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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Febbraio 2010
CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA DEMOCRAZIA TELEMATICA,  
 
Krems, 2 febbraio 2010 - Il 6 e 7 maggio 2010 si terrà a Krems, in Austria, una conferenza di due giorni dedicata alla democrazia telematica. La democrazia telematica cerca i coinvolgere i cittadini alla partecipazione politica attraverso l´uso delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione. L´evento affronterà una serie di argomenti legati allo sviluppo della democrazia telematica, come la trasparenza e la comunicazione, la partecipazione e la collaborazione. Il programma prevede conferenze tenute da vari esperti del campo. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Donau-uni. Ac. At/en/department/gpa/telematik/veranstaltungen/id/13823/index. Php?url=/en/department/gpa/telematik/edemconferences/13823 .  
   
   
PROGETTO DIAMOND: IL MIGLIORE AMICO DEI SEMICONDUTTORI?  
 
Bruxelles, 2 febbraio 2010 - Un nuovo progetto finanziato dall´Unione Europea vuole semplificare la vita delle industrie europee di semiconduttori e di componenti elettronici, identificando e correggendo gli errori in modo più semplice. Il progetto triennale Diamond ("Diagnosis, error modelling and correction for reliable systems design") è finanziato con 3,8 milioni di euro dal Tema tecnologie per l´informazione e le comunicazioni (Tic) del Settimo Programma Quadro (7Pq). Oggi i produttori di semiconduttori perdono troppo tempo e risorse nella ricerca di eventuali errori presenti nei loro prodotti. Tuttavia, poca è la ricerca fatta ad oggi per lo sviluppo di strumenti che permettano la diagnosi e la correzione automatica degli errori, e gli strumenti attuali di identificazione degli errori per le nanotecnologie non sono adatti. Scopo del progetto Diamond è lo sviluppo di una serie di strumenti che aiutino i produttori di semiconduttori e di componenti elettronici ad effettuare una migliore diagnosi e correzioni degli errori. Nel corso del progetto, i partner partecipanti svilupperanno un modello diagnostico per errori di progettazione e fisici. Inoltre, saranno sviluppati sistemi di localizzazione e correzione automatica dell´errore ed un quadro di riferimento per la localizzazione e la correzione dell´errore. Si procederà anche all´integrazione di metodi di correzione e di diagnosi automatizzati. Il progetto Diamond, con il suo approccio integrato alla localizzazione e alla correzione a tutti i livelli di qualsiasi tipo di errore, è oltre l´avanguardia. "Sino ad oggi, la ricerca di errori è stato un processo manuale e dispendioso in termini di tempo. Nel quadro del progetto Diamond, saranno sviluppati nuovi metodi per l´identificazione e la rimozione rapida delle cause degli errori," spiega il professor Roderick Bloem, partner del progetto, dell´Istituto di elaborazione applicata delle informazione e delle comunicazioni (Iaik) del Politecnico di Graz, in Austria. "Lo strumento sarà in grado di fornire, in automatico, spiegazioni sull´origine del problema e proporrà suggerimenti per la correzione," aggiunge. Il professor Bloem si aspetta che, nel suo complesso, il software sviluppato da Diamond riduca del 50% il tempo necessario alla ricerca di errori. Gli otto partner del progetto provengono da sei paesi, e comprendono università e società. Il progetto è coordinato dall´Università Tecnica di Tallinn, in Estonia. Le altre università che partecipano al progetto sono l´Università di Brema (Germania), che ha grande esperienza in problemi di debugging di progettazione, di risoluzione di problemi e di analisi degli errori. L´università di Linköping, in Svezia, che vanta uno dei maggiori dipartimenti di informatica del nord Europa, che contribuirà al progetto con l´esperienza maturata nel campo dell´analisi degli errori e tecniche di diagnosi. In ultimo, l´Iaik si concentrerà sui metodi di localizzazione e di identificazione dell´errore. Il progetto vede anche la partecipazione di due società impregnate nel campo dell´automazione della progettazione elettronica: Transeda (Ungheria) e Testonica Lab (Estonia). Ubm Israele e l´operatore delle telecomunicazioni svedese Ericsson sono gli utilizzatori finali dei risultati del progetto Diamond e avranno il compito di validare e verificare gli strumenti sviluppati. Per maggiori informazioni, visitare: Progetto Diamond: http://www. Fp7-diamond. Eu/ Iaik, Tu Graz: http://www. Iaik. Tugraz. At/ Ricerca sulle Tic nell´ambito del 7° Pq: http://cordis. Europa. Eu/fp7/ict/ . .  
   
   
BANDA LARGA FVG: CONFERMATO IL PROGRAMMA ERMES  
 
Pordenone, 2 febbraio 2010 - "Il programma Ermes per dotare della banda larga tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia, varato dalla passata Amministrazione regionale, è valido, non è in discussione e viene confermato. Affidato ora alla società Insiel, procede secondo gli obiettivi: entro il 2011 il collegamento di tutti i Comuni e entro il 2013 quello delle zone industriali. Dei 120 milioni di euro necessari per la completa realizzazione del programma, 52 sono già stati impegnati fra progetti realizzati o avviati: di questi 52, ben 27 milioni attengono all´attività dell´attuale Governo regionale". Lo ha dichiarato l´assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, concludendo il convegno sulla banda larga svoltosi ieri a Pordenone per iniziativa della locale Unione industriali, al quale sono intervenuti esperti e imprenditori, fra cui il presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri di Genola. Riccardi - che ha riconosciuto come lo "svantaggio digitale" sia molto elevato nel Friuli Occidentale e che deve essere rapidamente colmato - ha quindi spiegato perché la Giunta regionale guidata dal presidente Renzo Tondo ha scelto di affidare la realizzazione del programma Ermes a Insiel, anziché lasciarlo alla società Mercurio che lo aveva iniziato. Sostanzialmente due i motivi: "da un lato - ha affermato - vi era l´esigenza di non tenere due società in grado di fare le stesse cose e di dare un contenuto nuovo a Insiel; dall´altro, Mercurio presentava un piano industriale che creava il rischio di essere in contrasto con la direttiva Ue sulla fornitura della banda larga. Tale direttiva vieta in modo categorico l´intervento pubblico laddove vi può essere quello privato". "La Regione - ha quindi concluso l´assessore Riccardi - ha recepito le norme comunitarie ed ha individuato le zone dove il pubblico può intervenire (ovvero laddove il privato non ha interesse) e dove invece ci sono uno o più privati in grado di investire nel servizio. Ribadiamo che quella della banda larga è una partita strategica, che la Regione vuole portare avanti il più rapidamente possibile ma anche che non chiudiamo la strada all´ingresso in corsa di altri soggetti che possano portare elementi migliorativi e di rapidità al programma". .  
   
   
BANDA LARGA FVG: INSIEL GRAVEMENTE IN RITARDO  
 
Trieste, 2 febbraio 2010 - "Ormai non passa giorno che qualche impresa o amministrazione comunale della nostra regione non lamenti i gravi ritardi con cui Insiel sta procedendo nella realizzazione della banda larga, progetto meglio conosciuto come Ermes, che doveva completarsi - nei piani originari - in cinque anni, cioè entro il 2011". La nota è del consigliere regionale dei Cittadini Piero Colussi. "Si tratta di un progetto di grande importanza, finalizzato al superamento dello svantaggio digitale che affligge quasi la metà del territorio regionale. Purtroppo è sotto gli occhi di tutti che da quando la società Mercurio Fvg - costituita nel 2006 proprio per dare attuazione a questo piano strategico - è stata assorbita da Insiel attraverso la fusione per incorporazione, le cose non marciano più con la necessaria speditezza. "I riflessi negativi di questa situazione - aggiunge - sono facilmente immaginabili: basti pensare, ad esempio, alle difficoltà che sta incontrando un´azienda leader a livello mondiale nella fotografia digitale come la Graphistudio di Arba (Pn) che sul trasferimento dei dati attraverso la fibra ottica in larga banda basa buona parte della propria capacità produttiva". Proprio per sollecitare la Giunta a superare tutte le difficoltà che stanno rallentando gravemente questo programma, Colussi ha presentato un´interrogazione a risposta immediata in cui chiede se ci siano problemi di carattere economico che possano mettere a rischio il completamento dell´Ermes. "Il sospetto - afferma Colussi - è che il programma di investimenti del progetto Ermes (quasi 120 milioni di euro) non sia oggi nelle disponibilità di Insiel essendo venuta a mancare, con l´entrata in vigore della legge Bersani, la possibilità di ottenere una maggiore autonomia finanziaria con le entrate assicurate dalla cessione ai privati dei diritti d´uso della fibra. In parole povere, oggi Insiel è chiamata a realizzare le infrastrutture della rete di banda larga ma non può acquisirne i proventi della cessione ai privati perché la proprietà della rete è, di fatto, della Regione. "Soldi che erano previsti a suo tempo da Mercurio Fvg nel modello di business - conclude Colussi - ma che oggi non sarebbero più disponibili proprio per i vincoli introdotti dalla Bersani: un modello che comporterebbe per Insiel significative e ingiustificabili perdite di esercizio. Una situazione molto delicata che rischia di compromettere la sostenibilità economica del programma stesso". .  
   
   
EWZ E SWISSCOM COLLABORANO PER IL POTENZIAMENTO DELLA FIBRA OTTICA: È STATO COMPIUTO UN PASSO IMPORTANTE PER LA REALIZZAZIONE DELLA RETE COMUNE IN FIBRA OTTICA  
 
Zurigo, 2 febbraio 2010 - Ewz e Swisscom hanno concluso con successo le intense trattative finalizzate alla costruzione della rete in fibra ottica di Zurigo. Le due aziende hanno concordato di attuare in maniera congiunta il potenziamento fin nelle economie domestiche e nelle aziende. Grazie a questa collaborazione, nella città di Zurigo non saranno create reti parallele. Nei prossimi anni oltre 200’000 economie domestiche e aziende saranno collegate con la fibra ottica. Il Consiglio comunale e gli elettori devono tuttavia ancora dare la loro approvazione al progetto. Dalla metà del 2009 l’Azienda elettrica di Zurigo (ewz) e Swisscom hanno svolto intense trattative in vista di una cooperazione per la realizzazione della rete in fibra ottica nella città di Zurigo. Le trattative sono sfociate in un accordo di principio che definisce tutti i punti principali della collaborazione. Il consigliere comunale Andres Türler, il Ceo di Swisscom Carsten Schloter e il direttore dell’ewz Conrad Ammann hanno reso noti i termini dell’accordo nel corso di una conferenza stampa. Entro fine 2017 a Zurigo sarà realizzata una capillare infrastruttura per la rete di dati veloce. Nelle zone di Albisrieden, Enge, Hirslanden e Limmat, Swisscom completerà i lavori iniziati. Nelle restanti aree urbane interverrà invece ewz. L’impiego delle attuali infrastrutture di tubature di entrambi i partner per la costruzione della rete in fibra ottica permette di operare in modo coordinato. Le aziende si garantiscono reciprocamente un diritto di utilizzo a lungo termine irrevocabile su una fibra ottica per collegamento. A tale fine versano al partner un’indennità unica e partecipano ai costi di esercizio e di manutenzione. I collegamenti in fibra ottica già realizzati da ewz e Swisscom saranno integrati nel nuovo piano della rete. Praticamente tutti gli edifici della città di Zurigo saranno dotati di un collegamento in fibra ottica. Per la costruzione della rete in fibra ottica cittadina, ewz e Swisscom investiranno circa 430 milioni di franchi. Questa collaborazione consentirà alle due aziende di realizzare la rete in fibra ottica della città di Zurigo in modo più economico che operando individualmente. La concorrenza sul mercato delle telecomunicazioni continua a essere promossa grazie al fatto che tutti i service provider hanno un accesso non discriminatorio alla rete anche se non intendono investire personalmente nel potenziamento. Di questo beneficiano i clienti, che otterranno più rapidamente un collegamento, potranno scegliere tra le offerte di differenti fornitori di servizi e, se necessario, avranno la possibilità di cambiare senza problemi il provider. Con l’accordo, ewz e Swisscom evitano di realizzare in parallelo la rete. Di conseguenza, non saranno effettuati lavori di costruzione inutili e i disagi per la popolazione, ad es. L’inquinamento acustico, saranno minori. Affinché l’accordo diventi giuridicamente vincolante, il Consiglio comunale deve modificare il mandato per il settore di attività telecomunicazioni di ewz e approvare un nuovo credito quadro. La decisione finale spetta comunque agli elettori della città di Zurigo. . .  
   
   
BOLOGNA: AL VIA LABDI, LABORATORI DI APPROFONDIMENTO SULLE DISCRIMINAZIONI  
 
Bologna, 2 febbraio 2010 - Tre seminari, nove laboratori di approfondimento, una tavola rotonda e una conferenza conclusiva: questo il programma del secondo ciclo di incontri Labdi - Laboratorio sulle forme della discriminazione, istituzioni e azioni positive - che si svolgerà da marzo a novembre 2010. Il programma sarà presentato mercoledì 3 febbraio, a Bologna, nel corso di una giornata di studio, intitolata “Ambiti e forme della discriminazione: approcci teorici, casi concreti e politiche pubbliche di contrasto” (ore 9,45 – 18 – Auditorium Regione Emilia-romagna, v. Aldo Moro 18). In questa nuova edizione di Labdi, progetto realizzato dalla Regione Emilia-romagna e dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, gli ambiti di riflessione, ricerca e intervento saranno le discriminazioni verso le persone con disabilità e verso i migranti, con specifica attenzione al contesto del mondo del lavoro. L’obiettivo è quello di mettere sotto la lente d’ingrandimento le criticità e le risorse nelle esperienze di integrazione fra servizi, per evidenziare come migliorare prassi, procedure e metodologie operative. Il nuovo progetto si rivolge in particolare agli operatori della formazione professionale, operatori dei Servizi per il lavoro, Comuni e Ausl (Area dei Servizi Sociali) e Associazioni delle persone con disabilità presenti nella Consulta Regionale. Il programma prevede a marzo 2010 tre seminari orientati a sistematizzare i temi analizzati dal punto di vista dell’ordinamento giuridico e della riflessione socio-politica. Ad aprile/maggio 2010 nove laboratori organizzati nei territori provinciali e rivolti agli operatori direttamente coinvolti in relazione con le utenze approfondiranno l’analisi della casistica, mentre a settembre 2010 una tavola rotonda presenterà alcune buone prassi di contrasto alle forme di discriminazione nei luoghi di lavoro. A novembre 2010 una conferenza conclusiva analizzerà l’esito del percorso. Programma della giornata di studio Mercoledì 3 febbraio – ore 9,45 - 18 Bologna, Auditorium Regione Emilia-romagna (v. Aldo Moro 18). Nella prima parte dell’incontro, moderato dall’assessore regionale a Scuola, Formazione, professionale e lavoro Giovanni Sedioli, si parlerà di “Forme della discriminazione, istituzioni, azioni positive: un primo approdo”, con l´obiettivo di ripercorrere le riflessioni e le idee emerse nel corso del primo ciclo di seminari. Interverranno Nicola Fiorita, docente di Diritto ecclesiastico dell’Università della Calabria e Thomas Casadei, ricercatore in Filosofia del diritto dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Nella seconda parte della mattinata, presieduta da Giovanni Bissoni, assessore regionale alle Politiche per la Salute, si parlerà di “Cornici teorico-pratiche per la lotta alle discriminazioni: dall’etica della cura all’approccio delle capacità”, con interventi di Brunella Casalini, docente di Filosofia politica e di Teorie della giustizia dell’Università di Firenze, di Eva Kittay studiosa di fama internazionale nell´ambito degli studi sulla disabilità della Stony Brook University di New York, e di Gianluca Busilacchi, docente di sociologia dell’organizzazione dell’Università di Macerata. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, al centro della discussione “Forme della discriminazione, istituzioni, azioni positive: un nuovo progetto”. Presiederà l’assessore regionale alle Politiche sociali Anna Maria Dapporto, e interverranno Gianfrancesco Zanetti, docente di Filosofia del diritto dell’Università di Modena e Reggio Emilia e direttore scientifico di Labdi, Udo C. Enwereuzor, del Cospe, Flaviano Zandonai di Iris Network Rete nazionale degli istituti di ricerca sull’impresa sociale, e Angelo Irano, responsabile di “Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di re-impiego” di Italia Lavoro S. P. A. .  
   
   
LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEI BAMBINI PREMATURI AMBIENTE O BIOLOGIA? SU PNAS NEUROSCIENZIATI DELLA SISSA, DELL’UNIVERSITÀ DEL CILE E DELL’OSPEDALE SOTERO DI SANTIAGO DEL RIO, SPIEGANO IL RUOLO DELL’ESPOSIZIONE AGLI STIMOLI E DELLA MATURITÀ DEL CERVELLO DURANTE I PRIMI STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO  
 
Trieste, 1 febbraio 2010 - ‘Il cervello deve essere maturo, pronto a ricevere gli stimoli per elaborarli. Per questo non bisogna disperare se nei primi mesi di vita lo sviluppo cognitivo del bambino nato pretermine risulta più lento. Diamo tempo al suo cervello di maturare’. Lo sostiene Jacques Mehler, direttore del Laboratorio del linguaggio, cognizione e sviluppo della Sissa di Trieste e figura di spicco internazionale negli studi sull’apprendimento linguistico. Insieme a Marcela Pena e Enrica Pittaluga, sui Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) di questa settimana, Mehler spiega l’interazione tra fattori biologici e ambientali durante le prime fasi dello sviluppo cognitivo e in particolare dimostra che la maturità neuronale del cervello è uno dei fattori chiave nei primi stadi dello sviluppo del linguaggio. ‘Se nei primi mesi di vita extrauterina, tra prematuri e bambini nati a termine, si riscontrano differenze nello svolgimento di operazioni cognitive o nello svilupppo linguistico, quando i bambini hanno due anni tali differenze non si riscontrano più’ racconta il docente di neuroscienze cognitive della Scuola di Trieste. Due sono i fattori determinanti per lo sviluppo dell’acquisizione delle abilità linguistiche: l’ambiente, cioé l’esposizione agli stimoli linguistici, e la biologia, ovvero lo sviluppo neurologico del cervello. Per verificare quale tra i due fattori sia l’elemento chiave per l’acquisizione del linguaggio nel primo anno di vita, i ricercatori hanno comparato bambini nati al termine della gestazione (40 ± 2 settimane) e bambini sani nati fortemente pretermine (28 ± 2 settimane gestazionali) nella capacità di distinguere la lingua madre da altre lingue. L’esperimento è stato condotto in Cile presso il servizio di Pediatria dell’Opsedale Sotero del Rio di Santiago. ‘Finora ben pochi studi avevano indagato l’interazione tra l’esperienza e la maturità del cervello, durante i primi stadi dello sviluppo cognitivo, in bambini prematuri sani. E alla nascita, sappiamo che il sistema nervoso dei bimbi fortemente pretermine è ancora immaturo. Parliamo di bambini nati a sei mesi di gestazione’ commenta Mehler. L’esposizione postnatale alla lingua madre fa sì che i bambini prematuri riescano a distinguere la propria lingua da un’altra, indipendentmente dal grado di sviluppo neurologico del cervello’ Per scoprire questo i ricercatori hanno registrato con elettroencefalogramma l’attività cerebrale di bambini prematuri (pre-term, Pt) e nati a termine (full-term, Ft), durante l’ascolto della propria lingua madre (lo spagnolo), di una lingua ritmicamente molto simile (l’italiano) e di una lingua ritmicamente molto diversa (il giapponese). A tre, sei e a nove mesi di vita extrauterina: tenendo conto quindi della loro maturità neuronale e dei mesi di esposizione agli stimoli verbali. .  
   
   
ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI: DAL 2011 UNA NUOVA CERTIFICAZIONE PER TUTELARNE I DIRITTI E RISPONDERE AI LORO REALI BISOGNI  
 
Torino, 2 febbraio 2010 - A partire dall’anno scolastico 2011-2012, le aziende sanitarie regionali e tutte le istituzioni scolastiche del Piemonte potranno finalmente utilizzare un nuovo strumento di classificazione del funzionamento, della disabilità e della salute: l’Icf (Classificazione Internazionale del Funzionamento, Disabilità e Salute), elaborato dall’Organizzazione Mondiale della sanità. E’ quanto stabilito da una delibera approvata questa mattina dalla Giunta regionale, su proposta degli assessori alla sanità Eleonora Artesio, all’istruzione Gianna Pentenero e alla cooperazione sociale Teresa Angela Migliasso. A livello nazionale e regionale è stata più volte rimarcata la necessità di avere dati completi e affidabili ai fini della programmazione degli interventi e servizi rivolti ai diversamente abili nei diversi campi: prevenzione, assistenza, integrazione sociale, integrazione scolastica, formazione professionale, inserimento lavorativo, tempo libero e partecipazione sociale. Fino ad oggi infatti i diversi soggetti istituzionali che operano nel campo della disabilità hanno utilizzato strumenti molto diversi sia per la raccolta dati che per la valutazione della condizione di disabilità, dando luogo a sistemi con dati non omogenei e spesso in contraddizione tra loro. Allo scopo di colmare la carenza di informazioni e semplificare le procedure per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap, la Regione ha deciso di adottare un sistema unico di certificazione, l’Icf, che a differenza della precedente Icidh, non è una classificazione delle conseguenze delle malattie ma delle "componenti della salute”. I tre termini portanti della precedente versione (menomazione, disabilità e handicap) sono stati sostituiti da funzioni corporee, attività e partecipazione, passando da una classificazione delle “conseguenze della malattia” a quella appunto delle “componenti della salute”. Il termine handicap non viene più utilizzato ma sostituito con “persona che sperimenta difficoltà nella vita sociale”. In quest’ottica l’Icf non riguarda solo le persone con disabilità ma tutte le persone, poiché fornisce informazioni che descrivono il funzionamento umano e le sue restrizioni, promuovendo un metodo di misurazione della salute, delle capacità e delle difficoltà nella realizzazione di attività. Questo approccio permetterà di individuare gli ostacoli da rimuovere o gli interventi da effettuare perché l’individuo possa raggiungere il massimo della propria auto-realizzazione. L’icf vuole quindi fornire un’ampia analisi dello stato di salute degli individui ponendo in stretta correlazione salute e ambiente, valutando l’influenza di quest’ultimo sulla vita degli individui: la società, la famiglia, la scuola, il contesto lavorativo. “I risultati della sperimentazione avviata in questi ultimi anni presso alcune aziende sanitarie - hanno sottolineato gli assessori Artesio, Pentenero e Migliasso - hanno messo in evidenza che l’utilizzo dell’Icf non solo consente di descrivere il profilo di funzionamento di un alunno ma rende più chiara la comunicazione tra i soggetti coinvolti e facilita la definizione di un progetto individualizzato aiutando inoltre a distinguere gli alunni disabili dagli alunni con esigenze educative speciali. Proprio per questo abbiamo deciso di avviare uno specifico percorso formativo integrato che vedrà coinvolti circa 2500 operatori della scuola, 350 operatori sanitari e 350 operatori sociali, allo scopo di creare un gruppo di “consulenti esperti” Icf che avranno il compito di collaborare con i vari organi istituzionali alla progettazione, realizzazione e verifica della formazione di altri operatori sanitari .  
   
   
SCUOLA: DOVE VA A FINIRE IL CONTRIBUTO VOLONTARIO DEI GENITORI?  
 
Arezzo, 2 febbraio 2010 - Una raffica di domande sul contributo volontario e sul ruolo dei genitori a scuola: ecco la reazione più immediata all’incontro “Bilancio delle scuole: tutto quello che avresti voluto sapere…” che gli esperti dell’A. Ge. Toscana hanno tenuto ad Arezzo in collaborazione con la Consulta Provinciale dei Genitori. ”I genitori non hanno chiaro che il contributo è volontario e che nessuno può pretendere nulla da loro nella scuola dell´obbligo, a parte la quota assicurativa –afferma Rita Manzani Di Goro, presidente dell’associazione genitori A. Ge. Toscana- inoltre le famiglie hanno diritto di sapere come vengono utilizzati i loro soldi. Il suggerimento che abbiamo dato e che molti presidenti dei Consigli d’istituto hanno accolto con favore è stato quello di deliberare i criteri di utilizzo del contributo volontario, finalizzandolo alle attività didattiche. In questo modo i genitori contribuiscono volentieri a tutto vantaggio della qualità dell’offerta formativa”. Per rispondere alle tante richieste giunte dalle varie province della Toscana sono stati organizzati due nuovi incontri su "Il Bilancio delle Scuole visto dai genitori" a Pistoia presso l’Ipsia “A. Pacinotti”, Corso A. Gramsci 71, martedì 2 febbraio dalle ore 17 alle ore 19 e a Firenze presso l’I. T. T. “Marco Polo”, Via S. Bartolo a Cintoia 19/a, venerdì 5 febbraio dalle ore 17 alle ore 19, nel corso dei quali saranno distribuiti materiali informativi. L’a. Ge. Toscana mette inoltre a disposizione un servizio gratuito di consulenza, cui si può accedere inviando un quesito ad agetoscana@age. It, e la guida al Programma annuale 2010 pubblicata sul sito www. Agetoscana. It nella rubrica Speciale Bilancio delle scuole. .  
   
   
IMMIGRAZIONE. PROGETTO DELLA REGIONE VENETO PER L’INTEGRAZIONE NELLA SCUOLA  
 
Venezia, 2 febbraio 2010 - “Spazi nostri” è un progetto della Regione, realizzato attraverso l’ente Veneto Lavoro, che si propone di sperimentare esperienze di gruppo, opportunamente strutturate e condotte, con i ragazzi delle scuole medie e superiori di origine italiana e straniera con il duplice scopo di conoscere e affrontare il disagio giovanile e vivere nel contempo un importante momento di integrazione. Del progetto si parlato a Belluno presso l´Istituto scolastico “A. Brustolon” in occasione della consegna degli attestati di partecipazione agli studenti, alla presenza dell´assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona e dell´assessore alla cultura del Comune di Belluno Maria Grazia Passuello, insieme al referente di Veneto Lavoro Tiziano Menaggia e al responsabile scientifico del progetto Delia Guini, preside dell´Istituto. Le scuole del Veneto coinvolte in questa esperienza sono in tutto 14, sette scuole medie e sette istituti superiori distribuiti nei comuni capoluogo di provincia. A Belluno, oltre all’Istituto Brustolon, partecipa la scuola media “Nievo”. L’idea progettuale – come ha ricordato l’assessore De Bona – nasce dalla necessità di superare l’individualismo tra i ragazzi, per abituarli a lavorare insieme e a trovare insieme le soluzioni ai problemi di relazione, guardando alla diversità come ad una risorsa. Il confronto avviene attraverso laboratori guidati da équipes multidisciplinari, composte da educatori e psicologi. Il programma è strutturato in percorsi di lavoro per approfondire i fenomeni, le dinamiche e i disagi che interessano i giovani, come il “bullismo”, agendo sulla socializzazione e sull’integrazione. De Bona ha sottolineato tra l’altro che l’inserimento scolastico dei figli rappresenta spesso il primo momento di integrazione sociale per molte famiglie di immigrati. I ragazzi assumono quindi anche il ruolo di intermediari culturali tra il contesto sociale di riferimento e il loro nucleo familiare. In sostanza, con questo progetto –è stato detto – i ragazzi imparano a lavorare in gruppo e a “fare squadra” per costruire il necessario ponte di congiunzione tra individualità e comunità e tra culture diverse. Con l’occasione è stata presentata anche la guida realizzata dall’Assessorato regionale alle politiche dei flussi “Veneto, terra di ospitalità e accoglienza". .  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DEL MOLISE ANTICIPA ALLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO LE RISORSE FINANZIARIE PER L´ACQUISTO DELL´IMMOBILE CHE OSPITERÀ IL LICEO SCIENTIFICO "ROMITA"  
 
Campobasso, 2 febbraio 20101 - La Giunta Regionale, su proposta del Presidente Michele Iorio, ha deliberato nella seduta di oggi l´ "anticipazione delle procedure, con particolare riferimento all´impegno finanziario, per rendere disponibili le risorse al fine di consentire alla Provincia di Campobasso di stipulare il contratto preliminare di acquisto di parte dell´immobile da destinare a sede del Liceo Romita". "Con questo provvedimento –ha detto il Presidente Iorio- rendiamo immediatamente disponibili le risorse finanziarie per l´acquisto dell´immobile da destinare al Romita di Campobasso. Questo al fine di consentire agli alunni del Liceo Scientifico di tornare a fare lezione in un immobile confortevole, sicuro e consono alle attività didattiche. "Gli effetti pratici del deliberato di oggi –ha detto il Presidente Iorio- si sommano a quanto già fatto in passato dal Governo regionale per la messa in sicurezza degli edifici scolastici del Molise. Proprio questa mattina abbiamo inaugurato ad Isernia la nuova sede dell´ "Ignazio Silone", costruita in tempi record (appena 5 mesi). Entrambi queste due opere rappresentano l´ennesimo passo nella concretizzazione di quell´ambizioso programma che abbiamo in mente finalizzato a mettere in sicurezza tutte le scuole della regione in tre anni. Un programma che vorremo realizzare con i Sindaci e con i responsabili di tutti gli Enti competenti. Il Progetto Scuola Sicura è un obiettivo primario della nostra azione politica. Siamo abituati a mantenere le promesse ed a cogliere i risultati di ciò che ci impegniamo a fare. Continueremo a lavorare con determinazione per realizzare un Progetto che riteniamo elemento di qualità e civiltà scolastica e sociale". .  
   
   
AGEFORMA BASILICATA, AL VIA I CORSI PER L´OBBLIGO FORMATIVO  
 
Matera, 2 febbraio 2010 - Hanno preso il via a Matera, Tricaricoe Tursi i corsi per l’Obbligo formativo, denominati Orientamento e propedeutico, organizzati da Ageforma. I corsi, realizzati in partnership con Istituti superiori del territorio, avranno una durata pari a 600 ore, di cui 450 da effettuare in aula e 150 come stage di orientamento; gli allievi saranno assistiti da oltre 20 Docenti, contrattualizzati dall’Ente, e 3 Tutor, al fine di fornire loro supporto e garantire il buon esito dei percorsi di imminente avvio. L’offerta formativa considerata prevede tuttavia una durata complessiva di anni 3; ad una prima fase corsuale, seguirà difatti un secondo anno finalizzato alla scelta, da parte degli allievi, di una specializzazione, che sarà riconosciuta, al termine del terzo anno, con il conseguimento della Qualifica professionale. "Si tratta di percorsi in grado di fornire risposte efficaci alle richieste di intervento che giungono – ha precisato Nicola Trombetta, presidente Ageforma - dai Centri per l’Impiego, impegnati, nell’assolvimento dei loro doveri, ad informare in merito agli allarmanti numeri dell’abbandono scolastico. Gli allievi saranno impegnati in attività laboratoriali per la valorizzazione dei mestieri artigiani; dobbiamo fornire ai ragazzi – ha proseguito - una concreta opportunità di immettersi nel mercato del lavoro con professionalità spendibili, recuperando, ma con veste nuova, mestieri di cui si avverte una forte carenza sul territorio". Al fine di disporre di ulteriori strumenti di intervento, l’Ageforma ricorda inoltre di essersi dotata di un servizio per il sostegno dell’obbligo scolastico e la lotta alla dispersione, mettendo in campo risorse umane specializzate, sono ben 4 gli psicologi di cui si dispone, per interagire in maniera continua con gli Istituti superiori, ed assicurare celeri tempi di intervento. L’azione dell’Agenzia, in merito all’obbligo formativo, va inoltre a colmare un deficit di intervento in futuro aggravato anche a seguito delle recenti modifiche apportate in materia di obbligo scolastico, abbassato nell’età di uscita. "Di fronte alle sfide della nuova economia della conoscenza, ed agli sforzi compiuti in materia di istruzione dai grandi paesi competitor non potremo tirarci indietro, ma al contrario - ha sottolineato Nicola Trombetta – dovremo giocare la sola carta vincente: maggiori e migliori investimenti nell’educazione". .  
   
   
“EFFETTO DINAMO. LE ESPERIENZE CHE DANNO FUTURO”, IL 12 E 13 FEBBRAIO MEETING DEI GIOVANI A SOAVE  
 
Verona, 2 febbraio 2010 - Due giorni di incontri, laboratori e forum, centinaio di storie di giovani, 11 laboratori tematici, tre progetti regionali, alternati con spettacoli musicali e appuntamenti conviviali, trecento giovani in arrivo da tutto il Veneto, un intero paese mobilitato per garantire ospitalità e accoglienza ai protagonisti. Sarà tutto questo e anche di più il Meeting dei giovani, dal titolo “Effetto dinamo. Le esperienze che danno futuro”, presentato oggi al centro culturale Marani dell´ospedale di Borgo Trento a Verona. L’appuntamento è per il 12 e 13 febbraio a Soave. Alla conferenza stampa di presentazione c’erano, tra gli altri, l´assessore alle politiche sociali del Veneto Stefano Valdegamberi, la responsabile scientifica dell’Osservatorio regionale nuove generazioni e famiglia Mariuccia Lorenzi, Gaetano Tebaldi vicesindaco di Soave e tre giovani - Matteo Fiorio, Elisa Brunelli e Beatrice Scappini - che nell´ultimo anno e mezzo hanno compiuto un percorso di sperimentazione, sotto la supervisione dello stesso Osservatori, di un percorso previsto dalla nuova legge regionale sui giovani (n. 17/2008). Un appuntamento, quello di Soave, che non vuole essere solo una proposta per i giovani. "Il meeting deve servire per riflettere su tutti i modelli di vita effimeri e puramente estetici che proponiamo ai nostri giovani", ha sottolineato l´assessore Valdegamberi. "La società tende a far diventare i giovani degli spettatori di una scena recitata da altri. Noi vogliamo, invece, che siano in grado di incidere per migliorare la società in cui vivono. Vogliamo che abbiamo principi solidi, capacità di aprirsi agli altri, che siano in grado di superare l´egoismo e di vivere da protagonisti". Valdegamberi ha aggiunto che sono molti i giovani impegnati nel volontariato: "Questi giovani, se ascoltati, possono diventare dei maestri di vita". L’obiettivo delle due giornate – ha spiegato Mariuccia Lorenzi - è quello di “approfondire i valori e le relazioni con gli altri. Gli undici laboratori a disposizione riflettono lo stile educativo proposto ai giovani per cui non sono mai gli adulti a guidarli, ma gli stimoli arriveranno da conduttori e facilitatori scelti, appunto, tra gli stessi giovani che abbiamo conosciuto in quest’anno e mezzo”. Da parte sua il vicesindaco Tebaldi ha fatto rilevare che “questi due giorni saranno un momento importante di confronto e di crescita personale”, mentre i tre giovani intervenuti hanno portato le loro esperienze. Il meeting è rivolto a giovani da 18 a 30 anni e la partecipazione è gratuita. Ci si può iscrivere fino al lunedì 8 febbraio, sul sito www. Effettodinamo. Com. .  
   
   
JAZZ& MOVIES CON LA BOCCONI JAZZ BAND PAVIA, 4 FEBBRAIO  
 
Pavia, 2 febbraio 2010Musica jazz con la band dell’Università Bocconi per il terzo appuntamento di “Musica in Università 2010”: giovedì 4 febbraio alle 21,15, in aula del 400 sarà infatti il sestetto della Bocconi che vede coinvolti docenti, studenti, laureati e manager a proporre una serata “Jazz & Movies”, con brani tratti da film e telefilm a cartoni animati rivisitati in chiave jazz. La Bjbu Bocconi Jazz Band propone diversi repertori che ripercorrono la storia del jazz dalle origini al jazz elettrico, passando per lo swing, il bebop, l’hard bop e le principali forme di contaminazione che hanno rinnovato il jazz, con sonorità afro, latine e beat. Recentemente la Bjbu ha inciso un Cd con la casa discografica Soul Note con etichetta “Dischi della Quercia- Italian Jazz Series”. Ospiti prestigiosi dell’incisione sono stati Franco Cerri (chitarra), Franco Ambrosetti (tromba) e Carlo Bagnoli (sax baritono). Ecco il programma della serata Jazz&movies, organizzata dall’Adrat e dal Cup dell’Università di Pavia: I tempo - 1. Theme from James Bond di Monty Norman; 2. Batman di Neal Hefti; 3. Spider­man di Bob Harris e Paul F. Webster; 4. Star Trek di Alexander Courage; 5. The Avengers di Laurie Johnson; 6. Charlie’s Angels di Jack Elliot e Allyn Fergusson; 7. Mannix di Lalo Schifrin. Ii tempo - 1. Cantina Band film “Guerre Stellari” di John Williams; 2. Eli’s Comin’ dalla serie Tv “Eli Stone” di Laura Nyro; 3. The Saint di Edwin Astley; 4. Ultimo Tango a Parigi di Gato Barbieri; 5. Kojak di Billy Goldenberg; 6. Love Boat di Charles Fox e Paul Williams; 7. Mash di Mike Altman e Johnny Handel; Tutti gli arrangiamenti sono di Marco Mariani; Charlie’s Angel” e “Cantina Band” di Marco Mariani e Nicola Pecchiari. I componenti della Bjbu Bocconi Jazz Band: Marco Mariani Tromba - Professore di Strategia e Politiche Aziendali, Università degli Studi di Pavia, Facoltà di Scienze Politiche e Professore a contratto presso l’Università Bocconi. Franco Bagnoli Sax Alto - Laureato Clea Bocconi; Dirigente di Auchan S. P. A. Nicola Pecchiari Sax Tenore e Clarinetto - Laureato Clea Bocconi; Professore di Contabilità e Bilancio, Università L. Bocconi: Paolo Alderighi Pianoforte - Laureato Cleacc Bocconi; Musicista professionista. Eugenio Mugno Contrabbasso - Laureato all’Università Statale di Milano; Professore nel Liceo Manzoni di Milano. Sergio De Masi Batteria - Laureato presso l’Università di Napoli; Dirigente di 3M Italia S. P. A. Ospite d’eccezione che collabora stabilmente con la Bjbu è il sassofonista Carlo Bagnoli, uno dei musicisti che hanno contribuito alla storia del jazz italiano. .  
   
   
ANALISI CLIMATICA CORRENTE E PREVISIONI PER IL PERIODO FEBBRAIO – MARZO 2010 INVERNO TARDIVO E INIZIO PRIMAVERA RINVIATA AD APRILE.  
 
Roma, 2 febbraio 2010 - La correlazione tra la circolazione stratosferica e quella troposferica è da tempo nota ed unanimemente accettata dal mondo scientifico. Studi recenti hanno mostrato come, nella stagione invernale, le intense anomalie della circolazione atmosferica stratosferica possano produrre effetti sulla quella troposferica per un orizzonte temporale fino a 60 giorni. In particolare, quando il vortice polare stratosferico è particolarmente forte e simmetrico intorno al polo, la componente zonale della circolazione troposferica (atlantica sull’Europa) risulta molto attiva con prevalenza di correnti miti alle medie latitudini. Viceversa, quando la struttura del vortice polare diviene debole e disturbata sono possibili, in troposfera, dei blocchi della circolazione zonale con conseguente discesa di masse d’aria fredda, di origine sub polare, alle medie latitudini. La persistenza di questa meridianizzazione del flusso troposferico è fortemente modulata dalla tipologia e dalla consistenza dell’anomalia stratosferica associata. Questi “disturbi” del vortice polare stratosferico sono spesso associati a riscaldamenti improvvisi della stratosfera (anche oltre 50°C in una settimana), noti con termine di Stratwarming. Proprio dall’analisi dell’anomalia del vortice stratosferico è possibile prevedere, statisticamente, effetti sulle anomalie termiche e pluviometriche in troposfera, insieme alla persistenza di alcune particolari tipologie di circolazione. Analisi inverno 2009 – 2010 - L’inverno 2009-2010 è stato caratterizzato da un’anomalia stratosferica poco prima della metà di dicembre (definita Minor Warming) che ha prodotto alcune fasi di blocco della circolazione troposferica zonale per i successivi 30 giorni (fino circa a metà del mese di gennaio). A quest’ anomalia stratosferica è possibile imputare, tra l’altro, le ondate di intenso gelo su gran parte d’Europa centro settentrionale, in America e nel continente asiatico, oltre che il periodo nevoso sull’Italia prima di Natale. Dopo un temporaneo rinforzo del vortice polare stratosferico, sono seguiti poi nuovi ed importanti disturbi alla circolazione stratosferica. Attualmente il vortice polare stratosferico risulta estremamente indebolito e spostato sul nord Europa (anomalia molto consistente). Segnaliamo, infatti, un Minor Warming durante l´ultima settimana di gennaio e una Geoalert (riscaldamento stratosferico di oltre 30°C in sette giorni) prevista nella prossima. In particolare, quest’ultima anomalia potrà, molto probabilmente, raggiungere il grado di Major Warming. Con questo termine è infatti indicata l’anomalia principale possibile in stratosfera con l’inversione della circolazione atmosferica e conseguente formazione di una struttura anticiclonica in prossimità del polo, dove normalmente risiede un vortice ciclonico. Previsioni Febbraio – Marzo 2010 - Le attuali condizioni in stratosfera sono pertanto favorevoli a ripetuti blocchi alla circolazione zonale sull´Europa. Anche la nostra penisola potrebbe essere interessata da discese di masse d’aria fredda sia di origine polare marittima che continentale, fin dalla prossima settimana. Inizialmente queste dovrebbero essere di origine polare marittima e, probabilmente a partire dalla seconda decade di febbraio, da masse d’aria ancora molto fredda, ma più secca perché di origine siberiana. Le anomalie stratosferiche osservate sono tali da poter ipotizzare, sul nostro Paese, anomalie termiche negative con importanti discese di aria fredda non solo nel mese di febbraio, ma anche in quello di marzo. Tale quadro di previsione è confermato anche dal sistema di previsioni mensili e stagionali sviluppato dall’Cnr – Ibimet nel corso degli ultimi 3 anni (http://web. Fi. Ibimet. Cnr. It/seasonal/content. Php?page=med_sf&menu=prod) basato su indici climatici troposferici e oceanici. In particolare si prevedono anomalie negative della temperatura in quota (ad 850hPa), sia per febbraio che per marzo quando gli effetti di possibili discese di aria fredda saranno maggiormente impattanti. Siamo quindi di fronte ad una fase invernale intensa i cui effetti si spingeranno fino a buona parte di marzo. Probabilmente per la primavera dovremmo attendere il mese di aprile. Appendice Informativa - Dal 1979 al 2010 si sono avuti una dozzina di inverni con Major Warming. Talvolta l’anomalia stratosferica principale si è verificata più di una volta in un solo anno, alla fine dell’inverno e all’inizio del successivo, come nel 1958 (fine gennaio e fine novembre). Le anomalie termiche medie sull’Italia per i 60 giorni seguenti al Major Warming sono molto variabili e mediamente intorno a -0. 5/-1 gradi rispetto ai valori climatici dell’intero periodo. L’anomalia termica al suolo però è molto variabile in relazione anche ad altri fattori, quali copertura nevosa in Eurasia ecc. , che in una previsione devono essere cmq considerati. Inoltre il dato “mediato sui 60 giorni” non descrive bene l’entità delle irruzioni di aria fredda che potrebbero interessare la nostra penisola su periodi più ristretti, la settimana o i dieci giorni. Ad esempio, il gennaio 1985, che sicuramente molti ricordano come uno dei mesi più freddi (Firenze -23°C di minima), ha registrato un’anomalia sui 60 giorni di -1. 2 gradi. Nella stessa occasione però le anomalie termiche calcolate su periodi più brevi sono state ben più eclatanti: fino a -12 gradi nella settimana più fredda, fino a -8 nei 10 giorni più freddi e fino a -6 nei 20 giorni più freddi. Alcune date di eventi di Majorwarming nel passato, aggiornato solo fino al 2002, sono riportate nella tabella sottostante. Manca il periodo 2002 – 2008, ma l’ultimo evento si è verificato a fine gennaio 2009, con effetti meno intensi sull’Italia per via di una differente situazione climatica di quel periodo rispetto a oggi. 30/01/1958; 30/11/1958; 16/01/1960; 23/03/1965; 08/12/1965; 24/02/1966; 08/01/1968; 27/11/1968; 13/03/1969; 02/01/1970; 17/01/1971; 20/03/1971; 02/02/1973; 22/02/1979; 29/02/1980; 04/12/1981; 24/02/1984; 02/01/1985; 23/01/1987; 08/12/1987; 14/03/1988; 22/02/1989; 15/12/1998; 25/02/1999; 20/03/2000; 11/02/2001; 02/01/2002. Per quanto riguarda le previsioni per i prossimi 2 mesi, siamo entro i valori di anomalia termica attesa per questo tipo di eventi, circa -1. 0°C sull’intero bimestre. Da tener presente però il discorso fatto sulle singole ondate di freddo, da 5 – 10 giorni di durata ciascuna, che potrebbero essere decisamente intense. Al momento il grosso della anomalia termica prevista sembra essere centrata sull’Europa orientale. Probabilmente, quindi, le regioni italiane più esposte saranno quelle centro – settentrionali e le adriatiche, ma è ancora presto per capire in dettaglio l’evoluzione precisa da adesso a fine marzo. .  
   
   
PRESENTAZIONE DEL "RAPPORTO ORSO 2009"  
 
 Trento, 2 febbraio 2010 - Nell´ambito degli "Incontri al museo per parlare di fauna", mercoledì 3 febbraio alle 20. 30 presso l´aula magna del Museo tridentino di Scienze Naturali, il Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento presenterà un aggiornamento sullo stato della popolazione degli orsi e sulle attività in atto. Nell´occasione sarà presentato e distribuito il "Rapporto orso 2009". Il Rapporto sarà presentato da Claudio Groff, coordinatore delle attività di gestione dell´orso per il Servizio Foreste fauna. Torna, mercoledì 3 febbraio alle ore 20. 30, l´ormai tradizionale appuntamento per aggiornare il pubblico sull´evoluzione della popolazione di orsi che gravita nel Trentino e nelle regioni limitrofe. Quanti e quali orsi sono stati accertati, dove gravitano, quanti nuovi nati e quanti individui scomparsi sono stati registrati, qual è l´evoluzione della loro interazione con l´uomo e cosa viene fatto per gestirla, sono alcune delle domande che troveranno una risposta nel corso dell´interessante appuntamento. Il quadro che verrà illustrato è contenuto nel nuovo "Rapporto orso 2009", documento giunto alla sua terza edizione, curato dall´Ufficio Faunistico del Servizio Foreste e Fauna della Provincia con la collaborazione del Parco Naturale Adamello Brenta e del Museo Tridentino di Scienze Naturali. La pubblicazione, che sarà in distribuzione mercoledì sera, ha un duplice scopo: fornire al pubblico un´informazione corretta, aggiornata e dettagliata sullo status della piccola popolazione di orsi che gravita in Trentino e nelle regioni adiacenti, e registrare in maniera precisa ed analitica un insieme di dati per renderne possibile l´utilizzo da parte degli addetti ai lavori. Il Rapporto fotografa un consolidamento della presenza del plantigrado (che rimane comunque ancora fragile) e della relativa gestione, che registra una maturazione della capacità operativa di strutture ed addetti. Tra le scelte operate, risulta molto attuale e utile la volontà di rendere disponibili, nel modo più trasparente e completo, le esperienze via via raccolte. Sette i capitoli nei quali è diviso il "Rapporto orso 2009", più due appendici relative alla presenza in provincia della Lince e del Lupo. Dati e cifre riguardano il monitoraggio, l´indennizzo e la prevenzione dei danni, la gestione delle emergenze, la comunicazione, la formazione del personale, il raccordo sovraprovinciale e nazionale, nonché le ricerche e convegni prodotti su questa tematica. La conferenza è un´interessante opportunità per i docenti: su richiesta sarà rilasciato un certificato di partecipazione valido ai fini dell´aggiornamento. .  
   
   
PUGLIA. CITTADINI SODDISFATTI DEI SERVIZI FORNITI DA AQP  
 
Bari, 1 febbraio 2010 - In Puglia l’indice di soddisfazione globale degli utenti rispetto al servizio idrico fornito dall’ Aqp si attesta al 91%, l’indicazione della qualità dell’acqua percepita e della continuità del servizio si attestano rispettivamente al 79% e all’87%; oltre la metà dei pugliesi poi beve acqua del rubinetto: sono alcuni dei dati emersi da un’indagine periodica sulla customer satisfaction e resi noti dall’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati. Lo studio, utile per l’attento monitoraggio e il conseguente miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini, è stato realizzato da un noto istituto internazionale di rilevazioni statistiche attraverso interviste telefoniche a cittadini, amministratori di condomini e operatori economici pugliesi. Dall’analisi è emerso un generale apprezzamento sul servizio erogato, sulla capillarità della fornitura, sulla riconoscibilità dell’azienda oltre ad un favorevole giudizio relativo al costo del servizio rispetto al quale è stato rilevato un indice di gradimento del 73%. “I dati forniti da quest’indagine sono fortemente incoraggianti – ha commentato l’assessore Amati – e rendono giustizia ad un lavoro attento e capillare che stiamo portando avanti con l’Acquedotto Pugliese. Questa è la chiara dimostrazione del fatto che la parola “pubblico” non è sinonimo di trascuratezza, di servizi di serie b, di mancanza di investimenti e di civile progresso, come spesso si sente dire. Ci racconta anzi di un’utenza che apprezza e condivide i criteri di giustizia e di equità che muovono la nostra azione quotidiana e che questo governo regionale difende con forza. Il piano di risanamento delle reti idriche – ha concluso - le inaugurazioni della condotta Sgolgore e dell’acquedotto del Locone, avvenute negli ultimi mesi del 2009, sono un segnale evidente della messa in atto di un’attività concreta che punta a migliorare l’erogazione del servizio e che, a quanto pare, sta ottenendo i risultati sperati”. .  
   
   
SHARK ALLIANCE CONSEGNA ALLA SPAGNA L’APPELLO DEI CITTADINI EUROPEI CAMBIAMO ATTEGGIAMENTO RISPETTO ALLE NORME SUL FINNING DELLO SQUALO  
 
 Madrid, 2 febbraio 2010 - I rappresentanti di Shark Alliance, coalizione internazionale per la conservazione degli squalo, hanno consegnato il 27 gennaio alle autorità spagnole una petizione sottoscritta da oltre 90. 000 cittadini di 16 Paesi europei per spingere la Spagna a metter fine alla sua opposizione all’attuazione di un divieto del finning a livello Ue ( il finning è la pratica che consiste nell’asportare le pinne dello squalo e gettarne la carcassa in mare) e guidare l’Europa verso una più efficace regolamentazione del finning. “L’opinione pubblica è sempre più spesso a favore degli squali”, ha dichiarato Sonja Fordham, responsabile per le politiche europee sugli squali per il Gruppo Ambiente Pew e Shark Alliance. “La nostra petizione vuole inviare un messaggio chiaro al governo spagnolo, che i cittadini di tutta Europa premono con urgenza per avere migliori forme di protezione per questi animali così vulnerabili”. Per molti anni la Spagna si è classificata al primo posto in Europa nella caccia allo squalo e ha lavorato per ostacolare l’adozione di norme più severe sul finning. Il Piano d’Azione Europeo per gli squali del 2009, che ha goduto di ampio supporto, prevede un impegno a rafforzare la regolamentazione del finning a livello comunitario. Assumendo la presidenza europea fino a luglio 2010, è probabile che la Spagna eserciti un certo controllo su eventuali deliberazioni concernenti questi cambiamenti. “Essendo la nazione europea più attiva nella pesca degli squali, la Spagna ha il dovere di assumere il ruolo di guida, anziché ostacolare la conservazione degli squali”, ha dichiarato Àlex Bartolí, coordinatore politico di Shark Alliance in Spagna. “Facciamo appello al governo spagnolo affinché garantisca che la Spagna smetta di ostacolare gli sforzi di applicazione del divieto al finning e sostenga invece le iniziative della Commissione Europea per limitare in maniera responsabile la pesca dello squalo”. La Settimana Europea dello Squalo 2009, tenutasi ad ottobre 2009, è stata sponsorizzata dalla fondazione Save Our Seas Foundation. Gruppi di diving, acquari e organizzazioni ambientaliste di tutta Europa hanno organizzato più di 300 eventi per diffondere una maggiore conoscenza delle terribili condizioni in cui versano gli squali e raccogliere firme per la petizione. José María Aguilar, presidente della Aiza, l’associazione spagnola degli zoo e degli acquari, ha aggiunto: “Nel corso dell’anno abbiamo visto in prima persona aumentare la preoccupazione per gli squali nei visitatori dei nostri acquari. Oggi siamo lieti di trasmettere il loro messaggio direttamente al governo spagnolo, insieme con la nostra speranza di un futuro migliore per questi magnifici animali”. .  
   
   
ACQUE ROSSE DI MELENDUGNO: A PROCESSO I DIRIGENTI DELL´ACQUEDOTTO PUGLIESE.  
 
 Lecce, 2 febbraio 2010 - I dirigenti dell’Acquedotto Pugliese, dott. Valentini Giuseppe e Ing. Tarquinio Emilio, indagati dal Tribunale di Lecce in relazione al fenomeno dell’Acqua rossa di Melendugno sono stati rinviati a giudizio, a conclusione delle indagini, nell’udienza di lunedì 01/02/2010, per i reati di cui agli Artt. 81, 444, 356 e 515 del cpp. Nella precedente udienza preliminare, il Gup del Tribunale di Lecce, dott. Sa Ines Casciaro, aveva indicato al P. M. , Dott. Sa M. C. Moschettini, un termine per l’espletamento di ulteriori indagini. Pertanto, il P. M. Aveva proceduto all’ascolto del dott. Massimiliano Bianco, direttore generale di Aqp, dell’On. Dott. Antonio di Staso, dirigente responsabile di Ato-puglia, e dell’Ing. Sallustio Lagattolla, funzionario tecnico di Ato-puglia, tutti quanti all’epoca dei fatti in carica nei rispettivi uffici. A seguito delle suddette audizioni, il quadro probatorio é rimasto immutato e non sono emerse responsabilità penali a carico di ulteriori persone. Di conseguenza, il P. M. , Dott. Sa M. C. Moschettini, e i difensori delle parti civili, gli Avv, Alberto Russi, Fabrizio D’errico, Francesco D’agata, Andrea Imbriani e l’Avv. Pallara, hanno insistito per il rinvio a giudizio degli imputati, mentre i difensori dei dirigenti dell’Acquedotto Pugliese hanno chiesto al Gup l’emissione della sentenza di non luogo a procedere. Al termine della discussione, il Gup Ines Casciaro ha disposto il rinvio a giudizio degli imputati fissando l’udienza al 27/04/2010 innanzi alla 1^ sezione del Tribunale Penale di Lecce. Giovanni D’agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, che nel passato ha ritenuto opportuno di aderire al comitato “Acqua Rossa” da sempre si è battuto perché si facesse chiarezza su questo caso per evitare l’avvelenamento dei cittadini ritiene che questo sia il primo passo per l’accertamento della verità e raccomanda alle autorità che procedono di effettuare tutti gli accertamenti del caso al fine di evitare che il fenomeno si riproduca accertando tutte le responsabilità. Inoltre i cittadini sono invitati a segnalare ogni caso compatibile con la vicenda. Per quanto gli risulta, è la prima volta che nel circondario del Tribunale di Lecce viene esercitata un’azione popolare da parte di cittadini che hanno offerto prova della continuità e rilevanza dell’azione svolta a difesa del territorio .  
   
   
LA NUOVA DIRETTIVA QUADRO RIFIUTI E I PROBLEMI DI RECEPIMENTO NELL’ORDINAMENTO ITALIANO  
 
Milano, 2 febbraio 2010 - Promosso dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con l´Università degli Studi di Milano e Fondazione Lombardia per l’Ambiente giovedì 4 febbraio 2010, ore 9,30 - 12,30, presso la Sala Parlamentino di Palazzo Affari ai Giureconsulti - Piazza Mercanti, 2, si terrà il secondo incontro del ciclo di workshop “Come cambia la legislazione ambientale italiana alla luce delle iniziative comunitarie. Quali opportunità per le imprese?”, .