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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 23 Giugno 2009 |
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L´EUROPA MIRA A UNA MIGLIORE PROTEZIONE CONTRO I PESTICIDI |
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La diffusione annuale di circa 80. 000 tonnellate di pesticidi tocca inevitabilmente gli agricoltori. L´uso degli spray pesticidi è comunque notevolmente cambiato negli anni e l´Europa ha delineato nuovi requisiti legati alla sicurezza degli operatori, del pubblico generale e dell´ambiente. Nel 2005 soltanto, sono stati esposti ai pesticidi 800. 000 agricoltori francesi. L´unità per le tecnologie di ricerca sulla sicurezza e il rendimento delle attrezzature agricole dell´istituto francese pubblico di ricerca Cemagref sta lavorando per la aumentare la conoscenza sull´esposizione degli operatori ai prodotti fitosanitari. Il loro ultimo progetto si basa su uno studio sperimentale del 2006 condotto su un frutteto di meli per il cui trattamento occorrevano 30 trattamenti fitosanitari l´anno. Gli obiettivi principali dello studio erano di procurare dati sull´esposizione fitosanitaria e la contaminazione degli operatori, nonché di migliorare il rendimento delle cabine di protezione usate durante le irrorazioni. Per questo studio, Sonia Grimbuhler e il suo team hanno valutato 250 coltivatori di mele su come usano i pesticidi e la loro percezione dei rischi coinvolti. Secondo alcune tipologie gìa individuate, la Grimbuhler ha delineato scenari considerando le pratiche più comuni e quelle risultanti nel maggiore numero di contaminazioni. I ricercatori sono stati innovativi nel loro approccio nel senso che hanno adottato misure che erano quanto pìù vicine possibile all´esposizione effettiva dell´operatore ai prodotti, cioè attraverso il contatto e l´inalazione. Sono stati studiati i fungicidi mancozeb e captan perché sono i prodotti usati più di frequente dai coltivatori di mele. I ricercatori hanno monitorato la contaminazione della pelle attraverso l´uso di cerotti applicati sugli agricoltori in vari punti - soprattutto sulla pelle, sugli abiti da lavoro e sui guanti - e tramite la raccolta di campioni d´aria dal naso e dalla bocca dei soggetti. Sono state valutate tre fasi della manipolazione: miscelazione, irrorazione e pulitura dell´attrezzatura. I dati raccolti saranno usati per fornire informazioni precise sui livelli di esposizione effettivi degli operatori ai prodotti fitosanitari che saranno poi impiegati per compiere studi epidemiologici, secondo i ricercatori. Uno dei modi più adatti per aiutare gli agricoltori a capire meglio come migliorare le loro tecniche è attraverso la mappatura delle zone del loro corpo maggiormente esposte. Dalla ricerca è risultato che l´approccio tecnico migliore per gli operatori è quello di usare una cabina pressurizzata fornita di filtro d´aria durante le operazioni di irrorazione. La Grimbuhler e il suo team hanno anche caratterizzato la distribuzione granulometrica dei prodotti nella fase di inalazione durante l´uso o meno di cabine pressurizzate e/o condizionate. Posizionando due impattori a cascata a otto stadi all´interno e all´esterno della cabina - allo stesso livello del naso e della bocca dell´operatore - i ricercatori sono riusciti a condurre un´analisi cromatografica dei residui chimici. I residui sono stati usati per valutare la protezione offerta dai modelli di cabine attualmente reperibili sul mercato. Cemagref presenterà i risultati dello studio nei prossimi mesi. È anche in programma un programma informativo per gli operatori contenente spunti su come meglio proteggersi durante l´uso dei prodotti. La Grimbuhler ha progettato un sistema semplice a codici colorati per facilitare agli operatori la comprensione dei rischi che corrono esponendosi ai prodotti. Per maggiori informazioni, visitare: Cemagref: http://www. Cemagref. Fr . . |
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ZOOTECNIA: MANGIMI GARANTITI "OGM FREE"? UNA RICERCA COORDINATA DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA DIMOSTRA CHE È POSSIBILE. RABBONI AL MINISTERO: REALIZZARE PRESTO IL PIANO NAZIONALE DELLE PROTEINE VEGETALI E AFFRONTARE LA GRAVE CRISI DEL SETTORE. |
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Bologna - “Questa ricerca dimostra che esiste la possibilità di ampliare in Italia la coltivazione di soia e di altre colture proteiche no ogm, destinate all’alimentazione animale e sollecita il Ministero dell’agricoltura a realizzare quel Piano nazionale delle proteine vegetali di cui al momento si è persa traccia. La forza del latte italiano risiede infatti nella sua distintività e nella sua salubrità. Prima o poi il nodo di un’alimentazione bovina libera da organismi geneticamente modificati dovrà essere risolto. ” Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni aprendo i lavori del convegno “Rinnova – Pro Ve”, in corso oggi e domani a Bologna, durante il quale vengono presentati e discussi i risultati di un progetto triennale per aumentare la produzione nazionale ‘Ogm free’delle proteine vegetali destinate alla produzione di mangimi per la zootecnia. Due gli obiettivi di fondo: ridurre la dipendenza dall’estero e soprattutto poter contare su un prodotto di elevata qualità, in linea con le esigenze di consumatori sempre più consapevoli e di comparti quali quello del Parmigiano Reggiano che devono attenersi a rigorosi disciplinari di produzione. La ricerca, che ha avuto durata triennale, ha coinvolto 16 Regioni con l’Emilia-romagna in funzione di capofila. Coordinata tecnicamente dal Centro Ricerche Animali di Reggio Emilia ha dimostrato, attraverso una serie di prove colturali condotte nelle diverse regioni, la fattibilità di un aumento della produzione nazionale di soia, favino, pisello proteico ed erba medica garantiti “ogm free”. I risultati e le indicazioni operative sono state tradotte in un manuale destinato agli agricoltori e ai tecnici che verrà diffuso su tutto il territorio nazionale. “Stiamo contrastando con tutti i mezzi le gravi difficoltà che sta attraversando il settore della zootecnia da latte – ha aggiunto Rabboni - questa ricerca dimostra che la collaborazione tra le Regioni funziona. Un ulteriore motivo per invitare il Ministero ad avviare un confronto e a stabilire una strategia comune per affrontare con tempestività ed efficacia questa congiuntura”. . |
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SICUREZZA ALIMENTARE: POTREBBERO ESSERE LE PIANTE DA FIORE LA CHIAVE? |
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Il progetto Bloom-net ha ricevuto più di 1,3 Mio Eur in finanziamenti per sostenere la ricerca sulle piante da fiore. La capacità di determinare quando una pianta fiorisce può essere enormemente importante per la produzione alimentare mondiale, visto che molto di ciò che consumiamo (dal mangime dato al bestiame fino ai prodotti in vendita nei supermercati) ha origine in un modo o nell´altro da piante da fiore. In un mondo in cui le fonti di cibo cominciano a scarseggiare e sono messe a dura prova, la questione della sostenibilità dell´approvvigionamento alimentare è di grande interesse, soprattutto visto che la popolazione mondiale continua a crescere. Una ricerca condotta da un team proveniente da Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Israele (nel quale erano rappresentati sia esperti di ricerca sulla fioritura delle piante che pionieri della tecnologia) potrebbe fornire una soluzione - a lungo auspicata - a questo problema. Bloom-net ("The meristematic regulatory network controlling the floral transition") è uno dei 12 progetti selezionati nell´ambito di Era-net (Rete dello Spazio europeo della ricerca) Plant Genomics, sostenuto dal Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Unione europea. Il meccanismo Era-net ha un ruolo importante nel miglioramento della coordinazione e della cooperazione dei programmi di ricerca nazionali e regionali relativi a una data area di interesse - in questo caso, la genomica delle piante. "I fiori sono fondamentali per il processo di riproduzione della pianta, l´impollinazione infatti porta allo sviluppo del frutto dove si trovano i semi," ha spiegato il professor Brendan Davies dell´università di Leeds nel Regno Unito. "Tutto ciò che mangiamo viene da piante da fiore - anche il cibo che viene dato al bestiame. "Questo significa che il futuro a lungo termine dell´approvvigionamento mondiale di cibo sarà fortemente incrementato se riusciremo a prevedere e controllare la fioritura. Gli agricoltori devono essere in grado di pianificare quando le loro colture dovrebbero essere raccolte e quindi il nostro studio ha un´enorme importanza per l´agricoltura," ha aggiunto il professore. Visto che i fiori sono gli organi riproduttivi di una pianta - secondo il professor Davies - è assolutamente necessario che gli agricoltori e i coltivatori sappiano quando avverrà la fioritura, e che ciò si rifletta sui loro programmi di coltura e sui raccolti previsti. Migliorando la nostra conoscenza ed applicando tali informazioni, gli agricoltori potrebbero aspettarsi dei risultati più efficaci e produttivi. Il professor Davies ha sottolineato che i coltivatori di piante cercano da secoli di determinare quando avverrà la fioritura, osservando gli schemi meteorologici, i cambiamenti dei livelli di luce o con altri mezzi. "Ma adesso possiamo migliorare queste previsioni aggiungendo altri fattori, come piccoli cambiamenti nella composizione genetica. "Adesso sappiamo molto di più su come funzionano i geni che controllano i fiori. Quello che vogliamo scoprire è come l´espressione di questi geni - cioè l´ordine nel quale sono attivati e disattivati - contribuisce a creare un fiore in un momento specifico e in specifiche condizioni ambientali. Se riusciremo a prevedere, o persino controllare questo processo, allora nel tempo potremo forse aiutare gli agricoltori a migliorare la quantità e la qualità dei loro raccolti. " Il team collaborerà con specialisti della creazione di modelli al computer per creare un modello che sarà in grado di prevedere gli effetti dei cambiamenti della struttura genetica di un piccolo ma importante gruppo di cellule. Questo tessuto, conosciuto come meristema apicale del germoglio, è responsabile della crescita sia del fiore che del resto della pianta. Oltre ai segnali interni, il modello digitale sarà anche in grado di determinare l´impatto delle altre forze esterne, come ad esempio il clima, sul processo di fioritura. Il progetto è coordinato dall´università e centro di ricerca di Wageningen, nei Paesi Bassi. Oltre all´università di Leeds, i partecipanti al progetto comprendono l´Istituto Max Planck (Mpi) di ricerca sulla coltivazione delle piante (Germania), il Mpi Tübingen (Germania) e l´università di Tel-aviv (Israele). Per maggiori informazioni, visitare: Bloom-net: http://www. Erapg. Org/everyone/16790/18613/19533/19536 Università di Leeds: http://www. Leeds. Ac. Uk/ Era-net nel 7° Pq: http://cordis. Europa. Eu/fp7/coordination/eranet_en. Html . |
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RETE DELLE REGIONI EUROPEE OGM FREE ´ AVVIATA LA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI URBINO. |
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Urbino ´ Con il saluto di benvenuto del vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, swi è svolta il 18 e 19 giugno a Urbino la 7^ Conferenza della Rete delle Regioni europee Ogm-free. Obiettivo caratterizzante l´evento ricercare strategie e accordi politici per una coesistenza sostenibile nelle produzioni agricole tra gli Ogm e le colture tradizionali e biologiche. Presenti all´incontro molti delegati provenienti da tutta Europa, specie Francia, Spagna e Austria. Dopo il saluto del Vice presidente, e` stata la volta del ministro dell´agricoltura della regione dei Paesi Baschi, Pilar Unzalu Perez de Eulate, attuale presidente di turno della rete Ogm ´ free. A seguire, diverse relazioni tecniche hanno riguardato il rapporto sulla coesistenza emesso dalla Commissione Ue. Anche gli uffici della Commissione, collegati in videoconferenza da Bruxelles, hanno preso parte al dibattito. Ulteriori argomenti all´ordine del giorno sono stati gli accordi volontari di produzione e l´approccio della Regione Marche. E poi ancora, le preoccupazioni economiche, sociali e scientifiche connesse, impatto ambientale ed etichettatura Gm ´ free, sono stati gli argomenti al centro delle relazioni degli esperti nazionali ed esteri intervenuti. La Rete europea delle Regioni Ogm-free si e` costituita nel 2003 con dieci regioni fondatrici, tra cui la Regione Marche e, attualmente, conta ben 51 aderenti, considerata la recente adesione di Puglia e Calabria. I partecipanti alla Rete hanno scelto un modello di agricoltura con la finalita` di salvaguardare le produzioni agricole, tipiche e di qualita`, prive di contaminazione genetica. La Regione Marche, da parte sua, ha adottato una politica agricola attenta alla qualita` e alle produzioni, al rispetto dell´ambiente e della biodiversita` e, con la legge regionale n. 5 del 3 marzo 2004, ha vietato la coltivazione di Ogm su tutto il territorio regionale. A questa ha fatto seguito la storica sentenza 116/2006 con la quale la Corte Costituzionale ha chiarito che e` di competenza esclusiva delle Regioni la coltivazione dei terreni a fini produttivi. Le Marche sono state anche capofila nel gruppo di lavoro Interregionale ´tecnico´ sul tema degli Ogm. Nel corso della Conferenza di Urbino, i ministri e i presidenti delle Regioni aderenti alla Rete fanno il punto della situazione su due questioni in particolare: la trasparenza delle procedure di autorizzazione Ogm e gli accordi volontari d´area. Sara` infatti presentato il primo accordo volontario d´area Ogm-free delle Marche, che sara` sottoscritto dagli agricoltori di Urbino. Durante la mattinata di domani proseguiranno i lavori con una caratterizzazione maggiormente politica. . |
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I SALUMI NEL 2008: SALE IL FATTURATO (+1%) PICCOLO CALO DELLA PRODUZIONE (-0,7%) EXPORT IN CRESCITA (+0,3%) NONOSTANTE LA CRISI INTERNAZIONALE |
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Milanofiori - Il mercato italiano dei salumi sta vivendo una fase di transizione. In un periodo complesso come l’attuale, il settore mostra una sostanziale tenuta. Un segnale importante a fronte di dati eco-nomici generali purtroppo ricchi di segni meno. L’attivo commerciale del settore ha, quindi, registrato un ulte-riore anche se leggero miglioramento, passando da 679 a 682 milioni di euro (+0,5%). Sono questi alcuni dei dati di cui si è discusso durante l’Assemblea annuale di Ass. I. Ca. Che si è tenuta a Roma presso l’Accademia di Francia lo scorso 18 giugno. “In questa situazione di crisi economica, i nostri prodotti, con la loro distintività qualitativa rispetto ai concorrenti internazionali, mantengono il loro appeal presso i consumatori italiani e internazionali”. “Questa specificità della nostra salumeria è uno degli elementi che ci lega strettamente all’immagine del made in Italy alimentare. Made in Italy che - ha aggiunto il Presidente Pizzagalli - si identifica nel “saper fare” dei nostri produttori: ovvero nella “ricetta”, nelle tecnologie e nella cultura della qualità che caratterizza da sempre la no-stra industria, ivi compresa la scelta della materia prima, a prescindere dalla sua origine”. La qualità dei nostri prodotti, come noto, è anche il principale fattore di successo dei salumi italiani all’estero. La globalizzazione dei mercati, pur rallentata dalla crisi, rimane la realtà con cui le aziende devono sapersi confrontare. Rappresenta per il nostro settore la principale opportunità di crescita e, al tempo stesso, una fonte di minacce per l’aumento della concorrenza legata anche (ma non solo) ai noti fenomeni di contraffazione e agro pirateria. Nel complesso dei dodici mesi la produzione di salumi (compresa la bresaola) si è fermata a quota 1,169 milioni di tonnellate con una flessione -0,7%; il fatturato, invece, ha fatto registrare un discreto miglioramento: 7. 578 milioni di euro (+1%). La struttura dei consumi interni vede sempre il prosciutto cotto al primo posto con una quota pari al 24,8% del totale dei salumi (era del 25% nel 2007), mentre quella del prosciutto crudo scende di un decimale al 21,8%, così come quella del salame all’8,5%. Sale invece al 20,4% la quota di consumi di mortadella/wurstel, mentre quella di “altri salumi” si conferma al 23,2%. Hanno chiuso in lieve aumento un contrastato 2008 le esportazioni italiane di salumi. Nel periodo gennaio-dicembre sono state inviate all’estero oltre 106. 200 tonnellate di prodotti della nostra salumeria (+0,3%) per un corrispettivo di circa 832 milioni di euro (+1,5%). Un risultato, questo, che ha risentito del progressivo deterioramento del quadro macroeconomico e, soprattut-to, del materializzarsi della tanto temuta crisi che, a partire da settembre, è diventata una realtà da cui è stato impossibile prescindere. A fronte di questo trend lievemente positivo in quantità delle esportazioni, le importazioni, per il secondo anno consecutivo, hanno evidenziato un risultato negativo in quantità (-1,5%), ma positivo in valore (+6,4%). L’attivo commerciale del settore ha registrato un leggero miglioramento, passando da 679 a 682 milioni di euro (+0,5%). Ben 31 salumi italiani hanno ottenuto gli ambiti riconoscimenti Dop e Igp. Nell’ambito della salumeria i prodotti italiani costituiscono il gruppo più numeroso, rappresentando più del 33% del patrimonio di prodotti carnei tutelati dall’Unione Europea. Questi riconoscimenti testimoniano che l’Italia è il Paese che può offrire la più ampia varietà di salumi pregiati e di qualità. Pur nella rigidità delle ricette tradizionali (prodotti Dop e Igp) e con i limiti tecnologici della produzione dei salu-mi, i progressi nelle tecniche di produzione hanno portato a un generale miglioramento del profilo nutrizionale di questi prodotti. Alla diminuzione dei grassi nella materia prima è stata accompagnata una minore aggiunta degli stessi grassi nei prodotti macinati (salami, mortadelle). Tutto ciò ha portato a una diminuzione dell’apporto energetico di questi prodotti che, in alcuni casi significativi come il prosciutto, si è addirittura dimezzato. Al tempo stesso, il miglioramento dei sistemi di produzione, il costante controllo dei periodi di asciugatura e sta-gionatura, la maggiore attenzione nella quantità e qualità delle spezie utilizzate ha comportato una significativa riduzione dei sali, in primis il cloruro di sodio. . |
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SARDEGNA: SVILUPPO RURALE IN ARRIVO ALTRI 18 MILIONI PER LE AZIENDE AGRICOLE |
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Cagliari - Con l´arrivo di altri 18 milioni di euro per le aziende agricole, la Sardegna si conferma in appena un mese la prima Regione in Italia per i pagamenti effettuati sull´asse 2 del Programma di sviluppo rurale 2007/2013. Si tratta di decisive risorse attese dall´intero comparto che vanno a liquidare domande di aiuto per il miglioramento del benessere degli animali, indennità compensative, misure forestali e agroambiente. L´annuncio è stato dato il 18 Giugno dall´assessore regionale dell´Agricoltura, Andrea Prato, assieme al direttore generale di Argea, Gianni Ibba. "Con dodici giorni di anticipo - spiega Prato - la Regione Sardegna è in grado di impegnare circa 43 milioni di euro che andranno a liquidare circa 15mila domande. Un dato che fa della nostra isola la prima in Italia, anche considerato che fino a qualche mese fa eravamo in fondo alla classifica tra le Regioni per la capacità di spesa. È un risultato frutto dell´intensissimo lavoro sinergico tra l´assessorato, Argea e Agea (l´organismo pagatore nazionale), portato avanti grazie a una volontà politica forte e precisa della Regione, del presidente Ugo Cappellacci, del Governo, con il ministro per le Politiche agricole Zaia, e di Agea. Un plauso anche alla collaborazione tra Argea e Laore, che ha consentito una notevole accelerazione delle pratiche parallelamente alla chiusura del Por Sardegna 2000/2006". Soddisfatto anche il direttore generale di Argea, Gianni Ibba: "Domani partirà la seconda delle due autorizzazioni di pagamento degli anticipi del 75% sugli aiuti da corrispondere per le domande presentate nel 2008 sull´asse 2 del Programma di sviluppo rurale. Parliamo di circa 18 milioni di euro, che serviranno a liquidare 7. 000 pratiche. La prima autorizzazione ha interessato 7. 546 domande, per un importo complessivo di circa 21,9 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 5,6 milioni di euro pagati per il saldo di domande del 2007 da marzo 2009 a oggi. Gradualmente, quindi, la gestione delle istruttorie e dei pagamenti relativi alle diverse misure dell´Asse 2 del Psr torna alla normalità. Complessivamente, per le annualità 2007 e 2008, sono già stati effettuati pagamenti per complessivi 135 milioni di euro circa. Il trend istruttorio positivo prevedibilmente consentirà di chiudere la partita degli aiuti per il 2007 e il 2008 entro ottobre, soprattutto con la collaborazione dei Centri di assistenza agricoli. C´è necessità infatti di apportare correttivi sulle domande derivanti dai necessari adeguamenti dei fascicoli aziendali. Sarà cura di Argea e dell´assessorato provvedere a breve a formalizzare ai Caa la richiesta di aggiornamento dei fascicoli per consentire una rapida risoluzione delle anomalie che bloccano attualmente il pagamento di molte domande". . . . |
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ZOOTECNIA COMPARTO OVINO, REGIONE SARDEGNA E MONDO PRODUTTIVO UNITI PER USCIRE DALLA CRISI |
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Sassari - Tutti uniti per salvare il comparto ovino da un crisi senza precedenti e lavorare per il suo rilancio anche nel lungo termine. È uno dei risultati del vertice del 22 giugno a Sassari, convocato dall´assessore regionale dell´Agricoltura, Andrea Prato, per discutere sul grave momento di difficoltà e programmare le strategie future del settore più importante e rappresentativo dell´economia agricola della Sardegna. Al tavolo, oltre ai i direttori generali delle agenzie Agris, Laore e Argea, erano presenti le associazioni di categoria del primario Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri, i Consorzi di tutela del Pecorino romano Dop, del Fiore sardo Dop e del Pecorino sardo Dop, i rappresentanti di Assolatte e Confindustria, che hanno illustrato all´assessore la situazione di crisi degli allevatori e delle aziende di trasformazione, alla luce della congiuntura internazionale sfavorevole e dei problemi storici del comparto in Sardegna. I partecipanti hanno dato atto all’assessore e alla Giunta di aver riconvocato, dopo anni, un tavolo operativo sul settore ovino, ponendolo al centro della politica regionale in agricoltura. "Con piacere ho riscontrato un clima di maturità tra le parti e di consapevolezza della grave crisi che stiamo affrontando - ha sottolineato l’assessore Prato - L´unità di intenti è e sarà fondamentale per portare anche a livello nazionale tutta la gravità della situazione che le nostre campagne stanno vivendo. Una partita politica delicata e decisiva al tempo stesso la giocheremo nella prossima Conferenza Stato-regioni e in Commissione Politiche agricole, quando metteremo sul tavolo la nostra richiesta di sostegno al comparto per 30 milioni di euro: ed essere coesi su quel fronte non farà altro che agevolare e rafforzare la nostra azione davanti al Governo. Queste risorse che potranno ridare ossigeno ai nostri allevatori, assieme a quelle previste nella Finanziaria regionale, nel Collegato e nel Programma di sviluppo rurale». Tra le azioni chieste alla Regione, a parte sostegni finanziari mirati a risolvere la crisi contingente, la valorizzazione della produzione e della trasformazione (componenti essenziali della filiera), il supporto alle aziende sul fronte della promozione, della ricerca e dell’assistenza tecnica in modo tale da favorire la creazione di interventi non slegati tra di loro ma di sistema. La proposta di una banca del latte avanzata da Coldiretti è stata considerata tra gli assi portanti della governance. Da parte dei Consorzi di tutela è arrivato un plauso alla politica della Regione in materia di educazione alimentare sui consumi interni dei prodotti locali. A questo proposito, l’assessore Prato ha evidenziato come nel Collegato siano previste risorse ad hoc: «è necessario ricostruire in Sardegna una cultura dei consumi dei nostri prodotti, perché sono più sani e più buoni. A questa azione locale, se ne accompagneranno altre in campo nazionale e internazionale, per una commercializzazione più capillare e diffusa delle nostre eccellenze e dei prodotti a denominazione di origine (tra cui i tre pecorini) per i quali l’Unione europea prevede ingenti risorse". Sul prezzo del latte, Assolatte ha smentito l’esistenza di provvedimenti ufficiali di comunicazione agli allevatori per pagarlo 5 centesimi al litro in meno rispetto al 2008: «Nel caso, si tratta di iniziative di singole aziende», è stato detto. La Regione dal canto suo si è detta pronta a valutare interventi di sostegno per remunerare meglio il primario, una volta conosciute le stime per il 2009. Il vertice si è chiuso con la costituzione di un gruppo di lavoro operativo, sollecitato dall´assessore e sintesi delle varie componenti del tavolo, per la stesura di un documento unitario contenente i provvedimenti per uscire dalla crisi e programmare il rilancio del comparto. Inoltre il mondo produttivo ha chiesto all´assessore Prato e al presidente Cappellacci di farsi portavoce anche a livello nazionale dell´importanza del comparto ovino sardo che interessa circa 15mila imprenditori agricoli e di programmare strumenti analoghi a quelli messi in campo per salvare altri settori produttivi dell’economia dell´isola. . |
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LA REGIONE IMPEGNATA A TEMPO PIENO PER IL RILANCIO DEL CONSORZIO SARDO CEREALI |
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Cagliari - "La Regione non ha dimenticato al suo destino il Cosacer. Non c’è alcuna "ostinata chiusura" nei confronti del Consorzio sardo cereali. Anzi, questa Giunta e l’assessorato che guido sono impegnati da mesi per trovare una soluzione alla crisi. La Provincia del Medio Campidano questo lo sa bene, visto che è stata sempre e puntualmente informata sulle azioni messe in campo dalla Regione". È la replica dell’assessore Andrea Prato alle accuse di immobilismo mosse in questi giorni dalla Provincia guidata da Fulvio Tocco. "Stupiscono le affermazioni del presidente Tocco - dichiara l’assessore Prato - anche perché sa benissimo che proprio ieri ho avuto un nuovo incontro con il suo capo di gabinetto sull’argomento. Interlocuzioni che sono cominciate già il 17 aprile scorso, poi continuate nelle settimane successive e che hanno visto la partecipazione anche delle associazioni di categoria del primario, con le quali è stata fatta un valutazione dettagliata delle problematiche e analizzate tutte le possibili soluzioni". Il prossimo 23 giugno la situazione del Cosacer sarà al centro in assessorato di un nuovo vertice con tutte le parti interessate. "Altro che immobilismo, dunque - conclude Prato - E poi, visto che il presidente Tocco mi chiede cosa abbia fatto come assessore in questi mesi, gli voglio rigirare la domanda: in tutti questi anni cosa hanno fatto lui e la Provincia che presiede per evitare che il Cosacer finisse in questa situazione?". . |
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PIEMONTE: PSR 2007-2013: BANDO PER SOSTENERE DOP, IGP, DOC, DOCG E BIOLOGICO FINANZIATI AL 100% I COSTI DELLA CERTIFICAZIONE DI QUALITA´ |
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La Giunta Regionale apre un bando, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, per sostenere i produttori agricoli che aderiscono ai sistemi di certificazione Dop, Igp, Doc e Docg o praticano l’agricoltura biologica: le aziende potranno ricevere un contributo che copre i costi sostenuti per la certificazione (iscrizione ai sistemi di controllo, analisi, verifiche ispettive). Si tratta della misura 132 del Psr “Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare”, che prevede uno stanziamento di poco meno di 4,4 milioni di euro per il 2009 e altrettanti per il 2010. Il bando sarà pubblicato entro questa settimana all’indirizzo http://www. Regione. Piemonte. It/cgi-bin/agri/leggi/pub/bandi. Cgi e avrà scadenza 15 luglio 2009 per l’annualità 2009 (20 luglio per la presentazione cartacea alle Province competenti per territorio). La scadenza prevista per l’annualità 2010 è il 23 dicembre 2009 (in forma cartacea il 31 dicembre). “L’apertura di questo bando – spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – permette di finanziare interamente le imprese agricole per quanto riguarda i costi che queste devono sostenere per certificare i propri prodotti. Si tratta dunque di un importante incentivo alle produzioni di qualità e all’agricoltura biologica, che costituiscono le nostre migliori eccellenze agroalimentari ma che indubbiamente rappresentano per i produttori un costo aggiuntivo. Con questo provvedimento la Giunta Regionale intende dare un sostegno tangibile a tutti coloro che in questi anni hanno creduto nei sistemi di qualità e che si impegnano a continuare a farlo. Anche attraverso misure come questa si concretizza la politica di valorizzazione e sostegno alla qualità da parte della Regione. ” I beneficiari del bando sono imprenditori agricoli singoli e associati che aderiscono ai sistemi Igp (Indicazione geografica protetta) e Dop (denominazione di origine protetta) per prodotti agricoli e alimentari, a metodi di produzione biologica, o a produzioni Vqprd (vini di qualità prodotti in regioni determinate, ovvero Doc e Docg), ufficialmente riconosciuti. (In calce elenco dei prodotti attualmente riconosciuti). I produttori, che dovranno impegnarsi a mantenere l’adesione al sistema di qualità per i tre anni successivi, potranno ricevere un contributo pari al 100% dei costi di certificazione sostenuti e documentati, fino a un massimo di 3000 euro all’anno per impresa. Priorità sarà data ad aziende situate in aree rurali con problemi di sviluppo, a scalare verso aree ad agricoltura intensiva e alle aree urbane – così come individuate nel Psr; tra i diversi sistemi di qualità, la priorità è assegnata, nell’ordine, a Dop e Igp, biologico, Doc, Docg. Infine, si favorirà la continuità nei confronti delle imprese già ammesse in graduatoria negli anni precedenti. . |
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MIPAM,FERRAZZI:C´E´ IMPEGNO DI TUTTI PER RINASCITA |
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"Da oggi si mette in moto la macchina organizzativa per far rinascere il Mipam, la Mostra interregionale dei prodotti e degli animali di montagna, che tornerà a riappropriarsi del suo ruolo di importante e qualificata rassegna delle eccellenze e delle tipicità varesine e lombarde". Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, commenta positivamente l´esito dell´incontro tenutosi il 18 giugno presso la Sede territoriale di Varese, dedicato appunto al rilancio della rassegna agricola e zootecnica varesina, che per molti anni si è tenuta a Luino. Alla riunione ha preso parte anche l´assessore all´Agricoltura della Provincia di Varese, Bruno Specchiarelli, oltre ai rappresentanti della Camera di Commercio, delle Comunità Montane, delle organizzazioni professionali agricole e degli allevatori. "Tutti i soggetti presenti - sottolinea Ferrazzi - hanno riconosciuto l´importanza dell´appuntamento per l´economia rurale delle nostre montagne. Una rassegna che, oltre a offrire una vetrina a prodotti unici come i formaggi, i salumi e il miele, rappresenta anche un importante appuntamento per gli allevatori delle nostre grandi razze autoctone bovine, ovine e caprine, ma anche occasione commerciale di spicco per un´agricoltura di nicchia, fortemente qualitativa, che ha tanto da dire anche in chiave Expo 2015". "L´impegno di tutti - conclude Ferrazzi - è quello di superare le difficoltà finanziarie che hanno impedito alla manifestazione di svolgersi lo scorso anno. Regione Lombardia darà il suo contributo importante affinché l´economia rurale montana torni ad avere quel punto di riferimento vitale che il Mipam è sempre stato". . |
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AGROALIMENTARE, ZAIA A LOMBARDO, “NO A ARANCIATA SENZA SUCCO”
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Palermo – Il ministro delle politiche agricole e alimentari, Luca Zaia, ha scritto al presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo per rassicurarlo sul fatto che condivide in pieno l’opposizione del presidente della Regione alla commercializzazione dell’aranciata senza succo. Zaia ha pure annunciato di essersi fatto promotore della richiesta di Lombardo perché venga eliminata la norma, “nell’interesse del consumatore” e in considerazione dei danni “che il provvedimento potrebbe arrecare al settore agrumicolo”. Al governo nazionale, infatti, Lombardo aveva chiesto la soppressione dell’articolo 21 della legge comunitaria 2008 che consentirebbe la commercializzazione di bevande analcoliche con il colore e l’aroma degli agrumi ma senza più l’obbligo di una soglia minima di succo d’agrumi. “In particolare la Commissione agricoltura – aggiunge Zaia nella lettera inviata a Lombardo – ha già approvato l’emendamento soppressivo dell’articolo 21, proposto sia dal governo che da vari parlamentari, e per i prossimi giorni è atteso il parere da parte della Commissione politiche dell’Unione Europea per chiudere definitivamente la vicenda”. Soddisfatto il presidente Lombardo: “Ci siamo battuti per eliminare questa norma che avrebbe comportato inevitabili e immediati danni economici per le produzioni di agrumi del meridione, in particolare per quelle siciliane. Abbiamo anche rivendicato la necessità di aumentare la percentuale di succo all’interno delle bibite in commercio per garantire la qualità del prodotto e per tutelare la salute dei consumatori contro le bevande artificiali”. . |
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BASILICATA: AGRICOLTURA, OK A DELIMITAZIONE AREE COLPITE DA MALTEMPO |
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La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, la delimitazione delle aree colpite il 28 maggio dalle violentissime grandinate: condizione che – una volta comunicata al ministero dell’Agricoltura al quale è stata immediatamente inviata – consentirà l’avvio della concertazione interministeriale che culminerà nella dichiarazione di calamità con gli effetti che ad essa sono collegati. “In soli 20 giorni – ha commentato l’assessore Viti – abbiamo effettuato le rilevazioni dei danni calcolando una prima quantificazione (circa 60 milioni di euro per il prodotto, circa 6 milioni di euro per i danni alle strutture arboree e aziendali). Ora stiamo lavorando all’individuazione di alcune misure che entrano nelle competenze regionali e alla proposta – nel coordinamento degli assessori italiani – per le modifiche della legge 102 del 2004 che è chiaramente inadeguata”. “Sarà in ogni caso necessario stimolare il Governo ad assumere precise responsabilità verso l’agricoltura meridionale, finora duramente penalizzata da scelte inaccettabili ed inique”. Il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha voluto rimarcare il valore dell’impegno della Regione e ribadire l’assicurazione che “non verrà a mancare ogni sostegno alle iniziative che il Dipartimento agricoltura avrà concertato con le Organizzazioni professionali”. . |
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AGRICOLTURA, VIA LIBERA DELLA GIUNTA DELLA CAMPANIA AI PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA E AI PROGETTI RURALI PER LE AREE PROTETTE, OLTRE 275 MILIONI DI EURO DISPONIBILI. |
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La giunta regionale della Campania, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Gianfranco Nappi, ha adottato le linee guida per la realizzazione dei Pif (Progetti Integrati di Filiera) e dei Pirap (Progetti Integrati Rurali per le Aree Protette). Si tratta, in entrambi i casi, di progetti collettivi, previsti nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della Campania 2007-2013, che permettono l’integrazione tra le risorse del Psr e le altre risorse della programmazione unitaria. In totale, sono disponibili oltre 275 milioni di euro, di cui 168 milioni per i Pif e oltre 107 milioni e mezzo per i Pirap. I Pif sono progetti collettivi di settore, cui partecipano operatori economici e non economici, per interventi coordinati di ammodernamento strutturali del sistema produttivo e della trasformazione dei prodotti, il trasferimento delle conoscenze, l’introduzione delle innovazioni ed il miglioramento della qualità. Sono destinati prioritariamente alle filiere agroalimentari nelle quali si rileva la presenza di marchi a tutela della denominazione d’origine riconosciuti dall’Unione europea e saranno attuati da partenariati di filiera attraverso una procedura di tipo negoziale con la Regione Campania e la sottoscrizione di un contratto di programma. I Pirap, invece, sono progetti collettivi locali che promuovono e realizzano interventi pubblici coordinati, destinati ad adeguare le dotazioni infrastrutturali delle aree protette, a migliorare la fruibilità dei servizi essenziali alle popolazioni locali, a prevenire rischi ambientali nel quadro della valorizzazione naturalistico paesaggistica del territorio. Saranno formulati dagli Enti che presiedono alla tutela e gestione delle Aree Parco, che provvederanno a promuovere una larga concertazione per favorire la partecipazione alla definizione di ciascuno progetto da parte dei diversi portatori di interessi pubblici e privati presenti sul territorio. La modalità attuativa scelta è l’ accordo di programma, cui potranno partecipare gli altri enti pubblici locali e territoriali che ricadono in area parco. Le aree di riferimento per l’attuazione dei Pirap sono i territori dei comuni totalmente o parzialmente negli Enti Parco Nazionali, Regionali e nel Parco metropolitano delle colline di Napoli. "La gravità della crisi economica – ha detto il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino – ci spinge sempre di più ad attivare tutti gli strumenti e le iniziative volte a fronteggiarla. L’agricoltura è un settore che su questa strada può dare un contributo decisivo". "Nei prossimi mesi proseguiremo il nostro sforzo per impegnare le risorse del Piano di Sviluppo Rurale e realizzare ulteriori, importanti investimenti in agricoltura", ha concluso Bassolino. "Va avanti con decisione – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura Gianfranco Nappi - l’impegno della Giunta per costruire un nuovo patto di sviluppo con le amministrazioni locali, gli enti parco e gli operatori economici al fine di rilanciare al meglio il territorio regionale, le sue aree protette e le sue numerose produzioni di qualità". . |
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MILANO: SI’ A ORDINANZA ANTI ALCOL ANCHE PER DISTRIBUTORI AUTOMATICI |
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“Porterò in Giunta la proposta di vietare la vendita di alcol ai minori di 18 anni". Lo ribadisce l´assessore alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna, all’indomani della decisione del Comune di Monza di emanare un´ordinanza che vieta a tutti i negozi la vendita di alcol ai minori di 16 anni. “Certo un semplice divieto scritto non può essere sufficiente e si dovranno stabilire controlli rigorosi, perchè l’ordinanza sia rispettata non solo dai negozi durante il giorno ma da tutti gli esercizi commerciali, di qualsiasi genere essi siano". “Gli erogatori ´automatici´ dovranno trovare il modo di adeguarsi – ha aggiunto Landi rispondendo all’osservazione di Codici sui punti vendita in funzione 24 ore su 24 -. Una regola vale per tutti, nessuno escluso. Se un punto vendita non tiene conto nè dell´età di chi acquista nè dell´orario di esercizio, è necessario agire. In questi casi bisognerà innanzitutto provvedere a opportune e rigorose verifiche e poi trovare una soluzione al problema nell’interesse di tutti i cittadini e per un eguale trattamento di chi vende”. . |
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CAMPARI FINALIZZA UN PRIVATE PLACEMENT DI SENIOR UNSECURED NOTES SUL MERCATO AMERICANO PER US$250 MILIONI |
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Il Gruppo Campari ha completato con successo un collocamento privato presso investitori istituzionali nel mercato americano (Us private placement) di senior unsecured notes per Us$250 milioni. Bank of America Merrill Lynch (lead bookrunner) e Calyon Securities (Usa) Inc. Hanno agito in qualità di placement agents. In seguito alla forte richiesta da parte degli investitori americani, l’importo sottoscritto è stato incrementato a Us$250 milioni rispetto all’offerta iniziale di Us$150 milioni. La transazione è strutturata su tre tranche rispettivamente di Us$40 milioni, Us$100 milioni e Us$110 milioni e con scadenze bullet rispettivamente a 5 anni, 7 anni e 10 anni, nel 2014, 2016 e 2019. La cedola fissa è rispettivamente del 6,83%, 7,50% e 7,99%. Le notes sono state emesse da Redfire, Inc. , società con sede in Delaware (Usa) interamente controllata dalla capogruppo Davide Campari-milano S. P. A. I proventi dell’emissione saranno utilizzati per rifinanziare il debito assunto dal Gruppo per la recente acquisizione di Wild Turkey, allungandone sostanzialmente le scadenze a condizioni di tassi d’interesse favorevoli, senza piano di ammortamento del capitale. Questa operazione rappresenta un ritorno di successo del Gruppo Campari sul mercato degli Us private placement dopo le operazioni concluse nel 2002 e nel 2003. . |
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CHAMPAGNE E CUCINA REGIONALE ITALIANA: DAI GIOVANI CHEF DI FIRENZE LE PROPOSTE PIÙ CREATIVE VIAGGIO IN CHAMPAGNE PER TUTTA LA CLASSE IL PROSSIMO NOVEMBRE PER CELEBRARE CON UN CORSO DI FORMAZIONE SULLO CHAMPAGNE E DEGUSTAZIONI PRESSO LE CANTINE PIÙ PRESTIGIOSE |
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Milano – Sono stati i giovani chef della Iv B dell’Istituto Giorgio Vasari di Figline Valdarno (Fi) ad aggiudicarsi il primo premio della sesta edizione del « Concorso Champagne e cucina regionale italiana » rivolto alle scuole alberghiere di tutta Italia e indetto dal Centro Informazioni Champagne per l´Italia. Una commissione di esperti, chiamata a giudicare le decine di proposte giunte al Centro Informazioni Champagne, ha scelto di premiare il progetto dal titolo Un itinerario del gusto dal Valdarno alla regione dello Champagne presentato dall´istituto alberghiero fiorentino. I venti studenti vincitori saranno invitati a partecipare a un viaggio di formazione in Champagne in novembre. Sarà l´occasione per conoscere da vicino il più celebre dei vini, grazie a un itinerario didattico che prevede visite alle Maison e ai viticoltori della regione, incontri formativi e cene nei raffinati ristoranti di Reims ed Epernay. La commissione esaminatrice, composta quest’anno da Egidio Fusco (Segretario della Sezione Lombardia dell’organizzazione Onav), Barbara Amati (Editore della rivista specializzata Food&beverage), Davide Oltolini (giornalista enogastronomico) e Domenico Avolio (Direttore del Centro Informazioni Champagne), ha premiato l’elaborato della scuola di Firenze per l’ampiezza della proposta delle ricette, per la sapienza e la cura degli abbinamenti, per l’approfondimento dei piatti tipici regionali e per l’ottima veste grafica. Il lavoro, presentato in forma di brochure di 40 pagine e corredato di immagini di alta qualità, propone un panorama della storia e delle caratteristiche dello Champagne e della Toscana per procedere poi alla presentazione delle ricette regionali e a un’accurata motivazione degli abbinamenti con diversi tipi di Champagne. Al secondo e al terzo posto si sono classificati rispettivamente l´Ipsar “Artusi” di Casale Monferrato e l´Ipsar di Arzachena (Ot). “Siamo molto soddisfatti dell’interesse che mostrano gli istituti alberghieri nei confronti del concorso e del mondo dello Champagne - ha commentato Domenico Avolio, Direttore del Centro Informazioni Champagne in Italia. I lavori che riceviamo si contraddistinguono sempre di più per l’originalità degli abbinamenti tra il più celebre dei vini e i piatti tipici della tradizione italiana e per la creatività con cui sono presentati, a dimostrazione della versatilità che contraddistingue questo vino”. . |
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I SAPORI DELLE MARCHE A BRATISLAVA: INAUGURATA L´ACCADEMIA DEL GUSTO. |
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I sapori delle Marche a Bratislava: nel centro storico della capitale slovacca e` stata infatti inaugurata nei giorni scorsi l´ ´Accademia del Gusto Italiano - sapori e profumi della dieta mediterranea´, per promuovere e far conoscere i prodotti alimentari e vinicoli italiani, e in particolare marchigiani, all´estero. Il progetto e` dell´Associazione ´Amici Italo - Slovacchi´, (riconosciuta dal Ministero per lo Sviluppo Economico in Camera di Commercio Italo slovacca in Italia), e sostenuto dal Ministero per lo Sviluppo Economico, dall´Istituto per il Commercio Estero (I. C. E. ), dalla Regione Marche dalla Provincia di Ascoli Piceno, dalla Banca di Credito Cooperativo Picena di Castignano e la Camera di Commercio italo-slovacca, presieduta dal Console onorario della Repubblica Slovacca ad Ascoli Piceno, Carlo Matarazzo, secondo cui e` stato ´reso possibile un progetto di internazionalizzazione delle piccole e medie aziende del Piceno che apre nuovi orizzonti e opportunita` anche alle realta` imprenditoriali piu` piccole´. All´inaugurazione del locale hanno preso parte personalita` italiane e slovacche, tra cui l´Ambasciatore italiano a Bratislava, Brunella Borzi Cornacchia, Gabriela Sedlakova, Governatore della Banca Centrale Slovacca, Avelio Marini, Assessore allo sviluppo economico, della Provincia di Ascoli Piceno, Paolo Quattrocchi, Direttore Ice Slovacchia, Zuzana Duzekova, Presidente dell``Associazione Nazionale dei Cuochi Slovacchi e Direttore della rivista Gastro, Alessandro Villa, Segretario Generale della Camera di Commercio Italo Slovacca a Bratislava. Nel locale, elegantemente arredato e con personale specializzato, le specialita` del territorio: paste tipiche, salumi, formaggi, latticini mozzarelle, vini, olio, tartufi, dolci, salse, sughi e prodotti biologici. Si organizzano corsi di cucina per piatti tradizionali tenuti da cuochi marchigiani, prevalentemente del Piceno, e corsi di sommelier con l´Associazione dei sommelier marchigiani. Previsti anche viaggi turistici nelle Marche e serate di presentazione del territorio. Le aziende italiane interessate possono inviare un loro campionario di merce e testare cosi` direttamente nuove prospettive commerciali anche sul mercato ceco, ungherese e russo. . |
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L’OLIO DOP RIVIERA LIGURE ANCOR PIÙ GARANTITO GRAZIE ALLA CONVENZIONE TRA CONSORZIO DI TUTELA RIVIERA LIGURE E AGENZIA DELLE DOGANE DI GENOVA. |
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Analisi e valutazioni organolettiche anche dopo la commercializzazione. Doppia tutela per il consumatore. A Genova è stata sottoscritta dal Presidente Francesco Bruzzo del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extra Vergine di Oliva D. O. P. Riviera Ligure e dal Direttore Regionale Andrea Zucchini la convenzione per l’affidamento dell’incarico di svolgimento delle analisi e delle valutazioni organolettiche dell’olio Dop Riviera Ligure, dopo la commercializzazione. Il Consorzio ha avviato infatti la vigilanza sul prodotto ed effettuerà prelievi acquistando le bottiglie di olio Dop Riviera Ligure presso i punti vendita di diverse regioni italiane. Il Consorzio ligure assicura in questo modo, allineandosi con le più note eccellenze alimentari nazionali, un controllo dell’olio Dop prima che venga messo in commercio ma anche dopo, per individuare ad esempio eventuali errori di conservazione da parte degli esercizi commerciali. Tutte attività svolte dal Consorzio per garantire la più assoluta tutela dei consumatori di olio Dop Riviera Ligure. Grazie alla convenzione stipulata la Direzione Regionale dell´Agenzia delle Dogane per la Liguria di Genova, attraverso la Sezione Operativa Laboratorio Chimico dell´Ufficio delle Dogane di Genova svolgerà le analisi che permetteranno di effettuare un confronto con quelle svolte per ottenere la certificazione ed apporre la fascetta del Consorzio (controllo pre-commercializzazione): profilo organolettico, determinazione dei perossidi, acidità e analisi spettrofotometrica. Obiettivo del Consorzio è infatti quello di garantire sempre di più il consumatore circa le qualità del prodotto, che si differenzia appunto dai numerosi oli in commercio proprio per queste caratteristiche: tracciabilità del prodotto lungo tutta la filiera, certificazione e controllo da parte di un ente terzo, vigilanza del consorzio in collaborazione con Ispettorato Controllo Qualità ed Agenzia delle Dogane per la verifica del mantenimento dei requisiti. Lo svolgimento di queste attività fa notare come l’olio Riviera Ligure sia un prodotto che “vive” anche dopo la sua certificazione. Un prodotto veramente garantito. Ad oggi l’olio immesso in commercio con la fascetta rilasciata dal Consorzio in tutta la Liguria ammonta a 3. 100 quintali (da novembre 2008 ad oggi, in bottiglie da ½ litro, per un totale di 600 mila bottiglie circa). Il consorzio per la tutela dell’olio extra vergine di oliva d. O. P. Riviera Ligure: Costituitosi nel 2001 il Consorzio per la Tutela dell’Olio Extra Vergine di Oliva D. O. P. Riviera Ligure, forte della partecipazione dei soci olivicoltori, frantoiani ed imbottigliatori e grazie al riconoscimento ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha nei suoi obiettivi la tutela di un prodotto dalle caratteristiche uniche e svolge un’azione di promozione e vigilanza dell’Olio Ligure nelle sue tre menzioni geografiche (Riviera dei Fiori, Riviera del Ponente Savonese, Riviera di Levante) per offrire ai consumatori una qualità d’olio tra le più ricercate dagli intenditori. Per ogni informazione complementare sul Consorzio: www. Consorziodoprivieraligure. It. Il Consorzio è stato riconosciuto con D. M. 15 Novembre 2007 dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. L’olio Dop Riviera Ligure è stato scelto insieme ad altri prodotti d’eccellenza per far parte del paniere che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha voluto per accompagnare quest’anno il Giro d’Italia del Centenario. Il progetto "La qualità in Giro" contribuirà infatti a veicolare al meglio sul territorio la conoscenza dei prodotti Dop/igt. . . |
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LAZZARONI LANCIA DUE INTELLIGENTI NOVITÀ: GLI “UNITIPO”, E I “MINI-SNACK” OLTRE AI GUSTOSI BISCOTTI HAVANA RICOPERTI DI PURO CIOCCOLATO AL LATTE |
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Lazzaroni, forte di un nuovo corso imprenditoriale, presenta a “Tutto Food” oltre 20 novità. Accanto agli storici Amaretti di Saronno, che hanno reso famoso il marchio in tutto il mondo, alla piccola pasticceria assortita e ai biscotti per la prima colazione, l’azienda lancia gli “Unitipo”, e i nuovi “mini-snack”, in confezioni monodose, per godere del piacere di un pasticcino in ogni momento della giornata. Il tutto in una nuova accattivante veste grafica. Lazzaroni propone anche un Natale 2009 all’insegna della dolcezza con nuove varianti delle storiche latte e prodotti esclusivi per la ricorrenza. Ecco i nuovi pasticcini: Havana: biscotti a forma di sigaro ricoperti di cioccolato al latte; Cabaret: pasticcini ricoperti di cioccolato al latte con note di zucchero caramellato e cannella; e quelli già conosciuti dai golosi appassionati di Lazzaroni, ma in un packaging tutto rinnovato, moderno e accattivante: Oskar al latte: fragranti cialde di wafer ricoperti di cioccolato; Limonelli: biscotti aromatizzati al limone e ricoperti di nocciole tostate; Fior di Frutta: biscotti al burro farciti alla marmellata di albicocche; Nanette: wafer ricoperti di cioccolato al latte guarniti di cioccolato fondente. Il 2009 porta sul mercato anche 4 nuove latte serigrafate in due formati (da 175gr e da 325 gr) con grafiche originali d’epoca, che rappresentano momenti del passato, dalle passeggiate in bicicletta alla colazione con latte e biscotti, o latte con loghi e serigrafie riprese dalla storia di casa Lazzaroni. 2 nuove confezioni anche per la pasticceria assortita in confezioni di cartone. In formato da 175 r o da 350 gr, si possono trovare in 3 varianti di colore: arancio, rosso e verde, per connotare con più fantasia le occasioni speciali. Tra le novità per il Natale 2009, i tradizionali panettoni con un packaging tutto nuovo: incartati a mano, in esclusive cappelliere o in latte finemente decorate; i golosissimi Velieri al cioccolato, la Classic da 175gr in confezione speciale, ed ancora le famosissime Latte: l’Elite natalizia ed una Rossa in Edizione Limitata per il Natale, straripante di pasticcini al cioccolato. Lazzaroni continua il suo slancio verso il rinnovamento. Il marchio, acquisito a fine 2007 dal Gruppo Ragosta, e guidato dal direttore generale Roberto Gusmaroli, si propone al mercato con obiettivi aggressivi e una forte volontà di successo, per conquistare nuovi mercati e nuove fasce di consumatori con le caratteristiche di sempre: qualità e genuinità. Nuovi prodotti ed un’immagine innovativa per biscotti Unitipo e per gli Snack Pasticcini prodotti solo con i migliori ingredienti, e con la qualità da sempre garantita da casa Lazzaroni. Le linee “Unitipo” si compongono di esclusive confezioni da 100gr e da confezioni più piccole di circa 30gr, monoporzione, “snack” ideali per una pausa golosa o una merenda. Novità assoluta 2009! Havana Gustosi e semplici biscotti dalla forma particolare che ricorda i famosi sigari, ricoperti di puro cioccolato al latte. Pensati per grandi e piccini sono adatti a veloci e golose pause e ad ogni occasione che si vuole rendere speciale. (confezioni: 90 gr. & 34 gr. ) Novità assoluta 2009! Cabaret Delicati pasticcini arricchiti dal gusto esclusivo dello zucchero caramellato e da una delicata nota di cannella, ricoperti di puro cioccolato al latte. Una raffinata e golosa novità che Lazzaroni suggerisce per ogni momento da privilegiare da soli o in compagnia. (confezioni: 90 gr. & 30 gr. ) Limonelli Biscotti di pasticceria sapientemente aromatizzati al limone e arricchiti con granella di nocciole tostate . Per le sue qualità e per la sua pratica confezione questi pasticcini risultano ideali a merenda, come spuntino dolce e in ogni occasione. (confezioni: 100 gr. & 25 gr. ) . |
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POMPADOUR: NOVITÀ AL NATURALE, LA PRIMA GAMMA DI TÈ DETEINATI AL NATURALE E LE TISANE DI ERBE |
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La leva “ecologica” continua a conquistare sempre più adepti. E le proposte per vivere meglio si moltiplicano. Intese come prodotti a base di ingredienti naturali, per esempio. Ma anche ottenuti con tecniche di lavorazione al naturale. Così, Pompadour ha introdotto le nuove tisane per depurarsi, combattere i chili o i liquidi in eccesso, ma anche per rilassarsi o per aiutare la digestione. In un’unica gamma, funzioni diverse: snellente, rilassante, depurativa, diuretica, sgonfiante-digestiva-balsamica. Sono buone, autentiche e salutari e regalano tutto il benefico effetto della natura perché sono il risultato dell’attenta selezione e della lavorazione controllata di ingredienti rigorosamente naturali e di prima qualità: erbe, piante e fiori selezionati e miscelati in comode bustine, ricche di preziose virtù e pronte per una facile e rapida preparazione. Da Sir Winston Tea nasce, invece, la prima gamma di tè deteinati al naturale (senza solventi): english tea blended, tè alla fragola, tè alla pesca, tè verde, tè verde al mirtillo. La nuova gamma è frutto di un innovativo processo di deteinizzazione, naturale e privo di solventi chimici, che garantisce un’elevata selettività di estrazione senza intaccare le sostanze che concorrono alla sua qualità e preservando il gusto e l’aroma del tè. Il processo di deteinizzazione utilizzato da Sir Winston Tea estrae la teina in modo naturale, grazie all’azione dell’anidride carbonica, lo stesso elemento presente anche in natura sotto forma di bollicine, in alcune acque di sorgente. Questa sostanza, attraverso un processo altamente selettivo, cattura ed estrae la teina, lasciando inalterate le sostanze nobili che determinano l’aroma e il gusto del tè. Perché davvero naturale è sinonimo di benessere e qualità. Della vita, innanzi tutto. Tisane Pompadour: tutto il benefico effetto della natura Funzione snellente. Grazie alle proprietà del mate verde, la tisana Funzione Snellente può agevolare il naturale mantenimento della linea e della forma fisica. Se assunta prima dei pasti può esercitare una naturale azione calmante dell´appetito e favorire il senso di sazietà. Confezione da 15 filtri x 2 g. Prezzo 2,10 euro ca. Funzione rilassante. Grazie alle proprietà di valeriana, melissa e lavanda, la tisana Funzione Rilassante può avere benefici effetti rilassanti, distensivi e antistress aiutando a calmare ansia e tensione e facilitando la naturale regolarità del sonno fisiologico. Confezione da 15 filtri x 2 g. Prezzo 2,10 € ca. Funzione depurativa. Grazie alle proprietà di tarassaco, curcuma e finocchio, può favorire una naturale depurazione dell´organismo contribuendo a eliminare le tossine accumulate e riducendo i processi di fermentazione e il gonfiore addominale. Confezione da 15 filtri x 2 g. Funzione digestiva Grazie alle proprietà di rooibos, anice, finocchio e camomilla, può stimolare i naturali processi digestivi contribuendo ad allentare le tensioni gastriche e a ridurre la fermentazione addominale. Menta piperita, foglie di mora e liquirizia aggiungono armonia al sapore con note fresche e aromatiche. Confezione da 15 filtri per 2 g. Funzione diuretica. Grazie alle proprietà di betulla ed equiseto, può stimolare i processi fisiologici di diuresi contrastando la ritenzione idrica e facilitando la naturale eliminazione dei liquidi in eccesso. Confezione da 15 filtri x 2 g. 6 erbe. Grazie alle proprietà della sua miscela, la tisana 6 erbe può avere funzione balsamica, sgonfiante e digestiva. Timo, timo serpillo e salvia possono svolgere una naturale azione balsamica; anice e finocchio possono ridurre i processi di fermentazione addominale, mentre la liquirizia può avere effetti digestivi. Confezione da 15 filtri x 2 g. Deteinati senza solventi Sir Winston Tea English tea blend deteinato. Pregiata miscela di tè selezionati dal gusto morbido ed aromatico. E’ ideale per coloro che devono evitare la teina, ma che ugualmente desiderano gustare, ad ogni ora del giorno, una tazza di ottimo tè. Tè alla pesca deteinato. Pregiata miscela di tè selezionati dall’intenso e irresistibile sapore di pesca. Un tè delizioso, ottimo da gustare anche ghiacciato. Ideale da bere in qualsiasi ora della giornata, perché privo degli effetti stimolanti della teina. Tè alla fragola deteinato. Pregiata miscela di tè selezionati al gusto dolce e delicato di fragola. Un tè squisito, particolarmente gradito ai più giovani, che grazie all’assenza di teina può essere gustato a qualsiasi ora del giorno. Ottimo da bere caldo e freddo. Tè verde deteinato. Pregiata miscela di tè verde provenienti da piantagioni selezionate. E’ideale per chi deve evitare la teina, ma desidera ugualmente gustare un’ottima tazza di tè verde con tutte le sue benefiche proprietà. Tè verde deteinato mirtillo. Una deliziosa composizione di tè verde deteinato al mirtillo arricchito con buccia d’uva, rooibos, ibisco e rosmarino che ne potenziano l’azione antiossidante. La vitamina C aggiunta aiuta a rafforzare le naturali difese dell’organismo. Un vero concentrato di benessere dalle virtù anti-age. . |
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SANTA TERESA: DAL 1796 IL PIÙ PREGIATO RUM VENEZUELANO |
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Le grandi avventure non finiscono mai. Hanno il sapore del genio e della sapienza di chi le conduce. Arrivano da lontano, nel tempo e nello spazio, nascondono un retrogusto dolcemente malinconico ma ostentano una forza vigorosa. Il rum è una sorta di avventuriero del tempo che, privo di una vera e propria origine (i primi documenti che parlano della sua produzione datano tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700), vive da sempre tra i mari caraibici, il Sud America e qualche appassionato produttore europeo (che però in Europa lo porta solo ad invecchiare). Nel 2002, grazie a sparuti gruppi di appassionati, qualche bottiglia riesce a oltrepassare le nostre frontiere e l’eleganza di Santa Teresa inizia a incuriosire gli intenditori nostrani. La passione per questo prodotto dilaga anche in Italia. La distribuzione di Campari consentirà a Santa Teresa di conquistare lo spazio e la notorietà che merita un grande Rum. I presupposti della grandezza c’erano tutti già nel 1796, quando l’azienda venne fondata dal Conte Tovar y Blanco e oggi vengono confermati dalla famiglia Vollmer che dal 1885 gestisce l’attività dell’azienda a El Consejo, 80 km da Caracas. Oggi Santa Teresa, una delle più antiche aziende produttrici di Rum del Venezuela, è realmente radicata nel tessuto socio culturale del paese e porta avanti anche progetti di solidarietà. Ha fondato, ad esempio, il progetto Alcatraz, un programma di prevenzione del disagio, rivolto in particolare ai giovani che vivono in situazioni sociali a rischio, assumendoli e responsabilizzandoli all’interno dell’azienda. “Con Santa Teresa Campari Italia ha iniziato a presidiare il mercato del Rum con un prodotto ultra premium” afferma Jean Jacques Dubau Direttore Marketing Campari Italia, e prosegue “Il brand Santa Teresa rappresenta un mondo che si esprime attraverso i suoi prodotti: Santa Teresa 1796; Selecto; Gran Reserva Añejo; Santa Teresa Claro”. L’esperienza dell’antica tradizione, unita alle tecnologie più avanzate e all’ambiente naturale producono il rum più raffinato del Venezuela. La posizione geografica infatti, grazie ai venti e alle piogge tipiche di quella zona, garantisce la produzione della più dolce e succosa canna da zucchero. Quest’ultima è il prezioso ingrediente che insieme ai legni migliori contribuisce al gusto di Santa Teresa nelle sue principali declinazioni. . |
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TORINO - CONVOCAZIONE COMMISSIONE DI DEGUSTAZIONE VINI DOC |
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La Camera di Commercio di Torino comunica che la commissione di degustazione vini doc sarà convocata mercoledì 8 luglio e che le relative richieste di prelievo dovranno pervenire entro e non oltre il 23 giugno 2009. . |
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CAMPOBASSO - MASTER IN MARKETING E COMUNICAZIONE DEL VINO |
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La Camera di Commercio di Taranto rende noto che l´Azienda Speciale della Camera di Commercio di Campobasso Fai (Formazione e Assistenza alle Imprese), in collaborazione con la Scuola di Formazione Ipsoa, organizza dal 16 ottobre al 4 dicembre 2009 il Master “Management, marketing e comunicazione del vino”. Il Master è un percorso di specializzazione ed approfondimento per chi intende acquisire una formazione a 360° sul tema, dalla conoscenza della qualità intrinseca del prodotto fino alla realizzazione di un valido business plan mirato. Un percorso ideato per rispondere alle esigenze attuali e future di un mercato in crescita ed una metodologia didattica dall´approccio scientifico e dal taglio pratico e operativo e lo studio di case history di successo fanno sì che il Master si proponga come la porta d´ingresso ad un mondo dal fascino irresistibile. Per ulteriori informazioni visita il sito Ipsoa. . |
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GLEN GRANT 1992 CELLAR RESERVE PRESENTA UN’EDIZIONE LIMITATA CHE CONTA SOLO 13.542 BOTTIGLIE DISTRIBUITE IN TUTTO IL MONDO. |
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«Glen Grant? Quello di Michele?». Proprio lui, ma oggi un po’ più vecchio, ops, maturo, Michele, ma anche Glen Grant. Glen Grant 1992 Cellar Reserve è un whisky invecchiato 16 anni. Da gennaio 2009 in tutto il mondo 13. 542 bottiglie mostreranno la complessità e la ricchezza che gli intenditori potevano presagire già dietro il colore chiaro e il gusto pulito del whisky invecchiato 5 anni. “Campari propone Glen Grant 1992 Cellar Reserve per soddisfare anche i palati più esigenti”, afferma Jean Jacques Dubau, Direttore Marketing di Campari Italia, “Si tratta di una bottiglia che esalta le caratteristiche del Single Malt scozzese e che amplia la gamma di prodotti Glen Grant nel segno della qualità ”. Dal gusto semplice di un 5 anni, il whisky per tutti, passando per un più forbito 10 anni, adatto a chi già ne padroneggia il linguaggio, per arrivare al complesso Glen Grant 1992 Cellar Reserve che parla, con le sue molteplici sfaccettature, ai palati più sofisticati. Le 13. 542 bottiglie destinate al mercato globale sono il primo passo verso la complessità e la ricchezza di aromi che un Glen Grant invecchiato sa raccontare. L’edizione limitata di Glen Grant 1992 sarà distribuita in esclusiva in una ristretta rosa delle migliori enoteche del mondo. Glen Grant 1992 Cellar Reserve ha riposato in botti selezionate di Burbon e Sherry Oloroso che gli hanno regalato quel colore brillante e intenso. Dennis Malcom, Master Distiller dell’azienda, le ha scelte personalmente. Grazie a queste attenzioni Glen Grant ha maturato un bouquet particolarmente fiorito che si presenta prima di tutto all’olfatto, intenso, complesso, ricco e fresco. Poi continua in bocca: inizialmente dolce, vellutato, con una delicata nota di miele d’erica, di cui immaginiamo coperti i campi scozzesi. La lunga persistenza retrolfattiva, a tutto vantaggio dei più distratti, non lascia indifferenti alla vena fruttata. Sfumano nel finale note di spezie nere (pepe e chiodo di garofano) che si fondono con una piacevole punta fumosa e paglia e fieno. . |
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