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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Aprile 2008 |
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UE, CANCRO: PROMUOVERE LA PREVENZIONE E GARANTIRE L´ACCESSO AI FARMACI |
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Bruxelles,15 aprile 2008 - Il cancro provoca 1 milione di morti l´anno. Il Parlamento europeo sollecita quindi l´adozione di provvedimenti, anche di natura finanziaria, per accrescere la prevenzione e la diagnosi precoce, come screening e campagne di informazione. Occorre poi sostenere politiche contro il fumo e bandire l´esposizione a sostanze cancerogene sul luogo di lavoro. Bisogna anche promuovere l´accesso uniforme ai farmaci, un trattamento individuale ottimale, la formazione continua degli oncologi e la ricerca. Nel 2006 sono stati diagnosticati circa 2,3 milioni di nuovi casi di cancro mentre nell´Ue ci sono più di 1 milione di morti, soprattutto a causa di tumori del polmone, del colon e del seno. Di fatto, secondo stime dell´Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Airc), un europeo su tre ha nella vita una diagnosi di cancro e uno su quattro muore di tale malattia. Il Parlamento europeo - con 621 voti favorevoli, 10 contrari e 6 astensioni - ha quindi adottato una risoluzione che invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a prendere «i provvedimenti necessari» sulla prevenzione, la diagnosi precoce e la diagnosi e il trattamento, comprese le cure palliative per ridurre l´aumento «altrimenti troppo significativo» dell´incidenza del cancro. E chiede loro di prevedere anche il necessario sostegno finanziario per le azioni coordinate e per l´opportuno rafforzamento delle capacità. Il Parlamento sollecita inoltre iniziative che forniscano sostegno alle persone direttamente o indirettamente colpite dal cancro, in particolare mediante l´avvio e lo sviluppo in tutta l´Ue di azioni di supporto e di assistenza psicologica loro rivolte. Il Parlamento chiede poi di creare, a livello interistituzionale, una Task Force europea contro il cancro con il compito di raccogliere e diffondere le migliori prassi in materia di prevenzione, screening e trattamento, nonché di indirizzare e coordinare il miglioramento della lotta contro il cancro in Europa. Accanto agli attuali progetti in materia di diagnosi precoce, la task force dovrebbe in particolare sostenere nuove misure volte ad aumentare almeno del 50%, entro il 2018, la quota di popolazione partecipante alle campagne di screening nei vari Stati membri. La prevenzione innanzitutto, promuovere lo screening dei tumori - I deputati notano che, secondo stime della Oms, almeno un terzo di tutti i casi di cancro può essere anticipato e che un altro terzo potrebbe essere curato se diagnosticato ad uno stadio precoce e trattato adeguatamente. La prevenzione, per i deputati, «offre la strategia a lungo termine più efficace da un punto di vista dei costi per il controllo del cancro». Per tale ragione, osservando che in media solo il 3% del bilancio complessivo dei paesi Ocse per la sanità viene destinato alla prevenzione contro il 97% speso per l´assistenza e le cure, ritengono necessario rettificare tale «grosso squilibrio». Per il Parlamento è anche necessario attuare programmi di screening su scala nazionale, conformi agli eventuali orientamenti europei, per migliorare la qualità dei servizi diagnostici e terapeutici, contribuendo a un più efficace controllo della malattia. Questi programmi, infatti, se correttamente impostati e gestiti, permettono di ridurre l´incidenza del cancro e la mortalità, «indipendentemente dai vincoli di bilancio che pesano sullo Stato». E´ anche necessario sostenere lo sviluppo di programmi europei di accreditamento/certificazione per lo screening, la diagnosi e la cura del cancro, basati su orientamenti europei di quality assurance. I deputati chiedono inoltre di promuovere campagne d´informazione sullo screening dei tumori rivolte al grande pubblico e a tutti i prestatori di servizi di assistenza sanitaria e di incoraggiare il ricorso a misure preventive efficaci in rapporto ai costi, come idonei test Hpv e Psa per la diagnosi precoce del cancro della cervice uterina e della prostata. Sollecitano poi iniziative volte a prevenire il cancro attraverso la riduzione dell´esposizione professionale e ambientale agli agenti cancerogeni e la promozione di stili di vita sani, in particolare per quanto riguarda i principali fattori di rischio (come l´alcol, il tabacco, l´obesità, un´alimentazione poco sana e la scarsa attività fisica), attribuendo «un´attenzione particolare» ai bambini e agli adolescenti. Cancro ai polmoni: ambienti senza fumo e disassuefazione Il 25% di tutti i decessi per cancro nell´Unione europea è riconducibile al fumo. Quest´ultimo, inoltre, è responsabile dell´80-90% dei decessi per cancro ai polmoni nel mondo. Il Parlamento, pertanto, esorta Italia e Repubblica Ceca a ratificare la Convenzione quadro sul controllo del tabagismo, entrata in vigore nel febbraio 2005. Chiede poi di sostenere e dare attuazione a politiche organiche di controllo del tabacco che includano la creazione di ambienti liberi da fumo e interventi per la disassuefazione dal fumo, «in quanto metodi efficaci per ridurre l´incidenza del fumo e prevenire un elevato numero di decessi per cancro». Bandire le sostanze cancerogene dai luoghi di lavoro - Secondo fonti sindacali, almeno l´8% dei decessi per cancro registrati ogni anno sono provocati dall´esposizione ad agenti cancerogeni sul luogo di lavoro. Per il Parlamento tale esposizione potrebbe essere prevenuta «sostituendo i cancerogeni con sostanze meno dannose», ma osserva che l´obbligo in tale senso imposto ai datori di lavoro non è sempre rispettato. Invita quindi la Commissione ad intentare rapidamente ricorso contro tutti gli Stati membri che non hanno recepito pienamente la pertinente Direttiva sulla protezione dei lavoratori (2004/37/Ce). Agevolare la disponibilità uniforme di farmaci - Il Parlamento sottolinea le differenze «inconcepibili e inaccettabili» esistenti in Europa in termini di qualità delle strutture per il trattamento dei tumori, di programmi di screening, di orientamenti in materia di migliori prassi, di apparecchiature per la radioterapia e di accesso ai farmaci antitumorali, che incidono sui tassi di sopravvivenza nei vari Stati membri. Altrettanto «inaccettabili», notano i deputati, sono le differenze qualitative per quanto riguarda la prevenzione/diagnosi precoce dei tumori e il loro follow-up, in particolare per le procedure diagnostiche applicate e la loro integrazione nei servizi sanitari nazionali degli Stati membri. Sollecitano quindi una norma Ue per la valutazione di approcci diagnostici e terapeutici innovativi e l´identificazione delle migliori prassi mediche e cliniche, e chiedono di garantire in tutti gli Stati membri «la disponibilità uniforme dei farmaci anti-cancro per tutti i malati che ne hanno necessità». Occorre inoltre accelerare le procedure semplificate di immissione in commercio a livello Ue per rendere più rapidamente disponibili ai malati di cancro farmaci innovativi salvavita e ricorrere a un sistema di prezzi provvisori e di rimborsi soggetti a condizioni in attesa di determinare la validità del farmaco. Il Parlamento invita poi la Commissione a presentare entro giugno 2008 una proposta intesa a garantire un´informazione «di qualità, obiettiva, affidabile e non promozionale» sui farmaci, proveniente da una pluralità di fonti. Mediante reti di professionisti sanitari, dovrebbe inoltre migliorare le informazioni disponibili per i pazienti sulle varie opzioni di cura e sui modi per ricorrervi per far sì che abbiano accesso «al migliore trattamento disponibile». A livello nazionale è anche necessario prevedere équipes oncologiche multidisciplinari incaricate di garantire un trattamento individuale ottimale per tutti i pazienti. Occorre inoltre migliorare la formazione degli oncologi e dei professionisti della sanità, riconoscere la specializzazione in oncologia medica e garantire "l´apprendimento permanente" degli oncologi conformemente ad orientamenti concordati. I deputati esortano inoltre gli Stati membri a rendere obbligatoria la registrazione dei tumori con una terminologia europea standardizzata, in modo da rendere possibile la valutazione dei programmi di prevenzione, screening, trattamento e i tassi di sopravvivenza e la comparabilità dei dati fra gli Stati membri. Occorre poi sostenere reti di registri nazionali per il cancro per eseguire uno studio a livello europeo sulle ineguaglianze nell´incidenza del cancro e sul tasso di sopravvivenza. Vietare le importazioni di prodotti chimici cancerogeni e attuare Reach - Il Parlamento invita chiede di vietare l´importazione di articoli contenenti prodotti chimici cancerogeni e di adottare entro il 1° giugno 2008 l´elenco preliminare delle sostanze ad altissimo rischio nel quadro della "Reach", che comprendono le sostanze cancerogene. Ciò consentirà ai consumatori di richiedere informazioni sulla presenza di agenti cancerogeni negli articoli di consumo e di evitare pertanto l´acquisto di tali articoli. Ritiene infine necessario intervenire a livello europeo «per rafforzare i controlli volti a rilevare negli alimenti l´eventuale presenza di prodotti chimici, inclusi i pesticidi». Promuovere la ricerca e il suo finanziamento - Il Parlamento sollecita una normativa Ue che preveda incentivi, all´industria e ai ricercatori, per garantire una ricerca costante e nuove generazioni di farmaci e trattamenti di provata efficacia per combattere e controllare il cancro. E´ anche necessario rendere disponibili fondi comunitari (strutturali e di ricerca) per creare «una rete di referenze finanziaria» per i cancri rari e i cancri difficili da trattare, mettere insieme risorse e specializzazioni e migliorare la diagnosi e il trattamento. Più in particolare, il Settimo programma quadro dovrebbe incoraggiare la ricerca e l´innovazione nell´area della prevenzione primaria, dello screening e della diagnosi precoce, e di nuovi medicinali e trattamenti contro il cancro. Dovrebbe inoltre incentivare la ricerca sulle varie forme di cancro che colpiscono i bambini. I deputati chiedono poi una revisione della direttiva sulla sperimentazione clinica per promuovere l´intensificazione della ricerca sul cancro nelle università e migliorare la disponibilità delle informazioni sulle sperimentazioni cliniche in corso o già concluse per i pazienti e il grande pubblico. Background - I tumori in Europa e in Italia - In Italia i dati Istat sulle principali cause di mortalità indicano che, su un campione di 10. 000 abitanti, il 23% è deceduto a causa di un tumore e che la percentuale tra gli uomini è maggiore rispetto alle donne (32,1% contro il 16,8%). Nelle persone di sesso maschile il tumore il più diffuso è quello al polmone, mentre tra le donne è quello al seno. Circa 35. 000 persone l´anno (circa 27. 000 uomini e 6. 000 donne) sono morte a causa di un tumore al polmone. Secondo l´ultimo rapporto Istat la mortalità per tumore diminuisce del 2% circa l´anno, ma nel caso del cancro polmonare tale diminuzione riguarda solo gli uomini, mentre nelle donne i decessi sono aumentati dell´1,5%. Il tumore al seno colpisce, invece, 1 donna su 10 e rappresenta il 25% di tutti i tumori che colpiscono le donne. E´ anche la prima causa di decessi per causa oncologica con un tasso di mortalità pari al 17%. In Italia ne sono stati diagnosticati circa 37. 000 casi, 152 ogni 100. 000 donne. Nel 2006 in Europa sono stati registrati 2. 288. 100 nuovi casi di tumore. Dopo le malattie all´apparato circolatorio, il cancro - con il 25,3% di decessi nell´Ue-25 (il 41% tra individui tra i 45 e 64 anni) - è la principale causa di mortalità. Nell´europa a 27, inoltre, secondo i dati Eurostat, 1. 249. 584 persone sono morte a causa di un tumore. La forma più frequente è il tumore al seno con 319. 900 casi (14% del totale), seguito dal tumore al colon-retto (297. 200 casi, 13%) e dal tumore polmonare (256. 600 casi, 11%). Ma il tasso di mortalità più alto si riscontra per il cancro al polmone che, nell´insieme dei paesi, rappresenta circa il 20% di tutti i tumori maligni. Circa il 90% di tumori polmonari sono legati al fumo. Secondo i dati Eurostat, su un campione di 100. 000 uomini nella classe d´età 45-64 anni, i paesi europei con tassi di mortalità maggiori per tumori all´apparato respiratorio sono: Ungheria (236 decessi), Repubblica Ceca (187) e Slovacchia (174), mentre i livelli più bassi si registrano in Svezia (39) e Finlandia (51). In Italia sono stati registrati 98 decessi. Per quanto riguarda il cancro al seno, il dato sulla mortalità nell´Ue-27 è pari a 26,8 su 100. 000 donne di tutte le età, ma colpisce soprattutto le donne tra i 45 e 64 anni (48,2 decessi su 100. 000 donne) ed è responsabile per più del 7% dei decessi in Europa. I tassi di mortalità più alti nell´Ue sono stati registrati in Danimarca (66 decessi su 100. 000 donne in età 45-64), nella regione fiamminga del Belgio (64) e nei Paesi Bassi (60), mentre i più bassi in Grecia (38), Spagna (38) e Finlandia (40). In Italia ci sono stati 48 decessi su 100. 000 donne. . |
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INFARTO, STUDIO ITALIANO RILANCIA GLI STENT A RILASCIO DI FARMACO: DIMEZZANO MORTI E RECIDIVE L’ÉQUIPE DI CARDIOLOGI DI FERRARA HA PUBBLICATO LA RICERCA SU JAMA |
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Chicago, 15 aprile 2008 - Dall’american College of Cardiology, massimo appuntamento mondiale di cardiologia tenutosi a Chicago, arriva una riabilitazione tutta italiana degli stent a rilascio di farmaco (dispositivi inseriti nelle coronarie infartuate e capaci di evitare la ri-occlusione), la cui efficacia e sicurezza erano state messe in dubbio dalla comunità scientifica internazionale. La ricerca della cattedra di cardiologia dell’Università di Ferrara diretta dal prof. Roberto Ferrari, presidente eletto della Società Europea di cardiologia, ha particolare valore scientifico in quanto si tratta di un lavoro completamente indipendente e quindi non sponsorizzato. A dimostrare la validità del trial, il cui principale coordinatore e ideatore è Marco Valgimigli dell’Università di Ferrara, il fatto che la ricerca sia stata immediatamente pubblicata 2 minuti dopo la comunicazione su Jama on line. Lo studio chiamato ‘Multistrategy’ è stato condotto su 750 pazienti in 16 centri tra 2004 e 2007, e evidenzia che a 8 mesi dall’intervento di angioplastica primaria, i decessi, le recidive dell’infarto e le ri-occlusioni coronariche erano il doppio (14,5% rispetto a 7,8%) per gli stent non medicati rispetto a quelli medicati: questi ultimi hanno permesso una rivascolarizzazione del miocardio infartuato e non hanno dato alcuna problematica. Lo studio inoltre ha preso in considerazione la strategia migliore per il paziente infartuato paragonando quale sia il farmaco in appoggio all’angioplastica da utilizzare e quindi ha confrontato un farmaco noto e costoso, l’abciximab a tirofinab, farmaco meno costoso e scarsamente utilizzato in questa indicazione. I risultati suggeriscono un’equivalenza terapeutica che nel contesto è importante perché permette con la stessa spesa di utilizzare uno stent medicato e tirofinab rispetto ad uno stent non medicato e abciximab. . |
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COME IL CERVELLO RICONOSCE LA LINGUA MADRE L’ATTIVITÀ ELETTRICA CEREBRALE RIVELA LA LINGUA NATIVA DI UNA PERSONA CHE LEGGE IN SILENZIO. |
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Roma, 15 aprile 2008 - I risultati di uno studio, coordinato da Alice Mado Proverbio del laboratorio di Elettrofisiologia cognitiva del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-bicocca, in collaborazione con Roberta Adorni, e Alberto Zani, ricercatore dell’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Milano-segrate dimostrano che esiste una regione del cervello, chiamata area per la forma visiva delle parole, localizzata nel cosiddetto giro fusiforme sinistro della corteccia occipito/temporale, che riconosce automaticamente la forma delle lettere e delle parole, ed è molto sensibile ai livelli di familiarità delle stesse. “Abbiamo condotto la nostra ricerca su 15 interpreti simultanei italiani di elevata professionalità la cui competenza dell’inglese era indistinguibile (ai fini professionali) da quella della lingua madre”, spiega Alice Mado Proverbio, “constatando che componenti indipendenti dell’attività bioelettrica cerebrale distinguono la lingua madre da qualunque lingua appresa in età scolare, anche se la padronanza è elevatissima ed equivalente a quella della lingua nativa”. In particolare, una prima onda d’attività (chiamata N170) sulla regione visiva sinistra del cervello, osservabile tra 150 e 200 ms dopo la presentazione di una parola, ha una grandezza diversa a seconda che la parola letta appartenga alla lingua madre o a lingue apprese successivamente, cioè dopo i 5 anni di vita. Questo fenomeno è dovuto al fatto che l’apprendimento della lingua nativa, in persone monolingui, si verifica contemporaneamente all’acquisizione delle conoscenze concettuali e normative, come pure delle esperienze corporee e sensoriali. “Per esempio”, continua la ricercatrice, “un bimbo impara che un /kol´tɛ:llo/ la cui forma sonora viene elaborata nella corteccia temporo/parietale posteriore (cioè la regione del cervello che si trova nel cranio, all’incirca sopra le orecchie) è lungo, affilato, lucente, freddo, appuntito (informazioni immagazzinate nella corteccia somato/sensoriale apprese toccando e guardando), che solo gli adulti lo possono maneggiare (valore normativo, con un collegamento alla corteccia prefrontale, la parte del cervello anteriore alle aree motorie e premotorie), che è pericoloso e può procurare delle ferite (valenza emotigena, sviluppo di marker somatici immagazzinati nella corteccia orbito-frontale e nell’amigdala). L’apprendimento della traduzione in inglese del termine (coltello = knife) dopo la formazione delle conoscenze sul mondo corrisponderà invece all’acquisizione di un’informazione di tipo puramente fonetico (cioè, uditivo) ed ortografico (cioè grafico), e non condividerà il substrato neurobiologico della memoria dell’individuo, se non in modo indiretto”. Questo spiega perché l’attività delle popolazioni di cellule nervose adibite alla comprensione del linguaggio è molto diversa per parole della lingua madre o di altre lingue straniere apprese dopo i 5 anni, e la misurazione dei loro potenziali bioelettrici di interscambio è molto sensibile all’età di acquisizione di una lingua. Dopo i 250 ms dalla presentazione di una parola è anche possibile stabilire con una certa precisione le differenze nella competenza linguistica per le varie lingue straniere (ad esempio inglese rispetto a tedesco che, nel caso dei 15 interpreti, era la seconda lingua non preferita). Dall’osservazione dell’attività cerebrale sulla regione visiva occipitale sinistra e frontale sinistra e destra si nota che la parte posteriore del cervello è più attiva durante la lettura di parole della lingua meglio conosciuta, mentre la parte anteriore lo è, sempre per la lingua meglio padroneggiata, in risposta a parole inesistenti, producendo un’onda negativa discriminativa, che riflette la difficoltà di accesso al significato di una parola. La registrazione dei potenziali bio-elettrici si è rivelata sensibile a sottilissime variazioni nella competenza linguistica di interpreti simultanei di provata professionalità internazionale, mentre è naturalmente ancora più rispondente a macroscopiche differenze nell’abilità linguistica di persone con livelli di conoscenza meno avanzati. “Possiamo ben dire”, conclude Mado Proverbio, “che i risultati dello studio, mostrano che la lingua madre di una persona che non parla, volontariamente o meno, può essere dedotta dalla sua rispondenza bioelettrica alle parole se le si richiede di esaminare attentamente un testo pur senza richiesta di comprenderlo (e questo può avvenire anche in persone amnesiche, in stato confusionale o sordomute, come pure in persone con gravi forme degenerative cerebrali o di paralisi muscolare). Il risultato è ancora più interessante se si considera che altri metodi utilizzati per identificare la nazionalità di un individuo sulla base di test linguistici (ad esempio, l’analisi dell’accento, della pronuncia, della conoscenza di fatti geografici e culturali) sono a tutt’oggi considerati poco attendibili”. . |
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EDILIZIA SANITARIA, OLTRE UN MILIARDO DI EURO PER LA RETE OSPEDALIERA REGIONALE CAMPANA |
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Napoli, 15 aprile 2008 - La Giunta regionale della Campania ha approvato l’ 11 aprile, su proposta dell’assessore alla Sanità, una delibera con cui si accelera l’azione di ristrutturazione ed adeguamento funzionale della rete ospedaliera regionale. Sulla base del programma straordinario nazionale (ex articolo 20) di investimenti in sanità, saranno investiti 1 miliardo e 70 milioni di euro, tra fondi nazionali, europei e risorse del bilancio regionale. Con la sottoscrizione dell’accordo Stato - Regioni dello scorso 28 febbraio, infatti, sono state approvate le procedure per la stipula di un nuovo accordo di programma che, superando il vecchio accordo del 2002, risulta più aderente alle mutate necessità dei territori interessati. Il provvedimento odierno consente di riprogettare, ottimizzandola, l’intera impostazione degli interventi, con conseguente formulazione di una nuova, e più aderente ai bisogni, scaletta di priorità, così sintetizzabile: ammodernamento strutturale organizzativo e spaziale del Policlinico dell’Ateneo Federiciano; ristrutturazione del complesso Leonardo Bianchi di Napoli ed interventi di ristrutturazione al Monaldi, Cotogno Cto, per ulteriori 450 posti letto da affiancare ai 400 posti letto del nuovo Policlinico della Sun a Caserta; realizzazione ex novo degli ospedali di Afragola, Pomigliano d’Arco nella provincia di Napoli e di Capua-santa Maria e Teano nella provincia di Caserta; completamento ospedale Boscotrecase, in particolare con la realizzazione di una bretella di collegamento all’autostrada; realizzazione di un nuovo complesso per il Ruggi di Aragona a Salerno che affiancherà la Torre cardiologica mentre il preesistente nosocomio sarà dimesso o riconvertito; costruzione, sempre ex novo, di un nuovo nosocomio che sorgerà fra Eboli e Battipaglia e migliori collegamenti viari per l’ospedale di Vallo della Lucania in provincia di Salerno; ristrutturazione ed adeguamento funzionale di tutte le altre strutture. . |
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CITTA´ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA DI NOVARA FIRMATO IL PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DELL´OPERA |
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Novara, 15 aprile 2008 - Un nuovo e importante passo in avanti verso la realizzazione della «Città della salute e della scienza» di Novara è stato compiuto questa mattina presso l’ospedale «Maggiore della Carità», con la firma del protocollo d’intesa sull’opera da parte della presidente della Regione Piemonte, del presidente della Provincia e del sindaco di Novara, del rettore dell’Università degli studi del Piemonte orientale e del direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria. Nel documento, vengono definite tutte le azioni necessarie e gli impegni che ogni ente si dovrà assumere nel percorso di esecuzione del progetto. Nel contempo, si sanciscono fasi e modalità attuative del successivo accordo di programma, destinato a concludere l’elenco degli adempimenti previsti a carico di ciascun soggetto firmatario. Il nuovo ospedale di Novara sarà un polo di eccellenza, studiato per fornire assistenza sanitaria di alta qualità e comfort, affiancata da attività di didattica e di ricerca avanzata della Facoltà di medicina dell’Università, aperte alla collaborazione con il mondo dell’impresa e della tecnologia d’avanguardia. Soggetto attuatore dell’opera sarà l’azienda ospedaliero-universitaria. L’area individuata è quella di piazza d’Armi, su cui insistono vincoli di natura storico-paesistica che l’accordo, nell’ambito dell’interesse pubblico generale, ha lo scopo di comporre positivamente per consentire la realizzazione del progetto. L’investimento complessivo previsto è di circa 363 milioni di euro, compresa l’acquisizione delle aree di proprietà del demanio e dei privati. La copertura finanziaria dell’opera verrà garantita con l’impegno finanziario da parte degli enti sottoscrittori, con i proventi derivanti dell’alienazione dell’attuale patrimonio immobiliare dell’ospedale e infine con il ricorso al leasing in costruendo , una modalità innovativa finalizzata a ottimizzare i tempi, garantendo continuità al flusso finanziario. Nel protocollo firmato oggi, inoltre, vengono recepite le linee guida per la costruzione del nuovo ospedale redatte dall’azienda ospedaliero-universitaria «Maggiore della carità», secondo le quali la struttura avrà una dotazione complessiva di 650 posti letto e una superficie di 143 mila metri quadrati, suddivisa in quattro aree: medica, chirurgica e dei servizi; «Casa della donna e del bambino»; laboratori assistenziali, di ricerca clinica e di base e primo nucleo dell’incubatore d’impresa; area universitaria per didattica frontale e attività centralizzate. L’edificio, a sviluppo prevalentemente orizzontale con soli 4 piani fuori terra, si articolerà in moduli di 24 posti letto, suddivisi in camere da uno o due letti. Al suo interno, ampio spazio verrà dedicato ai servizi di diagnosi e cura e alla degenza intensiva e subintensiva, mirando ad un’attività che poggi soprattutto sull’efficienza, la tecnologia e la funzionalità dei percorsi e dei rapporti tra funzioni, più che su un mero ampliamento dell’attività alberghiera. Dell’intesa, infine, fanno parte anche gli interventi proposti dal Comune di Novara per il cambio di destinazione d’uso di una serie di proprietà rispettivamente dell’azienda «Maggiore della Carità» (gli edifici sede dell’attuale complesso ospedaliero), del Comune e della Provincia (il mercato all’ingrosso, il centro sociale, l’ex macello, l’area Assa, sede della municipalizzata, la scuola «F. Aporti» di via Sforzesca, Villa Segu) e dell’Agenzia del demanio (caserme Passalacqua e Gherzi). Queste operazioni di valorizzazione urbanistica saranno finalizzate o alla realizzazione di attività di supporto alla «Città della salute e della scienza» - come foresterie, residenze per medici e studenti, strutture alberghiere, servizi socio-assistenziali - oppure al finanziamento del progetto e delle opere ad esso connesse attraverso l’alienazioni di beni disponibili. . |
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SANITA’. FINANZIATO CON 425 MILA EURO IL CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE PER LE MALATTIE RARE A PADOVA |
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Venezia, 15 aprile 2008 La Regione del Veneto ha finanziato l’8 aprile con 425 mila euro il Centro di riferimento regionale per le malattie rare che trova sede presso il dipartimento di Pediatria dell’Azienda ospedaliera di Padova. Il Centro è stato istituito una decina di anni fa per rafforzare e per potenziare la rete regionale in materia di organizzazione delle iniziative di prevenzione, di cura e di riabilitazione per le malattie rare. L’attività si è sviluppata in due macroaree, e cioè la gestione di un registro unico regionale delle malattie rare e l’attivazione di un presidio ospedaliero clinico per la cura e la ricerca delle malattie metaboliche ereditarie. La qualità delle azioni portate a termine in tutti questi anni del Centro di Padova ha permesso, per l’Assessore alle Politiche sanitarie, e ha consentito di siglare un importante accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia e con le province autonome di Trento e di Bolzano per la realizzazione di una area vasta per le malattie rare, così da creare un sistema unitario di monitoraggio che è stato affidato da gennaio al Registro del Veneto per le malattie rare. Lo stanziamento, sempre per l’Assessore alle Politiche sanitarie, servirà per mettere a punto nuovi metodi preziosi a identificare anomalie cellulari e la struttura molecolare del genoma; per attività di informazione e di sensibilizzazione dei cittadini; per la presa in carico precoce dei soggetti diagnosticati come affetti da malattie rare. Una parte dei 425 mila euro sarà utilizzata per gestire il monitoraggio delle malattie rare; per sperimentare la cartella informatizzata in linea; per definire i protocolli terapeutici e i protocolli diagnostici; per validare i criteri di esenzione; per testare l’erogazione dei farmaci orfani. Infine, il finanziamento regionale sarà impiegato anche per mettere a confronto i protocolli farmaceutici europei e per lanciare un programma di educazione sanitaria con i genitori, con i medici di famiglia, con i pediatri di libera scelta. . |
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IL GENERICO CRESCE, MA SOLO GRAZIE ALLE NUOVE SCADENZE BREVETTUALI |
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Milano, 15 aprile 2008 – In Italia i farmaci equivalenti crescono, ma sono seriamente a rischio le possibilità di definitiva affermazione e, di conseguenza, gli effetti virtuosi sul nostro Sistema Sanitario. Solo le nuove scadenze brevettuali, con l´immissione di nuovi prodotti, stanno incidendo positivamente sulle vendite e sulla diffusione; resta invece insufficiente l´affermazione della cultura e della consapevolezza d´utilizzo dei generici. Questo è il motivato allarme sollevato dal Centro Studi di Assogenerici (l´associazione che riunisce le aziende produttrici di farmaci equivalenti in Italia), a commento dei dati di mercato 2007. I dati di sell out 2007 nel nostro Paese mostrano aumenti sia in termini di confezioni vendute (volumi in unità), sia in termini di spesa (valori in milioni di euro). Rispetto al 2006, l’incremento è del 24% per le confezioni vendute (149 milioni contro i 120 del 2006), mentre sale del 30% la spesa generata (940 milioni di euro contro i 721 del 2006). Nel suo complesso, comunque, il mercato è cresciuto meno in termini di fatturato rispetto agli anni precedenti, pur contribuendo in maniera sostanziale alla riduzione della spesa a carico del Ssn. Osservando l’evoluzione del prezzo dei farmaci a marchio fuori brevetto e dei corrispondenti farmaci generici “puri”, per le prime 20 molecole del mercato a maggior impatto per il Ssn, si nota una chiara evoluzione verso un progressivo allineamento dei prezzi, principale freno per lo sviluppo del farmaco generico. "I generici subiscono la forte competizione del farmaco branded a brevetto scaduto, che va ad allinearsi al prezzo del rispettivo equivalente appena immesso sul mercato”, spiega il presidente di Assogenerici Giorgio Foresti. “E´ un comportamento non nuovo, che rappresenta uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del comparto dei farmaci generici in Italia". All’interno del mercato farmaceutico italiano gli equivalenti hanno ormai conquistato un ruolo fondamentale nel processo competitivo, portando farmaci di qualità, sicuri ed efficaci, in grado di far risparmiare al Paese preziose ed ingenti risorse, da dedicare alla ricerca di farmaci innovativi, per le patologie più gravi. Nel 2007, in particolare, le molecole che hanno contribuito in misura maggiore a contenere la spesa, grazie all’arrivo dei farmaci generici, sono state il lansoprazolo, il lorazepam e l’amoxicillina. Le classi terapeutiche dove più ha inciso il farmaco equivalente, di conseguenza, sono: in classe A gli inibitori di pompa acida, con il 15% di farmaci generici prescritti, e i prodotti contro l’ipertrofia prostatica benigna, con il 6,7%. In fascia C, invece, la classe dei tranquillanti - dove si collocano le principali benzodiazepine - si attesta ad una percentuale di generici pari al 23,3% e quella dei corticosteoridi topici - dove i generici sono più prescritti con molecole come la gentamicina o il bethametasone - raggiunge il 29,3%. Questo processo di sviluppo, secondo Assogenerici, rischia di essere frenato da un meccanismo concorrenziale imperfetto. I dati 2007 forniscono un segnale d´allarme che non va sottovalutato, con la crescita dovuta solo alle nuove scadenze brevettuali piuttosto che ad una consapevole ripartizione di ruoli, sostenuta culturalmente dalle diverse componenti del "sistema salute". Tutto ciò rischia seriamente di creare condizioni poco favorevoli per le industrie specializzate nella produzione di generici in Italia, causando al tempo stesso un grave danno al Sistema Sanitario Nazionale. . |
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RECORDATI: L´ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO 2007. DIVIDENDO DI € 0,215 PER OGNI AZIONE (+16,2%). |
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Milano, 15 aprile 2008 – In data 11 aprile si è tenuta l’Assemblea Ordinaria e Straordinaria degli Azionisti di Recordati S. P. A. Parte Ordinaria L’assemblea degli Azionisti di Recordati S. P. A. Ha approvato il bilancio 2007 della società redatto in conformità ai principi contabili Ias/ifrs. Alla stessa è stato presentato il bilancio consolidato del gruppo, anch’esso redatto in conformità ai principi contabili Ias/ifrs. Nelle tabelle allegate sono sintetizzati i risultati dei bilanci 2007 già illustrati nel comunicato stampa del 5 marzo 2008. Nel 2007 i ricavi consolidati di Recordati sono stati pari a € 628,4 milioni (+9,1%), l’utile operativo è stato pari a € 131,5 milioni (+9,3%) e l’utile netto pari a € 84,9 milioni (+14,6%). I ricavi internazionali hanno rappresentato il 67,6% dei ricavi complessivi. L’assemblea degli Azionisti ha deliberato su proposta del Consiglio di Amministrazione la distribuzione di un dividendo per le azioni in circolazione in ragione di € 0,215 per ciascuna azione (€ 0,185 l’anno precedente) con stacco della cedola n. 4 in data 21 aprile 2008 e pagabile dal 24 aprile 2008, con esclusione delle azioni proprie in portafoglio alla data di stacco della cedola. Il dividendo complessivo è di € 42,2 milioni che si paragona con un dividendo complessivo di € 37,0 milioni l’anno scorso, con un incremento del 14,2%. L’assemblea degli Azionisti ha, inoltre, nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione che resterà in carica fino all’Assemblea che approverà il bilancio al 31. 12. 2010. Sono stati nominati: Giovanni Recordati, Alberto Recordati, Andrea Recordati, Federico Nazzari, Mario Garraffo, Carlo Pedersoli, Marco Vitale, William R. Gunnarsson e Walter Wenninger. Gli Amministratori sono stati eletti dalla lista di maggioranza presentata dal socio Fimei. Non sono state presentate liste di minoranza. Cinque Amministratori su nove, Mario Garraffo, Carlo Pedersoli, Marco Vitale, William R. Gunnarsson e Walter Wenninger, si sono qualificati come Amministratori indipendenti ai sensi dell’art. 148, comma terzo, del Testo Unico della Finanza. Il nuovo Consiglio di Amministrazione, riunitosi dopo l’Assemblea, ha provveduto a verificare la sussistenza dei requisiti di indipendenza in capo agli Amministratori Mario Garraffo, Carlo Pedersoli, Marco Vitale, William R. Gunnarsson e Walter Wenninger, oltre che ai sensi dell’art. 148, comma terzo, del Testo Unico della Finanza, anche ai sensi dell’art. 3 del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate; sulla base di tale verifica i predetti Amministratori sono risultati tutti indipendenti. Si specifica peraltro che il Consiglio, in deroga ad uno dei requisiti del Codice, ha valutato positivamente l’indipendenza del Prof. Marco Vitale nonostante la permanenza in carica come Amministratore della società per più di nove anni negli ultimi dodici anni. Il Consiglio di Amministrazione ha confermato Giovanni Recordati nella carica di Presidente, Amministratore Delegato e Direttore Generale e Alberto Recordati nella carica di Vice-presidente. Ha, altresì, nominato membri del Comitato per il Controllo Interno i Signori Marco Vitale, Mario Garraffo e Carlo Pedersoli e membri del Comitato per la Retribuzione i Signori Walter Wenninger, Federico Nazzari e William R. Gunnarsson. L’assemblea degli Azionisti ha inoltre nominato il nuovo Collegio Sindacale fino all’Assemblea che approverà il bilancio al 31. 12. 2010. Sono stati nominati: Marco Nava – Presidente, Marco Rigotti – Sindaco effettivo, Achille G. Severgnini – Sindaco effettivo, Marcantonio Viganò – Sindaco Supplente e Valerio Piacentini – Sindaco Supplente. I Sindaci sono stati eletti dalla lista di maggioranza presentata dal socio Fimei. Nessuna lista di minoranza è stata presentata. L’assemblea odierna ha altresì autorizzato l’acquisto e disposizione di azioni proprie fino all’Assemblea che approverà il bilancio al 31 dicembre 2008. L’autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie risponde a molteplici scopi: consentire alla Società di realizzare operazioni quali la vendita, il conferimento e la permuta di azioni proprie per acquisizione di partecipazioni e/o la conclusione di accordi con partner strategici; permettere alla Società di compiere investimenti che abbiano oggetto propri titoli; costituire la provvista necessaria a dare esecuzione a piani di stock option. Il numero massimo di azioni acquistabili, tenuto conto delle azioni proprie di volta in volta già detenute in portafoglio dalla Società, è 20. 000. 000, per un potenziale esborso massimo di € 120. 000. 000, ad un prezzo minimo non inferiore al valore nominale dell’azione Recordati (€ 0,125) e ad un corrispettivo massimo non superiore alla media dei prezzi ufficiali di Borsa delle cinque sedute precedenti l’acquisto, aumentata del 5%. Gli eventuali acquisti verranno effettuati sui mercati regolamentati, nel rispetto e secondo le modalità di cui all’art. 144-bis, primo comma, lett. B), del Regolamento Emittenti. In virtù dell’autorizzazione accordata dall’Assemblea del 11 aprile 2007, da tale data ad oggi la Società ha acquistato sul mercato n. 5. 060. 464 azioni proprie per € 29,9 milioni e ne ha cedute n. 243. 000 nell’ambito dei piani di stock options a favore dei dipendenti per un controvalore di € 1,4 milioni. Attualmente la Società detiene in portafoglio n. 11. 472. 355 azioni proprie, corrispondenti al 5,5197% del capitale sociale. Parte Straordinaria L’assemblea Straordinaria degli Azionisti, sulla base della relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione (disponibile sul sito internet Recordati all’indirizzo http://www. Recordati. It/rec_it/investors/shareholder/2008share/2008-04-11aa/2008-04-11aa. Pdf ) ha deliberato la modifica degli articoli 12, 16 e 27 dello statuto sociale. L’art. 12 per adeguare lo statuto a una recente sentenza della Corte di Cassazione e gli articoli 16 e 27 per tenere conto di alcune modifiche apportate alla disciplina regolamentare applicabile alle società quotate. Primi tre mesi 2008 Complessivamente le vendite nette del gruppo nel primo trimestre 2008 sono in linea con le nostre aspettative per l’intero anno che prevedono di incrementare i ricavi e l’utile operativo del 10% e di migliorare l’utile netto del 14%. . |
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PREZIOSO RITROVAMENTO DELL’ARTISTA PRATESE STEFANO GAETANO NERI L’OPERA SARÀ BATTUTA ALL’ASTA DI FARSETTIARTE IL 19 APRILE |
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Firenze, 15 aprile 2008 - E’ stata “ritrovata”, a Prato, un’opera preziosa del pittore pratese Stefano Gaetano Neri, attivo a Firenze e a Prato nel Xviii secolo. La magnifica tela, inedita poiché fino ad oggi non se ne conosceva l’esistenza, è intitolata “Madonna col bambino” e proviene da una collezione privata: sarà battuta all’Asta di Farsettiarte di arredi e dipinti antichi il 19 aprile alle 16, con una stima d’asta oscilla fra i 10. 000 e i 14. 000 euro. L’opera è riconducibile alla tradizione toscana per il ricorso ai morbidi allungamenti anatomici che interessano lo sviluppo della figura e delle membra della giovane Vergine rappresentata nel dipinto. Anche l’incarnato liscio dei volti dalle fattezze ingentilite, e l’accorto equilibrio tra la morbidezza chiaroscurale e le forme tenere delle carni del Bambino, sembrano rivelare l’appartenenza dell’artista alla temperie artistica fiorentina del secolo precedente. Definito “pittore di buon credito” e concittadino del giusdicenti di Prato, Stefano Gaetano Neri è nato a Prato nel 1708 e, nonostante risulti iscritto al “Ruolo de’ disegnatori, e toccatori di penna dell’opera dell’Imperiale Galleria” dal 1759, e dunque attivo nella riorganizzazione della Galleria degli Uffizi come stipendiato dal Granduca - attività della quale rimangono tre magnifici disegni al Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi -, l’artista sembra non aver interrotto i rapporti con Prato, la città che verosimilmente conserva sue opere che tuttavia restano ancora da scoprire. Oltre ai disegni, infatti, ancora poche sono le sue opere conosciute: maggiore valore e importanza, acquista perciò il ritrovamento della “Madonna con bambino”. A oggi sono note le cinque tele inedite eseguite dall’artista per la Pieve di San Gavino Adimari a Barberino nel Mugello e il “Ritratto del Granduca Pietro Leopoldo I di Asburgo Lorena”, richiesto all’artista nel 1781 per ornare il Salone del Consiglio del Palazzo Comunale di Prato. Il ritratto è conservato nel museo della città toscana insieme a un’altra tela commissionata al Neri nel 1749 dal Comune di Prato per il Salone del Palazzo Comunale: si tratta della tela con Santa Caterina de’ Ricci, realizzata da Lorenzo Lippi e replicata da Stefano Gaetano Neri in occasione della canonizzazione della santa. . |
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ANFITEATRO ARTE OSPITA GIUSEPPE BIASIO OPERE DAL 1973 AL 2008 |
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Padova, 15 aprile 2008 - Un giusto omaggio a Giuseppe Biasio è la mostra antologica che Anfiteatro Arte organizza in occasione dell’ottantesimo compleanno dell’artista informale padovano, la cui attività tuttora feconda è qui ben rappresentata da circa 50 combine paintings, dal 1973 al 2008, che ne rivelano la carriera appassionata e coerente nelle stile. Un percorso di opere dal grande fascino dove lo spettatore può cogliere la capacità dell’artista di dar nuova vita a oggetti e materiali comuni della realtà quotidiana, combinandoli su superfici grazie al colore puro, instaurando così relazioni compositive equilibrate e raffinate. Le pennellate sovrappongono la loro energia libera al collage di fotografie, cartoni, biglietti, giornali, stoffe; ricordi evocati più che descritti, velati dalle sgocciolature, ritagliati, cancellati e di nuovo riemergenti sul colore in una continua mescolanza interiore, mostrando quindi non le “cose”, ma come le “cose” vengono vissute. Il serissimo gioco di Biasio riveste la materia di un valore nuovo, un valore estetico, in cui “è la pittura che ne dirige la fusione in modo che non risulti una giustapposizione ma una rielaborazione, permettendo all´oggetto d´uso di elevarsi allo status di linguaggio artistico. ” (Giacomo Malatrasi) Ne risulta una pittura dalla valenza tattile, espressiva e delicata insieme, che rimanda al significato imprescindibile del Tempo che passa sopra il tutto lasciando la traccia della casualità. Giuseppe Biasio, classe 1928, è nato a Padova, dove si è diplomato all’Istituto d’Arte Pietro Selvatico. Ha cesellato il suo linguaggio di artista sulla passione per i viaggi intrapresi fin da giovane, allargando i suoi orizzonti dall’Europa al Sud America, al Medio Oriente, alla Cina, paesi le cui influenze visive ricalcano le sue tele. Negli U. S. A, luogo particolarmente amato, capitale per l’arte contemporanea, ha potuto incontrare alcuni tra i più riconosciuti artisti del ‘900 tra cui Robert Rauschenberg. Influenzato da Bacon, Sutherland, Schifano, Jasper Jhons, Schnabel, dal New Dada in genere, resta un uomo libero dai dettami elaborando uno stile personale: “il pregio della sua pittura risiede nel confermare l´efficacia delle più feconde soluzioni dei movimenti d´avanguardia del secolo scorso, dall´inserimento di lettere isolate a scritte di marche popolari, dalla stesura pittorica di liberatoria aggressività al combine painting” (Giacomo Malatrasi) Giuseppe Biasio ha partecipato a numerose esposizioni collettive e personali tra cui le Biennali di Arte Triveneta di Padova e al Premio Pettenon, premiato alla Mostra di Arte Sacra di Padova, ricevendo riconoscimenti in Italia e all’estero. Nel 1981 con Guglielmo Capuzzo, Guido Dragani, Antonio Sassu, Maurizio Stefanato e Antonio Zago ha fondato il Gruppo Veneto di Promozione Artistica e Culturale La Matita. Le sue opere si trovano in numerose collezioni private in Italia e all’estero. Biasio vive e lavora a Padova. La mostra resterà aperta al pubblico fino a sabato 17 maggio 2008. . |
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INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA “TOTEM SPECTACLE”, AD AOSTA |
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Aosta, 15aprile 2008 – L’assessore all’Istruzione e Cultura informa che oggi alle ore 18, presso il foyer della Biblioteca regionale, ad Aosta, si terrà l’inaugurazione della mostra “Totem Spectacle”. L’esposizione che resterà aperta sino a mercoledì 30 aprile prossimo, presenta bozzetti, modellini, disegni e schizzi, grafica bi e tridimensionale, immagini fantasiose e soluzioni spiazzanti, che gli studenti impegnati nella progettazione del “totem” traggono dal loro immaginario emozionale suscitato dagli spettacoli teatrali, cinematografici e musicali proposti dalla Saison Culturelle. Il progetto promosso dal Servizio supporto autonomia scolastica del Dipartimento della Sovraintendenza agli Studi, in collaborazione con alcune Istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado, si prefigge la finalità di diffondere nelle scuole - e di conseguenza nella società - la cultura della frequentazione dell’evento culturale come momento privilegiato di confronto col mondo della produzione artistica, musicale, teatrale e filmica e come insostituibile occasione di arricchimento personale e sociale. Suo obiettivo è la progettazione di una struttura - denominata “Totem Spectacle” - che sarà posizionata, a partire dal prossimo anno, negli ingressi delle Istituzioni scolastiche della Valle d’Aosta e nei luoghi deputati alla promozione degli eventi proposti nel corso della Saison Culturelle. Al progetto hanno partecipato alcune classi delle Istituzioni scolastiche Aosta 4 ed Eugenia Martinet di Aosta e due classi quinte dell’Istituto d’Arte, coordinate dai professori Simone Blanc, Maurizio Casale, Salvatore Cosentino e Roberto Priod. Due età e due modi di lavorare: l’approccio nelle scuole “medie” sviluppa percorsi legati alla creatività, per produrre spunti grafici ed immagini che vengono, in seguito, elaborati e utilizzati in modo “pre-professionale” dagli studenti dell’Istituto d’Arte nella progettazione di modelli in scala, di computer grafica e rendering. Orario di apertura: lunedì dalle ore 14 alle ore 19, dal martedì al sabato dalle ore 9 alle ore 19. Ingresso gratuito. Ulteriori informazioni potranno essere richieste alla Direzione attività culturali, tel. 0165 273246. Sito Internet: www. Regione. Vda. It, e-mail: saison@regione. Vda. It . |
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