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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Marzo 2010 |
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LE IMMAGINI DEL CUORE SU NANOSCALA NON MANCANO UN BATTITO |
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Bruxelles, 2 marzo 2010 - Il progresso tecnologico offre grandi vantaggi al settore medico dei quali beneficiano soprattutto le persone affette da varie patologie. Un team europeo di ricercatori ha sviluppato una nuova tecnica di scansione su nanoscala, che permette agli specialisti un´osservazione dettagliata dell´impatto dell´insufficienza cardiaca sulla superficie delle cellule muscolari del cuore dei pazienti. Le scoperte, apparse su Science, potrebbero condurre ad un miglior trattamento dello scompenso cardiaco e a farmaci più efficaci per rallentare lo sviluppo di questa grave patologia. Gli specialisti definiscono l´insufficienza cardiaca come una patologia in cui un problema legato alla struttura o alla funzionalità del cuore impedisce la sua capacità di fornire una quantità adeguata di sangue all´organismo Il problema si complica quando l´organismo attiva ormoni - come ad esempio l´adrenalina - per far ripartire il cuore indebolito, perché in questo modo esso subisce danni ancora maggiori. Nello studio in questione, i ricercatori dell´Imperial College London (Icl) nel Regno Unito, e dell´Istituto di farmacologia e tossicologia e del Centro Rudolf Virchow, entrambi presso l´Università di Würzburg, in Germania, hanno utilizzato la microscopia su nanoscala per valutare le singole regioni della superficie delle cellule muscolari sane e malate prelevate dal cuore di ratti. La tecnica, chiamata microscopia a scansione di conduttanza ionica (Sicm), fornisce agli specialisti un´immagine dettagliata della superficie delle cellule muscolari del cuore. Finora, gli esperti utilizzavano la microscopia convenzionale in vivo per determinare la gravità del danno. La Sicm ha permesso al team di ricerca di dare uno sguardo alle stutture sottili delle cellule muscolari del cuore (ovvero, i tubuli trasversi) che trasportano i segnali elettrici all´interno delle cellule muscolari. La Sicm ha anche offerto ai ricercatori un´immagine precisa del grado di perturbazione della superficie delle cellule muscolari nello scompenso cardiaco. Il team ha detto che l´organismo possiede due tipi di recettori per l´adrenalina: il beta1-adrenocettore (beta1-Ar) e il beta2-adrenocettore (beta2-Ar). Il beta1-Ar ha il compito di stimolare la contrazione del cuore, ma può provocare danni alle cellule nel lungo periodo. Anche il beta2-Ar è in grado di provocare la contrazione del cuore, ma è dotato di proprietà protettive singolari. La Sicm è stata combinata con nuove sostanze chimiche che danno segnali fluorescenti quando vengono attivati i beta1-Ar o beta2-Ar, spiegano i ricercatori. I loro dati indicano che i recettori beta2-Ar - che di solito sono ancorati nei tubuli trasversi - cambiano posizione e si trovano nella zona in cui si trovano i recettori beta1-Ar nelle cellule colpite da insufficienza cardiaca. Il team ipotizza che spostandosi nella stessa zona dei recettori beta1-Ar, le proprietà protettive dei beta2-Ar "sono indebolite", e a loro volta provocano una degenerazione più veloce del cuore scompensato. "La nostra nuova tecnica ci permette di osservare meglio come le singole cellule vengono disgregate dallo scompenso cardiaco", ha spiegato la coautrice dell´articolo, la dottoressa Julia Gorelik del National Heart and Lung Institute dell´Icl. "Con la nostra nuova microscopia in vivo su scala nanometrica si può eseguire una scansione della superficie delle cellule muscolari del cuore più precisa di quanto non fosse possibile finora e si [possono] vedere strutture minuscole che influenzano il funzionamento delle cellule", ha aggiunto. "Riuscendo a capire cosa sta succedendo su questa scala ridotta, possiamo, in ultima analisi, tracciare un quadro molto dettagliato di ciò che avviene nel cuore durante l´insufficienza cardiaca e, sul lungo termine, questo ci aiuterebbe ad affrontare la malattia", ha continuato la dottoressa Gorelik. "L´obiettivo principale della nostra ricerca futura sarà quello di capire se i farmaci possono impedire ai beta2-Ar di spostarsi nella cellula e se questo potrebbe aiutarci a combattere l´insufficienza cardiaca". Per maggiori informazioni, visitare: Science: http://www.Sciencemag.org/ Imperial College London: http://www3.Imperial.ac.uk/ Università di Würzburg: http://www.Uni-wuerzburg.de/en/home/ |
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IL FATTORE X: L´INVERSIONE DEI CROMOSOMI NEL TOPO PIGMEO AFRICANO |
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Bruxelles, 2 marzo 2010 - Un team di ricercatori francesi ha scoperto in una specie di topi africani l´inversione del cromosoma che normalmente determina il sesso. I risultati dello studio, che consentirà di meglio comprendere il meccanismo alla base della determinazione sessuale dei mammiferi, sono stati pubblicati nella rivista Proceedings of the Royal Society B. A determinare il sesso dei mammiferi è solitamente il cromosoma Y. Gli esperimenti condotti dal team si sono concentrati sul topo pigmeo africano (M. Minutoides) - una specie molto vicina al topo domestico, che è il più utilizzato in biologia - e hanno dimostrato che in questo caso il sesso è determinato dal cromosoma X. La regola relativa alla determinazione del sesso nei mammiferi è molto semplice: il cromosoma Xx è peculiare di una femmina, mentre il cromosoma Xy è peculiare di un maschio. In alcuni casi, tuttavia, questa regola non trova applicazione, dando vita ad anomalie cromosomiche che possono risultare nella sterilità. Il sesso è determinato nel cromosoma Y da un singolo gene chiamato Sry (sex-determining region Y). Scoperto per la prima volta nel 1990, è proprio questo gene a innescare il processo per lo sviluppo maschile. La sua assenza, invece, determina lo sviluppo delle ovaie delle gonadi degli embrioni. Non in tutti i mammiferi, tuttavia, la determinazione sessuale avviene secondo questa regola. Già in passato a questo proposito erano stati identificati sette esempi, tutti in roditori. I risultati del nuovo studio vanno ad aggiungersi a quelli del passato con l´identificazione del topo pigmeo africano: l´unico nuovo caso di inversione dei cromosomi in oltre trent´anni di studi. Studiando i topi, i ricercatori hanno rilevato che una percentuale compresa tra il 74 e il 100% degli esemplari femmine presentavano cromosomi Xy. I ricercatori hanno eseguito test molecolari e citogenetici che hanno dimostrato che l´inversione del cromosoma non è dovuta a una mutazione del gene Sry, ma alla posizione assunta dal cromosoma X che non è ancora stata ben compresa. Il team ha osservato che nelle femmine erano presenti due cromosomi X morfologicamente non distinguibili: X e X*. Il cromosoma X* era associato alle femmine che presentavano la coppia cromosomica X*y. Proprio questa mutazione ha causato l´inversione del sesso. Secondo il team è sorprendente che la mutazione sia espressa dal cromosoma X piuttosto che dal cromosoma Y. I ricercatori si trovano oggi di fronte ad un altro paradosso: per quale motivo i topi portatori della coppia cromosomica Xy non si sono estinti nel processo di selezione naturale? Sono state formulate varie ipotesi e verranno effettuate ulteriori ricerche a proposito. Le anomalie cromosomiche non sono ancora state studiate nel dettaglio e acquisire una migliore conoscenza del meccanismo alla base del processo rappresenta un passo fondamentale per migliorare le competenze in materia di determinazione del sesso. Il team di ricerca che ha condotto lo studio è composto da scienziati appartenenti all´Institut des sciences de l´évolution, al Cnrs (Centre national de la recherche scientifique), all´Institut de génomique fonctionnelle e all´Ird (Institut de recherche pour le développement). Per maggiori informazioni, visitare: Proceedings of the Royal Society B: http://rspb.Royalsocietypublishing.org/ Cnrs: http://www.Cnrs.fr/ |
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ALLEVARE ZANZARE CHE NON VOLANO PER RIDURRE LA DENGUE CONOSCIUTA ANCHE COME FEBBRE ROMPIOSSA A CAUSA DEI FORTI DOLORI MUSCOLARI E ARTICOLARI |
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Bruxelles, 2 marzo 2010 - Un team di ricerca anglo-americano ha impiegato una nuova specie di zanzare femmine non-volante nel tentativo di fermare la diffusione del virus (che nasce nelle zanzare) della dengue, una grave malattia con sintomi influenzali che minaccia milioni di persone. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Scientists (Pnas). La dengue (conosciuta anche come febbre rompiossa a causa dei forti dolori muscolari e articolari che provoca) è diffusa dalle zanzare femmine della specie Aedes aegypti. Essa è responsabile di uno dei più grandi problemi sanitari mondiali, a causa dei 50-100 milioni di casi riportati ogni anno e dei 40 milioni di persone a rischio in tutto il mondo. La malattia colpisce in oltre 100 regioni tra cui il Sudafrica, l´Australia settentrionale, l´India, le Filippine, la Tailandia e il Vietnam. Al differenza della malaria, imperversa sia nelle zone urbane che in quelle rurali. Attualmente, non sono disponibili vaccini o cure. | Le zanzare geneticamente modificate sono state create da un consorzio di scienziati della University of California Irvine (Uci) negli Stati Uniti, dell´Università di Oxford e dell´azienda di biotecnologia Oxitec nel Regno Unito. Si prevede che le nuove zanzare femmine non-volanti muoiano velocemente nell´ambiente naturale, riducendo drasticamente la trasmissione della dengue. Il team di ricerca ha condotto esperimenti per modificare geneticamente i maschi delle zanzare della specie Ae. Aegypti, in modo che quando si accoppiano, la nuova generazione di femmine non sia in grado di volare. Il team spera che la nuova razza riesca a sopprimere la popolazione nativa di zanzare in appena nove mesi. "I metodi attuali per il controllo della dengue non sono abbastanza efficaci e ne occorrono urgentemente di nuovi", ha detto il professor Anthony James dell´Uci. "Controllare la zanzara che trasmette il virus potrebbe ridurre significativamente la morbilità e la mortalità umana". Il team ha usato idee sviluppate dalla Oxitec per compiere un´alterazione genetica nei maschi delle zanzare che impedisce lo sviluppo dei muscoli delle ali nella prole di sesso femminile e la rende incapace di volare. I maschi possono ancora volare e non hanno mostrato effetti collaterali dovuti al gene alterato. "Questa tecnologia riguarda esclusivamente questa specie, i maschi prodotti si accoppieranno, infatti, soltanto con le femmine della stessa specie", ha dichiarato Luke Alphey della Oxitec. "É molto più mirata e meno dannosa per l´ambiente rispetto agli approcci basati sull´uso di insetticidi chimici, che lasciano residui tossici". "Un altro punto a favore sta nel fatto che questo metodo è egualitario: tutte le persone presenti nelle aree trattate sono protette allo stesso modo, a prescindere dalla loro ricchezza, potere o istruzione", ha aggiunto. Si tratta di un approccio pionieristico per controllare la diffusione della dengue e - secondo il team di ricerca - esso potrebbe essere adattato ad altre specie di zanzare, che diffondono la malaria e la febbre del Nilo occidentale. Per maggiori informazioni, visitare: Proceedings of the National Academy of Scientists (Pnas): http://www.Pnas.org/ Uc Irvine: http://www.Uci.edu/ Università di Oxford: http://www.Ox.ac.uk/ Oxitec Ltd: http://www.Oxitec.com/ |
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IL RICERCATORE PAVESE ANDREA MAIRANI VINCE IL PREMIO CHRISTOPH-SCHMELZER PER RICERCHE SULLA TERAPIA DEL CANCRO CON IONI PESANTI |
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Pavia, 2 marzo 2010 - Andrea Mairani - dottore di ricerca dell´Università di Pavia - e il dottor Hiroyuki Nose del National Institute of Radiological Science di Chiba (Giappone) hanno ricevuto il premio Christoph-schmelzer 2009, assegnato ogni anno dall’associazione tedesca Verein zur Förderung der Tumortherapie mit schweren Ionen eV alle migliori tesi di laurea e di dottorato sul tema della terapia del tumore con ioni pesanti. Il riconoscimento è stato suddiviso tra i due scienziati, in quanto in entrambi i casi i risultati delle loro ricerche nel campo della terapia del cancro con ioni pesanti possono già essere trasferiti direttamente dalla ricerca al trattamento delle persone colpite. Il lavoro di Andrea Mairani e di Hiroyuki Nose consentirà infatti una migliore pianificazione per il trattamento del cancro all’Heidelberg Ion Beam Therapy Centre (Hit). Il lavoro del ricercatore pavese si è concentrato sul calcolo degli aspetti biologici della fisica nucleare e gli effetti collaterali di questo trattamento eccezionale, mentre lo scienziato giapponese ha affrontato le cause della dispersione del fascio di ioni, entrambi sia dal punto di vista teorico che sperimentale. Dal 1997, il trattamento sviluppato presso il Centro Gsi Helmholtz di Darmstadt in Germania, per la ricerca degli ioni pesanti, è stato usato per i pazienti con tumori alla testa e al collo. Nel 2006, il trattamento è stato esteso ai pazienti con tumori della prostata. La terapia del fascio di ioni è molto precisa, oltre a essere un metodo di cura delicato. Fasci di ioni penetrano nel corpo ed esercitano il loro impatto profondo all´interno del tessuto, in una zona delle dimensioni di una capocchia di spillo. I fasci di ioni si muovono con precisione in modo che un tumore delle dimensioni di una pallina da tennis può essere irradiato per punto, con precisione millimetrica. Questo trattamento è particolarmente adatto ai tumori che si trovano vicino a organi vitali o importanti come il tronco cerebrale, il nervo ottico, la vescica o l´intestino. Dal momento che il nuovo metodo di cura ha fornito risultati molto buoni, il Dipartimento di Radiologia di Heidelberg University Hospital ha aperto nel mese di novembre 2009 un centro speciale per la terapia degli ioni. Allo Heidelberg Ion Beam Therapy Centre (Hit) possono essere trattati 1.300 pazienti all’anno. La sua struttura di acceleratore e la tecnologia di irradiazione sono stati sviluppati e costruiti dagli scienziati e ingegneri Gsi. Due nuovi impianti sono attualmente in costruzione a Marburg e Kiel, Germania. |
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OSTEOPATIA, NASCE IL PRIMO CENTRO DI RICERCA ITALIANO L’ UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA E L’ICOM COLLEGE COLLABORERANNO PER INNOVARE LE BASI SCIENTIFICHE DI UNA TERAPIA ALLA QUALE FANNO RICORSO SEMPRE PIÙ ITALIANI. |
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Milano, 2 marzo 2010 – Fondere le conoscenze dell’osteopatia con le competenze della moderna scienza medica. È questo l’obiettivo del Centro di Ricerca Ercom, European Reserch Center of Osteopathic Medicine, nato oggi dall’accordo fra Icom (International College of Osteopatich Medicine) e l’Università degli Studi di Milano Bicocca. «L´osteopatia – ha spiegato Cesare Cerri, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell´Università di Milano-bicocca - è stata fondata da un medico come metodo di affronto delle malattie attraverso il riequilibrio delle funzioni in un approccio globale alla persona. Nel corso del tempo il Centro di ricerca vuole favorire l´incontro fra l´approccio osteopatico e quello della odierna medicina tecnologica, utilizzando un comune approccio scientifico ai problemi della salute. Questo porterà per i pazienti il grosso vantaggio di avere a disposizione metodiche di prevenzione, diagnosi e cura che integrano l´approccio alla persona nella sua globalità con l´analisi scientifica delle cause che hanno o che possono dar luogo a malattia». Il Centro di Ricerca Ercom ha sede a Cinisello Balsamo. L’università di Milano-bicocca partecipa al Centro attraverso la facoltà di Medicina e Chirurgia e, in modo particolare, il dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche. Tra gli altri partner vi saranno anche i Responsabili del Centro Collaborante Oms per la Medicina Tradizionale dell’Università Statale di Milano, quali Membri Onorari della nuova struttura di ricerca. Tra i punti di forza e innovazione del neonato Centro di Ricerca, la stretta collaborazione fra i docenti e i ricercatori dell’Università di Milano-bicocca e osteopati italiani e internazionali. Nel mese di aprile è già previsto un importante momento di confronto internazionale tra gli studiosi del settore con l’apertura dell’ottava Conferenza Internazionale in Ricerca Osteopatica (Icaor). «È un progetto ambizioso a cui saranno rivolte molte energie - ha detto Alfonso Mandara, direttore dell’ Icom College. Che aggiunge: «Poter contare su uno dei poli Universitari più importanti in Italia come l’Università di Milano-bicocca e sulla collaborazione del Centro Collaborante Oms per la Medicina Tradizionale referente di tutta la Regione Europea è per noi motivo di orgoglio e di conferma per quanto di buono l’Icom College ha fatto in questi anni; ma ancora di più, segnala l’interesse e la credibilità che l’Osteopatia sta acquisendo nel panorama delle medicine non convenzionali». Verso l’integrazione dell’osteopatia nella medicina convenzionale La collaborazione fra medici e operatori, oltre all’innovazione nell’approccio osteopatico al paziente, può sicuramente contribuire, nel tempo, all’integrazione della disciplina osteopatica tra quelle riconosciute dalla medicina convenzionale. «Il Centro di ricerca che abbiamo costituito – ha detto Giovanni Tredici, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Tecnologie Biomediche dell’Università di Milano-bicocca - lavorerà sull´aggiornamento degli standard attuali dell´osteopatia, approfondendo le basi culturali di questa disciplina e favorendone l´inserimento nell´ambito della medicina convenzionale. I risultati che ci attendiamo dalla collaborazione tra università e operatori sono di un miglioramento, in senso scientifico, nell´approccio dell´osteopatia al paziente». «Con il Csd’o (Consiglio Superiore d’Osteopatia) - ha aggiunto Mandara - stiamo lavorando affinché l’Osteopatia ottenga il riconoscimento da parte dello Stato colmando cosi quel vuoto legislativo che adesso abbiamo rispetto alle altre Nazioni Europee (Inghilterra, Francia, Irlanda, Svizzera, Belgio, Olanda, Finlandia, ndr); questo progetto ha come obiettivo primario quello di fare ricerca integrata tra Medicina Convenzionale e non a tutto vantaggio della salute ma chiaramente, potrebbe accelerare quanto di buono si sta già facendo in ottica riconoscimento». L’osteopatia in Italia al momento conta cinque Associazioni tutte appartenenti al Consiglio Superiore d’Osteopatia (Csd’o) nelle quali rientrano i 2000 operatori certificati che effettuano circa cinque milioni di trattamenti all’anno. |
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SISTEMA SANITARIO FVG D´´ECCELLENZA IN ITALIA |
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Trieste, 2 marzo 2010 - Un sistema di eccellenza, che può esser di stimolo per le Regioni italiane mentre si confronta con quelli delle altre Regioni europee. Così il presidente dell´Associazione italiana di Economia sanitaria (Aies) e membro del Centro di ricerche sulla gestione dell´assistenza sanitaria (Cergas) della Bocconi di Milano, Giovanni Fattore, ha definito il Servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia, al centro oggi di un convegno organizzato a Trieste con l´obiettivo di "un´analisi comparata di efficienza nel panorama sanitario italiano". "Positivamente colpito dalla responsabilità e dalla consapevolezza con cui il Governo regionale lavora sul lungo periodo con scelte che nel breve possono sembrare scomode" si è detto anche il direttore dell´Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) Fulvio Moirano, al quale sono state affidate le conclusioni del Convegno. "Il Friuli Venezia Giulia si gestisce con un proprio bilancio, ma accetta il confronto a livello nazionale e internazionale e sarà un punto di forza nell´impostazione della valutazione del Servizio sanitario italiano" ha detto Moirano, notando che le misure correttive che si intendono attuare per risolvere le criticità in regione "suggeriscono all´Agenas le azioni da portare avanti nell´affiancamento delle Regioni italiane in piano di rientro". Sottolineando le buone performance realizzate a livello nazionale, l´assessore regionale alla Salute e protezione sociale, Vladimir Kosic, ha dato il via ai lavori del convegno, confermando che gli obiettivi di "qualità, sicurezza e sostenibilità" del Piano sanitario regionale vanno raggiunti in un contesto di controllo della spesa e di responsabilizzazione di tutti gli attori del sistema "dal momento che più soldi spesi non equivalgono a più salute". "Questo convegno si inserisce in un percorso che punta a una valutazione complessiva dei costi e dei fabbisogni attraverso l´individuazione di indicatori comuni" ha detto l´assessore, ricordando il Patto nazionale per la salute e rilevando che tra le 5 Regioni che in Italia hanno raggiunto qualità e sostenibilità in campo sociosanitario c´è anche il Friuli Venezia Giulia. Auspicando che dal confronto innestato dal Convegno, al quale ha partecipato tra gli altri l´assessore alla Sanità della Lombardia, Luciano Bresciani, derivino spunti utili per tutte le Regioni italiane, Kosic ha ribadito che il Piano sanitario regionale punta al superamento delle criticità (le principali, indicate anche dal Cergas, sono carenza di posti letto per le post-acuzie e, in futuro, l´incremento della spesa in seguito all´invecchiamento della popolazione, con un aumento dell´indice di dipendenza strutturale in progressiva crescita) in un contesto in cui "le risorse sono quelle che sappiamo". "Siamo riusciti a chiudere la Finanziaria anche riducendo drasticamente, rispetto agli altri anni, l´aumento della quota destinata al settore" ha spiegato l´assessore, aggiungendo che "con i fondi a disposizione abbiamo comunque garantito continuità e qualche servizio in più". "Ora - ha affermato Kosic, ricordando che nel 2009 il sistema sanitario regionale ha assorbito 415 nuove unità - dobbiamo liberare altre risorse, per dare le risposte che i cittadini chiedono e produrre reddito, garantendo al pubblico impiego la sua insostituibile funzione". Un tema, quello dell´utilizzo delle risorse, affrontato anche dall´assessore regionale alla Funzione pubblica, Andrea Garlatti. "Il calo delle entrate tributarie in regione (260 milioni in meno), superiore, in percentuale, alla media italiana, l´esplosione della domanda sociale indotta dalla crisi e una spesa corrente tarata sui massimi storici del gettito tributario, formano un quadro davanti al quale non fare nulla sarebbe drammatico e irresponsabile" ha affermato l´assessore, che ha indicato le linee da seguire nel rafforzamento della competitività e in un fortissimo impegno nel campo della protezione sociale a sostegno dei redditi dei 60 mila cassintergrati e delle 9 mila persone in mobilità. Il tutto, ha specificato, evitando "di canalizzarsi su politiche demagogiche di assistenzialismo, che possono pagare nel breve periodo ma porterebbero con sé la condanna a una povertà progressiva". Se valorizzazione di territorio e infrastrutture materiali e immateriali sono alla base dell´incremento della competitività, per Garlatti "la focalizzazione delle funzioni, la riduzione e la riqualificazione delle strutture e la reversibilità della spesa" sono i tre assi su cui muoversi per garantire la qualità della pubblica amministrazione e del comparto sociosanitario. Tre strade da percorrere tenendo presente che la reale riforma del sistema passa per la capacità, da parte del medesimo, di adattarsi all´ambiente. "Un concetto quasi ecologico" che, secondo l´esponente regionale, ci consentirà di sopravvivere, se le nostre strutture si concentreranno su attività caratterizzanti e competitive rispetto ai mercati. |
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CONVEGNO NAZIONALE A BOLZANO DELL´AIRT SULLA MEDICINA DEI TRAPIANTI |
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Bolzano, 2 marzo 2010 - È stato inaugurato il 25 febbraio dall’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, presso la sede della Libera Università di Bolzano, il Xxi Congresso annuale dell’Associazione Interregionale Trapianti “Airt” sulla medicina dei trapianti. È stato inaugurato presso la sede della Libera Università di Bolzano che ha proseguito i suoi lavori sino a sabato 27 febbraio, con il patrocinio dell’Assessorato provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, l’annuale convegno dell’Associazione Interregionale Trapianti “Airt” Nell’ambito del convegno sono stati affrontati, oltre alle tematiche strettamente sanitarie, anche gli aspetti etico – giuridici e terapeutici connessi alla donazione ed al prelievo di organi e tessuti. La prima giornata dei lavori è stata incentrata soprattutto sulle nuove metodologie operatorie e sui risultati ottenuti dalla ricerca in questo settore a livello internazionale. Nel corso del suo intervento l’assessore provinciale Richard Theiner, ha sottolineato, tra l’altro, l’alto valore umano della donazione di organi e l’importanza di una sempre più stretta sinergia tra la realtà sanitaria locale ed i centri internazionali di eccellenza attivi in questo importante settore della moderna medicina. L’assessore ha quindi consegnato unitamente al vicepresidente dell’Airt, Antonio Amoroso, un attestato al primario del reparto di chirurgia dei trapianti della Clinica universitaria di Innsbruck, professor Raimund Margreiter. Theiner ha inoltre ringraziato il professor Margreiter a nome dei numerosi pazienti altoatesini che nel corso degli anni sono stati operati con successo presso la Clinica universitaria di Innsbruck. Margreiter, che ha effettuato il suo primo trapianto di reni all’età di 33 anni,. È stato il primo al mondo ad effettuare un trapianto reni – fegato. Attualmente in Alto Adige vi sono circa 400 persone che vivono grazie ad un trapianto di organi effettuato presso la Clinica universitaria di Innsbruck. Sinora presso la Clinica sono stati effettuati circa 3200 trapianti di reni, 1030 di fegato, 491 di pancreas e 326 di cuore ed attualmente i trapianti riguardano anche i tessuti. Il teologo morale Martin Lintner di Bressanone ha quindi svolto un intervento sull’etica laica e confessionale in relazione con il trapianto di organi. Nel suo intervento ha posto l’accento sul fatto che nei Paesi prevalentemente cattolici vige il “modello di obiezione”, che presume l’assenso del donatore, se questo non ha espresso in vita il suo dissenso per la disponibilità di fungere da donatore. Tale normativa si pone in contrasto con l’insegnamento della Chiesa che afferma il bisogno del consenso esplicito. Il teologo Martin Lintner nel suo intervento ha illustrato il tipo di argomentazione etico-sociale che è ispirato dal principio di solidarietà e che attribuisce rilievo preminente alla tutela della salute di colui che riceve la donazione rispetto alla libertà di scelta del donatore. La donazione “post mortem” diventa pertanto in questo contesto un’azione moralmente obbligatoria, pur riconoscendo l’alto valore del consenso informato ed espresso. Alla base c’è, secondo Lintner, la concezione dell’integrazione di ogni persona in una rete di solidarietà, nella quale un domani ognuno di noi potrebbe trovarsi nella condizione di avere necessità di un organo. Parallelamente al convegno presso la facoltà di design ed arte si svolge un’esposizione sul tema dei trapianti e viene presentato un progetto della facoltà di informatica sul coinvolgimento dei giovani nell’attività di volontariato. In questo settore assume una particolare importanza l’impegno dell’associazione Aido di Bolzano, che da anni si occupa della corretta informazione nei confronti di trapiantati e persone in attesa di trapianto. Il convegno è aperto a tutti. |
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PROTOCOLLO TRA REGIONE TOSCANA, UNIONCAMERE, CAMERE DI COMMERCIO E AZIENDE PROCEDURE PIÙ SNELLE, PAGAMENTI TEMPESTIVI, MONITORAGGIO COSTANTE
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Firenze, 2 marzo 2010 - Realizzare velocemente gli investimenti in sanità nelle province di Lucca, Pistoia e Grosseto, assicurare tempestività nei pagamenti limitando al massimo il contenzioso, monitorare costantemente lo stato dell´arte: sono questi gli obiettivi del protocollo firmato ieri a Firenze, nella sede della Regione, dai rappresentanti della giunta regionale, di Unioncamere Toscana, delle Camere di commercio delle province interessate e dai direttori generali delle Asl. La pubblica amministrazione procede in generale per piani di investimento che pagano lo scotto di lentezze burocratiche, ritardi nei pagamenti, ricorso al contenzioso. Tutto ciò riduce fortemente gli effetti di impegni anche rilevanti sotto il profilo finanziario, sia in termini di impatto economico sia per i benefici attesi sui servizi che si intendono avviare o potenziare. Per superare questa situa zione nelle varie province si è dato vita a questi protocolli che, nel pieno rispetto di norme e procedure, impegnano il sistema sanitario e le sue aziende a restare nei tempi fissati, a realizzare le gare con le procedure omogenee e più snelle e assicurare tempestivamente i pagamenti. Il mondo delle imprese da parte sua si organizza per affrontare al meglio questa sfida. Il monitoraggio puntuale dell´avanzamento dei lavori e dei flussi di cassa sarà congiunto. Per la Asl 2 di Lucca il piano degli investimenti 2008-2011 prevede un complesso di investimenti per circa 191 milioni di euro. Nel 2008 e nei primi otto mesi del 2009 sono stati erogati dall’Azienda flussi di cassa per circa 25,8 milioni, mentre per il 2010 l´Azienda prevede di erogare flussi di cassa per 62,8 milioni, di cui oltre 20 relativi a nuove opere da appaltare. Per la Asl di Viareggio il piano investimenti 2008-2010 prevede 26,5 milioni di euro, di cui già erogati nei pr imi otto mesi del 2009 flussi di cassa per 10,5 milioni, mentre la previsione per il 2010 ammonta a quasi 13 milioni, di cui 8,8 relativi a nuove opere da appaltare. Passiamo a Pistoia, il cui piano di investimenti ammonta a 184,7 milioni, di cui 41,7 già erogati. Per il 2010 la previsione è di 42,4 milioni di cui circa 9,4 relativi a nuove opere da appaltare. Ecco infine le cifre di Grosseto: il piano è di 103,3 milioni, di cui 35,9 già erogati. Per il 2010 la previsione è di 18,2 milioni, di cui 3,9 relativi a nuove opere da appaltare. Con il protocollo ogni Azienda sanitaria si impegna tra l’altro ad appaltare le opere nei tempi previsti e a espletare le g are prevalentemente con la procedura di e-procurement della Regione Toscana Start che garantisce omogeneità e tempi rapidi. Sarà compito della Regione monitorare insieme a Unioncamere Toscana lo svolgimento del Piano degli investimenti e favorirne l a realizzazione, anche attraverso forme di incentivazione ai Direttori e dirigenti dell’azienda. Si vigilerà perché le Aziende non modifichino con varianti in corso d’opera il progetto appaltato, salvo nei casi espressamente previsti dalla legge, e soprattutto perché rispettino i tempi di liquidazione degli stati di avanzamento delle opere. Sta alla Camera di Commercio informare le imprese del proprio territorio sul programma degli investimenti sanitari previsto per la provincia nel 2010, in particolare sulle caratteristiche della procedura di e-procurement Start. Saranno attivate azioni per accelerare e snellire l’esecuzione degli appalti in corso, se possibile anche attraverso la rimodulazione dei contratti. Sarà favorita la risoluzione delle situazioni di contenzioso esistenti col ricorso alla conciliazione gestita con il proprio sportello e c’è l’impegno ad evitare l’insorgere di nuovi contenziosi. Le imprese verranno sollecitate a partecipare alle gare sul proprio territorio, anche promuovendo forme associative. |
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TUMORE DELLO STOMACO, DIETA A RISCHIO PER 6 ITALIANI SU 10 “IL 50% NON SI CURA DELLA PREVENZIONE E POI INCOLPA LO SMOG” DOMINANO MANCANZA DI INFORMAZIONE E CATTIVE ABITUDINI, OGGI NEL NOSTRO PAESE È IL QUARTO BIG KILLER: 10.620 DECESSI NEL 2006 E 12.600 NUOVI CASI STIMATI NEL 2008. |
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Milano, 2 marzo 2010 - Gli italiani consumano troppi insaccati e carne rossa alla brace: il 9% ne mangia tutti i giorni e il 56% 3 o 4 volte alla settimana. Solo il 10% assume frutta e verdura correttamente. L’obesità rappresenta anche per la popolazione italiana una “nuova patologia” di crescente incidenza. Nonostante queste cattive abitudini, il 70% non pensa di essere a rischio e solo il 42% individua nell’alimentazione scorretta e nella mancanza di attività fisica potenziali fattori nocivi. Anzi, la metà è convinta che l’inquinamento sia un fattore di rischio più importante della dieta. È quanto emerge dal primo sondaggio realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) con il sostegno di Roche su più di 600 persone intervistate nel dicembre scorso al di fuori dei centri commerciali di Roma e Milano, “con l’obiettivo – spiega il prof. Carmine Pinto, Coordinatore del Progetto Aiom e Responsabile dei Trattamenti Integrati dei Tumori del Tratto Gastro-enterico dell’Oncologia Medica del Policlinico S.orsola-malpighi di Bologna - di sondare il livello di consapevolezza dei cittadini su una patologia particolarmente aggressiva che colpisce ogni anno circa 13.000 persone e che rappresenta il quarto big killer nel nostro Paese, anche se con importanti differenze di incidenza tra le diverse aree geografiche”. I risultati sono stati presentati oggi nel capoluogo lombardo alla vigilia di un convegno nazionale dedicato a questa neoplasia. “Il 79% degli intervistati ritiene che il cancro gastrico non sia guaribile – afferma il prof. Francesco Di Costanzo, direttore dell’Oncologia Medica del Policlinico Careggi di Firenze – Si stanno però registrando importanti progressi nel trattamento del tumore dello stomaco in stadio avanzato. Sono oggi disponibili farmaci mirati su bersagli cellulari come il trastuzumab, che ha dimostrato, in combinazione con la chemioterapia tradizionale, di allungare la sopravvivenza nei pazienti Her2 positivi (sigla che indica la proteina prodotta da un gene specifico), che rappresentano circa il 20% di tutti i casi di questa neoplasia. Questo anticorpo monoclonale ha ottenuto nei giorni scorsi dall’Agenzia europea del farmaco (Emea) l’approvazione, in combinazione con la chemioterapia, proprio per il trattamento del tumore gastrico in stadio avanzato Her2 positivo sulla base dei risultati dello studio internazionale Toga”. Già ampiamente utilizzato nel tumore della mammella, il trastuzumab è in attesa di registrazione in Italia per questa nuova indicazione. “Il trastuzumab – sottolinea il prof. Pinto – potrebbe rappresentare solo il primo dei farmaci ‘intelligenti’ che entra nell’armamentario dell’oncologo medico per il trattamento del cancro gastrico, considerando anche che i casi Her2 positivi rappresentano meno di un quarto dei tumori dello stomaco. Altri farmaci biologici sono oggi in corso di valutazione in importanti studi”. “Per identificare i pazienti che possono beneficiare di specifici trattamenti sistemici – commenta il prof. Giuseppe Viale, ordinario di Anatomia Patologica all’Università di Milano e Direttore della Divisione di Anatomia Patologica dell’Ieo di Milano - è essenziale definire correttamente le caratteristiche biologiche delle cellule neoplastiche e determinare con la maggiore accuratezza possibile la positività per Her2. Ciò che l’anatomo patologo scrive nel referto diventa infatti uno dei pilastri fondamentali delle successive scelte terapeutiche”. L’aiom ha voluto interrogarsi anche al suo interno: dal sondaggio fra gli specialisti oncologi italiani emerge la necessità di terapie specifiche che possano portare a sensibili miglioramenti nelle cure e insieme garantire buona qualità di vita ai pazienti. Inoltre va implementata la diffusione delle conoscenze su fattori di rischio e prevenzione (alimentazione, consumo di alcool, fumo di sigaretta, positività per l’Helicobacter Pylori). Dal sondaggio condotto fra i cittadini è emersa da un lato una preoccupante mancanza di conoscenze e dall’altro una grande richiesta di informazione. Il 93% non ha mai sentito parlare del tumore dello stomaco, il 57% non sa se esistano esami in grado di individuarlo precocemente, l’84% non ha mai letto nessun articolo sull’argomento, ma ben il 78% vorrebbe saperne di più su come prevenire e affrontare questa malattia. “Ne consegue l’importanza di una corretta comunicazione – continua il prof. Pinto -, ed in questo settore un ruolo fondamentale può essere svolto dal medico di famiglia in collaborazione con lo specialista”. “Questi dati - aggiunge il prof. Di Costanzo - sottolineano la necessità di migliorare l’informazione tra i cittadini su fattori di rischio e sintomi rispetto a questa patologia”. “In questo campo – conclude il prof. Pinto - un programma ambizioso dell’Aiom è l’attuazione di una vera e propria campagna, che sarà una delle priorità del prossimo biennio: una guida per il cittadino, un sito internet in cui si potranno reperire informazioni rilevanti su questa neoplasia con un linguaggio semplice e diretto e un opuscolo che conterrà consigli utili anche su quali alimenti scegliere e come cucinarli. Come evidenziato dalla maggioranza degli oncologi (74%), si tratta di un tipo di tumore in diminuzione negli ultimi anni, ma questo non deve indurre a abbassare la guardia, visto che la sopravvivenza media a 5 anni dall’intervento chirurgico è ancora del 30%”. |
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MALATTIE RARE, MEDICINALI GRATUITI PER I PAZIENTI |
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Bolzano, 2 marzo 2010 - Le persone che soffrono di quelle patologie che fanno parte delle cosiddette malattie rare potranno avere gratuitamente accesso ai medicinali necessari. Lo rende noto l´assessore alla sanità Richard Theiner, il quale parla di "grande agevolazione a favore di chi è colpito da questo tipo di malattie". La giunta provinciale, su proposta dell´assessore alla sanità Richard Theiner, ha dato il via libera alla disponibilità gratuita di una serie di medicinali necessari a curare le cosiddette malattie rare. La delibera si muove in senso opposto rispetto al resto del paese, dove il Servizio sanitario nazionale non prevede il rimborso per la concessione di alcuni farmaci per il trattamento specifico di rare patologie neurologiche. "Abbiamo seguito l´esempio della Regione Veneto - sottolinea Theiner - stilando un´apposita lista di medicinali gratuiti, alla compilazione della quale hanno partecipato i medici altoatesini specializzati in questo settore di cura". La buona notizia, per tutti coloro che in Provincia di Bolzano soffrono di questo tipo di patologie, arriva all´indomani della giornata europea delle malattie rare, che si è celebrata il 28 febbraio. A livello europeo, si definisce rara una malattia che colpisce non più di 5 pazienti su 10mila abitanti. La maggior parte delle malattie rare è di origine genetica, e quasi tutte sono considerate croniche, degenerative ed invalidanti, e necessitano di assistenza continua. Le malattie rare rappresentano circa il 10% di tutte le malattie che oggi affliggono l´umanità, e in Alto Adige, colpiscono circa 2mila persone. "Nell´agosto del 2004 - prosegue l´assessore Richard Theiner - la Provincia di Bolzano ha sottoscritto un accordo con Trentino, Veneto e Friuli-venezia Giulia per la creazione di una rete in tema di malattie rare, con l´obiettivo di migliorare l´assistenza sanitaria tramite la creazione di centri specializzati in grado di operare in stretta collaborazione con tutte le strutture ospedaliere presenti sul territorio". Per ottenere maggiori informazioni sulle malattie rare si può consultare la pagina internet ospitata dalla Rete Civica all´indirizzo www.Provincia.bz.it/oep/registri-patologia/malattie-rare.asp |
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BOLZANO: DALLA PROVINCIA AIUTI ALLE PERSONE CON DISABILITÀ IN VIETNAM |
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Bolzano, 2 marzo 2010 - Dal 1993 la Provincia di Bolzano è impegnata con interventi di cooperazione internazionale in Vietnam, dove fino ad oggi sono stati realizzati 41 progetti, in gran parte nella provincia Bac Giang nel nord del Paese asiatico. Il massimo rappresentante politico della provincia vietnamita è stato ospite il 26 febbraio del presidente Luis Durnwalder a Bolzano. Si è discusso in particolare degli aiuti altoatesini nell´assistenza alle persone con disabilità. Con quasi un milione di euro negli ultimi anni la Provincia di Bolzano ha sostenuto lo sviluppo in Vietnam, in particolare finanziando la realizzazione di progetti e strutture nei settori della salute, del sociale e dell´agricoltura nella Provincia di Bac Giang. "Negli ultimi due anni si è aperta una nuova fse in questa collaborazione - spiega Luis Durnwalder - attraverso la compartecipazione della Provincia a un progetto Ue che favorisce l´integrazione di persone con disabilità nel Paese asiatico." La Provincia, continua il Presidente, "si è assunta il compito di garantire consulenza alle autorità di Bac Giang nell´elaborazione delle direttive per l´attività di integrazione delle persone diversamente abili." Incaricato di seguire il progetto è Reinhard Prossliner, Direttore della casa di riposo Villa Serena e del centro di degenza Grieserhof a Bolzano, e quindi esperto della materia. "Prossliner affianca le autorità locali su incarico della Provincia in tutti gli aspetti necessari", spiega Durnwalder, che a Palazzo Widmann ha fatto il punto del progetto con il massimo rappresentante di Bac Giang, il presidente del Comitato popolare Nguyen Dang Khoa. Un altro progetto finanziato dalla Provincia a favore delle persone con disabilità a Bac Giang è quello promosso dall´organizzazione intitolata a "Rosanna e Beppe Mantovan", che intende realizzare un nuovo centro riabilitativo e di cura per diversamente abili nella Provincia vietnamita. "Finanziamo il progetto con un contributo di 43mila euro, puntiamo a concluderlo in queste settimane", specifica Durnwalder. |
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BOLZANO: ELIMINATA LA DISPARITÀ DI TRATTAMENTO NEI CONTRIBUTI PER INVALIDI PARZIALI E TOTALI |
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Bolzano, 2 marzo 2010 Alle critiche sulla riduzione dei contributi agli invalidi dopo l´introduzione dell´assegno di cura rispondono l´assessore provinciale Richard Theiner e il direttore della Ripartizione Politiche sociali Karl Tragust: "Non si tratta di una riduzione della pensione di invalidità civile, ma solo della cancellazione della disparità di trattamento tra invalidi totali e invalidi parziali." La misura criticata da alcuni organi di stampa trae origine da due disposizioni: da un lato la Giunta provinciale ha aumentato, nel pacchetto anticrisi, la pensione di invaliditá civile da 294 a 400 euro per tutti gli invalidi civili. "Questo aumento della pensione non è stato revocato o cancellato, ma resta in vigore per tutti gli aventi diritto", sottolinea Theiner. La seconda disposizione riguarda la legge che disciplina gli aiuti ai non autosufficienti, secondo cui nel contributo per la non autosufficienza devono confluire anche altri contributi o misure di sostegno. "Questo è il caso dell´assegno di accompagnamento per invalidi totali, che beneficiano da due anni di tale sovvenzione nell´importo corrispondente", spiega Theiner. Poichè la pensione di invalidità civile è appunto una pensione e non un contributo, questa non ha potuto essere compresa nell´assegno di cura, fatto che ha portato gli invalidi parziali a beneficiare dell´intera somma per la non autosufficienza e in aggiunta dell´aumentata quota di pensione per invalidità civile. "Ma non è pensabile che gli invalidi totali ricevano meno degli invalidi parziali, per cui abbiamo eliminato questa disparità di trattamento con una specifica legge provinciale", aggiunge Theiner. Nell´elaborazione del regolamento sono state coinvolte anche le associazioni interessate, precisa il direttore Tragust, "che hanno compreso e accolto la misura." Non corrisponde al vero, come affermato da alcune fonti, che gli invalidi parziali minorenni fruiscano di un contributo inferiore a quello che percepivano prima dell´introduzione degli aiuti alla non autosufficienza o che questa misura colpisca i più poveri, replica Tragust. Anche la ridefinizione dei contributi non ha nulla a che fare con tagli nel settore sociale, perchè i mezzi finanziari così disponibili verranno investiti nell´inserimento lavorativo di persone con disabilità. I responsabili provinciali riconoscono invece come giustificata la critica di aver inviato in ritardo, a ridosso dell´entrata in vigore del nuovo regolamento, la comunicazione ufficiale ai genitori interessati. Anche se, come detto, le associazioni interessate erano da tempo informate. |
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DAL 4 MARZO A NAPOLI "SPAZIO IMPRONTE" |
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Npaoli, 2 marzo 2010 - Prende il via giovedì 4 marzo alle 10, nel quartiere di Scampia, Spazio Impronte, una iniziativa regionale per contrastare la piaga della tossicodipendenza. La manifestazione rientra nel programma triennale di interventi che l´Assessorato alla Sanità della Regione, tramite il Settore Fasce Deboli, propone al territorio di Scampia. Una scelta - che per il secondo anno consecutivo va a cadere nel territorio di Scampia - a sostegno di una precisa scelta politica che mira a riqualificare le periferie urbane attraverso una presenza concreta dei Servizi e delle Istituzioni. Informazioni, ascolto, contatti, aiuti alle famiglie, accompagnamento ai servizi ed alle comunità: queste le azioni e le concretezze di Spazio Impronte che, inoltre, non trascura l´importante ed ambizioso obiettivo di promuovere un cambiamento culturale sul tema delle dipendenze. Impegnata in prima linea per il buon esito dell´incontro l´Ottava Municipalità del Comune di Napoli che partecipa mettendo a disposizione i locali della propria sede. L´asl Na1 Centro ha provveduto, invece, ad organizzare la squadra degli operatori. All´appuntamento partecipano gli operatori dei Sert, delle comunità terapeutiche e delle associazioni del quartiere. Presenteranno l´iniziativa autorità dell’Asl Na1, della Regione, del Comune di Napoli e della Chiesa locale. E´ possibile iscriversi alla manifestazione utilizzando il sito regionale (www.Regione.campania.it/ ), oppure inviando la scheda di partecipazione, sempre via e-mail, a: fasce.Deboli@regione.campania.it |
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CAPOLAVORI DELL’ANIMA PROSEGUE ELEGANTE FEMMINILITÀ MILANO, DAL 2 AL 15 MARZO |
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Milano, 2 marzo 2010 - L’esposizione è dedicata all’indagine interiore nell’ambito della ricerca artistica contemporanea. Le opere in mostra proporranno singolari immagini suggerite dall’espressione dell’anima, interpretate da dieci artiste italiane e straniere per una ricerca creativa tutta al femminile. Per il made in Italy si potranno ammirare opere eseguite con la lana realizzate a mano dall´originale Gaia Clerici, i soffusi paesaggi dell´anima di Barbara Romano, una riflessione sulla solitudine umana dai toni esistenziali proposta da Rita Puliafito, i delicati e precisi acquarelli di Alessia Zucchi, oltre alle raffinate pitture su vetro di Araba, alle vivaci figure femminili di Silvia Carrara, apprezzatissima presso il pubblico milanese, e all´Omaggio a Cinardi della pittrice fiorentina Martina Tapinassi. Dall´estero provengono le opere d´arte di Berta Otero, artista spagnola di talento, le tele enigmatiche di Aby Wabara, di origini nigeriane, e dalla Romania il trittico intitolato "Il veicolo della trasformazione" dai toni caldi, dipinto da Luminita Gall Galleria Il Borgo. All’interno dell’ Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea di c.So S.gottardo 14, Milano, Sono presenti: Rita Puliafito; Gaia Clerici; Luminita Gall; Barbara Romano; Araba; Silvia Carrara; Martina Tapinassi; Berta Otero; Alessia Zucchi; Aby Wabara. |
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IL TRENTINO ABBRACCIA L’ABRUZZO E RICEVE GLI SCIATORI DELL’AQUILA |
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Folgaria (Trentino), 2 Marzo 2010 - L´abbraccio del Trentino all´Abruzzo. Abruzzo che, con una delegazione di dieci atleti, parteciperà ai campionati del mondo studenteschi di Folgaria, Lavarone e Luserna, in programma da ieri a sabato. E’ stato il presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai a ricevere la delegazione abruzzese, salito questo pomeriggio a Folgaria per celebrare l’iniziativa della quale è stato promotore. Una sincera stretta di mano ai dieci atleti delle due squadre iscritte, che rappresenteranno l´Istituto scolastico Liceo Scientifico “A. Bafile” de l´Aquila. Dellai, dopo aver ringraziato gli organizzatori e i ragazzi de L’aquila presenti alla manifestazione iridata, ha sottolineato la valenza simbolica di questa iniziativa. “Sentivamo che c’era l’esigenza di ricostruire lo spirito di comunità oltre che le case e le infrastrutture – ha detto Dellai riferendosi all’intervento trentino in Abruzzo – e non c’è dubbio che proprio la comunità scolastica svolga un ruolo importante in questa direzione. Vorrei che oggi maturasse una ragione di collaborazione tra i ragazzi aquilani ed i loro coetanei trentini per costruire una rete di rapporti che mi auguro possa consolidarsi”. In seguito, il presidente ha consegnato simbolicamente la tuta della squadra azzurra a Simone Todeschini, uno dei 10 atleti aquilani, nonché agli accompagnatori Domenico Silvestri ed Antonio D’ercole. Infine, un’altra importante iniziativa è stata promossa dal Panathlon club di Trento presieduto da Elio Grigoletto che, assieme a quello de L’aquila (presente col proprio presidente Francesco Aloisio), ha consegnato il premio “fair play” proprio al presidente della Provincia Autonoma di Trento. “Considero che attraverso la mia persona – spiega Dellai - sia espresso un grande grazie a tutte le 2700 persone che, da aprile ad oggi, si sono recate a L’aquila per portare aiuto ed ai molti altri che pur rimanendo in trentino hanno comunque dato una mano”. Un Mondiale per la scuola quello trentino, ma anche che fa scuola. Scuola di solidarietà, tanto da portare ad un’altra iniziativa, ovvero quella del Panathlon club Trento presieduto da Elio Grigoletto. "Quando sono venuto a conoscenza dell´iniziativa di Dellai e del Trentino, ovvero della volontà di coinvolgere una squadra abruzzese come seconda squadra italiana - racconta Elio Grigoletto, presidente del Panathlon club trentino -, mi sono subito mosso per contattare il club Panathlon de l´Aquila, in nome di quella solidarietà e partecipazione che rappresentano le nostre linee guida, ovvero il fair play, l´altruismo e la partecipazione attiva ai momenti difficili altrui. La risposta è stata immediata. Anzi, non ho nemmeno fatto in tempo a formulare la mia proposta che la cosa era già stata data per fatta". Risposta immediata, dunque, da parte del Panathlon club de L´aquila, oggi presente a Folgaria con il proprio presidente Francesco Aloisio. "Questa è l´ennesima dimostrazione del grande cuore del Trentino - spiega Aloisio -. Un cuore che batte con grande intelligenza e sensibilità. Tengo a precisare che le prime case consegnate a Onna, sono state proprio quelle realizzate dalla provincia di Trento. Un´opera che ha permesso ad una comunità profondamente provata di non disgregarsi. Il Trentino ed il presidente Dellai non hanno badato solamente ai bisogni primari, ma hanno pure avuto la sensibilità di regalare momenti che fanno bene all´anima degli aquilani. Penso, ad esempio, al presepe realizzato al Parco del Forte Spagnolo. Si è tratto di un´opera di sostegno portata avanti con professionalità ma, soprattutto, con grande sobrietà, discrezione ed affetto". |
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SPORT E SCUOLA - COMPAGNI DI BANCO. LA DELEGAZIONE VALDOSTANA A FOLGARIA PER IL PASSAGGIO DI TESTIMONE DEI CAMPIONATI MONDIALI STUDENTESCHI DI SPORT INVERNALI |
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Aosta, 2 marzo 2010 - L’assessorato dell’istruzione e cultura comunica che venerdì 5 marzo 2010 la delegazione valdostana, guidata dall’Assessore Laurent Viérin, parteciperà al Passaggio della bandiera, la manifestazione organizzata in stile olimpico, al termine dei Campionati mondiali Studenteschi di sci, che si svolgono quest’anno in Trentino e che nel 2012 saranno ospitati, proprio in Valle d’Aosta. Alla competizione nata sotto l’egida dell’International Student Federation – I.s.f. –, partecipano studenti di età compresa tra i 14 ed i 17 anni di 40 diverse nazioni del mondo, che non “corrono” come vere e proprie squadre nazionali, ma come studenti appartenenti alla stessa scuola che ha vinto, nel proprio Paese, le differenti competizioni scolastiche di sci a livello locale, regionale e nazionale. Tutto ciò nello spirito dello sport studentesco che vede «l´incontro più dello scontro» e dove il partecipare e lo stare insieme è già una “vittoria”. « La Valle d’Aosta, che si era candidata a ospitare la manifestazione al termine della finale nazionale dei Giochi Sportivi Studenteschi di sport invernali, nel 2008 quando la manifestazione fu organizzata in Valle d’Aosta dall’Assessorato, - dichiara Laurent Viérin - ha superato la concorrenza di Andorra nella sessione di assegnazione, svoltasi a Doha, nel Qatar, nel novembre 2009. Gli studenti, in quella che è universalmente riconosciuta come un’olimpiade giovanile, si misureranno in gare di slalom gigante, di slalom speciale e di sci nordico e con i loro accompagnatori potranno conoscere l’offerta culturale e sportiva della nostra Regione. Con l’assegnazione di questo importante evento – conclude l’Assessore - l’Assessorato istruzione e cultura e la scuola valdostana nel suo insieme sono stati premiati per il loro impegno nella promozione degli sport invernali e per le iniziative di integrazione tra il mondo della formazione e lo sport». Della delegazione invitata in trentino fanno parte, oltre che i rappresentanti dell’Assessorato istruzione e cultura anche il Presidente del Comitato regionale del C.o.n.i. Bruno Oro e il Presidente del Comitato regionale F.i.s.i. – A.s.i.v.a. Riccardo Borbey. |
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