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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 23 Aprile 2010
MILANO (MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA): LEONARDO DA VINCI E CESENA  
 
In occasione della Settimana della Cultura 2010 promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e il Comune di Cesena organizzano, con il patrocinio del Touring Club Italiano, uno speciale weekend dedicato a Leonardo da Vinci e al suo legame con la Romagna e la città di Cesena. Tutte le attività proposte sono comprese nel biglietto d’ingresso al Museo. Sabato 24 e domenica 25 aprile il Comune di Cesena propone al Museo diverse iniziative speciali. Sarà possibile: · assistere al funzionamento del tamburo meccanico disegnato da Leonardo e altri strumenti musicali meccanici come il piano melodico della Regina Margherita e l’organetto di Garibaldi (a cura di Ammi - Associazione di Musica Meccanica Italiana); · esplorare la storia dell´arredo urbano in ghisa e i suoi meccanismi di produzione (a cura di Fondazione Neri - Museo Italiano della Ghisa); · ammirare alcuni codici cinquecenteschi della Biblioteca Malatestiana (a cura di Istituzione Biblioteca Malatestiana) e sperimentare in un laboratorio come venivano prodotti (a cura di Studio culturale Artemisia); · partecipare a una dimostrazione di stampa a ruggine su lino e canapa utilizzando colori e strumenti antichi (a cura di Antica Stamperia Pascucci). Tutte le attività si svolgeranno a ciclo continuo dalle ore 10 alle 18 nella Sala delle Colonne | Percorsi consigliati a partire da 6 anni ­­­­­­­­­­­­­­­Nel pomeriggio di sabato 24 e per tutta la giornata di domenica 25 il Museo propone inoltre un programma speciale di visite guidate nella Galleria Leonardo da Vinci, nelle sezioni Strumenti Musicali e Metallurgia e attività nei laboratori interattivi Leonardo e Materiali. Tutte queste attività sono prenotabili solo il giorno stesso all’Infopoint del Museo e durano circa 45 minuti. Il programma dettagliato e aggiornato delle attività offerte è disponibile all’indirizzo http://www.Museoscienza.org/attivita/weekend.asp   
   
   
FONDAZIONE ARTISTICA POLDI PEZZOLI: MARIO CERA NUOVO PRESIDENTE  
 
Il Prof. Avv. Mario Cera è il nuovo Presidente della Fondazione Artistica Poldi Pezzoli. Il Prof. Cera era già Consigliere della Fondazione dal 2007, designato dalla Provincia di Milano. Mario Cera esercita la professione forense in Milano dal 1978. E’ professore ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pavia e riveste diverse cariche nel mondo bancario e finanziario, tra cui quella di membro del Consiglio di Gestione di Ubi Banca S.c.p.a. In particolare, il Prof. Cera è Vice Presidente di Banca Popolare Commercio & Industria, Presidente di Iw Bank S.p.a. E Presidente del Collegio Sindacale di Italmobiliare S.p.a. “Nonostante i miei diversi impegni professionali – sottolinea il nuovo Presidente Prof. Cera - ho di buon grado dato la mia disponibilità per contribuire a un bene comune milanese quale il Museo Poldi Pezzoli, intendendo questo contributo come impegno etico e civile nello spirito del Fondatore. Mi ritengo solo un primus inter pares – prosegue il Prof. Cera – e conto sulla collaborazione degli altri autorevoli colleghi Consiglieri per affrontare i non lievi problemi del Museo in questo particolare periodo storico, problemi peraltro analoghi a quelli di tutte le istituzioni museali. Per far fronte a tali problemi è necessario che gli enti rappresentativi e solidi di Milano siano consapevoli della grande rilevanza di una realtà come il Poldi Pezzoli, sia per la vita sociale di Milano, sia per la sua immagine verso i tanti visitatori della città. Ovviamente – conclude il Presidente - un affidamento particolare viene riposto sugli Enti che da tempo e meritoriamente sostengono il Museo”. Web: www.Museopoldipezzoli.it.    
   
   
AOSTA: 74^ EDIZIONE DI ART 2010 - MOSTRA MERCATO INTERNAZIONALE DELL’ARTIGIANATO  
 
L’assessorato delle attività produttive partecipa dal 24 aprile al 2 maggio 2010, alla Fortezza da Basso di Firenze, alla 74^ edizione di Art 2010 - Mostra mercato internazionale dell’artigianato. 800 espositori, provenienti da 50 paesi del Mondo, più di 150.000 visitatori paganti nell’edizione 2009, sono i numeri della prestigiosa rassegna che si svolge ogni anno negli scenografici spazi della Fortezza da Basso di Firenze. In occasione della manifestazione, l’Assessorato, in collaborazione con il Mav, partecipa alla rassegna con l’esposizione della mostra temporanea denominata Memorie di Pietra, nella quale 13 artigiani valdostani esporranno le proprie opere. La mostra valdostana, concepita e curata dal Mav, era stata presentata per la prima volta nell’estate del 2009 presso la sede museale di Fénis. Le opere sono presentate in alcune sale espositive della Fortezza da Basso, denominate le grotte messe a disposizione dall’ente organizzatore Fierenzefiera S.p.a che gestisce l’iniziativa in collaborazione con Artex (Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana), partner dell’amministrazione regionale per l’organizzazione generale. L’obiettivo dell’iniziativa è di rendere sempre più coerenti ed efficaci le azioni di sostegno e di divulgazione dell’artigianato di tradizione evidenziando gli artigiani valdostani che, per passione o per professione, hanno dato voce alla materia pietra trasformandola in oggetti e opere di grande valore. I nomi degli artigiani che hanno le proprie opere esposte in mostra sono Bottan Cesare, Collé Andrea, Collé Rino, Daguin Gino, Ferrari Claudio, Ferrari Fabrizio, Ferrari Renzo, Joly Marco, Pieller Nilo, Salto Silvano, Savin Donato, Yon Sebastiano, Zavattaro Roberto  
   
   
VALLE D’AOSTA PARADISO DELLA FOTOGRAFIA NATURALISTICA  
 
Fra le novità dell’offerta estiva 2010 i pacchetti vacanze dedicati alla fotografia naturalistica. Un’idea rivolta a tutti ma pensata in particolare per attirare il pubblico più giovane e appassionato di fotografia. La montagna valdostana, con le quattro cime più alte d’Europa e il grande patrimonio naturalistico rappresentato dalle molte aree protette tra cui il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parco Naturale del Mont Avic. Rappresenta infatti lo scenario ideale per trekking fotografici o corsi di avvicinamento alla fotografia naturalistica. Fra Maggio e Ottobre 2010 i workshop saranno dedicati a diversi temi: l’Estate, il paesaggio “fra rischio ed eccellenza”, l’architettura, il ritratto ambientato, il reportage, l’Autunno. Fra le varie proposte, il 25 e 26 Settembre anche un seminario a cura di Denis Curti, Direttore dell’Agenzia Contrasto di Milano, e Francesco Zanot, critico e storico della fotografia, sull´inserimento della fotografia nei sistemi dell´editoria, dell´advertising e dell´arte. Fra i tutor dei vari stage: Enzo Massa Micon, guardaparco, guida e fotografo naturalista; Roberto Andrighetto, guida naturalistica e fotografo esperto in caccia fotografica e Paolo Castagnini esperto in fotografia digitale e software (Estate e Autunno). Inoltre gli artisti: Andrea Botto (finalista al festival internazionale Photo Espana 2002, con opere alla Galleria Civica di Modena e alla Bibliotheque Nationale de France di Parigi); Maurizio Montagna (con numerose mostre dedicate ai suoi “paesaggi urbani”); Andrea Alborno (ritrattista e photoreporter per numerose riviste italiane); Davide Gariglio (docente di Sociologia Visuale e Usi Sociali della fotografia all’Università di Torino) Informazioni: www.Lovevda.it (pacchetti vacanza - workshop di fotografia) Tel. 0165-236627 Workshop Trekking fotonaturalistico: l´Estate - Workshop con Enzo Massa Micon, Roberto Andrighetto e Paolo Castagnini. 2 notti a partire da 200 euro (28-30 Maggio; 7-9 Luglio 2010) Il paesaggio fra rischio ed eccellenza - Workshop con Andrea Botto. 2 notti a partire da 240 euro (21-23 Maggio 2010) Architettura - Workshop con Maurizio Montagna (Artista specializzato in landscape urbani) 2 notti a partire da 240 euro (18-20 Giugno 2010) Paesaggio e fine art - Workshop Creativephotomind a Pila con il fotografo Andrea Alborno 2 notti a partire da 300 euro (18-20 Giugno 2010) Ritratto ambientato - Workshop con Luigi Gariglio. 2 notti a partire da 240 euro (9-11 Luglio 2010) Reportage, paesaggio e architettura - Workshop Creativephotomind a Pré-saint-didier con il fotografo Andrea Alborno. 5 notti a partire da 600 euro (25-29 Agosto 2010) Trekking fotonaturalistico: l´Autunno - Workshop con Enzo Massa Micon, Roberto Andrighetto e Paolo Castagnini. 2 notti a partire da 200 euro (24-26 Settembre 2010 22-24 Ottobre 2010) Progetto fotografico - Workshop con Denis Curti e Francesco Zanot. 1 notte a partire da 240 euro (25-26 Settembre 2010)  
   
   
MILANO: MOSTRA DI ANNETTE KELM. CARDS AND PLATES – DAL 23 APRILE AL 29 MAGGIO 2010  
 
Alla galleria Giò Marconi dal sarà visitabile fino al la prima personale dedicata all´artista Annette Kelm, tedesca che vive e lavora a Berlino. In mostra sono visibili lavori che si ispirano a soggetti differenti: un´ampia gamma di edifici, piante, ritratti di altri artisti spostati in contesti e situazioni diverse, e still life ordinati, spesso surrealistici. I lavori fotografici di Kelm esprimono una chiarezza rigorosa, che ricorda quella della pubblicità con le sue strategie di comunicazione, e quella della fotografia di prodotto, che si concentra su una presentazione mirata dell´ oggetto in modo da renderlo più desiderabile. Allo stesso tempo i lavori fotografici di Kelm giocano a declinare il principio di "piattezza", che deriva dalla pittura moderna. Kelm scopre e sceglie molti dei suoi soggetti passeggiando: essi possono essere molto piccoli, come un dado dimenticato o più grandi, come una jeep arrugginita. Ma le foto non vengono alla luce nel tempo di una camminata, bensì dopo un lungo processo. Esse sono scattate con una macchina analogica di grande formato e in seguito ogni provino viene lavorato singolarmente. Seguendo una sua precisa attitudine, Kelm scardina gli oggetti "minori" e "insoliti", dal continuum di un onnipresente panorama visivo. Quello che gli accade attraverso quest´isolamento è qualcosa di assimilabile ad una "giustizia estetica": essi sono finalmente mostrati come qualcosa che può esistere. Ciò non ha niente a che fare con il desiderio regressivo di una "rappresentazione autentica"; nelle immagini di Kelm ogni sorta di immediatezza realistica è al contempo già una recitazione. In altre fotografie l´artista lavora con motivi di design, oggetti di design o piante. Essi sono estrapolati dal loro contesto usuale e sistemati in situazioni del tutto nuove e stranamente stilizzate. Inaspettatamente, si ritrovano su un palcoscenico dove diventano parte di un´intenzionale e misteriosa drammaturgia. La sobrietà concettuale dei lavori di Kelm nasconde qualunque traccia storica. Il modo frontale di fotografare gli oggetti e la confusione di davanti e dietro sembra eliminare il tempo. Kelm crea uno spazio per l´immagine che è assolutamente piatto e liberato dalla storia, una zona di gelida inquietudine. Quando, per esempio, elegge a protagonista una sciarpa dai motivi pop e giovanili , la connotazione culturale pop e giovane non gioca più un ruolo eminente. La decorazione, piuttosto, tende a recuperare parti della sua autonomia visiva: invece di essere condizionata dalla sua storia, ora risiede in uno spazio fittizio "oltre qualsiasi cosa". Come conseguenza i lavori di Kelm spesso si propongono in serie o hanno effetti quasi comici. A dispetto, o a causa, della loro severa economia, le immagini di Kelm innescano particolari dinamiche che ci coinvolgono in un suggestivo gioco di vicinanza e distanza, visibilità e invisibilità. La fredda trasparenza delle stampe è allo stesso tempo ingannevole e noi finiamo col chiederci, come spettatori: vediamo troppo o troppo poco? Che cosa vediamo infine? Non possiamo mai essere completamente sicuri: ogni volta il significato, appena trattenuto, immediatamente ci sfugge. C´è sempre più che un solo punto di vista e più di un´unica versione dei fatti. Annette Kelm è nata a Stoccarda, Germania, nel 1975. Vive e lavora a Francoforte. Annette Kelm ha tenuto mostre personali presso: Camera Austria, Graz; Kw – Institute for Contemporary Art,berlin; Kunsthalle, Zürich; Cca Wattis, Institute for Contemporary Art, San Francisco; Witte de With, Rotterdam; Taka Ishii Gallery, Tokyo; Marc Fo xx, Los Angeles; Art Cologne - Award for Young Art,artothek, Cologne; Art Cologne, Cologne; Hfbk, Hamburg; Golden Pudel Club, Hamburg. I suoi lavori sono stati presenti in mostre tenutesi presso: Hamburger Bahnhof, Berlin; Projectesd, Barcelona; Jan Mot, Brussels; Brussels Biennale, Brussels; Kunsthalle Exnergasse, Vienna; Kunstwerke, Berlin; Cca Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco; Yvon Lambert, New York; 9th Biennale d’Art Contemporain, Lyon (curated by Stéphanie Moisdon and Hans Ulrich Obrist); Mocad, Detroit; Kunstverein für die Rheinlande und Westfalen, Düsseldorf; Sprengel Museum, Hanover; Shedhalle, Zurich; P.s.1 / Moma, Long Island City, Ny; Kunsthaus, Dresden; Witte de With, Center for Contemporary Art, Rotterdam; Peres Projects, Los Angeles; Aspen Art Museum, Aspen; Kunstverein, Hamburg; Kw – Institute of Contemporary Art, Berlin; Kölnischer Kunstverein, Cologne; Die blaue Kuge l, Hamburg; Künstlerhaus, Stuttgart; Kunsthaus, Dresden; Hôtel Belleville, London; Centro Cultural Andratx, Mallorca; Kunstverein, Hamburg; Palais für Aktuellekunst, Glücksstadt  
   
   
VENEZIA (CA´ FOSCARI ESPOSIZIONI): RUSSIE!, MEMORIA/MISTIFICAZIONE/IMMAGINARIO. ARTE RUSSA DEL ´900 DALLE COLLEZIONI MORGANTE E SANDRETTI - 22 APRILE/25 LUGLIO 2010)  
 
Cento anni d´arte, dallo Zar a Stalin, a Putin. Tre Russie: dall´Impero all´Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche alla nuova Federazione. Le mette in mostra, ed è un evento per molti versi eccezionale, l´Università Ca´ Foscari Venezia in una rassegna certamente emozionante che sarà ospitata dal 22 aprile al 25 luglio a Ca´ Foscari Esposizioni. Curatori della rassegna: Giuseppe Barbieri e Silvia Burini. Eccezionale, perché è la prima volta che in Italia un´esposizione presenta organicamente l´intero Novecento russo. Eccezionale perché lo fa attingendo a due grandi collezioni private, entrambe italiane, tra le più importanti di arte russa al mondo e in gran parte sconosciute: quelle create da Alberto Morgante e da Alberto Sandretti. Emozionante perché consente di rileggere e rivivere la storia di una nazione che ha influenzato come poche altre la storia del mondo per tutto il secolo. Una storia in cui l´arte ha avuto un ruolo primario, di volta in volta strumento di memoria, mistificazione, riappropriazione. L´immaginario di un grande popolo è stato, oggettivamente, influenzato dai messaggi veicolati dagli artisti. Il "radioso avvenire" è diventato realtà nelle immagini di un regime più che nella quotidianità della vita. La mostra indaga gli sviluppi della cultura figurativa russa e sovietica dalle avanguardie di inizio secolo al realismo socialista degli anni ´30-´50, fino all´underground, per concludere con alcune opere degli anni ´90. Il Realismo socialista è stato forse il più grande esperimento mediatico mai compiuto: all´arte fu affidato il ruolo di trasformare la materia prima dell´ideologia in immagini e miti destinati al consumo di massa. Le arti figurative, ma anche l´architettura e il cinema, ebbero due principali funzioni: la propaganda e la costruzione del mito del radioso avvenire. Oggetto della propaganda non era la realtà, almeno non nelle forme concrete della vita quotidiana, ma il mito che l´arte era destinata a creare. Centrale è la raffigurazione del leader, soprattutto la monumentale iconografia di Stalin che prosegue e sviluppa quella di Lenin. Questo il senso della grande attenzione riservata, in mostra, al manifesto di propaganda (Majakovskij, Rodcenko, Nal´bandjan, Klucis). I manifesti nacquero nell´ambito dell´attività di agitazione politica, che doveva coinvolgere la massa con un discorso "facile" ed emotivamente trascinante: celebrare un "nuovo mondo" in cui, secondo il famoso slogan di Stalin, "vivere è diventato più allegro", mostrato in tutto il suo splendore attraverso le realizzazioni "virtuali" del comunismo. La grande illusione contribuisce anche alla mistificazione dello spazio: la costruzione suprema, il centro dei centri del paese dei soviet doveva essere il monumentale Palazzo dei Soviet che non fu mai costruito, ma venne percepito comunque come esistente. Saranno esposte inoltre opere straordinarie, di artisti del simbolismo e dell´avanguardia prerivoluzionaria come Benois, Koncalovskij, Larionov, Goncarova, Ekster, Chagall, Kandinskij, Malevic, Tatlin, Fal´k e altri. Si tratta dei protagonisti che in buona misura hanno guidato e indirizzato tutta l´avanguardia mondiale. Stalin, senza riuscirci, provò a eliminare questa memoria fondamentale, nascondendo per anni le opere di questi artisti alla vista del pubblico e negando la possibilità anche fisica di qualsiasi tipo di dissenso. Solo la scomparsa di Stalin, l´avvento del disgelo e il nuovo indirizzo politico di Chruscev consentirono la timida nascita di un´arte non ufficiale. I pittori presero a esporre nelle proprie cucine, spazio privilegiato di quegli anni, e i poeti leggevano le loro opere in casa. La pretesa degli artisti non conformisti (Rabin, Nemuchin, Kandaurov, Sitnikov, Kalinin, Jakovlev, Bulatov) non era quella di far valere un dissenso politico in modo ufficiale: esprimevano un dissenso "linguistico", non volevano più usare la lingua del potere. Negli spazi di Ca´ Foscari viene inoltre ricostruita una parte della Biennale del Dissenso che si tenne a Venezia, con grande rumore, nel 1977, segnando la definitiva consacrazione dell´underground moscovita: ben 26 opere provenivano anche allora dalle collezioni Sandretti e Morgante. A fine percorso alcune opere di artisti degli anni ´90 riprendono in modo diverso ma coerente i tre grandi temi della mostra, la memoria dell´avanguardia, la mistificazione del realismo socialista e l´immaginario della pittura non ufficiale, in modo tale da comunicare come tutto il ´900 russo sia pervaso da linee di tendenza coerenti, per la prima volta riunite in un´unica esposizione, elementi di un unico e affascinante puzzle. Questo grazie al fatto che le due collezioni che la mostra di Ca´ Foscari presenta offrono uno spaccato davvero consistente di una vicenda culturale che non si può semplificare se non rischiando di banalizzarla. Tuttavia, è necessario ricostruire e visualizzare le diverse Russie, descrivendone anche l´atmosfera e la temperatura emotiva. Ciò sarà possibile grazie all´impiego di soluzioni innovative e di tecnologie multimediali d´avanguardia, tali da coinvolgere il visitatore nel contesto storico russo e sovietico considerato nelle diverse sezioni della mostra. Le mostre di Ca´ Foscari Esposizioni si caratterizzano infatti, con crescente successo, come un moderno laboratorio per sperimentare nuove forme di fruizione delle opere d´arte. La mostra "Russie! memoria/mistificazione/immaginario nell´arte russa del ´900" gode dell´Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero degli Affari Esteri. L´iniziativa è promossa dall´Università Ca´ Foscari Venezia e dalla Regione del Veneto, è sostenuta dalla Fondazione Alti Studi sull´Arte di Venezia, con il contributo di Enel, in collaborazione con Banca Popolare Friuladria-crédit Agricole, Terra Ferma Edizioni, Simest e Gruppo Masserdotti . Il catalogo della mostra è a cura di Terra Ferma Edizioni e stampato da Grafiche Antiga Informazioni e prenotazioni: 041.2346947  
   
   
CALDARO: PORTE APERTE AL MUSEO DEL VINO - 25 APRILE  
 
In occasione della Giornata a passeggio tra atmosfera e gusto, domenica 25 aprile, tra le ore 10 e le 12, il Museo del vino, sito a Caldaro in via dell’Oro, 1, tiene aperte gratuitamente le porte ai visitatori. Immerso nella cornice di una delle più note zone vinicole dell´Alto Adige e circondato da filari di vitigni antichi e rari, il museo offre un percorso per comprendere la storia della viticoltura in questa terra. Una tradizione illustrata dalla collezione di utensili, torchi, contenitori di vetro e ceramica esposti, oltre che dalle enormi botti della cantina. Per informazioni è possibile chiamare lo 0471 963168 o visitare la pagina web www.Museo-del-vino.it. Informazioni e prenotazioni: Museo provinciale del vino, via dell’Oro 1, Caldaro; tel. E fax 0471 963168; web www.Museo-del-vino.it , E-mail: museo-del-vino@museiprovinciali.It .  
   
   
BIELLA: IN PARTENZA IL PROGETTO "PROVINCIA GIARDINO"  
 
Verranno creati itinerari fioriti sul territorio, in collaborazione con Atl e il parco Burcina. Sono una quindicina i Comuni biellesi che finora hanno aderito all’iniziativa promossa dall’Assessorato al Turismo provinciale di concerto con Asproflor Piemonte, che prevedeva l’istituzione di una sezione speciale del Concorso nazionale “Comuni fioriti” rivolta ai Comuni biellesi. (La scadenza per la presentazione della scheda di adesione è stato fissato al 9 aprile u.S.). Gli aderenti infatti potranno beneficiare di un rimborso da parte di Asproflor pari al 50% del valore della quota d’iscrizione mediante un contro valore in piantine fiorite. La convenzione ha prodotto dei buoni risultati, con un incremento significativo dei Comuni biellesi aderenti al progetto rispetto allo scorso anno. Come l’assessore al Turismo, Mariella Biollino ha più volte sottolineato, incentrare gli interventi turistici sul miglioramento dell’arredo urbano e paesaggistico dei nostri Comuni e delle nostre frazioni produce un miglioramento significativo sia della sensibilità turistica, sia dell’educazione ambientale. La tutela del nostro territorio passa infatti anche attraverso un processo di preservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico, ma anche di quello naturale e paesaggistico. Il progetto che rientra nel quadro di una più ampia iniziativa, dal titolo “Provincia –giardino” prevede anche la creazione di itinerari fioriti sul territorio, d’intesa con l’Agenzia Turistica Locale e il parco Burcina, oltre alla produzione di un pieghevole e l’inserimento di una sezione apposita sul portale provinciale. Per quanto riguarda i Comuni aderenti: Rosazza, Pettinengo, Masserano, Candelo, Viverone,verrone, Cossato, Ronco, Mongrando, Cavaglià, Strona, Sordevolo, Veglio, Gifflenga, Roppolo, i progetti di alcuni di loro prevedono non solo la fioritura di spazi pubblici ma anche un abbellimento del locale Municipio, piani comunali di potenziamento delle aree fiorite, iniziative ed eventi quali mercati floreali e settimane dedicate ai fiori e la promozione di concorsi locali destinati ai privati per abbellire case e balconi. Il termine entro cui i Comuni aderenti dovranno presentare la documentazione riguardante i progetti effettuati è fissata al 30 giugno prossimo. L’iniziativa oltre a contribuire all’abbellimento dei siti comunali, trasmettendo un’immagine positiva dei nostri luoghi, rappresenta uno strumento di miglioramento dell’accoglienza turistica , svolge un ruolo educativo e sociale ed è altresì un volano economico per i produttori florovivaisti, come c’insegnano altri Paesi a noi vicini presso i quali le associazioni di categoria giocano un ruolo importante nell’organizzazione di tali iniziati  
   
   
MACCHIAIOLI A MONTEPULCIANO. CAPOLAVORI E INEDITI PRIVATI DAL 24 APRILE AL 26 SETTEMBRE  
 
Al Museo Civico Pinacoteca Crociani e presso le Logge della Mercanzia, 70 opere raccontano uno dei movimenti artistici che più seppe innovare il linguaggio figurativo tra Ottocento e Novecento. Settanta opere celebrano uno dei movimenti artistici che più seppe innovare il linguaggio figurativo tra Ottocento e Novecento. Accade nella patria del Vino Nobile, dove il prossimo 24 aprile aprirà al pubblico "Macchiaioli a Montepulciano. Capolavori e inediti privati", la grande mostra curata da Silvestra Bietoletti e Roberto Longi che resterà aperta fino al 26 settembre. L´esposizione nasce sotto gli auspici della Provincia di Siena ed è frutto della proficua collaborazione tra Fondazione Musei Senesi, Comune di Montepulciano e Vernice Progetti Culturali grazie al sostegno di Fondazione Monte dei Paschi di Siena. L’esposizione è promossa da Rotary Club Chianciano-chiusi-montepulciano con il sostegno di: Apt Chianciano Terme – Val di Chiana, Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e Strada del Vino Nobile di Montepulciano, Pro Loco di Montepulciano. L´allestimento, progettato dall´architetto Andrea Milani, porterà il visitatore a scoprire la Pinacoteca Crociani e le suggestive Logge della Mercanzia proponendo una collezione privata ricca di noti capolavori e di straordinarie opere inedite, già appartenute alle più prestigiose raccolte macchiaiole del primo ‘900 - fra cui quelle di Luigi Sambalino, di Mario Galli, di Enrico Checcucci, di Vincenzo Giustiniani – a fianco delle famose opere della collezione del museo. Una raccolta che è stata composta dal suo artefice con particolare attenzione alla qualità estetica e all’importanza storica dei dipinti che la compongono così come al loro specifico significato per l’evoluzione dell’arte toscana dalle premesse della pittura macchiaiola all’affermazione dei nuovi linguaggi figurativi del Novecento. Una peculiarità che permetterà al visitatore di approfondire la conoscenza di una stagione artistica quanto mai ricca di idee e di sperimentazioni, come quella che ebbe come protagonisti Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Odoardo Borrani e infine i loro allievi, primo fra tutti Plinio Nomellini. Sei le sezioni che scandiscono in ordine cronologico lo sviluppo della "rivoluzione" introdotta dalla pittura di macchia: - Sperimentazione della macchia Attraverso le opere di De Tivoli, di Gelati, di Signorini, di Cabianca, D’ancona, Borrani e del giovanissimo Sernesi, la sezione illustra la situazione artistica fiorentina della seconda metà degli anni Cinquanta dell’Ottocento, fervida di tentativi di rinnovamento, dalle sperimentazioni all’aria aperta fino alla definizione di un nuovo linguaggio pittorico basato sui valori della forma: la “macchia”. - Affermazione del linguaggio macchiaiolo Col prosieguo del settimo decennio del secolo, lo stile dei macchiaioli attenua il suo iniziale rigore formale, acquisendo toni più pacati e inclini al sentimento in un ritrovato interesse per il soggetto e i suoi valori narrativi; sono gli anni di Piagentina e di Castiglioncello, rappresentati in mostra da opere di Signorini, di Lega, di Fattori, ma anche di artisti più giovani quali Eugenio Cecconi, autore di due straordinarie vedute del litorale livornese: i Bagni della famiglia Gamba a Antignano, e Scogliere del Boccale. - Il “Gazzettino”, sprone a nuove vie espressive Il “Gazzettino delle Arti del Disegno”, la rivista fondata nel 1867 da Diego Martelli cui Signorini contribuì fattivamente, rappresentò uno strumento decisivo per l’evoluzione del pensiero estetico a Firenze, inducendo gli artisti a confrontarsi con i movimenti dell’arte europea, in particolare francese. Contemporaneamente, i primi sentori di una situazione di crisi dovuta alla caduta di fede nei valori del Positivismo e alle disillusioni seguite all’Unità della Nazione, comportarono sentimenti di trepidazione espressi in maniera eloquente in dipinti di Fattori quali le Gramignaie o il cosiddetto Ritratto della figlia di Adriano Cecioni. - Il Naturalismo Con gli anni Settanta dell’Ottocento, i macchiaioli e i loro giovani seguaci si volsero con sempre maggior interesse alle espressioni intessute di sentimento in linea con le tendenze del Naturalismo europeo, prendendo soprattutto a modello la pittura dei campi francese, in particolare di artisti come Jules Breton e Jules Bastien-lepage che per il tono eletto delle loro scene di vita contadina erano molto apprezzati dai toscani. Ne sono esempi eccellenti la Contadina fra i pioppi di Fattori, il Ritratto di contadinella di Francesco Gioli, Sulle sponde dell’Elsa di Niccolò Cannicci. - La vita moderna: fuga e coinvolgimento Accanto alle vedute urbane di Signorini, sono i temi campestri di Fattori, di Adolfo Tommasi, il paesaggio di Seravezza, intessuto di sentimenti affabili per la natura e per l’uomo, di Filadelfo Simi a suggerire lo stato d’animo degli artisti, dibattuti fra il fascinoso ritmo incalzante della società moderna e il desiderio di rifuggire la città per godere dei tempi blandi della campagna. - Verso il Novecento La mostra si conclude con una serie di opere esemplificative del rinnovamento artistico avvenuto in Toscana alle soglie del Xx secolo, quando l’esempio dei maestri macchiaioli divenne modello ineludibile per l’elaborazione di nuovi linguaggi figurativi da parte dei giovani toscani, primi fra tutti Plinio Nomellini presente con ben cinque quadri tra cui L’orda accolta con entusiasmo alla Biennale veneziana del 1905. Allestita presso la Pinacoteca Crociani, unico museo della Fondazione Musei Senesi che nasce da una collezione privata, la mostra intende inaugurare una serie di esposizioni temporanee che permettano di valorizzare l’attività collezionistica d’eccellenza in ambito sia pubblico che privato. Il catalogo è edito da Silvana Editoriale. La mostra è aperta dal martedì alla domenica con orario di visita del tutto eccezionale: dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 20.00 con orario continuato; il sabato e la domenica dalle ore 10.00 alle ore 22.00 sempre con orario continuato. Chiuso il lunedì. È possibile l´apertura su prenotazione per gruppi di almeno 10 persone. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi direttamente al Museo Civico Pinacoteca Crociani (Via Ricci, 10 - tel. 0578 717300), oppure telefonare allo 0578 757341 (Pro Loco Montepulciano). Biglietto: intero € 7,00; ridotto € 5,00. Www.museisenesi.org  
   
   
ROMA: IL FAI ALLA CASINA DEL CARDINAL BESSARIONE  
 
Sabato 17 aprile 2010, ore 10.00 – 17.30, Via di Porta San Sebastiano, sn - Ingresso libero (il sito è raggiungibile con gli autobus 714 e 628). Il percorso dei visitatori è stato arricchito da letture di testi classici e dalla degustazione degli aromi del Caffè Trombetta, sponsor dell’iniziativa. Sabato 17 aprile, con l’apertura straordinaria e la visita gratuita della Casina del Cardinal Bessarione, ritornano a Roma gli appuntamenti con l’Arte e la Storia di cosa Fai oggi, progetto promosso dalla Delegazione di Roma del Fai-fondo Ambiente Italiano in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione- Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma. Il Fai si conferma importante protagonista della valorizzazione e promozione del patrimonio artistico e paesaggistico italiano, ancor più oggi, dopo il grande successo della diciottesima edizione della Giornata Fai di Primavera svoltasi lo scorso week end, appuntamento ormai imperdibile per tutti gli amanti dell’arte e della cultura ai quali il Fai ha, ancora una volta, offerto la rara opportunità di visitare luoghi bellissimi del nostro patrimonio culturale, poco conosciuti o normalmente chiusi al pubblico. Basti pensare all’enorme ed entusiasta risposta degli italiani: più di mezzo milione di persone in fila per visitare i beni sparsi in tutta la Penisola; nella Capitale sono stati circa 22.500 i visitatori che hanno potuto ammirare i beni proposti dal Fai tra cui Palazzo Chigi ed il Quirinale eccezionalmente aperto per poche ore dal padrone di casa, il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, grande sostenitore delle iniziative del Fai. Ed è proprio da Roma che il Fai riprende la sua infaticabile attività culturale, grazie alle proposte della attivissima Delegazione locale: questa volta cosa Fai oggi ci porta alla scoperta della Casina del Cardinal Bessarione, raro esempio di villa rinascimentale extraurbana, circondata da un bellissimo giardino all’italiana, che prende il nome da un suo illustre ospite, il Cardinale Giovanni Bessarione, titolare della diocesi di Tuscolo dal 1449 al 1468. La Casina del Cardinal Bessarione ha una storia affascinante e “stratificata” da raccontare ai suoi fortunati visitatori: fortunati perché oggi il complesso monumentale è una delle sedi di rappresentanza del Comune di Roma ed è attualmente chiuso al pubblico in quanto sede temporanea di uffici. Situata lungo via di Porta S. Sebastiano, presso l’antico bivio della via Appia con la via Latina, deve la sua configurazione attuale al secolo Xv, con utilizzo di preesistenze medievali a loro volta inglobanti strutture d’età romana. Recenti scavi hanno rivelato al di sotto del piano seminterrato la presenza di strutture sepolcrali del I sec. A.c. E di un edificio che registra almeno tre fasi costruttive, a partire dalla prima età imperiale fino alla prima metà del Ii secolo d.C., periodo quest’ultimo a cui risalgono resti di mosaico pavimentale con tessere bianche e nere ed un muro in opus mixtum distinguibile al pianterreno della Casina, inglobato nella muratura del lato sud-ovest. Dopo una fase medievale di cui rimangono ancora alcuni resti, alla seconda metà del Xv secolo è databile l’ampliamento verso la strada con la loggia al primo piano e la trasformazione in residenza estiva del cardinale titolare di Tuscolo, identificato, grazie ad alcuni rinvenimenti documentali, nel Cardinale Giovanni Bessarione. Di notevole interesse appaiono in particolare gli affreschi del salone del piano nobile, dalla ricca e complessa tematica decorativa. Ridotta tra fine ‘800 e primi ‘900 a locanda, ceduta nel 1926 dal Demanio dello Stato al Comune di Roma, viene restaurata e inaugurata nel 1933 recuperando le linee rinascimentali, le finestre a crociera e l’elegante loggia, da cui si accede dall’esterno agli ambienti del primo piano. La Casina, sottoposta nuovamente a recenti interventi di manutenzione e restauro, costituisce un raro esempio a Roma di villa rinascimentale extraurbana; gli arredi e le opere d’epoca di cui è stata dotata, insieme al giardino all’italiana che la circonda, ricreano la suggestiva ambientazione umanistica ispirata al Cardinale Bessarione. La visita guidata sarà resa ancor più piacevole da letture di testi classici a cura della Compagnia La Bottega del Segno, letture che avranno come sottofondo la capitale, i suoi luoghi, i suoi umori e le sue contraddizioni attraverso lo sguardo di quattro poeti del ‘900: Ungaretti, Morante, Pasolini, Sandro Penna. Il Caffè Trombetta, sponsor dell’iniziativa, offrirà al pubblico una degustazione dei suoi aromi. A condurre le visite sarà il collaudato stuolo di volontari del Fai (gli stessi che animano le Giornate Fai di Primavera) che con la loro competenza ed il loro entusiasmo trascineranno i visitatori nei fascinosi meandri del grande passato di Roma, facendo rivivere atmosfere ed emozioni perdute. Il prossimo appuntamento con le aperture straordinarie di cosa Fai oggi sabato 8 maggio 2010 - Porta Asinaria (Piazza di Porta San Giovanni)  
   
   
PISA: MOSTRA LUNGO IL NILO - IPPOLITO ROSELLINI E LA SPEDIZIONE FRANCO-TOSCANA IN EGITTO (1828-1829) - 28 APRILE / 25 LUGLIO 2010  
 
Più di 200 reperti egiziani, disegni e manoscritti, provenienti dalle collezioni della Biblioteca Universitaria di Pisa, dal Museo Egizio di Firenze, dalle Collezioni Egittologiche dell’Ateneo pisano, dal Museo dell’Opera Primaziale Pisana e dal Museo Botanico di Pisa, ripercorrono la vicenda dell’archeologo pisano e della campagna di ricerca svolta con Jean-françois Champollion, tra Alessandria e Abu Simbel. Per tre mesi il fascino dell’antico Egitto vivrà nelle sale di Palazzo Blu, sul lungarno di Pisa. Dal 28 aprile al 25 luglio 2010, si terrà la mostra Lungo Il Nilo che racconterà la vicenda dell’archeologo pisano Ippolito Rosellini (1800-1843). L’esposizione, curata da Marilina Betrò, professore di Egittologia all´Università di Pisa, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, col patrocinio del Comune di Pisa e dell’Università di Pisa, prodotta da Giunti arte mostre musei, in collaborazione con Coop, Sat - Pisa International Airport, presenterà più di 200 pezzi tra reperti egizi, disegni e manoscritti - conservati nelle collezioni della Biblioteca Universitaria di Pisa, dal Museo Egizio di Firenze, dalle Collezioni Egittologiche dell’Ateneo pisano, dal Museo dell’Opera Primaziale Pisana e dal Museo Botanico di Pisa - scelti tra quanto di più bello e significativo Rosellini riportò in Italia, a seguito della Spedizione Franco-toscana del 1828-1829. L’impresa fu voluta dal Granduca di Toscana, Leopoldo Ii, e poi dal re di Francia Carlo X, e vide il giovane egittologo italiano affiancare Jean-françois Champollion, cui va il merito di aver decifrato nel 1822 la Stele di Rosetta, che aveva aperto la strada agli studi sull’antico Egitto. Detentori unici di quella chiave preziosa, lo studioso francese e il giovanissimo professore di Lingue Orientali all’Università di Pisa, Ippolito Rosellini, nel 1828 partono alla volta dell’Egitto, accompagnati da sei francesi e sei toscani. Tra avventure e difficoltà d’ogni tipo, viaggeranno per sedici mesi, riportando un tesoro di annotazioni, scoperte, meravigliosi disegni acquerellati copiati dalle scene rappresentate sulle pareti di tombe e templi, casse di statue, bassorilievi, sarcofagi e oggetti rinvenuti nel corso degli scavi intrapresi in quella terra o acquistati. È il viaggio che è alle origini di tutto quanto oggi sappiamo su quella civiltà. Il percorso espositivo ricalcherà alcune delle sue tappe più importanti. In mostra si troveranno i disegni e gli acquerelli dei pittori della Spedizione, accostati alle note rapide sui taccuini, alle lettere, agli oggetti. Il brano di un diario che narra, con voce emozionata, la scoperta di una tomba intatta nella necropoli tebana, sarà affiancato dagli oggetti stessi di quel ritrovamento, ovvero il corredo della nutrice della figlia del faraone Taharqa. Gli stupendi acquerelli dei bassorilievi di Abu Simbel disegnati al lume delle fiaccole saranno presentati insieme alle lettere e ai diari che descrivono le condizioni di lavoro in cui furono realizzati. I documenti che registrano le incombenze quotidiane, le liste degli oggetti personali - libri, strumenti scientifici, pennelli e colori ma anche armi – saranno accostati ai campioni di piante raccolti dal naturalista della Spedizione, Giuseppe Raddi, oltre alla piccola collezione etnografica raccolta in Nubia da Gaetano Rosellini, ingegnere della Spedizione e zio di Ippolito, e ai vasi raccolti negli scavi e documentati con precoce e moderna sensibilità archeologica. Dopo un’introduzione dedicata alla genesi dell’idea e al tragitto verso l’Egitto, sarà il nastro del Nilo ad accompagnare il visitatore della mostra nella sua sezione centrale, lungo un percorso simbolico da Alessandria fino ad Abu Simbel e alla Seconda Cateratta. Da qui inizia il viaggio di ritorno, con la lunga sosta a Tebe, l’antica capitale dell’impero egiziano, che impressionò la Spedizione con le sue inesauribili meraviglie. Un’apposita sezione racconterà proprio il soggiorno a Tebe - prima nella “principesca” dimora della tomba di Ramses Iv, e poi in una vera casa sulle colline della necropoli - in cui si raccolse una messe ricchissima di oggetti, disegni e quaderni manoscritti. L’ultima parte della mostra è dedicata al ruolo di Rosellini nella diffusione della scienza egittologica: con la morte precoce di Champollion a 42 anni, lo studioso italiano, che a sua volta morì a soli 43, ne restò infatti l’unico erede scientifico. Alla sua opera si deve la formazione di grandi egittologi, come il tedesco Richard Karl Lepsius, e la nascita dell’egittologia italiana. Accompagna la mostra un catalogo Giunti arte mostre musei Info: Lungo Il Nilo. Ippolito Rosellini e la spedizione Franco-toscana in Egitto (1828-1829) - Pisa, Palazzo Blu (via Pietro Toselli 29) - 28 aprile / 25 luglio 2010 - Enti Promotori Fondazione Caripisa con il patrocinio del Comune di Pisa e dell’Università di Pisa - gamm@giunti.It  - www.Mostraegittopisa.it  - Catalogo: Giunti Arte mostre musei - Servizio prenotazioni, informazioni e prevendite: Vivaticket: tel. 199.285141 (servizio a pagamento)  
   
   
ESCURSIONE AL PIZZO D’EVIGNO: TRA LE ORCHIDEE E LE AROMATICHE SPONTANEE  
 
Il 24 Aprile Tutti Gli Amanti Di Passeggiate All’aria Aperta Sono Invitati A Diano Arentino Per L’inizio Di Un Entusiasmante Percorso. Il 24 aprile, alle ore 09.00, il Comune di Diano Arentino invita tutti gli appassionati di trekking per un avvincente appuntamento: l’escursione al Pizzo d’Evigno. Il Pizzo d’Evigno, o Monte Torre, è la punta estrema del Golfo Dianese, splendida insenatura naturale della provincia di Imperia. L’iniziativa si inserisce nel calendario della Festa di Primavera, progetto nato proprio dalla collaborazione di tutti i 7 comuni del Golfo Dianese. L’escursione attraverserà i percorsi delle vecchie mulattiere, lungo l’itinerario si potranno ammirare diversi tipi di vegetazione, dagli uliveti ai boschi di querce, sempre più su fino alle praterie selvatiche di biancospini e pruni, camminando fino al raggiungimento della cima del Pizzo d’Evigno dove si potranno apprezzare ben 20 tipi diversi di orchidee, una vera e propria rarità! Il cammino prevede esempi di architettura locale: i famosi muri a secco, caratteristici del paesaggio ligure, le caselle, antiche costruzioni in pietra a secco di difficile datazione (se ne trovano tracce dalla preistoria fino all’Ottocento, dove venivano utilizzate dai pastori e dai contadini come capanni per gli attrezzi). La chiesa di San Antonino, uno dei patroni del Comune di Diano Arentino, risalente al Ix secolo, da anni abbandonata e sconsacrata, sta ora però ritornando alla luce grazie ai lavori di restauro. Una volta in cima al Pizzo d’Evigno l’impegno verrà ripagato dal paesaggio mozzafiato. Si potrà apprezzare Imperia e la sua valle, si godrà di un eccellente punto di osservazione di tutto il Golfo Dianese e della Val Merula, oltre che parte della piana di Albenga e l’isola Gallinara. Assolutamente coinvolgente è la vista della parte meridionale delle Alpi Marittime, tra le quali spicca il Marmoreis. Il Sindaco del comune, Delio Gastaldi, sarà il capofila dell’iniziativa. L’appuntamento è fissato alle ore 09.00 presso la piazza del Comune (piazza Marconi), il rientro è fissato per le ore 18.00 circa. Si consiglia a tutti i partecipanti di dotarsi di abbigliamento comodo e di provvedere al autonomamente al pranzo. L’evento è gratuito, per maggiori informazioni contattare il Comune di Diano Arentino 0183 43492 o visitare il sito www.Golfo-dianese.com.  
   
   
ROMA: INIZIATIVA GIORNI VERDI AL MONUMENTO NATURALE ‘PALUDE DI TORRE’ FLAVIA  
 
Il Servizio I “Ambiente (Aree protette – Parchi Regionali) - Dipartimento V della Provincia di Roma, nell’ambito del programma di turismo educativo e sostenibile “Giorniverdi”, organizza per domenica 25 aprile prossimo un’uscita alla Monumento Naturale Palude di Torre Flavia. Le acque salmastre, le dune, gli stagni contornati di giunchi, carici e salicornie convivono in un´area dalla piccola estensione, ma di grande valenza ambientale. Qui l´avifauna trova l´habitat più idoneo in tutte le stagioni nascondendosi tra i canneti, inoltre sarà possibile conoscere le fasi dell’inanellamento e osservare anche la splendida Torre Flavia che risale al Xvi secolo. L’appuntamento è fissato per le 10:30 all’entrata principale in via Roma 141 a Ladispoli (Rm) Il percorso, di due chilometri, presenta un grado di difficoltà basso ed è quindi accessibile anche ai bambini. Si consiglia di indossare scarpe da trekking, e k-way in caso di maltempo; il pranzo è al sacco. Informazioni e prenotazioni: Provincia di Roma, Serv. I ”Ambiente (aree protette e parchi regionali)“, dr.Ssa Silvia Di Fazio, tel. 06.67663368, cell. 3890753907  
   
   
LUNGO SENTIERI RICCHI DI STORIA E NATURA  
 
Dal 23 al 25 aprile - natura selvaggia al Parco Nazionale della Majella (Abruzzo) Wolfweekend Maestri di Escursionismo - Accompagnatori di M. Montagna iscritti all´elenco speciale del Collegio Regionale Guide Alpine d´Abruzzo vi accompagneranno per un intero weekend lungo i sentieri di caccia del Lupo, tra boschi, valli e creste del Parco Nazionale della Majella. Potrete incrociare, in assoluta sicurezza, le piste lasciate dai lupi durante gli spostamenti notturni e con un poco di fortuna ascoltarne gli ululati, per tornare a scaldarvi davanti al camino di un accogliente rifugio immerso nel bosco. Sarete ospitati nel piccolo Rifugio il Majo situato nel Comune di Cansano (L´aquila) nei pressi del secolare Bosco di S. Antonio, base ideale per tutte le escursioni nel versante Sw del parco. L´assistenza continua delle guide garantirà una assoluta sicurezza durante le escursioni e permetterà d approfondire la conoscenza sulle montagne d´Abruzzo. Info: Sito web: www.Majellatrekking.eu  - E-mail: info@majellatrekking.Eu  - Tel. 0864/40747 - mobile 348/2518329 oppure 320/8134997. Altre info sul Parco Nazionale della Majella http://www.Parks.it/parco.nazionale.majella  Il 24 aprile - le zone umide del Parco del Mincio (Lombardia) In Motonave Dalla Reggia Alla Vallazza Navigazione dal Lago di Mezzo al Lago Inferiore e fino alla Riserva Naturale della Vallazza, zona umida protetta dove fioriscono ninfee e castagne d´acqua e dove nidificano aironi e martin pescatori. Ritrovo alle ore 14.30 (durata 1 ora). Motonavi Andes Negrini soc. Coop; Euro 7.00 adulti, Euro 5.00 ragazzi (4-14 anni). Prenotazione obbligatoria: Tel. 0376/322875-360870 - e-mail: andes@motonaviandes.It  Altre info sul Parco del Mincio http://www.Parks.it/parco.mincio  Il 24 aprile - un fiume di eventi al Parco Fluviale Regionale del Taro (Emilia-romagna) Curiosando Tra Gli Ambienti Del Parco Alla Scoperta Di Fiori E Piante Escursione dedicata alla ricerca e all´osservazione di fiori, alberi e arbusti nella loro veste primaverile. Con Luigi Ghillani. Ritrovo a Foro Boario di Fornovo alle ore 15.00. Evento gratuito su prenotazione: Tel. 0521-802688 (uff.) - 329-2105937 (cell.). Altre info sul Parco del Taro http://www.Parks.it/parco.taro  Il 24 aprile - geologia al Parco Naturale Regionale dell´Aveto (Liguria) La Terra E Le Sue Forme Lo straordinario circo erosivo del Monte Ramaceto. A due giorni dalla Giornata Mondiale della Terra, che si celebra il 22 aprile, il Parco dell´Aveto ha organizzato un´escursione che celebra alcuni tra i più bei paesaggi del nostro entroterra, da Croce di Orero fino al Monte Ramaceto, attraverso un alternarsi di ambienti diversi. Di particolare rilievo le splendide fioriture, i boschi di cerro e di faggi, ma anche ambienti rupestri e spettacolari bancate di arenarie. L´escursione si inserisce nell´ambito di un progetto di ampliamento delle attività del Centro di Educazione Ambientale del Parco nel territorio della Val Fontanabuona, finanziato dalla Regione Liguria e da Arpal. Ritrovo alle ore 9.30 a Croce di Orero (Comune di Orero - Ge). Rientro alle ore 16.00 circa. Difficoltà: media. Escursione gratuita. Per ulteriori informazioni, contattare la Sede del Parco: Tel. 0185/343370 - e-mail: parcoaveto@libero.It  Altre info sul Parco dell´Aveto http://www.Parks.it/parco.aveto Il 24 aprile - lunga passeggiata al Parco Regionale Valle del Treja (Lazio) Il Cuore Del Parco Lunga passeggiata tra i sentieri che attraversano il Parco, dalle rovine di Santa Maria fino al livello del fiume, dalla Necropoli di Pizzopiede al Fosso del Peccato, fino all´antico sentiero dello "Sprofonno". Ritrovo alle ore ore 9.00 presso il campo sportivo di Mazzano Romano (Rm). Grado di difficoltà del percorso: alta. Lunghezza in km del percorso: circa 12 km. Abbigliamento/attrezzatura: abbigliamento sportivo da trekking. Accessibilità: bambini in età scolare. Passeggini: no. Pranzo al sacco a carico dei partecipanti. Informazioni e prenotazioni: Ufficio Parco - Tel. 069049295 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 14.00). Altre info sul Parco Valle del Treja http://www.Parks.it/parco.valle.treja  Il 25 aprile - alla scoperta del Parco Nazionale del Gran Paradiso (Valle d´Aosta, Piemonte) Un Reale Risveglio... Pian Dell´azaria Lungo la mulattiera reale di caccia fino al raggiungimento della Palazzina già dei Savoia e ora privata. Ci spingeremo nel vallone tra gli alpeggi Azaria e Barmaion tra chiazze di neve e le prime ricche erbe, golosa tentazione per camosci caprioli e marmotte. Le acque riprendono a scorrere ed i primi fiori spuntano risoluti ad ammirare la splendida conca. Possibile proseguimento verso le grange Arietta. Incontro a Campiglia - Piazza davanti al Tascheri Caffè alle ore 9.00. Informazioni e prenotazioni: casamatta@libero.It Altre info sul Parco Nazionale del Gran Paradiso http://www.Parks.it/parco.nazionale.gran.paradiso  Il 25 aprile - storia e natura al Parco Regionale del Corno alle Scale (Emilia-romagna) Winter Line - Linea Verde A Nord Della Gotica Escursione guidata nei luoghi teatro dell´ultima guerra. Durata: metà giornata. Costi: Euro 7.00/adulto, Euro 3.00/minore di anni 14. Per ulteriori informazioni, contattare l´Ente Parco: Tel. 0534/51761 - e-mail: info@parcocornoallescale.It  Altre info sul Parco del Corno alle Scale http://www.Parks.it/parco.corno.scale  Il 25 aprile - canali e risaie al Parco Fluviale del Po tratto vercellese/alessandrino e Riserva Naturale del Torrente Orba (Piemonte) Il Lavoro Dell´acqua E Dell´uomo Escursione guidata lungo i canali e le risaie fino a raggiungere il grande fiume, con laboratori didattici in collaborazione con il Mulino San Giovanni di Fontanetto Po. Ritrovo presso l´Antica riseria Mulino San Giovanni - Fontanetto Po (Vc). Per informazioni e prenotazioni: Parco Fluviale del Po e dell´Orba - Settore Fruizione e Didattica; Centro visite "Cascina Belvedere" - Tel. 0384/84676 - E-mail: centro.Visita@parcodelpo-vcal.i t o uffici.Amministrativi@parcodelpo-vcal.it  Altre info sul Parco del Po vercellese/alessandrino http://www.Parks.it/parco.po.al-vc  Il 25 aprile - racconti di storia al Parco Naturale Regionale dell´Antola (Liguria) Lungo I Sentieri Della Resistenza In Val Trebbia In occasione della Festa della Liberazione, un´escursione nei luoghi che furono teatro della grande ed orgogliosa Resistenza in Val Trebbia. Da Rondanina a Propata, salendo lungo la panoramica e suggestiva rupe del Bric di Rondanina, l´itinerario ci condurrà, attraverso aneddoti e testimonianze locali, alla scoperta di due fra i più piccoli comuni dell´entroterra ligure che si rivelarono però il fulcro della resistenza partigiana (tempo di percorrenza complessivo 3h ca.). Al termine dell´escursione visita del Museo del Partigiano di Propata, piccola realtà che raccoglie foto e racconti della Resistenza in Val Trebbia. Durata: giornata intera, pranzo al sacco. Ritrovo a Torriglia (trasferimenti Torriglia-rondanina e Propata-torriglia con trasporto di linea Atp). La prenotazione alle escursioni è sempre obbligatoria e va fatta entro le ore 13.00 del venerdì precedente l´escursione: Tel. 010/944175. Altre info sul Parco dell´Antola http://www.Parks.it/parco.antola Il 25 aprile - attività per bambini al Parco di Veio (Lazio) A Spasso Nel Bosco Con Le Vecchine Delle Fiabe Attività ludica per i bambini nelle Valli del Sorbo in un percorso scenico, interpretato dall´attrice Renata Zamengo, che ci accompagna attraverso le fiabe classiche più amate: protagonista il bosco. Appuntamento alle ore 11.00 a Campagnano di Roma, Valli del Sorbo, pascolo ai piedi del Santuario nei pressi del ponticello sul Crèmera. Lunghezza in km e durata: 1 km - durata 1 ora circa. Grado di difficoltà: basso. Abbigliamento: abbigliamento sportivo, telo o giornale per sedersi nel sottobosco. Prenotazione obbligatoria: 800727822 - 06/9042774. Altre info sul Parco di Veio http://www.Parks.it/parco.veio  
   
   
LA PROVINCIA DEI PARCHI DI GABRIELLA MEO  
 
Presentato il bilancio prima del passaggio in Regione. 15 ml di euro per 200 interventi realizzati con Comuni, Comunità Montane e Enti Parco. C’è un po’ di emozione nella voce di Gabriella Meo quando racconta i suoi cinque anni di governo dei Parchi in Provincia. L’assessore provinciale, che sta per assumere il ruolo di Consigliera nell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna, ha deciso di lasciare l’incarico presentando i risultati di un lavoro che ha portato, per dirne una, a raddoppiare l’estensione del territorio protetto. Si passa dai 18 mila ettari del 2004 ai 35mila di oggi, con un allargamento del Parco dei Cento Laghi di 17mila ettari e l’istituzione di 2 nuove riserve naturali: l’Oasi Lipu di Torrile e Oasi Wwf dei Ghirardi. Nel quinquennio la collaborazione tra Provincia, Comuni, Comunità Montane e Enti Parco, ha reso possibile l’attuazione di 200 interventi e attivato risorse economiche per oltre 15 milioni di euro. La sola Provincia ne ha investiti più di 5,6 ml e anche nel 2010, anno terribile per i bilanci, ha già stanziato 1,6 ml di euro. “Mano a mano che completavamo questo rapporto ci siamo resi conto che il lavoro fatto andava presentato – ha spiegato Meo - Messe in fila così tutte queste realizzazioni evidenziano un risultato importante, pur in momenti in cui non è facile parlare della tutela della natura, noi siamo riusciti a incrementare il nostro patrimonio e investendoci risorse, abbiamo realizzato tante cose che rimangono sotto forma di nuovi sentieri e percorsi per tutti, sedi rinnovate e centri visita, strutture didattiche e progetti di valorizzazione turistica e ambientale”. Meo ricorda la trasformazione della stazione di Prati Spilla, oggi porta del parco dei 100 Laghi, la sistemazione delle “case” dei parchi, le azioni sul dissesto del territorio come quella per la rupe di Casarola dove ha nidificato la prima coppia di Aquile reali con la loro piccola “Libera”, l’acquario didattico di Mezzani dove gli alunni delle scuole possono vedere i pesci del Po, struttura legata al piccolo porto quindi in una logica di sviluppo più complessivo. Ancora: il recupero della cava di ofiolite nella Riserva del Prinzera, una ferita del territorio oggi giardino botanico di altissimo pregio, il centro visite dello Stirone realizzato in un immobile sequestrato alla mafia, i progetti di tutela della biodiversità come quello realizzato con gli agricoltori della montagna legato alla produzione del parmigiano reggiano. Accanto a Meo, il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli che per il “suo” assessore usa parole significative. “E’ stata una fortuna averla al fianco. Gabriella è un assessore di grande livello che ha lavorato con esperienza e passione su temi che le stanno a cuore producendo risultati concreti nella tutela e valorizzazione dell’ambiente in una relazione positiva con tutto il territorio. E questo è stato importante in una provincia come la nostra. Noi continueremo su questa strada, – ha osservato Bernazzoli . La conclusione la tira Gabriella Meo: “Il più bel segnale che possiamo lasciare è che pur nella difficoltà nel 2010 abbiamo finanziato progetti per 1,6 ml di euro, in questo modo continuiamo a garantire l’impegno dimostrato in questi anni”. Ma già pensa al futuro e alla legge regionale sul riordino dei parchi, un nuovo processo a cui è felice di partecipare per trovare insieme forme più consone di gestione dei consorzi e delle aree protette. Gli interventi realizzati nelle Aree Protette Tra i progetti di maggiore rilievo si evidenziano il recupero strutturale di porzioni di edifici di particolare pregio come il Casinetto, sede del Parco regionale dei Boschi di Carrega, le ali sud e ovest (creazione spazi museali e teatrali) della Corte di Giarola, sede del Parco Taro. Importanti investimenti sono stati attuati anche presso Parco regionale delle Valli Cedra e Parma, il Parco Fluviale regionale dello Stirone e le due Riserve regionali del Monte Prinzera e della Parma Morta, anch’essi finalizzati al recupero delle sedi e all’adeguamento dei centri visita, punti informativi, laboratori e aule didattiche, ricorrendo, quando possibile, all’uso di tecnologie e dispositivi improntati al risparmio energetico piuttosto che all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. All’interno del Parco regionale delle Valli Cedra e Parma, oltre a molteplici progetti di conservazione e valorizzazione della biodiversità faunistica, spiccano il progetto di recupero ed adeguamento della sede del Parco presso Monchio delle Corti, del Teatro all’aperto di Bosco di Corniglio, la valorizzazione del Museo all’aperto di Sesta “Walter Madoi”, e progetti di turismo scolastico. Altre iniziative hanno riguardato il miglioramento delle infrastrutture e delle reti di sentieri e camminamenti. Quasi tutte le aree protette della Provincia di Parma dispongono di servizi e percorsi dedicati alle persone disabili con percorsi attrezzati al Parco regionale dei 100 Laghi , al Parco dei Boschi di Carrega, alla Riserva Monte Prinzera). Nel corso del quinquennio sono state inoltre cofinanziate attività di educazione e didattica ambientale, informazione, comunicazione. La Provincia di Parma ha realizzato anche programmi di studio e di interventi aventi sulla tutela e la valorizzazione delle emergenze ambientali e fra questi lo studio sui siti natura 2000 della Val Ceno e alta Valle dello Stirone, propedeutico alla definizione di adeguati strumenti di conservazione; lo studio sui siti natura 2000 della Bassa Pianura Parmense e quello tuttora in corso sugli ultimi siti della rete provinciale; lo studio che ha portato alla definizione del Primo Rapporto Provinciale sulle Aree Naturali Protette. Pur se non ricadenti all’interno di Aree Protette, è stato realizzato un vasto progetto di riqualificazione della sentieristica presente in 8 Comuni della Comunità Montana Ovest, per un investimento totale (Regione – Provincia di Parma) superiore a 380mila euro Altri interventi Progetto di riqualificazione del fontanile “La Commenda” Su questo importante progetto di riqualificazione, la Provincia di Parma ha investito una cifra di poco superiore ai 400mila euro. La cifra comprende, oltre ai lavori di riqualificazione ambientale, anche l’acquisto dell’area che comprende i due fontanili. Il progetto prevede lavori di ripristino e manutenzione delle teste dei fontanili e della vegetazione, la creazione di un sentiero pedonale in terra battuta, la realizzazione e messa in posa della cartellonistica e segnaletica, la realizzazione di un parcheggio e di una pozza didattica. La riqualificazione rientra nel progetto più ampio della Provincia “Corridoi ecologici di pianura”, ricompreso nel Programma triennale Lavori Pubblici 2008-2010. Il progetto complessivo prevede la realizzazione di un percorso ciclopedonale attrezzato con partenza dalle sorgenti del Canale Lorno a Viarolo e arrivo al centro visite dell’Oasi Lipu di Torrile. Il percorso, con ampia valenza naturalistica, si snoda per diversi chilometri costeggiando il canale Lorno, attraversando l’area dei fontanili e un tratto suggestivo della bassa pianura Parmense fino ad arrivare all’Oasi di Torrile. Progetto Life+ Pianura Parmense Il progetto (1ml e 145mila euro) partito nel 2009 terminerà nel 2012 e interessa la fascia della provincia di Parma compresa tra l’autostrada A1 e il Po. Questo territorio è caratterizzato dalla presenza di sei Siti della Rete Natura 2000. L’area del progetto interessa direttamente dodici comuni della provincia di Parma. La Provincia di Parma è soggetto cofinanziatore del progetto (572mila euro) , unitamente alla Commissione Europea che, per ha voluto premiare questo progetto selezionandolo fra gli oltre 700 che sono stati presentati. I territori che sono maggiormente coinvolti dal progetto sono quelli dei Comuni di Mezzani e di Trecasali. Saranno realizzati interventi rispettivamente nella Riserva della Parma Morta, dove verranno acquistate nuove aree, e lungo il canale Lorno. Saranno inoltre effettuati diversi interventi, tra i quali la promozione delle nidificazione di specie a rischio, l’incremento della rete ecologica, la realizzazione di opere di miglioramento ambientale, la riqualificazione e l’ampliamento di alcuni “habitat di alimentazione”. Progetti ed interventi futuri: un investimento di 1,6 ml di euro Sono molteplici anche i progetti in corso d’opera o pianificati all’interno dei quali la Provincia di Parma è soggetto gestore e/o cofinanziatore unitamente ad altri soggetti, e per i quali ha attivato risorse. Di seguito vengono riportati i più significativi: Parco dei 100 Laghi – Progetto caseifici “Il bello del buono”: tutela e valorizzazione della biodiversità e del paesaggio agro-forestale nel comprensorio montano del Parco delle Valli del Cedra e del Parma 447.000 euro (Regione – Provincia – Ente Parco). Parco Taro – Interventi di miglioramento ambientale per favorire la presenza di specie faunistiche di interesse conservazionistico in aree di pregio naturalistico 250.000 euro (Regione – Provincia – Ente Parco). Parco Boschi di Carrega – Progetto “Mai più bocconi avvelenati” 40.000 euro (Regione – Provincia – Ente Parco). Boschi di Carrega – Progetto “Lupo” 250.000 euro(Regione - Provincia). Riserva Monte Prinzera – “Progetto giardino botanico Prinzera Lotto 2” 108.000 euro (Regione - Provincia). Riserva Parma Morta – Progetto “Acquario” 55.000 euro (Regione – Provincia – Comune di Mezzani). Riserva Monte Prinzera - Progetto “Giardino botanico Prinzera Lotto 1” 115.500 euro (Regione – Provincia). Parco Boschi di Carrega – Misure forestali antincendio 91.000 euro (Regione – Provincia – Ente Parco). Siti Rete Natura 2000 - Progetti definizione misure di conservazione/piani di gestione dei 210.000 euro (Regione - Provincia). Parco dello Stirone – Completamento edificio e strutture interne ed esterne centro Parco 48.000 euro  
   
   
CATANZARO: MOSTRA DI ALESSANDRO MENDINI - 11 APRILE/25 LUGLIO 2010  
 
Dopo il grande successo ottenuto dalla personale dedicata a Antoni Tàpies. Materia e Tempo, il museo Marca di Catanzaro apre le porte al design e all´architettura organizzando un´ampia retrospettiva dedicata a Alessandro Mendini, architetto e designer tra i più celebri a livello internazionale. Alchimie. Dal Controdesign alle Nuove Utopie è il titolo della rassegna curata da Alberto Fiz, direttore artistico del Marca, che s´inaugura il 10 aprile alle ore 18,30 con una performance che ha come punto di riferimento un importante lavoro degli anni Settanta. L´evento è promosso dalla Provincia di Catanzaro Assessorato alla Cultura con il patrocinio della Regione Calabria, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria. La mostra rientra nel Piano Operativo Regionale Calabria Fondi Europei di Sviluppo Regionale 2007/2013. Sono oltre 70 le opere esposte sino al 25 luglio in un percorso che comprende dipinti, sculture, mobili, oggetti, schizzi e progetti con alcune testimonianze inedite o mai viste prima d´ora in Italia. Ne emerge un´indagine esaustiva dell´attività svolta negli ultimi quarant´anni dove, accanto alle opere più famose di Mendini, si evidenzia la componente maggiormente sperimentale e non sufficientemente indagata. Il progetto, poi, ha tra le sue peculiarità quella di sottolineare le collaborazioni tra Mendini e gli altri protagonisti del mondo dell´arte, in particolare Bruno Munari, Gio Ponti, Luigi Veronesi, Denis Santachiara, Bob Wilson, Peter Halley e tutti gli artisti della Transavanguardia. In mostra sono molti gli omaggi di amici e colleghi come i ritratti realizzati da Paladino, Mimmo Rotella, Michele De Lucchi e dall´artista giapponese Tiger Tateishi. Per questa ampia mostra, realizzata con la collaborazione e l´allestimento di Alessandro Mendini e del suo Atelier, sono state coinvolte, in qualità di prestatori, collezioni pubbliche e private italiane e straniere tra cui la Fondation Cartier pour l´art contemporain di Parigi, il Vitra Design Museum di Weil am Rhein, il Museo del Design della Triennale di Milano e gli Archivi dell´Università di Parma. Tra i prestatori anche le aziende con cui Mendini ha collaborato tra cui Alessi, Bisazza, Cassina, Cappellini, Venini e Zanotta. E´ bene, inoltre, ricordare che Mendini ha con Catanzaro e il Marca un rapporto di proficua collaborazione iniziato nel 2009 con la creazione di nuovi ambienti all´interno della struttura museale come lo spazio d´ingresso, il bookshop e la sala lettura. Nel 2010, poi, ha progettato la Sala della Giunta nel Palazzo della Provincia. "La mostra di Alessandro Mendini rappresenta per il Marca un ulteriore traguardo", afferma Wanda Ferro, presidente della Provincia di Catanzaro con delega alla Cultura. "Dopo i maestri della pittura e della scultura internazionale come Alex Katz, Dennis Oppenheim e Antoni Tàpies, la prospettiva si allarga con un omaggio ad un artista che, attraverso le sue creazioni e il suo stile inconfondibile, ha saputo reinterpretare in maniera libera e fantasiosa il nostro universo quotidiano liberandoci da ogni forma di pregiudizio". Secondo quanto afferma Alberto Fiz, Mendini sviluppa un´indagine che travalica l´oggetto per sviluppare una nuova relazione con il mondo: "L´architettura e il design non sono un fine ma un mezzo per ritrovare una connessione con l´aspetto più intimo delle cose in un desiderio continuo di metamorfosi e di ricreazione che va oltre la lezione del postmoderno. Qualsiasi creazione realizzi, Mendini parte da un´ipotesi antropomorfa dove l´uomo è sempre al centro della sua ricerca", afferma Fiz. Divisa in quattro sezioni, la rassegna propone le tappe saliente di un´indagine iniziata nella prima metà degli anni settanta quando Mendini è stato tra gli artefici di una contestazione radicale nei confronti del funzionalismo che lo ha condotto nel 1973 a fondare Global Tools, scuola di architettura e design controcorrente avvicinabile all´esperienza dell´arte povera. E´ la fase del Controdesign che ha ampio spazio in mostra con la presentazione della Poltrona di paglia del 1975 a cui si aggiunge la performace Lassù con il falò della sedia in legno, un manifesto contro la tradizione. In mostra viene esposta anche la Sedia Terra del 1975 proveniente dal Vitra Design Museum, oltre all´Armatura per violino e violinista, una vera e propria corazza per uno strumento musicale innocuo. Non manca nemmeno Scivolavo, sedia inclinata verso terra o il Monumentino da casa dove la sedia domestica diventa un trono nell´esaltazione ironica dell´oggetto banale. Rientra in questa indagine anche Costume per Donna e Arpa dove l´arpa e l´arpista sono avvolte da un unico abito a maglia tanto da creare una vera e propria living sculpture, oggetto di una performance il giorno dell´inaugurazione. In seguito al Controdesign, la mostra si concentra sulla determinante fase del Redesign che nasce dalla rielaborazione semiologica di oggetti già noti di cui viene stravolto il significato e la finalità. Risale al 1978 un´opera fondamentale come Zig Zag dove la sedia realizzata nel 1932 dall´olandese Gerrit Rietveld, tra i principali esponenti del neoplasticismo, viene allungata a tal punto da formare una croce sviluppando così un´irriverente religiosità. E´ sempre dello stesso anno Thonet dove la più classica delle sedie assume l´aspetto di un´architettura ambientale che va oltre i suoi confini originari conquistando una nuova aura. Nel 1979 Mendini entra nello studio Alchimia per sviluppare una delle esperienze più significative e intense della sua carriera. Di questa fase sono esposte alcune opere emblematiche come la Poltrona Proust ispirata all´autore di Alla ricerca del tempo perduto dove la ridefinizione dell´elemento di arredo passa attraversa la letteratura assumendo un aspetto mentale in un ricordo che si materializza intorno all´idea della decorazione puntinista di Georges Seurat e Paul Signac. Nello stesso periodo realizza il divano Kandissi ispirato a Wassily Kandinsky in una contaminazione tra colore e forma, perfettamente coerente con le teorie del maestro russo. La mostra, poi, presenta un progetto di particolare significato come il Mobile Infinito del 1981 caratterizzato da un mobile continuo nel senso che procede indefinitamente sia nella tipologia sia nel numero di autori coinvolti. A questo grande progetto formato da tavolo, comodino, credenza, letto, hanno partecipato 21 artisti in una sorta di io collettivo che si misura con la complessità. In mostra sono esposti, tra l´altro, il tavolo e il comodino su cui sono intervenuti Mimmo Paladino, Francesco Clemente, Sandro Chia, Nicola De Maria, Denis Santachiara, Gio Ponti, Bruno Munari e Luigi Veronesi. "L´oggetto deve produrre primariamente un pensiero ancor prima di una funzione in una progressiva ipotesi utopica destinata al raggiungimento di una sintesi possibile", afferma Mendini che nell´ultima sezione della mostra dedicata alle Nuove Utopie esprime in maniera compiuta l´idea di una trasformazione permanente delle cose allargando l´orizzonte di riferimento creativo. L´utopia è rappresentata simbolicamente da tre grandi realizzazioni in oro come Mobile per uomo: Giacca, Mobile per uomo: Scarpa, entrambi del 1997 e Visage Archaïque, una grande scultura del 2002 proveniente dalla Fondation Cartier pour l´art contemporain di Parigi. Nei primi due casi la componente funzionale è minoritaria rispetto a quella monumentale in due mobili-sculture impreziositi da tessere in mosaico oro 24K tagliati e posati a mano. Mobili veri ma anche sculture domestiche dove la base del mobile è il piedistallo della scultura in una contaminazione efficace di generi e modelli. Nel caso di Visage Archaïque Mendini supera la metafora del design per realizzare una grande scultura in tessere di mosaico d´oro che ricorda i Moai, le statue monolitiche che si trovano nell´Isola di Pasqua ricavate e scavate da un unico blocco di tufo vulcanico. In questo caso l´immagine arcaica è verificata attraverso la purezza dell´oro che ripropone la componente visionaria e misterica. Ancora una volta il segno linguistico viene recepito attraverso la logica interna della sua trasformazione. L´esposizione è accompagnata da un ampio catalogo monografico in italiano e inglese edito da Electa con testi di Achille Bonito Oliva, Alberto Fiz, Frans Haks, Alessandro Mendini, oltre a un´intervista a Mendini realizzata da Hans Ulrich Obrist. Non manca, poi, una conversazione a cinque voci su Pittura progettata Design pittorico pubblicata nel 1986 da "Flash Art" che ha coinvolto Pier Carlo Bontempi, Giacinto Di Pietrantonio, Corrado Levi, Pierre Restany e lo stesso Mendini. Architetto, designer e artista, Alessandro Mendini è nato a Milano nel 1931. L´architettura non era un suo sogno di ragazzo. In realtà desiderava fare il cartoonist o forse anche il pittore, fatto sta che nel 1959 si ritrova laureato in architettura. Lo Studio Nizzoli Associati è il suo primo luogo di lavoro. Nel 1970 abbandona la progettazione architettonica per dedicarsi al giornalismo specializzato in architettura e design. Dirige la rivista "Casabella" dal 1970 al 1976 e l´anno successivo fonda "Modo" che guida fino al 1979. E´ Giò Ponti, quello stesso anno, a consegnargli la direzione di "Domus" incarico che prosegue sino al 1985. A distanza di 25 anni, da aprile 2010 riprende la direzione della rivista. Negli anni settanta Mendini prende parte a gran parte delle esperienze di radical design che vedono la luce in questo periodo. Nel 1973 è tra i fondatori di Global Tools, un gruppo che fa parte del controdesign e si oppone con forza alla tradizione proponendo tematiche nuove come il corpo, la nuova edilizia, la comunicazione sociale e individuale. I membri del movimento si riuniscono nella redazione di "Casabella". Nel 1979 gli viene assegnato il Compasso d´Oro per la sua attività di approfondimento teorico. In questi anni pubblica anche libri che raccolgono le sue idee: Paesaggio Casalingo (1978), Addio Architettura (1981) e Progetto Infelice (1983). Nel 1979 entra nello Studio Alchimia, fondato nel 1973 da Alessandro Guerriero, che punta alla creazione di oggetti con riferimenti alla cultura popolare e al kitsch, al di fuori della produzione industriale e della loro funzionalità. Una sfida nei confronti dei principi progettuali per inseguire il sogno alchimistico, per trasformare anche il materiale più povero in oggetti di valore. Con lui lavorano, tra gli altri, Ettore Sottsass e Michele De Lucchi. Nel 1981 vince con Alchimia un altro Compasso d´Oro per la realizzazione del Mobile Infinito. Nel 1989 apre, con il fratello Francesco, l´Atelier Mendini a Milano. Realizza oggetti, mobili, ambienti, pitture, installazioni, architetture. Collabora con compagnie internazionali come Alessi, Philips, Cartier, Bisazza, Swatch, Hermès, Venini ed è consulente di varie industrie, anche nell´Estremo Oriente, per l´impostazione dei loro problemi di immagine e di design. E´ membro onorario della Bezabel Academy of Arts and Design di Gerusalemme, è Chevaler des Arts et des Lettres in Francia, ha ricevuto l´onorificenza dell´Architectural League di New York e la Laurea Honoris Causa al Politecnico di Milano. E´ stato professore di design alla Hochschule fur Angewandte Kunst a Vienna ed è professore onorario all´Academic Council of Guangzhou Academy of Fine Arts in Cina. Ha organizzato diverse esposizioni e seminari in Italia e all´estero. I suoi lavori si trovano in vari musei, nella collezione permanente del Gilmar Paper Company, al Museo d´Arte Moderna di New York, negli archivi dell´Università di Parma e al Centre Pompidou di Parigi. Con l´Atelier Mendini ha operato in diversi paesi progettando, tra l´altro, le fabbriche Alessi a Omegna, la nuova piscina olimpionica a Trieste, alcune stazioni della metropolitana e il restauro della Villa Comunale a Napoli, il Byblos Art Hotel-villa Amistà a Verona, i nuovi uffici di Trend Group a Vicenza, il recupero di tre aree industriali con edifici destinati a spazi commerciali, uffici, residence e abitazioni a Milano Bovisa; una torre a Hiroshima in Giappone; il Museo di Groningen in Olanda; un quartiere a Lugano in Svizzera; il palazzo per gli uffici Madsack ad Hannover e un edificio commerciale a Lörrach in Germania, e altri edifici in Europa e negli Stati Uniti. Attualmente, in Corea, con l´Atelier Mendini sta coordinando il progetto Milan Design City, con vari edifici fra i quali la nuova Fiera di Incheon e la sede della Triennale di Milano. Alessandro Mendini Alchimie. Dal Controdesign alle Nuove Utopie Catanzaro, Marca (via Alessandro Turco 63), 11 aprile- 25 luglio 2010. Orario: da martedì a domenica 9,30-13; 16-20,30; chiuso lunedì Ingresso: 3 euro; tel. 0961.746797. Catalogo Electa. Info@museomarca.com  www.Museomarca.com. Inaugurazione: sabato 10 aprile 2010 ore 18,30 con la performance Costume per Donna e Arpa. Mostra a cura di Alberto Fiz promossa dalla Provincia di Catanzaro - Assessorato alla Cultura con il patrocinio della Regione Calabria, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria. La mostra rientra nel Piano Operativo Regionale Calabria Fondi Europei di Sviluppo Regionale 2007/2013.  
   
   
1° MAGGIO 2010 - MANIFESTAZIONE CULTURALE “STORIE E DELIZIE VESUVIANE”  
 
Partirà il 1° maggio la manifestazione turistico/culturale “Storie e delizie Vesuviane, eventi, itinerari e sapori nella terra del vulcano”. Un manifestazione di ampio respiro culturale che proporrà in tutti i week end del mese di maggio diverse iniziative nei siti storici della costa vesuviana. I siti noti e meno noti, da quelli Reali a quelli archeologici, da quelli religiosi a quelli popolari e naturistici, faranno da scenografia a racconti, performance teatrali, visite guidate e degustazioni. Un progetto nato da una collaborazione tra l’associazione Onlus “Siti Reali” e l’agenzia “Idraincoming”, che attraverso questa iniziativa propongono al pubblico campano e ai turisti italiani, una modalità nuova di visitare il territorio, lontana dai classici itinerari mordi e fuggi e basata sulla suggestività delle storie e delle culture, che hanno contraddistinto la bellezza passata e attuale delle località della costa vesuviana. Ogni fine settimana al pubblico verrano proposti diversi intrattenimenti, con caratteristiche ogni volta differenti, le mattine saranno contraddistinte da visite guidate a siti più o meno noti come il Palazzo Reale di Portici, il Santuario di Pugliano e l’Ipogeo Sotterraneo, Scavi Archeologici come quello poco conosciuto di Villa San Marco, il mercato vintage di Resina, le Ville Vesuviane, i percorsi nel Parco Nazionale del Vesuvio, e tanti altri. Ognuno raccontato attraverso le notizie storiche che lo contraddistinguono, ma soprattutto attraverso aneddoti e curiosità e in alcuni casi con dei veri e propri spettacoli teatrali. Come nel caso del Santuario di Pugliano e l’ipogeo sotterraneo del 700, dove il narratore introdurrà attraverso i racconti di religiosità popolare, le storie cantate e recitate del popolo napoletano e del suo rapporto con i santi e con il culto dei morti. Non solo visite guidate quindi, ma piccoli eventi, che spesso inviteranno i visitatori a degustare le pietanze tipiche del terriotorio, nel caso delle visite archeologiche, ci saranno vini e cibi tipici dell’antica Roma. Ogni volta in una location differente, i visitatori potranno rivivere le emozioni legate al sito, attraverso l’ascolto, il gusto e l’interazione. Anche i sabato sera saranno un momento per accogliere i curiosi nel territorio, questo, attraverso le cene spettacolo ambientate nelle dimore storiche del ‘700 e uno speciale evento teatrale. Le cene spettacolo, in scena il 1° e il 22 maggio, per questa rassegna ispirate all’esoterismo e alla magica figura della zingara, accoglieranno i partecipanti nell’ex fagianeria Borbonica Villa San Gennariello a Portici, dove uno spettacolo itinerante tra i cortili e la cantina in tufo del’700, permetterà all’attore di giocare con il pubblico tra un racconto e una performance musicale. Il fiore all’occhiello della manifestazione sarà lo spettacolo teatrale “Carolinerie Ferdinandee”, un’operetta buffa scritta e diretta dal maestro Giovanni D’angelo, interpretata dall’attore Salvatore Esposito, e ideata dalla direttrice artistica Giovanna Oliviero, che andrà in scena il 15 e 29 maggio. Il palcoscenico naturale dell’operetta sarà il patio dell’elegante e da poco ristrutturata Villa Maiuri, sul Miglio d’Oro di Ercolano. Gli attori e cantanti si muoveranno sulla facciata della Villa, dando vita a un’irriverente ricocostruzione della vita familiare e sociale della coppia più chiacchierata del Regno delle Due Sicilie, Ferdinando e Carolina di Borbone. Così descrive lo spettacolo il regista: “una prova attoriale con storia, musica, lazzi, tradizione e immaginifico popolare….Uno spaccato goliardico sui personaggi che hanno segnato il nostro retaggio culturale”. L’iniziativa - afferma Alessandro Manna, Presidente dell’Associazione Onlus “Siti Reali - si propone come momento attrattivo, di conoscenza e di promozione dei territori dei comuni vesuviani costieri, valorizzandone il patrimonio culturale, ambientale e delle tipicità locali; di stimolare enti, istituzioni ed operatori turistici verso una maggiore collaborazione nello sviluppo turistico e territoriale del comprensorio vesuviano, che va da Portici a Castellamare di Stabia, nell’ambito dell’area metropolitana di Napoli. Giovanna Oliviero, titolare dell’agenzia turistica Idraincoming dichiara a sua volta che: “Questa è un’iniziativa di grande importanza per il turismo nel territorio vesuviano; puntiamo con gli eventi culturali a rappresentare e far conoscere la storia del territorio con una modalità interattiva ed emozionante, arricchendo l’offerta turistica già esistente e permettendo ai visitatori di conoscere più a fondo l’identità storico/culturale dei siti turistici, ma anche dei personaggi che li hanno contraddistinti. Una modalità già consolidata da tempo, che sta portando ottimi risultati di presenze turistiche.” La manifestazione, quasi interamente finanziata dalle due realtà organizzatrici, si avvale di partner qualificati come “Il centro per gli Studi di Herculaneum” e sponsor quali i ristoranti “La cucina di Eduardo” e “Il Principe” di Pompei. Per info: tel 0816336763 - http://www.storieedelizievesuviane.wordpress.com/  
   
   
MONOPOLI (GALLERIA STUDIO D’ARTE FEDELE, VIA MAZZINI 49): MOSTRA DI ENZO FARAONI - 1 MAGGIO 2010 / 20 GIUGNO 2010  
 
Enzo Faraoni è nato a Santo Stefano Magra (Sp) il 29 dicembre 1920. Il padre, che era capostazione delle ferrovie, fu trasferito pochi mesi dopo a Montelupo Fiorentino e poi a Carmignano Scalo, dove l’artista trascorse l’adolescenza e iniziò il suo lavoro di pittore. Nel 1931 si iscrisse all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze e vi ebbe per maestri Francesco Chiappelli e Pietro Parigi. Ma oltre Parigi, a Firenze conobbe Rosai e ben presto gli altri pittori e scrittori che allora frequentavano le Giubbe Rosse: Luzi, Montale, Parronchi, Bigongiari, Bettocchi, Gadda, Santi, Landolfi, Bilenchi, Bonsanti, Delfini, Leoni, Guarnieri. Era finito “Campo di Marte” di Gatto e Pratolini e i primi disegni di Faraoni apparvero su “Rivoluzione”. La sua prima personale fu nel ‘42, a Firenze, nella galleria Il Fiore di via Folco Portinari. Fu premiato, la prima volta, da Longhi, Franchi, Santi e Parronchi in un concorso bandito dalla stessa galleria nel ‘45. Nel ‘61 vinse il premio del Fiorino e nel ‘68 ottenne il primo premio per la xilografia alla Biennale dell’Incisione italiana a Venezia. Una prima mostra antologica dell’opera di Faraoni fu tenuta nel ‘69 alla Galleria Pananti di Firenze. Mario Luzi presentò quella mostra con un breve saggio critico che resta fondamentale per chi voglia capire a fondo il significato della pittura di Faraoni. Diverse, ma altrettanto penetranti, le parole che Betocchi ebbe a scrivere su Faraoni nel ‘71. Nel maggio del ‘74, alla Galleria Farsetti di Prato, una seconda mostra antologica di oltre cento opere, presentata da Mario De Micheli, Alessandro Parronchi e Dante Giampieri, offrì l’occasione per un ulteriore approfondimento critico del lavoro del nostro pittore. Importante anche la mostra di disegni e incisioni dal 1936 al 1982 curata e presentata in catalogo da Raffaele Monti per la Galleria Pananti di Firenze nel 1983. Nel 1984 una sua mostra antologica, organizzata presso Villa Ada di Bagni di Lucca, col patrocinio del Centro Studi sull’arte Licia e Carlo Ludovico Raggianti fu curata da Pier Carlo Santini. È presente alla galleria Terrazza Cortina di Cortina nel ’92; a Villa Pacchiani di S.croce sull’Arno, con pittura e grafica, nel ’96; alla galleria Pirra di Torino nel ’99 e sempre nello stesso anno allo Studio d’Arte Melotti di Ferrara; infine nel 2001 con figure all’Accademia delle Arti di Disegno di Firenze. Dal 1939 Faraoni ha organizzato numerose mostre personali e ha preso parte a esposizioni collettive in Italia e all’estero. Ha partecipato alle Biennali veneziane del ‘48 - ‘50 - ‘54 - ‘56; alle Biennali dell’Incisione italiana a Venezia nel ‘55 - ‘57 - ‘59 - ‘61 - ‘68 e alle Quadriennali romane del ‘47 - ‘51 - ‘55 - ‘59. Dipinti e incisioni di Faraoni sono presenti in musei e collezioni sia pubbliche che private in Italia e all’estero. Info: Studio d’arte Fedele, via Mazzini 49, 70043 Monopoli (Bari), tel. +39.080.8872378, mobile +39.335.1204798, fax +39.080.8876564, studiodartefedele@tiscali.It , orari apertura: 10-12 e 17-20  
   
   
AL VIA FORESTE APERTE, EVENTO IN SINERGIA CON AMBIENTE E TURISMO. PRIMO APPUNTAMENTO 25 APRILE A LACONI  
 
Dopo il successo dell’anno scorso, torna "Foreste Aperte". Evento della Regione per far scoprire o riscoprire ai turisti, e ai sardi, un patrimonio ambientale straordinario, nel pieno rispetto della natura, guidati dall’esperienza dell’Ente Foreste. Quest’anno si propongono cinque itinerari nuovi sui nove totali in tutte le otto province sarde. Chilometri di sentieri da percorrere tra il 25 aprile, data inaugurale, e i primi giorni di ottobre. Nove fine settimana per entrare a stretto contatto con specie faunistiche rare, luoghi incontaminati da sempre, ammirare panorami e assaporare aromi dimenticati. Le escursioni prevedono attività di educazione ambientale per bambini, corsi di nordic walking e fotografia naturalistica, possibilità di effettuare trekking a diversi gradi di difficoltà. Stamattina, nella sede dell’Ente foreste, l’iniziativa è stata presentata alla stampa con l´assessore del Turismo, Sebastiano Sannitu, dell´Ambiente, Giuliano Uras, il presidente dell´Ente, Salvatore Paolo Farina e il Direttore generale, Graziano Nudda. “Dobbiamo iniziare a percepire il bosco come un patrimonio anche dal punto di vista culturale”, ha detto Uras, “le nostre foreste producono risorse straordinarie, si pensi ai funghi, al tartufo, naturalmente all’uso del legnatico. Curare le foreste significa poi tutelarci dagli incendi e dai dissesti idrogeologici. Questa manifestazione rappresenta uno strumento di promozione e conoscenza nonché un interessante azione in sinergia con il turismo”. In proposito l’assessore Sannitu ha confermato che Foreste aperte rispecchia appieno la strategia portata avanti dalla Regione nel costruire un’altra stagione delle vacanze valorizzando le zone interne: “Le risorse forestali dell’Ente”, ha continuato il vicepresidente della Regione, “devono essere messe a reddito, ovvero devono essere fatte vivere dai turisti. Gli eventi devono quindi coinvolgere il territorio e offrire l’opportunità di promuovere le produzioni locali”. Il presidente dell’Ente foreste, Farina, nell’illustrare ogni singolo appuntamento ha sottolineato che in autunno si potranno aggiungere le tre date di Urzulei, Bitti e Pula arrivando così a 12 iniziative: "Nella manifestazione sono impegnati cinquanta dipendenti dell’Ente in collaborazione con Safari Sardegna. Faremo pubblicità in tutto il territorio regionale e presenteremo alcune sorprese, come il percorso avventura di Monte Pisanu che invito tutti a scoprire”. Migliorare la conoscenza delle foreste, educare alla tutela ambientale, significa anche promuovere una gestione integrata del patrimonio naturale con finalità turistiche e sfruttare al meglio i prodotti del territorio. Le foreste demaniali della Sardegna rappresentano un bene collettivo di straordinaria valenza, oltreché naturalistica, anche storica ed economica, risultato di secolari interazioni tra l´uomo e l’ambiente. Il paesaggio di montagna, e con esso i boschi, meritano una utilizzazione sostenibile e rispettosa: solo in questo modo anche le generazioni future potranno fruirne. Foreste Aperte vuole richiamare l´attenzione anche verso l’utilizzo innovativo e forse insolito di uno spazio naturale ricco di possibilità. Purtroppo spesso soggetto a utilizzi impropri come, sfruttamento, incendi, tagli e percepito come poco accessibile o troppo lontano. Il messaggio centrale dell’evento è già insito nel nome: "aprire" per liberare risorse ed energie disponibili spesso dietro l’angolo. Si inizia domenica prossima 25 aprile a Funtanamela, Laconi  
   
   
APRE IN IRLANDA IL NATIONAL LEPREUCHAN MUSEUM  
 
Sense of humour e amore per la tradizione, passione per miti e leggende ed una indiscussa vocazione per tutto ciò che appartiene ad antiche leggende celtiche I motivi del successo del National Leprechaun Museum, aperto il 10 marzo scorso, che nella giornata inaugurale ha accolto oltre 4,000 visitatori. Ubicato nel cuore della capitale, il National Leprechaun Museum è il primo museo interamente dedicato alla figura del leipreachán, in gaelico,"piccolo spirito", un simbolo della mitologia irlandese. Un luogo di intrattenimento ma anche un centro di documentazione dove i visitatori possono cogliere gli aspetti meno conosciuti del folclore Irlandese e celtico, scoprire quali affinità ci siano, nella realtà, fra i “folletti” – le più famose icone della cultura irlandese - , arcobaleni e pentole d’oro. Un misto di divertimento e magia, verità e fantasia, cultura e puro folclore, ambientato come una novella a capitoli, dodici in tutto, su 16.000 metri quadrati ed un unico livello di un edificio del centro. Ogni capitolo rappresenta un aspetto della mitologia irlandese, e ricrea una situazione connessa alla figura di un leprechaun, trasportando i visitatori nel vivo della cultura e dell’identità nazionale. Ma in modo divertente ed alla portata di tutti, grazie anche ad una serie di prove interattive che consentono di “viaggiare” dal Iix sec fino ad oggi spaziando dalle saghe popolari alle più moderne interpretazioni dei leprechaun . Un percorso museale insolito e intrigante che porta i visitatori alla scoperta delle storie che caratterizzano l’affascinante mondo dei miti e delle leggende d’Irlanda. Una passeggiata virtuale sotto le rocce della famosa Giant’s Causeway fino ad arrivare a montagne incantate in un museo che permette ai visitatori di sperimentare in prima persona l’emozione di in un mondo “a misura di lepreuchan”, arcobaleno e pentola d’ora inclusi. Al museo lavorano 8 addetti. Il suo creatore, Tom O’rahilly afferma, : "Il National Leprechaun Museum è unico al mondo, ed è l’unica chiave d’accesso per entrare a piccolo passi nel mondo delle favole irlandesi. Favole con un profondo fondamento di cultura “Irish”, nota nel mondo e che influenzò anche Walt Disney che più di una volta venne in Irlanda per “catturare” lo spirito dei folletti. Non sono molti, ad oggi, coloro che possono vantare di conoscere realmente il vastissimo patrimonio sul tema. L’obiettivo del museo è incuriosire, regalare una esperienza ed una nuova dimensione di Dublino. Solleticare l’immaginazione e tramandare la memoria delle credenze celtiche. Con qualche sorpresa e qualche novità. Nella speranza che il nuovo National Leprechaun Museum venga presto inserito nel circuito turistico abituale della città, fra altre “illustri” celebrità come The Guinness Storehousee, The Dublin Writers Museum e The Book of Kells. 1, Jervis Street (all’angolo di Jervis and Abbey Streets), Dublino– in pieno centro città, a 5 minuti di cammino da Spire, che svetta su O´connell Street/temple Bar - www.Leprechaunmuseum.ie.