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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Marzo 2010
UE: QUADRO DI VALUTAZIONE DEL MERCATO INTERNO: GLI STATI MEMBRI FANNO REGISTRARE UN RISULTATO RECORD, MA L´APPLICAZIONE PRATICA DELLE REGOLE VA ANCORA MIGLIORATA  
 
 Bruxelles, 2 marzo 2010 Gli Stati membri non sono mai stati così efficienti sotto il profilo della trasposizione tempestiva delle regole del mercato interno nel loro diritto nazionale; tuttavia è necessario migliorare ancora le modalità di applicazione pratica di tali regole: è quanto risulta dall’ultimo quadro di valutazione del mercato interno della Commissione europea. In media solo lo 0,7% delle direttive del mercato interno il cui termine di attuazione è scaduto non sono attualmente recepite nel diritto nazionale, a fronte dell’1,0% nel luglio del 2009. Ciò significa che gli Stati membri sono ben al disotto dell’obiettivo dell’1,0%, da raggiungere entro il 2009, concordato dai capi di Stato. Venti Stati membri hanno raggiunto o superato l’obiettivo, mentre la Lituania e Malta hanno ottenuto globalmente i migliori risultati: sono solo tre le direttive con riferimento alle quali questi due Paesi non hanno rispettato il termine di trasposizione. È la terza volta che Malta si trova in prima posizione. Sedici Stati membri hanno ottenuto il loro migliore risultato di sempre. Sono invece sette gli Stati membri che si collocano ancora al disopra dell’obiettivo e impediscono un’ulteriore riduzione del deficit: Austria, Repubblica ceca, Italia, Polonia, Portogallo, Lussemburgo e Grecia. Per quanto riguarda l’applicazione del diritto comunitario, si è registrata una leggera riduzione nel numero di casi di infrazione, ma la durata dei procedimenti resta eccessiva e, in media, gli Stati membri si conformano alle sentenze della Corte di giustizia in 18 mesi, nonostante l’obbligo giuridico di agire immediatamente. Il commissario europeo per il mercato interno e i servizi Michel Barnier ha dichiarato: “Si tratta di un risultato eccellente che andrà a beneficio di tutto il mercato interno. Incoraggio i sette Stati membri che non hanno ancora raggiunto l’obiettivo a raddoppiare gli sforzi. Ma la qualità dell’attuazione e dell’esecuzione pratica delle regole sul terreno resta un grave problema, che incide sull’efficienza e mina la fiducia nel mercato interno. Il mancato rispetto delle sentenze della Corte è semplicemente inaccettabile. È mia intenzione sfruttare appieno la possibilità offerta dal nuovo trattato di applicare queste sentenze più rapidamente. Voglio creare un vero partenariato con gli Stati membri per comprendere meglio ed evitare tali problemi. Sono sicuro che insieme possiamo rimettere i cittadini e le imprese al cuore del mercato interno.” Attuazione delle direttive sul mercato interno Con una percentuale dello 0,7% il deficit medio di recepimento (ossia la percentuale di direttive sul mercato interno non recepite nell’ordinamento interno nei termini previsti) dei 27 Stati membri si situa ben al di sotto dell’obiettivo intermedio dell’1% convenuto dai capi di Stato e di governo nel 2007. È la prima volta che gli Stati membri hanno superato l’obiettivo entro i termini convenuti. In totale 16 Stati membri hanno raggiunto o eguagliato il loro miglior risultato in assoluto: Belgio, Repubblica ceca, Estonia, Spagna, Francia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Portogallo, Romania, Slovacchia, Finlandia e Regno Unito. Il numero di Stati membri che hanno raggiunto l’obiettivo è passato da 18 a 20. Gli Stati membri che non si sono ancora conformati all’obiettivo dell’1% sono: Austria, Portogallo, Repubblica ceca, Polonia, Italia, Lussemburgo e Grecia. Detto questo, ad eccezione dell’Austria, tutti i 7 Stati membri sono riusciti a ridurre considerevolmente il proprio deficit. Tenuto conto del volume della legislazione che dovrà essere attuata nei prossimi 6 mesi, Repubblica ceca, Grecia, Italia, Lussemburgo e Polonia dovranno adottare azioni drastiche per raggiungere l’obiettivo la prossima volta. Negli ultimi sei mesi gli Stati membri sono riusciti a ridurre da 22 a 16 il numero di direttive che presentano un grave ritardo di recepimento. Gli Stati membri sono riusciti anche a ridurre il numero di direttive recepite scorrettamente. Se si aggiunge il numero di direttive recepite scorrettamente a quello delle direttive non recepite entro i termini si ottiene, per l’insieme della Ue, un deficit medio dell’1,5% a fronte dell’1,8% di sei mesi fa. Gli Stati membri dovrebbero ora concentrarsi maggiormente sulla riduzione dei ritardi di recepimento. A oggi, in media, gli Stati membri superano di 9 mesi il termine di recepimento fissato. La Grecia e il Lussemburgo sono i Paesi che, sotto questo aspetto, hanno registrato i peggiori risultati. Infrazioni - Il numero globale di procedimenti di infrazione è leggermente diminuito (1,2%) rispetto a sei mesi fa. Come negli anni precedenti, il maggior numero di infrazioni si registra nei settori “imposizione e unione doganale” e “ambiente”. La maggior parte dei casi di infrazione aperti riguarda l’Italia, seguita da Grecia e Spagna. È aumentato il tempo medio necessario per risolvere tali casi. Rispetto al dicembre 2007, è passato da 25 a 28 mesi per l’Ue15 e da 12 a 16 mesi per l’Ue12. Gli Stati membri impiegano un tempo relativamente lungo – in media quasi 18 mesi – per conformarsi alle sentenze della Corte di giustizia, nonostante l’obbligo di adottare misure immediate. I maggiori ritardi riguardano Austria e Spagna, che impiegano in media circa 25 mesi per conformarsi alle sentenze.  
   
   
COSE DA RICORDARE DI QUESTA PLENARIA  
 
Bruxelles, 2 marzo 2010 - Nella sessione di due giorni che si è tenuta a Bruxelles, i parlamentari hanno accolto per la prima volta fra loro il nuovo ´Mr Europa´ Herman Van Rompuy, chiedendo solidarietà con la Grecia sui conti pubblici. Giovedì si è tenuto un importante voto sulla politica della pesca: serve una "riforma radicale", per aiutare pesci e pescatori, dicono i deputati. Leggi la seduta in pillole e sfoglia la galleria fotografica! La prima volta di Van Rompuy - Il neo-presidente del Consiglio europeo è intervenuto in Aula per parlare di conti pubblici greci, della strategia di rilancio 2020, e per presentare gli obiettivi del suo mandato ai parlamentari. Che l´hanno accolto fra applausi e fischi. La Grecia e gli altri - Sì alla solidarietà con la Grecia, a patto che il Governo rispetti i suoi impegni. E che l´Europa si attrezzi urgentemente di una politica economica comune a complemento dell´euro. Pesce grosso - Con gli stock di pesce in drammatica riduzione e i pescatori in crisi, la politica comune della pesca ha bisogno di una riforma radicale. Dimensione sociale, ambientale ed economica devono trovare il giusto equilibrio, e ogni mare deve essere trattato secondo le sue specificità, dice il Parlamento. Diritti umani - La voce del Parlamento al Consiglio dei Diritti umani dell´Onu (Ginevra, 1-26 marzo) si alzerà per denunciare le discriminazioni e le violenze in varie parti del mondo. Da Haiti all´Iran, da Gaza all´Afghanistan. Ucraina - Le recenti elezioni presidenziali si sono svolte in modo corretto, ora il Paese ha bisogno di lavorare per la stabilità, riformare la Costituzione, e collaborare più strettamente con l´Ue. Ospiti bielorussi - Il presidente del Parlamento ha dato il benvenuto in aula a Aleksander Milinkevich, leader dell´opposizione democratica in Bielorussia, e Andzelika Borys, presidentessa dell´Unione dei polacchi in Bielorussia. Per l´occasione, un dibattito sulla situazione del paese è stato aggiunto all´agenda della plenaria.  
   
   
PREVISIONI INTERMEDIE DELL ´UE: LA RIPRESA PROSEGUE MA RIMANE FRAGILE  
 
Bruxelles, 2 marzo 2010 - L ´economia dell´Ue sta progressivamente uscendo dalla crisi, sebbene rimanga ancora esposta a venti contrari. Durante il terzo trimestre del 2009 il Pil reale ha ripreso a crescere, ponendo fine alla recessione più lunga e più profonda della storia dell´Ue. Le misure eccezionali messe in atto nell´Ue per far fronte alla crisi hanno svolto un ruolo importante nell´imprimere all´economia un´inversione di tendenza. Durante il quarto trimestre, tuttavia, e come previsto nell´autunno 2009, la graduale scomparsa degli effetti di alcuni fattori temporanei ha provocato un rallentamento della crescita. Stando all´aggiornamento attuale, le previsioni economiche per l´Ue rimangono in linea di massima inalterate. Nel 2010 il Pil dovrebbe crescere dello 0,7% sia nell´Ue che nell´area dell´euro. Anche le proiezioni sull´inflazione restano in gran parte immutate all´1,4% nell´Ue e all´1,1% nell´area dell´euro. Come risulta chiaramente dagli ultimi sviluppi sui mercati finanziari, tali proiezioni sono ancora avvolte da una diffusa incertezza. Olli Rehn, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, ha dichiarato: " Per quanto stia prendendo corpo, la ripresa economica dell´Ue rimane fragile. Riportare l´economia europea sulla via di una crescita forte e sostenibile dovrebbe essere il nostro principale obiettivo. Per conseguirlo, dobbiamo operare su due fronti: sul rilancio dell´economia e sul risanamento delle finanze pubbliche. La nuova strategia "Europa 2020", volta alla modernizzazione delle nostre economie, dovrebbe andare di pari passo con il risanamento delle nostre finanze pubbliche, in modo tale da creare i presupposti per una crescita sostenibile e la creazione di occupazione." Rispettate le previsioni di crescita per l ´Ue e per l´area dell´euro - Le previsioni della Commissione hanno rivisto leggermente al rialzo le proiezioni di crescita per il primo semestre dell ´anno tanto per l´Ue, quanto per l´area dell´euro. Tuttavia, revisioni marginali al ribasso per il secondo semestre del 2010 fanno sì che il tasso previsto di crescita del Pil per l´anno in corso rimanga complessivamente immutato allo 0,7% sia nell´Ue che nell´area dell´euro. Il calcolo è effettuato sulla base delle proiezioni aggiornate per la Francia, la Germania, l´Italia, i Paesi Bassi, la Polonia, la Spagna e il Regno Unito, che insieme rappresentano circa l´80% del Pil dell´Ue. Ripresa mondiale più forte Durante il secondo semestre del 2009 l´attività economica mondiale si è dimostrata più solida di quanto previsto in precedenza, soprattutto nei paesi emergenti dell´Asia. Ad esclusione dell´Ue, l´anno scorso il Pil reale ha evitato la caduta libera e dovrebbe ora crescere nel 2010 di circa 4¼%. Per il breve termine gli indicatori mondiali sono incoraggianti, rispecchiando in parte il ciclo delle scorte di produzione. Più in là, a causa della progressiva scomparsa dell ´effetto delle misure di stimolo e del ciclo delle scorte, la crescita mondiale dovrebbe attraversare una fase di debolezza. Le differenze da un paese all´altro rimangono considerevoli: grazie al rinnovato afflusso di capitali e alla riscoperta del gusto del rischio tra gli investitori, la ripresa risulta di gran lunga più solida in seno alle economie emergenti. Mentre al di fuori dell´Ue l´ambiente economico si sta riprendendo più velocemente di quanto previsto, rimane da vedere fino a che punto quest´anno l´Ue potrà trarne qualche vantaggio. Per il momento gli effetti sulle dinamiche interne sono stati modesti - Migliori indicatori del clima economico nell ´Ue segnalano una progressiva espansione dell´attività, sebbene di recente i dati reali, specialmente quelli relativi alla produzione industriale e alle vendite al dettaglio, siano stati meno incoraggianti. Un ambiente esterno migliore del previsto potrebbe rilanciare le esportazioni, ma un livello oltremodo scarso del tasso di utilizzo delle capacità limita di molto gli investimenti. Nel 2010, a causa dell´aggiustamento nel settore dell´edilizia abitativa richiesto in numerosi Stati membri, anche gli investimenti nel settore immobiliare rischiano di essere scarsi. Da inizio 2009 le condizioni dei mercati finanziari sono migliorate, ma l´assestamento dei bilanci non è terminato e l´incertezza è ancora tanta. Scarse prospettive d´investimento implicano solitamente un indebolimento del mercato del lavoro, che rischia a sua volta di frenare il consumo privato. Visto il carattere ancora temporaneo di molti dei fattori di ripresa sia a livello mondiale che a livello dell´Ue, è ancora presto per dire quanto solida sia la ripresa. Mantenuta la stabilità dei prezzi - L ´importante processo di disinflazione avvenuto durante quasi tutto il 2009 è stato dovuto principalmente a effetti di base al ribasso delle componenti alimentari ed energetiche e ad un crescente aumento del differenziale tra prodotto effettivo e potenziale. L´inflazione in termini di Iapc è leggermente cresciuta negli ultimi mesi del 2009, mantenendosi ad un tasso annuale molto contenuto dell´1,0% nell´Ue e dello 0,3% nell´area dell´euro, come previsto in autunno. In futuro, il grosso differenziale tra prodotto effettivo e potenziale dovrebbe contenere l´inflazione, compensando l´aumento dei prezzi dell´energia e dei prodotti di base. I prezzi dovrebbero rimanere stabili, con proiezioni sull´inflazione Iapc stabili all´1,1% nell´area dell´euro e riviste solo leggermente al rialzo, fino a raggiungere l´1,4%, nell´Ue. Valutazione dei rischi - I rischi che gravano per il 2010 sulle previsioni di crescita dell´Ue sembrano ancora nel complesso compensarsi. Da una parte, la situazione sui mercati finanziari rimane assai incerta e soggetta a seri rischi negativi; dall´altra, la forza della ripresa mondiale, soprattutto sui mercati emergenti dei paesi asiatici, e la svolta imminente del ciclo delle scorte nell´Ue potrebbero incidere sulla domanda interna molto più di quanto previsto al momento. Anche i rischi che pesano sulle prospettive in materia d´inflazione sembrano in gran parte compensarsi nel 2010.  
   
   
UNA VITA PIÙ SICURA PER I CITTADINI DELL´UE  
 
Bruxelles, 2 marzo 2010 - Il 25 febbraio i ministri dell’interno hanno adottato la prima strategia di sicurezza interna dell’Ue, la quale definisce un modello di sicurezza europeo che integra l´azione della cooperazione tra autorità di contrasto e giudiziarie, la gestione delle frontiere e la protezione civile, nel rispetto dei valori europei comuni, quali i diritti fondamentali. La strategia espone le principali minacce e sfide cui è confrontata l´Ue, tra cui vari tipi di criminalità quali il terrorismo, la criminalità organizzata, la cibercriminalità e la violenza giovanile. Anche le catastrofi naturali e di origine umana, quali incendi boschivi e penuria energetica, richiedono prontezza e risposta transfrontaliere. Un´altra sfida consiste nell´affrontare fenomeni diffusi che rappresentano una minaccia per i cittadini in tutta Europa, come gli incidenti stradali. La strategia pone un particolare accento sulla prevenzione. Occorre che gli Stati membri condividano intelligence, traendo massimo vantaggio dalle opportunità offerte dalla biometria e dalle altre tecnologie allo scopo non solo di consegnare gli autori di reati alla giustizia, ma anche di prevenire i reati. Prevenire significa anche affrontare le cause profonde e coinvolgere un’ampia gamma di attori. Si dovrà cercare la cooperazione, ad esempio, con le scuole al fine di impedire che i giovani si diano alla criminalità. Nel settore privato, le istituzioni finanziarie possono contribuire alla prevenzione del riciclaggio di denaro. Le organizzazioni della società civile potrebbero svolgere un ruolo nell´organizzazione di campagne di sensibilizzazione presso i cittadini. Poiché la sicurezza interna dipende in ampia misura dalla sicurezza esterna, è necessario cooperare strettamente con i paesi contermini dell´Ue ed altri paesi, nonché con le organizzazioni internazionali.  
   
   
LA BOCCIATURA DELL´ACCORDO SWIFT: UN MOMENTO STORICO PER IL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 2 marzo 2010 - Lunedì 22 febbraio i Ministri degli Esteri hanno dovuto mandare all´aria l´accordo provvisorio per il trasferimento dei dati con gli Usa, prendendo atto della bocciatura del Parlamento avvenuta l´11 febbraio. Un evento storico perché per la prima volta l´assemblea utilizza il potere di veto conferitole dal Trattato di Lisbona. Ricostruiamone le tappe. Cos´è Swift? Swift è una società americana di diritto belga che gestisce l´80% dei versamenti bancari internazionali al mondo. Il suo compito non è di trasferire il denaro, ma di gestire le informazioni (titolare del conto, beneficiari, somme versate ecc). La compagnia opera in 208 Paesi e i dati sono stoccati in un cervellone elettronico in America e in uno in Olanda. Dopo l´11 settembre, il Tesoro americano ha preteso da Swift il trasferimento di tutti i dati bancari in suo possesso, in applicazione del "Programma di contrasto al finanziamento del terrorismo". In questo modo gli Usa hanno avuto accesso ai dati bancari dei cittadini europei. Nel 2006 la stampa ha rivelato la notizia, suscitando scalpore nell´opinione pubblica e nelle istituzioni europee. Di conseguenza le autorità Ue hanno chiesto a Swift di immagazzinare i dati dei cittadini europei solamente in Europa. La posizione del Parlamento - La costruzione di un nuovo cervellone Swift in Svizzera ha portato alla necessità di negoziare un accordo con gli Usa per l´uso dei dati. I deputati hanno sempre chiesto che le informazioni fossero raccolte solo ed esclusivamente con l´obiettivo della lotta al terrorismo, e con adeguate garanzie sulla protezione della privacy. Ma il Consiglio Ue ha trattato con le autorità Usa, senza tenere in gran conto le preoccupazioni del Parlamento che, fino a pochi mesi fa, aveva un ruolo secondario nell´approvazione degli accordi internazionali ma che, con il Trattato di Lisbona acquisisce nuovi poteri in materia. L´assemblea ha protestato contro un "accordo kamikaze", chiuso proprio il giorno prima dell´entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Ma, secondo le nuove regole, l´accordo doveva comunque essere validato dai parlamentari. Che - resistendo alle pressioni del Consiglio, degli Usa e delle lobby - l´hanno bocciato, trovando le garanzie sulla protezione dei dati non adeguate. "L´ue dev´essere una controparte alla pari quando parla con gli Usa" - ha affermando la relatrice Jeanine Hennis-plasschaert dopo il voto - "e il Consiglio Ue non è stato abbastanza forte per farlo". I prossimi passi - Nella risoluzione votata a larga maggioranza l´11 febbraio, il Parlamento chiede un nuovo accordo di lungo termine, in cui Commissione e Consiglio tengano in conto la posizione dell´assemblea e le disposizioni del Trattato di Lisbona. Inclusa la Carta dei Diritti Fondamentali, che diventa giuridicamente vincolante. La commissaria agli Affari Interni Cecilia Malström si è impegnata a "riflettere insieme ai nuovi partner americani sulla possibilità di negoziare un nuovo accordo", mentre la neo-commissaria alla Giustizia Viviane Reding ha annunciato la pubblicazione di una "raccomandazione" che autorizzi il negoziato di un futuro accordo Ue/usa sulla protezione dei dati e sullo scambio di informazioni, in grado di assicurare "che i dati dei cittadini europei e americani siano trasferiti in modo sicuro, con "maggiori garanzie riguardo alla proporzionalità e alla corretta applicazione dell´accordo". Nel frattempo, lo scambio di informazioni fra Ue e Usa continua sulla base di un Accordo di Mutua Assistenza bilaterale fra gli Usa e i singoli Paesi Ue.  
   
   
SEMINARIO ISPI: "L´EVOLUZIONE DELLA NATO NEL NUOVO CONTESTO DI SICUREZZA GLOBALIZZATO".  
 
Milano, 2 marzo 2010 - l´Ispi organizza un seminario di ricerca dal titolo "L´evoluzione della Nato nel nuovo contesto di sicurezza globalizzato". L´incontro analizzerà come l´Alleanza Atlantica, dopo la fine della guerra fredda, abbia assunto nuovi impegni civili e militari andando anche al di là del proprio obiettivo fondativo. In particolare oggetto di dibattito saranno le missioni Nato attualmente in corso e le sfide che esse pongono. L´incontro prevede una presentazione del Dottor Daniele Riggio, Political advisor della Nato per l´Afghanistan e il Pakistan, del Generale Carlo Jean, Presidente del Centro Studi di Geopolitica economica, e commenti da parte del Professor Massimo De Leonardis, Coordinatore di Storia delle Relazioni Internazionali, Master in Diplomacy - Ispi. In considerazione del carattere interattivo del seminario, che si terrà a Milano il 9 marzo presso la sede di Palazzo Clerici (Via Clerici 5) dalle 17.15 alle 19.00, è previsto un numero limitato di partecipanti. P er informazioni e chiarimenti. Lia.quartapelle@ispionline.it –Tel 02 86 33 13 259)  
   
   
SECONDA CONFERENZA DELLE REGIONI ALPINE, IERI E OGGI A TRENTO  
 
Trento, 2 marzo 2010 - Si è aperta ieri a Trento la seconda Conferenza delle regioni alpine. All´ordine del giorno un approfondimento sulle linee di azione per l’attuazione della Convenzione delle Alpi e lo studio di forme di collaborazione. La prima conferenza si è tenuta a Chambery il 13 febbraio del 2009 e l’incontro di Trento costituisce la prosecuzione del percorso iniziato nelle Alpi francesi. Ha aperto i lavori il vice presidente della Provincia autonoma di Trento Alberto Pacher. La Convenzione delle Alpi coinvolge tutti gli otto stati fra cui è suddiviso il territorio alpino, circa 190.000 chilometri quadrati in cui abitano quattordici milioni di persone, e punta ad una politica unitaria in grado di salvaguardare e valorizzare il grande patrimonio naturale, culturale, sociale ed economico dell’area alpina. Interessa vari ambiti: popolazione e cultura, pianificazione territoriale, salvaguardia della qualità dell’aria, difesa del suolo, idroeconomia, protezione della natura e tutela del paesaggio, agricoltura di montagna, foreste montane, turismo, trasporti, energia e economia dei rifiuti. Gli stati e la loro articolazione istituzionale sono molto diversi, di conseguenza le trentasette regioni delle Alpi hanno competenze differenziate, ma in ogni caso svolgono un ruolo essenziale nella definizione e nell’applicazione alle politiche a favore delle aree montane. Per questo, i rappresentanti delle regioni alpine si incontrano oggi su invito della Provincia autonoma di Trento, con il Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi, per confrontare le rispettive linee di azione per l’attuazione della Convenzione e discutere le forme di collaborazione e i progetti che possono essere portati avanti congiuntamente. "A Chambery - ha detto il vice presidente Pacher - ci si è lasciati con il proposito di rafforzare la consuetudine a lavorare assieme. E´ nata così l´idea di creare una rete permanente, intesa non come struttura burocratica ma come processo, come metodo di lavoro e di collaborazione fra territori e realtà che condividono il fatto di risiedere in territorio alpino e quindi sono legate da un destino comune. Mobilità, sostenibilità, contrasto ai cambiamenti climatic. Sono alcuni dei temi di cui si è iniziato a discutere in Francia un anno fa e che ci vedranno impegnati anche in queste due giornate. La recente conferenza delle Nazioni Unite sul clima svoltasi a Copenhagen ha dato oggettivamente dei risultati deludenti sul piano delle iniziative concrete. Tutti ci aspettavamo un deciso cambio di rotta, che non si è verificato. Questo fatto ci impone di fare una riflessione sul ruolo dei territori, delle regioni, delle province, delle istituzioni locali, della politica fatta dal basso, attraverso la collaborazione e le intese, come concreta possibilità di cambiare le cose. Domani vi illustreremo un progetto di mobilità, Metroland, in cui crediamo molto perchè secondo noi è destinato a modificare le gerarchie del trasporto in Trentino nei prossimi anni." La conferenza di Trento si articola in due sedute. Oggi l’oggetto del confronto è costituito dalle iniziative di attuazione della Convenzione delle Alpi messe in campo da parte delle Regioni e il percorso avviato verso la costituzione di una “Rete delle regioni”, intesa non come una nuova struttura ma come piattaforma di confronto fra le regioni appunto e le aggregazioni esistenti (euroregioni, comunità e gruppi di lavoro), per lo scambio di informazioni e buone pratiche e per l’elaborazione di progetti e iniziative comuni. Domani si terrà una seduta tematica dedicata alla mobilità sostenibile, con l’illustrazione da parte della Provincia autonoma di Trento del progetto Metroland. L’obiettivo prioritario che ci si pone con questa conferenza è quello di avviare un confronto ed una collaborazione permanenti tra i territori alpini, attraverso una dichiarazione di intenti condivisa in grado di attivare, in tempi brevi, una piattaforma di lavoro che potrebbe essere denominata appunto Rete delle Regioni della Convenzione delle Alpi.  
   
   
AUSTRIA, INVESTIMENTI NEL 2009  
 
Vienna, 1 marzo 2010 - Gli investimenti esteri in Austria si sono ridotti del 38 per cento nel 2009 rispetto all´anno precedente, afferma l´Ice. Si sono insediate in Austria 158 imprese straniere; di queste 53 sono di provenienza tedesca (-50 per cento rispetto al 2009) e 21 di provenienza italiana (2008: 23). Conseguentemente anche la somma investita è fortemente calata nel 2009 (-81 per cento) raggiungendo gli 83,1 milioni di euro. Soltanto 13 progetti avevano un valore superiore ad 1 milione di euro. A causa di questo sviluppo negativo il governo austriaco ha deciso di aumentare gli sforzi in questo campo e di puntare, nelle relative attività promozionali, sull´aspetto fiscale, sulla centralità dell´Austria per quanto riguarda le attività commerciali in Europa orientale e su progetti di ricerca e sviluppo, coinvolgendo maggiormente i Paesi la cui importanza è in crescita (Russia, Cina, Brasile, India).  
   
   
ALBANIA PROCEDE NELLA COMPILAZIONE QUESTIONARIO UE  
 
Tirana, 2 marzo 2010 - Le autorità della pubblica amministrazione albanese hanno compilato le risposte a sette dei 35 capitoli che compongono il questionario della Commissione europea, tappa fondamentale per ottenere lo status di candidato Ue, scrive "Setimes". Le risposte riguardanti, tra gli altri, settori come il libero movimento dei lavoratori, la pesca, le politiche sui trasporti, le politiche economiche e monetarie sono state presentate in occasione del Consiglio interministeriale per l´integrazione svoltosi nei giorni scorsi. Entro la fine di marzo l´Albania deve rispondere a 2.284 domande, in vista della presentazione di un report sullo status del suo processo di integrazione. Tirana ha presentato la propria candidatura alla membership Ue nell´aprile dello scorso anno.  
   
   
AUSTRIA, AL QUARTO POSTO UE PER POTERE ACQUISTO  
 
Vienna, 2 marzo 2010 - Da un´indagine condotta dall´Ufficio di statistica europeo Eurostat, emerge che nel 2007 l´Austria si è collocata, a pari merito con la Svezia, al quarto posto della classifica dei Paesi Ue con il maggiore potere d´acquisto. La notizia è riportata dall´Ice. Con una valutazione di 122,8 punti su una media di 100, l´Austria è preceduta da Lussemburgo (275,2), Irlanda (148,1) e Olanda (132,2). L´italia figura al 13.Mo posto con un punteggio di 103,4.  
   
   
FABBISOGNO DEL MESE DI FEBBRAIO 2010  
 
 Roma, 2 marzo 2010 - Il fabbisogno del settore statale del mese di febbraio 2010 è risultato pari, in via provvisoria, a circa 13.000 milioni, migliore per circa 1.000 milioni rispetto a quello registrato nel mese di febbraio del 2009, pari a 14.059 milioni. Nei primi due mesi del 2010 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 8.800 milioni, minore per circa 6.700 milioni di quello dell´analogo periodo 2009, pari a 15.531 milioni. Commento - Il miglioramento del saldo del mese di febbraio, rispetto allo stesso mese del 2009, è da attribuirsi ad una contenuta dinamica della spesa pubblica. Per quanto riguarda gli incassi, si registra nel complesso una buona tenuta del gettito fiscale che, confermando l´andamento dello scorso mese di gennaio, ha beneficiato del maggiore rigore in materia di compensazioni Iva, in applicazione delle nuove procedure disciplinate dall´articolo 10 del D.l. 78/2009, convertito in L. 102/2009.  
   
   
PROPAGANDA ELETTORALE, LE REGOLE DEL GARANTE DELLA PRIVACY  
 
Roma, 2 marzo 2010 - In vista delle elezioni regionali e amministrative del 28 e 29 marzo, e degli eventuali turni di ballottaggio previsti per aprile, il Garante della Privacy, con provvedimento pubblicato nella G.u. N.43 del 22 febbraio 2010, ricorda le prescrizioni generali cui devono attenersi partiti politici, comitati promotori, sostenitori e candidati per l’utilizzo dei dati personali dei cittadini ai fini di comunicazione politica e propaganda elettorale. Fino al 31 maggio 2010 è consentito utilizzare i dati contenuti nelle liste elettorali detenute dai Comuni, per esclusivi fini di propaganda elettorale, senza obbligo di rendere l’informativa, quindi senza che sia necessario il preventivo consenso dei cittadini, nelle ipotesi in cui: i dati siano raccolti direttamente da pubblici registri, elenchi, atti o altri documenti conoscibili da chiunque senza contattare gli interessati; il materiale propagandistico sia di dimensioni ridotte che, a differenza di una lettera o di un messaggio di posta elettronica, non renda possibile inserire un’idonea informativa anche sintetica. I titolari di cariche elettive possono utilizzare dati raccolti nel quadro delle relazioni interpersonali da loro avute con cittadini ed elettori. Decorsa la data del 31 maggio, partiti, comitati promotori, sostenitori e candidati possono continuare a trattare i dati raccolti lecitamente, anche semplicemente conservandoli, per esclusiva finalità di selezione di candidati, propaganda e comunicazione politica, solo se informeranno gli interessati entro il 31 luglio 2010; in caso contrario, cioè in mancanza di informativa, i dati dovranno essere cancellati. A meno che i dati personali siano stati forniti direttamente dall´interessato, è necessario il consenso per particolari modalità di comunicazione elettronica come sms, e-mail, mms, per telefonate preregistrate e fax. Lo stesso nel caso si utilizzino dati raccolti automaticamente su Internet o ricavati da forum o newsgroup, liste abbonati ad un provider, dati presenti sul web per altre finalità. Sono utilizzabili anche i dati degli abbonati presenti negli elenchi telefonici accanto ai quali figurino i due simboli che attestano la disponibilità a ricevere posta o telefonate. Sono ugualmente utilizzabili, se si è ottenuto preventivamente il consenso degli interessati, i dati relativi a simpatizzanti o altre persone già contattate per singole iniziative o che vi hanno partecipato (es. Referendum, proposte di legge, raccolte di firme). Non sono in alcun modo utilizzabili, neanche da titolari di cariche elettive, gli archivi dello stato civile, l´anagrafe dei residenti, indirizzi raccolti per svolgere attività e compiti istituzionali dei soggetti pubblici o per prestazioni di servizi, anche di cura; liste elettorali di sezione già utilizzate nei seggi; dati annotati privatamente nei seggi da scrutatori e rappresentanti di lista, durante operazioni elettorali. A parte la sospensione prevista fino al 31 maggio 2010, i cittadini devono essere informati sull´uso che si fa dei loro dati. Se i dati non sono raccolti direttamente presso l´interessato, l´informativa va data al momento del primo contatto o all´atto della registrazione.  
   
   
CRISI: MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO VARA UN NUOVO “FONDO PER I SALVATAGGI E LA RISTRUTTURAZIONE” IL MINISTRO SCAJOLA: “PROVVEDIMENTO IMPORTANTE PER SOSTENERE IL SISTEMA PRODUTTIVO”  
 
Roma, 25 febbraio 2010 - Garanzia dello Stato per ottenere dalle banche finanziamenti a tasso agevolato a favore delle imprese in difficoltà, con priorità alle piccole e medie imprese e a quelle che abbiano fatto ricorso alla cassa integrazione: è questo l’obbiettivo del nuovo “Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione” varato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, che applica nel nostro Paese la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese. Il Fondo ha una dotazione di 70 milioni e opererà con metodo rotativo. Nei prossimi anni sarà quindi in grado di mobilitare finanziamenti agevolati per centinaia di milioni di euro. “Si tratta di un provvedimento di grande impatto strategico soprattutto in questo momento di crisi”, ha dichiarato il Ministro Scajola, “per sostenere il sistema produttivo e metterlo in grado di agganciare la ripresa che, sia pure lentamente e timidamente, si sta manifestando anche in Italia” Completata la registrazione da parte degli Organi di Controllo, il provvedimento istitutivo del Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale completo degli allegati relativi agli schemi di domanda che le imprese interessate potranno presentare per l’ammissione alla garanzia. -  
   
   
MILANO, PREVISIONE DI BILANCIO: PER IL 2010 PREVENTIVATI 3.7 MILIONI DI EURO IN MENO DI INTROITI CON L’ESTENSIONE DELLA SOSTA REGOLAMENTATA A FAVORE DEI RESIDENTI. DAL PRIMO LUGLIO AVVIO DELLA TRACCIATURA PER OLTRE 23.500 NUOVI POSTI.  
 
Milano, 2 marzo 2010 - E’ stata presentata ieri la Relazione previsionale programmatica 2010/2012 della Commissione congiunta Bilancio – Mobilità e Trasporti, che mostra le linee d’azione avviate dall’Amministrazione per il miglioramento del sistema della mobilità urbana. “ Diverse le azioni presentate oggi per favorire la mobilità sostenibile e ridurre il traffico in circolazione. Tra queste vi è la regolamentazione della sosta lungo gli assi della metropolitana e in altre aree cittadine che comporterà una riduzione delle entrate provenienti dal pagamento della sosta regolamentata di circa 3.7 milioni di euro per i posti che verranno regolamentati nel 2010. Con l’introduzione del tutto blu, infatti,permetteremo ai residenti di parcheggiare gratuitamente in tutti gli spazi di sosta del proprio ambito di residenza riducendo così il numero di aree di parcheggio disponibili per i non residenti e la relativa rotazione della sosta. Il Comune da un lato ha intensificato i controlli per combattere la sosta in doppia fila e fluidificare così il traffico, ma al tempo stesso – con la progressiva estensione della sosta regolamentata – vuole favorire i cittadini milanesi anche a costo di ridurre gli introiti derivanti dalla vendita dei gratta e sosta”- ha dichiarato il Vice Sindaco e Assessore alla Mobilità e Trasporti Riccardo De Corato “Entro il primo luglio - ha proseguito il Vice Sindaco - partiranno i lavori di tracciatura per i nuovi ambiti all’interno della Cerchia Filoviaria 15 e 17 con la realizzazione di rispettivamente 3.078 e 3.630 posti, degli ambiti 34 e 35 lungo Molino Dorino con cui verranno realizzati rispettivamente 1.655 e 7.691 posti. Inoltre verrà completata la regolamentazione della sosta lungo Viale Monza con la tracciatura di 7.482 posti. Si sta infine progettando la sosta regolamentata anche negli ambiti 10 e 11 e completare così tutta l’area della cerchia filoviaria. Attualmente vi sono a disposizione 83.703 posti auto regolamentati di cui 50.963 per residenti e 32.740 a rotazione” “Il piano d’azione si sviluppa su quattro assi fondamentali: lo sviluppo del sistema della mobilità sostenibile, con l’incremento delle sedi riservate per il trasporto pubblico e la realizzazione di progetti a favore di ciclisti e pedoni; il potenziamento e l’integrazione del sistema di trasporto pubblico, attraverso l’aumento dell’offerta delle corse e delle frequenze nel servizio urbano, la realizzazione di nuove infrastrutture metropolitane e l’incremento dei servizi flessibili come quelli a chiamata o il servizio taxi; lo sviluppo della rete stradale e l’ottimizzazione dell’efficienza di rete, con la realizzazione di nuove strade e la riqualificazione e la messa in sicurezza di quelle esistenti; il miglioramento del sistema della sosta, attraverso lo sviluppo dei nuove aree di sosta e l’ampliamento della sosta regolamentata - ha dichiarato il Vice Sindaco - Gli interventi in programma a favore della mobilità sostenibile riguardano in particolare: la definizione di una rete più estesa di piste ed itinerari ciclabili, previsti nel centro storico di Milano e più esternamente lungo alcune delle principali direttrici di traffico per collegare più aree urbane e il potenziamento di Bikemi, che verrà esteso oltre la Cerchia dei Bastioni la creazione di nuove isole ambientali, per rendere la città sempre più “vivibile”, nelle aree del centro storico, in corrispondenza dei poli universitari e degli ambiti in cui è presente una forte domanda pedonale; lo stanziamento di finanziamenti per aziende pubbliche e private per incentivare l’uso del trasporto pubblico locale da parte dei lavoratori negli spostamenti sia casa-lavoro; il proseguimento di Ecopass che ha prodotto un risultato positivo sia in termini di riduzione del traffico in ingresso all’area (-17,1%) sia in termini di riduzione delle emissioni allo scarico (-21% di pm10). Il potenziamento del trasporto pubblico, già avviato nel 2008 con 1.000 corse in più al giorno e 250 nuovi mezzi a basso impatto ambientale messi in circolazione, verrà rafforzato con la realizzazione di due nuove linee metropolitane e il prolungamento delle linee metropolitane già esistenti. Le nuove linee in programma sono la M5 da P.ta Garibaldi a Bignami che avrà un percorso di 5,6 km e 9 stazioni e la linea M4 di 15 chilometri e 21 stazioni che collegherà lo scalo di Linate con la stazione di S.f.r. San Cristoforo. I lavori di prolungamento coinvolgeranno le tre linee metropolitane esistenti: il prolungamento della linea M1 da Sesto Fs a Monza Bettola, il prolungamento della linea M2 da Famagosta ad Assago - Milanofiori e il prolungamento fino a Comasina della linea M3. In progetto anche nuove infrastrutture stradali, come la realizzazione della strada di collegamento Zara – Polo Fieristico di Rho-pero per facilitare la viabilità verso il sito Expo e lavori per la messa in sicurezza della rete stradale, con grande attenzione alle esigenze di pedoni, ciclisti, disabili, bambini e anziani.  
   
   
TOSCANA, REGIONALI 2010, ESCLUSI FORZA NUOVA E RADICALI SULLA SCHEDA 3 SCHIERAMENTI E 7 LISTE. C´È TEMPO FINO AD OGGI PER I RICORSI  
 
Firenze, 2 mrzo 2010 - La lista di Forza Nuova è stata esclusa a Firenze, la lista Bonino-pannella a Pistoia. E poiché l´una come l´altra aveva raccolto firme sufficienti solo in sei province, il minimo per poter partecipare alle prossime regionali, le due liste non compariranno sulla scheda da nessuna parte in Toscana. A meno di eventuali ricorsi vinti, già annunciati e che le due le forze politiche dovranno presentare entro oggi pomeriggio. A ieri erano così tre i candidati per la presidenza ammessi: tre coalizioni e sette liste che i toscani troveranno sulla scheda elettorale il 28 e 29 marzo, quando saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione e il nuovo consiglio regionale. La Corte d´appello e i tribunali dei dieci capoluoghi di provincia hanno emesso nel pomeriggio il primo verdetto, dopo aver esaminato firme e candidature presentate tra venerdì e sabato. Forza Nuova è stata esclusa a Firenze perché nelle firme raccolte a sostegno dei candidati non c´era l´indicazione del luogo dove le firme erano state raccolte. Forza Nuova si era presentata solo in sei delle dieci circoscrizioni elettorali toscane (Arezzo, Firenze, Grosseto, Massa-carrara, Pistoia e Siena). E poiché per correre una forza politica deve essere sostenuta da almeno sei liste provinciali, il movimento non potrà essere presente con i suoi candidati in nessuna provincia. La lista Bonino-pannella è stata esclusa a Pistoia, circoscrizione decisiva, dopo che il tribunale aveva cancellato alcune firme. Partito Democratico e Riformisti, Verdi e Federazione della Sinistra (ovvero Rifondazione e Comunisti Italiani), Sinistra Ecologia Libertà e Italia dei valori sostengono la candidatura di Enrico Rossi. Francesco Bosi è il candidato alla presidenza dell´Unione di Centro. Il Popolo della libertà e la Lega Nord candidano Monica Faenzi. Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce anche al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. E´ possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto “voto disgiunto”). La legge elettorale toscana non prevede preferenze per i candidati consiglieri. Ogni partito presenta un listino regionale, composto da uno fino ad un massimo di cinque candidati, e dieci diverse liste provinciali. I consiglieri saranno eletti nell´ordine con cui compaiono sulle liste.  
   
   
FRA I PROVVEDIMENTI DI IERI DELLA GIUNTA REGIONALE PIEMONTESE: FINANZIAMENTI PER IL TURISMO, CALENDARIO SCOLASTICO 2010-11, GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI, CONTRIBUTI PER L’INNOVAZIONE DELLE TV LOCALI.  
 
Torino, 2 Marzo 2010 - Il “Fondo Turismo” istituito presso Finpiemonte sarà incrementato, su proposta dell’assessore al Turismo, di 13.250.000 euro. Sarà così possibile scorrere la graduatoria e realizzare i progetti fino ad oggi non finanziati per mancanza di risorse. Viene anche istituita una nuova sezione dedicata al termalismo e dotata di 4.200.000 euro. Il calendario scolastico 2010-11, proposto dall’assessore all’Istruzione, fissa l’inizio delle lezioni per il 13 settembre, con eventuale anticipo al 9 per particolari esigenze didattiche delle scuole superiori, e il termine per l’11 giugno. Inoltre, in aggiunta alle festività che saranno definite con ordinanza ministeriale, sono previste la sospensione delle lezioni dal 22 dicembre all’8 gennaio per le vacanze natalizie e dal 20 al 30 aprile per quelle pasquali. I criteri tecnici per la gestione dei rifiuti urbani, presentati dall’assessore all’Ambiente, anticipano il progetto di piano che la Giunta dovrà presentare al Consiglio. In particolare, stabiliscono come obiettivi da raggiungere entro il 2015 la riduzione dei rifiuti urbani in modo da ottenere il valore rilevato nel 2003, l’incremento delle raccolta differenziata (almeno il 50% entro il 2009, il 60% entro il 2011, il 65% entro il 2012), l’avvio dei rifiuti di imballaggio ad operazioni di recupero, l’aumento delle produzione di elettricità da biomasse e biogas, la diminuzione delle emissioni dei gas climalteranti e del fenomeno della desertificazione. I progetti delle televisioni locali per investimenti di innovazione tecnologica e per l’acquisizione di impianti ed attrezzature per il passaggio al digitale terrestre saranno finanziati, su proposta dell’assessore alla Ricerca e Innovazione, con 1.700.000 euro. Il valore massimo finanziabile per ogni iniziativa sarà di 300.000 euro (100.000 a fondo perduto e il resto a tasso zero da restituire in cinque anni), innalzato a 500.000 (166.667 a fondo perduto e il resto a tasso zero) per le emittenti che nelle graduatoria del Co.re.com hanno un punteggio superiore a 300. E’ stata richiesta al presidente del Consiglio regionale la convocazione urgente del Comitato di solidarietà per mettere a punto tutte le iniziative possibili a favore delle popolazioni del Cile colpite dal terremoto. Sono stati inoltre approvati: su proposta dell’assessore alla Sanità, le linee guida per l’attuazione dei campi scuola destinati a bambini e adolescenti diabetici; su proposta dell’assessore all’Innovazione, la destinazione alla Smat di un importo massimo di 600.000 euro per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a Castiglione Torinese; su proposta degli assessori alla Difesa del Suolo e alla Protezione civile, l’entrata in vigore delle disposizioni sulla nuova classificazione sismica del Piemonte ad un anno dalla pubblicazione della delibera sul Bollettino Ufficiale della Regione e che, nel frattempo, i progetti delle strutture private e quelli definitivi o esecutivi di opere pubbliche dovranno essere dimensionati secondo le norme tecniche vigenti per la zona 3; su proposta dell’assessore all’Edilizia, l’autorizzazione all’Atc di Torino per l’utilizzo di 460.000 euro per la manutenzione straordinaria dell’immobile di via D’annunzio 39/a a Venaria Reale; su proposta degli assessori all’Ambiente e all’Agricoltura, il regolamento sull’utilizzo agronomico delle acque di vegetazione e delle sanse umide dei frantoi oleari; su proposta degli assessori al Turismo e all’Ambiente, il giudizio positivo di compatibilità ambientale del completamento dell’impianto di innevamento artificiale sulla pista verde di Prali; su proposta dell’assessore al Commercio, l’istituzione di un gruppo di lavoro che definisca criteri e modalità di attuazione dei progetti di recupero delle eccedenze di prodotti alimentari e non alimentari rimasti invenduti ma ancora del tutto commerciabili.  
   
   
EXPO, FIRMATO IL PROTOCOLLO MILANO – PIACENZA: UN’OCCASIONE PER VALORIZZARE LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO E GENERARE EVENTI PARTECIPATI  
 
Milano, 2 marzo 2010 - Valorizzare le eccellenze del territorio piacentino, promuovere la sua antica tradizione enogastronomica, storica e culturale, e diffondere il tema di un’agricoltura all’avanguardia e rispettosa dell’ambiente, capace di sposare l’innovazione tecnologica. Sono i contenuti principali del protocollo d’intesa, siglato ieri a Palazzo Marino in Sala dell’Orologio, da Letizia Moratti, Commissario Straordinario del Governo per Expo 2015, da Lucio Stanca, amministratore delegato di Expo 2015 S.p.a. E da Massimo Trespidi, presidente della Provincia di Piacenza. “Con la firma di oggi – ha spiegato Letizia Moratti – Expo 2015 e la Provincia di Piacenza mettono a sistema le proprie eccellenze. Expo è un evento di portata internazionale ed è, allo stesso tempo, destinato allo sviluppo dei territori e delle comunità locali. Ecco allora che, con questo accordo, il territorio piacentino si apre alle ricadute dell’Esposizione Universale in termini di promozione delle proprie qualità e di opportunità di crescita economica e culturale”. “La sottoscrizione di questo protocollo di intesa – ha sottolineato Lucio Stanca – è una nuova testimonianza della volontà di valorizzare le eccellenze della tradizione locale. Stiamo lavorando per consolidare il rapporto tra l’Expo e il territorio e per costruire una rete di sinergie con le istituzioni locali, il cui coinvolgimento attivo fornirà un contributo essenziale al successo dell’Esposizione Universale. La Provincia di Piacenza offre un patrimonio culturale e una tradizione enogastronomica capaci di attirare significativi flussi turistici. Inoltre, dispone di un sistema ricettivo di qualità e si caratterizza come un polo strategico per la buona riuscita dell’Expo del 2015”. “Il protocollo che sottoscriviamo oggi – ha dichiarato il presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi – conferma la serietà di un impegno, che intendiamo portare avanti, con coerenza, convinti che il coinvolgimento del nostro territorio in Expo 2015 possa contribuire a promuovere lo sviluppo della nostra comunità, sotto molteplici aspetti. Vogliamo operare come sistema, unire le risorse e i talenti che il nostro territorio sa esprimere, fare squadra. Intendiamo sviluppare a pieno il ruolo che la nostra storia e la nostra collocazione geografica ci assegnano, un ruolo di cerniera tra Lombardia ed Emilia, ma anche un ruolo di punto di coordinamento tra spazi territoriali più ampi. Expo sarà una grande occasione di sviluppo per il nostro territorio: per renderla tale, tuttavia, dobbiamo crederci e dobbiamo lavorare tutti insieme, in modo unitario”. Un lavoro comune, quindi, che parte dal tema di Expo “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita” e si estende poi al tema dell’offerta turistica, dell’accoglienza e della cultura. “Una rete che cresce - ha ricordato il Commissario Straordinario Letizia Moratti, citando i protocolli già sottoscritti – capace di promuovere le diverse identità territoriali e di generare eventi partecipati”. Da Pavia a Verona, da Firenze a Palermo, da Venezia a Roma, da Trieste a Sondrio. E ancora Napoli, Como, Cosenza, Campione d’Italia, Monza, Mantova, Lodi e Ragusa. E Lecco, Novara, Cremona, Reggio Calabria e Rimini. E infine l’accordo con il Circuito Città d’arte della Pianura Padana, del quale fa parte anche Piacenza. “Lavoreremo insieme, attraverso un Tavolo di coordinamento – ha commentato Stanca –, per la progettazione congiunta di iniziative di valorizzazione del territorio che saranno inserite nel circuito di eventi di approfondimento del tema dell’Expo. Siamo certi che l’offerta culturale della città di Piacenza concorrerà ad arricchire l’Expo del 2015 e che, allo stesso modo, la cooperazione per lo sviluppo di iniziative congiunte valorizzerà l’economia del territorio e la capacità attrattiva dell’intero sistema Paese”. “Oggi – ha concluso il Commissario Straordinario Letizia Moratti – mettiamo in campo una collaborazione che realizza il senso più autentico di Expo: lavorare per la valorizzazione del territorio per una crescita che sia al servizio delle persone. È in questo genere di accordi che si cela la chiave vincente di Expo”.  
   
   
BOLZANO, SEDUTA DELLA GIUNTA PROVINCIALE - LUNEDÌ 1 MARZO 2010 FRA GLI ARGOMENTI: RIDUZIONE ADDIZIONALE IRPEF, GESTIONE DEI RIFIUTI, LEGGE ABROGATA -  
 
 Bolzano, 2 marzo 2010 - Di seguito alcune delle decisioni assunte dalla Giunta provinciale nella seduta dell’ 1 marzo e illustrate dal presidente Luis Durnwalder nella successiva conferenza stampa. Riduzione addizionale Irpef - Il nuovo accordo Stato-provincia, nella parte riguardante la gestione finanziaria delle risorse dell´autonomia, prevede la possibilità di abbassare o eliminare l´addizionale regionale Irpef, che attualmente è dello 0,9%. "Si tratta di una novità assoluta - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - ma sulla cui utilità dobbiamo ancora discutere. Prima di prendere ogni decisione, vogliamo un´analisi approfondità sui reali benefici per i ceti medio-bassi". In caso di eliminazione dell´addizionale Irpef, che attualmente pesa sulle tasche di 295mila altoatesini, la Provincia rinuncerebbe a circa 62 milioni di euro. "Soldi che - ha proseguito Durnwalder - dovrebbero essere recuperati tagliando in altri settori." Con la cancellazione dell´addizionale regionale, il risparmio per i ceti medi e medio-bassi sarebbe minimo, circa 240 euro all´anno per chi guadagna 1.500 euro netti al mese, mentre a beneficiarne maggiormente sarebbero i ceti alti. "Ritengo che possa valere di più, come forma di aiuto, un sostegno più incisivo al reddito, anche sottoforma di prestazioni sociali", ha detto Durnwalder. Riforma clinica - Dopo la creazione dell´Azienda sanitaria unica, il secondo step per il riordino del settore passa attraverso la riforma clinica, che punta a creare una rete provinciale tra gli ospedali pubblici dell´Alto Adige per garantire l´assistenza di base e creare dei poli d´eccellenza. "Dobbiamo completare la riforma della sanità entro la fine di quest´anno - ha annunciato Durnwalder - e il progetto definitivo riguardante la riforma clinica verrà presentato dall´assessore Richard Theiner entro la metà del 2010". Programma statistico provinciale - La giunta ha dato il via libera al piano statistico per il periodo 2010-2012, che sarà gestito dall´istituto provinciale di statistica Astat. "Sono previsti oltre 80 studi in tutti gli ambiti e i settori della società - ha spiegato il governatore altoatesino - con la novità di un maggiore e migliore coordinamento con l´Ire e l´Ipl per evitare i doppioni nelle rilevazioni". Servizio sociale volontario - L´esecutivo di Palazzo Widmann ha fissato per l´anno 2010 il numero massimo di volontari in servizio sociale, che saranno 44. I posti verranno assegnati sulla base di una graduatoria, e prevedono durate e rimborsi diversi. Si va dalle 20 alle 40 ore alla settimana, con compensi che variano tra i 360 e i 450 euro al mese. Il servizio sociale volontario potrà avere una durata di 8, 16 o 24 mesi. Gestione dei rifiuti, legge abrogata - Nel corso della seduta, la giunta ha deciso di abrogare un articolo della legge provinciale n. 45 del 26 maggio 2006 riguardante la gestione dei rifiuti, che consentiva il trasporto, da parte dei proprietari di aziende, di piccole quantità di rifiuti speciali presso i centri di riciclaggio dislocati in tutto il territorio provinciale. "La Corte di Cassazione ha già accolto un ricorso da parte dello Stato - ha spiegato Durnwalder - che contestava la nostra competenza in materia ambientale e ci obbligava a far svolgere questo servizio, anche in caso di quantità minime da trasportare, esclusivamente da aziende specializzate. Anche la seconda legge è stata impugnata, e abbiamo preferito abrogare il passaggio incriminato chiedendo contemporaneamente alla commissione dei 6 e dei 12 una norma di attuazione che consenta di applicare il sistema che avevamo già elaborato". Contributi casa per extracomunitari - I cittadini di Paesi extracomunitari, nel corso del 2010, potranno ottenere contributi nel campo dell´edilizia abitativa agevolata per un massimo del 9,11% del totale. Si tratta di circa 12,8 dei 140 milioni complessivi elargiti in questo settore. "Il principio - ha sottolineato il presidente della giunta provinciale - è quello di creare una graduatoria separata che si concretizzi in un parametro ponderato in grado di tener conto di due criteri: da un lato la consistenza della popolazione extracomunitaria rispetto al totale, e dall´altro il fabbisogno reale". L´obiettivo del provvedimento è quello di contenere il rischio di un´esplosione dei contributi assegnati a cittadini extracomunitari, in maniera particolare per quanto riguarda il sussidio casa. "Nel 2008 - ha aggiunto Durnwalder - su oltre 11mila domande, ben 3.450 erano di cittadini extra Ue: con l´elaborazione di questo nuovo indice riusciremo a ridurre i contributi elargiti a questa fetta di popolazione di oltre la metà". In risposta alle proteste riguardanti i presunti favoritismi ai cittadini extracomunitari, il presidente Luis Durnwalder ha citato i dati 2008 dell´Ipes: "Sui 450 alloggi sociali assegnati in Provincia di Bolzano, solo 38 sono andati a cittadini non appartenenti ad uno dei paesi dell´Unione Europea. L´allarmismo mi sembra dunque ingiustificato". Nuovi criteri per gli asili aziendali - La giunta provinciale ha modificato i criteri per la concessione di contributi alle microstrutture aziendali per l´assistenza all´infanzia. Sino ad oggi, infatti, la Provincia garantiva la copertura del 33% dei costi, con la restante parte suddivisa tra famiglie e aziende. "Alcuni Comuni - ha spiegato Durnwalder - hanno dato la loro disponibilità a partecipare alla spesa, e per questo sono state modificate le percentuali. I comuni che lo vorranno potranno coprire il 20% delle spese, mentre il 26% sarà a carico della Provincia, con una riduzione, dunque, della quota che spetterebbe ad aziende e famiglie". Progetti estivi per bambini e ragazzi - Via libera ai cambiamenti per quanto riguarda i criteri da seguire nella concessione di contributi ai progetti estivi per bambini e ragazzi fra i 3 e i 14 anni, che ogni anno coinvolgono 4-5mila persone. "Per ottenere l´approvazione - ha sottolineato il governatore altoatesino - un progetto dovrà avere almeno 8 bambini e un responsabile." Rispetto al passato gli stanziamenti non saranno più destinati ai singoli progetti, e la Provincia si assumerà i costi del personale prevedendo una spesa di 600 euro alla settimana (400 in caso di part-time) per ogni lavoratore impegnato. "Per incentivare la conoscenza delle lingue, ogni progetto che preveda delle attività in tal senso potrà ottenere un 20% rispetto al previsto sotto forma di contributi", ha aggiunto Durnwalder. Alberghi in zona produttiva - Per fare chiarezza circa la possibilità di realizzare strutture alberghiere nelle zone produttive, la giunta ha deliberato di modificare il regolamento di esecuzione della legge urbanistica provinciale. "D´ora in avanti - ha annunciato Durnwalder - potranno essere realizzati nuovi alberghi in zona produttiva nei centri con almeno 50mila abitanti, quindi solo nel Comune di Bolzano, e solo se garantiranno un determinato standard di qualità, ovvero saranno a tre stelle". Altre condizioni indispensabili saranno poi la previsione di strutture simili all´interno del piano di attuazione del Comune e il parere positivo da parte della Provincia. Sviluppo dei paesi - Uno degli obiettivi della giunta provinciale è quello di garantire uno sviluppo equilibrato ed efficiente non solo ai centri principali dell´Alto Adige, ma anche a quelli di minore importanza. "L´amministrazione pubblica ha fatto molto in questi anni - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - realizzando in tutti i paesi strutture pubbliche all´avanguardia. Quello che manca è la capacità di coordinare gli sforzi a livello locale e rendere più efficiente lo sfruttamento del patrimonio a disposizione." Un esempio illuminante, da questo punto di vista, è quello dell´Austria inferiore, considerata la regione leader a livello europeo. "Per questo motivo abbiamo deciso di inviare una delegazione che possa studiare come è stato gestito il processo in questa regione, e che poi possa importare il know-how in Alto Adige. Per il futuro pensiamo di creare un apposito ufficio in grado di fornire consulenza e sostegno ai singoli comuni", ha concluso il Presidente.  
   
   
LA PROVINCIA DI ANCONA FINANZIA 140 PROGETTI PER L´INNOVAZIONE E LA QUALIFICAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Ancona, 2 marzo 2010 - L´uscita dalla crisi passa anche dall´innovazione tecnologica e la riqualificazione dei modelli produttivi. E per la Provincia di Ancona, si tratta di un´altra scommessa vinta sul fronte delle misure anticicliche messe in campo nell´ultimo anno. È stata infatti pubblicata la graduatoria del bando promosso dall´ente che stanziava 1 milione e 400 mila euro per a zioni di consulenza e check up finalizzate alle diagnosi organizzative di posizionamento strategico delle piccole e medie imprese, volte a favorire l´introduzione di innovazioni nel sistema economico locale. I risultati sono più che lusinghieri, con oltre 400 le domande di finanziamento pervenute. Di queste, considerato che la richiesta di contributo per ciascun progetto è stimabile a 10 mila euro, saranno circa 140 le azioni finanziabili. "È un risultato molto importante - afferma la presidente Patrizia Casagrande - che da un lato dimostra l´abilità della Provincia nello sviluppare strumenti giusti per contribuire al superamento dell´attuale crisi, e dall´altro la ricettività dell´imprenditoria locale, la quale, se supportata adeguatamente dalle istituzioni, evidenzia una notevole capacità nel valutare la propria dimensione con lo sguardo rivolto al futuro, un approccio fondamentale per il rilancio dei nostri distretti economici". "Particolarmente interessanti - spiega l´assessore al Sistema formativo Maurizio Quercetti - i filoni di intervento sollecitati dalle imprese che hanno riguardato prevalentemente i settori di marketing e comunicazione, finanza e controllo e valorizzazione delle risorse umane. Sono indicazioni importanti sulle quali lavoreremo anche in relazione alle iniziative dei prossimi mesi".  
   
   
IMMIGRAZIONE, SCIOPERO: MILANO HA INTEGRATO 202 MILA IMMIGRATI EXTRACOMUNITARI, DOV’E’ LA DISCRIMINAZIONE? UN MILANESE SU SEI NON E’ ITALIANO, 25% DELLE PICCOLE IMPRESE HA TITOLARE STRANIERO  
 
Milano, 2 marzo 2010 - “La presenza di poche centinaia di immigrati in piazza su una popolazione che ha sfondato quota duecentomila regolari (il nuovo dato al primo marzo, secondo il settore Statistiche, è di 202.295) riassume il senso di una manifestazione che non rispecchia la realtà. La verità è che 1 milanese su 6 è straniero e grazie a questa città ha avuto casa e lavoro. Infatti circa il 25% delle piccole ditte individuali, una su quattro, ha titolare straniero (quasi l’8% sul totale delle imprese). Mentre i locali gestiti da immigrati sono aumentati dal 2000 del 179%. Dunque Milano ha permesso un riscatto sociale e di costruire una famiglia a migliaia di immigrati. L’integrazione è già nei numeri”. Lo afferma il vice Sindaco e a assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Milano – spiega De Corato – è una città in cui l’immigrazione regolare è più del doppio di quella nazionale: 15% contro il 6,5%. Oltre duecentomila stranieri che provengono da più di 150 Paesi. Trent’anni anni fa gli immigrati erano 21 mila, uno su cento; oggi sono 1 su 6, una crescita del 900%. Persone che hanno scelto la via della legalità e cui Milano ha offerto casa e lavoro. Quella Milano che spende ogni anno solo per progetti di integrazione degli stranieri oltre 4 milioni”. “Insinuare presunte discriminazioni – sottolinea De Corato – tirando in ballo i provvedimenti contro i clandestini è un ragionamento del tutto sbagliato. Perché il contrasto a chi viene nel nostro Paese per vivere di reati predatori o di spaccio e si nasconde dietro alias solo per sfuggire alla giustizia è sacrosanto. A Milano gli irregolari sono 50 mila, ed è la stessa Cgil a mapparli in città. E, come ha affermato il capo della Polizia Antonio Manganelli, i clandestini sono responsabili al Nord di 8 reati che destano allarme sociale su 10 commessi tra extracomunitari. Le norme varate dal governo sono quindi a tutela della sicurezza dei milanesi, sia degli italiani sia degli stessi stranieri regolari”.  
   
   
UPI: RIDISEGNARE I POTERI, SEMPLIFICANDO E PRIVILEGIANDO GLI ORGANISMI ELETTIVI  
 
Perugia, 2 marzo 2010 – L’upi – Unione Province Italiane dell’Umbria chiederà, in occasione delle prossime elezioni regionali, ai candidati alla Presidenza della Giunta regionale un impegno politico preciso rispetto ai contenuti della ‘Riforma Calderoli’, assumendo a base della riforma endoregionale, il criterio della sussidiarietà. E’ quanto ha annunciato il Presidente dell’Upi Regionale (e Presidente della Provincia di Perugia) in sede di Assemblea Generale che si è tenuta il 26 febbraio presso il Palazzo della Provincia e che, al termine dell’incontro, ha votato un documento all’unanimità per chiedere anche di “ridisegnare, razionalizzandoli, i poteri in un’ottica di semplificazione del sistema privilegiando gli organismi elettivi rispetto a quelli di secondo livello e di riconoscere alle Province il ruolo che la Costituzione repubblicana assegna loro in ordine alle problematiche di area vasta e affidando in via esclusiva le funzioni in materia di territorio, ambiente, sistemi di smaltimento, del ciclo delle acque, dei trasporti, della formazione professionale unitamente alle indispensabili risorse umane e finanziarie”. L’iniziativa fa parte del programma di attività per il prossimo quinquennio dell’Upi regionale, approvato all’unanimità nel corso dell’assemblea di stamani e che prevede – come ha sottolineato il Presidente regionale - anche iniziative di attività istituzionale e comunicazionale: convegni e incontri, in particolare rivolti ai Comuni, per prendere visione delle caratteristiche della legge finanziaria e di come questa inciderà nei bilanci degli Enti. “Dopo un periodo in cui veniva continuamente ribadita l’inutilità delle Province – ha sottolineato il Presidente – oggi viviamo un momento di grande produzione che crea nuove prospettive, con incremento delle competenze che richiederanno dotazione del personale. L’upi dovrà avere un ruolo su questo tema. C’è la necessità di ridare forza agli Enti elettivi e di accorciare la catena istituzionale. La Provincia non ha senso se continuano ad espandersi altri Enti di secondo e terzo livello (come Ati, Comunità Montane). Laddove la regione è piccola, questo è un elemento dirompente. Oggi dobbiamo cogliere la possibilità di riappropriarsi del ruolo della Provincia. Intanto, ieri a Roma, abbiamo avuto un riconoscimento importante: nel nostro territorio avrà luogo l’incontro degli ‘stati generali’ dell’Italia Centrale”. Numerosissime le voci dei Consiglieri presenti, provenienti dalle due Province, che hanno rimarcato con forza l’azione delle Province, hanno chiesto che le Autonomie Locali siano co-protagoniste della riforma dello Stato e non controparte, hanno auspicato un contributo unitario dall’Upi e chiesto quali le alleanze, hanno ribadito la necessità di attribuire la responsabilità centrale ad un soggetto e non a tanti soggetti, di ricercare sistemi per ottimizzare servizi, spese e risorse, dare risposte alle esigenze del territorio, cercare punti di unione tra le due Province, rapportarsi con i cittadini e con l’Anci, sburocratizzare, snellire ed eliminare Enti inutili. Salto di qualità e segnale di unità è stato definito il coordinamento dell’Italia Centrale. Nel corso dell’incontro sono stati anche approvati il bilancio preventivo 2010 (con 5 astenuti) e alcune modifiche allo Statuto.  
   
   
IN SARDEGNA FIRMATO L´ACCORDO SULLE POLITICHE PER IL LAVORO  
 
Cagliari, 2 Marzo 2010 - È stato siglato Ieri mattina, nella Presidenza della Giunta regionale, l’Accordo quadro per l’attuazione di politiche per il lavoro in favore di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro. Sono state delineate le linee guida per la semplificazione dei trattamenti in deroga, per l’istituzione in tempi rapidi di corsi formativi e percorsi di reimpiego individuale o collettivo , e per l’erogazione di un rimborso forfettario o di un bonus di utilizzo a favore delle maestranze sino al 31 dicembre 2010. "L’accordo stipulato oggi - ha sottolineato il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci - rappresenta uno strumento importante per affrontare la perturbazione del 2010. Semplificheremo le procedure per andare incontro ai soggetti in difficoltà. Non ci limiteremo a disporre mere forme di sostegno: in stretta collaborazione con tutti gli attori del sistema economico e sociale della Sardegna, ci prepariamo a cogliere le opportunità che saranno offerte dalla ripresa, incentrando i nostri provvedimenti sulla persona e puntando su lavoro, formazione e riqualificazione professionale. Ci auguriamo che l’anno in corso sia l’ultimo di una serie terribile. In un momento così difficile diventa ancor più importante il confronto tra le parti per trovare soluzioni condivise ai problemi del territorio isolano". L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, ha ricordato che “il 2010 registrerà ancora sofferenze marcate per quanto riguarda l’occupazione. Questo accordo è il primo tentativo di sintesi fatto da Regione, enti locali, Inps, Direzione regionale del lavoro, Italia Lavoro, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. L’accordo di oggi non ha la pretesa di risolvere tutti i problemi, però è un buon punto di partenza. Ci saranno aggiustamenti in corso d’opera, attraverso i tavoli istituzionali. La prossima settimana è prevista la firma dell’accordo per la semplificazione delle procedure per gli ammortizzatori sociali". Manca ha poi spiegato che "saranno impiegate risorse Por, del Fondo sociale europeo e regionali. Una prima applicazione di questo accordo generale è stata registrata la scorsa settimana, con il protocollo d’intesa siglato con la Portovesme Srl. La Regione non lascerà nessuno a piedi, sono già stati resi disponibili 50 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali relativamente al 2010. Ma è fondamentale agire anche nell’ambito della semplificazione: i lavoratori in difficoltà e le loro famiglie hanno bisogno di risposte certe e immediate. Domani, alle 15.30, è convocato il gruppo di lavoro che dovrà individuare gli interventi per snellire tali procedure, in modo tale che i cittadini ricevano le risorse in tempi ragionevoli. Per esempio, abbiamo pensato di venire incontro ai lavoratori che anche l’anno scorso hanno beneficiato della cassa integrazione in deroga: non dovranno presentare nuova documentazione, in modo da vincere la corsa al tempo. Le criticità saranno puntualmente registrate e risolte di volta in volta".  
   
   
FVG: FIRMA ACCORDO SOSTEGNO CREDITO FAMIGLIE  
 
 Udine, 2 marzo 2010 - Valorizzare e promuovere il sostegno al credito per i lavoratori precari, ampliando l´operatività del decreto del presidente della Giunta regionale del 2006 anche in favore dei lavoratori che siano stati sospesi o posti in riduzione d´orario con ricorso alla Cigs o alla cassa integrazione in deroga e dei lavoratori disoccupati, inclusi i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità. È questo l´obiettivo principale dell´accordo - finanziato dalla Regione attraverso il Mediocredito con 9 milioni di euro - per il sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie coinvolte nella grave crisi occupazionale, che è stato sottoscritto ieri a Udine dalla Regione, dalle banche regionali, dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, dall´Anci e dall´Upi. L´accordo nasce a seguito di una sollecitazione portata dall´Anci, Upi, Cgil, Cisl e Uil per l´allargamento, la ripetizione e la rivisitazione di alcuni interventi già sperimentati dagli enti locali sul territorio nel corso dei primi sei mesi del 2009. La Regione, attraverso l´assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, si è quindi impegnata a coordinare i lavori per un confronto e una fattiva collaborazione con il sistema bancario regionale. "Si tratta di un´iniziativa congiunta mai realizzata finora da una platea così ampia di sottoscrittori, che permette di rendere omogenei gli interventi su tutto il territorio regionale e che dimostra la forza della politica nel dare risposte veloci e importanti ai cittadini", ha commentato la Rosolen. La crisi economica e produttiva, ha spiegato l´assessore, ha colpito nel 2009 nella nostra regione oltre 6 mila imprese e 70 mila lavoratori, in prevalenza del comparto manifatturiero e dei servizi alle imprese. Di conseguenza molti lavoratori dipendenti e indipendenti hanno visto ridotto il proprio reddito e la stessa possibilità di accesso al credito e di consumo familiare, oltre che la messa in discussione della sostenibilità del debito, con riflessi negativi sulla possibilità di sostenere le rate di mutui in essere e le spese ordinarie. Il protocollo siglato riguarda la condivisione degli strumenti che prevedano l´anticipazione da parte del sistema bancario dei trattamenti di cassa integrazione ordinaria e/o straordinaria; la sospensione delle rate di mutuo e l´eventuale estensione, dopo attenta valutazione, delle sperimentazioni effettuate nel corso del 2009 dagli enti locali finalizzati a favorire l´accesso al credito bancario da parte dei soggetti beneficiari degli ammortizzatori sociali, dei pensionati, dei consumatori e dei giovani disoccupati. Inoltre, l´accordo prevede anche di realizzare un programma di informazione comune e l´istituzione di un tavolo di lavoro tra i soggetti firmatari al fine di monitorare le diverse fasi di realizzazione dell´accordo medesimo, che sarà coordinato dall´Agenzia regionale del lavoro. All´incontro, il presidente dell´Anci Fvg, Gianfranco Pizzolitto, ha sottolineato l´unicità dell´intesa, a livello nazionale, nel rendere più efficaci le politiche di contrasto alla crisi. Il rappresentante della Cgil, Renato Kneipp, invece ha ricordato l´utilità dell´accordo per contrastare lo sviluppo del fenomeno dell´usura.  
   
   
VADEMECUM ANTI STALKING PRESENTATO IL DECALOGO PER DIFENDERSI DAGLI ATTI PERSECUTORI  
 
Treto, 2 marzo 2010 - Comportamenti indesiderati, molesti e persistenti con i quali una persona perseguita un´altra invadendone la vita privata: è lo stalking, un fenomeno sociale di cui solo ultimamente si è capita la gravità e a cui l´ordinamento risponde con sanzioni penali, civili e, se commesso sul luogo di lavoro, anche disciplinari. L´assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami e la Consigliera di parità Eleonora Stenico hanno presentato ieri mattina un vademecum per riconoscere lo stalking e sapere come reagire e a chi rivolgersi. "Lo stalking - ha detto l´assessore Beltrami - è un fenomeno sommerso ma purtroppo in aumento. Per contrastarlo si deve innanzitutto riconoscerlo, dare un nome a questi comportamenti, e sapere quali contromisure adottare. Per questo abbiamo voluto questo vademecum, per dare alle vittime dello stalking, in prevalenza donne, uno strumento per evitare di subire in silenzio. Questa iniziativa vuole essere anche un appello forte ai cittadini, alle istituzioni e ai mezzi di comunicazione a tenere alta la guardia, a non sottovalutare fatti che all´apparenza possono sembrare di lieve entità ma che talvolta purtroppo portano a violenze gravi". Una recente ricerca dell´Osservatorio nazionale sullo stalking evidenzia che negli ultimi otto anni il 20% degli italiani, la maggioranza donne, sono stati vittime di atti persecutori. Una ricerca del 2007 dell´Istat ha rilevato che questi atti colpiscono ogni anno oltre due milioni di donne. Per fronteggiare questo fenomeno il nostro Paese si è dotato nel 2009 di una apposita legge. Insistenza, ripetitività delle condotte moleste, forte pressione psicologica, l´esistenza di un precedente rapporto tra vittima e persecutore sono gli elementi che caratterizzano lo stalking. Lo stalker, secondo le statistiche, è prevalentemente un uomo con un´età media di 36 anni, nella maggior parte dei casi single, con un buon livello di scolarità e spesso disoccupato. Attese sotto casa, pedinamenti, telefonate insistenti, continui messaggi, bigliettini, sms, e-mail, regali indesiderati, fino alle minacce e ai danneggiamenti: questo è il repertorio classico dello stalker. Nel vademecum sono riportare dieci regole per difendersi. Conoscere bene le persone con cui ci si relaziona, graduare la diffusione dei propri dati e dei propri recapiti in funzione della conoscenza del partner, manifestare il proprio dissenso di fronte a comportamenti indesiderati, annotarli e tenere traccia, e quindi prova, delle azioni moleste, se necessario modificare le proprie abitudini e prendere accorgimenti per la sicurezza propria e dell´abitazione sono alcuni dei consigli riportati nell´opuscolo. Il libretto è in distribuzione presso gli uffici della Consigliera di parità, in via Jacopo Aconcio 5 a Trento ma sarà distribuito anche presso consultori, biblioteche, uffici pubblici e ospedali.  
   
   
CENSIMENTO STRUTTURE A SUPPORTO DONNE VITTIME DI VIOLENZA DOMESTICA E MANUALE PER OPERATORI  
 
Venezia, 2 marzo 2010 - Recenti studi indicano che, in Europa, una percentuale compresa tra il 12 e il 15% di donne è vittima di violenza quotidiana. Anche in Italia il fenomeno sta emergendo perché diminuiscono la paura e il silenzio delle vittime, anche se solo una minima parte arriva a denunciare le violenze subite. La Regione del Veneto, attraverso l’assessorato ai diritti umani e alle pari opportunità, nell’ambito del progetto Prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza contro le donne e in famiglia ha promosso una campagna informativa che contiene sia consigli per la prevenzione e l’individuazione di situazioni di pericolo, sia indicazioni utili in caso di violenza. A supporto della campagna, contestualmente è stata avviata una mappatura delle strutture di accoglienza e dei centri di riferimento attivi sul territorio presso i quali le donne vittime di violenza possono trovare servizi di supporto e aiuto. I dati raccolti sono ora consultabili sul sito istituzionale della Regione del Veneto e su quello dell’Osservatorio Nazionale sulla Violenza Domestica di Verona. Dal censimento emerge che in Veneto sono presenti complessivamente 413 strutture (ma i dati vengono costantemente aggiornati), di cui 139 sono centri diurni o di “ascolto”, 82 centri di accoglienza (case rifugio), 192 strutture per minori (case famiglia e comunità educative). E’ stato anche elaborato e pubblicato in oltre 3.000 copie il manuale “Guardiamo avanti con sicurezza. Individuare la violenza domestica”, rivolto agli addetti ai lavori (Forze dell’ordine, Procure della Repubblica, Pronto Soccorso, Comuni, Prefetture, Ulss, Distretti Socio sanitari e Consultori). Il manuale intende fornire agli operatori indicazioni e suggerimenti comportamentali e operativi nell’intercettare episodi di violenza in famiglia, per meglio seguire ogni singolo fenomeno e contribuire ad approcciare la violenza “dichiarata” o ad aiutare l’emersione dal silenzio di quella “negata e nascosta” dalla stessa vittima, ma percepita dall’operatore.  
   
   
ASSISTENZA MINORI, LA GIUNTA DELLA CAMPANIA STANZIA 9 MILIONI  
 
Napoli, 2 marzo 2010 - La giunta regionale della Campania, su proposta dell´assessore alle Politiche Sociali, ha deliberato un ulteriore finanziamento in favore del Comune di Napoli pari a nove milioni di euro, per evitare la chiusura delle case famiglia per minori e dei centri socio-educativi semi-residenziali. "L´opera delle strutture di assistenza per i minori - ha detto l´assessore – è fondamentale. Con questo ulteriore finanziamento, destinato al Comune di Napoli, siamo certi che verrà scongiurato il pericolo di una loro marginalizzazione, più che mai da evitare per insostituibile ruolo che svolgono nell´ambito dei servizi sociali cittadini".  
   
   
AFFIDO FAMILIARE. IL 16 E 17 MARZO A POTENZA UN INCONTRO REGIONALE SULLE BUONE PRASSI  
 
Potenza, 2 marzo 2010 - Le buone prassi dell´affido familiare saranno al centro di un incontro regionale che si terrà a Potenza il 16 e 17 marzo prossimo, su iniziativa della Provincia di Potenza, nell´ambito del progetto nazionale di promozione dell´affidamento familiare, ´´Un percorso nell´affido´´, realizzato dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e dal Cnsa (Coordinamento Nazionale Servizi Affido) in collaborazione con un ampia rete di organismi istituzionali. Obiettivo del progetto è garantire, attraverso la promozione su tutto il territorio italiano dell´istituto dell´affido, il diritto fondamentale dei bambini e dei ragazzi a crescere in un contesto familiare idoneo. A coordinare il progetto è la cabina di regia, istituita presso il Ministero, composta da diversi enti, fra i quali la Provincia di Potenza, in rappresentanza dell´Upi (Unione Province Italiane), cui è stata affidata di recente la segreteria nazionale del Cnsa. L´incontro, su ´´Le buone prassi dell´affido familiare´´, rivolto agli operatori del settore, è finalizzato a trasferire a livello locale le iniziative già consolidate in altre realtà italiane in materia di affidamento familiare. Nel corso della due giorni interverranno, tra gli altri, il Professor Furio Pesci dell´Università La Sapienza di Roma e Raffaele Tangorra, Direttore Generale Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali.  
   
   
MARTEDÌ 2 MARZO PRIMA SERATA DELLA "FESTA DELLA DONNA SUI LAGHI"  
 
Trento, 2 marzo 2010 - "Il lungo cammino delle donne verso la piena cittadinanza"; questo il titolo dell´incontro che si tiene stasera - martedì 2 marzo - a Caldonazzo, nella sala San Sisto dell´Oratorio, nell´ambito delle iniziative per l´8 marzo, Festa della donna. Parteciperanno l´assessore provinciale alla solidarietà internazionale, convivenza e pari opprtunità Lia Giovanazzi Beltrami e Alisa Del Re, docente universitaria e direttore del consiglio direttivo del Cirsp (Centro di ricerca interuniversitario) di Padova. Primo appuntamento domani sera a Caldonazzo del "pacchetto" di eventi organizzato fra Caldonazzo e Tenna in occasione della festa della Donna, "8 marzo e dintorni: festa della donna sui laghi". La serata, alle 20.30, all´oratorio di Caldonazzo, prevede un incontro sul tema: "Il lungo cammino delle donne verso la piena cittadinanza", accompagnato anche da letture di E. Campregher, con accompagnamento musicale. Mercoledì, invece, sempre alle 20.30 e a Caldonazzo, nella sala Marchesoni, (sopra la biblioteca), proiezione del film "L´onorevole Angelina", con Anna Magnani. Venerdì 5 marzo, infine, a Tenna, al teatro comunale, incontro pubblico sul tema. "L´imprenditorialità femminile nel mondo trentino".