|
|
|
LUNEDI
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 01 Dicembre 2008 |
|
|
|
NASCE OMOMYC, UNA NUOVA PROTEINA CONTRO IL CANCRO SINTETIZZATA DALL’ISTITUTO DI BIOLOGIA E PATOLOGIA MOLECOLARI DEL CNR, È IN GRADO DI OSTACOLARE MYC E DUNQUE RAPPRESENTA LA BASE DI UNA POSSIBILE CURA PER MOLTI TIPI DI TUMORE. I RISULTATI DELLA RICERCA, CHE HA PERMESSO UNA RILEVANTE REGRESSIONE TUMORALE NEI TOPI, PUBBLICATI SU NATURE |
|
|
|
|
|
Roma, 1 dicembre 2008 - Si potrebbe aprire uno spiraglio per una cura del cancro efficace e non soggetta ai pesanti effetti collaterali delle attuali terapie grazie a Omomyc, una piccola proteina creata da Sergio Nasi e Laura Soucek presso l’Istituto di Biologia e Patologia Molecolari del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma. “La proteina Myc è protagonista nello sviluppo della gran maggioranza dei tumori nell´uomo ma è stata sempre trascurata come bersaglio terapeutico, per due motivi” spiega Sergio Nasi dell’Ibpm del Cnr. “Myc è una sorta di direttore d´orchestra della crescita dei tessuti, anche di queli sani, e si pensava che la sua inibizione avesse effetti devastanti sull´organismo, uccidendo anche le cellule normali. Inoltre non c´erano prove che colpire Myc, cosa tutt´altro che facile, fosse efficace contro il cancro”. Questa filosofia viene ora contraddetta da uno studio pubblicato su Nature, frutto della collaborazione tra il gruppo del Cnr ed il gruppo di Gerard Evan dell’Università di San Francisco, che mostra come l’inibizione di Myc possa invece rappresentare una terapia efficace e sicura. “Myc funziona così: prima si associa ad un´altra proteina chiamata Max, e poi il complesso Myc/max interagisce con altre molecole sul Dna e regola l´attività di moltissimi geni”. Per ostacolare l´associazione di Myc con Max, i ricercatori del Cnr hanno preso una porzione di Myc, l´hanno modificata sostituendo quattro amino acidi in punti critici della proteina, ed hanno così ottenuto un potentissimo inibitore di Myc: Omomyc. “Omomyc ostacola l´associazione di Myc con Max e ne ridirige l´attività, trasformando Myc da molecola che provoca il cancro in una che lo sopprime”. Nel lavoro pubblicato su Nature, i ricercatori hanno creato un sistema che ha permesso di accendere e spegnere a piacimento la produzione Omomyc, sia in topi da laboratorio sani sia in topi ammalati di cancro al polmone per effetto di alterazioni geniche. Si è visto che, “sebbene l’inibizione di Myc in animali sani rallenti la proliferazione di tessuti in rapida rigenerazione come la pelle ed i villi intestinali, i topi continuano a godere di buona salute. Inoltre, tali effetti collaterali sono ben tollerati e rapidamente reversibili in quanto le anomalie spariscono rapidamente se si spegne Omomyc”. Quindi l´inibizione di Myc è ben tollerata. Ma qual´è l´effetto di Omomyc sui tumori? I risultati sono molto soddisfacenti. “In presenza di Omomyc, non solo non si sviluppa più il cancro al polmone ma addirittura, se si accende questa proteina in topi che avevano precedentemente sviluppato il cancro al polmone, anche in stadi molto avanzati, i tumori regrediscono rapidamente fino a scomparire”. Agendo su Myc, è possibile fermare il cancro e dunque i risultati di questo studio pongono le basi per ricercare terapie con sempre minori effetti collaterali a danno dell’organismo del malato: “L’idea è che sia possibile una cura non distruttiva. Un farmaco che bersagli la proteina Myc potrebbe rappresentare una terapia efficace e con minori controindicazioni”. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
UN NUOVO TOPO PER UNO STUDIO SUL MORBO DI CREUTZFELDT-JAKOB |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 1 dicembre 2008 - Ricercatori italiani hanno allevato un nuovo topo che presenta deficit simili a quelli cui sono soggette le persone affette dal morbo di Creutzfeldt-jakob, una malattia prionica simile all´encefalopatia spongiforme bovina. Lo studio, finanziato dall´Ue, pubblicato sulla rivista Neuron, fornisce informazioni che potrebbero aiutare nella diagnosi precoce delle malattie prioniche, nella fase in cui un intervento terapeutico potrebbe essere efficace. Il morbo di Creutzfeldt-jakob (Cjd) è una malattia neurodegenerativa causata dai prioni, agenti infettivi che sono fatti di versioni mal piegate di proteine (la corretta ripiegatura di una proteina è essenziale per la sua funzione). Nel Cjd i prioni fanno in modo che le normali proteine si ripieghino in uno stato malato. Ciò avviene dapprima lentamente, ma le proteine normali nel cervello si trasformano a una velocità sempre crescente, in una specie di loop di risposta. Le proteine malate disgregano il normale funzionamento delle cellule e in definitiva provocano la morte delle cellule, creando "buchi" nel tessuto. Il Cjd è sempre mortale e ogni anno circa una persona su un milione contrae l´infezione, in tutto il mondo. Le malattie prioniche colpiscono molte specie diverse, poiché la proteina prione è simile in tutti i mammiferi. L´encefalopatia spongiforme bovina ("morbo della mucca pazza") è forse la più conosciuta di queste malattie. Uno dei problemi che incontrano i ricercatori di prioni quando usano modelli animali per studiare il Cjd, è che queste malattie prioniche hanno negli umani una più complessa gamma di segnali clinici rispetto a quelli visibili nei topi. Gli esseri umani sono colpiti da demenza e altri disturbi che non riguardano il movimento, mentre nei topi sono state osservate disfunzioni motorie, che si presentano ad uno stadio più avanzato della malattia. In questo studio, i ricercatori hanno studiato una mutazione della proteina prione (chiamata D178n/v129) associata ad un tipo di Cjd nel quale i pazienti soffrono di un deterioramento della memoria, cambiamenti comportamentali e anormalità motorie. Gli unici esperimenti su topi disponibili riguardavano topi nei quali si era ottenuta una forma di Cjd ereditaria, e questi topi non mostravano nessuna delle menomazioni cognitive che colpivano le loro controparti umane. Il dott. Roberto Chiesa dell´Istituto di ricerca farmacologica Mario Negri in Italia ha spiegato: "Abbiamo bisogno di modelli sperimentali con un più ampio spettro di segnali clinici per avere dati sul meccanismo di disfunzione e la sua evoluzione, e per identificare segni più precoci della malattia clinica, nello stadio in cui un intervento terapeutico potrebbe essere efficace. " Gli scienziati sono stati in grado di trasferire permanentemente il gene difettoso nel materiale genetico di un topo, in modo che il topo esprimesse la propria versione della mutazione D178n/v129. Il risultato è stato un animale che presentava sintomi simili a quelli degli esseri umani affetti da Cjd. Gli animali, chiamati topi Tg(cjd), mostrano menomazioni della memoria e deficit neurofisiologici, tra cui anormalità dell´elettroencefalografia (Eeg) e alterazioni del sonno, simili a quelle presentate da un malato di Cjd con la stessa mutazione. I ricercatori hanno inoltre osservato altre anormalità biologiche nei topi Tg(cjd) che suggeriscono che le alterazioni del reticolo endoplastico (una parte della cellula responsabile della ripiegatura delle proteine) potrebbe contribuire alla patologia Cjd. "I nostri risultati costituiscono il primo modello animale di una malattia prionica genetica che riprende le anormalità cognitive, motorie e neurofisiologiche della malattia umana," ha spiegato il dott. Chiesa. "Questo nuovo modello permette analisi approfondite dei meccanismi della malattia e potrebbe essere utile per testare potenziali terapie per malattie prioniche ereditarie. " Lo studio è stato finanziato in parte dalla rete Neuroprion ("Prevenzione, controllo e trattamento delle malattie prioniche") nell´ambito del Quinto e del Sesto programma quadro dell´Ue (5°Pq e 6°Pq). Neuroprion è un progetto quinquennale che terminerà a dicembre di quest´anno e che ha ricevuto 14,4 Mio Eur in finanziamenti per coordinare le attività di ricerca sulle malattie prioniche con lo scopo di assicurare la protezione della salute di esseri umani ed animali e per evitare conseguenze economiche dannose. Per ulteriori informazioni, visitare: Neuron http://www. Cell. Com/neuron/ Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri http://www. Marionegri. It . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
FLABEL RIVEDE L´ETICHETTATURA NUTRIZIONALE |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 1 dicembre 2008 - È stato avviato un nuovo progetto finanziato dall´Ue per fornire aggiornamenti sull´etichettatura alimentare contenente consigli nutrizionali. Flabel ("Food labelling to advance better education for life") è il primo progetto di ricerca finanziato dall´Ue sull´etichettatura nutrizionale. Il progetto indagherà gli effetti dell´etichettatura sui consumatori, per cercare di capire meglio come essa influisce sulle nostre scelte d´acquisto. La questione di una giusta scelta alimentare è ormai di fondamentale importanza in Europa. Le malattie legate alla dieta stanno crescendo in maniera spropositata tra gli europei, diventando un grosso peso per i servizi sanitari dell´Ue. Cresce la preoccupazione dei governi e delle autorità sanitarie di incoraggiare i cittadini dell´Ue a compiere scelte alimentari più sane. Il progetto Flabel riceverà un finanziamento di 2,8 Mio Eur e sarà svolto in tre anni, tra il 2008 e il 2011. Un consorzio di 12 partner di 8 paesi, che comprenderà istituzioni accademiche, piccole e medie imprese (Pmi), venditori al dettaglio e organizzazioni non profit, indagherà su quali sono i metodi di eticettatura alimentare più apprezzati dai consumatori, quali hanno il maggiore effetto su di loro e come i consumatori si rapportano ai difersi tipi di etichettatura alimentare. Le informazioni nutrizionali riportate sulle etichette alimentari sono già disponibili su gran parte dei prodotti alimentari che acquistiamo, anche se poco si conosce sull´effetto di queste informazioni sui consumatori. Il consorzio Flabel studierà l´effetto che i diversi tipi di etichettatura alimentare hanno sui consumatori e indagherà sull´utilità dell´etichettatura come fonte di consigli nutrizionali. Tra i principali obiettivi del progetto c´è quello di fornire una base scientifica per l´etichettatura nutrizionale riportata sugli alimenti, che possa essere usata a livello pan-europeo. Il consorzio ritiene che la ricerca produrrà molti risultati positivi che potranno risultare utili nella creazione di un sistema di etichettatura facile da usare, che aiuterà i consumatori nel compiere le scelte alimentari più salutari. Accanto alle ricerche accademiche, i partner del consorzio eseguiranno indagini sul posto "reali" nei supermercati, per scoprire perché certi tipi di etichettatura sono più popolari tra gli acquirenti o più comprensibili. Tra i risultati di ricerca del progetto ci sarà la creazione di una "cartina nutrizionale" dell´Ue, che indicherà in che misura l´etichettatura nutrizionale è già disponibile a livello europeo. Il progetto cercherà di capire come i consumatori effettivamente leggono le etichette nutrizionali. Trovare un equilibrio tra un´informazione semplice e chiara, ma allo stesso tempo completa dal punto di vista nutrizionale, rappresenta una sfida per i ricercatori coinvolti nel progetto, come anche la creazione di una serie di linee guida sulle migliori pratiche per l´etichettatura nutrizionale, che verranno testate nei supermercati. Verrà anche svolto uno studio su come le famiglie usano l´etichettatura nutrizionale nell´acquisto dei prodotti alimentari per i figli e se l´etichettatura può essere usata per cercare di convincere i genitori a compiere scelte più salutari per i propri figli. Infine, i risultati del progetto Flabel saranno condivisi dalla maggioranza delle parti coinvolte nell´industria alimentare, come gli istituti di ricerca, le Pmi e le organizzazioni sanitarie. Per ulteriori informazioni, visitare: Flabel http://www. Flabel. Org European Food Information Council (Eufic) http://www. Eufic. Org/index/it/ . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL DISTRETTO BIOMEDICALE CONTA 2.600 AZIENDE CON 8.000 ADDETTI. ECCELLENZE A PADOVA, VERONA E TREVISO |
|
|
|
|
|
Padova, 1 dicembre 2008 - Il distretto biomedicale comprende aziende che si occupano delle tecnologie e dei prodotti che asseriscono alla sanità, alla salute e al benessere. Le imprese venete sono 2. 600 con una occupazione di 8. 000 addetti. Del loro futuro e della competitività si è discusso il 29 novembre allo Sheraton di Padova con apertura dei lavori da parte dell’assessessore all’Economia, Venedemiano Sartor. Su iniziativa del Parco Scientifico Tecnologico di Padova e della Confederazione Nazionale Artigianato di Padova, è nato il distretto biomedicale veneto nel 2005 con 150 aziende. L’obiettivo del distretto era valorizzare le interazioni possibili della produzione e potenziare i circuiti formativi e di ricerca oltre che proporsi come interfaccia con il mercato. “Il settore biomedicale veneto – ha detto l’assessore Vendemiano Sartor – si presenta come un comparto ad alto tasso di crescita. Si attesta come un settore rilevante che contribuisce al P. I. L. Per lo 0,36% e con una produzione nazionale di 4,8 miliardi di euro. La presenza di poli di eccellenza come Padova, Treviso e Verona può essere una opportunità straordinaria per il tessuto economico, sanitario e sociale della nostra regionale. ” Per l’assessore le punte di eccellenza del distretto sono collegate alla riabilitazione, al comparto estetico medicale, ai macchinari e alle protesi di alta tecnologia, al settore dei materiali di consumo. La scommessa futura infine sarà su tre direttrici: lo sviluppo dell’osservatorio regionale biomedicale, il potenziamento della ricerca e dell’innovazione, il rafforzamento del marketing internazionale. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SANITA’: L’AZIENDA VITTORIO EMANUELE DI CATANIA PRESENTA SIMULATORE CHIRURGICO |
|
|
|
|
|
Palermo, 1 dicembre 2008 – Un simulatore chirurgico per l’addestramento alla video laparoscopia è stato presentato ad Arezzo, al terzo forum europeo sul rischio clinico, dall’Azienda ospedaliera universitaria Vittorio Emanuele di Catania che attualmente è l’unica in Italia, insieme all’ospedale Niguarda di Milano, a possedere questa apparecchiatura di ultima generazione. La presentazione del simulatore è avvenuta nell’area “addestramento” (500 metri quadrati, con le più moderne tecnologie mondiali) dove, anche con l’ausilio di sofisticati manichini, vengono riprodotte situazioni critiche per consentire di apprendere e sperimentare le migliori tecniche per la soluzione dei casi. In particolare, due gruppi di lavoro dell’Ismett di Palermo (che possiede un centro di simulazione) e del Vittorio Emanuele, guidati rispettivamente da Giuseppe Chiaramonte e da Vincenzo Parrinello, hanno simulato una crisi in sala operatoria. Sicilia protagonista, dunque, ad Arezzo, dove in questi giorni si sono incontrate le più alte autorità europee in tema di rischio clinico: la Regione siciliana, tra l’altro, è presente con un proprio stand che è stato tra i più visitati. Alla presentazione del simulatore chirurgico ha assistito anche l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, al quale i tecnici hanno permesso di rappresentare una diatermocoagulazione con un elettrobisturi. Il Vittorio Emanuele, azienda di riferimento in Sicilia per il rischio clinico, ha già acquistato in Irlanda un moderno simulatore che entrerà a regime a febbraio: l’obiettivo è quello di assicurare la più alta qualità delle prestazioni riducendo il più possibile i costi. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SALUTE, NUOVI STILI DI VITA PER GUADAGNARE SALUTE, A GENNAIO PREMIATI I MIGLIORI PROGETTI |
|
|
|
|
|
Genova, 1 dicembre 2008 - Si chiama "Guadagnare Salute" il progetto che il centro di formazione studi, Formez, per conto del Ministero del Lavoro e della Salute, sta realizzando, con la collaborazione dell´assessorato regionale alla Salute, per migliorare la salute sul territorio, attraverso stili di vita appropriati. Obiettivo del progetto è individuare buone prassi per prevenire i principali fattori di rischio per la salute, promuovendo azioni su quattro aree di intervento: l´attività fisica per le persone di tutte le età, una dieta corretta, la lotta al fumo e il contrasto all´abuso di alcol. L´iniziativa si rivolge alle Asl, agli Enti locali e agli uffici scolastici che potranno partecipare martedì 9 dicembre alle ore 14 alla riunione informativa che si terrà presso la sede della Regione Liguria di via Fieschi, 15, piano terra (Sala A). I progetti dovranno essere presentati, entro il 31 dicembre 2008, attraverso la compilazione di un questionario on line sul sito www. Formez. It e i migliori saranno premiati applicandoli sul territorio di riferimento e rendendoli una prassi costante di prevenzione. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1° DICEMBRE GIORNATA MONDIALE DI LOTTA ALL´AIDS - LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE REGIONALE - I DATI SUL FENOMENO - UN CONVEGNO A FERRARA SU HIV E MATERNITÀ |
|
|
|
|
|
Bologna, 1 dicembre 2008 - Aumentare in tutti, uomini e donne, l´attenzione rispetto al rischio Aids, sollecitare comportamenti corretti per sé e per gli altri: questo lo scopo della campagna di informazione e sensibilizzazione, promossa dalla Regione anche quest’anno, a partire dalle ultime stime regionali e nazionali sull’infezione che attribuiscono a rapporti sessuali non protetti (e tra questi 2 su 3 sono rapporti eterosessuali) la gran parte delle nuove diagnosi di sieropositività. Dal rapporto sul fenomeno in Emilia-romagna nel 2007 emerge che il 44,7% delle persone che scopre di essere ammalato di Aids non sapeva di essere sieropositivo (tra infezione e sviluppo della malattia possono passare anche molti anni); che il tasso relativo alle nuove diagnosi di Aids registra negli ultimi anni una sostanziale stabilità con un valore di 3,4 ogni 100mila abitanti nel 2007; che le nuove diagnosi di sieropositività Hiv si mantengono costanti e che il numero di persone sieropositive, a tutto il 2007, è stimato tra 7. 000 e 10. 000. La prevenzione è dunque l’unico mezzo efficace per evitare il contagio e la diagnosi tempestiva di sieropositività permette, se necessario, di intervenire con la terapia farmacologia per contrastare l’evoluzione in Aids. Parlare di Aids e di prevenzione in modo appropriato e trasparente significa anche contribuire a togliere la cortina di pregiudizi sulla malattia e evitare lo stigma nei confronti dei malati e dei sieropositivi. Su questa consapevolezza è basato il messaggio della campagna informativa: allo slogan “In una storia d’amore la tua storia ti accompagna sempre. Tieni fuori l’Aids”, sono accompagnate due raccomandazioni: “Usa il preservativo”, “Se hai avuto rapporti non protetti fai il test Hiv”. La campagna informativa La campagna si sviluppa in tutto il territorio dell’Emilia-romagna con molte iniziative del Servizio sanitario regionale, realizzate in collaborazione con le associazioni di volontariato, le Amministrazioni locali, le Unità di strada, le organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil, le farmacie aderenti ad Assofarm e Federfarma, il mondo della Scuola. In tutti i mezzi della campagna sono pubblicizzati due strumenti del Servizio sanitario regionale, potenziati in occasione della campagna di sensibilizzazione: il telefono verde regionale Aids 800 856080 (gestito dall’Azienda Usl di Bologna) che fornisce informazioni per prevenire l’infezione e permette di prenotare, gratuitamente e in anonimato, il test Hiv; il sito internet regionale www. Helpaids. It (gestito dalle Aziende sanitarie di Modena) che assicura anche consulenze on line. La diffusione dei materiali informativi nelle sedi dei servizi delle Aziende sanitarie e negli ambulatori di medici e pediatri di famiglia Negli ambulatori dei medici e pediatri di famiglia, nei Consultori, negli Spazi giovani e negli Spazi donne immigrate e loro bambini, nelle sedi dei Servizi delle Aziende Usl, sono in distribuzione locandine e un opuscolo con informazioni sul virus Hiv, sull’Aids, sulle misure di prevenzione e sulla cura, e su altre malattie a trasmissione sessuale. L’opuscolo contiene una card staccabile, con l’indirizzo web del sito Helpaids e il numero verde Aids. Il radio comunicato Un radio comunicato sarà trasmesso nelle emittenti della regione il 30 novembre, l’1 e il 2 dicembre (Radio Bruno, Radio Italia Anni ’60, Radio Latte e Miele, Radio Gamma International, Radio Studio Delta, Radio Sound, Radio Inn). Il banner “Aids. Rafforziamo le difese” sui siti web della Regione, del Servizio sanitario regionale, dei quotidiani “Aids. Rafforziamo le difese”, dice il messaggio nel tradizionale fiocco rosso simbolo della lotta all’Aids, che compare come banner nei siti della Regione e del Servizio sanitario regionale e che sarà pubblicato anche nei siti web dei quotidiani “La Repubblica” di Bologna e Parma, “Gazzetta di Modena”, “Gazzetta di Reggio”, “La Nuova Ferrara”, “Libertà” di Piacenza, “Il Resto del Carlino”. Le iniziative in discoteche, bar e pub con le Unità di strada Cinquecento vetrofanie con i colori e il messaggio della campagna regionale saranno applicate negli specchi dei bagni di discoteche, pub e bar dell’Emilia-romagna. L’iniziativa è sviluppata con il contributo delle Unità di strada (equipe di operatori dei Comuni o delle Aziende Usl impegnate sul territorio in attività di prevenzione e di riduzione del danno) che, per l’occasione, distribuiranno i materiali informativi della campagna. Le iniziative nelle farmacie In collaborazione con Federfarma e Assofarm, in tutte le farmacie dell’Emilia-romagna aderenti alle due associazioni, il 1° dicembre sarà distribuito gratuitamente un preservativo in monoconfezione; per tutto il mese di dicembre le stesse farmacie praticheranno uno sconto del 30% sulle normali confezioni di preservativi. Saranno inoltre disponivili opuscoli informativi e locandine. Le iniziative nei Consultori familiari, Spazi giovani, Spazi donne immigrate e loro bambini Oltre alla diffusione di opuscoli e locandine, nei Consultori, negli Spazi Giovani e negli Spazi donne immigrate e loro bambini saranno distribuiti gratuitamente preservativi in monoconfezione messi a disposizione da Federfarma e Assofarm. La sensibilizzazione nelle scuole della provincia di Ravenna Le attività di sensibilizzazione coinvolgono anche il mondo della scuola, con una sperimentazione nella provincia di Ravenna: operatori dell’Azienda Usl e volontari allestiranno banchetti nelle scuole superiori e saranno a disposizione di ragazze e ragazzi per fornire informazioni sul tema dell’Hiv e dell’Aids. Oltre all’opuscolo, sarà distribuita una card con il messaggio della campagna e i riferimenti del sito Helpaids e del numero verde Aids. Le attività di sensibilizzazione con Cgil Cisl Uil Nelle sedi regionali e locali di Cgil Cisl Uil saranno affisse locandine e distribuiti opuscoli informativi. Previste, per il prossimo anno, iniziative specifiche di sensibilizzazione e formazione nei luoghi di lavoro. Gli appuntamenti per la Giornata mondiale: il convegno regionale a Ferrara “Hiv e gravidanza” In tutta la regione sono previsti incontri e iniziative di Aziende sanitarie, Enti locali, associazioni di volontariato. Lunedì 1 dicembre si svolge a Ferrara (Palazzo Bonacossi) il convegno regionale “Hiv e gravidanza”: l’incontro è l’occasione per fare il punto sulla situazione epidemiologica dell’infezione da Hiv nella popolazione femminile e sulle indicazioni cliniche, preventive e terapeutiche da seguire nell’assistenza alla donna e al nascituro. La significativa riduzione della trasmissione materno-fetale dell’infezione negli ultimi anni è frutto dell’applicazione di linee guida e di specifici controlli di prevenzione e di buone pratiche applicate durante la gravidanza, nella gestione del parto e del neonato. I dati sull’Aids e l’infezione da Hiv in Emilia-romagna Nel 2007 in Emilia-romagna sono stati 120 i nuovi casi di Aids diagnosticati tra i residenti. Nel confronto nazionale, il tasso di incidenza è pari a 3,4 ogni centomila abitanti e pone la regione al quarto posto in Italia (dopo Lazio, Lombardia e Toscana). Il dato è da considerare sottostimato per il cosiddetto ritardo di notifica, il tempo che intercorre tra la data di diagnosi e il momento in cui la segnalazione perviene al Centro Operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità. Le persone sieropositive sono stimate tra 7mila e 10mila. I dati sulla sieropositività nella provincia di Modena (monitorati ogni anno dall’Osservatorio epidemiologico sull’infezione da Hiv curato dalle Aziende sanitarie modenesi) mostrano che negli ultimi dieci anni si è assistito a una stabilizzazione nell’incidenza dei nuovi casi di sieropositività e che l’età mediana delle persone al momento della notifica dell’infezione è passata in vent’anni da 23 a 40 anni negli uomini e da 22 a 31 anni nelle donne. Lo stesso Osservatorio, esaminando poi l’ultimo triennio 2005-2007, sempre in provincia di Modena, evidenzia come la modalità di trasmissione prevalente sia quella sessuale: complessivamente l’87% dei nuovi casi di sieropositività (il 23% è legata a rapporti omosessuali, il 64% a rapporti eterosessuali). Resta alto il numero delle persone che al momento della diagnosi di Aids non sa di essere sieropositivo: nella regione la data del primo test Hiv positivo e la data di diagnosi della malattia nel 1996 coincidevano nel 14% dei casi, nel periodo 2004-2007 la percentuale è salita al 44,7% (244 casi su 546). Ancora una volta, pertanto, è da sottolineare l’importanza della prevenzione per un problema che riguarda tutti, non solo gruppi specifici di persone. Il Servizio sanitario regionale, nel 2009, realizzerà un Osservatorio regionale sulla sieropositività, portando a sistema l’esperienza maturata dalle Aziende sanitarie di Modena che, dal 1985, monitorano l’infezione nel modenese, nonché dalla più recente esperienza di sorveglianza dell’Azienda Usl di Rimini. Il rapporto completo e i materiali della campagna sono consultabili nel portale web del Servizio sanitario regionale: www. Saluter. It. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GIORNATA MONDIALE ANTI AIDS: EVOLUZIONE POSITIVA IN ALTO ADIGE, MA GRANDE ATTENZIONE |
|
|
|
|
|
Bolzano, 1 dicembre 2008 - Anche se i casi in Alto Adige sono in drastica diminuzione, è necessario non abbassare la guardia e quindi effettuare il test: è quanto sottolinea l´assessore provinciale alla Sanità Richard Theiner in vista della Giornata mondiale anti Aids, che ricorre il 1° dicembre. Grazie alle nuove terapie e alla prevenzione, sottolinea Theiner, i casi di Aids si sono progressivamente ridotti. Lo confermano anche i dati in Alto Adige, compresi quelli sulle persone sieropositive. "Ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia, sia sul piano dell´attenzione che della sensibilizzazione", sottolinea Theiner, invitando a seguire le raccomandazioni dei medici di sottoporsi al test dell´Hiv. Il dottor Raffaele Pristerà della Divisione malattie infettive del Comprensorio sanitario di Bolzano ricorda che nel 2008 i casi di infezione da Hiv in Alto Adige sono stati 8, una riduzione drastica rispetto ai 40 del 2007. Il 50% dei sieropositivi è tossicodipendente, il 29% è eterosessuale, il 18% omosessuale, il 2% ha avuto un rischio ematologico e l´1% dei casi è legato alla trasmissione materna. L´età media dei sieropositivi è aumentata, passando 25 anni del 1985 ai 40 attuali. I casi di Aids - cioè l´evoluzione verso la malattia conclamata - nel 2008 sono stati 5 contro i 13 del 2006 e i 14 del 2007, per un totale, dal 1985 ad oggi, di 264 casi. Da sottolineare che grazie alle nuove terapie i casi di Aids si sono progressivamente ridotti assestandosi sui 6-7 all´anno. L´evoluzione è positiva, ma gli esperti consigliano il test a tutte le persone che possono aver avuto situazioni a rischio. "Meglio fare un test in più che uno in meno", sottolinea il dottr Pristerà raccomandando inoltre l´uso del profilattico nei rapporti sessuali occasionali. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GIORNATA MONDIALE AIDS: C’È ANCORA BISOGNO DEL "LUPO" IL PRIMO DICEMBRE AL CINEMA ODEON DI FIRENZE “CORTI” E VIDEOCLIP SUL TEMA |
|
|
|
|
|
Firenze, 1 dicembre 2008 - Negli ultimi due anni circa la metà delle persone a cui viene diagnosticato l´Aids non sa nemmeno di essere sieropositiva o lo scopre pochi mesi prima. E´ forse questo il dato più allarmante rivelato dal monitoraggio che l´Agenzia regionale di sanità compie costantemente su questa patologia nella nostra regione. Un brutto segnale di mancanza di consapevolezza che riguarda soprattutto le persone che contraggono la malattia per contagio sessuale. Dunque bisogna tenere la guardia alta perché il “lupo” fa ancora paura. E proprio “C´è ancora bisogno del lupo” è il titolo scelto dalla Regione Toscana, assessorato per il diritto alla salute, per presentare un "corto" in tema di Aids realizzato dalla Mediateca Regionale Toscana Film Commission. La presentazione del filmato è prevista per il primo dicembre, giornata mondia le di lotta all´Aids, che quest´anno verrà celebrata al Cinema Odeon di Firenze con una iniziativa realizzata nell´ambito dei 50 giorni di cinema internazionale. Negli ultimi anni la Regione Toscana ha arricchito le azioni basate sui piani di prevenzione e sui vari strumenti informativi con una serie di eventi che hanno introdotto e utilizzato nuovi linguaggi comunicativi: dalla rassegna sulle campagne di comunicazione provenienti da tutto il mondo "Stop Aids. Manifesti dal mondo", alla mostra fotografica del 2007 sull´Aids e il Sud Africa "Volti positivi". Quest´anno si è deciso di utilizzare il linguaggio cinematografico per parlare di Aids ai giovani, e a quelle persone che per età e per pratiche sono potenzialmente più a rischio. Il programma del 1° dicembre all´Odeon prevede alle 17 l´inizio della Rassegna cinematografica "Aids raccontato dal Cinema - Florence Queer Festival". Sullo schermo "I testimoni" di André Téchiné (Francia 2007) e "Darling" di Julian Shaw (Austria 2007). Alle 20 presentazione del corto "C´è ancora bisogno del lupo". Intervengono Luigi Marroni, Direttore generale Azienda Usl 10 Firenze, Stefania Ippoliti Direttore Mediateca Regionale Toscana e funzionari della direzione generale per il diritto alla salute della Regione Toscana. Seguirà la presentazione del videoclip "Condom à porter", a cura di Mediateca Regionale Toscana Film Commission e dell´Assessorato al Diritto alla Salute della Regione Toscana. Alle 21 riprendono le proiezioni della rassegna cinematografica, con "Spinnin´" di Eusebio Pastrana (Spagna 2007), e "Derek" di Isaac Julien (U. K. 2008). Collaborano all´evento le Aziende sanitarie Usl 2 di Lucca e 10 di Firenze. I dati del Registro regionale Aids. Dall’inizio dell’epidemia al 24 novembre 2008 sono stati diagnos ticati in Toscana 3978 casi di Aids, di cui 386 a non residenti. Nel 2007 sono stati diagnosticati 114 casi. Continua ad aumentare la sopravvivenza delle persone ammalate, grazie all´introduzione di nuove terapie. Oggi si contano in Toscana circa 1300 persone affette dalla patologia. L´aids non può più essere definita una malattia che colpisce i giovani, dato che l´età media della diagnosi è sempre più elevata (44 anni per gli uomini e 39 per le donne), né una malattia che colpisce le cosiddette “categorie a rischio”. Infatti se nei primi dieci anni dell´epidemia le persone a rischio maggiore erano i tossicodipendenti (50%) oggi la modalità di trasmissione più frequente è quella sessuale e specialmente quella eterosessuale, che ha riguardato nell´ultimo triennio 2005-2007 il 47% dei malati. Sotto il profilo territoriale l´incidenza (cioè i nuovi casi) diminuisce in tutte le Asl, salvo un le ggero aumento a Massa Carrara e a Lucca dal triennio 2002-2004 al triennio 2005-2007. In quest´ultimo il tasso di incidenza più basso si registra nell´Asl di Siena (0,5 per 100. 000 abitanti) e quello più elevato nell´Asl di Livorno (4,5 nuovi casi ogni 100. 000 abitanti). Il problema di una scarsa consapevolezza di un rischio ormai esteso a tutta la popolazione sessualmente attiva riguarda soprattutto le nuove generazioni. L’indagine Edit (Epidemiologia dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana - Agenzia regionale di sanità della Toscana 2008) sui comportamenti a rischio e gli stili di vita dei giovani toscani rivela che quasi la metà degli adolescenti intervistati ha già avuto un rapporto sessuale completo, ma dalla stessa indagine emerge la tendenza all’utilizzo del profilattico prevalentemente come metodo contraccettivo, piuttosto che come metodo preventivo da infezioni a trasmissione sessuale. Su www. Regione. Toscana. It la tabella con i dati relativi alle singole Asl. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SANITA’: GALAN A TREVISO, “QUI UNO DEI POLI DEL FUTURO. PIU’ AVANTI DI ALTRE AREE DEL VENETO”. |
|
|
|
|
|
Treviso, 1 dicembre 2008 - “La sanità veneta d’eccellenza fonda le sue strategie future su pochi grandi ospedali di altissimo livello tecnologico e scientifico come ossatura centrale di una rete supportata da una forte presenza sul territorio. Treviso, con Verona, Vicenza, Padova e Venezia è uno di questi ed ha il diritto e il dovere di evolversi e di crescere”. Lo ha detto il 27 novembre a Treviso il Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan nel corso della cerimonia di posa della prima pietra del nuovo Pronto Soccorso dell’Ospedale Ca’ Foncello e di inaugurazione dell’area tecnologica (cucine, lavanderia e altri servizi) che costituisce il primo passo del progetto di “Cittadella Sanitaria” da realizzare in un’area di 28 mila metri quadri adiacente all’attuale ospedale. A Treviso – ha aggiunto Galan – siamo di fronte alla logica evoluzione di una oculata e lungimirante gestione attuata da molti anni, che ha consentito a Treviso di trovarsi oggi in una posizione molto più avanzata e moderna che in altre aree del Veneto. Penso ad esempio con preoccupazione al veronese – ha aggiunto Galan – dove ci sono ancora molti, troppi piccoli ospedali e dove ancora oggi qualche sottosegretario va a visitarne qualcuno per salvarlo!”. Rivolgendosi ai numerosissimi primari e medici presenti, Galan ha tenuto a rivolgere loro il plauso per “l’attività meritoria che svolgono, troppo spesso non riconosciuta come sarebbe giusto”; e si è detto “pienamente d’accordo con la proposta di legge recentemente presentata in Parlamento per la depenalizzazione di alcune situazioni che sono considerate tutt’ora reato e che derivano invece da un rischio professionale unico nel panorama delle professioni e insito nell’essenza stessa del loro lavoro”. Galan ha anche sottolineato che il progetto di “Cittadella Sanitaria” a Treviso “è la dimostrazione che il concetto di Area Vasta in sanità va finalmente affermandosi. Ed è fondamentale che continui a svilupparsi – ha concluso – perché si tratta di una delle principali e più concrete forme di razionalizzazione della spesa attualmente esistenti”. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
A CONVEGNO SU CURE PALLIATIVE IN FVG |
|
|
|
|
|
Pordenone, 1 dicembre 2008 - "La sofferenza ha bisogno di cure, di condivisione, di senso. Il senso laico della sofferenza consiste nella richiesta della persona malata di attenzione su di sé, una richiesta spesso silenziosa e non urlata. Il tutto in una dimensione di attenzione che va oltre il quotidiano, la routine, la cura". Questo l´appello dell´assessore regionale alla Salute e protezione sociale, Vladimir Kosic, espresso il 28 novembre all´ incontro di studio su "Cure palliative in Friuli Venezia Giulia. Presente e futuro" in corso nella Sala Congressi di "Pordenone Fiere", al quale hanno partecipato e partecipano numerosissimi operatori del settore ed esperti in campo medico, infermieristico, amministrativo. Una partecipazione così numerosa che è stata sottolineata da Kosic e motivata "dall´interesse per un tema che va affrontato nell´ottica non solo e non tanto della cura, bensì della cultura che deve essere alla base di ogni approccio con la persona malata". In questo senso "il ruolo del medico di medicina generale - ha continuato Kosic - è fondamentale sia nel rapporto col paziente sia nel coordinare i vari segmenti di intervento". Soffermandosi quindi sul senso della sofferenza, l´assessore ha incitato a "ingaggiare una lotta senza quartiere per combattere la morte e per sostenere la sofferenza senza accanimento. Curando il corpo delle persone troviamo la motivazione di un lavoro; cercando di non lasciare solo nessuno troviamo il senso anche dei nostri investimenti". Nel Friuli Venezia Giulia sono state date molte risposte per le cure palliative, "ma si deve superare - ha concluso Kosic - il concetto di ospedale sempre e comunque. La gente deve avere il diritto di morire nella propria casa, fra le persone e le cose amate e non in solitudine. Spetta a noi fare in modo che la scienza e l´organizzazione proprie degli ospedali siano portate nelle case". Dal convegno è emerso - per bocca del direttore generale dell´Ass 6 "Friuli Occidentale", Nicola Delli Quadri - come obiettivo 2009 per l´area vasta pordenonese, creare una rete per le cure palliative che veda il concorso e la collaborazione della stessa Ass 6, dell´Azienda Ospedaliera, del Cro, del Policlinico San Giorgio per fornire competenze e risposte omogenee in un settore così delicato. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ISTITUTO DI NEUROLOGIA SPERIMENTALE DEL SAN RAFFAELE, UN CENTRO DI ECCELLENZA PER LO STUDIO DELLE MALATTIE NEUROLOGICHE |
|
|
|
|
|
Milano, 1 dicembre 2008 - L’istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano inaugura il 28 dicembre i nuovi spazi dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (Inspe), oltre 1200mq di nuovi laboratori interamente dedicati alla ricerca di base e clinica per la terapia di malattie neurologiche gravi e incurabili, come la sclerosi multipla, l’ictus, i traumi spinali e le neuropatie periferiche. All’interno dell’Inspe, uno dei maggiori istituti di ricerca interamente dedicati alle Neuroscienze in Europa, si studiano e sviluppano in particolare terapie con cellule staminali, terapie geniche, terapie innovative in ambito sia preventivo sia curativo e terapie neuroprotettive. L’approccio dell’Inspe è basato sulla medicina traslazionale, ovvero sul rapido trasferimento dei risultati della ricerca di base in terapie da impiegare in ambito clinico grazie alla strettissima interazione con il Dipartimento Neurologico del San Raffaele, centro all’avanguardia in Italia per numero di sperimentazioni cliniche in ambito neurologico. Di fondamentale importanza per l’attività dell’Inspe sono le reti di collaborazione scientifica internazionali stabilite con centri di ricerca europei, nord americani ed australiani. Tra i centri più importanti che collaborano con l’Istituto vi sono il Queen Square di Londra, l’Hopital de la Salpetriére di Parigi, le Università di Barcellona, Cambridge, Edinburgo, Gottingen ed Amsterdam, il Weizmann Institute of Science di Israele, il Burnham Institute for Medical Research in California, l’Istituto Universitario Tecnico Scientifico Eth di Zurigo e l’Harvard Medical School di Boston. L’inspe è stato creato nel 2005, grazie al contributo di organizzazioni no-profit tra le quali l’Acesm (Amici Centro Sclerosi Multipla) e aziende farmaceutiche tra le quali Serono, oggi Merck-serono, fortemente interessata a sviluppare un programma di ricerche comune accademia-industria dedicato allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per la sclerosi multipla. La medicina rigenerativa e la neurogenetica All’interno dell’Istituto sono presenti aree di ricerca dedicate alla neurofisiopatologia clinica e sperimentale. Tra i progetti più avanzati che hanno luogo in queste aree – che sono soprattutto dedicate allo studio del nervo e del muscolo – si segnala quello che prevede la costruzione e l’impianto di guide formate da biopolimeri in grado di far ricrescere ‘spontaneamente’ nervi sezionati (come ad esempio nei traumi) e che è stato sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento a Lecce. E’ inoltre presente un laboratorio di neurofisiologia sperimentale che si occupa della valutazione funzionale dei modelli animali di malattie neurologiche. Le cellule staminali e la terapia genica All’interno dell’Inspe si studiano anche la neurobiologia e la neuroimmunologia. Tra i progetti più avanzati di queste aree vi sono quelli che prevedono l’utilizzo di cellule staminali del cervello e strumenti di terapia genica per rigenerare il tessuto nervoso quando è colpito da malattie degenerative come sclerosi multipla, ictus cerebrale e traumi cerebrali e spinali accidentali. E’ inoltre presente un laboratorio di Neurogenetica, dotato anche di una modernissima apparecchiatura per lo screening dell’intero genoma umano e suddiviso in due sezioni, una dedicata allo studio delle malattie neurologiche a eredità complessa, l’altra allo studio delle malattie monogeniche. Il neuroimaging Grazie all’utilizzo di tecniche di risonanza magnetica (per esempio la risonanza magnetica funzionale) si studiano in vivo le cause e i meccanismi alla base delle malattie neurologiche. In particolare si può osservare il cervello nel suo funzionamento e, in caso di patologie, anche capire le ragioni di eventuali “malfunzionamenti”. Completano le attività di ricerca dell’Inspe due laboratori interamente dedicati alla ricerca di base che si occupano di studiare le interazioni tra assoni e glia, strutture fondamentali del cervello, i meccanismi molecolari che regolano la mielinizzazione nel sistema nervoso centrale e periferico e la genetica molecolare del comportamento. Spiega il professor Giancarlo Comi, professore di Neurologia all’Università Vita-salute San Raffaele e direttore del Dipartimento di Neurologia dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele e dell’Inspe: “L’istituto di Neurologia Sperimentale si distingue a livello internazionale sia per numero di persone dedicate, oltre 100 tra medici e ricercatori, sia per dimensione dei laboratori. Anche l’approccio alla ricerca dell’Inspe – continua il professor Comi - è particolare: attraverso la medicina traslazionale cerchiamo di trasferire più rapidamente le conquiste della ricerca di base al letto del malato. E questo è possibile perché accanto ai laboratori c’è un grande centro clinico come il San Raffaele”. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
A.GE.: BAMBINI E FARMACI GLI ATTI DEL CONVEGNO ALLE SCUOLE |
|
|
|
|
|
Massa e Carrara, 1 dicembre 2008 - Bambini, malattia, cure e farmaci declinati a 360 gradi da un gruppo di medici della Asl 1 di Massa e Carrara e da una farmacista esperta in automedicazione. Gli atti del convegno ¡°Farmaci, dall¡¯uso all¡¯abuso¡± sono stati inviati a tutte le scuole toscane e alle duecento Associazioni A. Ge. In Italia perch¨¦, come dice la presidente dell¡¯A. Ge. Massa Patrizia Menchini ¡°gli esiti di questo convegno sono ricchi di contenuti e di indicazioni utili per tutti noi genitori¡±. Ecco alcuni degli aspetti toccati dai relatori: ¡°La malattia non ¨¨ questione di somministrazione di farmaci ¨Cha detto il dottor Antonio De Angeli, psicologo- Il disagio di un bambino non ¨¨ mai semplicemente un problema di origine organica. Il bambino ¨¨ un soggetto attivo e partecipe anche quando ¨¨ ammalato, nella scelta della cura, nella somministrazione di un farmaco. La relazione interpersonale stabilisce un rapporto attraverso un contenuto, una forma: nella malattia la relazione ¨¨ molto pi¨´ importante delle azioni intraprese, del farmaco somministrato, delle prescrizioni impartite e rispettate ¡¡±. N¨¦ si poteva trascurare il fatto che nella Regione Toscana l´uso dei farmaci antidepressivi ¨¨ pi¨´ alto della media nazionale, da cui il preoccupante monito lanciato dalla dott. Ssa Elena Bianchini, neuropsichiatra infantile, che ha chiamato in causa scuola e famiglia: ¡°In Europa si stima che il 10% dei bambini soffra di disturbi neuropsichiatrici, di cui le sindromi depressive rappresentano la quinta causa di malattia e, attraverso il suicidio, la terza causa di morte in et¨¤ adolescenziale. In Italia la percentuale sembra attestarsi sul 9%; i dati disponibili dimostrano che l¡¯uso di psicofarmaci riguarda circa 30. 000 ragazzi, in gran parte adolescenti¡±. Gli aspetto psicologici nel trattamento farmacologico sono stati trattati dalla psicologa dott. Ssa Fiammetta Mozzoni: ¡°I dati delle ricerche suggeriscono che almeno il 50% dei pazienti ad un certo punto rifiuta i farmaci nel corso della terapia. Ci sono studi che indicano che tra il 25% e il 94% dei pazienti in terapia ambulatoriale in realt¨¤ non assume i farmaci come ¨¨ stato loro prescritto. L´alleanza terapeutica rappresenta perci¨° una parte importante del processo di prescrizione del farmaco. Gli approcci terapeutici integrati mostrano una percentuale di successo maggiore nel determinare il successo della cura¡±. Grande interesse ha suscitato la relazione della dott. Ssa Alessandra Di Marzio, farmacista, che ha trattato delle opportunit¨¤ e dei rischi dei farmaci da automedicazione con una efficace presentazione sui che sintomi curano, come si utilizzano, in cosa differiscono dai farmaci veri e propri, i rischi che possono presentare, le esenzioni fiscali. Da sottolineare in particolare il suggerimento di tenere ciascuno aggiornata una scheda dei farmaci assunti, in modo da avere disponibile il proprio quadro clinico in caso di emergenza. A conclusione ¨¨ intervenuto il dott. Vittorio Garra, responsabile U. O. Farmaceutica Territoriale, che ha ammonito: ¡°Il progressivo invecchiamento della popolazione ©¤ con attesa di vita che, nei prossimi decenni, potrebbe raggiungere i 120 anni©¤ e il contemporaneo e parallelo accrescersi delle patologie cronico-degerative determineranno un tale aggravio della spesa pubblica per cui ¨¨ fortemente a rischio la sussistenza stessa dell¡¯intero Sistema sanitario. Cominciamo dunque a ridurre gli sprechi l¨¤ dove esistono¡±. Dal convegno anche alcune richieste: agli enti locali, perch¨¦ regolino i tempi delle citt¨¤ in modo accogliente per chi deve prendersi cura dei propri figli; alle Asl, perch¨¦ investano nell¡¯informazione dei cittadini; alle scuole perch¨¦ collaborino pi¨´ strettamente con i genitori, ad esempio iniziando con il diffondere il materiale inviato. Gli atti del convegno sono disponibili sul sito associativo www. Agetoscana. It . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL RAPPORTO PRELIMINARE DELL’INCHIESTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA RIVELA OSTACOLI AL RAPIDO ACCESSO DEI PAZIENTI AI FARMACI GENERICI A PREZZI ACCESSIBILI |
|
|
|
|
|
Milano, 1 dicembre 2008 - L’ega accoglie con favore le conclusioni del rapporto preliminare dell’inchiesta sul settore farmaceutico europeo, lanciata oggi a Bruxelles. Questa inchiesta è stata avviata nel gennaio 2008 da Neelie Kroes, Commissario europeo per la Concorrenza, nel tentativo di individuare le inefficienze nel mercato farmaceutico che creano ostacoli al rapido accesso per i consumatori ai farmaci generici e ai nuovi prodotti innovativi. La sintesi della relazione della Commissione afferma che: "Le aziende Originator hanno progettato e attuato strategie mirate a garantire la continuità dei flussi di fatturato per i loro farmaci. Anche se vi possono essere altri motivi per i ritardi di ingresso dei generici, l´efficace attuazione di queste strategie può avere l´effetto di ritardare o bloccare l´ingresso di tali farmaci su molti mercati europei". Le strategie, osserva la Commissione Europea, comprende: il deposito di molteplici brevetti, fino a 1300 brevetti in tutta l´Ue, su un singolo farmaco (i cosiddetti "cluster di brevetto"), l´avvio di controversie contro aziende produttrici di farmaci generici che porta a quasi 700 casi riportati di controversie in materia di brevetti, intervento diretto sulle procedure nazionali per l´approvazione dei farmaci generici, lo sviluppo di versioni follow-up di prodotti, supportati da intense azioni di marketing, con l´obiettivo di passare ai pazienti la "nuova" versione prima che il prodotto generico divenga disponibile sul mercato. Per il campione di 219 molecole che sono andate fuori brevetto tra il 2000 ed il 2007, la Commissione ha calcolato una media, immediatamente dopo la scadenza del brevetto, di 4 mesi di ritardo per l’ingresso dei generici dei maggiori blockbuster e 7 mesi per tutti gli altri prodotti. La relazione, inoltre, stima che durante il periodo 2000-2007 "il risparmio avrebbe potuto essere di 3 miliardi di € superiore se i generici fossero entrati sul mercato immediatamente dopo la scadenza brevettuale". Rory O´riordan, Vice Presidente dell’Ega, ricorda che in aggiunta "quasi mezzo miliardo di euro è stato perso nel corso di 7 anni per il pagamento di contenziosi legali inutili. La relazione dimostra che le aziende originator hanno portato avanti quasi 200 controversie sui brevetti in un anno di cui una quota inferiore al 5% sono state ritenute fondate da parte dei tribunali ". Greg Perry, direttore generale di Ega, ha ribadito che l´Ega da lungo tempo richiede urgentemente una riforma del settore farmaceutico che si occupi di eliminare i gap normativi che permettono tali strategie, così come l´apertura autentica alla concorrenza del mercato dei farmaci generici. Tali misure comprendono: • migliorare la qualità dei brevetti e le procedure di valutazione dei brevetti, • garantire che tutti i processi amministrativi per l´ottenimento di un´autorizzazione all´immissione in commercio, il prezzo di rimborso e la concessione dello status di farmaci generici, abbiano luogo prima della scadenza del brevetto, • implementare delle regole di fissazione dei prezzi e rimborso che eliminino il fenomeno dello switch dai medicinali generici a prezzo inferiore verso prodotti brevettati ad alto prezzo, • attuare sistemi di mercato che comprendono misure volte a promuovere la prescrizione, la vendita e, più in generale, l´uso di farmaci generici. "C´è ancora un enorme potenziale per una maggiore diffusione dei generici in Europa. Crediamo che questa relazione preliminare abbia individuato alcuni problemi chiave nel sistema farmaceutico Europeo. Dobbiamo ora metterci alla ricerca di misure efficaci per migliorare il settore farmaceutico per i pazienti in tutta Europa ", ha detto Perry. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
DICHIARAZIONE DI ANDREA MUCCIOLI SU REFERENDUM SVIZZERO |
|
|
|
|
|
San Patrignano, 1 dicembre 2008 - A me sembra che le decisioni assunte oggi ( 30 novembre) a larga maggioranza nel referendum svizzero vadano lette con attenzione e in modo congiunto, come espressione di impotenza, incapacità e rassegnazione alla droga da un lato e di indifferenza e fastidio nel vedere il disagio per le strade, dall’altro. La maggioranza dei votanti sembrano dire: evitiamo di trasformarci nell’Olanda dei coffee shop, la qual cosa danneggerebbe la nostra immagine di paese ordinato e perbenista, ma togliamoci una volta per tutte i drogati da davanti agli occhi, dandogli quello che vogliono, con un medico che ci salva la coscienza, fin quando non saranno loro a togliere il disturbo. Questa ci pare, in sostanza, il vero obiettivo della politica dei quattro pilastri, gambe di un tavolino che non può stare in piedi perché retto da una prevenzione che non esiste e di cui non sembra fregargliene niente a nessuno, da una terapia che non recupera ma cronicizza, e da una riduzione del danno (degli altri) che serve solo a nascondere sotto il tappeto i problemi dei più emarginati e soli. Il risultato che si ottiene è sacrificare la vita di centinaia di migliaia di persone, considerate scarti della società, spendendo tra l’altro, in modo assolutamente controproducente, miliardi di euro. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LA GRANDE MOSTRA FUTURISMO 1909-2009. VELOCITÀ + ARTE + AZIONE
ATTESA A MILANO PALAZZO REALE
|
|
|
|
|
|
Milano, 1 dicembre 2008 - la città che sale - qui il Futurismo è nato e ha vissuto la sua prima, entusiasmante stagione - dedica al Centenario di questa avanguardia rivoltosa e visionaria una mostra esplosiva promossa dal Comune di Milano e da Skira Editore, curata da Giovanni Lista e Ada Masoero e prodotta da Palazzo Reale in collaborazione con Skira e Arthemisia, che occuperà, eccezionalmente, l´intero piano terreno della Reggia milanese e che sarà l´evento centrale di un ricchissimo programma di iniziative promosso dal Comune di Milano, con manifestazioni di teatro, cinema, danza, moda, che faranno della città, per l´intero 2009, la capitale del Futurismo. Sono circa quattrocento le opere che la compongono, oltre 240 delle quali sono dipinti, disegni, sculture, mentre le restanti spaziano dal paroliberismo ai progetti e disegni d´architettura, alle scenografie e costumi teatrali, dalle fotografie ai libri-oggetto, fino agli oggetti dell´orizzonte quotidiano: arredi, oggetti di arte decorativa, pubblicità, moda, tutti segnati dall´impronta innovatrice del Futurismo. Unica tra le numerose manifestazioni espositive del Centenario, questa mostra intende infatti documentare l´intero, vastissimo campo d´azione del Futurismo, ponendo l´accento sulla sua generosa e per certi versi utopistica volontà di ridisegnare l´intero ambito dell´esperienza umana in una chiave inedita. Ridurre l´esame del Futurismo alla sola pittura e scultura rischia infatti di snaturarne il volto, cancellando quella che resta la sua più vistosa e ineguagliata specificità. Non solo, ma poiché il Futurismo non operò nei soli, più celebrati, anni Dieci, ma fu vitale per almeno un trentennio, la mostra ne rileggerà l´intera estensione, fino allo scadere degli anni Trenta, ampliando poi ulteriormente il suo orizzonte temporale per evidenziare da un lato le eredità che raccolse, dall´altro i lasciti che seppe affidare alle generazioni future: il percorso si avvia infatti nell´ultimo decennio dell´Ottocento, documentando la cultura visuale entro cui il Futurismo si formò e si inoltra nella seconda metà del Novecento, con alcuni dei protagonisti di quella stagione (Fontana, Burri, Dorazio, Schifano, i poeti visivi) che al Futurismo guardarono o resero un esplicito omaggio. Così come i futuristi volevano porre lo spettatore “al centro del quadro”, un allestimento fitto e incalzante porrà il visitatore “al centro del Futurismo” in una mostra vitale, esuberante e polifonica come fu quella straordinaria e irripetibile avanguardia, che da Milano si irradiò nell´intera Italia e di qui in Europa, coinvolgendo una vera folla di artisti. Tuttavia, di tutti coloro che in Italia operarono in seno al Futurismo si è scelto di presentare solo quelli che diedero un più importante contributo alla causa, sul piano della qualità della loro ricerca o sul versante del dibattito teorico: entrati nel nuovo secolo, è infatti ormai possibile gettare su questo movimento uno sguardo che travalichi la mera cronaca per servirsi dei soli strumenti della storia e della storia dell´arte. Sezioni della mostra. Prima del Futurismo. La mostra si apre con una panoramica della cultura visiva lombarda di fine Ottocento. Ecco allora il Simbolismo notturno e visionario, di segno “nordico”, di Alberto Martini, Romolo Romani e Luigi Russolo e, insieme, la scultura di Medardo Rosso, creatore di una forma instabile, fusa nell´atmosfera e smaterializzata dalla luce cui attingeranno i futuristi. Ed ecco il Simbolismo di segno più mistico di Gaetano Previati, ma anche l´arte impegnata nel sociale di Pellizza da Volpedo, tutti rappresentati con opere capitali, che scatenarono al loro tempo un acceso dibattito. Ma già in questa sezione d´avvio entrano in scena i cinque firmatari dei manifesti pittorici del 1910: Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini, la cui militanza in seno al Divisionismo, nelle sue diverse declinazioni, viene ampiamente documentata: perché, come scrissero essi stessi in Pittura futurista. Manifesto tecnico: “Non può sussistere pittura senza divisionismo”. F. T. Marinetti Tocca poi alla figura di Filippo Tommaso Marinetti fungere da snodo tra questa stagione ancora radicata nell´Ottocento e la nuova, deflagrante età dell´avanguardia: è lui infatti il vero detonatore del nuovo corso dell´arte italiana, il demiurgo della rivoluzione estetica che segna trent´anni del nuovo secolo. Di qui in poi la mostra è articolata per decenni, secondo un percorso che si propone di individuare la dominante estetica di ognuno. Gli anni Dieci e il Dinamismo plastico Con il tema del dinamismo si introduce nell´arte quello che viene inteso come il nuovo valore assoluto della modernità. Non più un´arte statica, estranea al flusso del reale, ma un´arte capace di incorporare in sé la vita in quanto pulsione vitale e di connettersi alla realtà nel suo farsi. Questi anni, illustrati in mostra da un centinaio di preziose opere giunte da importanti raccolte pubbliche e private, rappresentano la fase più sperimentale del Futurismo e le proposte estetiche formulate dai protagonisti sono numerose e articolate, scaturite ora dal confronto dialettico con il Cubismo (in Boccioni dopo il 1912 e anche più precocemente in Carrà), ora da un´evoluzione personale, come accade a Balla, che sin dal 1915 giunge alle soglie dell´astrazione pura, ora invece derivate dall´apporto di idee delle generazioni più giovani di futuristi, che portano linfa nuova al movimento. Fra questi ci sono i giovani che con manifesti e scritti teorici contribuiscono al dibattito sul dinamismo plastico (come Depero e Prampolini) sia altri artisti, come Sironi, che transita per il movimento declinandone i principi in modo del tutto personale, o Soffici, che da Firenze conduce la sua battaglia per il nuovo, o come alcuni dei membri del gruppo Nuove Tendenze (Funi e Dudreville soprattutto): tutti artisti che, spesso in modo decisamente autonomo, danno un apporto significativo alle ricerche futuriste. Gli anni Venti e l´Arte meccanica. Lungo gli anni Venti, in un´Europa impegnata nella ricostruzione e nella riconversione industriale dopo la Grande Guerra, l´arte futurista appare fortemente connotata da una nuova esigenza di ordine e di chiarezza, ponendosi --- in stretta consonanza con l´appello, diffuso un po´ dovunque, del “ritorno all´ordine”. Il Futurismo non si pone più, dunque, in antagonismo bensì in piena e stretta concordanza con le altre avanguardie europee, contribuendo a mantenere aperta una dimensione internazionale dell´arte italiana anche in questi anni politicamente bui, in cui si insedia e si impone il fascismo. Balla, il vecchio maestro capace però di sempre nuove invenzioni, crea in questi anni dipinti caratterizzati da rigide architetture formali, posti quindi sotto il segno del “macchinismo”, sebbene non vi figuri una sola macchina. Depero, che già nel pieno degli anni Dieci aveva inaugurato il filone dell´arte meccanica, prosegue su questa strada dando vita a un´inedita e personale vicenda in cui il Futurismo entra in consonanza con la metafisica, ibridandosi in opere singolari immerse in un tempo fermo e sospeso; Prampolini, grazie anche alla sua rivista Noi, da subito aperta all´Europa, è il tramite con le altre avanguardie internazionali e crea opere dalle fitte concatenazioni prima di piani, poi di volumi. I futuristi torinesi, Fillia, Diulgheroff, Farfa, Mino Rosso, che nella seconda metà del decennio tengono alto e vivo il dibattito teorico, formulano da parte loro opere esemplari di questa temperie meccanica e del nuovo culto della macchina, ora intesa come “idolo” dispensatore di rigore geometrico e di nitore formale. Gli anni Trenta e l’Aeropittura. Nelle opere esposte in questa sezione viene esemplificato un inedito alfabeto della modernità, declinato secondo le due direttrici fondamentali dell´esperienza fisica e mentale del volare. Frutto della nuovissima avventura percettiva consentita dal volo aereo, l´Aeropittura apre orizzonti inattesi, rimettendo in discussione quei codici della prospettiva che da sempre costituivano i principi ineludibili della pittura italiana. Con il volo aereo la prospettiva rinascimentale si annulla: la visione si fa strapiombante, i rapporti spaziali si distorcono, gli orizzonti si incurvano, trasferendo l´uomo “volante” in una dimensione spaesante e talora perfino allucinatoria. Se per alcuni lo sguardo si volge dall´alto verso il basso, per altri la prospettiva si inverte e l´occhio si alza a penetrare le profondità del cosmo. Il volo si fa così esperienza mentale, incarnando l´utopia antica del mito di Icaro, cioè dell´uomo che affonda lo sguardo nel mistero del divino. È il versante fascinoso dell´ Idealismo cosmico, dalla cui costola prende forma l´esperienza del Polimaterismo: in seno a questa nuova sensibilità “cosmica” Prampolini trasfigura infatti la materia caricandola di inediti valori emozionali, fino a “spiritualizzarla”. Completano l’indagine sul Futurismo importanti opere appartenenti agli altri innumerevoli ambiti che questa generosa avanguardia ha investito con i suoi principi: in mostra figurano così delle sezioni dedicate all´esperienza dirompente del Paroliberismo; alle sperimentazioni messe in atto nella fotografia e nel cinema; alle ricerche innovative condotte nell´ambito della musica, della scena e del teatro (qui si potranno ammirare due straordinarie ricostruzioni di scenografie di Balla e Depero); alle futuribili novità concepite nell´architettura come nelle arti decorative, nella pubblicità, nella moda. Da ultimo, una sezione intitolata Dopo il futurismo presenta opere di Fontana, Burri, Schifano, Dorazio, e di esponenti della Poesia Visiva come Miccini e Pignotti, documentando, tanto l’azzeramento dell’arte operato dalla nuova generazione del dopoguerra, quanto l’omaggio, ideale ma palpabile e talora dichiarato, che questi artisti, ognuno a suo modo, hanno reso al Futurismo. Una saletta cinema, con un montaggio di spezzoni di film futuristi chiude il percorso di questa imponente rassegna che vuole ripercorrere nel modo più esaustivo, in occasione del suo entenario, la leggendaria storia del movimento futurista. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
“ARTE, GENIO, FOLLIA”: L’ESPOSIZIONE APRIRÀ I BATTENTI A SIENA IL 31 GENNAIO 2009 SGARBI: “UN ALTRO STRAORDINARIO VAN GOGH TRA LE SORPRESE DELLA MOSTRA” |
|
|
|
|
|
Milano, 1 dicembre 2008 - Un altro straordinario Van Gogh, di cui Vittorio Sgarbi non svela il nome, potrebbe essere tra le sorprese della mostra “Arte, genio, follia”, presentata oggi a Roma e in programma a Siena presso il Complesso Museale Santa Maria della Scala dal 31 gennaio al 25 maggio 2009. “Prima dell’apertura spero di poter ottenere altre importanti opere da aggiungere ad un percorso che ha già l’unicità di mettere in scena per la prima volta il tanto dibattuto tema del rapporto tra arte e follia”. Così Vittorio Sgarbi racconta la grande mostra nata in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta e promossa dal Comune di Siena e dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, con l’organizzazione di Vernice Progetti Culturali e del Museo Santa Maria della Scala. Catalogo a cura della Fondazione Antonio Mazzotta. Van Gogh, Kirchner, Munch, ma anche Ernst, Dix, Grosz, Guttuso, Mafai, Ligabue sono solo alcuni degli artisti che si potranno ammirare nell’esposizione senese. Oltre 300 opere tra dipinti e sculture, alcune delle quali di grande impatto emotivo, illustreranno il complesso rapporto tra arte e follia, dando vita ad un percorso espositivo articolato in 8 diverse sezioni, affidate alla cura di grandi nomi del campo dell’arte e della psichiatria. L’intento è quello di indagare “l’essere nel mondo” degli artisti attraverso i loro capolavori, senza tuttavia rinunciare alla fondamentale prospettiva storica e a tutti quei contributi che hanno studiato “arte, genio e follia” da punti di vista differenti, siano essi di natura artistica, scientifica o medica. In mostra le opere dei protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, provenienti dai più importanti musei d’Europa: dal Museo d’Orsay, al Musée National d’Art Moderne – Centre Georges Pompidou di Parigi, al Museo del Prado di Madrid, dal Kirchner Museum di Davos al Musée de Beaux-arts di Lille, dalla Sammlung Prinzhorn di Heidelberg alla Collection de l’Art Brut di Losanna. Numerosi anche i musei italiani, quali: la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, la Galleria Internazione d’Arte Moderna – Cà Pesaro di Venezia e il Museo Marino Marini di Firenze. Hanno preso parte al progetto espositivo alcuni tra i maggiori centri psichiatrici italiani: il Museo del Manicomio di San Servolo di Venezia, il Centro di Documentazione di Storia della Psichiatria “San Lazzaro” di Reggio Emilia, il Museo Lombroso di Torino ma anche il Museo di Storia della Medicina dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Coinvolti anche il Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” dell’Università degli Studi di Torino, il Museo di Antropologia dell’Università di Padova e il Museo Anatomico “Leonetto Comparini” dell’Università degli Studi di Siena, insieme ad altri centri europei, come il Musée de l’Assistance Publique, la Biblioteca Universitaria e il Musée d’Historie de la Medicine René Descartes di Parigi. Tra i capolavori esposti il celebre Hôpital Saint-paul à Saint-rémy-de-provence di Vincent Van Gogh, proveniente dal Musée d’Orsay di Parigi, il Ritratto di Erna di Ernst Ludwig Kirchner, E nuova vita sorgerà dalle rovine di Otto Dix, Pace I di Gorge Grosz, l’Autoritratto con sciarpa rossa di Antonio Ligabue. Tra le opere attribuite a Hieronymus Bosch figura Le concert dans l’œuf, Xvi sec. , proveniente dal Musée de Beaux-arts di Lille, accanto ad un dipinto fiammingo coevo di grandi dimensioni dedicato a Le tentazioni di Sant’antonio. Un altro protagonista della mostra è Max Ernst, presente accanto ad altri surrealisti quali André Masson e Victor Brauner. Di Ernst sono esposte tra le altre opere anche L’ermaphrodite e La verre. Proviene dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma il Trionfo della morte di Renato Guttuso, opera esposta insieme ad alcuni dei capolavori di Mario Mafai appartenenti al ciclo Fantasia. Di grande impatto è la galleria di sette busti a grandezza naturale, dalle bizzarre ed esasperate mimiche facciali: sono i volti di Messerschmidt. Suggestiva la sezione in cui si affronta il disegno come forma primaria dell’espressione dell’inconscio attraverso le opere di Henri Michaux, realizzate per la maggior parte sotto l’effetto della mescalina. Di grande importanza storica ed artistica sono le ampie antologie della Collezione Prinzhorn di Heidelberg, a cura di Giorgio Bedoni, e quella della sezione curata da Lucienne Peiry, dedicata alla Collezione dell’Art Brut di Losanna. Arte, Genio, Follia. Il giorno e la notte dell’artista rimarrà aperta tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10,30 alle ore 19,30 (www. Artegeniofollia. It). Alla mostra è abbinata la visita dell’ospedale psichiatrico San Niccolò prevista tutti i giorni, dalle 10 alle 17 solo su prenotazione telefonica. Il percorso di circa un´ora, con ingresso da Porta Romana, farà scoprire al visitatore l´articolazione in "villaggio a padiglioni diffusi" dell’ex manicomio e terminerà con l’arrivo all´ex colonia agricola Orto de´ Pecci a pochi passi da Piazza del Campo. La storia dell’ospedale psichiatrico San Niccolò con la sua attività, i suoi spazi, i suoi pazienti e il suo personale è documentata in un volume edito da Mazzotta. Con il biglietto della mostra, sarà anche possibile visitare l’esposizione “La lente di Freud. Una galleria dell’inconscio” a cura di Giorgio Bedoni, aperta tutti i giorni e negli stessi orari presso il Complesso Museale Santa Maria della Scala. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LA MOSTRA DI JAVIER MARÍN « DE 3 EN 3 » ALLA ROTONDA DI VIA BESANA, IN PIAZZETTA REALE, SUL SCALONE DI PALAZZO REALE, IN PIAZZA DELLA SCALA |
|
|
|
|
|
Milano, 1 dicembre 2008 - L’uomo ed il suo difficile cammino, tra forza e fragilità, conquiste e sconfitte. Una profonda ricerca quella compiuta dal giovane artista messicano Javier Marín, protagonista della mostra “De 3 en 3” promossa dal Comune di Milano-cultura con la collaborazione della Galleria Barbara Paci e con il sostegno di Terreno Baldio Arte (Messico), Ersel – Gestione Patrimoni, Gobbetto e M&c Studio Architetti Associati. Con un percorso che coniuga efficacemente forme e fonti europee e caratteri propri della sua terra d’origine, Marín, già noto in Italia per la sua significativa partecipazione nel 2003 alla Biennale di Venezia e reduce dal grande successo della mostra realizzata nell’estate 2008 a Pietrasanta, interpreta alcuni dei luoghi simbolo di Milano. Un suggestivo ed articolato percorso tra la Rotonda di via Besana, Piazzetta Reale, Scalone di Palazzo Reale e Piazza della Scala, racconterà, attraverso la scultura, i simboli e le tematiche care alla cultura pre-ispanica tipica dell’area mesoamericana: dalla civiltà olmeca fino a quella atzeca, vera radice dell’odierno popolo messicano. Javier Marín, che si ferma ad indagare le complesse dinamiche della vicenda umana, guardando retrospettivamente per una conoscenza del presente attraverso la storia, ha fatto tesoro della lezione dei grandi maestri italiani e francesi del Cinquecento – in particolare Pontormo, Rosso Fiorentino e Michelangelo - legandola ad immagini e soggetti propri della cultura messicana. Ecco dunque prendere forma corpi solidi e scattanti, ritratti dallo sguardo sensuale, colori caldi che ben si mescolano a sensibilità barocche. Per le sue sculture l’artista privilegia la resina, in quanto materiale duttile, estremamente contemporaneo, che mescola con semi di amaranto, carne secca, petali di fiori, foglie di tabacco, creando colorazioni e sfumature originali, dove la trasparenza della resina si fonde ai colori della natura e della cultura del Messico. Marmi e bronzi completano l’itinerario creativo. Lo spazio espositivo all’interno della Rotonda di via Besana sarà dominato da una grande “ruota” (di cinque metri di diametro) composta di decine di frammenti di corpi umani in resina color carne. L’imponente ruota è il simbolo universale di tutte le inutili guerre combattute dall’uomo: vortici di corpi distrutti, smembrati e senza possibilità di fuga. A questo si unisce la simbologia del cerchio di corpi tanto cara alla cultura azteca, considerata da Marín il suo reale e genuino background culturale. La scultura, dal titolo Chalchihuite, reca un potente messaggio di appartenenza alla cultura e all’arte pre-ispanica. Javier Marín intende riproporre tali radici storiche per affermarne valore e dignità attraverso il ricomporsi di precise e dirette simbologie. Semplicemente primordiale, invece, è il corpo umano, protagonista del resto dell’esposizione con sculture di medie e piccole dimensioni, realizzate in marmo, bronzo e resina. Una fisicità composta, talvolta, di pezzi e di frantumi legati insieme, un ammasso assemblato appositamente a posteriori con risultati volontariamente imperfetti, che restituiscono a questo “uomo plurimo” una sorta di unicità ricomposta. L’uomo è ancora quello rinascimentale, padrone della prospettiva che tutto ordina, anche se, evolvendo, sa usare il passato per potersi definire “contemporaneo”. Un uomo segnato dal tempo, perciò, dalla negatività e dalla positività della vita, che si ferma a pensare, a riflettere, non senza una vena di autentica autocritica. In Piazzetta Reale saranno collocate nove opere, un vero e proprio corteo di cavalli e cavalieri sorretti da alti piedistalli. Per l’artista è fondamentale trasmettere il doppio messaggio di potere e perdono: potrebbero essere i conquistadores che attendono, frementi, di partire per la battaglia oppure i coraggiosi difensori di una città inerme. L’impianto espositivo si completa, in Piazza della Scala, con due sculture monumentali raffiguranti volti umani. L’artista li pone rotolanti e monumentali sul terreno: rappresentano il naturale ed inevitabile crollo delle ideologie. Questi volti, divisi dal robusto corpo che li sorreggeva, acquistano finalmente una natura mortale e non più ostile. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GOLF - LA WORLD CUP ALLA SVEZIA, L´ITALIA DEI MOLINARI AL 19° POSTO |
|
|
|
|
|
Milano, 1 dicembre 2008 - L´italia di Francesco ed Edoardo Molinari si è classificata al 19° posto con 281 colpi (70 73 64 74), sette sotto il par, nell´Omega Mission Hills World Cup disputata sul percorso disegnato da José Maria Olazabal al Mission Hills Golf Club, il mega resort che si estende su un´area di 77 chilometri quadrati tra le città di Shenzhen e Dong Guan in Cina. Ha vinto, grazie a uno straordinario 63 finale (formula foursome), la Svezia di Robert Karlsson ed Henrik Stenson (in totale 261 colpi, 27 sotto par - 65 67 66 63), rispettivamente numero sei e numero 12 del ranking mondiale. Al secondo posto la Spagna di Miguel Angel Jimenez e Pedro Larrazabal con 264 (64 63 67 70), in vetta nei turni centrali, al terzo con 270 l´Australia (Richard Green, Brendan Jones) e il Giappone (Ryuji Imada, Toru Taniguchi), al quinto con 272 la Germania ((Martin Kaymer, Alex Cejka), al sesto con 273 l´Inghilterra (Ian Poulter, Ross Fisher), al settimo con 274 la Thailandia (Prayad Marksaeng, Thongchai Jaidee) e il Sudafrica (Rory Sabbatini, Richard Sterne), al nono con 275 gli Stati Uniti (Ben Curtis, Brandt Snedeker). I campioni uscenti della Scozia (Colin Montgomerie, Alastair Forsyth) hanno diviso la 19ª posizione con gli azzurri. La Svezia, grande favorita del torneo e una delle pochissime nazioni a schierare la formazione migliore, ha concluso il primo giro al sesto posto con 65 colpi, a tre della dalla capolista Germania, quindi è salita al quarto a cinque lunghezze dalla Spagna e ha iniziato il giro finale con quattro colpi di ritardo dagli stessi spagnoli e dagli australiani, appaiati in cima alla classifica. Karlsson e Stenson hanno tenuto il ritmo di un birdie ogni due buche, alternandoli con precisione cronometria al par nelle prime undici, e al giro di boa hanno agganciato la Spagna, mentre l´Australia si è defilata. La stoccata alle buche 11 e 12 con due birdie e poi gli ultimi due birdie, dei nove totali, alla 14 e alla 15 che hanno portato il trofeo in Svezia per la seconda volta, dopo quello conquistato nel 1991 sul percorso di Le Querce a Sutri (Vt). I fratelli Molinari hanno iniziato male la gara con il 26° posto per un 70 nel fourball, poi hanno recuperato fino al 14° esprimendosi al meglio con un terzo turno, ancora fourball, in 64. Il giro finale era cominciato con tre birdie nelle prime cinque buche, poi sono arrivati cinque bogey, di cui quattro nel rientro che hanno fatto 74 colpi e bassa classifica. Alla manifestazione hanno preso parte rappresentative di 28 nazioni che si sono divide un montepremi di 5,5 milioni di dollari, di cui 1,7 milioni hanno gratificato la Svezia. Ai Molinari ne sono andati 57. 000. Dal 2000 la World Cup è entrata a far parte del World Golf Championships, ossia il mini circuito mondiale di quattro gare che comprende anche l´Accenture Match Play, il Ca Championship (ex American Express Championship) e il Bridgestone Invitational (ex Nec Invitational). European Tour: In Australia Rod Pampling Vince In Spareggio - Il trentanovenne australiano Rod Pampling (276 - 71 68 70 67) ha vinto lo Sportsbet Australian Masters, il terzo torneo nel calendario 2009 che l´European Tour ha organizzato in collaborazione con l´Australasia Tour e che si è disputato sul percorso dell´Huntingdale Gc di Melbourne in Australia. Pampling, che da anni gioca nell´Us Pga Tour dove ha ottenuto due titoli, ha superato alla terza buca di spareggio il connazionale Marcus Fraser (276 - 73 67 71 65) con il quale aveva chiuso alla pari le 72 buche regolamentari. Al terzo posto con 279 l´altro australiano Robert Allenby, leader dopo tre giri insieme a Michael Sim finito 11° (283), al quarto con 280 il sudafricano Tim Clark, lo svedese Alexander Noren e l´australiano Nathan Green, altro membro dell´Us Pga Tour tornato in patria, come il vincitore, per partecipare a una delle gare più prestigiose del circuito di casa. Pampling ha ricevuto un assegno di 140. 193 euro su un montepremi di 750. 000 euro, uno dei più bassi dell´European Tour. Copa Tailhade: Nino Bertasio Scende Al Sesto Posto - Nino Bertasio ha effettuato il secondo giro in 75 colpi ed è sceso dal primo al sesto posto con 144 colpi (69 75) nella classifica individuale della 13ª Copa Tailhade, che si sta svolgendo sul percorso del Los Lagartos Country Club a Buenos Aires in Argentina. Il vetta con 139 è passato l´argentino Armando Zarlenga (72 67), seguito con 141 dall´inglese Matthew Haines e con 142 dall´argentino Jorge Fernandez. L´altro azzurro in campo, Niccolò Quintarelli, è al 48° posto con 153 (78 75). Nella graduatoria a squadre è balzata al comando con 286 colpi (148 138) l´Argentina di Ary Rodriguez e Jorge Fernandez, che precede l´Inghilterra (288), l´Australia (289), l´Olanda e il Sudafrica (291), la Spagna (293) e l´Italia (297). Il torneo si svolgerà sulla distanza di 54 buche, essendo stata annullata la seconda giornata per maltempo. Nella prossima settimana Bertasio e Quintarelli disputeranno il 113° Argentine Amateur Championship (2-7 dicembre) sul tracciato del Nordelta Golf Club, sempre nella capitale argentina. Dopo la qualificazione su 36 buche medal i primi 64 classificati accederanno ai match play con eliminazione diretta (finale su 36 buche). Celso Lombardini Confermato Alla Presidenza Del Cr Emilia Romagna - Celso Lombardini è stato confermato alla presidenza del Comitato Regionale Emilia Romagna nel corso dell´Assemblea Elettiva regionale che si è svolta al Golf Club Bologna. Questo il nuovo Consiglio: Presidente: Celso Lombardini: Consiglieri: Stefano Frigeri, Giangiorgio Giovannini, Andrea Maggi, Marco Minnini; Consigliere in rappresentanza degli atleti dilettanti: Paolo Diosy; Consigliere in rappresentanza degli atleti professionisti: Paul Battisti; Consigliere in rappresentanza dei tecnici allenatori: Gaetano Macciocchi. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|