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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 11 Ottobre 2010 |
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L´UE PROMUOVE UN DATABASE CENTRALE DI SCIENZE SOCIALI |
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Bruxelles, 11 ottobre 2010 - Il progetto europeo di cooperazione sui database per le scienze sociali sarà ospitato a Bergen, Norvegia, dall´Nsd (Norwegian Social Science Data Service). Il direttore dell´Nsd Bjorn Henrichsen afferma che, dalla sua sede nordica, la segreteria dell´infrastruttura di ricerca (Ri) consolidata del Consiglio degli archivi europei dei dati di scienze sociali (Cessda) interagirà con appositi centri risorse nei paesi partecipanti. L´integrazione di una grande quantità di dati di scienze sociali prodotti in tutta Europa porterà al prossimo stadio le iniziative per rendere disponibile a tutta la comunità dei ricercatori questo complesso corpus di informazioni. Questo migliorerà la disponibilità dei dati a livello internazionale e ne semplificherà l´archiviazione. "L´ri Cessda sarà un´istituzione decentralizzata", spiega il dott. Henrichsen. "La segreteria di Bergen non sarà un´unità centrale su larga scala, ma piuttosto un hub per la gestione di contratti e di forme di cooperazione e la creazione di un solido quadro di supporto per l´operazione nel suo complesso". La rete Cessda coinvolge organizzazioni in 21 Stati membri. Secondo il dott. Henrichsen, questa rete si fonda su una ricca tradizione di cooperazione. "Le scienze sociali sono molte avanzate in fatto di condivisione dei dati", afferma. "C´è una mole enorme di dati e anche una grande quantità di utenti". E infatti, nell´ambito del suo compito di agevolare l´accesso ai dati e agli archivi di scienze sociali, il Cessda offre ogni anno servizi a più di 3.000 ricercatori e studenti in tutto lo Spazio europeo della ricerca (Ser). Le raccolte di dati includono indagini sociologiche, studi elettorali, studi longitudinali, sondaggi di opinione e dati di censimento, organizzati in modo da consentire agli utenti di trovare insiemi di dati e argomenti o variabili integrate. La spinta verso un´infrastruttura di dati veramente integrata rappresenta uno dei 44 progetti lanciati dal Forum europeo di strategia sulle infrastrutture di ricerca (Esfri). "Il nuovo progetto Esfri prevede l´ampliamento della cooperazione europea in materia di dati di scienze sociali che è stata costruita nell´arco di un trentennio", spiega il dott. Henrichsen. "L´espansione si concentra sulla standardizzazione e la documentazione per rendere accessibili i dati nel modo più semplice e pratico possibile ai ricercatori in Europa e non solo", aggiunge. A oggi Finlandia, Germania, Lituania, Paesi Bassi e Norvegia hanno promesso di fornire aiuto finanziario e politico a questa iniziativa di avanzamento, mentre si prevede che almeno altri otto paesi potrebbero fare altrettanto entro la fine dell´anno. L´ue sostiene questa ambiziosa impresa nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq). Il progetto Ppp Cessda ("Progetto della fase preparatoria per un aggiornamento significativo del Ri Cessda") ha beneficiato di 2,68 milioni di euro di finanziamento ai sensi del programma Capacities, che promuove con vigore lo sviluppo delle infrastrutture di ricerca europee e l´ottimizzazione del loro uso. Per quanto riguarda l´allestimento tecnico, l´integrazione sarà in larga misura basata su tecnologie sviluppate e detenute dall´Nsd. "L´espansione non renderà necessaria un´eccessiva modifica del portale dati esistente", spiega il dott. Henrichsen. "Abbiamo percorso molta strada in materia di tecnologia e di standard. Disponiamo di sistemi buoni, ma l´obiettivo è certamente espanderli sfruttando ciò che già c´è. L´ulteriore sviluppo del servizio dovrà prevedere soluzioni di autenticazione e accesso, standard per metadati e l´implementazione di strumenti di gestione controllati. Inoltre esamineremo il potenziale insito nell´uso della tecnologia grid e nel miglioramento degli strumenti per l´armonizzazione dei dati". Il dott. Henrichsen sottolinea anche l´importanza della scelta della Norvegia per la sede: una decisione che considera un successo per il paese, che gli consentirà di mettere in evidenza il suo contributo al settore. "Stiamo costruendo un solido centro di competenza che sarà di grande utilità per la nostra comunità delle scienze sociali, ma anche per altri ambiti. La tecnologia in corso di sviluppo e i capillari canali di divulgazione dei dati renderanno possibile ricorrere al centro nella ricerca ambientale, nella medicina e nelle discipline umanistiche. Inoltre, la sua stessa struttura aprirà ulteriori possibilità di collaborazione tra discipline scientifiche". Sarà anche progettato per un ambito geografico più esteso. "Il modo in cui standardizziamo e documentiamo i dati tra paesi diversi - dice - promuoverà le indagini transnazionali". Per ulteriori informazioni, visitare: Infrastrutture di ricerca europee: http://ec.Europa.eu/research/infrastructures/index_en.cfm Cessda: http://www.Cessda.org Consiglio norvegese della ricerca: http://www.Forskningsradet.no/no/forsiden/1173185591033 |
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SECONDA CONFERENZA INTERNAZIONALE IEEE SULL´INNOVAZIONE NEL CAMPO DEI GIOCHI 2010 |
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Hong Kong, 11 ottobre 2010 - La 2ª conferenza internazionale Ieee sull´innovazione nel campo dei giochi 2010 si terrà dal 21 al 24 dicembre a Hong Kong. La conferenza costituirà una piattaforma per la ricerca innovativa nella progettazione e le tecnologie dei giochi e si occuperà degli aspetti multi disciplinari dell´argomento. Cercherà di rendere il settore più accessibile a ricercatori e sviluppatori del mondo accademico e industriale. Tra i punti salienti della conferenza ci saranno l´esposizione di tecnologie e interfaccia per giochi. I partecipanti potranno anche ricevere informazioni su nuove tecnologie audio, tecnologie di realtà mista e avere un idea del processo di ingegneria di software per i giochi. È la seconda edizione di questa conferenza dopo la conferenza inaugurale tenutasi l´anno scorso a Londra. Si spera che visto che precederà di poco un altro evento importante per il settore dei giochi - l´Asian Game Show 2010 - la conferenza darà la possibilità ai suoi partecipanti di stabilire contatti e imparare molto di più sul mercato asiatico. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ice-gic.Ieee-cesoc.org/2010/index.html Osservazioni: Per presentare articoli per la conferenza: http://www.Easychair.org/conferences/?conf=gic2010 |
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L’ESPRESSO: RACCOLTA FIRME PER IL WEB LIBERO |
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Milano, 11 ottobre 2010 - Da cinque anni lo sviluppo di Internet in Italia è bloccato da una legge oscurantista e antistorica che impone una serie di obblighi burocratici ai pubblici esercizi che vogliono offrire l’accesso alla Rete senza fili. Tra questi, la richiesta di una speciale licenza al questore e l’identificazione degli utenti tramite documento d’identità. Ciò ha costituito un gigantesco disincentivo a creare reti Wifi nel nostro Paese, che infatti è in fondo a tutte le classifiche europee per l’offerta e l’uso di Internet senza fili. La norma – che non esiste in nessun Paese democratico – è stata varata come misura antiterrorismo nel 2005 dal ministro Giuseppe Pisanu, ma non risulta abbia mai prevenuto alcun attentato. In compenso, è ed è stata una concausa primaria per il mancato sviluppo dell’innovazione digitale del nostro Paese. Lo stesso ex ministro Pisanu, autore della legge, nel 2009 l’ha disconosciuta e ha dichiarato che va superata. Centinaia di imprenditori, manager, blogger, giornalisti, docenti, esponenti politici di entrambi gli schieramenti e semplici cittadini chiedono da tempo che la norma sia abolita. Eppure, nata come “transitoria” nel 2005, la legge che tarpa le ali al Web viene ogni anno rinnovata nel cosiddetto Decreto Milleproproghe votato poco prima di Natale. L’espresso, Chiede quindi che nel 2010, prima delle consuete scadenze, il Governo proceda per decreto alla cancellazione della norma in questione (articolo 7 della legge n. 155 del 31 luglio 2005) e che – qualora questo non avvenisse – il Parlamento provveda ad abrogare il medesimo articolo. |
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CAPPELLACCI: "BENE ACCORDO TISCALI-ZTE" |
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Cagliari, 11 Ottobre 2010 - "Esprimo soddisfazione per un accordo in un settore strategico, quale quello delle tecnologie e dell´innovazione". Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, che ha manifestato personalmente il suo compiacimento per la buona riuscita dell´operazione ai vertici dell´azienda sarda, ha commentato, il 7 ottobre l´alleanza tra Tiscali e Zte per accelerare lo sviluppo della banda ultra-larga in Italia. "Il processo per la realizzazione di importanti infrastrutture tecnologiche, indispensabili per la modernizzazione del paese - ha aggiunto il presidente -, che partirà dalla Sardegna, vede ora anche il coinvolgimento di un´azienda sarda". In una prima fase, Tiscali e Zte si impegnano a lavorare all´implementazione di una rete in fibra ottica in Sardegna utilizzando i costruendi condotti del gas nell´area vasta dell´hinterland di Cagliari, che comprende oltre 50 mila linee e un´elevata copertura in Ull. L´intesa è stata sottoscritta a Villa Madama, alla presenza del presidente del Consiglio Berlusconi e del premier cinese Wen Jiabao, da Renato Soru, presidente e amministratore delegato di Tiscali spa, e da Fan Qingfeng, Executive Vp e Head of Global Sales di Zte. |
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TALTEL: MSE, RAFFORZARE RICERCA E INNOVAZIONE PER SVILUPPO AZIENDA IMPEGNO DEL MINISTRO ROMANI PER TROVARE IN TEMPI RAPIDI UN ACCORDO |
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Roma, 11 ottobre 2010 - Rafforzare la ricerca, lo sviluppo di prodotti innovativi e la definizione di nuove e qualificate partnership: sono questi i punti fondamentali emersi al Ministero dello Sviluppo Economico dal tavolo di confronto sulla crisi dell’Italtel, la società leader nei prodotti e servizi per il settore delle telecomunicazioni che mesi scorsi ha dichiarato l’esubero di circa 400 lavoratori. L’incontro si è svolto alla presenza di tutte le parti interessate al rilancio dell’azienda e alla tutela dei suoi dipendenti, oltre che i dirigenti del dicastero. “Il Ministero è impegnato per trovare in tempi rapidi un accordo e per questo confermo che offriremo il supporto per conseguire gli obiettivi aziendali, a partire dalle rilevanti attività di ricerca e sviluppo di prodotti funzionali ai piani di diffusione della banda larga”, ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. Dopo l’intesa con il sistema bancario e con gli azionisti per la ristrutturazione del debito, già da domani infatti i tecnici ministeriali proseguiranno gli incontri al Ministero dello Sviluppo Economico. - |
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BANDA LARGA, INTESA REGIONE FVG/ PROVINCIA UDINE PER UTILIZZO STRADE |
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Udine, 11 ottobre 2010 - Regione e Provincia di Udine sigleranno a breve un´apposita convenzione di utilizzo delle sedi stradali di competenza dell´ente provinciale per permettere l´installazione delle infrastrutture di telecomunicazione legate al programma Fvg di posa della banda larga in tutto il Friuli Venezia Giulia. La convenzione, il cui testo è stato approvato l’ 11 ottobre dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore Riccardo Riccardi, prevede dunque la possibilità di posare la fibra ottica lungo le strade provinciali dell´Udinese, prevedendo anche di creare degli snodi telematici affinché scuole, musei, sedi della Motorizzazione civile e dell´Ispettorato del Lavoro o altri edifici della Provincia possano collegarsi alla rete. Nel documento viene tra l´altro precisato che la Regione si impegna a non interrompere il transito dei veicoli lungo le strade interessate dai lavori, salvo ovviamente in caso di comprovata necessità. Per quanto possibile, comunque, l´infrastruttura dovrà utilizzare le linee della pubblica illuminazione o tubazioni già esistenti La convenzione Regione-provincia di Udine avrà una durata ventennale. |
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BANDA LARGA, 8,85 MLN EURO PER 21 COMUNI DEL FVG |
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Udine, 11 ottobre 2010 - Su proposta dell´assessore regionale Riccardo Riccardi la Giunta del Friuli Venezia Giulia ha deliberato l’ 8 ottobre di avviare ulteriori tre interventi di completamento della rete a fibra ottica nelle tre province di Pordenone, Trieste ed Udine, affidandone la progettazione e la realizzazione (in delegazione amministrativa) ad Insiel. Inquadrati nel programma regionale per la diffusione della banda larga ed il superamento del cosiddetto svantaggio digitale (tramite la posa di un´infrastruttura per telecomunicazioni in fibra ottica), i tre interventi riguardano complessivamente 21 Comuni della regione. Il primo intervento, ´´distretto del Mobile - Ii lotto´´, interesserà le sedi comunali di San Quirino, Roveredo in Piano, Fontanafredda, Porcia, Cordenons, Pasiano di Pordenone, Azzano Decimo, Chions, Pravisdomini, Sesto al Reghena, Cordovado e Morsano al Tagliamento. ´´Carso - Ii lotto´´, comprende i Comuni di Monrupino, San Dorligo della Valle e Muggia, mentre l´intervento ´´Litorale´´ costituirà la dorsale in fibra ottica nei Comuni di Varmo, Lignano Sabbiadoro, Porpetto, Terzo d´Aquileia, Aquileia e Grado. Globalmente, i tre interventi affidati ad Insiel presentano un costo di poco superiore agli 8,851 milioni di euro, di cui 4,28 milioni di euro per il secondo lotto del ´´distretto del Mobile´´. |
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INPS, DE FILIPPO: PA IN RETE PER SERVIZI PIÙ EFFICIENTI “ALTRI 30 MEURO PER COMPLETARE LA INFRASTRUTTURAZIONE DELLA REGIONE BASILICATA” |
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Potenza, 11 ottobre 2010 - “La Basilicata per il suo originale rapporto fra estensione territoriale e grandezza demografica ha non solo l’obbligo, ma anche il dovere di ampliare e rafforzare la rete delle amministrazioni pubbliche e di organizzare un sistema di servizi molto più efficiente di una regione più popolosa”. Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, concludendo i lavori del convegno “L’inps per la realizzazione di un sistema di servizi pubblici a rete sul territorio di Basilicata” svoltosi l’ 8 ottobre nel museo provinciale di Potenza. “La nostra è una regione estesa su dieci mila chilometri quadrati, più grande delle Marche e il doppio della Liguria. Geograficamente è il 3 percento della superficie italiana e l’un percento della sua popolazione. Questo rapporto fra grandezza geografica e grandezza demografica, in un tempo in cui ogni azione si misura sul pro-capite, ci obbliga a essere molto più efficiente. E l’unica strada che abbiamo è proprio quella di rafforzare il sistema delle connessioni”. De Filippo ha quindi ricordato che “la Regione Basilicata ha investito moltissimo e prima di ogni altra regione del Sud sul sistema della connettività pubblica attraverso i programmi Rupar 1 e Rupar 2. In ogni parte del mondo sono i privati a investire sulla rete. La Basilicata, purtroppo, è a fallimento di mercato considerato il ridotto numero di utenti a fronte di una notevole estensione territoriale. Il governo regionale, invece, ha deciso di farsi carico di questi investimenti. Fino a oggi abbiamo infrastrutturato il 75 percento del territorio lucano. E abbiamo già approvato un programma di 30 Meuro per completare la rete”. Il presidente della Regione si è poi soffermato su altri due temi: gli ammortizzatori sociali e gli invalidi civili. “La vicenda degli ammortizzatori sociali – ha detto De Filippo – ha rappresentato negli ultimi anni uno dei campi più luminosi di collaborazione tra amministrazioni dello Stato e regioni su una competenza che normativamente non ci appartiene. Eppure la regione si è sostituita allo Stato per dare risposte a una crisi grandissima che ha costretto molte fabbriche a chiudere, fra cui anche quelle che non avevano la copertura sugli ammortizzatori sociali. Su una richiesta di circa 8 miliardi di euro, le regioni hanno contribuito con 2,6 miliardi recuperando risorse dai fondi comunitari che dovevano servire all’obiettivo straordinario di ridurre il divario con altre aree del Paese. Invece abbiamo dovuto utilizzare il Fondo sociale europeo per contrastare la crisi economica con non poche problematiche sul piano del meccanismo normativo. Sull’ultimo accordo abbiamo destinato 18 milioni di euro, ma occorre che gli enti preposti facciano un monitoraggio puntuale per verificare la presenza di residui nazionali e regionali”. Per quel che riguarda l’invalidità civile, De Filippo si è soffermato sulla riduzione dei costi delle commissioni di invalidità che, con l’ultimo assestamento di bilancio, consentirà alla regione di risparmiare 700 mila euro all’anno. “Fare rete, realizzare e ampliare connessioni – ha concluso De Filippo – è un dovere e un obbligo per offrire ai cittadini e alle imprese servizi migliori, più articolati e più efficienti”. |
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SWISSCOM TESTA A GRENCHEN LA TELEFONIA MOBILE DI QUARTA GENERAZIONE LTE |
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Berna, 11 ottobre 2010 - Attualmente Swisscom testa a Grenchen (So) la telefonia mobile di quarta generazione Lte (Long Term Evolution). Sulla rete Lte utilizzata per la prova sono possibili velocità di trasmissione fino a 100 Mbit/s. Al più presto nel 2011 la tecnologia Lte completerà la rete di telefonia mobile di Swisscom. Entro la fine del 2010 Swisscom aumenterà inoltre la velocità di trasmissione a 7,2 Mbit/s in tutta la sua rete Hspa; presso circa 500 ubicazioni d’antenne, Hspa+ consente persino velocità fino a 21 Mbit/s. Tramite questi provvedimenti, Swisscom aumenta costantemente le capacità di rete, rendendo l’Internet mobile ancora più attrattivo. La domanda relativa alla comunicazione mobile di dati è enorme: al momento attuale, il volume di dati trasmesso sulla rete Swisscom raddoppia ogni sette mesi. Tra i motivi c’è il successo degli smartphone, apparecchi multimediali con accesso a Internet che costituiscono la metà dei cellulari venduti da Swisscom. Per consentire ai propri clienti un accesso mobile a Internet sempre rapido e per prepararsi ai futuri sviluppi, Swisscom amplia regolarmente la propria rete di telefonia mobile, investendo annualmente centinaia di milioni di franchi. La tecnologia Lte si dimostra stabile anche negli spostamenti Per poter approfondire il più possibile nella pratica la tecnologia di telefonia mobile di quarta generazione Lte, Swisscom ha avviato nell’aprile di quest’anno dapprima dei test di laboratorio. Da settembre è in corso una prova sul campo a Grenchen (So), e i test procedono bene: la rete Lte è stabile anche negli spostamenti, ad esempio in auto. Le velocità di download raggiungono i 100 Mbit/s. I tempi di reazione, importanti per molte applicazioni Internet, sono molto inferiori ai valori attuali. A fine 2010, quando sarà completata la prova sul campo, Swisscom deciderà le fasi successive di ampliamento della rete. Al più presto nel 2011 la tecnologia Lte completerà la rete di telefonia mobile di Swisscom. La tabella di marcia concreta dipende dall’ulteriore sviluppo del mercato, in particolare dalla disponibilità dei terminali e dall’equipaggiamento di rete. Entro fine anno le reti esistenti saranno ampiamente equipaggiate Swisscom dà la massima priorità all’ampliamento della rete di telefonia mobile. Già oggi Swisscom copre l’intero territorio nazionale con la tecnologia Edge e, con la sua rete Hspa, raggiunge all’incirca il 92% della popolazione. La rete è completata da circa 1200 Hotspot Wlan. Entro quest’anno l’intera rete Hspa di Swisscom raggiungerà velocità di 7,2 Mbit/s (finora: 3,6 Mbit/s) e in circa 500 ubicazioni d’antenna Hspa+ consentirà persino velocità fino a 21 Mbit/s. Inoltre, gli impianti di telefonia mobile verranno gradualmente collegati alla rete in fibra ottica di Swisscom. Circa un terzo delle stazioni di base sono già state allacciate con fibre ottiche. La rivista specializzata «connect» riconosce nuovamente la qualità di punta di Swisscom Tutte queste misure consentono ai clienti di Swisscom un semplice e rapido accesso alla rete mobile di dati. Swisscom occupa già il posto d’onore con la propria rete di telefonia mobile, lo ha confermato recentemente un test di rete su vasta scala condotto dalla rivista specializzata «connect» (edizione 11/2010). Per la seconda volta consecutiva, Swisscom si è aggiudicata il primo posto. Rispetto all’anno precedente, Swisscom è riuscita persino a incrementare il divario con le società concorrenti. |
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ISTRUZIONE: DUE ISTITUTI PER NUOVE TECNOLOGIE IN FVG |
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Trieste, 11 ottobre 2010 - Il Piano territoriale triennale 2009-2011 concernente il sistema di Istruzione e Formazione tecnica superiore e la costituzione degli istituti tecnici superiori nella regione Friuli Venezia Giulia si arricchisce di due nuove realtà: l´istituto tecnico superiore Nuove Tecnologie per il Made in Italy (indirizzo per l´industria meccanica ed aeronautica) avente come riferimento l´istituto scolastico Malignani di Udine e, come sancito dalla delibera approvata l’ 8 ottobre dalla Giunta regionale su proposta degli assessori Roberto Molinaro ed Angela Brandi, l´istituto tecnico superiore Tecnologie dell´Informazione e della Comunicazione che fa capo all´istituto scolastico Kennedy di Pordenone. Le risorse destinate al Piano per l´annualità 2011-2012 vengono conseguentemente integrate con 480mila euro del Fondo sociale europeo (Fse) destinati a finanziare uno o più percorsi formativi di entrambi i nuovi istituti tecnici. |
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TRENTO, DIRIGENZA SCOLASTICA: APPROVATA LA NUOVA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE |
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Trento, 11 ottobre 2010 - Il Dipartimento Istruzione della Provincia, in accordo con il Nucleo di valutazione della dirigenza scolastica, ha modificato i criteri generali di valutazione dei dirigenti della scuola adottati nell´agosto 2006. I nuovi criteri sono stati approvati oggi con una delibera della Giunta provinciale. La modifica è dovuta alla necessità di tener conto nella valutazione non solo dei risultati raggiunti ma anche della situazione iniziale e della qualità dei processi e dei comportamenti organizzativi messi in atto dal dirigente scolastico nel contesto in cui è chiamato ad operare. La valutazione, lo ricordiamo, si pone quattro obiettivi fondamentali: - aiutare gli attori ai diversi livelli dell´organizzazione a ragionare in termini di obiettivi, risultati, dati e fatti; - alimentare la cultura della programmazione, dell´impiego consapevole delle risorse, della verifica continua dei risultati raggiunti; - superare la logica dell´autoreferenzialità, a favore dell´orientamento dell´utente, della verifica, della professionalità riflessiva, con l´obiettivo di miogliorare e innovare; - generare tensione ideale al miglioramento continuo ed alla forza del metodo per ottenerlo. |
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PREDISPOSTO IN CALABRIA IL PROGETTO “ALTERNANZA SCUOLA LAVORO” |
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Reggio Calabria, 11 ottobre 2010 - La Regione Calabria predispone il progetto “Alternanza scuola lavoro”. Il programma, promosso dall’assessorato regionale alla Cultura in sinergia con l’Ufficio scolastico regionale, l’Unioncamere Calabria e Confindustria Calabria, e fortemente voluto dal Presidente Giuseppe Scopelliti come strumento strategico per lo sviluppo economico e produttivo della regione, prevede esperienze di lavoro presso imprese, enti pubblici e privati e associazioni. “Per la prima volta – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Mario Caligiuri - la Regione Calabria organizza l’Alternanza scuola e lavoro che comprende l’intero anno scolastico, diventando parte integrante dell’offerta formativa. È, infatti, nostra intenzione arricchire le conoscenze degli studenti calabresi per fornire ai ragazzi competenze utilizzabili nel mondo del lavoro”. Sui siti di Regione Calabria (www.Regione.calabria.it) e di Unioncamere Calabria (www.Unioncamere-calabria.it) sono state pubblicate tutte le informazioni e la scheda per partecipare al progetto. Gli istituti potranno coinvolgere gli studenti che frequentano gli ultimi tre anni delle scuole superiori. Le attività devono prevedere almeno cento ore di stages in azienda e trentadue ore di lezioni teoriche. Le scuole potranno presentare la loro domanda di partecipazione entro il 27 ottobre prossimo. Un Tavolo tecnico valuterà le proposte inviate e stilerà una graduatoria entro l’8 novembre 2010. Alle fasi preliminari del programma hanno aderito oltre il 50% degli istituti superiori della Regione. Per l’assessore Caligiuri, però, “l’obbiettivo è di raggiungere una percentuale vicina al 100%, nella convinzione – ha detto - che questo progetto formativo produrrà effetti positivi non solo sui singoli studenti, ma per tutta la comunità calabrese”. |
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SCHEMA DI CONVENZIONE FRA PROVINCIA DI TRENTO E UNIVERSITÀ DI SIENA PER I TIROCINI |
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Trento, 11 ottobre 2010 - La Provincia autonoma di Trento, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha attivato una nuova convenzione, questa volta con l´Università di Siena, per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento presso gli uffici provinciali. Negli ultimi sei mesi sono state sei le convenzioni stipulate con le sedi universitarie (oltre a Siena anche Pisa, la Cattolica di Milano, Trieste, Verona e perfino l´Università di Zurigo) e una quarantina i tirocini attivati dal Servizio Università e Ricerca scientifica della Provincia. La volontà è quella di favorire sia gli studenti trentini che quelli di Italia ed Europa a svolgere un´attività di formazione dove maturare nuove competenze trasversali, acquisire un´esperienza pratica e verificare le scelte professionali attuate. Un´esperienza di orientamento finalizzata alla crescita professionale e personale degli studenti, in linea con l´ordinamento didattico delle Università imperniato sul sistema dei crediti formativi, ma che riscuote un forte richiamo anche per i giovani neolaureati in attesa di occupazione. I tirocini, permettono una giunzione fra il mondo del lavoro e quello della formazione, con vantaggi reciproci. L´ultimo stage, attivato con l´Università di Zurigo, ha permesso di tradurre alcune sezioni del sito provinciale in inglese e in tedesco, mentre quello approvato dalla Giunta odierna e attivato con l´Università di Siena, riguarda un progetto di solidarietà in corso in Bosnia e realizzato tramite l´utilizzo contemporaneo dello strumento del servizio civile. |
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ISTRUZIONE: SICILIA HA AVVIATO PROGETTI LEGALITA´SCUOLE |
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Palermo, 11 ottobre 2010 - "La scuola costituisce una parte fondamentale della Sicilia e continua ad essere una delle poche istituzioni all´interno delle quali gli operatori non hanno perso l´entusiasmo, la dedizione. E´ alla scuola che affidiamo il compito di valorizzare l´identita´ siciliana, con la sua antica tradizione storica, culturale e sociale". Lo ha detto l´assessore regionale all´Istruzione e Formazione professionale, Mario Centorrino, che stamattina e´ intervenuto al Festival della Legalita´, a Palermo. Centorrino si e´ soffermato sulla necessita´ di non abbassare la guardia contro la criminalita´ mafiosa, sottolineando "l´importanza dell´impegno di tutte le istituzioni e in particolare del governo della Regione, che ha gia´ messo in campo numerosi progetti di legalita´a partire proprio dalle scuole di ogni ordine e grado". |
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AMMINISTRARE L’UNIVERSITÀ TRA AUTONOMIA E RIFORME |
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Trieste, 11 ottobre 2010 - Come coniugare l’autonomia amministrativa e finanziaria degli atenei con il controllo da parte dello Stato? Venerdì 8 e sabato 9 ottobre la Sissa di Trieste ha ospitato il convegno "Relation between State and Institutions" del network europeo Humane (Heads of University Management & Administration Network in Europe), che raggruppa i responsabili amministrativi degli atenei europei. L’incontro è stato occasione per esaminare e riflettere su un tema di grande attualità: il rapporto tra Stato e Università. Dall’austria alla Francia, dalla Finlandia al Belgio, da Cipro alla Svezia, nel corso della due giorni sono state presentate le esperienze di diverse realtà universitarie al fine di condividere e individuare le migliori strategie messe in campo in Europa per valorizzare la didattica e la ricerca, selezionare gli studenti e i docenti migliori, avviare collaborazioni con il mondo delle imprese. Nella consapevolezza del ruolo strategico che l’alta formazione oggi ha per lo sviluppo della società, i partecipanti, oltre 30 direttori amministrativi di università europee, si confronteranno alla ricerca di un giusto equilibrio tra autonomia e sostegno da parte dello Stato. Un problema ricorrente infatti per gli amministratori è quello di mediare tra il controllo statale sull’operato delle università (finanziamenti e fondi, allocazione delle risorse, selezione del personale, reclutamento ricercatori, docenti ecc.) e la necessità di semplificare e snellire le procedure burocratiche a favore dell’attività didattica e di ricerca. «La governance delle università è una questione di attualissima importanza – ribadisce Stefano Fantoni, direttore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, che venerdì alle 14.00 aprirà i lavori del seminario -. Che un consesso di così alto livello venga da tutta Europa alla Sissa per discutere di queste problematiche per noi è un grande riconoscimento». In particolare, il convegno è stata l´occasione per approfondire il percorso messo in atto in Francia, a partire dal 2007, per conferire maggiore libertà e responsabilità alle università pubbliche; per conoscere come in Finlandia lo Stato giochi un ruolo cruciale nel definire le attività universitarie e come in Austria la riforma universitaria del 2002, The Austrian Universities Act, abbia stabilito nuovi ruoli e nuove relazioni tra atenei e il Ministero della scienza e della ricerca. Alla fine dei lavori, sabato pomeriggio i partecipanti avranno l’opportunità di visitare Trieste e ammirare i suggestivi scorci di Cittavecchia. La passeggiata si concluderà al Castello di San Giusto, per la cena offerta dalla Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze. Humane è stato istituito nel 1997 con l’obiettivo di raggruppare i responsabili amministrativi delle Università europee (che in Italia sono i direttori amministrativi) in un network finalizzato allo sviluppo professionale e all’ottimizzazione dell’amministrazione universitaria. Conta oggi più di 200 iscritti provenienti da 25 paesi. Il direttore amministrativo della Sissa, Giuliana Zotta Vittur, è membro di Humane dal 1999 e con il collega dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza rappresenta l’Italia nella Round Table del network. |
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TRENTO: INSEGNAMENTO DEL CIMBRO DELLA SCUOLA DELL´INFANZIA: ARRIVA UN CONTRIBUTO |
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Trento, 11 ottobre 2010 - Su proposta del presidente Dellai, competente per materia, la giunta provinciale ha deciso di concedere, l’ 8 ottobre, un contributo pari ad € 3.500,00 all´Istituto Cimbro/kulturinstitut Lusérn nell´ambito del progetto denominato "Integrazione attività scolastica nella scuola dell´infanzia per l´insegnamento della lingua cimbra nel corso dell´anno scolastico 2010-2011", che coprirà parzialmente le spese relative al periodo 1 ottobre-31 dicembre 2010. Il contributo oggi deciso consentirà al progetto in questione di garantire nella scuola dell´infanzia di Luserna la presenza di un insegnante che conosca e usi la lingua cimbra, allo scopo di rafforzare a livello prescolare la conoscenza e l´uso della lingua minoritaria, concorrendo quindi alla conservazione e al rafforzamento dell´identità e della lingua della comunità. La richiesta di contributo finanziario era partita dall´Istituto Cimbro/kulturinstitut Lusérn, che aveva chiesto alla provincia un sostegno finanziario all´iniziativa, che comporterà una spesa complessiva di € 6.500,00. |
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FATTORIE DIDATTICHE IN VALLE D’AOSTA: AVVIO DELLA COLLABORAZIONE TRA OPERATORI E INSEGNANTI PER LA PROGRAMMAZIONE DI ATTIVITÀ DIDATTICHE |
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Aosta, 11 ottobre 2010 - Mercoledì prossimo, 13 ottobre, si svolgerà, presso la fattoria didattica Agriturismo Maison Rosset di Nus, il seminario Progettiamo insieme: incontro tra insegnanti e operatori di fattoria didattica. L’evento, promosso dall’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali, con la presenza dell’Assessorato dell’istruzione e cultura e dell’Università della Valle d’Aosta, intende approfondire la modalità di lavoro e il significato educativo delle fattorie didattiche nonché favorire la conoscenza, lo scambio e la collaborazione tra insegnanti e operatori agrituristici. Durante il seminario, esperti del settore forniranno spunti interdisciplinari e di riflessione, utili all’elaborazione di attività didattiche da svolgersi nelle aziende, anche in relazione al piano dell’offerta formativa e ai programmi scolastici. I sette operatori di fattoria didattica attualmente operanti in Valle d’Aosta saranno a disposizione degli insegnanti, in appositi spazi dedicati, per fornire informazioni in merito alle attività proposte dall’azienda. L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali rivolge l’invito all’evento principalmente a insegnanti e dirigenti scolastici. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito internet www.Regione.vda.it/agricoltura, da cui è possibile scaricare la prima guida completa alla rete delle fattorie didattiche valdostane. |
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OPERA EDUCATION, RAGAZZI A SCUOLA DI LIRICA |
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Milano, 11 ottobre 2010 - Si chiama Opera Education la piattaforma, culturale e informatica, che intende avvicinare i giovani con progetti di educazione musicale ben radicati sul territorio lombardo e con iniziative di formazione specifiche per coloro che intendono intraprendere l´attività canora. La convenzione che dà avvio a questa iniziativa è stata presentata oggi dall´assessore alla Cultura della Regione Lombardia Massimo Buscemi e dal presidente di Aslico (Associazione Lirica e Concertistica Italiana) Barbara Minghetti, al palazzo Pirelli. "Regione Lombardia - ha detto l´assessore Buscemi - sostiene la lirica in quanto elemento culturale di grande pregio, nazionale e internazionale: la nostra tradizione concertistica, pensiamo al Teatro alla Scala, è conosciuta in tutto il mondo". Regione Lombardia è l´unica in Italia a promuovere un progetto culturale specificatamente dedicato alla tradizione operistica su tutto il suo territorio. "Abbiamo deciso di finanziare i progetti di Aslico - ha aggiunto l´assessore - perché propongono un palinsesto molto ricco, in grado di avvicinare i ragazzi e gli adolescenti andandoli a cercare sul territorio e stimolandone la curiosità. Regione Lombardia apprezza questa proposta, alla quale ha assegnato un contributo di 315.000 euro per il triennio, per la risonanza di tipo europeo, viste le strette connessioni e le collaborazioni di Aslico con altri circuiti internazionali, e per il profondo radicamento sul nostro territorio, considerato che le iniziative coinvolgeranno una serie di Comuni che vanno da Morbegno e Sondrio, fino a Stradella e Mantova". Opera Education riunisce i progetti di educazione musicale rivolti al giovane pubblico, dopo l´esperienza decennale di Opera domani - con la produzione di opere liriche introdotte nei percorsi didattici delle scuole primarie e secondarie - e il recente successo di Opera Kids, che propone progetti di teatro musicale per le scuole dell´infanzia. Nel 2011 verrà inaugurato Opera.it, un progetto che, attraverso l´utilizzo della multimedialità, proporrà agli studenti delle scuole superiori un viaggio nel mondo del melodramma. Opera Education nel 2011 dedica i suoi progetti alla ricorrenza dei 150 anni dell´Unità d´Italia. Nel frattempo Aslico continua la sua attività di formazione dei giovani facendo crescere direttori, registi e consolidando la propria collaborazione con l´Accademia di Brera per le scenografie, gestisce il Concorso per Giovani Cantanti Lirici d´Europa (giunto alla 62esima edizione), il Coro composto da 90 elementi, cui si è affiancato da alcuni anni il Coro di voci bianche, composto da 40 bambini di età compresa tra i 6 e i 15 anni, e l´Orchestra 1813 composta da 20 elementi. Per una migliore diffusione della conoscenza e della cultura musicale, sono consultabili interattivamente siti internet specificamente dedicati alle iniziative didattiche, con supporti per insegnanti e materiale illustrato per gli studenti, come nel caso di www.Operakids.org. Tutte le "prime" degli spettacoli saranno messe in scena al Teatro Sociale di Como. Il 7 dicembre verrà proposta, per Orchestra in gioco, l´Eroica-terza Sinfonia in Mi bemolle; il 28 gennaio 2011, per Opera Kids, il Nabuccolo; il 28 febbraio, per Opera domani, "Nabucco, c´era una volta la figlia di un re"; infine, il 16 gennaio, per Opera.it, "Viva Verdi". |
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UN PROGETTO PER GIOVANI ARTISTI AFFIDATO ALLA GALLERIA CIVICA DI TRENTO |
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Trento, 11 ottobre 2010 - Da anni la Provincia autonoma di Trento promuove la crescita e lo sviluppo delle giovani generazioni. Per far questo da una parte sostiene e dall´altra fa da motore di coordinamento di una serie di attività educative e formative di diversa natura. E´ in particolare con l´istituzione del Fondo per le politiche giovanili che si promuovono azioni positive a favore dell’infanzia, dell’adolescenza, dei giovani e delle loro famiglie, per l’esercizio dei diritti civili fondamentali, per prevenire i fenomeni di disagio sociale e per favorire lo sviluppo delle potenzialità personali nonché del benessere e della qualità della vita dei giovani. Ed è la Giunta provinciale che provvede ad individuare iniziative anche da effettuarsi in forma diretta o indiretta. E´ in questo contesto che si colloca l´approvazione, oggi, della deliberazione del presidente Lorenzo Dellai per l´affidamento di un incarico alla Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento, per la realizzazione del progetto "Opera Civica (Tn)", che punta alla promozione, valorizzazione e sostegno della creatività emergente trentina. L´impegno di spesa è di 180 mila euro. Il progetto “Opera civica (Tn)” ha come obiettivo principale quello di sostenere l’innovazione e la formazione dei giovani creativi attivi sul territorio trentino. Per far ciò ci si avvale di una vasta rete di soggetti locali od extraterritoriali attivi nel campo della formazione e della mediazione culturale. Attraverso il sostegno ai singoli progetti creativi realizzati dai giovani talenti trentini emergenti viene offerta la possibilità di documentare la multiforme identità della scena artistica trentina contemporanea e di coinvolgere in questo dialogo culturale la comunità locale prima di tutto, ma anche quella nazionale ed internazionale. Nel concreto, il progetto “Opera civica (Tn)” propone la realizzazione di una serie integrata di piattaforme progettuali sperimentali, che verteranno in particolar modo sull’identità culturale locale e sul concetto di “autonomia”. Gli 8 artisti trentini, di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, saranno selezionati da una giuria di professionisti dell’arte contemporanea ed i progetti saranno presentati al pubblico in diverse location, individuate con l’artista in base al progetto presentato. Verranno poi curate delle monografie, tra le quali anche una monografia retrospettiva, una volta l’anno. Infine, a livello di restituzione sul territorio trentino, si prevedono una serie di attività didattiche di mediazione e di comunicazione, come visite guidate e laboratori creativi, con scambi di riflessione pubblica sulle metodologie ed i risultati ottenuti. Il progetto risponde pienamente, nei contenuti e negli obiettivi, alla linee di indirizzo finora seguite in materia di sviluppo delle politiche giovanili. Ed in considerazione della specificità e della natura non commerciale della prestazione, la Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento è apparsa particolarmente qualificata, a livello locale, nazionale ed internazionale ed attraverso l’esperienza consolidata in anni di attività, per la realizzazione di un progetto formativo quale “Opera civica (Tn)”. Il progetto parte in questi giorni e si concluderà il 31 dicembre 2011. |
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CON “SIPARIO” REGIONE VENETO PROMUOVE ESPRESSIONE ARTISTICA, TECNICA E MANAGERIALE IN TUTTE LE SUE FORME |
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Venezia, 11 ottobre 2010 - “In un periodo di crisi è necessario esplorare anche le zone grigie non indagate dal mercato del lavoro, ed è questo il motivo che ci spinge ad avviare progetti di formazione delle professioni dello spettacolo”. Lo ha dichiarato Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, in occasione della presentazione dello spettacolo “Sipario”, tenutosi l’ 8 ottobre nella sede del Teatro Comunale di Treviso, per iniziativa dell’Assessorato regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro – Direzione Formazione in collaborazione con Fondazione Giacomo Rumor – Centro Produttività Veneto (Cpv). “L’ immagine stereotipata dell’artista che vive di celebrità, prestigio, ricchezza – ha aggiunto la Donazzan – nella stragrande maggioranza dei casi deve fare i conti con opportunità di lavoro sempre più precarie, instabili, fluttuanti. La strada per uscire da questa precarietà passa per la creatività e per la professionalità”. Lo spettacolo “Sipario”, che si terrà l’11 ottobre al Teatro Comunale di Treviso segnando la conclusione dell’intero programma regionale, lascerà la parola ai ragazzi: prosa, musica e danza in un evento della durata di un’ora e un quarto, in cui le esibizioni degli allievi dei corsi si alterneranno a testimonianze di nomi della cultura, dello spettacolo e delle Istituzioni toccando anche temi di grande attualità, come la condizione delle donne in Medioriente. La serata sarà presentata da Debora Caprioglio, mentre Giancarlo Marinelli si occuperà della regia artistica. Sarà uno spettacolo accattivante non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per un pubblico più vasto, all’interno della quale troverà spazio la proiezione del video – documentario che ha visto protagonisti i beneficiari dei progetti e che racconta le caratteristiche e lo svolgimento dei corsi per figure tecniche, artistiche e manageriali. Con questo evento la Regione del Veneto, da sempre attenta allo sviluppo e all’aggiornamento delle competenze dei lavoratori anche del mondo dello spettacolo, intende promuovere l’espressione artistica, tecnica e, da quest’anno, manageriale in tutte le sue forme, dalla prosa, alla televisione, al cinema, alla lirica, alla danza, nella consapevolezza che la cultura, in Veneto, può rappresentare un biglietto da visita per stimolare relazioni economiche e sociali, nonché produrre benefici quali il rafforzamento dell’identità collettiva e la crescita della comunità. |
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REGIONE MOLISE E INPDAP, FIRMATO IL PROTOCOLLO D´INTESA |
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Campobasso, 11 ottobre 2010 - Lo scorso 7 ottobre , presso la sede dell´Assessorato regionale alle Politiche sociali, alla presenza dell´Assessore Angiolina Fusco Perrella, della Direttrice dell´Inpdap Molise, Raffaella Buonsanto, e del Direttore Generale della Regione Molise, Antonio Francioni, è stato siglato il Protocollo d´intesa finalizzato a garantire adeguato sostegno nei percorsi scolastici ai bambini e ai giovani molisani ipo e non vedenti. "Il documento - ha dichiarato la Dr.ssa Buonsanto al termine dell´incontro - è il risultato di una forte sinergia istituzionale e costituisce il primo atto concreto per consentire ai bambini e ai giovani ipo e non vedenti di esplicare, attraverso la costruzione di spazi di autonomia fisica e psicologica, le proprie attitudini personali e di affermare il proprio ruolo nella famiglia e nella società. L´obiettivo primario è, dunque, sostenerne l´apprendimento didattico, dando sostegno economico alle famiglie, al fine di garantire il pieno rispetto delle pari opportunità in ambito educativo". "L´accordo si inquadra - ha spiegato - in un più ampio programma già avviato dall´Inpdap che, nel sistema di protezione pubblica, propone alcune forme di intervento socio-assistenziale in favore di giovani e anziani, offrendo una variegata tipologia di prestazioni. A breve, inoltre, è prevista l´attivazione, gestita in collaborazione con l´Assessorato regionale alle Politiche sociali, di un servizio di assistenza domiciliare ai pensionati Inpdap, che prevede uno stanziamento di 345 mila Euro". |
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RITROVAMENTO DI NANO-DIAMANTI DIMOSTRA CHE UNA COMETA COLPÌ LA TERRA 13.000 ANNI FA |
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Bruxelles, 11 ottobre 2010 - Secondo uno studio presentato nel Journal of Glaciology, un team internazionale di scienziati ha trovato nano-diamanti nella calotta di ghiaccio della Groenlandia. I diamanti, presenti in numero di molti milioni di milioni e talmente minuscoli da poter essere osservati soltanto con speciali microscopi ad alto ingrandimento, danno credito alla controversa ipotesi che frammenti di una cometa colpirono il Nord America e l´Europa circa 12.900 anni fa. "C´è uno strato nel ghiaccio che presenta grande abbondanza di diamanti," ha detto il coautore James Kennett, professore emerito nel dipartimento di Scienze della Terra dell´Università della California (Uc) a Santa Barbara, Stati Uniti. "La cosa più eccitante per noi è il fatto che questo è il primo strato di diamanti così distinto mai trovato in uno dei ghiacciai del mondo, comprese le grandi calotte polari e i ghiacciai alpini," ha aggiunto lo scienziato, che è considerato da molti suoi colleghi uno dei fondatori della geologia marina e della paleoceanografia. Questa scoperta supporta le prove già pubblicate di un impatto cosmico verificatosi circa 13.000 anni fa, ha spiegato il professor Kennett. L´anno scorso, lo scienziato riferì la scoperta di nano-diamanti in uno strato di sedimento portato alla luce su Santa Rosa Island, al largo della costa di Santa Barbara in California, in due studi pubblicati nelle riviste Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e Science. Un´alta percentuale dei nano-diamanti nella calotta di ghiaccio della Groenlandia presenta una struttura minerale esagonale, ed è risaputo che questa è presente sulla terra solo associata a eventi di impatti cosmici, ha affermato. Questo strato di diamanti corrisponde allo strato sedimentario conosciuto come il limite del Dryas recente, che risale a 12.900 anni fa. Il professor Kennett ha spiegato che lo strato contenente i diamanti sulla Santa Rosa Island e quelli nella calotta di ghiaccio in Groenlandia sembrano corrispondere bene con il periodo della scomparsa della cultura Clovis, la prima cultura umana ben stabilita e riconosciuta che viveva in tutto il Nord America. L´evento corrisponde anche con il periodo in cui si sono estinti molti grandi animali nella regione, tra cui mammut, cammelli, cavalli e le tigri dai denti a sciabola. Inoltre, secondo il professor Kennett, ci sono prove di incendi boschivi molto diffusi in quel periodo e un associato repentino raffreddamento del clima chiamato Dryas recente è anche ampiamente registrato nell´emisfero settentrionale. La causa di questo raffreddamento e la causa dell´estinzione degli animali e del cambiamento culturale umano sono state dibattute a lungo. Il professor Kennett ha fatto notare che queste scoperte rappresentano solo uno "studio preliminare" e che, sebbene la scoperta di un picco potenziale postglaciale dei nano-diamanti nella calotta di ghiaccio in Groenlandia sia "eccitante", riconosce anche che sono sorte molte "domande senza risposta". Ha affermato che stava presentando ora questa ricerca "per stimolare ulteriori indagini e dibattiti", suggerendo, ad esempio, che dovevano essere utilizzati diversi tipi di campionamento in ulteriori studi. "Questo studio è stato portato avanti usando campioni di ghiaccio della Groenlandia presi con una risoluzione piuttosto grossolana, e quindi, per perfezionare in modo significativo le scoperte qui presentate, è necessario un campionamento con una risoluzione più alta," hanno detto gli autori nel loro lavoro. Ulteriori potenziali aree di esplorazione dovrebbero comprendere una datazione più precisa, misurazioni più dettagliate delle serie temporali geochimiche incluse quelle per gli elementi osmio e iridio, e l´utilizzo di migliori procedure di estrazione dei diamanti "per minimizzare il carbonio amorfo resistente all´acido", che hanno notato "attualmente limita le procedure analitiche a disposizione". Più ampie analisi degli allotropi di diamante mediante, ad esempio, la spettroscopia Raman, una tecnica usata per studiare le modalità vibrazionale, rotazionale e altre a bassa frequenza, dovrebbero essere anche condotte in futuro, fanno notare. Guidati dall´Università del Maine negli Stati Uniti, anche scienziati provenienti da Danimarca, Giappone e Stati Uniti hanno contribuito allo studio. Per maggiori informazioni, visitare: Journal of Glaciology: http://www.Igsoc.org/journal/ Università della California (Uc) a Santa Barbara: http://www.Ucsb.edu/ |
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CONFERENZA "CLIMATE SERVICES: FIT FOR PURPOSE?" |
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Bruxelles, 11 ottobre 2010 - La conferenza "Climate services: fit for purpose?" si terrà il 27 ottobre a Bruxelles, Belgio. L´intento di costruire nazioni resistenti ai cambiamenti climatici porta con sé un desiderio di conoscenza più dettagliata dei cambiamenti che ci attendono. In risposta a questa necessità, è emersa l´idea di creare "servizi per il clima", tramite cui le informazioni dettagliate sul clima saranno adeguate alle esigenze degli utenti finali specifici e fornite su richiesta. Nell´ultimo anno, diverse nazioni hanno impostato servizi nazionali per il clima, e lo scorso settembre l´Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) ha definito un quadro globale per i servizi per il clima, con l´obiettivo di fornire dati e informazioni sul clima agli utenti in tutto il mondo. Si intende in questo modo fornire le informazioni necessarie ai decisori e responsabili delle risorse su come il clima cambierà nei prossimi decenni e su scala regionale. Il campo scientifico del clima è comunque ancora allo stadio iniziale. I temi verteranno tra l´altro su: - I servizi per il clima saranno in grado di soddisfare le aspettative dei propri utenti finali? - Quali sono i limiti dei servizi per il clima e rischiano di estendere la scienza del clima al di là delle sue capacità? Per ulteriori informazioni, visitare: http://ec.Europa.eu/dgs/jrc/index.cfm?id=5540 |
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SINDACI A LEZIONE DI APPALTI E ACQUISTI VERDI MA SUL TERRITORIO POCHI I FORNITORI QUALIFICATI I RISULTATI DI UNA INDAGINE DI LIGURIA RICERCHE AL FORUM INTERNAZIONALE COMPRAVERDE BUY GREEN DI CREMONA |
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Cremona, 11 Ottobre 2010 - Aiutare gli enti locali liguri a favorire e a promuovere Certificazione ambientale, consumi sostenibili come stile di vita, favorendo l’uso di materie prime facilmente riciclabili o compostabili, diminuendo il volume degli imballaggi e della plastica e soprattutto a fare acquisti sostenibili. Lo ha sottolineato l’ 8 ottobre l’assessore all’Ambiente della Regione Liguria Renata Briano al Forum Internazionale Compraverde Buy Green di Cremona presentando i risultati di una indagine di Liguria Ricerche tra gli enti del territorio. “In tempi di manovra e crisi economica è necessario puntare sulla massima efficienza per tagliare i costi e salvare i territori dai rifiuti e dall’inquinamento, tanti aspetti che apparentemente sembrano secondari possono diventare elementi di primaria importanza per incentivare uno sviluppo sostenibile. Ne sono un esempio gli acquisti verdi da parte delle pubbliche amministrazioni ed è in questa direzione che intendiamo muoverci per generare cicli virtuosi a favore dell’economia e nel rispetto dell’ambiente”, sostiene Renata Briano. Si è appena conclusa l´indagine di Liguria Ricerche tra le pubbliche amministrazioni, imprese, distributori e consumatori attraverso un questionario inviato dalla Regione Liguria a tutti gli enti locali liguri, 235 comuni, 4 province, parchi e comunità montane. Obiettivo: valutare la sensibilità degli enti locali verso i problemi ambientali nelle procedure di aggiudicazione delle gare di beni e servizi. Dai risultati è emersa in modo chiaro la necessità di promuovere il Green Public Procurement con attività di formazione negli enti per approfondire la conoscenza delle normative, favorire e aiutare gli amministratori nella scelta e negli acquisti dei prodotti verdi. Gli enti interpellati hanno indicato la produzione dei rifiuti tra gli impatti più importanti da prendere in considerazione, seguita dal consumo di acqua ed energia e inquinamento dell’aria. Oggi, in Liguria, sono una ventina gli enti che hanno adottato il piano triennale. Tra le principali categorie inserite spiccano i prodotti di cancelleria, i beni elettronici, gli arredi interni e urbani. Il settore agroalimentare è invece quello dove è più diffusa l’attenzione, come il biologico ,promosso nelle mense scolastiche di diversi comuni. L’indagine- condotta nell’ambito del progetto Life+promise di cui la Regione Liguria è capofila- rivela però che gli enti hanno difficoltà a trovare un’offerta qualificata di prodotti e servizi verdi da fornitori liguri. Far crescere il mercato, attraverso il confronto fra domanda e offerta, diventa la sfida principale. Rientrano negli acquisti verdi anche i materiali edili, la gestione dei rifiuti e del verde pubblico, i servizi di illuminazione pubblica, il riscaldamento, la segnaletica, i trasporti, la gestione degli edifici e i servizi di pulizia, i prodotti tessili, i servizi di ristorazione e le mense con prodotti locali e biologici e stoviglie biodegradibili e altro. |
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´ACQUA A KM ZERO´: PROMUOVERE E CONSOLIDARE L´IDEA DI ACQUA BENE PUBBLICO, CAMBIARE GLI STILI DI VITA MA ANCHE FARE SCELTE POLITICHE IMPORTANTI |
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Firenze, 11 ottobre 2010 - «L´acqua è un bene pubblico e tale deve rimanere. Dobbiamo diffondere e consolidare questa cultura e spingere la gente, attraverso il buon esempio di chi governa ma anche attraverso scelte politiche importanti, a cambiare il proprio stile di vita». Enrico Rossi ha partecipato stamattina all´inaugurazione del nuovo fontanello che Publiacqua ha installato in piazza Bartali, davanti al centro commerciale Coop di Gavinana, a Firenze. É stata anche l´occasione per lanciare la campagna ´Acqua a km zero´, ideata da Unicoop (con la collaborazione di Publiacqua) per promuovere il consumo dell´acqua del rubinetto o, se proprio non si può fare a meno di comprare quella in bottiglia, scegliere quella che fa meno strada per arrivare negli scaffali dei punti vendita. Ma anche per individuare un nuovo modo non solo di consumo dell´acqua ma di gestione. «É un´iniziativa – ha aggiunto Rossi - che apprezzo moltissimo perchè va in controtendenza. Dirà qualcuno: dov´è il trucco, perchè una catena della grande distribuzione, che guadagna molto dalla vendita dell´acqua minerale, lancia questa proposta? Secondo me è il segnale evidente che anche i grandi colossi del commercio al dettaglio hanno capito che è arrivato il momento di cambiare e di andare incontro alle esigenze dei cittadini consumatori. Dimostrando in questo modo grande intelligenza». Rimettere al centro la persona ed il bene pubblico è un imperativo non soltanto per Stato ed istituzioni ma anche per i soggetti economici. «In altri Paesi – ha sottolineato Rossi - questo ´cambio´ è già cominciato, adesso tocca anche a noi dare il buon esempio affinchè la gente capisca che è da questo ´cambio´ che dipende il futuro dei nostri figli. La Tosc ana viene spesso indicata come un modello di virtù in molti campi, un po´ meno per quanto riguarda il consumo di acqua minerale. Dobbiamo modificare i nostri comportamenti, è indispensabile. D´ora in poi anche in Regione l´acqua del rubinetto sostituirà quella minerale». Un passo come questo deve essere accompagnato anche da scelte politiche adeguate. «Il buon esempio è essenziale – ha proseguito Rossi - ma questo va accompagnato da precise scelte da parte di chi governa. Anzitutto continuare a pensare all´acqua come bene pubblico, e su questo investire. In Toscana circa il 60% dell´acqua è in mano pubblica e se vogliamo stimolare il cambiamento dello stile di consumo è necessario che anche l´acqua che esce dal rubinetto di casa sia di qualità». É stato fatto molto in questo senso ma ancora non basta». Viene investito molto dalle aziende pubbliche per rinnovare tubature e acquedotti ha proseguito il presidente - ma anche su questo versante bisognerà pensare di fare ancora di più. Pensate che circa il 30% di tutta la nostra acqua si disperde nel terreno, segno che le strutture hanno bisogno di essere rimodernate e adeguate. E non dimentichiamo infine i cambiamenti climatici che ancora oggi, e siamo nel 2010, possono mettere in difficoltà ampie zone della Toscana a causa di periodi di siccità. Dobbiamo guardare al futuro in maniera diversa, rimettere in discussione certe scelte e preparsi a prenderne di importanti». Come ad esempio una riorganizzazione degli organismi che si occupano della gestione dell´acqua». Nell´ultimo Dpef presentato in Consiglio regionale – ha concluso Rossi - abbiamo proposto la nomina di un unico commissario dei 6 Ato che avrà il compito di promuovere l´aggregazione delle società pubbliche che gestiscono l´acqua». |
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FILTRI ANTIPARTICOLATO PER IL RIFUGIO "AI CADUTI DELL´ADAMELLO" |
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Trento, 11 ottobre 2010 - Un protocollo di intesa fra la Provincia autonoma di Trento e la Fondazione "Ai Caduti dell´Adamello" per installare dispositivi antiparticolato sull´impianto a biomassa presente al rifugio. Il documento è stato approvato dalla Giunta dell’ 8 ottobre , su proposta del presidente Lorenzo Dellai, e permette di attivare una collaborazione fra i due enti per promuovere sistemi di riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera. Il rifugio "Ai Caduti dell´Adamello" è fornito delle più innovative tecnologie di risparmio energetico ed ambientale: vi sono pannelli solari per la produzione di acqua calda e un impianto fotovoltaico per la produzione di 12 kw; gli interventi di consolidamento e ristrutturazione sono stati realizzati in legno e materiale compatibile con l´ambiente; inoltre, attraverso una collaborazione con l´Università di Trento, è stato realizzato un impianto che permette di produrre idrogeno dall´acqua e dal sole, di immagazzinarlo allo stato gassoso e di restituirlo in base ai fabbisogni energetici del rifugio. La Fondazione, alla quale partecipano la Provincia autonoma di Trento, i Comuni della Val Rendena, il Parco Adamello-brenta, il Comune di Brescia, la Comunità della Valle Camonica e le sezioni Ana di Trento e Valle Camonica, è dunque fortemente impegnata in campo ambientale ed ha adottato una filosofia innovativa per dotare l´immobile, situato a 3.040 metri d´altitudine, di ogni progetto, strumento e dotazione finalizzati a ridurre al massimo la produzione e l´emissione in atmosfera di sostanze inquinanti. Nel mese di maggio la Giunta provinciale ha approvato un apposito bando per la concessione di contributi per l´installazione di dispositivi antiparticolato sugli impianti di soggetti privati, nonostante la Fondazione "Ai Caduti dell´Adamello" non rientri fra questi destinatari, l´esecutivo provinciale ha deciso di stipulare un´apposita convenzione. Duplice l´obiettivo: da un lato installare gli elettrofiltri sugli impianti a biomassa presenti al rifugio, dall´altro sensibilizzare, attraverso il positivo esempio rappresentato da questo rifugio a "emissioni zero", l´opinione pubblica ad un uso più responsabile delle risorse. |
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UMBRIA PRIMA REGIONE PER CERTIFICAZIONE SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE |
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Perugia, 11 ottobre 2010 – “Con la legge regionale ‘17 del 2008’ l’Umbria è stata la prima Regione d’Italia a mettere a disposizione dei cittadini un percorso per certificare il grado di sostenibilità ambientale, e non solo energetica, di un intervento edilizio”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’ambiente, Silvano Rometti, intervenendo al convegno dal titolo “Comuni rinnovabili ed efficienti: il ruolo dei territori nella spinta delle energie pulite, buone pratiche ed esperienze locali”, che si è svolto stamani nell’ambito di “Klimahouse Umbria” in corso a Bastia Umbra fino al 10 ottobre. Entrando nello specifico della certificazione di sostenibilità ambientale degli edifici in Umbria, Rometti ha spiegato che “la legge punta ad una maggiore tutela dell’ambiente e delle risorse non rinnovabili, nonché alla promozione di spazi abitativi idonei a garantire la migliore salubrità per innalzare la qualità della vita delle persone che vi abitano mettendo in campo alcuni requisiti obbligatori nella realizzazione dei fabbricati”. Tra questi in primo piano c’è la salvaguardia della risorsa idrica, attraverso misure di recupero e riutilizzo delle acque piovane, il mantenimento della permeabilità dei suoli come misura di protezione dei corpi idrici, il controllo ed il trattamento delle acque di dilavamento dei parcheggi al fine di tutelare le falde acquifere sotterrane da agenti inquinanti, la tutela del “diritto al sole” negli interventi edilizi, attraverso la verifica dell’esposizione e degli ombreggiamenti degli edifici, la diffusione del risparmio energetico e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, l’utilizzo di materiali compatibili con l’ambiente e la salute umana. L’assessore Rometti ha evidenziato “che la legge regionale introduce il ‘Certificato di Sostenibilità Ambientale degli edifici’, il cui rilascio avviene dopo una valutazione attraverso un Disciplinare Tecnico e che include anche la Certificazione energetica obbligatoria”. In sintesi per la certificazione è necessario tener conto della qualità del sito, del consumo di risorse, dei carichi ambientali, della qualità ambientale indoor che esprime la salubrità dell’aria e il benessere dell’abitare internamente all’edificio. Il Disciplinare definisce una classificazione degli edifici residenziali con un punteggio associato a ciascun fabbricato; le classi A+, A, B, C, e D costituiscono riferimento per definire le priorità e graduare eventuali incentivi ed agevolazioni. Un edificio in classe “D” non ottiene il certificato di sostenibilità ambientale. “La legge regionale ha in sé una grande importanza – ha concluso l’assessore Rometti – ma altrettanto importante e la convinzione e la consapevolezza che questi criteri vanno applicati nella realtà”. |
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SEVESO, PER LO SCOLMATORE 8,8 MLN DELLA REGIONE LOMBARDIA PIANO ANTI-ESONDAZIONE CON COMUNE E PROVINCIA DI MILANO |
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Milano, 11 ottobre 2010 - Un piano d´azione con Provincia e Comune di Milano per affrontare sistematicamente le problematiche del bacino del Seveso con iniziative nel breve, medio e lungo periodo. E´ questo il dato saliente emerso dal vertice convocato nel tardo pomeriggio del 7 ottobre in via Vivaio, a Milano, cui hanno partecipato gli assessori regionali Romano La Russa (Protezione Civile, Polizia locale e Sicurezza) e Daniele Belotti (Territorio e Urbanistica), insieme al presidente della provincia di Milano Guido Podestà, al vicesindaco Riccardo De Corato e all´assessore comunale ai Lavori Pubblici Bruno Simini. "Regione Lombardia - spiegano La Russa e Belotti - ha già messo sul piatto 8,8 milioni di euro che, insieme ai 15 stanziati da Aipo come anticipazione di fondi Fas, peraltro ancora non erogati, assicurano la completa copertura finanziaria per il potenziamento del Canale Scolmatore Nord Ovest nel tratto compreso tra Senago e il Deviatore Olona. La Provincia di Milano, dopo aver già provveduto negli anni passati a raddoppiare il Canale Scolmatore da Palazzolo a Senago, potrà così procedere ad appaltare e progettare i lavori che consentiranno di incrementare l´attuale portata del Canale a valle di Senago. Si è inoltre deciso di far partire rapidamente e con il coinvolgimento del Comune di Senago le analisi progettuali per la localizzazione e la definizione della cassa di espansione funzionale a laminare le piene del Torrente Seveso deviate nel Canale Scolmatore Nord Ovest. Il costo complessivo di tale intervento è di circa 10 milioni. "Regione Lombardia - ha detto Belotti - con la delibera del 15 settembre ha stanziato 225 milioni per prevenire il rischio idrogeologico su tutto il territorio regionale. Di questi 75 sono destinati alla provincia di Milano e al suo territorio: 23,4 per il raddoppio dello scolmatore e altri 10 milioni per realizzare la vasca di laminazione a Senago. E´ in capo alla trattativa tra il presidente Formigoni e il ministro Tremonti la possibilità di sbloccare 33 milioni di fondi Fas. Tutti i finanziamenti non saranno sufficienti a risolvere il problema dell´esondazione, ma contribuiranno a limitarne i danni". "Finalmente una soluzione condivisa ed efficace per contrastare le esondazioni del Seveso - ha aggiunto La Russa -. Non è una soluzione definitiva, perché anche altre sono le cause dei problemi del Seveso, ma voglio sottolineare lo spirito di collaborazione tra i vari enti coinvolti, che permetterà di sbloccare fondi governativi, anche grazie all´accordo con il Ministero dell´Ambiente. Tra l´altro, proprio in previsione di Expo 2015, gli interventi saranno utili per mettere in sicurezza le aree che saranno coinvolte dalla manifestazione. Le opere realizzate, infatti, saranno in grado di intercettare anche le piene del torrente Guisa". |
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AL VIA INNOVATIVO MONITORAGGIO DELLE FRANE |
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Potenza, 11 ottobre 2010 - Per due anni la Regione Basilicata osserverà le principali frane che interessano l’intero territorio regionale e ne valuterà la possibile evoluzione, sulla base di ipotetici regimi climatici futuri. Scopo di questo monitoraggio è di anticipare le azioni di tutela e conservazione del territorio, degli insediamenti e del Patrimonio Culturale. E’ quanto prevede una convenzione, approvata dalla Giunta regionale, con due Istituti del Cnr: l’Istituto Beni Archeologici e Monumentali di Tito Scalo – Potenza e l’Istituto inquinamento Atmosferico di Monterotondo – Roma. “ La convenzione, commenta l’assessore all’Ambiente Agatino Mancusi, consentirà alla Regione di dotarsi di un avanzato ed inedito strumento di conoscenza delle dinamiche di trasformazione del territorio in relazione al suo tessuto insediativo ed alle condizioni climatiche locali e regionali. Per l´ampio spettro di fenomeni che verranno censiti e monitorati – aggiunge Mancusi - il progetto, costituirà nel tempo un´imprescindibile base di conoscenza del territorio e di aggiornamento degli strumenti di Pianificazione urbanistica e Paesaggistica e di programmazione dell‘Emergenza”. Responsabili scientifici del progetto sono Maurizio Lazzari per l’Istituto Beni Archeologici e Monumentali di Tito Scalo – Potenza e Antonello Pasini per l’Istituto inquinamento Atmosferico di Monterotondo – Roma. |
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RISCHIO SISMICO, IN TOSCANA LE NORME PIÙ RIGOROSE |
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Firenze, 11 ottobre 2010 - “Facciamo chiarezza una volta per tutte: in Toscana non è stata abbassata la soglia d’attenzione nei confronti del “rischio sismico”. E´ vero semmai il contrario. E´ pertanto sbagliato e scorretto affermare che in Toscana sia stata messa in pericolo l’incolumità dei beni e delle persone, poiché la disciplina toscana si discosta da quella nazionale solo in quanto più rigorosa e cautelativa”. L´assessore all´ambiente Anna Rita Bramerini torna sull´argomento già dibattuto nei giorni scorsi a fronte di nuove interrogazioni da parte di consiglieri del Pdl, Claudio Marignani, Giovanni Donzelli, Andrea Agresti, Alessandro Antichi e Jacopo Ferri che accusano la Regione di aver sottoposto 24 comuni toscani a rischio sismico, di cui 17 nel senese, ai quali si aggiungono Civitella paganico, Roccastrada, Sorano e Semproniano nel grossetano e poi Carrara, Massa e Montignoso. “Credo che a questo punto sia necessario fare un po´ di storia” prosegue Bramerini. A seguito della sentenza della Corte Costituzionale, la Regione ha modificato la legge regionale 1 del 2005 sul governo del territorio ridefinendo interamente la normativa in materia sismica con la legge regionale 24 del 2006. Risultato, la modifica è più stringente della legislazione statale: in Toscana infatti, nei territori in cui dai nuovi studi scientifici nazionali risultavano livelli di sismicità più bassi rispetto a precedenti criteri statali, pur non essendo obbligatoria la preventiva autorizzazione per costruire, si è reso obbligatorio adeguare i metodi di costruzione a quelli della zona sismica superiore. E´ questo il caso dei comuni afferenti alla famosa zona 3S, zona 3 (bassa sismicità) speciale, creata ad hoc proprio per mantenere alta la tutela e l’attenzione al rischio sismico. In essa, sono state cautelativamente manten ute le modalità costruttive della zona sismica superiore. La modifica delle zone sismiche ha determinato lo spostamento di 10 comuni dalla zona 3 (bassa sismicità) alla zona 2 (media sismicità), e di ben 106 comuni dalla zona 2 a questa zona “3S”. Ebbene, applicando i nuovi criteri previsti dall’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri 3519 dell’aprile 2006, uscita nel frattempo, che chiedeva di aggiornare la classificazione sismica dei territori e forniva i nuovi criteri da applicare, un grandissimo numero di Comuni che fino al 2006 erano classificati in zona 2 (media sismicità), sarebbero passati in zona 3 (bassa sismicità). L’istituzione della zona 3S ha permesso che questo passaggio fosse “mitigato”: anziché passare a una minore tutela, i territori “declassificati” hanno mantenuto le prescrizioni, almeno per le nuove costruzioni, della categoria superiore. Oggi, comunque, questa situazione è superata poiché, con l´entrata in vigore delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (Ntc 2008) non si progetta più tenendo conto di una “zona sismica”, ma considerando con adeguati strumenti di calcolo la localizzazione puntuale del sito nei confronti di una mappa nazionale di pericolosità sismica. “Inoltre, vorrei aggiungere – conclude l´assessore – che in Toscana i controlli sulle nuove costruzioni nei Comuni della zona 3S sono effettuati sul 10% del campione: assai più del 3% previsto per la “normale” zona 3. Abbiamo assunto 40 nuovi ingegneri ed architetti per potenziare i controlli antisismici. Insomma, non meno controlli, ma di più. Non un “trucco” per aggirare le prescrizioni dello Stato, aggiungendo una sottozona non prevista dalla normale classificazione sismica, come qualcuno ha affermato, ma un modo per essere ancora più rigorosi”. |
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ACCORDO TRA PUBLICQUA E UNICOOP ACQUA GRATIS AL SUPERMERCATO! PRIMO CASO IN ITALIA ALLA COOP DI GAVINANA A FIRENZE INAUGURAZIONE DI UN NUOVO FONTANELLO DI PUBLIACQUA |
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Firenze, 11 ottobre 2010 – Acqua gratis in un grande supermercato toscano! Succede alla Coop di Gavinana, alla periferia sud di Firenze! Non è un sogno ma realtà. Dal 7 ottobre infatti in uno dei più grandi supermercati della nostra regione è possibile trovare un fontanello di Publiacqua, utility dell’area fiorentina, dove rifornirsi di acqua senza sborsare neanche un centesimo. Un risultato raggiunto grazie all’accordo, primo del genere in Italia, tra Publiacqua e Unicoop Firenze. L’inaugurazione del nuovo servizio il 7 ottobre a Firenze alla presenza di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, Matteo Renzi, sindaco di Firenze, Erasmo D’angelis, presidente di Publiacqua e Turiddo Campaini, presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze. “Per la prima volta in Italia l’acqua dell’acquedotto, naturale e frizzante, viene erogata in un grande supermercato, ha spiegato Erasmo D’angelis, presidente di Publiacqua. Non entriamo in guerra con le aziende dell’acqua imbottigliata ma con un pregiudizio che vede la nostra acqua pubblica penalizzata da anni di campagne e di comportamenti che oggi, finalmente, possiamo modificare radicalmente. Questa che facciamo con Unicoop Firenze, e siamo pronti a replicare con chiunque altro sia disponibile, ha proseguito D’angelis, è un’operazione innanzitutto culturale ma anche con non indifferenti benefici economici per le tasche dei cittadini. Non si capisce per quale motivo la Toscana debba essere la regione europea con i più alti consumi di acqua imbottigliata. La gente lo ha capito e lo testimonia il successo dei nostri fontanelli che in un anno e mezzo hanno erogato oltre 10 milioni di litri di acqua”, ha concluso il presidente di Publiacqua. 195 litri a testa all’anno. E’ la media del consumo di acqua minerale degli italiani. Un dato che attesta il nostro paese tra i primi in Europa e terzo nel mondo per l’utilizzo di acque minerali. Da segnalare inoltre che il loro trasporto, dalle fonti alla tavola, mette in movimento lungo tutto lo stivale ogni anno 480mila Tir che, l’uno accanto all’altro, formano una fila di 8 mila km. E’ da questi numeri, in linea con il suo impegno ambientale, che parte a livello nazionale la nuova campagna di Coop. Con Publiacqua in Toscana e in particolare a Firenze la campagna promozionale, che ha come obiettivo l’utilizzo dell’acqua del rubinetto, va oltre mettendo a disposizione dei cittadini un fontanello all’interno del supermercato Coop di Gavinana a Firenze sud. Operazione fontanelli - Publiacqua già dal 1999 ha iniziato la sua esperienza dei fontanelli con un primo prototipo messo a disposizione degli utenti fiorentini presso il Parco dell’Albereta a Firenze. Dal 2004, poi, con lo sviluppo di quella prima tecnologia e la nascita del fontanello H2o Plus, Publiacqua ha installato oltre quindici fontanelli sul suo territorio per incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto. L’operazione Fontanelli è stata accolta con grande favore dalla popolazione tanto che, con la prossima inaugurazione di quello di Quarrata, i fontanelli di alta Qualità attivi sul nostro territorio sono ormai 16 distribuiti nei Comuni di Firenze, Pistoia, Quarrata, Montevarchi, Tavarnelle Val di Pesa e Bagno a Ripoli. Due di questi, quello di Sant’agostino a Pistoia e quello del Parco dell’Albereta a Firenze, rispettivamente da gennaio e da giugno, erogano poi anche acqua gassata. Da segnalare che oltre 5,7 milioni di litri di acqua sono stati erogati tra gennaio 2009 e agosto 2010 soltanto dai sette fontanelli dislocati sul territorio del Comune di Firenze. |
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PUGLIA, MODIFICA V.I.A. DICHIARAZIONE ASSESSORE NICASTRO |
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Bari, 11 ottobre 2010 - Commentando l’approvazione da parte delle competenti Commissioni consiliare della modifica alla norma per la concessione della V.i.a., la valutazione di Impatto Ambientale, l’assessore all’Ecologia, Lorenzo Nicastro, ha detto: “Il Governo continua nella sua opera, tesa allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Lo fa servendosi di una impostazione moderna, che favorisce la realizzazione di impianti integrati e l’armonizzazione degli stessi nel contesto territoriale ed ambientale circostante. “La valutazione di impatto ambientale non rappresenta, infatti, un appesantimento burocratico,- ha sottolineato l’assessore-bensì uno strumento che consente la valutazione approfondita dei potenziali impatti e la partecipazione democratica delle istituzioni e di ogni cittadino alla scelte che riguardano il proprio territorio. “Il testo- ha ricordato l’assessore- prevede una riduzione ulteriore del limite a 0,5 Mwe per gli impianti ricadenti in aree naturali protette o in aree di particolare pregio urbanistico ed agricolo ed inoltre, un limite di assoggettabilità a Via pari a 3 Mwe per gli impianti ricadenti in aree industriali dismesse o integrati in edifici in aree produttive. “ Si tratta di un adeguamento (peraltro necessario ed urgente alla luce della sentenza della Corte Costituzionale e della tardiva approvazione delle linee guida nazionali che si inserisce, nella più ampia strategia ed attività del governo regionale di armonizzazione delle politiche energetiche e sviluppo delle fonti rinnovabili. |
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TRENTO: APPROVATE LE LINEE GUIDA PER LE UTILIZZAZIONI IDRICHE |
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Trento, 11 ottobre 2010 - Sono circa 5.000 le derivazioni presenti sul territorio trentino che vanno adeguate al Piano di Utilizzazione delle Acque Pubbliche ed al Piano di Tutela delle Acque. La delibera della Giunta dell’ 8 ottobre, proposta dal vicepresidente e assessore all´ambiente, lavori pubblici e trasporti Alberto Pacher, mette ordine nel sistema, tracciando una procedura univoca per adeguare tutte le utilizzazioni idriche. Si inizierà dalle derivazioni più grandi, che sono meno del 10% del totale ma riguardano circa l’80 % dell´acqua prelevata, per poi passare ai piccoli fruitori. Un anno è il termine per fissare il cronoprogramma degli interventi necessari all´adeguamento, dieci sono invece gli anni massimi a disposizione per trasformare gli impianti alla normativa di riferimento. Il Piano generale di Utilizzazione delle acque pubbliche rappresenta lo strumento con il quale la Provincia programma, in modo integrato, l’utilizzazione delle acque per i diversi usi e la sistematica regolazione dei corsi d’acqua, con particolare riguardo alla difesa del suolo. Il Piano di Tutela delle Acque definisce invece il programma delle misure necessarie alla salvaguardia ed al miglioramento delle caratteristiche qualitative delle acque. Entrambi i piani prevedono, nel comparto delle derivazioni idriche, specifiche discipline che vengono applicate a tutte le nuove utilizzazioni. Ma per quanto riguarda quelle utilizzazioni che erano già in atto prima della data di entrata in vigore di questi due piani, l’adeguamento a tali discipline deve avvenire in occasione del rinnovo o della proroga della durata del titolo a derivare oppure, per quanto riguarda il rilascio del deflusso minimo vitale nei corsi d´acqua (oggi attuato solo nelle grandi derivazioni idroelettriche), a partire dal 2017. Con la delibera approvata dalla Giunta in data odierna, vengono fissate le linee guida destinate a fornire ai soggetti interessati degli standard di uniformità e delle indicazioni operative per ottimizzare le attività da svolgere e poter predisporre in maniera chiara ed ordinata la documentazione necessaria, ai fini di quanto stabilito dalle disposizioni normative che regolano il rinnovo e la proroga della durata delle utilizzazioni in atto. Sono, infatti, oltre 5.000 le derivazioni concesse dalla Provincia per uso potabile, irriguo, idroelettrico, zootecnico, per piscicolture e per innevamento, ma anche per uso industriale e per altri scopi. Il riordino partirà dalle concessioni più grandi, ovvero superiori alla portata di 50 litri al secondo; si tratta di circa 120 titoli a derivare riconosciuti ai sensi della legge provinciale n. 10 del 1998 e di riconoscimenti di antico diritto, individuati come utilizzazioni prioritarie, da adeguare appunto in questa prima fase. Inoltre il riordino riguarda circa 150 concessioni che sono ancora senza il rinnovo del titolo a derivare. I titolari delle derivazioni avranno un anno di tempo per presentare un check up, ovvero per evidenziare gli interventi necessari per l´aggiornamento dell´impianto agli standard dei Piani provinciali. L’adeguamento ai citati piani dovrà avvenire poi in modo graduale, con l’obiettivo di raggiungere la piena conformità entro il 31/12/2018 o comunque entro un massimo di dieci anni dal momento del rinnovo. Il secondo step riguarderà le utilizzazioni idriche minori; mentre per quelle di modesta entità, inferiori alla soglia di 0,5 litri al secondo, verrà prevista una procedura semplificata. Queste ultime in Trentino sono circa 7.500 e riguardano soprattutto le fontanelle delle case di montagna e l’irrigazione di piccoli appezzamenti. Infine la parte potabile: per le utilizzazioni a scopo potabile pubblico, che riguardano tutti i maggiori acquedotti pubblici del Trentino, è in fase conclusiva la stesura delle Linee guida specifiche, che introdurranno un opportuno raccordo con i Piani di autocontrollo (Pac) delle acque destinate al consumo umano, gestiti dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari. |
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UN NO DECISO DEL VENETO AI RIFIUTI DELLA CAMPANIA. ASSESSORE CONTE: NESSUNA SOLIDARIETA’ ALLO SFASCIO PUBBLICO |
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Venezia, 11 ottobre 2010 “Ai rifiuti della Campania ribadiamo il no del Veneto”. Lo afferma l’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Maurizio Conte, rispondendo alla richiesta inviata dalla Regione Campania per una disponibilità alla stipula di un protocollo d’intesa per il ricevimento di 61 mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi. La richiesta della Regione Campania fa seguito ad un bando di gara della Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede che il materiale sia smaltito presso discariche in ambito nazionale. Tra le condizioni particolari cui è soggetta la realizzazione dell’appalto risulta che l’offerta è subordinata alla stipula, tra le Regioni e Province interessate e la Regione Campania, di un protocollo d’intesa che acconsenta il ricevimento della predetta tipologia di rifiuti. Si tratta di una clausola del tutto specifica, in quanto i rifiuti speciali non sono subordinati a pianificazioni o contingentamenti particolari, ma solo al rispetto generico del principio di prossimità. Ragione per cui la Campania vuole verificare la disponibilità delle Regioni ad accogliere nel proprio territorio tali rifiuti. A questo proposito si precisa che sulla base delle scarne informazioni disponibili dal bando sembra trattarsi di rifiuti con elevato contenuto di sostanza organica, in grado quindi di generare potenziali problemi ambientali, in particolare di tipo “odorigeno”; per questo motivo già da molti anni in Veneto tale tipologia di rifiuti non può essere conferito direttamente in discariche, se non previo preliminari trattamenti biologici di stabilizzazione, finalizzati a ridurne le caratteristiche di putrescibilità. “Di rifiuti come quelli che la Regione Campania ci chiede di conferire direttamente nelle nostre discariche, il Veneto non ne smaltisce più da anni, in quanto nella nostra regione si effettua una raccolta differenziata eccellente, superiore al 55%, un dato che ci conferma al vertice delle Regioni italiane, mentre la rimanente quota di rifiuti urbani, per quanto riguarda la frazione umida, viene preventivamente trattata proprio per ridurne la putrescibilità. Il no del Veneto – ribadisce Conte – è comunque motivato sia perché non si può essere solidali con lo sfascio determinato dai pubblici governanti della Campania, sia perché le strutture di smaltimento della nostra regione sono tarate sulla produzione del Veneto. La crisi rifiuti, che periodicamente si ripete in Campania, è una crisi che viene da lontano, conseguenza di non scelte, una questione che deve essere risolta una volta per tutte, non con interventi tampone come quello richiesto al Veneto, ma con l’assunzione di responsabilità da parte di tutti, pubblici amministratori e cittadini. Deve maturare in loro la consapevolezza che il problema è loro e non di altri e quindi deve essere risolto in Campania e non altrove, in una logica del tutto federalista. Quello che possiamo fare come Regione Veneto – conclude Conte – è fornire una consulenza per elaborare tecnicamente ed amministrativamente un Piano per lo smaltimento rifiuti”. |
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PROVINCIA DI POTENZA: PRECISAZIONI SU COMPOSTAGGIO A VENOSA |
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Potenza, 11 ottobre 2010 - “Sul compostaggio e sulla realizzazione nel territorio di un’impiantistica adeguata per consentire un ciclo virtuoso dei rifiuti non c’è nessun tentennamento da parte della Provincia di Potenza. L’amministrazione provinciale – si legge in una nota stampa – in attuazione dell’intesa istituzionale del 23 gennaio2009 tra Regione e Province, ha trasmesso alla Regione i progetti di potenziamento delle capacità di trattamento della frazione umida dei bacini di Venosa e Sant’arcangelo e sta lavorando, in stretta collaborazione con la Regione Basilicata, affinché nelle prossime settimane si possa arrivare alla pubblicazione del bando sull’impianto di compostaggio intercomprensoriale”. Lo fa sapere il Vicepresidente e assessore all’Ambiente della Provincia di Potenza Massimo Macchia, in merito alle preoccupazioni espresse dal sindaco della cittadina di Venosa, sottolineando come, nel primo anno di consiliatura, l’Ente abbia avviato, senza ritardi, tutto quanto era nelle proprie competenze fare nell’ambito dei rifiuti anche per attuare l’intesa istituzionale regione provincia del 23.1.2009”. |
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AMBIENTE/ECONOMIA: FVG APPROVA NORMA RIDUCI COSTI |
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Trieste, 11 ottobre 2010 - Rispettare i principi ambientali, favorire il recupero dei rifiuti attraverso la trasformazione nei diversi cicli produttivi del manifatturiero e, al tempo stesso, sostenere le imprese del Friuli Venezia Giulia. Sono questi gli obiettivi raggiunti grazie a una modifica normativa proposta dal vicepresidente Luca Ciriani, ed approvata la scorsa settimana dal Consiglio regionale dopo le pressanti richieste del mondo dell´imprenditoria. ´´La nuova norma - spiega Ciriani - interviene sulla questione dei costi legati al recupero dei rifiuti, e fa sì che le imprese siano certe di non dover sostenere costi aggiuntivi qualora utilizzino come materia prima rifiuti riciclati, secondo le normative nazionali e internazionali. Una norma che favorisce il recupero, e mantiene invece fermi i criteri di indennizzo per attività relative allo smaltimento´´. La norma è stata fortemente richiesta dal mondo imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia, che per effetto di precedenti normative e loro modificazioni non organiche rischiavano di penalizzare, con il pagamento di un indennizzo da parte delle imprese ai Comuni, anche il corretto riciclo e smaltimento eco compatibile dei rifiuti utilizzati come materie prime dalle aziende. ´´Gli indennizzi associati al recupero ed al riciclo - ha spiegato ancora Ciriani - risultavano essere una sorta di contraddizione in termini, in quanto non incentivavano al rispetto dell´ambiente da un lato, e dall´altro inficiavano tutta l´azione di sostegno ad un corretto recupero dei rifiuti, oltre a pesare in maniera potenzialmente inaccettabile sui bilanci delle aziende che investono per concorrere allo smaltimento correttamente. In un sistema economico funzionante e responsabile, infatti, è necessario portare avanti strumenti che favoriscano i sistemi di recupero eco compatibile e penalizzino, con imposte e severi controlli, azioni di smaltimento indifferenziato, e non il contrario. La responsabilità della produzione di materiali di scarto che non rientrano correttamente nel ciclo produttivo o non vengono smaltiti correttamente deve essere equamente suddivisa, i costi non possono e non devono ricadere sulle amministrazioni pubbliche, ma essere una voce in uscita a bilancio di chi li produce. Chi invece osserva le norme, investe per il recupero, si impegna in soluzioni di smaltimento - spesso onerose - che sollevano l´ambiente da esternalità deve essere sostenuto, e non penalizzato´´. La modifica è stata frutto di un tavolo tecnico misto tra Attività produttive ed Ambiente promosso a livello politico a fronte delle richieste delle organizzazioni di categoria del manifatturiero che avevano evidenziato la questione. ´´La norma - ha concluso il vicepresidente - rappresenta un passo di chiarezza normativa che tiene conto dell´importanza del sistema produttivo per la nostra Regione´´. |
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RIFIUTI IN SICILIA: LOMBARDO, "REDIGEREMO PIANO MA GOVERNO FACCIA SUA PARTE" |
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Palermo, 11 ottobre 2010 - "Ricordo al ministro Prestigiacomo che il comma 1 all´articolo 7 dell´ordinanza con la quale sono stato nominato commissario per l´emergenza rifiuti in Sicilia prevedeva il trasferimento di 200 milioni di euro di fondi Fas e che per la gestione di tali fondi si sarebbe dovuta costituire una contabilita´ speciale". Lo dice il presidente della Regione Raffaele Lombardo, rispondendo alle dichiarazioni di stampa del ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, secondo la quale per la realizzazione del piano per i rifiuti non sarebbero necessari i fondi che il governo aveva garantito nell´ordinanza commissariale. "Il ministro - prosegue il presidente della Regione - dovrebbe essere consapevole, e se non lo e´ non possiamo far altro che ricordarglielo, che rispetto agli interventi da mettere in campo ci sono da operare rilievi sul territorio, programmare attivita´ di progettazione e attivita´ tecniche complementari che vanno pagate e che, al momento, ricadono interamente sul bilancio della Regione. Sostenere che tutto questo non costi nulla e´ quantomeno offensivo e segno di disattenzione e disinteresse". In attesa che il governo nazionale mantenga gli impegni assunti sui fondi Fas - annuncia il presidente della Regione siciliana, Lombardo - redigeremo il piano dei rifiuti. Intanto mi corre l´obbligo di fare due precisazioni. Una volta per tutte, ribadisco che il progetto dei termovalorizzatori, cosi´ come era stato previsto dal precedente governo regionale, non sta in piedi. Si rassegnino quanti ancora ci sperano, a iniziare dai comitati affaristico - politici interessati. Il nostro piano dei rifiuti sara´ incentrato sulla diffusione della raccolta differenziata e sul potenziamento delle infrastrutture. La parte residua dei rifiuti potra´ anche essere termovalorizzata ma gli impianti, se dovessero essere necessari, saranno di piccole dimensioni e dovranno salvaguardare la salute pubblica e il benessere della gente". "Un altro dato che emerge - aggiunge Lombardo - e´ che le discariche, tra quelle esistenti e quelle gia´ autorizzate o in fase di realizzazione, hanno una capacita´ tale da consentire la collocazione dei rifiuti per i prossimi 5 anni. Per quel che riguarda l´ipotesi di trasferimento dei rifiuti all´estero, invece, non vedo il motivo dello scandalo, visto che oggi per depositare in discarica o bruciare i rifiuti paghiamo in Italia 100 euro a tonnellata mentre in Germania ne pagheremmo 70. Certo, questa non e´ la soluzione definitiva, ne siamo ben consapevoli. Ma per fronteggiare situazioni di emergenza in periodi di tempo ben delimitati si tratta di una soluzione certamente adottabile oltre che economicamente conveniente". |
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TOSCANA: «RIFORMA ATO, LA PARTECIPAZIONE SARÀ PROTAGONISTA» L´ASSESSORE ANNA RITA BRAMERINI RISPONDE A CITTADINANZATTIVA AI COMMISSARI SOLO IL COMPITO DI TRAGHETTARE IL SISTEMA ALLA FASE DEFINITIVA |
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Firenze, 11 ottobre 2010 - «L´abolizione degli Ato non avviene per scelta della Regione Toscana ma della Finanziaria 2009, che al 31 dicembre 2010 ne dichiara nullo ogni atto. Proprio perché la Regione considera fondamentale il servizio svolto dagli Ato, così come la terzietà del controllo e il ruolo attivo delle istituzioni e quello, oggi troppo marginale, dei cittadini, ci siamo posti l´obiettivo di riorganizzare gli Ato e i servizi pubblici in maniera definitiva individuando però una fase transitoria che ci permetterà di fare il lavoro al meglio. Attenzione dunque a montare casi senza fondamento». L´assessore regionale Anna Rita Bramerini precisa così la sua posizione di fronte alle preoccupazioni manifestate da Cittadinanzattiva sull´istituzione dei commissari negli Ato. «Lo scopo che ci siamo prefissati con la riorganizzazione degli Ato - prosegue – è quello di fare una buona riforma. I commissari avranno il compito di ´traghettare´ l´esistente verso la nuova soluzione che non vedrà la luce prima della fine del 2011. Per questo obiettivo apriremo un vero e proprio ´cantiere´ di partecipazione che farà ricorso agli strumenti previsti dalla legge regionale. Tutti i portatori di interesse e, fra questi anche le associazioni consumatori e utenti, avranno la possibilità di dare un contributo, sapendo che quando si parla di riforma dei servizi pubblici l´attenzione deve essere alta perché occorre coniugare la tutela ambientale con l´efficienza dei servizi e l´economicità della tariffa con particolare riguardo alle fasce più deboli». |
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RIFIUTI DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE E ELETTRONICHE, UMBRIA IN TESTA TRA REGIONI CENTRO ITALIA |
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Perugia, 11 ottobre 2010 – “Dal 2008 al 2009 l’Umbria ha raddoppiato i propri quantitativi di raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici con una media pro-capite di circa 6 kg”. Lo ha annunciato il 7 ottobre a Perugia l’assessore regionale all’ambiente, Silvano Rometti, durante un incontro organizzato per illustrare i i dati del Dossier “Umbria 2009 su rifiuti da apparecchiature elettriche e elettroniche”, realizzato dal “Centro di Coordinamento Raee” e dalla Regione Umbria. Oltre all’assessore Rometti era presente il direttore del Centro di Coordinamento Raee, Fabrizio Longoni. “Dal rapporto emerge che nel 2009 l’Umbria, tra le regioni del Centro Italia, è stata la più virtuosa per la raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) – ha detto l’assessore – Infatti lo scorso anno nel nostro territorio sono stati gestiti complessivamente 5.238.673 kg di Raee, una quantità più che doppia rispetto a quella raccolta l’anno precedente con una media pro-capite di 5,86 kg per abitante, che supera quella nazionale di quasi 2,5 kg. Un risultato che colloca la nostra regione al secondo posto in Italia subito dopo il Trentino Alto Adige”. “Il merito di questi risultati – ha precisato l’assessore – va sicuramente ai cittadini che si sono impegnati in questa attività di recupero recependo in pieno i propositi delle istituzioni. E, proprio in virtù di questi risultati incoraggianti, continueremo con maggiore slancio ad investire in questo settore con un ulteriore stanziamento di 300 mila euro per il potenziamento dei centri di raccolta dei rifiuti (all’interno dei quali si possono anche smaltire i Raee), che in Umbria sono 64 e sono distribuiti in modo capillare su tutto il territorio regionale riuscendo così a servire il 94,1 per cento della popolazione residente nella Regione”. Una spinta ulteriore alla raccolta secondo l’assessore Rometti arriverà “quando sarà adottato in pieno il criterio dell’’uno contro uno’ che prevede, al momento dell’acquisto di un prodotto elettrico o elettronico, la restituzione di un altro prodotto da smaltire”. Concludendo Rometti ha manifestato soddisfazione per risultati raggiunti evidenziando che lo studio elaborato dal “Centro di Coordinamento Raee” fornisce un quadro completo della situazione regionale e puntualizza gli aspetti da migliorare per il recupero di questi rifiuti utilissimi nei vari processi produttivi con un importante ritorno economico. Nel Dossier del Centro di Cooordinamento Raee è compresa una mappatura dei rifiuti raccolti in Umbria ripartiti in 5 raggruppamenti che riflettono tendenzialmente le medie italiane: quelli più raccolti risultano gli R3 (Tv e Monitor), con 1.785.545 kg, e R1 (Apparecchiature refrigeranti, Frigoriferi e condizionatori) con 1.486.580 kg. Seguono R2 (Grandi Bianchi come lavatrici e cucine a gas) con 1.200.160, R4 (Piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo) con 759.614 kg e R5 (Sorgenti Luminose) con 6.774 kg. La Provincia di Perugia ha raggiunto una raccolta complessiva di Raee pari a 4.162.268 kg con una media pro-capite di 6,29 kg per abitante, superiore alla media regionale e doppia rispetto a quella nazionale. Diffusa la rete dei Centri di raccolta che con 49 strutture per 49 Comuni su 59, serve il 96,33 per cento della popolazione. La Provincia di Terni ha totalizzato una raccolta complessiva di 1.076.405 kg di Raee ed ha ottenuto un buon risultato in termini di raccolta pro-capite con 4,63, valore che supera la media nazionale. La rete dei Centri di raccolta conta 15 strutture al servizio di 15 Comuni su un totale di 33. La popolazione servita risulta essere, infatti, l’87,79 per cento del totale. “Con questo dossier dedicato all’Umbria - ha sottolineato il direttore generale del Centro di Coordinamento Raee, Fabrizio Longoni, – abbiamo voluto fornire un quadro completo e dettagliato degli ottimi risultati ottenuti nella regione in modo da analizzare punti di forza e criticità di un sistema che sicuramente sta svolgendo un lavoro eccellente. Il 2009 è stato un anno importante per il sistema di raccolta - ha concluso Longoni - un trend destinato a consolidarsi nel 2010. Con l’entrata in vigore, infatti, dell’’uno contro uno’ infatti, il sistema di gestione e di raccolta dei Raee si svilupperà ulteriormente”. |
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RIFIUTI IN SICILIA: LOMBARDO, EMERGENZA SOLO FINANZIARIA.ORA IL PIANO RIFIUTI |
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Palermo, 11 ottobre 2010 - "La proposta di relazione finale sul caso Sicilia presentata alla Commissione "Pecorella"- sebbene non sia ancora la determinazione ufficiale- rafforza le posizioni del governo regionale". Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, scopre le sue "carte" sulla questione rifiuti, insieme a Pier Carmelo Russo, che ha retto l´assessorato all´energia fino a qualche settimana fa, e al prefetto Giuosue´ Marino, che gli e´ subentrato. "Leggiamo una lunga relazione che avalla e legittima al cento per cento tutte le scelte che in materia di rifiuti ha fatto il governo regionale, bocciando i termovalorizzatori e smontando una certa idea di emergenza. La nostra emergenza e´ solamente di natura finanziaria: le discariche infatti hanno una capacita´ di raccolta di almeno altri 5 anni. La relazione in fondo ci incoraggia ad andare avanti sulla strada intrapresa". "Nei prossimi giorni avremo il nuovo piano dei rifiuti, che sara´ incentrato sulla differenziata, poi sugli impianti di compostaggio e il pretrattamento; la quota residua potra´ certamente essere termovalorizzata, ma con i sistemi piu´ moderni che ci consentono appunto di eliminarla. Andremo avanti su questa strada. La delega passa ora nelle mani di un uomo di grande esperienza e capacita´, il prefetto Marino, che assicurera´ economicita´, trasparenza, efficienza a questo sistema". |
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RIFIUTI: OGGI A CATANIA PROGETTO ROBOT COMPOSTAGGIO DOMESTICO(1) |
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Palermo, 11 ottobre 2010 - Un elettrodomestico in grado di effettuare il trattamento ed il compostaggio della frazione organica dei rifiuti direttamente a casa evitando il conferimento in discarica. Il progetto sara´ illustrato nel corso di un meeting che si tiene oggi lunedi´ 11 ottobre, a partire dalle ore 9.30 al Monastero dei Benedettini di Catania. Si tratta di una sorta di robot che in sinergia con le nuove strategie per la promozione della raccolta differenziata puo´ determinare una drastica riduzione per i costi di gestione dei rifiuti, ridisegnandone il ciclo di gestione. Una rivoluzione che sara´ sviluppata e testata, nella fase iniziale, in tre piccole aree urbane siciliane. In estrema sintesi e´ quanto prevede il progetto "N.o.wa.s.t.e." acronimo che sta per "New Organic Waste Sustainable Treatment Engine" (nuovo elettrodomestico per il trattamento dei rifiuti organici domestici) . L´ambiziosa iniziativa prende il via dall´Irssat (Istituto di ricerca, sviluppo e sperimentazione sull´Ambiente ed il Territorio) ente no-profit che usufruisce di finanziamenti regionali; l´istituto, guidato da Giuseppe Lo Bianco, ha ideato e studiato l´innovativo elettrodomestico e sta mettendo a punto il nuovo sistema. Il progetto"N.o.wa.s.t.e." e´ in corso di realizzazione in collaborazione con l´assessorato regionale Territorio ed Ambiente, l´universita´ degli Studi di Catania (Dipartimento di Economia e Territorio) e l´azienda Bio.medi; vi partecipano anche i comuni di Castelmola, Gaggi e Mellini nei quali sono state individuate le aree per l´avvio della sperimentazione, mentre la provincia Regionale di Catania riveste il ruolo di partner sostenitore. Il piano rientra fra i 116 (in 17 nazioni )approvati dalla Commissione Europea nell´ambito dello strumento finanziario Life e godra´ di un finanziamento del 50% dei costi ammissibili, per poco piu´ di un milione di euro. Al convegno di presentazione di "N.o.wa.s.t.e." parteciperanno il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo e il presidente della Provincia di Catania, Giuseppe Castiglione; vi prenderanno parte anche il rettore dell´Universita´ di Catania, Antonino Recca, e il preside della Facolta´ di Lingua e letterature straniere, Nunzio Famoso. Interverranno soggetti rappresentanti dei partner del progetto e contributi saranno forniti da ricercatori, studiosi e tecnici. I dettagli del progetto saranno divulgati dal presidente dell´Irssat, Giuseppe Lo Bianco. Questo il calendario degli interventi. Ore 09,30 - Apertura Dei Lavori Nunzio Famoso - Preside della Facolta´ di Lingue e Letterature Straniere - Universita´ degli Studi di Catania. Presentazione Del Progetto Giuseppe Lo Bianco - Presidente I.r.s.s.a.t. (Istituto di Ricerca, Sviluppo e Sperimentazione sull´Ambiente ed il Territorio) . Ore 10,15 Saluti Giuseppe Castiglione - Presidente Provincia Regionale di Catania - Partner sostenitore del progetto N.o.wa.s.t.e. Antonino Recca - Magnifico Rettore dell´Universita´ degli Studi di Catania. Interventi Dei Partners Del Progetto Sergio Gelardi - Assessorato Regionale del Territorio e dell´Ambiente Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente; Placido Rapisarda - Professore ordinario di economia ed estimo rurale, Dipartimento di Economia e Metodi Quantitativi - Universita´ degli Studi di Catania; Antonietta Cundari - Sindaco del Comune di Castelmola; Giuseppe Sorbello - Sindaco del Comune di Melilli; Francesco Tadduni - Sindaco del Comune di Gaggi; Giovanni Messina - Amministratore Bio.medi. Contributi Andrea Cerroni -Coordinatore del Master in Comunicazione della Scienza e dell´Innovazione Sostenibile (Macsis) Universita´ degli Studi di Milano-bicocca, polo di Monza; Salvatore Anza´ - Assessorato Regionale del Territorio e dell´Ambiente Responsabile del Servizio 7 "Pianificazione e governance acque e rifiuti"; Salvatore Bianca - Portavoce del Ministro dell´Ambiente. |
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