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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 23 Giugno 2009 |
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POLITICA ENERGETICA ALTOATESINA LODATA DA COMMISSARIO UE ALL´ENERGIA |
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Bolzano, 23giugno 2009 - Dopo essersi incontrato con l’assessore provinciale all’energia Michl Laimer e con Walter Huber dell’Iit, Istituto per le tecnologie innovative, nel pomeriggio del 22 giugno, il Commissario Europeo per l’energia Andris Piebalgs ha avuto un colloquio con il presidente della Provincia, Luis Durnwalder. Al termine dell’incontro Piebalgs ha affermato che l’Alto Adige è fra le regioni europee più all’avanguardia nel settore del risparmio energetico e delle energie rinnovabili e che dalla visita altoatesina porterà a Bruxelles impulsi importanti per progetti comunitari. Giunto in visita in Alto Adige su invito del presidente Durnwalder, che ha avuto modo di incontrarlo già due volte a Bruxelles per discutere progetti energetici, il Commissario Ue all’energia Andris Piebalgs ha espresso grande interesse per i progetti perseguiti dalla Provincia di Bolzano nel settore energetico. L’alto Adige, come ha ricordato il presidente Durnwalder si è posto quale obiettivo di raggiungere l’autonomia energetica entro il 2015 attraverso il risparmio energetico e sostituendo con l’impiego di energie rinnovabili il 55 per cento del consumo energetico che attualmente (eccetto che per il settore trasporti) dipende da gas e gasolio. In vista della nuova presidenza Ue particolare interesse a livello comunitario riveste il progetto altoatesino di risparmio ed efficienza energetica Casaclima che, come ha sottolineato può essere d’esempio in altre regioni europee. Altro progetto di rilievo quello dell’impiego dell’energia geotermica, dove se l’Italia è la prima in Europa, l’Alto Adige ha sviluppato una tecnologia particolare da implementare in altre zone. Come ha sottolineato il Commissario Ue un obiettivo da raggiungere entro il 2020 a livello comunitario è quello dell’impiego del 20 per cento di energia da fonti rinnovabili ed altresì del 10 per cento, e non solo per mezzo di carburanti bio, nel settore specifico dei trasporti. In quest’ottica assume grande interesse il progetto per la produzione e la distribuzione di idrogeno quale carburante lungo i 650 chilometri tra Modena e Monaco. Come ha sottolineato Piebalgs con l’implementazione del progetto che costituisce una novità assoluta, si può scrivere storia a livello europeo modificando le possibilità nella mobilità. Un altro progetto di grande rilevanza è quello integrato del “Green Corridor” che prevede l’impiego del corridoio del Brennero con la galleria di base non solo per il trasporto di merci e persone ma anche all’insegna della sostenibilità ambientale con l’impiego di energie alternative. Simili progetti possono essere presi ad esempio in altre regioni europee e, come ha assicurato il Commissario Europeo all’energia a Durnwalder e Laimer potranno godere del finanziamento da parte di Bruxelles. Andries Piebalgs, ha altresì, garantito il suo patrocinio per l’esposizione dei progetti altoatesini a Bruxelles nel gennaio prossimo in occasione degli “Energy Days”. . |
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ENERGIA PULITA, MARRAZZO FIRMA PROTOCOLLO CON ENEA E CONFINDUSTRIA PER NUOVA CENTRALE SOLARE |
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Roma, 23 giugno 2009 - Il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, il presidente dell´Enea Luigi Paganetto, e il presidente di Confindustria Lazio Maurizio Stirpe, hanno firmato ieri presso la Regione un protocollo per la realizzazione di una centrale solare per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Alla firma del documento ha partecipato anche Filiberto Zaratti, assessore regionale all´Ambiente. L´impianto solare termodinamico a concentrazione, per cui è stato stimato un investimento di circa 150 milioni di euro, sorgerà nella provincia di Latina e occuperà un´area di 100 ettari. I prossimi tre mesi verranno dedicati allo studio di prefattibilità dell´opera, per la realizzazione e messa in funzione dell´impianto ci vorranno invece almeno due anni. Si tratta della prima centrale solare termodinamica del Lazio, la seconda in Italia dopo il prototipo di Priolo in Sicilia e a regime, secondo il protocollo, l´impianto sarà in grado di fornire tra i 25 e i 30 Mw di potenza. Importante innovazione tecnica legata all´impianto sarà la costruzione di una piscina per il recupero dei cascami termici, che consentirà un´ulteriore razionalizzazione della produzione energetica, e nell´area troverà posto anche un "Museo dell´energia per le fonti rinnovabili", un´eccellenza a livello mondiale. "Se andrà a buon fine - ha dichiarato Marrazzo - l´impianto entrerà nella linea politica di green energy che la Regione Lazio sta portando avanti da tempo. L´obiettivo 20-20-20 che la Comunità Europea ci impone ci mette di fronte a certe sfide e il Lazio potrà diventare la Regione delle energie rinnovabili. E questo grazie all´elevato numero di imprenditori che crede nelle rinnovabili e alla forte presenza di centri di eccellenza di rilevanza internazionale. A Montalto di Castro vogliamo creare la più grande centrale fotovoltaica d´Europa: dalla crisi si esce investendo e sfruttando le energie rinnovabili". "Con questo protocollo - spiega l´assessore Zaratti - vogliamo diventare entro un anno la prima Regione italiana sull´energia solare. Quando siamo arrivati si produceva lo 0,5% del totale da energia fotovoltaica. Oggi siamo a 35 megawatt ma presto, con 200 già pronti anche grazie all´entrata in funzione, il primo dicembre, della più grande centrale fotovoltaica d´Europa a Montalto di Castro, saliremo ancora". . |
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ENEA- CONFINDUSTRIA LAZIO –REGIONE LAZIO INSIEME PER REALIZZARE UN PROGETTO INNOVATIVO SULL’ENERGIA SOLARE |
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Roma, 23 giugno 2009 - Ieri, presso la sede della Regione Lazio, il Presidente Piero Marrazzo, il Presidente dell’Enea Luigi Paganetto e il Presidente di Confindustria Lazio Maurizio Stirpe, hanno firmato il Protocollo per la realizzazione di una centrale solare per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Con il progetto si realizza una strategica convergenza: l’Enea ha infatti sviluppato soluzioni tecnologiche sul solare termodinamico a concentrazione che rendono l’Ente leader mondiale; Confindustria Lazio ha avviato una stretta collaborazione con Enea al fine di realizzare, in tempi ravvicinati e certi nel Lazio, un impianto solare basato sul tali tecnologie; la Regione Lazio ha posto in primo piano, nell’ambito del nuovo Piano energetico regionale, il tema delle energie rinnovabili. Enea e Confindustria Lazio predisporranno, entro tre mesi, uno studio di fattibilità per definire la tipologia e la taglia dell’impianto di produzione da realizzare. Un’importante innovazione tecnica legata all’impianto sarà anche la realizzazione di un sistema di piscine per il recupero dei cascami termici, per consentire una ulteriore razionalizzazione della produzione energetica. Per l’impianto, che sorgerà per motivazioni di irraggiamento solare nel Sud del Lazio, è già in fase avanzata l’individuazione del sito. Enea e Confindustria Lazio, in raccordo con la Regione, elaboreranno una strategia di finanziamento del progetto individuando i soggetti, pubblici e privati, disponibili, nell’obiettivo di mettere a punto l’innovativa filiera energetica nel territorio regionale, massimizzando i vantaggi produttivi e creando nuove opportunità di lavoro. Per sviluppare e diffondere una cultura dell’efficienza energetica, nell’impianto troverà collocazione – novità attrattiva sia per il territorio laziale che nazionale – anche un “Museo dell’energia”. . . |
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BULGARIA, EVN INVESTE 95 MILIONI DI EURO IN EOLICO |
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Sofia, 23 giugno 2009 - La compagnia austriaca Evn ha annunciato di voler investire 95 milioni di euro nella costruzione di un parco a energia eolica nella città nordorientale di Kavarna, in Bulgaria. Il progetto includerà 25 turbine da 2 Mw ciascuna, per produrre circa 140 Gw orari di elettricità all´anno. Lo rende noto la "Sofia News Agency". La notizia è stata ufficializzata da una dichiarazione di Kalina Trifonova, chief executive officer di Evn Naturkraft, sussidiaria della Evn. . |
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SORGENIA (GRUPPO CIR): VERBUND PERFEZIONA L’AUMENTO DI CAPITALE DA 150 MILIONI DI EURO |
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Milano, 23 giugno 2009 – Cir-compagnie Industriali Riunite Spa comunica che in data 17 giugno, in esecuzione degli accordi annunciati il 10 giugno 2008, il gruppo austriaco Verbund, partner della società in Sorgenia, ha convertito in azioni Sorgenia Holding Spa il prestito obbligazionario da 150 milioni di euro sottoscritto lo scorso anno. L’operazione, effettuata da Verbund Italia (100% Verbund), è avvenuta sulla base di una valutazione dell’equity di Sorgenia Spa pari a 3,9 miliardi di euro. Contestualmente, Sorgenia Holding ha sottoscritto per un pari importo un aumento di capitale della controllata Sorgenia Spa. L’aumento di capitale non comporta cambiamenti nella struttura di controllo del gruppo Sorgenia: a seguito dell’operazione, infatti, la quota diretta e indiretta posseduta da Cir è pari al 51,85%, mentre la quota complessiva di Verbund è pari al 44,77%. In dettaglio, l’azionariato del gruppo Sorgenia alla data odierna è così composto: Sorgenia Holding, controllata da Cir con una quota del 65,03% e partecipata da Verbund Italia al 34,97%, detiene il 79,73% di Sorgenia Spa. Gli altri azionisti di quest’ultima sono Verbund Italia (16,89%),Banca Mps (1,17%) e il management (2,21%). L’operazione di oggi fa seguito all’aumento di capitale da 200 milioni di euro perfezionato il 26 giugno 2008. Le due transazioni sono state concordate lo scorso anno da Cir e Verbund con l’obiettivo di garantire il completo finanziamento dell’attuale piano di sviluppo di Sorgenia. “I due aumenti di capitale effettuati nell’ultimo anno - dichiara Rodolfo De Benedetti, amministratore delegato di Cir – testimoniano l’impegno del nostro partner storico Verbund ad affiancare Cir nell’importante piano di investimenti di Sorgenia, che in soli dieci anni di vita è diventata il primo operatore privato nel mercato italiano dell’energia elettrica e del gas. L’energia è la principale attività di Cir sia in termini di fatturato che di valore e ha un ruolo centrale nella strategia di lungo periodo del gruppo. Nonostante le difficoltà dell’attuale contesto economico, siamo convinti che Sorgenia abbia tutti i requisiti per crescere anche in futuro. L’impegno di Cir come azionista di controllo è sostenere il management della società nel raggiungimento di questo obiettivo”. . |
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RENDIMENTO ENERGETICO IN EDILIZIA |
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Roma, 23 giugno 2009 - È stato pubblicato nella Gu n. 132 del 10 giugno 2009 il Dpr n. 59 del 2 aprile 2009 sul Rendimento energetico in edilizia. Il Decreto, già approvato nella riunione del Consiglio dei Ministri del 6 marzo 2009, dà attuazione alle norme di recepimento della direttiva comunitaria in materia di efficienza energetica, consentendone l’applicazione immediata. Il decreto definisce criteri generali, metodologie di calcolo e requisiti minimi. Per la prestazione energetica degli edifici e degli impianti termici per la climatizzazione invernale e per la preparazione dell´acqua calda per usi igienici sanitari; per la prestazione energetica degli impianti termici per la climatizzazione estiva e, limitatamente al terziario, per la illuminazione artificiale degli edifici. Per quanto riguarda le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici l´art. 3 del Dpr definisce che si debbano adottare le norme tecniche nazionali, definite nel contesto delle norme En a supporto della direttiva 2002/91/Ce, della serie Uni/ts 11300 e loro successive modificazioni, ovvero: 1. Le Uni/ts 11300 - Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell´edificio per la climatizzazione estiva ed invernale; 2. Le Uni/ts 11300 - Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria. 1. Le Uni/ts 11300 - Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell´edificio per la climatizzazione estiva ed invernale; 2. Le Uni/ts 11300 - Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria. Dal punto di vista tecnico, l´art. 4 del Dpr definisce i criteri generali e i requisiti delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti; per esempio, è previsto che per tutte le categorie di edifici, nel caso di edifici di nuova costruzione e nei casi di ristrutturazione di edifici esistenti, si procede in sede progettuale: alla determinazione dell´indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (Epi) e alla verifica che lo stesso risulti inferiore ai dlgs 192/2005; alla determinazione della prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell´involucro edilizio (Epe, invol), pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell´edificio, calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma Uni/ts 11300 - 1, e la superficie utile, per gli edifici residenziali, o il volume per gli edifici con altre destinazioni d´uso, e alla verifica che la stessa sia non superiore, per gli edifici residenziali quali abitazioni civili e rurali al valore di 40 kWh/m2 anno nelle zone climatiche A e B; e 30 kWh/m2 anno nelle zone climatiche C, D, E, e F; per tutti gli altri edifici ai valori di 14 kWh/m3 anno nelle zone climatiche A e B; e 10 kWh/m3 anno nelle zone climatiche C, D, E, e F. Il Dpr prevede che il progettista inserisca i calcoli e le verifiche in una relazione attestante la rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo di energia degli edifici e relativi impianti termici, che il proprietario dell´edificio, o chi ne ha titolo, deve depositare presso le amministrazioni competenti, in doppia copia, insieme alla denuncia dell´inizio dei lavori relativi alle opere. I calcoli e le verifiche devono eseguiti utilizzando metodi che garantiscano risultati conformi alle migliori regole tecniche, considerando tali le norme tecniche predisposte dagli organismi deputati a livello nazionale o comunitario, quali ad esempio l´Uni e il Cen, o altri metodi di calcolo (motivandone l´uso nella relazione tecnica di progetto) recepiti con decreto del Ministro dello sviluppo economico e sviluppati da organismi istituzionali nazionali, quali l´Enea, le università o gli istituti del Cnr, purché i risultati conseguiti risultino equivalenti o conservativi rispetto a quelli ottenibili con i metodi di calcolo Uni e Cen. Per quanto riguarda i criteri generali e requisiti per l´esercizio, la manutenzione e l´ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale, l´art. 5 del Dpr fissa le seguenti scadenze temporali: ogni anno per gli impianti alimentati a combustibile liquido o solido indipendentemente dalla potenza, ovvero alimentati a gas di potenza nominale del focolare maggiore o uguale a 35 kW; ogni 2 anni per gli impianti di potenza nominale del focolare inferiore a 35 kW dotati di generatore di calore con una anzianità di installazione superiore a otto anni e per gli impianti dotati di generatore di calore ad acqua calda a focolare aperto installati all´interno di locali abitati, in considerazione del maggior sporcamento delle superfici di scambio dovute ad un´aria comburente che risente delle normali attività che sono svolte all´interno delle abitazioni; ogni 4 anni per tutti gli altri impianti di potenza nominale del focolare inferiore a 35 kW. . |
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MATERA: RIVEDERE PREZZI RISCATTO ALLOGGI ATER |
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Matera, 23 giugno 2009 - Il consigliere regionale del gruppo misto – Pdl e vice presidente della Iii Commissione consiliare ‘Attività produttive’, Pasquale Di Lorenzo, ieri, ha presentato un’interrogazione urgente a risposta orale al Presidente della Giunta regionale relativa ad alcuni alloggi dell´Azienda territoriale per l´edilizia residenziale pubblica di Matera. “Gli alloggi di proprietà dell’Ater – premette Di Lorenzo - ubicati nella città di Matera per lo più nel rione ‘Serra Venerdì’, a seguito degli eventi sismici del 5 maggio 1990, hanno subito notevoli danni e detti immobili, successivamente, sono stati ristrutturati ed adeguati alle vigenti norme antisismiche attraverso un finanziamento di circa 6 miliardi di vecchie lire rivenienti dall’applicazione delle legge n. 457 del 1978”. “La Regione Basilicata – continua Di Lorenzo - con deliberazione del Consiglio regionale n. 1280 del 1994 , inserì i suddetti alloggi nel piano di vendita e l’Ater di Matera, nel determinare il loro prezzo di vendita ha imputato le spese sostenute per le predette ristrutturazioni a carico di chi ha presentato domanda di riscatto facendolo, così, lievitare sensibilmente”. Il consigliere del Pdl ritiene che “non appare giusto né opportuno far gravare sulle tasche dei cittadini gli effetti di un evento calamitoso, tenendo anche presente quanto previsto dalla legge n. 219 del 1981 per le ristrutturazioni degli immobili compiti dal terremoto del 1980”. Tutto ciò premesso, il consigliere Di Lorenzo interroga il Presidente della Giunta regionale per conoscere “quali iniziative intende intraprendere affinché anche gli immobili di cui trattasi, che sono stati recuperati e ristrutturati con proventi rivenienti dalla legge 457/78 godano delle medesime agevolazioni previste dalla legge 219/81 al fine, anche, di evitare disparità di trattamento nei confronti dei cittadini”. . |
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BOLZANO.QUALIFICAZIONE COMMERCIALE DEI CENTRI STORICI |
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Bolzano, 23 giugno 2009 - Con appositi criteri approvati il 22 giugno, dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore Thomas Widmann, la Provincia intende incentivare la qualificazione commerciale dei centri storici. L´obiettivo, come sottolinea Widmann, è quello di favorire la predisposizione di progetti complessivi per mantenere la loro competitività ed i posti di lavoro favorendone la creazione di altri. In base all´ordianmento del commercio i Comuni possono approvare progetti per la qualificazione commerciale dei propri centri storici; a tal fine dovranno tenere presenti i criteri approvati oggi dalla Giunta provinciale. I progetti, accanto alla rivalutazione del commercio al dettaglio, possono prevedere interventi di natura urbanistica, architettonica e di mobilità. I nuovi criteri fanno riferimento, tra l´altro, alla raggiungibilità, alla riduzione del traffico, all´infrastrutturazione della località, al risanamento di edifici storici, all´implementazione di iniziative culturali. Tra i provvedimenti contemplati vi è anche il catasto degli esercizi commerciali storici. L´alto Adige, come sottolinea l´assessore Widmann, è ricca di centri del commercio cresciuti naturalmente nel corso della storia che attendono di essere adeguatamente commercializzati. Tra i criteri approvati vi è la possibilità per i centri rivalutati di presentarsi con una precisa denominazione. Il Comune di Egna ha già presentato un progetto per la qualificazione commerciale del proprio centro. . |
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OPERE PUBBLICHE PER UN TOTALE DI CIRCA 96 MILIONI DI EURO |
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Bolzano, 23 giugno 2009 - Scuole, musei, centri riabilitativi, una casa di accoglienza per un Parco naturale, l’”info point” per la Bbt, edifici da adibire ad uffici, alloggi per militari ed una conduttura per le acque termali, questi alcuni dei progetti più significativi che compongono il programma di edilizia provinciale per un totale complessivo di circa 96 milioni di euro. Circa 53 di questi 96 milioni di euro si riferiscono ad investimenti per strutture in fase di realizzazione. In particolare per quanto riguarda il settore dell’edilizia scolastica sono in fase di realizzazione laboratori per la facoltà di design della Libera Università di Bolzano, il risanamento del centro scolastico di lingua italiana di Brunico e l’ampliamento della scuola di formazione professionale “Gutenberg” di Bolzano. Proseguono inoltre i lavori per la realizzazione delle infrastrutture pubbliche nel quartiere “Rosenbach” di Bolzano dove saranno creati un centro culturale, una casa dello studente ed un asilo nido. La lista comprende inoltre il proseguimento dei lavori per il Centro della Protezione civile di Bressanone e la costruzione del parcheggio per Castel Trauttmansdorff a Merano. Quest’anno inizieranno inoltre i lavori per l’ampliamento del centro scolastico in via Karl-wolf a Merano e per la ristrutturazione della scuola professioanle “Hellenstainer “di Bressanone. Sarà inoltre ristrutturata la ex sede della Camera di Commercio di Bolzano nella quale troveranno sistemazione uffici provinciali e la nuova sede per i dipendenti provinciali. Il programma di edilizia provinciale comprende inoltre la trasformazione della “Villa Delueg” sul Renon in un centro terapico. Con fondi dell’edilizia provinciale sarà inoltre realizzato il risanamento della chiesa dei Domenicani a Bolzano e sarà adeguato alle normative di Schengen l’aeroporto di Bolzano. Il programma comprende inoltre la ristrutturazione del Castello di Brunico dove sarà ospitata una nuova sede del “Messner Mountain Museum”. Sono inoltre in fase di progettazione l’edificio da adibire alla formazione del settore sanitario a Bolzano, il centro scientifico e tecnologico nell’ex Alumix ed il Centro bibliotecario del capoluogo. Nel corso del 2009 il Dipartimento opere pubbliche della Provincia porrà ulteriormente l’accento sulla progettazione interna in quanto, come sottolinea l’assessore competente, Florian Mussner, “Da un lato dobbiamo rispettare il Patto di stabilità stipulato con il Governo dall’altro vogliamo consentire alle nostre maestranze di maturare un’adeguata esperienza nel campo della progettazione”. . |
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PIANIFICAZIONE: PRESENTATO A LATISANA PROGETTO "F.A.T.E." (FROM ARMY TO ENTREPRENEURSHIP) |
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Latisana, 23 giugno 2009 - "Dalla difesa all´imprenditoria": questa la traduzione italiana dell´acronimo F. A. T. E (From Army to Entrepreneurship), che indica il progetto comunitario volto a favorire la trasformazione di siti militari dimessi nell´area del Sud Est Europa, presentato ieri a Latisana nel corso di un incontro internazionale, al quale è intervenuta l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Federica Seganti, presente anche il consigliere regionale Piero Colussi. Nel suo intervento di saluto, l´assessore Seganti ha posto l´accento sull´importanza della trasformazione delle aree militari dimesse in aree civili e sull´attenzione della Regione per sostenere le Autonomie locali nella progettazione e della realizzazione di tali trasformazioni. Dal progetto Fate, quindi, può venire un ulteriore stimolo per giungere a soluzioni valide e condivise. Un incontro, quello di Latisana, estremamente concreto: diversi, infatti, gli esempi di progetti - italiani e stranieri - portati alla conoscenza di tutti. Fra i quali quello in atto proprio nella cittadina ospite, messo in luce dal sindaco Micaela Sette nel suo saluto. I lavori - moderati dal vicedirettore centrale delle Relazioni internazionali e comunitarie della Regione, Giuseppe Napoli, hanno quindi illustrato le finalità del progetto (da parte di Graziano Lorenzon, direttore del servizio Relazioni internazionali e partenariato territoriale della Regione). In sostanza, il progetto mira a favorire lo sviluppo e la diversificazione economica delle regioni coinvolte, attraverso azioni specifiche che supportino la conversione delle aree militari dimesse in incubatori e/o in centri di servizi alle imprese, con una particolare attenzione ai settori high-tech. Tutte le azioni previste coinvolgono sia il livello operativo che quello strategico del partenariato e presentano la possibilità di investimenti infrastrutturali a livello nazionale, locale, regionale (anche Agemont ha illustrato esempi di incubatori d´imprese). Il progetto - finanziato dal programma di cooperazione transnazionale "See-sud Est Europa" - nasce dall´esigenza di superare le difficoltà che si presentano nel processo di negoziazione per la proprietà dei siti militari dimessi e nella definizione di una programmazione del processo di ristrutturazione coerente con gli obiettivi strategici della comunità coinvolta. Poiché il progetto nasce anche in seguito ai cambiamenti politici intervenuti in Europa con la caduta di confini e barriere, è stato sottolineato come Fate sia importante non solo per le risorse che vengono messe a disposizione, ma anche e soprattutto per l´aiuto che offre ai vari Paesi e alla popolazione a cooperare e a lavorare assieme nella "nuova Europa". Altro elemento sottolineato riguarda la "guida" del progetto: fondamentale viene ritenuta l´azione delle Regioni per il coordinamento dei vari progetti territoriali/comunali, al fine di evitare conflitti e sovrapposizioni. Lead partner del progetto è la Regione Friuli Venezia Giulia e soggetti partner sono Informest e Regione Umbria per l´Italia; Agenzia di sviluppo regionale di Mura e Municipalità di Murska Sabota per la Slovenia; Camera di Commercio e dell´Industria di Drama e Municipalità di Kavala per la Grecia; Fondazione per la promozione delle imprese della Contea di Zala per l´Ungheria; Municipalità di Gotse Delchev per la Bulgaria; Centro di ricerca per l´architettura e la pianificazione urbanistica e Municipalità di Medias per la Romania; Centro regionale per lo sviluppo delle Pmi di Subotica per la Serbia; Agenzia di sviluppo regionale della Slavonia e Baranja per la Croazia; Agenzia regionale di Sviluppo di Sarajevo per la Bosnia Erzegovina. Rappresentanti di diverse realtà del Friuli Venezia Giulia (Latisana, Codroipo e Cervignano), dell´Italia (Spoleto) e dei diversi Paesi partner hanno quindi presentato e illustrato i rispettivi progetti. . |
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LIVORNO - CONTRIBUTI ALLE IMPRESE SU MICRO FINANZIAMENTI |
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Livorno, 23 giugno 2009 - Il sostegno alle aziende in crisi, la possibilità di accesso facilitato al credito bancario sono stati ancora una volta al centro dell’attenzione della Camera di Commercio. Venerdì scorso il Consiglio camerale ha discusso ed approvato il nuovo bando su “Contributi alle imprese in conto interessi su micro finanziamenti”, che entrerà in vigore il 1° luglio. Caratteristiche dell’iniziativa - Il bando è stato pensato appositamente per dare respiro alle piccole e medie imprese in difficoltà nell’attuale congiuntura economica. La Camera di Commercio concede un contributo in conto interessi alle imprese della provincia di Livorno che abbiano ottenuto un finanziamento, accordato da banche convenzionate, di tipo chirografario (privo di ipoteca e basato su una semplice scrittura privata), di durata pari a tre o cinque anni, da rimborsarsi in rate mensili. Non c’è nessuna spesa di istruttoria. La Camera corrisponde all’impresa la quota interessi sul finanziamento per i primi dodici mesi. Un’iniziativa semplice, che ha il vantaggio per le aziende di cominciare a restituire il prestito un anno dopo, a fronte di un’immediata liquidità. Il bando – Si potrà scaricare dal sito camerale a partire dal 1° luglio. È il risultato di un lungo lavoro compiuto dalla Camera insieme alle associazioni di categoria del territorio per mettere a punto misure concrete in grado di dare ossigeno alle aziende in difficoltà. Già ad inizio anno era stata stanziata una somma notevole rispetto alle risorse camerali, da investire a favore del credito alle imprese: ma i requisiti richiesti dal precedente bando (si poteva ottenere il prestito per acquisto di azienda, per ristrutturazioni, messa a norma di impianti ecc. ) ponevano evidentemente alcune difficoltà, perché poche imprese hanno fino ad oggi richiesto il contributo. Con il bando che entra in vigore il 1° luglio, invece, le imprese potranno ottenere prestiti anche per reintegro di liquidità a seguito di investimenti già effettuati. La somma messa a disposizione dalla Camera di Commercio ammonta a un milione di euro. Entità dei prestiti – Nei prossimi giorni la Camera di Commercio stipulerà con alcuni Istituti di credito una convenzione diretta a disciplinare le caratteristiche del microfinanziamento. In merito è già stato attivato un proficuo confronto con le banche. La Camera di Commercio si accollerà l’onere di pagare il primo anno di interessi sui prestiti, in base ad una tabella che suddivide in scaglioni il fatturato annuo delle imprese e individua così delle somme che rappresentano il 20% del fatturato annuo. Cosicché per le imprese con fatturato fino a 80. 000 euro la Camera si accollerà il pagamento del primo anno di interessi su prestiti fino a 16. 000 euro, e così via per i vari “scaglioni” fino a fatturati di oltre 300. 000 euro, sui quali il contributo sarà calcolato per il finanziamento massimo di 150. 000 euro. . |
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LAVORO FVG: GIU´ INDUSTRIA-AGRICOLTURA, SALE TERZIARIO |
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Trieste, 23 giugno 2009 - L´occupazione cala del 1,1 per cento (da 65 a 63,9 p. C. ) nel primo trimestre 2009 in Friuli Venezia Giulia dove, a fronte di una diminuzione di 4 mila addetti nell´industria e di 3 mila nell´agricoltura, solo il terziario registra un saldo positivo di mille unità. "Preoccupa molto l´aumento delle persone in cerca di occupazione - afferma l´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, commentando i più recenti dati Istat - che sul nostro territorio sono almeno 4 mila più dello stesso periodo del 2008 (+17,6 p. C. ) e addirittura 6 mila più dell´ultimo trimestre dello scorso anno (+ 28,5 p. C. )". Il tasso di disoccupazione su scala regionale, infatti, è ora del 5,2 per cento (+0,8 p. C. Nel confronto con il 2008), "uno dei tanti elementi che - aggiunge Rosolen - confermano la fase di rallentamento del sistema economico in Friuli Venezia Giulia come nell´intero Nordest (da 3,8 a 4,4 p. C. ) e nel resto d´Italia, dove siamo passati dal 7,1 al 7,9 per cento". Nell´esaminare le tabelle di rilevazione, l´assessore sottolinea che "a fronte di una sostanziale stabilità di forze-lavoro (541 mila), l´occupazione registra in Friuli Venezia Giulia un calo dello 0,9 per cento tendenziale e dell´1,5 per cento (8 mila addetti) sul piano congiunturale". Sostanziale equilibrio, quindi, tra i parametri nazionali (22,966 milioni di occupati, -0,9 p. C. Su base annua) e quelli regionali (513 mila) per quanto riguarda gli occupati, mentre il tasso di attività in Friuli Venezia Giulia è calato dal 68 al 67,4 per cento con una flessione leggermente superiore rispetto a quella nazionale (62,4 p. C. , -0,4 p. C. ) ed a quella complessiva del Nordest (da 70,3 a 69,8 p. C. ). Entrando nel dettaglio, Rosolen analizza la distribuzione degli occupati in regione, tabella da cui emerge una marcata diminuzione di lavoro dipendente (1,2 p. C. , 5 mila unità) ed una minore incidenza negativa su quello autonomo (-0,8 p. C. , mille unità). La maggior parte del decremento, osserva l´assessore, è imputabile al settore industriale (da 172 mila a 168 mila addetti) che perde 9 mila dipendenti ed acquisisce 5 mila indipendenti. Va in controtendenza il terziario, che aumenta i lavoratori da 332 mila a 333 mila, un fenomeno positivo caratterizzato da un forte plus di dipendenti (+7 mila) e da una parallela diminuzione di autonomi (-6 mila). . . |
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CONVEGNO: “CREARE IMPRESA CON LA CITTÀ DI MILANO” |
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Milano, 23 giugno 2009 – Oggi alle ore 9. 30, all’Acquario Civico, in Viale G. Gadio 2, l’assessore Luigi Rossi Bernardi partecipa al convegno “Creare Impresa con la città di Milano” organizzato dall’assessorato alla Ricerca Innovazione e Capitale Umano del Comune di Milano con la collaborazione di Alintec. Saranno presenti, tra gli altri: Giampio Bracchi, Presidente Fondazione Politecnico di Milano, Massimo della Porta, Presidente Saes Getters Spa, Renato Ugo, Presidente Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione. . |
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BOLZANO: IN VIGORE DA OGGI IL PIANO PROVINCIALE PER LE AZIENDE DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE |
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Bolzano, 23 giugno 2009 - Il nuovo Piano provinciale per le aziende della grande distribuzione entra in vigore da, martedì 23 giugno. In esso vengono fissati, sottolinea l’assessore provinciale al commercio, Thomas Widmann, gli ambiti i sviluppo delle grandi imprese di distribuzione del settore commerciale Il nuovo Piano provinciale per le grandi strutture di vendita per i prossimi cinque anni (sino al 2014) prevede in totale ulteriori 42. 737 metri quadri di superficie per la vendita, di cui 20. 000 sono riservati per il nuovo Centro commerciale di Bolzano. “L’obiettivo del Piano sulle grandi strutture di vendita approvato oggi dalla Giunta” sottolinea in una nota l’assessore provinciale al commercio, Thomas Widmann “è quello di assicurare uno sviluppo equilibrato del commercio con una crescita adeguata delle superfici destinate alla grande distribuzione”. In questo ambito il Piano sulle grandi strutture di vendita prevede ulteriori 42. 737 metri quadri di superficie per la vendita che verranno realizzati nei prossimi cinque anni. “Il Piano si propone inoltre “aggiunge nel suo comunicato l’assessore Widmann “di mantenere in tutti i centri della provincia il commercio di vicinato e nel contempo si vuole offrire al cliente la possibilità di accedere ad un’offerta più varia e vantaggiosa per assicurare all’acquirente un maggiore potere d’acquisto”. Circa 20. 000 metri quadrati, dei 29. 916 destinati all’apertura di superfici di vendita per la grande distribuzione, saranno riservati al nuovo Centro commerciale di Bolzano. I restanti 12. 821 metri quadrati saranno destinati all’ampliamento di strutture commerciali già esistenti. Il Piano si basa, inoltre, sulla distinzione tra tre categorie di Comuni classificati sotto il profilo della loro importanza dal punto di vista commerciale ed in particolare del numero degli abitanti. La prima categoria è quella dei “Comuni di maggiori dimensioni” con più di 10. 000 abitanti come Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Laives, Appiano e Lana. Il 25 per cento delle superfici è riservato al settore alimentare, mentre il 75 per cento a quello non alimentare. A prescindere dalle aree aggiuntive, quindi senza intaccare il relativo contingente, il nuovo programma prevede anche la possibilità di ampliamento delle strutture di vendita: del 50 per cento per quelle fino a 500 metri quadri, del 30 per cento per quelle da 500 a 1. 000 metri quadri e del 20 per cento per quelle oltre i 1. 000 metri quadri. Per gestire al meglio lo sviluppo della grande distribuzione, dopo due anni sono possibili revisioni. Il Piano tiene conto inoltre della scarsità di superfici presente in Alto Adige ed al fine di tutelare il paesaggio e l’ambiente la Giunta ha confermato la proibizione di costruire strutture commerciali nel verde agricolo. . |
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FERRARA - NUOVI IMPEGNI PER SOSTENERE IL CREDITO D´IMPRESA |
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Ferrara, 23 giugno 2009 - Hanno scelto di accelerare i tempi i 10 componenti della Giunta della Camera di Commercio per una seduta che ha segnato un nuovo passaggio importante sul versante del sostegno al credito d’impresa. In un momento in cui il sistema delle garanzie ricopre un ruolo di sempre maggiore importanza, quale strumento utile a garantire risorse finanziarie indispensabili alle imprese, si è deciso di intervenire concretamente con ulteriori 500. 000 euro ad integrazione delle risorse già stanziate a favore del Fondo destinato ad integrare le garanzie prestate dai Confidi. Confermando le indicazioni del Presidente Roncarati, la Giunta camerale ha così deciso che, nel corso dell’anno, lo stanziamento dei contributi della Camera di Commercio ferrarese per i Fondi Rischi dei Confidi raggiungerà complessivamente la quota di 1milione e 650mila euro. L’appuntamento con gli organi di informazione, in occasione del quale Carlo Alberto Roncarati, Presidente della Camera di Commercio di Ferrara, assieme ai presidenti degli organismi di garanzia fidi, illustrerà, tra l’altro, l’operatività sin qui registrata dal Fondo (finanziamenti generati, settori economici interessati, localizzazione delle imprese, motivazione e durata dei finanziamenti), è fissato per giovedì 25 giugno 2009, alle ore 11. 30 presso la sala Giunta della Camera di Commercio in via Borgoleoni 11, a Ferrara. . |
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