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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 25 Marzo 2009 |
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PARLAMENTO EUROPEO: STOP ALLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI, SI TRATTA DI UNA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI FONDAMENTALI CHE DEVE ESSERE BANDITA DALL´UE. |
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Strasburgo, 25 marzo 2009 - Non vi è nessuna giustificazione alle mutilazioni genitali femminili (Mgf). Il Parlamento europeo rileva infatti che si tratta di una violazione dei diritti umani fondamentali che deve essere bandita dall´Ue. Gli Stati membri dovrebbero quindi considerare come reato qualsiasi forma di Mgf e perseguire e punire chi le commetta. Occorre anche una strategia a tutela delle vittime che preveda meccanismi preventivi e educativi, mentre i medici dovrebbero denunciarne i casi alle autorità. Secondo i dati rilevati dall´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dai 100 ai 140 milioni di donne e bambine nel mondo hanno subìto mutilazioni genitali femminili (Mgf) e, ogni anno, dai 2 ai 3 milioni di donne sono potenzialmente esposte al rischio di subire queste pratiche diffuse in almeno 28 paesi africani, in alcuni paesi asiatici e in Medio Oriente. Inoltre, in Europa sono circa 500 000 le donne che hanno mutilazioni. L´oms ha identificato quattro tipi di Mgf, che vanno dalla clitoridectomia (ablazione parziale o totale del clitoride) all´escissione (ablazione del clitoride e delle piccole labbra), che rappresenta circa l´85% delle Mgf, fino all´infibulazione (ablazione totale del clitoride e delle piccole labbra nonché della superficie interna delle grandi labbra e cucitura della vulva per lasciare soltanto una stretta apertura vaginale) e l´introcisione (punture, perforazioni o incisioni del clitoride o delle labbra). Approvando con 647 voti favorevoli, 10 contrari e 24 astensioni, la relazione di Cristiana Muscardini (Uen, It) - emendata da una risoluzione alternativa sostenuta da Ppe/de, Alde e Uen - il Parlamento condanna «fermamente» le Mgf come «violazione dei diritti umani fondamentali» e «pesante attentato all’integrità psicofisica» delle donne e delle bambine che le subiscono. Tali mutilazioni, infatti, possono provocare in alcuni casi la morte, mentre l’uso di strumenti rudimentali e l’assenza di precauzioni antisettiche comportano effetti collaterali dannosi, «tanto che i rapporti sessuali e il parto possono risultare dolorosi, gli organi subiscono danni irreparabili e possono manifestarsi delle complicazioni (come emorragie, stato di shock, infezioni, trasmissione del virus dell’Aids, tetano, tumori benigni), nonché gravi complicazioni in caso di gravidanza e parto». Il Parlamento sollecita quindi l´elaborazione di una chiara strategia globale e dei piani d’azione nell´intento di «bandire le Mgf nell´Unione europea» e, attraverso meccanismi giuridici, amministrativi, preventivi, educativi e sociali, consentire alle vittime reali e potenziali di ottenere una valida protezione. Esorta poi a respingere la pratica della "puntura alternativa" ed ogni tipo di medicalizzazione, proposte come soluzione di mediazione tra la circoncisione del clitoride e il rispetto di tradizioni identitarie, «poiché ciò significherebbe soltanto giustificare e accettare la pratica della mutilazione genitale» nel territorio dell´Ue. Per i deputati, infatti, «non esiste alcuna ragione di carattere sociale, economico, etnico, sanitario o di altro tipo che possa giustificarle», mentre le motivazioni addotte da numerose comunità a favore del mantenimento di queste pratiche tradizionali «non hanno alcuna giustificazione». Invitano quindi l’Unione europea e gli Stati membri a «perseguire, condannare e punire tali pratiche» e a introdurre nelle pertinenti direttive sull´immigrazione la previsione di reato per chi commette mutilazioni genitali, nonché a prevedere adeguate sanzioni contro chi le compie nell´Ue. Il Parlamento chiede quindi agli Stati membri di adottare disposizioni legislative specifiche sulle mutilazioni genitali femminili oppure, in base alla vigente legislazione, di perseguire penalmente chiunque le metta in atto. Più in particolare, dovrebbero: - considerare come reato qualsiasi forma di mutilazione genitale femminile, indipendentemente dal fatto che l’interessata abbia dato o meno il suo consenso, e di punire chiunque aiuti, inciti, consigli o dia sostegno a una altra persona nella realizzazione di uno qualsiasi di questi atti, - perseguire, processare e punire qualsiasi residente che abbia commesso il reato di mutilazione genitale femminile, anche qualora tale reato sia stato commesso al di fuori delle loro frontiere (extraterritorialità del reato), - prendere misure legislative che diano ai giudici o ai pubblici ministeri la possibilità di adottare misure cautelari e preventive qualora vengano a conoscenza di casi di donne o bambine che corrono il rischio di essere mutilate. Il Parlamento chiede inoltre agli Stati membri di attuare una strategia preventiva di azione sociale, «senza stigmatizzare le comunità di immigrati», per proteggere le minorenni. Si tratterebbe di realizzare programmi pubblici e servizi sociali volti tanto a prevenire tali pratiche (tramite formazione, istruzione e sensibilizzazione delle comunità a rischio), quanto ad assistere le vittime che le hanno subite, offrendo sostegno psicologico e sanitario, comprese cure mediche riparatrici gratuite. Li invita poi a considerare che «la minaccia o il rischio che una minorenne possa subire una Mgf è motivo che giustifica l’intervento dell’autorità pubblica». Gli Stati membri dovrebbero anche elaborare orientamenti per gli operatori sanitari, gli educatori e gli assistenti sociali allo scopo di informare e istruire i padri e le madri «in merito agli enormi rischi che le Mgf comportano e al fatto che tali pratiche sono un reato». I deputati li invitano inoltre a imporre ai medici di base, ai dottori e al personale sanitario operante negli ospedali «l’obbligo di riferire alle autorità sanitarie e/o alle forze di polizia i casi di mutilazione genitale femminile». Dovrebbe poi essere creato un “protocollo sanitario europeo” di monitoraggio e una banca dati sul fenomeno. Il Parlamento chiede anche agli Stati membri di diffondere informazioni «precise e comprensibili a una popolazione non alfabetizzata», in particolare attraverso i loro consolati in occasione del rilascio dei visti. Inoltre, i servizi di immigrazione dovrebbero comunicare già al momento dell’arrivo nel paese di accoglienza i motivi alla base del divieto di legge e delle conseguenze penali, precisando che si tratta una protezione giuridica nei confronti delle donne e delle bambine e non di «un’aggressione culturale». Insiste poi sulla necessità di esaminare, caso per caso, ogni domanda di asilo presentata da genitori a motivo delle minacce subite nel paese di origine per aver rifiutato di sottoporre le figlie a questa pratica, e di assicurare che dette domande siano sostenute da un insieme di elementi. Inoltre, le donne e le bambine che hanno ottenuto l´asilo nell´Ue perché esposte alla minaccia di mutilazioni dovrebbero, in via preventiva, sottoporsi periodicamente a controlli da parte delle autorità sanitarie e/o di medici, «al fine di proteggerle dal rischio che le Mgf vengano effettuate in un secondo tempo nell´Unione europea». Per i deputati è poi indispensabile che i paesi interessati si impegnino a organizzare forum di dialogo, a riformare le norme giuridiche tradizionali, ad affrontare nelle scuole il tema delle mutilazioni sessuali femminili e a incentivare la collaborazione con le donne non mutilate. La Commissione dovrebbe anche inserire, nei suoi negoziati e accordi di cooperazione con i paesi interessati, una clausola per eradicare le Mgf e andrebbero creati Tavoli tecnici permanenti di armonizzazione e di raccordo tra gli Stati membri e tra questi e le istituzioni africane. I deputati chiedono inoltre di migliorare la posizione giuridica delle donne e delle bambine nei paesi in cui si pratica la mutilazione genitale. Il Parlamento chiede poi agli Stati membri di collaborare e finanziare le attività delle reti e delle Ong che prestano la loro opera di educazione, sensibilizzazione e mediazione in merito alle mutilazioni genitali femminili in stretto contatto con le famiglie e le comunità. Anche perché ritiene che la creazione di reti tra le Ong e le organizzazioni operanti a livello di comunità sul piano nazionale, regionale e internazionale «è senza dubbio fondamentale per riuscire a sradicare tali pratiche e scambiarsi informazioni ed esperienze». In proposito sollecita anche un rafforzamento delle reti europee esistenti. . |
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CELLULE STAMINALI, NUOVA ORDINANZA SUL CORDONE OMBELICALE |
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Roma, 25 marzo 2009 - Il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali ha emanato il 26 febbraio 2009 l’ordinanza “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale”, entrata in vigore il 1° marzo 2009. Il 18 marzo, inoltre, i sottosegretari alla Salute Eugenia Roccella e Ferruccio Fazio hanno presentato alla stampa il documento “Uso appropriato delle cellule staminali del sangue del cordone ombelicale” ed un glossario finalizzato a fornire definizioni scientificamente corrette e comprensibili per il lettore meno esperto. Nel corso della conferenza stampa è stata affermata l´importanza della donazione del sangue da cordone ombelicale ad uso allogenico, ottenuto da un donatore e idoneo per l´infusione in un´altra persona. Il trapianto di cellule staminali emopoietiche rappresenta una terapia salvavita consolidata e di grande successo per la cura di numerose e gravi malattie del sangue. La possibilità di effettuare trapianti con sangue da cordone ombelicale ha portato alla istituzione di apposite banche; in Italia le banche di sangue cordonale, istituite esclusivamente all´interno di strutture pubbliche, svolgono la loro attività nel rispetto degli standard di qualità e sicurezza definiti a livello nazionale e internazionale. La rete nazionale italiana è attualmente composta da 18 banche ed è coordinata dal Centro Nazionale Sangue in collaborazione con il Centro Nazionale Trapianti. L’ordinanza afferma il principio che la conservazione del sangue da cordone ombelicale rappresenta un interesse primario per il servizio sanitario nazionale. Autorizza la conservazione per uso allogenico (cioè in favore di persone diverse da quelle da cui le cellule sono prelevate), a fini solidaristici, in strutture pubbliche a ciò dedicate. E’ consentita, inoltre, la conservazione di sangue da cordone ombelicale per uso dedicato al neonato stesso o a consanguineo con patologia in atto al momento della raccolta, “per la quale risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l´utilizzo di cellule staminali da sangue cordonale, previa presentazione di motivata documentazione clinico sanitaria”. La conservazione per uso personale è permessa anche nel caso di famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie genetiche per le quali risulti clinicamente appropriato l´utilizzo di tali cellule. In questi casi si tratta di “donazione dedicata” e le cellule staminali, conservate gratuitamente nelle banche italiane, sono ad esclusiva disposizione del soggetto al quale sono state dedicate in ragione della sua patologia. La conservazione, autorizzata dalle Regioni e senza oneri a carico dei richiedenti, avviene nelle strutture trasfusionali pubbliche ed in quelle indicate dalla legge 219/2005. E’ vietata l’istituzione di banche per tale conservazione presso strutture sanitarie private e ogni forma di pubblicità ad esse connessa. L´ordinanza prevede che entro il 31 dicembre 2009 venga disciplinata, con decreto del ministero del Lavoro, la conservazione di sangue cordonale per uso autologo ´´sulla base di indicazioni appropriate sostenute da evidenze scientifiche consolidate´´. Esportazione di campioni di sangue all’estero Rimane in vigore la possibilità di esportare presso strutture estere campioni di sangue da cordone ombelicale per uso autologo (personale), per i soggetti interessati che ne fanno richiesta, se autorizzati dal ministero. La richiesta di autorizzazione, contenente tutte le informazioni indicate nel modulo allegato all’ ordinanza (tra cui i dati anagrafici dei genitori richiedenti, idonea certificazione della struttura ove viene raccolto il campione) deve pervenire al seguente indirizzo: Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali- Direzione generale della prevenzione sanitaria - Ufficio Viii - Via Giorgio Ribotta, 5 - 00144 Roma, a mezzo raccomandata, in tempo utile e comunque almeno entro i tre giorni lavorativi precedenti la data di spedizione del campione di sangue cordonale. La conservazione presso banche operanti all´estero, quando ricorrono i requisiti indicati e previo consulto con il Centro Nazionale Trapianti, avviene a spese dei richiedenti. . |
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REGIONE BASILICATA, SITO INTERNET CONTRO SOSTANZE PSICOSTIMOLANTI |
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Potenza, 25 marzo 2009 - La Regione Basilicata, Dipartimento Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale -Ufficio Gestione Interventi assistenziali Socio-sanitari e di Solidarietà Sociale- in base alla Dgr. 1382/2008- ha pubblicato il sito “Cocaina? No grazie” rivolto a tutti coloro che pensano di avere un uso problematico di cocaina/crack e/o altre sostanze psicostimolanti. Il sito offre la consulenza totalmente gratuita di esperti del settore e di servizi preposti attraverso due attività: quelle rivolte alla intercettazione del problema sommerso il cui target è rappresentato da adolescenti, genitori, operatori, insegnanti, medici di famiglia e le attività cliniche di presa in carico e cura rivolte a consumatori di cocaina e altri psicostimolanti, genitori e familiari di consumatori problematici e non, operatori invianti. Il sito offre, inoltre, una vasta informazione sulle principali droghe, gli effetti devastanti, i contatti a cui indirizzarsi ma c’è spazio anche per rilasciare una testimonianza personale o consultare le maggiori domande in merito alla problematica garantendo al massimo l’anonimato. La sede di accoglienza, previo appuntamento, è a Potenza in via Potito Petrone (Ex Don Uva) nelle immediate vicinanze dell´Ospedale San Carlo il martedì dalle 10 alle 13 ed il giovedì dalle 15,30 alle 18,30. In qualsiasi momento è possibile rivolgersi allo 0971/310371-6-7. . |
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L´ASSESSORE LOMBARDO BRESCIANI IN ISRAELE PER LA FINE DEL CORSO SULLE EMERGENZE |
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Milano, 25 Marzo 2009 - Si è concluso ieri, con la cerimonia di consegna dei diplomi, il corso di formazione sulla gestione delle maxi-emergenze che 24 tra medici e operatori sanitari lombardi stanno frequentando dallo scorso 10 marzo a Tel Aviv in Israele. All´evento sarà presente l´assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani. "Ho voluto essere presente all´importante raggiungimento di questi nostri professionisti - spiega Bresciani - che hanno avuto la generosità di andare ad acquisire la teoria e la pratica per affrontare eventi di emergenze di massa, che speriamo non capitino mai, per garantire la sicurezza dei cittadini". "A loro - prosegue Bresciani - desidero esprimere il riconoscimento e il plauso mio personale e dei cittadini lombardi. Dopo aver frequentato questo corso, i nostri operatori saranno chiamati a formare gli altri nostri professionisti del sistema di emergenza e urgenza, così da garantire su tutto il territorio regionale uniformità di qualità e eccellenza nella gestione di eventuali emergenze". L´iniziativa è frutto dell´accordo di cooperazione in materia sanitaria per il triennio 2008-2010 firmato dal presidente della Regione, Roberto Formigoni (affiancato dall´assessore Bresciani) con il ministro della Sanità di Israele, Yaakov Ben Yizri, il 17 marzo 2008, in occasione della missione lombarda. Oggetto dell´intesa, lo scambio di informazioni, conoscenze e documentazioni su medicina di emergenza e del trauma, telemedicina e tecnologie mediche. La realizzazione del corso sulla gestione delle emergenze è stato preceduto da un workshop strategico che si è tenuto dal 27 al 30 ottobre 2008 a Milano e che ha visto la partecipazione, oltre che dei responsabili delle Aziende socio-sanitarie lombarde, anche dei vertici della sanità israeliana. L´incontro ha permesso di confrontare i due sistemi per approfondire i punti di interazione e di cooperazione. Tra questi, di particolare interesse il tema della gestione delle emergenze: il sistema di Israele è considerato tra i più innovativi e tecnologicamente avanzati al mondo. Il corso, organizzato dal Comitato Scientifico israeliano, guidato dal prof. Moshe Revach (presidente dell´Authority del Trauma e della Maxiemergenze dello Stato di Israele), ha permesso di toccare vari argomenti legati alla gestione delle maxi-emergenze tra cui l´uso delle informazioni, la logistica, la costruzione del trauma system, il bioterrorismo, le emergenze tossicologiche, la sanità militare. Nella giornata di domani inoltre, l´assessore Bresciani incontrerà i massimi rappresentanti della sanità israeliana, per un aggiornamento e uno scambio di informazioni tecniche, utili a studiare e perfezionare ulteriori sviluppi operativi dell´intesa tra Lombardia e Israele. Questo l´elenco dei 24 partecipanti al corso: Azienda Regionale Emergenza Urgenza: Cristiano Cozzi - Milano: Elena Assi (San Paolo), Fabiola Carrieri (San Paolo), Laura Castoldi (Policlinico), Rossella Guerrieri (Niguarda), Alessandro Marzio (Niguarda), Massimo Raffaeli (San Carlo), Claudia Ruffini (Sacco). - Bergamo: Daniela Baldelli (Ospedali Riuniti), Renata Colombi (Ospedali Riuniti). - Como: Massimo Azzaretto (Sant´anna), Francesco Foti (Sant´anna). - Cremona: Lucio Pinna (Istituti Ospitalieri). - Lecco: Matteo Selva (Azienda Ospedaliera), Guido Francesco Villa (Ospedale - Areu). - Lodi: Silvana Repetto (Azienda Ospedaliera). - Mantova: Gian Paolo Castelli (Carlo Poma). - Monza: Annalisa Benini (San Gerardo), Diego Saggiante (San Gerardo). - Pavia: Andrea Comelli (San Matteo), Francesco Falaschi (San Matteo). - Sondrio: Raniero Spaterna (Azienda Ospedaliera). - Varese: Massimo Dario Bianchi (Ospedale di Circolo), Guido Garzena (Ospedale di Circolo). . |
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ASP, IL PROGETTO MENOPAUSA DEI CONSULTORI DEL POTENTINO |
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Potenza, 25 marzo 2009 - Prende il via il Progetto “Menopausa: Incontriamoci e parliamone”. L’ attività è stata programmata dai Consultori Familiari del Distretto Sanitario di Potenza e si rivolge alle donne che si trovano nella fascia di età perimenopausale. Il progetto mira a sfatare i pregiudizi e promuovere le strategie di prevenzione da adottare in questa particolare fase della vita della donna. L’aumentata attenzione alla salute della donna in età perimenopausale è legata a molteplici fattori, quali l’aumentata aspettativa di vita collegata ad un concetto di salute intesa come benessere. Pertanto, è sempre più necessario promuovere la cultura della prevenzione attraverso l’informazione e la promozione di stili di vita appropriati, considerando soprattutto il crescente ruolo sociale della donna nella comunità. Il Progetto prevede bilanci di salute effettuati presso i Consultori Familiari ed incontri informativi interattivi condotti dagli specialisti aziendali che affrontano con le donne i vari aspetti della menopausa (ginecologo, psicologo, cardiologo, dietologo, senologo, ortopedico, fisiatra). Obiettivo prioritario del progetto è la prevenzione delle patologie correlate alla menopausa, quali le malattie cardiovascolari, la sindrome dismetabolica, l’osteoporosi, il malessere psichico. Come per gli altri anni, Il progetto verrà avviato presso il Consultorio Familiare di Potenza - Via Potito Petrone per poi essere attivato anche presso gli altri Consultori Familiari del Distretto di Potenza. Per partecipare le donne possono telefonare ai numeri 0971/310312-310316 oppure recarsi personalmente al Consultorio di Potenza, Via P. Petrone nei seguenti giorni e orari: il lunedì e il venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e il lunedì e giovedì pomeriggio dalle ore 16,30 alle ore 18,00. La partecipazione è gratuita e non occorre la richiesta del proprio medico. Per ricevere informazioni sull’attivazione del progetto anche presso gli altri Consultori Familiari del Distretto, è possibile telefonare alle sedi consultoriali di seguito indicate: Avigliano, Via L. Sturzo,tel. 0971/81306; Campomaggiore, Via Scerre, Tel. 0971/982192; Laurenzana, Via Ss. 92, Tel. 0971/961583; Muro Lucano, c/o Ospedale, Tel. 0976/72072; Oppido Lucano, Via Pablo Neruda, Tel. 0971/945447; Picerno, Via Piacenza, Tel. 0971/991341; S. Angelo Le Fratte, Tel. 0975/386552. . |
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NUOVE RISORSE PER INTERVENTO SU OSPEDALE DI FELTRE |
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Venezia, 25 marzo 2009 - E’ stato riassegnato dalla giunta regionale all’Azienda Ulss n. 2 un importo complessivo di 3. 571. 584 euro che saranno utilizzati per ridurre la quota di mutuo da contrarre per concorrere alla spesa necessaria a realizzare il nuovo blocco operatorio, la nuova rianimazione, la nuova radiologia, il nuovo pronto soccorso e i nuovi accessi dell’ospedale di Feltre. Ne danno notizia gli assessori regionali Sandro Sandri ed Oscar De Bona, spiegando che le risorse riassegnate fanno riferimento all’accordo di programma sottoscritto nel 2007 per il finanziamento di 82 interventi su strutture sanitarie del territorio regionale per un onere complessivo a carico dello Stato di oltre 245 milioni di euro. Alcuni degli interventi previsti e finanziati all’interno di quell’accordo di programma non sono stati trasmessi nei tempi stabiliti per cui la Regione ha deciso di sostituirli, facendo confluire le risorse sull’intervento presso l’ospedale di Feltre. In tal modo – fa rilevare, esprimendo la propria soddisfazione, l’assessore De Bona – l’importo reso disponibile potrà essere utilizzato per ridurre il mutuo da contrarre per coprire parte del costo dell’intervento che ammonta complessivamente a quasi 27 milioni di euro. Il nuovo quadro finanziario per l’ospedale di Feltre prevede quindi una copertura di 950 mila euro con risorse statali ex art. 20 della legge 67/88; 3. 571. 584 euro con risorse statali riassegnate con questo provvedimento regionale; 1. 032. 913 con risorse statali della legge 135/1990; 7. 032. 913 euro con il ricavato da alienazione del patrimonio immobiliare dell’Ulss n. 2; 6 milioni di euro con risorse del Fondo sanitario regionale e 8. 391. 588 euro con mutuo da contrarre. . |
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GIOVEDI’ A VICENZA CONFRONTO SU MODALITA’ RICONOSCIMENTO INVALIDITA’ CIVILE NELLE COMMISSIONI PROVINCIALI. |
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Venezia, 25 marzo 2009 - L’ottenimento del riconoscimento di invalidità civile, handicap, o disabilità da parte delle Commissioni per l’accertamemento operanti nelle diverse Ullss del Veneto costituisce per il cittadino un momento di particolare delicatezza, sia dal punto di vista psicologico, che da quello del bisogno, potendo scaturire, da questo riconoscimento, anche in’indennità accompagnatoria. Un tasto molto sensibile per la popolazione e per le famiglie di migliaia di persone che si trovano in questa condizione, che sarà al centro di un interessante appuntamento con protagonisti i medici legali che compongono le Commissioni. L’incontro, dal titolo “Invalidità Civile, Handicap e Disabilità: linee guida per la valutazione di alcune patologie complesse” si terrà giovedì prossimo 26 marzo 2009, con inizio alle ore 9. 15, alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri, presso il Palazzo delle Opere Sociali in Piazza Duomo 2 a Vicenza. L’obbiettivo del meeting è quello di far condividere ai medici che poi dovranno giudicare le condizioni delle persone le più ampie conoscenze valutative possibili, in modo anche da uniformare il più possibile, a livello regionale, i criteri valutativi delle Commissioni. “Un’iniziativa particolarmente meritoria ed utile – sottolinea Sandri – perché, se il cittadino deve sempre essere al centro dell’attenzione del sistema sanitario, questa fattispecie è tra quelle che suscitano le maggiori sensibilità tra la gente”. . |
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MALATTIE ONCOEMATOLOGICHE, INIZIATIVE AGMEN |
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Trieste, 25 marzo 2009 - Informare su realtà e problemi legati alle malattie oncoematologiche, sensibilizzare all´adozione di comportamenti e stili di vita sani, promuovere la donazione di sangue, di midollo osseo e del cordone ombelicale. Sono stati questi gli obiettivi del progetto "Agmenperlescuole" realizzato anche in Friuli Venezia Giulia in occasione del 25. Mo anno di attività dell´Associazione Genitori Malati Emopatici e Neoplastici, che si occupa di studio, cura e assistenza dei bambini con tumore. Come è stato spiegato in un incontro con i giornalisti cui erano presenti il presiedente dell´Agmen Fvg, Massimiliano du Ban, l´assessore regionale alla Salute e Protezione sociale Vladimir Kosic, l´oncologo Giulio Andrea Zanazzo e il direttore scientifico dell´Irccs Burlo Garofolo di Trieste, Giorgio Tamburlini, il progetto si è rivolto in particolare ai ragazzi del quarto e quinto anno delle scuole superiori. Sono stati coinvolti circa un migliaio di studenti, di dieci diversi istituti scolastici, in incontri in cui l´attività formativa ed informativa è stata condotta da un medico oncologo, da un infermiere specializzato e, in genere, anche da un genitore di bambini affetti da queste gravi patologie. Nel suo intervento l´assessore Kosic, sottolineando come in Friuli Venezia Giulia sia molto sviluppata la cultura del dono, ha messo in evidenza sia l´importanza di una condivisione progettuale e di un´alleanza terapeutica tra il sistema sanitario e le associazioni di volontariato che l´opportunità di una stretta collaborazione con il mondo della scuola, anche per aiutare i più giovani ad essere consapevolmente coinvolti nella gestione della propria salute, attraverso un´autentica e convinta responsabilizzazione. Kosic ha quindi espresso il suo riconoscimento per quanto fa l´Agmen assistendo e supportando i bambini affetti da tumore e le loro famiglie, e facendo dunque in modo che non si sentano soli e abbandonati. L´agmen, ha detto l´assessore, riesce a dare un senso alla sofferenza, promuovendo la cultura del dono e della partecipazione. In proposito il presidente du Ban ha ricordato che nei venticinque anni di attività l´Agmen Fvg, nata a Trieste nel febbraio del 1984 per iniziativa di alcuni genitori, è arrivata ad associare circa 4. 500 soci e 6. 900 simpatizzanti. Attiva in tutta la regione, fornisce assistenza e supporto ai bambini affetti da tumore e alle loro famiglie, durante e dopo il ricovero ospedaliero, e contribuisce all´acquisto e all´ammodernamento di apparecchiature e attrezzature per creare strutture sempre più efficienti e funzionali. In 25 anni l´Agmen ha raccolto ed erogato più di 4 milioni di euro per aiuti alle famiglie, attività scientifiche e convegni; attrezzature, strumenti di ricerca e diagnostica, nuovo reparto realizzato al Burlo Garofolo, borse di studio e formazione del personale medico e infermieristico, foresterie "Casa Agmen" per pazienti e famiglie. Se a questi importi si aggiunge il valore dei servizi forniti alle famiglie quali, ad esempio, l´assistenza psicologica prestata da professionisti o dai Gruppi di Auto Mutuo Aiuto per i genitori, ci si rende pienamente conto di quale sia il peso dell´Agmen Fvg nella lotta contro i tumori e le patologie del sangue nei bambini. Ogni anno vengono seguiti dal Centro di Ematoncologia del Burlo Garofolo di Trieste circa 25/30 nuovi casi provenienti anche da fuori regione e dall´estero. Sono ormai più di 690 le famiglie che sono state aiutate a superare le difficoltà che inevitabilmente insorgono nel corso della malattia ed anche, grazie alla sempre maggiore possibilità di successo delle terapie, nella successiva fase di guarigione. . |
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GIORNATA MONDIALE TBC. LANDI: “COLMARE GAP TRA CULTURE DIVERSE E ACCESSO ALLE CURE” |
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Milano, 25 marzo 2009 - Nonostante gli ultimi report segnalino una lenta regressione della tubercolosi a livello mondiale, in Italia il numero di casi è stabile, circa 5mila all’anno. Nel nostro paese la maggior parte dei casi - più del 55% - si riscontra tra gli immigrati, con alcune differenze per età: tra gli italiani sono soprattutto gli anziani le persone più colpite, mentre tra gli stranieri sono i giovani-adulti. Ad accentuare il problema della diagnosi tempestiva e dell’accesso alle cure vi è anche la difficoltà ad avvicinare il mondo sommerso dell’immigrazione clandestina, ancora troppo numericamente elevato, alle cure del servizio sanitario. Il tutto aggravato da un iter curativo lungo e complesso che porta a una scarsa adesione alle terapie, con il conseguente sviluppo di ceppi più resistenti ai farmaci. Inoltre, povertà, malnutrizione e fumo fungono da amplificatori: mentre in condizioni normali si ammala una persona su 10, in presenza di questi fattori la proporzione sale drasticamente. Nelle grandi città i valori di incidenza sono triplicati: a Milano si parla di 25 casi ogni 100. 000 abitanti, a Torino di 30 e tassi simili sono calcolati per Roma”. “E’ necessario quindi – ha detto l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna – promuovere politiche di integrazione. Il nostro Paese rientra nella fascia di quelli a bassa incidenza, ovvero sotto la soglia dei 10/100. 000 casi. Il problema sono i casi non notificati e il timore che i dati in nostro possesso non rispecchino il vero andamento della malattia. Ho sempre sostenuto che una grande città come Milano, con un tasso di immigrazione elevato, ha bisogno di un servizio ad hoc per coloro che non accedono al Servizio Sanitario Nazionale. Per questo motivo, un anno fa, abbiamo dato vita al progetto ‘Immigrazione sana’ che si sta mostrando di interesse per la popolazione immigrata presente sul territorio cittadino”. “Sulla base dei dati raccolti, ad oggi risulta che il 95% dei soggetti che si sono rivolti alle strutture del progetto ‘Immigrazione sana’ – ha spiegato l’assessore Landi – sostiene di essere stato vaccinato nel proprio paese di origine anche se non è in grado di specificare per quale malattia. Solo il 3% afferma di essere vaccinato contro la Tbc e il 6% ha seguito la profilassi antitubercolare. Inoltre il 2,5% dichiara di essersi curato solo dopo essersi ammalato e il 3,5% di avere o aver avuto un parente ammalato o deceduto per tubercolosi”. “Milano è una città aperta al mondo – ha concluso Landi -, dove italiani e stranieri vivono e lavorano insieme ogni giorno e dove è quindi necessario colmare il gap tra diverse culture dello star bene e accesso alle cure, nell’ottica di garantire a tutti il diritto-dovere alla salute. Guardia alta quindi contro tutte le malattie, anche quelle ritenute erroneamente debellate”. . |
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"L´´ETÀ DI COURBET E MONET" PRESENTATA DA MOLINARO |
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Milano, 25 marzo 2009 - "L´età di Courbet e Monet. La diffusione del realismo e dell´impressionismo nell´Europa centrale e orientale" sarà la prossima mostra allestita a Villa Manin di Passariano (Codroipo, Udine) dal 26 settembre al 7 marzo 2010. Curata da Marco Goldin, la mostra - seconda tappa del nuovo percorso artistico di Villa Manin - è stata presentata oggi a Palazzo Visconti a Milano dall´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, con il commissario straordinario dell´Azienda speciale Villa Manin, Enzo Cainero, e dallo stesso Goldin. Per Molinaro il Friuli Venezia Giulia è da sempre crocevia di tre culture (latina, tedesca e slava), di cui l´esempio storico più alto è il Patriarcato di Aquileia. "Una pluralità di origini - ha affermato - che ha portato nel tempo a esperienze istituzionali innovative come la Comunità di lavoro Alpe Adria, che già nel 1978 mise assieme diverse Regioni europee dall´Ungheria all´Alto-adige. Un sogno, allora, che si è avverato con l´allargamento dell´Europa dal 2004 in poi. Per il Friuli Venezia Giulia si tratta di affermare nei fatti la propria vocazione internazionale, unica parte d´Italia testimone diretta del cambiamento epocale avvenuto dopo la caduta del Muro". In questo contesto, secondo l´assessore, il confronto culturale è fondamentale perché unisce momenti diversi di quella che è la storia del territorio e l´intero programma di Villa Manin, di cui la mostra è un momento, in qualche misura ripercorre le comuni origini della cultura europea. "Ieri - continua Molinaro - era la Francia con la sua influenza sulla cultura artistica sul Centro e sull´Est Europa; oggi è questo ripercorrere la strada della comune cittadinanza europea che si sta costruendo. Da qui il valore non solo artistico, ma anche attuale della mostra. E poiché qui c´è una forte dimensione internazionale (i prestiti giungeranno da ben 15 Paesi), chiediamo una presenza ufficiale del ministro degli Esteri a testimoniare tale internazionalità della nostra piccola regione". Il commissario Enzo Cainero ha illustrato il programma 2009 dell´Azienda speciale. Partito con la mostra appena aperta di Zigaina, il programma proseguirà dal 24 aprile al 31 maggio con "Ugo Pellis. Il Friuli nelle immagini"; dal 5 giugno al 26 luglio con "Hommage a Picasso" (opere grafiche); dal 5 settembre al 10 ottobre con "Hommage a Elio Ciol" (tale mostra avrà sezioni anche a Casarsa della Delizia e a Pordenone); quindi toccherà alla mostra presentata oggi a Milano. Dal 4 dicembre al 16 gennaio 2010 la villa ospiterà la "Rassegna dell´arte presepiale in Friuli Venezia Giulia"; dal 10 luglio al 17 ottobre il 12. Mo simposio internazionale "Sculture nel Parco". Infine, per 4 domeniche (5 aprile, 2 giugno, 6 settembre e 29 novembre), tornerà "Collezionismo in Villa" - mostra mercato dell´antiquariato. Il significato artistico dell´evento "L´età di Courbet e Monet" è stato illustrato da Marco Goldin. Con questa mostra straordinaria, ricca di capolavori, viene per la prima volta organicamente studiato e raccontato in un´esposizione un aspetto peculiare della cultura figurativa europea del Xix secolo. E cioè il rapporto tra la nascita della cosiddetta scuola di Barbizon in Francia e la diffusione del realismo e del naturalismo nei Paesi dell´Europa centrale e orientale. E subito dopo, a partire dagli anni Settanta a Parigi, come l´affermazione dell´impressionismo abbia segnato in modo fondamentale la pittura di molte tra quelle Nazioni, addirittura fino a Xx secolo inoltrato. Facendo ricorso a 120 opere, provenienti da musei di tutto il mondo, e come logica prosecuzione di alcuni recenti progetti curati da Goldin, la mostra sviluppa una storia che non verrà illustrata attraverso una banale suddivisione nazionale, ma piuttosto si esprimerà con una tematizzazione che metterà puntualmente a confronto i dipinti francesi con quelli dei diversi Paesi dell´Europa centrale e orientale. Così da scoprire, non nella genericità dei nomi ma appunto dalla precisione degli accostamenti, la misura profonda di una lezione, quella francese, che nel secondo Ottocento ha dilagato in tutta Europa. La mostra si concentrerà entro quattro distinti capitoli - Boschi e campagne, Città e villaggi, Acque, Ritratti e figure - che ovviamente molto saranno aderenti al senso del paesaggio, vero esprit del Xix secolo, ma indugeranno anche su altro. . |
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MIRABILIA: LABIRINTO DEL TEMPO GIGI BON 1 APRILE - 16 MAGGIO 2009 |
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Milano, 25 marzo 2009 - Per la prima volta Gigi Bon si presenta a Milano allo Spazio Aliprandi . Potremmo dire che questa è la prima volta che si presenta in maniera cosi’ completa lontano dalla sua città, quasi un tradimento per il suo studio Mirabilia, dove l’artista dà vita e anima alle sue opere. Da Venezia le creature partono, affrontando lunghi viaggi, per raggiungere lidi lontani dove fanno bella mostra di sé in collezioni private a New York, Panama, Mexico City, Londra, Parigi……. E’ giunto, ora, il momento per l’artista di far conoscere il proprio percorso ad un pubblico italiano più vasto. Mirabilia: labirinto del tempo non la si puo’ definire una mostra nel termine consueto, sarebbe riduttivo, l’insieme delle opere presentate sfugge ai canoni di mostra. In questo spazio della via Madonnina a Milano, tra antiquari, boutique e gallerie d’arte, Gigi Bon ha voluto portare una parte di sé, del suo mondo, della sua Venezia, della storia e magia di questa città unica. Come in uno “studiolo del principe” o meglio della dogaressa, trasformato in scrigno fantastico, poche cose, ma di gusto raffinato, vengono a rappresentare il lavoro di anni di ricerca e di studio. Un lavoro dettato dall’amore per la storia veneziana, per l’alchimia e l’astrologia, per la realtà fuori dal tempo. L’invito che l’artista rivolge al visitatore, quasi un gioco intrigante, è scoprire nelle opere simboli rinascimentali o allegorie barocche come in un viaggio a ritroso nel tempo. Un viaggio che ci riporta all’epoca delle grandi scoperte geografiche, delle prime collezioni e catalogazioni di oggetti che suscitavano “meraviglia”. Un percorso che è una rivisitazione dei primi strumenti scientifici, delle simbologie delle volte celesti e degli zodiaci . Un viaggio alla scoperta di un labirinto popolato da animali fantastici, ma al tempo stesso reali (sculture in bronzo fuse con l’antico metodo della cera persa), ai quali fanno cornice immagini sognate trasferite, con tecniche miste, su tela o su tavola . Due grandi ritratti raffiguranti Sosprirhino ed il suo doppio Sospirhinero saranno come una naturale quinta al Bestiario surreale, fantastico, dove il re incontestato è sempre Rhinoceronte, nelle sue molteplici personalità e mutamenti. Il rinoceronte nel lavori fi Gigi Bon è come una Sibilla che cerca con le sue metamorfosi ed i suoi travestimenti delle risposte ai quesiti del mondo: il suo essere ed il suo esistere stesso sono sospesi tra realtà e mito. Gigi, a Milano, ci farà incontrare Rhinostella ed il Guerriero antropomorfo, il Rhino fossile ed il suo Babyrhino che legge, insieme ad altre mirabiliae. Le opere sono sempre pezzi unici in bronzo e materiali preziosi: coralli, uova di struzzo , coco de mer o rare conchiglie scelte per la loro valenza simbolica come il Fauno Marino. Un insieme di sorprendenti lavori che aiutano il nostro io di visitatori non illuminati a liberare la fantasia e a farsi trasportare in un mondo unico e misterioso, così da divenire in un attimo fuggente eroi e conquistatori di mondi perduti. Gigi Bon discende da antica famiglia veneziana: la tradizione vuole che siano stati proprio i suoi antenati a trafugare da Alessandria d´Egitto il corpo di San Marco, ora custodito nell´omonima Basilica, laureata in giurisprudenza vive e lavora a Venezia. L’artista realizza sculture in bronzo a cera persa che sono sempre pezzi unici e surreali tecniche miste su tela o tavola nel segno di una logica della meraviglia, dove metamorfosi di architetture o di leggende veneziane si fondono a forme naturali . Le opere di Gigi Bon fanno parte dell´immaginario fantastico di collezionisti in Europa, Stati Uniti, Messico , Australia e in vari altri paesi nel mondo intero. . |
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25 MARZO FESTA DEL POPOLO VENETO AL VIA LA MARCIA “DA SAN MARCO A SAN MARCO” |
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Torri del Benaco (Vr), 25 marzo 2009 - E’ tutto pronto per l’inizio della staffetta “Da San Marco a San Marco” che vedrà più di 150 staffettisti percorrere la Regione del Veneto dal Lago di Garda alla Laguna di Venezia. E’ un nuovo Evento organizzato dalla nostra Associazione “Veneto Nostro – Raixe Venete” - in collaborazione con la Regione del Veneto e con il patrocinio delle Province Venete – in occasione della Festa del Popolo Veneto del 25 marzo. L’evento, unico nel suo genere ed alla prima edizione, durerà dal 25 al 29 marzo, con partenza 1uesta mattina alle ore 7. 30 da Piazza San Marco a Torri del Benaco (Vr) Frazione Pai di Sopra. La manifestazione terminerà domenica verso le ore 15 circa nella più famosa Piazza San Marco a Venezia, ove verrà consegnata nelle mani del Patriarca di Venezia (o di un suo vicario) e del Sindaco della città, Prof. Massimo Cacciari, la Bandiera veneta che, come testimone, passerà di mano in mano fra gli staffettisti della Marcia. Durante i 5 giorni di percorso saranno raccolti prodotti tipici che verranno poi consegnati al Patriarcato di Venezia come dono per i bisognosi. L’evento dunque sarà carico di significati e di ideali, segno tangibile di una Unità sempre più forte e crescente fra la gente Veneta che, anche e soprattutto in momenti di crisi economica e di valori come quelli che stiamo attraversando, sente sempre di più la necessità di recuperare e rafforzare la propria identità veneta e di Popolo. I numeri della Marcia: più di 150 volontari - 50. 000 volantini - 5 giorni di staffetta - 4 province attraversate - 1 Popolo in Marcia. Www. Dasanmarcoasanmarco. Org . |
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GOLF - AL CIRCOLO GOLF VENEZIA I CAMPIONATI NAZIONALI MATCH PLAY |
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Roma, 25 marzo 2009 - Al Circolo Golf Venezia si assegnano i primi titoli tricolori stagionali con la disputa dei Campionati Nazionali Match Play. Il torneo maschile (26-29 marzo) parte da un tabellone di 64 giocatori con trentaduesimi di finale nella prima giornata, quindi due doppi turni in quelle centrali (sedicesimi/ottavi il 27 marzo, quarti/semifinali il 28) e la finale domenica 29 su 36 buche. Sarà sicuramente lotta fra gli azzurri, ma è difficile indicare un favorito. Tra gli iscritti Niccolò Quintarelli, Nunzio Lombardi, Joon Kim, Claudio Viganò, Corrado De Stefani, Filippo Bergamaschi, Andrea Bolognesi, Andrea Chiapuzzo, Antonio Garbaccio, Emanuele Sesia e Luca Saccarello. Il torneo femminile (27-29 marzo) avrà un tabellone con 32 giocatrici. Doppio turno nelle prime due giornate (sedicesimi/ottavi e quarti/semifinali) e finale domenica anche questa su 36 buche. Tra le candidate al titolo Marianna Causin, Valeria Tandrini, Anna Roscio, Laura Sedda, Alessandra Braida, Giuliana Colavito, Enrica Prando, Anna Antoniutti, Alessandra Averna e Ludovica Carulli. In entrambi i tornei mancheranno i campioni uscenti, Nino Bertasio e Camilla Patussi, impegnati con la nazionale azzurra in Spagna. Alps Tour: 15 Italiani Al Grande Finale In Marocco - Per secondo torneo stagionale dell´Alps Tour appuntamento in Marocco dove si disputa il Grande Finale Attijariwafa Bank (25-27 marzo) sul percorso del Royal Golf Dar Es Salam, a Rabat. Quindici i giocatori italiani al via: Simone Brizzolari, Alberto Campanile, Matteo Delpodio, Niccolò Giusti, Marco Guerisoli, Emmanuele Lattanzi, Alessio Mastriforti, Andrea Perrino, Gianluca Pietrobono, Andrea Rota, Andrea Signor, Giacomo Tonelli, Andrea Zani, Andrea Zanini e Michele Zanini. Alcuni hanno ottime chances di puntare all´alta classifica così come l´austriaco Clemens Prader, l´inglese Steve Lewton e i francesi Jean Nicolas Billot, Eric Moreul e Benoit Bozio. Il montepremi è di 40. 000 euro. Gli Azzurri Alla Copa R. C. G. Sotogrande - Nuovo test per gli azzurri sul percorso del Real Club Sotogrande, a Sotogrande nei pressi di Cadice in Spagna, dove inizia la Copa R. C. G. Sotogrande European Nations Cup (25-28 marzo), gara che si disputa sulla distanza di 72 buche con classifica a squadre e individuale. La compagine italiana maschile è composta da Nino Bertasio, Matteo Manassero, Leonardo Motta e Cristiano Terragni, quella femminile da Alessandra De Luigi, Alessia Knight e Camilla Patussi. Lo scorso anno le azzurre (Giulia Molinaro, Marianna Causin, Alessia Knight) si sono classificate al terzo posto, mentre gli azzurri (Matteo Manassero, Cristiano Terragni, Federico Colombo, Claudio Viganò) hanno terminato al decimo. . |
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