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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 01 Dicembre 2010 |
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SCIENZIATI DELL´UE SCOPRONO NANOSTRUTTURE AUTO-ORGANIZZANTI CON UN ENORME POTENZIALE |
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Bruxelles, 1 dicembre 2010 - Un team di ricerca finanziato dall´Ue proveniente dalla Germania ha catturato in una rete bidimensionale (2D) delle molecole a forma di bastoncino, creando in realtà dei piccoli rotori che girano in gabbie a forma di nido d´ape. La loro scoperta è uno dei risultati del progetto Molart ("Surface-confined metallosupramolecular architecture: towards a novel coordination chemistry for the design of functional nanosystems"), che ha ottenuto una sovvenzione Advanced Grant del Consiglio europeo della ricerca (Cer) del valore di 2,57 Mio Eur nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. La ricerca è presentata nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). I ricercatori, guidati dal professor Johannes Barth della Technische Universität München (Tum), in Germania, hanno spiegato che le proteine aiutano a riunire i reagenti. "Il confinamento di specie molecolari in ambienti in scala nanoscopica porta ad affascinanti fenomeni dinamici," scrivono gli autori nel loro studio. Secondo i ricercatori, i reagenti di superficie si "incontrano" sulla superficie dei facilitatori. Anche se è ancora troppo presto per fare sì che delle nanomacchine si assemblino da sole mediante effetti di auto-organizzazione, il lavoro effettuato dal team della Tum rappresenta un passo nella direzione giusta. Inizialmente, gli scienziati hanno creato un nanoreticolo permettendo agli atomi di cobalto e alle molecole a forma di bastoncino di sexiphenyl-dicarbonitrile di reagire tra di loro su una superficie metallica. Ciò che ne è venuto fuori è un reticolo a nido d´ape che non è solo costante ma anche stabile. Il reticolo ha lo spessore di un solo atomo. La loro scoperta riporta alla mente un´altra svolta compiuta recentemente da ricercatori finanziati dall´Ue, che hanno vinto un premio Nobel per il loro lavoro sul grafene 2D. "In particolare l´organizzazione e i movimenti rotatori delle singole molecole sono stati controllati mediante architetture ospite completamente supramolecolari progettate accuratamente." Il team ha usato una rete di coordinazione 2D aperta su una superficie di metallo liscia per guidare l´auto-assemblaggio di dynamer con legame non covalente (unità ospite trimeriche). "Ciascuna supramolecola chirale ingabbiata esegue dei movimenti rotatori concertati che conservano la chiralità all´interno del poro a nido d´ape, che vengono visualizzati e analizzati quantitativamente usando un microscopio a effetto tunnel a temperatura controllata," sottolineano. I bastoncini si sono riuniti in modo spontaneo, in gruppi di tre, in una cella a nido d´ape mentre le celle adiacenti sono rimaste vuote quando i ricercatori hanno aggiunto le unità molecolari di costruzione. Ma perché le molecole si organizzano da sole in gruppi di tre? Gli scienziati della Tum hanno scoperto che le molecole si orientavano da sole in gruppi di tre, in cui ciascuna delle estremità azotate è di fronte a un atomo di idrogeno di un anello fenilico. Secondo il team, "questa disposizione con un rotore a tripla lama" permette alle molecole di sostenere la struttura a prescindere dall´energia usata per generare la rotazione. A causa delle interazioni tra gli atomi esterni di idrogeno e gli atomi di idrogeno della parete della cella, esistono due diverse posizioni. Anche le tre molecole si posizionano in senso orario e in senso antiorario. Usando temperature controllate, i ricercatori hanno "congelato" e valutato minuziosamente i quattro stati. Questo li ha aiutati a identificare l´energia di queste soglie a partire dalla temperatura alla quale la rotazione riprendeva, hanno sottolineato. "Noi speriamo che in futuro saremo in grado di estendere questi semplici modelli meccanici alla commutazione ottica ed elettronica," ha spiegato il professor Barth. "Noi possiamo preparare una specifica misura della cella, possiamo portare di proposito all´interno ulteriori molecole e studiare la loro interazione con la superficie e la parete della cella. Queste strutture che si auto-organizzano possiedono un enorme potenziale." Allo studio hanno contribuito ricercatori dell´Università di Strasburgo in Francia. Per maggiori informazioni, visitare: Consiglio europeo della ricerca (Cer): http://erc.Europa.eu/index.cfm Technische Universität München: http://portal.Mytum.de/welcome/ Pnas: http://www.Pnas.org/ |
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"SCIENZA FONDAMENTALE DEL GRAFENE E APPLICAZIONI DI DISPOSITIVI BASATI SUL GRAFENE" |
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Obergurgl, 1 dicembre 2010 - Una conferenza su "Scienza fondamentale del grafene e applicazioni di dispositivi basati sul grafene" si terrà dal 24 al 29 aprile 2011 a Obergurgl, in Austria. L´evento sarà dedicato alla scienza e alla tecnologia del grafene, ai progressi nel processo di sviluppo e di trasformazione chimica, alla produzione di dispositivi basati sul grafene e agli studi sul trasporto degli elettroni, allo studio delle proprietà fisiche usando vari metodi e alle applicazioni emergenti di questo nuovo materiale. Il grafene è uno strato bidimensionale con spessore monoatomico di atomi di carbonio legati e densamente disposti in un reticolo cristallino a nido d´ape. Esso possiede vari usi nel rilevamento di gas, transistor, circuiti integrati, celle solari, condensatori e biodispositivi. La conferenza affronterà anche gli studi sulle proprietà ottiche del grafene e le loro applicazioni nel campo della optoelettronica, della produzione di grafene mediante esfoliazione meccanica e chimica, della sintesi e sviluppo su metalli e semiconduttori. Per ulteriori informazioni, fare clic: http://www.Esf.org/activities/esf-conferences/details/2011/confdetail350.html?conf=350&year=2011 |
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RUSSIA-ITALIA: PARTNERSHIP PER LA MODERNIZZAZIONE 2 DICEMBRE 2010 – SOCHI |
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Milano, 1 dicembre 2010 - Il 2 dicembre prossimo si terrà in Russia, nella città di Sochi, il V Foro di Dialogo Italo-russo, in concomitanza col Vertice bilaterale del giorno successivo tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Presidente della Federazione Russa Dmitri Medvedev. I lavori – che saranno aperti da Luisa Todini, Co-presidente della sezione italiana del Foro e Presidente di Todini Costruzioni Generali S.p.a., insieme a Vladimir Dmitriev, Co-presidente della sezione russa del Foro e Presidente di Vnesheconombank – si focalizzeranno su tematiche di grande rilievo per i rapporti bilaterali quali la cooperazione in ambito economico e politico, la cultura e la religione. Come nelle precedenti edizioni, vi prenderanno parte alti rappresentanti del mondo politico, della business community e delle istituzioni di Italia e Russia. La sessione conclusiva, in particolare, vedrà la presenza di esponenti di primarie aziende dei due Paesi, oltre che del Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, del Ministro delle Sviluppo Economico italiano Paolo Romani, del Ministro delle Finanze russo Alexei Kudrin e del Ministro dell´Industria e del Commercio russo Viktor Khristenko. Segreteria del Foro (tel. 02.86.33.13.250, fax: 02.86.33.13.264, e-mail: marialaura.Mazzola@ispionline.it ) |
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INFRASTRUTTURE TELEMATICHE: REGIONE UMBRIA IMPEGNATA PER AZZERARE ENTRO 2011 DIGITAL DIVIDE |
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Perugia, 1 dicembre 2010 – Abilitare l’accesso a internet in banda larga in 354 aree (42 comuni umbri) caratterizzate dalla carenza di tale servizio. Tutto ciò si realizzerà grazie ad un intervento finanziato dalla Regione Umbria per un importo di 2 milioni200mila euro a valere sulle risorse Por-fesr 2007-2013. Il progetto, in avanzata fase di realizzazione, è stato presentato a Perugia in un convegno voluto dalla Giunta regionale dell’Umbria - Direzione ambiente, territorio e infrastrutture, e dal titolo “Verso il digital divide “0”: In Umbria si accende una nuova rete wireless per 57.500 abitanti”. Sono intervenuti Brunello Castellani e Roberto Prefumo di Centralcom S.p.a., Stefano Cinquini di Telecom Italia, Matteo Brutti del Consorzio Umbria Wireless, Endro Martini del Servizio regionale “Valorizzazione del territorio e tutela del paesaggio, tecnologie dell’informazione”. La procedura per la nuova rete avviata nell’estate 2009 – è stato detto durante l’incontro - è partita dall’esame delle aree in divario digitale, ha censito i progetti che altri soggetti hanno messo già in campo e si è concretizzata attraverso una gara europea che è stata aggiudicata all’Ati costituita da Telecom Italia Spa (mandataria) e dal Consorzio Umbria Wireless. Il completamento dei lavori per la realizzazione dell’intervento finanziato dalla Regione Umbria, è previsto entro gennaio prossimo e successivamente, entro poche settimane, potranno essere attivati i servizi di connettività (con capacità trasmissiva di 7 Mbps) rivolti al sistema pubblico ed ai circa 57mila500 cittadini umbri che sono in divario digitale. Parallelamente, sul fronte dell’abbattimento del digital divide, la Regione è impegnata con un Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni per la realizzazione di interventi sul territorio umbro finalizzati al rilegamento in fibra ottica di 55 centrali telefoniche per l’abilitazione di servizi Adsl per un ammontare complessivo di 10 milioni di euro, dei quali 4 milioni di parte regionale e 6 milioni a valere su fondi statali. Inoltre, un altro contributo di oltre 400 mila euro è stato concesso alla Comunità Montana - Associazione dei Comuni “Trasimeno – Medio Tevere” per la copertura wireless dell’intero territorio degli otto Comuni del comprensorio del Trasimeno. Questi progetti, unitamente alle attività programmate dagli operatori privati, consentiranno di conseguire, entro il 2011, l’obiettivo di azzerare in Umbria il Digital Divide. |
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FEDERALISMO TELEMATICO: PROTOCOLLO REGIONE SARDEGNA, PROVINCIA DI ROMA E COMUNE DI VENEZIA PER CONDIVISIONE E APPLICAZIONI RETE WI FI |
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Roma, 1 dicembre 2010 - Parte dalla Sardegna la spinta al federalismo telematico per la realizzazione di un’unica rete wi-fi gratuita e pubblica in Italia. In linea con l’orientamento della Giunta Cappellacci, la Regione Sardegna diventa promotrice anche in ambito nazionale di iniziative per favorire il collegamento senza fili a Internet e contribuire all’abbattimento del divario digitale. Con quest’obiettivo, l’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione, Mario Floris, ha firmato ieri a Roma, a Palazzo Valentini, un accordo di collaborazione con la Provincia di Roma e il Comune di Venezia sulla cittadinanza digitale. In particolare il protocollo, siglato con il presidente dell´amministrazione provinciale di Roma, Nicola Zingaretti, e l´assessore all´Informatizzazione del capoluogo veneto, Gianfranco Bettin, rappresenta il primo passo per una collaborazione fattiva tra gli enti per la progettazione, l’implementazione e lo sviluppo delle infrastrutture pubbliche di connettività, già avviate singolarmente, per la loro diffusione e integrazione e per l’attivazione di nuovi servizi ai cittadini e alle imprese. "La Regione Sardegna, che sta completando il Piano per il superamento del divario digitale con l’estensione a tutti i comuni dell’isola della rete a banda larga - ha sottolineato l’assessore Floris - può contare, attraverso il progetto Surf in Sardinia, sulla realizzazione di centri pubblici di accesso, che costituiscono elemento fondante per il nostro sviluppo economico, culturale e turistico". La collaborazione, oltre ad azioni comuni per la semplificazione amministrativa, prevede lo studio e la condivisione delle soluzioni adottate per la copertura wi-fi di aree pubbliche, l’interazione tra banche dati per attuare un concreto esempio di gestione della "identità digitale federata”, lo sviluppo e la realizzazione di applicazioni innovative a servizio del cittadino. “La Regione Sardegna scommette sulle potenzialità della rete, non solo per aumentare l’efficacia dei servizi online della pubblica amministrazione - ha affermato l’esponente dell’esecutivo regionale - ma anche per promuovere l’offerta turistica e valorizzare il nostro patrimonio culturale e ambientale”. Per l’assessore Floris, l’accordo consente alla Sardegna di candidarsi a diventare un polo di eccellenza in campo informatico, portando in dote, nella fase iniziale, il progetto Surf in Sardinia per l’installazione complessiva, in tutto il territorio regionale, di 130 punti d’accesso (hotspot) distribuiti in 45 comuni dell’isola e localizzati nei 5 aeroporti e 15 porti commerciale e turistici e nelle località a vocazione turistica, musei, parchi naturali e archeologici. In linea con quanto prevede il protocollo, sarà perciò possibile, per esempio, iscriversi alla rete Surf in Sardinia nel Comune di Venezia e nella Provincia di Roma senza dover effettuare una nuova registrazione all’arrivo in Sardegna, realizzando di fatto una continuità nell’utilizzazione delle informazioni. All’iniziativa hanno già aderito anche le Province di Torino, Firenze, Pesaro-urbino, Prato, Pistoia, Cosenza, Rieti, Carbonia-iglesias e Bari. |
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INFRASTRUTTURE TELEMATICHE IN UMBRIA: PRESIDENTE MARINI INCONTRA PRESIDENTE TELECOM |
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Perugia, 1 dicembre 2010 - Rafforzare la collaborazione tra Regione Umbria e Telecom Italia per garantire ai cittadini umbri e alle imprese servizi più avanzati attraverso le infrastrutture telematiche: è l’obiettivo dell’incontro che si è svolto ieri a Palazzo Donini tra la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri di Genola. Erano presenti anche il direttore regionale, Luciano Tortoioli, e l’amministratore di Centralcom, Brunello Castellani. Nel corso del colloquio il presidente di Telecom ha illustrato il quadro dell’attività dell’azienda in Umbria, ricordando che nel 2009 il fatturato è stato di 41 milioni di euro e 405 i dipendenti. “Numeri importanti – ha detto – ma bisogna ancora lavorare per superare i ritardi italiani, visto che in tanti Paesi, e non solo quelli ritenuti più competitivi, c’è una grande spinta verso gli investimenti nel settore e l’Italia dovrà mettersi al passo”. La presidente Marini ha evidenziato che per l’Umbria “la diffusione delle nuove tecnologie deve rappresentare un’opportunità di innovazione e di sviluppo così come profilato dalla Comunità europea. La nostra regione – ha detto - può guadagnare, in questo momento di crisi, investendo in competitività anche attraverso la ricerca scientifica e tecnologica, così come stanno facendo altri paesi”. Tra gli argomenti approfonditi anche le iniziative della Regione per l’eliminazione del divario digitale attraverso due investimenti importamnti: il primo che porterà al collegamento con la fibra ottica di 50 centrali telefoniche per un investimento di 10 milioni di euro, di cui 4 stanziati dalla Regione Umbria e 6 dal ministero per le Politiche economiche. Investimento che consentirà a Telecom di fornire l’Adsl alle zone scoperte. L’altra iniziativa su cui è stata concentrata l’attenzione consiste nell’abbattimento del digital divide attraverso il progetto regionale che abilita l’accesso a internet in Banda Larga in 354 aree caratterizzate dalla carenza di tale servizio e interessa 42 comuni umbri. Infine è l’attenzione è stata concentrata sui vari interventi sulla rete pubblica in fase di realizzazione per i quali è prevista una collaborazione tra pubblico e privato: nello specifico con investimenti regionali(attraverso Centralcom) e l’investimento di operatori, tra cui Telecom. La “rete” sarà di grande utilità per il sistema pubblico e quello produttivo visto che consentirà una connessione veloce e sicura favorendo servizi per il cittadino, come ad esempio la telesanità. Al termine dell’incontro si è convenuto di definire una seie di appuntamenti per consentire la verifica progressiva del raggiungimento degli obiettivi che grarantiranno a tutta la popolazione un accesso di primo livello e servizi di prima generazione. |
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UN TAVOLO PER LA CRISI DELL´ICT PIEMONTESE
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Torino, 1 dicembre 2010 - L’assessore allo Sviluppo economico e all’Innovazione della Regione Piemonte, Massimo Giordano, ha incontrato ieri una delegazione di lavoratori del comparto torinese dell’Ict , nel corso di una manifestazione davanti alla sede del Consiglio regionale a Palazzo Lascaris, per protestare contro il grave stato di crisi che sta indebolendo anche il settore dell’innovation tecnology. L’assessore ha dichiarato la sua disponibilità ad organizzare in breve tempo un tavolo che coinvolga Regione, Provincia, Città di Torino e Torino Wireless (la fondazione che si occupa dello sviluppo del distretto Ict del Piemonte), alfine di individuare iniziative di sostegno, rilancio e sviluppo del settore. “Ci rendiamo conto - ha detto Giordano - della grave difficoltà in cui versa l’intero comparto. Ci sono vecchi pregiudizi duri a morire che, in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, lo pongono tra quelli dove tagliare gli investimenti. Noi crediamo invece che sia strategico mantenere ed incentivare il livello dell’Ict per crescere in competitività e in sviluppo. Abbiamo messo a punti gli strumenti con il nostro piano sulla competitività per permettere di migliorare la situazione". |
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MOGLIANOIMPRESA: AL VIA LA RACCOLTA DATI PRESSO TUTTE LE REALTÀ PRODUTTIVE DI MOGLIANO VENETO. E DALLE PROVINCE ARRIVA IL PATROCINIO. UN NETWORK PER PROMUOVERE LA PROPRIA ATTIVITÀ, COMUNICARE IN PRESA DIRETTA CON LE ISTITUZIONI. PARLO CON IL VICINO, HO VICINO IL MONDO. |
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Mogliano Veneto, 1 dicembre 2010 Sommersa di richieste informazioni la segreteria organizzativa. Partenza di successo per Moglianoimpresa, il network creato da Teampenso, agenzia di comunicazione ed il Comune di Mogliano Veneto. 2300 realtà produttive messe a sistema, in contatto tra di loro, con territorio e popolazione per fronteggiare al meglio i momenti di crisi, creare sinergia tra di loro, opportunità di lavoro sul territorio. Insomma, migliorare la qualità di vita di quanti risiedono nel moglianese. Interesse anche da parte dei Presidenti delle Province di Treviso e Venezia, che plaudendo all´iniziativa hanno concesso il loro patrocinio. Moglianoimpresa si sta dimostrando sempre più un´idea vincente: la creazione di un ´intranet moglianese´ che sviluppi attraverso un utilizzo del web semplice per l´utente, opportunità di contatto, confronto e interscambio tra abitanti, istituzioni e le realtà produttive del territorio. Si stimolerà l´informatizzazione quale canale preferenziale, veloce e non costoso di comunicazione interna ed esterna alla città, le opportunità di creare nuovi business per le realtà produttive e commerciali locali, che potranno unirsi negli sforzi per vincere sul mercato; si evidenzieranno situazioni di eccellenza tecnologica e non solo, anche nuove idee, opportunità, offerte interessanti per il territorio e la sua popolazione. E si istituiranno tavoli di confronto, concreti per discutere delle necessità più urgenti, cui sarà possibile fornire supporti e soluzioni. Credito, brevetti, innovazione tecnologica, concorrenza straniera, costo del lavoro, nuovi mercati i primi temi, cui ne seguiranno altri, quelli che il territorio segnalerà come maggiormente scottanti. L´obiettivo poi è anche quello di costruire l´identità e dare un proprio marchio ad un polo economico territoriale, che attraverso la sua massa critica possa diventare visibile ed appetibile in Italia, Unione Europea, nuovi mercati. Se oggi giorno per un´impresa essere visibile sul web può fare la differenza nel creare nuovi contatti di business, si pensi a quali possano essere per Mogliano Veneto i vantaggi di un´operazione moltiplicata per 2300 unità produttive . Le Associazioni di Categoria hanno apprezzato molto l´idea ed il percorso fatto finora. Verranno organizzati ora incontri con ogni singola associazione, per meglio far calzare il progetto alle esigenze delle singole categorie produttive. E´ partita anche la raccolta dati; ogni attività godrà di uno spazio vetrina gratuito. Tramite il sito stesso ciascuno potrà anche presentare la propria attività, i servizi offerti, le promozioni e gli eventi in atto. Newsletter mirati, verranno inviati per comunicare periodicamente le opportunità. Tutte le attività produttive di Mogliano Veneto sono invitate a contattare l´organizzazione per verificare l´esattezza dei propri dati, per ricevere informazioni sulle opportunità, avere chiarimenti, partecipare alle iniziative. |
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ASPETTANDO IL NATALE: LO SMARTPHONE SI TRASFORMA IN UN CALENDARIO DELL´AVVENTO ATHIRAT SVILUPPA APPLICAZIONI PER IPHONE, IPAD E ANDROID CHE PERMETTONO DI CREARE FIABE PERSONALIZZATE E UNA FILASTROCCA NATALIZIA PER CIASCUN GIORNO DELL´AVVENTO |
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Milano, 1 dicembre 2010 - Filastrocche dell´Avvento è l’ultima delle applicazioni sviluppate dall’azienda athirat per www.Filastrocche.it/ e consente di trasformare il proprio telefonino in un magico libro attraverso cui poter raccontare ai bambini, per ciascun giorno dell´Avvento, una filastrocca natalizia associata a una simpatica animazione interattiva. Ad ogni giorno corrisponde una finestrella che, tutte le sere, accompagna la famiglia e i bambini verso il magico Natale. E dopo aver letto la filastrocca e giocato con l’immagine animata giornaliera, se lo Smartphone viene scosso, l’applicazione permette di sentire il suono di un sonaglino e vedere come dall´alto dello schermo scendono lievi fiocchi di neve. La collaborazione tra athirat e Filastrocche.it nasce con l’obiettivo di trasformare i dispositivi mobile di ultima generazione - iPhone, iPad e Android - in utili strumenti educativi e di supporto per i genitori, divertendo e intrattenendo i bambini. Sono nate così le applicazioni iFiabe ed eMytales, pensate per aiutare i genitori a stabilire un momento importante di relazione con i bimbi attraverso il racconto della fiaba serale, in italiano o in inglese. Ifiabe ed eMytales propongono infatti al genitore una fiaba al giorno da leggere ai propri bimbi. I racconti sono scelti tra le migliori fiabe della tradizione popolare, tramandate fino ai giorni nostri attraverso l´opera di autori quali Esopo, i Fratelli Grimm e Andersen, ma possono essere sempre personalizzati. Grazie alle competenze su iPhone e Android Os, athirat sviluppa anche delle proprie applicazioni per i market App Store e Androlib. Una delle ultime è stata Chiesa con Te, per essere informati, gratuitamente, sulle notizie che riguardano la chiesa, trovare un luogo di culto e avere a disposizione la Liturgia del giorno. Sono disponibili due versioni: una per iPhone e l´altra per Android, entrambi in 2 lingue: italiano e inglese. Athirat à una delle imprese innovative ospiti dell’Incubatore Lib di Sesto San Giovanni specializzata nello sviluppo di soluzioni e tecnologie informatiche Web2.0, Crm e Mobile per le piccole e medie imprese. Www.athirat.com/ |
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CONVEGNO A TRENTO SU: METTIAMO IN COMUNE L’INFORMAZIONE COME FAR COOPERARE I SISTEMI INFORMATIVI DEGLI ENTI LOCALI |
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Trento, 1 dicembre 2010 - Al via oggi a partire dalle ore 14.30 presso il Consorzio Comuni trentini una sessione di lavoro aperta agli Enti locali ed alla imprese informatiche per presentare il sistema trentino di cooperazione applicativa, illustrare una prima realizzazione - la cartella socio-sanitaria del Comune di Trento - e verificare il livello di maturità del mercato della fornitura di soluzioni e servizi informatici. La giornata di lavoro, promossa da Consorzio Comuni trentini, Informatica Trentina Spa, in collaborazione con Icar Plus, la struttura di progetto del Cisis-centro Interregionale per i Sistemi informatici, geografici e statistici, Comune di Trento e Provincia autonoma di Trento, rappresenta un importante incontro operativo per portare a conoscenza dei Comuni il sistema di interoperabilità e cooperazione applicativa (progetto Icar) in corso di attuazione in Trentino, dandone compiuta evidenza sia da un punto di vista teorico concettuale sia da quello operativo. Il progetto Icar ha la finalità di promuovere la cooperazione applicativa, intesa come capacità di uno o più sistemi informativi di avvalersi, ciascuno nella propria logica applicativa, dell’interscambio automatico di informazioni con gli altri sistemi, per le proprie finalità applicative. In altre parole, un’applicazione nel corso del suo processo elaborativo può far così uso di un’informazione elaborata da un’altra applicazione (un applicativo sanitario può “richiedere” i dati anagrafici al programma di anagrafe del comune di residenza del cittadino). L’applicazione e lo sviluppo del progetto Icar nell’ambito degli Enti Locali trentini è particolarmente significativo, in quanto ogni Ente Locale scambia informazioni con altre amministrazioni pubbliche locali, quali ad esempio le Aziende Municipalizzate, l’Aziende Provinciale per i Servizi Sanitari ed amministrazioni nazionali, come il Ministero dell’Interno. Lo sviluppo dell’innovazione nella Provincia autonoma di Trento consente oggi che questi scambi siano realizzati con tecnologie tali da diminuire i costi organizzativi dei Comuni, consentendo la circolarità dei dati e aumentando nel contempo i livelli di sicurezza e di garanzia con cui gli enti si scambiano le informazioni. Provincia autonoma di Trento è stata, nell’ambito del progetto Icar, uno degli attori più importanti. In tale contesto l’organizzazione di una giornata di lavoro specifica intende presentare per tutti una concreta opportunità, infatti non ci sarà più l’obbligo di mandare più volte le stesse informazioni modificando ogni volta il loro formato, basterà fornirle una sola volta perché siano disponibili a tutti gli Enti sia locali sia centrali autorizzati a farne uso. Con questo sistema, i Comuni potranno usare tutte le informazioni prodotte dagli altri enti (Provincia ed agenzie nazionali) che detengono basi informative utili per loro. Il programma dell’incontro prevede, dopo gli indirizzi di saluto a cura di Provincia autonoma di Trento, Consorzio dei Comuni Trentini ed Informatica Trentina S.p.a., i seguenti interventi: - “Le iniziative di sistema della Provincia autonoma di Trento”, relatore Sergio Bettotti, responsabile del Dipartimento Innovazione, Ricerca ed Ict della Provincia autonoma di Trento, che presenterà le iniziative in corso ed in fase di pianificazione; - “La cooperazione applicativa: concetti e parole chiave”, relatore Andrea Nicolini, project manager Icar di Cisis, che affronterà i concetti e le parole chiave della cooperazione applicativa; - “Un esempio di cooperazione: il Comune di Trento e la Cartella Socio-sanitaria”, relatori: Claudio Covelli, responsabile dei sistemi informativi del Comune di Trento e Michele Trainotti, del Centro per le Tecnologie dell’Informazione di Fondazione Kessler, che approfondiranno i contenuti ed i risultati di un primo esempio di cooperazione applicativa: la Cartella Socio-sanitaria del Comune di Trento; - “Il sistema di cooperazione applicativa tra gli Enti Locali del Trentino”, relatori: Gian Marco Campagnolo, referente del progetto Icar Plus e Stefano Paolazzi di Informatica Trentina S.p.a. Che qualificheranno il sistema di cooperazione applicativa tra gli Enti locali in Trentino; - “Come le imprese possono aiutare i Comuni a cooperare”: tavola rotonda con i rappresentanti di alcune tra le principali imprese Ict fornitrici della P.a. Locale, Dedagroup S.p.a., Maggioli Informatica S.p.a., Insiel Mercato S.p.a., G.p.i. S.p.a. Che si confronteranno sul tema, fornendo esempi e testimonianze concrete. La giornata di lavoro si concluderà con un contributo dal titolo “Le nuove iniziative del Consorzio Comuni trentini ed Informatica Trentina verso gli Enti Locali”, a cura di Walter Merler, responsabile Area Innovazione del Consorzio Comuni trentini e di Giulio de Petra, responsabile della Direzione Enti Locali di Informatica Trentina che illustreranno gli interventi futuri finalizzati ad abilitare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa in rete tra gli Enti locali trentini, basato sulle regole e sulle architetture di interoperabilità del progetto Icar. |
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AL VIA A BARI LA SECONDA EDIZIONE DEL “FESTIVAL DELL’INNOVAZIONE” TRE GIORNI PER RACCONTARE L’INNOVAZIONE PRATICATA E QUELLA POSSIBILE. |
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Bari, 1 dicembre 2010 – Si apre oggi la seconda edizione del Festival dell’Innovazione 2010, la manifestazione multiregionale dedicata all’innovazione praticata e a quella possibile che si svolgerà presso la Fiera del Levante di Bari sino al 3 dicembre. Promossa dalla Regione Puglia, dall’Arti, dalle cinque università pugliesi, dal Cnr, dall’Enea e in collaborazione con la Fiera del Levante, la kermesse rientra nell’ambito delle attività del progetto “Creare impresa e diffondere tecnologia a partire dalla ricerca - Ilo2”, finanziato dal Programma Operativo Fesr 2007-2013. Oltre 15mila metri quadri di manifestazione; 100 espositori, tra università, centri di ricerca, istituzioni, imprese, distretti tecnologici e produttivi, associazioni di categoria, servizi per il trasferimento tecnologico; 10 sale convegni per 100 eventi, tra conversazioni, workshop, demo e seminari: sono questi i numeri di una seconda edizione che si preannuncia ricca di occasioni concrete di confronto tra ricerca, impresa e società. A dare il via al Festival, alle ore 10 di domani nella sala conferenze del padiglione 7, sarà la presidente dell’Arti Giuliana Trisorio Liuzzi, insieme a Loredana Capone, vice presidente e assessore regionale allo Sviluppo Economico, agli assessori regionali Nicola Fratoianni (Politiche giovanili), Elena Gentile (Welfare) e Alba Sasso (Diritto allo studio e formazione) e al presidente della Fiera del Levante Cosimo Lacirignola. Quattro le macro aree tematiche attraverso cui si snoderà la manifestazione: Innovention (Innovation+invention), che racchiude i temi dedicati alla meccatronica, all’aeronautica, all’Ict e ai nuovi materiali; Land, dedicata alle biotecnologie, alle scienze della vita, all’agroindustria, all’energia e all’ambiente, Imagination, in cui trovano spazio le innovazioni legate all’industria della creatività, al turismo, ai beni culturali, alla formazione, alla comunicazione, alla pubblica amministrazione e Innovabilia, dedicata alle innovazioni per la qualità della vita, in continuità con “Innovabilia – Festival delle innovazioni per le diverse abilità” che si è svolto nel dicembre 2009 a Foggia. Ad accompagnare il visitatore nel suo percorso tra le aree espositive ci saranno anche due mostre: la prima è dedicata alle attività degli Uffici per il Trasferimento Tecnologico (Ilo) delle Università e degli Enti pubblici di ricerca; la seconda descrive cosa sono le Reti dei laboratori di ricerca pugliesi e cosa fa ognuna di loro. Il Festival offrirà sul proprio sito (www.Festivalinnovazione.puglia.it) aggiornamenti e contenuti anche in streaming sui principali eventi e sulle iniziative in programma. News e segnalazioni sono diffuse anche sul social network Facebook. Di seguito segnaliamo alcuni dei moltissimi eventi da seguire nella giornata inaugurale della manifestazione. • Ore 10.00 – sala 7, padiglione 10 – Brevetti biotecnologie e innovazione nella realtà regionale pugliese: organizzato da Fondazione Benzi, Cnrb, Ministero dello Sviluppo Economico, Arti Puglia. • Ore 10.00 – sala 8, padiglione 10 – Investment Forum (sessione di formazione): testimonianze di esperti e tecniche di presentazione di un business plan a potenziali investitori. • Ore 11.00 – sala workshop, padiglione 11 – Forum Regionale: Le Reti Dei Laboratori Pubblici Di Ricerca Incontrano Il Sistema Delle Imprese Pugliesi – Sessione Nuovi materiali e nuove tecnologie per i sistemi produttivi: il Forum intende fornire un’occasione di contatto diretto e di conoscenza tra le 19 reti sinora finanziate ed il mondo produttivo pugliese: Distretti Produttivi e Tecnologici, Associazioni di categoria, singole imprese. Organizzato in tre sessioni tematiche, una per ogni mattina del Festival, si articolerà in presentazioni in sequenza di ogni Rete, realizzate a cura del soggetto capofila. • Ore 12.00 – sala workshop Regione Puglia, padiglione 11 – Presentazione Il nuovo modello di gestione delle reti: esperienza e innovazione al servizio del cittadino: organizzato da Acquedotto Pugliese e Regione Puglia; partecipano Fabiano Amati, assessore alle Opere pubbliche, Regione Puglia e Ivo Monteforte, amministratore unico Aqp Spa. • Ore 15.00 – sala 10, padiglione 10 – seminario: Tra ricerca e competitività: le opportunità del Pon per il potenziamento dei distretti tecnologici e della ricerca in Puglia: partecipano Fabrizio Cobis, (Autorità di Gestione del Pon Ricerca e Competitività, Miur), Loredana Capone (vice presidente e assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia), Davide Pellegrino (direttore dell’Area Politiche per lo Sviluppo, il lavoro, l´innovazione della Regione Puglia), Loreto Gesualdo (presidente del Dare), Aldo Romano (presidente del Dhitech), Salvatore Marzano (presidente del Medis), Francesca Iacobone (presidente del Ditine), Stefano Marastoni (Arti). |
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1-8 DICEMBRE 2010: IN TUTTO IL MONDO SI FA LUCE SULLA MATERIA OSCURA DALLA PALESTINA A CUBA, DALLA NUOVA ZELANDA ALLA COREA DEL SUD: OLTRE 100 ISTITUTI DI RICERCA HANNO ADERITO ALL’INIZIATIVA COORDINATA DALL’ASTROFISICO ITALIANO PAOLO SALUCCI, DELLA SISSA |
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Trieste, 1 dicembre 2010 - Più di 140 istituti di ricerca in oltre 50 Paesi in tutto il mondo (Brasile, Cina, Cuba, Francia, Inghilterra, Italia, Messico, Corea del Sud , Sud Africa, Stati Uniti…) fanno network, dall’ 1 al 8 dicembre 2010, per la prima edizione di The Dark Matter Awareness Week. “Una settimana per fare luce sulla materia oscura – spiega Paolo Salucci, astrofisico della Sissa di Trieste e coordinatore della manifestazione –. Abbiamo organizzato questo evento con lo scopo di condividere, a livello mondiale, la conoscenza finora acquisita su uno degli aspetti più misteriosi del nostro Universo: la presenza di una componente invisibile nella massa delle galassie”. Salucci ha coinvolto i colleghi che in tutto il mondo studiano la cosmologia affinché dal 1 al 8 dicembre si svolga lo stesso seminario, “Dark Matter in Galaxies”, nei centri di ricerca che hanno aderito all´iniziativa. “In sostanza - spiega - proponiamo un modo completamente nuovo per condividere i risultati tra una piccola comunità di scienziati, che indaga la materia oscura, e la comunità più ampia di astrofisici, cosmologi e fisici delle particelle comunque interesssati a questo aspetto ancora poco chiaro della struttura del nostro Universo”. Il seminario è stato predisposto da un pool di esperti - astrofisici, fisici delle alte energie e cosmologi - tra cui Ken Freeman (Canberra), pioniere nello studio delle galassie, Vera Rubin (Washington) e Albert Bosma (Marsiglia) a cui va attribuita la scoperta della materia oscura, coordinati dall’italiano Salucci. La materia oscura costituisce circa il 30% dell´energia dell´Universo e circa il 90% della massa. Ma la sua natura resta ancora un enigma, una sfida che impegna da circa trent’anni astrofisici e cosmologi di tutto il mondo. Un mistero irrisolto su cui si spera presto di far luce. Ormai è noto che non tutta la materia dell’Universo è osservabile: tutte le galassie infatti sono circondate da un alone misterioso di materia che a differenza di quella ordinaria non emette radiazioni di nessun tipo. “Questa componente di materia che definiamo oscura – precisa Salucci – è invisibile all’osservazione e alla misurazione diretta ma può essere rilevata attraverso gli effetti gravitazionali che determina sulla materia luminosa. Nel corso degli ultimi cinque anni, inoltre, abbiamo scoperto che questa materia invisibile interagisce in diversi modi, ancora non ben chiari, con la materia ordinaria (barionica), quella luminosa”. La lista dei centri di ricerca coinvolti e degli scienziati che parteciperanno attivamente a The Dark Matter Awareness Week è disponibile qui: www.Sissa.it/ap/dmg/dmaw_speakers.pdf Ulteriori dettagli dell’iniziativa sono online: www.Sissa.it/ap/dmg/index.html |
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«SULLA RICERCA NOI CI SIAMO, MA NON VOGLIAMO ESSERE SOLI» VARATO IL DECRETO CHE ISTITUISCE LA CONFERENZA TOSCANA PER RICERCA E INNOVAZIONE ORGANISMO A COSTO ZERO. |
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Firenze, 1 dicembre 2010 - «Lo dico proprio in ore così particolari: la Toscana tiene a fare la sua parte per sostenere le ragioni della ricerca, ma non possiamo restare soli». Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana e titolare su università e ricerca, sceglie “una giornata simbolo” per informare sull´avvenuta costituzione della Conferenza regionale per la ricerca e l´innovazione. Prevista dalla legge toscana del 2009 sulla ricerca (fra i suoi scopi favorire il progresso della ricerca di eccellenza, promuovere lo sviluppo sperimentale e la ricerca industriale, agevolare il trasferimento dei risultati della ricerca per lo sviluppo sostenibile, favorire la qualificazione dei ricercatori, diffondere i risultati nella comunità), la Conferenza è stata istituita nei giorni scorsi con decreto del presidente Enrico Rossi. E´ formata da rettori delle Università, direttori delle Scuole superiori di alta formazione, responsabili delle aree di ricerca toscane nel Cnr integrati con altri soggetti istituzionali. «Con questo atto – prosegue Stella Targetti – il governo della Regione si dota di un organismo prezioso per meglio finalizzare le nostre politiche di qualità in materia di ricerca e innovazione». Oltre alla Targetti, assessore toscano alla ricerca, e al direttore generale della Regione Toscana, Antonio Barretta, della Consulta fanno parte i rettori Alberto Tesi (Firenze), Massimo Mario Augello (Pisa), Angelo Riccaboni (Siena), Massimo Vedovelli (Università per stranieri) con il direttore della Normale, Fabio Beltram; il direttore del Sant´anna, Maria Chiara Carrozza; il direttore di Imt, Fabio Pammolli; il direttore dell´Istituto di Scienze Umane, Mario Citroni; i presidenti delle aree ricerca dei Cnr Pisa e Firenze, Claudio Montani e Renzo Salimbeni. In Con ferenza anche i presidenti regionali di Unioncamere (Pierfrancesco Pacini) e del Consiglio Autonomie Locali (Marco Filippeschi) nonché i membri designati dai soggetti indicati nella legge(centri di ricerca, sindacati, categorie produttive): Stefania De Curtis, Marco Casagni, Cosimo Antonio Prete, Germano Carganico, Lucilla Cinelli, Cristina Nati, Sandro Marco Bonaceto, Francesca Mazzocchi, Marco Meini, Francesca Ricci. Da notare che ai componenti della Conferenza non vengono corrisposte indennità di presenza o di carica. La durata è quella della legislatura e alla conferenza partecipano, di volta in volta, gli assessori regionali competenti, nonché i direttori generali, in relazione agli affari trattati. |
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ROSSI: «SOLIDARIETÀ AI RETTORI DI FIRENZE E PISA» IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SI SCHIERA A FIANCO DI TESI E AUGELLO «HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE DISSENSO RISPETTO AI TAGLI INDISCRIMINATI» |
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Firenze, 1 dicembre 2010 - Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha espresso solidarietà nei confronti del rettore dell´ateneo fiorentino, Alberto Tesi, e del rettore dell´ateneo di Pisa, Massimo Augello, dopo l´attacco del Ministro Gelmini. «Ritengo – commenta il presidente della Regione – che un rettore abbia il diritto di manifestare il proprio dissenso rispetto ad una riforma che taglia in maniera indiscriminata e non investe sul futuro dei giovani e dell´Università. Penso che le risorse si debbano cercare dove sono, per esempio andando a colpire l´evasione fiscale o andando a tassare i grandi patrimoni e le rendite. Penso inoltre che razionalizzare sia giusto, ma bisognerebbe farlo in maniera mirata, ascoltando le istanze del mondo universitario, invece di colpire in maniera indiscriminata.» Il presidente Rossi ha incontrato oggi, per circa un´ora e mezza, a pa lazzo Strozzi-sacrati, una folta delegazione (circa 30 persone) di studenti e di ricercatori dell´ateneo fiorentino. |
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CORTEO STUDENTI; DE CORATO: “IN 6 MILA VIOLENTANO MILANO, OLTRE 200 MILA EURO DI DANNI. BASTA CORTEI ALLO STATO BRADO: ORGANIZZATORI VERSINO CAUZIONE OBBLIGATORIA PER AUTORIZZAZIONE QUESTURA” |
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Milano, 1 dicembre 2010 - “Il 20esimo corteo da inizio anno, il quarto negli ultimi tredici giorni, è una pagina nera per Milano. La città è stata violentata per ore da una sparuta minoranza di facinorosi che hanno provocati danni per almeno 200 mila euro. In particolare 105 mila euro per interventi Atm (spese del personale, km aggiuntivi e mezzi sostituivi impiegati), 70 mila euro per uno sciame di scritte rilevate dalla Polizia Locale lungo il tratto Cairoli, Foro Bonaparte, Cadorna, Carducci, De Amicis, Molino delle Armi, Santa Sofia, Porta Romana, Missori e Mazzini. Circa 12 mila euro per 5 tram e 2 bus imbrattati. Oltre a spese al momento non quantificabili per i numerosi danneggiamenti tra cui un bancomat sporcato di vernice in via Molino delle Armi, 15 cestoni dei rifiuti vandalizzati in zona Fiera, e per il personale delle forze dell’ordine, Polizia di Stato e Carabinieri, e 30 agenti della Polizia Locale impegnati a contenere i disordini. Costi che poi si aggiungono a quelli a carico delle Ferrovie dello Stato. E da sommare ai 250 mila per gli ultimi 3 cortei. Vista la recidiva, l’autorizzazione della Questura a queste manifestazioni dovrebbe essere subordinata a una cauzione obbligatoria che gli organizzatori dovrebbero depositare. Una soluzione che ho avanzato, in qualità di parlamentare, anche in una proposta di legge”. Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Mobilità e Sicurezza Riccardo De Corato a seguito del corteo di studenti partito ieri mattina da Largo Cairoli. Queste le linee Atm che hanno subito rallentamenti e deviazioni: 1, 2, 12, 14, 15, 23 (tram); 50, 54, 58, 60, 61,73, x73, 90/91, 92, 94 (bus). “Ancora una volta la città è stata tenuta in scacco da una sparuta minoranza di studenti, solo 6 mila - spiega De Corato –. Mentre il 96% è rimasta a studiare. E questo nonostante il tam tam mediatico e gli studenti accorsi da fuori provincia. Minoranze violente che hanno paralizzato la città, determinando deviazioni e rallentamenti di 16 linee Atm, le fermate della metropolitana Cordusio, Missori e Duomo ‘saltate’ per circa un ora per problemi di ordine pubblico, blocchi alla circolazione ferroviaria, con gente stesa sui binari e le stazioni Garibaldi e Cadorna e Greco occupate, lancio di bottiglie e pietre in via Dell’orso, lanci di uova e petardi contro banche e le sedi distaccate dell’Università Cattolica, scontri con le Forze dell’ordine, fino anche a una tentata irruzione di Palazzo Marino. Un’escalation che dimostra come sia in atto una pericolosa rincorsa al gesto più eclatante, un progressivo e ricattatorio rialzo dell’asticella. Ed è inaccettabile che si sia tenuto un corteo allo stato brado, senza un itinerario definito, con studenti liberi di scorazzare ovunque, il che ha mandato in tilt la circolazione in città. Mi auguro che i responsabili delle violenze e dei danneggiamenti, dei blocchi ferroviari e stradali, paghino anche penalmente”. “Ancora una volta a creare tensione – sottolinea De Corato – c’erano quattro gatti dei centri sociali, come il Cantiere, che da 8 anni occupa abusivamente uno stabile privato in via Monterosa. Come a Brescia, per la protesta degli immigrati, c’era il Leoncavallo, che ieri ha festeggiato il 27esmio rinvio dello sfratto”. |
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CAMERA, APPROVATO ODG SU INCENTIVI A PICCOLI ATENEI |
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Potenza, 1 dicembre 2010 - La Camera ha approvato ieri un ordine del giorno del deputato Salvatore Margiotta, vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici, che impegna il governo ad introdurre meccanismi premiali e di incentivazione economica specifici e peculiari riservati ai piccoli e giovani atenei, quali l’università di Basilicata. L’ordine del giorno, inoltre prevede che il Governo sottoscriva accordi di programma con le regioni che decidano con risorse proprie di intervenire finanziariamente a supporto degli atenei. “ La legge approvata oggi alla Camera con la forte oppostone del Partito democratico – sostiene Margiotta – contiene numerose negatività. Tra le altre essa non tiene conto delle specificità delle giovani e piccole università che pure, come quella di Basilicata si sono caratterizzate per virtù nell’amministrazione delle risorse e per qualità della ricerca scientifica e della didattica. Con l’ordine del giorno a mia firma approvato oggi dalla Camera – afferma Margiotta - si cerca di porre rimedio a tale impostazione. Importante, inoltre, e che il Governo abbia accolto la parte relativa agli accordi di programma: infatti la regione Basilicata, come è noto, finanzia con 10 milioni di euro annui il nostro ateneo; a tale posta finanziaria ora lo Stato potrà aggiungere propri fondi in modo da rafforzare l’offerta didattica e le potenzialità di ricerca dell’università lucana”. |
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BOLZANO, DALLA GIUNTA: GRADUATORIA UNICA PER L´ASSUNZIONE DEI DOCENTI |
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Bolzano, 1 dicembre 2010 - L´assunzione del personale docente nelle scuole primarie e secondarie verrà stabilito sulla base di una graduatoria unica a livello provinciale. Lo ha deciso il 29 novembre l´esecutivo di Palazzo Widmann, che ha anche dato il via libera alla possibilità di individuare i docenti di seconda lingua attingendo agli insegnanti senza cattedra dell´altro gruppo linguistico. Sino ad oggi le graduatorie per l´assunzione del personale docente venivano gestite dalle singole direzioni scolastiche, mentre in futuro il tutto verrà organizzato da parte delle Intendenze scolastiche. "Con la centralizzazione delle graduatorie - sottolinea il presidente Luis Durnwalder - possiamo garantire un miglior coordinamento, e una più elevata flessibilità". Tra i punti caratterizzanti del provvedimento approvato nella seduta odierna dalla Giunta provinciale spicca poi l´assegnazione dei docenti di seconda lingua. "Sia nelle scuole italiane che in quelle tedesche - aggiunge Durnwalder - si segnala la carenza di docenti in possesso delle caratteristiche necessarie per l´insegnamento di lingua due, e vogliamo intervenire per risolvere la questione. La nostra idea è quella di consentire un utilizzo incrociato delle graduatorie, consentendo, per fare un esempio, ad un insegnante di tedesco che non ha trovato posto nelle scuole del suo gruppo linguistico, di poter insegnare lingua due negli istituti italiani". |
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CAPITALE INTANGIBILE E PROFILO DINAMICO DELLE ATTIVITÀ: PRESENTATI IERI I PRIMI DATI DELLA MAPPATURA SUGLI ENTI DI RICERCA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA |
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Trieste, 1 dicembre 2010 - Un’indagine per valorizzare la ricerca e il potenziale scientifico/economico/cognitivo presente sul territorio regionale: è la prima mappatura del capitale intangibile e del profilo dinamico della attività delle istituzioni scientifiche e accademiche presenti in Friuli Venezia Giulia. I primi risultati dell’analisi condotta su 34 enti di ricerca (su complessivi 52 presenti) sono stati presentati questa mattina in Area Science Park, nell’ambito della Ix Conferenza annuale Cer – Coordinamento enti di ricerca, il network delle istituzioni scientifiche e accademiche con sedi o strutture operative nel Friuli Venezia Giulia, di cui il Parco Scientifico e Tecnologico di Trieste è coordinatore. Per quanto riguarda il 2008 emerge che tra Epr (Enti pubblici di ricerca), Parchi scientifici e Università sono 8815 gli addetti al sistema ricerca, di cui 45,9% donne e 54,1% uomini. Il 92,9% sono italiani e il 7,1% stranieri; l’età media è 39,3 anni; i laureati sono il 41,9%; i titolari di master o Phd il 13,1%. La percentuale dei ricercatori sul totale degli addetti è pari al 46,2%, mentre il 18,8% è costituito da docenti. Il resto del personale è suddiviso tra amministrativi, tecnici e tecnologici. Per quanto riguarda il tipo di rapporto di lavoro, il 53,7% degli addetti ha un contratto a tempo indeterminato. Per quanto riguarda il profilo dinamico delle attività sono state individuate quattro missioni base per Università e Centri di ricerca: formazione; ricerca per la conoscenza (ricerca non ancora finalizzata ad applicazioni in ambito produttivo); ricerca per la competitività dell’industria (ricerca indirizzata a specifiche applicazioni industriali); ricerca per la competitività del territorio (ricerca indirizzata allo sviluppo del tessuto produttivo territoriale nel suo complesso). Le principali attività svolte da Epr e parchi, valutate in giorni/uomo, risultano in percentuale così ripartite: 45,6% ricerca per la conoscenza, 10,5% ricerca per la competitività del territorio, 10,3% ricerca per la competitività dell’industria, 9,9% formazione. Con percentuali via via decrescenti ci sono poi le attività di staff, di gestione strategica e operativa della ricerca per la conoscenza, della ricerca per la competitività dell’industria, della formazione e della ricerca per la competitività del territorio. Per quanto riguarda, invece, gli atenei di Udine e Trieste, voce principale è la formazione (45/49%) seguita dalla ricerca per la conoscenza (35/38%) e dalla ricerca per la competitività dell’industria (15/19%). La Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati), a sua volta, presenta una forte polarizzazione sulla ricerca per la conoscenza con l’ 83,3% di giorni/uomo, mentre la restante parte (16,9%) è dedicata alla ricerca per la competitività del territorio. “I numeri confermano la linea alla quale stiamo lavorando – commenta Roberto Molinaro, Assessore all´istruzione, università, ricerca, famiglia, associazionismo e cooperazione del Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – che consiste nel rafforzare in particolare i parchi scientifici, in quanto attori che possono avere un effetto traino anche sulle altre realtà del territorio. Abbiamo la necessità - per questo i parchi scientifici sono assolutamente fondamentali - che si rafforzi il rapporto tra la ricerca e il territorio e quindi che ci sia un livello di trasferimento di conoscenza e di tecnologie più elevato. E’ importante approfondire la consapevolezza su quello che esprime il settore della ricerca nella nostra regione ed è questo il motivo per cui stiamo lavorando anche a un libro bianco che sarà un utile strumento per definire strategie e priorità”. |
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SCUOLA UMBRA: PROGETTAZIONE EUROPEA PER RISPONDERE ALLE NUOVE SFIDE |
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Perugia, 1 dicembre 2010 - Promuovere e approfondire il tema della progettazione europea anche attraverso lo scambio di idee e la condivisione di esperienze, è questo l’obiettivo del seminario che si è svolto a Perugia dal titolo “I programmi europei Comenius, Leonardo, Grundtvig per le scuole, i giovani, l’educazione degli adulti”, rivolto al personale dirigente, docente e amministrativo delle scuole, agli enti locali, agli specialisti della formazione e ai decisori di settore. Sono intervenuti la vicepresidente della Regione Umbria e assessore all’Istruzione, Carla Casciari, il direttore regionale, Ciro Becchetti, il dirigente del servizio Istruzione, Mario Margasini. “Si tratta di un momento di approfondimento e di riflessione importante – ha sottolineato l’assessore Casciari – sullo stato dell’arte e le dinamiche del Programma Europeo per l’Apprendimento Permanente e i Programmi settoriali nei quali si articola, come Comenius, Leonardo da Vinci e Grundtvig. Inoltre, rappresenta un momento di verifica sulle opportunità di cooperazione tra i vari soggetti coinvolti, per cercare di portare a sistema le varie attività di progettazione europea delle scuole dell’Umbria e della Regione, rispondendo con modalità innovative all’obiettivo irrinunciabile della costruzione di una società equilibrata e coesa”. “Quello attuale – ha detto Casciari - è un momento complesso per cui si rende necessario puntare alla qualità di proposte progettuali nella dimensione dello scambio transnazionale perché le buone pratiche dell’uno diventino sapere ed esperienze anche per gli altri. Ed è altrettanto necessario non frammentare gli interventi anche per non disperdere le risorse, ma proporre attività utili a sostenere strategie politiche già definite e con priorità dichiarate. Tutto ciò per raccogliere la sfida, propria della progettazione europea in generale, di rispondere, con nuove soluzioni a problemi come l’occupabilità e l’adattabilità per i giovani, la dispersione scolastica, la difficile integrazione, la scarsa mobilità”. La vicepresidente sottolineando che “una crescita basata sulla conoscenza è sicuramente un fattore di ricchezza e l’accesso all’apprendimento e alla formazione permanente rappresentano una garanzia della padronanza della lingua e di nuove competenze per nuovi lavori”, ha invitato le scuole umbre ad una più convinta adesione al programma europeo. “Per incentivare una maggiore partecipazione delle scuole ai programmi di mobilità europea gli studenti della scuola secondaria, ma anche degli insegnanti, la Regione si farà promotore di iniziative territoriali in collaborazione con l’Isfol e l’Agenzia Nazionale peri programmi Llp (Lifelong Learning Programm) e l’Usr per superare le difficoltà di progettazione e di partenariato che spesso ostacolano l’adesione delle singole scuole umbre ai diversi programmi”. Inoltre, le iniziative previste risultano essere in stretta coerenza con il mandato e la missione del Fondo Sociale Europeo e possono quindi, sviluppare sinergie positive con i diversi interventi previsti sugli Assi del Programma Operativo Regionale 2007/2013 nel campo della formazione permanente, della cultura, delle politiche per la cittadinanza attiva, per la gioventù, per l’inclusione sociale, per la ricerca e per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico. |
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RICERCA: FVG DEVE RIMANERE REGIONE DI RIFERIMENTO PER ITALIA |
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Trieste, 1 novembre 2010 - Il Friuli Venezia Giulia può vantare un indice di risorse umane impegnate nella ricerca pari ad 8,8 per mille, nettamente superiore ai dati nazionale (2,9 p.M.) ed europeo (5,7 p.M.), migliore perfino di quello statunitense (8,1 p.M.) e, di conseguenza, perfettamente in linea con gli obiettivi di Lisbona che prevedono il raggiungimento dell´8 per mille. Forte di queste certezze, il Friuli Venezia Giulia deve rimanere regione di riferimento per la ricerca in Italia, utilizzando a tal fine tutte le possibili sinergie territoriali che garantiscano l´ottimizzazione delle risorse in termini finanziari e di capitale umano. Questo è l´obiettivo annunciato dall´assessore regionale alla Ricerca, Roberto Molinaro, a conclusione dei lavori della 9.A conferenza annuale del Coordinamento degli enti di ricerca del Friuli Venezia Giulia svoltasi all´Area Science Park di Trieste, soggetto che ha il compito di coordinare le attività dei 53 centri di ricerca inclusi nel network delle istituzioni scientifiche nazionali ed internazionali con sedi o strutture operative nell´estremo Nordest. "Non abbiamo cambiato le nostre priorità - ha assicurato Molinaro, sottolineando comunque la carenza complessiva di fondi - perché ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico rimangono in cima alla lista sulla scia di quanto precedentemente impostato dalla Rosolen". In linea con Europa 2020 e con il Piano nazionale della ricerca ancora in fase di approvazione, l´assessore ha insistito sulla volontà di proseguire un percorso virtuoso quanto "realistico in un momento di estrema incertezza generale, dove siamo costretti a confrontarci anche con la mancanza di una cultura italiana della ricerca". Molinaro ha evidenziato l´importanza di una mappatura della ricerca regionale "inserita in un progetto ad ampio respiro e, attraverso l´attenta lettura dei dati che emergeranno, finalizzata ad evitare errori di valutazione nella costruzione di un sistema di accreditamento delle istituzioni scientifiche pubbliche e private". Bene, quindi, l´adozione di strumenti quali il Bilancio del capitale intellettuale (umano, strutturale e relazionale) ed il Profilo dinamico delle attività, quest´ultimo considerato una fotografia realistica di ogni singola organizzazione di ricerca. Confermando il sostegno allo sviluppo dei parchi scientifici e tecnologici, Molinaro ha preannunciato per gennaio l´approvazione del nuovo sistema di finanziamento della ricerca, dell´università e dell´alta formazione che, accantonando opportunamente i precedenti criteri geopolitici, valorizzerà le azioni coordinate, le sinergie settoriali e le iniziative a favore dell´innovazione d´impresa. "Tutti i nostri bandi - ha concluso - saranno contraddistinti da omogeneità e coerenza rispetto ai percorsi comuni da attuare". |
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BOLZANO: DALLA GIUNTA: BORSE DI STUDIO PER LA FORMAZIONE DI PILOTA
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Bolzano, 1 dicembre 2010 - Due borse di studio, una per pilota di aereo e una per pilota di elicottero: è l´offerta formativa deliberata il 29 novembre dalla Giunta provinciale. Alla Provincia sono arrivate da diversi giovani richieste di intervento per favorire il conseguimento del brevetto di pilota. La Giunta ha deciso di sostenere questa opportunità formativa, "anche se in misura minima, visto che i posti di lavoro in Alto Adige non sono numerosi", ha precisato il presidente Durnwalder. In concreto, per sostenere i giovani candidati nella formazione specialistica all´estero, la Provincia bandisce due borse di studio - importo massimo 30mila euro ciascuna - riservate una alla formazione di pilota di aereo e l´altra alla formazione di pilota di elocottero. |
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE - MASTER IN PUBBLICITÀ ISTITUZIONALE, COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE E CREAZIONE DI EVENTI |
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Firenze, 1 dicembre 2010 - Master in creazione di eventi, aperte le iscrizioni. I corsi iniziano il 24 febbraio per una durata di 12 mesi. Per consegnare la domanda c´è tempo fino al 28 gennaio. La Facoltà di Lettere e Filosofia rilancia il Master in Pubblicità istituzionale, comunicazione multimediale e creazione di eventi. "Il mondo del lavoro - dice il coordinatore professor Enrico Borello - ha bisogno di comunicatori e il rapporto che l’Università ha con imprese e istituzioni consente agli studenti di fare esperienze importanti e di iniziare una carriera”. Dunque via alle iscrizioni alla ottava edizione consecutiva del Master. I corsi iniziano il 24 febbraio per una durata di 12 mesi. Tra le materie: comunicazione e qualità nei servizi culturali; progettazione e comunicazione di mostre ed eventi culturali; selezione e gestione delle informazioni; comunicazione, organizzazione e strategia aziendale; laboratorio di scrittura; lingua inglese per la creazione di eventi. Alle lezioni collaborano, come di consueto, operatori e professionisti. Molto importanti i tre mesi di stage finale in aziende di chiara fama in tutta Italia. Le competenze acquisite potranno essere utilizzate in diversi settori: creazione di eventi (allestimento di mostre, organizzazione di convegni, fiere specialistiche ed eventi internazionali); comunicazione istituzionale (uffici stampa di enti pubblici, fondazioni, centri di ricerca e imprese); ideazione, produzione e valorizzazione di materiale informativo e pubblicitario per supplementi tematici di quotidiani, periodici, riviste on line, e-magazine, siti web, editoria, radio, televisione, cd rom, manualistica; promozione e divulgazione di manifestazioni artistico-culturali. La buona fama del Master si basa essenzialmente sulla qualità della preparazione e sul fatto che, a un anno dalla fine delle lezioni, il 90% dei partecipanti è entrato nel mondo del lavoro. Per informazioni consultare la pagina web dedicata al master ( www.Mastereventi.it/ ) o scrivere a info.Mastereventi@gmail.com |
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SEL POTENZA SU MOBILITAZIONI UNIVERSITARIE |
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Potenza, 1 dicembre 2010 - “Il Ddl Gelmini non deve essere approvato, L’università pubblica va salvata e rilanciata, Il nesso tra Saperi, Cultura e Lavoro va rimesso al centro”. Ciò è quanto si augurano Sinistra Ecologia Liberta’ di Potenza e i giovani di Sel, che per voce del suo coordinatore cittadino Domenico Roberto Rizzi e del capogruppo in consiglio Comunale Roberto Mancino, manifestano preoccupazione per il voto finale alla Camera sul Ddl Gelmini inerente la Riforma dell’Università che la maggioranza di Governo,tutta ha deciso di esprimersi a favore, per poi tornare in senato per il varo definitivo. In questi giorni, la massiccia protesta di studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico-amministrativo si è espressa e si sta esprimendo in tutta Italia. “Anche a Potenza – si legge nella nota - si è messo in azione il motore della mobilitazione attraverso i presidi permanenti nelle facoltà e l’occupazione simbolica del Teatro Stabile che è partita lunedi e continuerà ad oltranza per i prossimi giorni. Sinistra Ecologia Libertà di Potenza intende esprimere solidarietà nonché supporto fisico e morale alla protesta trasversale che sta coinvolgendo tutti quelli che hanno a cuore il futuro del nostro paese contro l’attacco senza precedenti all’istruzione e al concetto stesso di uguaglianza sociale.”. |
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FVG: SICUREZZA, "ALLEANZA" TRA UNIVERSITÀ E REGIONE |
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Udine, 1 dicembre 2010 - Non basta migliorare le strade o renderle tecnologicamente più sicure per evitare incidenti, occorre anche "agire" sugli automobilisti, diffondendo e radicando una cultura della sicurezza. E´ infatti necessario, come oggi ad Udine hanno sottolineato l´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, il rettore dell´Università di Udine Cristiana Compagno ed il presidente di Fvg Strade Giorgio Santuz, promuovere comportamenti responsabili e più attenti e ed elevare la consapevolezza dei rischi connessi all´uso delle strade. Sono queste le premesse che hanno portato Fvg Strade a sottoscrivere con il dipartimento di Economia, Società e Territorio dell´ateneo friulano, diretto da Mauro Pascolini, a sottoscrivere oggi una convenzione per sviluppare nell´arco di un triennio il progetto "Sicuramente" con attività di ricerca, formazione, comunicazione ed informazione, il cui coordinamento scientifico è stato affidato a Bruno Tellia. "Una partnership forte tra Università ed ente gestore della strade regionali" per una crescita di questa cultura della sicurezza in tutta la regione, è stato sottolineato da Riccardi, Compagno e Santuz, andando ad incidere in particolare su alcune fasce di popolazione considerate più strategiche: gli anziani (coinvolgendo ad esempio le Università della Terza Età), i neopatentati, anche attraverso le autoscuole, e gli autotrasportatori. Tra l´altro, grazie alle risorse finanziarie della Regione pari a 251 mila euro, ha indicato l´assessore Riccardi, sarà possibile attivare in ambito accademico anche due "assegni di ricerca" della durata di 27 mesi, allo scopo di fornire supporto per lo sviluppo e l´analisi del progetto. In particolare la fase di ricerca si svilupperà dapprima in una "ricognizione" della percezione soggettiva del rischio, dei comportamenti scorretti (nella guida, in bicicletta, in moto, a piedi) e del rapporto tra il comportamento e l´incidente; successivamente, verranno definiti le modalità più appropriate per comunicare la percezione del rischio passando poi alla realizzazione di materiali didattici adeguati a ciascuno dei tre target. Le attività di formazione inizieranno per i giovani neopatentati da febbraio, a giugno per la popolazione anziana, sfruttando anche la formazione on-line e la modalità e-learning. Nei primi mesi del prossimo sarà inoltre operativo un sito web dedicato a "Sicuramente", strumento considerato anch´esso utile non solo per aumentare la conoscenza e la competenza ma soprattutto per cercare di modificare i comportamenti degli automobilisti lungo le strade regionali. |
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EDUCAZIONE STRADALE: PARTONO OGGI DA TRIESTE INCONTRI CON LE SCUOLE |
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Trieste, 1 dicembre 2010 – Partono oggi da Trieste, all´istituto "Alessandro Volta", per proseguire sino al prossimo 20 dicembre nelle province di Gorizia, Udine e Pordenone, gli incontri formativi con le scuole che la Regione, con le direzioni della Salute e delle Infrastrutture, e l´Ufficio scolastico Fvg - con la collaborazione del comando regionale della Polizia stradale - hanno promosso per affrontare e discutere con gli studenti i principali temi dell´educazione stradale, con particolare attenzione ai rischi della guida. L´iniziativa è inserita nel progetto "Sicuramente" attivato dall´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia, da Fvg Strade e dall´Ufficio scolastico regionale, che prevede azioni di educazione stradale nelle scuole di ogni ordine e grado, con il supporto diretto della Polstrada negli istituti superiori. Nel corso degli incontri, con la partecipazione diretta degli studenti, verranno anche illustrati i contenuti del concorso di idee che vuole raccogliere proposte e materiali didattico-divulgativi prodotti dagli stessi ragazzi: i migliori elaborati saranno premiati da Fvg Strade e diverranno materiale utile per la successiva diffusione in altre scuole. Dopo la prima lezione in programma domani (dalle 10 alle 13.00) al Volta di Trieste, giovedì 2 dicembre sarà la volta dell´istituto "Luigi Galvani", sempre nel capoluogo giuliano. In provincia di Gorizia le lezioni avranno luogo all´Ipsia di Monfalcone (3 dicembre) ed al "Dante Alighieri" di Gorizia (15/12). In quella di Udine, al "Malignani 2000" di Cervignano del Friuli (7/12), all´Isis "Solari" di Tolmezzo (9/12) all´Isis "Linussio" di Codroipo (10/12) ed al "Ceconi" di Udine (14/12). In provincia di Pordenone, infine, al liceo "Leopardi-majorana" di Pordenone (16/12) ed all´Isis "Pujati" di Sacile (lunedì 20 dicembre). |
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BOLZANO, DALLA GIUNTA: CINQUECENTO NUOVI POSTI NEI CONVITTI ENTRO TRE ANNI |
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Bolzano, 1 dicembre 2010 - Sono 500 i nuovi posti letto considerati necessari per coprire il fabbisogno di domande provenienti da alunni e studenti che frequentano le scuole altoatesine. Lo ha deciso la Giunta provinciale, che punta a soddisfare la richiesta nel giro di tre anni. La probabile chiusura di due convitti a Bressanone e Merano sta creando parecchia apprensione nelle famiglie altoatesine i cui figli frequentano scuole lontane dalle proprie località di residenza. La Giunta provinciale ha stimato in 500 unità i posti-letto considerati necessari per coprire il crescente fabbisogno, e ha deciso di completare il programma nel giro di tre anni. "Il problema è serio - ammette il presidente Luis Durnwalder - e per risolverlo cercheremo innanzitutto di sondare il libero mercato per l´affitto di edifici da adibire a convitti. Solo se questa opzione non fosse praticabile decideremo di intervenire direttamente con la costruzione di nuove strutture". Secondo il piano stilato da Palazzo Widmann, il fabbisogno è articolato su tutto il territorio provinciale: 100 i nuovi posti-letto previsti a Malles, altri 100 a Burgusio, 150 a Bressanone, 100 a Merano e ulteriori 40 ad Ora, che passerà così da 160 a 200 nuovi posti-letto. |
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QUALITÀ DELL´ARIA: NUOVI METODI, NUOVI STRUMENTI, NUOVO SISTEMA DI GESTIONE L´ESPERIENZA INTERNAZIONALE DEL POLO INDUSTRIALE DI TERMOLI IN MOLISE |
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Roma, 1 dicembre 2010 - E´ stata presentata il 29 novembre a Roma l’indagine “meteodiffusiva” in Molise: ne hanno parlato i ricercatori italiani che l’hanno coordinata, gli esperti europei e americani che vi hanno preso parte, le personalità pubbliche e del mondo produttivo che l’hanno sostenuta. Istituzioni, imprese e scienza insieme per la gestione della qualità ambientale La qualità dell’aria, in presenza di industrie, si può gestire e non più subire: è questo il messaggio che viene lanciato, all’Italia e oltre confine, con la ricerca internazionale condotta nella Valle del Biferno e con i suoi esiti, raccolti nel volume presentato in questa conferenza. Il progetto un’indagine di nuovo tipo su alcuni fattori cruciali nel determinare la qualità ambientale è stato promosso dal Cosib (Consorzio per lo Sviluppo Industriale della valle del Biferno), sostenuto dalla Regione Molise e attuato dall’Enea con la partnership di sei università (Sapienza-roma, Salento, Phoenix, Notre Dame University, Helsinki, San Pietroburgo), del Finnish Meteorological Institute (Fmi) e dell’Arpa Molise. La ricerca si è articolata in due campagne di misurazione (marzo e luglio 2009), per dar conto dei caratteri atmosferici locali in fase sia invernale che estiva. Nella valle è stato applicato un metodo innovativo che, impiegando un mix di strumenti (sodar, lidar, anemometri sonici, un “cielometro” tecnicamente “nefoipsometro” modificato dal costruttore per questo specifico impiego), esplora a fondo il microclima come “modulatore” delle emissioni. Dietro il progetto c’è una parola chiave: meteodiffusività, ovvero l’attitudine di un luogo a disperdere o concentrare gli inquinanti in funzione delle proprie caratteristiche meteo-climatiche. Un salto di prospettiva, che integra i classici sistemi di rilevazione “alla fonte” (centraline per misurare le emissioni) con l’elemento dinamico dei venti e del Pbl (Planetary Boundary Layer), il “coperchio” dello strato d’inversione termica che, se basso, trattiene gli inquinanti al suolo. La novità sta dunque nel metodo, che ha tracciato l’identikit meteodiffusivo della valle. Premessa essenziale, qui come in ogni area investita da emissioni (anche nelle città, dunque), per avviare azioni efficaci di tutela: dati alla mano letteralmente: il team di ricerca ha anche realizzato un indicatore a scala della meteodiffusività le aziende possono adottare contromisure realmente adeguate e, in fase di insediamento, prevedere il loro impatto sul sito scelto. E’ stata anche svolta un’approfondita indagine sullo stato di salute del Biferno, piccolo fiume di notevole valore paesaggistico, mediante eco-indici. I risultati sono pubblicati nello stesso volume presentato in conferenza. Il lavoro svolto a Termoli propone un modello di risposta alla questione ambientale: un metodo scientifico utilizzabile e replicabile, che getta le basi per conciliare sviluppo e attenzione all’ecosistema e alla salute umana. La metodologia messa a punto dall´Enea, ha catalizzato l’interesse di gruppi di ricerca italiani, europei e americani. Ne è nato un team sovranazionale per studiare lo “scenario meteodiffusivo” del distretto produttivo molisano, su sollecitazione delle stesse industrie affiancate dalla maggiore istituzione locale. Un caso esemplare di quell’alleanza, tra mondi finora scarsamente comunicanti, nel cui unico solco è possibile individuare prospettive di accordo tra sviluppo e tutela dell’ambiente. Con possibili ricadute positive anche sul fronte dell’occupazione nell’ambito della ricerca applicata: si comincia a pensare a nuove professioni specializzate, da formare nella conoscenza del metodo meteodiffusivo, nel suo impiego per la gestione della qualità dell’aria, nell’uso dei nuovi strumenti testati con successo in questa ricerca. Un incontro ravvicinato, questo al Palazzo Informazione dell’Adn Kronos, con un progetto scientifico che muove da un presupposto di enorme importanza per il futuro del pianeta, oltre l’inconcludente dibattito tra chi annuncia catastrofi e chi nega il problema: abbiamo il dovere di conoscere le reali condizioni dell’ambiente, perché senza precise conoscenze non c´è azione ambientale efficace. Il progetto è stato illustrato in tutti i suoi aspetti da un video che ne ha ripercorso: genesi, attuazione e obiettivi. Tra gli attori del mondo produttivo e delle istituzioni: Angelo Michele Iorio (presidente Regione Molise), Antonio Del Torto (presidente Cosib), Giovanni Lelli (Commissario Enea), Andrea Ferroni (presidente Ficei, Federazione Italiana Consorzi ed Enti di Industrializzazione), Vincenzo Costigliola (presidente Ema, European Medical Association) Harry Kambezidis (direttore Sezione Ricerca Atmosferica dell’Osservatorio Nazionale di Atene), Marco Mattei, Assessore all´Ambiente Sviluppo Sostenibile della Regione Lazio. Il saluto del Sindaco di Roma Capitale è stato portato dall´arch.Carlo Baroglio, dell´assessorato Ambiente Roma Capitale. Hanno partecipato anche i rappresentanti di alcune Arpa regionali, tra cui quelle de Friuli Venezia Giulia e delle Marche. Il Presidente della Regione Molise Angelo Michele Iorio ha evidenziato: "“Quando siamo partiti quattro anni fa, spinti dalla necessità di approfondire lo stato di salute dell’aria della nostra valle, pur nella consapevolezza di realizzare un progetto di alto valore scientifico e tecnologico, non avremmo mai immaginato che la nostra “esperienza molisana” avrebbe potuto prendere una matrice internazionale, a tal punto da interessare fortemente il mondo Istituzionale del nostro Paese, scientifico e accademico internazionale, della Commissione Europea, degli Stati Uniti e della Russia”. Hanno poi preso la parola i ricercatori, prima gli italiani Maria Cristina Mammarella, Giovanni Grandoni e Giancarlo Morgana dell’Enea; Daniele Fuà (Università Roma-sapienza); Silvana Di Sabatino (Università del Salento), e poi i partner scientifici internazionali: Sergej Zilitinkevic (massimo esperto mondiale di Planetary Boundary Layer, Università di Helsinki), Harindra Joe Fernando (Università Notre Dame, Usa-indiana), Irina Bašmakova (Università di Helsinki), Aleksandr Smirnov (Università di San Pietroburgo). Per maggiori informazioni è possibile vedere anche il video dell´Enea sul sito: http://webtv.Sede.enea.it/index.php?page=listafilmcat2&idfilm=350&idcat=31 |
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LA GIUNTA REGIONALE HA DELIBERATO 284MILA EURO PER FINANZIARE LA RICERCA AL VIA UNO STUDIO SULLE CONDIZIONI DEGLI ARGINI TOSCANI |
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Firenze, 1 dicembre 2010 - Uno studio dettagliato per capire qual è l´effettivo stato di salute di tutti gli argini dei fiumi toscani. Sarà questo il nuovo patrimonio conoscitivo grazie al quale gli addetti ai lavori saranno in grado di individuare eventuali criticità e mettere in campo le necessarie azioni preventive in caso di future esondazioni e alluvioni. Per realizzare lo studio sono pronti 284mila euro di finanziamenti regionali con cui l´Urbat (Unione regionale per le bonifiche, l´irrigazione e l´ambiente della Toscana) pubblicherà un bando di gara rivolto alle migliori professionalità nei settori dell´idraulica e della idrogeologia presenti sul mercato. “Questo studio – ha detto l´assessore all´ambiente Anna Rita Bramerini - rappresenta un tassello importante nell´opera di prevenzione del rischio idrogeologico” Chi si aggiudicherà la gara avrà tempo fino a ottobre del 2011 p er realizzare quella che sarà la prima ricostruzione mai realizzata in Toscana sullo stato di consistenza delle cosiddette strutture di contenimento dei nostri corsi d´acqua. Sotto la lente di ingegneri e idrogeologi passeranno circa 2000 chilometri (sui 4400 chilometri totali) di argini o strutture similari che contengono i corsi d´acqua principali oltre a tutti gli argini che limitano i fiumi secondari (sono 59mila chilometri di corsi d´acqua). “In pratica – ha proseguito l´assessore - si tratta di definire una metodologia che, a partire da dati disponibili, quali cartografie, dati idrologici, sezioni fluviali, rilievi Lidar, cioè una tecnica speciale di telerilevamento, e dati geotecnici permetterà di effettuare una prima valutazione delle condizioni di sicurezza delle arginature soggette a un evento di piena”. |
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INTERVENTI URGENTI PER RIDURRE IL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN CALABRIA |
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Catanzaro, 1 dicembre 2010 - Il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti e l’Assessore alle Infrastrutture ed ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale - hanno illustrato, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Alemanni, l’Accordo di Programma Quadro sottoscritto il 25 novembre 2010 dalla Regione e dal Ministero dell’Ambiente relativo alla “programmazione e finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico”. L’accordo prevede la riduzione del rischio idraulico e di frana, sia attraverso la realizzazione di nuove opere, sia con azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. L’importo complessivo del piano degli interventi è pari a 220 milioni di euro di cui 110 milioni attraverso la legge finanziaria 2010 ed ulteriori 110 milioni quale quota di cofinanziamento regionale mediante il Fondo per le Aree Sottoutilizzate 2007-2013, quest’ultimi disponibili non appena il Governo disporrà lo sblocco. L’accordo prevede l’esecuzione, complessivamente, di 185 interventi. Tra questi, 102 relativi a situazioni di rischio frana, 52 per rischio alluvioni e 31 per situazioni che presentano entrambe le tipologie. “Il piano approvato – ha sottolineato il Presidente Scopelliti - comprende le più significative problematiche relative al dissesto idrogeologico del territorio regionale, che assumono aspetti di particolare importanza per i centri urbani e per le infrastrutture viarie. Le situazioni individuate rappresentano casi di assoluta rilevanza regionale e nazionale. Nel corso dell’elaborazione dell’accordo si è registrata una proficua collaborazione tra i soggetti istituzionali, Regione Calabria, Ministero dell’Ambiente e Dipartimento della protezione civile, che ha consentito la sua celere definizione, nonostante, a causa dei ripetuti eventi meteorologici che hanno colpito la Calabria nei mesi da settembre a novembre 2010, si sia reso necessario integrare l’elenco degli interventi con situazioni di volte in volta rivelatesi prioritarie”. “Per la definizione dell’elenco definitivo degli interventi, si è fatto riferimento alle segnalazioni, agli esiti dei sopralluoghi ed ai dati in possesso delle competenti strutture regionali, del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e del Ministero dell’Ambiente – ha aggiunto l’assessore Gentile. Sono stati presi in considerazione parametri oggettivi quali il livello di pericolosità e di rischio risultante dalle perimetrazioni del Pai della Autorità di Bacino, il numero degli abitanti a rischio, la tipologia dei beni esposti (scuole e ospedali, centri e nuclei abitati, infrastrutture strategiche, vie di fuga, aree produttive), il livello di progettazione disponibile ed i tempi di realizzazione dell’intervento”. I soggetti responsabili dell’accordo sono, per il Ministero dell’Ambiente, il Direttore Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche e, per la Regione Calabria, il Direttore Generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici, Ing. Giovanni Laganà. “Per accelerare le procedure di attuazione di alcuni degli interventi compresi nell’accordo destinati a far fronte a recenti situazioni emergenziali – ha precisato Laganà - proporremo al Ministero dell’Ambiente ed al Dipartimento della protezione civile l’inserimento degli stessi all’interno dei piani delle Ordinanze 3741/2009, 3862/2010 e dell’Ordinanza in corso di emanazione a seguito della dichiarazione di stato di emergenza per gli eventi alluvionali da settembre a novembre 2010, per poter utilizzare le deroghe previste dalle stesse ordinanze”. A puro titolo esemplificativo, sono compresi, nell’accordo i seguenti interventi urgenti relativi alle situazioni di emergenza verificatesi: nel periodo settembre-novembre 2010 Crotone (fiume Esaro e torrente Papaniciaro); Gioia Tauro (Torrente Budello); Varapodio (località Boscofarone); Paola (corsi d’acqua nell’abitato); Parghelia (corsi d’acqua nell’abitato); Zambrone (corsi d’acqua nell’abitato); Tropea (corsi d’acqua nell’abitato) e Reggio Calabria (fiumare). Nel periodo settembre 2009 - febbraio 2010 Catanzaro (frazione Ianò); Maierato (centro abitato); Gimigliano (centro abitato; località Cavorà, Lenticchia, Mangani e Tre Arie); Tiriolo (centro abitato - Bivio Pedadace); Vibo Valentia (entro urbano, Via Cancello Rosso, zona Autostello e zona Piscopio); Rogliano (località Fuochi di Balzata); Longobucco (centro abitato - torrente Macrocioli), Mendicino (Contrada Malaugelli - Contrada Merenzata), Acri (località Serricelle) e Crotone (fiume Tacina). |
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OLONA, BELOTTI FIRMA ACCORDO PER STUDIO IDRAULICO INTERESSATO IL TRATTO COMPRESO TRA LE SORGENTI E PONTE GURONE |
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Varese, 1 dicembre 2010 - L´assessore regionale al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti ha firmato ieri mattina a Varese l´accordo di collaborazione tra Regione Lombardia, i Comuni di Varese, Induno Olona e Malnate, l´Autorità di Bacino del fiume Po, l´Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) e la Provincia di Varese per la redazione dello studio di fattibilità della sistemazione idraulica del fiume Olona, nel tratto compreso tra le sorgenti e il bacino di laminazione di Ponte Gurone. L´accordo garantisce una risposta concreta alle richieste di un territorio colpito da periodiche e frequenti esondazioni, che coinvolgono spesso e inevitabilmente anche le aree urbanizzate e che evidenziano la vulnerabilità idrogeologica di quest´area. "Lo studio di fattibilità - ha commentato Belotti - per il quale Regione Lombardia mette a disposizione 150.000 euro, consentirà di aggiornare gli studi a suo tempo realizzati dall´Autorità di Bacino del fiume Po per la parte alta del bacino dell´Olona e di individuare così, a livello puntuale e in base a un determinato ordine di priorità, gli interventi strutturali necessari per la mitigazione del rischio idrogeologico, in un´ottica di bacino idrografico". Il Comune di Varese farà da capofila per l´attivazione, il coordinamento e lo sviluppo delle attività relative allo studio, raccordandosi sul territorio con gli altri soggetti. L´attuazione dell´accordo avverrà tramite un tavolo tecnico tra i soggetti sottoscrittori attraverso il quale verranno definite le specifiche tecniche dello studio e il programma delle attività e sarà monitorato lo sviluppo. Il 4 novembre scorso il presidente Roberto Formigoni ha firmato l´Accordo di Programma con il Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la programmazione e il finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico; in base a tale accordo è stato previsto uno stanziamento di 5.400.000 euro per la realizzazione di opere di sistemazione dell´Olona nelle zone colpite nel luglio 2009 dal violento nubifragio, che aveva causato gravi danni a infrastrutture pubbliche e private. I risultati dello studio di fattibilità - ha concluso l´assessore Belotti - consentiranno di utilizzare al meglio queste risorse, realizzando gli interventi individuati attraverso un percorso partecipato e condiviso. |
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ACQUEDOTTO BASSO SELE, INSTALLATI 65 METRI DI CONDOTTA |
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Napoli, 1 dicembre 2010 - Continuano senza sosta i lavori per ripristinare la condotta che alimenta l’acquedotto del Basso Sele, tranciata in più punti durante l´alluvione. "Questa notte - ha detto ieri l´assessore alla Protezione civile e ai Lavori pubblici della Regione Campania, Edoardo Cosenza, commissario per l´emergenza, che ha seguito personalmente i lavori in cantiere - è stato posizionato nell´alveo del fiume Sele, dopo un intervento di circa trenta ore conclusosi questa mattina alle 7, un tratto di 65 metri della condotta". "Il tratto di condotta è stato alloggiato in un canale appositamente scavato ed è stato poi tirato dall´altra sponda con l´ausilio di sei pale meccaniche e di un sistema di cavi. "Successivamente – ha spiegato l´assessore Cosenza – è stato portato a tre metri di profondità, così come prevedeva il progetto e sono state predisposte opere di difesa dalla corrente del fiume. Nei prossimi giorni si provvederà a saldare ulteriori parti della condotta dai due lati fino a riconnettere l´acquedotto. "Mi complimento con l´impresa e con le squadre che hanno operato ininterrottamente nonostante la pioggia: abbiamo anticipato le operazioni poiché è prevista una nuova ondata di maltempo che avrebbe potuto ritardare l´intervento. Così facendo non ci saranno problemi poiché le prossime operazioni avverranno fuori dal fiume e potranno essere eseguite anche in caso di pioggia. Stiamo lavorando senza sosta – ha concluso Edoardo Cosenza - per ripristinare la condotta entro Natale". |
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FONDO DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE, COMPLETATO L’ACQUEDOTTO IN ETIOPIA. AATO VERONESE E BENEFICENZA NELLE BOLLETTE. ALTRO CHE “OCCULTA”, LA SOLIDARIETÀ È TRASPARENTE COME L’ACQUA. |
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Verona, 1 dicembre 2010 – L’anno scorso i Consiglieri di Amministrazione hanno infatti aderito ad un’importante iniziativa promossa da N.a.d.i.a Onlus: la costruzione di un acquedotto in Etiopia, nella località di Durame. È di questi giorni la notizia che l’acquedotto (ovvero la prima tranche che canalizza e depura la fonte di Ebala, a 12 chilometri da Durame) è stato già costruito. E questo solamente grazie al Cda, che nel 2009 ha messo mano ai propri stipendi, autoriducendoli (a partire da giugno 2010 le indennità non sono più percepite, ai sensi del dl 78 di Tremonti). L’obiettivo è stato quindi raggiunto: con i 10mila euro raccolti dall’autoriduzione degli stipendi dei membri del Cda dell’Aato Veronese l’anno scorso, l’acquedotto in Etiopia è oggi una realtà, realizzato a Durame unendo le forze di ingegneri italiani e africani nell’arco di nemmeno un anno. Non corrisponde quindi al vero quanto pubblicato oggi su un Quotidiano Locale, ossia che i proventi derivati dal fondo di solidarietà internazionale saranno destinati alla realizzazione dell’acquedotto in Etiopia (come annunciato, già realizzato grazie all’autoriduzione degli stipendi del Cda nel 2009). Il fondo di solidarietà internazionale è stato istituito con apposita delibera approvata da tutti i sindaci che compongono l’assemblea d’ambito nel dicembre 2009 e il relativo bando per l’assegnazione è stato approvato dal Cda ad ottobre 2010, il mese scorso. La pubblicazione del bando, quindi, non è stata ancora effettuata perché la contingente situazione di forte disagio delle popolazioni alluvionate nei comuni dell’Est veronese suggerisce al Cda di valutare se utilizzare parte di quei fondi in via del tutto eccezionale per i nostri alluvionati. A riprova di ciò, si allega copia della lettera congiunta trasmessa ai sindaci da parte di Aato Veronese e Acque Veronesi e copia della delibera e del bando. Inoltre, si rende noto che in data 19-03-2010, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, durante la conferenza stampa indetta da Aato Veronese proprio per informare i cittadini, era stata data notizia ai media del progetto “Acqua per Durame”, e della relativa modalità di reperimento dei fondi necessari alla costruzione dell’acquedotto, ossia l’autoriduzione degli stipendi del Cda. L’ammontare annuo di questo fondo, nei confronti degli utenti, può essere sintetizzato in questa semplice tabella: Realizzato L’acquedotto A Durame Grazie All’auto-riduzione Degli Stipendi Del Cda Nel 2009, La Soddisfazione Di Aato Veronese “L’acquedotto realizzato in Etiopia, che serve acqua potabile a 40mila persone e all’ospedale di Durame, è una realtà grazie al supporto e alla collaborazione di tutti: la proposta auto ridurre le indennità è stata suggerita da Silvio Gandini, membro del Cda, e il vicepresidente Luigi Mauro Visconti ha suggerito di indirizzare i risparmi verso interventi solidali, a favore di persone bisognose per dare loro un segnale concreto –sintetizza Mauro Martelli, Presidente Aato Veronese -. Questa proposta è stata poi stata sostenuta dall’allora Presidente Luigi Pisa, attualmente assessore al Comune di Verona, e dal resto del Consiglio di Amministrazione di Aato Veronese. È quindi per noi motivo di grande soddisfazione dare riscontro, oggi, di questi risultati”. Il progetto “Acqua per Durame” è un programma di solidarietà internazionale portato avanti da N.a.d.i.a. Onlus, associazione di volontariato impegnata dal 2000 in progetti di cooperazione e solidarietà internazione in Federazione Russa, Georgia, Thailandia, Etiopia, Magadascar e Bolivia. A Durame, in Etiopia, la popolazione (34.968 persone, nel 2012 saranno più di 40mila), è attualmente priva di punti di distribuzione di acqua potabile: in particolare sono le donne e i bambini a soffrire maggiormente della mancanza di acqua potabile. L’intento del progetto, dunque, è stato garantire l’accesso all’acqua potabile alla città di Durame e al suo ospedale, canalizzando la fonte Ebala che dista dalla città ben 12 chilometri. “Sapere che la nostra iniziativa abbia garantito l’accesso all’acqua potabile a circa 40mila persone in Etiopia ci rende felici. L’acqua, grazie al nuovo acquedotto, oltre a non costringere i bambini a bere quella infetta dalle pozzanghere, servirà anche all’ospedale di Durame per curare adeguatamente i malati – commenta Luigi Mauro Visconti, vice presidente Aato Veronese -. E’ già inconcepibile pensare che in alcune aree del mondo non ci sia la disponibilità di acqua; è ancora più inconcepibile pensare che, dove c’è disponibilità, l’acqua non possa essere utilizzata perché inquinata. La cosa più sorprendente per noi è aver riscontrato quanto tanto si possa fare con un così modesto ed irrilevante sacrificio; ringraziamo perciò l’Associazione N.a.d.i.a. Per l’opportunità concessaci”. “Questa vicenda segnala da parte di Aato Veronese la volontà di porre attenzione alle difficoltà, alle situazioni di bisogno. Non solo nel nostro territorio ma anche al di fuori dei confini italiani ed europei, perché l’acqua è una risorsa non solo per noi, ma per tutto il pianeta - sottolinea Silvio Gandini, Cda Aato Veronese -. In un periodo in cui si parla tanto di costi della politica noi abbiamo anticipato l’argomento: da tempo avevamo già fatto una scelta di riduzione delle nostre indennità, grazie alla quale si è potuto realizzare l’acquedotto in Etiopia. Siamo chiamati ad avere un ruolo all’interno del servizio pubblico e dobbiamo averne responsabilità”. “Abbiamo incontrato non poche difficoltà: oltre a quelle tecniche, ci siamo confrontati con una cultura diversa dalla nostra. Ed è difficile lavorare in un territorio che non è il nostro, pretendendo di ottenere gli stessi risultati – racconta Luciano Vanti, Presidente N.a.d.i.a. Onlus -. Ma alla fine le soddisfazioni sono arrivate e con la popolazione locale c’è stato un forte coinvolgimento. Ci auguriamo che questo primo intervento sia presupposto di continuità per altri progetti. Di sicuro - conclude Vanti –, l’ottimismo non manca”. |
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100 MILIONI DI EURO PER FINANZIARE LE IMPRESE. |
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Ancona, 1 dicembre 2010 - ´Attraverso questa linea di credito di 100 milioni di euro attivata dalla Banca Popolare di Ancona, l´Aset di Fano, la Multiservizi di Ancona, l´Atac di Civitanova Marche e la Ciip di Ascoli Piceno, gestori del servizio idrico integrato, potranno realizzare interventi per la raccolta, il collettamento ed il trattamento delle acque reflue urbane negli agglomerati con almeno duemila abitanti´ Cosi` l´assessore regionale alle Risorse idriche Sandro Donati ha aperto la conferenza stampa sui fondi erogati dalla Banca Popolare di Ancona per l´attuazione di investimenti in sistemi depurativi, esclusi gli acquedotti, da parte delle aziende marchigiane a prevalente partecipazione pubblica. Presenti, tra gli altri, il direttore generale dell´Ubi Banca Popolare di Ancona, Luciano Goffi e i rappresentanti delle Ato e delle aziende beneficiarie. ´Cio` permettera` di rendere le Marche ancora di piu` Regione europea ha sottolineato Donati - conformando la gestione del servizio idrico alle linee di indirizzo comunitarie, oltre che costituire un importante volano per le nostre imprese e contribuire sensibilmente ad incrementare, nel suo complesso, il miglioramento dello stato dei fiumi e dei torrenti marchigiani, in risposta anche a quelle esigenze di sviluppo turistico e, quindi, economico dei nostri territori piu` belli. ´Permettetemi di ricordare ´ ha concluso l´assessore - che all´avvio del 2010 era stato raggiunto un altro importante risultato per il settore delle acque, attraverso l´adozione da parte del Consiglio regionale del Piano di tutela delle acque, lo strumento di pianificazione e normativo dell´intero settore´. ´L´accordo ´ ha detto Goffi - prevede crediti attraverso l´utilizzo di fondi Bei (Banca europea degli investimenti) desinati alle Pmi, mentre altri fondi sono finanziati dalla nostra banca e riservati a progetti riguardanti le infrastrutture che devono realizzare le aziende municipalizzate della nostra regione´. Soddisfatti i rappresentanti della aziende pubbliche per l´iniziativa andata in porto anche perche` puo` essere una boccata d´ossigeno per tantissime realta` produttive marchigiane che avrebbero la possibilita` di investire e far ripartire l´economia e l´occupazione. |
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TORINO SOUNDTRACK PREMIO NAZIONALE GIOVENTU’ ESPLOSIVA |
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Torino, 1 dicembre 2010 - Un mese e mezzo la durata del concorso, 200 i video in gara e caricati sul portale www.Torinosoundtrack.com/ , 2500 accessi mensili sul portale e ora comincia la fase finale del Premio Nazionale Gioventù Esplosiva - Torino Best Soundtrack Awards 2010, il primo video contest nazionale realizzato su web, ideato e promosso dall’Associazione Culturale Il Dinosauro. Numerosa la partecipazione di giovani artisti e musicisti di tutta Italia che hanno aderito al progetto realizzando la propria Best Soundtrack per una delle quattro sezioni in concorso che ricordiamo essere “Best Soundtrack”, “Best Cover”, “Suoni di Torino e Best videoclip”. Tra tutte le Best Soundtrack partecipanti, solo 12, tre per categoria, saranno protagoniste delle serate finali che ne decreteranno i vincitori. Dopo la prima fase giocata su web, Torino Best Soundtrack Awards diviene infatti appuntamento live in programma al Lapsus di Torino, in quattro serate che vedranno i diversi sfidanti presentare la propria opera dal vivo affiancati da alcune tra le più note band del circuito alternative della scena musicale italiana. Si comincia Venerdì 3 Dicembre 2010 con Zen Circus + finale “Best Soundtrack” e sabato 4 dicembre con Movie Star Junkies + finale “Best Cover”. Si prosegue poi il week end successivo di venerdì 10 dicembre con Ln Ripley + finale “Suoni di Torino” e sabato 11 dicembre Paul Warren Band + finale “Best Videoclip”. La premiazione dell’ opera vincitrice avverrà a fine serata. Al vincitore di ciascuna sezione sarà riconosciuto un premio del valore di 1000 euro mentre, attraverso il suo special award, Film Commission Torino Piemonte presenterà la migliore sonorizzazione alle principali case di produzione cinematografiche. Inizio proiezioni e mini live concorrenti ore 21.30, Inizio concerti ore 22.45, Ingresso a offerta libera. Nel frattempo su Gru Radio 93.3 appuntamento fisso con le “Pillole di Nosferatu”. La tragicomica mascotte di Tbsa intervistata da Melissa su tutte le novità relative all’evento! Per info: info@torinosoundtrack.Com |
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FEDERLAZIO: PRESENTATO STUDIO SULLO STATO DEI RIFIUTI A ROMA E NEL LAZIO |
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Roma, 1 dicembre 2010 - Ieri , presso la sede dell’Associazione Civita, Federlazio-ambiente ha presentato lo studio “Stato e prospettive del sistema dei rifiuti urbani a Roma e nel Lazio”. All’incontro sono intervenuti l´Assessore alle Politiche del Territorio e Tutela Ambientale della Provincia di Roma, Michele Civita, il Capo Segreteria dell’Assessorato alle Attività Produttive e Politiche dei Rifiuti della Regione Lazio, Romano Giovannetti, il Presidente dell’Arall (Associazione Regionale Autonomie Locali del Lazio), Donato Robilotta, il Presidente di Federlazio-ambiente Bruno Landi, il Direttore Generale della Federlazio Giovanni Quintieri. Numerosi i punti affrontati nello studio, tutti di estrema attualità e che richiedono soprattutto urgente attenzione da parte delle Istituzioni per le possibili gravi conseguenze che potrebbero derivare. Innanzitutto Federlazio-ambiente (l’articolazione della Federlazio nata nel 2007 grazie all’adesione del 90% delle imprese private che operano nel settore smaltimento e trattamento dei rifiuti) da anni si batte per rimediare ai gravissi ritardi nei pagamenti da parte di un numero consistente di Comuni della Regione. Tale ritardo ha infatti causato negli anni un debito complessivo che si è cristallizzato tra i 200 e i 250 milioni di euro che gravano interamente sulle imprese private del settore. La pressione della Federlazio, purtroppo, nonostante gli sforzi compiuti non ha portato ai risultati sperati. Per quanto concerne le tariffe, Federlazio Ambiente ha raccolto in una nota inviata alla Regione Lazio il quadro delle tariffe praticate in tutta Italia per fare un paragone con quanto praticato nel Lazio: salvo rarissimi casi per le discariche si è ben al di sopra dei 90€/t. Si va da un minimo di 46 (Malagrotta) a un massimo di 73 (Guidonia), fra 77 e 88€/t per gli impianti del Lazio. Alla Regione chiediamo tariffe adeguate alle tecnologie avanzate e agli investimenti praticati o che siano almeno garantite quelle previste dal Piano regionale sui rifiuti approvato lo scorso 19 novembre dalla Giunta, in linea con il mercato nazionale, unitamente alla garanzia del pagamento del servizio da parte dei Comuni. Tutto il sistema rischia di implodere con conseguenze facilmente immaginabili. A fronte di tutto ciò è necessario dare corso a nuovi e rilevantissimi investimenti: 200 milioni di euro per il completamente del gassificatore e della centrale elettrica di Malagrotta; 220/250 milioni per il gassificatore e la centrale elettrica di Albano Laziale; 45 milioni per ciascuno degli impianti di Guidonia, Bracciano e Latina; 35 milioni per l’impianto Tmb di Colleferro più ulteriori 30 milioni per il revamping degli impianti di Colleferro. Il totale parziale degli interventi sopra elencati dà come somma complessiva circa 650 milioni di euro. La forza lavoro indotta dall’implementazione di tale sistema produttivo ammonterebbe almeno ad ulteriori 500/600 unità qualificate, per un costo di poco superiore al milione di euro per persona occupata. La realizzazione di tutto questo programma costituirebbe già uno sforzo titanico ed un grande successo ed implicherebbe necessariamente una condivisione strategica da parte di tutti i soggetti interessati: delle Istituzioni, a cominciare dalla Regione Lazio (con funzioni di garanzia), del sistema bancario, delle imprese pubbliche e private, delle forze politiche e sociali. Ciò comporta inevitabilmente tariffe adeguate e tali da ripagare, secondo criteri industriali, investimenti e gestione. Se non esistono le forze istituzionali ed imprenditoriali o le possibilità economico-finanziarie per attuare quanto sopra descritto nell’arco dei prossimi 3-4 anni, dovremo accontentarci della supplenza delle discariche cercando di realizzarle al meglio e di farne una gestione coerente con gli indirizzi normativi comunitari per non fare la fine di Napoli. La situazione complessiva risulta quindi molto grave ed è per questo che Federlazio-ambiente ha chiesto un incontro urgente con la Presidente della Regione, Renata Polverini, in cui discutere alcuni punti della questione. Riguardo la discarica di Malagrotta alcuni giorni fa la ditta di gestione Co.la.ri. Ha spedito una lettera al Sindaco Alemanno in prospettiva dell’esaurimento delle volumetrie disponibili e in cui si preannuncia un prossimo seminario dal titolo “Malagrotta la fortuna di Roma: 30 anni al servizio della Città”, affermando che “nell’arco di quattro – cinque anni Malagrotta diventerà Parco Naturale”. Si ricorda, infine, che “in vista della chiusura della discarica e nella necessità di trattare i rifiuti secondo le norme comunitarie, stiamo realizzando 4 impianti Tmb (Trattamento Meccanico Biologico) con i rispettivi gassificatori di Malagrotta e di Albano. A ciò si aggiunge la predisposizione della nuova discarica di servizio per gli impianti Ama di Ponte Malnome e della Città delle Industrie Ambientali di Malagrotta. Il tutto assicurerà a Roma, almeno per un ventennio, un tranquillo e razionale smaltimento dei suoi rifiuti”. Per quanto concerne la nostra regione, ciò che sorprende è che sia le forze politiche che le Istituzioni sembrano non comprendere come il “Sistema Lazio”, centrato sugli impianti Tmb e sulla produzione del Cdr, nella sua peculiarità, sia il più rispondente alle esigenze di qualità industriale e di minimo impatto ambientale. In tutto questo, il futuro delle discariche è destinato ad essere qualitativamente diverso rispetto alla funzione di supplenza che le stesse hanno esercitato fino ad oggi. Quelle destinate a rimanere saranno le discariche dedicate al servizio degli impianti e, alla chiusura delle medesime, si potrebbe avere un significativo recupero ambientale con l’impianto di migliaia di specie vegetali, verde e boschi. Questo è quanto deve essere attuato nel tempo previsto dalle autorizzazioni in essere, ossia entro il 2013/2014. Il nostro compito è quello di non demordere e di fare tutti gli sforzi per raggiungere l’obiettivo tanto ambizioso che, se realizzato, porterà Roma e il Lazio all’avanguardia in Italia e in Europa. Federlazio Ambiente, oltre che candidarsi con i suoi associati a dare positive prospettive per la realizzazione del “Progetto Lazio”, può contare sui suoi associati che da decenni assicurano uno smaltimento dei rifiuti nel pieno rispetto delle regole e a condizioni economiche particolarmente vantaggiose per i cittadini di Roma e del Lazio. Se ad oggi il sistema non è ancora collassato lo si deve all’impegno profuso dalle aziende private rappresentate da Federlazio Ambiente che quotidianamente garantiscono il servizio consentendo, al contempo, di risparmiare svariati milioni di euro. |
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