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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 28 Aprile 2010 |
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STUDIO RIVELA CHE IL 25% DEL PESCE IN VENDITA NON È ETICHETTATO CORRETTAMENTE |
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Un quarto del pesce venduto come merluzzo o eglefino nei negozi e nei supermercati di Dublino (Irlanda) è in realtà pesce diverso, questi i risultati di una ricerca pubblicata di recente. La scoperta, perfettamente in linea con i risultati restituiti da test analoghi condotti negli Stati Uniti, lascia supporre che l´imprecisione nei sistemi di etichettatura e di monitoraggio potrebbero rappresentare un fenomeno diffuso su scala globale. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Ecology and the Environment. La ricerca è stata condotta da alcuni ecologisti irlandesi che hanno utilizzato la tecnica del Dna (acido deossiribonucleico) barcoding per identificare le specie presenti nei negozi che vendono fish and chips da asporto, dai pescivendoli e nei supermercati disseminati in dieci aree di Dublino. I ricercatori hanno analizzato merluzzo ed eglefino preparato e conservato in vari modi (affumicato, fritto, in pastella, fresco e congelato) prelevando una porzione di tessuto da ogni campione e confrontandone le sequenze genetiche con numerose banche dati. I risultati hanno evidenziato che 39 prodotti sui 156 analizzati tra quelli in vendita non erano in realtà merluzzo o eglefino come invece riportavano le etichette. Il dato relativo al pesce affumicato è particolarmente sorprendente: 28 prodotti sui 34 presi in considerazione, ovvero più dell´80% dei campioni, si è rivelato etichettato in modo impreciso. Circa un quarto delle etichette di quelli che all´analisi si sono dimostrati campioni di merluzzo erano etichettati come eglefino (e viceversa) o come un´altra specie, ad esempio pollack, merlano o carbonaro. In alcuni casi il merluzzo del Pacifico era etichettato come merluzzo dell´Atlantico. Nella nota introduttiva allo studio la dottoranda Dana Miller e il dott. Stefano Mariani dell´University College Dublin (Irlanda) spiegano che una corretta etichettatura dei prodotti ittici fornisce ai consumatori informazioni che li mette in condizione di acquistare in modo consapevole. "Una denominazione errata dei prodotti ittici e una scorretta etichettatura, derivanti da legislazioni e da un processo di implementazione delle politiche inefficaci, continuano tuttavia a costituire un grave problema", scrivono gli autori. In uno studio analogo condotto dall´Università della California, con sede a San Diego (Stati Uniti), gli scienziati hanno applicato un approccio simile per identificare il pesce servito nei ristoranti di New York. I risultati hanno messo in evidenza che il 25% del pesce era etichettato in modo scorretto. Alla luce degli analoghi risultati ottenuti nei due paesi la dott.Ssa Miller ipotizza che quello dell´etichettatura scorretta potrebbe essere un fenomeno diffuso a livello globale. "Questo dato, se considerato unitamente alla domanda crescente di prodotti ittici, è allarmante. C´è la crescente necessità di una gestione dell´industria alimentare dei prodotti ittici efficace e sostenibile, soprattutto per quanto concerne la trasparenza all´interno del settore e a livello internazionale", ha affermato. Secondo la ricercatrice, i risultati indicano chiaramente che le autorità hanno fallito nell´implementazione di normative europee rigide e che la situazione potrebbe ostacolare gli sforzi atti a recuperare gli stock depauperati. Per esempio, sul mercato irlandese la scorretta etichettatura potrebbe generare la percezione, non rispondente a verità, che un determinato prodotto sia disponibile in abbondanza. "Ci sono svariati problemi legati a un´etichettatura scorretta del pesce, come già evidenziato dall´etichettatura scorretta del red snapper americano messa in atto per generare la percezione che questa specie abbondasse nei mari statunitensi", ha aggiunto. "I consumatori potrebbero pensare che la costante presenza del merluzzo nei banchi del pesce e sui tavoli dei ristoranti irlandesi sia indice del buono stato degli stock". Parlando dei diritti dei consumatori il dott. Mariani ha detto: "I consumatori dovrebbero potersi recare in un negozio e sapere con certezza che mangeranno quanto hanno acquistato, in particolare se l´acquisto è avvenuto nell´Ue, dove sono già in vigore diverse politiche sulla tracciabilità e l´etichettatura dei prodotti". In una nota positiva, il ricercatore ha aggiunto che la tracciabilità degli stock ittici sarà più economica e diffusa in futuro grazie ai progressi fatti nel campo della bioinformatica. "Questo dovrebbe facilitare l´adeguata etichettatura dei pesci e quindi favorire la trasparenza nel settore ittico", conclude il dott. Mariani. "Con una rinnovata fiducia nei confronti di commercianti e attori politici, questo settore potrebbe assumere i contorni di un´operazione sostenibile a livello globale". Per maggiori informazioni, visitare: Frontiers in Ecology and the Environment: http://www.Frontiersinecology.org/ University College Dublin: http://www.Ucd.ie/ |
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IL SINDACO DI GENOVA VINCENZI E L’ASSESSORE MARGINI HANNO CHIESTO UN INCONTRO ALL’A.D. PARMALAT BONDI PER AFFRONTARE LE PROBLEMATICHE DELLA CENTRALE DEL LATTE
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L’amministrazione comunale di Genova esprime viva preoccupazione sulla situazione produttiva e occupazionale della ex Centrale del Latte attualmente gestita e di proprietà della Parmalat S.p.a.. In particolare destano perplessità le scelte aziendali del costante ridimensionamento dei carichi di lavoro e degli assetti occupazionali accompagnato a dismissioni di parte degli impianti produttivi. L’azienda, interpellata, il 24 aprile, dall’amministrazione comunale, ha ribadito la scelta di non voler spostare l’unità produttiva di Fegino e di mantenere i livelli occupazionali. Per verificare le disponibilità dichiarate dall’Azienda stessa e ridurre il legittimo stato di tensione dei lavoratori sulla vicenda, l’amministrazione comunale chiede un urgente incontro alla Parmalat S.p.a. Per verificare la situazione in atto e valutare le prospettive produttive e occupazionali. L’amministrazione comunale esprime solidarietà alle iniziative dei lavoratori in lotta consapevole come le stesse si sono tenute e si terranno nell’ambito del rispetto delle norme di civile convivenza e del rispetto della legalità che conseguentemente devono essere esenti da qualsiasi forma di controllo e da indagini strumentali. Oggi è stata inviata la lettera di richiesta di incontro all’amministratore delegato Parmalat S.p.a. Enrico Bondi,, a firma congiunta sindaco Marta Vincenzi e assessore Mario Margini. |
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COMO: IMPENNATA NEL PREZZO DI ALCUNE VERDURE IN UN ANNO GRANDI RINCARI: +23% PER LE ZUCCHINE, + 18% PER I PEPERONI ROSSI E +10% PER I CAVOLFIORI |
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Zucchine, peperoni rossi, cavolfiore: una vera propria impennata nel prezzo di alcune verdure traspare dall´analisi delle quotazioni dei prodotti alimentari di largo consumo monitorati dall´Osservatorio Comunale nel corso dell´ultimo anno. In particolare si segnala un incremento del 23% nel prezzo delle zucchine, del 18% dei peparoni rossi e del 10% dei cavolfiori. Altri prodotti che hanno visto crescere di oltre il 10% il loro prezzo nel corso dell´ultimo anno anche l´aranciata (+ 13%), delle orate (+17%) e dei merluzzi (+16%). Allo stesso tempo si segnalano decrementi nei prezzi per ciò che riguarda l´insalata lattuga romana -22%, i fagiolini (-20%), la cicoria pan di zucchero (-19%), l´insalata invidia riccia (-18,50%), gli spinaci (-15%) e i finocchi (-13%). Queste invece le altre considerazioni nell´analisi della variazioni di prezzo tra il mese di marzo 2010 e quelle di febbraio 2010 e marzo 2009: Formaggi: Per quanto riguarda il comparto "Formaggi", come già evidenziato nel mese di febbraio, aumenta il prezzo delle mozzarelle di bufala (+ 7%) e diminuisce quello di ricotta (- 2%) e asiago (- 1%). Rispetto lo scorso anno si segnalano aumenti per groviera (+ 6,5%), mozzarella di bufala (+ 6%), fontina (+ 5%), gorgonzola (+ 2%) e taleggio (+ 1%). Ribassi per ricotta (- 9%) e stracchino (- 3%). Bevande: L´analisi congiunturale del comparto propone variazioni positive per birra nazionale (+ 3%), aranciata (+ 1,5%), birra di marca estera (+ 1%) e negative per vino (- 1%). Il confronto tendenziale ripropone, come lo scorso mese, aumenti per aranciata (+ 13%), birra nazionale (+ 3%) e prezzi più bassi per acqua minerale (- 4%), succo di frutta (- 4%), vino (- 3%) e tè in bottiglia (-2%). Altri Alimentari: Su base mensile aumentano i prezzi di latte a lunga conservazione (+ 2%), uova (+ 1,5%) e diminuiscono quelli di coniglio (- 2%) e yogurt (- 2%). Su base annua si osserva un andamento in linea con quanto già visto negli ultimi mesi: in salita i prezzi di merenda (+ 5%), tonno (+ 3%), prosciutto cotto (+ 3%), pane (+ 3%), cereali per colazione (+ 2%) e olio (+ 1,5%). Meno cari riso (- 7%), pasta (- 6,5%), yogurt (- 3%), zucchero (- 3%), coniglio (- 3%), pollo (- 2%), latte, sia fresco che a lunga conservazione, (- 2%), burro (- 2%), biscotti frollini (- 1%). Pesce Fresco: Più care le trote sia rispetto allo scorso mese (+ 6%), che allo scorso anno (+ 8%). Il confronto con marzo 2009 registra aumenti anche per orate (+ 17%) e merluzzi (+ 16%). Frutta E Ortaggi: Il comparto "Frutta e ortaggi" registra significativi aumenti congiunturali per peperoni rossi (+ 38%), cavolfiore bianco (+ 15,5%), broccoletti di rapa (+ 11%), zucchine (+ 9%), cicoria radicchio rosso (+ 8%), insalata lattuga romana (+ 7%), carote (+ 7%), finocchi (+ 6%), cipolle (+ 5,5%), insalata indivia riccia (+ 4,5%), erbette (+ 4%). Più bassi i prezzi di ananas (- 7,5%), pompelmi (- 7%) e banane (- 5%). Rispetto ad un anno fa incrementi per zucchine (+ 23%), peperoni rossi (+ 18%), cavolfiore (+ 10%), ananas (+ 7%), cipolle (+ 6%), erbette (+ 5%). Si registrano invece notevoli riduzioni dei prezzi per insalata lattuga romana (- 22%), fagiolini (- 20%), cicoria pan di zucchero (- 19%), insalata indivia riccia (- 18,5%), spinaci (- 15%), finocchi (- 13%), cicoria radicchio rosso (- 13%), pompelmi (- 11%), banane (- 8%), melanzane violette (- 8%), arance tarocco (- 7%), kiwi (- 5%), mele rosse delicious (- 5%), broccoletti di rapa (- 4%). Altri Prodotti: Osservando le variazioni congiunturali non si rilevano significative oscillazioni nei prezzi risultando al massimo intorno all´1% (detersivo liquido stoviglie a mano e deodorante). Le variazioni tendenziali ripropongono alcuni aumenti già registrati lo scorso mese per deodorante (+ 9%), rotolo carta cucina (+ 7%), detersivo lavatrice in polvere (+ 7%), pannolini per bambino (+ 3%), tovaglioli di carta (+ 2%), dentifricio (+ 1,5%), carta igienica (+ 1%). Lo stesso vale per le diminuzioni di prezzo: detersivo liquido stoviglie a mano (- 13%), sapone da toeletta (- 6%), assorbenti per signora (- 3%). |
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PLAUSO A GUARDIA COSTIERA PER OPERAZIONE ANTI PESCA FRODO A TARANTO |
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L’assessore alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, esprime il suo plauso agli uomini della Guardia Costiera-capitaneria di Porto di Taranto per l’operazione condotta ieri che ha portato a due arresti e al sequestro di sette chili di tritolo utilizzati per l´attività di pesca di frodo . ”Immaginiamo che per la Puglia – ha dichiarato Stefàno - la pesca debba tornare ad essere un motore di sviluppo ed un attrattore straordinario. Certamente abbiamo la necessità che il mondo della pesca viva ed operi in un contesto di assoluta legalità e di rispetto per l’habitat del nostro mare. L’operazione odierna condotta della Guardia Costiera-capitaneria di Porto di Taranto conferma la grande capacità del sistema dei controlli, che sarà in grado di accompagnarci in questa nostra prospettiva”. |
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BOLZANO: CONFERENZA AL MUSEO DI SCIENZE SULLA STORIA DEL MELO |
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L’origine del melo coltivato tra storia e genomica: conferenza al Museo di Scienze Naturali, martedì 4 maggio alle ore 20. Martedì 4 maggio, alle ore 20,00, presso la sede del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige in via Bottai 1 a Bolzano il genetista Silvio Salvi terrà una conferenza sul tema “L’origine del melo coltivato tra storia e gnomica” nel corso della quale presenterà gli ultimi risultati basati sul sequenziamento del genoma. A tutt´oggi non è ancora chiaro dove e quando il melo sia diventato una pianta coltivata e quali specie selvatiche siano i suoi parenti più prossimi. Fondandosi su recenti acquisizioni scientifiche dell’Istituto Agrario di San Michele all´Adige, derivanti dal sequenziamento del genoma, il relatore Silvio Salvi si muoverà tra storia, leggenda e scienza. Silvio Salvi è docente di Genetica Vegetale all’Università di Bologna e ricercatore presso il Centro Ricerca ed Innovazione della Fondazione "E. Mach" di San Michele all’Adige (Tn). Si occupa principalmente di genetica molecolare nel melo e in altre specie frutticole. La conferenza si terrà in lingua italiana e l´ingesso è libero. |
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ASM: CORSO DI FORMAZIONE PER RACCOGLITORI DI FUNGHI LE LEZIONI SI TERRANNO A MATERA IL 14 E 15 MAGGIO |
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Presso il Presidio ospedaliero “Madonna delle Grazie” di Matera i sanitari hanno accertato ancora casi di intossicazioni da funghi tossici ed è stata preziosa la collaborazione fornita dai micologi del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Asm. E’ quanto comunica una nota dell’Azienda sanitaria di Matera. Tali eventi - si legge - hanno indotto il Dipartimento di Prevenzione dell’Asm a promuovere uno straordinario ciclo di incontri formativi rivolto ai raccoglitori o anche a cittadini che vogliono diventarlo avendo una conoscenza più approfondita della materia. Nel mese di maggio si terrà pertanto il diciottesimo corso di formazione per raccoglitori di funghi. Le lezioni, che si terranno a Matera presso la sede dell’azienda sanitaria, saranno articolate in due giornate: il 14 maggio dalle 14,00 alle 20,00 ed il 15 dalle 8,00 alle 14,00. Il programma delle lezioni, svolto dagli ispettori micologi del Servizio degli Alimenti e della Nutrizione prevede nozioni sulla generalità, morfologia, classificazione, valore nutritivo dei funghi. Inoltre saranno impartite nozioni di biologia e della catena alimentare. I corsisti impareranno a conoscere oltre alla legislazione del settore, le specie fungine, le possibili confusioni fra specie commestibili e specie tossiche, le modalità di raccolta e commercializzazione. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato. Per coloro che vorranno attivare l’esercizio di vendita dei funghi epigei l’esercente dovrà superare un esame finale. Per i raccoglitori, invece, non è previsto alcun esame. Il corso formativo, ove previsto per legge, è rivolto ai raccoglitori che ne faranno richiesta utilizzando lo specifico modello disponibile anche sul sito internet della Asm nello spazio destinato al Dipartimento di Prevenzione e previo un versamento di 30,99 euro. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni gli interessati possono rivolgersi al Dipartimento di Prevenzione - Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – Ispettorato Micologico dell’Asm di Matera Tel. E fax 0835/253602- 329/5832680 oppure possono consultare il sito internet www.Asmbasilicata.it/ |
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TRACCIABILITA’ GARANTITA E CHILOMETRI ZERO NELLA PRODUZIONE, NASCE LA PASTA DEI COLTIVATORI TOSCANI |
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Prodotta con grano di origine regionale la pasta è il frutto di un progetto del Consorzio Agrario di Siena che garantisce il giusto contributo a ciascun attore di una filiera corta. Il dialogo e il rapporto diretto tra agricoltore e consumatore rivivono nel gusto di un prodotto antico e innovativo allo stesso tempo. Si tratta della Pasta dei Coltivatori Toscani prodotta esclusivamente con pasta con certificato di tracciabilità che ne testimonia l’origine dal grano toscano. Il prodotto sarà presto negli scaffali della piccola e media distribuzione italiana (Presentazione a Siena sabato 8 maggio e anteprima per la stampa venerdì 7 maggio). Filiera corta, giusto prezzo di mercato, produzione a chilometri zero saranno le caratteristiche peculiari del progetto per una nuova pasta che è sinonimo di garanzia al sapor di tradizione e qualità. Www.lapastadeicoltivatoritoscani.it/ |
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ORTOFRUTTICOLTURA, ALCUNE RISPOSTE A MACFRUT. LA RASSEGNA INTERNAZIONALE SPECIALIZZATA DELLA FILIERA, CHE SI TERRÀ A CESENA DAL 6 ALL’8 OTTOBRE 2010 |
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’ortofrutticoltura mondiale risente dei postumi di un anno come il 2009 che ha visto accentuarsi alcune ombre sul settore ed accrescere il clima di incertezza fra operatori ed imprese. Un fenomeno che ha riguardato anche l’Italia. L’ortofrutticoltura è un settore importante per il Belpaese: nel 2009 la filiera dell’ortofrutta ha realizzato una produzione di 25 milioni di tonnellate, un fatturato di 22 miliardi di Euro e una Produzione Lorda Vendibile di 10,5 miliardi di Euro (-8% sul 2008). Rispetto al 2008, l’export, con 3,1 miliardi di Euro, ha segnato una flessione del -13,5%, e la sola frutta fresca, con 1,7 miliardi di Euro, fa registrare un export in calo del -20%. Le famiglie italiane nel 2009 hanno acquistato in totale 8,4 milioni di tonn. (+0,73% sul 2008) per 14 miliardi di Euro (+1,3% su 2008). Aumentano le famiglie che comprano frutta e verdura fresche ed ortaggi surgelati, ma le quantità acquistate e la spesa annua pro capite diminuiscono di oltre il 2% ovvero in quantità meno 10,3 chili (meno 6 kg per frutta, meno 4 kg verdura e meno 0,3 kg di ortaggi surgelati) ed in spesa 14 Euro in meno. L’andamento, le prospettive e le linee guida del settore ortofrutticolo a livello internazionale saranno analizzati a Macfrut 2010, in programma a Cesena dal 6 all’8 ottobre. Macfrut è un preciso punto di riferimento per il settore ortofrutticolo in cui non solo si affrontano le problematiche più attuali e rilevanti, ma anche un importante momento di decisione, di scelte comuni, di documenti che diventano indicazioni concrete per operatori ed esperti. Le novità dell’edizione 2010 sono state presentate nella sede nazionale dell’Istituto del Commercio Estero a Roma giovedì 15 aprile. Dopo il saluto del Presidente Ice Vattani e del Sindaco di Cesena Paolo Lucchi, Domenico Scarpellini, Presidente di Cesena Fiera, ha sostenuto che «il ruolo di Macfrut come punto di riferimento internazionale per l’ortofrutta verrà accentuato dal G 20 dell’ortofrutta; sviluppato da un’idea lanciata nel 2009 dall’assessore regionale Rabboni in occasione del Summit ortofrutticolo 2009, si terrà martedì 5 e mercoledì 6 ottobre e vedrà la partecipazione della maggiori regioni ortofrutticole europee che metteranno a punto un documento sulla certezza delle regole uguali per tutti, che potrebbe portare ad un sistema di approccio armonico con la Grande Distribuzione. Non voglio dire che arriveremo a confrontarci, come in Francia, sul prezzo minimo in caso di crisi, ma puntiamo ad una maggior ripartizione del reddito lungo la filiera e proprio a tal fine –ha concluso Scarpellini- a Macfrut avremo la partecipazione della Distribuzione organizzata europea». Poi sono intervenuti Paolo Bruni, presidente Cogeca e del Cso che ritiene come si sia ad una svolta importante per i produttori ortofrutticoli europei che nei prossimi anni vedranno gradualmente intensificarsi gli scambi con i partner mediterranei e nello stesso tempo affronteranno il rischio di una riduzione delle risorse destinate dalla Politica Agricola Comunitaria al sostegno delle produzioni, il docente dell’Università di Bologna Roberto Della Casa sul salone dei Freshcut e Macfrut International, Roberto Graziani, presidente Mediterranean Fruit Company Macfrut, Luigi Peviani Presidente Fruitimprese che ha parlato del mercato e dell’andamento dell’import export ortofrutticolo. Tiberio Rabboni, Assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa G 20 dell’ortofrutticoltura in cui le regioni ortofrutticole affronteranno tre ordini di problemi: la politica ortofrutticola europea, tutta la questione dei pagamenti in quanto si allarga la forbice dei pagamenti e l’annosa questione dell’educazione ai consumi. Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, ha specificato che l’Ocm ortofrutta funzione e, casomai, va migliorata negli strumenti, anche perché ci sono altri settori che la prenderanno a modello. A livello europeo si sta preparando un pacchetto di misure anticrisi e fra queste occorre, secondo De Castro considerare il rapporto con la Gdo, per unificare le regole. Non npuò succedere che Carrefour in Francia poaghi i fornitori a 30 giorni e in Italia a 120. Di regole migliori, semplici ed applicabili ha parlato anche Adolfo Urso, Viceministro allo Sviluppo Economico, concludendo la presentazione. Soprattutto dopo un’annata difficile. Dobbiamo puntare sulle nostre specificità ha aggiunto per competere con le nostre eccellenze. Inoltre il ssisitema fieristico è importante e abbiamo avviato due iniziative il tavolo permanente delle attività fieristiche e un accordo per l’internazionalizzazione del sistema fieristico. Poi, concludendo, ha dato appuntamento a tutti a “questa grande manifestazione”. Macfrut, come ha specificato Scarpellini, ha consolidato le azioni di internazionalizzazione rivolte alle imprese e proseguirà su questa strada fornendo le più ampie opportunità di incontro e di business, anzi, con l’edizione del 2010, intende confermare e rafforzare la sua vocazione internazionale aprendosi ulteriormente al confronto con i mercati esteri. Nel 2010 sarà data particolare attenzione ai paesi dell’intero bacino del Mediterraneo estendendosi verso i Paesi dell’Africa sub-sahariana che rappresentano una nuova frontiera per l’ortofrutticoltura italiana. Macfrut, ritiene che un punto importante per l’intero settore sia l’innovazione di prodotto e di processo; per questo è stato istituito il “Premio all’innovazione”, che si terrà nel corso della rassegna. Sarà mantenuta anche l’ “anteprima” (martedì 5 ottobre), con il “Summit Europeo della Frutta”, dove Macfrut e il Cso, con il contributo e la collaborazione della Regione Emilia Romagna, hanno preparato un incontro internazionale per dibattere sui dati di previsione delle produzioni invernali (kiwi, mele, pere e agrumi). Il giorno dopo il Summit prenderà la forma del G 20. Gli incontri e i convegni di Macfrut affronteranno tematiche che spaziano da “Packaging e innovazione” (giovedì 7 ottobre mattina) a “Sementi” (giovedì 7 pomeriggio), dal “Rapporto fra salute ed alimentazione” (venerdì 8 mattina) alla “Iv gamma” (venerdì 8 nel pomeriggio). |
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DIMMIDISÌ - IL FRULLATO DI FRUTTA FRESCA, GRANDE INNOVAZIONE |
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Un nuovo modo di gustare la frutta. Il Frullato fresco di frutta – Dimmidisì, grande innovazione di prodotto firmata La Linea Verde, conferma il carattere fortemente innovativo di un’Azienda che ha fatto di freschezza, qualità e alto contenuto di servizio la propria mission e che, a ottobre 2008, ha realizzato il primo frullato esclusivamente con frutta fresca, frullata, senza conservanti, coloranti, puree o concentrati e senza aggiunta di zuccheri, acqua o aromi. Un drink naturale, sano e nutriente, disponibile in cinque deliziose referenze: Fragola e Banana, Frutti di bosco, Arancia e Carota, Pera e Amarena, Tropicale. Le ricette - quindi il mix di frutta - sono equilibrate per garantire un sapore goloso e la consistenza polposa tipica del vero frullato. In linea con le caratteristiche di assoluta freschezza dei prodotti a marchio Dimmidisì, anche il Frullato di frutta fresca garantisce plus di qualità e di alto contenuto di servizio. La garanzia e la sicurezza sono assicurate dall’utilizzo di materie prime di alta qualità, di tecnologie all’avanguardia e da un controllo costante di una temperatura da frigo in tutte le fasi del processo fino al punto vendita. Così Dimmidisì il frullato fresco di frutta è fresco e naturale e contiene tutte le proprietà nutrizionali e le fibre della frutta di cui è composto. Ciascun frullato è confezionato in una bottiglia in Pet da 250 ml con tappo a vite: un packaging non solo funzionale, ma anche allegro e colorato. Un prodotto che risponde al meglio alla necessità del consumatore di oggi: assumere più frutta fresca perché fa bene e perché si sposa con i principi di una corretta alimentazione. Dimmidisì - il Frullato fresco di frutta è disponibile nel banco frigo del reparto ortofrutta di ipermercati e supermercati, al prezzo di circa 1,90 Euro. Da conservare in frigorifero tra 2° e 6° C e da consumare entro 10 giorni dalla data di confezionamento. |
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