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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 23 Giugno 2009 |
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SEMPRE PIÙ EBOOK? A EDITECH 2009, IL 25 GIUGNO A MILANO, EDITORI ITALIANI ED ESPERTI INTERNAZIONALI A CONFRONTO SUL PRESENTE DIGITALE DELL’EDITORIA. E SOPRATTUTTO, FINALMENTE LE CIFRE. DAI PROTAGONISTI. |
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Milano, 23 giugno 2009 - Sempre più ebook? Sì, ma non solo. Lo confermano le cifre dell’International digital publishing forum, che saranno presentate il 25 giugno a Milano (sede Siemens – viale Piero e Allberto Pirelli 10) a Editech 2009 - Editoria e innovazione tecnologica”, la Giornata internazionale di studio e approfondimento organizzata dall’Associazione Italiana Editori (Aie) per far conoscere agli operatori, ancor prima che al grande pubblico, le tendenze in atto e le prospettive nell’ambito del’innovazione tecnologica nel settore editoriale. Cresce il mercato dell’ebook, al punto che il giro d’affari all’ingrosso del solo mese di aprile 2009 si attesta negli Stati Uniti su un +228% (dato Idpf) rispetto allo stesso mese dello scorso anno e che tra il primo trimestre 2008 e il primo trimestre 2009 la crescita è stata del 155%. Incrementi a tre zeri che rilevano l’impatto della trasformazione in atto, in particolare negli Stati Uniti, come racconterà Michael Healy del Book Industry Study Group, e che non possono non interessare anche la realtà editoriale italiana: per questo, per la prima volta, il confronto coinvolgerà i maggiori editori italiani e gli esperti internazionali. L’iniziativa, promossa da Aie in collaborazione con Siemens e con il supporto di alcune delle principali aziende che operano nel settore delle tecnologie applicate al mondo dell’editoria quali Open Text, Promedia solutions, Rotomail Italia e Telecom Italia, vuole fornire un panorama aggiornato a livello internazionale e nazionale sull’impatto che le tecnologie possono avere per le case editrici. Tre i temi portanti: il mercato degli e-book, l’innovazione tecnologica nei processi produttivi, nuovi strumenti di marketing, web 2. 0 e community. Spazio quindi al caso Kindle, il dispositivo portatile di Amazon che verrà presentato da Madeline Mcintosh, ma spazio anche ai contenuti digitali nella scuola, alla soluzione tedesca per l’industria del libro fornita da libreka! che sarà presentata da Ronald Schild, alle tecniche di vendita degli ebook in base all’esperienza della danese ebog. Dk. E spazio ancora ai social network e ai community text con l’esperienza della casa editrice inglese Pan Macmillan che ha cercato di rendere sia le proprie opere sia la casa editrice stessa più orientata al mondo delle community, aprendo il processo editoriale e i testi al social web. Senza dimenticare ancora il viral marketing in editoria o l’importanza del digitale nei processi produttivi anche per la produzione dei libri di carta, nell’esperienza di O’reilly Media. Insomma, l’editoria del futuro. Ma già presente. Programma: 09. 00 – 09. 30 Registrazione Partecipanti – Welcome Coffee; 09. 30 – 09. 45 Saluti: Marco Polillo - Presidente - Associazione Italiana Editori Robert Goegele - Amministratore Delegato - Siemens It Solutions and Services. 09. 45 – 11. 00 Sessione D’apertura: coordina Fernando Folini - Editore - Editoriale Fernando Folini “Transizione e trasformazione: l’impatto della tecnologia sull’industria del libro statunitense” Michael Healy - Executive Director - Book Industry Study Group (Bisg). I recenti sviluppi nella tecnologia digitale hanno iniziato a trasformare tutti gli aspetti dell’industria editoriale statunitense: da come i libri sono acquisiti e creati a come sono promossi e venduti. La trasformazione è destinata a continuare, poiché gli editori sperimentano nuovi modelli editoriali in cerca di nuovi mercati, confrontandosi con un clima di incertezza economica e con la crescente influenza nell’industria del libro di importanti realtà quali Google e Amazon. Un’analisi dello stato attuale del mercato e uno scenario delle future tendenze. Il punto di vista di: Giulio Lattanzi - Amministratore Delegato - Rcs Libri, Stefano Mauri - Presidente e Amministratore Delegato - Gruppo Editoriale Mauri Spagnol (Gems); 11. 00 – 11. 30 Coffee Break; 11. 30 – 13. 00 “Sempre Piu’ E-book?” coordina Cristina Mussinelli - Consulente Editoria Digitale - Aie “Panoramica sul mercato degli e-book”. Michael Smith - Executive Director - International Digital Publishing Forum (Idpf) L’associazione degli Editori Americani ha recentemente evidenziato come le vendite di e-book rappresentino negli Stati Uniti il segmento di mercato che cresce più velocemente, contrariamente a quanto accade nei diversi settori dell’editoria tradizionale dove le vendite di libri sono in calo. Un focus sulla crescita, sulle tendenze e sulle ultime novità nel mercato degli e-book, compresa l’adozione a livello internazionale del formato Epub. “Il futuro degli e-book: monopolio o mercato dinamico?” Ronald Schild - Managing Director - libreka! Il mercato degli e-book sta evolvendo rapidamente e, nel contempo, alcuni attori iniziano a mostrare forti tendenze monopolistiche. Una presentazione che ha lo scopo di mostrare come gli editori possono influenzare il mercato per favorire la concorrenza e la specializzazione. L’esempio presentato è libreka!, la soluzione tedesca per l‘industria del libro. “Scelta e adozione dei libri di testo: l’unicità del mercato editoriale scolastico italiano” Michele Lessona - Presidente - De Agostini Scuola. Con due recenti provvedimenti normativi, contenuti nelle leggi 133 e 169 del 2008, è stata introdotta in Italia una regolamentazione delle scelte adozionali e dell’editoria scolastica che non ha l’eguale in nessuna nazione europea e del Nord-america. La volontà del Legislatore era quella di innovare i processi di insegnamento/apprendimento modernizzando quello che si riteneva essere l’anello debole del sistema ovvero la filiera editoriale, o quella di soddisfare politicamente un’opinione pubblica che nella maggioranza dei casi ritiene impropria la spesa per l’acquisto dei libri di testo? Attraverso l’esame dei provvedimenti in questione e sulla base di dati, analisi e interviste internazionali si cercherà di fornire un quadro d’insieme per fornire una prima risposta al quesito e per provare ad individuare, quindi, quali innovazioni digitali possano concretamente essere realizzate dall’editoria scolastica per essere fruite efficacemente dalla scuola italiana. “Faccia a faccia con il Kindle” Madeline Mcintosh - Director of Digital Content Acquisition - Amazon Eu. Negli ultimi mesi si è parlato molto di Kindle, il dispositivo portatile di Amazon che permette di leggere sul suo schermo e-book (ma anche blog, riviste e giornali) direttamente scaricabili da internet attraverso una connessione wireless. Nonostante il device sia attualmente disponibile per il solo mercato statunitense, Amazon intende aprirsi prossimamente anche al mercato europeo. Analizzando nello specifico l’esperienza Usa, il Kindle viene presentato agli editori italiani fornendo loro indicazioni su come sia possibile iniziare a distribuire i propri libri ai suoi utilizzatori. 13. 00 -14. 00 Pranzo E Visita All’area Demo; 14. 00 – 16. 00 “L’importanza Del Digitale Nei Processi Produttivi” coordina Spiro Coutsoucos - Consulente editoriale “Il futuro digitale dell’editoria”. Andrew Savikas - Vice President of Digital Initiatives - O’reilly Media In Giappone i romanzi di maggior successo sono oggi regolarmente scritti sui telefoni cellulari; i libri pubblicati come «Apps», cioè applicazioni per l’iPhone, stanno riscontrando una notevole popolarità; la catena inglese Waterstone’s ha registrato un incremento del 700% nelle vendite di e-book lo scorso Natale. I lettori stanno cambiando le loro abitudini e stanno dimostrando di essere ansiosi come non mai di trovare - e comprare - contenuti di qualità. Cosa devono sapere gli editori circa questi cambiamenti per adattare il loro business? Che prezzo si deve dare a un libro venduto come una «App»? Come si può approfittare di un’esperienza di lettura che è sempre connessa al web? Ecco cosa prevede l’editore O’reilly per il futuro dell’editoria. “Un ambiente Cms per l’editoria educativa” Riccardo Botrini - Vice Presidente - Loescher Editore. Per adeguarsi alla flessibilità richiesta dal mercato scolastico, la casa editrice Loescher ha ideato un progetto per sviluppare un sistema di gestione dei contenuti editoriali. La presentazione sarà incentrata sul case study di Planjob@libri, un’applicazione di gestione digitale dei contenuti basata sul web e finalizzata a pianificare la produzione di libri in un formato, quello digitale, facilmente adattabile a diverse piattaforme. Innovazione e tecnologie digitali: ottimizzazione del processo e sviluppo del business editoriale Emanuele Bona - Presidente - Promedia Solutions. L´evoluzione delle tecnologie digitali mette a disposizione degli editori strumenti che consentono di perseguire strategie orientate alla migliore efficienza, oltre che alla definizione di nuove opportunità di business (e-book, vendita contenuti on line, ecc. ). Nel processo di creazione e di produzione del prodotto, gli editori già oggi si confrontano quotidianamente con l’utilizzo di componenti digitali. In tale contesto l’organizzazione dei processi in senso digitale, dalla creazione alla produzione, permette all’editore di conseguire una riduzione di costi operativi, di valorizzare il patrimonio editoriale (immagini, testi, impaginati, documenti pdf usati per la stampa, contenuti web), di permettere la pubblicazione multicanale (stampa tradizionale, stampa digitale, web) e di migliorare il time to market. “Brainnavigator: un esempio di editoria elettronica avanzata” Luca Carpi de Resmini - Senior Account Manager Italia e Grecia – Elsevier. Un caso concreto che dimostrerà come Elsevier ha impostato l’attività di digitalizzazione e di messa on line dei suoi patrimoni editoriali fino alla realizzazione di soluzioni del tutto innovative; tra queste Brainnavigator, un software 3D on line, interattivo e accessibile. “Di necessità virtù: una cassetta degli attrezzi per l’editoria elettronica” Andrea Angiolini - Responsabile settore Editoria Elettronica - Il Mulino. I nuovi scenari aperti dalla digitalizzazione dei contenuti si collocano in un contesto produttivo ancora fortemente orientato alla stampa. Gli editori devono al tempo stesso continuare la produzione tradizionale, sulla quale si concentra la maggior parte della domanda; ma anche mettere a punto una propria offerta digitale, per sperimentare nuovi modelli di business o soddisfare esigenze specifiche. Una strada - forse la più sostenibile nel medio periodo, non priva di problemi a breve - può essere la revisione del ciclo produttivo, con lo scopo di definire un´unica linea di produzione che non stravolga le competenze degli attori coinvolti ma le completi con professionalità nuove. “Book on demand. Dal processo artigianale al processo industriale” Giovanni Antonuzzo - Amministratore Delegato – Rotomail. L’intervento si propone di affrontare la tematica del ciclo di prodotto del book on demand e delle innovazioni ad esso collegato. Analisi dei processi di pre-stampa, stampa, finishing, logistica, e tracking della produzione. Focus sulle nuove opportunità offerte da metodi produttivi industriali a basso costo, che conservano i vantaggi di flessibilità dei processi artigianali. 16. 00 – 16. 15 Break 16. 15 – 17. 15 “Social Media, Community E Marketing Virale” coordina Marco Ferrario – Digitpub. “Community texts: un case study di Pan Macmillan nel social web” Michael Bhaskar - Digital Editor - Pan Macmillan. Negli ultimi anni l’inarrestabile crescita dei social media ha costretto gli editori a reagire rapidamente definendo programmi editoriali, strategie digitali e campagne di marketing che riflettessero e inglobassero tale mutamento. Pan Macmillan ha cercato di rendere sia le proprie opere sia la casa editrice stessa più orientata al mondo delle community, aprendo il processo editoriale e i testi al social web. Le esperienze di blogging e di social networking di Pan Macmillan, mostreranno come non sia importante per una casa editrice creare una propria community, quanto assicurare che il suo contenuto sia disponibile alle community che lo desiderano. Esperienze di viral marketing” Nizar Jamal - Cto (Chief Technical Officer) – Impelsys. La presentazione verterà su esempi concreti di case editrici che usano i widget sia per attrarre i propri clienti sia per promuovere i propri titoli sui blog e sui siti di social media; verranno illustrati inoltre alcuni servizi che permettono agli editori di creare i widget stessi. “L’impresa virtuale al servizio dei nuovi modelli di business nell’editoria digitale” Andrea Maria Nicola Costa - Responsabile Marketing Top Network Solutions - Telecom Italia. Dall’idea alla Pubblicazione ottimizzando lo scambio delle informazioni, salvaguardando sicurezza e diritti d’uso, nell’era del Web 2. |
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CORECOM BASILICATA SU BANDO 2009 CONTRIBUTI EMITTENTI LOCALI |
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Potenza, 23 giugno 2009 - E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 giugno 2009 il decreto ministeriale relativo ai contributi annuali per le emittenti locali previsti dalla legge n. 448/98. Lo rende noto la presidente del Corecom Basilicata Loredana Albano. Per ottenere i benefici previsti, gli editori delle emittenti locali dovranno presentare la domanda al Comitato regionale per le comunicazioni, a mezzo raccomandata o via fax, entro il 6 luglio. La richiesta dovrà essere inviata in duplice copia, di cui l´originale debitamente documentato. . |
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RUSSO, RAI: "NON SPEGNERE TG AGRI 3" |
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Bari, 23 giugno 2009 “Occorre riaccendere al più presto le telecamere di Tg Tre Agri 3 per garantire il sostegno alla pluralità dell’informazione e per evitare l’impoverimento culturale del territorio e del made in Italy”. Lo dichiara l’assessore regionale all’agricoltura, Enzo Russo che commenta negativamente la decisione del consiglio di amministrazione della Rai di sospendere il “telegiornale dell’agricoltura”. Russo, che è anche coordinatore di tutti gli assessori dell’agricoltura d’Italia sottolinea, altresì, come l’informazione di Agri 3 abbia accompagnato, e documentato la crescita del sistema delle imprese del settore primario italiano e dell’indotto collegato ed inoltre contribuito ad orientare nuove fasce di utenza televisiva verso il servizio pubblico. “Un microfono muto, uno schermo spento – ha concluso Russo - sono la negazione dello sviluppo del territorio. Sarebbe come spegnere la luce in una stanza dove non vi sono finestre”. “Per questo - ha poi aggiunto Enzo Russo esprimo l’auspicio che il consiglio di amministrazione della Rai riveda la sua decisione e faccia riaccendere le telecamere di Agri 3 per consentire agli abbonati della Rai di poter contare ancora su uno strumento importante di informazione, perché le notizie non vanno in vacanza”. . |
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BOLZANO: NOVITÀ PER L´AUTORIZZAZIONE DEI SITI PER IMPIANTI RICETRASMITTENTI |
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Bolzano, 23 giugno 2009 - Il regolamento di esecuzione sulle infrastrutture delle comunicazioni entrato in vigore in questi giorni oltre a disciplinare la procedura di redazione del nuovo Piano provinciale di settore ed i relativi contenuti, introduce delle novità per l´autorizzazione di nuovi impianti ricetrasmittenti. In base al regolamento d´esecuzione, della redazione della bozza del Piano di settore delle infrastrutture delle comunicazioni viene incaricata la Conferenza per le infrastrutture delle comunicazioni Kis, che si compone di un rappresentante dell´Agenzia provinciale per l´ambiente, dell´urbanistica e della tutela dell´ambiente. I concessionari e gli enti pubblici sono tenuti a presentate alla Kis ed ai Comuni territorialmente interessati i dati delle infrastrutture e dei bacini d´utenza previsti per l´anno successivo in modo tale da favorire la pianificazione ed il coordinamento. I Comuni, quindi, devono far pervenire alla Kis un loro parere in merito alla pianificazione annuale. Per quanto attiene la realizzazione di nuovi tralicci ed impianti ricetrasmittenti è necessaria un´autorizzazione. I progetti corredati dai teddagli relativi alla frequenza, alla potenza di trasmissione, alla direzione di emissione dei segnali di trasmissione, vengono inviate all´Unità di coordinamento istitutita presso il Laboratorio di Chimica fiusica dell´Agenzia provinciale per l´ambiente Appa, che funge da unico punto di riferimento per tutte le domande in ordine alle infrastruttuere delle comunicazioni. Come spiega Luigi Minach, direttore dell´Appa, l´Unità di coordinamento valuta i progetti tenendo presenti le severe misure di tutela relative all´esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dagli impianti ed eventualmente elabora progetti per la relativa minimizzazione, e provvedendo anche assieme ai Comuni ad individuare siti alternativi. Dopo il passaggio dall´Unità di coordiamento i progetti vengono valutati dalla Conferenza per le infrastrutture delle comunicazioni Kis. In presenza di parere favorevole della Kis spetta all´assessore provinciale all´urbanistica rilasciare l´autorizzazione per gli impianti se situati all´esterno degli insediamenti, mentre se questi sono all´interno degli insediamenti il rilascio dell´autorizzazione spetta al sindaco competente. I Comuni, nel rispetto dei principi del Piano provinciale di settore possono approvare un regolamento per assicurare la corretta di distribuzione urbanistica e territoriale degli impianti di trasmissione. Ciò assicura un certo spazio di manovra, come sottolinea Minach, soprattutto se vengono proposti siti alternativi validi. Le informazioni sulle infrastrutture di comunicazione approvate sono pubblicate sulla Rete Civica. In primo luogo comunque sarà redatto il nuovo Piano provicniale di settore delle infrastrutture delle comunicazioni con il censimento e la classificazione delle infrastrutture e si provvederà all´eventuale risanamento delle situazioni problematiche accertate. . |
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PREMIO NAZIONALE “LA P.A. CHE SI VEDE – LA TV CHE PARLA CON TE” |
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Roma, 23 giugno 2009 - Il Formez, su iniziativa del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e in collaborazione con il Consiglio Nazionale dell´Ordine dei Giornalisti, indice la quinta edizione del Premio Nazionale “La Pa che si vede – la tv che parla con te”. Il premio vuole segnalare le migliori esperienze di tv interattiva come nuovo modello di servizio al cittadino, sfruttando al meglio le potenzialità associate del web, del video, della Tv digitale e della mobile Tv. L’iniziativa ha la finalità di valorizzare il livello produttivo, la creatività e le professionalità coinvolte nei singoli progetti delle Pubbliche Amministrazioni, tesi a cogliere le opportunità della convergenza digitale. Quest´anno il concorso intende premiare le produzioni tenendo conto, in particolare, del reale coinvolgimento delle risorse interne, della razionalizzazione dei costi di produzione e di distribuzione e della soddisfazione del cittadino. La premiazione avverrà al Salone della Comunicazione Pubblica di Milano tra il 3 e il 5 novembre 2009. La data esatta e l’orario dello svolgimento della premiazione sarà reso noto con avviso pubblicato sul sito del Formez, www. Formez. It, e con comunicazione personale via mail alle amministrazioni partecipanti. Una giuria valuterà le produzioni relativamente a 4 differenti categorie: Notiziario istituzionale (informazioni di taglio giornalistico e di cronaca sulle attività dell’ente, con riferimento alla pubblica utilità: tg quotidiani o periodici, inchieste, rubriche, interviste ecc. ); Video promozionale sulle attività dell’Ente (in forma di spot breve che presenti efficacemente all’utenza i servizi dell’Ente nel suo complesso o dei singoli settori); Canali tematici (trasmissioni ad hoc su settori e temi specifici di interesse pubblico quali ad es. Turismo, salute, lavoro, immigrazione, innovazione, pari opportunità, ecc. ); Servizi Interattivi delle P. A. Che si vedono (applicazioni su televisione digitale - satellitare, terrestre o via cavo, web e rete di telefonia mobile - che utilizzano in modo innovativo le sperimentazioni sull’interattività). E’ possibile concorrere, con prodotti diversi, in tutte e quattro le categorie di premio. Per partecipare al concorso è necessario compilare la scheda di pre-iscrizione disponibile dal 15 giugno sul sito del Formez. Per ogni informazione contattare la Segreteria Organizzativa del Premio: tel. 06. 84892618; 06. 84892608 mail. Lapachesivede@formez. It . |
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PROGETTO PER I GIOVANI D’ABRUZZO “CI DEVI CREDERE” - ANTEPRIMA E PROIEZIONE DEL VIDEOCLIP DEL GRUPPO ABRUZZESE “LA DIFFERENZA” REALIZZATO A FAVORE DEI GIOVANI DELL’ABRUZZO |
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Roma Cinecittà Campus, 23 giugno 2009 – Oggi alle ore 18:30, presso Cinecittà Campus (Via Quinto Publicio, angolo Via Lamaro), verrà proiettato in anteprima il Videoclip “Ci devi credere” del gruppo abruzzese “La Differenza”. Il progetto autoprodotto è stato fortemente voluto dall’Associazione Culturale Romarteventi per sostenere i giovani dell’Abruzzo, in questo rappresentati dalla Squadra dell’Aquila Rugby, che durante il sisma dello scorso aprile ha perso tutta la struttura della sede sportiva locale, e dal gruppo musicale “La Differenza”. Il Videoclip è stato realizzato in collaborazione con Prima Film, il regista Marco Carlucci, i ragazzi dell’Associazione “Progetto Filippide” (www. Progettofilippide. Cnr. It) e con la partecipazione degli allievi di cinema dell’Act Multimedia di Cinecittà. “Ci deve credere” rientra nell’Iniziativa Giovani per l’Abruzzo, promossa dal Ministero della Gioventù (http://www. Giovaniperabruzzo. It/associazioni. Aspx). All’anteprima, saranno presenti tutte le Istituzioni che hanno promosso il progetto e i diversi Organi di Stampa e Tv, il regista Marco Carlucci, il gruppo musicale “La Differenza”, una rappresentanza della Squadra Aquila Rugby, l’Associazione “Progetto Filippide” e numerosi giovani allievi dell’Accademia dell’Immagine dell’Aquila, che sono ospiti presso le strutture dell’Accademia di Cinema e Tv di Cinecittà, per concludere il loro percorso di studi. Madrina dell’evento sarà Sara Maestri. . |
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BASILICATA: FILM COMMISSION PER PROMUOVERE IL TERRITORIO |
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Potenza, 23 giugno 2009 - “Anche la Basilicata, come è già avvenuto per tante altre regioni italiane, deve dotarsi di una Film Commission per promuovere e valorizzare il territorio come location e luogo di lavoro per le produzioni cinematografiche e televisive”. Lo ha ribadito l’assessore regionale alla Cultura Antonio Autilio, che in veste di coordinatore degli assessori regionali alla Cultura, ha partecipato al “Film Commission Day” che si è tenuto in Roma presso la Casa del Cinema organizzato dall’Italian Film Commissions con il patrocinio dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero. Le Film Commission italiane hanno compiuto dieci anni e rappresentano un prezioso punto di riferimento su quasi tutto il territorio nazionale per il mondo della produzione cinematografica, televisiva, pubblicitaria e documentaristica, nazionale ed internazionale. “L´obiettivo principale dell´attività della Film Commission - ha precisato l´assessore regionale alla Cultura - è di aumentare la visibilità della regione in cui opera e quindi l´occupazione locale, i flussi turistici, le ricadute economiche sul territorio. La Film Commission svolge un ruolo di intermediazione organizzativa non intervenendo nel contenuto degli scambi ma facilitandone il relativo processo di incontro. Essa pertanto deve ritenersi come organismo operativo quando attiva le politiche di sviluppo delle risorse di un territorio ma è anche organismo rappresentativo del medesimo territorio quando le vengono affidati da parte dell’organismo politico mandati ad agire per la promozione e lo sviluppo di quell’area. Essenziale quindi perché si possa parlare di una Film Commission regionale che vi sia, oltre ad una struttura organizzativa, il coinvolgimento di soggetti istituzionali, il requisito della rappresentatività e soprattutto la gratuità dei servizi offerti (non avere scopo di lucro). Su questi presupposti – ha aggiunto Autilio - riteniamo, anche sulla base di esperienze di altre regioni, che la istituzione di una Film Commission per la Regione Basilicata, avente dette caratteristiche, possa rappresentare una significativa fonte di sviluppo economico e di formazione di figure professionali particolarmente richieste nello specifico comparto”. Nel solo triennio 2006-2008, le Film Commission – è stato sottolineato in occasione della “Film Commission Day” - hanno sostenuto quasi 2800 produzioni (di cui 447 film per il cinema, 9 soap e 282 fiction per la Tv, 1190 documentari, 150 corti, 440 spot e 240 videoclip), per un totale di 16. 850 giornate di preparazione e riprese, 3200 giornate di lavoro per tecnici e operatori, 900 per gli attori, 44. 500 per le comparse. Sempre più spesso le Film Commission sostengono anche economicamente le produzioni: ammontano a più di 13 i milioni di euro in contributi versati alle società di produzione nel periodo 2006-2008, con un indotto complessivo di oltre 250 milioni di euro per le aree sedi di Film Commission. “Le Film Commission inoltre – ha sottolineato Autilio - hanno contribuito anche alla creazione di nuove opportunità professionali, rivolte soprattutto ai giovani: ad esempio, sono ad oggi ben 150 i Location manager, di cui molti giovani, che svolgono un importante ruolo organizzativo, spesso preludio all’ingresso definitivo come professionisti nel mondo del cinema. Grazie alla conoscenza del territorio e alla collaborazione degli Enti locali (Comuni, Province e Regioni) dunque le Film Commission italiane si segnalano come referenti essenziali per la logistica e l’organizzazione delle produzioni, contribuendo ad individuare location, mettendo gratuitamente a disposizione i propri spazi per uffici, reparti costumi e scenografie e sostenendo anche economicamente le produzioni (ad esempio partecipando alla copertura delle spese alberghiere). La scomparsa pressoché totale degli interventi finanziari del Fus sulle politiche cinematografiche impongono, - ha aggiunto Autilio – lo sviluppo di una nuova politica che prenda atto che il futuro del Cinema italiano passa necessariamente attraverso le regioni. Il cinema italiano è entrato di nuovo in crisi anche a causa dei problemi strutturali. Le Regioni devono fare la propria parte per contribuire al superamento della crisi e al rilancio delle nostre produzioni artistico-culturali. E’ auspicabile pertanto una dimensione organizzativa regionale della Film Commission perché possa cogliere tutte le peculiarità del territorio che non potrebbero essere evidenziate ove la dimensione della stessa fosse provinciale o cittadina perché una eccessiva frammentazione non solo provoca duplicazione organizzative ed eccessivi impegni economici ma ingenera mancanza di riferimenti all’esterno. Al fine, poi, di evitare disparità comportamentali tra Film Commission operanti sul territorio nazionale sarebbe auspicabile un coordinamento sempre più integrale fra le stesse affinché possano avere anche una identità tipologica di costituzione oltre che regole oggettivamente equipollenti fra vari territori. Tale aspetto, inerente alla necessità della costituzione di una Film Commission regionale, assume maggiore rilievo nell’attualità in quanto siamo alla vigilia della approvazione di una nuova legge nazionale in occasione delle Giornate del Teatro, organizzate a Napoli dall’Agis in collaborazione con l’Eti, e i rappresentanti della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, con la quale oltre a garantire una adeguata e corretta ripartizione di compiti tra Stato e Regioni, sono previste specifiche misure per il cinema italiano che rappresenta un settore di grande rilievo culturale ed economico”. . |
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ROMANO PRODI ALL’ISTITUTO UNIVERSITARIO EUROPEO PER PRESENTARE IL LIBRO POPOLI, NAZIONI, CITTÀ D’EUROPA – GIORGIO LA PIRA E IL FUTURO EUROPEO |
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Firenze, 23 giugno 2009 - Il Professor Romano Prodi sarà ospitato venerdì 26 Giugno alle ore 10,45 all’Istituto Universitario Europeo (Iue) per presentare il volume Popoli, nazioni, città d’ Europa che la Fondazione La Pira ha recentemente pubblicato. La scelta dell’Iue come sede della presentazione è data dal personale impegno profuso da Giorgio La Pira per lo stabilimento a Firenze dell’Istituto Universitario Europeo. Il ruolo svolto da La Pira negli anni ´60 risultò infatti essenziale per facilitare il negoziato intergovernativo che nei successivi anni ´70 portò alla scelta del capoluogo toscano quale Sede dell’Istituto. Il Professor Prodi illustrerà i tratti salienti dell’opera di La Pira, inserendoli anche nel contesto attuale del processo di integrazione europea. Come noto, La Pira fu uomo di pace, che lavorò per ancorare l’Italia alla sua duplice dimensione, europea e mediterranea. Il libro edito dalla Fondazione La Pira, a cura di Giulio Conticelli, fornisce un quadro dell’azione internazionale dello statista fiorentino, come messo in risalto dal Presidente del Parlamento Europeo Hans-gert Pöttering nella sua introduzione: “Giorgio La Pira, uomo politico di fede e di pace, è stato capace con il suo carisma di affascinare governanti, nazioni e popoli. Profondo europeista e integerrimo amministratore, seppe cogliere anzitempo la portata distruttiva dei totalitarismi del Novecento, comprenderne il valore del dialogo tra le genti e coniugare, in un esemplare sodalizio, i principi laici dello Stato con gli slanci ed i valori più integri della fede cristiana. (…) Nella sua visione il Mediterraneo, lungi dall’essere un mare che divide, era piuttosto un lago che unisce, il lago del dialogo tra le tre grandi religioni monoteistiche, che per millenni hanno intrecciato le loro vicende sulle sue rive. ” Il volume raccoglie i saggi di studiosi di fama internazionale come Rémi Brague, Vincenzo Cappelletti, Pier Luigi Celata, Giulio Conticelli, Gabriele Corsani, Giuseppe Dalla Torre, Ugo De Siervo, Stefano Grassi, Claudio Leonardi, Antonio L’abbate, Andrea Pacini, Silvana Salvini, Silvana Sciarra, Piero Tani e, in appendice, il testo integrale della “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”. Nel volume emerge con evidenza quanto Giorgio La Pira sia stato a tutti gli effetti uno dei padri della moderna Europa e quanto il suo pensiero si ponga ancora oggi come punto di riferimento per i fautori di una più spinta integrazione europea. . |
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L’ILLUSIONE DELL’ATEISMO PERCHÉ LA SCIENZA NON NEGA DIO DI ROBERTO GIOVANNI TIMOSSI |
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Milano, 23 giugno 2009 - Poca scienza allontana da Dio ma molta scienza riconduce a Lui. (Pasteur) Il tema del rapporto tra scienza e fede è di sicura attualità sia in ambito “laico” sia in campo cattolico. Ma finora i testi di ispirazione cristiana o anche di scienziati genericamente credenti non affrontano direttamente e in contraddittorio le tesi dei numerosi atei scientisti, i cui libri hanno conosciuto e conoscono un crescente successo editoriale (tra tutti, l’ultimo saggio di Richard Dawkins The God Delusion, tradotto in italiano L’illusione di Dio). Questo testo, invece, si propone di replicare a quegli scienziati e uomini di cultura che ritengono che la scienza abbia confutato l’esistenza di Dio e tolto valore alla fede religiosa dimostrando in modo solido e pacato l’unilateralità delle loro posizioni. La novità di questo saggio consiste nell’essere il primo tentativo argomentato e approfondito di replicare all’ateismo partendo dagli stessi elementi utilizzati dagli scientisti (le conoscenze consolidate delle scienze naturali, in particolare della cosmologia, della fisica e della biologia), confrontandosi col metodo scientifico e non abbandonando mai il terreno della razionalità. Anche nelle piccole puntate polemiche (con Dawkins, con Dennett, con Odifreddi, con Pievani, con Mainardi, con Bellone, eccetera), si richiamano sempre dati oggettivi storici o scientifici e argomentazioni razionali. La parte del testo dedicata alla teoria evoluzionistica rappresenta inoltre la prima presentazione in lingua italiana della nuova teoria del cosiddetto “evoluzionismo teologico o teleologico”, tramite la quale è possibile conciliare la creazione con l’evoluzione biologica. È presente un’ampia bibliografia prevalentemente in lingua italiana. Roberto Giovanni Timossi (Genova, 29 maggio 1953) è un filosofo e teologo italiano che lavora principalmente sulle cosiddette “questioni di frontiera”, che riguardano la filosofia, la teologia, la storia della scienza, l’epistemologia e la religione. Oltre a numerosi articoli su quotidiani e riviste specializzate, ha pubblicato tre saggi per case editrici di rilevanza nazionale: Dio è possibile? Il problema dell’esistenza di un’Entità superiore (Muzzio, Padova 1996); Dio e la scienza moderna. Il dilemma della prima mossa (A. Mondadori, Milano 1999); Prove logiche dell’esistenza di Dio da Anselmo d’Aosta a Kurt Gödel (Marietti, Milano 2005). Edizioni San Paolo Pagine: 576 Prezzo: € 24,00 . |
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“GIALLO, ROSA & NOIR” |
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Genova, 23 giugno 2009 - Martedì 23 e giovedì 25 giugno De Ferrari Editore partecipa alla rassegna di incontri “Giallo, Rosa & Noir” ideata e condotta da Marco Delpino: quarta edizione 2009, un’iniziativa che spazia dal brivido giallo alla letteratura rosa organizzata dall’Anpai-tigullio Events e dalla Biblioteca Civica “A. E A. Vago” di Santa Margherita Ligure, con il patrocinio del Comune. Tra i tanti appuntamenti, due vedono protagonisti la casa editrice De Ferrari, martedì 23 Gianfranco Barcella, autore di “Una sola verità” (De Ferrari, €10) dialogherà con gli scrittori e giornalisti Enrico Ferrando, e Maria Teresa Valle (autori rispettivamente dei libri “Giancu amao”, e “Le tracce del lupo”). Giovedì 25 giugno invece Rossano Garibotti “Venerdì è l’ultimo dell’anno” (De Ferrari, €10) e Luigi Lopiano “Una nuova vita” (De Ferrari, €12) presenteranno i loro libri insieme a Franco A. Ferri, autore de “La traccia della memoria”. Gli eventi, che si dipaneranno attraverso un vero e proprio dibattito, moderati da Marco Delpino, vedranno la partecipazione di ospiti e protagonisti e si svolgeranno al “Punto Incontro della Tigulliana” di Via Belvedere 5 (dietro la piazza Mazzini, accanto all’entrata dell’Ospedale), sempre alle ore 18. 00 Una Sola Verità – Gianfranco Barcella, Martedì 23 Giugno, Ore 18 Un giallo “metafisico”. “Una Sola Verità” non parla solo di un delitto commesso sulle alture di Genova ma anche di un problema che ha condizionato gran parte del ‘900. Ci riferiamo alla perdita di contatto con l’Assoluto ed al valore che ad esso naturalmente si lega: la Verità. Tutto è divenuto relativo, compreso il bene ed il male. Questo cedimento dello spirito ha contaminato anche una famiglia operaia di Cornigliano, ai tempi delle acciaierie. L’amore per Dio che nelle classi umili era almeno un conforto ha lasciato il posto al desiderio per il lusso e il benessere. E da qui il cammino verso il delitto è parso ovvio. È il relativismo etico il vero colpevole, quello che ha ucciso una sola verità. Il commissario Cantoni, protagonista del romanzo di Barcella, non può che prenderne atto. Il giallo è dominato da un personaggio giovanile incapace di sopravvivere alle sconfitte perché privo della certezza degli affetti che lo accompagnano nella formazione del carattere. Nietzsche, uno dei fautori della crisi morale dell’uomo del ‘900, scrisse: “Ciò che non ci distrugge, ci rende forti”. Ma per non farsi distruggere dalla piena del tempo, occorre avere valori saldi a cui aggrapparsi. Una Nuova Vita – Luigi Lopiano, Giovedì 25 Giugno, Ore 18 “Questa è la storia di un uomo che ha deciso che la sua vita non poteva e non doveva essere scandita da buste paga, cartellini da timbrare e serate in famiglia passate davanti alla Tv. Ci dovevano essere soldi, belle macchine, e molte donne nel suo futuro…” “Questa è la storia di un uomo che ha visto volare via gli anni della sua adolescenza insieme al proiettile, che, esploso dalla pistola di un rapinatore, uccise suo padre. Il più grande di quattro figli, costretto a lasciare la scuola per contribuire al mantenimento della famiglia…” Così esordiscono i due capitoli del libro dedicati ai personaggi principali di questa prima opera di Luigi Lopiano: la storia di due uomini che, per ragioni opposte, decidono di vivere una vita diversa da quella che il destino aveva preparato per loro: uno è ispettore di polizia alla Squadra Mobile di Genova, l’altro è uno dei maggiori esponenti del clan mafioso che terrorizza la città da più di vent’anni. Si incontreranno molti anni dopo per la resa dei conti, mentre la Nazionale Azzurri gioca il campionato del mondo in Germania. Venerdì È L’ultimo Dell’anno – Rossano Garibotti, Giovedì 25 Giugno, Ore 18 In una provincia veneta si aggira inadatto e inquieto il protagonista del romanzo: Demetrio Vendramin, impiegato frustrato, mancato filosofo, padre di famiglia in crisi, sulla soglia del baratro. Ma chi è veramente costui che, brancolando nel buio di una vita insignificante, incappa in un intricato caso di rapimento e si improvvisa uomo d’azione alla ricerca di un’identità? Chi crede di essere lui, che sogna alla notte dialoghi con Platone e lotta con chiunque gli sbarri la strada verso il suo divenire? In un’alternanza e sovrapposizione tra comico e drammatico il nostro protagonista emerge in mezzo ad incroci esistenziali e situazioni al limite come un uomo che tenta di risolvere i problemi che incontra sulla strada (suoi e non solo) senza rinunciare alla propria identità. . |
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IL DONO DI DARWIN ALLA SCIENZA E ALLA RELIGIONE DI FRANCISCO J.AYALA UNIVERSITY OF CALIFORNIA |
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Milano, 23 giugno 2009 - 150 anni fa Darwin enunciava nel suo testo fondamentale L’origine delle specie la teoria dell’evoluzione. Un secolo e mezzo più tardi, il dibattito sul rapporto tra fede e scienza è quanto mai attuale e spesso focalizzato proprio sulla teoria evoluzionistica, vista come opposta alla visione religiosa della creazione. Il dono di Darwin alla scienza e alla religione, come suggerito già dal titolo, si propone invece di far comprendere che la religione non ha nulla da temere dal dato dell’evoluzione, ma al contrario deve guardare ad esso come a un dono, a una grande opportunità. Il libro compie tre passi: - mostra i dati scientifici che rendono indubitabile il dato dell’evoluzione; - delinea le linee essenziali della storia del darwinismo; - fa vedere come tra evoluzione e religione non ci sia assolutamente conflitto, perché si tratta di due punti di vista differenti e non sovrapponibili. Il tono pacato delle argomentazioni di Ayala, così sicuro nel padroneggiare entrambe le materie in quanto biologo evoluzionista di fama mondiale ed insieme laureato in teologia, porta un contributo decisivo nel dibattito internazionale. Autore Francisco J. Ayala è docente di scienze biologiche e filosofia all’Università della California e membro dell’Accademia delle Scienze statunitense e di molte tra le più rinomate accademie scientifiche internazionali. È stato consigliere del presidente Bill Clinton per le tematiche di scienza e tecnologia. Si è occupato di ricerche di genetica evolutiva, in particolare delle diversità genetiche fra popolazioni, dell’origine della malaria e dell’orologio molecolare dell’evoluzione. Tra i suoi interessi figurano anche il confronto tra scienza e religione, nonché le questioni epistemologiche, etiche e filosofiche legate alla biologia umana. Edizioni San Paolo Pagine: 312 Prezzo: € 24,00 . |
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MISTERO IN VALLE ARROSCIA DI MASSIMILIANO PARODI |
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Genova, 23 giugno 2009 - Seconda prova letteraria per Massimiliano Parodi, che esplora in Mistero in Valle Arroscia un nuovo genere letterario, il giallo, senza abbandonare però quel ponente ligure che, testimone la guida “Colle di Nava, Pornassio – immagini, colori e profumi” è la sua vera passione. La trama è ambientata in una verdissima Valle Arroscia, apparentemente tranquilla, nel pieno dell’estate. Il protagonista, Diego Riccardi, è un consulente turistico che si trova, per puro caso, coinvolto in una storia più grande di lui. Non l’ennesimo ispettore, commissario o investigatore privato dunque, ma un uomo semplice, con un lavoro come tanti, che però, spinto dalla situazione, si lascia travolgere dagli eventi con spirito avventuroso e incosciente. Fra mistero, attesa e suspense, il testo permette di immergersi nelle bellezze del paesaggio ligure, della costa e dell’entroterra, quasi a viverle di persona, non perdendo di vista le sfumature della storia con i suoi intrighi. Massimiliano Parodi nasce a Genova nel 1971. Genovese da parte di padre e Pornassino (Colle di Nava) da parte di madre. Laureato in Economia e Commercio è consulente turistico e si occupa anche di formazione professionale. Collabora con il mensile “Liguria Business Journal”. Nel 2006 ha pubblicato con De Ferrari il saggio-guida turistica “Colle di Nava, Pornassio – immagini, colori e profumi”. Nel tempo libero recita come attore dialettale con la Compagnia Teatrale “San Fruttuoso” di Genova. E’ socio fondatore del Lions Club Genova “ Balilla 1746”. Colleziona fumetti, pratica il calcetto e il tennis da tavolo. Mistero in Valle Arroscia, De Ferrari Editore, Pag. 192; formato 12x21; € 12,00 . |
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PRESENTATO L´ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI NEL MONDO |
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Trento, 23 - Presentato sabato a Riccione, nell´ambito del Premio Ilaria Alpi, l´Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo, nato da un´idea del giornalista della Rai di Trento Raffaele Crocco e realizzato dall´associazione trentina 46° Parallelo. Si tratta di un annuario concepito come un vero e proprio Atlante - completo quindi di schede, cartine e un ricco appararto fotografico - con l´obiettivo di informare, con cadenza annuale, sullo stato delle guerre che si combattono da un capo all´altro del pianeta. Il primo numero uscirà in ottobre. I fondi raccolti con la vendita della pubblicazione serviranno - al netto delle spese - per finanziare progetti di solidarietà internazionale e culturali. Partners dell´iniziativa, oltre al Premio Ilaria Alpi, la Provincia autonoma di Trento - presente a Riccione con l´assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami - , la Provincia di Firenze e le librerie Coop, che lo distribuiranno. L´atlante - circa 200 pagine - sarà anche in distribuzione nelle scuole medie superiori. La Xv edizione del Premio Ilaria Alpi - intitolato alla giornalista Rai scomparsa assieme all´operatore Milan Hrovatin in Somalia nel marzo 1994, in circostanze mai del tutto chiarite - era la cornice più adatta per la presentazione, a Riccione, della prima edizione dell´Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo. Ideato da Raffaele Crocco, giornalista da molti anni in forze alla sede Rai di Trento, il volume è stato da questi illustrato al folto pubblico intervenuto al palazzo dei congressi di Riccione, assieme all´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami. "Il progetto - come spiegato da Crocco - viene portato avanti in realtà da un team di persone riunite nell´associazione 46esimo parallelo, nata a Trento (la sede è in via delle Piazze 34 ndr. ) lo scorso anno con l´intento di coniugare giornalismo, geografia e solidarietà. L´atlante, i cui proventi saranno destinati ad un´azione di sostegno della maternità in India, non costituisce l´unica attività dell´associazione. L´ambizione è infatti quella di dar vita ad una sorta di moderna società geografica che finanzierà progetti, idee, anche avventure. La stessa sede di Trento è tutt´altro che banale, essendo questa da sempre una terra di passaggio, di incontri di culture e di diversità. " Il contenuto della pubblicazione è illustrato dallo stesso Crocco nell´introduzione, in cui il giornalista ricorda alcuni degli scenari di guerra che ha attraversato in molti anni di professione, fra cui quello della ex-Yugoslavia: "Più teniamo la guerra lontana dalla nostra realtà, anche se magari infuria ai nostri confini, più essa diventa accettabile, come lo sono le bizzarrie esotiche di popoli stranieri. " Nelle pagine dell´Atlante, la guerra viene appunto sottratta a questa dimensione "altra", dunque inconoscibile, e ricondotta alla sua quotidianità, che è anche la nostra quotidianità, perchè il mondo è uno soltanto e nel mondo oggi in almeno una quarantina di paesi si combatte e si muore. La stessa Italia, ininterrottamente da una quindicina di anni, è presente in alcuni di questi conflitti (dalla Somalia all´Afghanistan passando per l´Iraq). Sfogliando l´Atlante, oltre a ricavare un quadro globale dei diversi scenari di conflitto e dei loro protagonisti, troviamo fra l´altro contributi di Michele Nardelli, nella sua veste di fondatore dell´Osservatorio sui Balcani, di Francesco Cavalli dell´associazione Ilaria Alpi, di Andrea Margelletti, direttore del Ce. Si (Centro studi internazionali di Roma), e qui e là citazioni e segnalazioni di giornalisti, blogger, osservatori che in un modo o nell´altro della guerra hanno fatto esperienza. Il tutto per consentire un approccio al tempo stesso agile e penetrante, esaustivo ma non accademico, in assoluto mai banale. L´appoggio della Provincia autonoma di Trento è stato illustrato invece dall´assessore Lia Giovanazzi Beltrami, che ha sottolineato l´impegno costante del Trentino per la causa della pace e della riconciliazione, un impegno delle istituzioni, delle associazioni e dei loro volontari, della stessa chiesa. "L´informazione puntuale, precisa, sulle guerre e sulle loro cause - ha detto l´assessore Beltrami - è uno strumento indispensabile per capire e per scegliere, e non possiamo affidarci solamente alla cronaca. C´è bisogno di strumenti pensati apposta per questo scopo, senza posizioni preconcette e pregiudiziali ideologiche, strumenti che ci aiutino a scavare in profondità, che alimentino il desiderio di pace che tutti . |
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"SCARABOCCHI IN DO MAGGIORE" |
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Potenza, 23 giugno 2009 - Appuntamento, alle ore 18. 00, nel ridotto del Teatro Stabile, nell´ambito della Iv edizione degli incontri con gli scrittori, lettere d’Autore, promosso da Città Cultura, la presentazione del primo libro di Luca Morelli dal titolo "Scarabocchi in Do maggiore". Morelli, già attivo nel mondo del teatro da quasi dieci anni ormai, si affaccia nell´universo letterario con una raccolta di racconti. Personaggi al limite della realtà che godono però di uno spessore e di una consistenza forte e palpabile. Dalla quarta di copertina: "Benvenuti potete credere che quanto rappresentato in queste pagine sia tutto finto o potete lasciarvi ingannare benevolmente da questi scarabocchi. A voi il compito di questa scelta. Attori, clown pompieri, prostitute, pittori, bambole di legno che prendono vita dalla forza dell´amore, uomini soli, teatri, il circo e molto altro vi sta aspettando dietro il sipario di questo libro. Sono otto storie, otto esibizioni che avranno la pretese di ammaliarvi, di farvi sorridere o piangere. Abbiamo raccontato le loro vicende ed ora li restituiamo a voi vestiti di tutto punto, come meglio ci è concesso di fare, con le nostre migliori attrazioni da ciclostile. . |
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IL MIO LABORATORIO 70 ESPERIMENTI PER SCOPRIRE LA SCIENZA GIOCANDO DI IDA MOLINARI |
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Milano, 23 giugno 2009 - Un insieme di divertenti esperimenti per introdurre il bambino alla scienza. 68 proposte, dalla chimica alla fisica, alle scienze naturali per scoprire in tutta sicurezza e divertendosi il mondo della natura e della scienza. I temi trattati sono: fisica, termodinamica, ottica, acustica, matematica, biochimica, magnetismo, fisiologia, biologia, aerodinamica, astronomia, botanica. Foto a colori illustrano passo dopo passo gli esperimenti. Autrice Ida Molinari è stata per anni collaboratrice scientifica di Famiglia Cristiana. Ha intervistato la maggior parte degli scienziati americani ed europei di alto livello. Ha pubblicato libri di divulgazione scientifica con le Edizioni San Paolo. Attualmente collabora con il quotidiano La Stampa e con Il Giornalino. Conosce personalmente i protagonisti, nella maggior parte italiani, dell’avventura scientifica che sta riscrivendo la storia della diffusione dell’uomo sulla Terra dal Neolitico all’Evo Moderno. Edizioni San Paolo Pagine: 96 Prezzo: € 14,00 . |
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IL RIGOLETTO E PARMA TRIONFANO A PECHINO |
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Parma, 23 giugno 2009 - Trionfo a Pechino per il Rigoletto del Teatro Regio di Parma, recente successo del Festival Verdi. Oltre 2500 spettatori hanno applaudito con tifo da stadio - una scommessa vinta con il pubblico degli appassionati cinesi - l´interpretazione più italiana del capolavoro di Verdi. Mattatore della serata Leo Nucci che ha risposto alle acclamazioni già durante l´opera bissando "vendetta tremenda vendetta". Dopo oltre 15 minuti di applausi scroscianti dedicati a tutto il cast e alle compagini del Teatro Regio, il Presidente del Ncpa di Beijing Chen Ping ha invitato il sovrintendente Maestro Mauro Meli a lavorare da subito per raddoppiare la scommessa e portare a Pechino il prossimo giugno 2010 due opere verdiane. Alla prima era presente, con le massime autorità governative cinesi, l´Ambasciatore italiano a Pechino Riccardo Sessa: "questa produzione, nata da una stretta collaborazione tra due teatri tra i più importanti del mondo, ci rende orgogliosi, un simile, meritato trionfo è un vanto per l´Italia e per gli italiani presenti in Cina". Il Sovrintendente del Teatro Regio di Parma Mauro Meli: Sono davvero felice per il calore con il quale questo straordinario pubblico ha accolto il nostro lavoro. La scelta del Teatro Nazionale di Pechino di portare qui un capolavoro presentato nel recente Festival Verdi è stata coronata da un grande successo. Ci onora l´invito immediato del Presidente Chen a portare già nel prossimo anno addirittura due produzioni del prossimo Festival Verdi a testimonianza della qualità della collaborazione e della forza del Festival Verdi ad imporsi come punto di riferimento dell’ interpretazione del grande maestro. . . |
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ALTO ADIGE PRESENTE AL CONVEGNO DELL´ASSOC.INTERNAZIONALE DEI MUSEI |
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Bolzano, 23 giugno 2009 - Il direttore del Touriseum, Paul Rösch, ha preso parte nei giorni scorsi ad un convegno organizzato a Lindau sul Lago di Costanza dall’Associazione Internazionale dei Musei alla quale aderiscono, tra le altre, le strutture museali di Austria, Germania e Svizzera. Nel corso del convegno internazionale, organizzato a Lindau sul Lago di Costanza dall’Associazione Internazionale dei Musei, il direttore del Touriseum, Paul Rösch, ha illustrato alcune delle tesi sviluppate nei mesi scorsi sull’interazione tra il museo e la società nell’ambito di un laboratorio organizzato a Castel Trauttmansdorff, sede del Touriseum. Il convegno di Lindau verteva sulla tematica del rapporto tra il turismo e l’eredità culturale riguardo ai rispettivi ambiti di interesse. . |
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BOLZANO: INAUGURATA LA MOSTRA "ANNI LUCE – UN VIAGGIO FOTOGRAFICO NEL CIELO NOTTURNO DELL’ALTO ADIGE" |
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Bolzano, 23 giugno 2009 - Inaugurata q lunedì 22 giugno la mostra temporanea del Museo di Scienze Naturali. Pianeti, stelle, nebulose e galassie immortalate con il telescopio dagli astrofili dell’osservatorio Max Valier. Il 2009 è l’Anno Internazionale dell’Astronomia. Per celebrarlo, il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige in collaborazione con l’Associazione astrofili Max Valier ha allestito “Anni luce – Un viaggio fotografico nel cielo notturno dell’Alto Adige”. La mostra temporanea espone le affascinanti fotografie notturne realizzate col telescopio dell’osservatorio Max Valier a San Valentino in Campo. “Anni luce” è aperta al pubblico dal 23 giugno 2009 al 3 gennaio 2010. L’inaugurazione ha avuto luogo lunedì 22. L’ingresso alla mostra è libero. 28 immagini selezionate che ritraggono il sistema solare, galassie, stelle e nebulose: gli astrofili dell’Associazione Max Valier le hanno scattate con il loro telescopio nelle notti altoatesine per indagare, scrutare, penetrare questi corpi celesti così lontani nello spazio e per lo più nascosti all’occhio umano. La mostra “Anni luce” è un viaggio fotografico nel cielo notturno dell’Alto Adige che getta uno sguardo sull’immensa complessità del cielo e intende risvegliare il senso profondo di stupore di fronte all’universo. Le profondità dello spazio non hanno infatti perso finora nulla del loro fascino. Ne era convinto anche l’astronomo e pioniere dell’astronautica Max Valier, di cui la mostra espone il telescopio originale, vecchio di quasi un secolo. Le fotografie presentate da “Anni luce” sono state realizzate con il telescopio principale dell’osservatorio astronomico Max Valier a San Valentino in Campo, presso Cornedo, il più grande telescopio amatoriale in Italia. Nel suo fuoco è possibile applicare un dispositivo fotografico. Grazie ad uno specchio sferico di 80 cm di diametro con una precisione di un decimillesimo di millimetro e ad una focale di 8 m, il telescopio dell’osservatorio Max Valier dispone di una superficie di raccolta della luce incidente di 10. 000 volte superiore a quella dell’occhio umano. Esso è così in grado di rilevare corpi celesti 10. 000 volte più deboli di quelli visibili ad occhio nudo. Il massimo ingrandimento utile è pari a 500. Le immagini sono state scattate utilizzando una macchina reflex digitale o un dispositivo professionale Ccd per la rilevazione dei fotoni. L’associazione astrofili Max Valier è stata fondata nel 1984 e si impegna a soddisfare l’interesse del pubblico per l’osservazione dei corpi celesti fornendo informazioni adeguate e la necessaria strumentazione. Inizialmente tale obiettivo è stato perseguito con l’aiuto di piccoli telescopi ed una buona dose di entusiasmo. Nel 2002, in seguito anche al costante aumento del numero dei soci ed al sostegno della Giunta provinciale, del Comune di Cornedo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, è stato possibile aprire l’osservatorio astronomico Max Valier, situato in un luogo suggestivo. L’associazione astrofili Max Valier non ha scopo di lucro ed è aperta a tutti coloro che siano interessati all’astronomia, principianti ed esperti. La mostra temporanea “Anni luce – Un viaggio fotografico nel cielo notturno dell’Alto Adige” è organizzata in occasione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009. Nel 1609, a Padova, Galileo Galilei alzò per la prima volta al cielo il suo cannocchiale, fondando la moderna astronomia. A 400 anni da quell’evento, l’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009, coordinato dall’Unesco in collaborazione con l’Unione Astronomica Internazionale, promuove l’osservazione del cielo e la riflessione sull’universo e sull’importanza della scienza. Ad “Anni luce” sono correlati un gran numero di laboratori che si terranno nei mesi autunnali. Per gli adulti c’è la possibilità di partecipare ad un workshop di fotografia astronomica e i bambini potranno costruire dei telescopi. Hanno presenziato all’inaugurazione della mostra il presidente dei Musei provinciali altoatesini, Bruno Hosp, Vito Zingerle, direttore del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige ed Elmar Weiss, presidente dell’Associazione astrofili Max Valier. La mostra temporanea “Anni luce - Un viaggio fotografico nel cielo notturno dell’Alto Adige” è aperta al pubblico fino al 3 gennaio 2010 tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 10 alle 18 al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige in via Bottai 1 a Bolzano. L’ingresso alla mostra è libero. Per informazioni contattare il numero 0471 412964. . |
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ARTE E PROPAGANDA NELLA FOTOGRAFIA SOVIETICA NEGLI ANNI 1920 – 1940 CHIESA DI SAN LORENZO – SAN VITO AL TAGLIAMENTO 3 LUGLIO – 4 OTTOBRE 2009 |
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San Vito al Tagliamento, 23 giugno 2009 - Gli anni dal 1920 al 1940 nella storia della fotografia russa del ventesimo secolo furono senza ombra di dubbio drammatici. La Rivoluzione d’Ottobre del 1917 aveva infatti portato nel Paese l’ideologia dell’uguaglianza sociale e il potere dava una enorme importanza alla propaganda di queste idee ed alla agitazione per una loro rapida messa in pratica. Alla fine degli anni venti ed all’inizio degli anni trenta si formarono e diventarono prevalenti tre indirizzi fondamentali della fotografia sovietica: - fotografia di arte e di studio, propagandata da tutta la Società Fotografica Panrussa (fondata prima della rivoluzione) i cui leaders furono Aleksandr Grinberg, Nikolaj Andreev, Vasily Ulitin e che continuava la tradizione della scuola pittorica europea e, per come veniva considerata dalla critica di allora, aveva un carattere apertamente borghese; - i nuovi reporter sovietici che lavoravano di regola nei quotidiani e nei giornali di partito e chiamavano ad analizzare i reportages come strumento di lotta di classe ed a propagandare i successi nel campo industriale, nell’agricoltura e nel vivere quotidiano della gente. La fotografia “proletaria” più di tutto venne riflessa nelle opere di Arkady Shaikhet e di Semion Fridland. - la direzione creata dal fronte di sinistra dell’arte del gruppo artistico Oktiabr che più espressamente venne rappresentato da Aleksandr Rodchenko e da Boris Ignatovich che inventarono nuovi modi di vedere la fotografia con una visione dinamica sulla base di una composizione costruttiva. Ciò ebbe un’importanza enorme nell’acquisire da parte della fotografia una propria lingua espressiva che non salvò però i suoi leaders dall’attacco della critica sovietica. Accusato di formalismo, il gruppo Oktiabr si estinse infatti alla fine del 1932. Tuttavia già alla metà degli anni ’30 tutte queste correnti lentamente si esaurirono poiché il Partito Comunista guidato da Stalin portò una seria “pulizia” sul fronte ideologico e pose fine sia alla corrente di sinistra sia alla corrente di destra nell’arte sovietica. Già prima della chiusura di Oktiabr, nel 1930 venne smembrata la Società Fotografica Panrussa e i membri più importanti, da A. Grinberg a V. Ulitin vennero mandati per lunghi periodi nei Gulag con l’accusa di essere elementi socialmente pericolosi. Non si salvò da contatti spiacevoli con il Nkvd (Kgb) neppure Arkady Shaikhet, e l’idea della fotografia “proletaria” come per tutta l’arte proletaria, perse la sua attualità già nel 1932. Verso la fine degli anni ’30, nell’arte sovietica era completamente confermata la teoria del realismo socialista, e l’epoca dell’ottimismo nata sull’onda dell’entusiasmo postrivoluzionario e della fiducia sincera delle persone negli ideali del futuro luminoso, seppure produttiva fu molto breve e vide di seguito la Grande Guerra patriottica e l’apparire sulla scena di altri importanti fotografi. Le immagini provengono dall’archivio Fotounion Russia e dall’Agenzia Fotosoyuz e dall’archivio familiare di A. Rodchenko. . |
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30 METRI DI CARTONE PER SCOPRIRE UNO SPETTACOLO LUNGO 1.200 KM GIUNGE A TRENTO LA MOSTRA ITINERANTE ALP! ALLA SCOPERTA DEL PATRIMONIO DELLE ALPI, INTERAMENTE REALIZZATA SU CARTONE RICICLATO |
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Trento, 23 giugno 2009 – Ha Preso il via presso il cortile del Museo Tridentino di Scienze Naturali, la mostra itinerante Alp!, che coinvolge lo spettatore in un originale percorso tra “montagne di cartone” alla scoperta del patrimonio delle Alpi e dell’importanza della loro tutela rispetto a sfruttamenti negligenti da parte dell’uomo. La mostra è frutto della collaborazione tra il Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi, il Comune di Bolzano e Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) e vuole sensibilizzare il pubblico sulla bellezza ma anche sulla fragilità dell’ecosistema alpino, uno dei più grandi spazi naturali continui d’Europa che si estende per circa 1. 200 km da est a ovest. La tappa trentina è realizzata in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento (Museo di Scienze, Dipartimento Risorse Forestali e Montane e Dipartimento Urbanistica e Ambiente) La Convenzione delle Alpi nasce nel 1991 per tutelare questo sistema e preservarlo dal crescente sfruttamento da parte dell’uomo, che minaccia l´area alpina e le sue funzioni ecologiche in misura sempre maggiore. Aderendo alla Convenzione, le 7 nazioni europee che si affacciano sulle Alpi, insieme alla Comunità Europea, si sono impegnate ad armonizzare le esigenze ecologiche con gli interessi economici e sociali dei rispettivi paesi ed a garantire una politica comune per la protezione e lo sviluppo sostenibile delle Alpi. La Provincia autonoma di Trento ha posto l’attuazione della Convenzione tra gli obiettivi di legislatura. La mostra ruota intorno a temi quali energia, foreste montane, natura e paesaggio, popolazione e cultura, trasporti, turismo, agricoltura di montagna. Una particolare attenzione è poi riservata al tema del clima, al riciclaggio e allo smaltimento dei rifiuti. “Si tratta di una metamostra, perché il messaggio va oltre le parole e le immagini e parte dai materiali scelti” spiega Marco Onida, Segretario Generale del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi. “Grazie alla collaborazione di Comieco, l’allestimento è infatti realizzato in cartone riciclato, un materiale simbolo della sostenibilità ambientale. ” “Ridurre, separare e riciclare i rifiuti aiuta l’ambiente e rimette in circolo risorse che altrimenti verrebbero sprecate con benefici tangibili sia dal punto di vista ambientale che economico”, afferma Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. “Grazie al riciclo di carta e cartone, in 10 anni si è evitata la creazione di 144 discariche di medie dimensioni. Inoltre, sempre nello stesso periodo, il saldo netto dei benefici economici della raccolta differenziata di carta e cartone è di oltre 1,6 miliardi di euro. ” . |
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STRINGS 2009 IL 24 E 27 GIUGNO SARANNO A ROMA TUTTI I PROTAGONISTI MONDIALI DELLA CELEBRE E DISCUSSA TEORIA DELLE STRINGHE. ECCEZIONALI APPUNTAMENTI AL PLANETARIO E ALL’AUDITORIUM |
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Roma, 23 giugno 2009 - Chi non ha mai sentito parlare della Teoria delle Stringhe? Chi non è rimasto sedotto da quella che promette di essere la “teoria del tutto”? Il 24 e 27 giugno, nell’ambito del Convegno internazionale “Strings 2009” organizzato dall’Infn e dall’Università di Roma Tor Vergata i Musei Scientifici di Roma e il Planetario organizzano tre appuntamenti speciali per il pubblico per fare chiarezza su una delle più audaci espressioni teoriche del pensiero umano. La sera del 24 giugno alle 21 il Planetario ospiterà Gabriele Veneziano, il “padre” delle stringhe, che ideò la teoria nel 1968 al Cern di Ginevra. Sarà proprio lui a raccontare il significato di una visione dell’universo basata sulle stringhe e a metterla a confronto con la teoria del Big Bang, in una serata intitolata “Big Bang e Stringhe a Confronto: il Tempo ha davvero avuto un inizio?” Con l’intervento di Veneziano riprende la fortunata serie degli “Incontri della Luna Piena”, promossi dal Planetario fin dal 2004, che ha portato sotto la cupola, a diretto contatto col pubblico, decine di astronomi e scienziati di fama internazionale. Il 27 giugno i grandi guru della teoria delle stringhe incontreranno il pubblico all’Auditorium Parco della Musica (Sala Petrassi dalle 10 alle 13). Interverranno Nicola Cabibbo (Università di Roma La Sapienza, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze) su “Particelle elementari all’acceleratore Lhc”; Edward Witten (Institute for Advanced Studies di Princeton, Usa e Cern) su “What is Ahead in Particle Physics?” e Brian Greene (Columbia University, New York), notissimo scienziato e divulgatore, autore del best seller “L’universo Elegante”. L’intervento di Greene sarà incentrato su una domanda fondamentale: “One Universe or Many?” Gli interventi di Brian Greene e di Edward Witten si svolgeranno in lingua inglese. Nel pomeriggio del 27 giugno a partire dalle ore 16 si svolgerà sempre in sala Petrassi una tavola rotonda che allargherà il tema dalle conquiste della scienza e del pensiero alle loro applicazioni politiche e sociali: “Pace, Sviluppo ed Energia”. Alla discussione, moderata da Carlo Schaerf (Università di Roma Tor Vergata e Isodarco) e aperta alle domande del pubblico, interverranno ospiti prestigiosi: Seifallah Randjbar-daemi (Assistant Director, Ictp, Trieste), Maurizio Martellini (Direttore Centro Volta, Como), Enrico Testa (Managing Director Rothschild), Paola Batistoni (Enea), Marco Bersani (Attac). La conferenza di Gabriele Veneziano al Planetario è ad ingresso gratuito su prenotazione. Biglietto d’ingresso per l’evento all’Auditorium del 27 giugno: 1 euro. Planetario e Museo Astronomico del Comune di Roma Piazza Agnelli 10 – Roma Per informazioni tel. 060608 (tutti i giorni dalle 9 alle 21) www. Planetarioroma. It; www. 060608. It . |
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"L’ISOLA IN COLLINA – TRIBUTO A LUIGI TENCO" RICALDONE (AL), 24-25 LUGLIO 2009, 18A EDIZIONE SERGIO CAPUTO ALL’ISOLA IN COLLINA DOPO FRANKIE HI-NRG MC UN ALTRO GRANDE PERSONAGGIO SUL PALCO DEL FESTIVAL DEDICATO A LUIGI TENCO |
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Ricaldone (Al), 23 giugno 2009 - Un artista di grande valore come Sergio Caputo sarà uno dei protagonisti della prossima edizione dell’"Isola in collina" nell’unica data piemontese del suo tour estivo. La manifestazione quest’anno si terrà il 24 e 25 luglio ed ospiterà anche, come già annunciato, Frankie Hi-nrg Mc nella serata del 25. Caputo sarà invece di scena il 24 luglio. Romano, ha cominciato la sua carriera alla fine degli anni 70 al Folkstudio, lo storico locale capitolino. Nel 1983 esce il suo primo album "Un sabato Italiano", da cui vengono tratti otto video a cura della trasmissione "Mister Fantasy". Questo album lo porta al successo ed è tuttora un classico come vari altri suoi dischi. Seguono tre partecipazioni a Sanremo ed altri 11 album più varie compilation, in cui l’artista romano non smette mai di sperimentare nuove chiavi espressive, affermandosi e maturando come autore e performer, conquistando, generazione dopo generazione, un pubblico dai gusti musicali e poetici raffinati. Fra le sue collaborazioni eccellenti si annoverano nomi come Dizzy Gillespie, Lester Bowie, Tony Scott, Mel Collins (King Crimson), Tony Bowers (Simply Red), Enrico Rava, Roberto Gatto, Roberto Nannetti, Giulio Visibelli, Ettore Bonafè, Raffaello Pareti, Danilo Rea e molti altri. Caputo si distingue per il suo stile musicale, che affonda le radici nel jazz e spazia nei ritmi latini, e per un uso insolito e innovativo del linguaggio letterario, che a sua volta attinge dal quotidiano e dalle nevrosi metropolitane. Oggi i suoi testi vengono proposti agli studenti di varie università italiane e straniere come esempio di poesia contemporanea italiana. Nel 1999 si trasferisce con la famiglia in California, dove vive e lavora a contatto con le sue radici musicali. Nel 2004 esce il suo primo album americano, "That Kind Of Thing", un album strumentale, nel quale esordisce come chitarrista. L´album ottiene un grande successo ed e´ nominato "Album Indipendente" n. 1 del 2005 da Smoothjazz. Com, il principale organo di diffusione di smooth jazz nel mondo. Nonostante ormai faccia parte della scena musicale americana, Sergio Caputo non abbandona il suo pubblico italiano, con cui mantiene i contatti attraverso il suo sito e il suo blog. Nel 2004 torna in tour in Italia, ed e´ di nuovo grande successo. Le richieste del pubblico lo riportano in Italia almeno due volte all´anno per dei tour dai grandi riscontri. Nel 2006 pubblica "A tu per tu" la sua prima raccolta unplugged destinata principalmente all´Italia. Nel 2008 dà alle stampe per la Mondatori il suo primo romanzo ‘’Disperatamente … e in ritardo cane’’ che si rivela un grande successo editoriale. Un altro grande nome quindi per "L’isola in collina 2009", la ormai tradizionale rassegna di Ricaldone, il paese in cui Luigi Tenco è cresciuto ed è sepolto. La manifestazione è organizzata dall’Associazione Culturale Luigi Tenco con il Comune e la Cantina Sociale di Ricaldone, con il contributo di Regione Piemonte, Provincia di Alessandria e Fondazione Crt, e la consulenza artistica del giornalista Enrico Deregibus. . |
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MATERA, LA NUOVA ETICHETTA DISCOGRAFICA "FARELIVE" |
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Matera, 23 giugno 2009 - E´ stata presentata dai suoi creatori, "Farelive", una nuova etichetta discografica. "Farelive" è un neologismo che richiama il desiderio di realizzare produzioni discografiche dal vivo: è questo l´obiettivo dichiarato di Eustacchio Montemurro, fonico, e Peppino Barberio, grafico, entrambi di Matera. I due amici, forti delle rispettive esperienze professionali prodotte dalle proprie aziende ("Audionova" per Montemurro e "Phibrilla" per Barberio), hanno deciso di dar vita all´ambizioso progetto musicale. "Per la verità l´idea dell´etichetta nacque nel 2005" - dichiara Eustacchio Montemurro - "ma prima di rendere ufficiale il nostro piano di lavoro, abbiamo preferito intraprendere le prime produzioni dal vivo. Entrambi, per natura, siamo molto concreti, ed abbiamo preferito evitare qualsiasi proclamazione avulsa da un contesto effettivamente tangibile. " "Per fare in modo di puntare subito ad un prodotto di qualità" - prosegue Peppino Barberio - "abbiamo creato un gruppo di lavoro, individuando tre direttori artistici capaci di coordinare ciascuno le attività produttive del genere musicale di provenienza: sono Nicola Ventrella (per la musica classica), Dino Plasmati (per jazz e blues) ed Enzo Matera (per il pop). " . |
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OMAGGIO ALLA CIVILTÀ DELL’AMERICA LATINA E DEI CARAIBI A BRESCIA - MUSEO DI SANTA GIULIA DAL 4 DICEMBRE 2009 AL 27 GIUGNO 2010 |
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Brescia, 23 giugno 2009 - 2010. Bicentenario dell’Indipendenza dell’America Latina dal dominio coloniale. Brescia omaggia questa ricorrenza con una doppia iniziativa espositiva nel nome dell’archeologia, dell’arte e della cultura. Dal 4 dicembre 2009 al 27 giugno 2010, al Museo di Santa Giulia, sono infatti in programma le due mostre Inca. Origine e misteri delle Civiltà dell’Oro e Plus Ultra. Oltre il Barocco. Segni d’identità nell’arte latinoamericana. Inca. Origine e misteri delle Civiltà dell’Oro, promossa dal Comune di Brescia, da Artematica, dalla Regione Lombardia, dalla Fondazione Brescia Musei, col patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica, dell’Ambasciata del Perú, della Fondazione Civiltà Bresciana, della Fondazione Cab, presenterà 200 opere, tutte provenienti dai maggiori musei peruviani, quali il Museo Oro del Perú, il Museo Nacional Sicán, il Museo Nacional de Arqueología, Antropología e Historia del Perú, e altri ancora in grado di ripercorrere l’intera storia delle Civiltà dell’Oro. L’iniziativa è organizzata in stretta collaborazione col governo peruviano, che ha concesso, per questo appuntamento, tesori finora mai esposti al di fuori dei confini nazionali, e gode del sostegno delle istituzioni politiche peruviane sul territorio italiano. Il progetto è curato da Paloma Carcedo Muro de Mufarech, studiosa esperta d’arte precolombiana della Pontificia Universidad Católica del Perú di Lima, coadiuvata da un comitato scientifico composto da Walter Alva Alva, direttore del Museo Tumbas Reales de Sipán di Lambayeque, Antonio Aimi, professore di Letterature Ispanoamericane all’Università degli Studi di Milano, Andrés Alvarez Calderón Larco, direttore del Museo Larco di Lima, Carmen Arellano Hoffmann, direttore del Museo Nacional de Arqueología, Antropología e Historia del Perù, Claudio Cavatrunci, archeologo e Responsabile sezione “America”, Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico “L. Pigorini” di Roma, Carlos G. Elera Arévalo, direttore del Museo Nacional Sicán di Lambayeque, Heidi King, ricercatrice al Metropolitan Museum of Art di New York, Francesca Morandini, conservatrice e archeologa dei Civici Musei di Arte e Storia di Brescia, Victoria Mujica Diez-canseco, direttrice del Museo Oro del Perú di Lima, Giuseppe Orefici, direttore Centro Studi e Ricerche Archeologiche Precolombiane di Brescia, Fernando Rosas Moscoso, docente Universidad Ricardo Palma e Pontificia Universidad Católica del Perú, Carlos Wester La Torre, direttore Museo Arqueológico Nacional Brüning di Lambayeque. Il percorso espositivo, articolato in sei sezioni - La Linea del Tempo, Le Tecniche di trasformazione del metallo, La Cosmovisione, I Costumi, I Rituali, Il Mondo Ultraterreno -, si articola lungo l’intera storia delle Civiltà dell’Oro, attraverso lo studio delle culture precolombiane meno note, sviluppatesi nel Perù dell’entroterra e costiero, a partire dall’Viii secolo a. C. Un viaggio attraverso gli aspetti inconsueti e meno conosciuti di questi popoli, con la ricostruzione dell’ambiente e del contesto socio-culturale originario. In mostra s’incontreranno le sagome dei sacerdoti con le vesti tipiche e verranno ricostruiti i rituali religiosi con le maschere funebri e una mummia, concessa in prestito in via del tutto eccezionale. Grazie alla maestosità e alla qualità tecnica dell’antica oreficeria precolombiana delle Ande centrali, il pubblico avrà un’occasione unica per scoprire come la spiritualità di un popolo, le sue credenze e i suoi riti, le tradizioni della vita terrena e ultraterrena, il suo modo di rappresentare il potere politico e religioso e soprattutto la sua unione con gli spiriti dell’aldilà dopo la morte, si siano forgiate attraverso il metallo. Plus Ultra. Oltre il Barocco. Segni d’identità nell’arte latinoamericana. , promossa dal Comune di Brescia, da Artematica, dalla Regione Lombardia, dalla Fondazione Brescia Musei, col patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica, dell’Ambasciata del Perù, della Fondazione Civiltà Bresciana, della Fondazione Cab, si prefigge di riportare l’attenzione sull’America Latina e sulla sanguinosa lotta decennale (1810-1822) da essa sostenuta per l’affermazione della propria identità politica ed etnica. L’esposizione presenterà 150 capolavori del Barocco coloniale latino-americano, il movimento che conserva ancora chiaramente gli influssi dei modelli artistici europei. Le opere esposte provengono dai maggiori musei del Centro e Sud America - la Casa Museo Quinta de Bolívar e il Museo de Arte Colonial di Bogotà, Colombia, il Museu de Arte Sacra di Salvador Bahía, Brasile, il Museo Soumaya e il Museo de la Basílica de Guadalupe, Messico - e d’Europa - la Galleria Borghese di Roma, la Galleria degli Uffizi e il Museo degli Argenti di Firenze, il Museo de América di Madrid, il Museo delle Belle Arti di Budapest. Curata da Giorgio Antei, coadiuvato da un comitato scientifico composto da Alfonso de Maria y Campos, direttore generale dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia del Messico, Silvia Athayde, direttrice del Museo de Arte da Bahia, László Baán, direttore generale del Museo delle Belle Arti di Budapest, Cecilia Genel, direttrice del Museo Nacional del Virreinato di Città del Messico, Fidel González Fernández, professore presso la Pontificia Università Urbaniana, Brenda Porra, coordinatrice nazionale musei, Città del Guatemala, Martha Reta, direttrice del Museo della Basilica di Guadalupe di Città del Messico, Rodrigo Rivero Lake, antiquario di Città del Messico, Constanza Toquica, direttrice del Museo de Arte Colonial e del Museo de Santa Clara di Bogotá, Plus Ultra ripercorrerà i passi che, nell’ambito dell’arte e della creatività, hanno portato all’attuale fisionomia culturale dei paesi che si estendono a sud del Rio Grande. Nel corso di quattro secoli l´influsso dei modelli europei sull´arte latino-americana si è andato attenuando. Tuttavia esso è ancora ben visibile nel barocco coloniale, il fenomeno artistico e spirituale più rappresentativo del non facile rapporto fra Nuovo e Vecchio Mondo. Infatti, in seno al barocco americano, accanto a inconfondibili impulsi espressivi indigeni e creoli, è chiaramente riconoscibile l´impronta spagnola. La mostra dedica ampio spazio all´arte intesa come “fabbrica d´identità”, in quanto proprio questa funzione “formativa” rappresenta la cifra più caratteristica dell´arte latino-americana. Il percorso espositivo è articolato in quattro sezioni - L’invenzione dell’America. Percorsi allegorici fra il Vecchio e il Nuovo Mondo; Le vergini contese. L’arte barocca come espressione di spiritualità e progetti nazionali; Rinascita indigena. L´eredità precolombiana, gli indios e la realtà creola; Immagini in corso. Visioni contemporanee. . |
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CONVEGNO TUTELA BENI AREE DI CONFINE |
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Udine, 23 giugno 2009 - La diversità è la vera ricchezza del Friuli Venezia Giulia. Il patrimonio culturale delle aree di confine ha un significato particolare poiché ha facilitato il superamento dei confini avvenuto con l´allargamento dell´Ue. Lo ha affermato l´assessore regionale alla Cultura Roberto Molinaro all´apertura del Xiii Convegno internazionale "Aree di confine. Cooperazione nella tutela e valorizzazione del Patrimonio culturale", che è iniziato ieri a Udine e si svilupperà nel corso della settimana in diverse località della regione. L´iniziativa - organizzata dalla Società italiana per la Protezione dei Beni culturali (Sipbc) con il sostegno della Regione - vuole porre l´accento sulla diversità delle espressioni culturali quali eredità comune dell´umanità e rappresenta un´occasione per riflettere sui contenuti dell´azione pubblica di valorizzazione del patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia nel contesto italiano ed internazionale. Sull´importanza della dimensione culturale nella costruzione della nuova cittadinanza europea si è soffermato l´assessore Molinaro, che ha ricordato in tale ambito il ruolo esercitato nel corso dei secoli dal Patriarcato di Aquileia e da Cividale, capitale dei longobardi. Nel sottolineare la rinnovata consapevolezza nei confronti del patrimonio culturale nell´epoca della globalizzazione, "nella quale le identità contano sempre di più", l´assessore Molinaro ha anche menzionato le attività di promozione e di valorizzazione dei beni culturali effettuate sul territorio regionale attraverso diversi programmi transfrontalieri. Nel corso del convegno - al quale hanno portato il proprio saluto anche il presidente e l´assessore alla Cultura della Provincia di Udine, Pietro Fontanini ed Elena Lizzi - si è parlato della necessità di pensare il confine orientale "non più come linea di separazione", bensì "ponte che unisce le diversità". Secondo gli organizzatori, il Friuli Venezia Giulia si trova attualmente davanti al compito di recuperare gli interessi economici e culturali all´interno di una vasta area centro-europea: "c´è continuità - spiegano - di beni culturali materiali ed immateriali sulle due sponde dell´Adriatico, dove, ad esempio, troviamo gli stessi identici mosaici del periodo paleocristiano". . |
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IN-DIPENDENZE CULTURALI OGGI A PERUGIA |
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Perugia, 23 giugno 2009 - “Chi ha paura di zia Carolina” è il titolo dell’incontro in programma a Perugia 23 giugno, a partire dalle ore 9, nella Sala Sant’anna in via Roma 15. L’iniziativa apre la terza edizione di “In-dipendenze culturali”, la manifestazione voluta dalla Federazione Regionale dell’Umbria del Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza (Cnca) per riflettere sui temi legati al consumo di sostanze stupefacenti. Scopo di “In-dipendenze” in programma dal 23 al 25 giugno a Perugia) e che si avvale della collaborazione della Regione Umbria e del Comune di Perugia, sarà quello di creare l’occasione per un confronto culturale sulle tematiche legate alla riduzione del danno e per riuscire a pensare in maniera inclusiva gli interventi socio-sanitari a favore delle persone che consumano o abusano di sostanze. “Il titolo della prima giornata è molto significativo – hanno spiegato gli organizzatori – In realtà la frase è venuta fuori durante la conferenza di Trieste sulle dipendenze che si è svolta la scorsa primavera. In Italia ancora la riduzione del danno è argomento tabù e quando si parla di queste tematiche si preferisce ricorrere a metafore oppure a sinonimi. E così, in modo provocatorio, il vicepresidente del Gruppo Abele, Leopoldo Grosso, ha detto che invece di parlare di riduzione del danno parliamo di ‘zia Carolina’. La provocazione è rimbalzata su Facebook con un vero e proprio dibattito sul tema. Da lì, la scelta di questo titolo è stata una conseguenza”. L’appuntamento di domani sarà dedicato proprio alla riduzione del danno: a partire dalle ore 9, sotto la guida e il coordinamento del vicepresidente del Gruppo Abele, Leopoldo Grosso, si avvierà un confronto tra soggetti istituzionali e della società civile. Interverranno il direttore del Dipartimento nazionale politiche antidroga, Giovanni Serpelloni, l’assessore alle politiche sociali della Regione Umbria, Damiano Stufara, l’assessore alla sanità della Regione Toscana, Enrico Rossi, Hugo Luck dell’International Drug Policy Consortium, il referente nazionale dipendenze del Cnca, Riccardo De Facci. Seguirà una tavola rotonda per riflettere sulle Linee guida nazionali sulla riduzione del danno alla luce dei cambiamenti nello stile di consumo: saranno presenti, Lucio Babolin, presidente Cnca nazionale, Alfio Lucchini presidente nazionale Federserd, Roberta Balestra della Consulta Nazionale delle società scientifiche, Claudio Cippitelli presidente Coordinamento Nazionale Nuove Droghe. I lavori continueranno nel pomeriggio del 23 giugno e si parlerà di buone pratiche di inclusione dei diritti degli utenti nelle politiche di programmazione sanitaria con Marcello Catanelli della Direzione sanità e Servizi sociali della Regione Umbria, l’Associazione consumatori Agorà-umbria, l’Associazione consumatori Isola di Arran di Torino, Massimo Oldrini, presidente dell’Associazione Lila Milano e Responsabile Area Riduzione del Danno Lila Nazionale, Giuseppe Bortone, responsabile settore Dipendenze Cgil Nazionale, Ulderico Sbarra, segretario regionale della Cisl-umbria, Grazia Zuffa del Forum Droghe, Edoardo Polidori di Itaca Europa. I lavori saranno aperti e conclusi dall’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara. . |
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