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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 27 Gennaio 2010 |
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Politica |
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PARLAMENTO EUROPEO: AUDIZIONI, IL PRIMO VERDETTO. E ORA? |
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Strasburgo, 27 gennaio 2010 - Dopo 78 ore di intensi botta e risposta con i commissari designati,il Parlamento tira le somme: via libera per 25 sui 26 commissari designati, mentre una - la bulgara Jeleva - si è ritirata settimana scorsa. Il 3 febbraio il Parlamento sentirà la sostituta, Kristalina Georgieva. E il 9, voto di fiducia all´insieme dell´esecutivo. Moltiplicate 26 per 3, e il conto è presto fatto: le audizioni sono durate quasi 80 ore. I candidati, bombardati di domande per tre ore di fila, si sono sentiti come "in una lavatrice alla massima velocità", come ha raccontato la svedese Mallström. Ma la maratona è quasi finita e ora mancano solo due passaggi: il "colloquio d´assunzione" di Kristalina Georgieva, nuova candidata bulgara, e il voto di fiducia finale. Il "caso" Jeleva - Rumiana Jeleva era la candidata commissaria proposta dal governo di Sofia. Durante l´audizione di rito, il 12 gennaio, i deputati le hanno chiesto spiegazioni sulla compravendita di una serie di società a lei intestate. Ma le giustificazioni fornite dalla Ministra non hanno convinto tutta l´aula, che ha anche criticato le sue competenze in materia di "aiuti allo sviluppo, cooperazione internazionale e risposta alle crisi", il portafoglio a lei attribuito e che si è purtroppo rivelato cruciale nei giorni a seguire con la tragedia di Haiti. Dopo una settimana la Jeleva ha mollato la corda, rinunciando al posto ancor prima che la Commissione Sviluppo, tenuta a formulare una valutazione su di lei, avesse espresso la sua posizione formale. Il governo bulgaro ha preso atto e ha subito proposto un nuovo nome, quello della vice-presidente della Banca Mondiale Kristalina Georgieva. Via libera ai 25 - La Conferenza dei Presidenti del Parlamento, ovvero l´organo che riunisce i leader di tutti i gruppi politici e il presidente del Parlamento, ha reso giovedì scorso il suo parere positivo sugli altri 25 commissari interrogati. Dopo l´audizione della Georgieva, che si terrà il 3 febbraio, la Conferenza dei presidenti si riunirà di nuovo, per dare il suo assenso formale al nuovo team di Barroso. A quel punto, l´Aula potrà discutere e votare la fiducia al nuovo esecutivo, in calendario per il 9 febbraio. La ´prof´ sbarca a Bruxelles - La nuova candidata bulgara Kristalina Georgieva, 56 anni, ha un curriculum solido alle spalle: dottorato in Economia con specializzazione sulle questioni ambientali, carriera universitaria, e poi un brillante percorso alla Banca Mondiale, dov´è è stata direttrice dal 1998 e, dal 2008, vice-presidente. La Georgieva prenderà il posto lasciato vacante dalla sua compatriota, quello della Cooperazione internazionale e gli Aiuti umanitari. L´audizione non dovrebbe costituire un problema per una candidata del suo spessore. E questo lascia sperare che la nuova squadra di Barroso possa entrare in funzione molto presto: probabilmente già l´11 febbraio, data del primo Consiglio europeo nell´era del Trattato di Lisbona. . |
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MEDIATORE, UN ´DIFENSORE CIVICO´ SU SCALA EUROPEA |
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Bruxelles, 27 gennaio 2010 - Un documento dell’Ue che hai richiesto e nessuno ti ha mai mandato. Un concorso per diventare funzionari europei che secondo te è stato gestito male. A chi rivolgersi? La persona che fa al caso tuo è il il´Mediatore europeo´. E´ lui che analizza i reclami per cattiva amministrazione dell´Ue. E per la terza volta è al greco Nikiforos Diamandouros che il Parlamento ha confidato la missione. Il suo obiettivo per il nuovo mandato? "Il Trattato di Lisbona per una cultura di servizio ai cittadini". Il Trattato di Lisbona per lui vuol dire tre cose: "Il diritto a una buona amministrazione, il diritto all´accesso dei documenti Ue, e il diritto ad essere ascoltati dalle istituzioni europee". Il nuovo quadro istituzionale prevede infatti poteri supplementari per il Mediatore, fra cui quello di vegliare sul rispetto della Carta dei diritti fondamentali inclusa nel Trattato. Trasparenza e cultura del servizio - Uno dei reclami più comuni accolti dal Mediatore riguarda la trasparenza e l´accesso ai documenti. L´anno scorso il Parlamento ha rilevato che "sui 355 casi affrontati nel 2008, il 36% riguardava la mancanza di trasparenza o il rifiuto a fornire informazioni". Un problema che Diamandouros intende risolvere con "una maggior cultura del servizio", che vuol dire "più trasparenza e un trattamento giusto e rapido dei casi sollevati". Ma i reclami analizzati comprendono una casistica ben più ampia: discriminazioni basate sull´età nelle assunzioni, ritardi non giustificati, concorsi svolti poco correttamente, pratiche amministrative irregolari. Lui analizza la questione e propone una soluzione alle due parti in causa, di solito un cittadino, un´impresa o un´associazione da un lato, e un´istituzione Ue, un organismo o un´agenzia dall´altro. E non è possibile trovare una soluzione amichevole, il Mediatore può fare un rapporto speciale al Parlamento, che prende le debite misure. Ma di solito il Mediatore riesce a proporre un accordo soddisfacente alle parti. Legame a doppio filo con il Parlamento Pur nell´autonomia delle sue funzioni, il Mediatore risponde interamente al Parlamento, che lo elegge ogni cinque anni e può chiederne le dimissioni rivolgendosi alla Corte di Giustizia europea. E´ la commissione ´Petizioni´, presieduta dall´italiana Erminia Mazzoni (Pdl) a collaborare con lui e supervisionare il suo lavoro. Diamandouros, 67 anni, è in carica dal 2003, e la settimana scorsa il Parlamento l´ha confermato Mediatore: il corrispondente del "difensore civico", ma a livello europeo. Prima di sbarcare a Strasburgo, è stato "Mediatore" in Grecia. . . |
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TRATTATO DI LISBONA: PARTECIPAZIONE A CONSULTAZIONE, I CITTADINI POSSONO RIVOLGERSI DIRETTAMENTE ALLA COMMISSIONE EUROPEA |
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Trieste, 27 gennaio 2010 - La V Commissione consiliare del Friuli Venezia Giulia , presieduta da Roberto Marin (Pdl), ha discusso alcune risposte ai quesiti posti dalla Commissione europea nel Libro verde relativo al diritto di iniziativa popolare. Il diritto, una nuova forma di partecipazione dei cittadini alla politica europea, è stato introdotto dal trattato di Lisbona, entrato in vigore l´1 dicembre 2009 e consente ai cittadini provenienti da un numero significativo di Stati membri - e in numero minimo di un milione - di rivolgersi direttamente alla Commissione europea per chiederle di presentare un´iniziativa di loro interesse in un settore di competenza dell´Ue. Prima che i cittadini possano iniziare a esercitare questo diritto, occorre fissare alcune norme e procedure fondamentali in un´apposita normativa. La Commissione europea ha dunque avviato una vasta consultazione pubblica per raccogliere il parere di tutte le parti interessate su come tale diritto d´iniziativa dovrebbe funzionare. La Commissione consiliare, competente anche per i rapporti con la Comunità europea, ha così contribuito a questa importante fase di formazione del diritto comunitario. Nel loro intervento, Roberto Marin e Franco Iacop (Pd) hanno concordato su molte delle linee principali: i cittadini proponenti devono appartenere ad almeno un terzo degli Stati membri, la proposta deve esporre solo i temi principali e non già la proposta di legge stessa. Opportuno anche un determinato livello di requisiti procedurali comuni, un limite temporale per la raccolta firme pari a un anno, così come obblighi di trasparenza sugli aiuti e sostegni che le iniziative ricevono. Il termine entro cui la proposta dovrebbe essere esaminata, secondo la V Commissione, deve essere di 6 mesi, così come andrebbero introdotte norme che evitino la sovrapposizione delle iniziative. Diverse le opinioni sull´età degli aventi diritto a sottoscrivere un´iniziativa popolare. Per Iacop i firmatari dovrebbero avere almeno 18 anni, mentre Marin ha avanzato la proposta di far accedere anche ragazzi più giovani, in modo da avvicinarli materialmente all´attività della Ue. Secondo Marin i cittadini potrebbero sostenere un´iniziativa anche on line, mentre per Iacop ciò renderebbe difficoltosa la procedura di formalizzazione delle firme. Differenti anche le visioni sul numero minimo di cittadini di un singolo Stato che sottoscrivono la proposta. Se per Marin lo 0,2% è sufficientemente rappresentativo, per Iacop l´1%, vista l´esiguità di certi Stati membri, sarebbe il limite minimo più indicato. All´inizio della seduta, il presidente Marin ha comunicato che l´audizione con il presidente Renzo Tondo sul federalismo fiscale e sugli indirizzi della riforma delle autonomie locali si svolgerà mercoledì 10 febbraio, mentre si terrà il 22 febbraio l´incontro con la Commissione paritetica per le norme di attuazione dello statuto di autonomia del Friuli Venezia Giulia. . |
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FONDI COMUNITARI: REGIONE SICILIA FIRMA PROTOCOLLO CON GUARDIA DI FINANZA |
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Palermo 26 gennaio 2010 - Ieri mattina, al dipartimento Istruzione e Formazione della Regione siciliana, è stato firmato un protocollo d´intesa tra l´assessore Mario Centorrino e il comandante generale di divisione del Comando regionale della Guardia di Finanza, Domenico Achille, ai fini del coordinamento dei controlli e dello scambio di informazioni in materia di finanziamenti dei fondi strutturali comunitari. “Bisogna sfatare il triste primato di Regione sprecona – ha detto Centorrino -. La Sicilia, per troppo tempo, è stata identificata come regione truffa nei fondi comunitari, ma adesso siamo pronti ad una inversione di marcia. La direzione - ha sottolineato l´assessore- è quella della legalità, il cui valore non è un concetto astratto, ma la tappa di un percorso amministrativo perseguibile della istituzioni, attraverso un´azione di controllo sinergica”. Il documento prevede controlli finalizzati al recupero di somme indebitamente incassate nell´ambito di programmi cofinanziati, con il supporto di un data base del sistema informatico implementato attraverso un´impostazione, che prevede una serie di informazioni: codice identificativo del progetto; codice fiscale e partita Iva; sede legale o sedi periferiche; rappresentante legale con relativo periodo di riferimento ed eventuale soggetto delegato a sottoscrivere l´istanza; progettista; elenco del personale coinvolto nell´operazione, compresa la figura dell´esperto; direttore dell´ente; elenco degli allievi con indicazione del codice fiscale; importo finanziato; importo erogato; tipologia del progetto; ufficio competente alla rendicontazione. Il sistema informatico, inoltre, dovrà essere organizzato in modo da fornire le seguenti informazioni aggregate: per anno di erogazione; per importo erogato; per codice fiscale; per comune; per provincia; per progettista; per rappresentante legale; per precedenti controlli amministrativi svolti, di primo livello. Nei nuovi bandi, inoltre, sarà necessario inserire l´obbligo di specificare nell´istanza di ammissione al finanziamento dati e notizie relative a: compagine sciale; consulente o progettista che ha curato la pratica; elenco del personale docente da utilizzare con relativo codice fiscale e titolo di studio; elenco dei dipendenti, assunti a tempo indeterminato, del soggetto precettore del finanziamento e della struttura organizzativa. "Lo scopo di questa intesa e´ di svolgere una ulteriore attività di controllo nel settore della formazione, che si aggiunge alle altre attività di controllo amministrativo - ha commentato il generale Achille – In questo caso abbiamo a disposizione strumenti che ci consentono maggiore efficacia operativa”. Alla firma del protocollo erano presenti il dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale, Patrizia Monterosso (autorità di gestione del Po Fse 2007/2013), e l´autorità di Certificazione dei programmi cofinanziati dalla Commissione europea, Ludovico Benfante. . |
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ALLARGA GLI INTERESSI AZIENDALI NELL’ EUROREGIONE SENZA CONFINI |
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A seguito della nascita dell’ Euroregione senza confini, www. Marketpress. Info ha deciso di avviare una nuova iniziativa all’interno della quale le aziende e le attività commerciali interessate potranno farsi conoscere ed offrire i loro prodotti e servizi tramite delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue: che supportano l’’Euroregione senza confini : italiano, tedesco e sloveno. Ogni inserzione verrà tradotta in queste tre lingue e ciò consentirà alle aziende e alle attività commerciali di farsi conoscere senza problemi in Italia, Austria e Slovenia. La traduzione delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue originali dell’ Euroregione estenderanno il raggio d’azione e quindi, per gli inserzionisti, vi saranno delle concrete possibilità di incrementare il giro di affari. Le aziende e le attività commerciali interessate a questo nuovo servizio possono mandare, nella loro lingua originale, un testo e la richiesta di preventivo via e-mail a: redazione@marketpress. Info . . . . . . . |
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ERWEITERN SIE IHREN AKTIONSRADIUS MIT “EUROREGIONE SENZA CONFINI” |
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In Folge der Gründung der “Euroregione senza confini“ (Euroregion ohne Grenzen) startet www. Marketpress. Info eine neue Initiative für Unternehmen und Geschäfte, die mit Hilfe von Werbeanzeigen in drei Sprachen ihren Bekanntheitsgrad steigern und Produkte und Dienstleistungen anbieten können. Die Sprachen der “Euroregione senza confini” sind Italienisch, Deutsch und Slowenisch. Jedes Inserat wird in diese drei Sprachen übersetzt. Das heißt, jedes Unternehmen und jedes Geschäft kann in Italien, Österreich und Slowenien für sich Werbung machen. Die Übersetzungen in die drei Sprachen der “Euroregione” erweitern den Aktionsradius und bieten den Inserenten die konkrete Chance zur Umsatzsteigerung. Interessierte Firmen und Geschäfte können das Inserat und die Anfrage nach einem Kostenvoranschlag, natürlich in ihrer Sprache, an folgende E-mail-adresse senden: redazione@marketpress. Info. . |
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RAZŠIRJAJTE INTERES VAŠEGA PODJETJA Z »EUROREGIONE SENZA CONFINI« (»EVROREGIJA BREZ MEJA«) |
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V nadaljevanju formiranja »Evroregije brez meja« (»Euroregione senza confini«) se je Www. Marketpress. Info odloèila da zaène z novo iniciativo preko katere se bodo zainteresirana podjetja in komercialne aktivnosti lahko predstavila in ponudila njihove proizvode preko reklamnih oglasov v treh jezikih, kateri se uporabljajo v »Evroregiji brez meja«: v italijanšèini, nemšèini in slovenšèini. Vsak oglas bo preveden v te tri jezike in to bo omogoèilo podjetjem in komercialnim aktivnostim predstavitev v Italiji, Avstriji in Sloveniji. Prevod reklamnih oglasov v te tri jezike Evroregije omogoèa širitev akcijskega kroga, to pa pomeni za oglaševalce konkretne možnosti poveèanja poslov. Podjetja in komercialne aktivnosti, ki se zanimajo za to novo servisno službo, lahko pošljejo v svojem jeziku besedilo oglasa in zahtevo za predraèun na e-mail redazione@marketpress. Info. . |
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ASTE BOT E CTZ DI FINE GENNAIO 2010 |
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Asta di fine mese dei Buoni Ordinari del Tesoro |
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Regolamento |
29/01/2010 |
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Durata gg. |
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182 |
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Prezzo medio ponderato |
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99,718 |
Ritenuta fiscale 12,5% |
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0,03525 |
Arrotondamento |
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-0,00325 |
Prezzo netto d´aggiudicazione |
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99,75 |
Rendimento semplice netto |
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0,496 |
Rendimento composto netto |
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0,496 |
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Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano |
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così modificati: |
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Commissioni massime |
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0,20 |
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Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) |
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99,95 |
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Rendimento semplice (minimo) |
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0,099 |
Rendimento composto netto (minimo) |
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0,099 |
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Fonte Assiom Forex |
Asta Titoli Di Stato - Ctz - Fine Mese |
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Ctz |
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Scadenza |
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29. 02. 2012 |
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Cod. /tranche |
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It0004572910/1 |
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Imp. Offerto |
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4000 |
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Regolamento |
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29. 01. 2010 |
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Imp. Domandato |
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6498 |
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Imp. Assegnato |
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4000 |
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Prezzo aggiudicazione |
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96,820 |
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Prezzo esclusione |
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94,919 |
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Rendimento lordo |
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1,562 |
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Variazione Rend. Asta prec. (*) |
0,085 |
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Rendimento netto |
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1,368 |
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Riparto |
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86,324 |
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Importo in circolazione (mln) |
4000 |
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Riapertura (mln) |
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(**) |
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Prezzo nettisti |
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96,820000 |
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(*) raffronto con titolo di pari durata |
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(**) non pervenuto |
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Elaborazione Assiom - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali | . |
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FORMIGONI: 50 MILIONI PER I PICCOLI COMUNI BOCCATA DI OSSIGENO PER GLI ENTI LOCALI E UN VOLANO PER LE IMPRESE LOMBARDE |
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Milano, 27 gennaio 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha voluto un forte impegno della Regione nei confronti dei piccoli comuni, numerosissimi in Lombardia. "Un impegno di 50 milioni per il 2010, a fondo perduto - spiega lo stesso Formigoni - per consentire di fare investimenti e opere. Le quali, tra l´altro, mobiliteranno in queste centinaia di Comuni, numerose imprese locali, dando una spinta all´economia e al lavoro". L´intervento si articola in due misure. La prima, per Comuni con una popolazione fino a 1. 000 abitanti (329 comuni) prevede per il 2010 un contributo straordinario di 20mila euro per investimenti (in totale sono 6,6 milioni). La seconda misura è destinata ai Comuni con una popolazione fino a 3. 000 abitanti (sono 826 comuni, compresi i 329 fino a 1000 abitanti di cui sopra). Per questa misura vengono stanziati 43,4 milioni per cofinanziare a fondo perduto, fino al 75% dell´importo lavori, la realizzazione di opere del valore fino a 400. 000 euro La misura sarà operativa attraverso un bando entro il 10 febbraio. Nei criteri di selezione dei progetti verrà data priorità alla "cantierabilità" e alla percentuale di co-finanziamento del Comune. Queste le categorie di spese previste: Adeguamento, riabilitazione o rinnovo di spazi pubblici urbani o di promozione industriali; - Realizzazione di infrastrutture e di impianti relativi alla rete viaria, sanitaria, di illuminazione e di telecomunicazione; - Costruzione, riabilitazione o rinnovo di edifici sociali, sanitari, funerari, educativi, culturali ed impianti sportivi; - Protezione dell´ambiente e prevenzione delle contaminazioni; - Miglioramento della sicurezza stradale e promozione di una mobilità urbana sostenibile, piste ciclabili; - Prevenzione degli incendi su infrastrutture; - Prevenzione del rischio sismico su infrastrutture; - Conservazione e recupero dei beni culturali; - Sistemazioni idraulico-forestali e miglioramento reticolo irriguo. Un altro emendamento dell´assessore Romano Colozzi, approvato, prevede stanziamenti, da definire, a favore delle Comunità montane. "Siamo vicini - afferma il presidente Roberto Formigoni - ai piccoli Comuni di Lombardia con uno stanziamento straordinario, concreto, di 50 milioni di euro a cui sarà possibile attingere tra brevissimo. Il federalismo in cui crediamo è questo, che permette ai nostri sindaci e amministratori locali di venire incontro ai bisogni concreti dei nostri cittadini". . |
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BOLZANO: DURNWALDER INCONTRA REBIYA KADEER, LA LEADER DEGLI UIGURI CINESI |
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Bolzano, 27 gennaio 2010 - Rebiya Kadeer, la nota dissidente cinese e presidente del Congresso mondiale degli uguri, minoranza che aspira ad una forma di autonomia, ha fatto visita il 26 gennaio a Bolzano al presidente della Provincia Luis Durnwalder. In primo piano il modello autonomistico altoatesino e gli spunti utili a favore della causa degli uiguri all´interno della Cina. Rebiya Kadeer, 63 anni, candidata al Nobel per la pace, si batte per la causa del suo popolo, gli uiguri, minoranza musulmana che conta circa 8 milioni di persone nella Cina occidentale. Le aspirazioni autonomistiche nella regione degli uguri sono sfociate in violenti scontri la scorsa estate, provocando centinaia di morti. La leader in esilio degli uiguri, imprenditrice di successo, è stata incarcerata e poi espulsa. Attivista per i diritti umani, Rebiya Kadeer vive oggi negli Stati Uniti e gira il mondo diffondendo le ragioni del suo popolo. Nell´incontro a Palazzo Widmann, accompagnata dalla vicepresidente della Fuev (Unione europea dei gruppi etnici) Martha Strocker, si è informata sul modello di autonomia altoatesino, "un modello che secondo la signora Kadeer contiene elementi utili per la causa della sua regione, per la tutela della cultura e dell´identità degli uiguri all´interno della Repubblica cinese", spiega il presidente Durnwalder. All´ospite il Presidente ha illustrato nascita e sviluppo dell´autonomia speciale. Una storia, quella degli uiguri, che ha molti punti di contatto con quella del Tibet, anche se è meno conosciuta. La regione dell´Asia centrale in cui viveva da secoli questa stirpe nomade di origine turcomanna (la loro lingua è di ceppo turco) venne occupata dai cinesi nel 1949, che la chiamarono Xinjiang. Gli uiguri costituiscono ancora la maggioranza musulmana della regione. Rebiya Kadeer - che non è un leader religioso come il Dalai Lama - condanna ogni forma di lotta violenta e incoraggia forme di protesta non violenta. . |
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LA TOSCANA POLICENTRICA POTRÀ ESSERE COMPETITIVA IN EUROPA SEMPLIFICARE E DIMEZZARE I TEMPI PER UN EFFICACE GOVERNO DEL TERRITORIO URBANIZZAZIONE E RETI DI CITTÀ IN TOSCANA |
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Firenze, 27 gennaio 2010 - Negli ultimi dieci anni (1996-2007) le aree residenziali in Toscana sono aumentate dell´8,4%; parallelamente sono aumentate anche la popolazione (+5,1%), le famiglie (+18,2%) e le attività produttive (+23%, con una crescita del Pil del 18%). Le aree urbanizzate occupano oggi il 7,4% del territorio regionale, una percentuale che decisamente più bassa di quella che si riscontra nelle altre regioni del centro nord. La Toscana, nell´analisi Irpet presentata questa mattina “Urbanizzazione e reti di città in Toscana”, appare come una regione storicamente policentrica, che oggi ha bisogno di fare rete, “la cui sfida moderna è quella di realizzare una cabina di regia” come ha ricordato l´assessore regionale all´urbanistica e territorio, Riccardo Conti. “Le reti di città policentriche - ha ribadito Conti, che già con il Pit aveva evidenziato questa idea - sono identificate oggi come modelli urbani contemporanei in grado di rilanciare la competitività di un territorio, ed a questo deve aspirare la Toscana che con i suoi 3,6 milioni di abitanti corrisponde ad una media città europea e può presentarsi competitiva a livello internazionale solo se si presenta coordinata da una cabina di regia, un po´ meno generalista ed un po´ più specializzata, che propone il polo logistico insieme alle aree manifatturiere ma anche alle università toscane. » Lo studio Irpet evidenzia che specializzazione e complementarietà sono la chiave sia della competitività che dell’attrattività del sistema urbano regionale. Una Toscana fatta di città troppo piccole per essere competitive nello scenario internazionale di crescita economica e sociale, ma con integrazione, cooperazione e sviluppo queste stesse citt&agra ve; possono conferire ai centri della Toscana, insieme al permanere della loro piena riconoscibilità paesistica e funzionale, anche la necessaria massa critica per agire nell’economia internazionale. La Toscana, infatti, è la quinta regione italiana, dopo Marche Friuli, Umbria ed Emilia Romagna per grado di policentrismo. La sua rete di città è più sviluppata nella parte centrale e costiera della regione (Firenze-prato-pistoia da un lato e Pisa-livorno dall’altro), ma più debole altrove. In generale, le funzioni urbane più innovative incidono meno che nelle regioni più sviluppate (26% degli addetti totali contro 33% in Emilia Romagna) e sono dunque da potenziare. «Questo punto è considerato strategico dalla Regione – ha proseguito l´assessore Conti - e nel Piano di Indirizzo Territoriale (Pit) quando diciamo che le città toscane debbono rimanere tali, ma creando una connessio ne con le altre città, senza reciprocamente “de-centrarsi” per sviluppare una città di città che mette in rete le eccellenze di ogni realtà urbana vogliamo proprio sviluppare la città policentrica. Il governo del territorio, patrimonio di immenso valore, è fondamentale per raggiungere questo scopo, ma la burocrazia ed i meccanismi con cui è organizzato ancora evidenziano criticità. Dobbiamo superare il dimensionamento dei piani strutturali ed i regolamenti urbanistici con nuovi indici, aggiornare il Pit insieme al Prs (programma regionale di sviluppo) in tutta la parte programmatica e recuperare l´idea di centralità politica urbana. Ma soprattutto, visto che oggi in media ci vogliono 6 anni dall´avvio del piano strutturale all´approvazione del regolamento urbanistico dobbiamo dimezzare i tempi, distinguendo i tempi politici che, come emerge dalla ricerca Irpet, coprono circa la metà dei tem pi e sono insopprimibili ed i tempi tecnico/amministrativi, su cui può agire la semplificazione. Oggi – ha concluso Conti - è il momento del dinamismo, della maggior collaborazione possibile, per arrivare rapidamente al risultato auspicato da tutti. La proposta è la seguente: sancire, mettendo nero su bianco che anche attraverso regolamenti il nuovo regime di collaborazione dimezza tutti i tempi tecnici propri della Regione. » Il rapporto identifica come fulcro dell’area policentrica toscana Firenze; l´area urbana del capoluogo negli ultimi anni si è rafforzata rispetto ai poli industriali della Toscana, più che essersi sviluppata in modo autonomo come esportatrice di servizi verso il resto d’Italia e l’estero. «Un´area oggi caratterizzata da una diffusione insediativa a bassa densità, con il 51% della popolazione che è uscita da Firenze negli ultimi 10 anni ed è rimasta in un comune de lla prima cintura urbana, evidenziando – come osserva Patrizia Lattarulo, dirigente Irpet - una tendenza a non allontanarsi dal centro urbano. Il 36% della popolazione in uscita si dirige verso comuni ad alto differenziale di prezzo; sono per lo più di giovani coppie spinte ad allontanarsi dal costo della residenza nell’area urbana (da 1. 500 euro al mq nel 1996 a 2. 800 euro del 2006). E’ però significativo anche il numero di quanti scelgono di spostarsi alla ricerca di condizioni di vita più sostenibili all’interno dell’area vasta fiorentina». Nel rapporto Irpet, infine, si analizzano gli effetti che l´evoluzione dell´uso di suolo ha avuto sulla composizione socio-culturale della popolazione, sulla mobilità e sulla qualità della nuova urbanizzazione. La superficie residenziale cresciuta modestamente nei comuni a maggiore crescita demografica ha dato vita ad agglomerati cittadini in cui omogenea è l a distribuzione tra italiani e stranieri, e per titolo culturale, evitando processi di segregazione sociale presenti in altre realtà metropolitane. Le criticità più importanti, invece, sono relative agli intensi flussi di mobilità che convergono su Firenze con pesanti effetti sulla popolazione urbana. In particolare, recenti ricerche sull’area vasta fiorentina, hanno evidenziato che il 30% degli spostamenti per il tempo libero e per lo shopping avvengono fuori comune e che l’incidenza degli spostamenti che avvengono con l’autoveicolo è molto alta (75%). . |
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IMMIGRAZIONE: AL VIA COSTITUZIONE CENTRO REGIONALE LIGURE CONTRO DISCRIMINAZIONI RAZZIALI" |
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Genova, 27 Gennaio 2010 - Un centro regionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni razziali e per la promozione della cultura del rispetto e delle diversità. Verrà costituito in Liguria sulla base del protocollo d´intesa siglato tra la Regione e Unar, l´Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio. Lo hanno comunicato oggi l´assessore regionale all´Immigrazione, Enrico Vesco insieme a Massimiliano Monanni, direttore Unar, alla presenza della Consulta regionale per l´integrazione dei cittadini stranieri immigrati, nel giorno in cui il consiglio regionale ha commemorato la giornata della memoria. Il centro, che avrà una durata triennale avvierà azioni di prevenzione, contrasto e monitoraggio alle discriminazioni, in collaborazione con Unar che fornirà supporto e assistenza tecnica, a cominciare dall´assistenza alle vittime di discriminazioni, mediante la promozione di un Sistema informativo per la gestione dei casi di discriminazione segnalati e per l´analisi statistico interpretativa compatibile con quello approntato dall´Unar. Le attività del centro rientreranno in tre macro tipologie: quelle di prevenzione, cioè azioni di sensibilizzazione, diffusione e condivisione di buone prassi per impedire atteggiamenti discriminatori; il contrasto e l´assistenza alle vittime, che dovrà garantire un pacchetto minimo di servizi di counselling e mediazione interculturale, mediazione dei conflitti e consulenza legale; attività di monitoraggio del fenomeno, attraverso l´osservazione del territorio e dei casi di discriminazione eventualmente rilevati. L´aggiornamento e la formazione degli operatori coinvolti sulle tematiche della discriminazione verrà realizzata in collaborazione con l´Unar. Un tavolo tecnico di coordinamento favorirà la collaborazione tra Unar e Regione Liguria e progetterà le iniziative e gli interventi per la creazione del centro. "Il centro regionale - ha spiegato l´assessore all´Immigrazione, Enrico Vesco - utilizzerà e valorizzerà la rete già esistente di centri e sportelli del mondo associativo che già lavorano sul tema, oltre ai soggetti istituzionali, a partire dalla consulta regionale per l´integrazione dei cittadini stranieri. L´unar contribuirà alla costituzione e realizzazione del Centro, mettendo a disposizione della Regione la propria esperienza e competenza tecnica per contrastare comportamenti discriminatori". A questo scopo, verrà valorizzato il progetto, ammesso a contributo regionale a seguito dal titolo "rete regionale di monitoraggio e tutela contro i fenomeni di discriminazione razziale", presentato da Walter Massa - Presidente di Arci Liguria e realizzato in partenariato con Acli Liguria e Anolf Genova. Tale progetto può essere considerato come una prima sperimentazione operativa del Centro regionale contro le discriminazioni, testimoniando l´impegno della Regione Liguria nella realizzazione del centro. "Da tale sperimentazione si potrà partire per riflettere sulle prospettive future del Centro regionale - continua Vesco - a partire dal portale che verrà realizzato con il progetto, dedicato al rilevamento degli atti discriminatori, potrà sviluppare un servizio di consulenza on line e sarà accessibile ai consulenti legali e agli operatori del front office. " . |
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VALORIZZAZIONE DELLA MEMORIA STORICA RISORGIMENTALE E DELL’ UNITA` D´ITALIA. |
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Ancona, 27 Gennaio 2010 - L´assessore Fabio Badiali esprime soddisfazione per l´approvazione della legge regionale sulla valorizzazione dei luoghi della memoria storica risorgimentale, Questa normativa, dichiara l´assessore, ´favorira`, con la valorizzazione dei luoghi delle Battaglie, la diffusione dei valori e delle tradizioni legati al Risorgimento e all´Unita` d´Italia. Imprimera`, inoltre, un ulteriore impulso al turismo nella nostra Regione. Rappresenta anche un riconoscimento alle Associazioni dei cittadini di Tolentino e di Castelfidardo, che in questi anni, con competenza e grande disponibilita`, hanno garantito la promozione dei luoghi e la diffusione dei relativi messaggi culturali, con splendide manifestazioni rievocative´. . |
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MILANO, PODESTÀ: «FONDAZIONE MEMORIALE SHOA ISTITUZIONE NATA PER DIFENDERE I VALORI DELLA CIVILTÀ E DELLA DEMOCRAZIA» |
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Milano, 27 gennaio 2010 - «La Provincia di Milano ha aderito con grande slancio alla Fondazione Memoriale della Shoah. E’ con gioia che l’Ente da me presieduto ospita oggi preso la Sala congressi della Provincia in via Corridoni, l’incontro “10° Giorno della memoria”, nato per diffondere i valori della civiltà e della democrazia nelle future generazioni. Non potrò partecipare personalmente all’evento perché, proprio domani, partirò dal Binario 21 con 600 studenti del Milanese per prendere parte all’iniziativa della Provincia “I viaggi della memoria” con la quale si vuole dare, attraverso la visita ad Auschwitz-birkenau, un forte segnale sull’importanza della conoscenza della storia, e di quanto sia doveroso non ripetere certi tragici orrori, quale l’Olocausto è stato nel secolo scorso». Questa la dichiarazione rilasciata del presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, durante la cerimonia con cui ieri mattina è stata simbolicamente posata la prima pietra del Memoriale della Shoa. . |
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CONVEGNO. IN LIGURIA LA SPESA PUBBLICA STABILE PRESENTATO IL VOLUME SULL’ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA IN LIGURIA |
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Genova, 27 gennaio 2010 - Si spende di meno in Liguria per i dipendenti pubblici rispetto alle altre regioni del Nord e sono più alte le spese per gli investimenti. Questo il succo del convegno tenuto il 25 gennaio in provincia di Genova sull’andamento della spesa pubblica. Sono intervenuti gli assessori al bilancio della regione, G. B. Pittaluga, e della provincia di Genova, Monica Puttini, oltre ad esperti come Enrico Beretta della Banca d’Italia e Anna Rossa direttore generale delle risorse finanziari della regione Liguria. Oscilla tra i 25 e i 28 miliardi di euro l’andamento della spesa totale del settore pubblico allargato in Liguria , una cifra che si è mantenuta pressoché costante nel tempo. Dall’analisi della distribuzione territoriale della spesa pubblica si osserva come in Liguria esiste una corrispondenza tra la quota della popolazione residente (2,8%) e il contributo alla ricchezza nazionale (3%), mentre la quota di spesa pubblica rappresenta il 3,5% del totale, frutto anche della presenza di un alto numero di anziani che non consentono la riduzione delle componenti più rilevanti: sanità e previdenza. In Liguria è la spesa corrente (stipendi, pensioni, spese di funzionamento) a determinare l’andamento della spesa totale in quanto ne rappresenta il 90%, con un incremento da 22. 677 milioni di euro nel 2003 a 23. 760 nel 2007. Mentre la spesa in conto capitale, al 10%, in concomitanza con eventi alluvionali nel 2002 e nel 2004. Negli anni in Liguria sono cresciute le società create da regione, province e comuni a livello regionale che sono passate da un centinaio alla fine degli anni ’90 alle attuali 270 frutto del crescente fenomeno di esternalizzazione dei servizi pubblici, cioè dell’affidamento all’esterno, che risulta generalizzato in Italia. Con l’aumento delle società partecipate è cresciuta anche la spesa dei soggetti a rilevanza regionale che nel 2006 è stata di 2,2 miliardi di euro, pari al 7% del Pil regionale e all’82% della spesa pubblica complessiva, rispetto al 1 miliardo di euro nel 2000. Dai dati presentati si evince come in Liguria l’apporto del settore pubblico all’economia del territorio sia notevole: la spesa pubblica regionale ammonta al 2,8% a fronte di un Pil regionale pari al 3% a dimostrazione che la Liguria contribuisce alla ricchezza nazionale più di quanto ne utilizzi. Novità sul fronte della spesa per il personale: se infatti prima del 2005 risultava in rapporto più elevata rispetto alle regioni del Nord, dal 2005 in poi si è assistito ad uno sforzo di contenimento. Nel 2003 la spesa pro capite per il personale ammontava 800 euro, nel 2007 è salita a 950 euro, una crescita contenuta dunque, che rimane al di sotto delle regioni del nord la cui spesa pro capita si attesta sui 1050 euro. La spesa delle amministrazioni locali si concentra in Liguria nei macrosettori dell’amministrazione generale e della mobilità. Il maggiore impegno verso i trasporti corrisponde anche ad una maggiore spesa determinata dalla necessità di superare le difficoltà del territorio e ovviare a collegamenti meno facili. Infine per quanto riguarda la spesa pro capite in conto capitale in Liguria per la sanità è superiore rispetto al nord, si attesta infatti sui 25 euro a fronte dei 21 euro del Nord, dei 12 euro del Sud e dei 27 del centro. Maggiore in Liguria la quota di investimenti, risorse regionali, trasferiti alle imprese e alle famiglie, rispetto alle altre regioni del Nord Italia. La quota pro capite ammonta a 245 euro contro i 181 del Nord Italia e i 345 del Sud in particolare nei settori delle attività produttive, mobilità e trasporti. . |
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OCCUPAZIONE: NEL LAZIO PERSI 21.000 POSTI DI LAVORO ATIPICI NEL 2009 |
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Roma 27 gennaio 2010 - La sempre maggiore precarizzazione nel mercato del lavoro italiano e laziale, le difficoltà nell´inserimento lavorativo e l´esigenza sempre più pressante di adeguate politiche di reddito. Questi i temi al centro della tavola rotonda ´I nuovi esclusi dal mercato del lavoro: gestione del precariato, transizione nel mercato del lavoro, politiche di reddito´, tenutasi ieri nell´ambito della Conferenza regionale del Lavoro del Lazio, organizzata dall´Assessorato al Lavoro della Regione Lazio, in corso a Roma allo spazio Etoile. "Nel Lazio - ha detto Mario Albisinni, responsabile analisi e diffusione dati forze di lavoro Istat, intervenuto alla tavola rotonda, riferendosi ai dati sulle forze lavoro del terzo trimestre 2009 - all´interno di un calo generale dell´occupazione la crisi ha colpito di più i lavoratori atipici, co. Co. Co e a tempo determinato, che dal terzo 2008 a terzo 2009, sono diminuiti di 21. 000 unità. Sono cresciuti i contratti a tempo indeterminato, sorretti dalla componente straniera (colf e badanti), come anche nel settore della ristorazione". Sempre secondo l´Istat "i ´lavoratori atipici´ nel Lazio sono 250 mila, nella maggior parte (68%) hanno meno di 34 anni". Albisinni è quindi entrato nello specifico della situazione dei lavoratori atipici nella Regione. "Un´altra caratteristica del lavoro atipico è quella durata del contratto. Nel Lazio il rischio di una lunga ´durata´ dello stato di precarietà per il lavoratore è relativamente meno esteso nel Lazio rispetto al resto d´Italia. Nella Regione infatti il periodo di precarietà va dai 4 anni per il 64% degli atipici, mentre nel resto d´Italia è del 71%". E spesso i lavoratori sono costretti a scegliere il part-time per potere lavorare. "Il part-time ´involontario´, nel senso che non è scelto dal lavoratore, è del 67%". E per Giovanna Altieri dell´ Ires, intervenuta anch´essa alla tavola rotonda, la crisi ha prodotto "effetti devastanti", e oggi il mercato del lavoro italiano è caratterizzato da "una sempre maggiore segmentazione, iniquità sociale, precarietà e squilibri territoriali". Nel corso della tavola rotonda si è parlato anche di possibili soluzioni alle difficoltà dei giovani di inserirsi nel mercato del lavoro. Per Piero Lucisano, docente dell´Università ´La Sapienza´ di Roma, e responsabile scientifico di Soul (Sistema orientamento università lavoro) "E´ necessaria una grande alleanza, una rete tra istituzioni, università, e forze sociali per realizzare un sistema che sappia non solo introdurre giovani nel posto di lavoro, ma capace anche di dare stabilità sociale. E quindi valorizzare il patrimonio di conoscenze che i giovani acquisiscono con lo studio". . |
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LOCALIZZAZIONE ECONOMICA ALTO ADIGE, VIA AL PROGETTO DI SVILUPPO TERRITORIALE |
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Bolzano, 27 gennaio 2010 - Con il convegno "La localizzazione economica Alto Adige - uno sviluppo strategico" ha ufficialmente preso il via il progetto per lo sviluppo della localizzazione attuato dal Bls per conto della giunta provinciale. All´incontro hanno partecipato anche il presidente Durnwalder e l´assessore Widmann. "La crisi non è alle spalle - ha sottolineato Durnwalder - dobbiamo lavorare ora per garantire in futuro, al nostro territorio, competitività e benessere". Anno dopo anno, la competizione fra regioni si fa sempre più dura: l´obiettivo fondamentale è attrarre imprese sul proprio territorio per mantenere occupazione e incrementare il reddito. Da questi presupposti nasce il Bls (Business Location Südtirol), la società di proprietà della Provincia che ha il compito di incentivare l´insediamento delle imprese. "Non si tratta di un doppione - ha spiegato Luis Durnwalder - ma di una struttura importante e necessaria per il futuro dell´Alto Adige. La crisi internazionale si sta facendo sentire anche da noi, e, nonostante un´occupazione ancora piena e livelli di produzione e reddito più che soddisfacenti, dobbiamo porre le basi per il futuro della nostra terra. Ecco perchè è importante l´attività del Bls, che non solo si occuperà di incentivare l´insediamento di nuove imprese, ma dovrà impegnarsi per trattenere quelle che ci sono già. L´obiettivo è sviluppare un tessuto economico competitivo, composto da aziende sane, innovative, in grado di garantire sbocchi occupazionali interessanti ai nostri laureati. A nostro favore giocano l´estrema flessibilità dei lavoratori altoatesini e il bi- e trilinguismo, un valore aggiunto fondamentale". Il progetto per lo sviluppo della localizzazione economica Alto Adige durerà circa un anno e mezzo, e sarà gestito dal Bls. Dopo una prima fase di analisi volta a inquadrare risorse, struttura economica e punti di forza e debolezza dei singoli comuni, si passerà a definire, pianificare e adottare una serie di misure concrete calibrate sulle rispettive esigenze. "Nella realtà attuale - ha spiegato l´assessore Thomas Widmann - lo sviluppo economico richiede un cambio di strategia, un lavoro mirato che si concentra su settori di eccellenza. " Con la Bls la Provincia vuole puntare su tre settori, ha specificato Widmann: "Insediare aziende specializzate nei settori dell´energia rinnovabile e del risparmio energetico, nel know how della tecnologia alpine e degli impianti invernali, dove l´Alto Adige è leader mondiale, infine nel settore alimentare dei prodotti di qualità. " "Il progetto - ha spiegato il direttore del Bls Ulrich Stofner - consentirà da un lato di rinsaldare i legami delle imprese con il territorio, e dall´altro permetterà alle autorità competenti di fornire alle imprese una consulenza precisa grazie ad una vera e propria banca dati degli immobili disponibili sul territorio". Proprio quest´ultimo è uno dei punti fondamentali del progetto: il Bls, infatti, sta lavorando per creare un portale degli immobili, attingendo a comuni, imprese e singole persone per creare una mappatura a 360 gradi del territorio. . |
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SEMINARIO DI “MODENAPUNTOEU” ECCO LE OPPORTUNITÀ EUROPEE PER I PROGETTI CULTURALI |
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Modena, 27 gennaio 2010 - Era dedicato alle opportunità di finanziamento offerte dall´Unione europea a enti pubblici e privati attivi nel campo della cultura il seminario svoltosi martedì 26 gennaio a Modena organizzato da Modenapuntoeu, la rete modenese dei punti Europa promossa da Provincia e Comune di Modena. Il tema del seminario era, appunto, "Il Programma Cultura 2007-2013"; lo hanno illustrano Leila Nista ed Elvira Rocca, del Cultural Contact Point Italia, l´agenzia nazionale istituita dal ministero per i Beni e le attività culturali a sostegno dei programmi europei sviluppati nel settore. I lavori sono stati aperti dal presidente della Provincia Emilio Sabattini e dall´assessore alla Cultura del Comune di Modena Roberto Alperoli. Sono stati illustrati anche i progetti già finanziati nel modenese nell´ambito del Programma Cultura 2007-2013: Ilaria Pulini, direttore del Museo civico archeologico etnologico di Modena, presenta "Livearch"; Pietro Valenti, direttore della Fondazione Emilia- Romagna Teatro, il progetto "Prospero"; Anna Maria Mercuri, docente del laboratorio di Palinologia e Paleobotanica dell´ Orto Botanico dell´Università di Modena e Reggio Emilia, il progetto "Pace". L´iniziativa era rivolta a enti locali, musei, biblioteche, fondazioni, imprese culturali, associazioni, teatri, università con oltre 130 adesioni già registrate. Nel pomeriggio sono previsti anche incontri personalizzati con gli esperti del Cultural Contact Point Italia. Informazioni: www. Modenapuntoeu. Eu. Il seminario si inseriva nel ciclo degli Info Day organizzati e promossi da Modenapuntoeu per diffondere le informazioni sulle opportunità offerte dall´Unione europea e mettere enti, associazioni e imprese in condizione di presentare progetti per ottenere finanziamenti. . |
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ATTIVO IN PIEMONTE IL BANDO DEL FONDO SPECIALE DI GARANZIA A SOSTEGNO DEI LAVORATORI DIPENDENTI |
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Torino, 27 gennaio 2010 - Dal 25 gennaio e fino alle ore 12. 30 di lunedì 8 marzo i lavoratori in possesso dei requisiti potranno avanzare richiesta di finanziamento alle banche aderenti, alle quali viene offerta la garanzia della restituzione dei prestiti accordati mediante l´intervento del fondo speciale di garanzia regionale. Il bando è disponibile all’indirizzo www. Regione. Piemonte. It/industria/sost_fin. Htm Il fondo speciale di garanzia a sostegno dei lavoratori dipendenti in condizioni di disagio economico, gestito da Finpiemonte, ha l’obiettivo di favorire la concessione, da parte delle banche, di anticipi delle spettanze maturate e non ancora percepite dai lavoratori. Potranno accedere al prestito (per un ammontare massimo di 2. 500 euro, senza oneri a carico dei lavoratori) i dipendenti a tempo determinato e indeterminato, in condizioni di disagio economico, che non percepiscono lo stipendio da almeno tre mesi. Al fondo viene destinata una prima dotazione di 3 milioni di euro, impegnati dalla Direzione Attività Produttive. Ha commentato l’assessore all’Industria della Regione Piemonte, Andrea Bairati: “Un ulteriore tassello da inserire nel pacchetto anticrisi predisposto negli ultimi mesi dalla Regione Piemonte. Attualmente la situazione generale sembra improntata a un arrestarsi della caduta della domanda sui mercati, tuttavia i segnali di ripresa sono ancora modesti. Sono infatti migliaia i lavoratori che da mesi non ricevono le dovute spettanze e quotidianamente si apprendono dai giornali nuovi casi simili. Da oggi - ha concluso Bairati - potremo dare a queste categorie di lavoratori un sostegno immediato e tangibile per far fronte agli impegni della quotidianità”. |
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PUGLIA: PARERE POSITIVO PER MASTERPLAN SERVIZI LAVORO |
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Ancona, 27 gennaio 2010 - Dopo le sei province, anche il partnerariato socio economico e la Commissione per le politiche del Lavoro hanno espresso parere favorevole sul masterplan dei servizi per il lavoro, finalizzato alla riorganizzazione dei centri per l’impiego e alla costruzione di un nuovo modello di governance fra domanda ed offerta del mercato del lavoro. “Siamo oggi di fronte a una riforma strutturale tesa a rendere efficiente il ruolo di cerniera dei centri per l’impiego sia per i percorsi formativi di riqualificazione dei lavoratori che nel rapporto fra domanda ed offerta; una atto importante che inciderà nel prossimo decennio nella vita della Puglia e che si trasformerà in una delibera di giunta – ha dichiarato l’Assessore Losappio - che conferma la volontà di profondo rinnovamento che ha animato l’azione dell’assessorato in questi 5 anni”. . |
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LAVORO FVG: CAMPAGNA PER LA FORMAZIONE ALLA SICUREZZA |
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Trieste, 27 gennaio 2010 - Saranno circa 3500 i lavoratori che verranno coinvolti nella campagna straordinaria di formazione finalizzata alla diffusione, in Friuli Venezia Giulia, della cultura della sicurezza sul lavoro. Lo conferma l´assessore al Lavoro, Università e Ricerca Alessia Rosolen, ricordando che il bando, cui potranno partecipare gli organismi di formazione accreditati dall´Amministrazione regionale per la realizzazione del progetto, è stato approvato la scorsa settimana dal Governo regionale su proposta sua e dei colleghi all´Istruzione e formazione, Roberto Molinaro, e alla Salute e Politiche sociali, Vladimir Kosic. Le attività di sviluppo dell´iniziativa che coinvolgerà, in qualità di partner, le Associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori, le Aziende per i servizi sanitari, l´Inail, l´Anmil, ed altri soggetti attivi nel settore, verranno monitorate dall´Agenzia regionale del lavoro. Il progetto, che avrà un valore complessivo di 1. 189. 600 euro, è stato finanziato per il 70 per cento dal ministero del Welfare con un importo di 922. 000 euro e per il 30 per cento dalla Regione per un importo di 276. 600 euro. Di sicurezza sul lavoro si parlerà anche domani, mercoledì 27 gennaio, nel convegno di presentazione dell´ "Indagine sulla percezione del rischio da parte dei lavoratori nel settore manifatturiero del Fvg", che avrà luogo a Pordenone, nell´Auditorium della Regione in via Roma 2, a partire dalle ore 15. 30. L´incontro conferma la crescente attenzione che giustamente viene rivolta al problema, nota l´assessore, ricordando che la campagna voluta dalla Regione punterà ad un target ampio proprio per l´importanza e l´urgenza di coinvolgere una fetta sempre più ampia della popolazione nella formazione alla sicurezza sul lavoro. "La campagna - rileva l´assessore - si rivolgerà infatti ai lavoratori con meno di due anni di esperienza, a quelli stranieri ed agli stagionali, ai datori di lavoro delle Pmi, alle rappresentanze dei lavoratori che si occupano di sicurezza, ai lavoratori pubblici che operano presso le agenzie appaltanti, ai presidi, agli insegnanti e agli studenti delle scuole superiori". "L´obiettivo è ridurre, attraverso il raggiungimento di una più ampia consapevolezza di regole basilari, ogni forma di incidente sul posto di lavoro" dichiara l´assessore, sottolineando l´importanza della campagna nello sviluppo di comportamenti virtuosi e proattivi tra i lavoratori. "Imprenditori, presidi e insegnanti sono importantissimi per trasmettere alle loro maestranze ed ai giovani la cultura della sicurezza" continua, rilevando che essa va accresciuta tra i lavoratori stranieri, spesso più esposti proprio per la scarsa conoscenza delle norme che già regolano questo settore. L´arricchimento della conoscenza degli strumenti e delle norme in materia di sicurezza, l´aggiornamento dei lavoratori stagionali e di tutti coloro che cambiano ripetutamente posto di lavoro e mansioni, l´estensione ed il rafforzamento della rete dei rappresentanti dei lavoratori, la promozione di una nuova sensibilità in tema di sicurezza nei confronti dei lavoratori che operano presso le agenzie appaltanti, sono altrettanti obiettivi che il Governo regionale mira a raggiungere con l´attuazione del progetto. Tra i contenuti formativi ed informativi, si prevedono approfondimenti sulla misurazione del rischio infortunistico per imprese e lavoratori, sui comportamenti dei lavoratori a rischio (compresa l´esposizione a patologie derivanti dallo stress, dall´uso di alcol, dall´uso di sostanze psicotrope), sulle caratteristiche e sulla rischiosità di tecnologie e impianti e sulle misure di tutela della sicurezza del lavoro e dell´incolumità dei lavoratori. L´informazione deve andare anche oltre la prevenzione e, attraverso le testimonianze dirette dei soci dell´Anmil, il progetto servirà a spiegare anche cosa cambia nel lavoro e nelle relazioni dopo un infortunio. . |
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PRATO PIÙ SICURA GRAZIE A FORMAZIONE E INFORMAZIONE» FIRMATO IN PREFETTURA IL PATTO SULLA SICUREZZA |
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Firenze, 27 gennaio 2010 - Sono due i punti qualificanti che coinvolgono la Regione nella realizzazione del “Patto per Prato sicura”, siglato ieri tra Prefettura, Comune e Provincia di Prato e la Regione Toscana. «Il governo regionale ha lavorato affinché fossero integrate nel Patto tutte le analisi e gli sforzi fatti in questi anni sul tema della sicurezza, ha detto intervenendo il vicepresidente regionale, con delega alla sicurezza, Federico Gelli. Sicurezza è una parola che non può essere connotata solo in termini di repressione ma anche - e forse soprattutto - in termini di prevenzione. E´ da qui che nascono i due punti che la Regione porterà avanti con la necessaria cura anche a Prato: la costituzione di un sistema informativo condiviso tra i vari protagonisti dell´accordo e un adeguata formazione professionale interforze». La firma del Patto è avvenuta alla presenza del min istro dell´interno Roberto Maroni, del sindaco e del presidente della Provincia di Prato. Il vicepresidente ha poi continuato: «La sicurezza è un tema di fondamentale importanza per i cittadini e sono quindi evidenti i suoi riflessi sulla gestione del territorio. Per questo il ruolo degli Enti Locali è fondamentale per un corretto governo dei fenomeni ad essa legata. Penso ad esempio quanto possa essere importante il coinvolgimento di Regione, Comune e Provincia nella definizione di politiche integrate tra Forze dell´ordine e polizie locali, di prossimità, ma anche nell´individuare per la formazione interforze contenuti rilevanti come l´integrazione tra culture diverse o la varia appartenenza ai credi religiosi. » «Ho ringraziato il ministro Maroni per l´attenzione rivolta a Prato e alla sua difficile situazione - ha concluso il vicepresidente regionale Gelli». Ho anche ricordato come il Patto odierno nasce grazie ad un´intuiz ione che risale all´epoca in cui Prodi era al governo e Amato guidava il Viminale. Un´intuizione che metteva al centro l´integrazione di tutti i soggetti, gli strumenti e le forze utili per abbattere la criminalità, i fenomeni delittuosi, gli atti di inciviltà e di degrado che coinvolgono il territorio. » . |
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TERREMOTO: INCONTRO DI CHIODI CON COMUNI FUORI DAL CRATERE IL PRESIDENTE, LA REGIONE ABRUZZO NON LASCERA´ DA PARTE NESSUNO |
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Pescara, 27 gennaio 2010 - Piena solidarietà ai sindaci e ai cittadini dei Comuni posti al di fuori del cratere del terremoto è stata espressa ieri mattina nell´ambito di una riunione a latere del Consiglio regionale dal presidente della Regione, nonché commissario straordinario per la ricostruzione, Gianni Chiodi. Il Presidente incontrando la delegazione formata dal sindaco di Bolognano, Silvina Sarra, dal sindaco di Catignano, Francesco Lattanzi, dal primo cittadino di Manoppello, Gennaro Matarazzo, dall´assessore all´urbanistica di Penne, Ennio Napoletano, dal sindaco di Crognaleto, D´alonzo, da quello di Vallecastellana, Esposito, da Gabriele Monosse, sindaco di Cortino, dal sindaco di Campli, Gabriele Giovanili, e da Rosanna Liberatore, di Sulmona , ha ribadito la disponibilità a recepire le richieste delle singole municipalità che lamentano una disparità di trattamento rispetto ai comuni dell´aquilano. Il governatore Chiodi ha, però, ribadito a chiare lettere che "la perimetrazione del cratere non può in alcun modo essere rivista dal momento che essa è stata formulata sulla base di rilievi scientifici e tecnici". Ciononostante Chiodi ha invitato i rappresentanti dei comuni sopraccitati a far pervenire delle proposte concrete stilate sulla base di reali necessità, ribadendo il suo impegno anche presso le autorità locali, affinché vengano accolte le richieste, soprattutto in materia socio-assistenziale, da parte dei singoli cittadini. "Nessun comune è figlio di un dio minore - ha dichiarato Chiodi - semplicemente abbiamo dovuto agire sulla base delle priorità e delle emergenze emerse dalla ricognizione operata dagli uffici tecnici e dagli esperti della Protezione Civile. Ma la Regione non intende lasciare da parte nessuno". La delegazione di sindaci sarà ascoltata nei prossimi giorni dai componenti della Seconda Commissione consiliare che provvederanno a stilare il documento con le relative richieste da presentare alla Giunta regionale. . |
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AL VIA AD ANCONA IL PROGETTO "OLTRE LA STRADA" PER IL CONTRASTO DELLE FORME DI POVERTÀ ESTREMA |
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Ancona, 27 gennaio 2010 - Un progetto per contrastare le situazioni di povertà nella provincia di Ancona. Si tratta di "Oltre la strada", un pacchetto di interventi rivolti ai senza fissa dimora del territorio provinciale che verranno realizzati dagli ambiti sociali attraverso una regia comune e che prevedono l´estensione e il rafforzamento di tutele e servizi per persone che vivono in condizioni di estrema indigenza attraverso i centri diurni e l´accoglienza residenziale. Il progetto, elaborato da un tavolo di concertazione promosso dalla Provincia di Ancona, ha coinvolto nella sua elaborazione gli ambiti sociali e le associazioni del volontariato, ricevendo un finanziamento regionale di 40 mila euro, che sarà integrato con ulteriori 10 mila euro da parte della Provincia. "Il crescente numero di persone che vivono ormai al di sotto della soglia di povertà - afferma l´assessore alle Politiche sociali Gianni Fiorentini - chiama gli enti locali, operatori sociali e strutture sanitarie a un impegno condiviso per combattere vecchie e nuove forme di povertà. In questo senso, il progetto ´Oltre la strada´ può rappresentare un esempio di come certe sinergie riescano a valorizzare il lavoro comune, dando risposte concrete". . |
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INCLUSIONE SOCIALE: PRESENTATO PROGRAMMA REGIONE BASILICATA |
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Potenza, 27 gennaio 2010 - Un Programma di intervento per l’inclusione sociale e lavorativa di soggetti, adulti e minori, sottoposti a provvedimento dell’autorità’ giudiziaria nella regione Basilicata, che prevede una spesa triennale di 8 milioni 840 mila euro (di cui 2 milioni 940 mila euro nella prima annualità 2010) è stato illustrato oggi ai giornalisti in un incontro al quale hanno partecipato l’assessore regionale alla Formazione-lavoro Antonio Autilio, la dirigente generale del Dipartimento Maria Teresa Lavieri, il dott. Pietro Guastammachia per il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Basilicata, il dott. Angelo Meli Direttore del Centro per la Giustizia Minorile per la Calabria e la Basilicata, insieme ad altri dirigenti e funzionari dell’Amministrazione Penitenziaria e Giudiziaria, e l’assessore provinciale di Matera Auletta. Le azioni del Programma – il primo in Italia per complessità di attività e per consistenza di finanziamenti messi a disposizione – riguardano in dettaglio tre aree: orientamento, istruzione e formazione che prevedono da semplici corsi di scuola del’obbligo sino a corsi di formazione specialistica; l’inserimento lavorativo con progetti di lavoro dipendente, autonomo e “on the Job”; azioni di accompagnamento e di comunicazione. Sul piano metodologico – è stato sottolineato nella conferenza stampa – le novità principali consistono nella sinergia di cooperazione tra istituti ed organismi dell’Amministrazione Giudiziaria e la Regione che di recente ha ricostituito la Commissione Regionale per il lavoro Penitenziario e la strategia decisa che ruota intorno all’obiettivo di far diventare i tre istituti di pena a cui si aggiunge la Comunità di Prima Accoglienza per minori e i centri di servizi operanti in Basilicata da “contenitori” a strutture di servizio per l’intera comunità regionale. Anche per l’inclusione sociale come è già accaduto per la scuola e gli ammortizzatori sociali la Regione – ha spiegato l’assessore Autilio – si sostituisce alla carenza di interventi finanziari dello Stato investendo fondi del P. O. Fse 2007-2013 per dare risposte efficaci ai bisogni di tipologie specifiche di cittadini e delle loro famiglie. Il lavoro – ha aggiunto – rappresenta indubbiamente l’elemento più rilevante per attuare efficacemente qualsiasi intervento di inclusione sociale. Quanto all’attuazione degli interventi del Programma, la Regione – ha spiegato l’assessore – procederà all’affidamento delle attività di formazione agli enti di settore e in parte alle Agenzie Provinciali Apof-il di Potenza e Ageforma di Matera. Il dott. Guastamacchia ha sottolineato che da parte dell’Amministrazione Penitenziaria è stata fatta una scelta di campo, con uno sforzo che va oltre la gestione dell’emergenza, per dare risposte al problema della recidività. In sostanza per evitare il ritorno in carcere – ha continuato – diventa essenziale garantire diritti di cittadinanza attiva a quanti sono detenuti o in attesa di giudizio e a quanti hanno scontato la pena. Il programma – ha aggiunto - intende dunque implementare più congrui livelli di sicurezza sociale superando l’attuale carattere prevalentemente assistenziale degli interventi erogati a favore dei cittadini sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria, promuovendo condizioni di cittadinanza attiva e pari opportunità. Il dott. Meli nel sottolineare che i dati della devianza minorile in Basilicata sono piuttosto contenuti (sono circa 300 i ragazzi di cui ci si occupa come Istituto per Minori) la situazione non va sottovalutata rafforzando ogni azione di prevenzione del disagio. La particolare fattibilità del programma nel territorio regionale – è stato evidenziato – si riscontra nella contenuta dimensione della realtà penitenziaria in Basilicata (a giugno 2009 sono 626 i detenuti), gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna di Potenza e di Matera (342 soggetti in carico), i Servizi Minorili di Giustizia (295 minori-giovani adulti). . |
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A POTENZA PRESENTATO IL PROGETTO DONNE STRAPPATE |
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Potenza, 27 gennaio 2010 - Presentato, nella Sala dell´Arco del Comune Il progetto “Donne strappate”, promosso dalla Commisione Pari Opportunità della massima Assemblea locale. Troverà il suo momento clou nella mostra delle foto realizzate da Leonardo Nella che sarà vitabile, nelle scale mobili di Via Armellini della città, da mercoledi 27 a domenica 31. L´iniziativa vuole essere un grido, una provocazione, ma anche un invito a riflettere attraverso la contaminazione di diversi linguaggi legati all’arte e alla comunicazione multimediale; linguaggi che toccano tutti i sensi, parlano direttamente all´animo, sono in grado di raccontare senza mediazione l´indignazione, la rabbia, il senso di costrizione e l´ambiguo legame a “quella condizione del dolore” che le donne provano e vivono, e di cui solo con grandissime difficoltà riescono a liberarsi. L´idea di base è nata da una ricerca fotografica sul “blob” della comunicazione pubblicitaria, focalizzata su quei manifesti strappati in cui si ritrova il tema della “donna oggetto”: strumento e corpo, immagine e desiderio venduti sull´altare del mercato commerciale. Una ricerca che segue la sovrapposizione e la scomposizione dei manifesti sul/dentro gli altri fino alla creazione di un nuovo messaggio, di una nuova sintesi comunicativa ed emozionale. C’è quindi una fisicità di fondo, che parte metaforicamente dallo strappo e dalla lacerazione dei poster per sottolineare la strumentalizzazione del corpo e rimandare, simbolicamente, alle situazioni reali dove ad essere lacerati non sono brandelli di carta ma le reali interiorità psico-fisiche di tante sensibilità. “Donne strappate” è un pensiero rivolto ad ogni genere di violenza che interessa le donne: da quella domestica, fisica o psicologica, alla tratta, agli stupri durante i conflitti, alle mutilazioni genitali. Ed anche ai rapimenti, alle scomparse misteriose, agli omicidi, a tutte quelle atrocità subìte semplicemente per il fatto di essere donna, a quei soprusi vissuti spesso in silenzio per la mancanza di strumenti o per un forzato isolamento in una solitudine senza fine. . |
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PARI OPPORTUNITA´: AL VIA SECONDO FORUM REGIONALE ABRUZZESE |
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L´aquila, 27 gennaio 2010 - "Più donne meno crisi" è il tema del secondo forum regionale, organizzato dalla Commissione Pari Opportunità della Regione e dalla Consigliera Regionale di Parità, che si svolgerà giovedì 28 gennaio, dalle 9. 30 alle 13, nell´Auditorium di Palazzo Silone (via Leonardo da Vinci, n. 6) a L´aquila. L´intervento istituzionale, a chisura del dibattito, sarà tenuto da Federica Carpineta, assessore alle Pari Opportunità. In ordine di scaletta prenderanno la parola : Gemma Andreini, vice Presidente Commissione Regionale Pari Opportunità e Manuela Villacroce, Presidente della Commissione medesima, Loretta del Papa Consigliera regionale di Parità, Giuseppe Mauro, Ordinario di Politica Economica all´università di Chieti, Marcella Mulino, Ordinario di Politica Economica all´ateneo di L´aquila, Annalisa Rosselli Ordinario di Politica Economica all´università Roma Tor Vergata. . |
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IL LAZIO DEVE DIFENDERE L´OCCUPAZIONE FEMMINILE |
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Roma, 27 gennaio 2010 - "In queste giornate proveremo a intrecciare le politiche concrete che abbiamo seguito nella nostra Regione con una serie di orientamenti che dovrebbero essere condivisi con le parti sociali". Così Alessandra Tibaldi, assessore a Lavoro, Pari Opportunità e Politiche giovanili della Regione Lazio, ha aperto ieri la Conferenza regionale del Lavoro ´Avanti c´è posto. Di Lavoro´, organizzato dall´assessorato al Lavoro della Regione, con il supporto di Bic Lazio, Lait e Sviluppo Lazio, ed in programma fino al 28 gennaio allo Spazio Etoile a Roma. La prima delle sei tavole rotonde previste dall´appuntamento ha affrontato il tema de ´Nuovi modelli di organizzazione e qualità del lavoro: come le donne cambiano il lavoro e come si investe in qualità´. "Bisogna convincere - ha detto Tibaldi - le aziende a tenere le donne al lavoro, perché sono loro a rischiare di più rispetto agli uomini. Noi ci stiamo provando attraverso la cassa integrazione in deroga, che permette ai lavoratori di restare ´agganciati´ all´impresa, e proprio per questo motivo abbiamo chiuso venerdì scorso l´accordo con le parti sociali per gli ammortizzatori sociali in deroga nella Regione anche per il 2010". E, secondo Tibaldi, è necessario "attraverso un confronto tra Regioni e Governo raggiungere un punto fermo sulla sistematizzazione degli interventi che abbiamo fatto in materia di ammortizzatori sociali, con una ´vera´ riforma". E sulle difficoltà delle donne nel mondo del lavoro in Italia è intervenuta, durante la tavola rotonda, Linda Laura Sabbadini, della direzione centrale per le indagini su condizioni e qualità della vita dell´Istat. "Il tasso di occupazione delle donne con figli nel nostro Paese - ha sottolineato - è sempre più basso rispetto al resto d´Europa, e, secondo diverse ricerche, nel nostro Paese il 27% delle donne occupate che hanno avuto dei figli in seguito hanno lasciato il posto di lavoro. Il fatto di fare dei figli diventa per le donne un fattore di criticità . Nel Lazio - ha spiegato Sabbadini - come già avviene nel Sud Italia, stiamo assistendo a una discesa della disoccupazione femminile accompagnata però da un aumento del tasso di inattività, e cioè delle donne che non cercano lavoro. Nella Regione - ha aggiunto - abbiamo un tasso di occupazione femminile del 46,6%, con un calo dell´1,3%, concentrato soprattutto nei servizi, e anche tra le lavoratrici immigrate". E la componente femminile del mondo del lavoro nel nostro Paese, secondo Emiliano Rustichelli, ricercatore Isfol intervenuto alla tavola rotonda, è "sottoutilizzata". "Nel nostro paese - ha spiegato il ricercatore - il 27% delle donne occupate ha una laurea, ma a questo titolo non corrispondono posizioni lavorative e retributive in linea con quelle degli uomini. Rappresentano una forza lavoro molto scolarizzata, ma quando entrano nel mercato del lavoro si trovano penalizzate rispetto agli uomini. Basti pensare - ha detto - che il salario di una donna laureata è di 7,1 euro l´ora, mentre quella degli uomini è di 8 euro". E per Alida Castelli, consigliera parità Regione Lazio "serve investire su un modello di welfare, che sia un modello di sviluppo e che abbia valore universale, e che non sia quindi rivolto alle sole donne. Il problema non è infatti solo quello, ad esempio, degli asili nido, ma bensì di una nuova organizzazione sociale che si rifletta sull´organizzazione aziendale e permetta di utilizzare al meglio il capitale umano femminile". . |
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COMO, CONSIGLIERE DI PARITA´: AL VIA IL PROGETTO "SERVIZI PER LA CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO" FINO AL 27 GENNAIO È POSSIBILE PRESENTARE ISTANZA DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER LA FORNITURA DEI SERVIZI DI CURA E ASSISTENZA ALLA PERSONA |
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Como, 27 gennaio 2010 - Le Consigliere di Parità di Como promuovono il progetto “Servizi per la conciliazione famiglia- lavoro”, una iniziativa sperimentale a supporto della famiglia che si sostanzia nell’erogazione di voucher che coprono il costo per l’acquisto di servizi alla persona necessari per la soddisfazione di bisogni di cura nell’ambito familiare. I voucher sono destinati a donne e uomini che hanno difficoltà a partecipare attivamente al mercato del lavoro perché chiamate a gestire carichi familiari. Il voucher è rivolto, quindi, a persone occupate, inoccupate o disoccupate – residenti o domiciliati in provincia di Como - che desiderano inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro e rafforzare le possibilità di permanenza, ma si trovano in difficoltà per problemi legati ad esigenze di cura di figli piccoli o di parenti anziani o disabili. Attraverso i voucher è possibile, pertanto, usufruire gratuitamente di un servizio di cura che permetta di fronteggiare una situazione di emergenza e/o di temporanea difficoltà nella gestione della vita familiare e lavorativa, in modo tale da allontanare il rischio che il carico di cura all’interno della famiglia sia da impedimento all’attività lavorativa. I voucher sono spendibili esclusivamente presso un elenco di enti appositamente predisposto dalla Provincia di Como sulla base di un avviso ad evidenza pubblica. Fino al 27 gennaio è possibile presentare istanza di manifestazione di interesse per la fornitura dei servizi di cura e assistenza alla persona coperti dai voucher per la conciliazione famiglia-lavoro: I soggetti interessati – associazioni, enti di promozione sociale, cooperative sociali ecc. – devono possedere i requisiti indicati nell’ “Avviso per la manifestazione di interesse” e possono presentare la relativa domanda, in carta libera, entro e non il 27 gennaio 2010. L’avviso e il modello di domanda sono scaricabili dal sito http://lavoro. Provincia. Como. It (area Bandi e concorsi). A breve uscirà il bando per l’assegnazione dei voucher che sarà pubblicato sul medesimo sito. . |
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TRENTO: ELETTA LA CONSULTA PROVINCIALE DELLA TERZA ETA´ |
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Trento, 27 gennaio 2010 - Si è riunita ieri , presso l´Aula Magna del palazzo dell´Istruzione in via Gilli l´assemblea che ha proceduto all´elezione dei quindici componenti della Consulta provinciale della Terza Età. Impossibilitato ad essere presente, perché trattenuto dall´emergenza all´ospedale di Mezzolombardo, l´assessore Ugo Rossi ha comunque fatto arrivare ai numerosi convenuti da tutto il Trentino l´augurio di un confronto sereno e costruttivo: "La Consulta provinciale della Terza Età - ha detto l´assessore, - costituisce un felice strumento partecipativo che avvicina l´amministrazione provinciale alle reali esigenze vissute dagli anziani della nostra comunità. Il vostro sarà sicuramente un apporto concreto e positivo, che ci aiuterà a fornire servizi sempre migliori e più efficienti". Tra le organizzazioni che hanno presentato propri candidati, molti erano i Circoli anziani, che rivestono un importante ruolo di socializzazione e di "collegamento" tra la terza età e il resto della società civile, ma anche organizzazioni che più direttamente si occupano di assistenza sul territorio, in particolare agli anziani non autosufficienti. Questi sono i 15 membri risultati eletti, su un totale di 37 candidature arrivate da associazioni che operano in tutto il Trentino: Per i Circoli: Giuseppe Marocchi (Coordinamento circolo pensionati e anziani di Trento) con 7 voti; Marco Bonadiman (Gruppo pensionati e anziani di Sanzeno) con 5 voti; Luigi Pinamonti (Circolo pensionati e anziani di Tassullo) 5 voti; Angelo Bertolini (Circolo pensionati di Montagne) 4 voti; Ileano Mattiello (Circolo pensionati San Rocco di Fondo) 4 voti; Nicola Ruggieri (Circolo anziani e pensionati di Carano) 4 voti; Giuseppe Odorizzi (Circolo anziani e pensionati "La Madonnina" di Lavis) 4 voti. Per le Associazioni: Livio Trepin (Fap Acli di Trento) 19 voti; Silvio Magnini (Associazione Avulss di Trento e Vanoi) 17 voti; Serenella Mori Damiani (Associazione "Telefono d´argento" di Cognola) 7 voti; Liliana Orsatti (Associazione "La Radice" di Rovereto) 6 voti; Paola Gottardi (A. D. A. - Associazione degli Anziani di Trento) 5 voti; Ezio Brigadoi (Avulss "Tre Sorgenti" di Villazzano) 3 voti. Per le Organizzazioni. Lino Prezzi (Opera diocesana pastorale pensionati e anziani della diocesi di Trento) 16 voti Renzo Pichler ("Multiservizi" e "Antropos", società cooperative di Mezzocorona) 4 voti. La Consulta, quale organo di sintesi e di confronto degli organismi associativi che rappresentano la popolazione anziana, è prevista dalla legge provinciale 11/2008 ("Istituzione del servizio di volontariato civile delle persone anziane, istituzione della consulta provinciale della terza età e altre iniziative a favore degli anziani”). Quella di oggi è stata la prima volta che le associazioni di settore di sono riunite ed hanno eletto i quindici componenti della Consulta: molte sono le aspettative per quanto riguarda le proposte e il contributo di idee ed iniziative che essa potrà mettere in campo, stimolando la Giunta provinciale nella promozione di una concreta partecipazione degli anziani alla società attiva. La legge attribuisce alla Consulta della Terza Età una propria autonomia d´intervento diretto nel dibattito sui temi che più da vicino riguardano questa importante componente della società, prevedendone il diretto coinvolgimento nell´elaborazione delle politiche a favore degli anziani. Successivamente all´elezione dei rappresentanti della Consulta - la quale provvederà poi alla nomina dei propri organi direttivi (presidente, vice e segretario) - la Giunta provinciale individuerà, con propria delibera, le modalità di funzionamento dell´organismo. La Consulta stessa si riunirà quindi per definire un proprio calendario di attività. . |
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