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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Marzo 2009
LA TECNOLOGIA SOLARE TERMODINAMICA SVILUPPATA DALL’ENEA: IL TUBO RICEVITORE  
 
Roma, 25 marzo 2009 - Il tubo ricevitore è senza dubbio il componente a più alto contenuto tecnologico tra tutti gli elementi necessari alla realizzazione di un impianto solare termodinamico di tipologia “Parabolico lineare”. Nel caso del progetto solare termodinamico di tecnologia avanzata Enea, con fluido di scambio costituito da sali fusi e temperatura di uscita dal campo solare molto alta rispetto a quella degli impianti tradizionali (550 °C contro 380 °C), le caratteristiche tecniche richieste per il tubo ricevitore devono essere molto più spinte. Nelle fasi iniziali del progetto, per lo sviluppo del tubo ricevitore l’Enea poteva contare solo due potenziali fornitori presenti sul mercato mondiale che disponevano di prodotti che non potevano soddisfare le specifiche tecniche. Per questo motivo Enea decise di sviluppare una propria strategia per dotarsi di ricevitori solari stabili e ad alta efficienza per impiego ad alte temperature Avere le competenze e la tecnologia sia per la realizzazione del materiale assorbente e otticamente selettivo del tubo ricevitore per l’incapsulamento in vetro e la messa sotto vuoto è un elemento altamente strategico per lo sviluppo e la realizzazione di impianti solari. Oggi, sia per ottenere efficienze spinte sia per avere elementi stabili nel tempo, chiunque produca un progetto di impianto solare termodinamico a media-alta temperatura, non può prescindere da un tubo ricevitore ad alto valore tecnologico ed a basso costo. Ricercatori dell’Enea con esperienza pluriennale nella tecnologia dei materiali a film sottile, nelle tecniche di messa sotto vuoto, nelle tecniche di saldatura vetro-metallo, nello studio delle deformazioni termo-meccaniche, hanno prodotto nel corso degli ultimi anni innovazioni tecnologiche, brevetti ed impianti pilota per la produzione di un innovativo tubo ricevitore che può operare fino alle alte temperature (550 °C) con buoni valori di efficienza e buona stabilità nel tempo. Enea, al fine di dimostrare la fattibilità industriale della propria tecnologia innovativa sul solare termodinamico ad alta temperatura per la produzione di energia elettrica, stipulò con Enel una convenzione per la progettazione, la costruzione, la messa in servizio e l’esercizio commerciale di uno specifico impianto solare avente potenza di 5 Mwe, denominato "Impianto Archimede", da integrare con la centrale termoelettrica a ciclo combinato di Enel sita in territorio ricadente in Priolo Gargallo (Siracusa). Tale convenzione, tra le altre cose, prevedeva a carico di Enea l’impegno di concedere a soggetti terzi, da selezionare mediante apposite procedure, una licenza per l’utilizzo di brevetti e conoscenze Enea relative ai pertinenti componenti e sistemi, tra i quali il tubo ricevitore, necessari alla realizzazione dell’impianto Archimede. A tale proposito, va sottolineato che nel corso degli ultimi 6 anni Enea aveva già coinvolto alcune aziende private nello sviluppo industriale del componente tubo ricevitore. In particolare: Angelantoni per la realizzazione dell’impianto pilota di sputtering per il rivestimento selettivo solare; Itiv per l’assemblaggio dei componenti del tubo ricevitore; Polo per la creazione del vuoto nell’intercapedine tra il tubo captante la radiazione e quello esterno di protezione; Steroglass per la saldatura del soffietto metallico di dilatazione con il tubo esterno di protezione in vetro. Nel 2007, le competenze di tutte queste aziende sulla tecnologia Enea di realizzazione del tubo ricevitore confluirono nella società Archimede Solar Energy del gruppo Angelantoni. Pertanto, a fine 2007, tramite la stipula di un Accordo Quadro si dette luogo alla concessione da parte di Enea alla società Archimede Solar Energy di una licenza non in esclusiva e onerosa, in Italia e all’estero, diretta a utilizzare il know-how di Enea relativamente alle tecniche sviluppate e utilizzate sul componente "tubo ricevitore" ad alta temperatura, comprensiva della concessione dei brevetti sui processi collegati alla produzione di tale componente. Enel, nel valutare la fattibilità industriale della tecnologia Enea sul solare termodinamico ad alta temperatura, ha ritenuto la società Archimede Solar Energy soggetto tecnicamente idoneo per la fabbricazione dei tubi ricevitori per l’impianto Archimede e, per le specificità tecniche dei tubi e l’elevato contenuto innovativo degli stessi, lo ha selezionato per affidargli la relativa fornitura. .  
   
   
DAL 26 AL 28 MARZO LA TERZA EDIZIONE DI ENERGYMED ALLA MOSTRA D´OLTREMARE, PIATTAFORMA SOLARE DEL MEDITERRANEO AL CENTRO DEL DIBATTITO.  
 
Napoli, 25 marzo 2009 - Giovedì 26, con inizio alle ore 12,30, aprirà a Napoli, presso la sala Italia della Mostra d´Oltremare, la terza edizione di Energymed, la manifestazione dedicata alle energie rinnovabili, organizzata in collaborazione con la Regione Campania. Il tema al centro del dibattito di quest´anno è la piattaforma solare del Mediterraneo. La manifestazione sarà inaugurata dall´assessore regionale all´Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino, che nella relazione introduttiva indicherà gli obiettivi del nuovo Piano Energetico Ambientale della Regione Campania. Seguiranno gli interventi degli assessori regionali ai Trasporti Ennio Cascetta, all´Urbanistica Gabriella Cundari e all´Ambiente Walter Ganapini. Alle ore 17, saranno sottoscritti i protocolli d´Intesa tra la Regione Campania ed Enea per la promozione in Campania della Piattaforma Solare del Mediterraneo e tra la Regione Campania e il Comune di Napoli per la promozione degli impianti fotovoltaici presso gli edifici scolastici comunali. Seguirà un dibattito con gli esperti mondiali di energia Jeremy Rifkin e Robert Wescott. Energymed offre anche in questa edizione ampi spazi dedicati alle attività espositive su un´area di oltre 10mila mq. Oltre ai consueti spazi riservati a categorie merceologiche che comprendono integrazione architettonica avanzata di solare termico e fotovoltaico, eolico, caldaie ad altissima efficienza e a biomasse, veicoli a basso impatto ambientale, climatizzatori e componentistica, la manifestazione quest´anno si arricchisce di due nuove sezioni dedicate all´edilizia efficiente "Ecobuilding" e al recupero di materia ed energia "Recycle". Sarà inoltre ampliato il Salone della Mobilità Sostenibile "Mobilitymed". L´evento, promosso dall´Anea, Agenzia Napoletana Energia ed Ambiente, si concluderà sabato 28 marzo. .  
   
   
SLOVACCHIA, THERMO SOLAR PER RADDOPPIO PRODUZIONE  
 
Bratislava, 25 marzo 2009 - Thermo Solar, il maggior produttore slovacco di pannelli solari sta cercando di raddoppiare la propria attività, secondo quanto annunciato dall´amministratore delegato della società Milan Novak. Lo si apprende da "Informest". Tuttavia l´implementazione del piano di ampliamento è condizionata dall´evoluzione della situazione del mercato per i prossimi mesi. Il supporto statale al settore privato durante il periodo di crisi economica è considerato come uno dei fattori fondamentali per lo sviluppo del settore dei pannelli solari. Novak non ha specificato il volume dell´investimento in capacità produttive aggiuntive. Ha sottolineato che il progetto prevede la costruzione di un alto potenziale nel settore delle energie rinnovabili e si è riferito alla prevista crescita del settore in Germania, dove saranno creati sino a 500 mila posti di lavoro, entro il 2020, grazie alle strategie governative per l´incremento dell´uso dell´energia da fonti rinnovabili. La Thermo Solar è stata creata dalla tedesca Thermo Solar e dal produttore di alluminio Zsnp. .  
   
   
LA SEL PRESENTA ALL’API IL PIANO STRATEGICO AZIENDALE SEI ANNI PER VALORIZZARE LE RISORSE ENERGETICHE DELLA REGIONE BASILICATA  
 
 Potenza, 25 marzo 2009 - Il vice presidente della Sel (la Società Energetica Lucana) Gianfranco Blasi e il direttore generale Massimo Scuderi hanno illustrato presso la sede dell’Api di Matera il Piano Strategico Aziendale per il sessennio 2009-2014. Entrata in funzione il 1° giugno 2008, la società di proprietà della Regione Basilicata si propone di valorizzare le risorse energetiche e di essere gestore della domanda pubblica di energia, creando valore sociale per le pubbliche amministrazioni, i cittadini e le imprese. Ad una folta platea di imprenditori dell’Api, - si legge in un comunicato - i vertici della Sel hanno spiegato la mission della Spa in una proiezione temporale di medio termine, di qui al 2014. La Sel, presieduta da Rocco Colangelo, persegue l’autonomia energetica della pubblica amministrazione lucana, privilegiando le fonti alternative di energia rispetto a quelle fossili e mettendo sul mercato 200 Mw aggiuntivi rispetto a quanto previsto dal Piano energetico regionale, tutti da fonti non fossili, utilizzando gli operatori privati. L’investimento complessivo è di 291 meuro, con risorse pubbliche e private, di cui 113 della Sel e 178 di terzi col meccanismo della concessione, cioè co-finanziamento e gestione. Blasi ha invitato le imprese ad attrezzarsi per partecipare alle gare d’appalto, mentre dall’Api è venuta la richiesta di un tavolo di concertazione per un confronto preventivo sulle scelte operative della Sel, perché il sistema economico locale sia coinvolto negli investimenti che ricadranno sul territorio lucano. Le imprese, inoltre, - continua la nota dell’Api - hanno espresso soprattutto la necessità della riduzione dei costi dell’energia, in primis nelle aree industriali, trovando piena corrispondenza nelle risposte fornite da Blasi e Scuderi. Il paradosso lucano, infatti, è di essere una regione piena di petrolio e di gas, che tuttavia produce poca energia, insufficiente persino per il nostro esiguo fabbisogno. La legge regionale sulla competitività, volta anche ad attrarre investimenti in Basilicata e a rendere più competitive le imprese esistenti, deve avere come logica conseguenza la riduzione della bolletta energetica delle aziende. In proposito l’Api ha apprezzato il progetto di costituzione di una newco Eni-sel per la distribuzione del gas, con conferimento dei contratti e degli asset di Italgas in Basilicata, che potrebbe accelerare tra l’altro il processo di metanizzazione di tutte le aree della regione. . .  
   
   
ENDESA: CDA ELEGGE PRESIDENTE BORJA PRADO EULATE  
 
Madrid, 25 marzo 2009 - Enel comunica che nella riunione diieri il Consiglio di amministrazione di Endesa ha preso atto che, di comune accordo con la Società, Jose Manuel Entrecanales Domecq ha lasciato la carica di Presidente esecutivo e di Consigliere di amministrazione della Società. In sua sostituzione, come consigliere di amministrazione è stato nominato Jorge Vega- Penichet López, mentre come presidente è stato eletto Borja Prado Eulate, già consigliere della Società dal 20 giugno 2007. Il Consiglio ha inoltre deliberato di delegare i propri poteri in forma congiunta al Vicepresidente Andrea Brentan e all´Amministratore Delegato Rafael Miranda. .  
   
   
A2A, IRIDE E GRUPPO GAZPROM PROCEDONO CON IL CLOSING DEL PROGETTO DI JOINT VENTURE PER LA VENDITA DI GAS NATURALE SUL MERCATO ITALIANO  
 
Milano, 25 marzo 2009 – Ieri, tramite sottoscrizione di aumento di capitale, Zmb Gmbh, società appartenente al gruppo Gazprom, è divenuta titolare di una quota pari al 50% del capitale sociale di A2a Beta S. P. A. , società partecipata anche da A2a Alfa S. R. L. (70% gruppo A2a e 30% gruppo Iride). Tramite questa operazione, le parti hanno dato esecuzione agli accordi precedentemente stipulati tra le stesse e finalizzati al progetto di joint venture per la vendita di gas naturale sul mercato italiano. .  
   
   
ACEGAS-APS SPA RISULTATI 2008: IL RISULTATO NETTO DA ATTIVITÀ IN ESERCIZIO SALE A 15,2 €M (6,0 €M NEL 2007 CORRISPONDENTE A UNA CRESCITA PARI A +152,8%)  
 
Trieste, 25 marzo 2009 - Il Consiglio di Amministrazione di Acegas-aps si è riunito ieri sotto la presidenza di Massimo Paniccia per esaminare e approvare il progetto di Bilancio dell´esercizio 2008. I ricavi di vendita del Gruppo Acegasaps fanno registrare, tra il 2007 e il 2008, un incremento di 37,7 milioni di euro, corrispondente a un aumento percentuale dell’8,5%. I ricavi della Divisione energia elettrica passano da 105,0 milioni di euro del 2007 ai 110,0 milioni del 2008, subendo un incremento del 4,8%. L’incremento dei ricavi è attribuibile al settore della vendita per 24,0 milioni di euro (+34,4%) di cui 4,6 milioni di euro è dovuto ai clienti di libero mercato (Estenergy), e 19,4 milioni di euro ai clienti tutelati (gestiti da Acegasaps Service). Tale aumento è dovuto esclusivamente a fenomeni tariffari legati all’aumento del prezzo delle materie prime energetiche. Le quantità vendute infatti calano da 991 Gwh a 827 Gwh (-16,5%). I ricavi della produzione di energia elettrica subiscono un decremento di 11,4 milioni di euro, attribuibile alla riduzione dei volumi di energia importati e prodotti. In particolare la produzione ha sofferto di prezzi non remunerativi e quindi di maggiore ore di fermo (-20 Gwh). I ricavi della distribuzione crescono del 3,5%, in linea con la crescita delle quantità trasportate (+2,3%). I ricavi della Divisione gas sono in aumento del 6,7% passando dai 110,9 milioni del 2007 ai 118,3 milioni di euro del 2008. Il volume di gas distribuito nel 2008 è superiore al volume distribuito nel 2007 del 5,7%; in termini assoluti l’incremento è stato di 25 Mmc, passando dai 443 Mmc nel 2007 ai 468 del 2008. L’andamento crescente si rileva sia a Trieste che a Padova: in particolare i volumi di Trieste passano da 150 Mmc a 159 Mmc (+5,8%), i volumi di Padova passano dai 292 Mmc ai 309 (+5,6%). L’incremento delle quantità distribuite e il delta tariffario hanno determinato un maggior fatturato della distribuzione nel 2008 di 1,8 milioni di euro rispetto al 2007. I ricavi delle attività di vendita segnano un sensibile incremento, passando da 85,0 a 96,7 milioni di euro; tale incremento è da ascrivere a fenomeni tariffari connessi all’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche. I volumi venduti da Estenergy infatti calano da 438 Mmc a 413 Mmc (-5,8%). Il calo è attribuibile sia alla pressione delle dinamiche competitive di mercato che al venire meno del contributo di alcuni clienti industriali opportunamente abbandonati perché non più remunerativi. I ricavi del Ciclo Idrico Integrato aumentano da 63,5 milioni di euro a 70,4 milioni di euro, con un incremento del 10,9% e ciò nonostante le quantità complessivamente vendute si siano ridotte del 3,0 % passando dai 56 Mmc del 2007 ai 54 del 2008. Gli aumenti tariffari, riconosciuti ad Acegasaps per gli investimenti sostenuti, hanno interessato prevalentemente l’area di Padova. I ricavi della Divisione Ambiente presentano un modesto incremento rispetto al 2007 (+2,4 milioni di euro). Le attività di raccolta e spazzamento fanno registrare un +3,7 milioni di euro, collocabile dal punto di vista territoriale principalmente nell’area di Padova. Le quantità raccolte sono rimaste sostanzialmente stabili mentre è ulteriormente aumentata la percentuale di incidenza della raccolta differenziata: 46% a Padova e 21% a Trieste. Nell’area di Padova sono state raccolte 204 migliaia di tonnellate (contro le 202 del 2007) mentre nell’area di Trieste sono state raccolte sostanzialmente le stesse quantità del 2007 (121 migliaia di tonnellate). Gli impianti di termovalorizzazione hanno incrementato la loro produzione. A Trieste sono stati smaltiti 154 mila tonnellate (contro i 140 nel 2007) e a Padova 80 mila tonnellate (contro i 75 nel 2007). Il recupero energetico dei rifiuti raccolti nel 2008 è stato pari a 122 Gwh, di cui 89 Gwh a Trieste (contro gli 85 del 2007) e 33 Gwh a Padova (contro 30 nel 2007). Da segnalare che a Trieste, a partire da marzo 2008, è venuta meno parte del contributo Cip6 con conseguente perdita di ricavi per circa 2,7 milioni di euro. Tale perdita nel 2008 è stata tuttavia più che compensata dal pieno recupero di efficienza della centrale di Trieste rispetto ad un 2007 condizionato dagli effetti prodotti dal sequestro giudiziario delle due linee dell’impianto medesimo. I ricavi dei Servizi aumentano complessivamente di 6,1 milioni di euro, passando da 74,9 milioni di euro a 81,1 milioni di euro. A tale aumento ha contribuito il positivo risultato della controllata Sinergie (+5,2 milioni di euro di ricavi rispetto al 2007) sostenuto a sua volta dal favorevole andamento termico e dall’acquisizione di nuovi contratti. Il margine operativo lordo consolidato di Gruppo si attesta a quota 91,0 milioni di euro, in crescita rispetto agli 81,0 milioni di euro fatti registrare nel 2007. In crescita l’incidenza del margine operativo lordo sui ricavi che passa dal 18,3% del 2007 al 18,9% del 2008. A sostenere la crescita di 10 milioni di euro a livello di Mol sono soprattutto le divisioni del ciclo idrico integrato (+3,7 milioni di euro) e dell’ambiente (+3,6 milioni di euro). La prima ha beneficiato del previsto impatto positivo conseguente all’aggiornamento delle tariffe nel territorio di Padova, la seconda del sensibile incremento dei volumi di rifiuti termovalorizzati (+9,1%), di energia elettrica prodotta (+5,2%) e, più in generale, dello sviluppo delle attività di raccolta e spazzamento (+1,4 milioni di euro). Da segnalare anche il positivo risultato della divisione gas (+1,6 milioni di euro) sostenuto da un incremento del 5,7% nei volumi distribuiti. Il margine operativo netto chiude a 41,6 milioni di euro in crescita di 10,5 milioni di euro rispetto al 2007 (+33,9%). Gli accantonamenti si riducono di 2,4 milioni di euro passando dai 3,0 milioni di euro del 2007 ai 0,6 del 2008, mentre gli ammortamenti e le svalutazioni aumentano di 1,9 milioni di euro, passando da 47,0 milioni di euro a 48,8 milioni di euro. Nello specifico, gli ammortamenti rimangono sostanzialmente invariati (+0,2 milioni di euro), mentre aumentano gli accantonamenti per svalutazione crediti (+1,7 milioni di euro). Tale incremento è conseguente alle analisi effettuate nel corso dell’anno che hanno evidenziato una maggiore rischiosità di alcune posizioni creditorie. Gli oneri finanziari netti aumentano di 3,2 milioni di euro passando dai 14,7 milioni di euro del 2007 ai 17,9 del 2008. L’incremento è principalmente dovuto all’aumento dei tassi di interesse e in parte anche alla maggiore esposizione finanziaria media di Gruppo. A fronte delle dinamiche economiche citate, il risultato prima delle imposte del Gruppo Acegasaps sale a quota 23,8 milioni di euro, con una variazione positiva rispetto al 2007 di 4,9 milioni di euro, pari a +26,1%. Le imposte sul reddito nel 2008 diminuiscono rispetto al 2007 di 4,3 milioni di euro e diminuisce anche il tax rate consolidato che passa dal 68,0% al 35,9%. L’effetto è conseguente alla scelta di Acegasaps di operare nel 2008 l’affrancamento delle imposte differite. L’utile netto di gruppo si attesta a 13,9 milioni di euro, in contrazione di 27,7 milioni di euro rispetto al 2007. Tale risultato è influenzato dalla plusvalenza di 36 milioni di euro registrata nel 2007 per effetto della cessione del 49% di Estenergy ad Ascopiave. Situazione Patrimoniale-finanziaria - Nel corso del 2008 la spesa per investimenti è stata complessivamente pari a 90 milioni di euro. Oltre ai consueti investimenti annui di manutenzione delle reti, degli impianti e delle attrezzature, l’investimento più significativo, pari a 22 milioni di euro, ha riguardato la terza linea del termovalorizzatore di Padova. Le controllate hanno realizzato investimenti nel complesso modesti, fatta eccezione per Sinergie, che ha investito circa 6 milioni di euro in lavori su impianti dedicati alla gestione calore, e la controllata bulgara Rilagas - impegnata nella realizzazione della rete di distribuzione gas nella regione di Zapad – che ha sostenuto una spesa pari a 3 milioni di euro. Mentre il capitale immobilizzato netto cresce (+49 milioni di euro) per effetto della spinta degli investimenti, il capitale circolante netto si riduce di 32 milioni di euro. Quest’ultimo risultato è conseguente sia al pieno recupero operativo dei cicli di fatturazione, intralciati nel 2007 dall’esecuzione delle operazioni societarie, sia ad una più attenta gestione del credito. Come risultante, il capitale investito cresce del 2,6% (+17,3 milioni di euro). Il patrimonio netto non presenta variazioni degne di nota (-1,9 milioni di euro), mentre la posizione finanziaria netta, sollecitata dalle esigenze finanziarie connesse agli importanti investimenti in corso di svolgimento per la realizzazione della terza linea del termovalorizzatore di Padova, chiude il 2008 in crescita di 19,2 milioni di euro e si attesta a quota 315,4 milioni di euro. Evoluzione Prevedibile Della Gestione - Nel corso del 2008 il Gruppo Acegasaps ha recuperato appieno la redditività dopo un 2007 sensibilmente influenzato da fatti di natura straordinaria. La generale crisi economica e finanziaria dell’ultimo trimestre del 2008 ha condotto a un deterioramento delle condizioni generali dei mercati. Tale circostanza non è stata senza influenza sulla redditività del Gruppo, che nel corso del quarto trimestre ha realizzato performance economiche inferiori a quelle del 2007. Il 2009 ha avuto avvio in un clima di generale preoccupazione che, pur in settori regolamentati quali quelli in cui opera Acegasaps, ha condotto a un calo generale della domanda e a un clima decisamente recessivo. In tali condizioni di mercato risulta difficile formulare previsioni accurate. Il Gruppo Acegasaps peraltro è in una fase di rilevanti investimenti che riguardano le attività estere e il completamento della terza linea del termovalorizzatore di Padova. La situazione generale della finanza – con una rigida stretta creditizia – non potrà non influenzare i comportamenti dei consumatori e delle imprese, che dovranno saper affrontare l’approccio maggiormente selettivo degli istituti di credito nelle gestione della propria attività caratteristica. I primi due mesi dell’esercizio sono stati caratterizzati da un calo delle attività nei settori dell’energia elettrica e delle attività ambientali, che soffrono del clima congiunturale. Nelle attività di libero mercato (presidiate dalla controllata Estenergy) l’anno 2009 dovrebbe consentire un ulteriore consolidamento. Il Gruppo Acegasaps proseguirà tuttavia nello sviluppo del proprio portafoglio di attività secondo i tempi programmati, tanto che si prevedono investimenti per oltre 100 milioni di euro, concentrati, come detto, nelle attività estere e nella costruzione della terza del termovalorizzatore di Padova. Si è infatti convinti che le severe misure di ristrutturazione intraprese dalle Autorità governative potranno avere benefici effetti a partire dal secondo semestre 2009. Per il complesso di tali motivi si ritiene che i risultati dell’anno 2009 si manterranno sui livelli raggiunti nel 2008. Pagamento Dividendi - Il Consiglio d´Amministrazione ha deliberato di proporre all´Assemblea Ordinaria degli azionisti, che si terrà, in prima convocazione, il giorno lunedì 27 aprile 2009 e, in seconda convocazione, il giorno martedì 28 aprile 2009, una distribuzione dividendi pari a 0,15 euro per azione. I dividendi saranno posti in pagamento il 9 luglio 2009 con data stacco cedola il 6 luglio 2009. .  
   
   
“CARBOMARK”, PRESENTATO A VENEZIA UN PROGETTO PER LA CREAZIONE DI UN MERCATO LOCALE DEL CARBONIO  
 
 Venezia, 25 marzo 2009 - Creare mercati locali per lo scambio di quote di carbonio, è quanto si prefigge “Carbomark”, un progetto nato dalla collaborazione delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e delle Università di Padova e Udine per valorizzare le funzioni di fissazione della Co2 dei boschi e stimolare le imprese locali verso comportamenti sostenibili del sistema produttivo. Il progetto, presentato ieri a Venezia dai promotori dell’iniziativa, avrà una durata di 36 mesi ed un costo complessivo di € 1. 088. 28,00, di cui € 544. 014 di cofinanziamento europeo nell’ambito del programma Life + 2007, che si prefigge l’attuazione, l’aggiornamento e lo sviluppo delle politiche in materia ambientale nelle tre componenti della biodiversità, del governo dell’ambiente e della informazione e comunicazione. In particolare, gli obiettivi specifici possono essere sintetizzati nell’aumentare le conoscenze relativamente alle politiche sui mercati locali del carbonio, facilitare l’attuazione di strategie per la mitigazione dei gas serra a livello locale e creare, presso i vari stakeholders, la consapevolezza circa la necessità di adottare iniziative di controllo dei gas serra. Protagonisti dell’iniziativa saranno, da un lato, i proprietari forestali, che dovranno creare quote di carbonio impegnandosi a garantire l’accrescimento reale dei propri boschi per fissare nel legname delle piante il carbonio sottratto dall’atmosfera e dall’altro, le imprese venete e friulane, che potranno acquistare dai proprietari boschivi le quote di carbonio fissato, per compensare le proprie emissioni di Co2 derivanti dalle loro attività produttive. “Con questo progetto – precisa l’Assessore all’Ambiente Giancarlo Conta - la Regione del Veneto potrà dare attuazione concreta non solo alle politiche europee rivolte alla lotta del cambiamento climatico, ma anche agli indirizzi di pianificazione forestale regionali, che vedono nelle iniziative di investimento compensativo volontario e nella creazione di un sistema regionale di scambio delle quote, una delle più valide strategie per il contenimento dei gas serra nell’atmosfera”. Conta ha poi ribadito che disporre di dati precisi sulle dinamiche del ciclo del carbonio collegate agli ecosistemi agro-forestali e sulle implicazioni economiche derivanti da variazioni dell’uso delle risorse medesime, è di fondamentale importanza per le attività di negoziazione e formulazione delle politiche di compensazione o di riduzione delle emissioni d´anidride carbonica contemplate nel Protocollo di Kyoto. “Gli organismi internazionali che controllano la sua applicazione – precisa – hanno assegnato all’Italia la possibilità di scontare 10 milioni di tonnellate di Co2 dalle emissioni totali annue grazie al ruolo di assorbimento delle foreste. Il valore complessivo di tale assorbimento è pari a 140 milioni di euro all’anno, cifra che il sistema industriale non deve sopportare per acquistare sul mercato quote di carbonio. Per quanto riguarda il Veneto – conclude Conta – si può valutare che ogni anno gli oltre 400 mila ettari di foreste assorbano circa 400 mila tonnellate di Co2, per un controvalore di circa 6 milioni di Euro”. .  
   
   
PRODUZIONE DI IDROCARBURI: ISTITUITO IN BASILICATA UN “TAVOLO DI GARANZIA” PER AMBIENTE E SALUTE  
 
 Potenza, 25 marzo 2009 - Il “Tavolo di Garanzia” in materia di tutela ambientale e della salute sulle attività di ricerca e produzione di idrocarburi è stato istituito dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta. Ne faranno parte i dirigenti degli uffici regionali del Dipartimento Ambiente interessati e dell’Autorità Ambientale, l’Arpab, l’Osservatorio Epidemiologico Regionale, l’Osservatorio Ambiente e Legalità, i rappresentanti di Istituzioni, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria, associazioni ambientaliste ufficialmente riconosciute, comitati di cittadini organizzati, rappresentanti delle compagnie petrolifere. Attraverso un percorso di ascolto con i diversi attori sociali si definiranno più precisamente la composizione e le regole di funzionamento del Tavolo. “Con questa iniziativa – ha commentato il presidente Vito De Filippo - la Regione intende compiere un passo in avanti verso la partecipazione e la trasparenza, su un tema tanto importante quale la tutela della salute dei cittadini e delle risorse ambientali, per determinare un clima di fiducia generale che contribuisca a ridare vigore ad un senso di comunità in cammino verso uno sviluppo sostenibile e duraturo. L’obiettivo è anche quello di riallineare il tema petrolio sul campo delle maggiori garanzie d’accesso ai territori ed ai suoi versanti di sviluppo diretto: imprese, cultura, turismo”. “Istituiamo il “Tavolo di Garanzia” affinchè le informazioni possano circolare liberamente – ha affermato l’assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità Vincenzo Santochirico, al di fuori di cortocircuiti mediatici che si autoalimentano da soli distorcendo, in molti casi, la verità dei fatti. Ma anche perché intorno ad esso si possa sviluppare il confronto tra le parti, verificare i risultati delle attività derivanti dal piano di sorveglianza sanitario della comunità, dalla strutturata e permanente rete di monitoraggio, dall’incalzante verifica sulla sicurezza degli impianti con la collaborazione di Arpab, Metapontum Agrobios e degli altri enti che hanno competenza. Sarà anche il luogo deputato alla richiesta di chiarimenti, alle compagnie petrolifere, sui dati relativi alla loro attività e sul rispetto delle misure di salvaguardia ambientale”. Secondo De Filippo e Santochirico “con questa azione intendiamo rilanciare il modello di partecipazione già sperimentato per il “Tavolo della trasparenza” sul nucleare, alimentare il senso di appartenenza al bene della Basilicata, favorire il dibattito fra le parti, promuovere la condivisione di proposte concrete in materia di sicurezza del nostro territorio e di strategie volte ad intercettare le dinamiche di sviluppo che questa esperienza offre”. .  
   
   
PRESIDENTE TOSCANA MARTINI SUL DECRETO DEL GOVERNO : «ALTRO CHE PIANO CASA. È COME DIRE “PASSATE COL ROSSO”»  
 
 Firenze, 25 marzo 2009 - «Quello del Governo non è un piano casa. Non darà la casa a chi ne ha bisogno, farà costruire nuovi volumi a chi la casa ce l´ha già. E´ un decreto che fa carta straccia del federalismo e delle norme sull´urbanistica in nome di un assunto: c´è la crisi, rilanciamo l´economia attraverso l´edilizia. Noi siamo d´accordo che l´edilizia è un volano per contrastare la crisi, ma non c´è bisogno di buttare a mare tutte le regole, che sono garanzie per tutti. E´ un po´ come dire: siccome si deve velocizzare il traffico, si può passare col rosso». Il presidente della Toscana, Claudio Martini, affiancato dal vicepresidente Federico Gelli e dall´assessore all´urbanistica, Riccardo Conti, ha aperto così, ieri, la conferenza stampa sul provvedimento del Governo intitolato “Misure urgenti per il rilancio dell´economia attraverso la ripresa delle attività imprenditoriali edili”, in vista dell´incontro che si terrà a Roma domani. «Questi sono i tempi – dice Martini –. Venerdì abbiamo avuto la bozza del decreto legge, domani le Regioni avranno un incontro col Governo, venerdì il decreto sarà all´ordine del giorno del Consiglio dei ministri. » Il presidente della Toscana rilancia la sua proposta, che è anche un appello alla ragionevolezza. «Non un decreto legge, ma un disegno di legge. Un provvedimento che non butti all´aria le regole e le competenze costituzionali di Regioni ed Enti locali sul governo del territorio, che consenta di mettersi intorno ad un tavolo e di varare rapidamente un testo che faccia bene all´economia, ma non devasti il territorio e non sia fonte di liti fra vicini. Noi ci stiamo – ribadisce Martini - non siamo pregiudizialmente contrari. In questo testo ci sono cose che ci piacciono: per esempio le misure sull´edilizia sostenibile, sulla riconversione energetica, quelle che permettono di eliminare le brutture. Ma non c´è bisogno di un decreto legge che azzeri tutti gli strumenti urbanistici e permetta la giungla. Il contenzioso fra i privati, così, diverrà esponenziale. » E in proposito Martini avverte:«Passare col rosso, forse fluidifica il traffico, ma è pericoloso. Avete mai partecipato ad una riunione di condominio? Vi immaginate la litigiosità che verrà fuori? Uno vuole alzare la soffitta, l´altro non è d´accordo. E giù cause. » Ma non basta. «Ai comuni – continua il presidente – viene dato solo un ruolo “notarile”. Dovranno tenere un registro delle Dia (le denunce di inizio attività che consentiranno le costruzioni in deroga agli strumenti urbanistici) e alla fine, il 31 dicembre 2011, dovranno adeguare i loro strumenti urbanistici a quello che nel frattempo sarà stato fatto. Le soprintendenze poi potranno esprimersi solo in casi eccezionali ed entro 30 giorni. Vi immaginate cosa succederà?» Ma la Toscana ci tiene a sottolineare che, senza stravolgere le regole, le cose si possono fare. «In Toscana abbiamo già – dice Martini – 50 mila Dia all´anno. Siamo la regione che ne ha di più. Città come Prato e come Arezzo ne hanno circa 3 mila all´anno. Possiamo far conoscere di più e meglio questo strumento, possiamo semplificare ulteriormente le procedure. Abbiamo già in Consiglio regionale una legge sulla semplificazione, possiamo aggiungere ulteriori misure. » Ma molto è già stato fatto. «Ieri – ricorda il presidente della Regione – la giunta ha licenziato una delibera in applicazione del piano paesaggistico che già consente, nel rispetto delle regole, molte delle cose che farà fare il decreto del Governo. Ma senza stravolgere nulla. » Infine le risposte sulla casa. «Abbiamo già emanato – ribadisce Martini – bandi per 120 milioni di euro rivolti ai Comuni per alloggi da da destinare alla locazione sociale. Stiamo per varare altre misure urgenti, per 130 milioni di euro, per reperire alloggi da dare in affitto a canone “sostenibile”. Infine abbiamo concordato con il Governo il piano casa da 550 milioni di euro, che per la Toscana significano 31 milioni di euro, sempre per dare risposte all´emergenza alloggi. In tutto – sottolinea – sono 280 milioni –. Questo è un piano casa. » Infine le contromisure. «Noi speriamo di farcela - conclude Martini – a convincere il Governo a modificare il provvedimento. In caso contrario, saremo costretti a ricorrere alla Corte Costituzionale e a varare quanto prima una legge regionale che consenta alla Toscana di difendere il lavoro fatto, con fatica, in tutti questi anni e di salvare il suo patrimonio paesaggistico. » .  
   
   
PIANO CASA, LOIERO A LA7 : GOVERNO FACCIA UN PASSO INDIETRO  
 
Reggio Calabria, 25 marzo 2009 - A preoccupare il presidente della Regione Agazio Loiero, ospite ieri mattina della trasmissione televisiva “Omnibus” in onda su La7, non è solo il metodo con cui il governo intende varare il Piano casa, ma i contenuti del nuovo decreto che il governo si appresta ad approvare e che consentirebbe un ampliamento della cubatura del 20% per gli edifici residenziali e non residenziali e del 35% per chi utilizza tecniche di bioedilizia. “Allarmano gli impatti che il decreto potrebbe avere sul territorio. Approvarlo così com’è sarebbe un disastro - ha affermato Loiero in vista del primo confronto sul provvedimento tra i presidenti delle Regioni edp il Governo che avverrà domani - perché si annunciano milioni di tonnellate di calcestruzzo in arrivo o forse milioni di condoni nel caso di ampliamenti già realizzati”. Secondo i dati del Cresme citati a Omnibus, infatti, sarebbero oltre 9,4 milioni le ville potenzialmente ristrutturabili, circa 1 milione i condomini e 31 milioni gli edifici non residenziali. Secondo Loiero, “a destare le maggiori preoccupazioni è la norma del decreto sulle ristrutturazione degli immobili di pregio che prevede il meccanismo del silenzio-assenso se la Sovrintendenza non rilascia il nulla osta entro 30 giorni dalla dichiarazione di inizio attività. Le Sovrintendenze non ce la faranno mai a dare risposte in tempi così brevi”. “Il silenzio-assenso - ha tagliato corto il presidente Loiero - è inaccettabile in un Paese in cui la tutela del paesaggio è un principio sancito dalla Costituzione. Non ci può nascondere dietro l’esigenza dello snellimento delle procedure. Se l’obiettivo del governo è rilanciare l’edilizia sociale si trovino altre strade. Mi auguro che faccia un passo indietro”. “Non appartengo alla schiera degli ambientalisti dogmatici, ma occorre prudenza – ha spiegato Loiero – in quanto la materia rientra nella legislazione concorrente, quindi lo Stato può solo fissare i principi generali non potendo costituzionalmente disciplinarla nel dettaglio, compito che spetta alle Regioni”. “Noi - ha ricordato Loiero in un confronto televisivo a tutto campo - stiamo cercando di invertire la rotta. Abbiamo approvato un piano per l’abbattimento di 800 ecomostri, piano già operativo. La Giunta regionale si è opposta alla costruzione di Europaradiso, un megavillaggio che avrebbe dovuto dare 10. 000 posti di lavoro - di cui avremmo avuto un immenso bisogno - ma avrebbe devastato in maniera irrimediabile un’area di grande pregio naturalistico”. “Questo perché - ha detto ancora Loiero - crediamo che lo sviluppo di un territorio possa e debba andare di pari passo alla sua tutela e valorizzazione. Abbiamo licenziato un programma di edilizia sociale che impegna 230 milioni di euro per realizzare alloggi destinati a tutti i cittadini calabresi a cominciare dai più bisognosi come le giovani coppie, gli immigrati, le ragazze-madri e gli anziani. Ma se passasse il decreto verrebbero azzerati tutti i programmi urbanistici delle Regioni, almeno fino all’adozione delle leggi regionali in materia. In tal modo si potrebbe creare un forte disordine legislativo. Le Regioni potrebbero, infatti, adottare leggi regionali più restrittive successivamente al decreto del Governo, così ciò che in base al decreto non è un abuso potrebbe diventarlo sulla base delle leggi regionali”. “Noi siamo pronti collaborare. Lo abbiamo dimostrato - ha affermato inoltre il presidente Loiero - nella lunga trattativa sulle risorse del Fondo aree sottoutilizzate e del Fondo sociale europeo destinate anche alla Calabria e in parte utilizzate dal governo per altri scopi e comunque non certamente a favore del Sud a cui quelle risorse erano in larga parte destinate. Il governo però non ci venga anche a dire che loro decidono su materie di competenza regionale e noi ne possiamo solo prendere atto”. “Né - ha sottolineato infine commentando i sondaggi sul gradimento del Piano casa citati dal Sottosegretario alle Infrastrutture Mario Mantovani - deve essere approvato solo perché piace alla maggior parte degli italiani. Il compito della politica non è sempre quello di assecondare gli umori dei cittadini. Ricordo che i troppi abusi del passato hanno avuto un impatto devastante sul territorio, come testimoniano i recenti eventi alluvionali in Calabria”. .  
   
   
EDILIZIA: DI PAOLO, IMPEGNO REGIONE PER SUPERARE CRISI IERI A L´AQUILA L´ASSESSORE HA INCONTRATO RESPONSABILI ANCE  
 
 L´aquila, 25 marzo 2009 - Avviare un confronto sulle prospettive del settore per una ripresa dell´attività edilizia in Abruzzo. E´ stato questo lo scopo dell´incontro che si è svolto ieri a L´aquila, tra l´assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo e i rappresentanti dell´Ance (Consulta regionale costruttori abruzzesi. ) Presenti, il Presidente regionale, Gennaro Strever e il direttore regionale Fausto Ronconi. Sono state illustrate le aspettative della categoria di fronte a una congiuntura economica negativa. Si è parlato, tra l´altro, di valorizzare il tavolo di concertazione del Ceremoco (Centro regionale monitoraggio e controllo); un tavolo d´incontro che prevede la partecipazione tra le parti sociali: organizzazioni datoriali e sindacali dei lavoratori, Anci, rappresentanti degli ordini professionali di settore, etc). C´è l´impegno a portare al più presto all´attenzione del Ceremoco, il prezziario delle opere edili, in corso di redazione. Non è mancato un approfondimento a tematiche afferenti la politica della casa, delle acque e del sistema infrastrutturale regionale. L´assessore Di Paolo ha accettato l´invito del Presidente Strever per un nuovo incontro, da tenersi a breve, aperto al mondo dei costruttori aderenti ad Ance. "La Regione - ha commentato l´assessore - è sicuramente molto sensibile alle problematiche esaminate per cui intende, pur essendo molto scarse le risorse finanziarie, dare un contributo per risollevare le sorti dell´economia abruzzese in questo settore. Nella riunione di oggi è emersa la concretezza e il comune spirito, di Regione e mondo imprenditoriale, per tentare di superare la crisi dell´edilizia che, ormai, come noto, assume dimensioni di carattere nazionale e internazionale. L´incontro di oggi dimostra, comunque, una grande apertura al dialogo ma anche grande senso di responsabilità". .  
   
   
GENOVA: CONVEGNO MERCATO IMMOBILIARE ASSIMIL "IL MATTONE TRA PASSATO E FUTURO",  
 
Genova, 24 Marzo 2009 - L´assessore alle Finanze della Regione Liguria Giovanni Battista Pittaluga partecipa oggi , al convegno sul mercato immobiliare in Liguria "Il mattone tra passato e futuro", promosso da Assimil e Camera di Commercio di Genova, alle 15,30, nella sede di via Garibaldi. .  
   
   
CRISI SAFILO: TONDO, C´´E´´ VOLONTA´´ DI RESTARE IN FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Trieste, 25 marzo 2009 - Il Gruppo Safilo, leader mondiale nell´occhialeria di alta gamma e lusso, non vuole abbandonare il Friuli Venezia Giulia ma, al contrario, restarvi per quanto consentito dall´attuale situazione economica. La volontà dell´azienda, nata 75 anni fa ed ora presente con il proprio made in Italy in oltre 130 Paesi del mondo, è emersa dall´incontro odierno a Padova tra il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ed i vertici Safilo guidati dal vicepresidente esecutivo, Massimiliano Tabacchi. "Ho scelto di accelerare i tempi perché è importante trovare una soluzione immediata", ha commentato Tondo al termine del summit, durato oltre due ore caratterizzate da un "dialogo costruttivo". Il governatore, infatti, ha ottenuto dalla Safilo la disponibilità a prendere parte ad un Tavolo regionale delle Soluzioni a cui, oltre alla proprietà, la Regione inviterà i sindacati. "Lo convocheremo nel rispetto delle relazioni industriali, quindi subito dopo l´incontro tra azienda e rappresentanti dei lavoratori previsto per il 3 aprile", annuncia Tondo, spiegando che in quell´occasione "cercheremo di individuare tutte le possibili soluzioni migliorative". Ma la situazione della Safilo, ha ricordato il presidente della Regione, ha già una connotazione extraterritoriale dopo l´impegno assunto dal ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, di istituire un Tavolo nazionale delle Soluzioni dove, in maniera capillare, saranno valutate le politiche di rilancio settoriale del made in Italy. Registrando l´apprezzamento dell´azienda per l´impegno profuso dalla Regione, Tondo ha inoltre analizzato gli scenari diversi che contraddistinguono i due stabilimenti Safilo in Friuli, specializzati nella produzione di componentistica per occhiale. "A Martignacco - ha precisato - si svolge una lavorazione meccanica non mutuabile altrove, mentre a Precenicco ci si trova a fare i conti con una riduzione dei costi di scala che potrebbe comportare il trasferimento in altri siti". .  
   
   
L’ASSOCIAZIONE UCISP ENTRA A FAR PARTE DELLA FEDERAZIONE ANIMA  
 
Milano, 25 marzo 2009 - Il 4 febbraio 2009 in occasione della riunione del Consiglio Direttivo dell’Associazione Ucisp (Unione costruttori italiani strumenti per pesare) presso la Sede Anima, è stato siglato ufficialmente l’ingresso di Ucisp nella Federazione. Ucisp compie quest’anno mezzo secolo di vita: nasce infatti il 21 aprile 1959 a Milano per iniziativa di un gruppo di costruttori di strumenti di pesatura. Obiettivo primario della Federazione è la valorizzazione e la promozione del settore della pesatura, attraverso un’azione costante di confronto e di informazione sui principali temi di carattere tecnico, normativo e commerciale, con particolare attenzione al tema della “metrologia legale”. Presidente di Ucisp è il Dottor Maurizio Ceriani. Laureato in Scienza della Comunicazione, è attualmente Business Service Manager & Quality Manager della Soc. Bizerba Spa. Nel suo incarico, il Dott. Ceriani è affiancato da un Consiglio Direttivo attualmente così composto: Maurizio Ceriani; Fabio Martignoni; Mauro Valli; Ignazio Santamaria; Silvano Secchi; Massimo Mai; Alberto Marsella. Per quanto attiene al tema della “Metrologia Legale”, di cui l’associazione è da sempre punto di riferimento nazionale tra tutti gli attori operanti nel settore degli strumenti di pesatura e le varie istituzioni, la collaborazione del Comm. Dott. Franco Boni consente e garantisce efficacia alle azioni sino ad oggi intraprese. Commentando la decisione Ucisp di entrare a far parte di Anima, il Presidente Ceriani ha dichiarato: “In un mercato sempre più globalizzato e competitivo come quello attuale, riteniamo fondamentale poterci confrontare con altre associazioni di categoria affini alla nostra, sia come campo di interesse che come problematiche, e con le quali sia quindi possibile dar vita a iniziative comuni di vario genere: commerciali, legali, formative ecc. Diverse di queste associazioni fanno già parte della famiglia di Anima e quindi ci è sembrato naturale puntare a un obiettivo di convergenza per aumentare, attraverso una rappresentanza qualificata, l’efficacia delle nostre proposte e delle nostre azioni. ” .