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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Settembre 2010
INTERNET MOBILE SU UNA PIATTAFORMA UNICA  
 
Bruxelles, 27 settembre 2010 - Il mondo in continuo cambiamento in cui viviamo e la necessità di essere sempre in movimento costringe i ricercatori a concepire, sviluppare e mettere sul mercato tecnologie avanzate. Un esempio è costituito dall´internet mobile che sta crescendo più veloce di un batter d´occhio. Un gruppo di esperti finanziati dall´Ue della ricerca e dell´industria del web mobile ha unito le forze per creare una piattaforma open source (Os) e componenti software che permetteranno l´uso di servizi multipiattaforma e faranno in modo che le tecnologie funzionino in schermi multipli. Il progetto Webinos ("Secure webOs application environment") è stato finanziato con ben 10 Mio Eur dal Tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq). Il consorzio, che comprende 20 membri ed è guidato dall´Istituto Fraunhofer per i sistemi di comunicazione aperta (Fokus), rappresenta, tra gli altri, l´elettronica di consumo e il settore automobilistico. Verranno offerte tecnologie standardizzate e interoperabili che daranno ai designer di software gli strumenti di cui hanno bisogno per far diventare realtà le applicazioni e i servizi web che possono essere usati e scambiati a tutti i livelli. I limiti attuali derivano dalle specifiche hardware e dai sistemi operativi; le persone usano sistemi diversi per ottenere risultati simili. Lo strumento open source Webinos cambierà tutto. Il settore che trarrà maggiori benefici dallo sviluppo di questo strumento open source è quello multimediale. In una dichiarazione, i partner di Webinos hanno detto che gli utenti saranno in grado di "condividere foto sui loro telefoni cellulari, televisioni (Tv) e personal computer (Pc) usando la stessa applicazione per le foto in tutte le piattaforme". Tra i partner del settore industriale che stanno dando contributi fondamentali al progetto Webinos ci sono Sony Ericsson Mobile Communication (Sweden), Telecom Italia, Deutsche Telekom, la sezione ricerca e tecnologia del gruppo Bmw (Germania) e la sezione britannica della Samsung Electronics. Tra i partner provenienti dal mondo della ricerca ci sono il Politecnico di Atene (Grecia), l´Istituto interdisciplinare della tecnologia della banda larga (Belgio) e il Politecnico di Torino (Italia). Per quando riguarda la garanzia di standard per la piattaforma di riferimento, il sostegno è fornito dal World Wide Web Consortium (W3c) con sede in Francia, un ente per gli standard internet mondiali che sviluppa protocolli e linee guida per garantire una crescita a lungo termine per il web. "Lo scopo del progetto è quello di creare "una piattaforma di applicazione universale"," ha spiegato il leader del progetto, il dott. Stephan Steglich del Fraunhofer Fokus. "Questo significa che miriamo a permettere l´uso di applicazioni web in modo costante e sicuro su tutti gli schermi abilitati a internet, tra cui i telefoni cellulari, i Pc, le Tv e le unità di intrattenimento in-car." Secondo il piano del progetto, il consorzio svilupperà requisiti che siano basati sull´industria e non su una particolare organizzazione. Secondo gli esperti, questa tecnologia open source costituirà un enorme vantaggio per il mercato. "Vogliamo superare le restrizioni applicate dalle tecnologie brevettate e specifiche di un operatore, permettendo la progettazione rapida di applicazioni più personalizzate, sicure e innovative," ha sottolineato il dott. Steglich. "Il nostro obiettivo è lo sviluppo di una piattaforma sicura che faciliti la creazione di applicazioni per dispositivi e sistemi operativi multipli ed eterogenei." Si prevede che questa nuova tecnologia promuova legami più forti tra aziende, sviluppatori, produttori e operatori. "Questa nuova tecnologia eliminerà alcune delle barriere economiche associate allo sviluppo di piattaforme di internet mobile," si legge nella dichiarazione. Il risultato finale vedrà le società in grado di sviluppare nuovi modelli di business e di rivedere la propria posizione sul mercato del multimediale mobile. Per maggiori informazioni, visitare: Webinos: http://www.Webinos.org/  Fraunhofer Fokus: http://www.Fokus.fraunhofer.de/de/fokus/index.html    
   
   
"SIMBIOSI UOMO-ROBOT: CREAZIONE SINERGICA DI RELAZIONI ESSERI UMANI-ROBOT"  
 
 Taipei, 27 settembre 2010 - Un evento sulla "Simbiosi uomo-robot: creazione sinergica di relazioni esseri umani-robot" si terrà il 18 ottobre 2010 a Taipei, in Taiwan. La simbiosi tra umani e robot è fondamentale nello sviluppo dei robot e della loro abilità di comunicare con gli esseri umani giornalmente. C´è la possibilità che un giorno gli esseri umani e i robot mantengano relazioni amichevoli e sviluppino persino legami basati sulla fiducia reciproca. Ma prima che si possano stabilire tali relazioni, bisogna esaminare una serie di questioni: come si comportano e che sentimenti nutrono gli esseri umani nei confronti dei robot? quali fattori robotici influenzano la reazione umana? quail fattori umani influenzano l´interazione con i robot? Allo stesso tempo, questo settore dovrebbe essere esaminato in modo interdisciplinare, con l´apporto di settori quali la robotica, l´informatica, la psicologia, la sociologia, la pedagogia e le scienze del cervello. Gli interventi tratteranno studi unici come il design del comportamento dei robot, gli effetti psicologici della differenza di età e dell´aspetto dei robot e il principio della percezione dell´animazione dal punto di vista delle scienze del cervello. Il workshop comprenderà anche una discusisone tra presentatori e pubblico su come si dovrebbe progettare un robot per una cooperazione sostenibile tra robot ed esseri umani. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Ayu.ics.keio.ac.jp/h-r-symbiosis/  
   
   
BRESCIA TERRITORIO D´ECCELLENZA NUOVE TECNOLOGIE BANDA LARGA E SERVIZI ON LINE PER LA COMPETITIVITA´  
 
Brescia, 27 settembre 2010 - L´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione, Carlo Maccari, ha incontrato il 23 settembre a Brescia, presso la Sede Territoriale della Regione Lombardia, i rappresentanti del mondo economico e politico locale per presentare, come sta facendo in tutte le città lombarde, le linee guida e le prospettive future del nuovo Assessorato. La giornata è stata aperta dal saluto dell´assessore regionale allo Sport e Giovani, Monica Rizzi. Brescia rappresenta una tappa fondamentale del tour di presentazione dell´Assessorato nelle province lombarde vista l´importanza che questo territorio riserva all´innovazione tecnologica. "L´incontro di oggi - ha spiegato Maccari - è utile per rafforzare e ascoltare le istanze delle realtà imprenditoriali e delle pubbliche amministrazioni locali che, come da tradizione, a Brescia sanno già mettere in campo proposte di primissimo livello anche in materia di modernizzazione, semplificazione e digitalizzazione". "Una provincia tradizionalmente capofila in molti settori economici - ha sottolineato Maccari - ha bisogno di essere supportata da strutture all´avanguardia, che ne garantiscano la competitività: penso alla grande richiesta di banda larga, per le quali è già garantita una copertura a 126 comuni bresciani, dei quali 79 raggiunti anche dal servizio di connessione wireless". In questi territori gli utenti possono accedere alla rete in piena mobilità, utilizzando i propri portatili, palmari o altri dispositivi dotati di scheda wireless. "La Regione - ha proseguito Maccari - è intervenuta insieme agli altri attori istituzionali nello sviluppo della banda larga con un finanziamento di 1,5 milioni di euro: del resto l´accessibilità e la diffusione degli strumenti informatici sono prerogative imprescindibili per un territorio come questo, che ha la cultura del lavoro e dell´eccellenza nel Dna". Maccari ha ricordato quindi che chi lavora ha un impellente bisogno di avere al suo fianco una pubblica amministrazione capace di supportare gli investimenti del privato con una burocrazia rigorosa ma priva di lentezze e sovrapposizioni a volte incomprensibili e soffocanti per chi fa impresa. Secondo l´assessore, gli enti bresciani - Provincia, Comune e Camera di Commercio in primis - stanno dimostrando grande impegno in questo senso, come dimostrano diversi progetti telematici già accessibili e fruibili per tutti i tipi di utenza. "L´attenzione per lo sviluppo informatico e lo snellimento della burocrazia - ha aggiunto Maccari - fanno di Brescia una delle province in prima linea nel panorama nazionale. Penso al progetto di e-government dell´amministrazione provinciale, il progetto "People" del Comune con 200 servizi on line erogati o alla Camera di Commercio che ha praticamente messo in rete tutte le principali pratiche e servizi. Tra questi il piano Cerc, premiato di recente, mirato al dialogo diretto tra imprese e istituzioni che porta numerosi vantaggi come la brevità dei tempi di invio delle pratiche telematiche e l´utilizzo da parte degli utenti delle istanze di contributo". Maccari ha concluso ricordando che il diritto alla semplificazione è una prerogativa non solo delle imprese ma anche dei semplici cittadini, spesso spaesati di fronte alla macchina burocratica. "Anche in questo campo - ha concluso Maccari - da qui partono iniziative da guardare con attenzione: penso a diversi atti presso il Tribunale di Brescia, che ha notevolmente snellito alcune procedure, oggi accessibili semplicemente compilando un modulo quando altrove ci si trova di fronte a lentezza e richieste di documentazioni infinite". L´assessore Monica Rizzi ha sottolineato la novità dell´Assessorato di Maccari e rilevato come "la semplificazione e la digitalizzazione potranno essere, per l´intero territorio bresciano, un volano per la crescita economica favorendo la competitività".  
   
   
TRENTO: FIBRA OTTICA, APPROVATE LE LINEE DI INDIRIZZO  
 
Trento, 24 settembre 2010 - La giunta provinciale ha approvato, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, le nuove linee di indirizzo per lo sviluppo delle reti di accesso fibra ottica sul territorio provinciale. Tra le novità, l´indicazione delle modalità per la costituzione di una società, a capitale misto pubblico-privato, che si occuperà di realizzare le reti di accesso nelle aree urbane e industriali dove anche gli operatori privati dimostrano interesse ad investire. La larga banda è sempre più al centro di attività della Provincia autonoma di Trento in quanto elemento di sviluppo strategico del nostro territorio. Fino ad oggi, l’impegno della Provincia è stato dedicato alla diffusione capillare della rete e della connettività sul territorio, con la realizzazione della dorsale in fibra ottica e di una delle rete wireless più estese d’Europa. L’obiettivo di questa azione è di promuovere lo sviluppo economico e sociale dell’intero territorio provinciale e favorire il processo di innovazione organizzativa e tecnologica delle pubbliche amministrazioni trentine. Ora, in linea con le più recenti indicazioni europee, è arrivato il momento di promuovere la realizzazione delle reti di accesso, per raggiungere tutti i cittadini e le imprese presenti sul territorio attraverso connessioni in fibra ottica “direttamente in casa”. Si parla, in questo caso, di rete a banda ultra larga, che la Provincia vuole rendere disponibile al 100% della popolazione trentina entro il 2018, per garantire a tutti l’accesso a servizi di telecomunicazione evoluti e, contestualmente, promuovere lo sviluppo di nuova imprenditorialità. Il tutto valorizzando gli interventi già fatti e favorendo il co-investimento pubblico e privato coinvolgendo gli operatori interessati. Da qui le indicazioni delle modalità per la costituzione di una nuova società, a capitale misto pubblico-privato, che si occuperà di realizzare le reti di accesso nelle aree dove anche gli operatori privati si dimostrano interessati ad investire, ovvero nelle “aree di media profittabilità” della nostra provincia che corrispondono a circa il 60-70% degli utenti provinciali. Nelle rimanenti aree, a “bassa profittabilità” (ovvero dove il numero di utenti non giustificherebbe da un punto di vista meramente economico alcun intervento), la Provincia interverrà direttamente, con il supporto di Trentino Network e nel rispetto della normativa sul tema, per evitare l’ulteriore marginalizzazione di queste aree e garantire a tutto il Trentino un accesso veloce al web.  
   
   
SOCIAL MEDIA: MILANO INCONTRA I PROTAGONISTI DI INTERNET  
 
Milano, 27 settembre 2010 - L’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli ha incontrato il 24 settembre , in occasione della Social Media Week, Naveen Selvadurai il co-fondatore di Foursquare, il software e social network che permette di segnalare la propria posizione geografica, Rand Fishkin, uno dei maggiori esperti al mondo di indicizzazione dei motori di ricerca, e Dina Kaplan co-fondatrice di Blip.tv, un network televisivo di nuova generazione. “Il carattere interattivo, dinamico e l’apertura al confronto con i cittadini – ha detto Masseroli – rendono i social network alleati ideali per instaurare un dialogo chiaro e trasparente tra le istituzioni e la città a tutti i livelli”. “Ecco perché utilizziamo la rete nel tentativo di diffondere tra i milanesi la conoscenza di un piano complesso come il Pgt – ha aggiunto l’assessore -, un piano che, anche grazie a manifestazioni come il social media week, è già nel futuro”. Nota informativa - Naveen Selvadurai è il fondatore di Foursquare uno dei social network con il più alto tasso di crescita che vale oggi oltre 80 milioni di dollari. E’ nella lista World’s New Young Millionaires di Smallbusiness. Naveen Selvadurai ha lavorato per Lucent, Sony, Nokia e Sun Microsystems. Dina Kaplan è la co-fondatrice di Blip.tv un network televisivo di nuova generazione. In passato ha lavorato come Director Research presso la Casa Bianca e giornalista per Mtv, Wnbc e Nbc. L’anno scorso ha vinto un Emmy Awards per gli Spot News. Membro del Founding Board del Women’s Media Center, fa anche parte della giuria di Interactive Media Awards per gli Webbies. Rand Fishkin Founder at Seomoz Rand Fishkin, fondatore del celebre sito Seomoz, bibbia per ogni esperto di indicizzazione. Fishkin è considerato uno dei maggiori esperti di Seo (ottimizzazione dei motori di ricerca) al mondo.  
   
   
LINGUA E CULTURA SARDA LINGUA SARDA: ATLANTE MULTIMEDIALE PER DIFENDERE PATRIMONIO LINGUISTICO REALE DIALETTOLOGICO  
 
Cagliari, 27 Settembre 2010 - "In questo momento di particolare intensità del dibattito sull´uso della lingua sarda e delle sue varietà linguistiche, anche nelle pubbliche amministrazioni, assume particolare rilevanza la necessità di conoscere e difendere il patrimonio linguistico reale dialettologico della Sardegna". Lo ha sottolineato l’assessore della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali, Maria Lucia Baire, il 22 settembre , aprendo i lavori del seminario di presentazione dell’Atlante linguistico multimediale della Sardegna che vede, tra gli altri, la partecipazione del direttore dell’Atlante linguistico internazionale romanzo, Michel Contini. L’atlante, che beneficia di uno stanziamento iniziale di 100.000 euro per l´avvio del progetto, funzionerà come una banca dati lessicale, con informazioni raccolte, in tutti i comuni della Sardegna, attraverso interviste, registrazioni video e trascrizioni fonetiche. "L´atlante - ha spiegato l’assessore - rappresenta uno strumento di notevole interesse sia per la ricerca scientifica sia, soprattutto, per le applicazioni di carattere didattico. La sua installazione in rete consentirà, infatti, la consultazione a distanza nelle scuole, nelle università, nei centri culturali, nelle biblioteche e nei musei, riducendo fortemente i costi e offrendo una maggiore quantità di informazioni e di dati”. Il progetto si aggiunge alle altre iniziative promosse dall’Assessorato nell’ambito della promozione della lingua e della cultura sarda tra cui l’Atlante toponomastico sardo, interamente a regia regionale, per la catalogazione e l’approfondimento scientifico dei toponimi, che si avvale della collaborazione di 12 giovani rilevatori per la raccolta delle informazioni (grafia ufficiale del toponimo e quella proposta dal Comune, trascrizione fonetica ed etimologia). I dati finora raccolti sono stati utilizzati per la realizzazione di cartellonistica stradale, per la mappa cartacea dei toponimi e per quella multimediale già fruibile nel portale tematico della Regione Sardegna.  
   
   
ISTRUZIONE E RICERCA: LA TOSCANA PUNTA SULLA RICERCA: 26 PROGETTI PER OLTRE 14 MILIONI  
 
Firenze, 27 settembre 2010 - Sviluppare robot subacquei automatici per la ricerca di “tesori” sottomarini, salvare i “grattacieli” di San Gimignano da possibili terremoti, ricostruire le ninfee di Monet o le ballerine di Degas con tecniche tridimensionali in modo che anche i non vedenti possano apprezzarle, migliorare l’apprendimento dei bambini autistici, far risparmiare energia attraverso edifici coperti da giardini rampanti, limitare lo stress nei luoghi di lavoro simulando uffici virtuali organizzati su un maggior benessere, progettare modelli di domotica per scuole a misura di studenti disabili, trovare nuovi sistemi per le traduzioni automatiche di lingue straniere, riportare a nuova vita le voci e i suoni del passato, scoprire i segreti chimici delle opere d’arte per restaurarle con maggiore efficacia. Questi, e molti altri, sono gli obiet tivi di un programma finanziato da Regione Toscana con i fondi 2009 sulla ricerca: oltre 14 milioni di euro con i quali e possibile finanziare 26 fra i progetti presentati da Università e Centri di Ricerca toscani che hanno un costo complessivo che sfiora i 17 milioni di euro. «Uno sforzo notevole che ci rende orgogliosi – ha sottolineato il 23 settembre Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana e assessore con delega alla Ricerca – ma che ci rafforza anche nella consapevolezza di quanto sarebbe ancora necessario fare per aiutare una ricerca in grado di confermarsi ai massimi livelli di credibilità. Il sistema della ricerca, che di per sé è già una industria, può a sua volta generare la nascita di nuove realtà produttive». La vicepresidente sottolinea un altro aspetto («E mi piace farlo alla vigilia della notte europea dei ricercatori, promossa per venerdì 24 settembre in 31 Paesi d’Europa»): questi nostri denari attiveranno l’assunzione di molti giovani ricercatori, di qualunque nazionalità, con modalità assolutamente trasparenti, garantendo, nel contempo, i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. La cifra inizialmente prevista dal bando (circa 12 milioni e 800 mila euro) é stata ulteriormente integrata con altre risorse regionali per arrivare a 14.275.465,61 euro. L’avviso pubblico 2009, riservato ai progetti di ricerca in scienze economiche e umane, puntava anche a favorire la collaborazione tra Università pubbliche e organismi pubblici di ricerca. Su quell’avviso sono stati presentati («e valutati da un Nucleo di esperti assolutamente indipendente», precisa Targetti) ben 100 progetti per un totale di finanziamenti richiesti che sfiora i 71 milioni di euro (il costo complessivo dei 100 progetti raggiunge i 90 milioni). «Dispiace molto questa enorme distanza fra denari disponibili e denari ne cessari – aggiunge Stella Targetti – anche perché dal Nucleo di Valutazione ci confermano l’elevata qualità di tutti i progetti presentati: abbiamo però un ventaglio invidiabile di possibili altri lavori, con le caratteristiche della ricerca applicata e quasi immediatamente spendibile in termini di forte ricaduta sul territorio, che non possiamo fronteggiare con le sole nostre forze». La ricaduta dei progetti (sia sul mondo occupazionale per valorizzare, con contratti di lavoro, giovani ricercatori sia sul mondo produttivo, attraverso un serio legame tra ricerca e sviluppo) è la caratteristica principale di un pacchetto che pone la Toscana – prosegue Stella Targetti - «davvero all’avanguardia». Da evidenziare anche un sostanziale equilibrio fra i centri toscani che ovviamente fanno capo alle rispettive Università e ai rispettivi organismi di ricerca: 11 i progetti presentati da Firenze (per un totale che raggiunge i 6 milioni di finanziamenti concessi), 7 da Siena (per un totale di tre milioni e 800 mila euro circa), 8 da Pisa (4 milioni e 400 mila circa). La valutazione dei progetti ha messo in campo 9 criteri: 5 di selezione (grado di innovazione, affidabilità dei proponenti, radicabilità dei risultati, validità tecnico-economica, attitudine ai rapporti di rete) e 4 di premialità (nuovi addetti, pari opportunità, pressioni ambientali, ricadute economico-industriali). I progetti che hanno potuto ottenere il finanziamento sono quelli che hanno raggiunto quota 75/100 («E non esistono progetti ad aver ottenuto meno di 40 punti a conferma – conclude Targetti - dell’elevata loro qualità»). Tra Regione e titolari dei 26 progetti saranno adesso stipulate convenzioni. Ciascun soggetto avrà 24 mesi per terminare la ricerca. I rapporti di lavoro dovranno rispettare la “Carta europea dei ricercatori”. La Regione si riserva attività di monitoraggio e controllo con valutazioni in itinere. Relazioni periodiche sugli stati di avanzamento saranno pubblicate dalla Regione mentre i diritti (proprietà, sfruttamento economico, utilizzo dell’innovazione eventualmente prodotta, eventuali diritti di brevetto) apparterranno, in misura uguale, alla Regione Toscana e ai soggetti attuatori. In Toscana le disposizioni in materia di ricerca e innovazione sono contenute in una legge (la 20/2009) che non ha ancora compiuto un anno e mezzo e prevede anche una specifica Conferenza regionale.  
   
   
SCUOLA: REGIONE SARDEGNA PROPONE INTERVENTI STRAORDINARI PER ATTIVAZIONE CLASSI QUARTE ISTITUTI PROFESSIONALI  
 
Cagliari, 27 Settembre 2010 - Gli studenti degli istituti professionali dell’isola potranno proseguire gli studi e iscriversi alle classi quarte. Con un intervento finanziario straordinario, superiore ai 265.000 euro, disposto dall’assessore della Pubblica Istruzione Maria Lucia Baire, si è risolto positivamente il problema degli otto istituti tecnici e professionali delle province di Nuoro, Olbia-tempio, Oristano, Sassari e Medio Campidano in cui, per l’esiguità del numero degli iscritti, la riforma Gelmini non consentiva l’attivazione dei corsi. "Per garantire il fondamentale diritto allo studio - ha detto l’assessore Baire, commentando il buon esito dell’incontro stamane a Cagliari con i presidi degli istituti di Macomer, Arzachena, Olbia, Oristano, Alghero, Perfugas, Thiesi e Villamar - abbiamo accolto le istanze dei dirigenti scolastici e dei territori, consapevoli dei disagi dei giovani e delle loro famiglie, privati della possibilità di conseguire il titolo finale. Anche in accordo con la Direzione scolastica regionale, è stata prevista l’assegnazione di un contributo agli enti locali da destinare agli istituti che, nel rispetto dell’autonomia scolastica, dovranno presentare proposte progettuali finalizzate, esclusivamente, all’attuazione di specifici corsi didattici che assicurino agli studenti una preparazione adeguata al conseguimento del titolo di studio finale".  
   
   
CORSO DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER INSEGNANTI DI SOSTEGNO NON SPECIALIZZATI  
 
Bolzano, 27 settembre 2010 - Corso di formazione obbligatoria per insegnanti di sostegno non specializzati in servizio presso le scuole della provincia di Bolzano – anno scolastico 2010/2011. L’intendenza scolastica per le scuole di lingua italiana informa che sono riaperte le iscrizioni per il corso di formazione obbligatoria per i docenti ed insegnanti di sostegno non specializzati in servizio presso le scuole della Provincia di Bolzano. Per l´anno scolastico 2010/2011 sono previsti due tipologie di interventi formativi: 1. Corso di formazione obbligatoria per i docenti /insegnanti non specializzati al primo anno di contratto su posto di sostegno e 2. Corsi di formazione obbligatoria per i docenti/insegnanti non specializzati che hanno già frequentato i corsi di 25 ore negli anni scolastici precedenti. La formazione, obbligatoria per quattro anni consecutivi, consente l´acquisizione del titolo preferenziale permanente (preferenza lettera U4) nelle graduatorie provinciali ed istituto. I docenti non in possesso dei requisiti per frequentare il corso delle 25 ore possono comunque richiedere l´iscrizione in quanto tale corso sostituisce il corso di aggiornamento n. 79 del piano provinciale di aggiornamento. Le domande devono pervenire all´Ufficio Amministrazione Personale Insegnante (tramite fax) entro il 5 ottobre 2010  
   
   
INIZIATIVE PER CONOSCERE E GUSTARE LE PIANTE SELVATICHE  
 
Bolzano, 27 settembre 2010 - Sono 19 gli interessati che stanno frequentando un corso di formazione dedicato alla conoscenza e all´utilizzo della piante selvatiche nelle scuole professionali Salern e Laimburg e nel Centro di formazione di Novacella. Il corso di 350 ore si conclude a fine anno. Ora i futuri esperti di piante hanno elaborato un pieghevole nel quale presentano la loro futura attività. "Guardare, sentire, gustare: scoprire la natura con noi": questo il titolo del pieghevole presentato dai futuri esperti di piante selvatiche e che intende far conoscere le piante selvatiche, il loro uso e le possibilità di degustazione. L´attività didattica dei futuri esperti si esplicherà attraverso conferenze, seminari, workshops rivolti a scuole, associazioni e interessati. L´offerta riguarda in particolare l´approfondimento di vari aspetti: piante commestibili di prati e boschi, cucina con piante selvatiche nel maso, corsi di cucina con erbe e frutti selvatici, bevande dissetanti per ogni stagione, buffets di piante selvatiche, specialità del maso a base di erbe, vacanze con le erbe selvatiche, laboratori con piante selvatiche, composizioni floreali con piante dei prati e boschi. Con queste offerte le scuole promotrici intendono avvicinare ulteriormente gli interessati alla natura con la sua ricchezza e la sua diversità.  
   
   
BOLZANO, APERTE LE ISCRIZIONI AL CORSO: “LA MUSICA NELLO SVILUPPO NORMALE E PATOLOGICO DEL BAMBINO”  
 
Bolzano, 27 settembre 2010 - La Scuola per le professioni sociali in lingua italiana di Bolzano svolge un ruolo fondamentale nel campo della formazione del personale che opera sia nelle strutture pubbliche che a livello privato. Alla musica è stato riconosciuto un ruolo fondamentale nell’accompagnamento dello sviluppo del bambino sano e del bambino con patologie. Con la musica è possibile esprimersi, comunicare, lavorare sugli aspetti della coordinazione motoria, ecc … Durante il corso, che si svolgerà venerdì 8 ottobre, con orario 9.00-13.00 e 14.00-18.00, presso la sede della Scuola per le professioni sociali “Luigi Einaudi”, in via S. Geltrude,3 a Bolzano, verranno presentate le potenzialità della musica nell’ambito della relazione educativa. Il corso è aperto ad assistenti all’infanzia, insegnanti, educatori e tutti gli interessati. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi direttamente alla Scuola Provinciale per le professioni sociali Ufficio Formazione continua, Tel. 0471 414418 – Fax: 0471 414455; fp.Sociale@scuola.alto-adige.it    
   
   
A SCUOLA, SEMPRE PIÙ INTEGRATI CONSEGNATI I CERTIFICATI DI COMPETENZE LINGUISTICO-COMUNICATIVE AGLI STUDENTI STRANIERI COINVOLTI NEL PROGETTO “ITALIANO L2”. 178 GLI ALUNNI CUI È ANDATA L’ATTESTAZIONE.  
 
Parma, 27 settembre 2010 – A sentir snocciolare uno dopo l’altro i nomi dei ragazzi chiamati davanti alla platea, sembrava davvero di essere in un altro paese: o meglio, in tanti paesi diversi. Dall’albania all’India, dalla Moldavia al Ghana. Oggi All’auditorium dell’Itc Bodoni erano di scena i ragazzi stranieri che dopo aver frequentato corsi ad hoc hanno conseguito una certificazione di competenze linguistico-comunicative in italiano L2, nell’ambito del progetto d’integrazione promosso dalla Provincia con l’Università di Parma (Dipartimento d’italianistica), i Centri Territoriali Permanenti, l’Ufficio Scolastico Provinciale e gli istituti superiori del territorio. Gli attestati sono andati a 178 alunni: giovani che ce la stanno mettendo tutta per integrarsi al meglio nella scuola e nella società in cui sono arrivati. “Italiano L2” è infatti un progetto di rete incentrato sulla lingua italiana come prima vera porta d’accesso nella nostra società. “Quello di oggi è un risultato importante sul piano dell’integrazione. Le certificazioni attestano secondo parametri standard un livello di apprendimento utile non solo per essere buoni cittadini ma anche per procedere nel vostro percorso di studi con strumenti adeguati”, ha detto rivolto ai ragazzi l’assessore provinciale alle Politiche scolastiche Giuseppe Romanini, dopo i saluti iniziali della preside del Bodoni Luciana Donelli. “Questo è un progetto che funziona, che dà risultati importanti e che andrà avanti – ha aggiunto Romanini -. Ci siamo infatti aggiudicati un finanziamento del Ministero dell’Interno di 90mila euro”. “Grande soddisfazione” anche da parte del preside della facoltà di Lettere e filosofia Roberto Greci, che ha sottolineato quanto conti che “l’acquisizione della lingua italiana da parte dei ragazzi stranieri sia fatta in tempi rapidi e in modo adeguato e rigoroso, per far sì che possano attrezzarsi al meglio per il percorso di studi che sceglieranno. Un percorso che mi auguro comprenda anche l’Università”. “Ormai sono anni che stiamo lavorando sull’italiano come lingua non solo della comunicazione ma dello studio: è la direzione in cui va questo progetto, che vuole mettervi nelle condizioni di competere e di “stare sul mercato”, di avere pari opportunità”, ha detto ai ragazzi il coordinatore scientifico Marco Mezzadri, docente al Dipartimento di italianistica dell’Università, rimarcando la sinergia interistituzionale: “Occorre fare sistema: ciò che vediamo qui oggi è la riprova di quanto si può ottenere lavorando insieme”. Sul valore del lavoro di rete si è soffermato anche il dirigente dell’Itis di Parma Nicola Nucci, intervenuto in rappresentanza di tutti i dirigenti delle scuole superiori coinvolte: “Abbiamo messo insieme le risorse e abbiamo cercato di fare qualcosa di omogeneo e valido: il risultato sono queste certificazioni, che parlano da sole”, ha osservato Nucci, augurandosi “che si prosegua ancora, anche oltre la prossima annualità, perché un progetto come questo dà un grande aiuto alle scuole”. Piena soddisfazione per l’andamento dell’iniziativa e per i suoi esiti è stata espressa anche da Adriano Monica dell’Ufficio scolastico provinciale e da Linuccio Pederzani del Centro territoriale permanente di Parma. Il progetto e le certificazioni: i numeri - L’obiettivo del Progetto Italiano L2 è quello dell’integrazione: rendere sempre più effettiva l’integrazione degli alunni stranieri nel nostro territorio, nella consapevolezza che la conoscenza della lingua del Paese in cui si abita, si studia, si lavora, sia fondamentale. “Italiano L2” si concentra soprattutto sulle competenze nella lingua italiana che si utilizza a scuola e sviluppa le conoscenze necessarie per studiare e non solo per comunicare in italiano, per aiutare i ragazzi stranieri a conseguire obiettivi di qualità nei loro percorsi scolastici favorendo l’affermarsi di condizioni per migliori opportunità di inserimento sociale, di studio e lavoro futuro. Al termine dei corsi gli studenti hanno avuto la possibilità di accedere agli esami di certificazione (in due tipologie: Italstudio e Cils) per poter “testare” il grado di conoscenza della lingua e i progressi fatti. Al termine dell’anno scolastico 2009/10 hanno ottenuto la certificazione dell’Università di Parma, specifica per l’italiano per lo studio, 103 studenti: 42 nel livello A2 e 61 nel livello B1. Il primo è un livello elementare di competenza che dimostra i progressi in atto, il secondo mette già gli studenti che lo possiedono in condizione di studiare in maniera parzialmente autonoma in italiano. Oltre alla certificazione “Italstudio” rilasciata in via sperimentale dall’Università di Parma, sono state acquisite nei Centri Territoriali Permanenti di Parma e San Secondo le certificazioni Cils dell’Università per stranieri di Siena, che misurano le competenze in lingua italiana non specificamente per un uso scolastico. Nell’anno 2009 i certificati Cils conseguiti sono stati 42 (3 nel livello B1, 33 nel livello B2 e 9 nel livello C1, che documenta una buona e operativa padronanza della lingua in una vasta serie di situazioni di vita reale) e nell’anno 2010 33 (23 B1, 10 B2).  
   
   
“YOGA BASE” A MERANO, UN CORSO DELLA SCUOLA PER LE PROFESSIONI SOCIALI  
 
Merano, 27 settembre 2010 - Un’iniziativa della Scuola provinciale per le professioni sociali di Bolzano (sede di Merano). Più che una ginnastica o una filosofia, è un modo di vivere. Alcuni lo praticano per sport, perché rinforza e tonifica i muscoli, altri come terapia, perché aiuta a far passare il mal di schiena, ad abbattere lo stress, a perdere peso, a smettere di fumare, a dormire meglio... Il corso, che mira a guidare i partecipanti, attraverso la sperimentazione di appositi esercizi, ad acquisire le tecniche per rilassare, calmare e pacificare il corpo e la mente, si terrà presso la Scuola Provinciale delle Professioni Sociali con sede in Merano in via Verdi, 34 ogni martedì a partire dal 5 ottobre 2010 sino all’ 11 gennaio 2011, dalle ore 16.00 alle 17.30. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi direttamente alla Scuola Provinciale per le professioni sociali Ufficio Formazione continua, Tel. 0471 414418 – Fax: 0471 414455; fp.Sociale@scuola.alto-adige.it    
   
   
FORMAZIONE FORGEA: DUE CORSI DI ALTA FORMAZIONE SU RICERCA AMBIENTALE E SICUREZZA SUL LAVORO  
 
Cagliari, 27 Settembre 2010 - Dopo il successo della prima conferenza sulla ricerca, la Sardegna si propone come punto di riferimento nel Mediterraneo per le tematiche sull’ambiente. Tra fine settembre e inizio ottobre, Forgea International, Centro di Alta Formazione i cui soci sono attualmente la Regione Autonoma della Sardegna, l’Università di Cagliari e il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, ha organizzato due corsi di livello post universitario su “Economia dell’ambiente e delle risorse naturali”, tenuto dalla professoressa Laura Castellucci dell’Università di Tor Vergata di Roma e “Salute e Sicurezza nel Settore Minerario e nelle Operazioni sotterranee” coordinato dal professor Paolo Bevilacqua dell’Università di Trieste. L’iniziativa, che vede coinvolti una trentina di operatori stranieri provenienti da Albania, Algeria, Bosnia, Egitto,iraq, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia, è rivolta anche a giovani laureati e ricercatori sardi. I corsi (gratuiti e in lingua inglese) si terranno dal 26 settembre al 3 ottobre e dal 10 al 17 ottobre, nella sede del Consorzio Ausi di Monteponi Iglesias. "La Regione sta dedicando grande attenzione al tema della ricerca e dell’alta formazione - ha affermato l’Assessore Regionale della Programmazione e Bilancio, Giorgio La Spisa – e legare sviluppo e risorse naturali è uno dei punti di forza del nostro Programma Regionale di Sviluppo”. Il Forgea International è stato creato nel 1998 nel quadro della Carta di Cagliari che istituiva il Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna sotto l’egida dell’Unesco, con il mandato di promuovere la formazione di scienziati, dirigenti e tecnologi dei Paesi in via di Sviluppo, prevalentemente dell’Area Mediterranea, in scienze geominerarie e ambientali. I dodici anni di attività hanno permesso a scienziati e dirigenti di mettere a punto e verificare l’efficacia di metodologie avanzate nelle materie geominerarie e ambientali in particolare nei Paesi Obiettivo del Sud del Mediterraneo e del Medio Oriente.  
   
   
AMBIENTE: I COMMERCIANTI AL DETTAGLIO MANTENGONO LE LORO PROMESSE "VERDI"  
 
 Bruxelles, 27 settembre 2010 - I clienti europei trovano sempre più prodotti ecologici sugli scaffali grazie alle promesse dei commercianti europei di promuovere modelli di consumo ecologicamente più sostenibili. Una relazione sui risultati degli obiettivi volontari definiti dai membri dello European Retail Forum, un´iniziativa della Commissione europea e del settore della vendita al dettaglio, mostra che i commercianti stanno mantenendo le promesse fatte. Oltre a proporre un numero maggiore di prodotti sostenibili sugli scaffali del supermercato, i commercianti hanno inoltre compiuto progressi nella riduzione della loro impronta ecologica, prestando particolare attenzione alle misure a favore di un uso efficiente delle risorse. La comunicazione con i consumatori sui temi connessi alla sostenibilità può tuttavia essere migliorata. La relazione raccomanda di indire un premio per ricompensare la migliore pratica. Il commissario responsabile dell´ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato: "Questa relazione mostra che i commercianti, che sono in una posizione privilegiata per influenzare le scelte dei clienti, assumono sempre più seriamente le loro responsabilità nei confronti dell´ambiente. Osservo con piacere che ci sono più prodotti ecologici sugli scaffali e mi congratulo con i commercianti per gli sforzi mirati a utilizzare più efficientemente le risorse e a ridurre il loro impatto ambientale, ma siamo soltanto all´inizio." Impegni "verdi" - Dal varo del Retail Forum nel 2009, i commercianti hanno autonomamente adottato una serie di azioni ambientali uniche e specifiche per contribuire a un consumo e a una produzione sostenibili. I settori di intervento prioritari sono il rendimento energetico degli immobili e l´aumento delle vendite di un numero crescente di prodotti sostenibili. Sono stati sottoscritti circa 280 impegni ambientali suddivisi in tre categorie: prodotto offerto, modalità di vendita e comunicazione. La valutazione della prima serie di impegni per il 2009 ha rivelato molti esempi di buone pratiche. Le visite effettuate presso i negozi nei diversi Stati membri hanno mostrato che i commercianti offrono più prodotti ecologici ai loro clienti, fra cui le gamme ampliate di prodotti biologici e con marchio di qualità ecologica. La sostenibilità in pratica - La catena di supermercati Carrefour ha aumentato il numero di prodotti biologici di marca propria dell´83% rispetto al 2006, mentre Mercadona ha raggiunto un tasso di recupero del 100% dei residui di imballaggi nei depositi e nei centri di distribuzione. Rispetto ai livelli del 2005 Asda Wal*mart ha ridotto del 40% le emissioni di Co2 provenienti dalla flotta di trasporto, mentre, con la semplice introduzione delle borse per la spesa in materiali riciclati, Lidl ha conseguito nel 2009 una riduzione pari a 10 000 tonnellate di Co2. La relazione presenta ulteriori esempi. Sebbene si sia evidenziata una serie di esempi di buone pratiche nella comunicazione con i consumatori, la relazione ha osservato che i commercianti potrebbero fare di più. La relazione raccomanda inoltre di istituire un programma di premi per ricompensare queste buone pratiche. Retail Forum - Il Retail Forum è stato lanciato nel 2009 con l´intento di generare una migliore comprensione delle misure pratiche necessarie per promuovere un consumo sostenibile. L´adesione è aperta a tutti i commercianti che aderiscono al Retailers’ Environmental Action Programme (Reap) nonché alle organizzazioni della società civile che desiderano contribuire ai suoi obiettivi. In giugno, i commercianti hanno presentato un codice di condotta volontario in materia ambientale per il settore. Il codice di sostenibilità ambientale del commercio al dettaglio si concentra sull´approvvigionamento sostenibile di prodotti specifici quali il legname o il pesce, una maggiore efficienza delle risorse nei negozi, l´ottimizzazione del trasporto e della distribuzione, migliori pratiche di gestione dei rifiuti nonché una migliore la comunicazione ai consumatori. I firmatari accettano di riferire sui progressi compiuti, per esempio tramite il rapporto annuale di sostenibilità dell´azienda. Il codice di condotta è già stato sottoscritto da diciannove tra i principali commercianti e sette associazioni al dettaglio. Per leggere la relazione e saperne di più sul Retail Forum, consultare: http://ec.Europa.eu/environment/industry/retail/index_en.htm    
   
   
SETTIMANA DELLA PROTEZIONE CIVILE: A MILANO 280 VOLONTARI. INVITO I GIOVANI A ISCRIVERSI A CORSI DI FORMAZIONE  
 
Milano, 27 settembre 2010 - “Avvicinare la gente alla Protezione Civile, suscitare simpatia e fare conoscere le competenze e le molte attività svolte. E’ questo l’obiettivo del 2° raduno nazionale della Protezione Civile di Milano che in questi ultimi anni ha acquisito ruoli di grande e notevole rilevanza. I 280 volontari e i 23 operatori sono infatti stati chiamati a intervenire nei più difficili contesti ambientali, dando sempre un contributo importante, che ha permesso di fronteggiare con prontezza e professionalità tutte le emergenze che si sono presentate in città. Come quella recente dell’esondazione Seveso, quando la Protezione civile è tempestivamente intervenuta coordinando tutti gli enti riuniti per l’emergenza, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, Amsa, Mm, A2a, Atm. E ha messo in campo 90 volontari e ben 6 idrovore che sono state posizionate nei punti cittadini maggiormente colpiti: Centrale, viale Zara, viale Sondrio”. Lo ha dichiarato il vice Sindaco e assessore alla Protezione Civile Riccardo De Corato, che il 24 settembre è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione delle iniziative organizzate nell’ambito della Settimana della Protezione civile che avrà luogo dal 24 al 28 settembre a Milano, tra le quali il raduno nazionale dei volontari. Presenti anche l’assessore regionale alla Protezione civile Romano La Russa, il direttore della Direzione specialistica della Protezione civile comunale Leonardo Cerri e a Roberto Giarola, responsabile del servizio volontari della Protezione civile di Roma. Tremila volontari provenienti dalle diverse regioni italiane parteciperanno all’evento, che si terrà nella giornata della ricorrenza di San Pio da Pietrelcina, patrono della Protezione civile, alla presenza del Capo del Dipartimento Nazionale della Protezione civile Nazionale, Guido Bertolaso. E che avrà come momento clou una sfilata che dall’Arena Civica arriverà in piazza Duomo. “L’edizione di quest’anno della Settimana della Protezione Civile – dichiara l’assessore regionale alla Protezione civile Romano La Russa - assume un significato ancor più rilevante. Oltre a celebrare gli uomini e le donne che prestano la loro opera per la Protezione Civile, la rassegna servirà anche a fare il punto sulle condizioni attuali del sistema di Protezione Civile in Italia. Nonostante i tagli al bilancio, alcune competenze tecniche, supporti tecnologici e attività che oggi diamo per scontati, è auspicabile che non vengano ridimensionati: parlo, ad esempio, della formazione degli operatori, del controllo effettuato dalla sala operativa, delle attività di prevenzione. Anche gli incentivi forniti ai volontari sono in forse. La manovra finanziaria recente, necessaria per il futuro del nostro Paese, limita ancora di più le risorse economiche a nostra disposizione. Meno 50% dei fondi significa poter garantire unicamente le spese obbligatorie, senza possibilità di interventi ulteriori. Per rimediare a questa situazione, è indispensabile che Dipartimento nazionale, Regioni, Provincie e Comuni sviluppino nuove e più strette forme di collaborazione per elaborare strategie di intervento e soluzioni alternative”. “Vorrei lanciare un invito a tutti i cittadini – aggiunge De Corato - affinché si iscrivano sempre più numerosi alle iniziative di formazione che la Protezione civile organizza regolarmente, soprattutto per il reclutamento dei volontari, che auspichiamo crescano sempre di più. Sarebbe questo un altro bell’esempio di senso civico che appartiene ai milanesi e di quello che chiamiamo ‘sicurezza partecipata’, per rendere più protetta la nostra città, imparando a rispondere efficacemente a emergenze naturali cui tutti siamo esposti. Con l’obiettivo – conclude De Corato - di creare un sistema condiviso da tutti, funzionante e valido, che miri alla salvaguardia dei beni e delle vite umane in casi di criticità”.  
   
   
AMBIENTE: SULLA QUALITA’ DELL’ARIA COORDINAMENTO TRA LE AGENZIE DEL NORD  
 
Trento, 27 settembre 2010 - Le agenzie ambientali di Valle d´Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-romagna, Veneto, Provincia autonoma di Trento e Friuli Venezia Giulia collaborano in materia di qualità dell´aria. Martedì 21settembre si sono incontrate a Torino le agenzie ambientali di Valle d´Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-romagna, Veneto, Provincia autonoma di Trento e Friuli Venezia Giulia per sviluppare un´azione sinergica per lo svolgimento di attività nell´ambito della modellistica applicata alla qualità dell´aria. Un´azione comune che le agenzie ritengono auspicabile in quanto il bacino padano costituisce una palese peculiarità meteoclimatica tale da condizionare fortemente la qualità dell´aria. Nell´incontro sono state messe in evidenza attività e ruolo delle agenzie per: • rappresentare e far percepire la situazione specifica del bacino padano; • condividere i dati rilevati e le valutazioni ottenute dalla modellistica della qualità dell´aria; • mettere a disposizione dei “decisori” elementi di conoscenza sempre più adeguati; • informare e comunicare in modo diffuso, sistematico e coordinato in modo da accrescere la conoscenza e la consapevolezza dei cittadini. Le agenzie dopo aver concordato sulla necessità di svolgere il loro mandato istituzionale per questa tematica in modo coordinato, hanno deciso di condividere le esperienze nell´uso della strumentazione per la rilevazione e le modalità di rappresentazione della qualità dell´aria, di voler uniformare la metodologia di uso degli strumenti modellistici in modo adeguato e coerente alla situazione della pianura padana, e di avviare uno studio per effettuare una comunicazione condivisa dello stato di qualità dell´aria in tutto il Nord Italia.  
   
   
LOMBARDIA, TAVOLO ARIA: AVANTI CON INTERVENTI STRUTTURALI RILANCIARE COORDINAMENTO TRA REGIONI BACINO PADANO  
 
Milano, 27 settembre 2010 - Sul tema della qualità dell´aria, Comuni, Province e associazioni di categoria lombarde sono d´accordo nel proseguire con decisione sulla strada, indicata da Regione Lombardia, degli interventi strutturali, visti anche i buoni risultati che sta dando tale approccio al problema, superando quindi la logica dell´emergenza immediata. Questi i principali risultati del "Tavolo permanente aria", convocato ieri dall´assessore all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi. Al centro dell´incontro una valutazione sui provvedimenti adottati per abbattere l´inquinamento atmosferico e le modalità con le quali proseguire il lavoro iniziato, in vista anche della prossima stagione invernale. "Stiamo parlando di un problema vasto e complesso - ha esordito Raimondi - e Regione Lombardia è dalla parte della ricerca vera delle cause, fondamentale per vincere la nostra sfida contro l´inquinamento. Di certo non ci aiutano le condizioni geoclimatiche e neanche la densità abitativa e produttiva del nostro territorio. Da qui la necessità di andare avanti con provvedimenti che siano strutturali e non occasionali. Infatti, le azioni intraprese solo in risposta a prescrizioni altrui non saranno mai una vera strategia". "Regione Lombardia - ha aggiunto - ha già dimostrato di sapersi assumere le proprie responsabilità, ma la sfida è quella di evitare che tutto ciò si trasformi solo in una richiesta di sacrifici a cittadini e imprese. Per ogni sacrificio che chiediamo dobbiamo essere in grado di dimostrare quale contropartita ambientale avranno i nostri cittadini". Intanto, i risultati dei provvedimenti assunti negli anni iniziano a vedersi. Il Pm10 - Complessivamente i dati presentati da Arpa dimostrano che la concentrazione media annua del Pm10 nel 2010 è diminuita in tutte le province lombarde rispetto agli anni precedenti. Stesso discorso vale per il numero dei giorno nei quali si è superato il limite di 50 mg per metro cubo. Anche le indagini sulla qualità del particolato dimostrano che non ci sono superamenti per quanto concerne il piombo, il nichel, l´arsenico e il cadmio. Un discorso a parte merita il Benzo(a)pirene che - frutto della cattiva combustione della legna - raggiunge quantità importanti laddove la legna è ancora molto diffusa. In questo senso Regione Lombardia ha già approvato limiti al suo utilizzo in particolari condizioni e si appresta a varare nuove misure nell´ottica di un approccio integrato che va dalla corretta informazione e comunicazione ai cittadini, allo sviluppo tecnologico, dalla certificazione degli apparecchi ai controlli e alla corretta manutenzione degli impianti, fino allo sviluppo di una filiera del pellet di qualità. Provvedimenti importanti e per certi versi scomodi, come il divieto dell´uso dell´olio combustibile, hanno contribuito a migliorare notevolmente la qualità del particolato. Le Fonti - Interessante anche il quadro che emerge dall´inventario sulle emissioni: le principali sono il trasporto su strada, in particolare con alimentazione diesel, e anche off-road, l´agricoltura, il riscaldamento domestico e l´uso dei solventi. Anche in questo caso Regione Lombardia ha avuto un approccio sistemico verso di esse, da una parte rendendo sempre più severe le norme, e dall´altra incentivando in misura molto significativa la dismissione delle fonti più pericolose. "Il successo delle nostre misure per l´aria - ha sottolineato Raimondi - sarà tanto più significativo quanto più sapremo sviluppare e incentivare politiche energetiche pulite. Mi riferisco all´uso di auto elettriche e all´incremento delle fonti rinnovabili come l´idroelettrica, le biomasse, il biogas, il solare e il fotovoltaico". Il Tavolo Del Bacino Padano - E´ questa secondo l´assessore Raimondi la "sede naturale" nella quale affrontare un provvedimento così vasto "perché l´aria non è un patrimonio fisso che si crea e resta in Lombardia, ma si muove e attraversa le regioni vicine". Da qui la proposta di ridare vita a quel tavolo con Emilia, Friuli, Veneto, Valle d´Aosta, Piemonte e Province autonome di Trento e Bolzano che, nel 2007, aveva portato non solo ad un fermo diffuso del traffico, ma anche a un importante accordo sottoscritto dai rispettivi presidenti per la riduzione dell´inquinamento atmosferico. A fianco di questo, ma rimanendo in Lombardia, Raimondi ha anche auspicato di affrontare la situazione attuale dando vita a due gruppi di lavoro che si occupino rispettivamente di mobilità ed energia "affinché ognuno possa dare il proprio contributo in un confronto serio e fattivo".  
   
   
RISORSE IDRICHE L´ESPERIENZA DELL´ENAS NEL PROGETTO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE "CHAECO-MAROCCO" AL CENTRO DI UN CONVEGNO IN PROGRAMMA LUNEDÌ A CAGLIARI  
 
Cagliari, 27 Settembre 2010 - Educare a un uso sostenibile dell´acqua trasferendo le competenze e le conoscenze necessarie al riuso in agricoltura dei reflui civili e industriali. E´ ciò che ha fatto l´Ente acque della Sardegna (ente attuatore della Regione sarda- Presidenza della Giunta) in Marocco attraverso il progetto Rismed-chaeco, l´intervento del programma Apq (Accordi di Programma Quadro) inserito nella linea 2.3 dedicata all´ambiente e allo sviluppo sostenibile. Grazie a un finanziamento dei ministeri degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico di 290 mila euro, dal 2007 l´Enas, in partenariato con le regioni Calabria, Basilicata e Piemonte (capofila), affianca la regione di Chaouia Ouardigha, a sud di Casablanca, in un difficile percorso di modernizzazione. Lo stato dell´arte del progetto sarà al centro di un convegno dal titolo “Apq Linea 2.3 Mediterraneo”, in programma lunedì 27 settembre dalle 9.30 nel Caesar´s hotel, a Cagliari. Organizzato dall´Enas, dall´assessorato regionale dei Lavori Pubblici e dal Servizio affari internazionali della Presidenza della Giunta, in collaborazione con il Rup (Responsabile unico del progetto) della regione Basilicata e con i ministeri degli Affari Esteri e dello Sviluppo Economico, l´incontro, che si aprirà con i saluti dell´assessore regionale dei Lavori Pubblici Angelo Carta, prevede tra i vari interventi, quello del presidente dell´Enas, Sergio Vacca, di Maria Grazia Rando, del ministero Affari Esteri, di Marco Sechi, responsabile del servizio della Regione Sardegna che si occupa dei progetti Apq e di Anna Catte, responsabile del progetto Enpi per la Regione Sardegna. Interverranno anche rappresentanti dei ministeri degli esteri di Egitto, Tunisia e Marocco che faranno le loro proposte per future collaborazioni. L´incontro sarà anche l´occasione per presentare il volume di prossima pubblicazione pensato dall´Enas per i bambini delle scuole elementari sarde, serbe e marocchine, e volto a sensibilizzarli sull´uso responsabile della risorsa idrica.  
   
   
LOMBARDIA, PRIORITA DIFENDERE I PARCHI, ENTRO L´ESTATE LEGGE AD HOC  
 
Milano, 24 settembre 2010 - "Regione Lombardia vuole, con forza, sostenere i parchi per salvaguardare, tutelare e sviluppare le realtà locali". Lo ha detto l´assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci, durante l´incontro che si è svolto il 23 settembre con i presidenti dei 24 parchi regionali per fare il punto su quanto fatto finora e per la pianificazione delle tematiche da affrontare. A questo scopo sono stati istituiti un tavolo politico e uno tecnico, ciascuno dei quali porterà all´attenzione degli Stati generali dei Parchi (già convocati dallo stesso assessore Colucci dal 15 ottobre al 4 novembre) le richieste e osservazioni che a loro volta emergeranno dai cinque gruppi di lavoro nei quali sono riuniti i Parchi regionali (fluviale orientale, fluviale occidentale, montani, insubri e metropolitani). "Con gli Stati generali - ha detto ancora Colucci - mettiamo in atto un percorso legislativo che da ottobre 2010 all´estate 2011 consentirà di fare chiarezza e di rispondere alle richieste presentate dai presidenti". "Tutto il percorso - ha precisato Colucci - sarà fatto coinvolgendo i Parchi, le Commissioni e il Consiglio regionale perché solo con la condivisione del territorio si possono realizzare le opere necessarie". Nel testo regionale si dovrà far luce sulla natura giuridica dei parchi, ad esempio convertendo in consorzi gli attuali enti di gestione e confermare il ruolo e i confini dele aree protette, luoghi di aggregazione e di miglioramento della qualità della vita. "Regione Lombardia - ha concluso l´assessore Colucci - vuole confermare e rinnovare la politica di tutela per i parchi e le aree protette. Come già dimostrato nei fatti dal presidente Formigoni con l´istituzione dell´assessorato ai Sistemi verdi e Paesaggio, vogliamo fornire risposte serie, credibili e durature nel tempo. Un impegno che si concretizza in una politica di rilancio economico e sostenibile di queste aree, nella creazione di una governance che veda al centro delle politiche regionali il verde come sistema, da tutelare, ma anche da vivere, da fruire, in grado di produrre ricchezza e indotto per le comunità, in aperta collaborazione con gli attori privati operanti sul territorio".  
   
   
SEVESO: PROTEZIONE CIVILE EFFICIENTE  
 
Milano, 27 settembre 2010 - "Esprimo soddisfazione per il fatto che non ci sia più acqua nelle tre stazioni della linea 3 della metropolitana di Milano. Ancora una volta si deve ringraziare la Protezione Civile lombarda che ha dimostrato tutta la sua efficienza e competenza tecnica, a volte anche supplendo, nelle ore di emergenza, a carenze delle strutture ordinariamente preposte". Lo ha affermato il 23 settembre Romano La Russa, assessore regionale alla Protezione civile, Sicurezza e Polizia locale, a proposito dei gravi danni subiti dalla Metropolitana milanese. "Sono stati forniti supporti tecnici - ha spiegato La Russa - come pompe idrovore di diversa portata. La Sala operativa, attiva 24 ore su 24, è sempre stata in contatto con i tecnici comunali e, su loro diretta sollecitazione, ha messo a disposizione uomini e mezzi indispensabili per rimuovere l´acqua dalle gallerie". "Io stesso - ha concluso La Russa - ho seguito di persona, di giorno e di notte recandomi più volte sui luoghi dell´esondazione e facendo la spola tra le varie fermate della metropolitana sott´acqua, gli interventi e l´evolversi della situazione. Posso testimoniare quindi in prima persona il fattivo prodigarsi dei volontari e degli uomini della Protezione civile, nonché l´elevato grado di affidabilità della Sala operativa, sempre pronta a rispondere rapidamente alle chiamate di emergenza". "La consigliera Chiara Cremonesi di Sel continua a... Confondere le acque. Cioè confonde la falda acquifera di Milano (acque sotterranee) con il Seveso (corso d´acqua in superficie)". E´ quanto si legge in una Nota di Regione Lombardia. "Ora, i 20 miliardi di lire della legge 428 del 2001 - prosegue la Nota - erano destinati testualmente per "il finanziamento dei lavori per la falda acquifera di Milano" (leggasi falda, non regimazione di corsi d´acqua superficiali)". Ecco i principali interventi previsti ed effettuati: A) Pozzi Alessandrini (18 pozzi per estrazione dell´acqua di falda ubicati nella zona sud-est di Milano - Via Lombroso, Parco Alessandrini, Via Ortles): 1.549.370,70 euro. B) Canale Villoresi (lavori di impermeabilizzazione nel tratto Olona-lambro per evitare l´impinguamento della falda): 5.009.631,92 euro. C) Pozzi Bovisa (21 pozzi per estrazione dell´acqua di falda): 2.995.450,01 euro. D) Ulteriori 670.833,97 euro sono stati destinati per altri tre interventi di minore entità da realizzare da parte del Comune di Milano (Telecontrollo pozzi e automazione rete di monitoraggio della falda, Studio e modellazione del flusso idrico, Ricognizione delle possibilità di pompe di calore con acqua di falda). Il totale fa giusto 10.329.137,98 euro, cioè 20 miliardi di lire. Gli interventi sono stati realizzati, tranne l´intervento C) per il quale il Comune di Milano - ente cui sono stati affidati i lavori - ha comunicato di attendere l´esito degli effetti dei campi pozzi già realizzati prima di intraprendere la realizzazione del campo pozzi Bovisa. "Non è dunque Regione Lombardia - conclude la Nota - né il suo presidente che non la contano giusta, come pretenderebbe la Cremonesi, ma lei stessa che appunto confonde le acque. Gravemente".  
   
   
LAGO MAGGIORE:PROGETTO PER MIGLIORE REGOLAZIONE ALLO STUDIO STRUMENTO CHE FACILITI GESTIONE ACQUA  
 
Verbania/vco, 27 settembre 2010 - Definire prospettive di regolazione dei livelli del lago Maggiore e individuare misure di attenuazione per le condizioni più critiche, introducendo uno strumento informatico che supporti la definizione delle regola di gestione. Questi, in sintesi, gli obiettivi del convegno "ottimizzare l´uso della risorsa idrica: i laghi Ceresio e Verbano" cui ha partecipato il 23 settembre l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi. La giornata di lavoro è stata promossa da Regione Lombardia, in qualità di capofila italiano del progetto "Strada, Strategie di Adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali nel territorio transfrontaliero" (inserito nel programma di cooperazione transfrontaliera Italia Svizzera 2007 - 2013), in accordo con Regione Piemonte e il Canton Ticino, come capofila svizzero. "Regione Lombardia - ha detto Raimondi - riserva particolare attenzione a tutti i laghi che rappresentano una importante risorsa per il territorio. Il Maggiore, in particolare, richiede un impegno di coordinamento ancora più significativo. Per questo il coordinamento tra amministrazioni tra loro diverse non può che essere un momento strategico per definire gli obiettivi futuri". "La regolazione dei grandi laghi infatti - ha aggiunto Raimondi - rappresenta un´importante opportunità per utilizzare al meglio le acque nei diversi periodi dell´anno in risposta alle varie esigenze. Le diverse necessità possono essere in contrasto con le necessità ambientali del lago o dell´emissario o essere in contrasto tra loro. Talvolta piccole modifiche possono portare grandi benefici". Proprio per questo il progetto si propone di valutare politiche negoziate di regolazione delle acque che permettano di soddisfare maggiormente i soggetti interessati e migliorare la qualità dell´ecosistema, anche attraverso l´implementazione, appunto degli strumenti conoscitivi. Linee Di Intervento - Saranno prese in considerazione diverse azioni di intervento (modifica delle attuali fasce di regolazione, dei regolamenti attualmente in vigore e l´ipotesi di modifica dell´incile del Lago Maggiore e della diga di regolazione alla Miorina) per individuare politiche di regolazione dei due laghi che raccolgano un ampio consenso. Tutto questo dovrà tenere conto degli effetti indotti nei comuni rivieraschi dei due laghi (svizzeri e italiani), sul Ticino emissario (in particolare sui valori delle portate di magra e di piena, soprattutto in corrispondenza della città di Pavia), l´applicazione del deflusso minimo vitale e i possibili effetti sugli ecosistemi acquatici dipendenti dalla regolazione delle acque.  
   
   
DIFESA DEL SUOLO. REGIONE, PROVINCIA E COMUNE DI RAVENNA E ENI FIRMANO UN PROTOCOLLO PER LO SVILUPPO DI TECNOLOGIE INNOVATIVE PER LA TUTELA DELLA COSTA  
 
 Bologna, 27 settembre 2010 – Una rete di monitoraggio per analizzare e quantificare le diverse cause responsabili della subsidenza lungo la costa ravennate e controllarla. Il progetto sarà predisposto e coordinato dalla Regione Emilia-romagna nell’ambito delle attività previste da un protocollo d’intesa firmato il 23 settembre con Comune e Provincia di Ravenna ed Eni. Il documento - siglato dall´assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo, dal presidente della Provincia di Ravenna Francesco Giangrandi, dal sindaco del Comune di Ravenna Fabrizio Matteucci e dal direttore della “Regione Sud Europa di Eni, Divisione exploration&production” Giuseppe Tannoia - prevede anche la realizzazione di un progetto sperimentale per iniettare acque nel pozzo "Angelina 1", al largo delle coste ravennati meridionali. L’operazione ha l’obiettivo di ripressurizzare i giacimenti profondi da cui si estrae il gas, per mantenere costante la pressione e appunto impedire la subsidenza. Il Protocollo dà continuità al progetto avviato nel 2002 con l’obiettivo di assicurare la sostenibilità dell´attività di estrazione di gas e verificare la fattibilità di tecniche innovative per la stabilizzazione e il recupero della spiaggia. Gli interventi realizzati fino ad oggi e il complesso delle strategie regionali per la difesa del suolo e della costa hanno già consentito di raggiungere valori di subsidenza molto prossimi a quelli naturali. “Questo è un altro esempio di come l’attività della Regione sia sempre più orientata alla prevenzione e a garantire la sicurezza per i cittadini”, ha sottolineato l’assessore Gazzolo. “Per il monitoraggio continuo dei dati per la difesa della costa e la prevenzione delle mareggiate, abbiamo puntato su un sistema a rete al quale tutti contribuiscono, pubblico e privato. Il protocollo firmato oggi va in questa direzione rendendo disponibili in tempo reale i dati meteomarini. L’obiettivo è garantire uno sfruttamento sostenibile delle risorse energetiche e la tutela dell’ambiente puntando su progetti innovativi di alto contenuto scientifico”. Il Progetto sperimentale Angelina “pressure maintenance” Il Progetto - che costituisce una delle azioni pilota del programma Gestione integrata della zona costiera (Gizc) - rientra nell’ambito di una serie di intese tra Eni, Regione Emilia-romagna, Provincia e Comune di Ravenna. Obiettivo generale è il controllo e il mantenimento della pressione degli acquiferi profondi di gas al fine di contrastare il fenomeno della subsidenza, oltre a realizzare interventi e sperimentazioni per il recupero e la stabilizzazione degli arenili. Il primo protocollo era stato siglato nell’ottobre del 2002, mentre nell’aprile del 2006 è stato firmato il nuovo accordo per la prosecuzione e l’estensione della sperimentazione. Il rinnovo dell’accordo deriva dai risultati ottenuti i quali hanno evidenziato un incremento della pressione del giacimento insieme all’aumento del deposito di sedimento sulla fascia costiera. Nelle attività sinora condotte si è arrivati a iniettare fino a 170 m3/giorno di acqua alla profondità del giacimento a gas compresa tra i 3000 e i 4000 metri. Il nuovo Protocollo 2010/2013 prevede, oltre alla prosecuzione del progetto di iniezione, anche una serie interventi di sostenibilità ambientale sul territorio rivolti alla salvaguardia dei litorali e a dare impulso allo sviluppo della “green economy” nel ravennate. Per queste attività Eni darà un contributo pari a 5,8 milioni di euro.  
   
   
TSUNAMI: BILANCIO DI UN INTERVENTO CHE HA COINVOLTO TUTTO IL TRENTINO  
 
Trento, 27 settembre 2010 - Il 26 dicembre 2004 un gigantesco maremoto spazzò le coste di numerosi paesi asiatici, provocando più di 200.000 morti. La mobilitazione del Trentino scattò immediatamente, con una modalità all´epoca nuova: una raccolta di fondi promossa da tutte le associazioni di categoria - oltre che dagli enti pubblici, Provincia autonoma in testa - fra i lavoratori e i datori di lavoro. In tutto vennero raccolti, grazie alla donazione di un´ora di stipendio da parte dei lavoratori che aderirono all´appello, e di una cifra grossomodo equivalente da parte degli imprenditori, oltre 300.000 euro. A questa cifra si sommarono i fondi - oltre 500.000 euro - messi a disposizione dalla Provincia. La somma raccolta venne impiegata per la realizzazione di progetti in Sri Lanka e India che, partendo dalla ricostruzione di ciò che lo Tsunami aveva distrutto, si proponevano inoltre di creare prospettive di sviluppo future per le comunità coinvolte. Anche la Protezione civile si mosse, ricostruendo nella costa orientale dello Sri Lanka una scuola distrutta dal maremoto. Questa esperienza - che è servita da esempio anche per altri interventi realizzati successivamente dal Trentino, in Abruzzo, ad Haiti e in futuro in Pakistan - è stata ricordata il 23 settembre con un incontro nell´ambito delle eventi preparatori alla manifestazione "Sulle rotte del mondo", che coinvolge quest´anno i missionari in Asia e Oceania. L´incontro si è aperto con i saluti dell´assessore provinciale Lia Giovanazzi Beltrami, che ha colto l´occasione per dare il benvenuto anche ai primi missionari giunti per l´occasione dall´Asia, Fratel Gianni Dalla Rizza, camilliano, infermiere professionale specializzato nella cura della lebbra, missionario in Thailandia, e Fratel Gabriele Garniga, salesiano, prima in Buthan e poi per molti anni in Sri Lanka, dove lavora anche con i bambini vittime dei pedofili. Entrambi hanno portato la loro testimonianza sulle devastazioni causate dal maremoto del 2004 e sui risultati delle iniziative realizzate dalla solidarietà trentina. Subito dopo è stato proiettato il documentario "Tsunami - il cammino della ricostruzione", di Marco Pontoni e Stefano Regazzola, realizzato dall´Ufficio stampa della Provincia e dalla Wasabi Film Makers. Gli altri ospiti, succedutisi al tavolo dei relatori, erano Egidio Formilan della Federazione trentina della cooperazione, due membri del Comitato dei Garanti che ha valutato come i progetti sono stati realizzati, Giovanni Peterlongo e Paolo Pedri, ed infine Riccardo Giannotta del Vis-volontariato internazionale per lo sviluppo, una delle associazioni che hanno consentito con il loro lavoro il materializzarsi dei progetti resi possibili dal "Fondo Tsunami". Tutti hanno portato preziose testimonianze, mentre alle loro spalle scorrevano le fotografie scattatenei luoghi della ricostruzione dal fotografo Romano Magrone. Il bilancio dell´esperienza è senz´altro positivo, tanto è vero che essa è servita a modello anche per successivi interventi in altre emergenze, prima fra tutte quella creata dal terremoto in Abruzzo. Da un lato, si è instaurato fra tutti i soggetti coinvolti - enti pubblici, categorie economiche, sindacati, associazioni e ong, cooperanti e missionari che erano già presenti in loco - un rapporto di strettissima collaborazione. Inoltre, nel corso della realizzazione dei progetti, si sono imparate molte cose: ad esempio che gli interventi devono essere seri, rigorosi e devono basarsi su una conoscenza approfondita della realtà locale, ma devono anche conservare un margine di flessibilità, perché in corso d´opera possono emergere situazioni di bisogno che in un primo tempo non si erano messe a fuoco (è il caso dei ciclovenditori del Tamil Nadu, che a differenza dei pescatori, i quali avevano ricevuto molti aiuti da parte della comunità internazionale, erano stati completamente trascurati). Inoltre è emersa l´importanza di generare, attraverso gli aiuti, un effetto moltiplicatore: i benefici, in termini di ripristino delle condizioni antecedenti alla sciagura, ma anche di miglioramento delle condizioni economiche e della qualità della vita delle comunità coinvolte, devono perdurare anche una volta terminata la situazione di emergenza. Infine, è emerso che il Trentino è riuscito ad arrivare, con la sua solidarietà, anche laddove la grande macchina degli aiuti internazionali non era riuscita a penetrare: ci riferiamo in particolare al nord dello Sri Lanka, all´epoca dello Tsunami controllato dallo Ltte, il movimento separatista Tamil, considerato dal governo un gruppo terrorista. Solidarietà davvero senza confini, dunque. Una solidarietà che ha sperimentato in Sri Lanka e in India, in accordo con i partner locali (sia istituzionali sia espressione della società civile) percorsi nuovi e che ha lasciato tracce durature.  
   
   
CAMPANIA: COMMISSIONE AMBIENTE, AUDIZIONE CON ASSESSORE ROMANO  
 
 Napoli, 27 settembre 2010 - La Commissione Ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Luca Colasanto, il 23 settembre ha tenuto un´audizione con l´assessore alle Politiche ambientali della Regione Campania Giovanni Romano. Hanno partecipato ai lavori la vicepresidente Eva Longo (Pdl), il segretario Enrico Fabozzi (Pd), i consiglieri regionali Antonio Amato (Pd), Angelo Marino (Nuovo Psi/mpa), Carlo Aveta (La Destra), Sergio Nappi (Noi Sud), Mafalda Amente (Pdl), Ugo De Flaviis (Popolari per il Sud), Pietro Diodato (Pdl), Michele Schiano di Visconti (Pdl), Carmine Sommese (Gruppo misto/Alleanza di Popolo), Annalisa Vessella (Gruppo misto). L´assessore Romano ha illustrato ai componenti dell’organismo consiliare il programma dell´Assessorato per i prossimi mesi, in merito al ciclo integrato dei rifiuti, alle bonifiche, al ciclo integrato delle acque, ai parchi e alla tutela ambientale nonché all’Arpac e ai provvedimenti legislativi da sottoporre al Consiglio. "Ritengo che il confronto con la Commissione Ambiente del Consiglio regionale - ha dichiarato l´assessore Romano - debba essere costante. E’ per questo che mi sono detto disponibile a calendarizzare riunioni periodiche ad intervalli di quindici giorni. Al termine dell’audizione di oggi abbiamo fissato gli incontri di ottobre".