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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 10 Novembre 2010 |
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NAPOLI: GIOVEDÌ E VENERDÌ LA PRIMA EDIZIONE DI FREE - FUTURO REMOTO EXCHANGE EVENT - SUSTAINABLE ENERGY FOR A SUSTAINABLE CITY |
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Napoli, 10 novembre 2010 - Si terrà giovedì 11, con inizio alle ore 10, e venerdì 12 a Città della Scienza, nell´ambito di Futuro Remoto, la prima edizione di Free Futuro Remoto Exchange Event, promossa e organizzata dalla Fondazione Idis in collaborazione con Città della Scienza. Free si pone l´obiettivo di aprire il territorio regionale alla cooperazione internazionale, proponendo partnership europee, momenti di incontro fra attori istituzionali e del mondo imprenditoriale, ed esplorando le potenzialità del rapporto con i contesti esterni del Mediterraneo e dei nuovi mercati emergenti. Focus dell´evento sarà Sustainable Energy for a Sustainable City, un progetto in cui i soggetti italiani ed europei possono confrontarsi sulle soluzioni innovative e verificare possibilità di partnership fra imprese, centri di ricerca e città, in particolare nel campo delle energie rinnovabili. Lo scopo è di favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese del settore che contribuiscono ad individuare tecnologie eco-compatibili, e allo stesso tempo promuovere soluzioni innovative di governance per combattere il cambiamento climatico e ripensare le città in maniera sostenibile. All´interno di Free, inoltre, si svolgerà China Italy S&t Innovation Forum 2010, iniziativa promossa dall´Assessorato all´Università e alla Ricerca Scientifica della Regione Campania in collaborazione con il Governo Municipale di Pechino, nell´ambito del Programma Campania Innovazione, attuato da Città della Scienza Spa. Il Forum è un´iniziativa di scambi e business meeting in settori innovativi, per avviare collaborazioni e accordi fra imprese, progetti congiunti ed opportunità di investimenti, fra Italia e Cina. Hanno aderito 46 operatori cinesi (università, imprese, centri di ricerca, agenzie di sviluppo ed enti di promozione investimenti), rappresentativi di ambiti ad alto contenuto innovativo: automotive, biotecnologie, energia e ambiente, elettronica e Ict, industria dei contenuti multimediali, manifatturiero avanzato, agroalimentare. Alla cerimonia d´inaugurazione di China Italy S&t Innovation Forum, giovedì 11 novembre, alle ore 10 interverranno, tra gli altri Giuseppe De Mita, vice presidente Regione Campania; Guido Trombetti, assessore all´Università e Ricerca Scientifica; Vittorio Silvestrini, presidente Fondazione Idis; Giuseppe Zollo, presidente Città della Scienza; Ding Wei, ambasciatore Repubblica Popolare Cinese in Italia; Dai We, vice segretario generale Comune di Pechino; Mario Dal Co, direttore generale Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione, Presidenza Consiglio dei Ministri; Crescenzio Rivellini europarlamentare - presidente della Delegazione per i Rapporti con la Cina; Maurizio Maddaloni, presidente Camera di Commercio di Napoli; Giorgio Fiore, presidente Confindustria Campania; Emilio Alfano presidente Confapi Campania. |
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ENEL: CONTI E GNUDI INAUGURANO LA SETTIMANA INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA 2010 |
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Roma, 10 novembre 2010 - Il Presidente dell’Enel, Piero Gnudi, e l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti, hanno inaugurato a Roma la Settimana Internazionale sulla Sicurezza 2010. Nel corso dell’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, saranno organizzati centinaia di eventi che coinvolgeranno gli oltre 80.000 dipendenti che lavorano nei 40 Paesi del mondo in cui il Gruppo Enel opera. Tra queste figurano workshop tematici, cineforum sulla sicurezza, safety walks, condivisioni di best practice e simulazioni di sicurezza, dall´evacuazione di edifici alle esercitazioni antincendio, nonché momenti di formazione con il coinvolgimento del territorio, delle imprese appaltatrici, delle scuole e delle famiglie. "La sicurezza è il nostro obiettivo più importante - ha detto l´amministratore delegato e direttore generale di Enel Fulvio Conti – non ci rassegneremo mai all’idea che delle persone possano perdere la vita, o si facciano del male, lavorando con Enel, siano esse colleghe e colleghi o dipendenti delle ditte appaltatrici. Grazie all´impegno profuso da tutto il nostro Gruppo, negli ultimi 5 anni gli indici della sicurezza sono migliorati, con una riduzione del 65% della frequenza degli infortuni e del 44% della gravità. Ma non potremo ritenerci soddisfatti finché non avremo raggiunto il traguardo zero infortuni". La giornata di apertura mondiale, svoltasi all’Auditorium Parco della Musica di Roma, è stata l’occasione per la proiezione della prima de “I casi della vita”, un film di Corso Salani che intreccia il racconto cinematografico con testimonianze documentarie di dipendenti dell’Enel che sono stati coinvolti in incidenti sul lavoro. Alla tavola rotonda sulla sicurezza moderata da Andrea Purgatori sono intervenuti il presidente del Comitato Tecnico per la Sicurezza di Confindustria, Samy Gattegno, il Docente di Diritto della sicurezza sul lavoro presso l’Università La Sapienza, Michele Lepore, l´Assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza e il Vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, Paolo Nerozzi. Il progetto della Settimana internazionale della sicurezza ha ottenuto riconoscimenti significativi : il premio Sodalitas 2008 per il miglior progetto di valorizzazione del capitale umano e il premio Etica e Impresa 2010 per la categoria sviluppo sostenibile. |
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GEOTERMIA, DALLA REGIONE TOSCANA NESSUN SÌ A SORGENIA |
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Firenze, 10 novembre 2010 - La Regione Toscana non ha rilasciato alcuna autorizzazione a Sorgenia per effettuare ricerche di risorse geotermiche. Lo fa sapere l´assessore regionale all´ambiente e energia Anna Rita Bramerini all´indomani di un articolo uscito sulla stampa locale che, erroneamente, annuncia il sì della Regione alla società per avviare le prospezioni. Sorgenia in effetti il 26 luglio scorso ha presentato istanza di permesso di ricerca per risorse geotermiche denominato “Le Cascinelle”, nel territorio dei comuni di Abbadia San Salvatore, Castiglione d´Orcia e Radicofani, per una superficie totale di circa 53 Kmq. Ma attualmente è ancora in corso la procedura di assoggettabilità alla Via. Solo una volta conclusa, e solo se questa dirà che non c´è necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale, la Regione potrà rilasciare l´autorizzazione a fare ricerche. Una volta terminato l´eventuale periodo di ricerca, che dura in media quattro anni, sulla base dei risultati raggiunti e del reperimento o meno di una risorsa geotermica, si aprirà quindi una nuova procedura per la realizzazione di eventuali pozzi esplorativi. Solo successivamente a queste attività si porrà la necessità di eseguire un´ulteriore Valutazione di Impatto Ambientale per il rilascio, questa volta, della concessione vera e propria, che consentirà lo sfruttamento della risorsa. Ma nel corso di tali procedure verranno ogni volta esaminate, valutate attentamente e contestualizzate tutte le considerazioni espresse, nonché l´eventuale contraria ferma presa di posizione delle amministrazioni locali interessate che, insieme a tutti gli altri pareri e contributi istruttori, concorreranno alla decisione finale. |
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GEOTERMIA, NEI LIMITI LE EMISSIONI DI TUTTE LE CENTRALI QUALIT¨¤ DELL´ARIA: VALORI NELLA NORMA PER MERCURIO E ACIDO SOLFIDRICO |
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Firenze 10 novembre 2010 - Tutte promosse le emissioni delle centrali geotermiche che ovunque in Toscana sono risultate sotto i valori limite. E´ quanto emerge dall´ultimo controllo 2009 che Arpat ha compiuto sulle centrali e dal monitoraggio della qualit¨¤ dell´aria rispetto ai due inquinanti tipici, acido solfidrico e mercurio, in aggiunta alle Pm10 e al biossido di zolfo, nei territori che ospitano impianti nell´area geotermica tradizionale e sull´Amiata. Nel 2009 Arpat ha effettuato controlli su 8 centrali di cui 7 dotate di Amis, cio¨¨ dell´impianto di abbattimento del mercurio e dell´idrogeno solforato. Le centrali controllate sono state: Pc3 e Pc5 nel comune di Piancastagnaio (Si), Bagnore 3 nel comune di Santa Fiora (Gr), Nuova Gabbro e Nuova Larderello nel comune di Pomarance (Pi), Pianacce nel comune di Radicondoli, Carboli 2 e Nuova San Martino a Monterotondo marittimo (Gr). In tre di queste, Nuova Gabbro, Pianacce e Carboli 2 non erano m ai stati effettuati controlli in passato. Dunque ad oggi il complesso delle centrali ¡°sotto check¡± ¨¨ salito a 28 su un totale di 33. I risultati dei controlli, scrive Arpat, non hanno evidenziato superamenti dei valori limite di emissione previsti dalla normativa vigente o dalle specifiche autorizzazioni rilasciate ai singoli impianti. Nell´area tradizionale e sull´Amiata il quadro emissivo ¨¨ simile, caratterizzato dalla presenza delle medesime sostanze, mentre ¨¨ diverso sotto il profilo quantitativo: l¡¯area dell¡¯Amiata ha fattori di emissione maggiori per la quasi totalit¨¤ delle sostanze a causa del pi¨´ alto contenuto di gas nel fluido geotermico ma l¡¯entit¨¤ complessiva delle emissioni ¨¨ comunque superiore nell¡¯area tradizionale perch¨¦ maggiore ¨¨ la potenza installata. E´ comunque calata ovunque, grazie all´installazione degli Amis, l´emissione di acido solfidrico e mercurio, calo per quest¡¯ultimo proporzionalmente pi¨´ consistente nell¡¯area amiatina dove i valori di concentrazione nel fluido geotermico sono pi¨´ alti. Riguardo al monitoraggio della qualit¨¤ dell´aria ricavato da 8 postazioni, quattro nel grossetano, due nel pisano e due nel senese, i risultati hanno mostrato che le concentrazioni del Pm10 e del biossido di zolfo sono ampiamente inferiori ai valori limite, confermando le analoghe rilevazioni eseguite nel 2007-2008. Visto che per il mercurio e l¡¯acido solfidrico la normativa europea ed italiana non stabiliscono valori limite, sono stati individuati specifici valori guida per la tutela sanitaria proposti da organismi internazionali quali Organizzazione Mondiale Sanit¨¤ (Oms), Oms-international Classification Patient Safety (Icps) e Agency for Toxic Substances & Disease Registry (Atsdr). Sono risultate inferiori a questi le concentrazioni di mercurio sia quelle di acido solfidrico. E´ migliorato in generale ovunque anche l´inquinamento olfattivo provocato dall´acido solfidrico grazie all´introduzione dei vari Amis. L´arpat ha eseguito anche un monitoraggio dell´acquifero del monte Amiata che ha mostrato che le concentrazioni di arsenico e boro presentano un andamento stazionario nei 10 anni di attivit¨¤ di monitoraggio. I dati rilevati sulle acque alla sorgente (quindi prima del trattamento di abbattimento dell¡¯arsenico e dell¡¯immissione in rete), al primo quadrimestre del 2010 ed elaborati prendendo in esame 8 punti di controllo disposti indicativamente sul perimetro del cono vulcanico, mostrano che l´arsenico supera il valore medio consentito dalla legge dei 10 ¦Ìg/L al pozzo Acqua Gialla (la concentrazione media maggiore si attesta sui 33 ¦Ìg/L) alla sorgente Ente e al pozzo Pian dei Renai (in entrambe la concentrazione media maggiore si attesta sui 11-12 ¦Ìg/L). Tutti gli altri punti di monitoraggio hanno evidenziato valori medi inferiori al limite per il consumo umano. La relazione integrale sar¨¤ consultabile sul sito dell´Arpat. |
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COGENERAZIONE, VOLANO PER LA CRESCITA INDUSTRIALE E OCCUPAZIONALE DEL PAESE ITALIA UN WORKSHOP SULLA COGENERAZIONE DA BIOMASSA |
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Milano, 10 Novembre 2010 – La fiera di Key Energy ha ospitato il workshop promosso da Italcogen, l’associazione dei costruttori e distributori degli impianti di cogenerazione, federata a Anima/confindustria. “Le nuove opportunità di Business tra efficienza energetica e energia rinnovabile da biomassa” ha attirato l’attenzione di progettisti, sviluppatori, responsabili della pubblica amministrazione, energy manager e rappresentanti anche del comparto agro-forestale intervenuti numerosi al workshop. “La cogenerazione si conferma una tecnologia virtuosa: permette un miglioramento della competitività del sistema nel suo complesso, delle condizioni ambientali e una certa riduzione delle emissioni di Co2 senza modificare il comportamento dell’uso finale” – dichiara Silvio Rudy Stella, Presidente Italcogen – “E’ urgente una semplificazione normativa e una maggiore dinamicità sui decreti attuativi delle direttive europee, come l’applicazione di un regime incentivante già definito nel decreto legislativo 20/2007 e non ancora applicato in Italia. Il settore energetico italiano è un’eccellenza: occupa più di 3 milioni e mezzo di addetti e rappresenta la spina dorsale dell’export italiano. Nel settore della Meccanica si pone tra i primi cinque paesi al mondo. Non perdiamo questa opportunità che nel Sistema Italia significa un saldo positivo per lo Stato e un impegno occupazionale”. Il workshop ha visto la partecipazione di associazioni di categoria e di operatori. Gli imprenditori di Ab Energy Srl, Wartsila Italia Spa, Fenice Spa, Amga Calore & Impianti Srl, Tecnocasa Climatizzaizone Srl, Turboden Srl e Uniconfort Srl, si sono confrontati tra loro e con la platea sull’utilizzo di biomasse in impianti di cogenerazione. I casi concreti presentati dalle aziende durante il workshop hanno dimostrato come la cogenerazione da biomassa risponda alle esigenze, tra gli altri, del mondo agricolo, delle industrie tessili, fino alle industrie energivore come i cementifici e le vetrerie. Grazie a un sistema di cogenerazione gli scarti diventano una risorsa. Franco Abbiati, Presidente Ciadi, Unione costruttori impianti ed apparecchiature di insonorizzazione, federata ad Anima, ha presentato un caso pratico di insonorizzazione di impianto “L’insonorizzazione di un impianto Fgts (Flue Gas Treatment System)”. “L’impianto Fgts è un esempio tipico di insonorizzazione in quanto presenta tutte le problematiche acustiche che le aziende si trovano ad affrontare quotidianamente perché sono presenti sorgenti di rumore di vario tipo (impulsive, costanti e intermittenti). Per questo motivo è fondamentale effettuare una mappatura del rumore prodotto dall’impianto per essere certi di ridurre l’impatto acustico operando nel punto di osservazione che lo genera”. “Nonostante la stasi politica e la crisi economica di questi anni, gli imprenditori vedono nella cogenerazione una grande opportunità per fare efficienza nelle proprie aziende. - conclude Stella – Prova ne sono i cento tra imprenditori, progettisti, architetti, Energy manager che sono venuti da tutta Italia per seguire il workshop Italcogen. E’ evidente che questa giornata di studio è stata interpretata come un investimento e non un costo per le aziende. Un dato che dovrebbe far riflettere la nostra classe politica che ancora fatica a riconoscere alla cogenerazione la sua capacità di fare efficienza, così come avviene invece in tutte le economie avanzate”. |
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NEW ENERGY:REGIONE SICILIANA TRASMETTE ATTI A CORTE DEI CONTI E PROCURA |
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Palermo, 10 novembre 2010 - L´amministrazione regionale ha avviato un´attivita´ ispettiva interna per verificare se esistano e di chi siano eventuali responsabilita´ relative al caso New Energy srl, societa´ operante nel settore delle energie alternative, impegnata a partire dal 2005 in un progetto per un impianto di produzione di elettricita´ da biomasse a Modica, in provincia di Ragusa. La decisione e´ stata presa dal presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo in accordo con l´assessore al Territorio Gianmaria Sparma. L´intera documentazione del caso "New Energy" verra´ inviata alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Palermo per verificare la sussistenza di profili di carattere contabile e penale. |
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RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI: BONUS 55%: LA LOGICA ED I NUMERI SONO PER IL RINNOVO |
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Roma, 10 novembre 2010 - Nell’ambito della Giunta Finco del 25 Ottobre scorso a Milano, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia, i vertici di Confindustria Finco (Federazione delle Industrie, Prodotti, Impianti e Servizi per le Costruzioni) sono tornati a chiedere a gran voce al Governo la proroga del Bonus del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici oltre la scadenza attualmente stabilita al 31 Dicembre 2010. “Non vi sono motivazioni economiche, sociali o ambientali per attendere oltre”, afferma Cirino Mendola, Presidente di Confindustria F.in.co. “È singolare che una misura di politica industriale di rilevante, positivo e verificato riscontro sotto vari aspetti non venga rinnovata, ed anzi ampliata a settori attualmente esclusi, come ad esempio le schermature solari o in ambiti quali quello degli immobili non strumentali. Il mondo industriale mal comprenderebbe una mancata conferma o una rimodulazione al ribasso del bonus pur nei presenti vincoli di bilancio.” I dati disponibili hanno evidenziato, attraverso un’analisi complessiva costi-benefici effettuata sia dal punto di vista economico che da quello sociale, l’effetto positivo di cui l’intero Sistema Paese ha potuto beneficiare nel periodo di applicazione delle detrazioni del 55% (anni che vanno dal 2007 ad oggi). Infatti, a fronte di un ammontare totale dell’investimento, calcolato sulla base di tutti gli interventi realizzati da parte della collettività, di 11.100 milioni di euro e quindi di 6.110 milioni di mancato gettito fiscale per le casse dell’Erario, vi sono stati 3.100 milioni di risparmio energetico nonché 3.250 milioni di gettito fiscale aggiuntivo derivante dai maggiori investimenti e dall’emersione del sommerso (Ires, Irpef, Inps, Inail, etc). Solo questi ultimi due dati basterebbero a bilanciare il costo sostenuto dallo Stato in termini di minori imposte in entrata (6.350 in; 6.110 out). Allo “sbilancio” di 1,7 miliardi di euro paventato dal Ministero si arriva solo calcolando anche il minor gettito per la riduzione delle accise (i cittadini spendono meno per l’energia = lo Stato incassa meno). Sarebbe come dire che occorre fumare di più perché il Monopolio statale dei tabacchi incassi di più …non credo che questa possa essere una voce da prendere in considerazione. Ma se proprio la si vuole considerare, allora occorre considerare anche altre voci e cioè: a) l’anticipo del gettito derivante dalla ritenuta d’acconto del 10% sui lavori cui sono applicabili le detrazioni d’imposta del 36 e del 55%, che riduce nell’immediato il fabbisogno dell’Erario; b) il fatto che si paghino sanzioni di 550milioni, crescenti senza correttivi, per le multe per emissione di Co2; c) la valorizzazione del patrimonio immobiliare stimata in circa il 6%, con un impatto sulla futura tassazione delle rendite sia in conto capitale che per Ici; d) ma soprattutto, senza il 55%, quale sarebbe stato realmente il fatturato “imponibile”? Il 55% viene detratto da un fatturato in parte significativa “indotto”dalla misura stessa, non su un valore acquisito che si sarebbe in ogni caso realizzato. E’ evidente infatti che - in carenza – molti avrebbero scelto di non effettuare gli interventi e che quindi le relative imposte sarebbero state minori. Quanto minori? Nessuno lo può dire ma non è certo un buon motivo per non tenere conto di questo aspetto. E senza considerare gli ulteriori vantaggi di carattere generale quali il sostegno all’occupazione, l’impulso all’innovazione tecnologica ed in generale alla filiera delle industrie delle costruzioni, l’incremento del comfort degli immobili e quindi le minori spese sanitarie ipotizzabili, l’implementazione del mix energetico nazionale nonché la forte riduzione di emissioni di Co2, aspetto quest’ultimo che diventa particolarmente rilevante nell’ottica degli impegni che il Governo Italiano ha preso in sede Comunitaria. Se invece il rinnovo venisse negato, si determinerebbe l’interruzione del processo di innovazione tecnologica e di efficientamento energetico in atto; si verificherebbe un’inversione di rotta per quanto riguarda il crescente risparmio energetico e la sempre più diffusa cultura ambientale. In ultimo, ma sicuramente non per ordine di importanza, il mancato rinnovo provocherebbe un aggravio per le casse dello Stato a partire dal 2011. E’ un momento delicato anche sotto il profilo degli elementi atti a puntualizzare una possibile discriminazione tra settori produttivi. In ogni caso se rimodulazione deve essere, che lo sia con riferimento ad un eventuale, modico, abbattimento dei tetti di spesa e non certo del tenore della percentuale del 55% per uno o più settori. Ed in questo senso, quello “della massima attenzione alla richiesta di proroga, di cui condivido pienamente le ragioni” si esprime in chiusura la stessa Presidente Emma Marcegaglia nella lettera di risposta del 26 Ottobre al neo-Presidente Uncsaal Corrado Bertelli. Non solo. Il 27 ottobre scorso la Viii Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati ha raccomandato, nell’ambito della discussione sulla Legge di Stabilità 2011, di “prorogare in maniera stabile gli incentivi per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici, anche in considerazione degli evidenti benefici che essa ha prodotto finora in termini di sviluppo economico, sostegno alla piccola e media impresa ed emersione del lavoro non regolare”. E’ certo che tutti preferiamo, quando necessaria, una riqualificazione complessiva e non tramite singoli interventi. Ma a decidere sono, come è giusto che sia, le tasche dei cittadini. E’ proprio per questo che da tempo propugnamo, oltre alla proroga della detrazione del 55%, anche una provvista finanziaria tesa alla efficientizzazione degli appartamenti, come in Francia, cosiddetta “Eco – prestito” ( e non gli incentivi “eco – bonus” andati in sostanza “deserti” nonostante si trattasse di agevolare con bonus a fondo perduto di 5000 o 7000 euro un quantitativo di appartamenti neanche pari a quanti in Italia vengono compravenduti in una settimana); Ecoprestito con il quale possano essere concessi sino a 30.000 euro a tasso zero per dieci anni a condizione di realizzare alcune tipologie di intervento che vadano nella suddetta direzione. Ed è per questo che abbiamo altresì insistito sul “piano Abbattere per Ricostruire”, in parte recepito dal cosiddetto Piano Casa 2, per il quale non occorrono fondi ma adattamenti legislativi sul tenore del bonus volumetrico e sulla durata della misura. |
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TAVOLO COSTRUZIONI IN UMBRIA, MARINI: “ACCELERARE RIORDINO SETTORE PER USCIRE DALLA CRISI” |
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Perugia, 10 novembre 2010 – “Con il Tavolo delle costruzioni si avvia oggi la nuova modalità di concertazione prevista dalla nuova Alleanza per lo sviluppo dell’Umbria”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, aprendo ieri pomeriggio i lavori del Tavolo delle costruzioni che si è riunito a Palazzo Donini. “Una riunione operativa” così l’ha definita la presidente per illustrare le proposte della Giunta regionale su provvedimenti e misure in materia di edilizia e urbanistica finalizzati al rilancio di un settore “che sta attraversando una crisi profonda e che ha per l’Umbria una valenza strategica per numero di occupati e per le imprese coinvolte. Una crisi che qui – ha sottolineato Marini - ha avuto conseguenze più problematiche rispetto ad altre regioni, anche per la forte espansione che ha accompagnato il comparto negli ultimi anni. Per questo - ha detto la presidente – abbiamo formulato proposte che hanno l’obiettivo di sostenere la ripresa rilancio del comparto, secondo le linee di indirizzo già indicate nel programma di legislatura, con misure che saranno oggetto di ampia partecipazione e che l’esecutivo regionale intende approvare in tempi stretti. Tra le proposte presentate oggi all’attenzione del Tavolo – ha spiegato la presidente – ci sono le modifiche al Piano casa che, nel quadro della legge regionale esistente, cercano di recepire elementi già oggetto di un ampio confronto e approfondimento sia con i diversi soggetti interessati che nell’ambito della competente Commissione consiliare. Si tratta di modifiche che aprono alcune opportunità, peraltro già presenti nella legge nazionale, sia sul versante della qualificazione urbana che in aree agricole. Inoltre – ha proseguito – c’è il Ddl quadro sulla semplificazione amministrativa a cui la Giunta sta lavorando. Un disegno di legge organico, su cui si aprirà la concertazione anche nell’ambito del Tavolo generale, con alcune proposte di semplificazione nel settore edilizio e urbanistico relativamente alle questioni dei titoli abitativi. Una proposta orientata verso un maggiore utilizzo di procedure di assunzione di responsabilità da parte dei professionisti e a misure che accelerano tempi e modalità di risposta della pubblica amministrazione. Un altro documento – presentato al tavolo – ha aggiunto Marini – riguarda la ricognizione delle risorse finanziarie per le opere pubbliche. Nei prossimi 180 giorni si prevedono interventi cantierabili per un importo di 7milioni 758 mila euro che rientrano nei Piani regionali già approvati e in corso di attuazione. Tra gli interventi attuati direttamente dalla Regione vanno evidenziati quelli relativi alle piastre logistiche di Città di Castello, Terni e Foligno, per un importo di 55 milioni di euro”. A questi si aggiungeranno gli interventi previsti dal protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente e per la mitigazione del rischio idrogeologico per un importo di 48 milioni di euro. Infine la presidente ha annunciato la definizione di due importanti atti di programmazione “il Piano urbanistico strategico territoriale e il Piano paesaggistico regionale che l’esecutivo intende approvare entro il 2011. Due strumenti cardine – ha concluso Marini - per dare corpo agli obiettivi di governo rispetto alla gestione del territorio”. E con l’intento di migliorare l’ambiente costruito e la qualità architettonica degli edifici, attraverso interventi che rafforzano le finalità previste dalla normativa regionale garantendone una più efficace applicazione, la Giunta ha illustrato ai componenti del Tavolo il Ddl di modifica al Piano Casa (contenuto nella legge regionale n.“13/2009”), recentemente preadottato dall’esecutivo su proposta dell’assessore all’edilizia, Silvano Rometti. Si è ritenuto di correggere alcune disposizioni della legge regionale che contenevano alcune rigidità, senza peraltro sovvertire l’orientamento assunto in precedenza, finalizzato a mantenere una coerenza degli interventi proposti con la pianificazione urbanistica comunale. In particolare le modifiche – è stato detto - riguardano gli articoli dal 32 al 38 della legge 13/2009. In dettaglio all’articolo 32 relativo alla “Determinazione della premialità per interventi in materia di sostenibilità ambientale degli edifici di cui alla legge regionale 18 novembre 2008, n. 17), il primo comma viene integralmente sostituito estendendo i benefici (incremento del 20 per cento) anche agli edifici che ottengono la certificazione di sostenibilità ambientale almeno in classe B. La disposizione prevale sulle normative dei Comuni e delle Province con la possibilità per il Comune di ridurre la percentuale di incremento dell’indice di edificabilità, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge. Per quanto riguarda gli interventi straordinari per il rilancio dell’economia e finalizzati alla riqualificazione urbanistica, architettonica, strutturale ed ambientale degli edifici esistenti, nell’articolo 33 vengono rivisti gli ambiti esclusi dall’applicazione della normativa prevedendo che la stessa possa essere applicata anche nelle zone agricole con l’esclusione degli edifici individuati dai Comuni come beni di interesse storico architettonico. Inoltre, la normativa può essere applicata anche nel caso in cui il piano urbanistico comunale precluda in determinate zone o ambiti la possibilità di ampliare e ristrutturare edifici. In pratica, si punta al miglioramento della funzionalità degli spazi abitativi, produttivi e pertinenziali degli edifici esistenti, assicurando, nello stesso tempo, il conseguimento di più elevati livelli di sicurezza, di efficienza energetica e di qualità architettonica, in coerenza con i caratteri storici, paesaggistici, ambientali ed urbanistici delle zone in cui gli edifici sono ubicati. Per quanto riguarda gli interventi di ampliamento degli edifici a destinazione residenziale, sono consentiti quelli di ampliamento entro il limite massimo del venti per cento della superficie utile complessiva (Suc) di ciascuna unità immobiliare e comunque fino al massimo complessivo di 70 metri quadrati per gli edifici esistenti a destinazione residenziale con le caratteristiche di tipologia unifamiliare o bifamiliare, o per tipologie con superficie complessiva non superiore a 350 metri quadrati, indipendentemente dal numero delle unità immobiliari. In merito agli interventi di recupero sul edifici a destinazione residenziale, (art.35) viene soppresso il comma 3 che prevedeva l’obbligo, nel caso di interventi di recupero e ampliamento di edifici, di locare a canone concordato una parte degli alloggi per almeno otto anni. Viene consentito inoltre, che negli edifici oggetto di intervento possano anche essere presenti destinazioni diverse dalla residenza per una quota fino al 50per cento. Previsto anche un incremento ulteriore del 5 per cento della “Suc”, nel caso di interventi di ristrutturazione e ampliamento degli edifici in cui verranno realizzati asili nido gestiti a cura e a spese dei privati. Rivisitata anche la parte relativa agli interventi di ampliamento di edifici a destinazione produttiva (articolo 36) con la sostituzione integrale del primo comma e la previsione di interventi di ristrutturazione urbanistica, edilizia e di ampliamento, per tutte le tipologie di edifici destinati ad attività produttive e servizi non prevedendo più l’obbligo del piano attuativo, con un incremento della Suc del 30per cento e con la possibilità di insediare funzioni sostitutive o integrative di quelle esistenti, purchè compatibili con le normative comunali. Gli edifici oggetto di intervento devono essere adibiti come insediamenti produttivi, direzionali e per servizi esistenti o dismessi. Consentito anche l’incremento della superficie complessiva fino al 35per cento degli edifici per i quali sia prevista la realizzazione di impianti fotovoltaici su tutta la copertura. Ammesso un incremento dell’altezza massima di edificazione rispetto a quelle degli strumenti urbanistici comunali, fino a 3,50 metri lineari al di fuori degli ambiti paesaggisticamente vincolati. La semplificazione delle procedure autorizzative in edilizia rappresenta un obiettivo prioritario, contenuto nelle dichiarazioni programmatiche della Presidente di inizio legislatura. La Giunta sta lavorando a un disegno di legge che conterrà disciplinerà i titoli abilitativi e lo snellimento delle procedure autorizzative, per fare chiarezza in una materia di legislazione concorrente, “dove purtroppo – è stato detto - lo Stato è intervenuto senza raccordarsi con le leggi regionali vigenti e con disposizioni recenti che, anziché semplificare regole e procedure, hanno generato complicazioni aggiuntive. Delle cinque attuali modalità di autorizzazione di intervento edilizio (Scia, Dia, permesso a costruire, permesso edilizio abbreviato, comunicazione inizio lavori) si tende a passare a non più di tre modalità, favorendo al massimo possibile il ricorso alla Comunicazione di Inizio Attività, riservando il Permesso a costruire agli interventi di maggior rilievo, (entro tempi certi per la conclusione del procedimento) ed introducendo la Scia con l’impegno ad autocertificare la regolarità del progetto da parte del tecnico. Altre semplificazioni potranno riguardare i provvedimenti urbanistici, specie dei piccoli Comuni, con il ricorso alla collaborazione di Province o affidando alle Unioni la pianificazione a livello strutturale. Rilevanti saranno le novità introdotte con la legge in preparazione sulla perequazione urbanistica, al cui principio dovranno ispirarsi i nuovi Piani Regolatori della 11/05. Ai comuni – è stato sottolineato – si richiede uno sforzo di revisione dei Prg più vecchi, adeguandoli alle nuove normative. La Regione è intenzionata a svolgere un ruolo attivo in questa direzione, favorendo l’innovazione dei piani con azioni di formazione, informazione ed accompagnamento. Per quanto riguarda le opere pubbliche, anche in Umbria il settore sconta il blocco degli investimenti pubblici sottoposti al vincolo del patto di stabilità che ha prodotto come risultato a livello nazionale il picco degli investimenti pari al 17 per cento nel triennio 2008-2010 e 200mila posti di lavoro in meno dal 2008 a oggi. A livello regionale i dati rilevati nei nove mesi del 2010 e confrontati con lo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziano un calo del 47 per cento dei lavori appaltati da enti (Comuni, Province e Regione) di interesse regionale mentre, per quanto riguarda gli appalti di lavori di enti di interesse nazionale, quali Anas e Ff.ss., il calo è del 7 per cento, che diventa ancora più consistente se si considera che, oltre il 70 per cento dell’importo dei lavori appaltati, è costituito dal solo appalto dell’Anas per un tratto della statale 318 “Perugia-ancona”. A fronte di un calo dei bandi per l’affidamento di lavori rilevati a livello nazionale, in Umbria si registra un incremento dei bandi pubblicati nel 2010 rispetto al 2009 per lavori di importo superiore a 500mila euro e dovuto, in parte, anche alla pubblicazione di bandi per lavori di impianti fotovoltaici. Tra i provvedimenti approvati dalla giunta regionale sono stati ricordati la nuova legge in materia di appalti di lavori pubblici (21 gennaio 2010 n.3), l’istituzione dell’Elenco regionale dei professionisti da invitare alle procedure negoziate, le Linee guida per la redazione dei piani di settore in materia dei lavori e opere pubbliche e procedure amministrative uniformi per l’attuazione dei Piani di settore e le Linee guida per l’individuazione da parte del responsabile del procedimento della percentuale ad incremento della media aritmetica dei ribassi. E’ stato inoltre nominata la commissione dell’Elenco prezzi e aggiornato l’elenco. Relativamente al Piano Paesaggistico Regionale e il Piano Urbanistico Strategico Territoriale, peraltro individuati sia nel programma di legislatura che nella nuova alleanza per lo sviluppo Umbria 2015, secondo le intenzioni della Giunta il Piano Paesaggistico regionale sarà preadottato entro i primi mesi del 2011, non appena sottoscritta l’intesa con il Ministro dei Beni Culturali e il Ministro dell’Ambiente, per poi essere sottoposto alla concertazione con tutti i soggetti interessati. Per quanto riguarda il Pust, il documento “Lineamenti del Documento Preliminare del Pust”, approvato dalla giunta lo scorso settembre e redatto sulla base del Disegno Strategico Territoriale (Dst) già approvato nel dicembre 2008, indica le modalità di redazione del Pust, gli aspetti principali di cui si dovrà occupare, i sette progetti strategici territoriali (Pst) ideati e analizza modalità organizzative per garantire che i nuovi processi di pianificazione e di territorializzazione dello sviluppo avvengano in stretta correlazione con i documenti annuali di programmazione e con le esigenze e le risorse offerte dal territorio, in vista anche della futura programmazione europea 2014-2020. |
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EDILIZIA FVG: IMPORTANZA RUOLO ATER |
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Udine, 10 novembre 2010 - Sull´importante ruolo svolto in questi anni dalle Ater nell´edilizia pubblica si è soffermato l´assessore regionale alle Infrastrutture, Mobilità, Pianificazione Territoriale e Lavori Pubblici, Riccardo Riccardi, intervenendo a portare il saluto della Regione, e del Presidente, Renzo Tondo, alla consegna di 28 alloggi a Udine, in viale Mirko, nella zona Est della città, nei pressi del Villaggio Riccardo Di Giusto. Secondo Riccardi, l´inaugurazione odierna rappresenta una tappa significativa dell´attività che questa Regione svolge a favore delle fasce più deboli della popolazione, in un settore, quello dell´edilizia pubblica, che aveva segnato il passo per diverso tempo. E dimostra come le Ater - quella di Udine, che di recente aveva consegnato altri 35 alloggi, così come le altre quattro del Friuli Venezia Giulia - sappiano ormai operare in modo moderno, con l´obiettivo di assicurare una casa a chi ne ha bisogno. Per Riccardi, tuttavia, occorre anche tenere presente che se la casa costituisce un diritto, un´aspettativa per tutti i cittadini soprattutto con il fine di consolidare la famiglia, occorre anche considerare la particolare situazione economica generale, e le conseguenti ridotte disponibilità dell´Amministrazione. Nonostante ciò, la Regione ha comunque scelto di intervenire nell´edilizia residenziale pubblica, al fine di legittimare l´aspirazione dei cittadini a una migliore qualità della vita, rispondendo alle attese abitative di coloro che non sono in grado di permettersi l´acquisto del bene casa. I 28 alloggi oggi consegnati, ha concluso Riccardi, rappresentano i beni di una Regione e di un Paese moderno, civile, che lavora per la coesione di tutte le componenti della società. All´inaugurazione del fabbricato sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco della città, Furio Honsell, e il presidente dell´Ater di Udine, Attilio Vuga, il quale si è richiamato alle modifiche al regolamento sull´edilizia convenzionata, discusso oggi in sede di commissione consiliare, che che conferirà maggiore operatività alle Aziende Territoriali per l´Edilizia Residenziale. I 28 nuovi alloggi sono situati in un fabbricato realizzato con una spesa complessiva di 3 milioni 617 mila euro, ottimizzato con i moderni criteri di risparmio energetico. L´edificio è infatti classificato con il codice B (elevato soprattutto se si tiene conto che si tratta di edilizia pubblica) per quanto attiene appunto alle caratteristiche di risparmio energetico. Gli alloggi sono 21 bicamere (da 71,46 mq ciascuno) e 7 tricamere (95,80 mq ciascuno), per una superficie complessiva dell´intero stabile di 3.128,88i metri quadrati. |
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STOP ALLE EDIFICAZIONI NELLE ZONE ALLUVIONATE E COLPITE DA FRANE AI COMUNI TOSCANI AFFIDATO IL COMPITO DI DEFINIRE LE AREE BLOCCATE |
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Firenze, 10 novembre 2010 - Stop alle edificazioni nelle zone delle province di Massa Carrara e Lucca colpite da frane e dissesti idrogeologici il 31 ottobre e il primo novembre scorsi e in quelle devastate nel dicembre 2009 dalle rottura degli argini del Serchio e del Calice Ombrone (Pt). Il presidente della Regione Enrico Rossi ha emanato due decreti che partono da identiche motivazioni: l´urgenza e l´indifferibilità della messa in sicurezza delle zone colpite, la necessità di procedere alla verifica delle classi di pericolosità contenute negli strumenti urbanistici e al loro eventuale adeguamento, e la necessità della verifica e dell´adeguamento dei piani di protezione civile. «Le misure cautelari – spiega il presidente Enrico Rossi - dureranno fino a 8 mesi, al massimo un anno, e durante questo periodo di tempo, dedicato alle verifiche, saranno consentiti esclusivamente interventi finalizzati al ripristino delle condizioni di sicurezza. Vogliamo prenderci una pausa seria di riflessione, perchè non possiamo permetterci mai più di edificare in Toscana senza prima aver realizzato tutte le necessarie condizioni di sicurezza. Verificheremo a breve anche la legislazione in materia e se necessario la riorienteremo nella direzione di questo obiettivo di tutela dei cittadini. Tutto questo produrrà una vera svolta nel territorio». Modalità e tempi Per il primo decreto, come si è detto, le misure cautelari dureranno per un periodo di 8 mesi, rinnovabile fino ad un massimo di 12 mesi. I Comuni hanno 20 giorni di tempo per perimetrare le aree interessate e inviare le cartografie alla Regione. Il Settore sistema regionale di protezione civile ha a sua volta 10 giorni per validarle. Entro ulteriori 10 giorni le Province inviano alla Regio ne le documentazioni e i piani di manutenzione delle opere idrauliche. Le Province hanno inoltre 90 giorni di tempo per verificare la coerenza tra i livelli di rischio e il servizio di piena. I Comuni, sempre a 90 giorni dalla validazione dei perimetri, procedono alle verifiche delle legittimità urbanistica-edilizia dei manufatti e ne informano la Regione. Contemporaneamente i Comuni devono verificare la validità della classi di pericolosità contenute negli strumenti urbanistici, eventualmente adeguarle, e adeguare anche i piani di protezione civile. Nelle more della perimetrazione i Comuni sono tenuti a valutare eventuali domande di trasformazione dei suoli in relazione al possibile aggravamento dei rischi. Anche per le zone interessate al secondo decreto le misure cautelari valgono per un periodo fino a 8 mesi, rinnovabile fino al massimo di 1 anno. I Comuni hanno in questo caso 30 giorni di tempo per perimetrare le aree ancora interess ate da criticità, mentre la Regione ha 10 giorni per validarle. Anche in questo caso nelle aree perimetrate saranno consentiti esclusivamente interventi per il ripristino di condizioni di sicurezza. Province e Comuni procedono poi nelle attività di verifica e adeguamento con le stesse tempistiche previste nel primo decreto. |
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EDILIZIA, CASERMA GALLARDI DI VENTIMIGLIA, ASSESSORE BOITANO: SUBITO INCONTRO CON AGENZIA DEL DEMANIO, COMUNE, ARTE E INQUILINI |
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Genova, 10 Novembre 2010 - Interviene la Regione Liguria nella vertenza fra Demanio e residenti nell’ex caserma Gallardi di Ventimiglia trasformata in appartamenti in vendita a prezzi di mercato non a tutti accessibili. “Credo sia opportuno un incontro urgente con la direzione dell’Agenzia del Demanio in modo da chiarire ogni aspetto, per poi venire incontro alle famiglie e agli inquilini meno abbienti”, ha affermato l’assessore alle Politiche Abitative della Regione Liguria Giovanni Boitano, intervenendo sulla questione a margine della seduta del Consiglio Regionale. “Un confronto – ha aggiunto Boitano- che dovrà essere allargato al comune di Ventimiglia e ad Arte per poter avere un quadro di riferimento completo e dal quale non potranno essere esclusi i rappresentanti degli inquilini” |
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IMPRESE IN ABRUZZO: UN PATTO TRIENNALE PER LO SVILUPPO |
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Pescara, 10 novembre 2010 - Il contenuto di un´indagine della Banca d´Italia riferisce che in Abruzzo cominciano a consolidarsi i primi segnali di ripresa del settore manifatturiero. Un fatto che dà spunto all? assessore regionale allo Sviluppo industriale, nonché vice presidente della Giunta regionale, Alfredo Castiglione, per una significa e articolata riflessione. "Dopo aver ascoltato gli indici pessimistici di Confindustria Abruzzo, quelli riferiti ieri da Paolo Primavera, e aver preso atto di quelli, ben diversi, della Banca d´Italia, sembra quasi che siano antitetici. La crisi c´è o sta passando Io dico che noi, come Regione Abruzzo, senza risorse indogene, stiamo ottimizzando quelle disponibili dalla Comunità Europea e dal Governo centrale per fare sì che le nostre imprese mirino ad un? opera di aggregazione attorno ai poli e ai settori dell´ impresa stessa. Queste risorse verranno inoltrate anche attraverso l´economia della conoscenza (ricerca e servizi). Comunque sia, sono azioni di riforma che stiamo portando avanti, perché mancavano anche quelle. Come leggiamo dall´indagine della Banca d´Italia, nella seconda metà del 2009 sono aumentati gli ordini sui mercati nazionali ed esteri, anche se stenta a crescere l´ occupazione. Consideriamo anche che il settore del credito è sostenuto con una legge di servizi e fidi che entrerà a regime entro un anno. Il fatto che in Abruzzo lavoratori e imprenditori inizino a parlare tra di loro significa che la lotta di classe è ormai superata e che tutti vogliono che si apra la stagione del confronto. La Regione è pronta, il sottoscritto e il presidente Chiodi, insieme hanno intenzione di lanciare un patto per lo sviluppo e l´innovazione del sistema-Abruzzo con una intesa triennale. In questo patto tutti, Regione in primis, con le parti datoriali e sindacali, dovranno non solo fare proclami, ma recuperare davvero il valore della responsabilità rimuovendo anche le cause di marginalità ed esclusione. Il primo importante momento di confronto ci sarà il prossimo 17 novembre quando si discuterà il Dpfr. I dati della Banca d´Italia - conclude l´assessore Castiglione - incoraggiano la Regione a proseguire sulla strada intrapresa finora, quella concertata con il territorio e anche con Confidustria regionale". |
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INDESIT, FORMIGONI: IMPEGNO PER LAVORATORI E TERRITORIO GIBELLI: INCENTIVI E POLITICHE ATTIVE PER DARE FIDUCIA
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Milano, 11 novembre 2010 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, affiancato dal vice presidente Andrea Gibelli e dall´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, ha incontrato nel pomeriggio di ieri i rappresentanti dei sindacati lombardi e degli enti locali per discutere del futuro occupazionale dei 430 lavoratori coinvolti dalla scelta di Indesit di cessare la produzione nello stabilimento di Brembate (Bg) e dello sviluppo industriale dell´area. Il Tavolo lombardo precede l´incontro convocato domani presso il Ministero dello Sviluppo economico tra parti sociali e azienda per definire un accordo. Dopo aver espresso la propria preoccupazione per i 430 lavoratori Indesit, Formigoni ha chiarito che "Regione Lombardia non può e non vuole sostituirsi alla trattativa che si svolge presso il Ministero, ma garantisce comunque il suo impegno per trovare gli strumenti di tutela per i lavoratori e di stimolo per lo sviluppo industriale dell´area. Vogliamo che il territorio resti forte. L´azienda ha mostrato segni di apertura interessanti e Regione Lombardia vuole monitorare momento per momento il confronto tra le parti e prepararsi a supportare le iniziative di rilancio industriale". Da questo punto di vista è stato chiarito come il Tavolo lombardo agirà a integrazione degli accordi stabiliti in sede ministeriale. I lavori del Tavolo stesso potrebbero sfociare in un Accordo di programma. "Ci impegniamo - ha detto Gibelli - a mettere in campo strumenti di incentivazione e politiche attive per dare fiducia ai territori e ai cittadini. Va tenuto presente, comunque, che le misure a disposizione di Regione Lombardia sono quelle proprie delle Regioni a Statuto ordinario e quindi si corre il rischio di non poter offrire attrattività territoriale per le imprese che volessero insediarsi nel nostro territorio". "Siamo disponibili - ha aggiunto Rossoni - a verificare se esiste la possibilità di attivare il Fondo interprofessionale di Confindustria, in modo tale da dare vita a una bilateralità, ossia a iniziative che coinvolgano sia le parti sindacali sia le parti datoriali. Siamo anche disponibili a mettere in campo politiche attive di ricollocazione dei lavoratori, ma solo se agganciate a una premialità di risultato". |
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INDUSTRIA FVG: SERVE COORDINAMENTO DEI CONSORZI E MARKETING |
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Trieste, 10 novembre 2010 - Un coordinamento che consenta ai Consorzi industriali e all´Ezit di proporsi sul mercato e attrarre nuovi imprenditori in Friuli Venezia Giulia, di dialogare con la politica e le istituzioni, di focalizzare priorità e carenze: è questa la proposta uscita dall´incontro di questa mattina a Trieste tra l´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, ed i presidenti dei Consorzi industriali della Regione e dell´Ezit, rappresentato oggi dal suo nuovo presidente, Dario Bruni e dal vicepresidente, Stefano Zuban. A suggerire l´idea del coordinamento è stato il presidente del Consorzio Industriale Pedemontana - Alto Friuli, Ivano Benvenuti, che ha spiegato come quello delle infrastrutture, compresa la banda larga, sia tra i primi problemi da risolvere. Accogliendo molto favorevolmente l´ipotesi del coordinamento, l´assessore ha lanciato l´idea di un marketing del territorio a regia regionale per aumentare l´attrattività del Friuli Venezia Giulia e consentire l´utilizzo degli spazi ancora disponibili nelle diverse aree industriali. "Vieni ad investire in Friuli Venezia Giulia" potrebbe essere il messaggio attraverso cui ciascuno presenterebbe le sue peculiarità territoriali, i servizi offerti e i costi a metro quadrato, che variano restando comunque competitivi rispetto alle altre regioni del Nordest - ha notato l´assessore - consentendo a chi investe da noi di farlo in maniera coerente con le proprie esigenze". Dopo aver ascoltato i rappresentanti dei Consorzi, Federica Seganti ha quindi ipotizzato la creazione di un fondo di rotazione per progetti urgenti ed immediatamente cantierabili. Dal tavolo è emersa anche l´opportunità di incentivare il ricorso al project financing, quale strumento operativo che garantisca un corretto utilizzo degli spazi nei comprensori industriali favorendo l´insediamento di nuove imprese. A tale proposito, l´assessore si è impegnata a varare, nel contesto della Finanziaria 2011, una norma specifica a sostegno dell´incentivazione del partnernariato pubblico-privato per la realizzazione delle opere pubbliche proposte dai consorzi. Il tema della caratterizzazione delle aree inquinate, anche alla luce di alcune novità indicate dal ministero dell´Ambiente, è stato sollevato dall´Ezit e dal Consorzio del Monfalconese che ha anche evidenziato il problema della attuale concorrenzialità, in controtendenza con le politiche europee per l´ambiente, del trasporto su gomma rispetto a quello su ferro. Un argomento che gli altri hanno rilanciato, ricordando i fondi spesi negli ultimi trent´anni per la realizzazione dei raccordi ferroviari nelle aree industriali, sempre più in disuso, tanto che, ad esempio, il presidente del Consorzio dell´Aussa Corno, Cesare Strisino, ha confermato che, soltanto nel suo comprensorio, il trasporto su rotaia è diminuito del 70 per cento. |
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BASILICATA INNOVAZIONE, WORKSHOP SU MATERIALI INNOVATIVI
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Potenza, 10 novembre 2010 - E´ prevista per metà del 2011 l´uscita dei primi prodotti con materiali innovativi realizzati in Basilicata grazie alla collaborazione di imprenditori lucani col Matech Point di Basilicata Innovazione. Intanto va avanti l´attività mirata a sostenere l´innovazione delle imprese e Basilicata Innovazione ha organizzato due workshop teorico-pratici, rivolti alle aziende lucane, per illustrare le numerose opportunità offerte da Matech Point Basilicata, il primo e unico centro al sud che offre assistenza alle imprese nella scelta e utilizzo di materiali e tecnologie innovativi. Il primo incontro avrà luogo a Potenza il 10 novembre, alle ore 17.00, presso la sede di Basilicata Innovazione; l’altro a Matera, l’11 novembre, sempre alle 17.00, nella sala convegni de “Le Monacelle”. Relatori del workshop in programma il 10 Novembre: Ing. Paolo Cattapan – Responsabile di Basilicata Innovazione, Ing. Martina Terconi - Responsabile Matech Point Friuli Venezia Giulia c/o Area Science Park e Ing. Luigi D’amato – Responsabile Matech Point Basilicata c/o Basilicata Innovazione. A Matera, l’11 novembre, interverranno: Dott. Andrea Trevisi – Responsabile Servizio di Trasferimento Tecnologico presso Basilicata Innovazione, Ing. Martina Terconi e Ing. Francesca De Sua, Responsabile Matech Point Basilicata. |
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INCONTRI SUL FONDO DI GARANZIA REGIONALE DELLA BASILICATA PER LE PMI |
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Potenza, 10 novembre 2010 - Nei prossimi giorni sarà operativo il Fondo di Garanzia Regionale per le Pmi (Piccole e medie imprese). Le caratteristiche, potenzialità e modalità operative dello strumento finanziario, - comunica il Dipartimento Attività produttive, Politiche dell’Impresa e Innovazione tecnologica della Regione Basilicata - saranno illustrate negli incontri di venerdì 12 novembre a Potenza e Matera, secondo i seguenti programmi. Potenza, Aula Magna Francioso dell’Università degli Studi della Basilicata: ore 9,30 - intervento apertura dei lavori dell’assessore alle Attività produttive Erminio Restaino; ore 10,00 – presentazione del Regolamento di attuazione del Fondo di Garanzia, a cura del Dipartimento regionale e di Sviluppo Basilicata Spa (gestore del Fdg); ore 11,00 – interventi; ore 12,00 – conclusioni di Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata. L’incontro, con le stesse modalità e lo stesso programma di interventi, sarà replicato nel pomeriggio a Matera, a partire dalle 16,00 nella sala consiliare della Provincia di Matera, in via Ridola. L’intervento del presidente De Filippo è previsto per le 18,00. |
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GIANMARIO MALNATI NUOVO PRESIDENTE UMAN |
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Milano, 10 novembre 2010 - In occasione dell’ultima Assemblea dei Soci Uman - Associazione Costruttori Materiali Antincendio - aderente ad Anima, Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia e Affine, è stato eletto il nuovo Presidente Uman. Gianmario Malnati, amministratore delegato di Sicurnet Scarl, succede a Roberto Scotti. Malnati proviene da una lunga esperienza nel settore antincendio, dalla direzione di fabbrica, dalla co-fondazione di un’azienda di produzione, dalla creazione di un network nazionale e da un’azienda di service, formazione e consulenza. Il Presidente Malnati, presentando le linee programmatiche che intende seguire durante la sua presidenza, ha manifestato l’interesse ad avviare e proseguire alcune iniziative che ritiene prioritarie: “L’esperienza mi ha insegnato che, per poter fare qualcosa d’importante, c’è bisogno di una squadra: concetto difficile per noi imprenditori Italiani, ma questo è possibile anche tra concorrenti. Dall’etimologia della parola “concorrenti” si può estrapolare il motto dell’associazione: “corriamo insieme”. Le associazioni di categoria devono essere strumento di crescita per gli associati e motivo di stimolo per il mercato. Invito tutti i professionisti del settore a prendere in seria considerazione l´adesione a Uman. L’associazione Uman ha la necessità di salvaguardare e migliorare il business delle nostre aziende perché possano essere il futuro dei nostri figli”. |
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LOMBARDIA: BENE L´ACCORDO CIG WAGNER COLORA |
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Milano, 11 novembre 2010 - Accordo trovato e siglato tra i lavoratori della Wagner Colora, con insediamenti produttivi a di Burago Molgora (Mb) e Gessate (Mi), e la proprietà dell´azienda, grazie al determinante ruolo di mediazione svolto da Regione Lombardia. Dopo una lunga trattativa tra le parti, ieri sera l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni ha accolto con soddisfazione la firma dell´intesa tra le parti. L´accordo prevede: la Cassa integrazione guadagni in deroga per 12 mesi per i lavoratori, con contestuale revoca dei licenziamenti in precedenza comunicati per lettera; la disponibilità dell´azienda ad effettuare la rotazione del personale posto in Cig; la collocazione in mobilità volontaria di un massimo di 32 lavoratori a decorrere dalla data di sottoscrizione dell´accordo in sede ministeriale (prevista il prossimo 11 novembre); percorsi di riqualificazione professionale e di outplacement; incentivi all´esodo per i lavoratori collocati in mobilità durante il periodo di Cig e comunque entro il 30 novembre 2012. L´azienda è una multinazionale tedesca specializzata nella produzione di pompe e sistemi per verniciature industriali con sedi a Burago Molgora e Gessate, oltre che a Motta di Livenza (Tv). Wagner Colora ha imputato alla grave crisi economica internazionale, da cui è derivata una rilevante contrazione degli ordinativi, dei volumi di attività e del fatturato aziendale, le cause dell´eccedenza di personale che, in totale, è di 117 lavoratori. "Abbiamo svolto un ruolo di mediazione tra le parti - ha commentato l´assessore Rossoni - convinti che fosse possibile cercare una soluzione positiva alla situazione di crisi aziendale e riprendere il dialogo nell´interesse di lavoratori e proprietà". |
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IMPRESE ABRUZZESI: RIPARTONO I FOCUS SUL MEDITERRANEO |
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Pescara, 10 novembre 2010 - Ripartono dal 12 novembre i Focus sul Mediterraneo, i seminari formativi rivolti alle imprese abruzzesi che intendono avviare o sviluppare processi di internazionalizzazione nelle aree mercato dei Balcani, del Nord Africa e del Medio Oriente."dopo l´ottimo riscontro ottenuto con la prima edizione, realizzata nella primavera di quest´anno - ha dichiarato l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione - la Regione Abruzzo ha deciso di proporre nuovamente l´iniziativa con l´obiettivo di estendere questa possibilità a ulteriori aziende interessate".Predisposti nell´ambito delle azioni di continuità Forumed (Forum del Mediterraneo), i Focus sono promossi dall´Assessorato allo Sviluppo economico della Regione Abruzzo e da Ice Istituto Commercio Estero, in collaborazione con il Centro Estero delle Camere di Commercio d´Abruzzo e Sprint Abruzzo. Come nella precedente edizione, l´organizzazione operativa prevede per ognuno dei seminari due tipologie di sessione: una giornata di consulenza laboratoriale, finalizzata ad individuare il potenziale di internazionalizzazione di ogni azienda partecipante, e due giornate di formazione-informazione, con l´intervento di esperti delle specifiche aree mercato. Si parte con il Focus dedicato all´area dei Balcani, che si svolgerà a Pescara, presso il Parc Hotel Villa Immacolata, nelle seguenti date: 12 novembre (consulenza laboratoriale); 9 e 10 Dicembre (formazione-informazione). I successivi appuntamenti sono previsti nel periodo compreso tra dicembre 2010 e gennaio 2011. Ogni seminario è un completo percorso di affiancamento che consente alle imprese abruzzesi di acquisire informazioni strategiche sulle opportunità di business e rafforzare la capacità di penetrazione nei mercati di riferimento. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione. Il programma e la scheda di adesione sono disponibili presso il sito internet www.Sprintabruzzo.it/ |
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SETTE PROGETTI LUCANI AL PREMIO MEDITERRANEO DEL PAESAGGIO |
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Potenza, 10 novembre 2010 - Sono sette le iniziative che rappresenteranno la Basilicata alla Terza Edizione del Premio Mediterraneo del Paesaggio bandito nell´ambito del progetto Pays.med.urban – Alta qualità del paesaggio come elemento chiave nella sostenibilità e competitività delle aree urbane mediterranee. Si tratta di Artepollino – un altro Sud presentato dal Dipartimento Presidenza della Giunta della Regione Basilicata; La cava “La Palomba” di Matera presentata da Antonio Paradiso; “Frutteto giardino del Bosco delle rose” a Lavello presentato da Liliana Iacoviello; Restauro del palazzo Manzoni- Marsiconuovo presentato da Antonio Losasso; Il parco dell’Europa Unita presentata dal Comune di Potenza; Rete dei paesaggi presentato dal Comune di Gallicchio; Potenza, luogo dell’innovazione presentato dall’ Associazione Basilicata 1799. Su queste candidature, tra le tra le 18 presentate al Dipartimento Ambiente, si è pronunciato positivamente il Comitato di selezione regionale al termine della prima fase di valutazione. “Un risultato – ha dichiarato l’assessore Agatino Mancusi – soddisfacente e significativo dell’attenzione da parte degli enti pubblici e privati e della sensibilità riscontrata nei confronti della salvaguardia e valorizzazione del paesaggio”. La terza edizione del Premio ha l’obiettivo di individuare a livello internazionale le esperienze di maggiore rilievo sviluppate in cinque campi tematici che fanno riferimento alla qualità degli spazi aperti di periferia, agli accessi urbani, all’interfaccia urbano-rurale, all’identità urbana ed ai nuovi settori economici. Dal 10 al 12 novembre a Murcia in Spagna un Comitato di pilotaggio, composto dai rappresentanti tecnici di ciascuna delle 14 regioni partner del progetto Pays.med.urban, vaglierà le candidature regionali selezionate. Una Giuria Internazionale, a sua volta, stabilirà nella fase finale i vincitori. Le candidature selezionate ai livelli regionali, complessivamente 70, verranno pubblicate sul Catalogo delle Buone Pratiche che punta a diventare uno strumento didattico per la gestione e pianificazione del territorio. “Valorizzare i buoni esempi – ha concluso Mancusi - significa stimolare la crescita di una cultura comune attenta alla qualità del paesaggio. All’interno di tale obiettivo, il bando per la selezione delle buone pratiche costituisce una proficua occasione non solo per stimolare una maggiore visibilità della Basilicata sul piano internazionale, ma anche per incrementare il suo livello di identità territoriale”. |
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