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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Gennaio 2009
PARLAMENTO EUROPEO, GAZA: CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO E RIPRESA DEI NEGOZIATI  
 
Bruxelles, 19 gennaio 2009 - Cessate il fuoco immediato, ritiro delle truppe israeliane, fine dei lanci di razzi su Israele e del traffico di armi. E´ quanto chiede il Parlamento ipotizzando l´invio di una forza multinazionale per ristabilire la sicurezza. Condannando gli attacchi sui civili, chiede a Israele di garantire il flusso di aiuti umanitari e riaprire i valichi di frontiera. Sollecita poi Hamas a promuovere il dialogo tra palestinesi, contribuire ai negoziati di pace e riconoscere a Israele il diritto di esistere. Approvando a larghissima maggioranza (poche astensioni e nessun voto contrario) una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi politici (eccetto l´Ind/dem), il Parlamento chiede «un cessate il fuoco immediato e permanente che preveda altresì la fine del lancio di razzi da parte di Hamas contro Israele e il termine dell´attuale azione militare israeliana a Gaza» Inoltre, accoglie con favore l´adozione della risoluzione 1860 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dell´8 gennaio 2009, ma si rammarica che finora sia Israele sia Hamas non abbiano aderito alla richiesta di cessazione delle ostilità formulata dalle Nazioni Unite. Concorda peraltro sulla necessità di prevedere urgentemente disposizioni e garanzie a Gaza per il mantenimento di un cessate il fuoco durevole «che includa nel contempo il ritiro delle truppe israeliane, la riapertura stabile dei valichi di frontiera e la prevenzione del traffico illegale di armi e munizioni». Il Parlamento chiede una tregua negoziale che dovrebbe essere garantita da un meccanismo, istituito dalla comunità internazionale coordinata dal Quartetto e dalla Lega araba, e che «potrebbe includere una presenza multinazionale nel quadro di un mandato chiaro, al fine di ristabilire la sicurezza e garantire il rispetto del cessate il fuoco per le popolazioni di Israele e di Gaza». Invita poi il Consiglio a esercitare maggiori pressioni per far cessare le violenze in corso e incoraggia gli sforzi diplomatici intrapresi finora dalla comunità internazionale, in particolare dall´Egitto e dall´Unione europea. Nell´esprimere «sgomento» dinanzi alle sofferenze della popolazione civile a Gaza, il Parlamento «condanna con forza in particolare il fatto che durante gli attacchi siano stati colpiti obiettivi civili e delle Nazioni Unite» ed «esprime la propria solidarietà alla popolazione civile vittima della violenza a Gaza e nel sud d´Israele». Osserva infatti che l´operazione israeliana è finora costata la vita a circa un migliaio di persone a Gaza, «la maggior parte delle quali donne e bambini», e ha provocato migliaia di feriti e la distruzione di case, scuole e altre importanti infrastrutture civili. Il Parlamento, inoltre, chiede con insistenza alle autorità israeliane di consentire il libero accesso agli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e di «garantire un flusso continuo e sufficiente degli aiuti attraverso i corridoi umanitari». Israele dovrebbe anche «assolvere ai suoi obblighi a norma del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario» e permettere alla stampa internazionale di seguire gli avvenimenti sul posto. Al contempo, i deputati sollecitano Hamas a «porre fine al lancio di razzi e assumersi le sue responsabilità impegnandosi in un processo politico finalizzato a ripristinare il dialogo tra i palestinesi e a contribuire al processo negoziale in corso». A tale proposito, il Parlamento sottolinea la necessità di rinnovare gli sforzi per una «riconciliazione interpalestinese» tra tutte le componenti della società palestinese, sulla base dell´accordo della Mecca del febbraio 2007, che prevede l´accettazione degli accordi precedenti, «incluso il diritto di esistenza dello Stato di Israele». Sottolinea poi che «solo reali progressi verso la pace e un miglioramento sostanziale della situazione in Cisgiordania e a Gaza «possono rafforzare la legittimità dell´Autorità palestinese» Il Parlamento esorta l´Ue a prendere una posizione politica «più determinata e coesa» e invita il Consiglio a cogliere l´opportunità di collaborare con la nuova amministrazione statunitense per porre fine al conflitto con un accordo fondato sulla soluzione dei "due Stati", intesa a garantire una nuova sicurezza regionale pacifica in Medio Oriente. Al riguardo, sottolinea «l´esigenza di un collegamento geografico permanente e di una riunificazione politica pacifica e duratura tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania». A seguito del voto, il Presidente Pöttering ha annunciato che, in veste di co-presidente, promuoverà l´adozione di una risoluzione simile da parte dell´Assemblea euromediterranea. Dibattito (14. 1. 2009) Dichiarazione della Presidenza Aprendo il dibattito, il Ministro degli esteri ceco, Karel Schwarzenberg, ha descritto la «drammatica situazione in Medio Oriente», soffermandosi sulla crisi umanitaria e sottolineando che «il 4 novembre dello scorso anno al personale delle Ong straniere non è stato garantito l´accesso a Gaza per consegnare e monitorare correttamente l´aiuto umanitario». A suo parere, «si comincia a delineare una soluzione alla crisi». Innanzitutto, ci deve essere «un incondizionato arresto degli attacchi missilistici da parte di Hamas verso Israele e la fine dell´azione militare di Israele per permettere la consegna degli aiuti umanitari, il ripristino dei servizi pubblici e le indispensabili cure mediche». Ha anche sostenuto che «lo spiegamento di una missione internazionale per monitorare l´attuazione del cessate il fuoco ed agire da tramite per le due parti, potrebbe essere d´aiuto», sottolineando che «l´Unione europea è pronta a far ritornare i suoi osservatori». Il ministro ha anche ribadito che l´Unione è pronta a «aiutare qualsiasi governo palestinese che segua politiche e misure che riflettono i principi del Quartetto», ma «sono necessari ed urgenti sforzi maggiori delle parti per raggiungere una completa pace, basata sulla visione di una regione dove due Stati democratici, Israele e Palestina, vivano in pace, fianco a fianco, entro confini sicuri e riconosciuti». Dichiarazione della Commissione Benita Ferrero-waldner, commissario per le relazioni esterne, ha rilevato che «il conflitto di Gaza, entrato nella sua terza settimana, peggiora di giorno in giorno», causando immense sofferenze umane sia per colpa dei missili di Hamas sia per l´azione militare israeliana. Oltre a questo impatto immediato, il conflitto «fa slittare le prospettive di pace ancora più lontano» e «produce un impatto negativo sulla stabilità dell´intera regione». E´ quindi imperativo un cessate il fuoco immediato, ha aggiunto, per permettere agli aiuti umanitari di accedere alla Striscia di Gaza, e occorre un «arresto incondizionato» dei lanci di missili da parte di Hamas e dell´azione militare israeliana. Ricordando che la richiesta di cessate il fuoco rappresenta un elemento chiave della risoluzione 1860 delle Nazioni Unite, la commissaria ha fatto notare che deve essere fermato il contrabbando di armi attraverso i tunnel tra Gaza e Egitto, va pattugliato il corridoio Filadelfia fra il confine fra Gaza e Egitto e devono essere aperte le frontiere per l´aiuto umanitario. L´autorità palestinese aveva accettato queste richieste, ma Israele e Hamas stavano «ancora studiandole». Forse, ha proseguito, «tra qualche giorno avremo un vero cessate il fuoco». Sia Israele sia Hamas, ha ricordato, hanno respinto la risoluzione 1860 ma si è detta fiduciosa che, con l´aiuto dell´Egitto e della Turchia, una soluzione duratura possa presto essere trovata. Concludendo il suo intervento ha sottolineato la necessità di riprendere il dialogo per un accordo politico non appena terminino le ostilità. Interventi in nome dei gruppi politici Per José Ignacio Salafranca Sánchez-neyra (Ppe/de, Es) i «diciassette giorni di combattimento hanno lasciato un deprimente bilancio di distruzione, caos, odio e vendetta», aggiungendo che «si possono vincere tutte le battaglie salvo quella più importante, per la pace». Ha quindi chiesto un immediato cessate il fuoco, in linea con la risoluzione 1860 del Consiglio delle Nazioni Unite ed anche provvedimenti umanitari per alleviare la misure nella Striscia di Gaza. «Hamas rappresenta sia la causa sia la conseguenza di queste orrende circostanze», ha concluso. Martin Schulz (Pse, De) ha osservato che dibattiti di questo tipo sono difficili poiché «Israele è un nostro amico», ma con gli amici si deve parlare anche di cose controverse. Ha quindi spiegato che «Israele ha il diritto all´autodifesa contro coloro che vogliono distruggerlo; ma devono essere usati mezzi proporzionati, nel rispetto della legislazione internazionale» e, ha aggiunto, «sarete d´accordo con me che i mezzi utilizzati non sono proporzionati». Riconoscendo che Hamas non condivide i nostri valori, il leader socialdemocratico ha insistito sulla possibilità di dialogare con essa, e se Israele non è in grado di farlo, dovremmo cercare altre vie attraverso il Quartetto. Nell´auspicare una tregua immediata, ha infine ammonito che «né con il terrorismo né con le armi convenzionali si troverà una soluzione; questa deve venire da una mediazione internazionale». Secondo Annemie Neyts-uyttebroeck (Alde/adle, Be) ci vuole una forza internazionale per porre fine a questo conflitto ed ha invitato l´Unione europea a prendervi parte. «L´unione ha bisogno di agire e pronunciarsi in modo chiaro», e «anche gli Stati Uniti devono essere coinvolti, come pure la Lega araba ed i suoi membri». Cristiana Muscardini (Uen, It), dicendosi sconvolta da questa situazione, ha sottolineato la necessità di «rinunciare a qualunque ipocrisia» spiegando che «il legittimo e sacrosanto diritto dei palestinesi di avere uno Stato libero passa dall´altrettanto sacrosanto diritto di Israele ad essere riconosciuto». In proposito, ha ricordato che Israele «è stato cancellato dalla carta geografica di molti paesi» e che molti Stati dell´Ue «non avrebbero accettato di essere considerati come inesistenti». Ha poi sostenuto che «non è stato Israele a dare avvio a questa ennesima guerra e che il terrorismo è ancora uno dei problemi principali». Perciò, «non possiamo pensare che il dialogo con i terroristi sia giustificato dal fatto che sono morti tanti civili, perché questo crea la scusante per qualunque terrorista nel futuro per utilizzare la violenza, la forza e la morte per ottenere legittimità politica». L´unione europea, d´altra parte, deve «trovare finalmente una maggiore coesione, la capacità di affrontare anche il nodo dei rapporti economici con i paesi che non riconoscono Israele» e «garantire i percorsi umanitari che consentano ai civili, palestinesi e israeliani, di essere messi in sicurezza». Ha anche affermato la necessità di rivedere la posizione sugli aiuti «che diamo e che non controlliamo». Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, De) ha dichiarato che la speranza per la pace e la sicurezza «sta evaporando rapidamente», aggiungendo inoltre che la sicurezza deve essere alimentata. Riferendosi alle parole del collega Schulz ha ricordato che si deve proteggere sia Israele da se stesso sia i palestinesi da Hamas. Per il copresidente dei Verdi, infine, il Consiglio dovrebbe smetterla di pensare a migliorare le sue relazioni con Israele, e i palestinesi hanno bisogno di aiuto per ribellarsi a Hamas. Luisa Morgantini (Gue/ngl, It) ha esordito citando un palestinese incontrato durante la sua recente visita di Gaza: «Hamas dirà che ha vinto quando sarà terminata questa aggressione, Israele dirà che ha vinto, in realtà siamo morti noi civili». A ciò la deputata ha aggiunto «che in realtà lì, con quei bambini e donne morti o che sono all´ospedale senza cure, muore il diritto, muore il sogno di un´Europa che vuole che i diritti umani siano diritti universali». E questo «è una tragedia». Chiedendo il cessate il fuoco, ha poi sostenuto che l´Europa è inefficace e che la guerra «non porta alla salvezza di Israele, ma alla sua fine anche morale». Ha poi osservato che, oltre all´attività diplomatica, l´Europa deve utilizzare anche altri strumenti, come ad esempio non procedere all´upgrading delle relazioni con Israele. Riguardo alla protezione internazionale, la deputata ritiene un errore «pensare soltanto a Gaza e a Rafah», sostenendo che gli attacchi israeliani vengono da Herez. Oltre all´eliminazione dei tunnel e del traffico di armi, ha aggiunto, occorre riaprire i valichi ed esercitare pressioni su Hamas affinché smetta di colpire la popolazione israeliana. In conclusione, ricordando che la Cisgiordania è occupata militarmente, ha chiesto a Israele di non costruire insediamenti. Per Bastiaan Belder (Ind/dem, Nl) la Palestina è inestricabilmente un territorio islamico e non vi è posto per uno stato di Israele in Medio Oriente e la causa di tale totalitarismo è questo sanguinoso conflitto. Il cessate ili fuoco, ha concluso, è semplicemente una pausa per Hamas e non sarà permanente. Luca Romagnoli (Ni, It), nel condividere gli auspici di pace e le preoccupazioni espressi da molti, ha convenuto con quanto affermato dal Consiglio, sostenendo che la Commissione abbia fin qui seguito un percorso che può essere utile al dialogo, ossia l´apertura dei varchi per scopi umanitari e il cessate il fuoco bilaterale, che «potrebbero essere il prodromo di un successivo impegno per l´organizzazione di una fascia di salvaguardia internazionale». E in proposito, ha sostenuto che tale fascia deve essere estesa a tutti i territori palestinesi. Paragonando gli auspici e l´attività diplomatica della Commissaria Ferrero Waldner a quanto già fatto dal Santo Padre, ha quindi sostenuto di condividere quest´approccio: «si deve cercare ancora, dopo tanti anni, una soluzione per due popoli e due Stati e per affermare finalmente il diritto internazionale». Ha inoltre ribadito che «non c´è e non si sarà mai una soluzione bellica» e su questo ritiene che l´Unione europea abbia gli strumenti per sostenere ogni sforzo diplomatico utile. Interventi dei deputati italiani Per Pasqualina Napoletano (Pse, It), «di fronte a questa immensa tragedia le nostre parole rischiano di essere inadeguate». A suo parere, inoltre, «un esercito che uccide centinaia di civili, donne e bambini, si pone allo stesso livello del terrorismo che pretende di combattere». Ha poi osservato che, d´altra parte «nessuna operazione militare poteva essere concepita senza mettere in conto un massacro di civili». Si è quindi chiesta se «Israele può dirsi più sicuro dopo aver suscitato tanto odio e disperazione» e «con chi, se non con Hamas, direttamente o indirettamente, si dovrà cercare una via d´uscita alla violenza cieca». Ricordando che la risoluzione posta in voto giovedì «rafforza la richiesta di cessate il fuoco già espressa dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite», ha quindi invocato le parti a rispettarla e chiesto all´Europa di adoperarsi per renderla possibile. Ha poi concluso paventando il rischio «che questo massacro, lungi dallo sconfiggere Hamas, indebolisca ancora di più proprio l´Autorità palestinese e quelli che nel mondo palestinese hanno puntato tutto sul negoziato con Israele». E in proposito ha sottolineato che costoro non hanno ottenuto nulla. Roberta Angelilli (Uen, It) ha anzitutto espresso apprezzamento per le parole del Presidente Pöttering «quando ha denunciato senza mezzi termini la grave responsabilità di Hamas nel porre fine alla tregua, ma con altrettanta chiarezza ha giudicato totalmente sproporzionata la reazione israeliana». Ma aldilà delle parole, ha aggiunto, «la crisi rimane e restano migliaia di persone, la popolazione civile e i bambini, che hanno bisogno disperatamente di aiuti umanitari». Ha poi sostenuto che la comunità internazionale «doveva fare di più» e pertanto «dobbiamo sentire tutto il peso delle nostre responsabilità». Non basta distribuire giudizi su Hamas, su Israele, sull´inizio delle responsabilità, di chi ha più colpa, ha aggiunto, «rimane l´inadeguatezza dell´Europa, un´insufficienza grave, un´incapacità di costruire un´autentica, strategica e duratura politica di pace». Nel chiedere con forza il cessate il fuoco, ha sostenuto che ciò «non basta» e che occorre «porre le nostre condizioni con severità per accompagnare il processo di pace e di sviluppo del Medio Oriente». Ha quindi concluso affermando, come già fatto dal Papa, «che bisogna dare risposte concrete all´aspirazione diffusa che c´è in quei territori a vivere in pace, in sicurezza e in dignità». Anche perché «la violenza, l´odio, la sfiducia sono forme di povertà, forse le più tremende da combattere». Giulietto Chiesa (Pse, It) ha esordito ricordando che «un grande antifascista italiano, Piero Gobetti, disse che quando la verità è tutta da una parte, una posizione salomonica è completamente tendenziosa» e «così è per Gaza in questi giorni». Si è quindi augurato che il Parlamento «sappia dire parole adeguate per fermare Israele», anche perché «se non lo farà, si coprirà di vergogna di fronte alla storia, ai palestinesi, all´opinione pubblica europea e a quella araba». «Israele sta bombardando e decimando un ghetto», ha aggiunto sostenendo che «i figli di coloro che furono sterminati sono diventati sterminatori». E per questo «non c´è scusante e non vale la tesi che Israele ha diritto alla propria sicurezza», anche perché «chiunque, se vuole, è in grado di vedere che nessuno è oggi in grado di minacciare la sicurezza di Israele e la sua esistenza». E ciò è dimostrato dallo «squilibrio delle forze in campo», dal «bilancio dei morti e dei feriti» e dall´appoggio «che l´Occidente continua ad elargire ad Israele». «Questo eccidio - ha concluso - non ha altro scopo che quello di impedire la creazione di uno Stato palestinese; così si uccide la pace e per questo bisogna fermare Israele». Stefano Zappalà (Ppe/de, It), sostenendo che «solo la visione diretta è quella che può dare cognizione esatta di come stanno le cose», ha consigliato di recarsi sul posto a chi vuol esprimere opinioni precise. Su questa vicenda, ha aggiunto, «gli unici perdenti siamo noi del mondo occidentale, perché non abbiamo mai affrontato in maniera seria il problema, non abbiamo mai cercato di risolverlo e continuiamo a vederlo come un fatto tra due parti contrapposte». In realtà, ha spiegato, non sono due, ma tre le parti in causa: i terroristi e lo Stato d´Israele e, «vittima intermedia», il popolo palestinese. Hamas, ha aggiunto «certamente non rappresenta l´intero popolo palestinese». Ha quindi sostenuto che bisogna affrontare la questione «in maniera seria», cioè rafforzando la posizione di Abu Mazen, «che è la figura più debole di tutti». . .  
   
   
DISCORSO DI ANTONIO TAJANI, VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN OCCASIONE DELL´APERTURA DELLA CONFERENZA MINISTERIALE SULL´AMBIENTE E SULL´ENERGIA NEI TRASPORTI  
 
Tokyo, 15 Gennaio 2009 - Ladies and Gentlemen, I am delighted to participate in this Conference. I welcome this Japanese initiative and I am happy to see such numerous participants, demonstrating, at the global level, both concern about sustainable development in transport and a commitment to respond to it. The European Commission, through a range of different policies, actions and initiatives, is indeed very much committed to the fight against climate change. We are now at the implementation stage of our policies – which are the most ambitious of anywhere in the world – and yet despite this, we are ensuring that this fight does not jeopardize economic growth, nor hinder our actions during this current financial crisis. Now I will turn to my mother tongue, Italian, for the rest of the speech. Lo sviluppo di un sistema di trasporto sostenibile e compatibile con l´ambiente non deve, tuttavia, compromettere la competitività delle nostre imprese, a maggior ragione in questa delicata situazione economica. A tal fine, come avvenuto recentemente in occasione della crisi dei mercati finanziari, dobbiamo adottare misure coordinate a livello globale. Per questo l´Unione europea promuove politiche di trasporto sostenibile anche al di fuori dei propri confini attraverso il finanziamento di progetti che coinvolgono, in particolar modo, i paesi in via di sviluppo, per aiutarli a preparare e ad implementare politiche rispettose dell´ambiente. La politica dei trasporti dell´Unione europea è stata uno dei motori dell´integrazione economica dell´Europa che ha portato ad un lungo periodo di crescita e ad un forte aumento della presenza commerciale dell´Unione nei mercati mondiali. Oggi, conciliare tutela dell´ambiente e sviluppo economico rappresenta una delle principali sfide a livello mondiale per questa politica. Per farvi fronte, come ben sapete, l´Unione Europea si è prefissata un obiettivo ambizioso: la riduzione delle proprie emissioni del 20% entro il 2020, e addirittura del 30% nel contesto di un accordo internazionale. Tuttavia, non dobbiamo cadere nell´errore di vedere nella tutela dell´ambiente un limite allo sviluppo e alla competitività. Al contrario, diventa più che mai fondamentale, in questo contesto, fare della tutela dell´ambiente una risorsa per lo sviluppo economico: per farlo, dobbiamo puntare sull´innovazione e sulle nuove tecnologie. Il trasporto ha un enorme potenziale da questo punto di vista, tanto più se si considera che in questo settore sviluppo sostenibile va di pari passo con la riduzione dalla dipendenza eccessiva dal petrolio, dipendenza che per il settore europeo dei trasporti è pari al 97%. Tutti modi di trasporto hanno un margine per migliorare le loro prestazioni in termini di efficienza energetica. L´unione europea si sta muovendo perciò su diversi fronti per cercare di ottimizzare questi margini e per diminuire l´impatto dei trasporti sull´ambiente. A tale proposito stiamo lavorando per creare un Cielo Unico europeo attraverso la riorganizzazione dello spazio aereo al fine di accorciare le rotte e puntando sul miglioramento dei profili dei voli, delle procedure di partenza/atterraggio e delle operazioni a terra. Cio´ permetterà una riduzione sostanziale delle emissioni di Co2, riduzione che sarà rafforzata, a partire dal 2012, dal sistema di scambio delle emissioni. Nel settore del trasporto su strada abbiamo appena lanciato un piano di azione per la promozione dei sistemi e dei veicoli di trasporto intelligenti. Inoltre, a breve, l´Unione si doterà di una legislazione vincolante per la riduzione delle emissioni di Co2 dei veicoli leggeri che andrà di pari passo con un´ iniziativa europea a favore dei veicoli meno inquinanti. Infine, il sistema di navigazione satellitare Galileo contribuirà in modo decisivo ad un´ organizzazione più efficace del nostro sistema di trasporti grazie ad informazioni estremamente dettagliate fornite in tempo reale ai viaggiatori. Sono convinto che l´esperienza europea di integrazione armonizzata dei diversi sistemi di trasporto nazionali, possa rappresentare un esempio da seguire per le altre regioni del mondo. Grazie a continui progressi dal punto di vista tecnologico e organizzativo, ci stiamo muovendo verso un sistema di trasporto più pulito, efficiente, sicuro e scorrevole. E´ necessario che questi stessi obiettivi siano sostenuti e perseguiti dalle organizzazioni internazionali che si occupano in particolar modo di trasporto aereo e marittimo: i due grandi vettori della globalizzazione. Ma il potenziale dei trasporti non si esaurisce qui. Non possiamo dimenticare, infatti, il potenziale rappresentato dalle infrastrutture. Lo scorso 26 Novembre l´Unione ha adottato il proprio piano di rilancio economico che prevede un´accellerazione dei programmi europei di investimento a favore delle infrastrutture dei trasporti: le reti transeuropee -Ten-t. In questo contesto, verrà accordata priorità ai modi di trasporti più rispettuosi dell´ambiente ed efficienti dal punto di vista energetico. Anche in questo caso, il nostro sguardo va ben al di là dei confini europei: siamo infatti convinti che la nostra esperienza in questo settore possa essere utilizzata per rafforzare i legami e la cooperazione con quei paesi in via di sviluppo che sono particolarmente colpiti dagli effetti del cambiamento climatico e che necessitano più che mai di interventi infrastrutturali. Mi riferisco all´Africa, dove nell´ambito del partenariato con l´Unione Africana, stiamo lavorando ad un progetto volto a sviluppare una rete transmediterranea in grado di collegare, un giorno, le reti europee con quelle africane. Ad inizio Febbraio saro’ ad Adis Abeba per stabilire le basi di questa collaborazione. .  
   
   
DANUTA HüBNER, RESPONSABILE PER LA POLITICA REGIONALE, VISITA IL MEZZOGIORNO SU INVITO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO  
 
 Reggio Calabria, 19 gennaio 2009 - Lo scorso 16 gennaio il Commissario europeo ha tenuto un discorso davanti a esponenti del mondo universitario, alle autorità e a datori di lavoro dei paesi europei e dell´Africa settentrionale sull´importanza della cooperazione tra il Mezzogiorno, il resto d´Europa e il Mediterraneo. "La cooperazione nel Mediterraneo è essenziale per affrontare alcune delle grandi sfide in ambiti quali ilcambiamento climatico e il fabbisogno energetico cui l´Unione europea, e il Mezzogiorno in particolare, si troveranno confrontati negli anni a venire. La sua posizione geografica conferisce al Mezzogiorno un ruolo di cerniera nel nostro partenariato Euro-mediterraneo," ha commentato il Commissario Hübner. Nel suo discorso ha fatto riferimento alla recente relazione della Commissione europea intitolata "Regioni 2020" che analizza il probabile impatto delle sfide globali sulle regioni europee entro il 2020 nell´ottica della globalizzazione, delle tendenze demografiche, del cambiamento climatico e dell´utilizzazione e disponibilità di energia ( Ip/08/1910). Dallo studio emerge che il Mezzogiorno èparticolarmente vulnerabile, rispetto alle altre regioni dell´Unione europea, di fronte al cambiamento climatico che si traduce in un aumento delle temperature e in una riduzione delle precipitazioni e nei confronti dei problemi che possono manifestarsi sul mercato dell´energia. Il partenariato Euro-mediterraneo offre una piattaforma macroregionale per sviluppare soluzioni comuni e sperimentare nuove idee. Per quanto concerne la sfida energetica, ad esempio, il Mediterraneo meridionale presenta grandi potenzialità non solo in termini di energie convenzionali (le riserve di gas e di petrolio dell´Algeria, della Libia e dell´Egitto) ma anche per quanto concerne lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili essenziali per combattere il cambiamento climatico. L´unione europea aspira a creare un mercato energetico integrato Euro-mediterraneo che contribuisca a diversificare le fonti energetiche. Anche iprogetti come i gasdotti che collegano l´Algeria e la Libia con l´Italia sono fondamentali per sviluppare la competitività del Mezzogiorno. Nel periodo 2007-2013 l´Unione europea investirà più di 1 miliardo di euro in programmi di cooperazione territoriale nell´area mediterranea cui potranno partecipare le Regioni del Mezzogiorno (Calabria, Campania, Sicilia, Puglia, Sardegna, Basilicata e Molise). Tra questi, si citino il programma transnazionale Med, i programmi transfrontalieri dell´Ue e altre iniziative nell´ambito dello Strumento europeo di vicinato e di partenariato ( Enpi). .  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE IL RILASCIO DELLE SUORE ITALIANE RAPITE IN SOMALIA  
 
Strasburgo, 19 gennaio 2009 - In una risoluzione sulla situazione nel Corno d´Africa, il Parlamento chiede al governo somalo di condannare il rapimento delle due suore cattoliche, Maria Teresa Olivero e Caterina Giraudo, e di adoperarsi per accelerarne il rilascio e prevenire ulteriori rapimenti. Sollecita poi l´Etiopia e l´Eritrea a cooperare con le organizzazioni umanitarie e a garantire i diritti dell´uomo e la libertà di stampa e di espressione. Approvando un emendamento proposto da Mario Mauro (Ppe/de, It) e Stefano Zappalà (Ppe/de, It), il Parlamento chiede al governo federale transitorio somalo «di condannare il rapimento delle due suore cattoliche (Maria Teresa Olivero e Caterina Giraudo), di adoperarsi per accelerarne il rilascio e prevenire ulteriori rapimenti». Nella risoluzione sulla situazione nel Corno d´Africa - approvata con 570 voti favorevoli, 11 contrari e 27 astensioni - il Parlamento condanna gli attacchi sempre più frequenti contro operatori umanitari avvenuti negli ultimi mesi che hanno gravemente ostacolato la fornitura degli aiuti e hanno contribuito a peggiorare la situazione umanitaria in Somalia. Chiede inoltre al Consiglio e alla Commissione di continuare il loro sostegno a favore del potenziamento delle istituzioni somale, dell´attuazione dell´accordo di pace di Gibuti e degli sforzi dell´autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad) nel processo di pace. Insiste poi sulla necessità di procedere al potenziamento della missione dell´Unione africana in Somalia (Amisom) e al dispiegamento di una forza di stabilizzazione delle Nazioni Unite in tempi rapidi non appena le condizioni politiche e di sicurezza lo permettano. Il Parlamento chiede al governo etiope di approvare formalmente come definitiva e vincolante la demarcazione tra l´Eritrea e l´Etiopia in base alle coordinate geografiche, elaborata dalla Commissione sui confini. Invita inoltre il governo eritreo ad «accettare un dialogo con l´Etiopia che affronti il processo di disimpegno delle truppe dal confine e la demarcazione fisica in base alla decisione della Commissione sui confini, come pure la normalizzazione delle relazioni tra i due paesi». E, in tale ambito, chiede alla comunità internazionale e all´Ue di esercitare pressioni su entrambe le parti affinché superino l´attuale situazione di stallo. I deputati invitano l´Eritrea a rispettare pienamente i diritti umani e le libertà fondamentali, compresa la libertà di associazione, la libertà di espressione, la libertà dei mezzi di informazione e la libertà di coscienza. In tale contesto, chiedono al governo eritreo di rivelare dove si trovano i prigionieri e il loro stato di salute e di incriminare e rinviare immediatamente al giudizio di un tribunale tutti i detenuti politici e i giornalisti (come Dawit Isaak) imprigionati «o di rilasciarli immediatamente senza condizioni». Il governo dovrebbe inoltre cooperare «più da vicino» con le organizzazioni internazionali nella valutazione della situazione della sicurezza alimentare allo scopo di consentire interventi rapidi e mirati, nonché modificare la Proclamazione sulle Ong in modo da agevolare i requisiti finanziari per le Ong che vogliono impegnarsi in attività di sviluppo in Eritrea. Sollecitano quindi l´Ue a «ripensare» il suo approccio nei confronti dell´Eritrea «qualora non si registrino progressi verso il rispetto degli elementi essenziali dell´Accordo di Cotonou e, più in particolare, sulle questioni fondamentali dei diritti umani. Il Parlamento chiede all´Etiopia di rivedere la legge sulla stampa e la legge sulla registrazione dei partiti, nonché la composizione della Commissione elettorale affinché siano garantiti i diritti politici dei partiti dell´opposizione. Insiste inoltre sull´avvio di indagini su tutti i presunti casi di maltrattamenti e di arresti arbitrari ai danni delle organizzazioni dell´opposizione e della società civile, chiedendo che i responsabili siano consegnati alla giustizia. Il governo etiope dovrebbe poi fornire pieno accesso alle organizzazioni umanitarie alla regione somala di Ogaden, porre in atto tutte le necessarie condizioni per permettere agli aiuti di raggiungere i loro destinatari in tutta la regione e apportare significativi adeguamenti alla Proclamazione per la registrazione e la regolarizzazione delle organizzazioni civili e delle istituzioni benefiche in modo da garantire i principi fondamentali in materia di diritti umani. Più in generale, il Parlamento invita la Commissione a continuare a sostenere le risposte regionali alle sfide transfrontaliere attraverso il partenariato dell´Ue per la pace, la sicurezza e lo sviluppo e in particolare la gestione regionale delle risorse idriche quale elemento essenziale della sicurezza alimentare. Chiede poi al Consiglio e alla Commissione di continuare il loro sostegno a favore dell´Igad nonché i loro sforzi atti a mettere a punto un piano di integrazione per la regione e di potenziarne le istituzioni. D´altro canto, chiede ai governi dell´Etiopia, dell´Eritrea e di Gibuti e al Consiglio, di concordare congiuntamente un approfondimento del dialogo politico sui diritti umani, i principi democratici e lo Stato di diritto, allo scopo di definire obiettivi di riferimento e raggiungere risultati e progressi concreti sul campo. .  
   
   
INTERREG IV ITALIA-AUSTRIA: PRESENTAZIONE DEI PROGETTI  
 
Bolzano, 19 gennaio 2009 - Fino al 19 marzo soggetti pubblici e privati possono presentare proposte di progetto per il programma di cooperazione trasfrontaliera Interreg Iv Italia-austria. Le iniziative devono riguardare priorità o aree tematiche in materia di relazioni economiche, competitività, diversificazione e in materia di territorio e sostenibilità. Sono a disposizione 10 milioni di euro. Le risorse provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale a disposizione di questo secondo avviso del programma Interreg Iv ammontano a 10 milioni €. Possono essere ammessi al finanziamento progetti realizzati in Alto Adige, parti del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, dei Länder Carinzia, Salisburgo e Tirolo. Ulteriori informazioni sui beneficiari, sulle priorità e sull´area di programma sono disponibili sul sito www. Interreg. Net Tutti i documenti rilevanti per la presentazione dei progetti riferiti a questo secondo avviso si possono scaricare anche nella sezione "documenti" del sito. La proposta progettuale va compilata attraverso un modulo online. Un Comitato di pilotaggio del Programma procederà alla valutazione. Rispetto al primo avviso ci sono alcune novità nei requisiti per il finanziamento: in primo luogo non risultano ammissibili progetti che consistono principalmente nella realizzazione di manifestazioni, attività di marketing, studi/ indagini o attività di ricerca, privi di impatto sostenibile per lo sviluppo regionale nell’area di Programma. In secondo luogo il finanziamento pubblico richiesto non può superare 1 milione €. Inoltre la partecipazione dei partner di progetto con risorse aggiuntive non é più obbligatoria, ma viene premiata con punti aggiuntivi. Infine i progetti già approvati nel primo avviso possono essere estesi ad ulteriori beneficiari. A tale possibilità é riservato al massimo 1 milione € del budget dell´avviso. Le proposte di progetto vanno presentate entro il 19 marzo 2009 alla Provincia di Bolzano, Stc – Interreg Iv Italia-austria, via Conciapelli 69, 39100 Bolzano. .  
   
   
FONDI UE, ILARDA: “VIA LIBERA DALL’EUROPA AL SISTEMA DI CONTROLLO 2007/2013”  
 
Palermo, 19 gennaio 2009 – Via libera da parte della Commissione Europea alla strategia di audit ovvero al manuale dei controlli sull’impiego dei finanziamenti comunitari relativi alla programmazione 2007/2013. Il parere positivo della Commissione Europea è stato comunicato all’Ufficio speciale autorità di audit posta alle dirette dipendenze dell´assessore regionale alla Presidenza, Giovanni Ilarda, con una nota giunta in settimana agli uffici regionali. La strategia di audit è un passaggio obbligatorio senza il quale non possono essere attivati i finanziamenti provenienti dall’Unione Europea e relativi al piano di investimenti noto come agenda 2007/2013. “L’importanza dell´approvazione - commenta l´assessore alla Presidenza Giovanni Ilarda - risulta, quindi, evidente”. L’ue ha approvato un vero e proprio manuale nel quale sono definite le metodologie per i controlli sui fondi comunitari operati attraverso l’ufficio speciale alla dipendenze dell’assessore Ilarda guidato da Marco Salerno. Nel manuale sono indicati i sistemi di controllo sui soggetti che percepiscono finanziamenti comunitari, sugli uffici che rilasciano questi finanziamenti ed attuano i programmi, e le procedure anti frodi. “Sulla base delle verifiche effettuate – si legge nella nota inviata da Bruxelles – la Commissione ritiene che la strategia di audit presentata sia conforme alle disposizioni comunitarie”. Avuta notizia dell’approvazione l’assessore alla Presidenza Giovanni Ilarda si è complimentato con il dirigente dell’ufficio speciale Marco Salerno “la cui professionalità - ha detto - dimostra che nell’ambito della Regione sono numerosissimi i dipendenti e i dirigenti con grandi professionalità e seriamente impegnati per il miglioramento dei servizi e lo sviluppo della Sicilia. Per questi dipendenti e dirigenti – ha aggiunto - è indispensabile pensare a giuste forme di riconoscimento”. “E’un risultato importante – commenta Marco Salerno – soprattutto perché è stato ottenuto con risorse umane interne all’amministrazione regionale senza ricorrere a professionalità esterne come hanno fatto o stanno facendo altre regioni nelle medesime condizioni”. “Si tratta di una precisa scelta – ha aggiunto l’assessore Ilarda su questo aspetto - rivolta al contenimento e alla razionalizzazione della spesa e all’adeguato impiego delle risorse pubbliche siano esse finanziarie che soprattutto umane e professionali”. .  
   
   
DOPO GAZA…  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - Ispi, in collaborazione con Limes, promuove un ciclo di incontri dal titolo “Dopo Gaza…”, che prevede le seguenti Tavole Rotonde: “I dilemmi del mondo arabo” (3 febbraio, ore 18. 00); “Obama e il Medio Oriente” (10 febbraio, ore 18. 00); “Israele dopo il voto” (12 febbraio, ore 18. 00). Il programma completo dell’iniziativa è disponibile sul sito dell’Ispi: www. Ispionline. It .  
   
   
AUSTRIA, DISOCCUPAZIONE AL 3,9 P.C. NEL 2009  
 
Vienna, 19 gennaio 2009 - Secondo le indicazioni fornite da Karl Aiginger, Direttore dell´Istituto di ricerca economica austriaco Wifo, nel 2009 il tasso di disoccupazione in Austria passerà dal 3,5 per cento del 2008 al 3,9 per cento, afferma l´Ice. La crescita risulterà contenuta grazie al buon andamento del mercato del lavoro negli ultimi tre anni. Aiginger chiede che il Governo predisponga più interventi di lungo respiro a sostegno dell´occupazione e meno provvedimenti d´urgenza. .  
   
   
RAZŠIRJAJTE INTERES VAŠEGA PODJETJA Z »EUROREGIONE SENZA CONFINI« (»EVROREGIJA BREZ MEJA«)  
 
V nadaljevanju formiranja »Evroregije brez meja« (»Euroregione senza confini«) se je Www. Marketpress. Info odloèila da zaène z novo iniciativo preko katere se bodo zainteresirana podjetja in komercialne aktivnosti lahko predstavila in ponudila njihove proizvode preko reklamnih oglasov v treh jezikih, kateri se uporabljajo v »Evroregiji brez meja«: v italijanšèini, nemšèini in slovenšèini. Vsak oglas bo preveden v te tri jezike in to bo omogoèilo podjetjem in komercialnim aktivnostim predstavitev v Italiji, Avstriji in Sloveniji. Prevod reklamnih oglasov v te tri jezike Evroregije omogoèa širitev akcijskega kroga, to pa pomeni za oglaševalce konkretne možnosti poveèanja poslov. Podjetja in komercialne aktivnosti, ki se zanimajo za to novo servisno službo, lahko pošljejo v svojem jeziku besedilo oglasa in zahtevo za predraèun na e-mail redazione@marketpress. Info . .  
   
   
GRUPPO BIPIEMME: TRATTATIVE IN ESCLUSIVA PER L´ACQUISIZIONE DI INTESATRADE SIM  
 
Milano, 19 gennaio 2009 – Si rende noto che il Gruppo Banca Popolare di Milano è stato selezionato da Intesa Sanpaolo per la prosecuzione della trattativa in esclusiva volta all’acquisizione del 100% di Intesatrade S. I. M. S. P. A. Società operante sul segmento del trading on line. L’operazione si colloca all’interno della strategia del Gruppo Bpm per il presidio e lo sviluppo dell’offerta online attraverso il canale Webank. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI MANTOVA: NOMINA DEL DIRETTORE GENERALE  
 
 Mantova, 19 gennaio 2009 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Mantova ha nominato nella seduta del 16 gennaio Mauro Mezzanzanica direttore generale dell’Istituto. La nomina avrà efficacia a partire dal 1° febbraio 2009. Mauro Mezzanzanica ha percorso la propria carriera all’interno della Banca di Legnano in cui ricopriva, dall’inizio del 2008, la carica di direttore commerciale. Il Consiglio ha proceduto, nella medesima seduta, alla verifica dei requisiti di onorabilità e professionalità dei consiglieri Fiorenzo Dalu, Maurizio Biliotti e Angelo Pellegatta – esponenti della Capogruppo Banca Popolare di Milano - cooptati in Consiglio nella scorsa seduta, a seguito delle dimissioni di Paolo Landi, Giovanni Capitanio e Alberto Almerighi. Nella scorsa seduta consiliare ha pure comunicato le proprie dimissioni il Sindaco Effettivo dott. Luca Favalesi, ed è pertanto subentrato nella carica – ai sensi dell’art. 2401 c. C. – il dott. Angiolino Belladelli. .  
   
   
CATTOLICA ASSICURAZIONI: IL CDA DI LOMBARDA VITA HA NOMINATO CARLO BARBERA NUOVO AD DELLA SOCIETA’  
 
 Verona, 19 gennaio 2008 - Il cda di Lombarda Vita ha nominato in data 16 gennaio Carlo Barbera Amministratore Delegato della società . Entrato agli inizi del mese di gennaio, Carlo Barbera mantiene inoltre l’incarico di Direttore della Bancassicurazione del Gruppo. .  
   
   
LOMBARDIA/MAROCCO. FORMIGONI RILANCIA COLLABORAZIONE  
 
 Milano, 19 gennaio 2009 - Piena collaborazione per far crescere il già positivo trend che caratterizza gli interscambi economici tra Lombardia e Marocco, interesse a migliorare i rapporti politici ed economici, un sì convinto all´invito a visitare il Marocco nel prossimo mese di aprile. Questi i contenuti dell´incontro del 16 gennaio tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e il nuovo ambasciatore del Marocco, Mohammed Nabil Benabdallah. Ai colloqui hanno preso parte anche il vice ministro all´Artigianato del Marocco Anis Birou e il delegato alle relazioni internazionali della Presidenza della Regione Lombardia, Robi Ronza. Formigoni ha ricordato che è già stato in Marocco nel 2006, in occasione di una missione istituzionale dei "Quattro Motori per l´Europa", l´associazione tra Regioni di cui fanno parte - oltre alla Lombardia - anche la Catalogna, il Rhone Alpes ed il Baden Wuerttenberg. "L´ambasciatore del Marocco - ha detto il presidente Formigoni - ci ha invitato a partecipare alla missione economica che sta preparando nel suo Paese per il mese di aprile e Regione Lombardia ci sarà". .  
   
   
INTERVENTO DEL PRESIDENTE LOIERO A REGGIO CALABRIA AL CONVENGO SUL MEZZOGIORNO EUROMEDITERRANEO  
 
REreggio Calabria, 19 gennaio 2009 - Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, è intervenuto il 16 gennaio a Reggio Calabria al convegno sul Mezzogiorno euromediterraneo cui ha presenziato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “La Calabria - ha affermato Loiero - può avere un ruolo strategico nel bacino del Mediterraneo. Per questo abbiamo pensato ad una serie di iniziative di cooperazione internazionale. Infatti - ha aggiunto -, in questi anni di governo della Regione, ci siamo impegnati ad attivare investimenti per un lavoro produttivo, ostacolato dalla mancanza di infrastrutture, dalla lontananza dei mercati, da un credito esoso e, soprattutto, dalla criminalità organizzata che fa della Calabria una regione diversa in tutto il panorama europeo”. Loiero, dopo aver ringraziato il presidente Napolitano “per questa sua visita che ridà fiducia ai calabresi” e la commissaria europea per le politiche regionali Danuta Hubner “che ritorna in Calabria a distanza di un mese”, ha ricordato gli interventi della Regione in materia di trasparenza e legalità: dalla costituzione di parte civile nei processi di criminalità organizzata e al programma per l’utilizzo dei beni immobili confiscati alle cosche, alla costituzione della Stazione unica appaltante affidata a un magistrato antimafia. “È stata tutta una corsa - ha sottolineato il presidente Loiero - ad essere e ad apparire una Regione ordinaria, regolata, in quanto gli altri spesso ci vedono come una regione fuori dalla legalità”. Secondo Loiero “la Calabria, porta sud dell´Europa, può giocare un ruolo centrale nel rafforzamento della stabilità politica e della democrazia, nell’attuazione di una zona euromediterranea di libero scambio e nell’attenzione alla dimensione umana e culturale”. .  
   
   
BALLAMAN E TONDO INCONTRANO AMBASCIATORE COREA DEL SUD  
 
Trieste, 19 gennaio 2009 - Relazioni internazionali più strette, un porto - quello di Trieste - su cui scommettere e un´azienda, Fincantieri, su cui investire. Sullo sfondo, la prima al teatro lirico di Trieste dell´allestimento tutto orientale del capolavoro verdiano "La traviata" a cui è stato presente il 19 dicembre 2008 l´ambasciatore in Italia della Corea del Sud Kim Joong Jae, ricevuto dai presidenti della Regione Renzo Tondo e del Consiglio Edouard Ballaman nel palazzo di piazza Oberdan. "Non sono a Trieste solo come spettatore, ha affermato Joong Jae, ma per rappresentare l´interesse del mio Governo verso questo evento, e mi auguro che non sia la prima e ultima volta che vengo in Friuli Venezia Giulia". In effetti, per la Seul Metropolitan City Opera è una prima assoluta non solo a Trieste ma anche in Italia, e proprio la Traviata è stata la prima opera rappresentata in Corea, nel 1948. Alla compagnia artistica coreana, con il coro e il corpo di ballo, si aggiungerà l´orchestra del Verdi. A marzo, come ha voluto ricordare lo stesso ambasciatore, parti invertite con il teatro Verdi e i cantanti italiani in costumi asiatici con la "Madama Butterfly". Ma prima di marzo c´è un altro appuntamento importante. A gennaio, infatti, i più importanti capitani d´industria coreani saranno a Milano "per comprendere come sviluppare rapporti commerciali con i colleghi italiani, quindi anche del Friuli Venezia Giulia. Pertanto, il mio ruolo - ha concluso l´ambasciatore - è quello di stabilire dei contatti tra due Paesi culturalmente ed economicamente vicini". "Questa è una terra di grandi lavoratori, gli ha fatto eco il presidente Ballaman. Le vostre imprese sono forti e importanti, soprattutto per quanto concerne industria automobilistica e cantieristica. Ma anche noi abbiamo un´azienda leader come la Fincantieri e un porto, quello di Trieste, che merita attenzione perché si inserisce nel cuore dell´Europa. Saremo felici di fare da intermediari tra le nostre e le vostre aziende". Infine, Ballaman ha ricordato un suo viaggio in Corea del Sud, "Paese di cui sono rimasto affascinato". "La velocità con cui sta crescendo Seul è impressionante, le opportunità nel campo della portualità e dell´interscambio sono enormi - ha commentato il presidente della Regione Tondo. Soprattutto ora che la cortina di ferro in Europa si è aperta, il porto di Trieste deve esserne protagonista e noi dobbiamo favorire questa collaborazione. L´invito che rivolgo all´ambasciatore è quello di ritornare in Friuli Venezia Giulia, magari dinanzi a una platea di operatori economici, perché il compito delle istituzioni è l´interesse comune". .  
   
   
FONDI FAS: IL GOVERNO INCONTRA LE REGIONI MERCOLEDÌ 21  
 
Genova, 19 Gennaio 2009 Si è svolto il 14 gennaio a Roma l´incontro tra i presidente delle Regioni sull´utilizzo dei fondi Fas per rispondere alla crisi economica. "Noi presidenti delle Regioni - ha dichiarato giovedì 15 gennaio il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando - siamo pronti al confronto con il governo. Com´è noto la Liguria ha pronto da tempo e approvato a tutti i livelli il piano di spesa dei Fondi Fas". Nel frattempo il governo ha confermato la tabella di marcia che era stata concordata prima della pausa festiva: la conferenza Stato - Regioni per affrontare il nodo dei fondi Fas è infatti stata convocata per mercoledì prossimo 21 gennaio. .  
   
   
NUOVO WEB TONDO, PRESIDENTE PER I CITTADINI  
 
Trieste, 19 gennaio 2009 - Ha vinto le elezioni proponendosi come il presidente per i cittadini ed ora, a nove mesi dal successo elettorale, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, lancia on line il nuovo spazio web istituzionale (www. Presidente. Regione. Fvg. It) che, all´interno del sito ufficiale della Regione, conferma la volontà di costante ed interattivo contatto con il territorio. "Il presidente per i cittadini", così volutamente definito dallo stesso Tondo, è stato presentato il 15 gennaio ai media dal capoufficio stampa della Regione, Guido Baggi, che ha sottolineato come "attraverso queste pagine la presidenza intenda informare in maniera completa, diretta e trasparente, invitando gli stessi utenti a chiedere e suggerire per migliorare costantemente il servizio". "Fin dall´inizio - ha commentato Tondo - ho cercato di instaurare un rapporto diverso con il pubblico ed anche con la stampa, preferendo la concretezza e la sobrietà ai grandi squilli mediatici". Un modus operandi, ha poi aggiunto il governatore, "che rispecchia la precisa volontà di semplificare il sistema, favorendo un migliore accesso alla pubblica amministrazione e mettendo in primo piano anche la riduzione dei costi complessivi della politica". Nelle pagine web del presidente, testata riservata al focus sull´argomento più attuale, corpo centrale con i comunicati stampa di Agenzia Regione Cronache accompagnati da immagini scaricabili gratuitamente e file audio con le dichiarazioni di Tondo. In evidenza anche le notizie Ansa e la rassegna stampa quotidiana e, nella colonna più a destra, oltre alle gallerie video e foto, in primo piano il corner "scrivi al presidente" dove, attraverso un semplice clic, è possibile comunicare via mail con Tondo. Ma all´interno de "Il presidente per i cittadini" non poteva mancare anche uno dei punti di forza della campagna elettorale, il blog personale di Tondo a cui, attraverso una serie di significativi richiami, è possibile collegarsi in diretta. "Ascoltare e poi decidere consapevolmente" è infatti il sistema adottato da Tondo, certo che la regione "può crescere solo attraverso un costante interscambio tra la base ed il vertice dove, non a caso, tutti sono coinvolti in un processo virtuoso che evita gli atteggiamenti autoreferenziali". "Utilizzando nel giusto modo internet - ha affermato ancora Tondo - vogliamo avvicinare ulteriormente soprattutto i giovani alle tematiche più attuali, stimolarli a partecipare allo sviluppo del Friuli Venezia Giulia, farli sentire parte integrante di un progetto fondamentale per il nostro futuro europeo". .  
   
   
PIANO SOCIALE REGIONE CAMPANIA, VIA ALLA CONCERTAZIONE  
 
Napoli, 19 gennaio 2009 - E´ stato definito il calendario per la concertazione sul primo Piano Sociale Regionale della Campania messo a punto dall’Assessorato alle Politiche Sociali. Nei prossimi quindici giorni saranno ascoltati i 500 comuni degli Ambiti territoriali, i Sindacati, i rappresentanti degli utenti. Successivamente verrà sottoposto al parere della Vi Commissione consiliare, prima di essere discusso in Giunta per l’approvazione definitiva. Con il Piano vengono definiti per il triennio 2009/2011 i servizi alla persona - famiglie, minori, fasce deboli, anziani disabili, non autosufficienti – in relazione a ciascuna specifica realtà territoriale ed in continuità con l’insieme della programmazione regionale. "E’ un documento atteso da tempo – ha dichiarato l’assessore Alfonsina De Felice - con il quale si progetta un welfare che valorizza i territori, che stabilisce la carta dei servizi, le procedure di accreditamento e dà chiari indirizzi per i diversi piani di zona. Sono molto ottimista sull’effetto che questo Piano avrà sulla qualità dei servizi”. Il Piano è consultabile sulle pagine web dell´Assessorato delle Politiche Sociali della Regione; tutti i cittadini, oltre alla consultazione istituzionale, potranno intervenire con suggerimenti e proposte. .  
   
   
AIUTI DALLA SARDEGNA ALLA POPOLAZIONE DI GAZA  
 
Cagliari, 19 Gennaio 2009 - La Giunta regionale ha approvato una delibera con la quale destina centomila euro per il sostegno umanitario alla popolazione civile della Striscia di Gaza, pesantemente colpita dalla guerra che si è scatenata nelle ultime settimane. Si tratta di un intervento in concerto con altre regioni italiane, tra cui Toscana e Umbria, e il Ministero degli Esteri. Il finanziamento grava sui fondi della legge regionale n. 19/1996, che regola le norme in materia di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazionale. Alcune regioni hanno attivato una raccolta di beni di prima necessità, mentre la Sardegna (su proposta dell’assessore della Sanità, Nerina Dirindin) si propone di raccogliere la disponibilità degli operatori sanitari, attraverso le loro organizzazioni. Nella Striscia di Gaza, infatti, c’è bisogno dell’intervento di medici ad alta professionalità. Il Servizio Affari comunitari e internazionali della Presidenza è in continuo contatto con il Ministero degli Esteri per definire in tempi stretti gli ultimi particolari degli aiuti umanitari. .  
   
   
POLICE WINTER FORUM. GIORGETTI: NASCONO I DISTRETTI PER LA SICUREZZA. STANZIATI 25 MILIONI DI EURO  
 
 Cortina d’Ampezzo, 19 gennaio 2009 - “La Regione del Veneto è un modello nazionale ed europeo per la gestione delle forze di polizia locale. Siamo davvero all’eccellenza. E’ un primato di cui siamo orgogliosi. Il territorio delle sette province è presidiato e controllato e molto si è fatto anche in termini di prevenzione. La sicurezza dei cittadini si conferma, insomma, un diritto irrinunciabile: promuovere e diffondere tra le persone la cultura della legalità si attesta un obiettivo fondamentale da preservare e da conservare. ” Così il 16 gennaio l’assessore alla Polizia locale e alla Sicurezza, Massimo Giorgetti, ha introdotto i lavori del Police Winter Forum che a Cortina D’ampezzo, Belluno, ha riunito i comandi di polizia locale del Triveneto, oltre ai rappresentanti di altre regioni italiane. “Il nostro impegno - ha ricordato l’assessore - è supportare con tutti i mezzi disponibili le capacità e le professionalità degli operatori e degli amministratori locali. Vogliamo, infatti, che affrontino con successo le complesse sfide che la società moderna impone nel campo della convivenza civile. Con una particolare attenzione alle modalità innovative di approccio e di valutazione delle azioni nel campo della sicurezza e della legalità. ” La Regione del Veneto ha assunto un impegno concreto a tutela e a salvaguardia dei cittadini veneti che sempre più spesso chiedono di poter vivere in città tranquille e di abitare in luoghi presidiati e controllati. “I nostri interlocutori privilegiati - ha precisato poi l’assessore - restano gli amministratori locali che in materia di sicurezza e di legalità hanno funzioni complementari a quelle delle forze dell’ordine e possono coordinare con efficienza e efficacia l’opera della polizia locale. ” Durante il convegno, l’assessore ha anticipato che si stanno organizzando i distretti di sicurezza per meglio coordinare e soprattutto per mettere in rete le polizie locali, che sono stati messi a bilancio per il 2009 più di 25 milioni di euro, che si sta ulteriormente qualificando la scuola regionale di polizia locale. “La forza della nostra regione - conclude Massimo Giorgetti - è avere previsto la possibilità per i comuni più piccoli di consorziarsi, così da suddividere in maniera sinergica i compiti operativi e da potenziare le dotazioni tecnologiche. ” .  
   
   
CONFERENZA DELLE REGIONI: PRESIDENTE LORENZETTI ALLA GUIDA DEL COORDINAMENTO INTERREGIONALE PER GLI AIUTI A GAZA  
 
Perugia, 19 gennaio 2009 - La Conferenza delle Regioni del 15 gennaio ha definito l’impegno delle Regioni italiane a partecipare all’azione umanitaria che prevede interventi di emergenza a favore della popolazione civile di Gaza. “Le Regioni – ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani – intendono svolgere un ruolo attivo perché l’Italia intraprenda ogni utile azione per il recupero del dialogo, per la pace in Medio Oriente e per l’invio di aiuti umanitari. Sotto quest’ultimo aspetto le Regioni, sia coordinandosi tra loro, sia con il ministero degli Affari esteri, stanno collaborando per l’invio dei materiali necessari per la prima emergenza e per la successiva fase di interventi. La Conferenza ha incaricato la presidente Lorenzetti di organizzare il coordinamento interregionale e di mantenere i contatti con il ministro Frattini”. “Abbiamo da tempo organizzato un coordinamento ad hoc presso la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – ha aggiunto Maria Rita Lorenzetti (che già coordina la commissione “Attività di cooperazione e iniziative per il dialogo e la pace in Medio Oriente” per la Conferenza delle Regioni) - per definire gli interventi in Palestina e anche in questo caso siamo pronti a garantire il nostro contributo per alleviare la drammatica situazione della popolazione civile colpita dai bombardamenti. Abbiamo avviato l’attivazione dei centri di raccolta dei materiali e in raccordo con il ministero per definire ciò che è necessario, anche alla luce delle necessità della popolazione locale”. .  
   
   
PIANO ANTICRISI NELLE MARCHE: ENTRO POCHI GIORNI I PRIMI BANDI PER IL SOSTEGNO DELLE PMI ´  
 
Ancona, 19 Gennaio 2009 - Un gioco di squadra semplice, rapido ed efficace per avere entro pochi giorni i primi bandi. Il tavolo di monitoraggio anticrisi composto dalla Regione, dalle Province, dagli istituti di credito, dalle Camere di Commercio e allargato alle associazioni di categoria e alle parti sociali che si e` riunito il 16 gennaio a Palazzo Raffaello, ha convenuto unanime sulla necessita` di lavorare in sinergia per dare immediate risposte al territorio in affanno. Il dibattito si e` sviluppato principalmente sulla seconda delle misure del Piano anticrisi predisposto dalla Regione, il Fondo di solidarieta` per le Pmi e sulle risorse attivabili attraverso la Banca europea degli investimenti. ´La rapidita` e la semplicita` nel mettere in campo le misure previste e` fondamentale ´ ha detto il presidente Spacca al termine della riunione affiancato dall´assessore al bilancio Pietro Marcolini e da quello alle attivita` produttive Fabio Badiali ´ per questo oggi abbiamo definito gli indirizzi generali del Fondo di solidarieta` che ci permetteranno di predisporre i bandi nel giro di qualche giorno. L´intervento sara` finalizzato non solo ad alleggerire i debiti delle imprese con le banche ma soprattutto al sostegno degli investimenti. Per ora abbiamo a disposizione i 5 milioni della Regione piu` i 3,5 milioni messi a disposizione dalle Province e dalle Camere di Commercio di Ascoli, Fermo, Macerata, Ancona. E oggi anche la Camera di Commercio di Pesaro ha dato la sua disponibilita` a contribuire´. L´intervento mira a creare nell´immediato le condizioni per il rilancio, la ricerca di nuove opportunita` e nuovi mercati per tutte le imprese della regione in temporanea crisi produttiva e/o di mercato. Questa la proposta relativa al Fondo di solidarieta`: 1) alleggerire l´esposizione finanziaria delle imprese nel breve periodo. Lo strumento e` la concessione di garanzie di secondo grado mediante costituzione di apposito fondo dedicato per il consolidamento delle passivita` da breve a medio termine legato alla riapertura o stabilizzazione dei rapporti tra impresa e banca. (Plafond garantito massimo per impresa ´. 500. 000 anche se frazionato, durata 48 mesi) Potrebbero essere cosi` concesse garanzie che, nel rispetto del regime di aiuto del ´de minimis´, diano copertura anche oltre la normale prassi ed in situazioni di criticita` ma comunque non pregiudizievoli del futuro dell´impresa garantita. Tale intervento deve avere la precisa finalizzazione del consolidamento e non deve intersecarsi con gli altri strumenti che restano nella loro validita` ed efficacia . 2) consentire un piu` facile accesso, sotto il profilo dell´affidabilita` e della determinazione dl tasso ad interventi finanziari per processi di riconversione produttiva e di ristrutturazione di imprese operanti nella subfornitura il cui mercato ha subito forti contrazioni. (Plafond garantito massimo per impresa ´. 1. 000. 000 anche se frazionato, durata 60 mesi). La copertura della garanzia di primo grado, al fine di poter usufruire della eventuale copertura del Fondo Nazionale di Garanzia non potra` essere superiore al 60%. Per quanto riguarda i Fondi Bei invece l´idea e` quella di doppiare i 100 milioni disponibili per favorire l´aggregazione e la capitalizzazione delle imprese attraverso il moltiplicatore della banca che li prendera` in gestione con apposita gara. Al tavolo hanno partecipato Confindustria, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Cgil, Cisl e Uil, Camera di Commercio Pesaro, Macerata, Fermo, Ancona, Provincia di Ascoli, Unioncamere Marche, Legacoop, Agci Marche, Consulta Fondazioni, Casartigiani, Banca d´Italia, Banca delle Marche, Unicredit, Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Ancona, Banca dell´Adriatico, Banca di Ostra e Morro d´Alba, Banca di Ripatransone, Icc Pergola, Carisap Spa, Credito Cooperativo Falconara, Cassa rurale di Camerano, Bcc Fano, Bcc Gradara, Bcc Filottrano, Carifac, Federazione Marche Bcc, Icc Pergola, Marche Capital. .  
   
   
SEMINARIO IN SARDEGNA DEL CREL SULLE POLITICHE PUBBLICHE  
 
Cagliari, 19 gennaio 2009 - Oggi  alle 9. 45, in via Roma 253 a Cagliari, è in calendario un incontro-dibattito, promosso dal Crel, presieduto da Gino Mereu, dal titolo: "Politiche pubbliche: valutarne gli effetti per migliorarne l´efficacia". Si tratta della seconda giornata di lavoro sul tema. La prima, svoltasi il 29 ottobre dello scorso anno, è stata ampiamente argomentata dal prof. Alberto Martini dell’Università di Alessandria, il quale nel suo intervento ha spiegato come attraverso le politiche pubbliche sia importante valutare l´impiego delle risorse al fine di migliorarne l´efficacia. Questo Seminario, invece, intende spiegare in che modo si può organizzare un sistema di valutazione. Attraverso questa iniziativa, organizzata in collaborazione con il Crenos, il Crel intende portare all’attenzione della classe dirigente e politica, ma non solo, una nuova"pratica" che possa costituire un modello sulle scelte da operare. . .  
   
   
PICENO, DONATI: ´FONDO DI GARANZIA PER OFFRIRE MAGGIORE LIQUIDITA´ ALLE IMPRESE´.  
 
Ancona, 19 Gennaio 2009 - Prima riunione dell´anno con i protagonisti del tavolo provinciale di coordinamento per la programmazione economica del Piceno tenutasi a palazzo San Filippo. Tra i presenti, oltre al presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi, l´assessore regionale Sandro Donati, i deputati Amedeo Ciccanti, Luciano Agostini e i rappresentanti delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali. L´incontro per Rossi si e` reso necessario per approfondire le misure di concorso finanziario in materia di accesso al credito per le imprese, oltre al monitoraggio del protocollo d´intesa per il rilancio produttivo e occupazionale della Val Vibrata ´ Vallata del Tronto. Un momento particolare per rifare il punto della situazione e illustrare il fondo di garanzia regionale necessario alle imprese per acquisire, attraverso procedure snelle, liquidita` per rilanciare gli investimenti in un territorio in grande difficolta`. ´Dall´ultimo incontro dello scorso ottobre ´ ha esordito Donati ´ si sono concretizzati gli impegni presi. Ci eravamo lasciati con l´impegno ad ottenere risorse aggiuntive sugli ammortizzatori sociali in deroga, risorse che siamo riusciti ad ottenere per cinque milioni di euro che si sono aggiunti ai sei del 2008. Sul fronte economia la regione ha stanziato un milione e ottocentomila euro (Fondo di garanzia) per il consolidamento dei debiti a breve delle imprese, per assicurare maggiore liquidita` alle imprese con specificita` per il fabrianese e il piceno. L´intervento continuera` per il 2009 con un fondo di 5 milioni di euro, che sara` ampliato poiche` su di esso confluiscono gia` oggi i fondi delle Province, tra cui quella di Ascoli e di altri Enti. La Regione sta facendo un´azione sulle banche per far in modo che non venga ridotto il credito alle imprese e vengano evitate rigidita`. Proprio in queste ore si sta svolgendo ad Ancona una riunione con le banche, mentre il 13 gennaio scorso si e` svolto un incontro con le associazioni di categoria per potenziare al massimo l´utilizzazione dello strumento´. ´Inoltre ha concluso Donati - il Governo regionale sta lavorando per ampliare o attivare nuovi accordi con le istituzioni finanziarie europee come la Bei (Banca europea investimenti, la Fei (Fondo europeo internazionale) e la Feg (Fondo europeo per la globalizzazione). Un progetto questo che vedrebbe sviluppare per la prima volta in una regione italiana la liquidita` agevolata a sostegno dell´occupazione e degli investimenti. E´ stato attivato uno specifico Osservatorio di monitoraggio tra regione e sistema bancario per verificare l´evoluzione della situazione. Per ultimo, per quanto concerne il protocollo di intesa sulla Val Vibrata - Valle del Tronto abbiamo nominato i membri marchigiani per il comitato e credo che anche l´Abruzzo l´abbia fatto´. Accorato l´appello da parte delle rappresentanze sindacali che hanno posto attenzione sulle problematiche relative l´occupazione del Piceno, indicando di accelerare le procedure amministrative affinche` gli istituti bancari possono aiutare finanziariamente le imprese per rilanciare motori di sviluppo economici. .  
   
   
PATTO DI STABILITA´, CONSIGLIO ANCIVENETO STRAORDINARIO IL MUNICIPIO DI ROMA È STATO ESCLUSO DAI LIMITI DI SPESA; VANNI MENGOTTO, PRESIDENTE ANCIVENETO, CONVOCA D´URGENZA LA SEDUTA A RUBANO (PD) IL 22 GENNAIO  
 
 Rubano (Pd), 19 gennaio 2009 - Il Comune di Roma potrà sforare il patto di stabilità. La misura è contenuta nel cosiddetto decreto-anticrisi in voto al Senato entro il 28 gennaio. Anciveneto però non ci sta; a questo proposito l´Associazione Regionale dei Comuni ha convocato un Direttivo e un Consiglio straordinario (quest´ultimo allargato al movimento dei sindaci del 20% Irpef e a tutti i primi cittadini del Veneto) giovedì 22 gennaio alle 16. 30 Auditorium dell´Assunta. All´ordine del giorno una discussione sugli effetti del patto di stabilità relativo al 2009 sui 581 Comuni veneti; oltre, naturalmente, ad una forte posizione contro l´esclusione dai limiti di spesa del Comune di Roma. Vanni Mengotto, presidente Anciveneto, anticipa: “O si scrive una norma omogenea per tutti o i Comuni veneti si sentiranno in diritto di sforare il patto per le spese di investimento. Capisco l´importanza per la Capitale della terza linea della metropolitana; ma non comprendo perché non si possono portare avanti le miriadi di interventi necessari per i nostri municipi”. .  
   
   
2011: NOMINATO WALTER BARBERIS NEL COMITATO DEI GARANTI PER LE CELEBRAZIONI DEL 150/O ANNIVERSARIO DELL’UNITA’ D’ITALIA.  
 
 Torino, 19 gennaio 2009 - Si è svolta il 16 gennaio a Palazzo Chigi la riunione di insediamento del nuovo Comitato interministeriale, presieduto dal Ministro Bondi, per le celebrazioni del 150/o anniversario dell’Unità d’Italia in cui si è stato confermata all’unanimità la nomina a Presidente del Comitato dei Garanti del Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi. Motivo di grande soddisfazione per il Comitato Italia 150, struttura incaricata dell’organizzazione dei festeggiamenti per il Centocinquantenario dell’Unità d’Italia a Torino e in Piemonte, è la nomina all’interno del Comitato dei Garanti del prof. Walter Barberis ideatore e curatore, insieme al prof. Giovanni De Luna, della grande mostra storica “Fare gli italiani” che costituisce uno degli appuntamenti fondamentali di Esperienza Italia, evento che si svolgerà a Torino e Piemonte nel corso del 2011. Il professore è, inoltre, docente di Metodologia della Ricerca Storica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell´Università di Torino e Segretario Generale della Casa Editrice Einaudi. Il Presidente del Comitato Italia 150, e Presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta ha commentato la notizia esprimendo “soddisfazione per la nomina del prof. Barberis nel Comitato dei Garanti che conferma l’attenzione nei confronti dei progetti a cui Torino sta lavorando per il 2011”. Il Presidente Saitta ha inoltre auspicato che nella prossima riunione del Comitato Interministeriale si proceda a uno sblocco dei fondi ormai urgente . “Ho colto la notizia con favore - afferma il prof. Barberis - e mi auguro che questa sia l’occasione di una serena discussione per una corretta interpretazione della storia italiana depurata dalle tentazioni di usi politici strumentali”. Oltre al prof. Barberis, il Comitato sarà integrato da il prof. Ernesto Galli della Loggia, il prof. Piero Craveri, il prof. Andrea Giardina, la prof. Ssa Elena Aga Rossi, la prof. Ssa Simona Colarizzi, il prof. Francesco Perfetti, il prof. Lorenzo Ornaghi, il dott. Giovanni Tassani, il dott. Marcello Veneziani, il prof. Pasquale De Lise, il prof. Ettore Albertoni, il prof. Roberto Pertici. .  
   
   
AL VIA GLI STATI GENERALI DELLE PARI OPPORTUNITÀ UN VIAGGIO DI TRE MESI NELLA TOSCANA DELLE POLITICHE DI GENERE POLITICHE, OCCUPAZIONE, PARTECIPAZIONE, VIOLENZE AL CENTRO DEL DIBATTITO  
 
 Firenze, 19 gennaio 2009 - «La Regione Toscana ha adottato come strategia di governo il principio dell´assunzione di un´ottica di genere in tutte le politiche regionali ed ha sviluppato in questi anni un impegno costante alla promozione delle pari opportunità. Il tour sugli Stati generali delle pari opportunità è l´occasione per far conoscere le azioni attivate in questo ambito con il coinvolgimento attivo delle Province e dei comuni capoluogo». Così il 15 gennaio il vicepresidente della regione Toscana, Federico Gelli, ha introdotto la prima tappa del tour che vedrà protagonisti tutti i capoluoghi di provincia per i prossimi tre mesi. Il percorso che parte domani proprio da Pisa permetterà di fare il punto sulle azioni, sulle necessità, sulla realtà in tema di pari opportunità. «Con un logo esemplificativo, un uomo e una donna che si abbracciano creando così un&rsqu o;unica forza (scelto tra i tanti giovani partecipanti al concorso tra scuole dello scorso anno), - ha proseguito il vicepresidente – faremo un lungo viaggio in tutta la Toscana per informare, sensibilizzare e coinvolgere cittadini ed istituzioni su temi fondamentali della vita odierna. Partiamo quindi dalla città di Pisa dove il dibattito della giornata di domani sarà concentrato sui temi dell´occupazione femminile, del ruolo e della forza delle donne in politica ma soprattutto sul tema della violenza sulle donne, per passare poi, nel secondo appuntamento di Arezzo del 23 gennaio, ad un confronto più approfondito sulla discriminazione femminile nel mondo del lavoro, sulle imprese al femminili, sulle associazioni di donne per le donne. » Le tappe successive toccheranno poi Siena, Grosseto, Firenze, Prato, Pistoia, Livorno, Lucca e Massa Carrara. In ogni realtà il tema assumerà una sua specifica declinazione e contestualizzazi one e chiamerà in causa il vicepresidente Gelli, l´assessore alla formazione e lavoro Granfranco Simoncini, la presidente della Commissione regionale per le pari opportunità Chiara Grassi, la consigliera regionale Marina Capponi e rappresentanti delle realtà locali coinvolte. Federico Gelli ha inoltre rinnovato l’impegno della Regione Toscana, «che già dal 2005 ha recepito, come nuova politica regionale di genere in attuazione di una precisa scelta di governo, il principio dell’assunzione di un’ottica di genere in tutte le politiche e le azioni regionali». Il Piano regionale di sviluppo 2006-2010 lo dice a chiare lettere: “non c’è sfida sul futuro senza attenzione alla componente femminile”. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´ LE TOSCANA IMPEGNATA A TRECENTOSESSANTA GRADI LE AZIONI REGIONALI PER LE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Firenze, 19 gennaio 2009 - «. Passo dopo passo, uomini e donne in Toscana camminano sempre più spesso per mano!» Questo il fine ultimo del lavoro che da anni impegna la Regione Toscana, che sta mettendo in campo tanti strumenti in materia di parità di genere. Tutto è iniziato con un patto tra donne e uomini perché in Toscana la parità di genere non fosse soltanto scritta nei documenti ma presente nella vita quotidiana di ognuno. Questo percorso è arrivato oggi alla legge sulla «Cittadinanza di genere e la conciliazione vita-lavoro”, un documento «fondamentale per dare l´adeguata cornice normativa alla materia delle politiche di genere e della conciliazione vita-lavoro in sintonia con gli indirizzi che negli ultimi anni sono stati dati a livello comunitario e nazionale» secondo il vicepresidente della Regione Toscana, Federico Gelli. Il governo regionale ha compiuto una scelta forte, puntando sulle donne. Il Piano Regionale di Sviluppo 2006-2010 lo dice molto chiaramente: ´Non c´è sfida sul futuro senza attenzione alla componente femminile´. La promozione delle pari opportunità rappresenta un pilastro fondamentale nella costruzione dello sviluppo sostenibile. Passo importante in questa direzione è la realizzazione della campagna di comunicazione integrata “Mai più sola”, a seguito della approvazione della legge regionale del 2007 ‘Norme contro la violenza di genere’, che è stata un atto importante, ma non isolato del lavoro delle Istituzioni toscane, ed ha contribuito a saldare ulteriormente i rapporti e la collaborazione con i servizi di consultorio e le Pari Opportunità. Questo importante progetto si affianca al lavoro fatto nel 2007, che ha previsto la realizzazione di un documentario-inchiesta, distribuito in 1. 000 copie e tras messo da molte emittenti locali toscane, i cui riflettori sono stati puntati sul problema della conciliazione vita lavorativa e familiare, come strumento indispensabile per raggiungere un’effettiva parità tra donne e uomini. Dal novembre 2006, inoltre, la Regione ha istituito un Tavolo di lavoro permanente per contrastare ed eliminare la violenza su donne e bambini. Primo obiettivo: effettuare un’analisi approfondita del fenomeno e una ricognizione delle esperienze territoriali più significative, per far emergere, valorizzare e sostenere le ‘buone pratiche’ attivate in quasi tutte le Province, in molti Comuni, dalle associazioni di volontariato, nelle aziende sanitarie, nella scuola e nell’Università. Il Tavolo è partner istituzionale del progetto “Fili e trame”, finanziato dal Dipartimento diritti e Pari Opportunità del consiglio dei ministri. Altro impegno della Regione è la partecipazi one al Progetto Arianna, per la gestione del servizio di accoglienza telefonica 1522 di primo aiuto alle donne in difficoltà e a rischio di violenza e abuso, ha varato politiche di sicurezza urbana con la legge regionale 38/2001 “Interventi regionali a favore delle politiche locali per la sicurezza della comunità toscana” che sostiene con appositi finanziamenti i progetti elaborati dagli enti locali, riservando particolare attenzione agli interventi di assistenza ed aiuto alle vittime di violenza e di reati. Ed ancora, la Regione ha siglato un Patto per l’occupazione femminile, che destina 30 milioni di euro per attivare soluzioni utili per le donne nel mondo del lavoro, per dare una risposta nuova e diversa alla attuale crisi: più lavoro alle donne. Importante, infine, la legge approvata esattamente un anno fa sulle nomine, in cui, per prima in Italia, la Toscana ha affermato che all’assemblea spettano le nomine degli organi di rappresentanza generale e di controllo, e che alla Giunta spettano quelle degli organi di governo o enti dipendenti. La legge, inoltre, prevede che sia rispettata la percentuale del 50 per cento della presenza di ogni genere nelle nomine effettuate nell’anno solare; in caso contrario l’organo politico deve compensare lo squilibrio nelle nomine in scadenza nell’anno successivo. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´ PROGETTO DONNAWORK NASCE UNA RETE DI CENTRI INTERCULTURALI DI DONNE MIGRANTI E NATIVE IN PIEMONTE  
 
 Torino, 19 gennaio 2009 - Giunge al termine la prima fase del progetto donnawork, realizzato, con il contributo dell’Assessorato regionale al Welfare e Lavoro e dell’Assessorato regionale alle Pari Opportunità, dall’Associazione Almaterra. Il progetto, presentato il 16 gennaio a Torino, presso la sala multimediale dell’Assessorato Regionale alle Pari Opportunità, in Via Avogadro 30, punta alla creazione di una rete di centri interculturali di donne migranti e native in Piemonte. “In Piemonte stiamo assistendo ad una forte crescita della presenza femminile fra gli immigrati: – dichiara Teresa Angela Migliasso, assessore regionale al Welfare, Lavoro, Immigrazione ed Emigrazione - il 50% della popolazione straniera residente è costituita da donne, spesso laureate o in possesso di diplomi universitari, che tuttavia vanno ad occupare posizioni lavorative poco qualificate (lavoro domestico o lavori di cura) , anche se molto importanti per la tenuta del tessuto economico e sociale. L’assessorato al Welfare ha voluto sostenere il progetto Donnaawork per aiutare le donne migranti a superare gli ostacoli nel difficile percorso di inserimento nella vita culturale, sociale ed economica della nostra Regione. Questa iniziativa ha permesso di sviluppare positive esperienze di socializzazione tra gruppi di donne e di realizzare attività che hanno visto protagoniste le donne migranti coinvolte nella rete di centri interculturali. L’esperienza è stata ben accolta dal territorio piemontese e nel nuovo anno sarà sviluppata e rafforzata, perché il processo d’inserimento ed integrazione della donna straniera nel nostro paese è un passo fondamentale per il consolidamento di una società realmente multietnica ed interculturale. ”. “Creare luoghi e occasioni di incontro – dichiara Giuliana Manica, assessore al Turismo, Sport e Pari Opportunità della Regione - è il modo più efficace per contrastare la solitudine e l’emarginazione, in cui le donne straniere rischiano di ritrovarsi una volta arrivate in un Paese di cui, nella maggior parte dei casi, non conoscono neanche la lingua. Portarle, allora, a incontrarsi e confrontarsi su tutte quelle tematiche che coinvolgono in modo forte la loro vita, dall’accesso al lavoro al rapporto con i figli e con la scuola, ma anche l’apprendimento dell’italiano, il diritto di famiglia, fino a tematiche difficili e, quasi sempre, avvolte nel silenzio come i maltrattamenti e le violenze subite, è lo spirito con cui abbiamo sostenuto il progetto donnawork: rendere il Piemonte un’unica famiglia per le donne native di questa regione, ma anche per quelle “adottive. La diffusione delle buone prassi, poi, è uno strumento importantissimo nella lotta contro le discriminazioni, per questo l’esperienza e la professionalità di un’Associazione come Almaterra, che da più di dieci anni affronta sul campo queste problematiche, rappresenta una risorsa e un punto di riferimento importante per favorire l’integrazione sul nostro territorio. ”. “Almaterra è nata nel 1994 per gestire il Centro Interculturale delle donne Alma Mater, inaugurato nel settembre del 1993 – dichiara Vesna Scepanovic, presidente Associazione Almaterra - Un luogo pratico e simbolico di esperienze comuni e condivisione dell’attualità, tra le donne e la città, che agisce come laboratorio in un contesto di trasformazione interculturale della società piemontese. L’idea forte che ha guidato il progetto, e che adesso contiamo di diffondere su tutto il territorio grazie al sostegno della Regione, è stata quella di ribaltare lo stereotipo della migrante come problema e di rivalutare e mettere in evidenza, grazie all’incontro interculturale, le risorse, le capacità e le professionalità individuali della nuova cittadinanza femminile. ”. Nell’ambito del progetto sono già state realizzate iniziative nelle province di Alessandria (Tortona), Asti, Biella, Cuneo (Mondovì e Magliano Alpi), Novara (Novara e Oleggio), Torino (Torre Pellice), Verbano-cusio-ossola. In particolare a: - Alessandria: avviato contatti con donne Spi-cgil e gruppi di donne migranti e native, che si sono dichiarate disponibili ad avviare un progetto per la nascita di un Centro Interculturale a Tortona. A Casale Monferrato disponibilità ad avviare iniziative comuni con Alma Mater. - Asti: avvio di un percorso, che ha inizialmente fatto perno sull’attività espressiva, con la collaborazione di Almateatro e che in seguito vedrà la creazione di un gruppo che ha scelto di occuparsi, come prime attività, del tema della violenza alle donne e dell’educazione dei figli in una situazione di immigrazione. - Biella: presentazione ufficiale alle istituzioni provinciali e comunali di un progetto per un Centro Interculturale. Accompagnamento al nascente gruppo da parte di due esperte, una ricercatrice sociale e un’esperta di comunicazione non verbale. - Cuneo: creazione di una rete tra associazioni, cooperative e donne migranti e native, già attive, nella zona di Mondovì, Alba e Bra. - Novara: creazione di un gruppo denominato “Coordinamento Interculturale delle donne di Novara”, che ha avviato una ricerca sui servizi esistenti sul territorio, per individuare le aree maggiormente presidiate e quelle scoperte. Ad Oleggio si sono svolti corsi di formazione sul tema “L’accoglienza e l’ascolto interculturale” ed è stato creato il Kit “Benvenuta tra noi”, che illustra i servizi offerti alle donne immigrate. - Torino: contatti avviati con le amministrazioni comunali e associazioni di donne di Torre Pellice e Ivrea, dove sono già attive iniziative rivolte alle donne, a carattere interculturale. - Verbano Cusio Ossola: presentazione del progetto per la creazione di un “Centro Interculturale di Donne migranti e native nel Verbano Cusio Ossola”. Nascita del Cid, Comitato Intercultura Donne, che è già attivo presso lo Sportello Donna di Gravellona Toce e Domodossola. A Verbania collaborazione con il Centro Interculturale già esistente. - Vercelli: a causa della scarsa presenza di associazionismo e assenza di associazionismo femminile è stato difficile avviare iniziative. Esiste invece una collaborazione tra un’associazione di Varallo Sesia e Almaterra. Con il sostegno della Regione, il progetto proseguirà, ora, nel 2009, per consolidare il lavoro di rete avviato con la prima fase del progetto. .  
   
   
PREMIATE AZIENDE CHE CONCILIANO LAVORO E FAMIGLIA I RICONOSCIMENTI CONSEGNATI DA FORMIGONI E BOSCAGLI  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - La Bpm-banca Popolare di Milano, la Edison, il Gruppo Johnson & Johnson, la Canclini Tessile di Como, la Lubiam moda uomo di Mantova e la Bem Service di Abbiategrasso sono le prime aziende lombarde a vincere il "Premio Famiglia-lavoro", il riconoscimento regionale nato per valorizzare quelle imprese che si sono distinte nel garantire al proprio personale una reale conciliazione tra le esigenze familiari e quelle lavorative. Sono state assegnate anche due menzioni speciali: all´azienda tessile Cittadini spa di Brescia, e all´Atm, Azienda Trasporti Milanesi. A consegnare per la prima volta il Premio sono stati, il 16 gennaio, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. Le otto aziende che hanno vinto il Premio Famiglialavoro, ideato e promosso da Regione Lombardia e da Altis (Alta Scuola Impresa e Società) dell´Università Cattolica di Milano, sono state selezionate tra 34 che si sono autocandidate, mettendo in campo esempi virtuosi di conciliazione quali: la realizzazione di asili nido, banche del tempo, la flessibilità o la riduzione dell´orario di lavoro per esigenze familiari, periodi di aspettativa o di permessi speciali per assistere e curare sia bambini che anziani, congedi di maternità prolungati, facilitazioni di trasporto per raggiungere il posto di lavoro, servizi di time saving (disbrigo di pratiche burocratiche, acquisti, assicurazioni). "Oggi premiamo - ha affermato Formigoni - delle aziende che con i loro progetti hanno dimostrato concretamente di credere in una visione dell´impresa e del lavoro fondata su una concezione dei lavoratori innanzitutto come persone, soggetti sociali, padri e madri di famiglia, portatori quindi di bisogni e desideri di natura personale ed extra-aziendale. E questo è ancora più vero per molte donne, che devono avere la possibilità di scegliere liberamente di essere mogli, madri e lavoratrici senza essere ostacolate nel realizzare e compiere i propri desideri". "La conciliazione tra la vita familiare e l´ambito lavorativo - ha proseguito il presidente - è, infatti, uno dei terreni su cui si giocherà la competitività delle aziende. Un aspetto che, in Lombardia, ci vede primeggiare rispetto al resto del Paese, con un tasso di occupazione femminile che nel 2007 ha raggiunto circa il 57%, percentuale che si avvicina molto a quella indicata dalla strategia di Lisbona. D´altro canto riscoprire il contributo fondamentale del welfare aziendale è anche la via per costruire un nuovo modello di welfare". "Il welfare che stiamo costruendo in Lombardia - ha precisato l´assessore Boscagli - passa proprio attraverso una maggiore adeguatezza degli interventi alle singole situazioni famigliari, ciascuna ha necessità proprie e uniche a cui rispondere. Nasce da qui l´urgenza di progettare misure di conciliazione, attivando servizi e iniziative su misura nelle imprese e sul territorio. Tali obiettivi possono essere raggiunti solo ragionando in un´ottica di collaborazione tra una pluralità di attori: le istituzioni politiche, le imprese, il privato sociale e le famiglie. Solo il coinvolgimento e la sinergia tra questi quattro attori potrà, infatti, realizzare un nuovo welfare, adatto per affrontare le sfide future della nostra società". La giuria, composta da 12 membri della pubblica amministrazione, istituzioni, mondo della ricerca e dell´impresa, ha valutato i progetti tenendo conto del coinvolgimento dei dipendenti nelle varie fasi del progetto e della coerenza del progetto stesso con le esigenze emerse dal personale dell´azienda. E´ stata valutata positivamente anche l´integrazione dei servizi offerti dall´azienda con quelli del territorio e la creazione di partnership con organizzazioni no profit per la gestione del progetto stesso. Hanno vinto la prima edizione del Premio, che diventerà ora un appuntamento annuale: - Il progetto Poesia di Bpm, Banca Popolare di Milano, nella categoria "Miglior programma di supporto alla genitorialità", è stato premiato per il forte investimento sulla qualità pedagogica, del personale e delle strutture dell´asilo nido aziendale, aperto anche al territorio e alla comunità. Il nido aziendale "Il Giardino di Bez", è stato inaugurato nel 2006, nel nuovo Centro Servizi Bpm a Milano, dopo tre anni di attività progettuale. Ospita circa cinquanta bambini, tra figli dei dipendenti e bimbi del quartiere Bezzi. Da questa esperienza sono nate diverse iniziative e attività spontaneamente proposte dai dipendenti. L´azienda, inoltre, si dimostra attiva su più fronti, dalla flessibilità dell´orario di lavoro (sono infatti previste forme di flessibilità giornaliere, settimanali, mensili ed annuali in modo consolidato) alla realizzazione della "banca delle ore", dal telelavoro alla concessione di congedi anche prolungati per maternità o per motivi familiari. - Edison ha realizzato il "Miglior programma di servizi integrati per i dipendenti". "Edison per te" è risultato il programma che meglio integra le diverse categorie di servizi volti al benessere dei dipendenti nell´ambito della famiglia, della salute e del time saving, con l´ambizioso obiettivo di coinvolgere tutta la popolazione aziendale, anche se dislocata nelle sedi minori e periferiche del gruppo. Il progetto ha preso avvio nel 2008 attivando alcuni servizi come campus estivi per i figli dei dipendenti, in città e fuori città, servizi di consulenza fiscale, di time saving e un ampio ventaglio di convenzioni legate al benessere e alla salute (check-up e visite mediche preventive). Sono inoltre attivi alcuni servizi (pediatrico, fiscale, legale) on line, realizzato in collaborazione con professionisti del settore, e un servizio di disbrigo pratiche, che consente a tutti i dipendenti delle sedi milanesi di svolgere le pratiche direttamente in azienda. - Nella categoria "Miglior programma di coinvolgimento dei dipendenti per lo sviluppo di attività di conciliazione" hanno vinto il Premio: Gruppo Johnson & Johnson, multinazionale con oltre 2. 500 dipendenti in Italia, e Canclini tessile, azienda comasca con poco meno di 200 dipendenti su tre sedi. Il premio è stato assegnato ex aequo, tenendo conto delle differenti dimensioni d´impresa, fattore che incide notevolmente sui metodi e gli strumenti attivabili di coinvolgimento delle risorse umane. - Il Gruppo Johnson & Johnson Italia coinvolge periodicamente i dipendenti in indagini di clima interno, survey internazionali e giornate di teamwork. Organizza inoltre un ampio ventaglio di eventi di apertura dell´impresa alle famiglie e al territorio. L´attenzione nei confronti dei dipendenti, formalizzata già nel 1943, è tuttora punto forte della mission aziendale e messaggio chiave della comunicazione del gruppo. Nel febbraio 2006 nella sede di Milano è stato inaugurato lo Junior Camp, un asilo nido aziendale per i figli dei dipendenti, aperto anche ad altri bambini del territorio. E´ stato inoltre avviato il progetto "Women Leadership Iniziative", con lo scopo principale di rimuovere le eventuali barriere all´accesso a posizioni di leadership, promuovendo la presenza femminile in azienda. - Canclini Tessile, con il progetto Follow Up, avviato anche grazie al coinvolgimento della rappresentanza sindacale e alla collaborazione con professionisti e istituzioni, favorisce un ascolto costante e quotidiano dei dipendenti, mirato al benessere personale, alla crescita professionale e a un conseguente sviluppo della cultura d´impresa. Le problematiche di conciliazione sono oggetto di discussione e confronto nelle riunioni periodiche di coordinamento dei dirigenti (progetto Follow Up) e, per policy aziendale, vengono valorizzate la famiglia e le sue esigenze sia attraverso il comportamento del management che ponendo attenzione ai carichi di lavoro del personale. - L´azienda Lubiam moda per l´uomo di Mantova vince nella categoria "Sviluppo di partnership e coinvolgimento territoriale", per lo storico impegno dell´azienda nel territorio mantovano e per essere riuscita a creare un network di coinvolgimento di istituzioni, sindacati e enti territoriali per realizzare politiche di conciliazione famiglia - lavoro in azienda. Il progetto prevede diverse azioni: riduzione dell´orario di lavoro per i lavoratori/lavoratrici con esigenze di conciliazione; variazione dell´orario dei turni di lavoro per quelle dipendenti che hanno già un contratto part time, ma i cui orari sono incompatibili con la gestione e la cura di bambini e anziani; introduzione di misure di flessibilità attraverso un´agevolazione negli orari di lavoro in entrata e uscita; formazione di coppie di lavoro e concessione del telelavoro; progettazione e realizzazione di percorsi formativi e di aggiornamento destinati a lavoratori/lavoratrici assenti dal luogo di lavoro per lungo tempo per esigenze familiari; infine, l´istituzione di un punto family friendly (sportello di ascolto e supporto nelle problematiche legate alla conciliazione). - Bem Service Center, piccola impresa di servizi di Abbiategrasso, si è aggiudicata la categoria "Migliore iniziativa di flessibilità" per l´attenzione posta alla rinegoziazione dei contratti del team aziendale, attivando diverse forme di flessibilità accompagnate da nuove assunzioni e programmi di formazione continua per i dipendenti, ai fini di adeguarsi alle esigenze degli stessi e garantendone al contempo un´elevata qualità professionale. Sono stati introdotti il part time e l´orario flessibile, integrati da assunzioni a part time che hanno creato nuova occupazione. Affinché la riduzione dell´orario non si traducesse però in una dequalificazione del personale, esso è stato coinvolto in un processo di formazione continua, che ha ulteriormente consolidato l´attenzione aziendale alla valorizzazione delle risorse umane. Nota di merito: l´impegno dell´azienda nel diffondere e divulgare la cultura delle pari opportunità e della flessibilità nel proprio territorio di riferimento, ponendosi come soggetto pilota. Sono state inoltre assegnate dalla giuria due menzioni speciali: - Cittadini spa, azienda tessile bresciana, ha ottenuto la "Menzione Csr sviluppo solidale internazionale", per il progetto Reti di solidarietà femminile. Esportando il proprio know-how della lavorazione della rete, l´azienda ha ideato e contribuito a realizzare un retificio per la produzione di reti da pesca a Rameswaram (località Pamban nel Tamil Nadu in India, colpita dallo tsunami), coinvolgendo direttamente i dipendenti nella formazione del personale indiano e nell´avviamento degli impianti. Obiettivo: il sostegno allo sviluppo e il miglioramento delle condizioni socio-economiche delle donne (in particolare una cinquanta di vedove assunte dalla nuova fabbrica e una quarantina di nuclei familiari coinvolti nel confezionamento e montaggio delle reti a domicilio). La realizzazione del retificio, inaugurato nell´agosto 2008, è stato possibile grazie alla creazione di una partnership tra l´azienda Cittadini, la Fondazione Giuseppe Tovini di Brescia, coordinatrice del progetto, con il cofinanziamento di Regione Lombardia, Cei, Fondazione Cariplo e Aidda. - Atm-azienda Trasporti Milanesi ha ottenuto la "menzione speciale Miglior progetto "in cantiere" per il programma "Atm & P": un piano integrato di azioni positive mirate alla conciliazione famiglia-lavoro, rivolto a dipendenti e manager, in ambito di informazione e formazione, attivazione di social network e comunicazione interna, percorsi di accompagnamento alla genitorialità. Il piano è il risultato di un´attenta progettazione basata sui bisogni rilevati e sarà varato a gennaio 2009. Si prevede di realizzare: una Banca del tempo, per accantonare delle ore da utilizzare successivamente, il telelavoro per i dipendenti che hanno figli con meno di 8 anni, il reinserimento delle lavoratrici assenti per maternità, la formazione dei quadri e dei funzionari dell´azienda sui temi delle pari opportunità della conciliazione, la creazione di un forum virtuale per la condivisione di informazioni di comune utilità Il concorso fa parte del più ampio progetto Famiglialavoro, che ha preso avvio nel 2008, con l´obiettivo di coinvolgere le imprese interessate in un percorso formativo di approfondimento di queste tematiche; accompagnarle in un processo di crescita verso una progettualità più consapevole e di alto livello, partendo dai progetti in fieri; incentivare pratiche e politiche di conciliazione famiglia - lavoro in Lombardia. Oltre a Regione Lombardia e Altis, al progetto sta collaborando una fitta rete di centri di ricerca, istituzioni e professionisti, in particolare Asag - Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli, Università Cattolica e il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia; Equalitas; oltre a: Il Sole 24Ore, Business People, Terzo Settore-il Sole 24Ore, Csr Manager Network, le associazioni di categoria delle diverse province lombarde, oltre a un gruppo di esperti e professionisti del settore. Princpali Politiche Di Regione Lombardia In Tema Di Conciliazione Famiglia-lavoro - il programma "Conciliazione Famiglialavoro", promosso nel 2007 dall´Agenzia Regionale per l´Istruzione, la Formazione e il Lavoro e finanziato dalla Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, con il quale è stato favorito l´accesso dei cittadini alle informazioni e ai servizi in materia di conciliazione, creando un luogo fisico di raccolta e aggiornamento degli stessi. - il "Piano regionale "Opportunità per Tutti", in concomitanza con l´"Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti" che si è celebrato nel 2007. Il Piano Regionale in coerenza con il programma dell´attuale legislatura prevede azioni finalizzate allo sviluppo del capitale umano, all´inclusione sociale, alla conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di cura, allo sviluppo delle Reti di Parità per rafforzare in un´ottica di sussidiarietà gli organismi di parità attivi sul territorio regionale. - lo stanziamento di 3,3 Milioni di euro per finanziare 40 progetti presentati dai Comuni che coinvolgono complessivamente 96 Comuni e quasi il 30% della popolazione lombarda nella sperimentazione e attuazione di politiche dei tempi per migliorare la vivibilità delle città e dei territori, favorendo l´accesso a beni e servizi, migliorando la qualità e la sicurezza degli spazi pubblici, favorendo nuove pratiche di vita sociale e prevedendo la centralità delle persone, uomini e donne, in relazione ai loro tempi nelle diverse età e contesti. - realizzazione, in collaborazione con Iref, di corsi di formazione e accompagnamento per i Comuni impegnati nella realizzazione dei Piani Territoriali degli Orari. - l´attivazione del Portale Conciliazione Famiglia-lavoro. Si tratta di uno snodo informativo in grado di fornire servizi reali e rendere accessibili tutte le informazioni relative alla normativa maternità/lavoro, alle strutture e ai servizi per l´infanzia e l´adolescenza esistenti sul territorio lombardo con descrizione delle attività, dei riferimenti per l´accesso e i posti disponibili, le iniziative sperimentali e le buone prassi esistenti. .