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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 27 Settembre 2010 |
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STUDIO FINANZIATO DALL´UE OFFRE SPERANZA ALLE PERSONE COLPITE DA ICTUS |
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Bruxelles, 27 settembre 2010 - Un team internazionale di ricercatori ha trovato un modo nuovo di curare gli ictus bloccando l´attività di un enzima responsabile per la maggior parte del danno causato alle cellule cerebrali nel periodo seguente a un ictus. Le scoperte rappresentano un importante passo in avanti nella ricerca di nuove cure per l´ictus ischemico, che rappresenta la seconda causa principale di morte nel mondo. Il supporto dell´Ue per lo studio, pubblicato nella rivista Plos (Public Library of Science) Biology, proviene dal progetto Eumodic ("The European mouse disease clinic: a distributed phenotyping resource for studying human disease"), che è finanziato con 12 Mio Eur nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). Precedenti lavori sulle cure per l´ictus si erano concentrati sullo stress ossidativo, che è causato dalle "specie reattive dell´ossigeno" (Ros); tuttavia, la cura di pazienti con antiossidanti è fallita negli studi clinici. In questo ultimo studio, scienziati provenienti da Australia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito hanno adottato un approccio differente, impedendo come prima cosa la produzione dei Ros. Essi hanno scoperto che la maggior parte del danno causato nel periodo successivo a un ictus può essere attribuito a un enzima chiamato Nox4, che produce perossido di idrogeno (H2o2), un composto chimico comunemente utilizzato nei prodotti per candeggiare. Il team ha progettato geneticamente dei topi a cui manca il gene che produce Nox4; quando questo topi venivano colpiti da un ictus, i loro cervelli subivano danni minori rispetto ai topi con le versioni funzionanti del gene Nox4. In particolare, i topi senza il gene Nox4 ottenevano un punteggio maggiore nei test per valutare le loro funzioni motorie e neurologiche e la coordinazione. Gli effetti della cancellazione del gene Nox4 erano gli stessi nei topi maschio e femmina e negli animali giovani e vecchi; una questione importante se consideriamo che l´ictus è principalmente una malattia degli anziani e che il sesso dei pazienti influisce sui suoi esiti. Avendo accertato il ruolo del Nox4 nei danni da ictus, il team ha deciso di testare dei modi per sfruttare questa conoscenza a scopi terapeutici. Fortunatamente, esiste già un farmaco, chiamato Vas2870, progettato per bloccare l´attività del Nox4. Il team ha scoperto che il trattamento dei topi con il Vas2870 ha gli stessi effetti della cancellazione del gene Nox4, riducendo così i danni cerebrali e migliorando le funzioni neurologiche, anche se somministrato ore dopo l´ictus. Inoltre, inibire l´azione del Nox4 in questo modo non sembra aver causato problemi ad altre parti del corpo in cui il Nox4 è normalmente attivo, quali i vasi sanguigni che irrorano i reni e il cuore. "Il Nox4 rappresenta quindi il più promettente nuovo bersaglio terapeutico per ridurre lo stress ossidativo in generale, e i danni cerebrali causati dall´ictus in particolare," hanno concluso i ricercatori. L´ictus ischemico si verifica quando viene bloccato l´afflusso di sangue al cervello, o a causa di un calo della pressione sanguigna o a causa di un´occlusione dei vasi sanguigni. Se l´afflusso di sangue al cervello non viene ripristinato rapidamente, i tessuti cerebrali colpiti possono morire, causando seri problemi mentali e fisici e, nei casi peggiori, la morte. Gli anziani sono i più esposti al rischio di ictus, e con l´invecchiamento della popolazione, l´incidenza di questa grave patologia medica è destinata a crescere. Oggi, c´è solo un farmaco approvato per la cura degli ictus. Tuttavia, non è affatto perfetto. "Esso comporta la dissoluzione dei coaguli nel cervello per eliminare l´insufficiente circolazione sanguigna, ma aumenta il rischio di emorragie cerebrali," spiega Christoph Kleinschnitz, il principale autore della ricerca, dell´Università di Würzburg in Germania. Infatti, l´efficacia del farmaco è descritta come "moderata", e può essere utilizzato solo in circa il 10% dei pazienti. Il rimanente 90% è escluso a causa delle controindicazioni. I tentativi di sviluppare ulteriori farmaci per curare gli ictus sono finora falliti; sebbene molti si siano dimostrati efficaci negli animali, non hanno poi funzionato negli uomini. "La conseguenza è stata che molte case farmaceutiche si sono ritirate dalla ricerca di nuovi farmaci in questo settore,"fanno notare i ricercatori. Il farmacologo professor Harald Schmidt dell´Università di Maastricht nei Paesi Bassi ha guidato la ricerca. Egli ritiene che la strategia di bloccare lo stress ossidativo alla fonte potrebbe essere applicata ad altri importanti problemi della salute. Dice: "Inibire ora la fonte del perossido di idrogeno o dei radicali dell´ossigeno potrebbe rappresentare la soluzione così a lungo cercata per curare anche infarti, insufficienze cardiache, cancro e altre forme di degenerazione delle cellule nervose come il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer." Per maggiori informazioni, visitare: Plos Biology: http://www.Plosbiology.org/ Università di Würzburg: http://www.Uni-wuerzburg.de/ Eumodic: http://www.Eumodic.org/ |
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"NEUROBIOLOGIA FUNZIONALE NEI MINICERVELLI: DALLE MOSCHE AI ROBOT E RITORNO" |
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Sant Feliu de Guixols, 27 settembre 2010 - Un evento intitolato "Neurobiologia funzionale nei minicervelli: dalle mosche ai robot e ritorno" si svolgerà dal 17 al 22 ottobre 2010 a Sant Feliu de Guixols, in Spagna. La comprensione dei meccanismi che permettono ai cervelli di raccogliere le informazioni sensoriali e controllare il comportamento adattivo rappresenta una delle imprese più ambiziose per la scienza. L´obiettivo di questo convegno è quello di esaminare i progressi verso una comprensione integrata delle basi genetiche, molecolari e neuronali del comportamento nel comune moscerino della frutta. L´evento esaminerà in che modo la conoscenza sui processi biologici e neurali può influenzare (ed essere influenzata da) la progettazione di sistemi neurali robotici. Lo scopo è quello di riunire ricercatori che lavorano sul comune moscerino della frutta e sugli insetti con esperti di neurobiologia computazionale e robotica. Lo scopo della struttura della conferenza sarà quello di promuovere discussioni su come descrivere in modo quantitativo le teorie riguardanti le funzioni cerebrali e il controllo comportamentale, e su come i robot bio-ispirati possono essere usati per testare la validità e i limiti dei nostri attuali modelli. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Esf.org/index.php?id=6460 |
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OSPEDALE DESENZANO,INAUGURATI NUOVI REPARTI |
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Desenzano del Garda/Bs, 27 settembre 2010 - Un investimento diretto complessivo di oltre 9 milioni di euro, un nuovo Comparto Operatorio, l´Emodinamica e il Pronto Soccorso che permettono all´ospedale di Desenzano del Garda di crescere strutturalmente e nell´offerta di servizi. I nuovi reparti sono stati inaugurati il 23 settembre dall´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, nel corso di un evento cui hanno partecipato il direttore generale dell´Azienda Ospedaliera, Mara Azzi, il direttore di Presidio, Gianpaolo Bragantini, il vicepresidente della Provincia di Brescia, Giuseppe Romele e il sindaco di Desenzano, Felice Anelli. Erano presenti, tra gli altri, l´assessore regionale allo Sport e Giovani, Monica Rizzi e diversi consiglieri regionali eletti nel territorio bresciano. "Oggi è un giorno di festa per la sanità lombarda. - ha detto l´assessore Bresciani - Il nostro sistema ha dimostrato di saper soffrire, facendo grossi sacrifici e riuscendo però ad ottenere risultati concreti. E´ per questo che accettiamo la sfida del ministro Tremonti sul federalismo per salvare il Paese; abbiamo una grande fiducia nella sostenibilità economica che ci daranno le regole del federalismo. Possiamo comprendere le preoccupazioni di qualcuno a cui dobbiamo dire che i nostri professionisti sono così forti, così capaci, che riusciranno a dare più qualità riducendo i costi impropri, che non danno nessun vantaggio nella cura e nella diagnosi". Il nuovo ospedale è in grado di fornire una risposta sempre più concreta e fattiva alle esigenze del paziente: dalle quattro modernissime sale del nuovo Comparto Operatorio, dotate, tra le altre cose, di sala risveglio e di sistemi di elaborazione ed acquisizione delle immagini particolarmente all´avanguardia, al Servizio di Emodinamica, che consentirà di garantire risposte immediate e qualificate in campo cardiologico, evitando così il trasferimento dei pazienti in altre strutture, al Pronto Soccorso, che ora offre spazi più ampi e migliori condizioni di comfort per pazienti e gli accompagnatori. "Crescono gli ospedali e crescono i servizi. - ha ricordato Luciano Bresciani - La sanità è dinamica, tutti i giorni c´è una novità da soddisfare e quindi dobbiamo crescere per avere aree nuove con nuove tecnologie. E´ importante avere servizi all´avanguardia anche perché ogni secondo di tempo risparmiato è una vita in più salvata". L´assessore Monica Rizzi ha ricordato l´importanza dell´ospedale per il territorio bresciano. "Oggi è un giorno importante per tutto il comparto del lago di Garda. - ha detto a margine della presentazione - La sanità è il principale capitolo del bilancio regionale, quello che porta via più risorse; quando si partecipa a giornate come queste, c´è la soddisfazione di vedere dei servizi nuovi dati ai cittadini per aiutarli a superare un momento difficile della loro vita, quando appunto hanno la necessità di venire in ospedale. Questo vuol dire spendere bene i soldi pubblici". |
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OSPEDALE BOSA, ASSESSORE LIORI AI SINDACI: "NON INTENDO RIDIMENSIONARE O PENALIZZARLO" |
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Cagliari, 27 Settembre 2010 - "È stato un incontro positivo, un momento di confronto importante e ho apprezzato soprattutto il clima sereno che lo ha caratterizzato, diversamente da alcuni episodi delle ultime settimane“, ha commentato l’assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, al termine dell’incontro del 24 settembre con i sindaci della Planargia sulla situazione dell’ospedale “Mastino” di Bosa. "Non è mia intenzione ridimensionare o penalizzare la struttura ospedaliera di Bosa - ha proseguito l’assessore Liori – ma certamente saranno necessarie rimodulazioni o adeguamenti di alcune strutture sanitarie periferiche, tenendo conto del disegno regionale dove ogni ospedale opererà in una logica di rete con le sue specialità. Tutto ciò all’interno di un progetto che non prevede alcun taglio indiscriminato dei servizi sanitari del territorio, tanto meno una diminuzione della qualità dell’offerta sanitaria. Sul futuro della struttura bosana il confronto è aperto e confermo la disponibilità al dialogo, ma non saranno perseguite scelte esclusivamente dettate dal ´campanile´." "Preso atto che sono ripresi gli interventi di ginecologia e che il turno di guardia di ostetricia è ripreso 24 ore su 24, resta aperto il problema del punto nascita - ha concluso l’assessore Liori – Il tema è stato recentemente ripreso anche dal ministro Fazio che ha raccomandato le Regioni a prendere al più presto importanti decisioni. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, in quelli sotto i 500 parti per anno cresce il livello di pericolosità, soprattutto in caso di complicanze per il bambino o per la mamma. Ciò obbligherà la Regione, in occasione della revisione della rete ospedaliera regionale, ad apportare alcune importanti e necessarie modifiche. Sulla riapertura provvisoria del punto nascita di Bosa, in attesa del riordino della rete ospedaliera regionale, dovrò compiere alcune verifiche per valutarne l’opportunità." |
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IST: NESSUNA MODIFICA ALLE STRATEGIE DI INVESTIMENTO GRAZIE AI CONTRIBUTI A FAVORE DELL´ISTITUTO TUMORI DI GENOVA |
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Genova, 27 Settembre 2010 - "Sull´ist nessuna battuta d´arresto, come Regione Liguria stiamo andando avanti sul versante legislativo e presto sarà pronto il disegno di legge sulla nuova struttura di riferimento, allo stesso modo la commissione appositamente costituita sta lavorando al nuovo assetto funzionale del San Martino-ist. Anche l´attività clinica va avanti e non cambia nulla, né per quanto riguarda l’assistenza, né sul fronte delle iniziative di finanziamento". Lo ha ribadito il 23 settembre l´assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo a margine della presentazione della campagna Nastro Rosa sulla prevenzione del tumore al seno organizzata dalla Lega contro i Tumori. "Non ci sono cambi - ha sottolineato Montaldo - nelle strategie di investimento che l´Ist sta facendo grazie ai contributi di soggetti importanti come la Fondazione Carige". L´assessore regionale alla salute ha ribadito che "L´azienda San Martino – Ist resta tale, manterrà la sua autonomia, evitando però la duplicazione delle strutture e continuerà a fare quello che ha fatto fino ad oggi. Anche per quanto riguarda l´occupazione non ci saranno modifiche o licenziamenti". |
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TRAPIANTI: REGISTRO DONATORI MILANESI E INDICAZIONI SULLA CARTA REGIONALE DEI SERVIZI |
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Milano, 27 settembre 2010 - Il registro dei donatori milanesi e l´indicazione sulla carta regionale dei servizi sono le ultime proposte presentate ieri a Palazzo Marino dall’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna per promuovere due iniziative realizzate in collaborazione con l’associazione O.n.da a favore dei trapianti d´organi: uno spot e un opuscolo (che sarà distribuito nelle farmacie, nei consigli di zona e in tutti gli uffici aperti al pubblico del Comune). La donazione degli organi è un atto di solidarietà civile di cui c’è molto bisogno nonostante le alte cifre che riguardano il settore. In quarant’anni sono stati oltre 25mila i trapianti (25.201) nelle Regioni del Nord Italia Transplant (Nitp), con circa ottomila donatori (8.128). E quasi 8500 trapianti con 1322 donatori solo a Milano. Sono numeri altissimi quelli forniti dal Nitp che si scontrano però con il futuro. Infatti gli organi disponibili, già pochi, da tempo non bastano più. “Dopo 11 anni di crescita, infatti – spiega Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti – il numero dei donatori si è stabilizzato a fronte di un forte aumento delle iscrizioni alle liste d’attesa. Per ridurle, accanto ad un sistema efficiente e di qualità, come è quello italiano, è necessaria la donazione. Senza questo ‘atto di solidarietà civile’ non ci può essere trapianto”. In Italia circa 10mila persone sono oggi in attesa di un organo; in Lombardia sono ben oltre duemila e in costante aumento. Ecco dunque l’importanza della conoscenza, della sensibilizzazione, dell’impegno delle Istituzioni anche cittadine e della società civile su questo tema. Come dimostra una recente indagine dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.n.da), il 32% degli italiani non ha preso ancora alcuna decisione in merito. Ed anche tra il 60% favorevole alla donazione permangono molti dubbi e scarseggiano informazioni su come diventare donatore. Per sensibilizzare la popolazione alla donazione l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano ha deciso di impegnarsi in prima persona con due iniziative. La prima è un opuscolo “Trapianti, un’importante prospettiva di vita” realizzato da O.n.da grazie alla collaborazione del Centro Nazionale Trapianti, dell’Associazione Nord Italia Transplant (Nitp) e dell’Associazione Italiana Donatori di Organi (Aido). La seconda è uno spot, prodotto e realizzato da Jwt per O.n.da, che sarà presto trasmesso attraverso l’Urbanscreen di piazza Duomo e già visibile sul sito www.Ondaosservatorio.it. Al centro dell’attenzione non solo le problematiche mediche, ma soprattutto quelle legislative: cosa deve fare il donatore, chi può essere trapiantato, iscrizione alle liste d’attesa, l’assegnazione degli organi. Con un cenno anche al rapporto tra il mondo femminile e il trapianto. “La difficoltà di un trapianto – spiega l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna – non è solo medica ma anche etica, civile e sociale. Il problema dunque è quello del consenso dell’individuo al prelievo dei propri organi a beneficio di altri che, pur riconosciuto anche in Italia, scatena ancora a livello emozionale forti resistenze per la particolare connessione che intercorre tra vita e morte. La richiesta di salute e di vita di coloro che necessitano di un trapianto si intreccia dunque fortemente con la cultura della solidarietà e del dono e proietta nella sfera psicologica dell’individuo un tema profondamente legato all’evoluzione scientifica e allo sviluppo di una nuova coscienza all’interno della società civile. Ritengo quindi di grande importanza continuare nell’opera di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza affinché ognuno possa compiere una scelta serena perché consapevole”. “L’informazione – continua Francesca Merzagora, presidente di O.n.da – è quindi il primo passo perché le persone siano sensibilizzate su questo tema. Per tale ragione O.n.da ha deciso di realizzare questa pubblicazione in collaborazione con l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano al fine di mettere in luce e chiarire i principali dubbi e preoccupazioni sul tema del trapianto. Nel volume inoltre sono contenuti i dati principali di una recentissima indagine svolta dal nostro Osservatorio in cui si evidenzia una certa reticenza ad affrontare l’argomento da parte degli italiani (oltre un terzo non esprime opinione), ma anche una buona disponibilità alla donazione (60%). Ma appare comunque forte la richiesta di informazioni sia da parte delle Istituzioni (medico di famiglia, Asl, Ministero) che dai mezzi di comunicazione. La ricerca mette infine in luce una maggiore ritrosia delle donne ad essere donatrici. Ci auguriamo che anche questo ‘gap’ sia almeno in parte colmato con questa importante iniziativa”. “Il processo donazione-trapianto – aggiunge Mario Scalamogna, direttore del Centro Nitp – è composto di tanti, diversi, delicatissimi momenti che coinvolgono, oltre al paziente, molte persone, a partire dai familiari del potenziale donatore travolti dalla morte del loro caro. Chi opera in questo ambito è il primo ad essere consapevole dell’importanza della comunicazione. Come membri della Rete Nazionale Trapianti e come cittadini apprezziamo la scelta di curare questo opuscolo che testimonia la partecipazione dell’Istituzione e della società civile nella comunicazione ai milanesi dei risultati dell’indagine che O.n.da ha condotto su donazione e trapianto di organi. Il consenso diffuso e prevalente della popolazione alla donazione degli organi è anche un indicatore del rapporto di fiducia che il cittadino ha oggi nelle Istituzioni, del buon rapporto che i sanitari sanno instaurare con i famigliari dei donatori, dell’efficacia del ruolo che il volontariato, Aido e altre associazioni, ha nel testimoniare la buona pratica del trapianto”. “Una delle problematiche più importanti – continua Luciano De Carlis, direttore della struttura complessa di chirurgia generale e dei trapianti dell’ospedale Niguarda e curatore del volume con Andrea Lauterio, suo stretto collaboratore – si verifica quando il paziente non è in condizioni di attendere la disponibilità di un organo da cadavere. Abbiamo quindi sviluppato fin dal 2001, primi in Italia, il trapianto di fegato da donatore vivente oltre a quello di rene. Il trapianto di fegato, che prevede l’asportazione del 50-60% dell’organo, avviene generalmente da un consanguineo, riducendo in questo modo il rischio di incompatibilità immunologica. Ed anche per il donatore le conseguenze sono davvero minime: il fegato restante recupera il 90% delle sue dimensioni volumetriche in circa un mese. Il trapianto di rene con prelievo di organo da donatore vivente avviene con tecnica robotica – programma unico in Italia – in modo mininvasivo, garantendo una grande precisione. Al donatore vengono praticate piccole incisioni ed ha una ripresa rapida delle condizioni generali. Queste tecniche consentono di aumentare il numero dei trapianti e di diminuire le liste di attesa”. “In undici anni dalla sua istituzione – conclude il professor Nanni Costa – la nostra ‘rete’ ha raggiunto un livello di organizzazione, efficienza e qualità di cui la sanità italiana può essere fiera. Sono stati definiti protocolli e linee guida per uniformare l’attività di prelievo e trapianto e per lo svolgimento dei controlli di qualità; è stato sviluppato un Sistema Informativo Trapianti in cui sono registrati i donatori e attraverso cui è garantita anche la tracciabilità degli organi, il follow-up dei pazienti, il numero di donatori, di trapianti effettuati, di pazienti in lista d’attesa, tempi di attesa per organo. Ma molto resta ancora da fare per favorire la donazione. Ringrazio dunque O.n.da per l’attenzione rivolta al tema dei trapianti di tessuti e organi, per l’impegno profuso e per la realizzazione di questo opuscolo la cui realizzazione, voluta fortemente dal Comune di Milano, rappresenta un esempio di come società civile e Istituzioni possano collaborare sul territorio per essere più vicine tra loro e per contribuire ad una società più consapevole e solidale”. |
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SARDEGNA: PIANO SANITARIO REGIONALE SANITÀ, AD ARBOREA CONVEGNO CON IL MINISTRO FAZIO |
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Cagliari, 27 Settembre 2010 - Alla presenza del ministro della Sanità, Ferruccio Fazio, Arborea ospiterà il convegno "La sanità che cambia: ridisegnare il modello Sardegna". L´iniziativa - in programma lunedì 4 ottobre, nella sala convegni dell´Horse Country - è stata organizzata dalla Presidenza della Giunta regionale e dall´Assessorato regionale della Sanità, in collaborazione con il ministero della Salute e l´Agenas (Agenzia nazionale della Sanità). "La presenza del ministro Fazio - ha spiegato il presidente della Giunta regionale, Ugo Cappellacci - conferisce al nostro appuntamento un´importante rilevanza nazionale. Sarà l´occasione per mettere a confronto i protagonisti della sanità sarda con i massimi dirigenti del ministero, in previsione della svolta che la nostra amministrazione intende imprimere alla gestione di un settore così delicato per i cittadini". "Il convegno vuole rappresentare un momento di approfondimento e di confronto tra gli operatori del settore - ha sottolineato l´Assessore regionale della Sanità, Antonello Liori - Al fine di presentare le novità in tema di riforma sanitaria nell´Isola, anche alla luce di quello che accade nel panorama italiano". Il programma dettagliato del convegno sarà illustrato la prossima settimana durante una conferenza stampa del Presidente della Giunta e dell´Assessore della Sanità. |
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SANITA´: RU486: ASSESSORE RIOMMI: ”AFFERMAZIONI CONSIGLIERI REGIONALI, INCONGRUE, SUPERFICIALI E DANNOSE” |
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Perugia, 27 settembre 2010 - “Risultano fortemente incongrue le considerazioni di alcuni consiglieri regionali, per di più appartenenti alla maggioranza, sull’operato della Giunta regionale rispetto alla regolamentazione della Ru486. Tali consiglieri trattano un argomento così delicato in maniera superficiale, dimostrando di non conoscere, né gli atti dell’amministrazione regionale, né la normativa che regola la materia. Hanno desunto le loro considerazioni da informazioni approssimative e addirittura da rubriche satiriche, come ‘le foglie’”. Lo ha detto il 23 settembre l’assessore regionale alla sanità, Vincenzo Riommi rispondendo alle affermazioni di alcuni consiglieri regionali sulla applicazione in Umbria della Ru486. “Al di là dell’amarezza che hanno provocato tali ingiustificati e superficiali giudizi – ha aggiunto ancora l’assessore, resta l’impegno dell’amministrazione regionale di agire in difesa dei diritti dei cittadini ed ogni forzatura risulta inutile e dannosa”. Riommi ha poi ricordato che non appena l’Aifa ha autorizzato l’immissione in commercio della Ru486 la Giunta Regionale, al fine di garantirne un uso appropriato, ha istituito una Commissione tecnico scientifica con il compito di proporre le Linee guida che disciplinano la metodica medica nel rispetto della delibera dell’Aifa, e tenuto conto del parere del Consiglio Superiore di Sanità del marzo 2010. In particolare la commissione doveva definire le linee guida cliniche per l’individuazione delle condizioni delle donne per cui è appicabile/preferibile l’interruzione di gravidanza con metodologia farmacologia o chirurgica, i protocolli clinici con descrizione dettagliata delle procedure e dei trattamenti durante la visita ambulatoriale e durante il ricovero, i protocolli clinici per le visite di controllo successive alla Ivg, per verificare l’eventuale insorgenza di complicanze e adottare le terapie opportune e le linee guida organizzative che definiscono le modalità di accesso, le tappe del percorso assistenziale e le procedure per il consenso informato. La predisposizione delle linee guida – prosegue l’assessore - è stata presa come occasione per svolgere una specifica attività di aggiornamento professionale degli operatori sanitari sui metodi anticoncezionali, sulle tecniche di interruzione di gravidanza di tipo medico e chirurgico, sui relativi rischi e sulle possibili complicanze, finalizzati anche a permettere alla donna una scelta libera e consapevole, così come prescritto dalla L. 194/78. La Giunta Regionale, alla fine di luglio – prosegue l’assessore - ha preso atto del lavoro svolto dalla commissione tecnica e ha deciso di avviare un’ampia consultazione, garantendo la partecipazione alla definizione delle scelte che verranno adottate nella nostra Regione, alle donne, alle associazioni e a tutti i soggetti che esprimono diverse sensibilità e punti di vista, che vogliamo trattare con la massima attenzione e rispetto. “E’ fin troppo evidente – ha concluso l’assessore Riommi - che il percorso seguito dalla Giunta regionale, esclude che la somministrazione avvenga al di fuori dell’ospedale, come la legge 194/78 prescrive, essendo nostra intenzione difendere i contenuti di una legge che ha prodotto risultati molto positivi, nel nostro paese e nella nostra regione”. |
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ASL E OSPEDALI SANITÀ, IN SARDEGNA: SUI TRAPIANTI ALCUNE CRITICITÀ SEGNALATE DALLE ASSOCIAZIONI SONO STATE SUPERATE |
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Cagliari, 27 Settembre 2010 - "Alcune criticità segnalate tempo fa dalle associazioni sono state superate”. Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, al termine dell’incontro con alcune organizzazioni di volontariato (Aido, Asu, Asnet, Elisa Deiana, Love for liver for live, Prometeo Aitf, Sarda trapianti) che si occupano di donazioni e di trapianti. “Per esempio, all’ospedale Brotzu, dopo lo zero che aveva contraddistinto l’attività nei mesi di aprile e maggio, alla data del 21 giugno ci sono state sette segnalazioni e quattro trapianti - ha sottolineato l’assessore Liori - È prevedibile che si possano raggiungere almeno i risultati dell’anno scorso, ma l’obiettivo è certamente quello di migliorare. A questo scopo, ho organizzato alcuni incontri coi primari della rianimazione, dell’urologia e della nefrologia, che nel frattempo sono state potenziate con una decina di assunzioni, tra medici ed operatori, per Cagliari e con il trasferimento di un chirurgo a Sassari, che consentirà di mantenere attivo il Centro trapianti. È in programma anche una campagna regionale di sensibilizzazione sociale, ma ritengo che il miglior investimento sia nelle professionalità e nell’organizzazione". “Restano alla mia attenzione la proposta di creare con le associazioni un Comitato consultivo sulla donazione e sui trapianti di organo – ha proseguito l’assessore - fermo restando, comunque, il mio impegno alla condivisione di alcune scelte. Inoltre, mi impegnerò per una modifica legislativa che consenta di estendere i benefici normativi che oggi hanno i trapiantati di rene anche a quelli di cuore e di fegato. Altro tassello per migliorare il sistema delle donazioni sarà l’inserimento nella nuova tessera sanitaria, in preparazione, del dato di iscrizione all’albo dei donatori. Infine, nei prossimi giorni, insieme all’assessore regionale della Pubblica Istruzione Lucia Baire, incontreremo nuovamente le associazioni, per promuovere un percorso di sensibilizzazione all’interno delle scuole di tutta la Regione.” Sul tema, l‘assessore Liori porterà il suo contributo al convegno nazionale dell’organizzazione “Centro sud trapianti”, presieduto da Carlo Carcassi, direttore del Centro regionale trapianti, che si svolgerà da venerdì 1 a domenica 3 ottobre a Villasimius, e durante il quale saranno approfonditi i temi della rete donazione - prelievo - trapianto. |
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IL LAVORO E LA SALUTE NELLE MARCHE: A JESI IL CONVEGNO REGIONALE. |
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Ancona, 27 Settembre 2010 - Due giornate intere, il 27 e 28 settembre, per discutere delle possibili strategie per un intervento comune che riguarda il lavoro e la salute nelle Marche. A Jesi, all´Hotel Federico Ii, il Comitato regionale di coordinamento per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro ha promosso il convegno regionale che riprende gli argomenti gia` affrontati nel 2004 in un convegno analogo che si svolse ugualmente a Jesi. In quella occasione, la Regione con i Servizi di Prevenzione dell``Asur, l``Inail, la Direzione Regionale del Lavoro e le parti sociali posero le basi per la programmazione delle attivita` di prevenzione nei luoghi di lavoro per gli anni a venire con un confronto aperto e costruttivo tra tutte le componenti del ´sistema´. Da allora sono stati fatti passi avanti e gli indici infortunistici nelle Marche sono migliorati piu` che nel resto della nazione ma ancora molto cammino e` da fare per rendere piu` sicuri i luoghi in cui si lavora quotidianamente. Il nuovo Comitato di Coordinamento, nato nella Regione Marche nel dicembre 2008, ha ritenuto importante promuovere una nuova edizione delle giornate jesine con l´obiettivo di approfondire i mutati scenari sociali e legislativi, i risultati raggiunti e le criticita` ancora esistenti, al fine di individuare gli obiettivi strategici da proporre per una prossima programmazione di sistema da attuare nel medio periodo. Accanto a tematiche piu` mature in cui si tireranno le somme di quanto fatto per definire le ulteriori azioni necessarie, nel corso del convegno saranno trattate tematiche che rappresenteranno il momento di avvio di percorsi nuovi: in alcuni casi saranno percorsi guidati dalla programmazione nazionale, come per il piano di prevenzione agricoltura e del piano per la prevenzione delle neoplasie professionali, in altri saranno guidati dall´emergere di bisogni specifici come il sostegno alla creazione di una rete per i medici competenti e una analisi dello stato della consulenza nelle aziende. Verra` infine affrontato il tema della comunicazione, sia quella tra i soggetti della prevenzione, sia quella finalizzata alla sensibilizzazione della popolazione, perche`, data l´importanza sociale che assume, e` indispensabile che anche per la comunicazione si ipotizzi un percorso che renda questo strumento utile ai fini della prevenzione nei luoghi di lavoro. I lavori, ambedue le giornate, cominceranno alle ore 8.30. |
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PSICOLOGIA: GRUPPO ANALITICO ALLARGATO, IN CORSO LE ISCRIZIONI |
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Perugia, 23 settembre 2010 - Sono ancora aperte le iscrizioni per partecipare al Primo Workshop umbro “Dinamiche Psicosociali nel Gruppo Analitico Allargato” che si terrà il 2 e 3 ottobre 2010 a Perugia, nella sala Sant’anna, Viale Roma 15. L’evento, patrocinato dalla Regione Umbria, dal Comune di Perugia, dalla Asl 2, dall’Ordine degli Psicologi della Regione Umbria, dal Cesvol e dal Consorzio Auriga, è destinato a tutti coloro che, in generale, desiderano comprendere e migliorare le proprie capacità relazionali ed imparare a gestire il proprio ruolo in contesti sociali, culturali e professionali nei quali le condizioni di incertezza e conflittualità producono tensioni. Il gruppo analitico allargato, condotto da trainers esperti, è uno strumento di osservazione, elaborazione e cambiamento rivolto al singolo ed alla collettività. Info ed iscrizioni: tel. 349/3143180 e-mail: infogruppoallargatopg@gmail.Com |
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UN WORKSHOP SUI PROGRESSI NELLA FARMACOTERAPIA |
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Trento, 27 settembre 2010 - Un workshop internazionale per parlare dei progressi nella farmacoterapia e per mettere a disposizione dei diversi soggetti coinvolti un approccio integrato: il 214 settembre alla E-pharma, azienda che nasce da Unifarm, vi erano oltre un centinaio di rappresentanti del mondo scientifico, accademico e farmaceutico. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha parlato di qualità e di risultati significativi, conquistati dalla E-pharma in 15 anni di presenza sul mercato grazie alla sua capacità di investire nella ricerca. Un´azienda che, per il presidente Dellai, è inserita, come l´Università e gli altri centri di eccellenza del territorio, nella rete trentina dell´innovazione. "Di fronte ad un momento di estrema incertezza dal punto di vista dello sviluppo economico - sono state le parole del presidente Lorenzo Dellai - E-pharma è un interprete di grande qualità che affianca la Provincia nelle politiche industriali e di ricerca. Il futuro passa attraverso la demolizione delle barriere fra Università, impresa, ricerca e pubblica amministrazione; in questo senso vorrei evidenziare il positivo esempio rappresentato da E-pharma, che ha già contribuito ad abbassare queste mura". Il presidente ha poi auspicato in un Trentino che sappia diventare laboratorio dove coltivare queste diverse esperienze: "In provincia vi sono oltre 2.800 professori e ricercatori, a cui si devono aggiungere altre 2-300 persone che lavorano nell´ambito della ricerca per soggetti privati. Tutti assieme rappresentano una grande potenzialità e una risorsa preziosa per far crescere sempre più la nostra terra e per uscire completamente dalla crisi puntando sulla qualità e la formazione". Accanto al presidente Lorenzo Dellai anche l´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, nonché il presidente e amministratore delegato dell´azienda farmaceutica Marco de Battaglia, il presidente di Unifarm Paolo Zanini e il comitato scientifico composto da Carmelo Scarpignato e Paolo Colombo, rispettivamente professore e preside dell´Università di Scienze Farmaceutiche di Parma. Come illustrato dal presidente de Battaglia, prima di aprire i lavori, E-pharma Trento spa, azienda farmaceutica con sede a Ravina, è leader in Europa nello sviluppo e nella produzione di prodotti effervescenti. "La giornata odierna - ha commentato il presidente - arriva alla conclusione di importanti lavori di ampliamento, che hanno portato al raddoppio della capacità produttiva, ma serve anche per intensificare i rapporti con il mondo scientifico ed accademico. E-pharma, seppur in un momento così complesso di incertezza economica internazionale, ha avuto il coraggio di investire nella ricerca e, ancora oggi, sta cercando nuove frontiere e originali formulazioni, anche attraverso collaborazioni come questo workshop, che ci permettono di confrontarci e di fare il punto sull´effervescenza a livello europeo". |
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ASM SU POTENZIAMENTO OSPEDALE DI STIGLIANO. |
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Potenza, 23 settembre 2010 - La direzione aziendale dell’Asm non ha alcuna difficoltà a fissare in tempi celeri una data per l’incontro richiesto dai sindacati, "al fine di un definitivo chiarimento sul futuro dell’Ospedale distrettuale di Stigliano il cui ruolo e la cui funzione, nell’ambito non solo dei comuni dell’alta collina materana ma dell’intera provincia, verranno potenziati". E´ quanto si legge in un comunicato diffuso alla stampa dalla Azienda sanitaria materana. "Con la delibera n.1014 del 16 settembre 2010 sono state recepite tutte le indicazioni del consiglio comunale di Stigliano del 30 luglio 2010. Infatti è stato messo a punto il cronogramma per la ristrutturazione delle sale operatorie e del poliambulatorio, per la realizzazione dell’elisuperficie e per altri lavori impiantistici come la rete dei gas medicali. Il pronto soccorso nell’ambito del modello valido per gli ospedali distrettuali sarà attivo h24, il laboratorio analisi dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e la radiologia dalle 8.00 alle 14.00. Oltre al day surgery verrà istituito il day service, vale a dire un servizio diurno che assicurerà ai pazienti un percorso diagnostico per tutte le patologie. Non si sarà alcuna contrazione di posti letto, né di personale dedicato, anzi con l’area medica unica di degenza - si legge ancora nel comunicato - verrà garantita la piena flessibilità dell’utilizzazione dei posti letto per fronteggiare eventuali picchi di domanda. Verrà istituito un percorso nascita in modo tale da assicurare l’assistenza alle gestanti fino al momento del parto. Con il poliambulatorio verranno assicurate tutte le prestazioni specialistiche che rispondono alla richiesta di salute del territorio. Tali scelte sono il frutto di una volontà che vuole concretizzare un reale miglioramento delle prestazioni dell’Ospedale di Stigliano e sono il risultato di un confronto civile con i rappresentanti politici di quella comunità che hanno nel consiglio comunale la loro massima espressione". |
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ARTE CONTEMPORANEA. MILANO, A PALAZZO REALE APRE LA MOSTRA DI MAURIZIO CATTELAN IN PIAZZA AFFARI FINO AL 3 OTTOBRE LA SCULTURA L.O.V.E. |
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Milano, 27 settembre 2010 - Dal 24 ottobre la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale ospita la mostra "Contro le ideologie" di Maurizio Cattelan. Fino al 3 ottobre, in piazza Affari, rimarrà esposta un´altra opera dell´artista, la scultura L.o.v.e. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune e curata da Francesco Bonami, approda per la prima volta in uno spazio pubblico della città, un’esposizione dell’artista contemporaneo italiano più conosciuto e discusso del panorama artistico internazionale. "Prima ancora di parlare delle opere di Maurizio Cattelan forse dovremmo parlare dell’arte contemporanea. È un’arte che mette in discussione il proprio tempo, offrendosi come uno specchio, seppur incrinato, del presente – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory –. E’ un’arte che non sempre parla bene di noi. A volte ha ragione, a volte ha torto. Rimane il fatto che l’arte contemporanea sonda la nostra psicologia, solleva dubbi e dà forma e voce ai nostri pregiudizi”. “Per quanto riguarda il tema ´contro le ideologie´, un’esposizione artistica con Maurizio Cattelan e le sue opere non poteva non produrre discussione e dibattito ideologico – continua Finazzer Flory -. Ho l’impressione però che l’immagine che proviene dallo specchio incrinato ci informa di una società, la nostra, che si prende troppo sul serio, incapace di accettare gli scherzi, come quei bambini cresciuti troppo rapidamente che non sanno più giocare, divertendosi”. La mostra verrà inaugurata alle 18.00 in piazza Affari e alle 20.30 a Palazzo Reale. Scelta da Cattelan per il suo ritorno a Milano, la Sala delle Cariatidi, riaperta per l’esposizione, ospiterà “La nona Ora” (1999 ), una delle opere più rappresentative dell’artista. In mostra anche il tamburino – drummer “Untitled” (2003) e la donna crocifissa di “Untitled” (2007). “La Nona Ora” rappresenta il pontefice Giovanni Paolo Ii sul pavimento, ricoperto da una moquette rossa, della Sala delle Cariatidi – sala del potere e dei mali per eccellenza, distrutta dai bombardamenti nel 1943 – colpito dal peso di un meteorite che è il simbolo dei mali terreni che non risparmiano nemmeno una delle massime autorità spirituali. Il Papa, però, non soccombe sotto il peso del meteorite, ma si aggrappa al crocefisso e a Cristo in segno di speranza che salva. Durante il giorno nella prestigiosa sala di Palazzo Reale proseguiranno i lavori di restauro che riporteranno le Cariatidi all’antico splendore. La sera, invece (dal lunedì al venerdì dalle 17.00 alle 22.30 – sabato 9.30/22.30 – domenica 9.30/19.30) lo spazio si trasformerà e si animerà con Maurizio Cattelan. L´opera “L.o.v.e.” (2010) allestita in piazza Affari è una scultura in marmo di Carrara di 11 metri creata appositamente per Milano. Che raffigura un’enorme mano con tutte le dita mozzate, tranne il dito medio. Essa evoca il saluto nazista come gesto paradigmatico degli orrori e degli errori del secolo scorso. L’istallazione deve essere letta in relazione alle opere presenti a Palazzo Reale secondo la logica inscritta nello spirito della mostra, che è appunto "contro tutte le ideologie". Le quattro opere selezionate dall’artista, che hanno sullo sfondo la storia del Novecento, affrontano e connettono i temi del potere nelle sue numerose declinazioni, del male, della sofferenza in rapporto all’uomo. Tra le opere esposte anche un libro curato dall’artista, con testi di Francesco Bonami, che presenta in 44 tavole il percorso di Maurizio Cattelan. Il ricavato della mostra andrà alla Fondazione Memoriale della Shoah per la sua realizzazione al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano. |
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ARTE. AL VIA CON NAIS “WALLS OF FAME”, ARTE PUBBLICA IN LUOGHI DEGRADATI DELLA CITTÀ DI MILANO |
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Milano, 27 settembre 2010 - Due donne a simboleggiare l’unione delle molteplici culture uniscono le loro vesti e sotto una nuova alba fanno sbocciare un campo di bambini fiore. Questa è “la Milano che vorrei” auspicata dall’artista milanese Nais, dipinta su un muro di 15 metri in viale Jenner 44. E’ la prima opera del progetto “Walls of fame”, promosso dal Comune di Milano in collaborazione con l’associazione M.a.t.milano Altri Talenti. “Parte oggi un progetto che mira ad abbellire, grazie al contribuito di giovani artisti, aree della città da riqualificare - spiega il Sindaco -. Un intervento di street art realizzato nel rispetto delle regole dove l’arte diviene uno strumento al servizio di tutti e per tutti. Sono felice, inoltre, che sia proprio Nais, madre da pochi mesi, a dare il via a Walls of Fame. Una donna che con la sua opera ha saputo inserirsi nel tessuto urbano in perfetta sintonia con la sensibilità del quartiere che ha risposto in maniera estremamente positiva. Addirittura alcuni passanti, mentre lei disegnava, l’hanno fermata per ringraziarla. Un grande segnale di riconoscenza per lei e per noi”. Dieci sono gli artisti chiamati a realizzare un’opera di public art su altrettanti muri individuati dal Comune di Milano, nell’arco dei prossimi mesi. Un circuito artistico open air in continuo divenire che risponde al tema “La città che vorrei”, declinato in riferimento alla zona dove i muri sono inseriti, in modo da contribuire all’identità della città e dei suoi quartieri. E dopo Nais, grazie alla direzione artistica di Gisella Borioli, toccherà a Neve esprimersi sul muro del sottopasso di viale Sturzo; a Pao con un percorso ludico su vecchi “panettoni” di cemento recuperati e dipinti al parco della Martesana; a Kayone sul muro al confine del Museo della Scienza e della Tecnica in via Olona. Entro il mese di ottobre saranno all’opera anche Ozmo, El Gato Chimney, Santy. Ma la lista di artisti desiderosi di collaborare a “Walls of Fame”, si sta allungando ogni giorno. “Non è vero che libertà artistica e legalità siano sempre contrapposte - ha dichiarato l´assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. Nel progetto Walls of Fame, infatti, questo binomio funziona perfettamente attraverso la creatività dei giovani orientata eticamente”. “Milano, città della creatività, offre finalmente l’occasione ai nostri giovani artisti di esprimersi legalmente trasformando muri degradati in affreschi che ci parlano della “città che vorrei” – spiega Gisella Borioli - Mi piacerebbe che i 10 muri iniziali diventassero presto 100, per fare di Milano una vera città d’arte, democratica, a partire dalle strade fruibili da tutti”. Le opere diventeranno patrimonio di Milano e concorreranno a dare vita a un tessuto urbano di arte open air con la doppia funzione di sensibilizzare i cittadini ai valori dell’arte popolare e alla fruizione autorizzata ed estetica di spazi legalmente concessi, in contrasto con l’abusivismo deturpante che rovina la città. I Walls of Fame potranno diventare parte di un circuito artistico open air in continuo divenire. La guida al circuito Walls of Fame potrà diventare uno strumento di comunicazione per la scoperta di zone della città. |
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