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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 23 Marzo 2009 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA DUE REGOLAMENTI PER RITIRARE GRADUALMENTE DAL MERCATO LE LAMPADINE ELETTRICHE INEFFICIENTI LE LAMPADINE ELETTRICHE AD INCANDESCENZA, CHE SONO INEFFICIENTI IN TERMINI ENERGETICI, SARANNO GRADUALMENTE SOSTITUITE DA PRODOTTI PIÙ EFFICIENTI TRA IL 2009 E LA FINE DEL 2012 |
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Bruxelles, 23 marzo 2009 - La Commissione ha adottato due regolamenti volti a migliorare l’efficienza energetica delle lampadine elettriche utilizzate nelle abitazioni e negli uffici nonché dei prodotti per l’illuminazione pubblica e industriale. I due regolamenti stabiliscono norme in materia di efficienza energetica che permetteranno di risparmiare quasi 80 terawattora entro il 2020 (approssimativamente il consumo di elettricità del Belgio ovvero quello di 23 milioni di famiglie europee, nonché l’equivalente della produzione annuale di 20 centrali elettriche di 500 megawatt) e che consentiranno di ridurre le emissioni di Co2 di circa 32 milioni di tonnellate l’anno. “Queste misure innovative rispondono alla richiesta presentata alla Commissione dal Consiglio europeo di primavera del 2007, e confermata dal Parlamento europeo, riguardante il miglioramento, entro il 2009, dell’efficienza energetica dei prodotti d’illuminazione destinati alle famiglie e al settore terziario. Esse danno un segnale chiaro circa l’impegno dell’Ue a raggiungere i suoi obiettivi in materia di efficienza energetica e protezione del clima. Sostituendo le lampadine del secolo passato con tecnologie più efficienti, le famiglie, gli edifici e le strade in Europa, pur conservando la stessa qualità d’illuminazione, risparmieranno energia e denaro ed emetteranno meno Co2”, ha dichiarato Andris Piebalgs, commissario europeo incaricato dell’energia. Nel corso di due riunioni del Comitato di regolamentazione per la progettazione ecocompatibile svoltesi nell’autunno 2008, i rappresentanti degli Stati membri dell’Unione europea hanno approvato le proposte di regolamenti della Commissione europea intese a migliorare l’efficienza energetica dei prodotti usati per illuminare le abitazioni, le strade, gli uffici e le industrie. Le proposte di regolamenti sono quindi state sottoposte al parere del Parlamento europeo. Ieri la Commissione ha infine proceduto alla loro adozione formale, ultima tappa della procedura di comitatologia. I due regolamenti prevedono obblighi in materia di efficienza energetica e funzionalità e stabiliscono quali informazioni debbano essere fornite sul prodotto. Queste nuove prescrizioni riguardano sia le lampadine per uso domestico (in particolare le lampadine ad incandescenza, le lampade alogene e le lampade fluorescenti compatte), sia i prodotti generalmente usati per illuminare uffici, strade e stabilimenti industriali (lampadine fluorescenti, lampade a scarica ad alta densità e gli alimentatori e apparecchi d’illuminazione compatibili con tali lampade). I regolamenti tengono conto delle aspettative degli utenti in termini di estetica, funzionalità e salute. Prevedono il ritiro progressivo dal mercato delle lampadine e di altri prodotti d’illuminazione tradizionali, dando ai fabbricanti il tempo di adattare la loro produzione alle nuove norme. Le famiglie continueranno ad avere la scelta tra le lampadine fluorescenti compatte a lunga durata, che attualmente consentono i risparmi d’energia più significativi (fino al 75% di risparmio energetico rispetto alle lampadine ad incandescenza), e le lampadine ad incandescenza efficienti (di tipo alogeno), che offrono una qualità d’illuminazione del tutto equivalente a quella delle lampadine tradizionali e che permettono risparmi d’energia tra il 25 e il 50%. A seconda del numero di lampadine che usa, una famiglia media che sostituisca le lampadine classiche con lampadine fluorescenti compatte potrebbe realizzare un risparmio netto compreso tra i 25 e i 50 euro l’anno, tenuto conto del prezzo d’acquisto più elevato delle nuove lampadine. Questi regolamenti sono soltanto due dei provvedimenti in materia di progettazione ecocompatibile che saranno adottati dalla Commissione europea nel corso dei prossimi mesi e che riguarderanno numerosi altri prodotti come i prodotti elettronici di largo consumo, gli elettrodomestici o gli impianti di riscaldamento. . |
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VISITA SCAJOLA: OK RICONVERSIONE FERRIERA E BONIFICA SITO IPOTESI DI UN RIGASSIFICATORE A TRIESTE |
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Ronchi dei Legionari, 23 marzo 2009 - L´ipotesi di un rigassificatore a Trieste è valutata positivamente dal Governo e se a questo si accompagna il recupero di un sito inquinato e la sua trasformazione in una piattaforma energetica e logistica, il risultato complessivo potrebbe essere, dal punto di vista economico, anche migliore per il territorio. L´ha confermato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, il 20 marzo nel corso del suo incontro all´aeroporto di Ronchi dei Legionari con il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat, ed il presidente della Camera di Commercio giuliana, Antonio Paoletti, ricordando come Trieste abbia sofferto per anni a causa della delicatezza dei suoi confini politici ma notando anche che "la carta geografica è cambiata, sono cambiati i rapporti e molti Paesi dei Balcani sono già entrati in Europa mentre altri sono nella Nato e quindi la collocazione geografica di Trieste può contribuire al suo sviluppo". Proprio nell´entroterra balcanico e nell´importanza logistica che Trieste riveste per quest´ultimo, Scajola ha indicato una delle più importanti occasioni di rilancio "per un territorio che non ha potuto usufruire appieno delle sue potenzialità. Il ministro ha quindi dichiarato di aver proposto al governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, di "approfondire nel corso di un´occasione pubblica da organizzare prossimamente l´ipotesi di un collegamento infrastrutturale energetico fra il Mar Nero e Trieste, un progetto di grande rilevanza per i Balcani allargati su cui è già in atto un ragionamento con Romania e Slovena ed un´occasione per il potenziamento del ruolo economico di Trieste". Accompagnato da Tondo, Scajola è stato accolto all´aeroporto dagli assessori regionali alle Finanze, Sandra Savino, al Lavoro, Alessia Rosolen, ai Trasporti Riccardo Riccardi e all´Ambiente, Vanni Lenna, che ha illustrato il work in progress della Regione nei confronti della Ferriera. "Un impegno - ha spiegato Lenna - che passa attraverso un accordo di programma che, oltre alla Regione, coinvolge gli Enti locali ed i ministeri dell´Ambiente, delle Infrastrutture e delle Attività produttive in vista delle azioni da compiere per arrivare, nel 2015, alla sua riconversione". Scajola si è detto d´accordo sulla riconversione di Ferriera e sulla bonifica del sito per lasciare spazio alla centrale elettrica, alla piattaforma logistica e alla produzione di tubi d´acciaio. "Cerchiamo di favorire quello che mi piace definire un contratto di sviluppo che serva a semplificare le procedure e accelerare i tempi della riconversione", ha detto Scajola, dando la disponibilità del suo ministero "per lavorarci sopra". In risposta a quanto detto da Dipiazza sul problema della riduzione del costo dei carburanti, Scajola ha ricordato che nella zona frontaliera di Chiasso, in Lombardia, è stato approvato un provvedimento per cui la stessa usufruisce di uno sconto fiscale sulla benzina che viene pagato dalla fiscalità generale e porta il prezzo del carburante al livello di quello svizzero. "Cercheremo - ha spiegato il ministro - di mettere assieme i soggetti più opportuni per vedere quanto possiamo fare in proposito attraverso la legge sullo sviluppo che stiamo portando avanti e potrebbe aiutarci a risolvere il problema". . |
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LA CAMPANIA CANDIDATA A DIVENTARE PIATTAFORMA ENERGETICA DELLE FONTI RINNOVABILI NEL MEDITERRANEO DALLA GIUNTA VIA LIBERA AL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE |
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Napoli, 23 marzo 2009 - Su proposta dell´assessore regionale all´Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino la Giunta regionale ha approvato il Piano Energetico Ambientale Regionale della Campania. Il documento indica gli strumenti e gli obiettivi della politica energetica regionale fino al 2020, con una tappa intermedia di verifica fissata per il 2013. Il Piano individua quattro pilastri programmatici su cui realizzare le attività dei prossimi anni: la riduzione della domanda energetica tramite l´efficienza e la razionalizzazione, con particolare attenzione verso la domanda pubblica; la diversificazione e il decentramento della produzione energetica, con priorità all´uso delle rinnovabili e dei nuovi vettori ad esse associabili; la creazione di uno spazio comune per la ricerca e il trasferimento tecnologico; il coordinamento delle politiche di settore e dei relativi finanziamenti. In quest´ottica, vengono calcolati gli obiettivi minimi specifici di settore, così individuati: raggiungimento di un livello minimo di copertura del fabbisogno elettrico regionale del 20% entro il 2013 e del 30% entro il 2020; incremento dell´apporto complessivo delle fonti rinnovabili al bilancio energetico regionale dall´attuale 4% a circa il 10% nel 2013 e al 17% nel 2020. Nelle prossime settimane, la proposta del Pear approvata dalla Giunta sarà discussa attraverso forum tematici specifici con le organizzazioni, gli enti locali e i soggetti impegnati nello sviluppo del settore, prima di passare all´approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale. "Con la definizione del Pear, entriamo in una nuova fase delle politiche energetiche della Campania. Da oggi abbiamo lo strumento che ci consentirà di far diventare questa regione una delle piattaforme delle energie rinnovabili nel Mediterraneo", dichiara l´assessore regionale Andrea Cozzolino. "Il nostro obiettivo è fare in modo che la Campania diventi una regione che al tempo stesso produce e utilizza tecnologie d´avanguardia nel settore delle fonti rinnovabili. La nostra è una scommessa sia di natura ambientale, sia di natura industriale. Per questo motivo, attraverso il Piano vogliamo incentivare e valorizzare le grandi potenzialità del nostro territorio, puntando sulla filiera agroenergetica, sulla riqualificazione ambientale e sulla ricerca applicata per la realizzazione di materiali ecocompatibili. "Dal confronto che avremo nelle prossime settimane nei forum tematici specifici con le organizzazioni di settore, e dalla discussione che avremo in Consiglio, sono convinto che verranno ulteriori significativi contributi per rendere il Pear ancora di più lo strumento per lo sviluppo dell´energia rinnovabile in Campania", conclude Cozzolino. . . |
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DIGA PIANO DEI LIMITI: VENDOLA SCRIVE A BERLUSCONI PER APERTURA CANTIERI |
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Bari, 23 marzo 2009 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in merito alla vicenda relativa ai ritardi nella cantierizzazione dei lavori di costruzione della diga di Piano dei Limiti, in Capitanata. Nella lettera, che si allega in calce, Vendola chiede al Capo del Governo di avviare immediatamente le procedure necessarie alla chiusura dei progetti e all’apertura dei cantieri dell’opera. Questo il testo integrale della lettera: Gentile Presidente, devo con rammarico e grande angoscia prendere atto del significativo silenzio del Suo Governo, e dei competenti Ministeri, relativamente all’urgenza di procedere nella realizzazione di un’opera che tutti considerano decisiva per il destino delle popolazioni di Capitanata. Mi riferisco alla Diga di Piano Dei Limiti, polmone idrico indispensabile a garantire l’approvigionamento di acqua potabile per circa un milione di pugliesi, opera necessaria anche per consentire alla Diga di Occhito di essere bonificata e messa in sicurezza. Io pensavo che il recente allarme relativo alla presenza di un’alga tossica nella stessa Diga di Occhito – infrastruttura che non conosce da 40 anni alcuna opera di manutenzione straordinaria – potesse liberare il campo da ogni atteggiamento di furbizia o di dilazione legato a ragioni squisitamente politiche. Invece no. L’astio politico sembra prevalere sugli interessi dei pugliesi. Ma questo non è accettabile. Lei sa, Presidente Berlusconi, che la Puglia è disponibile a collaborare col suo Governo in ogni momento e che si pone nell’ottica di salvaguardare gli interessi del Paese contro qualsivoglia angusta visione localistica. Così ragionammo quando intendemmo contribuire alla soluzione della crisi campana dei rifiuti. Così ragioniamo quando si tratta di contribuire al finanziamento degli ammortizzatori sociali. Ma crediamo di dover rivendicare altrettanta collaborazione da parte del suo Governo. Mi dolgo non poco di constatare che così non è, neppure di fronte al rischio di una catastrofe ambientale. Se Occhitto, per ragioni ambientali o sanitarie, dovesse entrare in emergenza ed essere chiusa, questo comporterebbe una condizione drammatica per l’intera provincia di Foggia. Ora non si può più tollerare alcun rinvio, ora occorre chiudere i progetti e avviare la cantierizzazione delle opere. Ogni giorno perso diventa un attentato alla vita e alla salute di un intero territorio. Le scrivo questa lettera con la speranza che, leggendola, possa comprendere quale sia la verità delle cose e quale sia la responsabilità di cui ciascuno porta il peso. Le chiedo, Presidente Berlusconi, di far rapidamente prevalere questo senso di responsabilità nel nome del bene pubblico e dell’interesse collettivo. Bari, 20 Marzo 2009 . |
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OGGI A PERUGIA PRESENTAZIONE ACCORDO TRA GRUPPO TEDESCO E "ANGELANTONI INDUSTRIE" |
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Perugia, 23 marzo 2009 - Oggi nel Salone d’Onore di Palazzo Donini, verrà presentato l’accordo sulle energie rinnovabili tra il gruppo tedesco “Siemens” e “Archimede Solar Energy”, società del Gruppo Angelantoni Industrie. Parteciperanno all’incontro (ore 17. 30) la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, René Umlauft, “ceo” mondiale della divisione Energie Rinnovabili di “Siemens Energy”, Gianluigi Angelantoni, presidente di “Archimede Solar Energy”. . |
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AIUTI AL COMMERCIO PER CHI INVESTE IN ENERGIA PULITA. |
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Ancona, 23 Marzo 2009 - Grazie al Fondo di Garanzia attivato dalla Regione Marche con la disponibilita` del Por Marche 2007-2013-Asse 3 arrivano finanziamenti in conto capitale per le imprese del commercio che rinnovano la propria fonte di energia. L´assessore al Commercio Vittoriano Solazzi ha reso note le modalita` per ottenere contributi per gli investimenti finalizzati al risparmio energetico e all´utilizzo di energia da fonti rinnovabili nelle Pmi del settore Commercio. ´La Regione attua cosi` un``altra fonte di sostegno per chi adotta energia pulita e rinnovabile per il suo negozio´. I soggetti beneficiari sono tutte le piccole e medie imprese del settore Commercio in forma singola e/o aggregata che desiderano realizzare interventi di risparmio energetico o destinati all´utilizzo delle fonti rinnovabili. Sono considerate spese ammissibili: Spese per garanzie , Spese per audit energetici ; Spese per opere murarie collegate agli interventi ;Spese per sistemi informatici per il monitoraggio dei dati; Spese tecniche correlate. Modalita` Di Presentazione Delle Domande: in forma telematica e in forma cartacea la domanda deve essere presentata a partire dal 20 Marzo 2009 al 4 Maggio 2009. Il Decreto e` pubblicato sul Burm del giorno 19 marzo 2009. La documentazione necessaria per la presentazione della domanda di agevolazioni e` disponibile ai seguenti indirizzi internet: http://www. Regione. Marche. It; http://www. Europa. Marche. It; http://www. Commercio. Marche. It; . . |
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LA REGIONE LAZIO SBLOCCA 301 MILIONI PER 5.765 NUOVE CASE |
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Roma, 23 marzo 2009 - Arriva dalla Regione Lazio il finanziamento di 301 milioni di euro per la costruzione di 5. 765 alloggi di edilizia residenziale pubblica a Roma. La giunta regionale ha infatti approvato tre delibere che definiscono le procedure per la realizzazione delle nuove case nella Capitale e le 265 cooperative e imprese che potranno accedere ai fondi. Dei 5. 765 alloggi, 1. 143 andranno a cooperative composte da Forze dell´ordine, forze armate e cittadini. Il provvedimento è stato illustrato dall´assessore Mario Di Carlo nel corso della conferenza stampa “Politiche della Casa: Un intervento shock per rilanciare l´economia e sostenere le fasce sociali più deboli”, tenutosi presso la sede della giunta regionale. “Per l´inizio dei lavori – ha detto l’assessore Di Carlo - abbiamo stabilito un termine di 13 mesi dalla data di pubblicazione nel Burl. Le aree dove costruire sono già state individuate, ora il Campidoglio deve renderle disponibili procedendo con gli espropri”. L’assessore ha sottolineato che per il Comune “si tratta di un operazione a costo zero e che evitare rallentamenti e´ un vantaggio per tutti, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione che aspettano una casa”. Il Campidoglio avrà 13 mesi di tempo, dalla data di pubblicazione sul Burl, per concedere le aree e successivamente la Regione convocherà le Conferenze di servizio necessarie a verificare la fattibilità degli interventi e rimuovere eventuali impedimenti. . |
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MAFIE, REGIONE LAZIO: 2 MILIONI PER RIQUALIFICARE BENI CONFISCATI |
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Roma, 23 marzo 2009 - Un finanziamento di due milioni di euro per riqualificare e destinare all´uso sociale circa venti immobili del Lazio confiscati alle mafie. E´ quanto prevede una delibera dell´assessore regionale agli affari sociali, enti locali e Sicurezza, Daniele Fichera, approvata oggi. Il fondo verrà ripartito tramite un bando a venti progetti di ristrutturazione di appartamenti, aziende come terreni agricoli e potranno accedervi i circa 250 beni confiscati nel Lazio e già assegnati ai Comuni. Con la delibera viene inoltre stabilito un piccolo fondo di spesa corrente da 300mila euro che servirà a finanziare le loro iniziative a fine sociali. “Mi fa piacere ricordare le parole del vice questore Armeni – ha detto l´assessore Fichera - che sostiene come ad un mafioso faccia più male vedere un suo bene utilizzato ad uso sociale piuttosto che scontare una pena in galera”. . |
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BENI IMMOBILI REGIONE CAMPANIA, ISTITUITA LA TASK FORCE PER L´ATTUAZIONE DEL PIANO DI VALORIZZAZIONE. |
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Napoli, 23 marzo 2009 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell´assessore al Demanio Alfonsina De Felice, ha approvato l´istituzione di una task force per l´attuazione del piano di gestione e valorizzazione del patrimonio regionale. La Giunta ha individuato, sulla base delle indicazioni fornite dall´Assessorato, tra le proprietà che dovranno essere valorizzate, quelle che presentano le seguenti caratteristiche: proprietà vincolate o rientranti in aree vincolate; unità immobiliari con una dimensione non inferiore a 150 metri quadri; unità ricadenti in zona urbanistica A; beni la cui dimensione è superiore ad un ettaro; beni che costituiscono, insieme agli altri, una intera unità edificata; proprietà confinanti con aree a rischio archeologico. La struttura, presieduta dal capo di Gabinetto del Presidente della Giunta, è composta dai responsabili dell´ Avvocatura, Affari generali, Rapporti con gli Organi Nazionali e internazionali, Demanio e Patrimonio, Sviluppo, Turismo e Beni culturali, Lavori Pubblici e Governo del Territorio. La Giunta ha infine deciso che entro sei mesi si procederà all´aggiornamento dei dati catastali e alla verifica ed acquisizione delle notizie relative alla situazione tecnico-giuridica dei singoli beni (locazioni, uso, concessione, comodati, costi di manutenzione, canoni rilievi fotografici), con l´obiettivo di pervenire ad una mappatura definitiva del patrimonio, necessaria all´attuazione del piano. . |
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AUSTRIA, BUON ANDAMENTO DEI PREFABBRICATI |
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Vienna, 23 marzo 2009 - L´austria si gloria ancora una volta della fama di Paese delle case prefabbricate: secondo l´Associazione che rappresenta il 63 per cento di tutti i produttori del settore, il relativo fatturato è aumentato del 5 per cento nel 2008, mentre per quest´anno le previsioni vogliono i libri delle commissioni già pieni fino a luglio. Il numero delle unità prodotte è, al contrario, diminuito, ma questa flessione è compensata, afferma l´Ice, dalla vendita di edifici di maggior valore. Infatti, accanto alle tradizionali abitazioni civili mono e bifamiliari ha avuto un´enorme crescita la produzione di prefabbricati industriali. La tendenza ha, inoltre, visto aumentare esponenzialmente le esportazioni, in particolare verso il Nord Italia, dove le imprese progettano di rafforzare le proprie attività nei prossimi mesi. I produttori più importanti (in parentesi i relativi fatturati in milioni di euro) sono i seguenti: Elk (600), Wolf (300), Hartl (230), Bien Zenker (220) e Hanlo (215). . |
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AL VIA IN LIGURIA SECONDO BANDO PER IL RECUPERO DELLE FACCIATE DIPINTE, STANZIATI 300MILA EURO" |
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Genova, 23 Marzo 2009 - Ammontano a 300mila euro i finanziamenti stanziati il 20 marzo dalla Giunta regionale ligure su proposta dell´assessore alle Politiche abitative, Maria Bianca Berruti per il secondo bando finalizzato al recupero di nuove facciate dipinte. Dopo i 12 progetti colore finanziati dalla Giunta ad ottobre per un ammontare complessivo di 1,2 milioni di euro che sono serviti per il recupero delle facciate dipinte in alcuni centri storici di tutta la regione, la Giunta regionale ha deciso di rifinanziare un secondo bando per un ammontare complessivo di 294. 689 euro che verranno erogati a 12 comuni individuati sulla base di una graduatoria. I comuni sono in provincia di Imperia Montalto Ligure (€ 30. 000), Castelvittorio (€ 27. 464), Airole (30. 000), in provincia della Spezia Rocchetta Vara (€ 28. 352), Varese Ligure (€ 22. 747), Sesta Godano (€ 29. 438), Maissana (€ 18. 900), Carro (€ 25. 200), in provincia di Genova Carasco (€ 25. 185), Uscio (€26. 600), Cogorno (€ 20. 892) e in provincia di Savona il comune di Tovo San Giacomo (€ 9. 909). "Questa secondo bando - spiega l´assessore regionale, Maria Bianca Berruti - testimonia l´intenzione della Giunta da un lato di favorire la ripresa del lavoro edilizio da parte delle piccole, medie imprese e dall´altro valorizzare la storia dei borghi antichi attraverso il recupero delle antiche facciate, caratteristica eminentemente ligure". Il Progetto Colore avviato dalla Regione Liguria è una norma che tutela il recupero esterno degli immobili, particolarmente significativa per il ripristino delle antiche decorazioni e degli edifici di pregio storico-artistico. I progetti colore vengono predisposti dai Comuni a cui spetta anche il compito di stabilire i criteri con cui procedere. . |
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GRANDE ADESIONE DEI TERRITORI DELLA PROVINCIA DI MILANO ALLA CHIAMATA DEL BANDO: “VERSO EXPO 2015” OLTRE 160 I PROGETTI PRESENTATI AGLI SPORTELLI DI MILANO METROPOLI DA COMUNI, SCUOLE E UNIVERSITÀ, FONDAZIONI, MONDO PROFIT E NON PROFIT DELL’AREA METROPOLITANA MILANESE |
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Milano 23 marzo 2009 – Rispondono con entusiasmo i Territori della Provincia di Milano alla prima edizione del Bando “Verso Expo 2015”. Con questa iniziativa, i Territori provinciali si mettono in gioco con decisione e propongono alla Provincia di Milano, e indirettamente alla Società di Gestione Expo, oltre 160 progetti in materia di alimentazione, energia ed ambiente, accoglienza e turismo. L’expo esce così dai confini della città di Milano e scopre di potersi avvalere delle potenzialità dell’area metropolitana. Vincente si rivela la formula innovativa del Bando “Expo dei Territori: Verso il 2015” promosso da Provincia di Milano e Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, con il sostegno di Fondazione Banca del Monte di Lombardia, la collaborazione del Politecnico di Milano, le sponsorship territoriali delle Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Milano, della Provincia di Monza e Brianza e della Banca di Legnano. “Mentre sull’Expo – afferma Filippo Penati, Presidente della Provincia di Milano – si è perso troppo tempo prezioso su molti fronti, con questo Bando abbiamo fatto un primo passo concreto verso l’Esposizione Universale milanese. La Provincia di Milano non ha mai smesso di lavorare per costruire un Expo dei Territori e fare di questa sfida l’occasione per un processo di sviluppo che parta dal basso, coinvolgendo tutte le energie e le progettualità che i Territori sanno esprimere. Dopo il successo di “Città di Città”, l’alta adesione a questo Bando premia la nostra decisione di dare voce a chi anima l’area metropolitana milanese e di sviluppare nuovi modelli di governance territoriale”. Di pieno successo parla anche Daniela Gasparini, Amministratore delegato di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, la società che accompagnerà i progetti vincenti verso l’eventuale realizzazione: “Ci troviamo di fatto di fronte ad un primo passo concreto verso l’Expo del 2015. A fronte di una situazione gestionale dell’evento ancora in via di definizione, proponiamo ora idee progettuali che contribuiranno in piccola o grande parte alla riuscita dell’Expo. “ Conclusa la prima fase di raccolta dei progetti, il Bando “Expo dei Territori: Verso il 2015” entra ora nella sua fase più delicata: quella della scelta dei 39 progetti che entro il prossimo 16 maggio saranno valutati dalla Giuria formata da Alessandro Balducci, Presidente della Giuria del Bando; Renato Galliano, Direttore generale Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo; Ennio Macchi, Professore ordinario di Conversione dell’Energia e Direttore del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano; Luca Pellegrini, Professore ordinario di Marketing, Presidente del Settore Accademico in Comunicazione d’Impresa, consumi e pubblicità dell’Università Iulm; Claudia Sorlini, Preside della Facoltà di Agraria dell’Università Statale di Milano; Francesco Salamini, Chairman Comitato Scientifico del Parco Tecnologico Padano e Università Statale di Milano; Luciano Venturini, Professore ordinario di Economia Politica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Teobaldo Monzani, Consigliere della Fondazione Banca del Monte di Lombardia; Alessandro Alfieri in rappresentanza della Provincia di Milano e Antonio Infosini in rappresentanza della costituenda Provincia di Monza e Brianza. Dei 39 progetti che risulteranno vincitori, 33 saranno scelti sulla base dell’ambito territoriale di riferimento (Sud Ovest, Magentino e Abbiatense, Nord Ovest, Alto Milanese, Nord Milano, Sud Est, Adda Martesana, Monza e Brianza, Milano), e i restanti 6 sulla loro base del loro intervento in ambito provinciale/multiterritoriale o internazionale. Tra questi 39 progetti, infine, verranno scelti i migliori 5 per ognuno dei tre assi tematici del Bando: Sistema alimentare, Energia e Ambiente, Cultura, Accoglienza e Turismo. Per informazioni: Ufficio stampa Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo tel. 02 24126581, cell. 3346 311 468; vergani@milanomet. It, nicelli@milanomet. It Provincia di Milano, Ufficio Stampa tel. 02 7740 2624, ufficiostampa@provincia. Milano. It . |
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ASSEMBLEA GENERALE CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI |
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Belluno, 23 marzo 2009 - La Regione del Veneto, sin dall’inizio della crisi economico-finanziaria in atto, ha messo in campo, condividendo l’azione con le associazioni di categoria, strumenti importanti per dare le necessarie risposte. Lo ha detto l’assessore regionale alle politiche di bilancio Marialuisa Coppola partecipando il 19 marzo a Belluno ad una tavola rotonda nell’ambito dei lavori dell’assemblea generale di Confindustria Belluno Dolomiti, insieme al presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat, al direttore generale della Banca Popolare di Vicenza Samuele Sorato e al presidente della Provincia Sergio Reolon. In precedenza era intervenuto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. L’assessore Coppola ha fatto presente che il Veneto è stata la prima Regione ad implementare le risorse a favore dei Consorzi Fidi, ma non solo questo. Già con la finanziaria dell’anno scorso la Regione aveva aperto un canale di grande attenzione per il settore edilizio, che è stato ora posto al centro anche dell’azione del governo centrale. Recentemente la Giunta regionale ha adottato anche un disegno di legge già presentato in commissione consiliare per favorire lo sviluppo del comparto della casa, affiancando così altre misure già prese come sostegno alle famiglie in difficoltà nel pagamento dei mutui. L’assessore Coppola ha inoltre ricordato le operazioni di ingegneria finanziaria, applicate agli strumenti comunitari (Fesr e Por) per consentire alle imprese di far fronte alla situazione di crisi. Attraverso interventi relativi alla finanza e il confronto con le banche sul credito – ha aggiunto – uniti alle politiche economiche e del lavoro abbiamo affrontato la situazione a 360 gradi. Condividendo l’ottimismo manifestato in precedenza dal ministro Sacconi, l’assessore Coppola ha sostenuto che le istituzioni hanno la responsabilità di trasmettere un clima di positività da un lato e di modulare gli strumenti a disposizione per dare risposte alla crisi. E per questo l’assessore ha sottolineato che la Regione ha volutamente dato flessibilità ai strumenti utilizzati, come il fondo unico per le imprese, riservandosi di stabilire nell’ambito di un costante confronto le migliori formule per superare il momento attuale, senza pessimismo o catastrofismo, ma facendo ciascuno la propria parte. Infine, l’assessore Coppola ha detto che la prossima grande sfida che la Regione affronterà approfittando del momento sarà quella della semplificazione dello snellimento dei percorsi burocratici, come ulteriore aiuto a non rallentare l’economia. . |
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LA MACCHINA UTENSILE ITALIANA GUARDA AI BALCANI DAL MEETING DI BERGAMO CONSIDERAZIONI E SPUNTI PER LA COMPETITIVITÀ DELLA MECCANICA ITALIANA NELL’AREA BALCANICA
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Bergamo, 23 marzo 2009 - Si è svolto il 23 marzo a Bergamo l’incontro “Progetto balcani: opportunità per la macchina utensile italiana e dintorni”, organizzato da Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in collaborazione con Ice, l’Istituto nazionale per il commercio estero. L’incontro, che ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di ospiti, tra imprenditori italiani, utilizzatori stranieri e giornalisti, è stato moderato da Roberto Iotti, caporedattore economia e imprese de Il Sole 24 Ore. Sono intervenuti al convegno, accanto a Giancarlo Losma, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, Umberto Vattani, presidente Ice, Giacomo Vaciago, professore ordinario di Politica economica, facoltà di Economia, università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Silvano Fini, direttore stabilimento Ducati Motor, e Carlo Mazzoleni, presidente gruppo industriali metalmeccanici Confindustria Bergamo. Obiettivo del convegno era la presentazione dei risultati dello studio sulle opportunità offerte ai costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e tecnologie ausiliarie dall’Area balcanica, risultata, nel 2008, la quinta area di destinazione del made by Italians settoriale in Europa. Lo studio è stato focalizzato su: Albania, Croazia, Serbia e Slovenia (area Ascs), ove si registrano tassi di sviluppo decisamente interessanti. A conferma di ciò il dato di crescita media del Pil dei quattro paesi che, nel periodo 2002-2007, è risultato pari al 7,7%, contro il 4,5% del Pil dell’Unione Europea. Nei quattro anni considerati, l’export italiano di macchine utensili nei paesi Ascs è più che raddoppiato, registrando un tasso di crescita medio del 16,3%. Albania e Serbia risultano essere i mercati più vivaci, sebbene il valore di macchine utensili vendute nei due paesi non sia confrontabile. Nel periodo 2002-2007, l’export di macchine utensili destinate all’Albania è passato da 0,5 milioni di euro a 2 milioni di euro. Il tasso di crescita medio è risultato pari al 33,2%. Decisamente più rilevante il valore delle vendite di made by Italians settoriale in Serbia, cresciuto, nel periodo di riferimento, da 2,8 milioni di euro a 13,7 milioni, per un tasso di crescita medio pari al 36,9%. Se in Albania le vendite risultano trainate principalmente dagli investimenti destinati allo sviluppo di parchi energetici che forniranno l’Italia; in Serbia, gli investimenti in sistemi di produzione sono destinati al settore infrastrutture, per ricostruzione di ponti e strade distrutti durante gli ultimi conflitti, oltre che al settore automotive. I tassi medi di crescita delle vendite di macchine utensili italiane in Croazia e Slovenia sono risultati inferiori rispetto a quelli relativi alle consegne in Serbia e Albania. Ciò è motivato dal fatto che Croazia e Slovenia sono mercati consolidati, come dimostra il valore delle vendite a esse destinati. Salito da 7,1 milioni a 12,4 milioni di euro, l’export in Croazia, nel periodo di riferimento, è cresciuto a un tasso medio pari all’11,7%. Quello destinato alla Slovenia è passato da 12,5 milioni di euro del 2002, a 20,8 milioni del 2007, per un incremento medio del 16,3%. A trainare le vendite di macchinari, oltre a auto e componentistica, sono gli investimenti in infrastrutture, specie in Croazia, impegnata nella realizzazione della rete autostradale. “L’area che comprende Albania, Croazia, Serbia e Slovenia - ha dichiarato Giancarlo Losma, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre - è caratterizzata da grande vivacità ed è molto più vicina al nostro Paese, sia in senso geografico che culturale, rispetto ad altre zone dove il Made by Italians è molto diffuso e apprezzato. Non può, quindi, non essere oggetto di attenzione particolare da parte degli imprenditori italiani della meccanica che, in effetti, già dimostrano di saper ben interpretare le richieste degli utilizzatori balcanici”. “D’altro canto - ha concluso Giancarlo Losma - le opportunità di business nell’area sono interessanti anche perché l’ammodernamento e sviluppo degli impianti produttivi sono una priorità per tutti i quattro paesi. L’età media del parco macchine installato nell’industria locale è, infatti, di circa venti anni. Ne deriva che oltre a un generico bisogno di ammodernamento dei sistemi di produzione, le imprese locali hanno la necessità di puntare su automazione e integrazione, che assicurano riduzione dei costi e maggiore produttività, oltre che su sicurezza e ecosostenibilità, temi cui tutti i governi sono sempre più sensibili”. Carlo Mazzoleni, presidente gruppo industriali metalmeccanici di Confindustria Bergamo ha affermato: “L’italia é riconosciuta come produttore di alta qualità. L’eccellenza dei nostri prodotti, non solo quelli tipici del Made in Italy, è anche il risultato di una partnership forte e consolidata con i costruttori italiani di macchine utensili, la cui offerta si distingue per l’elevato contenuto tecnologico e d’innovazione e per l’attenzione alla personalizzazione del prodotto. Inoltre, va sottolineato in questo particolare contesto che la macchina utensile Made in Bergamo contribuisce in maniera decisiva alla performance delle nostre esportazioni. ” . |
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PORTO MARGHERA. LA CONFERENZA DI SERVIZIO DICHIARA APPROVABILE IL PROGETTO DI RICONVERSIONE DELLA SYNDIAL |
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Venezia, 23 marzo 2009 - La Conferenza di Servizio per l’attuazione degli Accordo di Programma per la Chimica di Porto Marghera, riunitasi il 20 marzo a Palazzo Balbi per iniziativa dell’Assessore regionale alla Legge Speciale per Venezia e riconversione del polo industriale, Renzo Marangon, ha ritenuto approvabile, con alcune prescrizioni di carattere tecnico e di garanzia economica, il progetto di conversione dell’impianto Cloro–soda dello stabilimento Syndial S. P. A. Il progetto, che rappresenta uno dei cardini dell’Accordo di Programma per la Chimica siglato nel 1998, prevede appunto la conversione dell’impianto con tecnologia a membrana e la dismissione delle celle a mercurio. Allo scopo di snellire le procedure autorizzative e soprattutto per garantire una migliore sicurezza ambientale e dei lavoratori, all’incontro, su invito della Regione, è intervenuto anche il Presidente della Commissione Ippc del Ministero dell’Ambiente. La Regione, infatti, sulla base di quanto deciso oggi dalla Conferenza, predisporrà un decreto di approvazione da inviare allo stesso Ministero per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale – Aia finale. “Si avvia così a soluzione – sottolinea l’Assessore Marangon – un altro problema importante per la riconversione del polo chimico di Marghera e per lo sviluppo delle attività produttive. Significativa – ha ribadito – è stata la presenza all’incontro del Presidente della Commissione Ippc, a garanzia non solo di una maggiore sicurezza ambientale nel processo di trasformazione, ma soprattutto di una più veloce procedura per l’ottenimento dell’autorizzazione definitiva alla quale è soggetto l’impianto”. . |
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BOLZANO: WIDMANN SULLE ABITUDINI DI CONSUMO: "PREMIATA LA POLITICA COMMERCIALE" |
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Bolzano, 23 marzo 2009 - Quasi due terzi degli acquisti delle famiglie altoatesine avviene in provincia di Bolzano. Secondo il rilevamento effettuato dall´Istituto provinciale di statistica Astat, il 64,8% degli intervistati ha dichiarato di effettuare i propri acquisti esclusivamente in Alto Adige, mentre solo il 13% ha affermato di recarsi più volte al di fuori dei confini provinciali per le proprie spese. "In un´epoca caratterizzata da una fortissima mobilità - commenta l´assessore al commercio Thomas Widmann - il cosiddetto pendolarismo degli acquisti è un fenomeno naturale e molto diffuso, anche perchè la trasferta fuori provincia è spesso accompagnata da una gita o dalla visita ad una città". Nonostante i dati relativi agli acquisti effettuati in Alto Adige siano positivi, Widmann invita operatori e istituzioni a non adagiarsi sugli allori. "I risultati emersi dall´indagine Astat - prosegue l´assessore al commercio - devono stimolarci a proseguire nello sviluppo delle strutture commerciali per non perdere altro potere d´acquisto. L´obiettivo deve essere quello di rafforzare ulteriormente le nostre peculiarità, e cercare di completare l´offerta in quei segmenti che attualmente risultano scoperti". Secondo Widmann, rimane di fondamentale importanza la questione dell´equilibrio tra piccole, medie e grandi strutture di vendita. "Anche in futuro - sottolinea - la Provincia sosterrà il commercio di vicinato tramite interventi di valorizzazione delle zone di maggiore insediamento come i centri di città e paesi, perchè questa rete garantisce una miglior qualità della vita". L´assessore al commercio, infine, invita i negozianti a tenere maggiormente in considerazione desideri ed esigenze dei consumatori: sia per quanto riguarda la creazione di un centro commerciale, sia per quanto riguarda gli orari e i giorni di apertura. "L´indagine Astat - conclude Widmann - ci dice che in circa la metà di coloro che si recano a fare acquisti fuori provincia, una motivazione chiave risiede nella possibilità di sfruttare orari di apertura più lunghi, e su più giorni alla settimana. Invito i commercianti altoatesini a tenere conto di questo particolare non certamente trascurabile". . |
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BURLANDO E VESCO INCONTRANO I LAVORATORI DELLA MAERSK |
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Genova, 23 Marzo 2009 - Cassa integrazione in deroga e trattativa con l´azienda per salvare il lavoro con contratti di solidarietà Nel pomeriggio di giovedì 19 marzo, lungo incontro tra il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, l´assessore al Lavoro Enrico Vesco e una delegazione dei lavoratori della Maersk accompagnati dai rappresentanti sindacali del settore. Al termine della riunione Burlando e Vesco sono scesi sotto la sede della Regione in piazza De Ferrari per incontrare le decine di lavoratori e lavoratrici della Maersk che attendevano in piazza i risultati dell´incontro. Vesco e Burlando hanno ribadito che è possibile per la Regione sostenere la cassa integrazione in deroga, ed è importante - ha sottolineato Burlando - che "in un momento di crisi si sappia che questa possibilità esiste sia per le aziende inferiori a 15 occupati, sia per quelle aziende, grandi o piccole, che non sono comprese, come la Maersk, nei settori per i quali è prevista la cassa integrazione ordinaria". Tra l´altro con i rappresentanti sindacali si è parlato anche delle difficoltà di altre aziende, come Deap Sea, China Shipping, e numerose aziende di dimensioni minori. Ma dall´incontro è scaturita la volontà di premere sull´azienda perché si cerchino anche altre strade, prima tra tutte quella della definizione di contratti di solidarietà tra i lavoratori e l´azienda che tengano legati alla Maersk i dipendenti che ora rischiano di essere messi fuori. Si tratta in tutto di 45 persone, alcune delle quali sono state trasferite negli uffici che la Maersk ha deciso improvvisamente di chiudere solo alcune settimane prima. Vesco e Burlando hanno ricordato che Maersk sta compiendo un investimento cospicuo in Liguria, a Vado, anche con risorse individuate grazie a leggi dello stato e a un ruolo molto attivo della Regione Liguria. "Abbiamo appreso di questi licenziamenti dai giornali - è stato ricordato - quando appena sei mesi fa la Maersk aveva assicurato dopo una vertenza difficile che non ci sarebbero stati altri esuberi". . |
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DIFESA CONSUMATORI, LE REGIONI VOGLIONO PARTECIPARE A POLITICA UE VERSO LA NASCITA DELL´ASSOCIAZIONE NEPIM, UN SUCCESSO DELL´IMPEGNO DELLA REGIONE |
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Firenze, 23 marzo 2009 - Le autorità e le associazioni regionali impegnate nella tutela dei consumatori chiedono di partecipare alla definizione e allo sviluppo della politica europea in questo campo. La richiesta arriva con una lettera che l’assessore alla tutela dei consumatori della Toscana Eugenio Baronti e il presidente della Comunità germanofona del Belgio Karl-heinz Lambertz hanno inviato oggi alla commissaria Ue Meglena Kuneva. Lambertz e Baronti, all’indomani dei due incontri avuti con la commissaria a Firenze e ad Eupen, si sono rivolti a Kuneva per chiedere che la nuova rete europea Nepim (Network for the Promotion of Sustainable Consumption in European Regions), di cui sono incaricati rispettivamente della presidenza e della vicepresidenza, sia ammessa come osservatore nel Gruppo consultivo europeo dei consumatori, come già avviene per le associazioni Coface ed Eurocoop. L’inserimento di Nepim, che raggruppa regioni europee e associazioni regionali di consumatori, nel Gruppo consultivo costituirebbe, per Baronti e Lambertz, un segno concreto dell’attenzione particolare che la Commissione ha finora dichiarato nei confronti «del ruolo e della volontà politica delle regioni di partecipare attivamente alla formulazione e all’accompagnamento della politica europea dei consumatori e alla sua declinazione sul piano regionale». Una tale rappresentazione, prosegue la lettera, «permetterebbe alle regioni di portare un valore aggiunto concreto al lavoro del Gruppo, trasmettendo alla Commissione gli sforzi compiuti dalle autorità e dalle associazioni regionali dei consumatori e consentendo loro di partecipare alla definizione e allo sviluppo di questa politica a livello europeo». Ma questa partecipazione, fanno osservare Baronti e Lamnbertz, «permetterebbe anche alla Commissione di trasmettere direttamente alle regioni, e quindi ai cittadini, gli sviluppi, le prospettive e i progetti della politica europea dei consumatori». L’ormai prossima costituzione ufficiale dell’associazione internazionale senza scopo di lucro Nepim rappresenta, ha ricordato Baronti oggi a Bruxelles per definire con Lambertz lo statuto della rete, «il punto d’arrivo dell’impegno costante portato avanti in questi anni dalla Regione Toscana per la difesa dei consumatori a livello europeo: dal progetto Interreg 3C, che ha visto la nascita del nucleo fondante del partenariato, alla Carta Nepim dei consumatori, siglata a Barcellona nel 2007 da 9 regioni europee». . |
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