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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Marzo 2009
LUNEDI’ A VERONA “VERTICE” SU NUOVO BANDO EUROPEO DI SANITA’ PUBBLICA.  
 
Venezia, 23 marzo 2009 - Si tiene oggi a Verona nell’Aula Magna G. De Sandre del Policlinico Gb Rossi, la prima delle giornate italiane di studio dedicate al nuovo Bando Europeo di Sanità Pubblica, che mette a disposizione importanti risorse per la realizzazione di progetti da parte delle Regioni degli Stati membri. “Un settore importantissimo – sottolinea l’Assessore alla Sanità del Veneto Sandro Sandri – perché è all’Europa che i nostri sistemi sanitari devono guardare con sempre maggiore attenzione per reperire risorse da utilizzare in favore della salute pubblica, a maggior ragione in un momento come questo, nel quale la Commissione Europea, per la prima volta in assoluto, ha riconosciuto 6 Regioni (Veneto, Catalogna, Scozia, Bassa Austria, North West England e Fiandre) come interlocutrici dirette a livello tecnico in rappresentanza delle Regioni europee. L’europa delle Regioni si costruisce anche così: presidiando in maniera costruttiva le Istituzioni comunitarie e divenendo parte integrante di esse”. I lavori dell’appuntamento veronese, al quale ne seguiranno uno in Puglia ed uno al Ministero della Salute, inizieranno alle ore 13. 00 e si concluderanno, alle 17. 00, con un intervento dell’Assessore Sandri. Vi parteciperanno esponenti del Ministero del Welfare, della Commissione Europea, della Commissione Salute degli Assessori alla Sanità delle Regioni italiane. .  
   
   
SANITA´ REGIONALE LOMBARDA PROTAGONISTA AL PALAZZO DELL´ONU BRESCIANI ALLA CONFERENZA OCCAM: ESPORTIAMO IL NOSTRO KNOW-HOW  
 
New York, 23 marzo 2009 - Il sistema sanitario lombardo con le sue eccellenze, la sua capacità di innovazione e la sua spinta verso le alleanze internazionali sono stati protagonisti oggi al Palazzo di vetro dell´Onu a New York. L´assessore Luciano Bresciani è infatti intervenuto, di fronte ad un ampia e qualificata platea di ministri, sottosegretari e rappresentanti diplomatici di tutto il mondo, alla Ix edizione di Infopoverty World Conference, il consesso mondiale organizzato da Occam (Observatory for Cultural and Audiovisual Communication in the Meditterranean and in the World). Occam - struttura creata dall´Unesco nel 1996, poi divenuta autonoma - attraverso il programma Infopoverty (nato nel 1997 nell´ambito Onu), lavora per combattere la povertà attraverso la promozione dello sviluppo tecnologico e la messa a disposizione di servizi come la telemedicina, l´e-learning e l´e-government. "Vogliamo proseguire come stiamo già facendo - ha detto Bresciani nel suo discorso - a condividere ed esportare il nostro know how, sviluppato anche attraverso le nostre alleanze internazionali, mettendolo a disposizione dei Paesi emergenti attraverso varie forme di collaborazione. La nostra intenzione è di svolgere, per quanto nelle nostre possibilità, un ruolo positivo nello sviluppo e nella crescita umana in tutto il mondo". "Non vogliamo - ha detto l´assessore citando un noto slogan - dare il pesce alle persone ma il nostro obiettivo è pescare insieme". I Numeri - Il discorso di Bresciani ha preso le mosse dalla fotografia del sistema sanitario lombardo, chiamato a servire una popolazione di 9,7 milioni di abitanti ("più di molti Paesi dell´Unione Europea"), con un budget annuale di circa 17 miliardi di euro (più del 75% dell´intero bilancio). Il sistema lombardo ha 160. 000 persone impiegate e garantisce ogni anno 160 milioni di prestazioni ambulatoriali, 2,32 milioni di ricoveri, 62 milioni di prescrizioni farmaceutiche. Più del 10% delle prestazioni è per pazienti di fuori regione. Per il sesto anno consecutivo, ha rivendicato Bresciani, il bilancio è in pareggio. "Con il budget che abbiamo a disposizione - ha sottolineato l´assessore - oltre a continuare a garantire le attività di prevenzione e prestazioni di alto livello per i cittadini, intendiamo dare un valore aggiunto allo sviluppo del nostro sistema economico e sociale, attraverso l´impegno per lo sviluppo del Sistema sanitario regionale e la promozione di prodotti tecnologicamente avanzati". Tecnologie - Uno dei più importanti fattori di sviluppo del Sistema sanitario regionale è stata appunto l´introduzione di nuovi strumenti tecnologici, in grado di migliorare, razionalizzare e controllare i processi. Tra questi, in particolare, Bresciani ha ricordato "il progetto centrale", rappresentato dalla Carta Regionale dei Servizi con la creazione di un network in grado di connettere operatori e cittadini. Universita´ - Ma per dare più forza allo sviluppo tecnologico, ha sottolineato Bresciani, "abbiamo cercato di stringere alleanze, innanzitutto guardando al nostro territorio". La Lombardia ha 6 facoltà di Medicina (5 pubbliche e una privata). L´impegno della Regione è quello di creare un unico sistema universitario regionale, mettendo in comune un patrimonio che può contare su 14 macro aree di ricerca, 119 aree specifiche di ricerca e 1. 234 prodotti certificati. "In questo contesto - ha detto ancora l´assessore - è fondamentale il ruolo delle industrie, che possono venire coinvolte nella piattaforma regionale investendo capitali di rischio su progetti destinati al mercato, prodotti in grado di ottenere una certificazione di qualità dal Sistema sanitario regionale e quindi offrire garanzie importanti per i consumatori". Oltre al Sistema sanitario regionale, alle Università e alle aziende private, c´è un quarto attore ("che va a completare la formazione dei ´quattro moschettieri´") che è Finlombarda, la finanziaria regionale che può dare la propria qualificata consulenza. Allenze Intrernazionali - Allo stesso tempo, ha proseguito Bresciani, la Lombardia si è mossa per stringere alleanze esterne, "a partire dalle Regioni e dai Paesi che condividono con noi un alto livello di prestazioni e la convinzione che l´Ict e le sue applicazioni sono di fondamentale importanza per lo sviluppo sanitario". Quindi alle intese con le Regioni italiane (come Veneto e il Friuli), si sono affiancati o stanno per affiancarsi gli accordi con le Regioni europee (Rhone Alpes, Andalusia, Catalogna, Paesi Baschi, Baden Wuerttemberg) o addirittura Stati (come Israele), così da creare una "macro area europea per lo sviluppo tecnologico". Queste intese hanno al centro l´implementazione della telemedicina ma anche il trattamento della cronicità, che è la vera sfida per i prossimi anni. Lo scopo non è solo lo scambio di esperienze ma anche la possibilità di accedere ai finanziamenti europei in ricerca e sviluppo, creando partnership ad esempio sul Vii Programma Quadro, così come nel prossimo futuro sulla interoperabilità dei sistemi elettronici di gestione dei dati sanitari o la telemedicina per le zone alpine e gli ospedali di montagna. Paesi In Via Di Sviluppo - "Il nostro obiettivo - ha detto ancora Bresciani - è esportare e condividere questo know how soprattutto nei confronti dei Paesi in via di sviluppo come stiamo già facendo. Abbiamo da poco firmato un accordo con la Provincia di Buenos Aires sul sistema sangue e ci apprestiamo a sottoscriverne un altro con il Nicaragua sulla pediatria". Con questi Paesi così come con altri Stati soprattutto africani, "abbiamo costruito in questi anni un sistema di collaborazione che chiamiamo di ´gemellaggio´. Un ospedale lombardo attiva una collaborazione con una struttura ´gemellata´ per un periodo di solito di due anni: dallo Zambia al Madagascar, dalla Tanzania all´Egitto, dal Libano al Mozambico, i nostri ospedali e i professionisti che vi lavorano cooperano con gli operatori locali attraverso la telemedicina con attività di tele consultazione, teleformazione e telediagnosi". "Questa è la strada da percorrere - ha concluso Bresciani - abbandonando il solismo e lavorando in orchestra, insieme con le nostre alleanze europee per esportare sempre più le nostre conoscenze ai paesi in via di sviluppo". .  
   
   
PUBBLICATA SU SCIENCE LA SCOPERTA DI UN NUOVO FARMACO PER LA TUBERCOLOSI. IL GRUPPO DI RICERCA INTERNAZIONALE VEDE LA PRESENZA DI SCIENZIATI ITALIANI DELL’UNIVERSITÀ DI PAVIA. IDENTIFICATO A PAVIA IL “BERSAGLIO MAGICO” DI UN NUOVO FARMACO MOLTO EFFICACE NEL TRATTAMENTO DELLA TUBERCOLOSI MULTIRESISTENTE AI FARMACI.  
 
Pavia, 23 marzo 2009 - La scoperta di un nuovo farmaco estremamente efficace nel trattamento della tubercolosi multiresistente è pubblicata sull’ultimo numero di Science. Alla scoperta, portata avanti da un gruppo di ricerca internazionale, ha dato un fondamentale contributo anche l’Italia, grazie ai ricercatori dell’Università di Pavia, guidati da Giovanna Riccardi, che hanno identificato il bersaglio cellulare di una nuova classe di farmaci antitubercolari: i benzotiazinoni. La tubercolosi è una malattia infettiva provocata dal batterio patogeno Mycobacterium tuberculosis. Si stima che ogni anno la tubercolosi uccida 3 milioni di persone in tutto il mondo. Inoltre, l´insorgenza di ceppi multiresistenti ai farmaci antitubercolari di prima e seconda generazione (Mdr e Xdr) costituisce una minaccia per il controllo della malattia. Infatti, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, ogni anno ci sono 490. 000 casi di Mdr-tb e 40. 000 casi di Xdr-tb, per i quali ci sono poche speranze di salvezza. Si pone, quindi, l’esigenza di trovare nuovi farmaci e nuovi bersagli terapeutici. Il lavoro pubblicato su Science dal gruppo di Microbiologia Molecolare dell’Università di Pavia (Dipartimento di Genetica e Microbiologia), diretto dalla Prof. Ssa Giovanna Riccardi, è collegato a questa importante problematica. La ricerca si inserisce in un progetto finanziato dalla Commissione Europea (Vi Framework) dal titolo “New Medicines For Tuberculosis” coordinato dal Prof. Stewart Cole (Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne), uno scienziato di fama internazionale da anni in prima linea nella lotta alla tubercolosi. Grazie al cospicuo finanziamento ottenuto dalla nostra Università è stato possibile realizzare questa importante scoperta. I ricercatori di Pavia hanno identificato il bersaglio cellulare di una nuova classe di farmaci antitubercolari: i benzotiazinoni. Tali farmaci sono stati sintetizzati dal Dr. Vadim Makarov (State Research Center for Antibiotics di Mosca) e dalla Dr. Ute Möllmann (Hans-knöll-institute, Jena). I benzotiazinoni sono risultati particolarmente efficaci contro isolati clinici di M. Tuberculosis sia sensibili che multiresistenti ai farmaci. Il bersaglio dei benzotiazinoni identificato a Pavia è l’enzima Rv3790 essenziale per la vita di M. Tuberculosis e coinvolto nella sintesi dell’arabinogalattano, un componente principale della parete cellulare micobatterica. La parete micobatterica è fondamentale per questo gruppo di batteri in quanto è molto più spessa rispetto a quella degli altri microrganismi e determinante per la resistenza intrinseca agli antibiotici in M. Tuberculosis. Rv3790 è importante non solo come target di farmaci appartenenti alla classe dei benzotiazinoni, ma anche quale efficace bersaglio terapeutico per disegnare nuovi farmaci antitubercolari specifici. Il bersaglio è stato identificato utilizzando diversi approcci microbiologici. Sono stati isolati mutanti spontanei resistenti al farmaco in diverse specie micobatteriche, fra cui M. Tuberculosis. Tutti i mutanti isolati presentano una mutazione nel codone 387 del gene Rv3790 di M. Tuberculosis dove una cisteina è stata sostituita da una glicina o una serina. L’identificazione della proteina Rv3790 quale bersaglio dei benzotiazinoni e della cisteina quale amminoacido responsabile del legame del farmaco al bersaglio ha spinto i ricercatori pavesi verso nuovi possibili studi, tra cui l’individuazione di altri microrganismi patogeni contro cui utilizzare i benzotiazinoni. Da una ricerca in banca dati è risultato che quasi tutte le altre specie micobatteriche (M. Bovis, M. Leprae, M. Gilvum, M. Vanbalenii, M. Ulcerans, etc. ) e alcuni attinomiceti (Nocardia farcinica, Corynebacterium spp. , Rhodococcus spp. ) conservano la cisteina nella proteina Rv3790 e sono di conseguenza molto sensibili ai benzotiazinoni. M. Bovis è responsabile della tubercolosi bovina, trasmissibile anche all´uomo, e M. Leprae è l´agente eziologico della lebbra. Nocardia può causare infezioni opportunistiche nell’uomo e negli animali. Alcune specie di Nocardia sono agenti eziologici della nocardiosi cutanea o polmonare nell’uomo (Nocardia farcinica). I Rodococchi possono essere patogeni opportunisti dell’uomo, infettando persone immunocompromesse, specialmente affette da Hiv. Fra i Corinebatteri la specie patogena più importante per l’uomo è C. Diphtheriae, agente eziologico della difterite. “Con le nostre ricerche – spiega la prof. Ssa Giovanna Riccardi, responsabile del progetto presso l’Università di Pavia e coordinatrice del gruppo di ricercatori pavesi - abbiamo dimostrato che l’enzima Rv3790 è il bersaglio terapeutico di farmaci appartenenti alla classe dei benzotiazinoni nel patogeno M. Tuberculosis. Questa scoperta sarà importante sia per fini diagnostici che per studi di nuovi farmaci antitubercolari. Infatti, anche se in letteratura sono stati identificati numerosi ipotetici bersagli antitubercolari, la loro validità rimane da dimostrare. La proteina Rv3790 appare invece fondamentale non solo per la vita di patogeni estremamente pericolosi quali M. Tuberculosis e M. Leprae, ma anche per microrganismi Gram-positivi strettamente correlati quali: Corynebacterium, Nocardia e Rhodococcus. In passato l’isoniazide, molecola antitubercolare per eccellenza, è stata definita un “proiettile magico” per la lotta alla tubercolosi; alla luce dei risultati ottenuti presso l’Università di Pavia possiamo affermare che l’enzima Rv3790 è un “bersaglio magico”. ” La scoperta del gruppo di Pavia oltre che essere stata fondamentale per la pubblicazione dell’articolo sulla rivista Science, è stata oggetto di un brevetto internazionale. I tre autori dell’invenzione del gruppo di Pavia sono stati supportati, per la stesura del brevetto e per la conduzione delle trattative con le ditte interessate all’acquisizione della licenza, dal valido aiuto del Prof. Rino Cella, presidente del Centro per l´Innovazione ed il Trasferimento Tecnologico dell’Università di Pavia, e dalla Dr. Ssa Francesca Negri, direttore dello stesso centro. Http://www. Sciencexpress. Org .  
   
   
UNO STUDIO DIMOSTRA CHE GLI STEROIDI NON GIOVANO ALLA DISPNEA INFANTILE  
 
Bruxelles, 23 marzo 2009 - Il trattamento a base di steroidi viene dato di routine a chi soffre di asma e può essere fondamentale durante un attacco, ma viene spesso, anche se è una pratica controversa, prescritto a bambini in età prescolare che soffrono di dispnea quando hanno il raffreddore o l´influenza. Un nuovo studio suggerisce che questa pratica non funziona e che dovrebbero essere presi in considerazione trattamenti alternativi, specialmente visto che gli steroidi possono avere gravi effetti collaterali nei bambini. Lo studio, finanziato dall´organizzazione benefica Asthma Uk e pubblicato nel New England Journal of Medicine, è stato condotto da ricercatori dell´università britannica di Nottingham e Barts e della London School of Medicine and Dentistry. Scopo dello studio era quello di capire se i sintomi di dispnea nei bambini al di sotto dei cinque anni, che soffrono semplicemente degli effetti di raffreddore e influenza, vengono alleviati assumendo pastiglie di steroidi. Il trattamento con steroidi è importante per la cura di bambini che presentano sintomi di asma, ma dare una cura a base di steroidi a bambini in età prescolare che soffrono di dispnea provocata da virus, rimane una pratica controversa in medicina. I risultati dell´indagine hanno mostrato che somministrare pastiglie di steroidi a bambini che presentano difficoltà respiratorie quando hanno il raffreddore non è efficace. Il dott. Alan Smyth, professore associato e lettore di Salute infantile presso l´università di Nottingham, che ha lavorato allo studio, ha detto: "Alcuni bambini, che hanno per esempio un´anamnesi familiare di asma, possono trarre beneficio. Ciononostante, i bambini piccoli che hanno difficoltà a respirare a causa di una infezione virale non sembrano trarre giovamento dagli steroidi. " Molti soggetti affetti da asma si sottopongono a cure a base di steroidi per molti anni. Ma l´assunzione di steroidi per lunghi periodi può avere gravi effetti collaterali per molti soggetti affetti da asma, come ulcere dello stomaco, assottigliamento delle ossa, una maggiore tendenza alla formazione di lividi, aumento di peso, cataratta e rallentamento della crescita nei bambini. La dott. Ssa Monica Lakhanpaul, pediatra dell´università di Leicester, che ha partecipato allo studio, ha detto: "Alcuni trattamenti vengono usati nei bambini senza prove fondate. Questo studio dimostra il bisogno di ulteriori ricerche per quanto riguarda i bambini, non solo per aiutarci a trovare quali trattamenti funzionano ma anche quali non funzionano, in modo da aprire la strada ad ulteriori ricerche. È spesso difficile coinvolgere bambini in studi di ricerca, ma questo studio è stato fortemente sostenuto dalle famiglie e dai bambini delle East Midlands e ci aiuterà a fare un passo avanti verso la cura dei bambini con problemi di dispnea. Da parte sua, il dott. Mike Thomas, consulente medico di Asthma Uk, ha accolto con favore i risultati dello studio e ha detto che potrebbero avere importanti implicazioni. "I bambini piccoli che hanno problemi di dispnea quando hanno un raffreddore o un´infezione virale, ma che respirano normalmente in altre occasioni, probabilmente supereranno la loro tendenza alla dispnea con l´adolescenza. È importante smettere di confidare su una soluzione unica che significa che questi bambini prendono steroidi senza che sia necessario e cercare cure più efficaci per questi bambini. " Il Regno Unito ha il tasso più elevato di asma d´Europa, quasi il doppio della media dell´Ue del 7,2%; 1. 500 persone muoiono di asma ogni anno e i casi tra i giovani sono attualmente 6 volte di più rispetto a 25 anni fa. Per ulteriori informazioni, visitare: University of Nottingham http://www. Nottingham. Ac. Uk/ Europa ? Sanità pubblica http://ec. Europa. Eu/health/ph_information/dissemination/diseases/asthma_en. Htm .  
   
   
PRESENTATO RIVOLUZIONARIO INTERVENTO AL CRISTALLINO VENTURONI,IL NOSTRO PUNTO DI FORZA L´INNOVAZIONE TECNOLOGICA  
 
Pescara, 23 marzo 2009 - Si chiama "Microincisional cataract surgery using torsional technology" ed è il rivoluzionario intervento per la cataratta, effettuato per la prima volta in Italia presso il Centro regionale di Eccellenza in Oftalmologia (Exe´) della Università D´annunzio di Chieti-pescara, e presentato il 20 marzo in conferenza stampa nella sede dell´Assessorato alla Sanità, a Pescara. A spiegare la tecnica ed i vantaggi di questo nuovo intervento chirurgico, il professor Leonardo Mastropasqua, direttore del centro di Eccellenza. "Dopo essere stati all´avanguardia nella chirurgia del trapianto di cornea effettuando in Italia il primo trapianto con un robot laser a femtosecondi nel 2008 - ha ricordato Mastropasqua - oggi abbiamo raccolto una nuova sfida nell´ambito della chirurgia oftalmologica, divenendo i pionieri dell´intervento di cataratta con microincisione e tecnica torsionale. Un ago vibrante - ha spiegato il professore - con effetto spazzolamento, attraverso un microfono di 1,8 mm (invisibile ad occhio nudo), consuma il cristallino catarattoso restituendo assoluta trasparenza. I vantaggi sono notevoli - ha proseguito - perchè immediati e tardivi. L´intervento è molto più veloce, non vi è danno termico dei tessuti oculari, non vi è astigmatismo, e la cicatrizzazione è rapidissima. Tutto si traduce in un recupero immediato e perfetto della qualità della visione. I vantaggi nel tempo sono ancora più importanti - ha sottolineato Mastropasqua - in quanto studi recenti hanno dimostrato che la degenerazione maculare legata all´età, prima causa di cecità legale nei paesi industrializzati, ha maggiore incidenza nei pazienti operati di cataratta e che proprio incisioni più piccole riducono fortemente il rischio di questa terribile malattia. Un ulteriore vantaggio viene tratto dai pazienti con malattie della cornea visto che il minor tempo chirurgico e la mancata dispersione di calore consentono di poter operare con tranquillità pazienti con poche cellule endoteliali, oggi a rischio di trapianto di cornea dopo l´intervento di cataratta". Finora questa nuova tecnica chirurgica è stata sperimentata, con ottimi risultati, su circa 40 pazienti. "Il paziente a cui impiantiamo una lente multifocale toglie anche gli occhiali per vicino e lontano - ha ripreso Mastropasqua - consentendo un effetto "gioventù" molto gradito sia dal paziente che dal chirurgo. Per noi è una grande soddisfazione essere riusciti ad effettuare per primi questo intervento chirurgico, che nel futuro avrà larghissima diffusione. Ringrazio - ha concluso - a nome dell´intera struttura, l´assessore Venturoni per la sensibilità e la disponibilità mostrata". Padrone di casa, infatti, è stato proprio l´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, che ha espresso entusiasmo e compiacimento per questo ulteriore progresso della chirurgia abruzzese. "E´ un segnale che indica che stiamo proseguendo nella direzione giusta. In un momento in cui la Sanità in Abruzzo è nell´occhio del ciclone, è importante evidenziare come nella nostra regione ci siano e lavorino professionalità di livello. Il nostro problema legato alla Sanità è stato quello della gestione economica - ha specificato l´Assessore - e non certo quello professionale. Per questa ragione il messaggio che dobbiamo dare oggi agli abruzzesi è che l´innovazione tecnologica e professionale rappresenta il nostro punto di forza per gli anni futuri. . .  
   
   
STRADELLA, INAUGURATO DA FORMIGONI NUOVO OSPEDALE COSTRUITO A TEMPO DI RECORD, AMPLIERA´ L´OFFERTA DI SERVIZI IL PRESIDENTE: MIO SOGNO, UNA SANITA´ SEMPRE PIU´ PERSONALIZZATA  
 
Stradella/pv, 23 marzo 2009 -. Centotrenta posti letto, di cui 10 per la dialisi, 30. 521 mq di superficie, 4 reparti (medicina interna, chirurgia generale, ginecologia e ostetricia, ortopedia e traumatologia) con servizi speciali connessi, inseriti in una struttura di 3 piani e il pronto soccorso. Trentamilioni milioni di euro, 8 dei quali finanziati da Regione Lombardia, il costo complessivo e due anni e mezzo per realizzarlo senza alcun intoppo. Sono questi i principali "numeri" del nuovo ospedale di Stradella (Pavia) inaugurato il 20 marzo dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, insieme al direttore generale dell´Azienda ospedaliera di Pavia, Luigi Sanfilippo, al vescovo di Tortona, monsignor Martino Vanessa, e all´onorevole Giancarlo Abelli. Una struttura attesa da tempo (era presente nel primo piano ospedaliero regionale del 1974) che nasce dall´unificazione dei vecchi ospedali di Broni (ora destinato alla lungodegenza) e Stradella (alienato), all´insegna di una razionalizzazione dei servizi sanitari offerti sul territorio tesa a migliorare la qualità delle prestazioni mediche affinché rispondano sempre più e sempre meglio alle esigenze dei pazienti. Molto soddisfatto il presidente Formigoni, che ha sottolineato come "questo taglio del nastro rappresenti l´inizio di una primavera della sanità lombarda: una nuova stagione che vede la Lombardia impegnata con investimenti che superano gli 1,3 miliardi di euro che porteranno, entro l´anno, al completamento anche degli ospedali di Bergamo, Niguarda, Como, Legnano e Vimercate". "Nel nuovo ospedale - ha spiegato il presidente - abbiamo voluto che fossero introdotte tecnologie innovative, per le quali sono stati investiti 8 milioni di euro. E´ stato così possibile acquistare quella tac multislice che ancora mancava nei due vecchi ospedali, le apparecchiature di diagnostica digitale e di radiodiagnostica telecomandata. Anche il blocco operatorio è stato realizzato con un recentissimo sistema tecnologico in grado di garantire un ambiente asettico e condizioni di lavoro ideali per l´équipe chirurgica". Ma non è tutto, il sistema antincendio di ultimissima generazione, in caso di presenza di fumo, ferma tutti gli impianti ad eccezione del blocco operatorio e della sala parto. Da notare anche che gli apparecchi tecnologici, tutti nuovi e non ereditati dai vecchi nosocomi, sono di ultimissima generazione. L´ospedale, completamente inserito nel verde, è a zero impatto ambientale. Altri Investimenti In Provincia Di Pavia: 105 Mln E 14 Interventi - In questo programma di grandi progetti l´Azienda ospedaliera di Pavia occupa sicuramente un posto di grande rilievo. Sono già stati previsti, infatti, investimenti strutturali e di messa a norma per gli ospedali di Vigevano, Mede, Voghera, Casorate Primo, Mortara e Varzi. Anche il progetto preliminare per la nuova sede dell´Asl di Pavia è in fase di istruttoria ormai avanzata. Complessivamente, per gli 8 ospedali dell´Azienda ospedaliera della provincia di Pavia, nonché per la sede centrale dell´Asl, sono stati previsti (e in parte già finanziati e realizzati) 14 interventi per un totale di quasi 105 milioni di euro. "Con questa nuova struttura - ha detto ancora Formigoni - il sistema sanitario regionale, attraverso la preziosa collaborazione di tutto il personale medico e infermieristico, si assume una grande responsabilità: quella, cioè, di si far sì che questo ospedale sia un luogo privilegiato di cura e di incontro tra le persone, nel solco di quella tradizione iniziata a Broni e Stradella". Formigoni ha voluto anche vedere di persona le strutture del nuovo ospedale proprio per verificare che la sanità in Lombardia sia sempre più rispondente alle diverse esigenze dei pazienti. "A questo proposito - ha detto - non posso nascondere che il mio sogno è che la sanità sia sempre più personalizzata, incentrata cioè sul bisogno del singolo. E´ per questo che tutto il personale che lavora nell´ospedale ha una responsabilità grande; la promozione del benessere, dello stare bene dipende molto anche da loro". Fiore all´occhiello della nuova struttura è il reparto di ostetricia, dove Formigoni ha avuto modo di incontrare non solo medici e ostetriche ma anche le neomamme e qualche bimbo appena nato. Un settore all´avanguardia, dotato di tutti i comfort e dove è già possibile partorire anche in acqua. "Auspico dunque - ha concluso Formigoni - che gli oltre 600 parti all´anno fatti registrare nell´ex ospedale di Broni, biglietto da visita molto significativo anche alla luce della vicinanza-concorrenza di strutture come il San Matteo, trasformino nel tempo il nuovo ospedale nella ´Mangiagalli´ della provincia pavese". . .  
   
   
DISABILITA’: CONVEGNO NAZIONALE DI VERONA SU PROBLEMATICHE AUTISMO  
 
Verona 20 marzo 2009 - Le problematiche dell’autismo, patologia precoce del sistema nervoso centrale con conseguente disabilità complessa che colpisce pervasivamente la comunicazione, la socializzazione e il comportamento, sono stati i temi al centro del convegno nazionale che si è tenuto il 20 marzo a Verona, nell’aula magna del policlinico “G. B. Rossi” e al quale è intervenuto l’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Brunello di Vicenza in collaborazione con l’Universià di Verona e la locale azienda ospedaliera. Di fronte ad oltre 260 operatori sanitari e dei servizi territoriali dell’età evolutiva pubblici e del privato sociale, Valdegamberi ha detto che una delle caratteristiche delle politiche venete è la forte integrazione tra programmazione degli interventi e dei servizi sociali e sanitari. “Questo è tanto più valido – ha spiegato- nei confronti delle persone con disabilità che necessitano, come nel caso delle persone con patologie autistiche di una presa incarico da parte dei servizi sanitari e di quelli sociali per essere seguiti in modo individualizzato dalla nascita all’età adulta. Ma è importante che la persona disabile non debba vivere solo tra disabili, solo nei Ceod, o nelle comunità famiglia ma possa vivere, sempre di più, assieme agli altri nella società di tutti senza patire isolamento o ghettizzazione. Forse è utopia ma è questa alla quale e dobbiamo tendere: una società all’interno della quale convivano le persone cosiddette normodotate quelle diversamente abili con l’obiettivo di dare a quest’ultime piena dignità e chance di maggiore autosufficienza possibile. Per arrivare a questo il lavoro è uno strumento imprescindibile per l’inserimento globale della persona con disabilità e per accrescere sentimento di autostima”. Inoltre secondo l’assessore regionale, vi è l’esigenza di una rete di servizi specialistici accessibili e omogeneamente diffusi in tutto il Veneto e va potenziato il raccordo tra area sanitaria, sociale e mondo della scuola (con particolare attenzione alle scuole dell’infanzia) perché la letteratura scientifica evidenzia che i disturbi dello spettro autistico sono molte più frequenti di quanto ritenuto in passato. .  
   
   
UDINE: CONVEGNO SU "NUOVE FRONTIERE" PER DISABILI  
 
Udine, 23 marzo 2009 - La disabilità non è una malattia, bensì una condizione di salute in un ambiente sfavorevole. Questo nuovo concetto, che introduce una vera e propria rivoluzione nell´approccio alle problematiche dei disabili, è stato approfondito nel corso del convegno sulle "Nuove frontiere per le persone con disabilità: Convenzione Onu, Icf e Scale Sis", organizzato, il 21 marzo, nel capoluogo friulano, dall´Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettive e relazionali Onlus Fvg in collaborazione con l´Anffas di Udine e Alto Friuli-tolmezzo. "La Regione - ha affermato l´assessore regionale alla Salute e alla Protezione sociale, Vladimir Kosic - lavora per il futuro delle persone in condizione di disabilità. Confermo in tale occasione l´impegno ´forte e concreto´ della Giunta. Per offrire più salute, oltre alle risorse e alla crescita delle professionalità, è però necessario investire di più nei saperi, che ci danno la possibilità di conoscere migliori condizioni di vita da realizzare per i disabili". La Classificazione internazionale del funzionamento, della salute e della disabilità (Icf), pubblicata 7 anni fa dall´Organizzazione Mondiale della Sanità, ha introdotto un cambiamento radicale nell´avvicinamento alla disabilità, che comprende l´influenza dei fattori ambientali e sociali e la definisce come "interazione tra le persone nel suo stato specifico e l´ambiente fisico e sociale in cui è inserita". Tale rinnovamento continua a livello internazionale con l´adozione da parte dell´Onu della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, che sono il 10% della popolazione mondiale. La convenzione è stata di recente ratificata anche dallo Stato italiano. Le novità siglate non sono però ancora state applicate. La realtà è, infatti, ancora frutto dei vecchi modi di pensare e affrontare tali problematiche. I pregiudizi e le discriminazioni verso i disabili, è stato detto, sono ancora molto radicati. Da parte dei relatori, Giampiero Griffo e Lucilla Frattura, è stata di conseguenza evidenziata la necessità di rimuovere gli ostacoli che impediscono l´inclusione e, quindi, la completa integrazione dei disabili nella società. Infine, l´assessore Kosic ha invitato i partecipanti al convegno al quale sono, fra gli altri, intervenuti il consigliere regionale, Giorgio Venier Romano, l´assessore provinciale alle Politiche sociali, Adriano Piuzzi e l´assessore comunale alla Disabilità, Enrico Pizza a contribuire, attraverso la compilazione del Libro verde, al miglioramento delle condizioni di vita dei disabili in prospettiva dell´approvazione del nuovo Sistema socio-sanitario regionale. .  
   
   
SALUTE. GALAN: “LA SANITA’ VENETA E’ IL MIO ORGOGLIO. UN ALTRO IMPORTANTE TASSELLO LO ABBIAMO AGGIUNTO OGGI. MA IL CAMMINO VERSO L’ECCELLENZA PROSEGUE”  
 
Padova 23 marzo 2009 “Sono stanco di dire che la nostra sanità è d’eccellenza. Mi sento perfino noioso. Ma d’altra parte in ciascuna delle città venete visito strutture e servizi d’avanguardia. Ancora una volta pertanto non posso che commentare che abbiamo fatto e stiamo facendo un buon lavoro. Un ottimo lavoro che continueremo senza fermarci. Naturalmente nell’interesse di tutti i cittadini. ” Così il presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, ha inaugurato il 19 marzo la nuova centrale di sterilizzazione dell’Azienda Ospedaliera di Padova, dell’Azienda sanitaria 16 e dell’Istituto oncologico veneto. “Del taglio del nastro di oggi – ha commentato Giancarlo Galan – mi piace soprattutto sottolineare la scelta di sinergia che è stata fatta a livello provinciale. ” Il polo di sterilizzazione integrato padovano servirà per 14 blocchi operatori, per 330 ore giornaliere di sala operatoria, per 45 sale operatorie, per 58 sedute operatorie quotidiane, per 450 medici e infermieri. “La sanità veneta - ha spiegato il presidente - è fatta di sfide audaci, di successi importanti, di impegno faticoso. La scommessa della qualità l’abbiamo vinta. Siamo orgogliosi anche perché i risultati ci sono stati riconosciuti a livello nazionale ed europeo. ” Per il presidente non bisogna assolutamente fermarsi qui. Ci aspetta il raggiungimento di ulteriori grandi traguardi. Insomma, la Regione del Veneto non si accontenta. “Ai direttori generali – ha concluso Giancarlo Galan- ho chiesto di limare i costi inutili, ma di non tagliare mai i servizi: ciò vuol dire fare economia di scala e fare buona integrazione tra pubblico e privato fermo restando che l’assistenza è e sarà solo pubblica. L’obiettivo è diminuire la pressione fiscale senza tagliare la qualità delle prestazioni. ” .  
   
   
GOVERNO REGIONALE SICILIANO CON FAMIGLIE PER ASSISTERE PARENTI IN COMA  
 
Caltanissetta, 23 marzo 2009 - “Il governo regionale sarà vicino alle famiglie siciliane che vivono la tragica situazione toccata alla Englaro. Perché il diritto alla vita sia vero e sacrosanto ci stiamo adoperando perché nel prossimo bilancio vi sia un provvedimento che aiuti le famiglie all’assistenza del proprio caro in questi difficili e drammatici momenti”. Lo ha affermato l’assessore al Bilancio e Finanze, Michele Cimino, intervenendo a Caltanissetta al convegno “Mai più un caso Eluana”, organizzato dalla sezione nissena dell’Unione giuristi cattolici, presieduta da Giuseppa Naro e al quale hanno preso parte la senatrice Laura Bianconi, l’on. Alessandro Pagano, l’on. Raimondo Torregrossa .  
   
   
PRENOTAZIONI SANITARIE ON LINE: IN RETE LE ASL DELLA CAMPANIA  
 
Napoli, 23 marzo 2009 - L´assessore regionale all’Innovazione Nicola Mazzocca ha illustrato il 20 marzo ai presidenti della V e Vi Commissione del Consiglio Regionale, al presidente dell´Ordine dei Medici, al presidente dell´Arsan e ai manager delle Asl della Campania il Cup, Centro Unico di Prenotazione Sanitaria. L´innovativo strumento è stato realizzato grazie all’azione congiunta degli Assessorati all´Innovazione e alla Sanità. Con il Cup, tutte le aziende sanitarie della Regione Campania sono in rete. E´ perciò possibile effettuare prenotazioni da ogni azienda per accedere alle prestazioni. Il cittadino potrà recarsi presso gli sportelli Asl o delle Aziende ospedaliere e chiedere una prenotazione presso quella struttura. Ma in caso di indisponibilità di posti o per evitare le lunghe attese per una visita, l´operatore dell´Asl o dell´azienda sanitaria, grazie all´infrastruttura di rete che è stata realizzata, e soprattutto grazie alla condivisione dei dati di tutte le strutture sanitarie regionali (Asl e ospedali) potrà effettuare la prenotazione, tramite pc, altrove. Successivamente il servizio sarà esteso alla rete dei medici di Medicina Generale, vale a dire che i medici di base potranno prenotare visite per i loro assistiti direttamente dal computer dello studio medico. Inoltre potrà essere esteso anche alle farmacie. Per la realizzazione della rete per il funzionamento del Cup sono stati investiti circa 25 milioni di euro. Altri 5 milioni e mezzo sono serviti per l´adeguamento, la struttura e lo sviluppo della rete dei medici di medicina di base. Con l´accordo è stata istituita una "Cabina di Regia del Cup Regionale" che ha finalità di indirizzo strategico, di governance, di monitoraggio e di verifica sul funzionamento e sui tempi di attesa del Cup. "Il nodo tecnologico di interscambio dei dati che abbiamo creato fa muovere le informazioni utili a migliorare la vita di ognuno di noi non solo nel settore della Sanità ma in tutti i settori della Pubblica Amministrazione", ha detto l´assessore Nicola Mazzocca. "Il nostro modello di sanità elettronica è il primo di questo genere in Italia, perché condivide i dati. Adesso però è necessario che ci sia la partecipazione di tutti gli operatori della sanità e dei medici della medicina di base per una reale concretizzazione del processo di innovazione che crea il Cup. Il ruolo della Cabina di regia è fondamentale per monitorare la qualità dei servizi offerti", ha concluso Mazzocca. .  
   
   
SANITÀ IN CAMPANIA: LE ASL PASSANO DA 13 A 7, NOMINATI I NUOVI COMMISSARI. I PAGAMENTI SARANNO PIÙ VELOCI. SI RIDUCONO ANCHE I DISTRETTI. BASSOLINO: "AVANTI CON FORZA SULLA STRADA DEL RISANAMENTO"  
 
Napoli, 23 marzo 2009 - La Giunta della Regione Campania, su proposta del presidente Antonio Bassolino e degli assessori Angelo Montemarano e Mariano D´antonio, ha deliberato una serie di misure operative per attuare le disposizioni della legge sulla riqualificazione del sistema sanitario regionale (legge 16) e del piano di rientro dal disavanzo. I provvedimenti sono stati approvati, come concordato col governo nazionale, entro il 21 marzo. Queste le principali decisioni adottate dalla Giunta: 1) Accorpamento delle Asl da 13 a 7 e nomina di nuovi commissari Le Asl vengono accorpate e passano da 13 a 7. Per ogni nuova Asl è stato nominato un commissario, selezionato tra il personale della Regione e dei suoi enti strumentali, che ha l’obbiettivo di completare al più presto la fase di accorpamento. I nuovi commissari, che resteranno in carica fino al 30 giugno 2009, sostituiscono in toto i precedenti direttori generali, il cui incarico decade. Asl Napoli 1: comprendeva già i comuni di Napoli, Capri, Anacapri, acquisisce il comune di Portici. Commissario: dott. Ssa Maria Grazia Falciatore, Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Campania; Asl Napoli 2: accorpa le ex Na2 e Na3, oltre ai comuni di Acerra e Casalnuovo. Commissario: dott. Ssa Lea Bertoli, Capo di Gabinetto dell´Arsan; Asl Napoli 3: accorpa le ex Na4 e Na5. Commissario: avv. Loredana Cici, Capo Ufficio legislativo del Presidente della Regione Campania; Asl Salerno: accorpa le ex Sa1, Sa2, Sa3. Commissario: dott. Fernando De Angelis, coordinatore area Bilancio Regione Campania; Asl Caserta: accorpa le ex Ce1 e Ce2. Commissario: dott. Mario Vasco, Vicecapo di Gabinetto del Presidente della Regione Campania; Asl Avellino: accorpa le ex Av1 e Av2. Commissario: dott. Albino D´ascoli, coordinatore area Piano Sanitario Regione Campania; Asl Benevento: confermata. La Giunta ha definito inoltre le modalità operative e il cronoprogramma che le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere dovranno osservare per il conseguimento degli obbiettivi fissati dal piano di riqualificazione della rete ospedaliera e dal piano di rientro dal disavanzo. 2) Riduzione degli ambiti distrettuali (da 97 a 72) Sulla base di un’attenta opera di razionalizzazione delle risorse e di ottimale distribuzione sul territorio dei servizi erogati al cittadino, si è deciso di ridurre da 97 a 72 il numero dei distretti sanitari. I principali criteri di riferimento su cui si basa l´accorpamento sono la contiguità territoriale dei comuni, le caratteristiche orografiche del territorio e la quantità di popolazione servita. I commissari dovranno anche definire le nuove sedi dei distretti accorpati. 3) Accelerazione dei tempi di pagamento - Per effetto delle nuove disposizioni, vengono velocizzate le procedure di pagamento delle Asl verso i fornitori. In particolare, si consente alle Asl di certificare i crediti in modo che i creditori possano portarli allo sconto (factoring) a 12 mesi. La Regione inoltre, per quanto riguarda le situazioni di insolvenza più urgenti, potrà anticipare direttamente le risorse necessarie facendo ricorso alla cassa regionale per un totale di 300 milioni di euro. "Andiamo avanti con determinazione sulla strada del risanamento e della riqualificazione del servizio sanitario regionale" ha dichiarato il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. "Abbiamo praticamente dimezzato il numero delle Asl - ha continuato Bassolino - e stiamo riducendo il numero dei distretti. Interveniamo anche per velocizzare le procedure di pagamento delle aziende sanitarie e abbattere il numero dei contenziosi. Tagliamo gli sprechi, riduciamo la burocrazia, puntiamo a migliorare i servizi offerti ai cittadini. Stiamo vivendo una importante fase di passaggio verso un nuovo modello di sanità. Abbiamo nominato dei commissari che entro il 30 giugno dovranno determinare le condizioni per un assetto organizzativo più snello ed efficiente". "Stiamo ostinatamente puntando a elevare la qualità delle prestazioni, che significa avere a disposizione strumentazioni più moderne, ospedali più attrezzati e con competenze sempre più aggiornate a tutti i livelli, in un sistema sanitario che funzioni in rete. Per fare tutto questo servono scelte difficili e coraggiose, che siamo determinati a portare avanti, per rinnovare con decisione il sistema sanitario campano" - ha concluso Bassolino. .  
   
   
FIORE: "NON CI SONO MOTIVI DI ALLARME DOPO CASO TBC IN OSPITE CARA DI BARI  
 
Bari, 23 marzo 2009 - L’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, comunica che a seguito dell’accertamento della causa del decesso della signora Joy Johnson, il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Bari, d’intesa con questo Assessorato e con l’Osservatorio Epidemiologico Regionale e con l’Unità Operativa Complessa di Igiene dell’Azienda Ospedaliero-universitaria “Policlinico” di Bari, ha avviato le necessarie indagini epidemiologiche di campo ai fini dell’adozione delle misure di prevenzione primaria e secondaria. In particolare, sono state individuate le strutture territoriali deputate all’esecuzione degli esami del caso, la cui distribuzione risulta capillare nel territorio della Asl Bari. Pianificazione dei percorsi clinico-diagnostici Con nota prot. 51078/1 del 13 marzo 2009 la Direzione del Dipartimento di Prevenzione dava notizia di responsabili delle strutture sanitarie e ospedaliere della Asl dell’avvenuto e ribadiva le linee guida da utilizzare per l’accesso agli esami di screening e agli accertamenti diagnostici di secondo livello. In particolare, venivano individuate le strutture territoriali deputate all’esecuzione degli esami del caso, la cui distribuzione risulta capillare nel territorio della Asl Bari. Indagine epidemiologica dei contatti Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl Bari ha provveduto all’indagine dei soggetti che vivono nello stabile dove la deceduta aveva abitato nelle ultime settimane a seguito dell’abbandono del Cara (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo), effettuando i test di screening che sono ad oggi in attesa di esito. Inoltre sono stati sottoposti a test di screening gli operatori di polizia e sanitari intervenuti sul luogo del decesso e che hanno provveduto al trasporto della salma. Screening dei residenti del Cara Preliminarmente si precisa che attualmente il Cara ospita 996 immigrati (di cui 44 giunti nella giornata del 16 marzo u. S. ) e che presso la stessa struttura operano 178 dipendenti, addetti a servizi amministrativi, sanitari e di supporto. In data 14 marzo 2009 è stato avviato, a cura del Responsabile Sanitario del Cara, lo screening sistematico attraverso intradermoreazione alla tubercolina secondo Mantoux di tutti gli operatori del Centro. In dettaglio, ad oggi, il test è stato somministrato a 92 operatori (51,7%) ed i risultati sono in corso di refertazione. In pari data, il Centro ha avviato la ricognizione dei contatti stretti della donna deceduta, che sono stati sottoposti a screening tubercolinico nella stessa giornata. L’attività ha riguardato 23 residenti nel centro: di questi, 4 hanno evidenziato una spiccata positività all’esame e, secondo protocollo, sono stati pertanto avviati all’esecuzione del necessario percorso clinico-diagnostico. Inoltre si sta provvedendo ad effettuare riscontro anche dei contatti stretti della paziente deceduta che sono stati trasferiti presso altri Centri in Italia ovvero per i quali è stato disposto il rilascio del permesso di soggiorno, al fine di produrre le opportune comunicazioni agli Uffici Territoriali di Governo competenti. In data 16 marzo una equipe composta da sei medici in formazione specialistica afferenti all’U. O. C. Igiene dell’Aou Policlinico, coordinati dalla prof. Ssa Cinzia Germinario, ha provveduto ad eseguire lo screening sistematico di tutti gli attuali residenti nel Cara. In dettaglio sono state eseguite nella stessa giornata 775 Mantoux, la cui lettura è stata eseguita a cura della stessa equipe in data 19 marzo, dopo 72 ore dall’inoculazione. I risultati della rilevazione sono in corso di elaborazione. Nella serata del 16 marzo presso l’ambulatorio del Cara è stato effettuata inoltre l’inoculazione della tubercolina a 44 (100%) ospiti in ingresso nella stessa giornata presso il Centro. Pertanto, ad oggi sono stati sottoposti a screening l’84,5% degli ospiti residenti. Il Cara provvederà, nei prossimi giorni, alla somministrazione del test agli immigrati ad oggi non sottoposti all’indagine, in quanto non presenti nelle ore diurne nei locali del centro. L’asl Bari ha inoltre provveduto ad assicurare la disponibilità di una unità mobile di radiologia per l’esecuzione degli Rx torace nei soggetti risultati positivi al test di screening e che dalla giornata odierna è già operativa. Ricerca dei contatti e informazione al pubblico A partire dal 16 marzo u. S. È stato attivato presso l’U. O. C. Igiene dell’Azienda Ospedaliero-universitaria “Policlinico” il numero verde 800. 210. 144 che fornisce le necessarie informazioni all’utenza e ai potenziali contatti occasionali del caso. Il numero verde è attivo dal lunedì al venerdi dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18. Ad oggi sono pervenute 120 chiamate. In particolare, dalle informazioni emerse, sembrerebbe che la donna deceduta frequentasse abitualmente la Chiesa Evangelica di Pentecoste di via Ascianghi. A tal fine è stata avviata una specifica indagine contattando il responsabile della Chiesa stessa. Ad oggi pertanto le strutture di sanità pubblica stanno garantendo un ottimo livello di controllo dell’emergenza, che potrà ritenersi conclusa nell’arco ragionevole di due settimane. Da quanto sopra evidenziato risulta con chiarezza che non esistono, allo stato attuale, motivi di allarme che facciano intravedere la necessità di emanare particolari disposizioni e/o ordinanze sindacali e dell’autorità sanitaria locale. .  
   
   
RADIOLOGIA D´AVANGUARDIA IN CASA CURA MONASTIER (TV)SANDRI INAUGURA TAC, RISONANZA E CENTRO SENOLOGICO  
 
Monastier (Treviso), 23 marzo 2009 - “Un esempio di privato positivo, che investe senza chiedere nulla e mette poi a disposizione della collettività intera strutture di elevatissimo standard tecnologico”. Così l´Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri ha definito le nuove strutture radiologiche che dal 19 marzo pongono la Casa di Cura privata convenzionata Giovanni Xxiii di Monastier (Treviso) all´avanguardia nel Veneto in questo settore. Sandri, accompagnato dal Presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, ha infatti inaugurato oggi una Tac di nuova generazione (la prima in Italia a 128 strati), una Risonanza Magnetica, ed il rinnovato Centro Senologico, anch´esso dotato di modernissimi macchinari. “Si tratta di strumenti – ha sottolineato Sandri – che da un lato permettono un´attività diagnostica della massima precisione e dall´altro consentono di evitare al paziente esami invasivi particolarmente fastidiosi. La tecnologia, insomma, al servizio del cittadino: uno di quegli aspetti che contribuiscono a rendere la sanità veneta all´avanguardia in Italia”. L´investimento complessivo, tra opere murarie e acquisto delle strumentazioni ammonta a circa 4,5 milioni di euro. Particolare attenzione, nell´inagurazione di oggi, è stata posta alla Tac a 128 strati, la più potente attualmente in commercio nel mondo e la prima di questo genere operante in Italia: essa permette di “scannerizzare” l´intero corpo umano in circa 3 secondi, fornendo ai sanitari una visione completa ad altissima definizione. Oltre che per la diagnostica ad altissima precisione, la macchina è particolarmente utile per fornire ai chirurghi, in caso di necessità d´intervento, una visione quanto mai dettagliata della parte da operare, agevolando la scelta della tecnica operatoria più adatta al caso. Nel caso di una persona politraumatizzata, ad esempio, il tempo per una definizione completa delle sue condizioni e dei traumi presenti, passa da circa 45 minuti a non più di 10 secondi. .  
   
   
FONDAMENTALE FARE INFORMAZIONE PER LA PREVENZIONE DELL´HIV  
 
Roma, 23 marzo 2009 - “Sono profondamente convinta che l’obiettivo delle politiche sociali deve essere quello di migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono un disagio, ma anche intervenire preventivamente per garantirne il benessere psicofisico. Fare informazione per la prevenzione dell’Hiv è fondamentale per tutelare la salute”. Lo ha dichiaratoil 20 marzo l’assessore alle Politiche sociali del Lazio, Anna Salome Coppotelli. “L’assessorato alle politiche sociali della Regione Lazio - ha spiegato - ha assegnato 500 mila euro per la prevenzione e l’informazione sull’Hiv. Una scelta importante che rivela l’attenzione del sociale in un ambito che potrebbe apparire più strettamente sanitario. In realtà non c´è un punto dove finisce il sanitario e comincia il sociale. Ritengo dunque indispensabile un’assunzione condivisa e diffusa della responsabilità sociale di presa in carico delle persone sieropositive con le loro esigenze sanitarie”. “Quindi prevenzione e informazione sono essenziali, soprattutto perché da molto tempo i mass media non parlano più del rischio Hiv - ha aggiunto l’assessore - e la bassa percezione del rischio è un fattore che influisce sull’andamento dell’infezione da Hiv. In altre parole, sono sempre di più le persone che scoprono di essere sieropositive a seguito di diagnosi di malattia conclamata”. Secondo i dati forniti dal dipartimento malattie infettive e immunomediate dell’Iss, al 31 dicembre 2007 la regione più colpita dall’Hiv è la Lombardia, ma il tasso di incidenza più elevato lo ha registrato il Lazio. Aumenta l’età media sia per gli uomini che per le donne, diminuiscono i tossicodipendenti ma cresce di oltre il 20% il numero di casi segnalati tra gli stranieri. “Inoltre - ha proseguito Anna Coppotelli - il Centro operativo Aids (Coa) riguardo alla modalità di trasmissione dell’infezione, riporta che il contagio aumenta per trasmissione sessuale e in particolare tra eterosessuali passando dal 20,7% nel 1997 al 43,7% al 2007. Circa il 60% dei casi di Aids coinvolge persone che non si sono sottoposte a terapie prima della diagnosi”. “L’obiettivo che ci siamo posti - ha detto ancora Coppotelli - è quello di promuovere la modificazione dei comportamenti a rischio e indurre a controlli preventivi per intervenire tempestivamente prima che si arrivi alla diagnosi di malattia conclamata. Quindi, come assessorato alle Politiche sociali della Regione Lazio, abbiamo ritenuto opportuno e doveroso finanziare la realizzazione di interventi per la prevenzione e l’informazione sull’Hiv/aids”. Le aree di intervento, previste nei progetti finanziati a seguito di bando, riguardano l’infezione Hiv e la pratica sportiva, l’informazione per la prevenzione dell’Hiv e della malattie sessualmente trasmissibili, scuola e Hiv, Università e Hiv, Migranti e Hiv, comportamenti a rischio. .  
   
   
REGIONE PUGLIA: MINISTERO ECONOMIA APPROVA BILANCIO 2008 SANITÀ  
 
Roma, 23 marzo 2009 - La Regione Puglia il 19 marzo è stata sottoposta a verifica del Ministero dell’Economia e Finanze sul Risultato Economico 2008 del Servizio Sanitario Regionale Pugliese. Il tavolo di verifica ha validato il risultato di esercizio 2008, così come comunicato dall’Assessore Prof. Tommaso Fiore nel corso del Consiglio regionale dello scorso 12 marzo, dedicato al tema del deficit sanitario2008. La Regione Puglia ha garantito nel corso della verifica suddetta la copertura al disavanzo 2008 (211 milioni di euro) nonché del residuo disavanzo 2007 (41 milioni di euro) attraverso la manovra fiscale condivisa e validante del Ministero dell’Economia e Finanze. .  
   
   
SANITÀ - PIANO DI RIENTRO DELLA CALABRIA, CERSOSIMO: “UN DEBITO DI 198 MILIONI PROVENIENTE DA ANNI LONTANI ORA RENDE TUTTO INFINITAMENTE PIÙ DIFFICILE”  
 
Roma, 23 marzo 2009 - I “conti malati” della sanità calabrese non finiscono mai di stupire. “Adesso ci caricano altri 198 milioni di euro provenienti da anni lontani e a questo punto per fronte al deficit tutto diventa infinitamente più difficile”, afferma il vicepresidente della Regione Calabria Domenico Cersosimo, uscendo dal ministero dell’economia dopo il confronto al cosiddetto “tavolo Massicci” per il piano di rientro che la Calabria sta trattando con il governo. “Bisogna riflettere – sostiene Cersosimo - sulla nuova situazione che si è determinata. E’ un deficit fatto di sopravvenienze passive e accantonamenti che si trascina da un decennio almeno e che, cumulato tutto sul 2007, condiziona il presente”. Cersosimo si è detto poi sorpreso, in quanto tale somma iscritta a bilancio nel 2007 dal soggetto attuatore, va oltre le rilevazioni effettuate dall’advisor Kpmg che aveva fatto una stima totale del deficit tra un miliardo e quattrocento milioni e un miliardo e settecento milioni di euro: “Una cifra in qualche modo ‘affrontabile’ e comunque non paragonabile ai deficit di altre regioni – aggiunge Cersosimo – per la quale stiamo mettendo in cantiere a una serie di misure per essere in regola garantendo e addirittura aggiungendo servizi sanitari di qualità ai calabresi. Ora bisogna dobbiamo rifare parte del lavoro senza escludere più nulla, utilizzando tutte le leve possibili per far fronte a quella che si presenta sempre più come un’emergenza nascosta sotto il tappeto per anni e che questo governo regionale sta portando alla luce per evitare altre brutte sorprese ai cittadini”. All’incontro romano, assente il presidente della Regione Agazio Loiero rimasto a Catanzaro per affrontare con i sindacati la grave crisi dell’istituto Papa Giovanni di Serra d’Aiello, assieme al vicepresidente Cersosimo hanno preso parte anche il segretario generale della Giunta Nicola Durante e il dirigente generale del Dipartimento della Salute Andrea Guerzoni. La delegazione calabrese si era presentata con proposte sostanzialmente definitive per azzerare il disavanzo del 2008 mediante fondi di bilancio e senza gravare sui cittadini con ticket e addizionali esose, ma di fronte alla nuova situazione accertata per il 2007 che a cascata va a incidere anche sui conti dell’anno appena passato, ha discusso preliminarmente sulle vie da percorrere per arrivare intanto a una definizione finale del disavanzo e per mettere in campo poi tutti gli strumenti necessari per risolvere tutto. Dall’analisi dei bilanci emerge, in ogni caso, una diffusa mancanza di cultura contabile che i tecnici del ministero hanno sottolineato e su cui la giunta regionale sarà chiamata a riflettere. “Una volta che il commissariato con una procedura di ascolto sulle aziende sanitarie e ospedaliere ha messo a bilancio 198 milioni per il 2007, cifra nascosta tra le pieghe di vecchi bilanci, e altri 21 milioni su quelli del 2008 – ha concluso Cersosimo – è ovvio che le difficoltà vengono aumentate e si impone una nuova valutazione politica sul piano di rientro che stavamo costruendo”. .  
   
   
ISTITUTO PAPA GIOVANNI, LOIERO: “LA REGIONE ATTIVERÀ GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI PER FAR FRONTE ALLA DRAMMATICA SITUAZIONE DEI LAVORATORI”  
 
 Reggio Calabria, 23 marzo 2009 - “La Regione Calabria, tramite l’Asp di Cosenza, metterà in campo una serie di azioni e di strumenti, tutti quelli di cui dispone, per far fronte alla drammatica situazione dei lavoratori dell’istituto Papa Giovanni di Serra d’Aiello”. Lo ha spiegato in maniera dettagliata ai sindacati, questa sera, il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, durante un incontro che si è svolto nella sede della Giunta regionale a Palazzo Alemanni. All’incontro hanno preso parte anche l’assessore al Lavoro Mario Maiolo e i dirigenti regionali Antonino Bonura, Domenico Carnevale e Marinella Marino. Loiero, già il 19 marzo , aveva avuto una serie di incontri tecnici con l’assessore Maiolo, il direttore generale dell’Asp di Cosenza Franco Petramala e altri dirigenti regionali, per mettere a punto il piano, poi illustrato ai sindacati. Loiero ha quindi riferito al tavolo di aver già contattato il ministero del Lavoro con cui ha concordato i passi da compiere per attivare lo strumento degli ammortizzatori sociali. “Piena disponibilità è stata offerta dai dirigenti del ministero – ha aggiunto Loiero -, i quali incontreranno la Regione Calabria il prossimo 25 marzo durante una piattaforma con tutti gli altri assessori al lavoro delle Regioni. Dopo un seguente “passaggio” a Bruxelles, lo stesso governo avvierà, presumibilmente nella prima decade d’aprile, un nuovo confronto, stavolta Regione per Regione, per definire la cifra da destinare per gli ammortizzatori sociali ai vari enti. “Ho avuto garanzie – ha rassicurato Loiero – che la Calabria sarà tra le prime Regioni a essere convocate per definire la quota di risorse per l’attivazione di ammortizzatori sociali. C’è da considerare, com’è ovviamente desumibile dalla crisi che ha investito l’intero paese, l’attenzione spasmodica che si è creata attorno a questo strumento da parte di tutte le regioni, anche da parte di quelle, che solo qualche mese fa, non ne avevano alcuna necessità. Ad ogni modo – ha concluso il presidente della Regione Calabria – ho trovato nel ministero del Lavoro piena disponibilità per far fronte alla grave situazione dei lavoratori dell’Istituto Papa Giovanni”. “La Regione Calabria - ha invece dichiarato l’assessore regionale al Lavoro Mario Maiolo - preso atto del formale licenziamento dei lavoratori, tratterà la problematica ad essi relativa nel quadro delle misure previste dall’accordo anticrisi sottoscritto dalle Regioni italiane e dal governo lo scorso 12 febbraio. Tale accordo prevede in particolare la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga a tutti i lavoratori dell’Ipg già licenziati, comprese le 198 unità che attualmente beneficiano della cassa integrazione in deroga, e nel contempo l’attivazione di percorsi di sostegno ai lavoratori per favorirne il reinserimento nel mercato del lavoro”. “A ciò – ha evidenziato Maiolo - si aggiunge la possibilità di concedere agevolazioni ai lavoratori ultracinquantenni, nei limiti delle risorse disponibili sul bilancio regionale, per raggiungere la maturazione del requisito minimo della pensione. Tali misure saranno inserite nel protocollo che si prevede verrà siglato tra Regione Calabria e il ministero del Lavoro nelle prossime settimane e in cui verranno appunto dettagliate le iniziative di ciascun territorio per far fronte alle crisi aziendali ed occupazionali in atto”. L’assessore Maiolo ha poi illustrato il piano di rientro occupazionale che il tavolo tecnico regionale, attivato ieri sera dal presidente Loiero, ha predisposto, nel breve e medio periodo per i dipendenti dell’Ipg. Una parte consistente dei lavoratori licenziati dell’Istituto potrà essere ricollocato presso le seguenti strutture: Marano Marchesato (struttura socio assistenziale di 60 posti letto); Terranova di Sibari (struttura per disabili mentali di 10 posti letto); Canna (struttura per disabili mentali di 10 posti letto). Inoltre, sarà possibile il reimpiego dei lavoratori in altre due strutture dell’area tirrenica, entrambi da 60 posti letto. Si tratta di strutture sanitarie pubbliche in cui è possibile sottoporre a bando da parte della Regione l’affidamento di alcuni servizi e dunque prevedere il reimpiego rapido dei lavoratori del Papa Giovanni. Il dipartimento della Salute attiverà inoltre percorsi formativi diretti al rilascio di qualifiche specifiche nel settore sanitario al fine di facilitare il reinserimento lavorativo presso altre strutture sanitarie pubbliche e private. .  
   
   
APPROVATO IN LIGURIA PROTOCOLLO OPERATIVO PER IL RIUTILIZZO DEI FARMACI NON PIÙ USATI"  
 
Genova, 23 Marzo 2009 - Dopo la direttiva regionale approvata nell´agosto dell´anno scorso sulla base della Finanziaria 2008 che prevedeva il riutilizzo dei farmaci ancora validi e non più utilizzati a causa del decesso del paziente ospite di una residenza sanitaria assistenziale o seguito dalla Asl o da un´associazione senza fini di lucro in assistenza domiciliare, è stato approvato il 20 marzo dalla Giunta regionale il protocollo operativo per la gestione dei farmaci destinati al riutilizzo. Tale protocollo prevede che le confezioni di medicinali possano essere riconsegnate ad organizzazioni senza fini di lucro con finalità di assistenza o che siano prese in carico da un medico della struttura o dell´organizzazione interessata che deve provvedere alla loro verifica e custodia. "Tali regole - spiega l´assessore regionale alla Salute - riguardano sia medicinali normali che quelli contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope. A questo punto le aziende sanitarie hanno 30 giorni di tempo per individuare i punti di raccolta, distribuiti uniformemente sul territorio per agevolare al massimo la restituzione dei medicinali in questione". Il protocollo prevede che i medicinali in questione possano essere riutilizzati presso le Rsa, le Asl e le organizzazioni assistenziali non lucrative, dopo aver compilato un apposito modulo, ed essere custoditi in appositi armadi separati dagli altri farmaci sotto la responsabilità della caposala o del medico appositamente individuato. "Questo provvedimento - conclude l´assessore Montaldo - ci consentirà anche un contenimento della spesa farmaceutica". .  
   
   
CULTURA FVG: MINISTRO BONDI INAUGURA MOSTRA ZIGAINA  
 
Villa Manin, 23 marzo 2009 - Impegno per portare Villa Manin al centro dei percorsi culturali e artistici italiani, omaggio a un grande figlio del Friuli Venezia Giulia: questi i concetti di fondo espressi il 20 marzo all´inaugurazione della mostra delle opere di Giuseppe Zigaina, alla quale è intervenuto il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, con l´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, presenti, fra gli altri, numerosi esponenti del Consiglio regionale. Portando il saluto della Regione e del suo presidente, Renzo Tondo, Molinaro ha affermato che "oggi si riprende su basi nuove un percorso culturale per fare di Villa Manin un motore culturale di primo livello e collegato agli altri centri del Friuli Venezia Giulia". "Investire in cultura - ha continuato l´assessore - nonostante la difficoltà del momento significa stimolare la creatività per costruire nuove dimensioni di sviluppo. Questa mostra ha almeno tre caratteristiche: per la prima volta la Regione collabora con le fondazioni bancarie del territorio; inizia un percorso artistico nuovo con la collaborazione di un esperto come Marco Goldin; rende omaggio a un protagonista della cultura del Novecento come Giuseppe Zigaina". Per il ministro Bondi - che ha avuto parole di apprezzamento per l´artista - è positivo l´impegno della Regione per Villa Manin e per la cultura: "da questo compendio straordinario viene un duplice invito. L´arte infatti non è solo estetica, ma con le sue emozioni ci trasforma nell´interno; la villa con la sua bellezza ci stimola a vivere nell´armonia come avveniva un tempo". Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti anche il commissario speciale per Villa Manin, Enzo Cainero, e il sindaco di Codroipo, Vittorino Boem. Entrambi hanno messo in evidenza l´impegno per fare di Villa Manin un centro di attrazione culturale e turistica nazionale e internazionale. I contenuti della mostra sono stati illustrati dal curatore Marco Golden, mentre il maestro Giuseppe Zigaina ha ringraziato per l´omaggio. .  
   
   
TACITA DEAN STILL LIFE PALAZZO DUGNANI MILANO 12 MAGGIO 21 GIUGNO 2009  
 
Milano, 23 marzo 2009 - Dal 12 maggio al 21 giugno 2009 la Fondazione Nicola Trussardi presenta Still Life, la prima grande mostra personale in Italia di Tacita Dean nelle sale del piano nobile di Palazzo Dugnani Via Daniele Manin, 2 a Milano, uno degli edifici storici nascosti nel centro della città. Tacita Dean è una delle voci più autorevoli dell’arte di oggi: è stata candidata al Turner Prize, insignita del prestigioso Hugo Boss Prize del Guggenheim Museum di New York e ha già esposto nei più importanti musei del mondo tra cui il Moma di New York e la Tate Gallery di Londra. I film, le fotografie e le installazioni di Tacita Dean costruiscono un universo fatto di pause interminabili, lunghi momenti di tregua e orizzonti lontani e inarrivabili. Con il suo sguardo lentissimo e maniacale, l’artista inglese apre una finestra su un mondo scomparso: Tacita Dean costruisce brevi film e lungometraggi, epifanie e piccole rivelazioni, in cui si concentra su ciò che è esistito e che non c’è più. In Kodak (2006) celebra una tecnologia che scompare schiacciata dalla rivoluzione digitale: le strisce di pellicola 16mm passano attraverso vecchie macchine per la stampa e proiettori cinematografici obsoleti che sembrano dinosauri ormai estinti. Tutte le opere di Tacita Dean sono girate rigorosamente in pellicola e riprodotte in formato analogico. Elogio della lentezza, il suo lavoro si concentra su dettagli e ritmi che si oppongono alla frenesia della contemporaneità, come in Banewl (1999) in cui filma una rarissima eclissi di sole in tempo reale. Come una cartografa alla ricerca del tempo perduto, l’artista si è recata in pellegrinaggio in paesi esotici per rincorrere i sogni di avventurieri leggendari ed eroi dimenticati, Tacita Dean viaggia ai confini del paese delle ultime cose, esplora luoghi abbandonati, raccoglie e colleziona oggetti dimenticati indagando mitologie private e memorie collettive. In Disappearance at Sea (1996) e in Teignmouth Electron (2000) la fallita traversata oceanica del navigatore Donald Crowhurst, suicida nei mari dell’Atlantico, riporta alla mente la tragica fine dell’artista Bas Jan Ader. In altri film, invece, l’artista inglese si concentra sui grandi protagonisti della storia, da Mario Merz (2002) – un ritratto in primo piano del grande protagonista dell’Arte Povera – al recente Merce Cunningham (2007), in cui il coreografo d’avanguardia danza 4’33’’, la composizione radicale di John Cage, accompagnando il silenzio dell’opera musicale con pose statiche. Tutte le opere di Tacita Dean si incatenano l’una all’altra quasi per magia, nascono da storie dimenticate e da coincidenze inaspettate: i film dell’artista, infatti, sono nature morte in movimento scoperte grazie a una lunga e tormentata contemplazione. Per gli affascinanti spazi monumentali di Palazzo Dugnani – che fu dimora aristocratica, poi sede del Museo di Storia Naturale di Milano e in seguito della prima scuola in Italia in cui si insegnava la storia dell’arte – l’artista inglese ha immaginato un percorso che ne svela le architetture maestose e le stanze private. La mostra Still Life della Fondazione Nicola Trussardi è un’occasione unica per scoprire le narrazioni lente e malinconiche di Tacita Dean. La Fondazione Nicola Trussardi riscopre Palazzo Dugnani e lo utilizza per la prima volta come luogo per una mostra d’arte contemporanea: affacciato sui giardini di via Palestro, il Palazzo è stato una dimora patrizia dal ´600, poi rimaneggiata nel ‘700. L’edificio barocco conserva un magnifico affresco del Tiepolo, oltre a opere di Ferdinando Porta e della scuola Veneta del ‘700. Palazzo Dugnani è stato un luogo privato per secoli prima di essere acquisito dal Comune di Milano e diventare sede del liceo femminile Alessandro Manzoni. La stratificazione di storie personali e di immagini in movimento fanno di Palazzo Dugnani la casa ideale per le opere di Tacita Dean. La Fondazione Nicola Trussardi continua la sua mappatura di Milano e dei suoi monumenti e invita a Milano le voci più importanti del panorama dell’arte contemporanea internazionale. Note Biografiche - Tacita Dean (1965) è nata a Canterbury, in Inghilterra. Vive e lavora a Berlino. Tacita Dean è una delle artiste più affermate del panorama internazionale dell’arte contemporanea e ha già partecipato a due edizioni della Biennale di Venezia. I suoi film, le sue fotografie e le sue installazioni sono stati esposte in alcune tra le più importanti sedi museali del mondo tra cui il Guggenheim Museum di New York, lo Schaulager di Basilea, il Moma di New York, la Tate Gallery di Londra, il Musée de La Ville de Paris di Parigi, il Witte de With di Rotterdam, il Drawing Center di New York, la Kusthaus Bregenz di Bregenz, Dia Beacon a Beacon (New York). Le opere di Tacita Dean hanno fatto parte inoltre delle rassegne più prestigiose dell’arte di oggi tra cui la Biennale di Berlino; la Biennale di San Paolo; la Biennale di Sydney; la Triennale di Yokohama e Performa a New York. Nel 2006 Tacita Dean è stata insignita dell’Hugo Boss Prize, uno dei premi internazionali più importanti al mondo. .  
   
   
“ I SABINI POPOLO D’ITALIA DALLA STORIA AL MITO” A ROMA, COMPLESSO DEL VITTORIANO  
 
Roma, 23 marzo 2009 - “I Sabini popolo d’Italia. Dalla storia al mito”: fino al 26 aprile 2009 il Complesso del Vittoriano ospita una grande mostra di carattere storico, artistico e archeologico che vuole raccontare le vicende dell’antico popolo dei Sabini e la fortuna del loro mito attraverso i secoli. Promossa dalla Provincia di Rieti con il sostegno della Regione Lazio e della Provincia di Roma, l’esposizione, che nasce sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Comune di Rieti, sarà inaugurata giovedì 19 marzo alle 18. 30 presso il Complesso del Vittoriano. La mostra presenta per la prima volta insieme, l’antico popolo e il suo mito, le tracce della sua esistenza e quelle lasciate nell’immaginario collettivo a comporre un quadro suggestivo che attraversa millenni di storia e di arte. Oltre 120 le opere esposte tra reperti archeologici, antiche carte geografiche, codici, manoscritti, miniature disegni, olii su tela e sculture che indagano per la prima volta la fortuna del celeberrimo episodio del Ratto delle Sabine nell’arte dall’epoca dei Romani, attraverso il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco, il Neoclassicismo fino alle testimonianze dell’arte contemporanea. L’esposizione si avvale della cura scientifica di Maria Carla Spadoni per la sezione storica, di Giovanna Alvino per la sezione archeologica, di Maria Grazia Bernardini per la sezione dedicata al mito dei Sabini nell’arte, di Alessandro Cosma e Roberta Cerone per la sezione sui Sabini tra letteratura, musica e cinema. La direzione e il coordinamento generale della mostra sono di Alessandro Nicosia. La mostra I Sabini sono un’antica popolazione italica insediatasi, a partire dal X-ix secolo a. C. , dapprima nella conca reatina e poi in un territorio assai esteso tra Umbria e Lazio, delimitato a nord dal fiume Nera e a sud dal corso dell’Aniene. La loro importanza storica, di cui oggi forniscono un’idea gli eccezionali manufatti riportati alla luce dalle campagne archeologiche, è sottolineata dalle fonti latine - Varrone e Tito Livio tra tutti – che ne descrivono l’incontro con i Romani e il ruolo nella fondazione della città di Roma. Saranno proprio le vicende legate a quest’ultimo episodio, che sconfinano e si confondono nella leggenda, ad alimentare il mito dei Sabini e a consegnarlo alla storia e, soprattutto, all’arte che ne ha tratto infinita ispirazione dall’antichità ad oggi. La mostra è divisa in quattro sezioni. - I Sabini popolo d’Italia La prima sezione, curata da Maria Carla Spadoni, docente di Epigrafia Latina presso l’Università di Perugia, presenta un inquadramento storico che chiarisce le origini e le vicende del popolo dei Sabini anche attraverso una serie di antiche carte della sabina storica ed un contributo video che darà all’inizio del percorso la linea guida dell’intero itinerario. - I Sabini nell’antichità. La seconda sezione, a cura di Giovanna Alvino, funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, introduce alla civiltà dei Sabini attraverso alcuni manufatti rinvenuti nei principali siti archeologici della provincia di Rieti: l’abitato di Cures, le necropoli del Giglio (Magliano Sabina), di Colle del Forno (Montelibretti), di Poggio Sommavilla e di Saletta Amatrice. Saranno esposti oggetti di raffinata fattura, destinati all’ornamento personale o all’ostentazione del potere religioso e politico. Accanto ad un rarissimo lituo, strumento utilizzato dai re-sacerdoti sabini per fare le previsioni basandosi sul volo degli uccelli, si potranno ammirare i corredi funerari di personaggi di alto lignaggio, come il corredo del principe della necropoli di Colle dal Forno, o il trono del cosiddetto re di Eretum. - Il Mito nell’Arte. La terza sezione della mostra, curata da Maria Grazia Bernardini, funzionario della Soprintendenza speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, analizza invece la straordinaria fortuna del mito dei Sabini e, in particolare, del celebre episodio del Ratto. L’arte di tutti i tempi, infatti, ha scelto di rappresentare questo episodio modificandone di volta in volta le valenze per adattarle ai diversi contesti storici e culturali. Nel corso della mostra si ripercorre quindi la genesi del tema nell’arte classica, la sua continuità in epoca medievale e la sua fortuna in epoca rinascimentale e nel corso del Xvii e del Xviii secolo. Tra la selezione di opere d’arte presenti, scelte nelle differenti epoche in modo da testimoniare la continuità del mito nella storia ma anche i suoi differenti utilizzi, si annoverano preziose miniature medievali e opere celeberrime di Sodoma, Giambologna, Poussin, Luca Giordano, Tiepolo fino alle più recenti riflessioni di grandi artisti del Novecento come Arturo Martini, Primo Conti e Franco Gentilini. - Il Ratto delle Sabine dalla letteratura al cinema La quarta e ultima sezione espositiva, curata da Alessandro Cosma e Roberta Cerone, storici dell’arte, è dedicata alla ripresa del mito del Ratto delle Sabine nel teatro, nella letteratura e nel cinema. Il leggendario episodio è stato infatti fonte di ispirazione per numerosi drammi musicali rappresentati nel corso del Xvii e Xviii secolo, dall’adattamento di Giacomo Francesco Bussani al celebre Romolo ed Ersilia di Metastasio. Ma il Ratto delle Sabine si è prestato anche ad innumerevoli riletture poetiche in dialetto romanesco che, tra Ottocento e Novecento, da Trilussa a Mario dell’Arco, ne offrono una versione ironica ed attualizzata. Allo stesso tempo, nella seconda metà del Xx secolo, anche il cinema non ha mancato di trarre ispirazione dal celebre episodio. Riprese esplicite, come nel caso di Mario Bonnard, con protagonista Totò (1945), e di Richard Pottier (1961), si alternano così alle suggestioni del racconto mitologico in Sette spose per sette fratelli di Stanley Donen (1954) e in Sotto il segno dello scorpione dei fratelli Taviani (1969). In mostra, Michele Placido in un filmato introduttivo racconterà il mito dei Sabini attraverso curiosità, aneddoti, racconti. A Rieti, nella Loggia della Curia Vescovile dal 25 marzo all’11 aprile, un’installazione filmica racconterà la mostra (tutti i giorni 9. 00 – 21. 00). Sarà possibile in questa sede prenotarsi per venire a vedere la mostra a Roma tramite navetta. Il catalogo, a cura di Alessandro Nicosia e Maria Cristina Bettini, edito da Gangemi Editore, si pregia dei saggi di Maria Carla Spadoni, Giovanna Alvino, Maria Grazia Bernardini, Alessandro Cosma e Roberta Cerone. .  
   
   
DA 28 MARZO GRANDE MOSTRA SU ANDREA BRUSTOLON A BELLUNO  
 
Venezia, 23 marzo 2009 - Dal 28 marzo al 12 luglio sarà aperta a Palazzo Crepadona a Belluno la più completa mostra mai realizzata sullo scultore bellunese Andrea Brustolon (1662-1732) che Balzac definì il “Michelangelo del legno”. Le novità, i numeri e le curiosità legate all’esposizione, sostenuta da istituzioni e sponsor privati, sono stati illustrati oggi a Palazzo Balbi negli interventi di Franco Miracco Portavoce del Presidente della Regione del Veneto e dell’assessore regionale Oscar De Bona, di Antonio Prade Sindaco del Comune di Belluno insieme all’assessore alla cultura Maria Grazia Passuello, Claudia Bettiol Assessore alla Cultura della Provincia di Belluno, Don Giacomo Mazzorana Direttore Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Belluno-feltre, Anna Maria Spiazzi Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso e Maria Cristina Stanchina direttrice dei lavori di allestimento. La mostra proporrà circa cento opere dell’artista bellunese in un allestimento originale firmato dall’architetto Mario Botta. Saranno esposte opere sacre e profane. Miracco ha parlato della mostra, a cui si sta lavorando da oltre un anno, come di un evento culturale di primaria importanza che darà la possibilità di mettere a fuoco “una leggenda della scultura lignea”. Il sindaco Prade e gli assessori alla cultura Passuello e Bettiol ne hanno sottolineato la valenza in termini di turismo culturale e di recupero dell’identità di un territorio, erroneamente considerato periferico. In occasione della mostra sono fruibili anche quattro itinerari d’arte in ambito provinciale e una serie di concerti di musica barocca nei luoghi in cui si trovano opere di Brustolon non presenti in mostra. Don Mazzorana ha fatto presente che a Feltre ci sarà una sezione staccata della mostra incentrata sul “dialogo” fra lo scultore e gli artisti contemporanei, come Sebastiano Ricci. L’assessore De Bona ha evidenziato l’impegno finanziario della Regione per questo evento, che è stato posto al centro anche di numerose iniziative realizzate sul territorio e di cui stanno chiedendo notizie anche molti emigrati veneti dall’estero. Al Quirinale, fra l’altro, c´è una Sala del Brustolon con sedie in legno da lui realizzate. La mostra – ha aggiunto De Bona – servirà a riportare l’attenzione anche sugli antichi mestieri che nell’ambiente montano hanno trovato la più alta espressione, come la lavorazione del legno. Anna Maria Spiazzi ha fatto rilevare che l’esposizione è il punto di arrivo di tanti decenni di restauri e consentirà di fare il punto su un artista completo, poliedrico, grandissimo per l’arte italiana ed europea ma ancora scarsamente studiato. Al termine della presentazione, è stata evidenziata la mancanza nel Veneto di un grande museo della scultura. .  
   
   
¡°HIROSHIGE. IL MAESTRO DELLA NATURA¡±. PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA 200 OPERE DI UNO DEI PIÙ GRANDI ARTISTI GIAPPONESI DI OGNI TEMPO IN MOSTRA NELLA CAPITALE AL MUSEO FONDAZIONE ROMA (GIÀ MUSEO DEL CORSO).  
 
Roma, 23 marzo 2009 - La mostra, per la prima volta in Italia, presenta 200 opere di Utagawa Hiroshige (1797-1858), uno dei pi¨´ grandi artisti giapponesi di ogni tempo, che ebbe una notevole influenza sulla pittura europea e soprattutto sull¡¯impressionismo e post-impressionismo. Imitato da numerosi artisti del Xix secolo, il caso pi¨´ celebre resta quello di Vincent Van Gogh che si ispir¨° profondamente alla sua tecnica e alle sue tematiche e riprodusse in modo fedele alcune delle sue opere in quadri famosissimi. Promossa dalla Fondazione Roma e prodotta in collaborazione con Arthemisia, la mostra ¨¨ a cura di Gian Carlo Calza, con il coordinamento scientifico di The International Hokusai Research Centre. E rappresenta un¡¯occasione unica per conoscere un artista che, per la straordinaria capacit¨¤ di contemplare ed esprimere la natura nel suo lato pi¨´ armonico, anche nel bel mezzo di tempeste di neve o gorghi di mare, ancora oggi veicola il messaggio di una intensa capacit¨¤ di ascolto religioso che accomuna i sentimenti dell¡¯uomo al respiro del cosmo, avvicinando l¡¯infinitamente piccolo allo sconfinatamente grande. ¡°Dopo l¡¯esposizione ¡®Capolavori dalla Citt¨¤ Proibita. Qianlong e la sua corte¡¯ del 2008 ¨C dichiara il Presidente Emanuele - la Fondazione Roma rivolge ancora una volta il suo sguardo e la sua attenzione al mondo orientale con una mostra dedicata ad un pittore considerato uno dei massimi esponenti dell¡¯arte ukiyoe (immagini del mondo fluttuante) che tra gli inizi del Seicento e la fine dell¡¯Ottocento espresse i gusti e lo stile della societ¨¤ giapponese proto-moderna delle grandi citt¨¤, delle classi mercantili e imprenditoriali e della borghesia in genere. Una societ¨¤ della quale Hiroshige ¨¨ indiscusso maestro del paesaggio, e, secondo alcuni, addirittura superiore a Hokusai per il suo particolare approccio religioso alla natura rispecchiante un sottile afflato shintoista¡±. ¡°La mostra ¨C continua Emanuele ¨C ¨¨ un ulteriore tassello del progetto interculturale che la Fondazione Roma porta avanti attraverso l¡¯iniziativa propria del suo Museo, che nel 2009 celebra i primi dieci anni di attivit¨¤. Dieci anni durante i quali la Fondazione ha promosso esposizioni ed eventi collaterali innovativi, che hanno contribuito sensibilmente ad arricchire l¡¯offerta culturale della citt¨¤ di Roma¡±. Provenienti dall¡¯Honolulu Academy of Arts, le opere in mostra saranno poi esposte dal 1 luglio al 10 settembre 2009 alla Dulwich Picture Gallery di Londra. La rassegna romana ¨¨ stata realizzata con il contributo di Takeda Italia Farmaceutici. La Mostra. La produzione di Hiroshige ¨¨ essenzialmente di stampe policrome, il principale veicolo di diffusione dell¡¯arte del Mondo Fluttuante con fogli singoli e libri di illustrazioni di cui si stima ne abbia prodotte oltre 4000, oltre alle immagini per 120 libri. Si tratta di un¡¯arte per fruizione diretta, privata, non per esposizione monumentale: nella quiete della visione domestica, infatti, la sua qualit¨¤ e creativit¨¤ potevano arrivare a trasmettere il senso della grandiosit¨¤ delle gole e fiumi fra vertiginose montagne, di gorghi e correnti negli stretti del mare, intere penisole estese sotto la luna. Come nei tre celebri trittici, presenti in mostra, realizzati alla vigilia della scomparsa di Hiroshige a Edo nel 1858 durante un¡¯epidemia di colera. Divisa in cinque sezioni, la mostra della Fondazione Roma Museo, ¡°Hiroshige. Il maestro della natura¡± presenta opere provenienti dall¡¯Honolulu Academy of Arts che possiede forse la pi¨´ grande raccolta di stampe di Hiroshige in Occidente con oltre 3. 000 fogli derivanti per la massima parte dal lascito di James Michener, il celebre romanziere di Sayonara e Hawaii oltre a foto della fondazione Jcii di Tokyo il pi¨´ importante museo giapponese di strumenti fotografici e uno dei pi¨´ grandi di fotografia. La prima sezione, ¡±Il mondo della natura¡± raggruppa stampe che sono dei capolavori di rappresentazione di elementi della natura: uno stormo di oche selvatiche che in volo attraversano uno scorcio di luna piena o un piccolo branco di salmonidi, ayu, che risale la corrente striata di bianco e d¡¯azzurro o l¡¯improvviso scroscio di una cascata che aggetta da una roccia su un abisso con un rosso acero d¡¯autunno. La seconda, ¡°Cartoline dalle province¡± ¨¨ dedicata a opere in cui Hiroshige interpreta localit¨¤ del Sol Levante divenute famose per una caratteristica naturale (una cascata suggestiva, rocce di forma singolare, un albero contorto sulla scogliera), per una veduta spettacolare (gorghi profondi in uno stretto di mare, un lieve ponte sospeso su un precipizio) o per i loro valori mitologici, letterari o come frequentati punti d¡¯incontro. La terza ¡°La via per Kyoto¡± ¨¨ dedicata alle due grandi vie che collegavano la capitale imperiale di Kyoto a quella amministrativa di (Tokyo) Edo, rispettivamente lungo la costa (T¨­kaid¨­) e nell¡¯interno (Kisokaid¨­). In questa sezione ¨¨ contenuta l¡¯opera Cinquantatr¨¦ stazioni di posta del T¨­kaid¨­, universalmente considerato il capolavoro di Hiroshige realizzato tra il 1833 e il 1834, poco dopo il viaggio fattovi dal grande maestro. Nella quarta ¡°Nel cuore di Tokyo¡± ¨¨ rappresentato il vedutismo di Edo, la ¡°capitale orientale¡±, l¡¯attuale Tokyo dove risiedeva lo sh¨­gun, il capo militare e politico del Giappone. Un centinaio e pi¨´ di luoghi che gli abitanti e i visitatori frequentavano costantemente come ¡°la citt¨¤ senza notte¡± di Yoshiwara coi suoi eleganti postriboli, Saruwach¨­ la via dei teatri, Nihonbashi punto di riferimento per ogni viaggio e di misura di ogni distanza del paese. Una sezione a parte ¡°Il vedutismo di Hiroshige nella prima fotografia giapponese¡±, a cura di Rossella Menegazzo, testimonia con foto e cartoline di paesaggio e di luoghi celebri, a qualche decennio di distanza, l¡¯influsso che il maestro ebbe sul nuovo mezzo visivo, e sull¡¯immaginario dei primi fotografi: il taglio visivo delle inquadrature, la scelta dei luoghi gi¨¤ da lui resi famosi nelle stampe, il suo ¡°modo di vedere¡± la realt¨¤ della natura perdurarono anche nelle nuove immagini. Tanto da far percepire una continuit¨¤ quasi naturale dalla tradizione pittorica dell¡¯ukiyoe alla modernit¨¤ del mezzo fotografico. Infine, per un confronto ravvicinato Hiroshige - Van Gogh, in mostra sono presenti anche tre riproduzioni di capolavori di Vincent van Gogh (Ponte sotto la pioggia: dopo Hiroshige, Il giardino dei susini a Kameido: dopo Hiroshige e Piccolo pero in fiore, conservate al Van Gogh Museum di Amsterdam e impossibili da trasportare a causa delle delicate condizioni conservative) ispirati direttamente ai quadri di Hiroshige (i primi due presenti in rassegna). Per volont¨¤ del Presidente Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, le opere sono state riprodotte al vero e in altissima risoluzione dalla Rai, secondo una speciale tecnica di elaborazione digitale che rende visibili i colori e i particolari dell´originale nei minimi dettagli. Riproduzioni che fanno parte del progetto ¡°Le mostre impossibili¡±, ideato da Renato Parascandolo, e che consentono cos¨¬ di vedere eccezionalmente a confronto i capolavori dei due maestri. .  
   
   
JULIUS BISSIER PITTORE DEL METAFISICO AL MUSEO CANTONALE D´ARTE, LUGANO  
 
Lugano, 23 marzo 2009 - Il Museo Cantonale d’Arte a Lugano presenta una mostra monografica dedicata al pittore Julius Bissier (Freiburg im Breisgau 1893 - Ascona 1965), tappa finale di un importante progetto espositivo che ha visto coinvolti il Kunstmuseum Bochum (Germania) e il Museum Liner (Cantone Appenzello). Nella mostra emerge chiaramente come l’opera dell’artista tedesco abbia attraversato, in oltre 50 anni di attività, varie fasi formali, contraddistinte tuttavia da un tratto comune, una spiritualità in continua evoluzione, che ne ha profondamente segnato tutta la produzione artistica. Il Museo Cantonale d’Arte realizza, con questo appuntamento, un desiderio coltivato da tempo: una parte rilevante della sua Collezione, dedicata ad opere del Xix e Xx secolo, è infatti focalizzata su artisti che abitarono e lavorarono in Ticino nel corso del Novecento. Tra questi spicca Julius Bissier che, dopo un primo soggiorno in Ticino nel 1957, visse ad Ascona dal 1961 fino alla morte. Nella raccolta del Museo Cantonale d´Arte i dipinti e le carte dell’artista tedesco, integrate all’interno del percorso espositivo luganese, costituiscono una componente importante della Collezione, in particolare per quanto riguarda l’identità artistica di un territorio al confine meridionale delle Alpi, fortemente influenzato dallo scambio culturale tra nord e sud. Il legame con la regione è ulteriormente rafforzato dalla presenza ad Ascona dell’Archivio Bissier, grazie al quale si è resa possibile questa iniziativa. Julius Bissier appartiene ad una generazione di artisti la cui vita e, conseguentemente, le opere furono segnate da gravi eventi politici. Agli esordi della sua carriera artistica, pesavano ancora sulla giovane Repubblica di Weimar - in cui era nato – le conseguenze della prima guerra mondiale e della sanguinosa repressione della rivoluzione, mentre all’orizzonte si delineava già la fine della Repubblica per mano dei nazionalsocialisti. I drammi del primo conflitto mondiale condussero molti artisti a ricercare nell’arte valori eterni, recuperandone la dimensione metafisica, un atteggiamento che in Bissier si manifesta relativizzando il mezzo espressivo a favore dell’idea. Questo lo porta ad attraversare diverse fasi formali, periodi differenti accomunati dalla volontà artistica di integrare la dimensione spirituale nella realtà terrena, nella convinzione profonda che all’arte spetti il compito di rendere visibile l’indicibile. Quella di Bissier è, in effetti, un’arte della sottrazione, che partendo da un’immagine enigmatica giunge a un simbolismo essenziale, un’arte filosofica in cui l’interesse per i mistici tedeschi, per le idee neoplatoniche e per le credenze orientali, insieme allo studio della calligrafia e della gestualità proprie della cultura e della vita orientali, possono essere interpretati come la ricerca di un senso esistenziale. Gli stimoli derivati dalla ricchezza espressiva delle civiltà arcaiche e delle tradizioni extraeuropee gli offrono temi, simboli e strumenti per superare i vincoli della figurazione legata alla tradizione che permea le sue prime opere e per giungere ad un linguaggio essenziale che assume, quale tema fondamentale della sua visione, la natura morta. Le caratteristiche pennellate calligrafiche di Bissier, che nella loro riduzione corrispondono all’estetica del Buddismo Zen, inaugurano una speciale forma contemplativa della percezione artistica. Con eccezionale lievità egli crea miniature a tempera e ad acquerello piene di gioia cromatica e di una vitalità serena che con la loro presenza, quasi musicale, rendono percepibile il silenzio. Oggetti quotidiani, simboli, segni e scritte si trasformano in geroglifici che sembrano alludere ad un altro mondo. Il fondo pittorico non riproduce illusionisticamente uno spazio empirico, ma lascia immaginare profondità impenetrabili, all’interno delle quali, attraverso la trasparenza e la fluidità degli oggetti terreni, l’occhio è esortato a guardare e non semplicemente a vedere. .  
   
   
APOTHEKA ARTPORT-ARTE CONTEMPORANEA POZZUOLI 21 MARZO AL 10 APRILE 2009  
 
Pozzuoli, 23 marzo 2009 - Già dalla lettura dei nomi è possibile interpretare questa collettiva come una significativa dichiarazione d’intenti della galleria, curata da Nicola Fasano, nella ricerca di un sempre più attuale linguaggio figurativo, denominatore comune di tutti i pittori del gruppo presentato, fondamento storico culturale, imprescindibile di tutte le rappresentazioni artistiche. Circa venticinque opere dagli anni ’60 fino al 2000 realizzate da Manlio Bacosi, Enrico Cajati, Camillo Catelli, Raffaele Lippi, Vincenzo Montefusco, Augusto Perez, Mario Persico, Mario Sangiovanni, Salvatore Vitagliano, e Elio Waschimps ,saranno esposte per l’occasione. Artisti valenti ,maestri napoletani, appartenenti a generazioni diverse ,alcuni dei quali non in grazia di memoria che il mercato ancora oggi disconosce e che sicuramente hanno già dato un senso di continuità a quelle che possono essere le figure più rappresentative dell’estetica del secondo novecento partenopeo. La collettiva, intende recuperare una pagina importante dell’arte a Napoli , in una fase particolarmente fervida , che vide all’avanguardia della ricerca artistica una schiera di giovani pittori e scultori, che seppero portare lo sguardo ben oltre i confini provinciali e collegarsi a quanto accadeva sulla scena internazionale . La rassegna, inoltre, ha lo scopo di mettere a confronto artisti affermati che con linguaggi differenti riescono a dare un senso di continuità tra presente e passato. Un “viaggio” intrapreso coraggiosamente per dare alla luce un’attualità incalzante e oggetti inesplorati che si mescolano e si sovrappongono con altri segni e figure diventando nei dipinti, (impossibile citarli tutti), immagini che fanno riflettere sulla precarietà, incubi, contraddizioni e antinomie. Per riuscire a capire queste composizioni bisogna necessariamente guardare retrospettivamente il loro percorso nell’arte per connettersi nel dinamismo delle recenti rappresentazioni che riescono a comunicare emozioni ,attraverso un rigore formale , una sintesi espressiva leggera capace di particolare raffinatezza e originalità resa con pennellate miocinetiche ed incantatorie, fluide e segniche,informali. I dipinti di alcuni artisti in mostra, sono ancora legati all’idea dell’immagine della natura. Questa scompare man mano totalmente per dare spazio al colore e assottigliamento della profondità spaziale fino ad arrivare ad altri lavori degli ultimi anni, dove con addensamenti materici, ridotta gamma cromatica, figure emblematiche e allarmanti,gli artisti dividono lo spazio in partiture geometriche che si ritroveranno poi nelle loro ricerche più oggettuali e concettuali. .  
   
   
MANTOVA DAL 22 MARZO AL 19 APRILE 2009 LA MOSTRA DI LETIZIA FORNASIERI LA GLORIA DI UNA GIORNATA QUALUNQUE  
 
Mantova, 23 marzo 2009 - Dal 22 marzo al 19 aprile 2009, a Palazzo della Ragione di Mantova, il Comune di Mantova, Assessorato Cultura, organizza la personale di Letizia Fornasieri, dal titolo “La gloria di una giornata qualunque”. L’esposizione, curata da Carlo Micheli e Lorenzo Canova, col patrocinio del Comune di Mantova, ripercorre gli ultimi 25 anni di attività dell’artista milanese, attraverso 80 opere appartenenti ai nuclei espressivi che hanno caratterizzato la sua produzione, come la casa e la famiglia, la natura, la città, con i suoi luoghi e la sua varia umanità. L’essere pittrice di Letizia Fornasieri l’ha portata a riflettere sul suo ruolo di donna, esaltando e analizzando anche in modo spietato le caratteristiche che la società ha da sempre associato al ruolo femminile. Così, ripercorrendo i soggetti dei suoi lavori si incontra una macchina per cucire - la stessa macchina che l’artista usa per imbastire i propri abiti -, oppure ci si trova davanti a piante e fiori che l’artista oltre che riprodurre nei quadri fa nascere e crescere. Fino ad arrivare ai rapporti coi familiari, la sorella gravemente malata che, oltre ad essere modella, è anche la prima persona che chiede ogni giorno le sue cure. La selezione dei dipinti di questa rassegna, come scrive il giornalista e scrittore Roberto Perrone nel testo in catalogo, fanno emergere la peculiarità della figura di Letizia Fornasieri nel panorama artistico italiano. È la testimonianza della vita di una persona immersa in un tempo che ci manca e che, raccontando il suo mondo attraverso la pittura, ripercorre l’immaginario comune a molte generazioni di donne, fatto di vita quotidiana e scandito dai rapporti familiari. Da questo universo femminile espresso in immagini e colori, Letizia Fornasieri ha saputo trarre fonte di riscatto, di riconoscimento e di emancipazione. Nei dipinti di Letizia Fornasieri, gli arnesi di casa, gli elementi dell’ambiente naturale e cittadino non sono semplici oggetti, ma rappresentano una metafora - come descrive il saggio di Maurizio Cucchi - che, nel quadro diventano la trasposizione dell’umano. L’artista ha un metodo di ricerca che la porta ad osservare in disparte i suoi soggetti registrandone i caratteri senza imporre un giudizio. Questo le permette di dare nuova vita a ciò che è ovvio e quotidiano. Nelle sue opere gli oggetti comuni vengono trasfigurati, diventando icone dei soggetti del contemporaneo dove si supera il semplice concetto; da inanimati assumono la facoltà di evocare quello che non vediamo. Letizia Fornasieri attribuisce presenza fisica e vitale alle cose, spingendosi anche ben oltre il concetto di natura. La sua pittura diventa un modo per ritrarre e raccontare l’essere umano nel suo complesso. Una porta chiusa e dei vestiti abbandonati su una sedia sembrano dire molto più di un tratto del volto di una persona o di una caratteristica della sua fisionomia. Letizia Fornasieri mette in scena la drammaticità del proprio vissuto e all’interno della tradizione pittorica, sceglie un modo di dipingere che sembra spinto dal sentimento, dal legame affettivo piuttosto che dal desiderio di esibire e mettere in mostra. Lo sguardo attento dell’artista milanese indaga il quotidiano in tutte le sue manifestazioni. Ad esempio, c’è la natura negli interni, fatta di fiori e piante grasse e c’è la natura dei boschi (come la serie a Monte Pelice), del paesaggio e dell’ambiente esterno. Oltre all’ambito casalingo e all’osservazione attenta della natura nelle sue varie forme, la pittura di Letizia Fornasieri si è dedicata spesso a una personale interpretazione della città di Milano. Si tratta di uno sguardo inconsueto che l’artista proietta sulla metropoli, descrivendone i luoghi, le persone che la popolano e i suoi ritmi incalzanti, e i famosi Tram, presenze misteriose e incontrollabili. Il caos cittadino è reso appieno da una tecnica pittorica fatta di distorsioni espressive e da forti contrasti cromatici. Le prospettive concitate di una città che corre non hanno però impedito alla Fornasieri di leggerne i caratteri più nascosti, fatti di momenti di solitudine, di alienazione come pure di registrarne i segni di inaspettata bellezza. Il catalogo che accompagna la mostra contiene testi di Carlo Micheli, Lorenzo Canova, Maurizio Cucchi, Roberto Perrone. Letizia Fornasieri è nata a Milano e si è diplomata in pittura all’Accademia delle Belle Artdi Brera. Terminati gli studi nel 1981 ha avuto da subito un’intensa attività espositiva sia in Italia che all’estero. Pittrice della nuova figurazione italiana, quotata nel collezionismo e molto amata dal pubblico ha al suo attivo numerosissime personali e collettive anche al’estero. Per diversi anni ha svolto l´insegnamento delle materie artistiche, poi lasciato per aderire alla chiamata totale dell’arte. E’ della squadra della Galleria Rubin di Milano. Nella partecipazione alla Xiv Quadriennale (2005) il suo quadro “Milano Tram” è stato acquistato dalla Collezione della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano presso Montecitorio. Nella città dove vive e lavora si trova, nel Quartiere Adriano, nella Chiesa di “Gesù a Nazaret”, l’imponente opera Via Crucis, composta da Pala trittico e quadri. Il suo studio è a Milano città Studi, in via Teodosio (vedi mappa degli Studi d’Artista a cura della Fondazione Stelline) dopo un periodo in via Porpora sempre nello stesso quartiere. .  
   
   
GOLF – EUROPEAN TOUR: A MADEIRA PRIMO TITOLO PER L´ARGENTINO ESTANISLAO GOYA MICHELE REALE E COSTANTINO ROCCA CHIUDONO IN BASSA CLASSIFICA  
 
 Roma, 23 marzo 2009 - Estanislao Goya ha vinto il Madeira Islands Open disputato sul percorso del Porto Santo Golfe nell’isola portoghese di Madeira. L´argentino di Cordoba, ventuno anni da compiere a giugno e rookie nel circuito maggiore dopo aver guadagnato la ´carta´ nel Challenge Tour 2008, ha ottenuto il primo titolo con lo score di 278 colpi (68 68 69 73). Preso il comando al termine del terzo turno, ha sofferto un po´ nel giro finale completato in 73 colpi, con un doppio bogey da brividi alla buca 16. E´ stato il torneo delle promesse, perché al secondo posto si è classificato il ventiseienne neo professionista scozzese Callum Macaulay (279 - 74 74 67 64), che ha compiuto un´autentica impresa nelle seconde nove buche in cui ha messo a segno ben otto birdie per il 64. Altro giocatore nel mirino dei tecnici il 24enne olandese Wil Besseling, terzo con 280 insieme al 38enne irlandese Damien Mcgrane. Al quinto posto con 281 l´inglese Anthony Wall e al sesto con 282 il nord irlandese Michael Hoey. Hanno concluso in bassa classifica Michele Reale, 64° con 299 (71 73 78 77), e Costantino Rocca, 72° con 302 (72 76 79 75). Nel 77 di Reale due birdie, sei bogey e un doppio bogey; nel 75 di Rocca due birdie, quattro bogey, un doppio bogey. Non hanno superato il taglio Emanuele Canonica (71 79) e Alessandro Tadini (79 71), entrambi 85. I con 150, e Federico Colombo, 100° con 152 (77 75). Goya, che lo scorso anno si impose nell´Apulia San Domenico Grand Final (Challenge Tour) al San Domenico Golf, ha ricevuto un assegno di 116. 600 euro su un montepremi complessivo di 700. 000 euro. .