi sui temi delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione. L’iniziativa, patrocinata dalla Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), punta a valorizzare l’impegno degli studenti universitari più promettenti, e ad attrarre l’attenzione dei laureandi ai temi dell’Ict. All’edizione 2007 del Premio di Laurea, si sono candidate oltre 60 tesi presentate da laureati di 26 Atenei e 10 differenti Corsi di Laurea (specialistici e di vecchio ordinamento), in prevalenza da Ingegneria Informatica, Informatica e Ingegneria delle Telecomunicazioni. I lavori della Commissione giudicante, composta da docenti universitari e da rappresentanti di Aica e Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, sono iniziati il 20 febbraio 2007 e, dopo una prima fase di valutazione, che ha portato ad individuare 16 finalisti, si sono conclusi con la premiazione delle tesi vincitrici lo scorso settembre a Milano nell’ambito del Congresso annuale Aica. Le tesi premiate per l’edizione 2007 sono di: Ivan Di Pietro - Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica all’Università Politecnica delle Marche con una tesi su “Algoritmi di Classificazione ed Identificazione di Attacchi Informatici”; Floriano Scioscia - Laurea in Ingegneria Informatica al Politecnico di Bari con una tesi su “Middleware Semantic-based per l’Interfacciamento di Tecnologie Rfid e Bluetooth”; Emanuele Colombo - Laurea Specialistica in Ingegneria delle Telecomunicazioni al Politecnico di Milano con la tesi “Studio e Implementazione di Meccanismi di Gestione della Banda nella Rete d’Accesso per Servizi di Telefonia su Internet”; Raffaele Cipriano - Laurea Specialistica in Informatica all’Università degli Studi di Udine, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali con una tesi su “Un Tool Integrato per il Rostering Ospedaliero”; La domanda di partecipazione all’edizione 2008 dovrà essere inviata, entro il 31 gennaio 2008, seguendo le modalità disponibili sui siti di Aica e Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici (www. Confindustriasi. It o www. Aicanet. It), ove sono inoltre reperibili tutti i dettagli del bando. .  
   
   
MPE ENERGIA È ONLINE CON UN RESTYLING GRAFICO E DI CONTENUTI DEL SUO SITO ISTITUZIONALE  
 
 Milano, 20 dicembre 2007- Mpe Energia, uno dei maggiori operatori del mercato elettrico italiano, lancia sul web il nuovo sito internet: emmepie. It per offrire un servizio sempre più efficace, completo e rapido . Il nuovo sito di Mpe Energia è stato arricchito di contenuti editoriali e fornisce ora anche informazioni utili riguardo al mercato elettrico e alla sua recente liberalizzazione . Vengono poi illustrati in modo chiaro e semplice i vantaggi di scegliere Mpe Energia come proprio fornitore per la casa o per il business . Le offerte si presentano infatti segmentate per le diverse fasce di appartenenza dei fruitori, in modo da rendere la consultazione snella ed immediata. L’area clienti è stata completamente rinnovata nei contenuti e nella sua fruibilità; tutti avranno la possibilità di verificare consumi e fatturazioni in modo ancora più accessibile, rapido e completo. Attraverso lo “sportello online” è poi possibile trovare facilmente le istruzioni e a modulistica per le normali operazioni commerciali relative alla fornitura. Il sito offre inoltre la possibilità di diventare subito clienti di Mpe Energia, sia per chi è in possesso di Partita Iva sia per le famiglie. Per la casa, in particolare, è disponibile un’offerta esclusiva, riservata solo al web, la “Eco Emmepie Pura Famiglia”, l’energia pulita di Mpe Energia, proveniente solo da fonti rinnovabili, ad un prezzo bloccato per 12 mesi. “Nel secondo semestre del 2007 abbiamo riscontrato un aumento significativo del traffico sul nostro sito. Questo rinnovato interesse verso il mercato elettrico e verso la nostra Società è dovuto sicuramente alla recente liberalizzazione del segmento domestico, ma in parte anche alla sempre maggiore diffusione della nostra clientela business; . Peraltro siamo stati in assoluto tra i primi operatori ad offrire un prodotto per la casa ed abbiamo scelto proprio il web come primo strumento di vendita. Da qui è nata l’esigenza di potersi proporre con un sito completamente rinnovato, con il quale poter rispondere al meglio anche per il 2008 al continuo aumento del nostro traffico web” commenta Carmine Biello, Presidente di Mpe Energia. .  
   
   
FORMAZIONE: UNA GUIDA, UN SITO WEB, UN NUMERO VERDE PER L’ORIENTAMENTO  
 
Venezia, 20 dicembre 2007 - Il Veneto, con il suo assessorato alle Politiche dell’istruzione, della formazione e del lavoro, realizza da sempre iniziative di orientamento per agevolare le scelte di educazione e di avvicinamento alla professione. Nell’ambito delle attività di orientamento, proprio per supportare la decisione consapevole della scuola superiore, la Regione pubblica annualmente una guida contenente indicazioni circa i percorsi scolastici e formativi presenti nelle sette province venete. L’edizione 2007-2008, “La prima scelta. ”, è stata realizzata in collaborazione con Confindustria del Veneto ed è consultabile on-line all’indirizzo www. Regione. Veneto. It/orientamento. Il sito web, oltre a consentire ricerche personalizzate per città, mette a disposizione un motore di ricerca che aiuta nella selezione di corsi tematici per ciascuna provincia; l´illustrazione dei percorsi di istruzione e di formazione disponibili in Regione; gli elenchi provinciali degli Istituti scolastici e dei Centri di Formazione professionale (Cfp); l´indice dei programmi di studio e dei corsi di formazione di ciascun Istituto o Ente; la descrizione di progetti di formazione e l´elenco dei Centri di Formazione professionale che li propongono. Per approfondimenti ed ulteriori informazioni, la Regione del Veneto mette anche a disposizione il numero verde 800. 998. 300, accessibile dal lunedì al venerdì dalle ore 9. 00 alle 13. 00. Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, sottolinea come: “Abbiamo migliorato con il tempo gli strumenti a disposizione di studenti, famiglie e scuole nella convinzione che potersi orientare nel labirinto delle offerte formative e di lavoro può servire a facilitare la propria capacità di successo nel percorso di studi come in quello della professione”. .  
   
   
IL NUOVO NUMERO DELL´ALMANACCO DELLA SCIENZA DEDICA LA SUA PARTE MONOGRAFICA, LA RUBRICA TUTTO CNR, A: ROSSO NATALE  
 
Roma, 20 dicembre 2007 - E´, con il bianco, il colore natalizio per eccellenza e per questo abbiamo pensato di dedicargli il numero prefestivo dell´Almanacco della Scienza. Con l´aiuto dei ricercatori del Cnr abbiamo quindi indagato vari aspetti: dalle insolite ed ecologiche possibilità offerte dalla buccia di pomodoro alle nuove opportunità terapeutiche per chi rileva valori anomali nel sangue, dalle proprietà di frutti ´sanguigni´ come arance e melagrane a quella parte della popolazione che in rosso ha soprattutto. Il conto in banca. Ricordandovi che torneremo on line a gennai! o, dopo l´Epifania, auguriamo a tutti i nostri lettori Buone Feste! “Dai pomodori contenitori ecologici per l´agricoltura” Li ha realizzati il Cnr di Pozzuoli e sostituiscono quelli in polistirolo, attualmente in uso. Completamente biodegradabili, possono essere interrati insieme alla pianta, che da essi ricava fertilizzante. “Colesterolo: regalo delle feste o eredità nascosta?” Non sempre l´aumento di questo grasso è legato a una cattiva alimentazione, a volte dipende dai geni. In questo caso le diete non servono e bisogna depurare il sangue con la Ldl-aferesi. “Abete, istruzioni per l´uso” Quando si sceglie di addobbare per le feste! un vero albero bisogna seguire particolari comportamenti. Un esperto dell´Ivalsa-cnr indica quali. “Melagrane e arance per festeggiare in salute” Ricchi di preziose vitamine e di antiradicali liberi, questi frutti svolgono azione preventiva su molti disturbi: dal tumore alle cardiopatie. “Pasqua e Natale sotto un unico colore” Il rosso è infatti legato sia alla vita che alla morte: è il simbolo della Passione e del sangue di Cristo immolato come Agnello pasquale, ma è anche collegato alla nascita di Gesù. “Povere feste!” Soprattutto per quanti hanno un lavoro atipico, non hanno una casa di proprietà e hanno un basso livello di scolarizzazione. I dati sono dell´Istc-cnr. In Primo Piano si parla di: “Delitti in famiglia o illeciti mediatici?” I delitti in famiglia sembrano in aumento in questi giorni che precedono il Natale. Ma è davvero così? Risponde Sergio Benvenuto, psicologo dell´Istc-cnr . La rubrica Vetrina propone: - A Natale l´Auditorium si trasforma in un villaggio nordico - Le altre proposte. Per la rubrica L´intervista abbiamo parlato con Ilaria Cavo. Giornalista televisiva, conduttrice di ´Tempi moderni´ su Rete 4, Ilaria Cavo è anche autrice di due volumi, uno su Anna Franzoni e l´altro su Donato Bilancia - La sci enza? Fondamentale anche per le indagini. L´almanacco, in Cinelab, ha visto: Bee Movie - Steve Hickner Un cast di star, le ultime conquiste della computer animation e una storia divertente sono gli ingredienti del cartoon di Natale Bee Movie - Miele e rivendicazioni nel film d´animazione di Natale. E ancora le rubriche di Formazione: Un concorso europeo per l´oceano - Sfruttare al meglio le nuove tecnologie - Quando fare giornalismo costa la vita - Premio Dallaporta a sostegno della laguna. Scaffali: Gli atti del processo ´Darwin vs Ingegnere Supremo´ - Scienza, linfa del racconto - La follia automobilistica vista dal Viale - Pontecorvo tra scienza e politica - La moschea italiana vista da dentro - Cambiare i modelli per cambiare il mondo - Perle di saggezza, da Galileo a Leopardi - Giovani, vittime del nulla - L´evoluzione della musica - Mettere la Terra in agenda - Il dolore minimalista di Adam - Queneau e il suo romanzo. Con meteo - La letteratura dall´ingegner Gadda al dottor Céline - Le mamme-matrigne di Sebold e Hobhouse - Torna Yashim il detective eunuco - Quesiti sul tempo - Spiegazioni ai misteri della notte - Fossili, padri di creature fantastiche. Infine gioca con noi http://www. Almanacco. Rm. Cnr. It/ .  
   
   
INTEL INTRODUCE UN´UNITÀ SOLID STATE DRIVES IN FORMATO ULTRA-RIDOTTO PER I DISPOSITIVI PALMARI  
 
Assago (Milano), 20 dicembre 2007 - Intel Corporation ha annunciato l’ultima novità per il mercato delle unità a stato solido, l´unità Ssd (Solid State Drive) Intel Z-p140 Pata, un componente tra i più sottili oggi disponibili nel settore per i dispositivi mobili palmari. Più piccole di una monetina e con un peso inferiore a quello di una goccia d´acqua, queste unità da 2 e 4 Gb sono veloci, resistenti e a basso consumo energetico, con dimensioni, capacità e prestazioni ideali per i dispositivi Mid, l´intrattenimento digitale e i prodotti embedded. Le unità Ssd utilizzano la memoria flash per l´archiviazione dei sistemi operativi e l´elaborazione di dati, simulando i dischi fissi. La Sdd Intel Z-p140 Pata include un´interfaccia Parallel Ata (Pata) basata su standard di settore ed è ottimizzata per potenziare i computer basati su Architettura Intel. Sarà un componente opzionale della piattaforma Intel “Menlow” per i Mid, attesa nel 2008. Intel Z-p140 è l´unità Ssd più piccola della sua categoria e rappresenta quindi una soluzione particolarmente interessante per i progettisti e i produttori di dispositivi mobili e ultra-mobili. Rispetto a un disco fisso tradizionale da 1,8 pollici, questa unità è 400 volte più piccola e, con un peso di 0,6 grammi, 75 volte più leggera. Vanta inoltre una durata molto più lunga rispetto ai dischi fissi. Le capacità da 2 Gb e 4 Gb sono sufficienti per l´archiviazione di sistemi operativi, applicazioni e dati come ad esempio musica o fotografie nei dispositivi mobili. Questa capacità è estendibile fino a 16 Gb. "Il nostro obiettivo è fornire soluzioni Ssd e di caching non volatili di livello superiore, progettate e ottimizzate per potenziare le piattaforme informatiche basate su Architettura Intel", ha commentato Pete Hazen, Director of Marketing del Nand Products Group di Intel. "Per i nostri clienti, l´unità Ssd Intel Z-p140 Pata offre caratteristiche ideali in termini di dimensioni, compatibilità e prestazioni per i design più ridotti. Si tratta dell´offerta Intel più recente di una linea di prodotti Sdd affidabili, completi e a elevate prestazioni che continuerà a crescere". L´unità Sdd Intel Z-p140 Pata prevede velocità di lettura di 40 Megabyte al secondo (Mb/s) e velocità di scrittura di 30 Mb/s. Un aspetto fondamentale per le applicazioni mobili è che il consumo energetico è di 300 mW (milliwatt) in attività, e di appena 1,1 mW in modalità sleep, contribuendo a preservare la durata della batteria dei dispositivi. Con una mean-time between failures (Mtbf, tempo medio tra guasti), questo prodotto Chip Scale Packaging basato su Pata offre prestazioni affidabili a stato solido in un formato estremamente ridotto. L´unità Intel Z-p140 è attualmente in fase di campionatura, mentre la produzione in grandi quantità è pianificata per il primo trimestre 2008. La versione da 4 Gb verrà introdotta successivamente. L´unità Intel Z-p140 Pata si aggiunge alla famiglia di unità a stato solido Intel Z-u130 Usb introdotte lo scorso marzo, che sono dotate di un´interfaccia Usb (Universal Serial Bus) standard e rappresentano un´alternativa di storage più veloce per un´ampia varietà di piattaforme basate su Architettura Intel come ad esempio server, notebook per i mercati emergenti e Pc a basso costo, oltre che per le soluzioni integrate. Intel ha inoltre presentato la tecnologia per le future Sdd a elevate prestazioni con interfaccia Sata (Serial Ata), che completeranno la famiglia di offerte Ssd dell´azienda. Questa tecnologia dovrebbe essere annunciata come linea di prodotti nel 2008. .  
   
   
LA TOP 10 DEI MALWARE PER IL 2007 DEI LABORATORI BITDEFENDER EVIDENZIA I BOTNET COME LA PRINCIPALE MINACCIA PER LA SICUREZZA  
 
 Milano, 20 Dicembre 2007 – Bitdefender, provider globale di soluzioni software antivirus e di sicurezza dati, premiato più volte internazionalmente, ha annunciato oggi che il bot (parassita) Peed – aka "Storm Worm" aka "Nuwar" – eÌ stato inserito nella top 10 Bitdefender dei malware per il 2007. Secondo i laboratori Bitdefender, la diffusione del bot Peed lo ha situato davanti alla prolifica categoria dei downloaders troiani di quasi un 10 per cento in piuÌ, con il 33,94 per cento del totale delle rilevazioni negli ultimi 12 mesi. Bitdefender ha anche rilasciato la top 10 degli spam per il 2007, e gli analisti antispam di Bitdefender hanno notato l’apparizione di spam politico che si aspettano cresca drammaticamente man mano che le elezioni presidenziali degli Stati Uniti si avvicinano. L’elenco dei malware di Bitdefender contiene numerosi mass mailers, con la famiglia Netsky che domina tuttora la categoria con tre diverse entrate. Secondo Bitdefender, Netsky. P eÌ probabilmente il piuÌ dannoso e longevo mass mailer di tutti i tempi. Nella categoria dei virus propriamente detti, Bitdefender ha identificato Sality M come la minaccia piuÌ sottovalutata dell’anno, un virus multiforme altamente pericoloso che si propaga via mail ed in altri modi. Sul fronte dei file infettivi, il titolo di “piuÌ diffuso” viene assegnato a Virtob. 2, un virus relativamente poco dannoso con una sfortunata tendenza ad infettare piuÌ volte gli stessi file. La top 10 Bitdefender dei malware per il 2007 include: 1. Trojan. Peed. Gen 33. 94%, 2. Behaveslike:trojan. Downloader 24. 86%, 3. Win32. Netsky. P@mm 6. 49%, 4. Trojan. Peed. A 2. 13%, 5. Win32. Nyxem. E@mm 2. 13%, 6. Win32. Sality. M 2. 06%, 7. Win32. Netsky. D@mm 2. 06%, 8. Win32. Virtob. 2. Gen 1. 60%, 9. Win32. Netsky. Aa@mm 1. 49%, 10. Trojan. Peed. P 1. 17%, .