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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 17 Settembre 2010 |
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BOLZANO: LA “LUNGA NOTTE DEI MUSEI PROVINCIALI” 18 SETTEMBRE
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“E chi lo dice che di notte girano solo le civette?” È questo il motto della 5ª edizione della Lunga notte dei musei che si svolgerà a livello provinciale sabato 18 settembre. Sono 35 i musei che apriranno le loro porte nelle ore serali di sabato 18 settembre 2010 invitando i nottambuli ad una visita speciale. In tutti i musei della provincia che prendono parte a questa importante iniziativa promozionale l’ingresso della serata è gratuito. “La Lunga notte dei Musei provinciali, giunta alla sua quinta edizione, vuole dare l’opportunità alla popolazione locale ed agli ospiti, a grandi e piccini di conoscere ed apprezzare i musei provinciali in un’atmosfera nuova e particolare” ha sottolineato questa mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa l’assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur. A questo scopo l’assessora ha quindi invitato tutti, ed in particolare le famiglie, a visitare i musei ed a scoprire, in questi veri e propri scrigni, la ricchezza storica e culturale dell’Alto Adige. L’atmosfera notturna accompagnerà il ricco programma invitando grandi e piccini a scoprire i musei. Bambini ed adulti potranno quindi godersi una serata divertente e piacevole. Dalle ore 18 di sabato 18 settembre la maggior parte dei musei sarà accessibile al pubblico. In alcune strutture è prevista un’apertura anticipata per offrire un apposito programma anche i più piccini. Sono previste visite guidate speciali in abito storico o illuminati dalla luce delle candele, ore degli spiriti e fiabesche visite guidate. Non mancheranno anche le presentazioni di libri, l’artigianato più antico e quasi dimenticato così come l’artigianato artistico, le fiabe e leggende, i quiz e le cacce al tesoro, gli esperimenti avvincenti, giochi di prestigio ed azioni interattive. Il ricco programma di eventi che caratterizza la manifestazione invita tutti a tuffarsi in questa avventura museale notturna adatta a grandi e piccini ed in particolare alle famiglie. Un bus navetta metterà in collegamento per la prima volta nella storia della manifestazione i musei della conca meranese. Allo scoccare di ogni mezz’ora il bus toccherà il Museo Civico ed il Castello Principesco, raggiungendo poi Castel Rametz, il Touriseum, Castel Trauttmansdorff ed il Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano Castel Tirolo. Perché la visita diventi un’esperienza per tutti i sensi, oltre all’ampio programma culturale saranno offerti piccoli assaggi gastronomici. Numerose aziende altoatesine e contadine sostengono la lunga notte con specialità e prodotti tipici della nostra terra. Tutte le informazioni utili, l’elenco dei musei partecipanti e il programma dettagliato della manifestazione si trovano in internet alla pagina web www.Provincia.bz.it/lunga-notte-musei, dove è anche scaricabile la brochure “La lunga notte dei musei” disponibile nei musei in formato cartaceo. I musei di Bolzano celebreranno la loro Lunga notte dei musei il 26 novembre 2010. Ecco l’elenco dei Musei che prendono parte all’iniziativa: Val Venosta Museo locale di Laudes (Malles), Museo della Val Venosta (Sluderno), Archeoparc Val Senales (Senale). Burgraviato Museo San Procolo (Naturno), Museo delle macchine da scrivere “Peter Mitterhofer“ (Parcines), Collezione Bagni Egart/museo reale e imperiale (Parcines), Castel Tirolo – Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano (Tirolo), Museopassiria “Andreas Hofer” (S. Leonardo in Passiria), Museo Civico di Merano, Castello principesco (Merano), Museo del vino Castello Rametz (Merano), Museo provinciale del Turismo (Merano), Museo della frutticoltura sudtirolese (Lana) Bolzano dintorni Centrale idroelettrica “C. Cicogna”, (Cardano), Rohrerhaus (Sarentino) Oltradige Museo provinciale del vino (Caldaro), Museo di cultura popolare (Egna), Museo locale di Aldino. Val Gardena e Val Badia Museum Gherdëina (Ortisei), Museum Ladin Ćiastel de Tor (S. Martino) Val d’Isarco Museo Civico di Chiusa, Museo locale Gudon, Castel Velthurns, Museo locale di Velturno, Museo mineralogico a Tiso, Museo Diocesano Palazzo Vescovile (Bressanone), Museo nella Torre Bianca (Bressanone), Museo della Farmacia di Bressanone Alta Val d´Isarco Museo Multscher e Museo civico di Vipiteno Val Pusteria Museo Civico di Brunico, Castel Taufers (Campo Tures), Granaio Cadipietra (Valle Aurina),miniera di Predoi (Valle Aurina), Museo della Collegiata di San Candido (S. Candido), Museo Rudolf Stolz (Sesto) |
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TRIESTE (FOYER DEL TEATRO VERDI): OMAGGIO A MAHLER DELLA PITTRICE ANNAMARIA DUCATON |
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Venerdì 17 settembre 2010 alle ore 18.30 nel Foyer del Teatro Lirico G. Verdi di Trieste verrà inaugurata, a cura di Marianna Accerboni, una mostra di opere della pittrice Annamaria Ducaton ispirate alla musica di Gustav Mahler e allestita in occasione dell’esecuzione della Sinfonia n. 4, composta dal grande boemo nel 1899 in Stiria e conclusa un anno dopo nella verde tranquillità della Carinzia, che avrà luogo la sera stessa con replica sabato 18. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico del Teatro per tutta la durata della programmazione della Stagione Sinfonica del “Verdi” fino a sabato 30 ottobre 2010. L’esposizione rappresenta anche un omaggio al prossimo centenario della morte del compositore boemo (2011) e al centocinquantesimo anniversario della nascita, per il quale la Ducaton è stata di recente invitata a Kaliste, in Boemia (dove Mahler nacque nel 1860, e a Jihlava, dove trascorse l’infanzia e la prima giovinezza), raccogliendo lusinghieri riconoscimenti. In quest’ultima città ceca la pittrice è stata l’unica italiana invitata a esporre alla Mk Galerie insieme ad altri artisti europei con alcune opere di tema mahleriano. Da più di trent’anni infatti Ducaton approfondisce e interpreta attraverso la sua pittura l’innovazione promossa dal grande compositore boemo, che rappresenta una delle più intense fonti della sua ispirazione artistica e a cui la pittrice dedicato molti cicli delle sue opere. Tra le più recenti quelle ispirate a “Il canto della terra” uno dei più importanti capolavori del Maestro, ora esposte a Jihlava in un’esposizione che approderà poi a Praga, a Vienna e in Germania. Nellastessa città la Ducaton è stata anche invitata ad esporre nel 2011 una personale nella casa di Mahler. Le opere esposte nel Foyer sono dipinti realizzati a tecnica mista su carta speciale in sintonia con lo spirito della sinfonia n.° 4, in assoluto la più serena tra quelle create dal grande musicista boemo: I dipinti ne rispecchiano infatti l’atmosfera poetica, delicata e dolce, in cui sono in particolare esaltati l’amore per la natura, la sua bellezza e il concetto del divino insito in essa. Le opere sono realizzate con sabbie naturali non dipinte, provenienti da tutto il mondo, smalti, tempera e altri materiali, tra cui la foglia d’oro, che simbolizza l’eternità |
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MILANO: FINO AL 26 SETTEMBRE IL MITO DEI PINK FLOYD ALLA FABBRICA DEL VAPORE |
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Milano celebra il genio dei Pink Floyd con una mostra multimediale alla Fabbrica del Vapore. Da domani al 26 settembre il mito della celebre band inglese varca la soglia del centro della creatività giovanile milanese con Pink Floyd - Mind over the matter. The Cover Art of Storm Thorgerson, una raccolta di oltre 40 immagini, per lo più copertine di album e foto della band, realizzate dal creativo Storm Thorgerson, che raccontano dal ’70 a oggi la carriera di un gruppo che ha segnato un’epoca. La mostra è realizzata da Arteutopia in collaborazione con il Comune di Milano – Assessorato allo Sport e Tempo Libero, con la Fondazione Arte e Civiltà di Milano e con lo Stormstudio di Londra. “Con questa mostra – spiega l’assessore allo Sport e Tempo libero, Alan Rizzi – il genio musicale dei Pink Floyd, riferimento artistico per molti giovani creativi del ventesimo secolo, si rivela al pubblico attraverso le immagini e altre forme di espressione artistica in un luogo di eccezione come la Fabbrica del Vapore, centro di divulgazione della creatività giovanile milanese. Per l’occasione saranno organizzati due workshop, destinati a giovani creativi e fotografi, che potranno incontrare Storm Thorgerson, ideatore e autore delle copertine più famose dei dischi della band inglese”. Pochi artisti legati all’iconografia della musica rock hanno avuto un ruolo così determinante e innovativo come Storm Thorgerson. E non solo perché Storm ha illustrato con le sue nitide e visionarie immagini album e artisti che oggi sono ormai leggenda, ma anche perché ha saputo legare indissolubilmente il suo lavoro a un’idea e allo spirito che quei suoni nuovi diffondevano nella cultura e nella società in cui si formavano. Info: Fabbrica del Vapore - Via Procaccini 4, Milano - fino al 26 settembre - martedì/mercoledì/venerdì/sabato dalle ore 11.00 alle ore 19.30, giovedì dalle ore 11.00 alle ore 22.00 e domenica dalle ore 14.00 alle ore 19.30 Per informazioni: Galleria Arteutopia – tel. 02 36523194 e www.Arteutopia.it |
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MILANO (FONDAZIONE LUCIANA MATALON): MARICA FASOLI, MESSAGE IN A BOX A CURA DI LUCA BEATRICE - DAL 29 SETTEMBRE AL 22 OTTOBRE 2010 |
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Il Museo Fondazione Luciana Matalon è lieto di presentare Message In A Box, mostra personale della giovane pittrice iperrealista Marica Fasoli, a cura di Luca Beatrice. L´idea della mostra ha il suo punto forte nella convinzione che ci siano, oggi, ancora buoni margini di esplorazione nell´ambito dell´iperrealismo. É indubbio che il criterio guida, in questo tipo di rappresentazione artistica, abbia sempre mirato alla “verosimiglianza” più estrema: un´arte come imitazione del reale, con l´obiettivo di fare apparire vero ciò che vero non è. Nei secoli passati la produzione si basava soprattutto sulla tecnica del trompe-l’oeil, mentre oggi grazie alla creazione visionaria in terza dimensione di altre realtà (virtuali), la ricerca si è spostata dal territorio della pittura, interessando nuovi ambiti e contesti (anche grazie al supporto di tecnologie avanzate) che danno vita a opere inquietanti per la loro verosimiglianza tridimensionale, spesso superando e confondendo il confine fra realtà e ingannevole percezione. Marica Fasoli affronta la sfida tecnica e concettuale facendosi forza delle sole, benché notevoli, abilità personali, impegnandosi in un’incessante e ambiziosa ricerca artistica, in cui contaminando la pittura con materiali diversi la tela cessi di essere il semplice luogo dell´evento-rappresentazione per diventare essa stessa parte integrante dell´oggetto rappresentato. Il programma delle mostra prevede l´azzeramento progressivo della percezione dell´inganno visivo, attraverso il sempre maggiore inganno tecnico e tridimensionale della percezione dello spettatore fino ad assistere ad una vera e propria contaminazione fra l´oggetto reale e una sua componente dipinta: l´inganno si trasferisce nell´estrema difficoltà di scindere la parte reale dell´oggetto con quello altrimenti realizzato con la pittura. Marica Fasoli nasce a Bussolengo (Vr) nel 1977. Dopo aver conseguito con il massimo dei voti il Diploma di Addetto alla Conservazione e Manutenzione dei manufatti artistici su legno e tela presso gli Istituti Santa Paola di Mantova, si dedica soprattutto al restauro, collaborando anche con il Maestro Athos Faccincani. Dal 2000 abbandona progressivamente l’attività di restauratrice, dedicandosi sempre più alla pittura, sua passione principale, misurandosi soprattutto con le riproduzioni dei capolavori del passato ed ottenendo numerosi riconoscimenti sulla stampa locale. Dal 2006 ha concentrato la propria espressività e ricerca artistica nell’ambito figurativo iperrealista, oltre ad aver ottenuto la Specializzazione in Anatomia Artistica presso l’Accademia Cignaroli di Verona. Ingresso libero www.Fondazionematalon.org |
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ABBIATEGRASSO (SALE SOTTERRANEE DEL CASTELLO VISCONTEO): MOSTRA “IL CASTELLO DELLE DELIZIE. IL MONDO A TAVOLA DALL’ANTICHITÀ ALL’EPOCA MODERNA” - DAL 9 OTTOBRE AL 28 NOVEMBRE 2010 |
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La mostra è allestita in concomitanza con la 527a Fiera Agricola d’Ottobre (un evento pluricentenario!) e con la successiva rassegna enogastronomica “Abbiategusto” (giunta alla Xi edizione). Dunque, due mesi all’insegna della cultura alimentare in una città che vanta un rapporto privilegiato con il cibo, sorgendo in un territorio tanto ricco di messi e di allevamenti che nel Medioevo fu soprannominato “valle grassa”. L’istituto Graf di Bologna e l’Associazione culturale “Obiettivo sul Mondo” di Abbiategrasso, curatori del progetto espositivo, si sono proposti di far conoscere i più diversi approcci al cibo presso tutte le civiltà e tutti i popoli del mondo, dall’antichità all’età moderna. Quattro le sezioni della mostra, in ognuna delle quali saranno esposti “in parallelo” reperti legati allo stesso tema ma provenienti da differenti aree culturali (ad esempio, si mostreranno coppe per le libagioni alle divinità greco-romane, inca, maya, induiste, cristiane, ebraiche, musulmane). «Scopo dell’esposizione – spiega il direttore scientifico, Giordano Berti –, è sottolineare il valore universale del cibo non solo come fonte di sostentamento ma anche come fattore di socializzazione e di consolidamento dei rapporti familiari, politici e religiosi. In questo senso, l’estetica assume un ruolo estremamente rilevante in quanto l’oggetto esprime significati simbolici e valenze che vanno ben al di là del valore d’uso». Insomma, il cibo è strettamente legato al mondo dell’arte. L’esposizione infatti propone una selezione di splendidi manufatti. Tra i gioielli in mostra spiccano due statuine egizie, una macinatrice di grano e una fabbricante di birra prestate dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze, assieme ad altri reperti egizi, etruschi, greci e romani. Altrettanto affascinanti la Scena di simposio dipinta su una grande anfora greca del Museo Archeologico di Bologna, così come alcuni “doni per i defunti” di epoca villanoviana. Dal Museo Ala-ponzone di Cremona, una meravigliosa oinochoe, anfora per il vino del Iv sec. A.c., configurata a testa femminile, e altri reperti della Magna Grecia altrettanto antichi e pregiati. Dal Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza maioliche di epoca settecentesca: un servizio da caffè, vassoi per carni e pesci, zuppiere e piatti, tra cui uno meraviglioso colmo di frutti appetitosi… anch’essi di maiolica. Sul versante pittorico l’esposizione di Abbiategrasso offre una consideverole serie di preziosi dipinti: dai Musei Civici di Brescia una coppia di strepitose tele arcimboldesche, le Allegorie dell’Estate e dell’Autunno. La Fondazione Morando-bolognini di Sant’angelo Lodigiano ha concesso un importante dipinto cinquecentesco della scuola di Vincenzo Campi raffigurante una Scena di cucina. Dai Musei Civici di Cremona arrivano un’altra splendida Scena di cucina di Felice Boselli e una delicata Alzatina di cristallo con frutta e fiori di Fede Galizia. Dalla Pinacoteca Comunale di Faenza due gioielli seicenteschi: una spettacolare Natura morta del napoletano Giovanni Battista Ruoppolo e una Tavola imbandita di Carlo Magini, tanto minuziose da sembrare fotografie. Stiamo parlando solo delle opere più significative, perché in realtà la mostra allestita al Castello Visconteo di Abbiategrasso è ben più ampia ed articolata, includendo una ricca selezione di reperti archeologici ed etnografici che spaziano dalle culture precolombiane a quelle africane, dalla civiltà indiana a quelle cinese e giapponese, provenienti sia da importanti Musei e Istituzioni italiane, sia da prestigiose collezioni private. Informazioni: Fondazione per la promozione dell’Abbiatense, 02.94692458 |
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BRA (CN): ITINERARIO LETTERARIO DEDICATO AD ARPINO, DOMENICA 19 SETTEMBRE A BRA - PARCO CULTUALE PIEMONTE PAESAGGIO UMANO - DOMENICA 19 SETTEMBRE |
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A Bra con Darwin Pastorin nei luoghi di Giovanni Arpino Dalla stazione di Bra, alla piazza del Municipio, passeggiando per Via Cavour fino alla Zizzola, simbolo della città e costruita sul punto più alto del paese. Sono alcune delle tappe dell’itinerario letterario nei luoghi di Giovanni Arpino (1927-1987) in programma domenica 19 settembre dalle ore 10 a Bra (Cn) insieme con Darwin Pastorin, giornalista, scrittore e direttore responsabile di Quartarete Tv. Letture, momenti di sosta, commenti e chiacchierate faranno immergere i visitatori nelle pagine, nella poetica e nella vita dello scrittore. Da Torino un servizio bus gratuito con partenza alle ore 9 da Piazza Vittorio permetterà al pubblico di raggiungere la stazione di Bra (prenotazione obbligatoria: 0172. 430185). Il percorso è organizzato dalla Città di Bra in collaborazione con il Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano, il progetto che unisce enti, istituzioni e associazioni di Langhe Roero e Monferrato, promosso dalla Regione Piemonte con il coordinamento della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Scrittore e giornalista, acuto osservatore della sua città e dei rapporti umani, vincitore del Premio Strega nel 1964 (con L´ombra delle colline) e del Premio Campiello nel 1972 (con Randagio è l´eroe), autore del racconto Il buio e il miele (da cui sono stati tratti i film Profumo di donna di Dino Risi e Scent of a Woman con Al Pacino), Giovanni Arpino si è sempre mosso con disinvoltura fra letteratura e mondo dell’informazione. Nei suoi racconti e romanzi, caratterizzati da uno stile ironico e asciutto, affronta i conflitti psicologici tra individui e quelli tra l’uomo e la società nel periodo che va dal boom economico fino agli anni di piombo. Di lui Indro Montanelli aveva detto: «Un’ora con lui era un bagno d’osservazioni, ricordi, aneddoti, confessioni, sembrava che ti avesse spiattellato su un tavolo tutto se stesso». L’itinerario prende il via dalla stazione, per poi fare tappa nei principali luoghi frequentati da Arpino, che nelle sue opere racconta una Bra città provinciale, in cui tutto scorre regolare, scandito e quasi predestinato e dove l’unico miraggio di un cambiamento è il trasferimento a Torino, meta che ogni giorno i pendolari devono raggiungere. Tra i libri che saranno letti: Regina di cuoi, Gli anni del giudizio, Storie dell´Italia minore, L´ombra delle colline. Si visiterà la piazza del Municipio, dove si svolgono diversi racconti presenti nella raccolta Regina di cuoi; si passeggerà per via Cavour, la via principale di Bra con i caffè dove Arpino passava le sue giornate; si sosterà in Piazza del pascolo e presso il Crocicchio dei Battuti Neri, luogo di incontro e di interminabili chiacchiere, alla fine di via Cavour. Si visiteranno i due principali simboli della città: le concerie, che producevano suole e pelli e a cui è dedicato il racconto La regina di cuoi, e la Zizzola ben visibile da gran parte del paese, una costruzione a pianta ottagonale di due piani sormontati da una torretta, costruita nel 1840 quale "villa delle delizie”. E poi ancora: i caffè e le osterie, luoghi di vita e di incontro con amici e delle partite a carte e a biliardo (Antico caffè Boglione, Osteria Garibaldi, Caffè Converso), le chiese (Campanile dei Battuti Bianchi – Ss.trinità e la Chiesa del miracolo), i mercati (mercato di Corso Garibaldi, mercato dei buoi in piazza Giolitti), la caserma Trevisan e la ferrovia verso Alba. Info su itinerario: Comune di Bra tel. 0172.43.81.11 - urp@comune.Bra.cn.it Giovanni Arpino nasce a Pola nel 1927, dove il padre ufficiale era di guarnigione. Si trasferisce prima a Bra, la città di sua madre, dove trascorre la sua giovinezza e sposa Caterina Brero, e poi a Torino, dove rimane per il resto della sua vita. Laureatosi nel 1951, nell´anno successivo esordisce come scrittore con il romanzo Sei stato felice, Giovanni (Einaudi), distinguendosi per il suo tratto raffinato e brillante. Si dedica al giornalismo sportivo come cronista e critico per i quotidiani La Stampa e Il Giornale, contribuendo insieme con Gianni Brera a conferire al genere dignità letteraria. La sua opera più importante di questo filone è il romanzo calcistico Azzurro tenebra (1977). Scrive anche drammi, racconti, epigrammi e novelle per l´infanzia. Tra i suoi romanzi si ricordano: Gli anni del giudizio (1958), La suora giovane (1959) L´ombra delle colline (1962), Un´anima persa (1966), Il buio e il miele (1969), Randagio è l´eroe (1972), Il fratello italiano (1980), Passo d´addio (1986) e La trappola amorosa (postumo, 1988). Tra le poesie: Il prezzo dell´oro (1954) e Fuorigioco (1970). È scomparso a Torino il 10 dicembre 1987. Darwin Pastorin è nato nel 1955 a San Paolo del Brasile, da una famiglia di emigranti veronesi. Giornalista dal 1981, è stato inviato speciale e vicedirettore di Tuttosport, direttore responsabile di Tele + e Stream, direttore ai nuovi programmi di Sky Sport, vicedirettore e direttore di La7sport. Dal febbraio del 2009 è direttore responsabile di Quartarete Tv. Tra i suoi libri: Lettera a mio figlio sul calcio, L´ultima parata di Moacyr Barbosa, Avenida del Sol (Mondadori), Ode per Mané, Libero gentiluomo (Limina), Tempi supplementari (Feltrinelli), Io, il calcio e il mio papà (Gallucci) scritto con il figlio Santiago, I portieri del sogno, prefazione di Gigi Buffon (Einaudi). Collabora con quotidiani e riviste, scrive per il teatro.. Gli itinerari In viaggio con… nei luoghi di… La passeggiata a Bra tra i luoghi di Giovanni Arpino rientra nel progetto dei quindici itinerari letterari raccolti sotto il nome di In viaggio con… nei luoghi di… e organizzati da maggio fino a settembre sul territorio del Parco Culturale Piemonte Paesaggio, per ripercorrere località e paesi descritti nelle loro opere da cinque grandi autori del Novecento di Langhe, Roero e Monferrato (Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Giovanni Arpino, Gina Lagorio e Davide Lajolo). La vita e i romanzi di Beppe Fenoglio sono stati rievocati in tre passeggiate tematiche: Nella valle di San Benedetto (domenica 23 maggio, San Benedetto Belbo); Sulle tracce di Fulvia (mercoledì 2 giugno, San Rocco Seno d’Elvio) con lo scrittore Davide Longo; I luoghi della vita e la battaglia dei 23 giorni (San Cassiano, domenica 6 giugno); Posti della Malora (domenica 13 giugno, San Bovo di Castino). Termineranno con l’escursione Le parole di Fenoglio sabato 28 agosto a San Benedetto Belbo. I romanzi e i versi di Davide Lajolo hanno ispirato la giornata Ulisse sulle colline di sabato 29 maggio a Vinchio, durante la quale è stato consegnato il “Premio Davide Lajolo – Il ramarro” alla giornalista Concita de Gregorio. Seguiranno gli itinerari: Con la luna nei boschi dei Saraceni con concerto serale (sabato 10 luglio, con ritrovo alle ore 21 al parcheggio della Riserva naturale della Val Sarmassa – via Cortiglione); I Bricchi del barbera – Sul bricco dei 50 anni (sabato 21 agosto, con partenza alle ore 16 dalla Località Piazza S. Marco). Le escursioni dedicate a Cesare Pavese sono in programma per venerdì 27 agosto (in occasione della giornata conclusiva del Pavese Festival con l’attore Alessandro Preziosi), sabato 28 e domenica 29 agosto (per le celebrazioni del Premio Cesare Pavese 2010) e mercoledì 4 e giovedì 5 agosto, sempre a Santo Stefano Belbo in occasione dell’iniziativa I falò sulle colline di Cesare Pavese. A Gina Lagorio è stata dedicata la giornata di sabato 10 luglio a Cherasco in occasione della quale l’attrice Lella Costa ha ricevuto il “Premio Gina Lagorio – Una Donna nel Mondo” (V edizione) per l’impegno civile che da sempre persegue nella sua carriera teatrale. Info sugli itinerari In viaggio con.. Nei luoghi di…: www.Fondazionelibro.it Partecipano agli incontri del Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano: Associazione Culturale Davide Lajolo, Associazione Culturale Gente & Paesi, Associazione Culturale Terre Alte, Atl Alessandria, Atl Asti, Atl Langhe e Roero, Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba, Cepam-centro Pavesiano Museo Casa Natale, Fondazione Bottari Lattes, Fondazione Cesare Pavese, Fondazione Mirafiori, i comuni di Acqui Terme, Alba, Bra, Canelli, Cherasco, Costigliole d’Asti, Grinzane Cavour, Monastero Bormida, La Morra, Moncalvo, Monforte d’Alba, Nizza Monferrato, Novello, San Benedetto Belbo, Santo Stefano Belbo, Serralunga d’Alba, Vinchio d’Asti, Vignale, le province di Alessandria, Asti e Cuneo e la Comunità delle colline tra Langa e Monferrato (Calosso, Canelli, Castagnole delle Lanze, Coazzolo, Costigliole d´Asti, Moasca, Montegrosso d´Asti, San Marzano Uliveto). Info: Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura - Via Santa Teresa, 15 – Torino – 011.5184268 – www.Fondazionelibro.it |
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CAMOGLI (FONDAZIONE PIER LUIGI E NATALINA REMOTTI): CAMBIARE IL MONDO CON UN VASO DI FIORI - ESPOSIZIONE ITINERANTE - 25 SETTEMBRE 2010 – 9 GENNAIO 2011 |
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L’esposizione itinerante della Iv Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea approda alla Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti di Camogli (nel 2011 sarà al mudac di Losanna) per presentare la collezione di vasi prodotta dal laboratorio di progettazione e prototipazione di Attese Edizioni a partire dal territorio di antica tradizione ceramica di Albisola in Liguria (Italia), in collaborazione con artisti e designer di fama internazionale. Albisola è un centro dalla secolare tradizione artigianale, nota come piccola capitale europea della ceramica grazie alla storica ospitalità e alla proficua collaborazione offerta agli artisti che nel corso del Novecento l’hanno resa famosa nel mondo, tra i quali Filippo Tommaso Marinetti, Nicolaj Diulgheroff, Bruno Munari, Arturo Martini, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Guy Debord, Asger Jorn, Pinot Gallizio e Wifredo Lam. Il titolo scelto per questa esposizione itinerante della Iv Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, Cambiare il mondo con un vaso di fiori, funge da principio-guida e apre a molteplici possibilità creative, ribadendo “un destino dell’arte e del design fra le piccole cose e le grandi trasformazioni che si possono provocare anche con il battito d’ali di una farfalla”, come scrive in catalogo Roberto Costantino, direttore artistico dell’esposizione. L’eccezionale relazione fra la ceramica e le avanguardie artistiche del Novecento appare costitutiva del patrimonio culturale locale che oggi viene sviluppato dal laboratorio di progettazione e prototipazione della Biennale di Ceramica nell’Arte Vedovamazzei, Reset, 2009 Contemporanea, incorporando nella terra i beni immateriali del design, dell’arte contemporanea e dell’artigianato digitale, attraverso la combinazione delle tradizionali prassi sapienti delle botteghe artigiane con le più avanzate tecniche di produzione high tech. Gli artisti e i designer di fama internazionale che sono stati invitati hanno reagito in modo innovativo e radicale alla proposta, rispondendo ognuno a suo modo all’appello di cambiamento attraverso interpretazioni insolite e tecnicamente ingegnose che spostano e sovvertono il senso del vaso. Tutti gli artisti e i designer coinvolti hanno ripensato l’identità dell’oggetto e il suo potenziale valore artistico, concettuale e simbolico, proponendo inedite costruzioni scultoree che ridefiniscono e rinnovano il nostro rapporto col suo utilizzo, l’architettura stessa del vaso e la sua relazione con lo spazio. Paolo Deganello ad esempio, in 35 x 35 x un fiore, trasforma il vaso in un bassorilievo; Denis Santachiara con Qualc’uno rovescia letteralmente l’umile vaso di coccio , impreziosendolo, mentre Marco Ferrreri in Tre per Uno progetta vasi che contengono altri vasi e molteplici citazioni. Alexis Georgacopoulos, con Duetto, propone vasi minimali e al tempo stesso ludici, con stravaganti e utili beccucci e coperchi dalle forme essenziali ma dai colori squillanti. Hugo Meert, con Terrarist, fa sì che piccoli omini modellati in ceramica smaltata disintegrino l’opera dell’uomo - il vaso - arrampicandosi sulle sue pareti con piccoli martelli che ne scheggiano i bordi a frammenti, mentre Corrado Levi, con Flower, addirittura propone un progetto in cui “il vaso è nascosto dal fiore”. Altri artisti e designer come Alessandro Biamonti (Moribana), Lorenzo Damiani (Digital Flowers), Pekka Harni (Planet B), Donata Paruccini (Pluvio) e Alberto Viola (Scarabia) mettono in scena e fondono in modi inediti e imprevedibili, forme organiche e artifici futuribili. Florence Doléac, invece, con i suoi progetti Xls e Lolo, trasferisce i vasi dal consueto piano orizzontale dei tavoli alle verticali pareti dello spazio che li accoglie. Anche Adrien Rovero riflette sulla relazione fra i vasi e i loro abituali contesti di esposizione e con sottile humor progetta il vaso Borderline, dotato di un morsetto per poterlo posizionare ovunque, a partire dai bordi periferici dei tavoli. Andrea Branzi, invece, con i suoi Cocci manipola i riferimenti storici riprendendo e combinando in modo straniante antichi modelli morfologici greci con immagini tratte dal campionario iconografico delle avanguardie del Novecento. Fernando e Humberto Campana con Tile Vase fanno propria la tradizione del ready-made attraverso il riciclo di semplici tegole che vengono modificate e congiunte con il midollino per creare inedite forme di vasi. Alessandro Mendini, con i vasi Tre sfere, realizzati in preziosi materiali come l’oro, il bronzo e il lustro nero, evoca le bolle di sapone che si compenetrano e si stagliano nello spazio come abnormi e fragili presenze. Linde Burkhardt in Tre per due divide i suoi vasi in due metà - ogni singola parte di vaso è come se fosse “il doppio” dell’altra – per dare luogo a libere composizioni nello spazio di competenza del fruitore che le può disporre secondo ordini provvisori e mutevoli. Alberto Garutti invita gli spettatori a chiedersi “Che cosa succede nelle stanze quando gli uomini se ne vanno?” e decora la Giara, la Idria e la Tulipaniera della secolare tradizione ceramica di Albisola con la maiolica e il silicato di zinco – il colore bianco fosforescente che si vede solo al buio, quando lo spazio espositivo è chiuso al pubblico – per attualizzare questi vasi come dei fantasmi del passato. Martì Guixè porta in superficie la pratica combinatoria e innovativa degli elementi compositivi, già affrontata con successo nel suo food-design, usando le pareti esterne del proprio vaso Surfvase come superfici da decorare con i fiori che si inerpicano fra i manici e le corde di canapa che lo avvolgono. Simone Berti con le sue spettacolari sculture dedicate ai vasi da fiori, Pipe Dream, assembla tubi di terracotta, lastre di alluminio e polvere di marmo, presentando un mondo visionario che evoca una fantasmatica archeologia industriale. Luca Vitone con Eppur si muove guarda alle culture di minoranza restie a far propri i modelli dominanti, recuperando il simbolo identitario delle comunità Rom - la ruota del carro – che viene trasfigurato in un vaso ondulato come una bandiera dai colori dell’ottocentesco movimento anarchico. Michelangelo Pistoletto promuove la progettazione collettiva dei Vasi-specchio del Terzo Paradiso – una moltitudine di vasi che si riflettono gli uni negli altri per perdere i propri contorni e assumere nuove e infinite forme che celebrano la migrazione delle identità e la proliferazione delle differenze. Paolo Ulian per dare forma al Vaso Rosae arrotola su se stessi dei fogli di terracotta, miniaturizzando in un vaso, a forma di rosa, la monumentale tradizione scultorea minimalista, mentre Vedovamazzei in Reset azzera il vaso bucandolo in due punti, sul suo asse diagonale, per poi trafiggerlo con un fiore, così come una freccia un cuore. I prototipi presentati dall’esposizione itinerante della Iv Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, Cambiare il mondo con un vaso di fiori, sono prodotti da Attese Edizioni in piccole serie numerate e firmate dagli autori. L’esposizione itinerante della Iv Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea viene ospitata dalla Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti a Camogli dal 25 settembre 2010 al 9 gennai0 2011, dopo essere stata presentata presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid-ambasciata d’Italia in Spagna, per concludersi nel 2011 al mudac – Museo di Design e Arti Applicate Contemporanee di Losanna. Catalogo: Corraini Edizioni con testi di Alessandro Biamonti, Andrea Branzi, François Burkhardt, Roberto Costantino, Giuseppe Di Lella, Giacinto Di Pietrantonio, Beppe Finessi, Corrado Levi, Francesca Pasini, Luciano Pasquale, Chantal Prod’hom Informazioni: Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti - tel + 390185772137 - info@fondazioneremotti.It - www.Fondazioneremotti.it |
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CAMOGLI: CAMBIARE IL MONDO CON UN VASO DI FIORI - ESPOSIZIONE ITINERANTE - IV BIENNALE DI CERAMICA NELL’ARTE CONTEMPORANEA - 25 SETTEMBRE 2010 / 9 GENNAIO 2011 |
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L’esposizione itinerante della Iv Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea approda alla Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti di Camogli (nel 2011 sarà al mudac di Losanna) per presentare la collezione di vasi prodotta dal laboratorio di progettazione e prototipazione di Attese Edizioni a partire dal territorio di antica tradizione ceramica di Albisola in Liguria (Italia), in collaborazione con artisti e designer di fama internazionale. Albisola è un centro dalla secolare tradizione artigianale, nota come piccola capitale europea della ceramica grazie alla storica ospitalità e alla proficua collaborazione offerta agli artisti che nel corso del Novecento l’hanno resa famosa nel mondo, tra i quali Filippo Tommaso Marinetti, Nicolaj Diulgheroff, Bruno Munari, Arturo Martini, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Guy Debord, Asger Jorn, Pinot Gallizio e Wifredo Lam. Il titolo scelto per questa esposizione itinerante della Iv Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, Cambiare il mondo con un vaso di fiori, funge da principio-guida e apre a molteplici possibilità creative, ribadendo “un destino dell’arte e del design fra le piccole cose e le grandi trasformazioni che si possono provocare anche con il battito d’ali di una farfalla”, come scrive in catalogo Roberto Costantino, direttore artistico dell’esposizione. L’eccezionale relazione fra la ceramica e le avanguardie artistiche del Novecento appare costitutiva del patrimonio culturale locale che oggi viene sviluppato dal laboratorio di progettazione e prototipazione della Biennale di Ceramica nell’Arte Vedovamazzei, Reset, 2009 Contemporanea, incorporando nella terra i beni immateriali del design, dell’arte contemporanea e dell’artigianato digitale, attraverso la combinazione delle tradizionali prassi sapienti delle botteghe artigiane con le più avanzate tecniche di produzione high tech. Gli artisti e i designer di fama internazionale che sono stati invitati hanno reagito in modo innovativo e radicale alla proposta, rispondendo ognuno a suo modo all’appello di cambiamento attraverso interpretazioni insolite e tecnicamente ingegnose che spostano e sovvertono il senso del vaso. Tutti gli artisti e i designer coinvolti hanno ripensato l’identità dell’oggetto e il suo potenziale valore artistico, concettuale e simbolico, proponendo inedite costruzioni scultoree che ridefiniscono e rinnovano il nostro rapporto col suo utilizzo, l’architettura stessa del vaso e la sua relazione con lo spazio. Paolo Deganello ad esempio, in 35 x 35 x un fiore, trasforma il vaso in un bassorilievo; Denis Santachiara con Qualc’uno rovescia letteralmente l’umile vaso di coccio , impreziosendolo, mentre Marco Ferrreri in Tre per Uno progetta vasi che contengono altri vasi e molteplici citazioni. Alexis Georgacopoulos, con Duetto, propone vasi minimali e al tempo stesso ludici, con stravaganti e utili beccucci e coperchi dalle forme essenziali ma dai colori squillanti. Hugo Meert, con Terrarist, fa sì che piccoli omini modellati in ceramica smaltata disintegrino l’opera dell’uomo - il vaso - arrampicandosi sulle sue pareti con piccoli martelli che ne scheggiano i bordi a frammenti, mentre Corrado Levi, con Flower, addirittura propone un progetto in cui “il vaso è nascosto dal fiore”. Altri artisti e designer come Alessandro Biamonti (Moribana), Lorenzo Damiani (Digital Flowers), Pekka Harni (Planet B), Donata Paruccini (Pluvio) e Alberto Viola (Scarabia) mettono in scena e fondono in modi inediti e imprevedibili, forme organiche e artifici futuribili. Florence Doléac, invece, con i suoi progetti Xls e Lolo, trasferisce i vasi dal consueto piano orizzontale dei tavoli alle verticali pareti dello spazio che li accoglie. Anche Adrien Rovero riflette sulla relazione fra i vasi e i loro abituali contesti di esposizione e con sottile humor progetta il vaso Borderline, dotato di un morsetto per poterlo posizionare ovunque, a partire dai bordi periferici dei tavoli. Andrea Branzi, invece, con i suoi Cocci manipola i riferimenti storici riprendendo e combinando in modo straniante antichi modelli morfologici greci con immagini tratte dal campionario iconografico delle avanguardie del Novecento. Fernando e Humberto Campana con Tile Vase fanno propria la tradizione del ready-made attraverso il riciclo di semplici tegole che vengono modificate e congiunte con il midollino per creare inedite forme di vasi. Alessandro Mendini, con i vasi Tre sfere, realizzati in preziosi materiali come l’oro, il bronzo e il lustro nero, evoca le bolle di sapone che si compenetrano e si stagliano nello spazio come abnormi e fragili presenze. Linde Burkhardt in Tre per due divide i suoi vasi in due metà - ogni singola parte di vaso è come se fosse “il doppio” dell’altra – per dare luogo a libere composizioni nello spazio di competenza del fruitore che le può disporre secondo ordini provvisori e mutevoli. Alberto Garutti invita gli spettatori a chiedersi “Che cosa succede nelle stanze quando gli uomini se ne vanno?” e decora la Giara, la Idria e la Tulipaniera della secolare tradizione ceramica di Albisola con la maiolica e il silicato di zinco – il colore bianco fosforescente che si vede solo al buio, quando lo spazio espositivo è chiuso al pubblico – per attualizzare questi vasi come dei fantasmi del passato. Martì Guixè porta in superficie la pratica combinatoria e innovativa degli elementi compositivi, già affrontata con successo nel suo food-design, usando le pareti esterne del proprio vaso Surfvase come superfici da decorare con i fiori che si inerpicano fra i manici e le corde di canapa che lo avvolgono. Simone Berti con le sue spettacolari sculture dedicate ai vasi da fiori, Pipe Dream, assembla tubi di terracotta, lastre di alluminio e polvere di marmo, presentando un mondo visionario che evoca una fantasmatica archeologia industriale. Luca Vitone con Eppur si muove guarda alle culture di minoranza restie a far propri i modelli dominanti, recuperando il simbolo identitario delle comunità Rom - la ruota del carro – che viene trasfigurato in un vaso ondulato come una bandiera dai colori dell’ottocentesco movimento anarchico. Michelangelo Pistoletto promuove la progettazione collettiva dei Vasi-specchio del Terzo Paradiso – una moltitudine di vasi che si riflettono gli uni negli altri per perdere i propri contorni e assumere nuove e infinite forme che celebrano la migrazione delle identità e la proliferazione delle differenze. Paolo Ulian per dare forma al Vaso Rosae arrotola su se stessi dei fogli di terracotta, miniaturizzando in un vaso, a forma di rosa, la monumentale tradizione scultorea minimalista, mentre Vedovamazzei in Reset azzera il vaso bucandolo in due punti, sul suo asse diagonale, per poi trafiggerlo con un fiore, così come una freccia un cuore. I prototipi presentati dall’esposizione itinerante della Iv Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea, Cambiare il mondo con un vaso di fiori, sono prodotti da Attese Edizioni in piccole serie numerate e firmate dagli autori. L’espozione itinerante della Iv Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea viene ospitata dalla Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti a Camogli dal 25 settembre 2010 al 9 gennai0 2011, dopo essere stata presentata presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid-ambasciata d’Italia in Spagna, per concludersi nel 2011 al mudac – Museo di Design e Arti Applicate Contemporanee di Losanna. Cambiare il mondo con un vaso di fiori Esposizione itinerante Iv Biennale di Ceramica nell’Arte Contemporanea Promossa da Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti Comune di Camogli Regione Liguria Prodotta da Attese Edizioni, Savona Partner Istituto Italiano di Cultura di Madrid; mudac-Museo di Design e Arti Applicate Contemporanee di Losanna; Fondazione De Mari-cassa di Risparmio di Savona; Unione Industriali della Provincia di Savona; Cassa di Risparmio di Savona; Cittadellarte - Fondazione Michelangelo Pistoletto, Biella; Arredi Funebri Marco Lavagetto Sponsor tecnici Dsa – Facoltà di Architettura, Genova; Technimold Service, Genova; Ucic – Unione Colori Industrie Chimiche, Asti Catalogo Corraini Edizioni. Testi di: Alessandro Biamonti, Andrea Branzi, François Burkhardt, Roberto Costantino, Giuseppe Di Lella, Giacinto Di Pietrantonio, Beppe Finessi, Corrado Levi, Francesca Pasini, Luciano Pasquale, Chantal Prod’hom. Fotografia di: Fulvio Rosso Consulenti per l’artigianato artistico e digitale Niccolò Casiddu, Jorge Hernandez, Ylli Plaka, Paolo Rigoni, Marco Tortarolo, Alberto Viola Laboratorio dell’artigianato artistico e digitale Barbara Arto, Paolo Bertocci, Claudio Bracco, Ernesto Canepa, Enrico Dagnino, Jorge Hernandez, Olga Holcova, Bouchaib Lamrhai, Marco Lavagetto, Mac, Fabrizio Marenco, Claudio Nardi, Elena Pianese, Ylli Plaka, Paolo Rigoni, Fulvio Rosso, Davide Russo, Marco Tortarolo, Antonio Trezza, Diego Vercelli, Alberto Viola Informazioni: Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti tel + 39 0185 772137 info@fondazioneremotti.It -| www.Fondazioneremotti.it |
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MONFORTE D´ALBA (FONDAZIONE BOTTARI LATTES): CAMBI DI STAGIONE 2010 - ROBERTO STELLUTI, VISIONI DI NATURA E CITTÀ - 25 SETTEMBRE - 14 NOVEMBRE 2010
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La mostra che la Fondazione Bottari Lattes propone in occasione della edizione autunnale di Cambi di Stagione è dedicata alla produzione grafica di Roberto Stelluti. L´esposizione, curata da Enrico Crispolti, sarà allestita a Manforte d´Alba, nella sede della Fondazione Bottari Lattes, dal 25 settembre al 14 novembre 2010. Per questa mostra, ospitata nel magico mondo delle Langhe piemontesi, Stelluti ha scelto di privilegiare uno dei filoni principi della sua produzione grafica, quello della natura, mettendo però fronde, fiori, verzure vis a vis con immagini apparentemente contrapposte, quelle di paesaggi urbani e di ambienti industriali. Ciò che nell´una e nell´altra delle tematiche risulta evidente è una straordinaria poesia unita ad una non meno straordinaria capacità tecnica. Un connubio che fa pensare ai grandi maestri del passato, da Dürer ai fiamminghi ma anche a Piranesi e a Friedrich. Tra le tecniche incisorie, Stelluti preferisce l´acquaforte, forse la più complessa, e spiega in questo modo la sua scelta: "è quella che amo di più. Questa tecnica del bianco e nero mi permette di operare con calma e precisione. Come il bulino, l´acquaforte possiede peculiarità di analisi, di precisione estrema; come nessun´altra tecnica favorisce la possibilità di delineare ogni particolare. Io tendo all´esaltazione del particolare, esasperando la tessitura chiaroscurale». "Come poche altre discipline, l´acquaforte richiede l´assoluto dominio di se stessi e dei mezzi. Mentre si disegna, occorre avere chiaro il risultato prefisso: sbagliare non è ammesso, pena la perdita di settimane di lavoro. Una grande pazienza è necessaria, insieme con la fantasia e la tecnica, per ottenere un indispensabile equilibrio». Il suo approccio alle arti grafiche è stato definito "religioso". Religioso per la dedizione assoluta che l´artista riserva alla sua arte, religioso anche per lo stupore emozionato che sa trasmettere nelle opere che, ebbe a scrivere Federico Zeri che del maestro marchigiano fu grande esitimatore, "costituiscono un´esperienza di rara profondità,di sottile, poetica suggestione". Enrico Crispolti, ricorda come Stelluti lavori "lentamente, impiegando circa tre mesi su una lastra (e comunque uno su un singolo disegno). E sul proprio lavoro ha un controllo personale totale, giacché stampa da sé, nel suo grande e misterioso studio di Fabriano, circa il 90% delle proprie incisioni, in tirature oscillanti fra 70 e 120 esemplari. Ma naturalmente, in un procedere così analitico e capzioso, e dilatato nel tempo, frequenti sono sia le presenze di "stati" diversi d´una medesima incisione, che processualmente portano all´immagine finale di questa, altrettanto che frequenti sono le possibili varianti sia di carta, sia di inchiostro, stampate su Bibbia Oxford". A proposito della genesi dei suoi "Ritratti di natura", Stelluti scrive: "Ci sono giornate, tra maggio e giugno, incredibili: la natura raggiunge il suo più alto splendore, palpita di nuova vita, la vegetazione si fa rigogliosa, si espande, fiorisce. E´ questa la mia stagione. Le giornate che passano sono scandite dal profumo delle ginestre fiorite, del caprifoglio, dei grappoli di spinagaggia e di sambuco simili a galassie; nelle prime giornate di giugno ecco aprirsi, profumatissimi, i fiorellini del tiglio. Al mattino, tra i ciuffi d´erba spontanea, si apre quella pianta meravigliosa che è il soffione o "barba di becco". L´ho disegnata più volte, attratto dalla sua bellezza, dalla forma perfetta data dagli acheni lanosi. Sembra nata per essere disegnata da un incisore. All´interno della sua perfetta infiorescenza è qualcosa di magico, un sorta di labirinto che non mi stancherò mai di ammirare. E´ commovente, è un miracolo che si ripete ogni anno. Le mie incisioni nascono così, non è necessario che vada lontano, tutto avviene intorno a me, mi basta osservare le cose e cercare dentro me stesso. Spesso immagino subito in maniera grafica ciò che ho davanti: è il momento più puro, di serena contemplazione e di raffronto tra quello che guardo e quello che ho veduto con tutto quanto possiedo di conoscenza ed esperienza". Roberto Stelluti è nato nel 1951 a Fabriano, dove vive e lavora. Si è dedicato all´incisione fin da ragazzo. Ha frequentato i Corsi Internazionali di Tecniche dell´Incisione presso l´Istituto di Belle Arti di Urbino. Dal 1970 ha partecipato alle più importanti rassegne nazionali della grafica, tra cui il Premio Internazionale Biella per l´Incisione e la Biennale per l´Incisione di Acqui Terme. Dal 1978 numerose sono state le esposizioni personali organizzate in ambito nazionale. "Roberto Stelluti. Visioni di natura e di città", Monforte d´Alba, Fondazione Bottari Lattes (via Marconi 16), dal 25 settembre al 14 novembre. Mostra promossa dalla Fondazione Bottari Lattes, a cura di Enrico Crispolti. Orari della mostra: dal lunedi al venerdi - dalle 14.30 alle 17.00, sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.00. Info: Fondazione Bottari Lattes – www.Fondazionebottarilattes.it - Tel 0173.789282; 333.8685149 - segreteria@fondazionebottarilattes.It info@shadaredizioni.Org |
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TRIESTE (PIAZZA UNITÀ D’ITALIA): VI EDIZIONE DI ARTEFATTO - MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARTE GIOVANILE - SABATO 18 SETTEMBRE ALLE ORE 20.30 |
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L’assessorato all’Educazione Università e Ricerca del Comune di Trieste, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e la Direzione dei Civici Musei di Storia ed Arte e con il patrocinio del Gai (associazione per il circuito dei Giovani Artisti Italiani) presenta la sesta edizione del progetto Artefatto. Artefatto è un’iniziativa per la promozione della giovane arte italiana e internazionale che si conclude annualmente con una mostra collettiva articolata in diversi spazi espositivi della città di Trieste. Nell’edizione 2010 saranno esposte opere di 140 artisti provenienti dall’Italia e da 9 paesi europei. Il vernissage sarà accompagnato da una performance multimediale dell´artista Martin Romeo, da una scenografia di luce ideata dall´architetto Marianna Accerboni in collaborazione con l´artista Morena Cotterle e con l´accompagnamento musicale del gruppo jazz Funkalooba. La mostra rimarrà aperta, con ingresso libero, fino al 3 ottobre nei seguenti spazi espositivi: - Sala Veruda, Piazza Piccola 2, orario lun/dom 10.00 -13.00/17.00 - 20.00 - Sala Comunale d´Arte, Piazza Unità 4, orario lun/dom 10.00 -13.00/17.00 - 20.00 - Sala Giubileo, Riva Iii Novembre 9 orario: lun/dom 10.00-13.00/17.00-20.00 - Sala Selva, Via Rossini 4, orario: lun/dom 9.00-19.00 Il progetto Artefatto, organizzato dall’equipè dei Poli di Aggregazione Giovanile, non è solo una mostra d’arte, è un percorso che vuole dare l’opportunità ai partecipanti di collaborare attivamente con gli organizzatori nell’ideazione e nella realizzazione del progetto stesso. Con questo fine, parallelamente all’evento espositivo, vengono organizzate occasioni di incontro e confronto, attività collaterali, stage, laboratori, e a tutti gli artisti viene chiesto di pronunciarsi sul nuovo bando di partecipazione, di proporre e sostenere nuovi contenuti, tematiche e approfondimenti. Per info: www.Artefatto.info |
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BOLZANO: RITORNO ALLA PREISTORIA - FESTA ARCHEOLOGICA SUI PRATI DEL TALVERA
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Sabato 18 e 19 settembre un fine settimana per tutta la famiglia proposto dal Museo Archeologico. Questa decima edizione è dedicata all’arte dell’età della pietra. L’ingresso è libero. “Segni, suoni, colori” è il tema della festa preistorica di due giorni proposta dal Museo Archeologico dell’Alto Adige sabato 18 e domenica 19 settembre (con orario, rispettivamente, 9-18 e 10-18) a Bolzano. I Prati del Talvera ospiteranno diversi stand nei quali il pubblico potrà sperimentare in prima persona le tecniche artistiche dell’età della pietra. Grandi e piccoli potranno modellare l’argilla, dipingere con colori naturali o creare gioielli preistorici. I reperti archeologici esposti al museo aiuteranno l’ispirazione degli artisti in erba. Ma non è finita: i partecipanti avranno l’opportunità di costruire strumenti musicali primordiali da suonare poi tutti insieme. Da millenni pittura, musica, scultura e ornamenti giocano un ruolo importante nella vita degli uomini. A volte con l’arte le persone comunicano, a volte esprimono la loro spiritualità: nell’antichità all’arte erano legati anche valori magici o sciamanici. In ogni caso, le testimonianze artistiche del passato ci toccano ed impressionano ancora oggi. La festa preistorica è il primo atto del progetto “Museo dei sensi”, ideato dal Museo archeologico dell’Alto Adige per avvicinarsi all’archeologia con un approccio sensoriale e percettivo. Ulteriori eventi saranno proposti in autunno. L’ingresso alla Festa preistorica è libero. Nello stesso fine settimana i bambini e i loro accompagnatori entrano gratuitamente nel Museo Archeologico dell’Alto Adige. Alle classi scolastiche è riservata la mattinata di sabato 18 settembre. E’ necessaria la prenotazione chiamando il Museo Archeologico allo 0471 320112 entro il 15.09.2010 |
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CORMANO: SESTA EDIZIONE DELL’OTTOBRE MANZONIANO - EVENTI, SPETTACOLI, FESTE DI PIAZZA, CONCERTI E CONVEGNI PER CELEBRARE L’ILLUSTRE “CONCITTADINO” ALESSANDRO - DAL 18 SETTEMBRE AL 24 OTTOBRE |
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Un omaggio al grande scrittore lombardo, ma non solo. Un modo di fare festa e cultura all’insegna del divertimento e dell’aggregazione. Questo l’ormai tradizionale Ottobre Manzoniano, la lunga kermesse di eventi, spettacoli, convegni, feste di piazza e degustazioni enogastronomiche, promossa dal Comune di Cormano, in collaborazione con molte associazioni del territorio, che ruota intorno alla figura di Alessandro Manzoni. Il concittadino celebre nella villa di Brusuglio di Cormano, a due passi dal Parco Nord, trascorse lunghi periodi della sua vita di uomo di lettere. Qui compose la famosa ode il 5 Maggio e alcune parti della prima edizione dei Promessi Sposi, incontrò scrittori, poeti e uomini politici, oltre a coltivare la sua grande passione per la botanica nel lussureggiante parco della sua residenza. E proprio per celebrare la grandezza di un così esimio “concittadino” e per creare momenti di intrattenimento, spettacolo e incontri più squisitamente culturali, da ormai sei anni l’Amministrazione del Comune di Cormano organizza una delle manifestazioni più vivaci della provincia milanese. Al via dal 18 settembre sino al 24 ottobre questa edizione prevede una serie di momenti culturali, teatrali e musicali nelle piazze, nelle strade e nei parchi della città con un filo conduttore legato quest’anno al tema del Risorgimento e dell’Unità d’Italia: “L’italia di Manzoni”. “L’atmosfera risorgimentale invade l’edizione 2010 dell’Ottobre Manzoniano. – spiega Fabrizio Vangelista, assessore alla Cultura del Comune di Cormano - Quest’anno a Cormano si parlerà del Manzoni e dell’Unità d’Italia, un rapporto intenso e avvincente. La rassegna per un mese porterà eventi di teatro, musica e approfondimento per le strade e le piazze della nostra cittadina. A più riprese saranno scandagliati l’impegno, la vitale energia espressiva e l’attenzione del Manzoni nel suo rapporto con i giorni drammatici e rivoluzionari del processo unitario del Paese. L’ottobre Manzoniano 2010 si preannuncia così come un contenitore culturale innovativo e originale completamente da scoprire. Per questo estendiamo a tutti l’invito a prendere parte agli eventi in calendario. Si comincia il 25 settembre con il melologo “I Promessi Sposi” uno spettacolo di sicuro interesse e prestigio allestito nella Casa del Manzoni a Milano per poi continuare fino al 24 ottobre a Cormano. A tutti buon divertimento”. Il titolo della rassegna è stato in effetti scelto come ogni anno dal Comitato Scientifico della manifestazione, nel cui board siedono studiosi ed esperti del grande romanziere lombardo, tra cui il professor Gianmarco Gaspari, direttore del Centro Nazionale Studi Manzoniani, il professor Gian Luigi Daccò, direttore emerito dei Musei Civici di Lecco, e il professor Pierantonio Frare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si rilegge così Manzoni e la sua opera in un modo sapiente e ricco di potenzialità per miscelare alla ricerca letteraria e scientifica sul poeta lombardo, la cui sterminata opera contiene riferimenti e approfondimenti alla storia e alla politica dell’Ottocento, una tematica tanto più attuale quale quella dell’unità d’Italia di cui si celebrerà, in ogni comune della penisola, nel 2011 il 150enario. Per un mese Cormano sarà investita, dunque, nei suoi angoli più pittoreschi e nelle sue sale pubbliche, di eventi che in vario modo richiamano al tema dell’Unità Nazionale. Una manifestazione che nel corso degli anni ha visto crescere sia il pubblico che partecipa ai diversi momenti, sia il calendario degli appuntamenti diventato sempre più interessante e di valore. Tra gli eventi di apertura del festival manzoniano, una non consueta versione dei Promessi Sposi in forma di “melologo”. Accanto all’opera lirica e al balletto, il melologo è una delle forme che la musica occidentale ha inventato per raccontare delle storie: sorta di “racconto musicale”, in cui il testo è recitato sopra la musica, che ne diventa la “colonna sonora”; un’arte d’equilibrio, dove la trama letteraria e quella musicale viaggiano in un sincronico parallelismo. Con i testi di Giuseppe Di Leva e le musiche di Carlo Galante, il melologo “I Promessi Sposi” sarà recitato dagli attori Paolo Valerio e Silvia Donadoni. Le musiche saranno eseguite da I Virtuosi Italiani, con Alberto Martini al violino, Gionata Brunelli al violoncello, Rino Braia al contrabbasso e Bruno Righetti al clarinetto. L’evento si svolgerà a Milano, la sera di sabato 25 settembre alle ore 21.00 nella Casa Manzoni in via Moroni 1. E’ questa la dimora che Alessandro Manzoni acquistò e nella quale visse quasi ininterrottamente per circa sessant’anni, fino alla morte. Ora di proprietà del Comune di Milano, ospita il Museo Manzoniano ed è sede del Centro Nazionale Studi Manzoniani, che coordina gli studi su Manzoni, sulle sue opere e sulla cultura sua e delle sua epoca. Il melologo si terrà nel prestigioso Salone di Conversazione (ingresso libero fino ad esaurimento posti). Non mancheranno, nel prosieguo del festival dell’Ottobre Manzoniano, come al solito, spettacoli di qualità e di grande divertimento, come quello pomeridiano del 26 settembre a Brusuglio, dove Enrico Beruschi intratterrà il pubblico in un monologo fantasioso e coinvolgente dedicato a “Don Abbondio, un nostro contemporaneo”, mentre la sera, nello splendida cornice del giardino della Villa Manzoni, appuntamento musicale con il Coro Verdiano di cento voci, trentasei elementi e tre solisti della Musicu Mozart, a cura di Pro Loco. Vari gli spettacoli di teatro proposti dalle Associazioni del territorio, da Parole di Fiume. Viaggio in Italia prima di ‘quel ramo del lago di Como’, in programma il 25 settembre al Parco dell’Acqua a cura di Cre-azione Donne a I Promessi Bravi e Processo alla Storia. Quelle che…hanno fatto l’Italia, a cura dell’Associazione Pro Loco, in programma rispettivamente il 14 e il 21 ottobre al Teatro Parrocchiale San Luigi. Ampio spazio al cinema, con le conferenze del 6 e del 13 ottobre su I Promessi Sposi al cinema e in televisione, tenute dal Prof. Giorgio Simonelli docente di Storia della radio e della televisione e Teoria e tecniche dell’informazione culturale, e con la proiezione del film “Viva l’Italia” di Roberto Rossellini il 20 ottobre in sala Consiglio. Il 15 ottobre alle ore 21.00 nella stessa sede, una conferenza di taglio diverso, “Gertrude e la rinascita femminile: metafora di un risorgimento interiore”, in cui la psicoterapeuta Silvana Nicolosi ci darà una lettura psicologica della storia della Monaca di Monza per capire come si preparano e si costruiscono, fin dall’infanzia, destini di infelicità e come sia possibile cambiarli, creando un’alternativa di libera espressione di sé. Anche i più piccoli avranno il loro Ottobre Manzoniano in tema risorgimentale, a cominciare dal laboratorio di costruzione di burattini che L’associazione Miclò terrà sabato 9 ottobre nell’atrio d’ingresso del Centro Commerciale Cormano di Via Gramsci per realizzare con materiale di recupero garibaldini in camicia rossa, ma anche Garibaldi, Cavour e altri personaggi legati al tema dell’Unità d’Italia. Il 19 ottobre alle ore 21.00 all’Auditorium di via Beccaria, la Compagnia teatrale Corona metterà in scena Ludwig, spettacolo teatrale e musicale in cui l’attore Roberto Corona e il pianista Massimo Cottica interpreteranno il grande musicista e compositore Beethoven. Ancora a Garibaldi, ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie è dedicata la chiusura dell’Ottobre Manzoniano, con lo spettacolo “ Le camicie di Garibaldi”, testo e regia di Renata Coluccini, che sarà rappresentato dalla Compagnia del Buratto nel teatro del Bì - La Fabbrica del Gioco e delle Arti in Via Rodari 3, domenica 24 ottobre alle ore 21.00. Due donne in una stanza devono cucire, rammendare le 1000 camicie rosse dei garibaldini. Anzi per l’esattezza 1090. Si sa che le donne, quando cuciono, parlano! E così, tra storia e “pettegolezzi”, tra curiosità e aneddoti, le donne costruiscono il ritratto di un uomo, di un’epoca in un alternarsi di momenti comici e drammatici. Per gli amanti della buona cucina e della buona letteratura, un’allettante cena può essere prenotata per la sera di venerdì 22 ottobre al Ristorante dei Bravi in Via dei Bravi 2/4. L’atelier del Gusto ha infatti prodotto, appositamente per questa edizione della rassegna cormanese, il banchetto teatrale “In punta di penna, in punta di forchetta. Letterature e cucine d’Italia” in cui il gioco di abbinamenti accosterà le letture dell’attore Luca Radaelli e i commenti storici, letterari e culinari del dr. Mauro Rossetto, all’assaggio di piatti dal potere evocativo, nel quadro di una piacevolezza conviviale. Tra una portata e l’altra, verranno messe a confronto le opere dei grandi della letteratura lombarda moderna e contemporanea (Parini, Porta, Manzoni e Gadda) con brani di altri scrittori italiani, tra cui il veneto Goldoni, il piemontese Gozzano, il campano De Filippo e il siciliano De Roberto, che si contraddistinguono per tematiche, poetiche e lingua diverse, come diverse continuano ad essere le cucine tradizionali delle varie aree d’Italia, da cui attingerà il menu. Si parlerà di Manzoni e dell’Unità d’Italia dal punto di vista storico, politico, letterario e linguistico, la mattina del 23 ottobre nella Sala Consiliare del Comune di Cormano dal punto di vista storico, politico, letterario e linguistico, nel convegno organizzato in collaborazione con il Centro Nazionale Studi Manzoniani, in cui convergeranno i maggiori studiosi ed esperti del tema. E ampio spazio sarà dedicato alla poesia grazie alla Iii edizione del Concorso Internazionale di Poesia Tommaso Grossi, destinato alla composizione di una lirica inedita in lingua italiana, i cui vincitori saranno premiati nel pomeriggio del 23 ottobre nel giardino della Villa Manzoni. Alla premiazione seguirà nell’attigua Chiesa di San Vincenzo l’esecuzione della Messa da Requiem che Giuseppe Verdi compose in memoria di Alessandro Manzoni. Eseguita la prima volta in occasione del primo anniversario della morte dello scrittore, il 22 maggio 1874, nella Chiesa di San Marco a Milano, la composizione ebbe un successo enorme e la sua fama superò presto i confini nazionali. Quella che sarà eseguita a Cormano da Francesco Attesti e Matteo Galli è la versione cameristica per harmonium e pianoforte, in cui l’abbinamento dei due strumenti, attraverso la fusione dei timbri, crea un suggestivo modo di prolungare e dare maggior corpo al suono, secondo la visione romantica dell’estetica sonora. E, ancora, tornei di scacchi con i nomi dei Bravi, visite guidate in tema “risorgimentale” e feste all’aperto. Domenica 3 ottobre il centro storico di Cormano si anima per una nuova edizione della festa del vecchio borgo Per strade e per cortili, mentre domenica 24 ottobre è la volta del centro storico di Brusuglio, con la tradizionale Sagra patronale nell’area di Piazza Giussani e Via Manzoni. Programma Sesta Edizione Ottobre Manzoniano Sabato 18 settembre Dalle 8.00 alle 20.00 – Partenza in pullman da Piazza Scurati Visita Guidata A Venaria Reale E Alla Torino Risorgimentale Per informazioni e iscrizioni: Ufficio Cultura 02.66324210 Con il contributo e la collaborazione di Pro Loco Sabato 25 settembre Ore 16.00 - Parco dell’Acqua Parole Di Fiume. Viaggio In Italia Prima Di “Quel Ramo Del Lago Di Como” Spettacolo-gioco in costume A cura di Associazione Cre-azione Donne e Milites A. Con il contributo di Pro Loco Ore 21.00 - Casa Manzoni - via Morone 1 - Milano Melologo “I Promessi Sposi” Testi di Giuseppe Di Leva. Musiche di Carlo Galante Con Paolo Valerio, Silvia Donadoni e I Virtuosi Italiani Ingresso libero fino ad esaurimento posti Per informazioni tel. 02 66324210 Domenica 26 settembre Dalle ore 10.00 in via Manzoni Mercatino Di Bancarelle Artigianali E Alimentari Ore 18.00 – Area Villa Manzoni Don Abbondio, Un Nostro Contemporaneo Con Enrico Beruschi Ore 21.00 – Giardino Villa Manzoni – via Manzoni 9 – Cormano Musica In Villa Concerto Verdiano con Musicu Mozart A cura di Pro Loco Giovedì 30 settembre Scuole elementari “A. Manzoni” –via Beccarla 5- Cormano I Promessi Sposi Dei Burattini Teatro dei Burattini di Ivano Rota A cura di Pro Loco Sabato 2 ottobre Ore 21.00 – Auditorium via Beccaria - Cormano I “Nostri” Promessi Sposi. Recita alunni Scuola elementare per la Festa dei Nonni Domenica 3 ottobre Dalle ore 9.00 - via Roma e via Dall’occo Per Strade E Per Cortili –Ii^ edizione Spettacoli, bancarelle, esposizioni e musica nelle strade e nei cortili A cura di Pro Loco ore 11.00 - via Roma Coro Del Bru.co Gospel Choir Con il contributo di Pro Loco Ore 14.30 Quattro Passi Tra Le Corti Visita guidata al centro storico di Cormano Per informazioni e iscrizioni: Ufficio Cultura 02.66324210 Ore 16.00 I Promessi Sposi Dei Burattini Teatro dei Burattini di Ivano Rota A cura di Pro Loco Ore 17.00 via Roma Ignote Melodie Presentazione dell’album di Maria Lapi Voce: Maria Lapi accompagnata da chitarra, contrabbasso, percussioni A cura di Corte Manlio Enovisuoni Mercoledì 6 ottobre Ore 21.00 – Sala Consiliare Comune di Cormano – piazza Scurati 1 I Promessi Sposi Al Cinema Conferenza del Prof. Giorgio Simonelli Giovedì 7 e Venerdì 8 ottobre Scuole elementari “Xxv Aprile” - Cormano I Promessi Sposi Dei Burattini Teatro dei Burattini di Ivano Rota A cura di Pro Loco Sabato 9 ottobre Dalle ore 15.00 alle 18.00 - Atrio ingresso Centro Commerciale Cormano di via Gramsci Mille Burattini In Camicia Rossa Laboratorio per bambini A cura di Associazione Miclò Mercoledì 13 ottobre Ore 21.00 - Sala Consiliare Comune di Cormano - piazza Scurati 1 I Promessi Sposi Alla Televisione Conferenza del Prof. Giorgio Simonelli Giovedì 14 ottobre Ore 21.00 - Teatro S. Luigi - via Roma 10 - Cormano I Promessi Bravi Spettacolo teatrale di Giorgio Branca, Elisa Canfora, Laura Montanari, Dario Villa A cura di Pro Loco Venerdì 15 ottobre Ore 21.00 – Sala Consiliare Comune di Cormano – piazza Scurati 1 Gertrude e la rinascita femminile: metafora di un risorgimento interiore Conferenza della dott.Sa S. Nicolosi psicologa e psicoterapeuta Sabato 16 Ottobre Dalle ore 8.30 alle 13.00 con partenza da piazza Scurati Visita Guidata Al Museo Del Risorgimento Di Milano Per informazioni e iscrizioni: Ufficio Cultura 02.66324210 Con il contributo e la collaborazione di Pro Loco Dalle ore 14.00 alle 18.00 – Atrio ingresso Centro Commerciale Cormano - via Gramsci Secondo Trofeo “ Dei Bravi ...Giocatori Di Scacchi!” Prima giornata di gara al gioco degli scacchi con il “Torneo del Griso”, riservato ai giocatori regolarmente iscritti alla Fsi Federazione scacchistica Italiana Per informazioni e iscrizioni: Scacchistica Milanese tel. 022573478 A cura di Associazione Scuola Scacchi Cormano Con il contributo di Pro Loco Dalle ore 15.00 - via G. Rodari 3 - Cormano Festa Di Inaugurazione Di Bì – La Fabbrica Del Gioco E Delle Arti Visite guidate, presentazioni delle attività del museo, del teatro e della biblioteca per ragazzi, laboratori creativi, animazioni e sorprese in questa prima giornata di festa per l’inaugurazione Per informazioni tel. 02 66324226 – 02 66324263 Domenica 17 Ottobre Dalle ore 14.00 alle 18.00 – Atrio ingresso Centro Commerciale Cormano - via Gramsci Secondo Trofeo “ Dei Bravi ...Giocatori Di Scacchi!” Seconda giornata di gara al gioco degli scacchi, riservata agli appassionati: “Torneo dello Sfregiato” per adulti Nc e “Torneo del Nibbio” per Giovani Nc under 14 Per informazioni e iscrizioni: Scacchistica Milanese tel. 022573478 A cura di Associazione Scuola Scacchi Cormano Con il contributo di Pro Loco Dalle ore 15.00 - via G. Rodari 3 - Cormano Festa Di Inanugurazione Di Bì – La Fabbrica Del Gioco E Delle Arti Continuano in questa seconda giornata di festa le visite guidate, le presentazioni delle attività del museo, del teatro e della biblioteca per ragazzi, i laboratori creativi, le animazioni e sorprese Martedì 19 ottobre Ore 21.00 - Auditorium di via Beccaria Ludwig. Raccontare Beethoven Spettacolo teatral-musicale della Compagnia Teatrale Corona Con l’attore Roberto Corona e il pianista Massimo Cottica Mercoledì 20 ottobre Ore 21.00 Sala Consiliare del Comune – piazza Scurati 1 Proiezione Del Film “Viva L’italia” di Roberto Rossellini Presenta la Dottoressa Katia Visconti Giovedì 21 Ottobre Ore 21.00 - Teatro S. Luigi - via Roma 10 - Cormano Processo Alla Storia. Quelle Che… Hanno Fatto L’italia Spettacolo teatrale di e con Sacha Oliviero A cura di Pro Loco Venerdì 22 ottobre Ore 20.00 - Ristorante “Dei Bravi” – via dei Bravi 2/4 - Cormano In Punta Di Penna, In Punta Di Forchetta. Letterature E Cucine D’italia Banchetto teatrale a cura di Luca Radaelli e Mauro Rossetto Per informazioni e prenotazioni: tel 02.66303337 – cell 329.2150450 Sabato 23 ottobre Ore 9.00 – 13.00 - Sala Consiliare Comune di Cormano – piazza Scurati 1 Convegno “Manzoni E L’unita’ D’italia” Ore 16.30 - Giardino Villa Manzoni - via Manzoni 9 - Cormano Terzo Concorso Internazionale Di Poesia “Tommaso Grossi” Premiazione dei vincitori Per informazioni: tel. 02.86460403 – cell. 3483836051 Ore 17.30 - Chiesa San Vincenzo - via Manzoni - Cormano Messa Da Requiem di Giuseppe Verdi in memoria di Alessandro Manzoni Francesco Attesti, pianoforte - Matteo Galli, harmonium Domenica 24 ottobre Dalle ore 10.00 – Area piazza Giussani – via Manzoni Sagra Patronale Di Brusuglio A cura del Comitato Organizzatore Festa di Brusuglio Dalle ore 10.00 – Sede C.r.i. – via Comasinella 13 Mostra Di Pittura Esposizione delle opere del corso di pittura di Luigi Spinelli Ore 21.00 - Bì. La Fabbrica del Gioco e delle Arti - via Rodari 3 Le Camicie Di Garibaldi Spettacolo teatrale per ragazzi Compagnia Teatro del Buratto Per informazioni e prenotazioni : 02 27002476 Per informazioni: Ufficio Cultura – Comune di Cormano Adriana Gandolfi 0266324210 - Serena Corti 0266324226 |
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PORDENONELEGGE: PRESENTATO "ASBESTOS" REPORTAGE AMIANTO FVG" |
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Pordenone - Sono sostanzialmente due i problemi che la società nel suo complesso ha oggi di fronte per quanto riguarda le persone esposte all´amianto e lo smaltimento di quella sostanza. Uno è di carattere medico e ci fa chiedere fino a quando avremo un´attesa di circa 50 nuovi casi all´anno di mesotelioma; l´altro è di carattere politico e tecnico: mettere a disposizione risorse adeguate per smaltire e per rendere inerte l´amianto in tutte le sue declinazioni, ma avendo certezza del risultato. Lo ha sostenuto l´assessore regionale all´Ambiente, Elio de Anna, intervenuto il 17 settembre alla presentazione, nell´ambito di "Pordenonelegge.it", del volume "Asbestos - Reportage amianto Fvg", edito dal Consorzio Culturale del Monfalconese e promosso dall´associazione Metarte con il sostegno dell´Associazione Esposti Amianto di Monfalcone. Alla presentazione ha partecipato anche il consigliere regionale Piero Colussi. Con De Anna sono intervenuti lo storico Enrico Bullian, che ha inquadrato il tema nel Friuli Venezia Giulia, dove, anche a causa del lavoro nei cantieri navali, il problema amianto è particolarmente presente (si calcola che sino a oggi siano circa duemila le persone morte per malattie correlate a quella sostanza). Lo scrittore Pino Roveredo, che ha raccolto le testimonianze di tre persone toccate in diverso modo dall´amianto. Il presidente della Commissione regionale Amianto Fvg, Mauro Melato, che ha illustrato ruolo e funzioni della Commissione stessa. Per l´assessore De Anna "è assolutamente necessario monitorare nel tempo le persone che sono state esposte all´amianto al fine di intervenire precocemente con opportune terapie". "Questo libro per il quale esprimo l´apprezzamento della Regione - ha continuato -, con le storie umane e i dati riportati fa emergere la grande offesa che è stata fatta agli esposti e ai loro familiari: ovvero il non riconoscimento del loro diritto di vivere e, prima ancora, di lavorare in sicurezza". Ha poi ricordato che la Provincia di Pordenone aveva autorizzato l´apertura di una discarica per lo stoccaggio dell´amianto per evitare la sua dispersione nell´ambiente ("cosa avvenuta in altre località della provincia, per la cui bonifica la Regione ha messo a disposizione risorse ancora non utilizzate"), ma resta il problema della inertizzazione del materiale. "C´è il nostro impegno - ha concluso de Anna - con la Commissione regionale Amianto di studiare il problema dell´inertizzazione, al fine di trovare la soluzione più adatta". |
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TRIESTE: IV EDIZIONE DEL SALONE DEL LIBRO DELL´ADRIATICO ORIENTALE |
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Il 18 settembre presso il Museo della Civiltà Istriana in via Torino 5 a Trieste si terrà la terza giornata della Iv Edizione del Salone del Libro dell´Adriatico Orientale. Ormai da anni questo format si sta imponendo non solo a livello regionale ma anche nazionale con le trasferte di Torino e Roma dell´anno scorso. Numerosi le conferenze e i dibattiti che si susseguono domani a partire dalle ore 10. Questo l´elenco completo degli avvenimenti: 10.00 I progetti, le pubblicazioni e i filmati Usis. A cura di Grazia Tatò. Archivio di Stato di Trieste. Deputazione di Storia patria per la Venezia Giulia. 11.30 Edit. Spazio agli autori connazionali Volumi che danno visibilità alla produzione letteraria degli Italiani di Istria, Fiume e Dalmazia. A cura di Silvio Forza. 12.30 La Mlh, i nostri progetti. Interviene Maria Rita Cosliani Proiezioni: dalle ore 13 “La rosa rossa” (film) – a cura del Cdm. 15.00 Società di Studi Fiumani. Archivio Museo storico di Fiume. Nasce un progetto Isuc: “Istria, Fiume e Dalmazia laboratorio d’Europa. La minoranza italiana nella realtà statuale di Croazia e Slovenia”. A cura di Gianni Stelli A seguire… • Vocabolario – veicolo di dialogo con la Città di Fiume di Amleto Ballarini • Attività con le scuole e altri progetti di Marino Micich • La Memoria che vive di Gianni Stelli • la collaborazione con la Società di Studi Fiumani e la Regione Lazio di Ingrid Sever. 17.00 Fondazione Rustia Traine: Libri, corsi di italiano, scuole e asili in Dalmazia A cura di Renzo de’Vidovich. 18.00 Crs: I progetti del Centro dell’Ui di Rovigno. Interviene Ezio Giuricin Presentazione del volume di Ezio e Luciano Giuricin: la Storia della Minoranza Italiana dal 1945 ad oggi. Introduce Lucio Toth. 19.00 Coordinamento Adriatico: progetti per il futuro. Intervengono Giuseppe de Vergottini e Davide Rossi. 20.00 Liliana Martissa presenta il romanzo “Straniero” Conversazione con Rosanna Turcinovich Giuricin. 20.30 Spettacolo offerto da Circolo Culturale Jacques Maritain. A cura di Soldà-poletti. La sera del dì di festa Xxii Edizione . |
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BRA (PARCO CULTUALE PIEMONTE PAESAGGIO UMANI): ITINERARIO LETTERARIO DEDICATO A GIOVANNI ARPINO, DOMENICA 19 SETTEMBRE |
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Dalla stazione di Bra, alla piazza del Municipio, passeggiando per Via Cavour fino alla Zizzola, simbolo della città e costruita sul punto più alto del paese. Sono alcune delle tappe dell’itinerario letterario nei luoghi di Giovanni Arpino (1927-1987) in programma domenica 19 settembre dalle ore 10 a Bra (Cn) insieme con Darwin Pastorin, giornalista, scrittore e direttore responsabile di Quartarete Tv. Letture, momenti di sosta, commenti e chiacchierate faranno immergere i visitatori nelle pagine, nella poetica e nella vita dello scrittore. Da Torino un servizio bus gratuito con partenza alle ore 9 da Piazza Vittorio permetterà al pubblico di raggiungere la stazione di Bra (prenotazione obbligatoria: 0172. 430185). Il percorso è organizzato dalla Città di Bra in collaborazione con il Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano, il progetto che unisce enti, istituzioni e associazioni di Langhe Roero e Monferrato, promosso dalla Regione Piemonte con il coordinamento della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Scrittore e giornalista, acuto osservatore della sua città e dei rapporti umani, vincitore del Premio Strega nel 1964 (con L´ombra delle colline) e del Premio Campiello nel 1972 (con Randagio è l´eroe), autore del racconto Il buio e il miele (da cui sono stati tratti i film Profumo di donna di Dino Risi e Scent of a Woman con Al Pacino), Giovanni Arpino si è sempre mosso con disinvoltura fra letteratura e mondo dell’informazione. Nei suoi racconti e romanzi, caratterizzati da uno stile ironico e asciutto, affronta i conflitti psicologici tra individui e quelli tra l’uomo e la società nel periodo che va dal boom economico fino agli anni di piombo. Di lui Indro Montanelli aveva detto: «Un’ora con lui era un bagno d’osservazioni, ricordi, aneddoti, confessioni, sembrava che ti avesse spiattellato su un tavolo tutto se stesso». L’itinerario prende il via dalla stazione, per poi fare tappa nei principali luoghi frequentati da Arpino, che nelle sue opere racconta una Bra città provinciale, in cui tutto scorre regolare, scandito e quasi predestinato e dove l’unico miraggio di un cambiamento è il trasferimento a Torino, meta che ogni giorno i pendolari devono raggiungere. Tra i libri che saranno letti: Regina di cuoi, Gli anni del giudizio, Storie dell´Italia minore, L´ombra delle colline. Si visiterà la piazza del Municipio, dove si svolgono diversi racconti presenti nella raccolta Regina di cuoi; si passeggerà per via Cavour, la via principale di Bra con i caffè dove Arpino passava le sue giornate; si sosterà in Piazza del pascolo e presso il Crocicchio dei Battuti Neri, luogo di incontro e di interminabili chiacchiere, alla fine di via Cavour. Si visiteranno i due principali simboli della città: le concerie, che producevano suole e pelli e a cui è dedicato il racconto La regina di cuoi, e la Zizzola ben visibile da gran parte del paese, una costruzione a pianta ottagonale di due piani sormontati da una torretta, costruita nel 1840 quale "villa delle delizie”. E poi ancora: i caffè e le osterie, luoghi di vita e di incontro con amici e delle partite a carte e a biliardo (Antico caffè Boglione, Osteria Garibaldi, Caffè Converso), le chiese (Campanile dei Battuti Bianchi – Ss.trinità e la Chiesa del miracolo), i mercati (mercato di Corso Garibaldi, mercato dei buoi in piazza Giolitti), la caserma Trevisan e la ferrovia verso Alba. Info su itinerario: Comune di Bra tel. 0172.43.81.11 - urp@comune.Bra.cn.it Giovanni Arpino nasce a Pola nel 1927, dove il padre ufficiale era di guarnigione. Si trasferisce prima a Bra, la città di sua madre, dove trascorre la sua giovinezza e sposa Caterina Brero, e poi a Torino, dove rimane per il resto della sua vita. Laureatosi nel 1951, nell´anno successivo esordisce come scrittore con il romanzo Sei stato felice, Giovanni (Einaudi), distinguendosi per il suo tratto raffinato e brillante. Si dedica al giornalismo sportivo come cronista e critico per i quotidiani La Stampa e Il Giornale, contribuendo insieme con Gianni Brera a conferire al genere dignità letteraria. La sua opera più importante di questo filone è il romanzo calcistico Azzurro tenebra (1977). Scrive anche drammi, racconti, epigrammi e novelle per l´infanzia. Tra i suoi romanzi si ricordano: Gli anni del giudizio (1958), La suora giovane (1959) L´ombra delle colline (1962), Un´anima persa (1966), Il buio e il miele (1969), Randagio è l´eroe (1972), Il fratello italiano (1980), Passo d´addio (1986) e La trappola amorosa (postumo, 1988). Tra le poesie: Il prezzo dell´oro (1954) e Fuorigioco (1970). È scomparso a Torino il 10 dicembre 1987. Darwin Pastorin è nato nel 1955 a San Paolo del Brasile, da una famiglia di emigranti veronesi. Giornalista dal 1981, è stato inviato speciale e vicedirettore di Tuttosport, direttore responsabile di Tele + e Stream, direttore ai nuovi programmi di Sky Sport, vicedirettore e direttore di La7sport. Dal febbraio del 2009 è direttore responsabile di Quartarete Tv. Tra i suoi libri: Lettera a mio figlio sul calcio, L´ultima parata di Moacyr Barbosa, Avenida del Sol (Mondadori), Ode per Mané, Libero gentiluomo (Limina), Tempi supplementari (Feltrinelli), Io, il calcio e il mio papà (Gallucci) scritto con il figlio Santiago, I portieri del sogno, prefazione di Gigi Buffon (Einaudi). Collabora con quotidiani e riviste, scrive per il teatro.. Gli itinerari In viaggio con… nei luoghi di… La passeggiata a Bra tra i luoghi di Giovanni Arpino rientra nel progetto dei quindici itinerari letterari raccolti sotto il nome di In viaggio con… nei luoghi di… e organizzati da maggio fino a settembre sul territorio del Parco Culturale Piemonte Paesaggio, per ripercorrere località e paesi descritti nelle loro opere da cinque grandi autori del Novecento di Langhe, Roero e Monferrato (Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Giovanni Arpino, Gina Lagorio e Davide Lajolo). La vita e i romanzi di Beppe Fenoglio sono stati rievocati in tre passeggiate tematiche: Nella valle di San Benedetto (domenica 23 maggio, San Benedetto Belbo); Sulle tracce di Fulvia (mercoledì 2 giugno, San Rocco Seno d’Elvio) con lo scrittore Davide Longo; I luoghi della vita e la battaglia dei 23 giorni (San Cassiano, domenica 6 giugno); Posti della Malora (domenica 13 giugno, San Bovo di Castino). Termineranno con l’escursione Le parole di Fenoglio sabato 28 agosto a San Benedetto Belbo. I romanzi e i versi di Davide Lajolo hanno ispirato la giornata Ulisse sulle colline di sabato 29 maggio a Vinchio, durante la quale è stato consegnato il “Premio Davide Lajolo – Il ramarro” alla giornalista Concita de Gregorio. Seguiranno gli itinerari: Con la luna nei boschi dei Saraceni con concerto serale (sabato 10 luglio, con ritrovo alle ore 21 al parcheggio della Riserva naturale della Val Sarmassa – via Cortiglione); I Bricchi del barbera – Sul bricco dei 50 anni (sabato 21 agosto, con partenza alle ore 16 dalla Località Piazza S. Marco). Le escursioni dedicate a Cesare Pavese sono in programma per venerdì 27 agosto (in occasione della giornata conclusiva del Pavese Festival con l’attore Alessandro Preziosi), sabato 28 e domenica 29 agosto (per le celebrazioni del Premio Cesare Pavese 2010) e mercoledì 4 e giovedì 5 agosto, sempre a Santo Stefano Belbo in occasione dell’iniziativa I falò sulle colline di Cesare Pavese. A Gina Lagorio è stata dedicata la giornata di sabato 10 luglio a Cherasco in occasione della quale l’attrice Lella Costa ha ricevuto il “Premio Gina Lagorio – Una Donna nel Mondo” (V edizione) per l’impegno civile che da sempre persegue nella sua carriera teatrale. Info sugli itinerari In viaggio con.. Nei luoghi di…: www.Fondazionelibro.it Partecipano agli incontri del Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano: Associazione Culturale Davide Lajolo, Associazione Culturale Gente & Paesi, Associazione Culturale Terre Alte, Atl Alessandria, Atl Asti, Atl Langhe e Roero, Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba, Cepam-centro Pavesiano Museo Casa Natale, Fondazione Bottari Lattes, Fondazione Cesare Pavese, Fondazione Mirafiori, i comuni di Acqui Terme, Alba, Bra, Canelli, Cherasco, Costigliole d’Asti, Grinzane Cavour, Monastero Bormida, La Morra, Moncalvo, Monforte d’Alba, Nizza Monferrato, Novello, San Benedetto Belbo, Santo Stefano Belbo, Serralunga d’Alba, Vinchio d’Asti, Vignale, le province di Alessandria, Asti e Cuneo e la Comunità delle colline tra Langa e Monferrato (Calosso, Canelli, Castagnole delle Lanze, Coazzolo, Costigliole d´Asti, Moasca, Montegrosso d´Asti, San Marzano Uliveto). Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura Via Santa Teresa, 15 – Torino – 011.5184268 – www.Fondazionelibro.it |
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GARDONE RIVIERA (VITTORIALE DEGLI ITALIANI): MUSEO
D’ANNUNZIO SEGRETO - SABATO 2 OTTOBRE 2010
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Sabato 2 ottobre 2010, il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, la cittadella voluta da Gabriele d´Annunzio a memoria della propria vita d’eccezione e della guerra vittoriosa con i cimeli delle sue imprese più audaci, si arricchirà di un nuovo spazio espositivo: il Museo D’annunzio segreto. Il Museo, collocato sotto l’Anfiteatro, si avvale di un allestimento progettato da Angelo Bucarelli e accoglierà 150 oggetti, preziosi e di uso comune, che hanno accompagnato la vita del Vate e delle sue donne, rimasti fino a ora inaccessibili agli occhi del pubblico. Come afferma Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale, “Gabriele d’Annunzio ha donato il Vittoriale agli Italiani perché voleva che venissero ricordate non soltanto la sua opera letteraria e le sue imprese di guerra, ma anche la sua vita quotidiana, nella sua casa. È mia convinzione che il Poeta amerebbe che tutti i suoi oggetti potessero essere ammirati dai visitatori, alla stregua degli edifici, delle stanze e dei giardini del Vittoriale”. Il Museo, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cab, consentirà un incontro ravvicinato con d’Annunzio. Verrà messo in luce il modo in cui il Vate vedeva se stesso, il rapporto che aveva con il proprio corpo e con ciò che aveva il “privilegio” di toccarlo. Si tratterà quindi di un incontro diretto, “intimo” con il poeta, che prescinderà dalla scenografia dannunziana e dall’atmosfera in cui il Vate era solito accogliere il suo ospite. Per questo allestimento, l’architetto Bucarelli ha scelto uno stile minimalista, per consentire alla ricchezza teatrale di d’Annunzio di dominare lo spazio e di non contrastare il gusto della casa e il vasto corredo delle memorabilia esposte. Come ideale introduzione, il visitatore troverà all’entrata sei monitor che trasmetteranno a ciclo continuo filmati di repertorio su Gabriele D’annunzio, provenienti dall’Istituto Luce e dalle Teche Rai. Il percorso espositivo prenderà avvio dagli oggetti che riguardano il mondo femminile, come le vestaglie, gli abiti, gli accappatoi, le scarpe, indossati dalle donne che hanno frequentato la casa. Tra le particolarità di questa sezione segnaliamo che tutti gli abiti femminili esposti non appartenevano alle donne ma erano di proprietà di d’Annunzio. Infatti, le signore che frequentavano il Vittoriale erano obbligate a spogliarsi dei loro capi per vestirsi con gli abiti che il Vate, da sublime esteta qual era, aveva scelto e disegnato per loro. Questi introdurranno una lunga sfilata di scarpe e stivali dannunziani che si concluderà con una sequenza di manichini di d’Annunzio vestiti con abiti e cappotti. Lo spazio, rivestito da gigantografie, offrirà anche una serie di vetrine dove saranno conservati gli oggetti più rari, più preziosi e più curiosi appartenuti a d’Annunzio. Tra questi i collari dei suoi cani, gli animali più amati. All’ingresso del nuovo Museo troveranno collocazione due grandi sculture in bronzo di Ugo Riva, concesse in comodato al Vittoriale, mentre una terza statua dell’artista bergamasco è stata data, sempre in comodato, dal Vittoriale al Comune di Gardone Riviera e posta sulla torretta di guardia al Monumento ai caduti di fronte all’ingresso del Vittoriale stesso. Queste opere arricchiscono ancor di più la collezione della mostra permanente “Omaggio a d’Annunzio”, inaugurata quest’anno, che raccoglie importanti creazioni di maestri contemporanei, quali De Chirico e Marinetti, già di proprietà della Fondazione, e altre appositamente donate da artisti, come il Cavallo di Mimmo Paladino, L’erma Bifronte d’Annunzio-marinetti di Luigi Ontani, la statua in bronzo della Marchesa Casati Stampa di Paolo Schmidlin. “Le opere di arte contemporanea - ricorda ancora il Presidente del Vittoriale - oltre a sottolineare il legame culturale tuttora esistente fra d’Annunzio e gli artisti nostri contemporanei, testimoniano che il Vittoriale degli Italiani non è un mausoleo, ma – come voleva Gabriele d’Annunzio, una ‘Casa di pietre vive’”. Gardone Riviera, settembre 2010 Museo D’annunzio Segreto Il Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera (Bs) - via Vittoriale, 22 Inaugurazione: sabato 2 ottobre, ore 10.30 Orari: da aprile a settembre: Vittoriale : 8.30/20.00 Museo D’annunzio segreto: 8.30/20.00 Visite guidate: alla Prioria dal martedì alla domenica: 9.30/19.00 al Museo della Guerra dal giovedì al martedì: 9.30/19.00 da ottobre a marzo: Vittoriale: 9.00/17.00 Museo D’annunzio segreto: 9.00/13.00 – 14.00/17.00 Visite Guidate: alla Prioria dal martedì alla domenica: 9.00/13.00 – 14.00/17.00 al Museo della Guerra dal giovedì al martedì: 9.00/13.00 – 14.00/17.00 Ingresso: Vittoriale € 8 Vittoriale e visita guidata alla Prioria € 13 Vittoriale e visita guidata al Museo della Guerra € 13 Vittoriale e visite guidate alla Prioria e al Museo della Guerra € 16 Biglietto ridotto per bambini dai 7 ai 18 anni, studenti in comitiva e ultra sessantacinquenni Sito internet: www.Vittoriale.it Info: +39 0365 296511 - vittoriale@vittoriale.It Relazioni esterne Vittoriale: relazioniesterne@vittoriale.It |
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VENEZIA: SABATO A FORTE GAZZERA OSSERVAZIONE DEL CIELO E MOSTRA DI FOTOGRAFIE ASTRONOMICHE |
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Sabato sera, 18 settembre, a Forte Gazzera, prosegue il ciclo di incontri "Cielo Stellato ed Inquinamento Luminoso" promosso dall´Assessorato comunale all´Ambiente, in collaborazione con il circolo degli Astrofili di Mestre "G. Ruggieri", l´Associazione Astrofili di Venezia e gli Astrofili Veneti. Dalle 19.30 sarà possibile visitare una mostra di fotografie astronomiche, provenienti dagli archivi dell´ente spaziale europeo (Esa) e da quello americano della Nasa, dedicata anche ai bambini che potranno interpretare, attraverso il disegno, le immagini dell´universo. I disegni realizzati durante la serata saranno, a loro volta, esposti nell´area della mostra. Alle ore 20.30 prenderà invece il via l ´osservazione pubblica del cielo e della Luna, grazie agli otto telescopi messi a disposizione dalle associazioni di astrofili. L´obiettivo dell´iniziativa è di sensibilizzare la cittadinanza al tema/problema dell´inquinamento luminoso e di diffondere la passione per l´astronomia. La manifestazione avrà luogo unicamente se le condizioni meteorologiche saranno favorevoli. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al Servizio Educazione Ambientale del Comune di Venezia (0412748274) o inviare una e-mail all´indirizzo: info@astrofilimestre.It |
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INAUGURAZIONE PALUDE DI CASALBELTRAME |
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Giornalisti, fotografi, naturalisti e appassionati di ambienti incontaminati non possono perdere l’appuntamento con uno degli habitat più interessanti del pianeta, che si presenterà in una veste speciale per i visitatori del nord Italia. Casalbeltrame è una località che si trova nel Parco Naturale delle Lame del Sesia: un angolo di Piemonte del tutto remoto, dove acqua e terra si mescolano in un unicum che – anche in senso figurato – può definirsi un’oasi, ovvero l’omonima Palude. L’invito è per domenica 19 settembre 2010 nel borgo novarese, che vedrà l’inaugurazione di una vera e propria scuola di natura, in pieno contesto: a partire dalle ore 9, presso il centro visite della palude, saranno presentate al pubblico nuove aree per la fruizione, la conoscenza e l’approfondimento dello studio di questo ambiente, che sono la summa di un approccio ecologico alla conservazione. Innanzitutto, un tunnel nuovissimo – lungo duecento metri e completamente chiuso – per l’osservazione ornitologica e la fotografia naturalistica. Poi un’aula didattica, alimentata ad energia solare, che accoglierà lezioni per l’insegnamento delle scienze naturali e delle tecniche fotografiche. Oltre al personale del Parco delle Lame del Sesia, ente gestore di questo territorio dal punto di vista dei vincoli ambientali, a fare gli onori di casa saranno i fotografi professionisti della scuola di fotografia naturalistica e reportage Photofarm che assumono la direzione dei progetti di divulgazione fotografica, Fabio Liverani, Christian Patrick Ricci e Mirko Sotgiu: con l’occasione, presenteranno il calendario dei photoday e dei workshop di fotografia naturalistica e digiscoping organizzati per la stagione 2011 presso l’Oasi della Palude di Casalbeltrame; inoltre, corsi in aula di fotografia di livello base e avanzato, di postproduzione digitale e fine art printing. A promuovere l’evento inaugurale di domenica 19 settembre 2010 sono l’Azienda Turistica Locale della Provincia di Novara, l’associazione di birdwatching italiano Ebn Novara e, naturalmente, il Parco Regionale Lame del Sesia e la scuola di fotografia naturalistica e reportage Photofarm. La palude di Casalbeltrame è raggiungibile dall’uscita A4 di Biandrate-vicolungo: www.Oasipalude.it/ Note biografiche e curriculari dei fotografi sono disponibili su www.Photofarm.it/ La riserva, che tutela un territorio di 640 ettari, è una palude artificiale fluviale in fase di naturalizzazione inserita in un ampio comprensorio risicolo, caratterizzata da ambiente umido e significativi elementi igrofili, oltre a una ricca avifauna migratoria che qui sverna e nidifica: www.Lamedelsesia.vc.it/ |
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APERTO AL PUBBLICO IL PARCO DI VILLA CARCANO AD ANZANO |
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Achille Mojoli: “Passo concreto nel progetto dell’assessorato provinciale al turismo per creare un itinerario di ben 40 giardini visitabili nella nostra area” E´ stato inaugurato dall’assessore al turismo della Provincia di Como, Achille Mojoli, lo spettacolare Parco di Villa Carcano ad Anzano del Parco. “L’assessorato al turismo della Provincia di Como - spiega Mojoli - ha fortemente voluto la creazione di un itinerario di ben 40 giardini della Provincia di Como per portare all´attenzione del pubblico locale e dei turisti italiani e stranieri un patrimonio botanico e storico straordinario ma ancora sconosciuto ai più”. L´iniziativa é stata effettuata con la collaborazione della Camera di Commercio di Como che ha condiviso il progetto di valorizzare i giardini visitabili sia di proprietà pubblica che privata, mentre “Grandi Giardini Italiani”, leader in Italia nell´ Horticultural Tourism, è stata incaricata di certificare un itinerario scegliendo i giardini con maggior interesse per il pubblico, unendoli in una pubblicazione bilingue Italiano e Inglese. Il Parco di Villa Carcano di Anzano entra così a far parte di “Grandi Giardini Italiani”, il network che conta 79 tra i più importanti giardini d´Italia (è presente in 14 regioni, nel Canton Ticino e a Malta) e che ha registrato nel 2009 oltre 7 milioni di visitatori. Così facendo il capolavoro di Pollack potrà essere apprezzato da chi ama i giardini e il paesaggio incontaminato della campagna comasca che miracolosamente é giunta fino a noi. Di proprietà privata, il parco aprirà i suoi cancelli inizialmente su appuntamento, un primo passo verso l’Horticultural Tourism. Il Parco di Villa Carcano ad Anzano si estende lungo i fianchi di una collina, con una vista incantevole sul lago di Alserio, sulle Grigne e sul Resegone. I Carcano erano presenti dal primo Il Parco di Villa Carcano ad Anzano si estende lungo i fianchi di una collina, con una vista Il Parco Il parco di Villa Carcano ad Anzano si estende lungo i fianchi di una collina, con una vista incantevole sul lago di Alserio, sulle Grigne e sul Resegone. I Carcano erano presenti dal primo Seicento ad Anzano, dove avevano sviluppato un’importante attività agricola su terreni che si estendevano molto oltre i confini del parco attuale. Nel 1793-94 il marchese Alessandro Carcano, milanese, fece edificare un’imponente villa in stile neoclassico, progettata dall’architetto Leopoldo Pollack. Il vastissimo Parco (oltre 40 ha) fu realizzato intorno al 1810, su disegno già tracciato dal Pollack, con una tipica impostazione paesaggistica, includendo strutture ed elementi che ne accentuano l’impronta romantica. Accanto agli edifici rurali sorsero così numerosi elementi d’arredo e di piacevole uso: edicole, un teatro di verzura e una ghiacciaia, mentre, in un alternarsi di ampie spianate e di fresche vallette, fu realizzato un grande laghetto con isole, circondato da viali e gruppi di alberi maestosi. Fra gli esemplari arborei più interessanti vanno menzionati vetusti Celtis australis, Ginkgo biloba, Aesculus hippocastanum e poi Chamaecyparis, tassi, cedri. Addentrandosi nel parco s’incontrano grandi masse di palme e lauri, uno spettacolare Fagus ‘Purpurea Tricolor’, altissimi Abies nordmanniana, magnolie e castagni plurisecolari. Un viale di carpini conduce al lago principale, popolato da ninfee e da fauna selvatica, con due isolette e un promontorio attraversato da un tunnel, un tempo navigabile. Fino a metà Novecento il lago era utilizzato per produrre ghiaccio, che veniva conservato in una delle diverse ghiacciaie della proprietà, venduto in estate e dato in dono ai malati. Fin dalle origini, il Parco e’ stato vissuto dalla famiglia Carcano – che ancora oggi ne è proprietaria - non come un giardino formale da esibire, ma come un ambiente vivo e familiare. E questa e’ ancor oggi l’atmosfera che vi si respira, senza concessioni alle esteriorità architettoniche o botaniche: un luogo piacevole da vivere e da scoprire. Indirizzo: Via Piave 18, Anzano del Parco tel. 340 9462516 Apertura tutti i giorni del mese di Settembre dalle 10 alle 18. Visite guidate per gruppi tutto l’anno su appuntamento Ingresso: Adulti € 6,00 Senior (over 65) € 5,00 Bambini fino ai 6 anni € 3,00 Per ulteriori informazioni: www.Grandigiardini.it |
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CASTELLO DI BELGIOIOSO : "PAROLE NEL TEMPO " - EDITORI IN MOSTRA - VENTESIMO ANNO - 25/26 SETTEMBRE 2010
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Torna al Castello di Belgioioso il consueto appuntamento di fine settembre con l’editoria. Giunge al ventesimo anniversario la mostra mercato, nata in un isolato castello pavese, che da sempre costituisce un punto di riferimento per l’editoria di qualità. Lettori ed editori si danno ogni anno appuntamento per un incontro eccezionale e sempre ricco di sorprese. Nelle belle sale del castello, si assiste ad un lento e pacato via vai di lettori e appassionati, che scelgono di venire per rintracciare titoli altrimenti introvabili o per scambiare due chiacchiere con gli editori sul perché di una pubblicazione. Sarà possibile trovare quei nomi che ormai da alcuni anni si sono affermati nel panorama editoriale, ma anche i marchi emergenti da poco affacciatisi sul mercato. Una scelta che vuole tener conto come di consueto della qualità e al tempo stesso proporsi come luogo di esordio e pregiata vetrina per le novità nazionali. Per i giovani lettori è stato pensato Percorsi di libreria, uno spazio dedicato alla narrativa e editoria per l´infanzia e l´adolescenza. La "libreria"sarà particolarmente piacevole per tutti coloro che da sempre mirino alla qualità dell´offerta più che alla quantità e alla commerciabilità: un contenitore accogliente e fantasioso dove il libro e il gioco educativo e creativo saranno i "Protagonisti". Meravigliosi laboratori creativi coinvolgeranno i bambini e le loro famiglie, a disposizione di tutti giochi simpatici, morbidi e colorati, colori,paste per modellare, carte variopinte e materiali di ogni genere per creare, realizzare, fare e disfare nel bel mezzo di tante storie da ascoltare. Inoltre grazie a O Barra O edizioni sarà possibile ammirare il Castello di Belgioioso e il suo vasto e antico territorio dall’alto. Infatti, con il sostegno di Nasoallinsù, O barra O edizioni propone ai lettori che acquisteranno due libri del suo catalogo una salita panoramica a bordo della mongolfiera situata nel parco del Castello. I voli, soggetti alle condizioni meteorologiche, sono previsti per Domenica 26 settembre nelle fasce orarie 10-12 e 16-18. Particolarità di questa edizione è il gemellaggio tra “Parole nel Tempo” e la piccola fiera Bazlen, che permetterà di mettere a diretto confronto alcune fra le migliori realtà editoriali italiane in un luogo consono alla discussione, dando profondità e spessore alla riflessione sul mondo delle idee, in un paese di non lettori come l’Italia che proprio per questo ne ha un bisogno disperato. Quest’anno verrà inoltre reso un omaggio a tutti i grandi scrittori che sono stati ospiti di “Parole nel tempo” in questi venti anni di attività. Eventi collaterali Scrittori nel tempo: i grandi scrittori che hanno partecipato in questo ventennio alla manifestazione “Parole nel tempo” saranno celebrati con una mostra a loro dedicata. Tra questi Paolo Volponi, Maria Corti, Alda Merini, Guido Davico Bonino, Folco Portinari, Arturo Schwarz, Edoardo Sanguineti e Giuseppe Pontiggia. Stampa Alternativa compie 40 anni: è il 1970 quando Marcello Baraghini registra in Tribunale la testata periodica Stampa Alternativa, sul modello delle Alternative Press inglesi e americane. L´attività, agli inizi, si svolge come agenzia di controinformazione, attraverso una scarna pubblicazione periodica e numerosi opuscoli. Nel 1979 diventa casa editrice, ma è solo nel 1989 che si fa strada l´idea di portare alle estreme conseguenze il discorso del libro economico, anzi supereconomico, di qualità, per di più sorprendente e provocante. L´idea si concretizza nella collana dei libri “Millelire. Nel 2009 nasce la collana “Senza finzione”, inchieste alla vecchia maniera, che affrontano tematiche scomode Antologia privata: mostra a cura di Gabriele Dadati dedicata a Davide Corona. E’ la prima esposizione in cui si può ammirare la produzione recente dell´artista, ormai da quattro anni impegnato nella realizzazione di tele in cui protagonista è il rapporto tra un lettore e il libro scelto, tele in cui l´ambientazione è uno scorcio d´interno ricorrente che tiene lontano qualsiasi intralcio. Come si diventa Gianni Brera, libri e dintorni di un grande giornalista: mostra fotografica e non solo che ripercorre la vita di uno dei più importanti giornalisti italiani. Voci nel Castello: organizzata dall’Associazione Amici del Castello di Belgioioso con il concorso dei Comuni aderenti al Consorzio Terre del Basso Pavese e la partecipazione del Comune di Belgioioso, la rassegna Voci nel Castello coniuga la diffusione dell’attività artistica dal vivo con la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio ed in particolare con il concetto di Ville di Delizia, luoghi di piacevole soggiorno in cui l’aristocrazia milanese nel Xvii e Xviii secolo coltivava le arti della musica, del teatro e della poesia. Con il contributo di: Comune Di Belgioioso Con il patrocinio di: Regione Lombardia Cultura Per informazioni: Castello di Belgioioso - tel. 0382/969250 - 970525 - fax 0382/970139 - info@belgioioso.It - guido.Spaini@belgioioso.it |
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FERRARA: SESTA EDIZIONE DEL BALLOONS FESTIVAL DAL 17 AL 26 SETTEMBRE AL PARCO URBANO ´G. BASSANI´ IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLE MONGOLFIERE |
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Le frecce Tricolori sopra il Castello Estense nel 2007 Dal 17 al 26 settembre, al Parco urbano “G. Bassani”, ritorna il tradizionale appuntamento con il Festival internazionale delle mongolfiere. Tra le forme speciali di quest’anno Action Man e una simpatica famiglia di canguri. E ogni sera, spettacoli sportivi, musicali e di cabaret. Arriva lo spettacolo più emozionante del cielo il: Ferrara Balloons Festival, l’evento dedicato alle mongolfiere che lo scorso anno ha contato più di 300.000 presenze! Il Festival, giunto alla sua sesta edizione, è organizzato da Comune e Provincia di Ferrara con il Partner Organizzativo Mongolfiera (Ati composta da Ferrara Fiere e Congressi, Multimedia Tre srl e Prosport sas). Oltre alle ormai tradizionali mongolfiere ´a lampadina´, si alzeranno in volo anche 9 Special Shapes guidate da piloti provenienti da tutto il mondo e che permetteranno ai visitatori di volare nei cieli ferraresi. Tra le forme speciali di quest’anno, una simpatica famiglia di canguri proveniente dal Brasile e Action Man, un imponente e suggestivo pallone aerostatico tedesco lungo 45 metri (il triplo di una mongolfiera normale) che riproduce il famoso supereroe. Le mongolfiere prendono lentamente forma nell´aria quieta del primo mattino o nella luce dorata del tramonto, quando le condizioni meteorologiche sono ottimali e in grado di garantire un volo sicuro. Assistere al gonfiaggio dei giganti dell´aria, osservare le manovre dei piloti, sentire il rumore e il calore dei bruciatori e vedere infine gli affascinanti mezzi alzarsi in volo è uno spettacolo indimenticabile. Tra i momenti più suggestivi il Night Glow, lo spettacolo di mongolfiere illuminate a suon di musica che accenderà l’emozione del sabato notte. Il programma del Festival prevede ogni sera uno spettacolo diverso: venerdì 17 la Contromano Band in tributo a Nek, sabato 18 il Cotton Club, e domenica 19 la Compagnia del Mosaico dedicherà uno spettacolo a The Wall dei Pink Floyd. La settimana ricomincia poi martedì 21 con Duilio Pizzocchi direttamente da Zelig, mercoledì la Dusk E-band interpreterà i Genesis, e giovedì 23 calcheranno il palco i Londoncafe con le canzoni dei mitici Dire Straits. Le serate del Festival si concluderanno in allegria venerdì 24 con Maurizio Lastrico e Matteo Manforte da Zelig e sabato 25 con la travolgente musica di The Big Solidal Band. Ancora una volta lo sport si pone come uno dei cuori pulsanti del Ferrara Balloons Festival 2010. Il Villaggio dello sport sarà pronto ad accogliere tutti i visitatori che vorranno partecipare a lezioni dimostrative oppure semplicemente godersi lo spettacolo delle esibizioni di oltre 20 discipline sportive. Le strutture dedicate saranno numerose: dalla pedana per le esibizioni ai campi da beach, dal campetto di calcio a 5 all´area golf. Altrettanto numerosi saranno gli appuntamenti. Vale la pena di ricordare i tornei quotidiani di calcetto, di beach tennis, di beach volley e di tchoukball, le esibizioni dei più famosi maestri di danza sportiva nei pomeriggi di domenica 19 e domenica 26, il divertente giocagin nel pomeriggio di domenica 19, la maratona di spinning di sabato 26 e i tornei nazionali federali di beach volley e beach tennis nelle giornate di domenica 19 e 26. Punta di diamante del programma sportivo sarà il Galà di Ginnastica Ritmica con le atlete juniores individuali di Italia, Austria e Bulgaria. Il prestigioso appuntamento sarà alle 18.30 di sabato 18 presso la pedana esibizioni del Villaggio dello Sport. Nella stessa giornata, alle ore 11, le ginnaste saranno impegnate nel 1° Torneo internazionale Ferrara Balloons Festival che si terrà al Palasegest. Particolare l’attenzione verso i bambini che potranno dedicarsi a laboratori ludici e a percorsi didattici organizzati da diverse associazioni culturali del territorio. Anche quest´anno i più piccini potranno usufruire del Pala Baby Balloons, un’area riservata alle esigenze dei più piccoli e arricchita da gonfiabili, giochi e animazione. Ogni giorno inoltre la Città Magica, il villaggio rinascimentale allestito dal Rione Santo Spirito del Palio di Ferrara, che divertirà e intratterrà il pubblico con duelli di spade, competizioni tra sbandieratori, giullarate, e stand che illustrano gli antichi mestieri. Al Ferrara Balloons Festival non mancherà poi la possibilità di fare shopping: saranno oltre 100 gli stand all’interno del parco che proporranno prodotti enogastronomici, artigianali e per il tempo libero. Non ultima per importanza l’esibizione delle Frecce Tricolori: sabato 25 settembre alle ore 16 i migliori piloti del nostro Paese voleranno sopra l´Aeroporto di Ferrara con le loro manovre acrobatiche. Il Festival, il cui indotto per l´economia ferrarese è stato valutato intorno ai 3 milioni di euro, vanta oggi una forte collaborazione con il mondo imprenditoriale locale. Si sono infatti consolidate partnership di vecchia data e altre se ne sono create, tutte nate dalla volontà di incidere positivamente nel tessuto socio economico della città in un momento di crisi diffusa durante il quale “fare sistema” diventa un modo per rafforzare l´economia del territorio. Non mancano naturalmente sponsor di respiro nazionale che nel Ferrara Balloons Festival identificano una vetrina di prestigio per promuovere le proprie attività. È il caso di Eni, la più importante azienda italiana del settore energetico, che ha sposato il Festival andando oltre la semplice sponsorizzazione, optando cioè per la formula della collaborazione. La Fondazione Carife e il suo gruppo Bancario, hanno scelto di sostenere sia l´”accessibilità” del Festival, consentendone la fruibilità da parte dei visitatori con bisogni speciali, sia lo sport in tutte le sue declinazioni, lanciando l’iniziativa Incontra il Campione, così come Coca Cola Hbc Italia si è dimostrata pronta a dissetare i tanti visitatori. Hanno confermato la propria fiducia nella manifestazione la Camera di Commercio di Ferrara, Renault Italia, Vetroresina, Mercatone Uno, Dopla e Emilbanca. Sono numerosi anche i partner e i fornitori che, a vario titolo e con modalità differenti, sostengono il Festival con forte convinzione. I voli in mongolfiera, liberi o vincolati, sono aperti a tutti. I voli liberi si terranno tutti i giorni dalle 7.30 alle 9.00 e dalle 16.00 alle 18.00, quelli vincolati dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 19.00, quando le condizioni meteorologiche sono ottimali e in grado di garantire un volo sicuro (gli esperti della stazione mobile meteo dell´Aeronautica Militare valuteranno di volta in volta la fattibilità dei voli). Per informazioni www.Ferrarafestival.it. Per costi e prenotazioni: Ferrara Link 0532.201365. L’ingresso al Parco urbano è gratuito e l’orario di svolgimento delle attività è previsto dalle 7.30 alle 22.30. Www.ferrarafestival.it Eventi e programma tel. 0532/242174-213089 info@magnanisport.It ; info@ferrarafestival.It |
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PORDENONE (ARTE CONTEMPORANEA GALLERIA D´ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA "ARMANDO PIZZINATO"): CORRADO CAGLI E IL SUO MAGISTERO. MEZZO SECOLO DI ARTE ITALIANA DALLA SCUOLA ROMANA ALL´ASTRATTISMO, 13 NOVEMBRE 2010 / 30 GENNAIO 2011; JIM GOLDBERG, 6 NOVEMBRE 2010 / 30 GENNAIO 2011 |
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Si appresta ad essere inaugurata la nuova Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone che sarà contraddistinta dall´acronimo Parco, Pordenone Arte Contemporanea. La nuova struttura sarà dedicata alla figura di uno dei più importanti artisti del nostro territorio, Armando Pizzinato (Maniago (Pn) 1910 - Venezia 2004). Risulterà essere un traguardo storico non solo per la città, ma per tutte le realtà territoriali, nazionali ed extranazionali, che confinano con il territorio friulano; si tratterà infatti di una delle più importanti strutture museali inaugurate ex novo e dedicate all´arte moderna e contemporanea presenti nel Nordest. La presentazione stampa avverrà martedì 21 settembre alle ore 12.00 presso la sala conferenza del Macro di Roma. A presentare il progetto il padrone di casa, il direttore del Macro Luca Massimo Barbero e l´artefice di questo progetto il Sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello. L´inaugurazione di Parco si inserisce in un vasto progetto di trasformazione culturale della città atto a proiettarla nel futuro. Progetto culturale che rafforzerà ulteriormente l´immagine di una città che, nonostante le sue ridotte dimensioni, conta infatti 51.000 abitanti, in questi ultimi anni ha ricercato una forte connotazione culturale con decine di iniziative culturali tra cui, per la rilevanza assunta, "Le Giornate del Cinema Muto" (il più importante festival internazionale dedicato a pellicole senza sonoro), "Pordenonelegge.it" (un grande festival letterario, completamento gratuito e che abbraccia tutta la città) e "Dedica" (articolato festival di iniziative dedicate ogni anno ad un´importante figura della letteratura mondiale). La nuova struttura museale risulterà essere, proprio in virtù delle sue dimensioni e della sua felice collocazione geografica, non solo un´istituzione culturale in grado di rapportarsi alla scena nazionale, ma anche internazionale proprio in riferimento alla sua vicinanza con realtà come la Slovenia, Croazia ed Austria. Sarà un luogo aperto, proteso alla trasversalità espositiva, in grado ciò di cogliere le molteplici declinazioni espressive del contemporaneo e farle dialogare con la stagione dell´arte moderna, attivando così dialoghi e confronti. Un luogo in grado di ascoltare il presente e stimolare la curiosità, facendosi così ideale testimone delle profonde trasformazioni che stanno investendo questo territorio, ovvero il nordest d´Italia. Fisicamente il nuovo complesso museale, situato nel centro cittadino e circondato da un ampio parco, si comporrà di due strutture che si integreranno reciprocamente: la prima composta da una villa veneta strutturata su tre piani con una superficie espositiva di oltre 650 mq ed annesso un nuovo edificio ad essa collegato con una superficie espositiva di ulteriori 510 mq. Quest´ultimo si organizzerà su quattro sale distribuite su due livelli e al suo interno conterrà tutti i servizi museali necessari. Circa 1.200 metri quadrati di spazi espositivi che si completeranno con la presenza della seconda struttura, ovvero uno spazio espositivo posto nel centro città e frutto del lavoro di ristrutturazione dell´architetto tedesco T. Herzog, questo per permettere una programmazione più articolata ma anche per cercare di avvicinare il più possibile le attività della Galleria alla quotidianità. In totale gli spazi espositivi che Parco, Galleria Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone potrà beneficiare saranno di circa 2.000 mq a cui si vanno a sommare gli altri spazi dedicati ai servizi museali. Due strutture fisicamente disgiunte ma integrate nella proposta espositiva e culturale, permettendo così di abbracciare discipline diverse e relazionandole fra loro. Saranno due le mostre che inaugureranno questa nuova struttura: nella sede principale il 13 novembre 2010 verrà inaugurata una grande mostra intitolata "Corrado Cagli e il suo magistero. Mezzo secolo di arte italiana dalla Scuola Romana all´Astrattismo" mostra organizzata dal Museo Civico d´Arte di Pordenone in collaborazione con l´Archivio Cagli di Roma e che sarà curata da Fabio Benzi e Gilberto Ganzer. Percorso che metterà in relazione la figura di Cagli con artisti quali Afro, Mirko, Dino, Capogrossi, Cavalli, Melli, Gentilini, Ziveri, Guttuso, Leoncillo, Fazzini, Purificato, Birolli, Tomea, Mafai, Franchina, Mannucci, Dova, Baj, Crippa, Tancredi, Scialoja, Pizzinato, Berti, Novelli e molti altri artisti dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Il 6 di novembre, negli spazi progettati da T. Herzog verrà inaugurata la prima grande monografica italiana su Jim Goldberg, fotografo statunitense della Magnum, recente vincitore del Premio Cartier Bresson. Un progetto che riunirà oltre 300 foto, video, oggetti, testi, per condensare tutte le principali tappe della carriera artistica di Goldberg. La mostra è una produzione Comune di Pordenone, Assessorato alla Cultura e Magnumphotos di Parigi e gode del patrocinio del Consolato Generale degli Stati Uniti d´America a Milano ed è curata da Valerie Fougeirol e Marco Minuz. Entrambe le mostre rimarranno aperte fino al prossimo 30 gennaio |
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SANT´ANGELO IN VADO (PESARO-URBINO): ALLA SCOPERTA DELL´ANTICA MASSA TRABARIA - SANT´ANGELO IN VADO APRE LO SCRIGNO DEL SUO ECOMUSEO CON LA 47° EDIZIONE DELLA MOSTRA NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO PREGIATO |
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L’alta Valle del Metauro è una zona delle Marche nordorientali, entroterra ad un passo da Toscana, Umbria ed Emilia Romagna, increspato da dolci colline e rilievi montuosi, solcato da valli verdi e boscose. In questo suggestivo lembo di terra le attività agricole e forestali, l’artigianato, l’industria ed il turismo convivono con il patrimonio storico in un ambiente di rara bellezza. Qui sorge Sant’angelo in Vado, una delle cittadine più ricche di arte e cultura della verde valle del fiume Metauro, a soli 20 km dalla perla rinascimentale che è Urbino. In epoca Romana il suo nome era Tifernum Mataurense e durante il Medio Evo fu capitale della Massa Trabaria, governata dai Brancaleoni e successivamente da Federico da Montefeltro. Seguì così le sorti del Ducato di Urbino fino al 1631. Distrutta nel Vi secolo dai Goti, venne ricostruita dai cittadini che la cinsero di mura, in parte ancora visibili, e la chiamarono “Sant’angelo” in onore dell’Arcangelo Michele, e “in Vado”, da guado, poiché solcata dall’imponente Fiume. Il centro storico medievale conserva quasi intatta la sua fisionomia d’origine: un piccolo scrigno, un vero e proprio museo territoriale all´aria aperta che i più grandi artisti di epoca Manierista hanno arricchito nel tempo, lasciando testimonianza del Genius Loci. Una fra tutti la splendida Chiesa di Santa Maria dei Servi, risalente al Xii secolo e classificata monumento nazionale, dove fino al novembre è allestita la mostra “Sacro e Profano, alla Maniera degli Zuccari”, opere dei grandi fratelli Taddeo e Federico Zuccari, esponenti del Manierismo a cui la cittadina ha dato gli illustri natali. La “caccia al tesoro” tra chiese fastose e palazzi nobiliari dislocati nel territorio comunale ritorna alle origini romane presso Campo della Pieve, a due passi dal centro storico. Qui una campagna di scavi ha riportato alla luce la Domus del Mito, parte dell’antico municipio romano della Tifernum, il più importante ritrovamento archeologico degli ultimi cinquant’anni in Italia Centrale. I suoi mosaici di rara e straordinaria bellezza e ottima fattura possono essere ammirati tutto l´anno. Tartufo, “vip” della Tavola. Simbolo e vanto di queste terre è un rinomato frutto della terra apprezzato dai buongustai: il Tartufo Bianco Pregiato. Sant´angelo in Vado, Capitale del Tartufo, “celebra” ogni anno questa delizia culinaria con la Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche, kermesse giunta alla 47° edizione, che si svolgerà tutti i fine settimana dal 9 al 31 ottobre 2010. Alla manifestazione si abbina anche la Xxxvi° Gara Nazionale di Cerca al Tartufo e il premio Tartufo d´Oro, assegnato a vip e giornalisti affezionati a questa terra. Dagli anni Settanta tanti illustri personaggi del jet set hanno solcato il tappeto rosso della manifestazione: da Umberto Eco a Rita Levi Montalcini. E ancora, Irene Pivetti, Pupi Avati, Guido Bertolaso e la affezionatissima “madrina” di tante edizioni, Maria Grazia Cucinotta. La mostra attira ogni anno decine di migliaia di persone: gourmet, cercatori, troupe televisive, turisti italiani e stranieri, desiderosi di degustare il prezioso tubero e di ammirare le bellezze del territorio. Durante la Mostra del Tartufo si danno appuntamento anche gli amanti dello sport, migliaia di centauri e camperisti che si reincontrano di edizione in edizione per il Raduno Nazionale Camperisti e il Motoraduno Internazionale. Un popolo vario e colorato, che anima per quattro week end questo borgo di 4000 abitanti: una piccola grande comunità che partecipa attivamente alle numerose e divertenti iniziative in programma. Durante la manifestazione aprono al pubblico i ristorantini adibiti nelle cantine monumentali, dove dal Settecento di produce il Vino Santo, per offrire prelibati menù tradizionali a base di tartufo bianco realizzati dalle mani sapienti dei migliori chef locali; tutte le piazze si fanno palcoscenico per artisti di strada e geniali musici; i monumenti e il territorio circostanze diventano percorsi di trekking sia rurale che urbano alla scoperta di tesori architettonici e paesaggistici nascosti. Mercatini di prodotti tipici locali e di tartufo pregiato permetteranno ai visitatori di portare a casa profumati cadeaux. Tutto questo e molto altro è Sant´angelo in Vado e la 47° edizione della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato: una civiltà antica duemila anni che non smette di regalare sorprese |
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CHARDIN. IL PITTORE DEL SILENZIO - FERRARA, PALAZZO DEI DIAMANTI 17/10/10 - 30/01/11 E MADRID, MUSEO NACIONAL DEL PRADO 28/02/11 - 29/05/11 |
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Non è la prima volta che il Musée du Louvre sostiene una mostra di Palazzo dei Diamanti accordando in prestito opere di straordinaria bellezza e importanza. E´ già successo in occasione delle mostre Turner e l´Italia, Cosmé Tura e Francesco del Cossa. L´arte a Ferrara al tempo di Borso d´Este e Corot. Natura, emozione e ricordo, solo per citare le rassegne più recenti. Tuttavia, in occasione della prima mostra dedicata in Italia a Chardin, il Louvre ha deciso di concedere in prestito a Ferrara Arte un nucleo di opere che per numero e qualità risulta davvero eccezionale. Dal prossimo 17 ottobre, a Palazzo dei Diamanti, saranno infatti presenti ben dieci capolavori provenienti dal prestigioso museo parigino. Si tratta di opere che segnano tappe fondamentali della carriera del celebre maestro e che sono tra le pietre miliari della pittura francese del Settecento. Alcune di queste opere hanno poi una storia particolare. È il caso, ad esempio, della Madre laboriosa e Il Benedicite, che Chardin stesso donò al re di Francia Luigi Xv ricevendo in cambio la stima del sovrano e, nel 1757, il grande privilegio di dimorare e lavorare al Louvre. Si tratta di un prestito, quello del Louvre, che arricchisce in modo decisivo la rassegna di Palazzo dei Diamanti, conferendole grande prestigio su piano internazionale e confermando il ruolo di Ferrara Arte quale soggetto in grado di dialogare con le grandi istituzioni museali del mondo. La fiducia del museo parigino si accompagna a quella di altre grandi realtà museali che, assieme a prestigiosissime collezioni private, hanno deciso di contribuire con le loro opere alla realizzazione di questa mostra tra cui: il Metropolitan e la Frick Collection di New York, la National Gallery of Art di Washington, il Museo Thyssen-bornemisza di Madrid, la National Gallery of Scotland, la Gemäldegalerie di Berlino, il Los Angeles County Museum of Art, la National Gallery di Ottawa e il Philadelphia Museum of Art |
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PERUGIA (GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA): TEATRO DEL SOGNO DA CHAGALL A FELLINI A CURA DI LUCA BEATRICE - 25 SETTEMBRE 2010/9 GENNAIO 2011 |
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L’universo onirico è stato ed è il contenitore dal quale attingere per interpretare le utopie e le fantasie che hanno accompagnato i desideri e le sfide dell’uomo moderno. Con la psicanalisi di Sigmund Freud, il sogno, o meglio l’inconscio, già introdotto come riflessione teoretica da Cartesio, Locke e Leibnitz, diventa la modalità espressiva del pensiero irrazionale, ora esplicitato e analizzato nelle sue modalità latenti o manifeste, tra censure e incomunicabilità. Nel campo delle arti visive, il sogno è stato il teatro di scenografie - surreali e fantastiche - che si sono tradotte in opere d’arte fortemente simboliche. L’introspezione psichica ha potenziato l’immaginazione degli artisti dando il via a nuove forme di espressione artistica. Le teorie dell’inconscio di Freud, riassunte in quello che viene definito il “testo d’avvio” della psicanalisi (L’interpretazione dei sogni, 1899), aiuteranno André Breton nella stesura del Manifesto (1924) del Surrealismo così definito: “Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale”. Il sogno è il tema, il soggetto o il pretesto che ha invaso l’immaginario estetico degli artisti scelti da Luca Beatrice per costruire il percorso espositivo di una mostra che intreccia il Simbolismo di inizio Novecento con l’arte contemporanea, i diversi “surrealismi” con alcune delle più suggestive espressioni del cinema. Le opere di questi artisti prenderanno posto come su un palcoscenico, allestito negli spazi espositivi della Galleria Nazionale dell’Umbria. Alcuni dei più rappresentativi esponenti del movimento surrealista insieme agli artisti che nel cuore del Novecento si sono misurati con il mondo dell’inconscio – Marc Chagall innanzitutto e poi Salvador Dalì, Giorgio de Chirico, Paul Delvaux, Max Ernst, Renè Magritte, André Masson, Joan Mirò, Man Ray, Alberto Savinio, Yves Tanguy, Fernando Botero – dialogheranno con le prime esperienze visionarie legate al sogno, presenti in mostra con opere di Umberto Boccioni, Arnold Böcklin, Paul Klee, Max Klinger, Plinio Nomellini, Gaetano Previati, mentre il panorama contemporaneo farà da compendio al tema con le esperienze pittoriche della Transavanguardia italiana e internazionale – Sandro Chia, Mimmo Paladino, Julian Schnabel, David Salle – e le suggestioni proposte da video, installazioni e sculture di artist-star del nuovo millennio – Jan Fabre, Damien Hirst, Tony Oursler, Pinot Gallizio. Particolarmente rappresentativa è la presenza di Chagall, di cui sono esposte 6 opere di grande impatto e qualità pittorica, interpretando così, insieme a Fellini uno dei ruoli principali nel Teatro del Sogno che Luca Beatrice metterà in scena a Perugia, tra arti figurative e cinema. Una parte fondamentale dell’esposizione sarà infatti dedicata al cinema: il surrealismo di Luis Buňuel, l’assurdo di Samuel Beckett, “Sleep “di Andy Warhol e la sua controparte odierna di Sam Taylor Wood, “Spellbound” (Io ti salverò) del 1954 di Alfred Hitchcock – la cui sequenza del sogno è stata realizzata da Salvador Dalì - con un importante omaggio a Federico Fellini, di cui, oltre ai film “I clown” e “La città delle donne”, verranno proposti manifesti e disegni originali del suo famoso “Libro dei sogni”. Con questa esposizione Perugia conferma la propria vocazione a palcoscenico d’arte internazionale e metatemporale proponendo, per il prossimo autunno, un’esposizione dedicata all’arte contemporanea (storicizzata e non) che volutamente fuoriesce dal binario in gran parte già percorso – e con grandissimo successo - dei maggiori interpreti della pittura e della scultura umbra (Arnolfo di Cambio, Perugino, Pintoricchio, Cerrini). La mostra perugina corona un percorso iniziato “intra moenia” già da alcuni anni e volto alla ricerca di una nuova identità culturale, aperta ad accogliere le sollecitazioni provenienti dal fermento che attraversa la società contemporanea in tutti i settori della cultura: arte, letteratura, cinema, architettura ecc. Una mostra, dunque, che rivela un “sogno” in procinto di diventare “realtà”. La mostra è promossa dal Comune di Perugia in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Umbria, la Provincia di Perugia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. L’organizzazione è affidata a Civita e la realizzazione del catalogo all’editore Giunti. |
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MODENA: PERCORSO NATURA DEL TIEPIDO – DA S.DAMASO A COLOMBARO - DOMENICA 19 SETTEMBRE |
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Inaugura domenica 19 settembre a S.damaso il Percorso natura del torrente Tiepido: una nuova pista ciclabile con fondo in ghiaietto stabilizzato che parte da S. Damaso di Modena per terminare a Colombaro dopo quasi dieci chilometri, seguendo il corso del fiume. A Colombaro, all´altezza del campo da golf, il percorso si congiunge con il tratto di ciclabile già realizzato dal Comune di Maranello fino a Torre Maina. In questo modo ora si può pedalare o camminare da S.damaso fino a oltre Torre Maina per complessivi 15 chilometri. Il nuovo percorso, inoltre, consente di raggiungere la zona collinare anche da Modena: percorrendo da Vaciglio circa quattro chilometri della ciclabile Modena-vignola si arriva all´imbocco del Percorso del Tiepido poco oltre la frazione di Paganine. L´opera è realizzata dalla Provincia con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dei Comuni di Modena, Castelnuovo Rangone e Formigine. Il costo complessivo (comprensivo delle acquisizioni dei terreni e delle opere di difesa della sponde) è di un milione e 800 mila euro. «Questo percorso - spiega Stefano Vaccari, assessore all´Ambiente della Provincia di Modena con delega alla Mobilità - consente di apprezzare, immersi nel verde e in tutta sicurezza, un ambiente naturale di grande interesse. L´intervento fa parte di un piano di potenziamento delle piste ciclabili intercomunali che ha già portato, tra l´altro, alla realizzazione della Modena-vignola, della Modena-bastiglia, del tratto Finale-s.felice sul Panaro e i Percorsi natura del Panaro e del Secchia che sono frequentati ogni giorno da centinaia di persone a piedi e in bicicletta che amano fare attività fisica o semplici passeggiate ed escursioni all´aria aperta, nonché da scolaresche per attività di educazione ambientale e naturalistica». La Provincia sta studiando, infine, con il Comune di Modena la possibilità di prolungamento del Percorso del Tiepido da S. Damaso fino a Fossalta sulla via Emilia per collegarsi alle ciclabili urbane di Modena est e al Percorso natura del Panaro, dove sono in corso lavori di rifacimento e messa in sicurezza del tratto da Modena est (stradello Panaro) al ponte di S. Ambrogio, danneggiato dalle piene |
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BOMBA: ESPOSIZIONE DELLA MAXI TELA DIPINTA "GLOBALAQUILART" REALIZZATA A L´AQUILA - 17-18-19 SETTEMBRE 2010 |
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L´associazione Sportiva Dilettantistica Canottieri e Canoa Valsangro, con il suo Presidente Ing Armando Scutti e il Presidente della Coop Socialtur Dott.sa Rosaria Nelli ospitano presso il Centro turistico Isola Verde di Bomba (Ch), la maxitela "Globalaquilart" del progetto "Tendatelier", in occasione dei Campionati Nazionali di Canoa e Kayak, che si svolgeranno il 17-18-19 settembre 2010 sul lago di Bomba, affinché essa possa diffondere il suo messaggio di Pace e di Fratellanza. 1500 atleti si contenderanno il tricolore in Abruzzo e per la prima volta ci saranno anche i campionati di Para Canoa per i diversamente abili. La presenza di "Globalaquilart" in questa manifestazione è messaggio beneaugurante. Essa è una tela dipinta di notevoli dimensioni, (m. 10x2) realizzata con il progetto "Tendatelier" a l´Aquila in luglio 2009, da 332 aquilani terremotati residenti nel Campo Centi Colella, in una tenda messa a disposizione dalla Cri, con l´happening-performance in progress de "La stanza del colore" condotto dall´artista Anna Seccia, che, con le tecniche di motivazione creativa di cui la stessa è specializzata, in una innovativa operazione di arte sociale ha dato vita a questa opera per creare un messaggio di vita, di speranza e fratellanza. Nell´idea progettuale iniziale le caselle centrali lasciate bianche dovevano essere firmate dai Potenti del mondo, presenti all´Aquila per il G8 in quel periodo, in modo che questa operazione assumesse un grande valore civile e culturale in quanto avrebbe cesellato l´unione dei più importanti paesi del mondo per una causa umanitaria oltre ad accresce il valore commerciale dell´opera che sarebbe stata messa all´asta devolvendo il ricavato alla Croce Rossa per la ricostruzione del Museo Nazionale dell´Aquila e per la creazione di uno spazio per gli artisti. Purtroppo problemi organizzativi istituzionali non hanno permesso ai Potenti di venire a firmare la tela e cosi la società che si era impegnata a realizzare l´asta si è defilata. Del progetto "Tendatelier " fa parte anche la realizzazione di un´altra tela monumentale: "Soqquadri", delle medesime dimensioni di Global Aquilart, che è stata dipinta sotto la stessa tenda e nello stesso momento da 18 autorevoli artisti abruzzesi di tutte e quattro le provincie, di cui molti aquilani terremotati che hanno testimoniato in essa la voglia di rinascita mettendosi in gioco, in modo insolito, in un momento assai difficile della loro esistenza. L´associazione Kaleidos, centro di creatività di Pescara, che ha promosso questo evento in collaborazione con il Centro di Documentazione arte poesia dell´Aquila, ora si sta prodigando per far conoscere le opere realizzate, attraverso mostre in Italia per far si che questa testimonianza storica e la forza creativa degli artisti abruzzesi e degli aquilani sia un fattivo esempio di solidarietà, unione, fratellanza. Kaleidos ha già in programma, per far benedire le tele e le persone coinvolte nel progetto, una udienza concessa dal Papa per il mese di ottobre, ed è in attesa di essere ricevuta dal Presidente della Repubblica al Quirinale. La documentazione di tutto l´evento realizzato sta per essere testimoniato da un catalogo con allegato video, curato dal critico aquilano naufrago sulla costa, Antonio Gasbarrini. Con preghiera di comunicazione e diffusione, grazie Centro turistico Isola Verde, Bomba 17-18-19 settembre 2010 informazioni 085-2408478 |
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MODENA: PERCORSO NATURA DEL TIEPIDO – TRE APPUNTAMENTI - FESTE IN BICI A S.DAMASO, CASTELNUOVO E COLOMBARO |
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Sono tre gli appuntamenti in programma domenica 19 settembre per festeggiare l´inaugurazione del nuovo Percorso natura del Tiepido. Alle ore 10 in via stradello Tiepido a S.damaso di Modena, dove parte il tracciato, si svolge il taglio del nastro. Partecipano Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, Stefano Vaccari, assessore provinciale all´Ambiente, Simona Arletti, assessore all´Ambiente del Comune di Modena, Andrea Landi, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Modena, e Loris Bertacchini, presidente della circoscrizione Buon Pastore, S.agnese e S.damaso. Da qui parte una biciclettata lungo il percorso con meta Castelnuovo Rangone dove alle 11 è previsto l´incontro con altre due biciclettate partite alle ore 10,15 dal parco di Grizzaga a Montale e dal parco di Cavidole. Partecipa il sindaco di Castelnuovo Rangone Maria Laura Reggiani. Analoga iniziativa a Colombaro di Formigine con una festa alle ore 11,30 a fianco del campo da golf. Da Formigine (parcheggio di villa Gandini) parte alle ore 10 una biciclettata con meta Colombaro, mentre un´altra partirà alle 11 direttamente da Colombaro in piazza Giovanni Paolo Ii. Partecipa il sindaco di Formigine Franco Richeldi. Il programma si completa sabato 2 ottobre quando alle ore 15,30 parte dalla polivalente di S.damaso la prima Camminata del Tiepido con arrivo a Torre Maina; previsti tre percorsi di quattro, nove e 15 km |
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ROMA ( MUSEO DI ROMA IN PALAZZO BRASCHI): IL RISORGIMENTO A COLORI: PITTORI, PATRIOTI E PATRIOTI PITTORI NELLA ROMA DEL XIX SECOLO - 19 SETTEMBRE 2010 / 9 GENNAIO 2011
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Narrare la storia del Risorgimento romano descrivendone gli eventi più significativi con una selezione di opere realizzate da artisti italiani e stranieri è l’intento di Il Risorgimento a colori: pittori, patrioti e patrioti pittori nella Roma del Xix secolo al Museo di Roma in Palazzo Braschi dal 19 settembre 2010 al 9 gennaio 2011. La mostra - a cura di Maria Elisa Tittoni con Patrizia Masini, Rossella Leone e Isabella Colucci per la sezione di pittura, Simonetta Tozzi e Angela D’amelio per la sezione di grafica - è promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali con l’organizzazione e servizi museali di Zètema Progetto Cultura ed è inserita nelle iniziative “Roma: Capitale d’Italia da 140 anni”. In mostra sarà anche esposto il prezioso abito di Roberto Capucci Angelo Barocco realizzato nel 1987 e personalizzato per l´occasione, proveniente dall’Archivio Storico Fondazione Roberto Capucci. Le circa cento opere selezionate - dipinti, sculture e opere grafiche provenienti dalle collezioni del Museo di Roma e da altre raccolte italiane pubbliche e private - illustrano, sia attraverso i tradizionali schemi accademici sia con un innovativo linguaggio tra cronaca ed epopea, venti anni di storia della città, dalla Repubblica Romana del 1849 alla sconfitta di Garibaldi a Mentana, fino al definitivo crollo del potere temporale della Chiesa con la presa della città da parte dei bersaglieri il 20 settembre 1870. In particolare sarà possibile ammirare dipinti di Dario Querci, Carlo De Paris, Michelangelo Pacetti, Ippolito Caffi, George Housman Thomas, Gerolamo Induno, Michele Cammarano, Carlo Ademollo, Gioacchino Toma, Onorato Carlandi. Il percorso della mostra inizia con un dipinto di Ippolito Caffi che descrive l’entusiasmo popolare in Piazza del Quirinale per la concessione dello Statuto da parte di Pio Ix mentre la tela di Antonio Malchiodi rievoca la figura del tribuno di Trastevere Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio. Un’intera sezione dell’esposizione è dedicata all’intensa esperienza della Repubblica Romana, ricordata con due grandi dipinti che fissano l’immagine dei maggiori protagonisti: la tela di Dario Querci con Giuseppe Mazzini che in Campidoglio annuncia ai romani l’istituzione della Repubblica e il dipinto di George Housman Thomas raffigurante Garibaldi nell’assedio di Roma. I dipinti di Gerolamo Induno e Giambattista Bassi testimoniano la desolazione dei luoghi bombardati. Il lungo periodo di normalizzazione che segue il ritorno del pontefice nella città occupata dalle truppe francesi, nell’aprile del 1850, viene celebrato da artisti fedeli al regime in opere come Il ritorno di Pio Ix dello spagnolo Carlo De Paris o nelle scene di vedutismo cronachistico di Michelangelo Pacetti. Gli ultimi atti dell’epopea risorgimentale romana sono ripercorsi nelle tele di Michele Cammarano e Archimede Tranzi che rievocano la breccia di Porta Pia. La partecipazione di aristocratici e popolo affinché si realizzi la nuova realtà politica di Roma capitale è ricordata in una bella scena di genere di Pietro Saporetti. Costituisce un’interessante integrazione all’esposizione pittorica la sezione dedicata alla grafica, presentata nelle due nuove sale con accesso dal cortile di Palazzo Braschi, aperte al pubblico proprio in questa occasione. Qui è ospitata la documentazione degli avvenimenti romani tra il 1846, anno di elezione di Pio Ix, e il 1870 in 49 opere - disegni, incisioni e libri rari - alcune esposte per la prima volta. Sono documentati importanti eventi quali l’istituzione della Guardia Civica o la realizzazione degli imponenti apparati effimeri innalzati nelle piazze cittadine in onore del papa. La proclamazione delle Repubblica Romana e i cruenti scontri durante l’assedio del ’49 tra truppe francesi e romane sono efficacemente illustrati nelle famose litografie delle Rovine della guerra di Roma del 1849, tratte dal dagherrotipo e nei panorami di Kandler e Andreae che ritraggono l’assedio da Villa Pamphilj e da Palazzo Caffarelli. Completano la mostra una serie di opere che illustrano le iniziative di Pio Ix dopo il ritorno a Roma dall’esilio di Gaeta: la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione e l’inaugurazione della colonna, dedicata alla Vergine, in piazza di Spagna; la commissione di importanti scavi archeologici che portarono al ritrovamento dell’Ercole Righetti presso Campo de’ Fiori e dell’Augusto a Prima Porta; la macchina pirotecnica incendiata sul Pincio per la festività dei Santi Pietro e Paolo. Info: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00) www.Museodiroma.it www.museiincomune.it www.Zetema.it |
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ROMA (MUSEO DI SCULTURA ANTICA GIOVANNI BARRACCO): GIOVANNI BARRACCO, PATRIOTA E COLLEZIONISTA - 19 SETTEMBRE 2010 / 9 GENNAIO 2011 |
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A Giovanni Barracco - raffinato collezionista di scultura antica, deputato e senatore del primo Parlamento dell’Italia unita – è dedicata questa mostra, al Museo che reca il suo nome, dal 19 settembre 2010 al 9 gennaio 2011, nell’ambito delle celebrazioni dedicate a “Roma: Capitale d’Italia da 140 anni”. Giovanni Barracco. Patriota e collezionista - a cura di Maddalena Cima - è promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali con l’organizzazione e servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Il percorso di vita di Barracco - dalla nativa Calabria (Isola Capo Rizzuto, 1829) fino a Roma, attraverso le varie Capitali del Regno – è emblematico di un periodo assai significativo di storia italiana e delle conseguenti trasformazioni sociali, politiche e culturali. Personaggio colto e mecenate, si cimenta con uguale passione nell’impegno politico di oltre 50 anni nelle aule parlamentari e nella realizzazione del progetto di formazione di un Museo della scultura antica comparata che comprende testimonianze di arte egizia, assira, cipriota, etrusca, greca e romana, fino a esemplari di arte medievale. Quest’ultima idea diventa realtà dapprima in un edificio neoclassico appositamente costruito, donato nei primi anni del ‘900 al Comune di Roma, poi demolito nel 1938 e in seguito nella cinquecentesca “Farnesina ai Baullari”, l’attuale sede del Museo Barracco. Nella mostra Giovanni Barracco. Patriota e collezionista l’impegno politico e la passione collezionistica di Giovanni Barracco sono testimoniati dalle splendide sculture della raccolta, che potranno essere percepite sotto una luce diversa attraverso il confronto con le straordinarie immagini ottocentesche del primo catalogo, e da numerosi documenti, immagini e oggetti provenienti dal Museo, messi a disposizione dalla famiglia Barracco e reperiti in diversi archivi, tra i quali la preziosa pergamena dipinta da Giuseppe Cellini con il diploma di cittadinanza romana, conferitogli dal Comune di Roma nel 1905. In evidenza la bellissima testa del faraone Sethi I (Xix dinastia, inizio Xiii sec.A C.) alla quale, grazie agli studi di Giuseppina Capriotti Vittozzi, è stato possibile accostare un frammento di statua, ad essa pertinente, rinvenuta a Grottaferrata e conservata nel Museo dell’Abbazia di S. Nilo. Tale scoperta permette non solo di ricostruire una preziosa statua faraonica giunta in Italia fin dall’antichità, ma anche di individuare esattamente il personaggio raffigurato (finora identificato con Ramesse Ii) e di determinare la provenienza dell’opera. Arricchisce la storia di questa scultura una lettera relativa all’acquisto della testa (conservata alla Biblioteca Angelica) di Barracco a Barnabei, con la frase: “Eureka! Ho trovato il faraone voluto”, da cui si percepisce la gioia del collezionista per la conquista di un nuovo, prezioso oggetto per la raccolta. Un accento particolare viene messo sulla formazione della collezione, la cui data di inizio viene generalmente stabilita al 1870, anno in cui Barracco si trasferisce a Roma come membro del Parlamento. Una scelta delle magnifiche tavole originali del catalogo della collezione del 1893 insieme alle immagini riprese nell’appartamento del collezionista in via del Corso illustrano il primo periodo della vita romana del personaggio, conclusosi con il dono della collezione alla città di Roma, la creazione del Museo di Scultura Antica e la concessione della cittadinanza romana. La mostra rappresenta una magnifica occasione per presentare il nuovo apparato didascalico del Museo che permette di offrire al pubblico nuove e più esaurienti informazioni sulle opere della raccolta, sulle civiltà delle quali sono espressione, e di approfondire diversi temi e spunti suggeriti dal percorso museale attraverso diverse migliaia di anni di storia del Mediterraneo. Www.museobarracco.it www.Museiincomune.it www.Zetema.it |
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ROMA: IL MUSEO DI ROMA RIAPRE LE PORTE A PIAZZA NAVONA |
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Nuova vita per il cortile interno al Palazzo grazie ai lavori di restauro, all’apertura del portone su Piazza Navona, all’inaugurazione della caffetteria del museo e alla nuova libreria In occasione delle celebrazioni per i 140 anni di Roma Capitale, verrà aperto il portone monumentale su Piazza Navona del Museo di Roma Palazzo Braschi. Il progetto realizzato dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali con il coordinamento generale e la direzione dei lavori di Zètema Progetto Cultura, offrirà al Museo e ai suoi visitatori un collegamento diretto con una delle piazze più famose della città accrescendo la fruibilità del maestoso cortile. Il progetto di restauro di Palazzo Braschi si inserisce in un programma pluriennale di interventi promosso dall’Amministrazione Comunale ed iniziato nel 1997. L’attuale lotto di lavori comporterà la totale riapertura al pubblico del Museo di Roma che vedrà raddoppiati i suoi spazi espositivi adeguandoli agli standard normativi e qualitativi delle più avanzate realtà museali. In questa occasione si presenta la ristrutturazione del piano terra del palazzo. Il cortile con il terzo ingresso diventerà il cuore del nuovo Museo di Roma, su cui si affacceranno la nuova biglietteria con la libreria rinnovata, due sale per le esposizioni temporanee e da cui si accederà al Brascafè, la caffetteria del Museo. Dal cortile si potrà godere della magnifica prospettiva della fontana dei Quattro Fiumi di Bernini, vero punto focale, fuga visiva del percorso che affaccia sulla piazza. Dalle finestre del Brascafè, dagli spazi ampi e dalla luce diffusa, si godrà una splendida vista dell’intera piazza Navona grazie alla creazione di una pedana rialzata dove hanno trovato posto i confortevoli arredi a disposizione della clientela. La pavimentazione, dal colore grigio morbido, richiama il sampietrino romano mentre il colore Siena chiaro delle pareti si intona ai colori delle facciate del Palazzo. In questa prima fase di completamento lavori è stato realizzato un nuovo spazio destinato a guardaroba e sala di attesa, dotato di armadietti per il pubblico e monitor con video introduttivi al percorso museale |
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NUORO (MAN): ED TEMPLETON. IL CIMITERO DELLA RAGIONE - 29 LUGLIO/3 OTTOBRE 2010
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È uno tsunami di immagini quello destinato ad invadere il Man di Nuoro a partire dal 29 luglio: una folla di centinaia e centinaia di immagini e figure di Ed Templeton, l´Andy Warhol o forse meglio il Basquiat dell´America di oggi. In Il Cimitero della Ragione, questo il titolo della mostra, foto, disegni, acrilici, sculture, video, clips, interventi sonori raccontano le storie, le emozioni e le frequentazioni degli ultimi quindici anni del vitale e dinamico Templeton. Quindici anni in cui l´artista, oggi poco più che trentenne, è stato interprete direttamente coinvolto, e non solo spettatore, dell´America delle periferie, violenta e insieme tenera, luoghi non luogo, senza misure o mezze misure. Sono spaccati su adolescenti in cerca di identità. Band che vivono la noia ruotando su una pista da skateboard, il sangue delle loro cadute, le tribù della notte, le droghe e gli incontri intimi bruciati nelle piccole stanze di hotel. L´artista entra in profondità, vive i mondi, non si limita a registrarli con lo sguardo di un entomologo. La leggerezza è semmai nell´espressione, quasi riproposizioni di fanzines illustrate o meglio di adolescenziali e caotici diari di vita. Ed Templeton nasce come skateboarder, sport che continua a praticare. Ed è proprio la pratica sportiva che gli consente di avvicinare alla pari i più giovani, registrandone crisi e ricerche, sogni, desideri, paure. Quello che travasa nelle sue immagini è un universo che ben conosce per averlo vissuto sulla propria pelle. Racconta di ricerche di sesso e di sessi, di angosce, aggressività, gioie e problemi in esistenze di passaggio. Senza giudicare, offrendo semmai opportunità e chiavi di comprensione a chi abbia voglia di capire senza preventivamente escludere. Per lui si è richiamata l´etichetta della "street art", un´arte di strada, fatta di un insieme disordinato e straordinariamente vivo e attuale di linguaggi. Templeton esprime una continua contaminazione di foto e immagini dipinte, di interventi grafici e di scrittura: murales, tags, graffiti, pubblicità, ma anche musica, in un affastellamento di codici visivi e comportamentali. La mostra racconta la storia di un skateur professionista, di un fotografo, di un designer, di un pittore, di un ragazzo di strada uscito dal tunnel, di un rigoroso vegano, di un pubblicitario di successo, di un creatore di moda (negli States, le sue scarpe sono simbolo di libertà creativa). Una storia che, se anche conduce alle sue vicende, supera però la dimensione autobiografica per mettere a nudo, con coraggio, i fenomeni sociali. Difficile classificare l´opera di Ed Templeton (1972), cresciuto in una periferia di Los Angeles, adolescente diviso tra skateboarding e punk, entrambe vie di fuga e strumento di salvezza. Lo sport gli dà il successo e a 21 anni fonda la "Toy Machine Bloodsucking Skateboard Company", società leader di un territorio di confine, di una cultura urbana fuori norma. La passione per la pittura esplode alla scoperta di Schiele, Balthus e David Hockey. E di pari passo, la passione per la fotografia. All´inizio è una fotocamera analogica, che gli permette di creare personalmente le immagini. Così come continua ad essere allo stesso tempo sportivo e artista, mito e eterno ragazzo di strada, Templeton non vuole scegliere, non vuole limitarsi ad sola disciplina nelle sue espressioni artistiche. Fotografia, pittura, scultura ai suoi occhi sono eguali e complementari. Sulle sue opere egli usa annotare impressioni, aneddoti, stati d´animo, ad unire anche la scrittura ed il racconto. Le immagini in mostra dipanano, tutte insieme, vicende personali e storie complesse di gruppi, un Cimitero della Ragione vissuto e raccontato con crudezza ma senza insistenza. Con realistica poesia. La mostra è un progetto in collaborazione con lo Smak di Ghent, a cura di Thomas Caron. Catalogo edito dallo Smak con testi di Thomas Caron, Jean-françois Chevrier, Carlo Mccormick, Arty Nelson and Philippe Van Cauteren. Man Via Satta 27 - 08100 Nuoro t&f +39 0784 252110 info@museoman.It Orario: 10:00/13:00 - 16:30/20:30 dal martedì alla domenica L´ingresso al museo è gratuito così come il servizio di visita guidata dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.30 |
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CATANZARO (PARCO ARCHEOLOGICO DI SCOLACIUM - MARCA): MICHELANGELO PISTOLETTO - IL DNA DEL TERZO PARADISO - UN INEDITO PROGETTO IN DUE SEDI REALIZZATO DAL MAESTRO DELL´ARTE POVERA CON TRE NUOVE INSTALLAZIONI – FINO AL 3 OTTOBRE 2010 |
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Michelangelo Pistoletto è il protagonista della quinta edizione di Intersezioni, ormai consolidato luogo di contaminazione tra arte contemporanea e archeologia. L´attesa rassegna, diventata uno degli appuntamenti culturali italiani più importanti della stagione estiva, anche quest´anno si sdoppia. Com´è già avvenuto nel 2009 in occasione della personale dedicata a Dennis Oppenheim, il progetto dal titolo Il Dna del Terzo Paradiso prevede la realizzazione di due mostre organizzate al Parco Archeologico di Scolacium e al museo Marca di Catanzaro. Entrambi gli appuntamenti sono curati da Alberto Fiz, Direttore Artistico del Marca. Si tratta di un´importante occasione per confrontarsi con il lavoro di uno dei maggiori protagonisti della scena internazionale che ha ideato e progettato tre nuove installazioni per gli straordinari spazi del Parco di Scolacium in particolare I temp(l)i cambiano-Terzo Paradiso, Love Difference-le sponde del Mediterrano e Il Dna del Terzo Paradiso che dà il titolo all´intero progetto. L´evento espositivo, accompagnato da un esauriente catalogo monografico in italiano e inglese edito da Electa, è stato inaugurato lo scorso 24 luglio per rimanere aperto sino al 3 ottobre 2010. La quinta edizione di Intersezioni è organizzata dalla Provincia di Catanzaro - Assessorato alla Cultura, con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria e il patrocinio della Regione Calabria - Assessorato alla Cultura, di Sensi Contemporanei - Ministero dello Sviluppo Economico e della Fondazione Mimmo Rotella."intersezioni va considerato, insieme, al Marca, un punto di riferimento imprescindibile della nostra politica di valorizzazione artistica. Nel segno della continuità progettuale, la manifestazione rappresenta oggi un modello culturale con ampi consensi in Italia e all´estero", spiega Wanda Ferro Presidente della Provincia di Catanzaro con delega alla Cultura. "E´ per noi motivo di orgoglio dedicare la rassegna di quest´anno a Michelangelo Pistoletto, uno degli artisti italiani più rappresentativi sulla scena internazionale che ha voluto progettare per il Parco una serie di nuovi lavori." Come afferma Alberto Fiz, "l´articolato progetto dedicato a Pistoletto s´impone come riflessione che investe direttamente il destino dell´uomo e l´urgente necessità di un cambiamento radicale. Pistoletto considera l´arte non come estetica fine a se stessa, ma come occasione per una trasformazione sociale responsabile. E questo appare evidente sia nelle opere storiche dell´Arte Povera, sia negli interventi realizzati per il Parco di Scolacium. Non si tratta più di segni demiurgici proposti dall´Artista Vate, ma di creazioni che si pongono in stretta relazione con la collettività." Se il Marca (nella stessa sede prosegue, sino al 3 ottobre prossimo, la personale di Alessandro Mendini. Alchimie Dal Controdesign alle Nuove Utopie) ospita una serie di lavori emblematici della ricerca linguistica di Pistoletto, tra cui la celebre Venere degli stracci e i Quadri specchianti, il Parco di Scolacium, uno dei siti archeologici più importanti dell´Italia meridionale, propone un grande progetto dove le installazioni creano un rinnovato dialogo con il territorio. Ciascuna opera contiene in sé la propria storia, la propria memoria in un continuum spazio-temporale che non consente scissioni o fratture improvvise. In questo senso il Dna del Terzo Paradiso non è solo il titolo delle due mostre, ma è anche l´opera che occupa il Foro romano, ovvero l´antica piazza di Minervia Scolacium. La grande installazione in tubi passacavi di colore verde e rosso, che ha uno sviluppo di oltre 50 metri, appare come la trascrizione genetica del Terzo Paradiso, uno dei segni più noti di Pistoletto, dove il mondo naturale convive con il mondo artificiale e tecnologico creando una rinnovata armonia. Il Terzo Paradiso è il nuovo segno dell´infinito con la differenza che si formano tre cerchi. Come spiega Pistoletto, "quello centrale descrive un ventre gravido prodotto dall´accoppiamento dei due cerchi che costituivano il vecchio simbolo. Il Terzo Paradiso è l´accoppiamento fertile tra il primo e il secondo Paradiso". Questa caratteristica viene sottolineata dal canto arcaico e primordiale di Gianna Nannini (con lei Pistoletto ha collaborato per diversi progetti proposti, tra l´altro, al National Centre for Contemporary Arts di Mosca) che crea una "scultura vocale" ripetendo, come un mantra, la parola "mama". Recuperare la presenza della memoria è un concetto che delinea anche le altre installazioni espressamente concepite per il Parco di Scolacium tra cui I temp(l)i cambiano - Terzo Paradiso, un´opera di oltre quattro metri d´altezza collocata all´interno della celebre basilica normanna di Santa Maria della Roccella, il monumento antico più imponente del Parco. La specificità del tempio è quella di essere realizzato con materiali riciclati: cestelli di lavatrici diventano colonne, serpentine di frigoriferi come basamento e timpano. Gli scarti, insomma, si trasformano, con il contributo dell´artista, in oggetti di contaminata bellezza. L´opera, nata da una collaborazione con Ecodom - Consorzio per il riciclo degli elettrodomestici, è un tempio che poggia su una base instabile come simbolo precario dell´evoluzione. Esso appare come la risultante dei tempi che cambiano in base ad una società costretta a modificare le proprie abitudini e dove il riciclo diventa una preziosa fonte di ricchezza. "In questo caso il nuovo tempio s´inserisce nell´antico tempio creando un´imprevedibile relazione segnica tra differenti forme di stratificazioni.", afferma Alberto Fiz. Sul timpano del tempio compare il simbolo del Terzo Paradiso a testimoniare l´armonia ritrovata tra consumo e riciclo, tra tecnologia, etica ed estetica. Come spiega Pistoletto "oggi sinonimo di Progresso è la conservazione delle risorse: il nuovo Mito è il Riciclo". Viene inserita, invece, tra gli ulivi Love Difference - Le sponde del Mediterraneo un´altra installazione realizzata per l´occasione, con 68 grandi pietre di colore grigio e blu che riproduce il bacino del Mediterraneo con i paesi che si affacciano su questo mare. "Il Mar Mediterraneo", dichiara Pistoletto, "è un´opera fortemente emblematica, intesa come punto di partenza per una riflessione planetaria sulle differenze, il luogo da cui iniziare a comprendere a amare le differenze. Il suo significato viene potenziato in questo luogo magico e misterioso a poca distanza dal punto in cui i due mari, lo Ionio e il Tirreno, s´incontrano." Ma le differenze costituiscono anche il soggetto di un´altra grande installazione inserita all´interno del Parco di Scolacium, Accarezzare gli alberi dove compaiono quattro copie dell´antica statua in bronzo dell´Arringatore con il braccio teso in avanti nell´atto di toccare gli alberi ricreando un rapporto osmotico con la natura. Le immagini in bronzo dell´Etrusco (il lavoro è stato proposto per la prima volta nel 1976) sono di colore rosso, giallo, bianco e nero in una rappresentazione simbolica delle differenti razze umane. Di particolare rilievo per ampliare la riflessione sulla classicità, filo conduttore di Intersezioni, è la grande installazione di tre opere studiata appositamente per il Teatro romano. In questa circostanza viene collocata al centro Il Gigante (1981-83) di sei metri d´altezza dal peso di 15 tonnellate che nasce attraverso la sovrapposizione di elementi diversi realizzando un´elaborazione e un´accumulazione di frammenti appartenenti alla tradizione della scultura. Insieme a quest´opera, dove la classicità viene riproposta attraverso un nuovo immaginario non più prevedibile, compaiono due sculture del medesimo periodo, Doppia Figura dove un´immagine in orizzontale viene sovrastata da un´altra disposta verticalmente e La Caduta dove la figura sembra accettare la propria decapitazione in un lucido presagio dei rivolgimenti che avrebbero caratterizzato gli anni ottanta, culminati nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino, un evento che Pistoletto ha descritto quello stesso anno con un grande lavoro fotografico. A completare il progetto di Scolacium un altro lavoro di particolare significato, C´è Dio? Sì ci sono! che ripercorre l´azione compiuta nel 1978 L´arte assume la religione dove lo scopo era "estendere alla gente la capacità di esercitare autonomamente le funzioni del pensiero". Nel lavoro esposto al Parco di Scolacium la scritta compare incisa sul Segno Arte, ovvero su un elemento formato dall´interazione di due triangoli che inscrive idealmente un corpo umano con le braccia alzate e le gambe divaricate. Ebbene, nella sinergia creata tra il Parco di Scolacium e il Marca, il Segno Arte, nelle sue diverse applicazioni, (sia essa una porta, un letto a baldacchino o i lavandini) rappresenta uno degli elementi su cui si focalizza la mostra al museo catanzarese. Anche la dimensione trascendente assume al Marca un aspetto di notevole rilievo dal momento che viene presentato Luogo di raccoglimento e preghiera, uno spazio suddiviso in cinque sezioni, quattro riferibili ai simboli delle religioni (ebraismo, cristianesimo, islamismo e induismo) e un quinto dedicato ai laici e agli agnostici. Al centro viene posto Metro cubo d´infinito, un´opera realizzata da Pistoletto nel 1966 costituita da un cubo formata da sei specchi con la superficie riflettente rivolta verso l´interno. In tal modo si crea un´estensione pressoché infinita dello spazio moltiplicato e pluridirezionale anche se racchiuso all´interno di un metro cubo. Un infinito, tuttavia, che non è ascrivibile ad alcuna religione ma fa riferimento alla dimensione trascendente della creatività umana e, dunque, all´arte. Ancora una volta il lavoro di Pistoletto richiede una responsabilità individuale in base a quello che l´artista ha definito come "omniteismo". La visione di un´arte fortemente implicata nella società passa anche attraverso Mar Mediterraneo-love Difference (è in stretta relazione con il Love Difference-le sponde del Mediterraneo esposto a Scolacium), così come attraverso Woollen-la mela reintegrata, perfettamente coerente con il Terzo Paradiso. Quest´opera, in lana e acciaio, realizzata nel 2007, è il simbolo del ricongiungimento tra natura e artificio. Se nella tradizione il morso della mela rappresenta il distacco dell´uomo dalla natura, in questo caso si attua la riconciliazione tra due universi in apparenza distanti. Simbolico anche l´uso della lana, elemento naturale rinnovabile che rappresenta lo spogliarsi dell´animale per vestire l´uomo con vantaggi per entrambi. Nello spazio del Marca dedicato all´arte antica si crea una felice contaminazione con l´inserimento di una delle opere più note di Pistoletto, la Venere degli stracci del 1967-68 dove la copia della Venere con mela dello scultore neoclassico Bernd Thorvaldsen realizzata all´inizio dell´800, viene posta di schiena di fronte ad un ammasso di cenci e di stracci. Quest´opera, particolarmente rappresentativa del percorso dell´Arte Povera, ha un effetto totalmente straniante in quanto vengono poste in relazione due forme tra loro agli antipodi. Ma, come re Mida, la Venere assorbe gli stracci che diventano parte della sua natura. Paradossalmente, si potrebbe dire che gli stracci sono riciclati dalla Venere in base ad un meccanismo che rende quest´opera storica perfettamente in sintonia con I temp(l)i cambiano collocata a Scolacium. Come afferma Pistoletto, "la Dea del riciclo entra nel tempio del riciclo". Al Marca non potevano mancare, naturalmente, i quadri specchianti e viene presentata una serie di Autoritratti recenti, punto d´arrivo di una riflessione sull´identità che si sviluppa sin dal 1961. "L´autoritratto dell´artista", afferma Pistoletto, "diventa l´autoritratto del mondo. E´ arte, in quanto quadro, ma è anche spazio e tempo". Un excursus, insomma, di oltre quarant´anni, che coinvolge alcune problematiche fondamentali della ricerca di Pistoletto in grado di cogliere i profondi mutamenti della società. La mostra è accompagnata da un catalogo, in italiano e inglese, edito da Electa di oltre 250 pagine che presenta, tra l´altro, le installazioni al Parco di Scolacium e al Marca. Accanto al saggio del curatore Alberto Fiz, viene proposta un´ampia intervista a Pistoletto di Chiara Bertola, un intervento su Cittadellarte di Paolo Naldini, oltre ad un testo sul Parco di Scolacium e sulle nuove scoperte archeologiche di Maria Grazia Aisa. Info: tel. 0961.746797; info@museomarca.Com ; www.Museomarca.com ; www.Intersezioni.org Catalogo Electa con interventi in italiano e inglese di Maria Grazia Aisa, Chiara Bertola, Alberto Fiz, Paolo Naldini, Michelangelo Pistoletto |
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NAPOLI (CASTEL SANT´ELMO): ANTILOGIA DI MARCO FANTINI, A CURA DI MARCO VALLORA, , 9 OTTOBRE / 8 NOVEMBRE 2010
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Venerdì 8 ottobre sarà inaugureta, a Napoli, negli Ambulacri di Castel Sant’elmo, la mostra personale di Marco Fantini dal titolo Antilogia, a cura di Marco Vallora. In mostra circa cinquanta opere: ambigui Pulcinella di pietra, resina e ferro affiancati da quadri abitati da indefiniti feticci mnemonici. Stanze sbilenche, impossibili ed insieme naturalissime, fotografie di malati psichici contaminate dal disegno se non addirittura cancellate dal gesto corrosivo della pittura. Ed ancora: disegni allucinati come cortocircuiti visivi, animali fuori contesto, bambolotti cyber, numeri, lettere in forma di rebus. Tra le opere indedite, realizzate appositamente per la mostra, il polittico su ruote “Stop-motion”, composto da sei grandi lastre di alluminio dipinto, il monumentale “Plateau Royale”, tela lunga sei metri ed alta quattro e “Bubbles”, il secondo video realizzato dall’artista sulla scia di “T”, la videoanimazione già esposta al Songzhuang Art Museum di Pechino e in questa sede commentata da un testo critico di Stephen Danzig. Bubbles è un video che sarà proiettato contemporaneamente su tre schermi. Lo schermo centrale a differenza degli altri due che sono recitati mostra una versione della stessa storia in cartone animato. Bubbles racconta la storia, in bilico tra l´onirico e lo psicologico, di un uomo e una donna che pur avendo un appuntamento per una serie di coincidenze incredibili non riescono mai ad incontrarsi. La mostra resterà aperta fino all´8 novembre 2010 |
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UN WEEKEND IN COSTA SMERALDA CON LA MILLE MIGLIA |
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Appuntamento di fine estate con la corsa più bella del mondo, in Sardegna per un weekend all’insegna della passione Lo scenario unico della Costa Smeralda accoglierà tra il 24 e il 26 settembre un incontro dedicato agli appassionati e ai collezionisti di auto d’epoca eleggibili alla corsa più bella del mondo. “Sarà un’occasione d’incontro e di relax – spiega Alessandro Casali, Presidente del Comitato Organizzatore della Mille Miglia - in una località amata e invidiata in tutto il mondo, un lungo weekend pieno di sorprese, in cui daremo le prime anticipazioni sull’edizione 2011 della competizione e condivideremo idee e progetti”. L’iniziativa vedrà la partecipazione di collezionisti e appassionati, sportivi e aficionados provenienti da tutto il mondo per incontrarsi e discutere sul futuro della manifestazione. Obiettivo: far sì che la Mille Miglia sia sempre più un catalizzatore d’interessi e un biglietto da visita per l’Italia e il suo patrimonio culturale. “Il weekend Mille Miglia Community in Costa Smeralda sarà l’occasione in cui svelare ai partecipanti alcuni dettagli della Mille Miglia 2011 – ha detto Paolo Binelli, Vice Presidente del Comitato Organizzatore della Mille Miglia - durante le giornate tra il 24 e il 26 di settembre confermeremo infatti le date ufficiali della prossima edizione della rievocazione storica e forniremo le prime indicazioni sul percorso che effettueranno i concorrenti”. Il progetto, che nasce sotto l’egida della Community Mille Miglia, sarà soprattutto l’occasione ideale per rafforzare il senso d’appartenenza alla grande famiglia della Freccia Rossa e per instaurare un dialogo con l’organizzazione in merito alle edizioni che verranno. Faranno da cornice gli hotel più esclusivi della Costa Smeralda, della Catena Starwood Hotel: Hotel Cala di Volpe, Hotel Pitrizza, e Cervo Holtel |
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NUORO (MAN): ENTRETIEMPOS NEL FRATTEMPO, ISTANTI, INTERVALLI, DURATE
15.10.2010 - 16.01.2011
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Entretiempos Nel frattempo, istanti, intervalli, durate è una mostra collettiva che riunisce 17 artisti le cui opere, secondo diverse prospettive e utilizzando metodi differenti, raccontano l´esperienza del tempo nelle sue varie accezioni e forme visive. Prendono parte all´esposizione alcune delle figure più importanti del panorama artistico contemporaneo, presentando lavori fotografici, video e pellicole prodotti negli ultimi dieci anni. La mostra, rispettando l´estensione e la diversità, aspira a riflettere un ampio e paradigmatico spettro delle pratiche visive, partendo dal presupposto che le ipotesi di lavoro che hanno guidato la selezione delle opere si articolano intorno a diverse tematiche: la natura e gli effetti dell´interruzione fotografica, e di conseguenza ciò che questo implica nella percezione del movimento e la presunzione diegetica dell´immagine; il contingente, l´effimero e il caso come forma per mettere in rilievo l´instabilità delle opere stesse e le loro connotazioni temporali; l´analisi e la speculazione storica, passando attraverso pratiche relazionate con l´archivio, assieme all´esperienza della memoria individuale e collettiva, volontaria e involontaria; infine, l´articolazione tra la fotografia e altre modalità di immagine, definendo combinazioni e paradossi temporali che si creano in particolar modo tra immagine fissa e movimento. Spaziando tra immagini del tempo e tempi delle immagini, la mostra si fonda sul paradosso teorico e narrativo della fotografia per delimitare uno spazio propizio per le intuizioni, le idiosincrasie e le derive temporali. Nel terreno degli interstizi si aspira a intensificare la percezione attraverso una esperienza dell´immagine attenta e riflessiva. In un certo qual modo, ciò che si prefigura è l´urgenza dello spettatore pensieroso, diverso dallo spettatore frettoloso, disinteressato ed estraneo. Nonostante ci sia la tendenza a dare valore alla velocità e accelerazione come requisiti distintivi delle società postmoderne, risulta sconcertante (e per questo necessario) segnalare indizi di inclinazioni artistiche che tendono verso ritmi contrari, favorendo una relazione decelerata, esperienziale e dialettica con il tempo, in una sfida fatta di discontinuità e allentamento che riconcilia il lavoro della ricezione con i ritmi del pensiero e della memoria (che, come sappiamo, tendono a ritenere più l´immagine fissa che l´immagine in movimento). In definitiva l´entretiempo è il luogo dove, sia fuori che dentro, mente e corpo, fattuale, immaginario e realtà non sono più concetti dissociati. Si tratta di un luogo in cui l´immaginario diviene un teatro della memoria - grande, aleatorio, labirintico e metamorfico - la cui comprensione inizia in ogni immagine suggestiva per attivare la percezione dello spettatore attraverso la particolare trama di associazioni e stimoli che scatena. Gli artisti di Entretiempos sono: Jeff Wall, Clare Strand, David Claerbout, Paul Pfeiffer, Jochen Lempert, Mabel Palacín, Steven Pippin, Erwin Wurm, Iñaki Bonillas, Hiroshi Sugimoto, Michael Snow, Tacita Dean, Daniel Blaufuks, Joachim Koester, Ceal Floyer, Ignasi Aballí e Michael Wesely Info e contatti: Man_museo d´Arte della Provincia di Nuoro Via Satta 27, 08100 Nuoro Tel&fax +39 0784252110 E-mail: man.Nuoro@gmail.com Orari della mostra: da martedi a domenica 10.00- 13.00; 15:30 alle 19:30 |
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PROGETTO HOLLAND ART CITIES: “I MAESTRI OLANDESI” AL CENTRO DEL TERZO TEMA DI HOLLAND ART CITIES DA LUGLIO 2010 AL 30 GIUGNO 2011 |
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L’evento internazionale Holland Art Cities ha appena inaugurato il suo terzo e ultimo tema: “I Maestri Olandesi” con importanti esposizioni come Kees van Dongen, Rietveld’s Universe, Made in Holland , Edvard Munch e Gabriel Metsu . Fino alla fine di giugno 2011, l’attenzione sarà concentrata sui grandi artisti olandesi, rappresentati sia dai grandi nomi del Xvii secolo, come Rembrandt e Frans Hals, sia dai talenti contemporanei come Gerrit Rietveld, Kees van Dongen e Hella Jongerius. Kees Van Dongen Il Museum Boijmans Van Beuningen espone 80 capolavori del famoso artista Kees van Dongen (1877-1968). Si tratta di opere rappresentative della sua arte ritrattistica e del suo stravagante periodo trascorso a Parigi, quando la giovane Birgitte Bardot era una delle sue muse ispiratrici. La mostra aprirà il 18 settembre 2010 a Rotterdam. Www.holland.com La mostra internazionale Rietveld’s Universe presenta le opere dell’architetto e designer Gerrit Th. Rietveld (1888-1964). Il Centraal Museum di Utrecht pone le realizzazioni dell’artista all’interno di un ampio contesto, considerando sia la sua personalità che il suo modo di operare, caratterizzato da tecniche sperimentali innovative; Rietveld viene inoltre messo a confronto con famosi contemporanei come Wright, Le Corbusier e Mies van der Rohe. I pezzi esposti mostrano il contributo significativo che Rietveld diede all’architettura e al design del Xx secolo. La mostra aprirà il 20 ottobre 2010. Made In Holland, I Grandi Maestri Da Una Collezione Privata Americana Dal 4 novembre 2010 al 30 gennaio 2011, il museo Mauritshuis di L’aja metterà in mostra una splendida collezione privata americana con i Grandi Maestri Olandesi. Diverse opere di questi artisti appartengono a collezioni private, quindi normalmente inaccessibili al grande pubblico. Made in Holland dà la possibilità di poterle finalmente ammirare, presentando opere prestigiose tra cui anche di artisti quali Rembrandt, Frans Hals e Hendrick Avercamp. Holland Art Cities, La Maggior Concentrazione Di Arte Per M2 Dieci musei presenteranno le mostre organizzate da Holland Art Cities. Tra cui ad Amsterdam il Van Gogh Museum, l’Hermitage di Amsterdam, il Rijksmuseum e lo Stedelijk Museum. Il Gemeentemuseum e il Mauritshuis rappresentano invece il contributo della città di L’aja. A Utrecht offrono la loro collaborazione il museo Catharijne Convent e il Centraal Museum, mentre Rotterdam punta sul museo Boijmans Van Beuningen e il Kunsthal. Holland Art Cities è un evento coordinato da International Events Holland. Questa fondazione è costituita dai dieci musei menzionati, dalle quattro città più grandi d’Olanda Amsterdam, L’aja, Rotterdam e Utrecht con le rispettive organizzazioni marketing, il Ministero degli Affari Economici, il Ministero dell’Istruzione, della Scienza e della Cultura, e dall’Ente Nazionale Olandese per Turismo e Congressi. Scopo della International Events Holland è quello di attirare in Olanda e nei suoi musei almeno 200.000 visitatori in più rispetto al trend attuale. Per maggiori informazioni e per il programma completo di Holland Art Cities, consultate il sito www.Hollandartcities.com |
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