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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Marzo 2009
PASSAPORTI: AGENTE VIRTUALE  
 
E’ entrato in servizio l’Agente Lisa, il contatto virtuale della Polizia di Stato che risponde in diretta al cittadino in materia di passaporti attraverso la messaggistica istantanea. Grazie alla collaborazione con Microsoft Italia, la Polizia di Stato è il primo ente pubblico in Italia a dotarsi di un software dedicato che, utilizzando Windows Live Messenger, offre in modo semplice e rapido tutte le informazioni legate al documento per l’espatrio. Per chi vuole ricevere indicazioni sul rilascio o sul rinnovo del passaporto, sulla documentazione necessaria per recarsi negli Stati Uniti o su come espatriare con i propri figli, basterà aggiungere tra i propri contatti di Messenger l’indirizzo agente. Lisa@poliziadistato. It e 24 ore su 24, sette giorni su sette, un agente di Polizia virtuale offrirà tutte le necessarie informazioni. Il progetto “Agente Lisa”, avvalendosi di un canale semplice e diretto come quello della messaggistica istantanea, è un ulteriore servizio di “vicinanza” che la Polizia di Stato mette a disposizione del cittadino; sono, infatti, oltre 11 milioni le persone che oggi in Italia utilizzano Windows Live Messenger, soprattutto giovani e giovanissimi. Grazie inoltre all’integrazione con la piattaforma di mappe online di Microsoft, Virtual Earth, sarà possibile visualizzare su una cartina dettagliata l’ubicazione della Questura più vicina e i relativi orari di apertura. “La Polizia di Stato – ha detto il direttore dell’Ufficio Relazioni Esterne del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dott. Maurizio Masciopinto – con questo nuovo progetto, mette a disposizione degli utenti strumenti tecnologici innovativi per facilitare l’utilizzo dei servizi offerti e soddisfare al contempo l’esigenza di “vicinanza” dei cittadini all’istituzione“. “Siamo orgogliosi di aver potuto mettere la nostra tecnologia a disposizione della Polizia di Stato per facilitare lo scambio di informazioni tra questa istituzione e il cittadino – ha dichiarato Stefano Santinelli, General Manager di Microsoft Consumer&online Italia - La nascita dell’Agente Lisa rappresenta, in particolare, un passo avanti nella relazione tra la Polizia e i giovani e mette in luce l’utilità di uno strumento di comunicazione come Windows Live Messenger. ” La collaborazione tra Polizia di Stato e Microsoft nasce nel 2006 con la realizzazione del primo commissariato virtuale in Europa, il “113 online”, dove gli utenti possono inoltrare denunce di segnalazioni via Web per i reati. La scelta di Windows Live Messenger, una naturale conseguenza di una collaborazione di successo, è stata motivata dalla grande diffusione dello strumento nelle fasce d’età giovanili. Un vasto ma preciso target di utenti che utilizza questo mezzo per oltre tre ore al giorno e che da oggi potrà interagire con la Polizia di Stato con il proprio “linguaggio”. Sempre al 2006 risale un’ulteriore importantissima partnership tra Microsoft e la Polizia Postale e delle Comunicazioni nel campo della navigazione protetta per i minori. Microsoft ha donato, infatti, alla Polizia la piattaforma software denominata Cets (Child Exploitation Tracking System - Sistema di tracciamento contro la pedopornografia), sviluppata in collaborazione con la Polizia Postale. Cets consente ormai da anni alla Polizia Postale di tracciare eventuali tentativi di pedopornofilia in rete e di indagare con maggior efficacia gli individui e i siti Internet sospetti; la Polizia Italiana è stata la prima in Europa e la terza al mondo a potersi dotare di questo potente ed efficace strumento investigativo donato da Microsoft.  
   
   
REGOLE EUROPEE PER I VIDEOGIOCHI  
 
Il Pan-european game information (Pegi) è il sistema paneuropeo di classificazione dei videogiochi per un´informazione più corretta sulle loro caratteristiche. A seguito dell’introduzione nel 2003 di tale sistema classificatorio su ogni confezione di videogioco originale distribuito nel mercato comune europeo, si trovano due simboli, riportati sul fronte e sul retro della scatola. Uno è il numero che rappresenta l’età consigliata per quel gioco (+ 10 significa che quel videogioco è adatto a ragazzi che hanno almeno compiuto tale età). L’altro è un simbolo grafico che indica il contenuto del videogioco (violenza, droga, sesso). L’elenco dei simboli e dei loro significati è riportato sul sito internet ufficiale del codice Pegi all’indirizzo www. Pegi. Info. It. Il codice è in continua evoluzione. Tutte le consolle di nuova generazione sono dotate del cosiddetto parental control, che consente di leggere il codice Pegi di un determinato videogioco e di inibirne il funzionamento, settando, in qualunque momento, l’apparecchio fino ad una certa età.  
   
   
TESTING DINAMICO DEGLI ANTIVIRUS: UNA NUOVA SFIDA PER TUTTI I VENDOR  
 
Kaspersky Lab ha pubblicato un articolo tecnico sui rischi e le ripercussioni del testing dinamico. Tale metodologia ha ricevuto di recente molte attenzioni, principalmente per la creazione dell’Anti-malware Testing Standards Organization (Amtso) il cui principio base è che “il testing non deve danneggiare gli utenti”. L’adozione delle procedure di testing dinamico implicano nuove sfide per i vendor che si occupano di sicurezza. Nel testing dinamico, i campioni di codice maligno vengono introdotti nel sistema con il preciso scopo di essere eseguiti. Idealmente, i malware vengono introdotti nel sistema nel modo “corretto”, ossia come previsto dal codice del malware. In questo modo i vendor di soluzioni per la sicurezza possono avere una più profonda conoscenza del comportamento del malware e dell’antivirus, ma tali informazioni sarebbero disponibili anche agli autori del malware stesso. Per evitare la situazione in cui un eccessiva “informazione” spinga i creatori di virus a concentrarsi su come avere la meglio sulle soluzioni antivirus, piuttosto che sul come rendere meno rilevabili le proprie creazioni, Roel Schouwenberg, Senior Regional Researcher di Kaspersky Lab America, lancia un appello per minimizzare i rischi per gli utenti e per avere la certezza che i tester non rivelino troppi dettagli dei loro test pubblici. “Il compito di tutti i soggetti che si occupano di sicurezza informatica – possibilmente riuniti sotto il patrocinio dell’Amtso – è di prendere coscienza di questo pericolo e non perdere di vista il primo obiettivo di tutti noi: la protezione degli utenti” ha commentato Schouwenberg, “i vendor di soluzioni di sicurezza dovrebbero tenere sempre a mente la prima regola fondamentale dell’Amsto, ossia che il testing non deve danneggiare gli utenti”. Nel suo articolo, Schouwenberg espone diversi esempi e scenari di testing statici, testing dei tempi di reazione e testing retrospettivi per valutare i rischi del testing dinamico. Propone inoltre vari suggerimenti su come sia possibile per i tester limitare tali rischi. La versione completa dell’articolo è disponibile in lingua inglese al link viruslist. Com/en/analysis?pubid=204792055 Per ulteriori informazioni su Kaspersky Lab: www. Kaspersky. It.  
   
   
REGIONE EMILIA-ROMAGNA: TIMBRO DIGITALE 2D PLUS® DISTRIBUITO DA SYSDATA ITALIA S.P.A.  
 
Da sempre all’avanguardia nella scelta delle nuove tecnologie, la Regione Emilia Romagna ha acquisito, tramite il distributore ufficiale Sysdata Italia, l’innovativa tecnologia Timbro Digitale “Paper e-Sign 2D Plus” realizzata dall’azienda Secure Edge. L’accordo sancito con la Regione consentirà a tutti gli enti appartenenti alla Community Network Emilia-romagna (Province, Comuni, Comunità Montane), alle Aziende Sanitarie e agli Istituti Scolastici di I e Ii grado l’uso gratuito della tecnologia dotandosi solo dell’Hw e Sw di base. Il Timbro Digitale con tecnologia 2D Plus consente di mantenere il valore legale di un documento informatico firmato digitalmente, nel passaggio tra formato digitale e versione cartacea. Tale tecnologia troverà ampia applicazione in diversi processi di dematerializzazione già in atto in regione, sia in ambito amministrativo che sanitario, e consentirà alla cittadinanza di evitare lunghe file agli sportelli. Numerosi, infatti, i possibili campi di applicazione: cedolini dei dipendenti, Cud, referti medici, prescrizioni sanitarie, cartelle cliniche, certificazioni anagrafiche e di Stato civile, autorizzazioni di varia tipologia e natura a vantaggio di imprese e cittadini. “L’esigenza di proteggere e mantenere integra la validità giuridica dei documenti durante tutto il loro iter trova una risposta sicura e di semplicissimo utilizzo nel Timbro Digitale Paper e-Sign 2D Plus al centro del contratto con la Regione Emilia-romagna. Sono certo che attraverso questa innovativa tecnologica la Regione sarà in grado di risparmiare tempo e costi incrementando l’efficienza e l’efficacia dei processi”, ha commentato Roberto Vecchione, Presidente di Sysdata Italia Spa.  
   
   
MEET THE MEDIA GURU 2009: LAWRENCE LESSIG  
 
Di Quale Cambiamento Avra’ Bisogno Obama, Governance, Trasparenza, Partecipazione e Internet: Code Is Law sono i temi di cui Lawrence Lessig discuterà venerdì 27 marzo alla Mediateca Santa Teresa - via della Moscova 28, Milano nell’ambito del secondo appuntamento di Meet the Media Guru 2009. Lawrence Lessig è uno dei maggiori esperti al mondo in tema di diritto & rete. Fondatore di Creative Commons e dello Stanford Center for Internet and Society, Lessig tornerà a breve ad Harvard, dove ricoprirà il ruolo di direttore del Safra Center for Ethics. Lessig ha infatti dichiarato di voler re-indirizzare la sua ricerca e che nei prossimi anni si dedicherà a un progetto multidisciplinare sul tema della trasparenza delle istituzioni. L’intervento di Lessig a Milano sarà un’occasione unica per affrontare il tema della sfida al cambiamento di Obama. Suo amico, suo attivo sostenitore e consigliere in merito alle tematiche collegate ad internet, Lessig è una voce che - dalla rete e con la rete – sta facendo emergere come un vero cambiamento potrà realizzarsi solo se Obama saprà rinnovare le forme di partecipazione dei cittadini al governo della cosa pubblica. Figura di grande reputazione accademica, Lessig è anche uomo di concreta progettualità e ci parlerà della sua esperienza con Change-congress. Org, iniziativa in perfetto stile web2. 0 che in un solo mese ha raccolto oltre 500 mila dollari. Da esperto di tecnologia e diritto, Lessig ci racconterà la sua visione sulle potenzialità della rete e del social networking per riavvicinare i cittadini alla politica e promuovere una democrazia partecipata. Ma avere a Milano uno dei massimi esperti di “codice della rete”, sarà una opportunità preziosa anche per approfondire il dibattito sulle recenti proposte di legge concernenti la regolamentazione di Internet. Introdurranno la serata: Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale della Camera di Commercio di Milano e Maria Grazia Mattei, fondatrice di Mgm Digital Communication. Meet The Media Guru è un programma di incontri con i protagonisti internazionali della cultura digitale e dell’innovazione. Nato nel 2005, è diventato un appuntamento costante di dibattito con le voci più eminenti della cultura new media e dell’innovazione. Www. Meetthemediaguru. Org. O info@meetthemediaguru. Org.  
   
   
PRIVACY: LE AZIENDE RISPETTINO LE REGOLE PER LA PUBBLICITÀ AL TELEFONO  
 
Le aziende e i call center che, avvalendosi della deroga prevista fino al 31 dicembre 2009 dal cosiddetto decreto "Milleproroghe", contatteranno gli utenti per fare promozione e offerte commerciali, dovranno utilizzare solo banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici precedenti al 1° agosto 2005. Non potranno servirsi del periodo di deroga per chiedere il consenso degli interessati per futuri contatti né potranno cedere i dati che utilizzano a terzi. Con un provvedimento del 18 marzo 2009 il Garante per la privacy ha precisato le regole che dovranno seguire le società che svolgono attività di marketing nell´usare i dati degli abbonati. Il decreto "Milleproroghe", di recente convertito in legge, come anticipato nelle precedenti comunicazioni, stabilisce che i numeri di telefono e gli indirizzi presenti nelle banche dati costituite sulla base dei vecchi elenchi telefonici sono utilizzabili per fini promozionali fino al 31 dicembre 2009 da coloro che hanno creato tali banche dati precedentemente al 1 agosto 2005. Il provvedimento del Garante intende chiarire rigorosamente i limiti entro i quali società che effettuano attività promozionale anche tramite call center possono avvalersi della deroga. Il mancato rispetto del provvedimento comporta una sanzione amministrativa che va da 30 mila a 180 mila euro e che, nei casi più gravi, può raggiungere anche i 300 mila euro. Le società dovranno innanzitutto documentare in modo adeguato che la banca dati, costituita con i numeri telefonici e gli indirizzi degli abbonati, sia stata effettivamente creata prima del 1 agosto 2005. Le società dovranno usare questi dati direttamente e non potranno cederli a nessun titolo ad altre aziende. Gli operatori che telefoneranno agli abbonati dovranno ad ogni contatto specificare per quale società chiamano e ricordare agli interessati i loro diritti. Ma soprattutto dovranno registrare immediatamente l´eventuale contrarietà dell´abbonato ad essere nuovamente contattato. L´utente che non intende essere più disturbato avrà il diritto di conoscere l´identificativo dell´operatore al quale ha comunicato la sua volontà. I dati presenti nelle banche dati dovranno essere utilizzati solo a fini promozionali e non potranno in alcun modo essere usati per acquisire nuove informazioni o il consenso degli abbonati ad effettuare chiamate dopo la data del 31 dicembre 2009. Questo significherebbe di fatto costituire nuove banche dati, andando al di là delle finalità stabilite dalla legge e prorogando oltre il termine previsto gli effetti della deroga temporanea. Le società che svolgono attività di marketing dovranno comunicare al Garante, entro 15 giorni dalla pubblicazione in G. U. , di essere in possesso di banche dati costituite anteriormente al 1 agosto 2005 e di volerle utilizzare per attività promozionali. Dovranno chiarire se il trattamento di dati venga effettuato anche per conto terzi.  
   
   
ABUSO DI DIRITTO ED ELUSIONE FISCALE: UN CONFRONTO TRA PRASSI E GIURISPRUDENZA ITALIANA E UE  
 
Mercoledì 18 marzo dalle 9. 00 alle 13. 00 all´Auditorium dell´Assolombarda, via Pantano 9, si è tenuto il convegno “Elusione fiscale e abuso di diritto tra giurisprudenza e prassi della normativa italiana e comunitaria” promosso dall´Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano e Assolombarda. Le recenti pronunce della Corte di Cassazione sull´abuso di diritto in materia fiscale hanno aperto un profondo dibattito. Il confronto tra prassi e orientamento giurisprudenziale nazionale ed in sede europea costituiranno un momento di riflessione e approfondimento sul tema. Dopo l´introduzione ai lavori di Luigi Martino, presidente dell´Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, di Antonio Colombo, direttore generale di Assolombarda, e di Joseph Holzmiller, Aidc Milano, interverranno Ivan Vacca, condirettore generale Assonime, Enrico Traversa, consigliere giuridico della Commissione Europea, Franco Roccatagliata del College of Europe della Ue, Alessandro Savorana, consigliere dell´Odcec di Milano e Guido Marzorati, direttore settore Fisco di Assolombarda .  
   
   
EDITORIA ITALIANA ALL’ESTERO: PER LA PRIMA VOLTA SI VENDE NEL SETTORE RAGAZZI QUASI QUANTO SI ACQUISTA  
 
Cresce in modo deciso l’export del libro italiano. Al punto che, in un settore come quello del libro per ragazzi, risulta imminente il “sorpasso”: cediamo diritti quasi quanti ne compriamo. Già è così per libri d’arte e illustrati. E’ quanto emerge dalla seconda “Indagine sull’import-export dei diritti d’autore in Italia”, realizzata dalla Doxa per conto dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice), con la collaborazione dell’Associazione Italiana Editori (Aie) presentata oggi, 17 marzo, a Milano. Questo secondo ciclo di indagine – con una metodologia sostanzialmente identica a quella relativa agli anni 2001-2003 e basata su un campione di 3078 editori tra piccoli, grandi e medi – permette di disporre di una serie storica relativa al numero di titoli comprati e venduti dalle case editrici italiane, al numero di imprese coinvolte, ai Paesi verso i quali si indirizza l’import e l’export di diritti. Cosa ne emerge? Ecco alcune curiosità (la sintesi dell’indagine è in allegato). Tra 2001 e 2007 è cresciuto del 75,1% il numero di case editrici che hanno venduto diritti di libri e autori italiani o acquistato diritti di libri stranieri. Cresce sia il numero di editori che comprano dall’estero sia quelli che vendono, anche se con dinamiche diverse in rapporto alle dimensioni aziendali. Nel 2001 erano il 15% degli editori che avevano pubblicato almeno una novità nel corso dell’anno (381). Sono diventati oggi il 21% (667). La crescita è stata trasversale a tutto il sistema imprenditoriale ma più elevata tra le case editrici più piccole (che pubblicano meno di 15 novità nell’anno) che sono pressoché raddoppiate (da 191 a 396: +107,3% sul 2001) rispetto a quelle medie e grandi (+42,6%). Tra 2001 e 2007 è cresciuto il numero di titoli acquistati dalle case editrici italiane, raddoppiato quello dei titoli venduti (+93,9%) – Il numero di titoli acquistati dalle case editrici italiane è cresciuto del +43,1%: da 5. 400 a 7. 730. Il numero di titoli venduti è praticamente raddoppiato, passando da 1. 800 a 3. 490 (+93,9%). Gli acquisti di diritti restano maggiori rispetto alle vendite in quasi tutti i settori (tranne l’editoria d’arte e illustrata). Le vendite però crescono più rapidamente degli acquisti. Ad esempio la vendita di diritti di narratori italiani (602 titoli) cresce tra 2001 e 2007 del 157,3% mentre gli acquisti di libri di romanzieri stranieri (2. 316 opere) del +51,8%. L’editoria di libri per bambini fa registrare una crescita del +106,6% (1. 004 titoli venduti) mentre gli acquisti restano sostanzialmente sui livelli del 2001 (+10,5% con 1. 384 titoli acquistati nel 2007). La vendita di titoli di saggistica a case editrici straniere cresce del +440,0% (973 titoli) mentre gli acquisti del +99,3% (2. 699 opere). L’editoria d’arte e illustrata è l’unico comparto dove le vendite di diritti nel 2007 hanno superato gli acquisti: 616 titoli (+80,0% rispetto al 2001) di cui sono stati ceduti i diritti, contro i 264 comprati (-19,8%). L’europa resta il principale mercato di sbocco. Ma raddoppia il “peso” dell’Asia e della Russia - L’export del libro italiano è per il 77,0% verso l’Europa. Tra 2001 e 2007 si ridisegnano però in maniera significativa il peso geo-editoriale dei diversi mercati. Nel 2001 l’Asia assorbiva il 5,8% dei titoli di cui le case editrici vendevano diritti. Nel 2007 questo valore è pressoché raddoppiato toccando l’11,5%. Verso l’Europa Centro Orientale, quella Balcanica, la Russia nel 2001 le case editrici italiane vendevano il 19% dei diritti di edizione complessivamente commercializzati. Sei anni dopo il peso di quest’area raggiunge il 30,2%. I Paesi dell’export sono totalmente diversi dai Paesi dell’import: gran parte degli acquisti (il 60,1% nel 2007) avvengono in due Paesi, Regno Unito e Stati Uniti, che sono deboli importatori di titoli italiani (con solo il 7,7%) mentre la maggioranza delle vendite (73%) sono effettuate negli altri Paesi europei, dai quali importiamo solo il 33% dei titoli. “Il Made in Italy– ricorda il presidente dell’Ice, Umberto Vattani – di cui la cultura e la lingua sono parte integrante, ha ancora la capacità di affascinare il mondo. Lo dimostra il successo di un prodotto, il libro, che non rientra nel filone strettamente “commerciale”. Questi risultati rivelano la curiosità per quello che avviene nel nostro Paese, per la cultura, la storia, l’arte italiana. Quella dei nostri editori è una produzione ampia e variegata che dimostra nel mondo l’eccellenza italiana. Non a caso l’Italia è stata ospite d’onore alla scorsa edizione della Fiera internazionale del Libro di Guadalajara. ” “L’indagine – prosegue il presidente degli editori italiani, Federico Motta – traduce attraverso i numeri le nostre impressioni: l’editoria italiana interessa molto l’estero. Siamo la quinta o sesta nel mondo per giro d’affari. Abbiamo settori di assoluta eccellenza che come imprenditori abbiamo saputo in questi anni, con assai meno risorse pubbliche di quanto possano vantare i nostri colleghi stranieri, proporre con successo sui tradizionali mercati dei Paesi europei, ma anche su quelli nuovi dell’Asia o dell’Europa dell’Est. I numeri mostrano le grandi potenzialità delle case editrici italiane che potrebbero essere ulteriormente valorizzate: di quelle grandi ma anche quelle di minore dimensione. Costituisce un’indicazione di come con un migliore coordinamento tra pubblico e privato – di cui questa indagine è un aspetto – le case editrici italiane possono diventare attori importanti di un processo virtuoso di diffusione della cultura italiana all’estero. ” .  
   
   
AIE AUDITA DAL COMITATO TECNICO CONTRO LA PIRATERIA DIGITALE E MULTIMEDIALE  
 
“La “pirateria” è uno dei più importanti problemi che affliggono il mercato editoriale italiano, non meno di quanto avviene per il resto dell’industria culturale, e in particolare per la musica e per il cinema”: è quanto ha affermato oggi, 16 marzo, Ivan Cecchini dell’Associazione Italiana Editori (Aie) durante l’audizione davanti al Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale presieduta da Mauro Masi. “Il fenomeno della pirateria si traduce nelle fotocopie di libri e periodici, ma anche, e sempre più - ha proseguito Cecchini - nella digitalizzazione (e successiva diffusione) di prodotti cartacei. Le violazioni cui si assiste in tale ambito avvengono attraverso attività di hosting e messa a disposizione del pubblico dei contenuti da parte di siti internet nonché per mezzo di diversi sistemi di peer-to-peer. Per avere qualche indicatore, le attività di riproduzione illecita di libri e periodici con fotocopie determinano perdite stimate in oltre 315 milioni di euro l’anno per il settore editoriale nel suo complesso: se si considera però il settore dell’editoria universitaria e professionale la perdita equivale o addirittura supera il fatturato di settore”. “Più difficile – secondo Aie - valutare e quantificare lo sviluppo digitale degli illeciti che interessano il settore editoriale: sono però decine di migliaia i libri digitali piratati su internet. Un dato in più? In base agli esiti delle elaborazioni del nostro Ufficio studi sull’Osservatorio permanente dei contenuti digitali possiamo stimare in oltre 3 milioni e mezzo gli italiani che utilizzano abitualmente sul posto di lavoro sistemi di file-sharing. Non è al momento quantificabile invece quanto questi sistemi impattino sull’editoria scolastica ed universitaria, ma il fenomeno è in continua crescita”. Per tutti questi motivi Aie chiede una maggiore tutela del diritto d’autore, con campagne informative ad hoc per sensibilizzare i cittadini sul rispetto di tali diritti e, per quanto attiene agli scambi illeciti di materiale online, “così come sta avvenendo in altri Paesi - ha concluso Cecchini - occorre che anche in Italia si adotti il meccanismo del Notice and Take Down: la rimozione del materiale illecito e/o disconnessione dall’utenza a fronte della semplice, ancorché circostanziata, comunicazione da parte del titolare dei diritti lesi. Un’incombenza che spetta ai provider delle reti” .