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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 12 Febbraio 2010
MILANO: “MI CHIAMO STEFI E TU?” - UNA MOSTRA ITINERANTE DI FUMETTI MULTILINGUE  
 
Il personaggio creato da Grazia Nidasio protagonista, con anche laboratori didattici, a Palazzo Litta a Milano dal 5 al 27 febbraio 2010. Si chiama Stefi ed è lo straordinario personaggio nato negli Anni Settanta dalla fantasia di Grazia Nidasio. Dal “Corriere dei Piccoli” che l’ha resa celebre e amata, la Stefi oggi esce per accompagnare una mostra itinerante di fumetti multilingue e laboratori didattici dal titolo “Mi chiamo Stefi e tu?”, che “debutta” a Milano dove è allestita nel Cortile d’Onore di Palazzo Litta in corso Magenta 24 dal 5 al 27 febbraio 2010. Prodotta da Caminito S. A. S. Agenzia letteraria e curata da Ivan Giovannucci, in un progetto condiviso con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, il patrocinio del Touring Club Italiano, in collaborazione con Touring Junior, Provincia di Pavia Assessorato alla Solidarietà sociale e Parità e Fondazione Adolescere, la mostra è composta da 40 pannelli con 46 tavole a colori in italiano, cinese, arabo, spagnolo e inglese. E dopo Milano, la mostra sarà al Palazzo delle Arti di Napoli dal 6 marzo fino al 10 aprile, alla Fondazione Adolescere di Voghera dal 16 al 30 aprile e quindi andrà in tournée attraverso l’Italia dal Veneto alla Sicilia, dall’Emilia Romagna alla Puglia. Venerdì 5 febbraio a Milano l’inaugurazione si è svolta alle 11. 00 nella Sala Azzurra di Palazzo Litta in corso Magenta 24, alla presenza di Cristina Ambrosini per la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, del Presidente del Touring Club Italiano Roberto Ruozi e della creatrice del personaggio di Stefi, Grazia Nidasio. La mostra sarà visitabile a ingresso libero tutti i giorni, tranne la domenica, dalle 9. 00 alle 17. 00. Stefi è uno dei più famosi personaggi dell’autrice di fumetti, disegnatrice e sceneggiatrice Grazia Nidasio. Nasce nel 1969 sul Corriere dei Ragazzi dapprima quale comprimaria nelle avventure del personaggio Valentina Mela Verde, nel ciclo dei fumetti durato fino al 1976. Da questa data in poi, Stefi inizia ad apparire autonomamente sul Corriere dei Piccoli e da allora il suo colloquio con i ragazzi più piccoli, suoi coetanei, si è svolto attraverso diverse forme di fumetto: dal diario alla posta sceneggiata, dall’avventura ecologica al Tg Zero, il telegiornale di notizie narrate per i bambini. Attualmente appare settimanalmente sul Corriere della Sera come vignetta di attualità nelle Pagine della Cultura. I cartoni animati della Stefi sono in onda su Rai Tre. Stefi, ci si rivede eh! È l’ultimo libro editato da Rizzoli. Alla mostra sono inoltre collegati alcuni giochi ideati da Carlo Carzan dell’Associazione Culturale “Così per Gioco” che ben esprimono il progetto di accoglienza contenuto nel progetto e che è diventato un libro di 48 pagine ideato da Caminito e acquistabile su www. Caminito. Biz. Le attività sono volte a sviluppare gli scambi verbali e di scrittura attraverso un viaggio nelle emozioni di un bambino, nel suo quotidiano rapporto con gli amici e soprattutto con gli adulti. Un viaggio che diventa multiculturale quando con Stefi ci rendiamo conto che a ogni latitudine e in qualsiasi paese c’è sempre qualcosa che ci accomuna. Perché la felicità, la rabbia, la curiosità, l’amore, la vita in famiglia sono emozioni che appartengono a italiani, tedeschi, spagnoli, rumeni, cinesi, arabi, europei, africani, asiatici,… insomma, a ogni bambino del mondo, perché ogni bambino del mondo ha dentro di sé un pezzetto di Stefi, quella bambina che dal suo apparire ne combina di tutti i colori e che dunque diventa un po’ simbolo di infanzia serena, intensa, pura, quella che, proprio con Stefi, si chiede “perché ai bambini si possono fare tante domande e ai grandi no?” e che non accetta mai una regola senza prima averla capita. E così, tra quelle domande impertinenti eppure così semplici, tra quelle critiche a un mondo di adulti fatte con la testa di un bambino che sa ragionare, ecco nascere questa mostra itinerante che è pensata per far dialogare i bambini, anche di diverse etnie, sul loro rapporto con i coetanei e con gli adulti, attraverso un percorso di alfabetizzazione emotiva. Proprio per questo motivo i giochi legati alla mostra sono pensati per relazionarsi con gli altri in modo verbale, scritto, ludico. Giochi alla scoperta dell’altro attraverso aspetti della sua personalità, ma anche sui diversi modi di salutarsi nel mondo, sui modi di dire, sul conoscersi e sul raccontarsi paragonandosi a pianeti circondati da satelliti importanti, sull’amicizia, ma anche sul riuscire a sorridere a se stessi e agli altri. Il tutto in una sorta di viaggio creativo nei diversi paesi del mondo. Nel corso della mostra sono previsti, inoltre, su appuntamento, laboratori didattici sul fumetto a cura del Touring Club Italiano, riservati alle scuole dell’infanzia e primarie. La quota di partecipazione al laboratorio, comprensiva dell’abbonamento alla rivista Touring Junior (8 numeri l’anno) e la tessera vantaggi e sconti riservata ai piccoli Soci Touring è di 65 euro a classe (+ 2 euro per ogni bambino non socio Touring). Luogo e orari della mostra: Palazzo Litta, Cortile d’Onore - corso Magenta 24 – Milano. Dal 5 al 27 febbraio 2010. Ingresso libero. Tutti i giorni tranne la domenica dalle 9. 00 alle 17. 00.  
   
   
GALLARATE: AMEDEO MODIGLIANI AL MUSEO D´ARTE DI GALLARATE MAGA - 19 MARZO - 19 GIUGNO 2010  
 
La mostra è un omaggio alla figura e all´opera di Amedeo Modigliani e traccia un percorso ideale alla scoperta dell´evoluzione del suo pensiero. Verranno presentati al pubblico dipinti e disegni provenienti da musei e collezioni importanti quali la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, la Gnam di Roma, la Pinacoteca di Brera e i Musei Civici di Milano. Accanto alle opere la mostra presenterà un ricco apparato documentario composto da fotografie, epistolari, scritti autografi e materiali di studio che permetteranno l´approfondimento della personalità artistica di Modigliani e dei diversi contesti in cui negli anni tale personalità si è inscritta e sviluppata, da quello familiare livornese a quello artistico parigino. I documenti verranno esposti in originale e provengono dal Modigliani Institute di Roma. Particolare rilievo avrà l´allestimento della mostra curato da Maurizio Sabatini, scenografo di fama internazionale autore dei set del film Baaria di Tornatore, chiamato a reinterpretare l´impatto delle opere di Modigliani sugli spazi espositivi del museo attraverso un´ambientazione elegante e di grande suggestione. A tutti è noto il percorso della vita e dell´opera di Amedeo Modigliani, in modo particolare dal 1906, data del suo arrivo a Parigi, quando il giovane italiano incontra i fermenti della nascita della contemporaneità. Il 1906 è l´anno della morte di Paul Cézanne. La pittura impressionista ha da tempo conquistato i cuori di un grande collezionismo internazionale: Rodin con la sua scultura romantica stabilisce la regola e il gusto di una borghesia dominante e colloca il suo Pensatore di fronte al Panthéon. Nello stesso anno Picasso lavora al dipinto Les Demoiselles d´Avignon, che renderà compiuto l´anno successivo. Un vento tutto europeo circonda e pervade le atmosfere creative di Parigi che stanno generando o di lì a poco genereranno il cubismo, il futurismo, il surrealismo e le esperienze dada. In quel clima Modigliani frequenta gli artisti e gli intellettuali, le ballerine e le grandi signore, gli abituées dei bistrot, del Lapin Agile e della Cloiserie de Lilas, gli alberghi a basso costo e il Teatro dell´Opera. Nello stesso clima, in quegli anni a Parigi si consolida un sempre maggiore interesse per quelle opere di "Art Nègre" che, già nel 1897 mostrate alla Esposizione Universale di Bruxelles, stanno diffondendosi attraverso circuiti ristretti e marginali, in particolar modo tra quegli artisti che ritenevano necessario riferirsi ad elementi di ritrovata purezza spirituale e simbolica. I suoi amici sono Picasso e Max Jacob, Matisse e Brancusi, Kisling, Soutine, Foujita e Soupault e con loro divide il cibo e i pensieri, le donne e l´assenzio, nella porzione di eccessi che il suo fisico minato da una grave tubercolosi poteva permettersi, ma non aderisce a nessuno dei movimenti in voga perché non rinuncia alla continuità ideale della sua formazione, dei suoi amori giovanili per l´arte italiana del Trecento, da scultore, come avrebbe voluto essere, per Tino da Camaino, che aveva visto al Museo Nazionale del Bargello a Firenze e a Napoli, a San Lorenzo, nella tomba di Caterina d´Austria, o da pittore, per continuità con la sua educazione postmacchiaiola, maturata nello studio di Fattori. Se Modigliani quindi sviluppa a Parigi una personale evoluzione, senza referenti dichiarati, autonoma, per una pittura dell´animo, nei nudi e nei ritratti maschili e femminili che compongono la quasi totalità del suo lavoro, sarà dalla sua formazione giovanile che trarrà gli elementi che fino alla sua prematura scomparsa lo faranno divenire un riferimento inevitabile per le generazioni artistiche successive. Il percorso espositivo e la selezione delle opere di Modigliani che lo costituiscono renderanno conto delle linee critiche del pensiero dell´artista e della sua straordinaria personalità creativa. Info: Amedeo Modigliani - 19 marzo - 19 giugno 2010 - Maga, Fondazione Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella Onlus - Via De Magri 1 21013 Gallarate - Catalogo: Electa Mondadori - Coordinamento della mostra: Cinzia Chiari - www. Gam. Gallarate. Va. It .  
   
   
NUDO PER STALIN. IL CORPO NELLA FOTOGRAFIA SOVIETICA NEGLI ANNI VENTI  
 
Il Museo Fondazione Luciana Matalon (Milano, Foro Buonaparte 67) ospita fino al 30 marzo 2010 la mostra fotografica Nudo Per Stalin. Il corpo nella fotografia sovietica negli anni Venti, a cura di Larissa Anisimova e Pavel Khoroshilov, con la consulenza scientifica di Nicoletta Misler. La mostra, attraverso un´articolata selezione di 71 fotografie storico artistiche realizzate dai più grandi fotografi russi del secolo scorso, si pone l´obbiettivo di spiegare l’evoluzione dell’immagine del corpo dalla seconda metà degli anni Venti al culmine del regime stalinista degli anni Trenta. Partendo dai fotografi pittorialisti russi degli anni Venti (Ida Napel´baum, Jurij Eremin, Nikolaj Sviscov-paola, Aleksandr Grinberg, Nikolaj Vlas´evskij, Andrei Telesov, Vasilij Divago, Grigorij Zimin, che scelsero il corpo femminile, spesso nudo, come soggetto idoneo a rappresentare le diverse possibilità di movimento), la mostra traccia un percorso di continuità e rottura con le rappresentazioni del corpo nella decade successiva. Nei dieci anni che seguiranno, infatti, tutti i negativi di quelle fotografie verranno distrutti e oggi gli scatti si possono ammirare soltanto grazie ad alcuni collezionisti privati che sono riusciti a conservarne le stampe. Notevole è il cambiamento avvenuto negli anni Trenta, all’epoca del regime staliniano: i vertici del regime decidono che il nudo non è più ammesso, anzi, ritrarlo è una concessione alle degenerazioni del capitalismo. Il corpo va ritratto esclusivamente a fini propagandistici: il singolo diventa membro di un collettivo, annullando la propria individualità e lo sport acquista finalità educative, contribuendo alla costruzione dell´immagine del cittadino sovietico: bello, forte, giovane e sano. L´uomo e la donna sovietici diventano così il modello di una nuova iconografia volta ad esaltare le conquiste del socialismo reale. Chiari esempi di “fotografie di Stato” sono i lavori di Aleksandr Rodcenko e Elizaveta Ignatovic, dove uomini e donne diventano un mero ornamento per i ritratti del dittatore. Ma in un simile contesto, non mancano gli artisti-fotografi che continuano a coltivare il genere del nudo contravvenendo così ai dettami del regime. Le condanne inflitte a questi artisti e le critiche mosse alle loro fotografie, dimostrano come la politica dominasse sull´arte. Esemplari i casi dei tre principali fotografi presenti in mostra: Jurij Eremin, Aleksandr Grinberg, Grigorij Zimin. Per questi contenuti la mostra si inserisce nel contesto delle commemorazioni per il ventennale della caduta del Muro di Berlino e celebra il recupero della libertà di espressione dell´arte rispetto alla politica. Il catalogo di Gangemi editore è disponibile nella sede della Fondazione .  
   
   
IL FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO PRESENTA LE MANIFESTAZIONI “VERDI” IN PROGRAMMA PER IL MESE DI MARZO 2010 “I FIORI DEL RISVEGLIO – ANTICIPO DI PRIMAVERA” SECONDA EDIZIONE  
 
Da venerdì 5 a domenica 7 marzo 2010, dalle ore 10 alle 18, a Milano, Villa Necchi Campiglio, Via Mozart 4, ospiterà la seconda edizione de “I fiori del risveglio – Anticipo di primavera”, mostra-mercato organizzata dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con l’Accademia Piemontese del Giardino presieduta dall’architetto Paolo Pejrone, già regista per il Fai della “Tre giorni per il Giardino” e della “Due giorni per l’autunno” al Castello di Masino (To). In questo che sarà il primo evento floro-vivaistico del 2010 verranno presentati piante e fiori da giardino che solitamente non si ha occasione di vedere nelle numerose manifestazioni nella stagione primaverile. L’esposizione si svilupperà nel giardino della Villa - oltre che in alcuni spazi interni e nel campo da tennis opportunamente coperto - e avrà come protagonista un gruppo di selezionati vivaisti, invitati in base alla specializzazione e alla qualità della loro produzione, che proporranno piante, arbusti, erbacee perenni di fioritura tardo invernale e primaverile precoce. Nel corso della manifestazione verranno anche proposte al pubblico piante da orto freddo, da cortile, da veranda e da interno. Tra le categorie in mostra: piante annuali, biennali e perenni da fiore quali ellebori, bergenie, primule, viole e ciclamini; piante e arbusti per giardino e terrazzo (in vaso o in zolla) quali camelie, Hamamelis, viburni, Cornus, calicanti, gelsomini, magnolie e ciliegi da fiore; piante aromatiche per il profumo e il sapore delle insalate di primavera; piante da orto freddo, da veranda e da interno; piante rustiche da ingresso e da cortile quali aspidistre, liriopi, convallarie e felci; bulbose in fioritura tra fine inverno e inizio primavera quali Galanthus e Crocus; prodotti per la cura del giardino, dell’orto e del frutteto, sementi e libri moderni e di antiquariato dedicati alla cura del verde. Orario di apertura al pubblico: La mostra sarà aperta al pubblico dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17. 30) .  
   
   
TREVISO: VILLA CONDULMER CORNICE PER LE OPERE DI LIVIO LOPEDOTE  
 
Villa Condulmer diventa splendida cornice per i quadri dell’artista Livio Lopedote. Fino al 10 marzo la villa settecentesca ospiterà i colori forti, intensi, surreali, pieni di fascino, del pittore triestino in una mostra intitolata “La forza delle emozioni”. All’interno degli splendidi saloni affrescati, nelle eleganti stanze dell’Hotel dai raffinati arredi e dalle pregiate finiture, frutto dell’arte architettonica del ‘700, per un mese sarà protagonista l’emozione, istantanea e fugace, rappresentata nel contesto di una vita dinamica scandita da tempi sempre più stretti ed intensi. Nei quadri di Lopedote si uniscono indissolubilmente l’istantaneità dell’emozione e la realizzazione dell’opera, per trasferire il sentire intenso e soggettivo dell’artista nella tela e non perdere nulla. La pittura di gesto e di getto è la modalità preferita dell’artista, che sulla base di consolidate e sempre rinnovate conoscenze di tecnica pittorica, riesce a realizzare con forte personalità opere di elevato spessore artistico. La forza delle emozioni, titolo della mostra a Villa Condulmer, viene esaltata nei dipinti che sviluppano il tema “pittura e musica”. Per l’artista Livio Lopedote significa trarre dalla musica rock, parte importante della sua cultura, quelle emozioni particolari percepite da un suono, da un ritmo, dai colori dei ricordi, privi di influenze esterne del momento o da condizionamenti culturali. Trasgressive emozioni ed esaltazioni realizzate con la forza del colore. Livio Lopedote nasce a Trieste nel 1951. Venezia resta comunque la sua patria sicura, il luogo che gli ha fornito una consolidata formazione culturale e professionale, l’ambiente dal quale ha attinto alcuni colori della sua tavolozza, il luogo dove attualmente vive e lavora. Laureato in Economia Aziendale, dal 2005 è alla ricerca della sua particolare espressione pittorica. Ha partecipato con positivi riscontri a mostre e concorsi in Italia ed all’estero. Nel 2009 entra a far parte del Centro Artistico G. B. Piranesi di Mogliano Veneto (Tv) e frequenta le lezioni di analisi critica evidenziando una notevole maturazione concettuale, gestuale e tecnica.  
   
   
CASALZUIGNO: “LE GIORNATE DELLE CAMELIE” - DICIANNOVESIMA EDIZIONE  
 
Sabato 20 e domenica 21 marzo 2010, dalle ore 10 alle 18, la splendida Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (Va) ospiterà per il diciannovesimo anno consecutivo “Le Giornate delle Camelie”, manifestazione promossa dal Fai – Fondo Ambiente Italiano che raduna amatori, vivaisti e collezionisti di questo affascinante fiore e che soddisfa, per la sua completezza scientifica, tanto gli esperti botanici quanto l’ormai affezionato pubblico. Nelle settecentesche sale della villa, verranno esposte, in collaborazione con l’Associazione Produttori Florovivaisti della Provincia di Varese, la Società Italiana della Camelia e il vivaio Floricoltura Lago Maggiore, numerose varietà di camelie recise - tutte classificate secondo la specie, la varietà, la forma e il colore - e alcune appartenenti a collezioni ottocentesche, mentre nel “giardino segreto” della villa verranno esposte e messe in vendita piante di camelie di diverse qualità, tra cui le particolarissime Trasnokoensis e Royal Velvet. Vi saranno camelie di grandi dimensioni (fino a 2 metri di altezza) per parchi e giardini e si potranno acquistare anche piante a fioritura scalare, tali da poter realizzare un giardino di camelie sempre fiorito. Di grande suggestione sarà anche “Il viale di camelie ad albero” che verrà creato appositamente per questo evento dall’Azienda Agricola Brianza nel Giardino Segreto della Villa, alternando ai tigli del viale alberato camelie conformate ad albero. Per i bambini: sabato pomeriggio e per tutta la domenica verranno organizzati dei laboratori ludico-didattici dal titolo “La semina del seme”. Tutti i bambini potranno tornare a casa con il loro fiore da far crescere. Www. Fondoambiente. It .  
   
   
OLEIFICIO ZUCCHI SPA: UNA GRANDE FESTA IN PIAZZA, UNA MONOGRAFIA E LA MOSTRA STORICA PER FESTEGGIARE 200 ANNI DI ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE DOMENICA 14 FEBBRAIO A CREMONA  
 
Per festeggiare i suoi 200 anni di attività imprenditoriale, Domenica 14 Febbraio 2010, Oleificio Zucchi Spa, azienda leader nel settore degli oli di semi e di oliva, offrirà alla Città e ai suoi bambini una grande festa in maschera dal titolo ‘Carnevolio’, in Piazza del Duomo a Cremona, con il patrocinio e la collaborazione del Comune, della Camera di Commercio di Cremona e della Curia Vescovile, insieme alle principali Associazioni del territorio con le quali l’Azienda collabora da più anni (Anfass, Associazione Commercianti della provincia di Cremona con il gruppo provinciale ristoratori Ascom, Federazione Oratori, Pepo Team). L’evento, ideato dall’Arch. Paola Aliprandi, avrà inizio alle ore 14. 30 con il benvenuto nella città di Oliopoli, emersa dopo 200 anni per i festeggiamenti: per l’occasione, infatti, il cuore di Cremona si trasformerà in una città fantastica, animata da personaggi in maschera che accompagneranno gli ospiti e i bambini attraverso un susseguirsi di spettacoli di sbandieratori, tamburini, trampolieri, giochi di coriandoli e stelle filanti e con la distribuzione, nel cortile Federico Ii, di lattughe, frittelle e dolciumi tipici del Carnevale, preparati dagli abili cuochi del gruppo Ascom Chef e cucinati con l’olio di semi dell’Oleificio Zucchi Spa. Una suggestiva scenografia, con più di 70 figuranti, farà da sfondo ai festeggiamenti che si concluderanno alle 17. 30 con uno straordinario spettacolo finale a sorpresa. In concomitanza con la festa cittadina, in Sala Alabardieri presso il Comune di Cremona, si terrà dalle ore 16. 00 la mostra storica aziendale visitabile fino al 28 Febbraio. La mostra è frutto di un accurato lavoro di ricerca del dott. Matteo Morandi, che ha ripercorso la storia della famiglia Zucchi e dell’Azienda dalle origini fino ai giorni nostri. Quella dell’Oleificio Zucchi Spa è anche la storia dello sviluppo industriale italiano e dello straordinario tessuto di aziende che sono diventate, di generazione in generazione, importanti realtà produttive, spina dorsale dell’economia nazionale .  
   
   
NASCE IL PRIMO MUSEO OLIMPICO D’ITALIA  
 
Alla vigilia di Vancouver 2010, rivive la passione delle Xx Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Immagini, video e parole, ma anche i “cimeli” più famosi: dalla torcia olimpica firmata Pininfarina allo slittino di Zoeggler, fino ai pattini e alla mise Roberto Cavalli di Carolina Kostner. A 4 anni dall’evento che ha cambiato Torino e il Piemonte e pochi giorni prima della cerimonia di apertura dei Xxi Giochi Olimpici Invernali di Vancouver 2010, la Regione Piemonte, la Provincia e la Città di Torino, con la collaborazione di Top, Torino Olympic Park, inaugurano il primo Museo Olimpico italiano. Un ricordo permanente dei giorni del 2006, in cui le montagne della Valsusa e della Val Chisone divennero protagoniste di un palcoscenico mondiale e la città sotto la Mole tornò a essere capitale, accogliendo la più festosa, cosmopolita e piacevole invasione della sua storia. Concepito con una natura “itinerante” che, dopo una prima tappa nella città protagonista dei Giochi Invernali, potrà condurlo in viaggio sia sul territorio piemontese che nelle altre città olimpiche italiane e del mondo, il Museo Olimpico viene ospitato per il suo esordio dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Una location scelta non solo per la posizione centrale ma anche per l’efficiente gestione e la consolidata rete di visitatori, in cui rientra anche il circuito scolastico regionale ed extraregionale. Qui la memoria olimpica avrà casa per due anni, prima di intraprendere il proprio viaggio. Un cammino nel segno delle emozioni, che non potevano che essere, anche, il filo conduttore del Museo: riprendendo il felice e sempre attuale slogan del 2006, ‘Passion lives here’, il percorso di visita si sviluppa secondo il concetto di “passione”. Una passione che guida il visitatore a uno slalom, come su una pista da sci, e che accende: • la torcia: storia delle olimpiadi invernali, il viaggio della torcia, i tedofori, la bandiera olimpica; • la città e la montagna: dalla candidatura agli impianti di Torino e dei siti montani, la Medals Plaza, lo Sponsor Village e il ‘look of the city’; • i riflettori: media, televisioni, giornali e giornalisti; • le emozioni: le cerimonie, gli atleti, i volontari, i cittadini e i turisti; • l’agonismo: le discipline e i 15 giorni di gare, con immagini, video, cimeli e attrezzature; • l’entusiasmo: le Paralimpiadi di Torino 2006 con discipline, atleti, cerimonie, gare e medaglie; • il futuro: l’eredità olimpica e i grandi eventi sportivi post 2006, dalle Universiadi di Torino nel 2007 ai Campionati Mondiali di Pattinaggio di Figura, in programma al Palavela, dal 22 al 28 marzo 2010. Sezioni tematiche pensate come capitoli di un grande libro virtuale, che si sviluppano all’interno di gigantesche pagine tridimensionali, costituite da totem mobili montati su ruote e alti 3,5 metri. Ogni pagina/totem contiene video, foto, testi e cimeli: lo slittino e la tuta di Zoeggler, la tuta per il pattinaggio di velocità di Fabris, i pattini da short track di Hernoff, insieme a tuta, copricasco e pattini di Marta Capurso, fino ai pattini e alla mise di gara Roberto Cavalli, indossati da Carolina Kostner nel pattinaggio di figura. Uno spazio da protagonista è riservato alla torcia olimpica, firmata Pininfarina. Su una piattaforma, che accoglie il visitatore pochi passi dopo il suo ingresso al museo, sono incassati i prototipi che ne raccontano la nascita: dal primo modello realizzato in schiuma espansa, allo studio tecnologico, seguiti dalla forma definitiva forgiata in lastra, fino alla versione ufficiale che abbiamo visto brillare durante il viaggio che l’ha condotta a Torino. Anche il Museo Olimpico rappresenta una svolta in ambito museale, vantando tecnologie d’eccellenza, ancora mai usate in Italia in questo contesto: • un ologramma presenta attraverso due testimonial d’eccezione come Stefania Belmondo e Carolina Kostner, il calendario dei principali eventi sportivi in programma in Piemonte; • un monitor autostereoscopico (effetto 3D senza occhialini) accoglie il visitatore come mappa visiva all’ingresso del museo. Oltre a un’area consultazione, con Pc in rete e una piccola biblioteca con tutte le pubblicazioni edite sulle Olimpiadi di Torino, non mancano gli spazi interattivi con la Play Station Torino 2006 e la Play Station 3 Vancouver 2010, con cui i visitatori potranno cimentarsi virtualmente nella pratica degli sport olimpici. Il Museo è dotato, anche, di una piccola sala cinematografica con doppia proiezione su entrambe le pareti dedicata a documentari delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi, Paralimpiadi e Universiadi e degli eventi sportivi di maggiore rilievo. Durante i Giochi di Vancouver la sala sarà collegata via satellite, permettendo ai visitatori di seguire in diretta le gare olimpiche. Nell’area dedicata alle Paralimpiadi è possibile vedere da vicino le attrezzature sportive usate dagli atleti paralimpici (dal mono-sci allo slittino); in quella dedicata alle Universiadi, oltre a un busto che rende omaggio al loro fondatore, Primo Nebiolo, si trovano la prima foto dell’evento e le torce delle edizioni torinesi nel1959, 1970 e 2007. L’intero percorso espositivo si apre con uno spazio dedicato alla tregua olimpica e si chiude simbolicamente con il grande medagliere, ripreso nel logo del Museo, sul quale campeggiano i tre simboli della vittoria: d’oro, d’argento e di bronzo. Infine, anima e forza vitale dei Giochi di Torino, non potevano mancare i volontari di ‘Noi 2006’: su uno dei totem sono riportati i nomi di tutti i ventimila angeli olimpici e la divisa, indossata ancora oggi con orgoglio da molti di loro. Come segno di una gratitudine che non si spegnerà mai verso questi straordinari protagonisti silenziosi, l’ingresso al Museo Olimpico per i volontari è gratuito: basterà mostrare alla biglietteria la propria carta d’identità o il badge usato in servizio. “La passione non poteva che essere l’anima di questo museo – dichiara Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte – Da quella dei volontari agli atleti, e poi il pubblico, i cittadini, i riflettori, i media e la festa. Un luogo della memoria ma anche del futuro, che non a caso abbiamo voluto rendere itinerante, per portare in viaggio da Torino attraverso il Piemonte, e speriamo presto anche in Italia e nel mondo, la passione contagiosa che le Olimpiadi e le Paralimpiadi del 2006 hanno lasciato in eredità al nostro territorio. ”. “Uno spazio espositivo e gli oggetti in esso contenuti possono raccontare fatti, storie e personaggi, descrivere eventi, ma pure trasmettere emozioni –commenta il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino - Per le persone che hanno vissuto in prima persona l´esperienza delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali torinesi, visitare questo museo sarà un po´ come sfogliare l´album dei ricordi più cari e tornare con la memoria a quei giorni di sport e di festa durante i quali, tra la gente che affollava gli impianti sportivi, le vie del centro e la Medals Plaza, l´entusiasmo era un fenomeno diffuso e assai contagioso. ". "Quattro anni fa, di questi giorni, una città, una provincia, una regione ed un intero Paese si apprestavano a vivere un´avventura olimpica entusiasmante, che ci portò per due settimane sulla ribalta mondiale - ricorda Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino - Su quella ribalta ci siamo rimasti, grazie alla nostra capacità di attrarre sempre nuovi grandi eventi, potendo contare su di un parco di impianti sportivi e di spazi di aggregazione che ha pochi eguali al mondo. Il Museo Olimpico ci ricorda quei favolosi giorni ed il patrimonio che ci hanno lasciato, dal punto di vista materiale, ma anche da quello immateriale. Grazie alle Olimpiadi, abbiamo imparato a fare sistema e lavorare tutti insieme, Enti pubblici, privati e associazioni, per garantire un futuro migliore al nostro territorio".  
   
   
MILANO: "IL GRANDE GIOCO. FORME D´ARTE IN ITALIA 1947 - 1989"  
 
Una grande mostra per descrivere e interpretare quarant´anni di storia italiana. Avendo nell´arte il punto focale, inserendo però le espressioni artistiche nel contesto culturale, sociale economico di decenni rivelatisi cruciali per l´Italia: quelli dal 1947 al 1989, dall´immediato dopoguerra alla caduta del muro di Berlino. Sono stati gli anni della ricostruzione dopo una guerra tra le più devastanti, ma anche del celebrato "miracolo italiano", gli anni della contestazione e del terrorismo, gli anni complessi della Guerra fredda. Anni comunque fondamentali anche per capire ciò che è l´Italia di oggi, nell´economia, nella politica e, a suo modo, anche nell´arte. Per la prima volta in modo organico una grande mostra cerca di fare il punto su quel periodo magmatico, contraddittorio e vivo come pochi, tentando fra l´altro di verificare come nel corso di quei quarant´anni, l´arte abbia influenzato la società. Emblematico il titolo della rassegna: "Il Grande Gioco. Forme d´arte in Italia 1947 - 1989", dove il "grande gioco" evoca ruoli, richiama esperienze, suggerisce relazioni, ma soprattutto intende sottolineare come il divenire della storia e dell´arte non possano essere affrontate per comparti, ma debba essere letto nelle interazioni e nelle rispettive e reciproche influenze. Per realizzare una così importante rassegna tre realtà hanno unito gli sforzi: Il Comune di Lissone con il suo Museo d´arte contemporanea, il Comune di Bergamo con la Gamec - Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea e il Comune di Milano - Cultura, con i suoi spazi della Rotonda di via Besana, strettamente affiancate dall´Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia. L´ideazione del progetto e la cura delle mostre sono di Luigi Cavadini, Bruno Corà e Giacinto Di Pietrantonio. "Il Grande Gioco. Forme d´arte in Italia 1947-1989 - scrivono i curatori - fa il punto sulla ricchezza di ricerche ed esiti conseguiti nel quarantennio corrispondente al periodo ormai universalmente definito della Guerra fredda mediante la sperimentazione di nuovi mezzi e di nuovi territori estetici da parte dell´arte e le relazioni, le confluenze e/o influenze instauratesi in molti casi con architettura, cinema, design, editoria economia/industria, fotografia e fotogiornalismo, società, teatro, televisione. Si tratta di una trasversalità che recupera, ravvivandola a partire dal secondo dopoguerra, la ricchezza dell´esperienza futurista, che intendeva entrare nei vari campi espressivi e sociali della realtà. Negli anni dell´immediato dopoguerra gli artisti cercano di riprendere percorsi spesso interrotti dalla loro partecipazione al conflitto o, comunque, di ravvivare la propria ricerca e di dare ad essa una nuova visibilità. Dei due percorsi figurazione-astrazione il filone figurativo, stando agli effetti prodottisi nei decenni successivi al dopoguerra, non sembra avere sbocchi fecondi nella società alla quale peraltro ambiva, mentre la ricerca astratta si va espandendo e ramificando in vari filoni. Proprio su questa "storia" si soffermano le mostre, per la sua diversificata evoluzione, per le conseguenze decisamente ampie che avrà sulla ricerca dei decenni successivi e per le relazioni che si instaurano con i vari aspetti della cultura e della società e dell´economia dell´epoca. Le forme dell´arte e delle neoavanguardie si diffondono nella realtà, diventano vita, anche se la maggior parte delle persone non ha consapevolezza da dove quelle forme provengano". La mostra si articola sui tre spazi espositivi secondo una successione temporale che assegna al Museo d´arte contemporanea di Lissone le opere degli anni dell´immediato dopoguerra fino al 1958, alla Rotonda di via Besana di Milano le opere del periodo 1959-1972 e alla Gamec di Bergamo quelle degli anni più recenti, dal 1973 al 1989. Si annuncia intanto che una formula compendiaria della mostra si terrà a partire dal 3 luglio fino al 26 settembre 2010 presso la sede del Museo d´Arte della città di Lugano. Catalogo: Silvana Editoriale. Www. Grandegioco. It .  
   
   
CASTELLO DI DUINO: DUE NOVITA’ - PER LA PRIMA VOLTA I TURISTI POSSONO ACCEDERE ANCHE AL CASTELLO VECCHIO E TORNA DOPO 5 ANNI LA PRESTIGIOSA MOSTRA DI STRUMENTI MUSICALI ANTICHI  
 
Da sabato 20 marzo, un magico intreccio di storia, arte e mondanità con una vista mozzafiato sul Golfo di Trieste Il percorso turistico che comprende la visita alla splendida dimora storica dei Principi della Torre e Tasso, il grande parco a picco sul mare e il bunker della seconda guerra mondiale trasformato in un piccolo museo scavato nella roccia, da quest’anno include anche l’accesso ai ruderi del Castello Vecchio sorto nel primo secolo del primo millennio sui resti di un tempio druidico dedicato al Dio Sole e legato ad un breve soggiorno di Dante Alighieri e alla leggenda della “Dama Bianca”. Il Comune di Duino Aurisina con la Collaborazione del Castello di Duino e grazie al contributo della Fondazione Crtrieste organizza la "Mostra di strumenti musicali storici al servizio di una tradizione vivente" della prestigiosa collezione Orpheon di strumenti musicali antichi del professor José Vázquez dell´Università di Musica di Vienna. Incastonato nel verde a soli 500 metri dall’uscita dell’autostrada e al centro di un’area strategica che comprende le principali città d’Europa, il Castello di Duino è sempre più spesso ricercato come prestigiosa cornice per meeting, cene di gala, mostre, concerti e matrimoni di rango Un magico intreccio tra paesaggi mozzafiato, bellezze naturali, storia, leggende, arte e cultura. E’ quanto propone a partire da sabato 20 marzo, con la riapertura giornaliera stagionale (tranne il martedì, giorno di riposo) il Castello di Duino, che si erge su uno sperone roccioso a picco sul mare con una impareggiabile visione sul Golfo di Trieste, è tutt’ora abitato dai Principi della Torre e Tasso (Thurn und Taxis). Quest’anno la riapertura giornaliera del Castello dopo la pausa invernale (quando le visite erano ridotte ai soli fine-settimana) coincide con l’inaugurazione di una prestigiosa mostra di strumenti musicali antichi ed è caratterizzata da una importante novità: per la prima volta i turisti possono raggiungere e visitare anche i ruderi del Castello Vecchio che si ergono sugli scogli a livello del mare. L’accesso avviene per gruppi, su prenotazione e in orari prestabiliti al prezzo individuale di 3 Euro. Il biglietto si riduce a 2 Euro se si visitano entrambi i castelli. Il Castello di Duino, la mostra di strumenti musicali antichi, il suo magnifico parco e il bunker trasformato in un suggestivo museo scavato nella roccia, sono visitabili dal 2003 (il biglietto d’ingresso intero costa 7 Euro ma sono previsti sconti per i gruppi, bambini e over 65). Il Castello Vecchio è aperto al pubblico per la prima volta quest’anno dopo che i Principi della Torre e Tasso lo hanno fatto ripulire e mettere in sicurezza, proprio per offrire un’attrazione in più a quanti giungono a Duino-aurisina da tutto il mondo per ammirare la splendida “perla” del Golfo di Trieste che affonda le sue radici nell’epoca celtica, romana e medioevale. Il comune di Duino-aurisina appare oggi come un grappolo di case nascoste nel verde a soli 500 metri dall’uscita dell’autostrada, a 20 chilometri da Trieste, a 15 chilometri dall’aeroporto di Ronchi dei Legionari e a meno di un’ora di macchina dall’aeroporto internazionale di Venezia. Un angolo di raffinata eleganza per un romantico soggiorno lontano dai disagi ma vicino alla comodità di una grande città, al centro di un’area strategica che comprende le principali città e capitali della nuova Europa. Le prime citazioni storiche dell’antico borgo le troviamo in uno scritto di Plinio il Vecchio nel quale menzionava una costruzione nominata Castellum Pucinum, eretta sull’aspro promontorio a picco sull’Adriatico tra Monfalcone e Trieste, dove precedentemente - secondo la tradizione - si trovava un luogo di culto druidico dedicato al Dio Sole. In questo luogo erano state alzate alcune torri dagli antichi romani. Una di esse si trova ancora oggi incorporata nel mastio del Castello Nuovo. Il primo nucleo fortificato che diede forma e vita al borgo del Castello Vecchio risale al Xi secolo, periodo in cui iniziò il dominio dei Tybein de Dewino (o Tybeiner) vassalli dei patriarchi di Aquileia. Alla rocca si poteva accedere per un unico sentiero impervio e fortificato lungo il muro di cinta. La torre era costituita da differenti piani. Dai resti ritrovati, come un leggio incastonato nella parete vicino ad una finestra ogivale e dagli affreschi rimasti nel piano inferiore, si è supposto che questo ultimo fosse adibito a cappella, mentre quelli superiori servirono a lungo come prigione. Dove oggi è posto l’ingresso alla rocca, un tempo c’era un ponte levatoio. Dal mare si può vedere una roccia candida a picco sul mare che ricorda l’immagine una donna pietrificata avvolta in un mantello. E’ la famosa Dama Bianca della leggenda, secondo la quale una nobile dama, la castellana Esterina da Portole, venne gettata dalla rupe nella notte dei tempi dal suo signore, marito geloso. La credenza popolare vuole che ogni notte la dama abbandoni la roccia e vaghi per il castello cercando invano la culla della sua bambina, per poi, all’alba, tornare ad essere pietra. Inserita senza aumento di prezzo lungo il normale percorso turistico, la "Mostra Orpheon di strumenti musicali storici al servizio di una tradizione vivente" della prestigiosa collezione di strumenti musicali antichi del professor José Vázquez dell´Università di Musica di Vienna è stata fortemente voluta dagli attuali proprietari del Castello, i principi della Torre e Tasso ( in particolare, dalla principessa Veronique che segue con grande passione tutte le iniziative artistiche e culturali ospitate nella suggestiva dimora storica) ed è stata realizzata dal Comune di Duino-aurisina con la collaborazione del castello di Duino e con il contributo della Fondazione Crtrieste. “Con questa esposizione” spiega la principessa Veronique della Torre e Tasso, “Vogliamo contribuire alla realizzazione del Progetto Orpheon che mira a tutelare il passato per permettere alla storia di brillare come testimonianza inestimabile anche nel futuro”. Si possono ammirare nella loro museale fierezza e nella loro spettacolare musicalità una cinquantina di strumenti costruiti tra il 1560 e il 1780, quali violoni, viole da gamba, baryton, violini, viole, viole d´amore e violoncelli, archi, stampe e quadri antichi. Tutti accuratamente restaurati e riportati allo stato originale, gli strumenti sono perfettamente funzionanti e vengono messi a disposizione di professionisti e studenti di conservatorio che eseguono - sotto la guida e la supervisione del maestro José Vázquez - concerti, registrazioni, audizioni e concorsi in tutta Europa e nel mondo Con l’arrivo della primavera, quindi, il Castello di Duino appare di nuovo, ai visitatori italiani e stranieri, in tutta la sua bellezza, accresciuta anche da quell’atmosfera calda e gioiosa che la presenza dei componenti la nobile famiglia della Torre e Tasso, il casato passato alla storia come inventore del servizio postale moderno (il Principe Carlo Alessandro, la moglie Veronique Lantz e i figli Dimitri, Massimiliano e Costanza, già imparentati, in passato, con i casati dei Bonaparte, degli Hofer-valsassina, degli Hohenlohe, dei reali di Grecia e di Danimarca), ne fa una dimora vissuta, lontana dalla fredda austerità “museale” di molti altri Castelli della nostra Penisola. Ricchissimo di storia che si intreccia con leggende popolari, legato in modo indissolubile con il passato del territorio circostante, testimone di gloriosi eventi storici e di visite di personaggi illustri, il Castello di Duino possiede un fascino romantico senza eguali. Del Castello – che fra il 1911 e il 1912 ospitò il poeta Rainer Maria Rilke che proprio qui si ispirò per scrivere i versi delle sue “Elegie Duinesi” - sono visitabili più di 18 sale ricche di testimonianze che raccontano la lunga storia dei principi della Torre e Tasso, arredate con mobili d’epoca e impreziosite da opere d’arte d’inestimabile valore. Di particolare rilievo una scala a chiocciola del Palladio (vero capolavoro di architettura), il fortepiano del 1810 che fu suonato da Listz durante un suo soggiorno a Duino e il suggestivo panorama che si gode dai bastioni a picco sul mare e dalla sommità della torre trecentesca. Una nota particolare merita il magnifico parco del Castello che dopo le bizzarrie e le inclemenze del tempo che hanno messo a dura prova la tenacia e l’abilità dei giardinieri (qui, quando soffia la bora, le raffiche di vento superano i 120 chilometri orari) tornano a risplendere come per incanto le fioriture stagionali. Il fascino del parco è accresciuto dai suoi viali romantici, pieni di statue e reperti archeologici, dalle terrazze e dagli spalti aperti sull’immensità del mare. I visitatori particolarmente interessati al “turismo verde” possono apprezzare gli arricchimenti compiuti con l’inserimento di nuove specie botaniche di particolare pregio e rarità. Si potranno ammirare distese multicolori di fiori di ogni specie che costituiscono pittoreschi e suggestivi giochi cromatici nella classica vegetazione mediterranea. Il percorso turistico del Castello di Duino da quattro anni comprende anche il bunker costruito durante la seconda guerra mondiale nella roccia, a 18 metri di profondità, proprio sotto il parco del Castello e che, grazie a pazienti e delicati lavori di recupero e di restauro conservativo, è stato trasformato in un suggestivo mini-museo con cimeli d´epoca che sono esposti in una grande sala di ben 400 metri quadrati. Su prenotazione, è possibile organizzare per le scolaresche un suggestivo percorso didattico. Sempre più spesso il Castello di Duino viene scelto come suggestiva location per riprese televisive e cinematografiche, prestigiosa cornice per conferenze e meeting aziendali (dispone di una sala congressi allestita con attrezzature d’avanguardia che può ospitare 149 persone), cene di gala (con menù a base di specialità locali o di ricette medioevali), mostre, concerti e rappresentazioni teatrali all’aperto, eventi enogastronomici esclusivi e matrimoni di rango. Anche quest’anno le coppie che decideranno di sposarsi in questa cornice fiabesca, potranno rendere il giorno del “si” davvero unico e indimenticabile, romantico ed esclusivo, raffinato e inimitabile partendo dal dettaglio delle bomboniere, ispirate nella forma proprio al Castello: i Principi della Torre e Tasso, infatti, hanno deciso di mettere a disposizione di quanti vorranno vivere il loro matrimonio come una vera favola, la cappella privata del Castello, il salone per il ricevimento e - soprattutto per chi, arrivando dall’estero desiderasse fare tappa a Venezia o in un’altra città vicina a Trieste - anche di organizzare l’arrivo degli sposi e degli invitati in…elicottero. Per una pausa corroborante, all’interno del parco, i visitatori possono usufruire di un accogliente snack-bar nel quale si possono gustare pranzi caldi, panini, insalate, salumi e formaggi di produzione locale; il tutto accompagnato da una originale birra pilsener “Thurn und Taxis” o da un calice di Chardonnay o Cabernet doc provenienti dai migliori vigneti della zona e imbottigliati appositamente per i Principi della Torre e Tasso. Per un souvenir, infine, nel fornitissimo book-shop, non c’è che l’imbarazzo della scelta fra cartoline, t-shirts, piccoli album del Castello e di Trieste tradotti in otto lingue, foto-poster, libri e guide turistiche, cd rom e simpatici oggetti artigianali. Info: Castello di Duino - Tel. 0039 040 20 81 20; Fax 0039 040 20 80 22 - www. Castellodiduino. It - info@castellodiduino. It .  
   
   
GORIZIA: A PALAZZO CORONINI CRONBERG IN MOSTRA CENT’ANNI DI GIOCHI E GIOCATTOLI  
 
Dal 19 marzo al 20 giugno, viaggio attraverso la fantasia e il divertimento di un secolo di storia. Qual è stato il valore storico e sociale dei giochi e dei giocattoli tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento? Come si sono evoluti i divertimenti dei bambini e delle bambine di un secolo fa? Per rispondere a queste domande la Fondazione Coronini Cronberg di Gorizia ha ideato la mostra “Cent’anni di giochi e giocattoli: viaggio attraverso la fantasia e il divertimento di un secolo di storia”. La rassegna, che è stata è realizzata con il contributo della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e la collaborazione del Civico Museo di Guerra per la Pace Diego de Enriquez di Trieste, del Museo Civico delle Carrozze d’Epoca di Codroipo, del Museo della civiltà contadina di Fagagna (Udine) e di numerosi collezionisti privati, è allestita nella sala esposizioni delle ex-scuderie dello storico Palazzo-museo Coronini Cronberg, in via Xx Settembre, a Gorizia. Sarà inaugurata venerdì 19 marzo e si concluderà il 20 giugno. Durante ciascuno dei 14 fine settimana della durata della mostra, sarà allestita un’area giochi liberamente aperta pubblico nella quale i bambini e le bambine delle scuole materne e delle elementari e le ragazze e i ragazzi delle medie inferiori potranno partecipare ad attività ludiche e didattiche organizzate in esclusiva e autonomamente da alcune fra le più importanti aziende nazionali ed internazionali produttrici e distributrici di giocattoli o con la collaborazione di personale specializzato locale ingaggiato dalla stessa Fondazione Coronini Cronberg “Cent’anni di giochi e giocattoli” è una mostra accattivante per grandi e piccini, per appassionati, collezionisti o semplicemente curiosi. Ampio spazio è dedicato ai giocattoli di legno e a quelli di latta, materiale più durevole e resistente che si prestava a riprodurre fedelmente pupazzi, animali meccanici ed i mezzi di trasporto: treni, navi, automobili, camion, veicoli da lavoro, mezzi militari e aerei. Dotati spesso di meccanismi con carica a molla o a vapore, o più tardi a batteria e a elettricità, questi giocattoli conobbero un enorme successo, ancora oggi vivo attraverso la passione dei collezionisti. Da sempre si riscontra una precisa diversificazione tra i giochi maschili e quelli femminili in quanto, anche attraverso gli oggetti con cui giocavano, i fanciulli imparavano a conoscere quello che sarebbe stato il proprio ruolo nella società: ecco allora in mostra i giochi a cui i maschietti rivolgevano maggiormente la loro attenzione: soldatini, cavallini a dondolo, armi giocattolo e veri e propri travestimenti militari; e quelli prediletti dalle bambine, come le bambole, le culle e le carrozzine, la casa di bambole, i servizi da te o da caffè, ma anche le cucine e poi, successivamente, le macchine da cucire e le riproduzioni di elettrodomestici. Fra le bambole esposte, troviamo alcuni raffinati esemplari di “bambole bambine” dalla testa in biscuit, rare bambole di celluloide e di plastica, alcune straordinarie bambole in panno pressato della ditta Lenci di Milano, vero fenomeno di moda e di tendenza negli anni Venti, fino alla Barbie, bambola-culto del secondo Novecento. Considerato l’esiguo numero di fabbriche di bambole e giocattoli in Italia fino al secondo dopoguerra, la mostra dedica uno spazio particolare all’interessante storia del Laboratorio giocattoli di Fagagna (Udine), manifattura sorta nel 1904 per iniziativa di una nobildonna di origine americana, la contessa Cora Slocomb Savorgnan. La sua produzione di bambole e di pupazzi in velluto, panno e peluche riscosse un notevole successo, ma cessò improvvisamente a causa dell’occupazione austro-ungarica seguita alla ritirata di Caporetto. Infine si possono ammirare anche tutti quei giocattoli amati indistintamente da tutti i bambini: trottole, cerchi, birilli, giochi didattici, con illustrazioni dai vivaci colori, e giochi da tavolo, come il Gioco dell’oca. In particolare, questo antichissimo gioco di percorso conobbe, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, un’infinita serie di varianti e rielaborazioni, molto spesso suggerite dagli eventi storici dell’epoca, dalle scoperte tecnologiche o dalle esplorazioni. Ecco quindi il Giro del Mondo, il Gioco del Tramway, quello ispirato alla scoperta del Polo Nord o ai viaggi in dirigibile. Non mancano poi i giochi di costruzione, in legno, pietra, metallo e plastica, concepiti per stimolare la creatività e la fantasia dei bambini e che, proprio nel secolo scorso, videro l’affermarsi di alcuni sistemi ancora oggi attualissimi come il Meccano e il Lego. Una sezione specifica ospita, infine, il classico teatrino con le marionette e tutti quei mezzi di intrattenimento, in realtà non solo riservati ai bambini, che fanno delle immagini proiettate, modificate o in movimento, uno strumento di gioco e di divertimento, come la lanterna magica con le sue moderne varianti, i proiettori, il caleidoscopio e i view-master. Catalogo mostra con foto a colori edito dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg. Informazioni: tel. 0481. 533485 - fax 0481. 547222 - info@coronini. It - www. Coronini. It .  
   
   
RAVENNA: I PRERAFFAELLITI E IL SOGNO ITALIANO - DA BEATO ANGELICO A PERUGINO, DA ROSSETTI A BURNE-JONES – AL MAR - MUSEO D´ARTE DELLA CITTÀ DI RAVENNA - 28 FEBBRAIO - 6 GIUGNO 2010 E A OXFORD, THE ASHMOLEAN MUSEUM, 15 SETTEMBRE - 5 DICEMBRE 2010  
 
Il progetto di mostra dedicato a I Preraffaelliti e il sogno italiano. Da Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-jones curato da Colin Harrison, Christopher Newall, Claudio Spadoni e promosso dal Comune di Ravenna, dall´Assessorato alla Cultura, dal Museo d´Arte della città e dall´Ashmolean Museum di Oxford con il generoso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, in programma nelle sale del Mar dal 28 febbraio - 6 giugno 2010, e dal 15 settembre - 5 dicembre 2010 presso l´Ashmolean Museum di Oxford, intende indagare il ruolo artistico e culturale dell´Italia per quel movimento chiamato "Preraffaellita". Si tratta per altro della prima mostra organizzata in Italia sul movimento nel suo complesso. Nato in Inghilterra nella seconda metà del Xix secolo si impose come risposta all´accademismo ufficiale, per il recupero di un´arte spontanea e ispirata alla natura, identificata con l´arte dei pittori del passato prima di Raffaello, come indica il nome. La brillantezza dei colori, l´attenzione ai particolari naturali, l´estrema semplicità e l´intensità dell´espressione furono elementi della pittura medievale che affascinarono quel gruppo di giovani artisti inglesi capitanati da William Holman Hunt. L´italia con la sua arte, il suo paesaggio, la sua letteratura e la sua storia, fu il punto centrale della loro ispirazione: essi cercarono di guidare la riforma della pittura inglese in direzione di soggetti emotivamente sinceri e personali, rifiutando immagini convenzionali legate ad un metodo accademico. Tra i membri fondatori della Confraternita ci fu Dante Gabriel Rossetti: figlio di un esule italiano, trovò una delle sue principali fonti di ispirazione negli scritti di Dante, e realizzò una magnifica serie di acquerelli e dipinti ad illustrare alcuni episodi chiave della Divina Commedia. Anche Burne-jones realizzò opere tratte da soggetti legati alla letteratura italiana. Se inizialmente l´arte dei Preraffaelliti fu ispirata all´esempio dell´arte italiana, con riferimento al periodo medievale e pre-rinascimentale, a partire dagli ultimi anni del 1850 l´attenzione si volse anche ai dipinti del sedicesimo secolo e in particolare a quelli veneziani. Dipinti come Dolce Far Niente di Hunt, sono inimmaginabili senza l´esempio del Manierismo, mentre Aurelia (L´amante di Fazio) di Rossetti è disegnata sul linguaggio del maestro Urbinate. Alla fine il Preraffaellismo mutò in quello che è comunemente chiamato Movimento Estetico: gli scritti di critici come Algernon Swinburne e Walter Pater sul Rinascimento italiano furono un riferimento per i pittori inglesi in cerca di liberare il loro lavoro da prosaici argomenti narrativi. John Ruskin supportò criticamente il gruppo preraffaellita e fu l´ispiratore di un gruppo di artisti che in quel periodo visitò l´Italia con l´intento di studiare attentamente la natura e di documentare l´architettura e le opere d´arte a beneficio del pubblico inglese che mai avrebbe avuto la possibilità di visitare quei luoghi. Un certo numero di pittori e disegnatori lavorarono direttamente per Ruskin, per documentare edifici e dipinti che lo studioso credeva in pericolo o per restauri incauti o per l´incuria del tempo. Tra questi c´erano G. P. Boyce, J. W. Inchbold e J. Brett, poi J. W. Bunney, F. Randall e A. Burgess, che realizzarono disegni per gli studenti di Oxford. La mostra seguirà dunque questi due temi principali: l´interesse da parte dei Preraffaelliti per la letteratura e l´arte italiane, con l´esposizione di importanti capolavori di Beato Angelico, Perugino e altri, e la loro rappresentazione del paesaggio italiano. Il culmine dell´interesse dei Preraffaelliti in Italia si può vedere nei mosaici della Chiesa Americana di Roma, San Paolo dentro le Mura, realizzati da Burne-jones alla fine del 1880. La mostra includerà cartoni e disegni preparatori per questo progetto, visti raramente in pubblico. Saranno anche rappresentati lavori di Scuola Etrusca di pittori che seguirono e furono ispirati dal pittore e patriota italiano Giovanni Costa. Artisti che credevano nel diritto all´indipendenza dell´Italia e che espressero la loro ammirazione per il nostro paese con commoventi e panoramiche vedute paesaggistiche. La mostra è posta sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e gode dei patrocini dell´Ambasciata Britannica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Emilia-romagna e della Provincia di Ravenna. Il catalogo, con i contributi di Maurizio Isabella, "Rapporti storici e politici tra Italia e Gran Bretagna nel Xix secolo"; Martin Mclaughlin, "L´interesse per la letteratura italiana nella cultura inglese del Xix secolo"; Claudio Spadoni, "I maestri italiani del Xiv e Xv secolo"; Colin Harrison, "La riscoperta dei primitivi"; Christopher Newall, "I Preraffaelliti e l´Italia" è edito da Silvana Editoriale. I Preraffaelliti E Il Sogno Italiano. Da Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-jones. Curatori: Colin Harrison, Christopher Newall, Claudio Spadoni. Sedi: Museo d´Arte della città di Ravenna; The Ashmolean Museum, University of Oxford. Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, Museo d´Arte della città e The Ashmolean Museum, University of Oxford. Periodo: Ravenna, 28 febbraio - 6 giugno 2010; Oxford, 15 settembre - 5 dicembre 2010. Sponsor ufficiale: Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Con il sostegno di: Enipower, Coop Adriatica, Camera di Commercio di Ravenna e Cooperativa Muratori & Cementisti, C. M. C di Ravenna Si ringraziano: Autorità Portuale di Ravenna; Ikea Family Rimini Orari: fino al 31 marzo; lunedì - venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19 dal 1 aprile: lunedì - giovedì 9-19; venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19. Ingresso: intero ? 8 ; ridotto ? 6, studenti Accademia e Università, insegnanti 4 euro.  
   
   
ISTITUITO AL LARGO DI RAVENNA IL SITO "RELITTO DEL PAGURO", IL PRIMO SIC MARINO IN REGIONE  
 
E´ stato istituito in Emilia-romagna il primo sito di importanza comunitaria marino. Si tratta del Sic “Relitto della piattaforma Paguro”, situato a 11 miglia al largo della costa ravennate nel luogo ove nel 1965 affondò una piattaforma per l’estrazione di gas metano. Nel tempo il relitto si è trasformato in un vero e proprio reef artificiale di rilevante interesse conservazionistico per la presenza di specie animali e vegetali rare nell’Adriatico nord occidentale: astici, cicale di mare, occhiate, mormore, scorfani neri, spigole, gronghi. Proprio per questo già nel 1995 il sito fu dichiarato dal Ministero zona di tutela biologica, vi è vietata la pesca ed è meta prediletta di appassionati subacquei. “La rete Natura 2000 costituta dai Sic e dalle Zps rappresenta un salto di qualità per i territori - sottolinea l´assessore all´ambiente Lino Zanichelli - sotto il profilo sia della tutela che delle opportunità di finanziamento destinate alle attività che vi si svolgono. L´istituzione di questo Sic al largo di Ravenna è particolarmente importante, perché è il primo passo verso un´ulteriore valorizzazione del nostro mare”. Il sito del Paguro è stato istituito dalla Giunta regionale insieme ad altre aree Sic e Zps (Zone di protezione speciale) nei territori dei sette Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant´agata Feltria e Talamello da poco entrati a far parte della Regione Emilia-romagna. Si tratta in questo ultimo caso di aree già tutelate, che la Regione Emilia-romagna ha confermato, escludendo qualche centro abitato ed ampliandone in altri casi i confini. In questo modo, i siti di importanza comunitaria e le zone di protezione speciale presenti in Emilia-romagna passano da 148 a 153, con un aumento di circa mille ettari, per una superficie complessiva di quasi 263 mila ettari (l’ 11,7% del territorio regionale) .  
   
   
SAN VALENTINO E CARNEVALE... NEI PARCHI!  
 
Il 12 febbraio - i cieli del Parco Naturale Regionale dell´Aveto (Liguria) M´illumino Di Meno I cieli del Parco, privi di inquinamento luminoso, permettono di ammirare la volta celeste al meglio; le osservazioni sono effettuate con la collaborazione del gruppo di astrofili "Arcturus" di Chiavari. Prima dell´osservazione si cenerà con piatti tipici della tradizione locale presso l´agriturismo "Bocca Mòa". Ritrovo alle ore 19. 00 presso l´agriturismo Bocca Mòa (Borzonasca - Ge). Rientro alle ore 24. 00. Costo: 22 Euro (cena inclusa). Per prenotazioni ed iscrizioni (obbligatorie) telefonare al numero 0185/343370. Altre info sul Parco dell´Aveto http://www. Parks. It/parco. Aveto Il 13 febbraio - in maschera al Parco Nazionale dei Monti Sibillini (Umbria, Marche) Carnevalata Ciaspolata mascherata ai Pantani di Accumoli. Ritrovo alle ore 15. 00 presso il negozio Emporio della Sibilla a Norcia (Pg). Durata: 4 ore; Dislivello: 200; Difficoltà: per tutti. Quota individuale: Euro 18 compreso noleggio racchette da neve. Festa in rifugio con cena: Euro 16. Per ulteriori informazioni, contattare la Guida del Parco Canali R. : Tel. 339/4513189 - E-mail: info@lamulattiera. It Altre info sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini http://www. Parks. It/parco. Nazionale. Monti. Sibillini Il 13 febbraio - di notte al Parco Regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone (Emilia-romagna) I Segreti Degli Animali Al Chiaro Di Luna Trekking o ciaspolata notturna (in presenza di neve) tra le praterie del Poranceto. Ritrovo alle ore 21. 00 presso il Museo del Bosco di Poranceto - Camugnano (Bo), termine previsto alle ore 24. 30 circa. Possibilità di cenare in foresteria alle ore 19. 30, per prenotare contattare il 335/5344413. Costo dell´escursione: Euro 10,00 per gli adulti, Euro 5,00 per i minori di 14 anni, eventuale noleggio ciaspole Euro 5,00. Evento organizzato dalla Cooperativa Madreselva con il patrocinio del Parco dei Laghi. Prenotazione obbligatoria telefonando al 0534/46712, via mail promozione. Parcodeilaghi@cosea. Bo. It oppure info@coopmadreselva. It Altre info sul Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone http://www. Parks. It/parco. Suviana. Brasimone Il 14 febbraio - escursione invernale ai Parchi e Riserve Naturali Cuneesi (Piemonte) Dal Colle San Bernardo Al Colle Della Rionda Passando Per Il Monte Spinarda Escursione sullo spartiacque tra le valli liguri Bormida e Neva, e la piemontese valle Tanaro. Una passeggiata che permette di apprezzare un ottimo panorama dai primi rilievi Alpini all´entroterra e mare ligure. Interessante zona per la grande presenza di selvaggina in particolare ungulati selvatici quali cinghiale e capriolo. Con un buon innevamento sarà utile ed interessante scoprire le orme ed osservare le tracce per riconoscerle e valutare comportamenti e caratteristiche delle specie. Ritrovo alle ore 9. 00 al Colle San Bernardo (Garessio - Cn). Durata: 6 ore. Dislivello: circa + 600 /-600. Guida Ambientale Escursionistica: Briatore Efrem. Quota di partecipazione: 10,00 Euro. Prenotazione: obbligatoria entro 36 ore dalla partenza al 333/6592896 - www. Avventuralpi. Com Altre info sui Parchi e Riserve Cuneesi http://www. Parks. It/parchi. Cuneesi Il 14 febbraio - storia e natura al Parco Naturale Orsiera Rocciavrè (Piemonte) Le Riserve Del Sole: Le Voute Visita del sito preistorico delle "Voute", 2 antri scavati nel fianco della montagna e utilizzati migliaia di anni fa dai primi uomini presenti in valle. Ritrovo alle ore 10. 00 a Foresto (To). Quota a persona: 10 Euro. Per informazioni sui costi delle escursioni e delle attività per famiglie: 3Valli Ambiente&sviluppo s. R. L. Società di servizi promozione, organizzazione e gestione eventi per conto del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè Via Ponte, 6 - fraz. Foresto - 10053 Bussoleno (To) - Tel. 0122/640069 - Fax 0122/48383 - Cell. 320/4257106 - E-mail: guide. Parco. Orsiera@ruparpiemonte. It Altre info sul Parco Orsiera Rocciavrè http://www. Parks. It/parco. Orsiera. Rocciavre Il 14 febbraio - gastronomia al Parco Fluviale del Po - tratto torinese (Piemonte) Disn� - Il Pranzo Piemontese Della Domenica Come Si Faceva Una Volta Un salto nel passato recente, rivivendo da protagonisti il rito del pranzo domenicale (disnè) che i Piemontesi si concedevano negli anni Sessanta per fare festa, in trattorie caratteristiche per degustare piatti tipici del territorio. Oggi il disnè, grazie alla collaborazione fra "Turismo Torino e Provincia" e il Parco del Po Torinese, può essere rivissuto nella terra di "Po Confluenze Nord Ovest", per scoprire le tradizioni della cucina delle pianure e delle colline attorno al Po. Cucina del Canavese di Pianura Trattoria Leon d´Oro Via Argentera 13, frazione Mastri - Bosconero (To) Prezzo: Euro 32 vini inclusi Prenotazione obbligatoria, entro il venerdì precedente il Disnè, presso l´Ufficio di Ivrea di Turismo Torino e Provincia, Tel. 0125/618131. Altre info sul Parco del Po Torinese http://www. Parks. It/parco. Po. To Il 14 febbraio - San Valentino al Parco Naturale Regionale dell´Antola (Liguria) Castello Della Pietra ". E Vissero Felici E Contenti" In occasione della Festa di San Valentino, domenica 14 febbraio 2010, il Castello della Pietra aprirà le sue porte a tutti gli innamorati. Tutte le coppie che verranno in visita al Castello oltre a ricevere un piccolo dono simbolico avranno diritto ad un biglietto omaggio, in più la visita guidata sarà integrata da leggende ed aneddoti d´amore. Apertura dalle ore 14. 00 alle ore 17. 00 (le visite verranno effettuate ogni 45 min. ). Condizioni meteo permettendo. Prenotazione obbligatoria entro le ore 13. 00 del venerdì precedente l´escursione telefonando al numero 010/944175. Altre info sul Parco dell´Antola http://www. Parks. It/parco. Antola Il 14 febbraio - escursione notturna al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna (Emilia-romagna, Toscana) Cuori Sulla Neve Escursione notturna dedicata agli innamorati. Ritrovo alle ore 19. 30 presso l´albergo Lo Scoiattolo di Campigna, per poi trasferirsi in auto in località Chalet Burraia dove partiremo per un indimenticabile giro ad anello. Rientro previsto ore 22. 30 per la cena. Per info e/o prenotazioni: Federico Maggioli (Gae) 0541/948536 o 333/5238534 o fmaggioli@gruppoivas. Com oppure Matteo Ranucci (Gae) 347/4469004 o info@fratelliranucci. It o visita il sito www. Romagnaescursioni. It Altre info sul Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi http://www. Parks. It/parco. Nazionale. For. Casentinesi Il 14 febbraio - tra boschi, anse e meandri al Parco Lombardo della Valle del Ticino (Lombardia) Discesa Soft Rafting Divertente discesa soft rafting del Ticino, nel tratto tra Besate e Motta Visconti, 5 km di natura tra boschi, anse e meandri di uno dei più bei tratti di questo fiume, ammirando fra gli altri, aironi, garzette, anatre e cormorani. Esperti Istruttori, profondi conoscitori del Ticino, vi accompagneranno in una divertente escursione adatta a tutti. Appuntamento alle ore 10. 00 presso il Centro Parco Geraci di Motta Visconti (Mi). Quote di partecipazione: 21 Euro (fino 13 anni), 26 Euro (da 14 anni), 4 Euro (tessera associativa/assicurazione). Per iscriversi telefonare al 347/8298027 (Claudio). Altre info sul Parco del Ticino Lombardo http://www. Parks. It/parco. Ticino. Lombardo Il 14 febbraio - laboratorio per bambini al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell´Abbadessa (Emilia-romagna) Costruiamo Le Maschere Di Carnevale Laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni in cui vengono raffigurati gli animali che vivono nel Parco. Ritrovo alle ore 16. 00 presso il Centro Visita Villa Torre, Settefonti (Bo). Numero di posti limitato, prenotazione obbligatoria. A cura delle Gev. Costo: 5 Euro per ogni partecipante. Per informazioni: Parco Gessi, Via Jussi 171 - 40068 Farneto - San Lazzaro di Savena (Bo) - Tel. 051/6254811 - www. Parcogessibolognesi. It Altre info sul Parco dei Gessi Bolognesi http://www. Parks. It/parco. Gessi. Bolognesi.  
   
   
UN’ESTATE SUI GRANDI FIUMI EUROPEI CON LE CROCIERE FLUVIALI DI GIVER VIAGGI  
 
Le crociere fluviali di Giver Viaggi e Crociere sono la migliore alternativa per chi decide di vivere l’esperienza della navigazione senza sentirsi perso in mezzo alle migliaia di altri passeggeri che oggigiorno affollano i colossi bianchi del mare, veri e prori villaggi vacanze galleggianti. Le rotte proposte da Giver Viaggi e Crociere sono 4: la Via degli Zar, da Mosca a San Pietroburgo, il Danubio, da Kiev ad Odessa/istanbul lungo la Via dei Cosacchi , il Reno. Tutte le crociere sono accomunate da 2 fattori fondamentali a garanzia della qualità del servizio: tutte le navi sono di dimensioni ridotte e non trasportano mai più di 200 passeggeri, questo per garantire un’esperienza intima a bordo e il massimo relax durante la navigazione. La direzione di crociera e lo staff turistico di bordo è selezionato e gestito direttamente da Giver Viaggi e Crociere che, grazie ad un’esperienza nel campo di oltre 60 anni, garantisce un altissimo standard di servizio al passeggero Tutte le partenze sul Danubio, sul Reno, e La Via degli Zar a bordo della Mn Lenin sono su navi interamente noleggiate da Giver Viaggi e Crociere. Le partenze a bordo della Mn Nizhny Novgorod da Mosca a San Pietroburgo sono invece in collaborazione con Vodohod di Mosca e per quella da Kiev ad Odessa/istanbul in collaborazione con Orthodox. È grazie a tutti questi fattori che Giver Viaggi e Crociere è riuscita negli ultimi 10 anni ad affermarsi come uno degli operatori leader in Italia per le crociere fluviali .