|
|
|
LUNEDI
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 06 Luglio 2009 |
|
|
|
FVG: ENERGIA/TELECOMUNICAZIONI/CARBURANTI: APPROVATO TESTO UNICO |
|
|
|
|
|
Udine, 6 luglio 2009 - Un Testo unico per regolamentare con un unico provvedimento le materie dell´energia, delle telecomunicazioni e della distribuzione carburanti. "Per energia e carburanti si tratta di una revisione e di un aggiornamento delle norme sin qui in vigore, per il settore delle telecomunicazioni (radiodiffusione televisiva e sonora e telefonia mobile), di fatto, uno strumento legislativo nuovo", sottolinea l´assessore Riccardo Riccardi dopo l´approvazione del ddl il 3 luglio in Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia. Frutto anche delle osservazioni e degli approfondimenti giunti nel corso di "un´importante fase partecipativa alla stesura del testo da parte dei cosiddetti portatori d´interesse", osserva Riccardi, il disegno di legge punta molto alla semplificazione burocratica ed alla revisione delle competenze, in particolare nel campo energetico, riservando i compiti di indirizzo e di programmazione alla Regione ed ampliando le prerogative, soprattutto quelle autorizzative, riservate alle Amministrazioni provinciali. "L´eccessiva polverizzazione di competenze tra Regione, Province e Comuni (prevista dalla precedente normativa, la 24/2006) non si è rivelata opportuna e funzionale", conferma l´assessore, che richiama due novità del ddl: la predisposizione ed attuazione da parte dei Comuni del Documento energetico comunale (Dec), primo livello di programmazione che dovrà poi coniugarsi con i Programmi operativi regionali (i Pro, dedicati alle fonti rinnovabili ed al risparmio energetico), e il Per, il Piano energetico regionale, che detterà le scelte e le azioni regionali in materia di energia. "Ritengo fondamentale l´attribuzione ai Comuni della predisposizione ed attuazione di tali Dec - precisa Riccardi - ai fini di una coerente e mirata attuazione in ambito locale, sul territorio, del Piano energetico regionale, che significa, ad esempio, la localizzazione di impianti a biomasse, con prodotti di provenienza regionale affinché ne possano trarre beneficio il Friuli Venezia Giulia". In secondo luogo, si prevede che con leggi finanziarie della Regione saranno disposti incentivi per fonti energetiche rinnovabili, risparmio energetico, utilizzo di sistemi ad alta efficienza energetica e ridotti impatti ambientali. Per quanto riguarda le telecomunicazioni, la nuova normativa disciplina (radiodiffusione televisiva e sonora) le modalità dell´intesa Regione-stato per la localizzazione degli impianti, intesa che potrà essere espressa dopo le consultazioni con i Comuni interessati, l´Arpa ed il Corecom. Per la telefonia mobile viene invece introdotto il "Regolamento comunale per la telefonia mobile" in luogo dei Piani comunali di settore per la telefonia, previsti nella precedente normativa, risultati sostanzialmente inattuati. Razionalizzazione e snellimento della rete sono poi gli obiettivi degli articoli del ddl riservati alla distribuzione carburanti, "considerando che ad oggi risultano ancora operativi sul territorio regionale ben 552 impianti, con una riduzione, in sei anni, di soli 72 impianti", rileva Riccardi. Ma anche, sottolinea l´assessore, liberalizzazione del mercato carburanti in regione: quindi, in linea con le decisioni Ue (Bruxelles ha aperto un´istruttoria contro il nostro Paese per l´"ingessatura" tutta italiana nel numero e nella localizzazione dei distributori) e con la recente legislazione nazionale che ha recepito gli indirizzi europei, minori vincoli nell´apertura, superamento della differenza tra impianti autostradali e sulla rete ordinaria e nessuna limitazione commerciale specifica, con la possibilità dunque di apertura di nuovi impianti anche nei grandi centri commerciali. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PDL EDILIZIA, NOTA REGIONE LOMBARDIA: MAGGIORANZA COMPATTA |
|
|
|
|
|
Milano, 6 luglio 2009 - Sul progetto di legge per il rilancio dell´edilizia in Lombardia, il presidente Roberto Formgioni ha convocato il 2 luglio i capigruppo della maggioranza, in una riunione cui ha partecipato l´assessore al Territorio e Urbanistica, Davide Boni. Ne dà notizia una Nota della Regione. "Esito della riunione - spiega la Nota - è che la maggioranza ritira tutti i suoi emendamenti per votare in Commissione lunedì il testo origginario del pdl varato dalla Giunta regionale". "Si sta lavorando - prosegua la Nota - per portare il progetto di legge nella seduta del Consiglio regionale di martedì 7 luglio". "Non ci sono problemi politici - osserva infine la Nota - C´è stato qualche disguido procedurale nella seduta di Commissione di oggi, peraltro risolto, che nulla toglie alla compattezza della maggioranza attorno a una legge fortemente voluta da tutte le sue componenti". . . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MILANO FUTURA. ALL’URBAN CENTER DODICI VISIONI DELLA CITTÀ CHE CAMBIA |
|
|
|
|
|
Milano, 6 luglio 2009 - Dodici video-proposte di giovani architetti italiani per alimentare e contribuire a un nuovo dibattito sul futuro di Milano. Nata da un’idea dell’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli e dell’architetto Luca Molinari, la mostra, che ha per titolo “12xMilano Visioni della nuova architettura italiana per una metropoli che cambia”, sarà aperta al pubblico sino al 4 settembre all’Urban Center. “Nel continuo dialogo con la città, che dura ormai da due anni, è emersa una Milano sconosciuta – ha detto Masseroli -. Questi dodici 12 manifesti per Milano dimostrano che per crescere, la città ha bisogno di visioni, soprattutto di pensieri innovativi, per ascoltare, immaginare e progettare i nuovi spazi dell’abitare collettivo e individuale”. “A quasi trent’anni dall’ultimo strumento di regolazione della crescita della nostra città – ha spiegato l’assessore - Milano è chiamata a redigere il nuovo Piano di Governo del Territorio. Un Piano che proietterà e indirizzerà tutte le prossime scelte di trasformazione urbana fino al 2030”. “In questa sfida – ha aggiunto - mi sono continuamente domandato da cosa partire. Dalla ricerca di una idea? Di una visione? Ma quale idea, quale visione? E poi, per quale Milano? E come pensare al domani di Milano a prescindere da ciò che Milano è? Ho scelto di partire da chi c’è. Non da chi parla di una Milano che non conosce raccontando stereotipi sempre uguali e privi di speranza. Ma da chi c’è in città, la abita, la vive, la usa. Girando quartiere per quartiere – ha concluso l’assessore - ho incontrato volti, esperienze, scoprendo una Milano che non conoscevo. Una Milano piena di vitalità spesso nascosta. Questa mostra nasce da questo continuo ascolto di tutti gli attori della città. Ritengo che sia un ulteriore riconoscimento delle potenzialità e delle risorse di Milano oggi”. Nell’allestimento della mostra i video e i materiali prodotti sono stati suddivisi in tre grandi isole tematiche: nuove ecologie urbane e territoriali, densità metropolitana e strategie d’intervento, lo spazio pubblico e le nuove comunità. Gli ideatori delle 12 visioni sono Baukuh, Michele Calzavara e Luca Poncellini, Lorenzo Capobianco, ecoLogicstudio ltd, Externalreference Architects, Lan Architecture Francesco Librizzi (Librizzi Studio) + Matilde Cassani + Sara Gangemi, Ludens, Marc, Nábito Arquitectura, Salottobuono, Studio ghigos, Yellowoffice. I loro lavori hanno toccato temi come l’agricoltura in città, i nuovi spazi pubblici, la città metropolitana, la casa per tutti, la densificazione e le sue strategie, il tempo per la città, l’ecologia urbana. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MILANO: EDILIZIA POPOLARE. STANZIATO UN MILIONE DI EURO PER LA MANUTENZIONE |
|
|
|
|
|
Milano, 6 lugli o2009 - La Giunta ha deliberato il 3 luglio uno stanziamento di un milione di euro per far fronte alle cosiddette emergenze “a guasto”, ovvero le situazioni nelle quali si sono verificati problemi che devono essere risolti con la massima urgenza (ad esempio ascensori bloccati, infiltrazioni dai tetti, perdite alle condutture idrauliche, cattivo funzionamento degli impianti elettrici, ai citofoni o delle caldaie). Il budget è stato suddiviso tra i tre gestori del Global Service in base all’entità del patrimonio amministrato e, quindi, alle necessità manutentive, per poter intervenire con la massima tempestività. L’amministrazione comunale si è riservata un impegno particolare nell’attività di controllo: il monitoraggio sarà di tipo preventivo su tutti gli interventi da realizzare, ma riguarderà anche i lavori eseguiti e la relativa contabilizzazione. “Vogliamo lanciare un segnale ai cittadini – ha spiegato l’assessore alla Casa Gianni Verga – stanziando questo budget nel periodo estivo, nel momento in cui Milano comincia a svuotarsi e spesso chi resta in città si sente abbandonato. L’amministrazione, in questo modo, dimostra di essere sempre presente per fare fronte alle emergenze nelle case popolari”. “Gli interventi di cui ci occuperemo con la delibera approvata oggi si collocano nel quadro generale dei fondi già previsti nel 2008 e confermati nel 2009, per un totale di circa 16 milioni di euro – spiega l’assessore -. Da un lato si tratta del recupero dei singoli alloggi lasciati liberi in base al normale turn-over degli inquilini, che viene affrontato con il sistema degli appalti aperti previsti nel Piano delle Opere Pubbliche e seguiti dall’Area Tecnica del Comune. Dall’altro ci sono interventi più complessi: accorpare gli alloggi ‘sottosoglia’ (inferiori a 35 mq) – come è in corso a Quarto Oggiaro –, risanare interi edifici, come il quartiere di via Feltrinelli, fino al punto di demolirli e ricostruirli, come le torri di via Tofano. In casi del genere si devono avere a disposizione alloggi vuoti per sistemare provvisoriamente gli inquilini, attivando piani di mobilità che, nel caso di via Feltrinelli e via Tofano, interessano circa 300 nuclei familiari”. Parallelamente prosegue l’impegno dell’Amministrazione per la bonifica dell’amianto. “Abbiamo finanziato la riqualificazione complessiva dello stabile di via Feltrinelli. Oltre agli interventi su complessi edilizi specifici, nel biennio 2007-2008 abbiamo stanziato 9 milioni di euro circa per la bonifica dell’amianto ancora presente in alcuni edifici di proprietà del Comune. Si tratta di interventi di priorità assoluta – ha concluso Verga - che spesso vengono realizzati contestualmente ad altri lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria”. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LOMBARDIA, PRIMI 28 ALLOGGI A CANONE CONVENZIONATO |
|
|
|
|
|
Milano, 6 luglio 2009 - Tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Società Cooperativa Solidarnosc è stata firmata il 3 luglio la prima convenzione per i servizi abitativi a canone convenzionato. La convenzione, di durata trentennale, prevede che, per i 28 alloggi di proprietà della Coop. Solidarnosc a Santa Giulia (Montecity-rogoredo), siano applicati canoni annui di 72 euro per mq. Di superficie commerciale. I servizi abitativi a canone convenzionato, cioè a prezzi inferiori a quelli di mercato, sono destinati a categorie di cittadini non in grado di sostenere i canoni di libero mercato, ovvero che hanno esigenze abitative di tipo temporaneo collegate a particolari condizioni di lavoro o di studio. Regione Lombardia ha dettato le norme in materia con la legge n. 14 del 2007. La legge colloca nell´ambito dell´edilizia residenziale pubblica gli interventi promossi ed attuati sia da soggetti pubblici sia privati capaci di favorire l´accesso alla casa alle persone che ne hanno i requisiti. "La convenzione firmata oggi tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Società Cooperativa Solidarnosc per 28 alloggi a canone moderato consente alla Cooperativa stessa di accedere al Fondo regionale istituito presso Finlombarda proprio per consentire di praticare affitti inferiori al prezzo di mercato". Lo rileva l´assessore alla Casa e Opere pubbliche, Mario Scotti. Il riferimento è appunto alle abitazioni a Santa Giulia (Montecity-rogoredo), dove saranno applicati canoni annui di 72 euro per mq di superficie commerciale. "La nostra Regione sta fattivamente attuando - continua Scotti - una politica dell´edilizia residenziale innovativa ed efficace. Tanto più in un periodo di crisi economica, la scelta di offrire opportunità accessibili alle nostre famiglie si sta dimostrando quella giusta". . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PIANO CASA VENETO. IL PRESIDENTE GALAN PRESENTA I CONTENUTI DELLA LEGGE PER IL SOSTEGNO AL SETTORE EDILIZIO |
|
|
|
|
|
Venezia, 6 luglio 2009 - “Si tratta di una delle più importanti e più opportune leggi fatte da questa Regione e se non avessimo avuto un’opposizione che ci ha fatto perdere più di tre mesi, avremmo contribuito un po’ prima alla ripresa economica del nostro Veneto”. Lo ha ribadito, il 2 luglio, il Governatore della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, presentando alla stampa i contenuti della legge “Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile e modifiche alla legge regionale 12/7/2007, n. 16”, licenziata ieri dal Consiglio. “Comunque – ha proseguito Galan – è una legge che ancora una volta distingue il Veneto da tutte le altre regioni che sono ferme, una legge fatta anche per cambiare le periferie delle città e renderle più belle. Nessuna cementificazione, quindi, ma solo l’opportunità vera di cambiare le cose brutte che sono state fatte in tutti questi anni”. Riferendosi poi al ruolo della minoranza, Galan ha detto di non sentirsi assolutamente di ringraziarla, perché se qualcuno pensa che con la sua opposizione alla legge abbia fatto una cosa buona, si sbaglia. “La sua azione – ha detto – è stata solo un danno, ostacolando, peggiorando, burocratizzando un testo nato e voluto soprattutto per i cittadini. Un aspetto peggiorativo – ha proseguito – è senz’altro quello del silenzio diniego, una cosa aberrante in una democrazia occidentale e che dimostra la volontà di stare contro i cittadini”. “Oggi l’opposizione, che può vantarsi solo di aver ritardato la legge e di averla resa meno snella, si vanta di aver salvato i centri storici. Ma quando mai i centri storici sono stati interessati da questa legge , si è chiesto Galan il quale ha aggiunto che “non sono riusciti a sconfiggere i principi di fondo che sono alla base di questo provvedimento e che ne rappresentano la forza straordinaria, restituendo un po’ di libertà ai cittadini”. Riferendosi poi alla valenza economica della legge, il Governatore ha ribadito che questo interessa circa 100 mila addetti della filiera, qualcuno dei quali, molto probabilmente, si è perso in questi tre mesi persi in Consiglio. Nel concludere Galan ha detto che questo non è il primo provvedimento a favore della casa, ricordando Veneto Casa del 2008, finalizzato a calmierare il prezzo degli alloggi e sempre nel 2009, quello per la vendita dell’intero patrimonio dell’Ater, che consentirà a 40 mila cittadini di diventare proprietari e nel contempo di costruire nuove case. “E’ qualcosa di straordinario, che nessun’altra regione, ma nemmeno lo Stato, può vantare”. Da parte sua l’Assessore all’Urbanistica e Politiche per il Territorio, Renzo Marangon, ha detto che si tratta di un provvedimento importante, anche perché consente ai cittadini, con la semplificazione delle procedure burocratiche, di intervenire da subito sulle prime case. “Speriamo – ha sottolineato – che anche gli istituti di credito mettano a disposizione delle famiglie un provvista finanziaria e agevolazioni normative e procedurali tali da consentire a tutti quelli che vogliono intervenire sulla propria abitazione, di poterlo fare”. Tiziano Zigiotto, presidente della Ii Commissione Consiliare, ha posto l’accento sul meccanismo che ha consentito di conciliare il rilancio dell’economia con la riqualificazione del paesaggio: quello del premio di costruzione per chi costruisce con tecniche di bioedilizia. Si ricorda che il progetto di legge riguarda, in particolare, gli interventi di rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, mediante la demolizione e la ricostruzione, che sono ammessi con aumenti volumetrici fino al 40%, sia per il residenziale che per il produttivo in zona propria, solo se realizzati con le tecniche costruttive di bioedilizia. Il 40% può inoltre essere elevato fino al 50% qualora gli interventi siano oggetto di un piano attuativo; inoltre viene chiarito il concetto di ristrutturazione edilizia che ha creato alcuni problemi applicativi nel territorio regionale ed infine, sempre oggetto di accordo, l’articolo che assegna ai comuni la competenza a decidere sulla applicazione della legge in questione. In tal senso i comuni avranno fino al 30 ottobre per deliberare se e con quali limiti applicare la normativa. Nell’ipotesi in cui il termine decorra senza un provvedimento comunale espresso, la Giunta regionale, attraverso la nomina di un commissario, potrà far convocare il Consiglio comunale perché prenda le sue decisioni. Nel silenzio del comune, la legge troverà comunque applicazione per tutte le zone del territorio, ma solo per la prima casa e con esclusione dei centri storici, degli edifici vincolati o soggetti a specifiche forme di tutela e per quelli che ricadono in aree di inedificabilità assoluta o in aree ad alta pericolosità idraulica. La legge veneta prevede, inoltre, la possibilità di ampliare del 20%, rispetto all’esistente, gli edifici residenziali e ad uso diverso, consentendo di realizzare tale ampliamento in aderenza oppure utilizzando un corpo edilizio contiguo già esistente. In determinate ipotesi è inoltre ammessa la realizzazione di un corpo edilizio separato, che comunque va considerato accessorio e pertinenziale rispetto al fabbricato principale. Nel progetto di legge veneto assume particolare rilievo anche l’articolo dedicato ai titoli edilizi: per dare il via ai lavori non servirà più il permesso di costruire ma sarà sufficiente la Dia corredata da una specifica documentazione e per presentare le richieste ci sono 24 mesi di tempo da quando la legge entrerà in vigore. Da segnalare, infine, che gli interventi potranno essere realizzati anche in deroga ai piani regolatori e nel rispetto delle norme statali in materia di distanze e per quanto riguarda gli oneri i è prevista la riduzione del 60% solo per le prime case. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CONTRIBUTI IN EDILIZIA: GIA´ IN ARRIVO LE RISPOSTE POSITIVE PER IL 55% DEI RICHIEDENTI PROCEDE TEMPESTIVAMENTE L´EVASIONE DELLE PRATICHE DA PARTE DI CASSA DEL TRENTINO |
|
|
|
|
|
Trento, 6 luglio 2009 - Procede l´iter di erogazione dei contributi per interventi di ristrutturazione di abitazioni e condomìni. Cassa del Trentino ha già adottato alla data odierna il provvedimento di concessione a favore di ben 1. 885 richiedenti (pari al 55 per cento dei richiedenti), per una contribuzione massima complessiva di 43,2 milioni di euro. Come noto, al fine di fronteggiare la crisi che sta interessando il settore edilizio, l’articolo 4 della legge provinciale 28 marzo 2009, n. 2 (legge finanziaria di assestamento 2009), ha previsto l’istituzione di un fondo destinato alla concessione di contributi volti a sostenere gli interventi, realizzati da persone fisiche o da condomini, sul patrimonio edilizio abitativo esistente. La gestione dell’intervento che, come si ricorderà, ha riscontrato un notevole successo - tanto è vero che, in considerazione della straordinaria affluenza delle domande, già il giorno 5 maggio è stato pubblicato sul Bur l’avvenuto esaurimento del fondo - è stata affidata a Cassa del Trentino S. P. A. Premesso che la Giunta provinciale ha garantito la copertura finanziaria per tutte le domande di contribuzione giudicate ammissibili da Cassa del Trentino S. P. A. Al termine della fase istruttoria (le domande pervenute o spedite per posta entro il 5 maggio sono state 3. 431, pari a circa 86 milioni di euro), si comunica che Cassa del Trentino ha già adottato alla data odierna il provvedimento di concessione a favore di ben 1. 885 richiedenti (e cioè il 55 per cento dei richiedenti), per una contribuzione massima complessiva pari a 43,2 milioni di euro. Ciò a dimostrazione della tempestività nella realizzazione degli interventi decisi dalla Giunta provinciale e della capacità di risposta in maniera puntuale, veloce, efficace alle crescenti richieste di cittadini e imprese. In questi giorni stanno pervenendo ai singoli beneficiari le comunicazioni dell’avvenuta assegnazione del contributo, che sarà erogato - salvo richiesta di acconto - in sede di rendicontazione finale, dietro presentazione della prevista documentazione giustificativa. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IDEAL STANDARD, CONVOCATO INCONTRO IN REGIONE |
|
|
|
|
|
Trieste, 6 luglio 2009 - La situazione dello stabilimento "Ideal Standard" di Zoppola (Pn), dopo l´annunciata richiesta da parte della proprietà della cassa integrazione straordinaria per tutti i dipendenti, sarà al centro della riunione che il vicepresidente della Regione ed assessore alle Attività produttive, Luca Ciriani, ha fissato per martedì prossimo (7 luglio) a Pordenone, nella sede della Regione, con inizo alle ore 9. 00. "Alla presenza dei sindaci dell´area e con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali - conferma Ciriani - intendo fare il punto su questa difficile situazione di crisi, anche in vista della convocazione del Tavolo ministeriale, al dicastero dello Sviluppo economico, con i vertici di Ideal Standard e con i sindacati, programmato a Roma nelle prossime settimane". . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TRENTO: STANZIATI 5 MILIONI DI EURO PER ALTRI 90 ALLOGGI IN ABRUZZO IN TAL MODO SI VIENE INCONTRO A NUOVE RICHIESTE EMERSE NEL PLESSO DI VILLA SANT´ANGELO |
|
|
|
|
|
Trento, 6 luglio 2009 - Su proposta del Presidente Dellai, la giunta provinciale, nell´ambito degli interventi in Abruzzo, ha oggi autorizzato uno stanziamento d´urgenza di 5 milioni di euro per rendere possibile la realizzazione nel plesso di Villa Sant´angelo di altri 90 alloggi che, aggiungendosi ai 130 già previsti e finanziati, portano a 220 le unità abitative con cui il Trentino verrà incontro alle esigenze dei terremotati. La decisione presa il 3 luglio, ha detto il presidente Dellai, risponde alle esigenze emerse dai costanti sviluppi della situazione di emergenza in Abruzzo, in modo da ricostituire e riconsegnare ai terremotati senza casa, nel rispetto dei tempi che ci siamo dati, una sufficiente disponibilità di alloggi per far fronte alle richieste. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BOLLENTI SPIRITI: BEST PRACTICE PER L´UE |
|
|
|
|
|
Bari, 6 luglio 2009 - Trasformare edifici pubblici abbandonati in spazi per la creatività giovanile. Intorno a questa semplice idea, è nata in Puglia l’iniziativa Laboratori Urbani. Si tratta di una delle azioni più ambiziose del programma regionale per le politiche giovanili “Bollenti Spiriti”. Oggi sono oltre 130 i comuni pugliesi impegnati nella ristrutturazione di 149 immobili in ogni angolo della Puglia. Conclusi i lavori, gli spazi vengono attrezzati e affidati a imprese e cooperative giovanili. Nel complesso, si tratta del più importante intervento di infrastrutturazione materiale in favore della creatività giovanile mai realizzato da una regione italiana, con un investimento record di 44 milioni di Euro a carico della Regione Puglia. I primi laboratori hanno aperto i battenti lo scorso maggio. Entro la fine dell’anno, più di 50 Laboratori inizieranno le loro attività. Nel frattempo, dall’Unione europea arriva un importante riconoscimento: l’iniziativa Laboratori Urbani è stata selezionata nell’ambito dell’Anno europeo per la Creatività e all’innovazione tra le migliori esperienze a livello continentale capaci di coniugare creatività e sviluppo sociale ed economico. Sul sito dell’Anno europeo (www. Create2009-italia. It) sono pubblicate le schede delle esperienze selezionate in tutta Europa e divise per paese. Si va dai consorzi di industrie creative in Cornovaglia, alla sperimentazione di sistemi creativi di pianificazione urbana in Svezia, alle esperienze di contaminazione e apprendimento reciproco tra arte e business in Olanda. Da segnalare, tra i numerosi esempi di uso della creatività per l’integrazione sociale dei più deboli, anche un progetto su arte e disabilità dell’Istituto Euclide di Bari. Progetti in ambiti molto diversi - educazione, ricerca, tecnologia, impresa – che hanno in comune l’impiego della creatività e dell’innovazione come strumento strategico sia per prosperità economica delle comunità che per il benessere sociale e individuale. “E’ la risposta delle politiche pubbliche al bisogno di spazi per l’aggregazione dei giovani pugliesi – dichiara l’assessore alle Politiche Giovanili, Guglielmo Minervini - Quasi 150 luoghi pubblici dimenticati, trasformati in laboratori delle multiformi espressioni creative. ” “La creatività è un attivatore sociale capace di trasformare il pensiero in un progetto, creare e trasmettere senso di identità. E, in questo senso, la Puglia ha saputo raccogliere la sfida lanciata dall’Europa”. A proposito di Laboratori Urbani, domani 3 luglio 2009, si inaugura a Giovinazzo il Laboratorio Urbano “Scuola Comunale di Musica”. Grazie al progetto “Officine della Creatività”, promosso dai comuni di Giovinazzo e Bitonto e cofinanziato dalla Regione Puglia, l’ex convento dei Frati Francescani diventerà uno spazio polifunzionale dedicato alla formazione musicale dei giovani con aule attrezzate, sale prove, un auditorium al coperto e - nel chiostro - uno spazio attrezzato per eventi all’aperto. Per informazioni è possibile consultare il sito Bollenti Spiriti all’indirizzo http://bollentispiriti. Regione. Puglia. It. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LIGURIA: AL VIA FINANZIAMENTO PER ACQUISTO PRIMA CASA PARTE IL BANDO PER 5 MILIONI DI EURO |
|
|
|
|
|
Genova, 6 Luglio 2009 E´ stato approvato il 3 luglio dalla Giunta regionale il bando, del valore di 5 milioni di euro, che eroga contributi in conto capitale per favorire l´accesso alla proprietà della prima casa. Le risorse messe a disposizione sono state previste dal programma quadriennale regionale per l´edilizia approvato il 28 aprile scorso e sono suddivise tra le quattro province liguri in relazione al fabbisogno abitativo. L´iniziativa è stata presentata dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando e dall´assessore regionale alle Politiche abitative, Maria Bianca Berruti. A Genova sono stati assegnati 2 milioni 680. 000 euro, a Imperia 670. 000 euro, alla Spezia 730. 000 euro e a Savona 920. 000 euro. Il bando regionale prevede che ogni nucleo familiare possa ricevere un contributo di 10. 000 euro per l´acquisto della prima casa sulla base dei criteri previsti: tra i requisiti richiesti la situazione economica del nucleo familiare I. S. E. E. Non superiore a 30. 000 euro. Il contributo a fondo perduto verrà concesso in via prioritaria ai nuclei familiari di recente o prossima formazione, ai nuclei monoparentali (genitori single con figli a carico) e ai nuclei con 3 e più figli a carico. "Attraverso il bando - ha spiegato l´assessore regionale, Maria Bianca Berruti - verrà soddisfatta la domanda di prima casa di 500 nuclei familiari liguri, agevolando contemporaneamente il recupero del patrimonio immobiliare esistente e l´acquisto degli alloggi già realizzati da cooperative di abitazione e da imprese di costruzione. Il bando completa inoltre il disegno strategico della Giunta per agevolare l´accesso alla proprietà della prima casa da parte di quei nuclei familiari ritenuti più deboli, sia dal punto di vista economico che sociale, che ha portato a stipulare nel 2008 l´accordo con l´Abi Liguria per l´istituzione di un fondo di garanzia a sostegno delle famiglie in difficoltà per il pagamento del mutuo per l´acquisto della prima casa e nel marzo di quest´anno all´approvazione delle linee di indirizzo per la costituzione delle agenzie sociali per la casa in Liguria per ridurre l´emergenza casa e agevolare l´accesso alle locazioni in affitto". In base al bando l´alloggio oggetto dell´acquisto dovrà avere una superficie non superiore a 95 mq. , non avere caratteristiche di lusso, né essere accatastato come A1, A7, A8 e A9, categorie che contraddistinguono le abitazioni signorili, i castelli e i palazzi di pregio storico e artistico, avere un prezzo di vendita inferiore ai 250. 000 euro, essere libero (a meno che non sia occupato dal richiedente o dai componenti del suo nucleo familiare), avere l´atto di compravendita con data non anteriore all´anno 2009, essere acquistato con il supporto di un mutuo bancario. Le domande dovranno essere presentate al Comune capofila dell´ambito territoriale di pertinenza entro il 30 settembre 2009 e la modulistica è a disposizione sul sito della Regione Liguria all´indirizzo www. Regione. Liguria. It, ambiente e territorio, edilizia, bandi e contributi, buono casa. I comuni capofila individuati sono 16 in tutta la Liguria: Ventimiglia, Sanremo, Imperia, Albenga, Filane Ligure, Cairo Montenotte, Savona, Genova, Torriglia, Moconesi, Recco, Rapallo, Chiavari, Levanto, Riccò del Golfo, La Spezia. La regione, entro il 16 ottobre, predisporrà la graduatoria delle domande per ciascuno dei quattro ambiti provinciali e trasferirà il contributo ai comuni capofila che a loro volta lo liquideranno ai nuclei familiari. Gli alloggi acquistati con il contributo regionale non potranno essere venduti prima dei 5 anni, se non in presenza di motivi gravi. Per andare incontro alle esigenze delle famiglie socialmente più deboli la Regione Liguria ha ridefinito l´intesa con i consigli notarili della Liguria che si sono impegnati ad applicare onorari agevolati per gli atti di compravendita degli immobili e per la stipula del mutuo bancario. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ATTIVI BILANCI 2008 ATER PERUGIA E TERNI, OK DA GIUNTA REGIONALE |
|
|
|
|
|
Perugia, 6 luglio 2009 - Attivo di bilancio e maggiori investimenti, rispetto all’anno precedente, per la realizzazione di nuovi alloggi: sono queste le principali caratteristiche dei bilanci 2008 degli Ater (Aziende territoriali per l’edilizia residenziale) esaminati (come stabilisce la legge regionale 13/2000) e approvati, su proposta dell’assessore Damiano Stufara, dalla Giunta regionale dell’Umbria. L’attivo di bilancio per l’Ater di Perugia ammonta a 737. 405euro, mentre quello di Terni è di 288. 272,38euro. L’ater di Perugia ha investito in immobilizzazioni materiali 19. 930. 802euro, con un aumento di 6. 308. 496euro rispetto all’anno precedente, quello ternano 9. 246. 272euro (+3. 180. 828euro sul 2007). Gli attivi saranno trasferiti, come stabilito dagli statuti, nella misura del 10% a riserva ordinaria e, per il restante 90%, a reinvestimento nelle attività di istituto, quindi nella costruzione di nuovi alloggi. La relazione degli Uffici del bilancio della Regione dell’Umbria, incaricati del controllo, afferma che “dall’esame del consuntivo, rispetto alle previsioni iniziali, si rileva una sostanziale salute dei due enti, con una gestione in linea con quella degli anni precedenti”. Si segnala una tendenza ad una crescita percentuale dei costi, maggiore di quella dei ricavi, dovuta all’invecchiamento di parte del patrimonio edilizio (che richiede interventi manutentivi più dispendiosi, pur se razionalizzati) a fronte canoni di affitto rimasti invariati nel tempo. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
OPERE PUBBLICHE: G.R. UMBRA APPROVA PIANO 2009 PER QUASI TRE MILIONI |
|
|
|
|
|
Perugia, 6 luglio 2009 - La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore Lamberto Bottini, ha approvato il Piano annuale delle opere pubbliche 2009 ai sensi della legge 19/86, norma che, prevedendo un obbligo di cofinanziamento del 20%, consente di finanziare progetti di Comuni per interventi e lavori su edifici finalizzati alla prevenzione sismica, al recupero storico artistico, alla salvaguardia e al recupero ambientale, alla eliminazione di barriere architettoniche, al risparmio energetico. La legge prevede inoltre la possibilità di finanziare interventi diretti della Regione e progetti di altri enti pubblici (punto 4 del bando pubblicato lo scorso dicembre) per opere particolarmente significative dal punto di vista ambientale, sociale e culturale. Il Piano dispone un ammontare complessivo di risorse pari a 2. 960. 364,82euro. Le opere del citato punto 4 saranno finanziate con 689. 428euro, mentre ai progetti dei Comuni andranno i restanti 2. 270. 944,82euro. “Le somme che la Regione eroga – ha detto Bottini – sono utili e spesso ‘preziose’ per i Comuni, specie i più piccoli, per svolgere lavori e recuperare beni al servizio della collettività che, altrimenti, sarebbero condannati ad una disperante situazione di degrado e spreco”. Questo il dettaglio delle opere finanziate, con l’indicazione dell’ente attuatore, della descrizione delle opere stesse e del finanziamento assegnato. Progetti Punto 4: Comune di Spoleto, interventi compensativi aree limitrofe discarica di Sant’orsola, 300mila euro; Campello sul Clitunno, riduzione vulnerabilità sismica su struttura strategica, 189. 420; Costacciaro, ristrutturazione ex hotel Torrione per struttura ricettiva didattica ambientale, 80mila (+36. 200, già assegnati); Perugia, restauro Torre del Molino, Ponte Felcino, 60mila (+90mila già assegnati); Regione dell’Umbria, lavori recupero Teatro Nuovo di Spoleto, 60mila. Progetti dei Comuni: Castel Viscardo, restauro Palazzo comunale, 156. 450; Castel Giorgio, restauro Palazzo Comunale, 56. 432; Corciano, restauro Museo della Fabbrica, 71. 600; Piegaro, recupero parte Mura Urbiche, 160mila; Stroncone, consolidamento uffici comunali, 80mila; Montecchio, recupero ex mattatoio per uffici comunali, 175mila; Citerna, restauro Palazzo Comunale, 200mila; San Venendo, recupero edificio Ospedaletto, 56mila; Cascia, restauro Santa Margherita, 50mila; Collazzone, consolidamento antisismico scuola Collepepe, 175mila; Castel Ritaldi, interventi Palazzo Comunale, 79. 984; Fossato di Vico, recupero ex Chiesa S. Cristoforo, 200mila; Monteleone di Spoleto, recupero ex municipio, 147. 200; Vallo di Nera, completamento restauro annesso Pieve di San Giusto, 112mila; Ficulle, riqualificazione energetica palestra capoluogo, 76. 675; Bastia, restauro edificio via Vecchio Castello, Costano, 176mila; Spello, adeguamento ex Convento San Girolamo, 200mila; Deruta, restauro edificio Piazza Marconi, 98. 603. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
FEDERLAZIO, CONSIDERAZIONI DI SINTESI: OSSERVATORIO ANTONIO NORI SULL’AZIONE DEL GOVERNO REGIONALE 4° RAPPORTO GIUGNO 2008-MAGGIO 2009 |
|
|
|
|
|
Roma, 6 luglio 2009 - L’attività dell’Osservatorio Antonio Nori sull’azione del governo regionale è giunta al suo 4° Report annuale, relativo al periodo giugno 2008 – maggio 2009. È necessario ricordare non tanto a coloro che hanno seguito fin dall’inizio l’attività del nostro Osservatorio, quanto a beneficio di coloro che dovessero imbattersi per la prima volta nella lettura del Report, che la Federlazio non ha la pretesa di monitorare a 360 gradi l’intero ventaglio dell’attività regionale bensì, più modestamente, quella di effettuare un’osservazione circoscritta ai soli provvedimenti che implichino una ricaduta diretta o indiretta sul mondo delle Pmi che la Federlazio rappresenta. L’iniziativa è realizzata con il supporto tecnico del Dipartimento di Studi sull’Impresa della Facoltà di Economia dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha rilevato tutti gli atti emanati dalla Giunta Regionale e selezionato quelli che si ritiene abbiano un impatto diretto o indiretto sull’attività delle Pmi. Il Report, com’è consuetudine, è annuale ed è strutturato per aree tematiche. Seguendo tale articolazione, presenteremo in queste Considerazioni di sintesi alcune riflessioni sulle principali evidenze emerse dal monitoraggio, rinviando alla lettura del documento integrale tutti gli eventuali approfondimenti. Prima di entrare nel merito dei risultati emersi, è doveroso rivolgere un caloroso ringraziamento agli uffici della Regione, che hanno messo a disposizione la documentazione necessaria rendendo più agevole il nostro lavoro. 1. Il primo ambito di intervento sul quale ci siamo soffermati riguarda l’insieme di atti orientati alla Promozione dell’impresa e del tessuto produttivo. Abbastanza vivace nel complesso ci è parsa l’azione della Regione in questo comparto, dove una certa attenzione è stata prestata in primo luogo allo sviluppo del settore audiovisivo. In tal senso registriamo la delibera che autorizza la partecipazione al programma di sostegno del settore audiovisivo europeo Media 2007, mediante il cofinanziamento di 45 mila euro del progetto “Maia Workshop 2009” e l’art. 21 della legge Finanziaria regionale, che promuove la partecipazione della Regione alla fondazione “Lazio, per lo sviluppo dell’audiovisivo” con uno stanziamento di 500 mila euro per il 2009. Registriamo poi con soddisfazione l’approvazione dell’attesa legge regionale di promozione e sostegno alla piccola editoria – cui la stessa Federlazio ha offerto un significativo contributo – che per la prima volta nella nostra regione, disciplina legislativamente questo settore finora trascurato eppure così importante. Per quanto riguarda i distretti industriali, vi è stata poi l’adesione della Regione Lazio all’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico denominata “Progetti a favore dei distretti industriali”. Accanto a questo, abbiamo avuto interventi rientranti più nell’ordinarietà, quali: l’approvazione del Programma Attuativo Regionale Fondo Aree Sottoutilizzate; l’approvazione della ripartizione del Fondo Unico regionale per lo sviluppo economico; l’approvazione dell’elenco delle attività promozionali in Italia ed all’estero per l’anno 2009 a favore delle Pmi e dell’artigianato del Lazio. Una segnalazione va anche fatta per la delibera che ha approvato i criteri e le modalità per l’accesso al fondo per l’incentivazione dell’impresa sociale. Con riferimento alla legge finanziaria regionale varata all’inizio dell’anno, apprezziamo l’inserimento dell’art. 9 ”Misure per la patrimonializzazione delle imprese”, che istituisce l’apposito Fondo, anche se la delibera di attuazione che definisce le condizioni per l’attivazione del Fondo stesso, emanata alla metà di maggio, rinvia a sua volta a successivi atti amministrativi da parte del Direttore Regionale alle Attività Produttive. Sono un po’ questi tempi, per la verità, che ci preoccupano e che, come vedremo anche più avanti, non consentono all’azione legislativa di essere sempre in linea con le necessità espresse dal tessuto produttivo. Ne è un ulteriore esempio l’art. 16 della Finanziaria, che prevede misure a favore dell’indotto Alitalia, ma del quale mancano ancora i decreti attuativi, che dovevano essere emanati entro il 31 marzo. Per quanto riguarda infine le proposte di legge, registriamo sia l’iniziativa della Giunta Regionale concernente le procedure di riconoscimento e le modalità di gestione dei sistemi produttivi locali, dei distretti produttivi e dei meta distretti; sia l’iniziativa del Consiglio di modifica della legge 17/2004 sulle Cave e Torbiere. 2. Nell’ambito del capitolo Formazione e Lavoro, osserviamo in generale un’attività deliberativa indirizzata allo sviluppo del mercato del lavoro, alla sicurezza e all’emersione del lavoro non regolare. In particolare rileviamo, tra le altre cose, una misura adottata con la Finanziaria – e peraltro dalla stessa Federlazio sollecitata – che prevede la concessione alle aziende di prestiti fino a 20 mila euro per ogni dipendente assunto, come anche l’attivazione di un fondo di garanzia per le emergenze occupazionali. Misure per l’emersione del lavoro sommerso sono state emanate con l’articolo 40 della legge finanziaria, insieme con provvedimenti che favoriscono l’accesso al lavoro delle componenti deboli del mercato come le donne, i disabili e i giovani. In riferimento in particolare alle politiche per questi ultimi, registriamo tra l’altro la delibera di approvazione dei tirocini formativi e di orientamento e il finanziamento del sistema informativo regionale dell’istruzione e della formazione. Infine, un’attenzione anche alla qualità e sicurezza del lavoro è emersa con l’approvazione del: piano straordinario regionale di prevenzione degli infortuni sul lavoro; e l’istituzione del Comitato regionale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. 3. Venendo alle iniziative riguardanti l’ambito Opere Pubbliche e Appalti segnaliamo alcuni interventi di potenziamento delle infrastrutture viarie quali: il finanziamento di 30 milioni di euro nel triennio 2008-2010 per il completamento della superstrada Rieti–torano; e una serie di interventi per opere di viabilità a favore delle strade provinciali e comunali; Abbiamo anche registrato l’approvazione del programma triennale straordinario di opere pubbliche per lo sviluppo locale regionale e una serie di interventi di adeguamento sul sistema portuale laziale. Non trascurabile ci sembra, altresì, lo stanziamento in Finanziaria di risorse per interventi di difesa del suolo dal rischio di esondazioni, diventate di drammatica attualità nell’autunno scorso. Infine ricordiamo l’approvazione della delibera che assegna a Frosinone l’aeroporto regionale, che ci auguriamo possa rappresentare per quel territorio e per tutta la regione un reale volano di sviluppo e di occupazione. Così come analogamente potrebbe contribuire alla rimessa in moto di un settore strategico, quale quello delle costruzioni l’adozione da parte del Lazio del Piano Casa varato dal governo. Per questo ci auguriamo quanto prima che il Consiglio Regionale possa licenziare la legge. 4. Per quanto concerne gli atti riguardanti le politiche per l’Internazionalizzazione delle imprese, abbiamo rilevato, tra le altre cose, l’approvazione del programma che individua nei distretti industriali e nei sistemi produttivi locali gli ambiti prioritari di intervento; e la delibera che disciplina le modalità di funzionamento del comitato permanente per l’internazionalizzazione, che supporta e promuove gli interventi. Per quanto riguarda, invece, le iniziative di tipo più propriamente promozionale abbiamo registrato due accordi di programma tra la Regione Lazio ed il Ministero dello Sviluppo Economico, finalizzati, rispettivamente, uno alla realizzazione di dieci progetti volti a supportare il processo di internazionalizzazione delle Pmi e l’altro all’approvazione di progetti cofinanziati nei settori dell’audiovisivo, della microelettronica e delle biotecnologie. Infine, è stata approvato il calendario delle iniziative e delle manifestazioni di promozione turistica nonché le linee di indirizzo delle attività promozionali in Italia ed all’estero. Sono poi partiti, e ne siamo contenti, i bandi sulla recente legge regionale 27, rispetto alla quale non possiamo però non rinnovare alla Regione la richiesta di dotare questo importante strumento legislativo di risorse finanziarie congrue, al fine di consentire a questo di esprimere appieno tutte le sue potenzialità e alle imprese che lo desiderano di internazionalizzarsi seriamente. 5. Passando all’attività deliberativa che tocca l’ambito del Credito, segnaliamo intanto la delibera di attuazione dell’art. 10 della Finanziaria che, con uno stanziamento di 5 milioni e 15 milioni di garanzie fideiussorie, favorisce la monetizzazione dei crediti delle piccole e medie imprese fornitrici della Pubblica Amministrazione. Riteniamo, questa, una misura importante, che interviene su un punto da sempre critico nel rapporto tra P. A. E fornitori, che è peraltro ancora lontano da una soluzione definitiva. Abbiamo apprezzato quello che si è tentato di fare da parte della Regione – in verità nell’impellenza di una situazione di estrema emergenza che si stava profilando – con riferimento ai soli crediti vantati dalle imprese di smaltimento nei confronti dei comuni. Occorrere però concludere questa fase, diciamo così, “sperimentale” – che comunque non è riuscita a sanare tutte le situazioni –, valutare bene i suoi effetti e, con le opportune modifiche, estenderla anche al di fuori del settore ambientale. Auspicheremmo che già in sede di assestamento di bilancio, la Giunta volesse prendere in esame questo nostro suggerimento. A proposito di rifiuti, consentitemi un passaggio per dire che l’allarme lanciato recentemente dal Presidente del Consiglio sulla situazione della nostra regione va inteso, a nostro parere, più come un monito che come una reale previsione di crisi. Infatti, esistono al momento impianti moderni e funzionanti (ai quali altri se ne possono aggiungere già progettati e in attesa soltanto di essere realizzati rapidamente) fino ad oggi decisivi per evitare ogni possibile crisi del sistema. Quello che ci attendiamo dalle istituzioni (Regione Lazio e Comune di Roma) è che esse agevolino al massimo, in termini di speditezza delle procedure ed adeguatezza dei progetti, il completamento del sistema industriale di trattamento e valorizzazione dei rifiuti già esistente. Tornando al tema del Credito, accanto all’approvazione della delibera attuativa dell’art. 10 sui crediti della P. A. , di cui abbiamo detto un attimo fa, abbiamo anche rilevato che, fino a maggio, – ultimo mese del nostro monitoraggio – analoga delibera ancora mancava per quanto riguarda invece l’art. 8 sulla patrimonializzazione dei confidi. Abbiamo visto però che fortunatamente essa è stata approvata dalla Giunta il 26 giugno scorso. Proseguendo su questo stesso tema, sono stati poi approvati gli elementi essenziali per l’operatività del Fondo per il Microcredito, rispetto al quale, sia detto per inciso, abbiamo avuto anche in passato occasione di esprimere il nostro scetticismo. Infine, vogliamo ricordare qui la costituzione del comitato straordinario sul credito alle Pmi, composto dall’Agenzia Sviluppo Lazio e dalle associazioni di categoria, che ha l’obiettivo di concordare e coordinare gli interventi anticrisi sul versante del credito a sostegno delle Pmi. Questo infatti resta “il” problema per eccellenza, che Bil dovrà affrontare in termini di sempre maggiore efficienza. 6. Abbiamo poi monitorato gli atti finalizzati alla Semplificazione e alla modernizzazione della P. A. Rilevando tra l’altro iniziative, quali la delibera che definisce il programma strategico triennale per l’inclusione digitale; e quella che approva il bando finalizzato a sostenere la realizzazione dei processi di modernizzazione della macchina amministrativa. Sono state inoltre osservate delibere volte a promuovere la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni economiche dell’amministrazione. Un tema, questo, che la Regione ha evidentemente a cuore, visto che ha anche istituito la fondazione “Reset - Rete Servizi Territoriali” per l’elevamento della qualità della P. A. Ed il buon governo degli enti locali. L’obiettivo della semplificazione amministrativa e dell’innovazione tecnologica nella P. A. È anche alla base delle delibere 588/2008 e 72/2009 che prevedono stanziamenti a sostegno di progetti che vadano in questa direzione. Infine, è stata approvata dal Consiglio Regionale la legge sul riordino delle Comunità Montane che, a nostro avviso, procede nella giusta direzione di razionalizzare e snellire il sistema istituzionale regionale. A questo stesso riguardo, si segnala un intervento in Finanziaria regionale per attuare il programma di trasparenza e responsabilizzazione amministrativa. 7. Venendo alla Sanità Privata, i provvedimenti adottati dalla Regione Lazio in materia sanitaria negli ultimi tempi sono riconducibili al Piano di rientro concordato all’inizio del 2007 con il Governo, con l’obiettivo espresso di ricondurre la spesa sanitaria entro i parametri previsti. Se è innegabile lo sforzo delle strutture amministrative regionali per giungere a tali provvedimenti entro le scadenze stringenti individuate dal Piano, sono altresì innegabili gli effetti negativi dei provvedimenti adottati nei confronti degli erogatori privati accreditati, in particolare le piccole strutture di ricovero per acuti e quelle che erogano prestazioni di specialistica ambulatoriale. Va tuttavia rilevata la mediazione trovata dall’Assessorato, che ha consentito la sopravvivenza di tutte le strutture interessate dal provvedimento di chiusura, salvaguardando anche in buona parte l’occupazione e le prestazioni di qualità. Se un appunto può muoversi, è il non aver sempre assistito a trattamenti uniformi tra i soggetti interessati, e che comunque sia i soggetti pubblici, sia quelli cd. “classificati” sono stati esentati dai tetti di spesa ospedaliera, continuando a poter produrre “a pié di lista”. Per le strutture specialistiche ambulatoriali private accreditate, i provvedimenti di contenimento della spesa sono stati molto pesanti con tetti di spesa purtroppo insufficienti a garantire assistenza nell’intero anno; peraltro, anche per le prestazioni specialistiche i soggetti pubblici e classificati sono stati esclusi dai tetti di spesa, il che non contribuisce a rendere effettivi i risparmi. Al tempo stesso, dobbiamo dare atto alla Regione di avere riflettuto sulla delibera n. 1040 del 2007 riguardante i “megacentri” di laboratorio che sterminava tutti i laboratori di analisi privati accreditati. Le attente analisi delle associazioni di categoria hanno consentito di dimostrare che con il costo delle prestazioni dei laboratori privati accreditati le strutture pubbliche non sarebbero neanche in grado di comprare i reagenti per le analisi, il che ha finalmente fatto concentrare l’attenzione della Regione sulla razionalizzazione dei laboratori pubblici. Ci auguriamo che questo ultimo anno possa rivelarsi determinante per il servizio sanitario regionale e per la rete delle oltre seicento strutture private accreditate che si mette ancora una volta a disposizione per risolvere i gravi problemi dell’assistenza sul territorio, i quali non possono certamente risolversi con l’istituzione di costose ed inefficienti Case della salute. Altro augurio è che questa Regione, nello spirito del federalismo, non cavalchi le onde di annientamento della piccola e media sanità privata che provengono dal Governo, perché solo attraverso una rete capillare di strutture piccole e medie sul territorio può realizzarsi una rete assistenziale veramente efficiente, e non attraverso “centralizzazioni” che portano alla disumanizzazione dell’assistenza sanitaria e alla privatizzazione selvaggia dell’ultimo baluardo del welfare state. Restano comunque ancora aperte almeno tre questioni decisive per quanto riguarda l’assetto del Sistema Sanitario Regionale e in particolare: In primo luogo la scarsa attenzione prestata ai temi dell’assistenza domiciliare e a quelli riguardanti costi e disagi delle problematiche sociali connesse alla cura della salute; In secondo luogo il tema della riqualificazione della rete ospedaliera, rispetto alla quale riteniamo che la Regione, ai sensi della legge regionale 4/2003, prima di procedere in questa direzione dovrebbe definire il fabbisogno di assistenza in ambito regionale, sia in termini complessivi che in rapporto alla localizzazione territoriale delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche e private; In terzo luogo il sistema di autorizzazione e accreditamento, che non risulta ancora completato, con la conseguenza che le strutture esercitano attualmente la loro attività in regime di autorizzazione e accreditamento provvisorio. Concludendo sull’ambito sanitario, riteniamo indispensabile ricercare soluzioni comuni e condivise che tengano conto delle esigenze in termini di assistenza dei diversi ambiti territoriali. A questo riguardo proponiamo la costituzione di un tavolo tecnico, nell’ambito del quale individuare con tutti i soggetti interessati, incluse le comunità locali, le forze sociali e le associazioni degli erogatori privati, le soluzioni più adatte ai fini della risoluzione delle problematiche evidenziate. 8. Un altro importante ambito di osservazione è stato quello riguardante le misure che si inquadrano nell’universo della Ricerca e dell’Innovazione Tecnologica, nel quale registriamo intanto l’approvazione della legge 8 sull’utilizzazione dei brevetti e la promozione della conoscenza in materia brevettuale. Rispetto alla quale, tuttavia, ribadiamo le medesime perplessità esposte a suo tempo, quando essa era ancora una proposta di legge. L’impianto della legge infatti, a nostro avviso, guarda al tema dell’innovazione da una prospettiva che è più quella dell’inventore individuale, che non quella del processo collettivo incentrato sull’impresa. Ed è qui che risiede, secondo noi, il principale elemento di debolezza della legge stessa. E’ stata poi approvata la legge 13/ 2008, con cui il Lazio si dota di una legge quadro che promuove lo sviluppo della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, attraverso un collegamento sistematico tra i vari soggetti che si muovono in questo settore e anche attraverso l’integrazione delle politiche. Tra gli atti compiuti dalla Regione in quest’ambito, registriamo poi la delibera che istituisce il Comitato Strategico per la ricerca e l’innovazione, con una serie di compiti per la verità interessanti – come ad esempio evidenziare le esigenze di innovazione, in particolare delle Pmi; oppure fornire consulenza ed assistenza per l’introduzione di innovazioni nelle imprese; o ancora elaborare sistemi premianti che favoriscano forme di collaborazione delle imprese tra loro ed i centri di ricerca al fine di promuovere l’innovazione. Tutte azioni importanti, queste, delle quali però al momento non si può avere ancora una chiara percezione, in quanto non si è avuta ancora né la nomina dei componenti, né tanto meno, la definizione del Programma Strategico triennale, che avrebbe dovuto essere già adottato entro febbraio scorso, ai sensi dell’art. 16 della legge. 9. Per quanto riguarda l’area del Commercio, si segnalano il regolamento attuativo dell’art. 113 della legge regionale 4/2006, che disciplina i finanziamenti diretti alla valorizzazione ed al potenziamento dei centri commerciali naturali, ed il regolamento che attua la legge 21/2006. Accanto a questi abbiamo rilevato altresì una delibera che prevede uno stanziamento di circa 800 milioni di euro circa per la riqualificazione e rivitalizzazione dei luoghi del commercio, del turismo ed il miglioramento dell’offerta integrata dei servizi. Con riferimento, infine, all’attività del Consiglio, si registrano una proposta di legge riguardante la tutela e la valorizzazione delle botteghe storiche e degli antichi mestieri. 10. Ultima area di osservazione, ma non per questo meno importante delle altre, è quella che concerne le iniziative in materia di Turismo. Qui troviamo, tra gli atti più significativi, l’approvazione dei regolamenti sulle strutture ricettive alberghiere, extralberghiere ed all’aria aperta, nonché i protocolli d’Intesa stipulati dalla Regione Lazio rispettivamente con la Provincia di Viterbo e con il Comune di Roma per la promozione congiunta dell’offerta turistica. Per chiudere, si registra, ancora, la delibera che individua il sottotema “Appennino” nel contesto degli obiettivi prioritari del Fondo Unico Regionale per il Turismo, cui possiamo associare anche l’intervento previsto in finanziaria regionale per sostenere il comprensorio del Monte Terminillo. A proposito del quale, però, dobbiamo ricordare – caso non isolato, come si è potuto vedere – l’assenza delle delibere attuative, che dovevano essere emanate entro il 31 marzo. 11. Al termine di questa pur sintetica disamina dei principali atti emanati dalla Regione, possiamo affermare che gli sforzi compiuti dall’Amministrazione Regionale in questi ultimi 12 mesi non possono essere negati. La situazione debitoria nella Sanità continua a far sentire il suo peso nell’azione della Giunta e tutti noi sentiamo di rivolgere un forte richiamo alla Regione a chiudere definitivamente l’opera di risanamento che è condizione determinante per poter impostare qualunque programma di rilancio strategico di questo territorio. Purtroppo, mentre siamo ancora lontani da questo traguardo, non accennano a diminuire, invece, gravissimi e purtroppo non isolati episodi di corruzione che emergono dal mondo della sanità pubblica con disarmante regolarità. Rispetto a questo, vogliamo veramente rivolgere al presidente Marrazzo un´appassionata invocazione ad avviare una grande campagna di moralizzazione che introduca all’interno dei sistemi di gestione della sanità pubblica meccanismi di controllo inaggirabili, da un lato, e sanzioni penali e amministrative davvero durissime, dall’altro. Ci piacerebbe che dopo il debito nella sanità, che si è inestricabilmente intrecciato con tutta l’attività della Giunta per buona parte della legislatura, diventasse oggi proprio questo il leitmotiv e l’obiettivo strategico della sua azione nei prossimi mesi. Ne va non solo dell’equilibrio finanziario della Regione, ma della stessa credibilità dell’Istituzione. Rispetto al precedente Report, oggi noi ci troviamo nel pieno di una crisi economica conclamata, della quale, per usare le parole del Governatore Draghi “risentono soprattutto le imprese piccole sotto i 20 addetti (…). Per quelle che operano in qualità di sub-fornitrici di imprese maggiori, da cui subiscono tagli degli ordinativi e dilazioni nei pagamenti – è sempre Draghi che parla – è a volte a rischio la stessa sopravvivenza”. Di fronte a questo scenario diventa improcrastinabile l’adozione di provvedimenti, anche straordinari, che consentano a queste imprese di tirare il fiato. Perché allora non cominciare a ragionare intorno all’ipotesi, per fare solo un esempio, di sospendere il pagamento delle imposte locali per quelle aziende che, a causa della crisi, chiudano i bilanci in perdita per due esercizi consecutivi? Senza contare che le imprese e i cittadini del Lazio si attendono una riduzione delle aliquote Irpef e Irap, come in passato era stato promesso. Noi insomma invitiamo la Regione a rilanciare con forza la sua azione con interventi che rimettano in moto l’economia: intanto facendo partire le opere cantierabili – e in proposito ci viene subito in mente la Roma-latina, che in tal senso potrebbe veramente dare un significativo impulso all’economia di questo territorio –; e poi individuando delle iniziative che possano produrre un effetto volano. Una di queste potrebbe essere, ad esempio, quella che potremmo chiamare “la rottamazione dei sanitari”. Si tratterebbe in sostanza di prevedere una forma di incentivo a chi decide di rinnovare il sistema dei sanitari della propria abitazione. Perché proprio questo? Intanto perché uno svecchiamento in questa direzione potremmo aumentare l’igiene e l comfort delle nostre abitazioni; e poi perché si potrebbe dare in tal modo una scossa salutare a un settore come quello del distretto ceramico di Civita Castellana, che oggi versa in una situazione di lenta ma inesorabile agonia. Anche sul fronte dell’eliminazione degli sprechi l’azione della Regione non deve conoscere soste né tentennamenti e l’opera di razionalizzazione delle società regionali deve proseguire. Facevo questa riflessione anche pochi giorni fa, leggendo sui giornali che il presidente di Sviluppo Lazio, il Prof. Elia Valori, intende aprire in tutte le province sportelli per offrire informazioni e assistenza in ordine alle opportunità che vengono dalla Regione e dall’Europa. Ebbene, mi chiedevo al riguardo, sempre per evitare duplicazioni e sprechi, se non fosse più opportuno, anziché aprire sportelli ex novo, utilizzare invece la rete delle associazioni, che già possono contare su un capillare radicamento territoriale e su un capitale di fiducia da spendersi nel rapporto con il mondo delle imprese. Potrebbe essere, questo, un modo da un lato di realizzare delle economie e, dall’altro, di rafforzare il legame tra mondo produttivo e associazioni di rappresentanza che è uno dei fattori di coesione in questa regione. Una cosa analoga potrebbe valere anche per quanto riguarda le attività di Bil. Oggi è ormai chiaro che il sistema del credito non può fare a meno dei confidi, quali strumenti in grado di integrare e di sviluppare ulteriormente ulteriormente l’attività di Banca Impresa Lazio. Ebbene i confidi, opportunamente integrati, dovrebbero diventare essi stessi sportelli di Bil sul territorio, proprio in virtù dell’esperienza accumulata e della conoscenza del mondo della Pmi. Siamo così convinti di questa nostra proposta, che vorremmo chiedere al presidente Marrazzo di mettere assolutamente in cima all’agenda della sua Giunta, in questo ultimo scorcio di legislatura, interventi concreti che vadano proprio in questa direzione. Concludendo, fra qualche mese saremo già in campagna elettorale per il rinnovo della Regione e sappiamo tutti molto bene cosa questo potrà significare in termini di depotenziamento dell’azione di governo. Noi vorremmo allora rivolgere una calda invocazione alla Giunta a non farsi paralizzare nella sua attività in questi 10 mesi che ci separano dalle elezioni, ma di proseguire, e anzi di intensificare i suoi sforzi per far uscire il nostro sistema dalla crisi in atto, facendo così il bene del territorio, che è poi lo scopo ultimo delle istituzioni di governo locale. Tutto il resto attiene alla confronto politico, che noi non vogliamo demonizzare, purchè esso non si giochi sulla pelle e sulle prospettive di sviluppo delle imprese e del sistema economico nel suo insieme. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PRESENTATA A ROMA LA RICERCA DEL CENSIS “GIOCO ERGO SUM” SULL’EVOLUZIONE DELL’INDUSTRIA E DEL MERCATO DEI GIOCHI IN ITALIA SONO 30 MILIONI GLI ITALIANI CHE GIOCANO; IL SISTEMA-GIOCO HA FATTURATO NEL 2008 CIRCA 47,5 MILIARDI (PARI AL 5% DEI CONSUMI DELLE FAMIGLIE). IL GIOCO CLANDESTINO SOTTRAE 4,5-6 MILIARDI. |
|
|
|
|
|
Roma, 6 luglio 2009 - Nel corso di un convegno che si è svolto il 2 luglio a Roma, promosso dall’Associazione “Giochi e Società” in collaborazione con Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, sono stati presentati i risultati della ricerca del Censis “Gioco Ergo Sum. 10 anni di crescita e innovazione nel mercato dei giochi”. Al convegno, aperto dalle relazioni del Dr. Giuseppe Roma e del Prof. Francesco Forte, hanno partecipato oltre ai rappresentanti delle imprese e dei concessionari, personalità del Parlamento, delle Istituzioni e del Governo, tra i quali il Direttore Generale dei Monopoli di Stato, Avv. Raffaele Ferrara, il Presidente aggiunto del Consiglio di Stato, Pasquale de Lise, e il Sottosegretario di Stato, On. Alberto Giorgetti. Per Confindustria Servizi innovativi e Tecnologici è intervenuto il Direttore Generale Luigi Perisssich. Dalla ricerca del Censis emerge con grande evidenza la dimensione industriale del sistema-gioco che nel 2008 ha fatturato 47,5 miliardi di euro pari al 5% dei consumi delle famiglie italiane. La filiera industriale e di servizi che si colloca dietro le giocate si è sviluppata negli ultimi anni con ritmi eccezionali grazie anche all’introduzione di tecnologie innovative. Le previsioni dei concessionari indicano in +15% il trend dei prossimi due anni, un’evoluzione che nei primi cinque mesi di quest’anno ha subito una forte accelerazione con il poker online. Il Rapporto del Censis evidenzia inoltre l’impatto economico del settore sui bilanci delle famiglie. Il 68% degli importi giocati viene redistribuito tra gli stessi giocatori e il saldo netto per il sistema economico è stato nel 2008 di circa 14,8 miliardi. Per quanto riguarda l’occupazione si stima che il settore propriamente industriale e dei servizi avanzati comprenda 10-15mila addetti, mentre nel segmento della distribuzione di dettaglio sempre più articolata (bar, tabaccherie, edicole, ristoranti, etc. ) si può stimare la presenza di 70mila unità di lavoro. Sul piano dello sviluppo tecnologico l’analisi del Censis (realizzata con il contributo di Confindustria Servizi Innovativi e attraverso un sondaggio condotto presso 15 concessionari Aams) fornisce alcuni indicatori significativi: valore aggiunto aggregato di 2,5 miliardi di euro e investimenti immateriali (sostenuti nel triennio) pari a 5,4 miliardi, con una percentuale di investimento in ricerca e sviluppo pari allo 0,6% del fatturato contro una media di 0,3 degli altri settori. Nel corso del convegno sono stati inoltre analizzati i problemi legati ai giochi illegali dove secondo la ricerca del Censis la stima del “sottratto” è compresa tra il 15% e il 20% pari a 4,5-6 miliardi di euro. Commentando la ricerca del Censis, il Presidente dell’Associazione “Giochi e Società”, Massimo Passamonti, ha detto tra l’altro: “Con il Convegno di oggi speriamo che il comparto del gioco abbia finalmente raggiunto la consapevolezza della propria importanza e che soprattutto di questa importanza si sia data prova a tutte le istituzioni interessate. La rappresentazione data dal Censis sull’evoluzione dell’intero settore, la sua rilevanza economica e sociale, l’evidenza della grande imprenditorialità necessaria, e insieme a questi risultati il riconoscimento dato dall’adesione a Confindustria di importanti realtà associative del settore, ci auguriamo possano essere un passo decisivo per fare del settore dei giochi un’occasione importante di crescita del paese”. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTIGIANATO IN SICILIA: DISPONIBILI I PRIMI 11 MLN PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI |
|
|
|
|
|
Palermo, 6 luglio 2009 - – Approvata la graduatoria delle istanze presentate dai comuni per la selezione di interventi destinati al completamento o alla realizzazione di nuove aree Pip (Piani di insediamento produttivo). “Sono già disponibili i primi 11 milioni di euro, a valere sui fondi regionali con cui saranno finanziati quattro progetti nei territori di Messina, Enna e Trapani”, afferma l’assessore regionale alla Cooperazione e Commercio, Roberto Di Mauro. Con queste risorse saranno completati gli insediamenti produttivi di Fiumedinisi (Me), Aidone ( En), Salemi (Tp), e sarà realizzata una nuova area a Villafranca Tirrena (Me). Sono state istruite dal dipartimento alla Cooperazione 90 istanze, di cui 57 ritenute ammissibili al finanziamento. Ma, come aveva già anticipato, Di Mauro conferma che “le risorse andranno ben oltre gli 11 milioni di euro previsti dal bando originario, utilizzando i fondi comunitari 2007-2013. E’ probabile che già da domani riusciremo ad approvare la graduatoria per intero grazie a un forte investimento che consentirà la copertura finanziaria di tutti i progetti ammessi”. “Sviluppare le aree Pip significa stimolare in prospettiva uno sviluppo sostenibile, delocalizzando quelle aziende che esercitano la loro attività in condizioni e spazi non adeguati, e sostenere la nascita e la crescita di nuove imprese giovani che possano investire nei diversi settori produttivi di eccellenza del nostro territorio”. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ALBANIA, SEI PARCHI INDUSTRIALI PER GRANDI IMPRESE |
|
|
|
|
|
Tirana, 6 luglio 2009 - La costruzione di Sei parchi industriali darà un nuovo impulso allo sviluppo del Paese. È questo l´obiettivo del Governo albanese attraverso il sostegno del settore privato e delle attività produttive industriali, scrive l´Ice. Secondo le fonti del Ministero dell´Economia, del Commercio e dell´Energia, i parchi industriali contribuiranno non solo all´incremento degli investimenti in settori prioritari per lo sviluppo del Paese, ma anche ad aumentare il tasso di occupazione. I parchi industriali verranno realizzati in ambito costiero, come ad esempio a Scutari (137 ettari), Koplik (con un investimento previsto di 17 milioni di euro e con una superficie di 61 ettari), Shengjin (4 ettari), Valona (125 ettari), Elbasan (254,7 ettari) e Spitalle-durazzo (850 ettari). In particolare, è previsto che il parco industriale di Koplik darà lavoro a 19 mila addetti, mentre il parco di Shengjin a 3 mila addetti. La costruzione dei parchi industriali sarà oggetto di una concessione governativa di 35 anni. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LAVORO FVG: RISORSE PER COLLOCAMENTO MIRATO DISABILI |
|
|
|
|
|
Trieste, 6 luglio 2009 - Datori di lavoro privati, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato ed altri organismi opportunamente individuati saranno i beneficiari dei contributi, stanziati dalla Regione e distribuiti dalle Province, per l´occupazione dei disabili. Approvando in via preliminare, su proposta dell´assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, gli indirizzi per l´utilizzo delle risorse a disposizione, la Giunta regionale ha stabilito di destinarle al collocamento mirato delle persone disabili attraverso il finanziamento di azioni che ne favoriscano l´inserimento lavorativo. Tra le tipologie individuate, figurano ad esempio la realizzazione e l´adeguamento del posto di lavoro, la rimozione delle barriere architettoniche, iniziative volte a garantire l´accessibilità al posto di lavoro, la mobilità e gli spostamenti, interventi di rielaborazione delle modalità lavorative per renderle adeguate a forme concordate di telelavoro, assunzioni effettuate dai privati a seguito di convenzioni stipulate con le Province e percorsi personalizzati di integrazione lavorativa. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TRENTINO SVILUPPO, CRESCONO I FONDI A SUPPORTO DELLE IMPRESE APPROVATO DALL’ASSEMBLEA IL BILANCIO 2008: UTILE DI 69.531 EURO, SALE A 822 MILIONI IL PATRIMONIO GESTITO |
|
|
|
|
|
Trento, 6 luglio 2009 - Via libera, dall’assemblea dei soci, al bilancio d’esercizio 2008 di Trentino Sviluppo Spa. Documento contabile che evidenzia il ruolo importante svolto dall’agenzia provinciale a sostegno delle imprese e dell’economia locale, soprattutto in un periodo non facile per mercati, aziende e lavoratori. I risultati economici confermano l’oculata gestione della società, che ha chiuso il 2008 in leggero attivo, registrando un utile netto di 69. 531 euro, ma soprattutto a dare la dimensione dell’attività di Trentino Sviluppo sono il patrimonio gestito, salito a 822 milioni di euro (+25,68%), composto principalmente da fondi amministrati per conto della Provincia: 724 milioni di euro al 31 dicembre 2008. All’assemblea ordinaria, riunitasi alle 17. 00 presso la sede al Polo tecnologico di Rovereto, erano presenti per la Provincia di Trento Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato e Commercio, per l’Università degli Studi di Trento Patrizia Tomio. «Tra gli strumenti di sistema Trentino Sviluppo si sta rivelando un mezzo di straordinaria efficacia – ha rilevato l’assessore Alessandro Olivi - e dobbiamo cogliere questo momento di particolare difficoltà per l’economia trentina come una grande opportunità che ci viene offerta per immaginare il ruolo di Trentino Sviluppo dopo la crisi, sempre più soggetto a sostegno della competitività, dell’innovazione e dello sviluppo del territorio». Soddisfazione per la serietà e l’impegno dimostrato da Trentino Sviluppo è venuta anche da Patrizia Tomio, in rappresentanza del Rettore dell’Università di Trento. «Un bilancio dal quale traspare serietà, trasparenza e grande rigorosità», ha commentato. I soci hanno quindi approvato all’unanimità il documento contabile che chiude l’esercizio 2008. La compagine sociale di Trentino Sviluppo, società per azioni interamente pubblica, è infatti rappresentata per il 98,57% dalla Provincia Autonoma di Trento, per lo 0,12% dall’Università degli Studi di Trento mentre l’1,3% del capitale sociale è costituito da azioni proprie. «Cifre ed attività – ha ribadito rivolgendosi ai soci il presidente Paolo Mazzalai – dimostrano come anche in questo contesto non facile Trentino Sviluppo ha continuato e continuerà nell’azione di supporto alle imprese, focalizzandosi da una parte su azioni tempestive tese a ridare liquidità alle aziende in difficoltà, attraverso partecipazioni ed azioni immobiliari, perché la situazione di crisi richiede risposte rapide, senza dimenticare d’altra parte interventi strategici capaci di guardare più lontano. Perciò la presenza di Trentino Sviluppo a fianco delle aziende, per accompagnarle in un contesto di crescente competitività, sarà sempre più legata ai temi dell’innovazione e della cultura d’impresa, con interventi volti a sviluppare e sostenere la nascita di nuove attività capaci di promuovere il territorio Trentino e le sue grandi potenzialità». I dati di bilancio - L’esercizio sociale 2008 ha evidenziato un risultato economico positivo pari a 69. 531 euro (nel 2007 era di 71. 616 euro), interamente destinati a riserve. Ma se per una società avente finalità istituzionali il risultato di esercizio rappresenta un elemento di valutazione dell’accortezza della gestione amministrativa, tuttavia non ne costituisce adeguato indice di efficacia. Più significativo è allora il dato sul patrimonio gestito, che al 31 dicembre 2008 ammontava a 822,1 milioni di euro così suddiviso: 313 milioni di investimenti nel settore produttivo (38,0%) tra immobili propri, Bic, immobili industriali, etc. ; 59,5 milioni di investimenti nel settore turistico (7,3%), in gran parte partecipazioni funiviarie; 18,4 milioni di investimenti in altri settori (2,2%), dalle partecipazioni in attività fieristiche a quelle del settore ambientale, ma anche in cluster e progetti di internazionalizzazione; 2 milioni di euro (pari allo 0,2%) sono rappresentati da altri investimenti nel settore ambientale. Una fetta consistente del patrimonio gestito, 429,3 milioni di euro pari al 52,2%, è rappresentato da altri fondi assegnati dalla Provincia di Trento, tra cui quelli a sostegno della nuova imprenditorialità (1,9 milioni), l’apprestamento delle aree produttive (133,2 milioni) e gli interventi immobiliari e partecipativi (294,2 milioni). Trentino Sviluppo gestisce infatti in nome proprio e per conto della Provincia di Trento cinque fondi la cui consistenza nell’ultimo anno si è andata notevolmente incrementando (cfr grafico in basso): Fondo per interventi a favore dell’economia, a copertura delle operazioni immobiliari e di partecipazione di contesto (ex artt. 33/34 L. P. 6/99); Fondo per l’acquisizione ed apprestamento di aree industriali (ex art. 25 L. P. 6/99); Fondo per la promozione e qualificazione attività economiche, utilizzato per progetti di innovazione, marketing territoriale, servizi per la nuova imprenditorialità, progetti di sviluppo filiere specializzate (ex artt. 20-21-24 L. P. 6/99); Fondo per la gestione di brevetti (ex art. 25 L. P. 14/05); Fondo per il sostegno all’innovazione “Seed money” (ex art. 24 bis L. P. 6/99). . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ELETTA LA NUOVA PRESIDENZA DI LEGACOOPSOCIALI FRIULI VENEZIA GIULIA |
|
|
|
|
|
Udine, 6 luglio 2009 - In data 3 luglio la Giunta Esecutiva Regionale di Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia - eletta al 2° Congresso Regionale del 5 giugno scorso – si è riunita ad Udine, per eleggere la nuova presidenza dell’associazione. All’unanimità è stato confermato per il suo secondo mandato il presidente uscente Gian Luigi Bettoli e sono stati eletti per la prima volta due vicepresidenti: Michela Vogrig e Cristiano Cozzolino. Gian Luigi Bettoli, 53 anni, laureato in storia, è attivo da oltre venticinque anni nella cooperazione sociale. E’ stato socio lavoratore, con incarichi di vario tipo (tecnici ed amministrativi) delle cooperative pordenonesi Noncello, L’agorà ed Agri. Spe (di inserimento lavorativo) ed Itaca (di servizi socio-sanitari-educativi). In questi anni ha anche fatto parte della presidenza nazionale di Legacoopsociali, occupandosi in particolare del settore della Salute Mentale. Michela Vogrig, 38 anni, laureata in scienze del servizio sociale, ha lavorato come come responsabile di progetti della cooperazione sociale nell’ambito del programma di deospedalizzazione psichiatrica di Udine. E’ ora presidente del Consorzio Operativo Salute Mentale di Udine, che riunisce numerose cooperative sociali regionali di inserimento lavorativo. Cristiano Cozzolino, 34 anni, laureato in statistica, è il presidente della cooperativa Lybra di Trieste dal 2003, dopo un percorso di sviluppo di alcune progettualità nell’ambito del sistema delle Acli provinciali di Trieste. Docente alla Facoltà di Economia dell’Università di Trieste dal 2006, è particolarmente attivo sia nel mondo dell’associazionismo che in quello della cooperazione sociale. . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
“ARTICOLI IN GOMMA” – EDIZIONE 2009 SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA |
|
|
|
|
|
Milano, 6 luglio 2009 - Il 2008 si è chiuso con un secco calo della produzione nazionale (-7,1%) in volume. Quasi tutti i mercati sono risultati di segno negativo, con l’unica eccezione del segmento tappeti e rivestimenti per pavimenti che mostra un timido incremento sul 2007 (+1,6% in volume). L’anno è stato particolarmente negativo per quei prodotti che trovano sbocco nel settore automotive ed elettrodomestici, la cui produzione è risultata in calo di oltre dieci punti percentuali (quali O-rings e guarnizioni, -11,7%). Tale andamento si è confermato anche negli interscambi commerciali con l’estero sia in volume che in valore. Con l’esplosione della crisi finanziaria e le conseguenti pesati ricadute sul mercato del credito industriale, la solidità finanziaria ha assunto una valenza critica; tuttavia nel mercato B2b rimangono elementi importanti del gioco competitivo la R&s di prodotti e soluzioni, la fidelizzazione dei maggiori clienti, il presidio del territorio attraverso una rete di distributori/rivenditori e l’ottenimento di economie di scala. Nel mercato consumer la concorrenza è incentrata sulle politiche di trade marketing e, per alcune categorie di prodotti, sull’immagine del brand. Nel 2009 la produzione nazionale registrerà un pesante calo, superiore al -20% in valore, determinato da un crollo dei volumi produttivi combinato con una tendenza alla riduzione dei prezzi di vendita per effetto dei cali registrati dalle quotazioni delle materie prime. Dati Di Sintesi, 2008
|
|
Numero di imprese |
480 |
Numero di addetti |
13. 500 |
Numero medio di addetti per impresa |
28 |
Valore della produzione (Mn. Di euro) |
2. 200 |
Variazione % della produzione 2008/2007(a) |
-5,4 |
Fatturato per addetto (‘000 di euro) |
163,0 |
Valore aggiunto (Mn. Euro) |
605,0 |
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) |
44,8 |
Quota della produzione prime 4 imprese (%) |
23,2 |
Quota della produzione prime 8 imprese (%) |
38,2 |
Valore del mercato (Mn. Di euro) |
1. 467 |
Variazione del mercato 2008/2007 (%) |
-4,3 |
Previsioni di sviluppo della produzione (a): |
|
· 2009/2008 (%) |
-20,5 |
· medio periodo (%) |
lento recupero |
Previsioni di sviluppo del mercato(a): |
|
· 2009/2008 (%) |
-25,0 |
· medio periodo (%) |
lento recupero |
|
| a) - in valore Fonte: Databank . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BOLZANO, FALEGNAMI DELL´APA DA WIDMANN: "PILASTRI DELL´ARTIGIANATO ALTOATESINO" |
|
|
|
|
|
Bolzano, 6 luglio 2009 - Una delegazione del gruppo di mestiere aderente all´Apa, che raggruppa circa 700 degli 800 falegnami altoatesini, formata dal presidente Robert Egger e da Siegrid Apollonio, è stata ricevuta, il 2 luglio, dall´assessore provinciale Thomas Widmann. Durante l´incontro si è discusso della situazione generale del settore e delle prospettive per il futuro. "Il mestiere di falegname - ha commentato Widmann - rappresenta uno dei pilastri e dei fiori all´occhiello dell´artigianato altoatesino, ed è riconosciuto per la sua tradizione e la sua qualità". Proprio facendo leva sull´elevata professionalità dei falegnami altoatesini, l´assessore provinciale all´artigianato ha sottolineato come "questo settore non debba temere il confronto e la competizione internazionale". Ma non è tutto oro quello che luccica. Anche i falegnami, infatti, devono fare i conti con le dimensioni troppo spesso eccessivamente ridotte delle aziende artigiane, e con una gestione non sempre basata su criteri di spiccata imprenditorialità. "Da questo punto di vista - ha aggiunto Widmann - c´è bisogno di un salto di qualità, e le potenzialità di certo non mancano. Soprattutto se ci si riuscirà a muovere verso una sempre maggiore cooperazione e collaborazione. Mettere in rete i falegnami altoatesini, sostenere le sinergie positive tra gli artigiani, potrebbe essere la chiave per riuscire ad effettuare quegli investimenti fondamentali per il futuro, soprattutto per quanto riguarda impianti e macchinari moderni". L´assessore all´artigianato ha assicurato al gruppo di mestiere dell´Apa guidato da Robert Eggere il massimo sostegno possibile per il rafforzamento del settore. "Il legno è uno dei biglietti da visita della nostra terra - ha concluso Widmann - e avere dei falegnami di alto livello è nell´interesse di tutta l´economia locale". . |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|