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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Dicembre 2010
CDM APPROVA DECRETO LEGISLATIVO SU FONTI RINNOVABILI ROMANI: “DA OGGI MENO BUROCRAZIA E NUOVA DISCIPLINA DEI REGIMI DI SOSTEGNO”  
 
 Roma, 1 dicembre 2010 - Aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili e ridurre, al tempo stesso, gli oneri relativi in bolletta a carico dei consumatori. Sono questi i due obiettivi che si pone il decreto legislativo per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica che il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri in prima lettura, su proposta del Ministro per le politiche europee, di concerto con i Ministri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente, dell’Economia e delle Politiche agricole. Il decreto ora sarà trasmesso alle commissioni parlamentari e alla Conferenza unificata, per poi tornare al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva. Lo schema di decreto, che recepisce e attua gli obiettivi vincolanti fissati dall’Europa, traduce dunque in misure concrete le strategie delineate nel Piano di Azione Nazionale (Pan) inviato a luglio alla Commissione Europea, per il conseguimento della quota del 17% di fonti energetiche rinnovabili su consumi energetici nazionali. Per il raggiungimento di questo obiettivo, il decreto provvede alla razionalizzazione ed all’adeguamento del sistema di incentivi per produrre e utilizzare l’ energia rinnovabile, per la produzione di energia elettrica e termica; all’individuazione di misure volte all’incremento dell’efficienza energetica nei vari settori di utilizzo dell’energia; alla necessaria semplificazione delle procedure autorizzative; allo sviluppo delle infrastrutture di rete necessarie per il pieno sfruttamento delle fonti rinnovabili. Il provvedimento definisce anche modalità relative alla diffusione delle informazioni, al monitoraggio dell’avanzamento rispetto agli obiettivi. Tra gli aspetti più rilevanti del decreto c’è la riforma della disciplina dei regimi di sostegno, vale a dire dei sistemi incentivanti. Tale riforma prevede misure volte alla semplificazione nonché alla stabilità nel tempo del sistema. Ottenendo così la riduzione degli oneri in capo ai consumatori e l’armonizzazione con altri strumenti di analoga finalità. Lo schema di decreto riforma il sistema di incentivazione, in vigore dal 1 gennaio 2013, dopo un congruo periodo di transizione, per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il sistema prevede per gli impianti di piccola taglia (fino a 5 Mw) un meccanismo a tariffa fissa e per quelli di taglia maggiore un meccanismo di aste competitive. Tale ripartizione sulla base delle taglie degli impianti risponde alla duplice esigenza di dare maggiori certezze ai piccoli investitori e di stimolare, nel contempo, comportamenti più efficienti tra i più grandi. Lo schema di decreto infine apporta chiarezza in merito ai certificati di origine dell´elettricità prodotta da fonti rinnovabili, che non potranno più essere utilizzati ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali di sviluppo delle fonti rinnovabili. “Con il provvedimento approvato oggi” ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani “fissiamo definitivamente il nostro programma nazionale per un impiego efficiente e sostenibile delle fonti rinnovabili. Semplifichiamo le procedure autorizzative – prosegue il ministro - e incentiviamo la realizzazione di nuove infrastrutture di rete per garantire un’efficienza sempre maggiore del sistema. Nel pieno rispetto degli obblighi comunitari e degli impegni di governo, il nostro obiettivo è accompagnare lo sviluppo delle tecnologie a favore di un mix produttivo più ecosostenibile, a costi sicuramente più competitivi”.  
   
   
PRESENTATO IL RAPPORTO ENEA “ENERGIA E AMBIENTE”  
 
 Roma, 1 dicembre 2010 - “Il Rapporto Energia e Ambiente dell’Enea costituisce un punto di riferimento per tutto il settore energetico del Paese, e presenta analisi e scenari di grande utilità al decisore politico.” – ha sottolineato l’On. Stefano Saglia, Sottosegretario allo Sviluppo Economico, intervenendo ieri in chiusura dei lavori – “Questi scenari permetteranno di effettuare scelte strategiche nel settore energetico, che dovranno essere orientate alla “Global Green Growth”, dando continuità agli incentivi per l’efficienza energetica, ed investendo sulle rinnovabili e sul nucleare, per svincolare il nostro Paese dalle oscillazioni degli approvvigionamenti delle fonti fossili, per ridurre le emissioni di Co2 e per perseguire il raggiungimento degli obiettivi europei.” “Un sistema energetico più efficiente e sostenibile per un futuro a basse emissioni di anidride carbonica è possibile, anzi il processo di trasformazione tecnologica è già in atto” - ha dichiarato l’Ing. Giovanni Lelli, Commissario dell’Enea, in apertura della presentazione del Rapporto Energia e Ambiente che si è tenuta oggi all’Enea. “Il Rapporto Energia e Ambiente dell’Enea presenta il quadro delle dinamiche in atto nel contesto del sistema energetico nazionale e internazionale, mettendo in luce le diverse evoluzioni tecnologiche di medio e lungo periodo che consentirebbero al Paese di dare un maggiore impulso allo sviluppo di un sistema energetico efficiente e sostenibile, che contribuisca a perseguire una leadership tecnologica a livello europeo, un mercato dell’energia economicamente competitivo e in grado di garantire la sicurezza delle forniture, in accordo con gli obiettivi fissati dalla Commissione Europea.” “Le nuove funzioni di Agenzia acquisite dall’Enea si aggiungono a quelle di Ente di Ricerca, rafforzandone il mandato di supporto tecnico dei settori produttivi e dei servizi per il rilancio del sistema industriale, con particolare riferimento a quello della Green Economy.” – continua Lelli – “Va in questa direzione la collaborazione in atto con il Ministero dello Sviluppo Economico per la definizione di una strategia energetica nazionale che indichi un percorso sostenibile e competitivo per il sistema energetico nazionale.” “Il supporto tecnico dell’Enea è di fondamentale importanza per lo sviluppo delle tecnologie della Green Economy. – ha concluso l’On. Saglia – Come dimostra il solare termodinamico, che rappresenta un esempio di successo, perché si è riusciti in solo dieci anni, partendo dalla ricerca di base condotta nei laboratori Enea ad arrivare alla realizzazione dell’impianto dimostrativo presso la Centrale a ciclo combinato dell’Enel a Priolo Gargallo in Sicilia.”  
   
   
PUGLIA: APPROVATE LINEE GUIDA PER ENERGIE RINNOVABILI  
 
Bari, 1 dicembre 2010 - Procedure più veloci e semplificate grazie ai sistemi informatici e grande attenzione al territorio. Sono queste le principali novità delle Linee Guida regionali in materia di energie rinnovabili che entrano in vigore il 1° gennaio 2011. Il documento è stato adottato ieri sera dalla Giunta regionale in prima lettura. E passa all’esame delle Commissioni regionali competenti per poi tornare in Giunta per la approvazione definitiva. Si tratta di un atto con il quale la Regione Puglia partendo dalle Linee Guida Nazionali e in attesa del decreto che assegnerà alle Regioni la quota minima di produzione di energia da fonti rinnovabili, individua le aree non idonee all’installazione di impianti. Il testo delle Linee Guida redatto dai Servizi “Energia, Reti e infrastrutture per lo Sviluppo”, “Assetto del Territorio”, “Ecologia” e “Agricoltura”, si compone di oltre 200 pagine. Nella nuova procedura convergono infatti una serie di sottoprocedimenti (basti pensare a quelli per la tutela del paesaggio, dell’ambiente e della salute), ma a fare la differenza rispetto al passato sarà soprattutto la procedura completamente informatizzata, quindi molto più veloce. È stato studiato un sistema che mette insieme il procedimento amministrativo con i dati di carattere territoriale attraverso due portali, quello dell’Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione www.Sistema.puglia.it e il Sit, il multipremiato Sistema Informativo Territoriale, che contiene mappe e informazioni di carattere territoriale accessibili anche da parte di chi propone l’installazione di un impianto. Così è possibile arrivare all’espressione del parere entro il 180° giorno. La documentazione sarà generata da Sistema.puglia per l’aspetto amministrativo e dal Sit per quello cartografico, anche gli allegati dovranno avere formato digitale e il tutto viaggerà con la posta elettronica certificata, inclusa la corrispondenza tra le amministrazioni. Si calcola che solo per questo aspetto saranno risparmiati 45 giorni. Il nuovo meccanismo autorizzativo sarà illustrato all’inizio di dicembre durante il Festival dell’Innovazione, dopo partirà una sperimentazione di un mese con il rilascio delle “password test”. “La Regione Puglia” – ha detto la Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – ha compiuto il grande sforzo di equilibrare le esigenze dello sviluppo con quelle dell’ambiente, del paesaggio e dell’agricoltura. Inoltre il procedimento autorizzativo è stato adeguato alle Linee Guida nazionali che per molti aspetti sono debitrici dell’esperienza pugliese. Tutto questo è stato compiuto in soli 90 giorni, contro i sette anni che abbiamo dovuto attendere per le linee guida nazionali. In questo documento – ha continuato – la ricostruzione delle aree non idonee è particolarmente importante perché le linee guida nazionali chiariscono che le Regioni non sono titolari sulle quote di energie rinnovabili. Quindi la legislazione regionale non può stabilire la quota massima di impianti sul suo territorio. Non potendo agire sulle quote abbiamo agito sulle aree non idonee. Così accompagniamo lo sviluppo senza distruggere la bellezza del nostro territorio”.  
   
   
EDISON: AL VIA LA SOCIETA’ OPERATIVA “IGB EAD” PER LA COSTRUZIONE DEL GASDOTTO GRECIA-BULGARIA PASSO IMPORTANTE NELL’AVANZAMENTO DEL PROGETTO ITGI (TURCHIA-GRECIA-ITALIA), INFRASTRUTTURA STRATEGICA PER LA SICUREZZA ENERGETICA EUROPEA  
 
Sofia, 1 dicembre 2010 – Edison, la società greca Depa, Igi Poseidon S.a., Joint Venture paritetica di Edison e Depa e responsabile dello sviluppo e costruzione del gasdotto sottomarino tra Grecia e Italia (parte del gasdotto Itgi tra Italia, Turchia e Grecia), e Bulgarian Energy Holding Ead hanno firmato oggi gli atti per la costituzione della società Natural Gas Interconnector Greece Bulgaria Ead (Igb Ead) che sarà responsabile dello sviluppo, costruzione e gestione del nuovo gasdotto Igb tra Grecia e Bulgaria. La firma è avvenuta alla presenza di Paolo Romani, ministro dello Sviluppo economico, Traycho Traykov, ministro bulgaro dell’Economia, Danai-magdalini Koumanakou, ambasciatore greco in Bulgaria, Roberto Potì, direttore centrale attività internazionali di Edison, Elio Ruggeri, amministratore delegato di Igi Poseidon S.a. E dai rappresentanti delle società Bulgarian Energy Holding (Beh) e Depa. Il gasdotto Igb fa parte del progetto Itgi (Interconnessione Turchia-grecia-italia), prima realizzazione europea del cosiddetto “Corridoio Sud”, riconosciuto dall’Ue come “Progetto d’Interesse Europeo”. Per la realizzazione del gasdotto, la Commissione Europea ha stanziato un contributo di 45 milioni di euro all’interno dell’European Energy Plan of Recovery. Lo sviluppo dell’Igb rafforza la rilevanza regionale del progetto Itgi che può aprire il Corridoio Sud per consentire all’Europa di importare gas naturale dalle aree del Caspio e del Medio Oriente. Il progetto Itgi contribuirà ad incrementare la sicurezza degli approvvigionamenti del sud-est Europa (via Grecia e Bulgaria) e degli altri Paesi dell’Europa (via Italia).  
   
   
DECRETO RECEPIMENTO DIRETTIVA 28/2009/CE SULLE RINNOVABILI: BENE I PRINCIPI BASE MA DA CORREGGERE GLI ELEMENTI IN CONTRADDIZIONE CON LA POSSIBILITA’ DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI VINCOLANTI AL 2020  
 
Milano, 1 dicembre 2010 – Aper, pur riservandosi una più accurata analisi del documento, apprezza nel complesso l’impostazione dei principi alla base dello schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva rinnovabili 28/2009/Ce licenziato oggi dal Consiglio dei Ministri. Il provvedimento sembra finalmente dare un respiro di medio e lungo termine traguardato al 2020 al settore, in coerenza con gli obiettivi del Piano di Azione Nazionale approvati nel giugno scorso. Esso è stato infatti opportunamente emesso entro la scadenza posta dalla Ue del 5 dicembre 2010, in tempo utile per evitare il decadimento dell’esercizio della delega. La modifica principale riguardante il superamento graduale del regime di sostegno dei certificati verdi per i nuovi impianti a partire dal 2013 e l’introduzione di un incentivo sulla produzione definito in via amministrata va nella giusta direzione di introdurre maggiori elementi di stabilità, certezza e di efficienza nel settore, nonché di ridurre i possibili elementi di speculazione. Positiva anche la nuova disciplina dei procedimenti autorizzativi basata su un procedimento unico semplificato specifico per gli impianti a fonti rinnovabili. Certamente nel corso del successivi passaggi parlamentari occorrerà - a parere di Aper - apportare idonei provvedimenti correttivi ad alcune parti del decreto in modo da rendere realmente efficace il provvedimento. In particolare occorrerà intervenire per implementare con maggior celerità di quanto previsto dal testo odierno (12 mesi) i decreti attuativi che dovranno definire in termini quantitativi e di operatività i nuovi meccanismi di sostegno. Dodici mesi appaiono troppi e rischiano di prolungare il periodo di sostanziale stasi dei nuovi sviluppi dei progetti imprenditoriali. Aper inoltre ritiene che per gli impianti esistenti occorra salvaguardare con maggior chiarezza i diritti acquisiti e il congruo ritorno degli investimenti in essere. Infine occorre evitare di introdurre elementi di forte e ravvicinato shock normativo per le iniziative rinnovabili già in fase di sviluppo, come nel caso degli impianti fotovoltaici a terra in area agricola, già efficacemente regolamentate non più di 4 mesi fa per il periodo 2011-2013 dal Decreto 6 agosto 2010.  
   
   
ROMA, PERIFERIE: RITORNO ALLA CITTA’ SFIDA DELLA MICROCHIRURGIA URBANA  
 
Roma, 1 dicembre 2010 – Oggi e giovedì 2 dicembre, dalle 9.30 alle 18.00, presso l’Auditorium dell’Ara Pacis in Via di Ripetta, si terrà il convegno “Ritorno alla Città”, promosso dal Dipartimento alle Periferie e organizzato da Rpr Spa. L’incontro, che nella seconda giornata prevede l’intervento dell’assessore ai Lavori pubblici e Periferie di Roma Capitale Fabrizio Ghera, segue idealmente il workshop internazionale di aprile 2010, “Modelli di Trasformazione Urbana”, avviato dall’Amministrazione capitolina e in continuità con il progetto del Sindaco di Roma di dotare la Capitale di un Piano Strategico di Sviluppo. «Sostituzione edilizia, riuso, tutela dell’agro e valorizzazione del tessuto urbano rappresentano gli elementi per nuove prospettive di rilancio delle periferie romane» dichiara l’assessore ai Lavori pubblici e Periferie di Roma Capitale Fabrizio Ghera. «Lanciare la sfida della microchirurgia urbana al fine di contrastare la politica urbanistica dei grandi insediamenti avvenuta negli anni precedenti, vuol dire ritorno alla città, alle periferie a misura d’uomo – prosegue l’assessore capitolino - con i loro spazi pedonali, le piazze, i viali e i vicoli, le fontane, i portici, gli edifici multifunzionali con le loro residenze e i loro uffici. Il convegno sarà un’occasione privilegiata di riflessione teorica ma soprattutto un’occasione per dare spazio a proposte operative per il rilancio e la riqualificazione delle periferie romane» conclude Fabrizio Ghera. L’evento vedrà progettisti di fama confrontarsi su temi quali densificazione, demolizione e ricostruzione, salvaguardia dell’Agro, tutela del patrimonio storico, fattore identitario dei luoghi e dei quartieri della città. I lavori, che saranno aperti dal sindaco Gianni Alemanno mercoledì 1 dicembre, prevedono la presentazione di progetti ad opera di Calthorpe, Dernie, Cellini, Mitterer, Kroll, Krier, Portoghesi, Purini, Romano, Rosponi e Salingaros. Seguiranno interventi di Francesco Coccia, Livio De Santoli e Paolo Colarossi. A concludere due tavole rotonde: una sulle “regole” con gli assessori comunali, Ghera e Corsini, e regionali, Buontempo e Ciocchetti; l’altra sulle “risposte” con Frontera, Bastianelli, Batelli, D’onofrio, Flammini, Rossi e Schiattarella.  
   
   
DUOMO MILANO,FIRMATO ACCORDO PER GUGLIA E MUSEO RIPENSARE INSIEME ANCHE L´UTILIZZO DELLA PIAZZA  
 
 Milano, 1 dicembre 2010 - Il restauro della guglia maggiore (primo lotto) e il riallestimento del Museo. Sono questi i due obiettivi dell´Accordo di Programma da 4,4 milioni di euro (che si aggiungono al milione e mezzo già speso) per il restauro e la valorizzazione del Duomo di Milano sottoscritto ieri a Palazzo Pirelli. Presenti alla firma, insieme al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e all´assessore alla Cultura Massimo Buscemi, Massimiliano Finazzer Flory (assessore alla Cultura del Comune di Milano), Guido Podestà (presidente della Provincia di Milano), Angelo Caloia (presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo), Marco Parini (presidente dell´associazione Italia Nostra) e Cristina Ambrosini (Ministero per i Beni e le Attività culturali). "Questo accordo - ha detto Formigoni - testimonia l´attenzione che dobbiamo e vogliamo avere per uno dei gioielli della nostra storia e della nostra cultura. Le risorse pubbliche scarseggiamo ma abbiamo voluto compiere uno sforzo straordinario (la Regione stanzia un milione ndr) perché il Duomo è il tesoro, il simbolo identitario di Milano, della Lombardia e dell´Italia intera". Formigoni ha poi sottolineato il metodo seguito per arrivare al risultato dell´accordo e cioè quello della "condivisione e del fare squadra". "La somma messa a disposizione con l´accordo - ha spiegato ancora Formigoni - si affianca ad una mobilitazione di tutto il sistema di imprese del tessuto milanese. La Camera di Commercio infatti ha già consegnato al Presidente della Veneranda Fabbrica 365.000 destinati proprio al restauro della Guglia maggiore. Noi vogliamo incentivare questo dinamismo per dare attenzione costante e continua al nostro Duomo pur in un momento di difficoltà economica". "Il tavolo che ha riunito tutti i soggetti coinvolti nell´Accordo di programma - ha proposto l´assessore Buscemi - potrebbe essere il luogo in cui concordare un percorso sull´utilizzo di piazza Duomo, che ha ospitato e ospita manifestazioni molto diverse. E´ utile che si possa individuare un percorso per dare un ordine anche alla piazza". Buscemi ha infine sottolineato l´importanza dell´apporto dei privati alla cultura: "Fondazioni e aziende sono molto interessate a lavorare con la Regione". Sempre sul tema della piazza, Formigoni ha chiarito come la volontà sia quella che "i beni culturali della Lombardia vengano valorizzati per il loro pregio straordinario. Si tratta naturalmente di trovare un equilibrio perché la piazza è aperta all´utilizzo dei cittadini". Questi gli interventi previsti. Guglia Maggiore - La grande guglia è una gigantesca massa di marmo di Candoglia alta più di 40 metri ed è esposta in modo particolare a tutte le più estreme condizioni atmosferiche e ambientali. Al momento è in una condizione di forte degrado e necessita di restauro, manutenzione e messa in sicurezza. Dopo una fase di studi preparatori e di rilievi sarà allestito il cantiere e sarà realizzato un primo lotto di opere di ornatistica, scultura, stuccatura, pulitura e consolidamento. Museo - Il progetto prevede l´adeguamento sotto il profilo impiantistico e un nuovo allestimento secondo i più moderni criteri di musealizzazione e fruizione. In base a un accordo tra il Comune di Milano e la Veneranda Fabbrica del Duomo, sono stati assegnati al Museo nuovi spazi a piano terra, due vani sotterranei e un cortile interno. Inoltre è stata definita la condivisione con il Museo del Novecento del bookshop, della biglietteria, della sala conferenze e della caffetteria, consentendo in tal modo maggiore visibilità e opportunità, oltre a più razionali economie di gestione. Il riallestimento permetterà di esporre più di 500 opere oltre ai pezzi del Tesoro, ora collocati in un sotterraneo, con un nuovo ingresso e un nuovo percorso di visita delle 20 sale. Sono previsti anche degli spazi dedicati alla didattica, con accessi ai diversamente abili. Finanziamenti E Tempi - L´investimento per le opere previste dall´Accordo è di circa 4,4 milioni di euro. Regione Lombardia mette a disposizione 1 milione, il Ministero per i Beni e le Attività culturali 1,2 milioni, la Provincia di Milano 500 mila euro, il Comune di Milano 1 milione e la Veneranda Fabbrica del Duomo 686 mila euro. L´accordo dà anche conto dei fondi già spesi fin al 2009 (1,3 milioni dalla Veneranda Fabbrica del Duomo e 232 mila euro da Regione Lombardia). Sia l´intervento sulla Guglia (primo lotto), sia quello sul Museo dovrebbero concludersi entro l´estate 2011. Area Archeologica - Oltre agli interventi previsti sulla guglia e sul Museo, Formigoni ha ricordato come l´area archeologica sia stata oggetto negli ultimi due anni di un significativo intervento di riqualificazione e valorizzazione, i cui costi sono stati integralmente sostenuti dalla Veneranda Fabbrica del Duomo e dalla Direzione Cultura della Regione Lombardia. Il progetto, articolato in due lotti funzionali (2007 e 2008), ha consentito un radicale intervento di valorizzazione e miglioramento complessivo della fruizione e lettura dell´area. "A completamento della valorizzazione dell´area archeologica sotto il sagrato del Duomo - ha spiegato Formigoni - è allo studio la realizzazione di un nuovo percorso nella stazione Metropolitana Milanese Duomo, che assicuri adeguata visibilità al sito archeologico del battistero di San Giovanni e il collegamento con il Museo del Novecento, in un´ottica di riqualificazione generale dell´area dell´ex-galleria del Sagrato".  
   
   
CRISI DELL´EDILIZIA, OGGI A ROMA LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEGLI STATI GENERALI DELLE COSTRUZIONI. IL PRESIDENTE ERRANI: "CONDIVISIBILI LE PREOCCUPAZIONI E LE RICHIESTE AVANZATE DAL SETTORE. LA REGIONE PROSEGUE LE POLITICHE RIVOLTE A FAVORIRE LA RIPRESA ECONOMICA, RISPONDERE AL PROBLEMA DELLA CASA E RINNOVARE LA FILIERA DELL´EDILIZIA".  
 
Bologna, 1 dicembre 2010 - «La mobilitazione del settore delle costruzioni è un evento straordinario, che denuncia gli errori e le gravi inadempienze del Governo ma segnala anche la volontà dell’Italia che lavora e produce di reagire e rimettere in cammino l’economia del Paese». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani in relazione alla manifestazione nazionale degli Stati Generali delle Costruzioni che si svolge oggi a Roma. Il presidente della Giunta regionale ha aggiuntio che: «il crollo degli investimenti nazionali e locali per l’edilizia e le opere pubbliche, la crisi delle imprese e la drammatica perdita di posti di lavoro, sono i motivi per cui i promotori dell’iniziativa chiedono una svolta nella conduzione della politica nazionale. Ci vuole un sussulto di responsabilità e di unità di tutte le forze consapevoli della deriva cui il Paese è stato abbandonato. È urgente rimettere la centro della politica il lavoro, la piena occupazione, il sostegno alle imprese e lo sviluppo sostenibile». «L’analisi e le richieste avanzate sono largamente condivisibili. La Regione Emilia-romagna – prosegue Errani - punta a sostenere gli investimenti per l’edilizia residenziale sociale e la riqualificazione urbana, a gestire al meglio i vincoli del patto di stabilità della finanza pubblica, a difendere la legalità e l’economia regolare, a semplificare i procedimenti, ad aiutare le imprese con il fondo regionale di cogaranzia del credito e infine ad accelerare gli investimenti in infrastrutture, come nel caso della Cispadana, la prima autostrada regionale in project financing». «Il nostro sostegno – ha concluso il presidente Errani - è dunque convinto. Il successo dell’iniziativa, di cui sono certo, sarà per noi di stimolo a proseguire nelle politiche rivolte a favorire la ripresa economica, rispondere al problema della casa e rinnovare la filiera dell’edilizia».  
   
   
RIQUALIFICAZIONE CENTRI STORICI IN UMBRIA, CQ3: SOTTOSCRITTI ACCORDI DI PROGRAMMA PER CIRCA 3,9 MILIONI DI EURO  
 
Perugia, 1 dicembre 2010 – Ammontano a tre milioni e 882mila euro le risorse a sostegno dei Programmi di riqualificazione urbana relativi al bando dei “contratti di quartiere 3” (“Cq3”), da realizzarsi nei comuni di Attigliano, San Venanzo e Cascia. L’assessore regionale all’urbanistica e alla riqualificazione urbana, Silvano Rometti, ha infatti sottoscritto ieri gli Accordi di Programma con i Comuni interessati per dare l’avvio agli interventi, finanziati per 2 milioni e 900mila euro dallo Stato e per la restante quota dal bilancio regionale. “Le risorse – ha detto Rometti – consentiranno la realizzazione di alloggi da destinare alla locazione a canone sostenibile e di migliorare la dotazione infrastrutturale di ambiti urbani in cui è marcato il disagio abitativo. Gli interventi permetteranno il recupero e la piena fruibilità di parti importanti dei Centri storici interessati, ridisegnandone funzioni e vivibilità. Le risorse a disposizione ci consentono per ora di finanziare tre dei sette ‘Cq3’ ammessi a contributo, ma l’impegno è di arrivare alla realizzazione di tutti i Programmi ammessi”. Nel comune di Attigliano i finanziamenti, per un milione 500 mila euro, consentiranno il recupero della ex piscina e la realizzazione di una sala polivalente, con annesso verde e parcheggio, dell’autorimessa comunale (2° e 3° stralcio) e di 12 alloggi in locazione a canone agevolato A San Venanzo l’importo di un milione 120 mila euro verrà utilizzato per la realizzazione del marciapiede, della pubblica illuminazione, di un parcheggio e di un parcheggio pluripiano in Viale Gorizia, per l’acquisto e il recupero di parte di un immobile in Via Pasubio per la realizzazione di 7 alloggi a canone agevolato, l’acquisto e il recupero di una porzione di un edificio in Piazza Roma per la realizzazione di 6 alloggi a canone agevolato. A Cascia il finanziamento, di circa un milione 262 mila euro, permetterà la realizzazione di pavimentazioni ed infrastrutture, la riqualificazione di Piazzale Dante e dell’assetto viario di Piazzale A. Elemosina, il recupero di alcuni edifici per locazioni a canone agevolato e di edilizia residenziale libera.  
   
   
FORMIGONI: DALLA PARTE DEI LAVORATORI TAMOIL INCONTRO A PALAZZO PIRELLI COORDINATO DALL´ASSESSORE ROSSONI CONVOCATO IL TAVOLO NAZIONALE DOPO LA LETTERA DEL PRESIDENTE  
 
 Milano, 1 dicembre 2010 - "Siamo dalla parte di tutti i lavoratori della Tamoil per la salvaguardia dell´occupazione. Ho espresso questa posizione più volte alle autorità libiche, ai responsabili dell´azienda e al Governo nazionale con una lettera inviata personalmente al presidente del Consiglio pochi giorni dopo la decisione assunta dall´azienda. L´obiettivo comune deve essere quello della salvaguardia non soltanto del deposito ma dell´intera attività produttiva e di tutti i posti di lavoro". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha così espresso la solidarietà ai lavoratori della Tamoil nel corso di un incontro svoltosi ieri mattina a Palazzo Pirelli: presenti, oltre alle rappresentanze sindacali dei lavoratori, l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, il presidente della Provincia di Cremona, Massimiliano Salini, il sindaco di Cremona, Oreste Perri, i parlamentari Luciano Pizzetti e Cinzia Fontana e il consigliere regionale Agostino Alloni. Solidarietà fattiva, quella di Formigoni, che ha già ottenuto in tempi rapidissimi la convocazione a Roma - per lunedì 6 dicembre alle ore 15 - del tavolo nazionale di crisi presso il Ministero dello Sviluppo economico. Dopo la missiva indirizzata dal presidente della Regione al presidente Berlusconi, lo scorso 24 novembre - in occasione del question time alla Camera - il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha annunciato la convocazione del tavolo nazionale. Sarà l´assessore Rossoni, su mandato del presidente Formigoni, a rappresentare la Regione Lombardia anche in quell´occasione. Lo stesso Rossoni era presente anche all´incontro del tavolo locale di crisi, svoltosi lo scorso 15 novembre presso la sede della Provincia di Cremona tre giorni dopo l´annuncio di Tamoil. "Regione Lombardia - ha spiegato Rossoni - intende arrivare al tavolo nazionale con una posizione condivisa dalle istituzioni e dai sindacati dei lavoratori". Per questa ragione, alle ore 13 del 6 dicembre, si svolgerà a Roma un incontro preparatorio. "Sosterremo - ha proseguito Rossoni - la posizione di contrarietà alla decisione unilaterale dell´azienda di chiudere l´attività produttiva. Ascolteremo anche il piano industriale che, come istituzione, non abbiamo ancora potuto vedere". "Non è possibile separare - ha sottolineato Salini - il problema della bonifica da quello dell´occupazione. In base a quanto prevede l´Aia Tamoil dovrà avviare i lavori di bonifica un anno prima di un´eventuale chiusura. Tutto questo ci permetterebbe di avere a disposizione più tempo". "Nessuno di noi - ha concluso Formigoni - nasconde la difficoltà dell´impresa alla quale siamo impegnati. La salvaguarda dell´occupazione è il mandato che ho affidato all´assessore Rossoni".  
   
   
OGGI 1 DICEMBRE, IL BIC DAY DI TRENTINO SVILUPPO SPAZIO ANCHE AD OTTO AZIENDE, “CAMPIONI NASCOSTI” DI INNOVAZIONE.  
 
Trento, 1 dicembre 2010 -La Regola incontra le regole d’impresa. L’etica parla al manager d’oggi. Il conto economico alla prova dei conti sociali. Questo il tema al centro del Bic Day 2010, sesta edizione della Giornata dell’Innovazione. L’appuntamento è per mercoledì 1 dicembre, a partire dalle ore 18.00 presso il Polo Tecnologico di Rovereto. Nell’occasione verranno presentate anche le otto aziende trentine “campioni nascosti” di innovazione. (d.M.) – «Il particolare momento che stiamo vivendo – spiega Alessandro Garofalo, consigliere delegato di Trentino Sviluppo ed ideatore della formula Bic Day – ci invita a rimettere al centro il cuore dell’impresa, ossia gli uomini e le donne che ci lavorano. L’ospite di questo Bic Day, sesta edizione che idealmente chiude un ciclo, proporrà un interessante confronto tra la Regola benedettina e la responsabilità sociale d’impresa. Sarà una conversazione concerto, nella quale il pubblico avrà un ruolo da protagonista». Si mantiene quindi il riserbo sull’ospite che sarà protagonista domani al Polo Tecnologico di Rovereto, e che succederà a personaggi quali Ivan Capelli, ex campione di Formula 1 scelto quale testimonial del primo Bic Day 2005, la giornalista economica Myrta Merlino (2006), Mario Moretti Polegato, presidente del gruppo Geox (2007), Oliviero Toscani intervenuto nel 2008 e Marco Cattaneo, patron di Momodesign, ospite dell’ultima edizione. La Giornata dell’innovazione, appuntamento che ogni anno Trentino Sviluppo dedica alle imprese e ai centri di ricerca ospitati nei propri Bic, è un´occasione di incontro in cui le aziende si confrontano e fanno il punto sulla propria esperienza di crescita imprenditoriale, un momento formativo in cui gli imprenditori hanno l´occasione di partecipare a dibattiti su "casi di eccellenza", sui grandi temi dell´economia e dell´industria. Anche per questo il Bic Day 2010 accenderà i riflettori su otto aziende trentine selezionate quali “campioni nascosti” di innovazione nell’ambito del progetto europeo I3sme, al quale hanno aderito per l’Italia la Provincia autonoma di Trento e la Provincia di Bologna. Operativamente, a livello locale, l’iniziativa è stata gestita da Trentino Sviluppo e Ceii Trentino. Gli otto “Hidden Champions” (“campioni nascosti”), scelti tra un centinaio di imprese trentine coinvolte nel progetto, hanno dimostrato una spiccata capacità di generare innovazione al proprio interno. Sono: Rotaliana di Mezzolombardo, che produce sistemi di illuminazione; Cogito, insediata nel Polo Tecnologico di Rovereto, si occupa di analisi semantica; Tama sta in val di Non, a Mollaro, e produce impianti filtranti; Sant’orsola, cooperativa di Pergine, leader nella produzione e commercializzazione dei piccoli frutti; Porfidi International di Civezzano; Almax di Mori costruisce matrici ed attrezzature per l’estrusione; Innova produce nel Bic di Pieve di Bono sistemi per la climatizzazione dell’aria; infine Infomusic, con sede a Trento, che si occupa di informatica, multimedia e sicurezza dei dati. Partito nel settembre 2009, il progetto I3sme, sigla che sta per Introducing Innovation Inside Smes, è finanziato dal Programma di cooperazione territoriale Area Centro Europa dell’Unione Europea e al quale hanno partecipato nove partner in rappresentanza di sei diverse nazioni europee: Italia, Austria, Germania, Ungheria, Polonia e Slovenia. Oltre 800 le aziende che hanno aderito al progetto I3sme in tutta Europa. Tra queste circa 100 nella Provincia di Trento. Obiettivo dell’iniziativa è quello di agire sulla capacità di innovare delle piccole medie imprese per migliorarne la forza competitiva sul mercato. Finalità raggiunta non solo facendo una fotografia del posizionamento competitivo delle aziende coinvolte, ma anche confrontandole e misurandole con realtà dello stesso settore operanti nei vari paesi interessati. La partecipazione Al Bic Day 2010 è gratuita, aperta a tutti previa iscrizione telefonando al numero 0464 443111 o contattando la Segreteria di Trentino Sviluppo via mail all’indirizzo info@trentinosviluppo.It.  
   
   
PIRELLI: SOTTOSCRITTA NUOVA LINEA DI CREDITO REVOLVING PER 1,2 MILIARDI DI EURO CON SCADENZA AL 2015 ANDRÀ A SOSTITUIRE LE LINEE DI CREDITO ESISTENTI ALLINEANDO LA SCADENZA ALL’ORIZZONTE TEMPORALE DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE  
 
Milano, 1 dicembre 2010 – Pirelli rende noto che è stata sottoscritta il 30 novembre una nuova linea di credito revolving per 1,2 miliardi di euro di durata quinquennale che andrà a sostituire le linee di credito esistenti per un totale di 1,475 miliardi di euro, avviate nel 2005 e nel 2007 con scadenza nel 2011 e nel 2012, che di conseguenza saranno anticipatamente cancellate. La scadenza al 2015 della nuova linea è allineata all’orizzonte temporale del piano industriale recentemente presentato da Pirelli e la sottoscrizione del nuovo contratto rientra tra le azioni finalizzate all’ottimizzazione della struttura dell’indebitamento attraverso l’allungamento della durata media del debito e la diversificazione delle fonti di finanziamento. Il contratto di finanziamento è stato sottoscritto con 12 primari istituti nazionali e internazionali: Bank of America-merrill Lynch, Barclays, Bnp Paribas, Commerzbank, Hsbc, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Mizuho, Société Générale, The Bank of Tokyo-mitsubishi, The Royal Bank of Scotland e Unicredit in quote paritetiche. Banca Imi e Bnp Paribas hanno agito in qualità di Global Co-ordinators dell’operazione. Banca Imi è Facility Agent dell’operazione. Il finanziamento, a tasso variabile, avrà un tasso di interesse iniziale pari all’Euribor maggiorato di 110 punti base.  
   
   
MONZA, FIRMATO ACCORDO PILOTA SU CONCILIAZIONE AL VIA INSEDIAMENTO COMITATO STRATEGICO PER AIUTARE CITTADINI REGIONE SOSTIENE FAMIGLIE INCENTIVANDO FLESSIBILITÀ  
 
Monza, 1 dicembre 2010 - E´ stato sottoscritto ieri a Monza dall´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio della Regione Lombardia Alessandro Colucci - che è anche presidente del locale Tavolo Territoriale - l´Accordo di collaborazione per la definizione della rete territoriale di conciliazione famiglia e lavoro. Il documento - firmato anche dal sindaco di Monza Marco Mariani, dal presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi, dal presidente della Camera di Commercio brianzola Carlo Edoardo Valli e dalla Compagnia delle Opere locale - prevede l´insediamento del Comitato Strategico Conciliazione Donna-famiglia-lavoro a livello provinciale, un nuovo organismo che avrà il compito di supportare l´azione di Regione Lombardia per estendere e finanziare iniziative nel campo del lavoro, come l´adozione di orari flessibili, piani di congedo, voucher per maternità e paternità. Del Comitato fanno parte esponenti del mondo delle imprese e delle loro associazioni, di quello sindacale, dell´associazionismo familiare e sociale, del terzo settore, oltre a docenti universitari e rappresentanti delle istituzioni locali. La Provincia di Monza, insieme a quella di Mantova, è stata scelta come apripista per un percorso che sarà sviluppato in tutta la Regione, che è stato ratificato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli e che vedrà assegnati dal Governo alla Lombardia 6,7 milioni di euro sui 40 milioni disponibili a livello nazionale, attraverso il Dipartimento per le Pari opportunità. Il ministro Carfagna lo scorso 5 novembre insieme al presidente Formigoni, aveva insediato, proprio con questo obiettivo, il Comitato Strategico Conciliazione Donna-famiglia-lavoro. "Le politiche di conciliazione - ha detto l´assessore Colucci - assumono un ruolo cruciale nel sistema del welfare, ma allo stesso tempo sono un importante fattore di crescita e di competitività per tutto il sistema economico ed imprenditoriale". Il Comitato strategico avrà lo scopo di elaborare idee, progetti, contributi ed iniziative - in una prospettiva sussidiaria ed integrata - che consentano di rispondere in modo sempre più incisivo ai bisogni dei Lombardi. "Le linee di indirizzo prioritarie che devono guidare le nostre azioni - ha concluso Colucci - sono la trasversalità dell´approccio al tema della conciliazione, la valorizzazione di tutti coloro che sono coinvolti nel progetto e la necessità di fare rete tra tutti i soggetti, pubblici e privati". Regione Lombardia, in tema di conciliazione, in questi anni ha portato avanti numerose iniziative. Tra queste vanno ricordate la creazione del Fondo Nasko a tutela della maternità, l´aumento dell´offerta di servizi alla prima infanzia (con investimenti sugli asili nido e su quelli aziendali), lo sviluppo dell´occupazione e dell´imprenditorialità femminile con la Dote donna, la riqualificazione del capitale umano (Sistema doti) e la diffusione delle informazioni e dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni. Da non dimenticare il Premio famiglia-lavoro, istituito da Regione Lombardia per valorizzare le imprese e le pubbliche amministrazioni, che si sono particolarmente distinte per aver ideato e attuato progetti di conciliazione tra vita familiare e lavorativa.  
   
   
COME APRIRE UN’AZIENDA O DIVENIRE LAVORATORI AUTONOMI IN IRPINIA: UN CORSO DI FORMAZIONE PER GLI IMMIGRATI ASPIRANTI IMPRENDITORI  
 
Avellino, 1 dicembre 2010 - Un corso di formazione indirizzato agli immigrati che hanno intenzione di avviare un´attività in proprio. La Camera di Commercio di Avellino promuove ed organizza un percorso formativo gratuito, indirizzato agli immigrati maggiorenni e in possesso di permesso di soggiorno che abbiano intenzione di avviare un´attività imprenditoriale in proprio o di divenire lavoratori autonomi. L´iniziativa ha un suo rilievo, oltre che dal punto di vista sociale, soprattutto sotto il profilo della crescita dell’economia locale. «L´obiettivo - spiega il Presidente dell’Ente camerale Costantino Capone - è infatti quello di favorire il processo di integrazione nel contesto della provincia di Avellino inteso come fattore di sviluppo economico. L´idea muove i primi passi dalla constatazione che in contesti come quello irpino, caratterizzato da forti fenomeni di spopolamento e di invecchiamento della popolazione, l´integrazione degli immigrati può essere interpretata come nuova chiave di lettura del territorio per la sua rivitalizzazione e sul terreno del dinamismo necessario al sistema imprenditoriale ed economico». Tenendo conto che la realtà lavorativa degli stranieri è sempre più importante nel territorio della provincia di Avellino, e che sono molti quelli interessati ad avviare un’attività in proprio, ma che hanno bisogno di un supporto formativo per districarsi in un contesto, quale il mondo dell’impresa, particolarmente complesso, il corso di formazione si pone l´obiettivo di fornire competenze relative all´avvio di un´attività imprenditoriale, partendo dalla costruzione di un piano d´impresa ma anche attraverso la conoscenza diffusa dei canali di finanziamento, delle forme giuridiche da adottare, degli strumenti necessari a favorire percorsi occupazionali, ma intende anche fornire un metodo per valutare la redditività dell’idea imprenditoriale. Un percorso che vuole fornire gli strumenti fondamentali per definire il costo dei propri prodotti/servizi e fissarne il relativo prezzo e per elaborare un piano di fattibilità economica e finanziaria della propria attività, illustrando i principali finanziamenti agevolati presenti sul territorio e supportando i corsisti nella scelta della forma giuridica da adottare per la conduzione aziendale e delle relative implicazioni fiscali. Il corso di formazione - che si svolgerà in lingua italiana - è articolato in quattro giornate di attività didattica per ventidue ore complessive. Si comincerà martedì 14 dicembre, dalle ore 9 alle ore 14, con la lezione sul tema “Il piano Impresa come strumento per valutare la realizzabilità e la redditività della propria idea”, in cui si analizzeranno obiettivi, finalità e contenuti di un piano di impresa; mercoledì 15 dicembre, dalle ore 9 alle ore 14, focus su “Il piano di marketing”, dalla ricerca di mercato fino alla strategia e al marketing mix. La terza lezione si terrà martedì 4 gennaio 2011, dalle ore 13.30 alle ore 19.30, e verterà su “Il piano economico e finanziario”, con la valutazione della convenienza economica, la natura dei costi aziendali, la fissazione del prezzo e la previsione economico-finanziaria. Ultimo giorno sarà mercoledì 5 gennaio, dalle ore 13.30 alle ore 19.30, in cui ci si concentrerà sulle modalità per “Scegliere la forma giuridica”, soffermandosi sulle principali forme giuridiche, i vantaggi e gli svantaggi di ognuna e le implicazioni fiscali. Le lezioni si terranno presso la sede della Camera di Commercio di Viale Cassitto, 7, ad Avellino, al piano terra, nell’Aula Formazione. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di partecipazione. La domanda di partecipazione al corso, redatta in carta libera (il modulo è disponibile sul sito web camerale www.Av.camcom.it/ ) deve essere indirizzata alla Camera di Commercio, piazza Duomo, 5 - 83100 Avellino, e dovrà pervenire alla Camera di Commercio entro il 10 dicembre. La domanda può essere presentata a mano presso gli sportelli di Area Impresa in Viale Cassitto, 7 oppure all’Ufficio Protocollo dell’Ente camerale in Piazza Duomo; in alternativa, a mezzo raccomandata A/r indirizzata alla Camera di Commercio Piazza Duomo, 5 - 83100 Avellino. Nell’ultimo caso è consigliabile anticipare la domanda via fax al numero 0825.694261. Per la selezione dei partecipanti le domande saranno esaminate sulla base dell’ordine cronologico di ricevimento.  
   
   
LA REGIONE PUGLIA PRESENTA ESPOSTO CONTRO FEDERCOMMERCIO  
 
Bari, 1 dicembre 2010 - L’avvocato coordinatore della regione Puglia, prof. Nicola Colaianni, ha trasmesso quest’oggi in Procura gli atti relativi alla posizione ed alla effettiva rappresentatività della Federcommercio nella procedura di rinnovo del Consiglio della Camera di Commercio di Bari. La Federcommercio infatti, non ha consegnato agli uffici regionali l’elenco nominativo delle imprese iscritte nonché i dati e la documentazione sul numero degli occupati che, per legge, devono essere messi a disposizione in caso di contenzioso. In mancanza di tale documentazione dunque, così come pure dell’indicazione di una propria sede e di un proprio recapito telefonico (insieme ad altri elementi lacunosi), è stata ravvisata un’eventuale ipotesi di reato di falso attraverso dichiarazioni mendaci e/o non più rispondenti a verità. Da ciò è scattato l’obbligo di darne immediata notifica all’Autorità giudiziaria.  
   
   
IL VICE PRESIDENTE LOMBARDIA: IL FEDERALISMO E´ UNA GRANDE OCCASIONE  
 
 Cremona, 1 dicembre 2010 - "Ora c´è una grande occasione per Regione Lombardia: dimostrare quanto vale con il federalismo fiscale soprattutto nella manovrabilità di un´imposta come l´Irap. La Lombardia infatti si deve confrontare non solo con altre regioni italiane ma e soprattutto con i suoi competitor europei ed extra europei". Così ha detto Andrea Gibelli, vice presidente della giunta lombarda e assessore all´Industria e Artigianato, partecipando ieri al direttivo dell´Associazione degli Industriali della provincia di Cremona. Gibelli si è detto d´accordo con la proposta del presidente degli industriali Mario Caldonazzo per la costituzione di un fondo unico per la competitività. "Il problema - ha però spiegato l´assessore - è come reperire le risorse, ma il federalismo fiscale ci aiuterà". "Regione Lombardia - ha aggiunto Gibelli - ha deciso, per stare vicino alle aziende, di rafforzare il sistema delle garanzie attraverso Confidi e sta lavorando su due temi specifici: quello dell´attrattività territoriale e quello della internazionalizzazione". "Nonostante questo - ha concluso - bisogna tagliare l´assistenzialismo, altrimenti tutti gli strumenti non decollano".  
   
   
FONDI DI VENTURE CAPITAL E IMPRESE A CONFRONTO BEN IL 31% DELLE IMPRESE INDUSTRIALI IN PIEMONTE DICHIARA DI NON CONOSCERE GLI STRUMENTI DI VENTURE CAPITAL  
 
Torino, 1 dicembre 2010 - Unioncamere Piemonte ha organizzato oggi, martedì 30 novembre, presso il Centro Congressi Torino Incontra a Torino, un evento di informazione e promozione sul Venture Capital, con il supporto di Unicredit, Abi, Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Ivrea-pinerolo-torino e con la collaborazione di Fondazione Torino Wireless e Comitato Torino Finanza. L’incontro, al quale ha partecipato anche Aifi, l’Associazione Italiana del Private Equity e del Venture Capital, si è rivolto ai professionisti che accompagnano le imprese nei percorsi di innovazione, alle imprese che puntano a ottenere nuova linfa grazie a capitali di rischio, agli incubatori di impresa, ai parchi scientifici e tecnologici, ai poli di innovazione e a tutti i soggetti vicini alla nuova imprenditoria innovativa. La giornata si è articolata in due momenti distinti: una mattinata divulgativa dedicata a presentare il quadro dei Fondi di Vc che operano in Piemonte e in Italia, all’approccio metodologico per presentare l’idea imprenditoriale ai Fondi stessi e agli aspetti fiscali e giuridici relativi a questo tipo di operazioni; una sessione pomeridiana di incontri programmati tra Fondi di Venture Capital e imprenditori (B2b), selezionati in base alle proposte inviate e suddivisi per settore (Ict ed energia/meccanica. “Vista la difficoltà di accesso al credito dichiarata dalle imprese, una possibile soluzione per sostenere i propri progetti potrebbe essere quella di aumentare il capitale di rischio, con strumenti di Venture Capital. Questi possono rappresentare il reale plus finanziario per le imprese innovative e, più in generale, per gli investimenti innovativi. Si tratta di un’importante forma di reperimento dei fondi, alternativa alle tradizionali fonti di finanziamento, che dà la possibilità alle nuove imprese e alle imprese con un grande potenziale di poter crescere e svilupparsi grazie a un supporto finanziario e manageriale" ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello. Il Venture Capital In Piemonte Ben il 31% delle imprese industriali in Piemonte dichiara di non conoscere gli strumenti di Venture Capital, né le modalità di accesso ai finanziamenti (Fonte: Unioncamere Piemonte). Dal 2005 sono state realizzate in Piemonte 105 operazioni di private equity, per un ammontare pari a circa 1,7 miliardi di Euro. Nello stesso periodo sono state realizzate 29 operazioni di early stage (finanziamento nel ciclo iniziale di vita dell’impresa), pari al 28% del totale, per un ammontare medio pari a circa 1 milione di euro. Le operazioni di early stage in imprese ad alto contenuto tecnologico sono state 24 (l’83%) dal 2005 ad oggi. La maggior parte delle operazioni di early stage ha riguardato i comparti media & entertainment, computer, energia e elettronica. Fonte: Aifi, Associazione Italiana del Private Equity e del Venture Capital Il Venture Capital è un’opportunità interessante perché: assume rischi che altri operatori finanziari non sono disposti a correre • finanzia spesso “idee”e non realtà già esistenti • cerca di individuare in anticipo i futuri trend di crescita a livello settoriale e tecnologico • supporta iniziative di business innovative in termini di: - tecnologia sottostante - modello di business/revenues - settore di riferimento (es. Ict, energie rinnovabili, multimedia) A quali imprese è rivolto? I venture capitalist operano tipicamente con imprese che si devono ancora costituire (finanziamento dell’avvio, start-up financing), oppure che si sono costituite da poco e sono alla ricerca di capitali per consolidare ed espandere il proprio business (finanziamento della prima fase di sviluppo, seed capital & early-stage). L’impresa tipo da coinvolgere è un’impresa, evidentemente non quotata, anche non ancora costituita e con elevato potenziale di sviluppo in termini di nuovi prodotti e servizi, nuove tecnologie, nuove concezioni di mercato ed elevate capacità manageriali e di “visione”. Come si realizza un’operazione di Vc? Con l’espressione Venture Capital si intende l’apporto di capitale azionario, o la sottoscrizione di titoli convertibili in azioni, da parte di operatori specializzati, in un’ottica temporale di medio-lungo termine. E partecipazioni sono finalizzate, attraverso il contributo congiunto di know-how non solo finanziario, allo sviluppo dell’impresa, all’aumento del suo valore e alla possibilità di realizzazione di un elevato guadagno di capitale (capital gain) in sede di dismissione.  
   
   
FVG: CIRIANI, PER FADALTI AUSPICO AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA  
 
Udine, 1 dicembre 2010 - Il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, è intervenuto ieri in merito alla crisi della Fadalti dopo l´incontro, svoltosi in Regione lo scorso 19 novembre, sulla situazione dello storico marchio pordenonese con i rappresentanti della Provincia e dei sindacati. "Auspico - ha detto il vicepresidente - che si concretizzino tutte le condizioni affinché il tribunale possa autorizzare l´amministrazione straordinaria della Fadalti. Si tratta di un passaggio strategico per il futuro dei lavoratori e del tessuto produttivo del pordenonese". L´amministrazione straordinaria consentirebbe alla Fadalti di avere più tempo per rilanciarsi sul mercato, e soprattutto darebbe la possibilità ai lavoratori di accedere a nuovi ammortizzatori sociali e misure di sostegno. "L´azienda ha un ruolo molto importante nel tessuto produttivo della provincia pordenonese - ha concluso Ciriani - e vi è la ferma intenzione di questa amministrazione regionale di sostenerne ancora il processo di recupero, come è stato fatto negli ultimi anni con il massimo impegno e attenzione".  
   
   
URSAP-FEDERLAZIO: SE REGIONE NON INTERVIENE A GENNAIO LABORATORI IN STATO DI AGITAZIONE  
 
Roma, 1 diceembre 2010 - Presso la sede della Federlazio si è tenuta il 26 novembre l’assemblea dell’Unione Regionale Sanità Privata (Ursap-federlazio). Presenti numerosissime strutture che erogano assistenza di medicina specialistica sul territorio. Le strutture hanno proclamato all’unanimità lo stato di agitazione dichiarando che se non ci sarà un intervento immediato del Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, non potranno più garantire l’assistenza di Medicina specialistica sul territorio dal mese di gennaio. Numerosi i problemi che si sono abbattuti sulla categoria: budget ridotti ulteriormente, tariffe ferme al 1991 e 1996, adempimenti burocratici insostenibili per le Pmi sotto il profilo economico, leggi e decreti vessatori per la categoria. Il 10 dicembre scade il termine per potersi accreditare presso la Regione Lazio per continuare ad esercitare l’attività di medicina specialistica sul territorio e i programmi per accedervi sono ancora incompleti e inidonei. E tutto questo mentre vengono partoriti decreti e leggi a favore delle lobbies, presentati dalle lobbies stesse delle Farmacie che si sono autolegittimate con decreto legge a sostituire medici sul territorio nell’effettuare analisi, medicina fisica e riabilitazione, visite cardiologiche, medicina di prevenzione, ecc. Senza requisiti minimi. E non ultimo, anche nelle stazioni di servizio in prossimità dei caselli autostradali, l’autotrasportatore potrà avere servizi medici senza alcuna autorizzazione. “Di fatto stiamo assistendo in quest’ultimo anno ad una delegittimazione dell’abusivismo sanitario da parte del Governo – afferma la Presidente di Ursap-federlazio, Claudia Tulimiero Melis – e questo costituisce un enorme pericolo per la salute del cittadino. Inoltre, in virtù di questo provvedimento ‘premia lobbies’, ci sarà un licenziamento di migliaia di persone che da tempo lavorano nelle strutture di medicina specialistica sul territorio dando assistenza qualificata e di prossimità indispensabile alla fascia debole della popolazione costituita da cittadini monoreddito, non abbienti, anziani e disabili”. “E’ stato deliberato – prosegue la dott.Ssa Melis - che una delegazione di donne della Ursap-federlazio, unitamente ad una delegazione di cittadini, chiedano un incontro alla Polverini per farle presente personalmente, e non attraverso altri interlocutori, i problemi sia delle piccole imprese in Sanità, sia della salute dei cittadini. Questo è il nostro ultimo tentativo: speriamo nella sensibilità femminile della Presidente Polverini perché, fino ad ora, la concertazione che abbiamo invece richiesto ai suoi interlocutori è stata disattesa”. “Chiediamo inoltre all’Ordine dei Medici – conclude la Melis - di scendere in campo con forza per difendere la classe che è l’unica abilitata a dare assistenza medica, sia per la laurea specifica acquisita sia per le specializzazioni nelle varie branche”.  
   
   
SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DELLE IMPRESE CALABRESI  
 
Catanzaro, 1 dicembre 2010 - L’assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi, in riferimento all’intervento del consigliere regionale Demetrio Battaglia, non può che condividere che il riscatto della Calabria avvenga attraverso il sostegno allo sviluppo delle imprese anche con il supporto forte e trasparente del sistema bancario. Un obiettivo al quale l’Assessore Caridi ha subito puntato e proprio per questo ha concordato con il tavolo del partenariato sia il bando della “Ristrutturazione Finanziaria”, sia tutte le misure di incentivazione alle imprese calabresi, ed, in particolare, sul bando “Ristrutturazione Finanziaria” ha organizzato vari incontri dei tavoli di concertazione sia con l’Abi che con tutto il sistema bancario che opera in Calabria. La Regione Calabria si è mossa, con trasparenza ed efficacia, nella giusta direzione: Fincalabra, infatti, è riuscita a convenzionare le banche che, nel periodo 2007-2009, hanno concesso circa il 90% dei finanziamenti relativi a strumenti similari alla “ristrutturazione finanziaria”. L’assessore Caridi ritiene che “lo strumento pubblicato sia di fondamentale importanza per il sistema produttivo calabrese al fine di dare risposte al problema del fabbisogno di liquidità delle aziende calabresi, in un momento economico difficile come quello attuale”. L’assessore Caridi ritiene altresì che “i pochi giorni intercorsi tra la pubblicazione del bando sul Burc e l’apertura dello sportello per la ricezione delle domande, giustificati con la scadenza del 31.12.2010 del “de minimis” ad euro 500.000,00, abbiano prodotto un risultato significativo considerando che lo strumento ha già attivato circa 15.000.000 di finanziamenti deliberati (o in corso di delibera) dal sistema bancario a favore di circa 65 imprese calabresi per circa 1.000.000 di euro di contributi in c/interessi prenotati o in corso di prenotazione”. “Lo sportello gestito da Fincalabra, all’esordio nella gestione elle agevolazioni in questione – aggiunge Caridi - sta funzionando perfettamente, in modo efficace e trasparente, e non ha comportato alcun tipo di problema per gli utenti. Queste non sono solo buone intenzioni ma sono fatti. Lo strumento della ristrutturazione finanziaria è stato avviato, peraltro, come non era mai avvenuto prima, nell’ambito di una azione integrata che prevede la pubblicazione di altri bandi secondo una programmazione mirata e non più occasionale e a pioggia. Un comportamento, questo dell’Assessorato, al quale forse non si era abituati così come forse non si era abituati ad apprezzare l’operato di una Regione che affida la gestione di un bando così importante ad un organismo regionale qual è Fincalabra (terzo rispetto al sistema bancario) in luogo dei colossi bancari che, nel quinquennio precedente, hanno gestito importanti misure di agevolazione regionali. Basterebbe anche far ricordare ai calabresi quando la Regione arrancava sul bando per la gestione del Fondo della Banca Europea degli Investimenti (50.000.000 di euro) che falliva miseramente senza trovare lo straccio di un gestore o richiamare il non lontano 2008, quando la Regione pubblicava i bandi per i Pia ed i Contratti di investimento pieni zeppi di orrori ed incomprensibili svarioni affidandolo poi ad uno dei colossi bancari internazionali oggi tanto vituperato. Purtroppo abbiamo assistito per anni alla desertificazione delle aree industriali e produttive calabresi senza uno straccio di strategia mentre i soliti “professionisti” divoravano il fondo Unico per le attività produttive polverizzandolo in mille rivoli clientelari senza alcuna attività di programmazione ed un dipartimento importante e strategico per la Calabria come quello delle Attività Produttive veniva abbandonato al suo destino senza neanche tentare una timida azione di riorganizzazione del personale”. “Ed in chiusura vorremmo ricordare – conclude Caridi - ancora la totale indifferenza rispetto alle politiche di semplificazione normativa per facilitare l’avvio e lo svolgimento di attività imprenditoriali, avviate in molte Regioni d’Italia, ma ignorate in Calabria come ben sanno gli imprenditori calabresi abbandonati e lasciati al loro destino per cinque lunghi anni dai “professori” della sinistra”.  
   
   
LAVORATORI MOBILE IMBOTTITO, DE FILIPPO SCRIVE A SACCONI  
 
 Potenza, 1 dicembre 2010 - Il presidente della Regione Vito De Filippo, d’intesa con l’assessore alla Formazione, Lavoro e Cultura, Rosa Mastrosimone, ha scritto al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, per sollecitare interventi di politica attiva a sostegno dei lavoratori ex dipendenti delle aziende del Polo del salotto. Nella sua lettera, De Filippo ha rappresentato al ministro “l’impatto della crisi economica e occupazionale sul tessuto economico e sociale sulla Basilicata” che dal 2008 “ha assunto proporzioni sempre più rilevanti”. Crisi anche da “addebitarsi alla chiusura di innumerevoli imprese, che, avendo le loro direzioni in altre regioni”, alle prime avvisaglie “ hanno cessato l’attività industriale in Basilicata, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”. Con un Accordo siglato nel 2009 “la Regione Basilicata ha assicurato l’estensione degli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori colpiti dalla crisi” e “per quanto possibile, ha salvaguardato le competenze e il reddito di una quota molto rilevante di lavoratori, destinando a questo fine circa 27 milioni di euro”. Ma tra i comparti che più hanno risentito della congiuntura economica “in particolare – scrive il governatore lucano - l’indotto delle grandi aziende del mobile imbottito, che hanno tutte cessato l’attività, oggi fa registrare una vasta platea di lavoratori che sono senza sostegno al reddito, e saranno molto più numerosi il prossimo anno”. Il governo regionale ha cercato di affrontare il difficile momento con tutti gli strumenti a disposizione. Con la sottoscrizione dell’Accordo Quadro Regionale per gli ammortizzatori sociali, riferisce De Filippo a Sacconi, è stata richiesta al ministero del Lavoro la concessione della mobilità in deroga per l’anno 2010 per i lavoratori ex dipendenti delle aziende del mobile imbottito la cui mobilità ordinaria scade quest’anno. Tra le azioni di politica attiva per la ricollocazione dei lavoratori espulsi dal mondo produttivo a causa della crisi e soprattutto dalle aziende del “mobile imbottito”, la Regione ha previsto, con proprie risorse, un forte investimento che darà lavoro per il solo Bando “Valbasento - Matera” a circa 2000 lavoratori dei quali almeno il 40 per cento riguarderà i lavoratori interessati dagli ammortizzatori sociali. Per “la situazione straordinaria di difficoltà occupazionale che vive oggi la Basilicata” e gli scarsi fondi a disposizione per le mobilità in deroga, il presidente De Filippo chiede, dunque, al ministro di intervenire con strumenti di politica attiva per sostenere il reddito e agevolare la ricollocazione nonché il consolidamento delle competenze dei lavoratori espulsi dal ciclo produttivo del distretto del mobile imbottito.  
   
   
BOLZANO: DALLA GIUNTA: ARRIVA LA COOPERATIVA DI GARANZIA UNICA PER TUTTI I SETTORI  
 
Bolzano, 1 dicembre 2010 - Rivoluzione in vista nel settore delle cooperative di garanzia: dalle numerose coop attualmente in funzione, una per ogni settore economico, si passerà ad una cooperativa di garanzia unica suddivisa in due organismi che esamineranno le domane sulla base delle somme richieste. Lo ha deciso il 29 novembre la Giunta provinciale. "Il mondo economico - sottolinea il presidente Luis Durnwalder - sta chiedendo con insistenza alla Provincia di abbattere le spese, accorpare enti ed istituzioni, snellire la propria struttura ed eliminare i doppioni. Sappiamo che questa novità, che riduce drasticamente il numero delle cooperative di garanzia, incontrerà delle resistenze, ma è bene che anche le imprese facciano la loro parte. Sono convinto che un´unica cooperativa di garanzia possa fornire un migliore coordinamento delle attività e sostanziosi risparmi per la mano pubblica". Le cooperative di garanzia per l´assunzione di mutui da parte delle imprese ricevono annualmente dalla Provincia dei capitali per la copertura del rischio, con un finanziamento pubblico nell´ordine di diversi milioni di euro. L´argomento all´ordine del giorno dell´odierna seduta della Giunta provinciale è stato oggetto di discussione tra politica e organizzazioni di categoria per oltre un anno, e l´esecutivo ha ora accolto l´ultima "versione" arrivata dal mondo economico. In futuro, dunque, anzichè una cooperativa di garanzia per ogni settore economico (dall´artigianato all´industria, dal turismo all´agricoltura, dal commercio ai servizi), vi sarà sostanzialmente un´unica cooperativa di garanzia in grado di operare su due livelli. Un´organismo sarà deputato a raccogliere ed esaminare le richieste di garanzia per somme inferiori ad un certo importo (che deve ancora essere stabilito), mentre l´altro organismo si occuperà di tutte le domande che superano questo tetto.