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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 02 Dicembre 2010 |
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LE EDIZIONI SAN PAOLO PUBBLICHERANNO A MARZO IN ESCLUSIVA MONDIALE IL LIBRO DI LIU XIAOBO - PREMIO NOBEL PER LA PACE 2010 : LA FORZA DELLA LIBERTA’ |
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Milano, 2 dicembre 2010 - Liu Xiaobo, intellettuale e scrittore cinese è laureato in letteratura ed ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace 2010 «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina». Lo ha saputo dalla moglie Liu Xia, prima che le autorità cinesi costringessero anche lei e tutti i familiari agli arresti domiciliari. Anche all’avvocato che difende Liu Xiaobo è stato impedito di partire per l’Europa per ritirare il prestigioso riconoscimento ad Oslo il 10 dicembre. Liu ha 54 anni, è nato a Changchun il 28 dicembre 1955 ed è da molti anni impegnato per la difesa dei diritti civili in Cina, spesso non rispettati dal governo do Pechino. Nel 1989 Liu Xiaobo partecipò anche alle manifestazioni in piazza Tiananmen e nel 1991 fu accusato di voler sovvertire il regime. Nel 1996 fu condannato a tre anni di lavoro in un campo di rieducazione per “ Disturbo della quiete pubblica» per aver criticato il partito comunista cinese. Nel 2008, in occasione del sessantesimo anniversario dell’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani, Liu sottoscrive il manifesto di Charta 08, firmato da molti altri intellettuali e attivisti cinesi. Liu viene arrestato pochi giorni prima della pubblicazione e nel dicembre 2009 il Governo Cinese conferma l’arresto per atti sovversivi e lo condanna a 11 anni di lavori forzati nei laogai, i gulag cinesi. Tutto il mondo si è mosso in sua difesa e nonostante l’intervento diretto degli Stati Uniti, dei più importanti stati europei e degli intellettuali di tutto il mondo, Pechino non dimostrato nessuna apertura. La candidatura di Liu Xiaobo al premio Nobel per la pace era stata proposta nel gennaio di quest’anno, tragli altri, dall’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu e dal Dalai Lama. Ma Zhaouxu, il portavoce del ministro degli Esteri cinese, aveva contestato la scelta, sostenendo che la consegna del premio all’attivista sarebbe stato un grave errore. I componenti del comitato del Nobel assicurarono che le dichiarazioni del ministro non avrebbero con scelta finale. E così è stato. |
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A BARI PARTITO IL PUBLIC CAMP 2010 |
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Bari, 2 dicembre 2020 - Al via l’ 1 dicembre, alle 15.00, la terza edizione del Meeting “Public Camp 2010”. L’evento si inserisce all’interno del Festival dell’Innovazione, promosso da Regione Puglia, dall’Arti (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione), dalle cinque università pugliesi, dal Cnr, dall´Enea e in collaborazione con la Fiera del Levante. Il titolo scelto per la giornata inaugurale è stato "La società delle reti. Quando la comunicazione produce agire pubblico", intervengono Giuliana Trisorio Liuzzi, Eugenio Iorio (Responsabile Comunicazione Istituzionale Regione Puglia), Pietro Scott Jovane (Amministratore Delegato Microsoft), Jaime D’alessandro (giornalista Xl Repubblica), Guido Rossi (Mtv Italia), Luca Conti (blogger Pandemia.info), Carlo Infante (docente di Performing Media e presidente e managing director di Urban Experience), Andrea Genovese (esperto di new media), la videoconferenza con Luigi Crespi (esperto di marketing politico elettorale) in videoconferenza, Luca De Biase (giornalista e scrittore), Fausto Colombo (sociologo). Conclude Nicola Fratoianni. Modera Lino Patruno. Alle 18.00 si è tenuta la lezione magistrale “Link: la scienza delle reti” tenuta dal fisico Albert Lázlo Barabási. Lo scienziato ungherese è professore dell’Università di Notre Dame e direttore al Centro di Ricerca Reti Complesse (Ccnr) alla Northeastern University. Esperto di reti, introdusse nel 1999 il concetto di reti ad invarianza di scala. |
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COMMENTO DEI DATI DELL’OSSERVATORIO STAMPA FCP RELATIVI AL PERIODO GENNAIO-OTTOBRE 2010 RAFFRONTATI AL PERIODO GENNAIO-OTTOBRE 2009. |
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Milano, 2 dicembre 2010 - Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale segnala una significativa diminuzione del trend negativo rispetto allo scorso anno: fatturato -2,6% (2009: -23,1%). In particolare i quotidiani segnano un -2,3 % (2009: -18,8%). La tipologia Commerciale nazionale ha evidenziato un -0,1% a fatturato ed un -4,8% a spazio. La tipologia Di Servizio ha visto un -6,3% a fatturato e un +3,7% a spazio. La tipologia Rubricata ha segnato un calo a fatturato del -3,9% e a spazio -4,8%. La pubblicità Commerciale locale ha ottenuto un -3,4% a fatturato ed un +2,2% a spazio. I quotidiani Free Press hanno segnato andamenti in calo a fatturato (- 11,6%) e a spazio (-7,7%). Diminuisce del -11,1,% il fatturato della commerciale nazionale e del -13% quello della locale, mentre gli spazi registrano un andamento rispettivamente del -12,3% e del -5,2%. I periodici registrano a fatturato una contrazione del calo -3,1,% (2009: -30%). Sia i Settimanali che i Mensili che le Altre periodicità hanno ottenuto variazioni significativamente migliori rispetto a quelle dello scorso anno: Settimanali a fatturato – 0,2% ( 2009:-28,9%) a spazio +3,2% (2009: -16,9%) Mensili a fatturato -7% (2009: -32,2%) a spazio -4,6% (2009: -26,4%). Altre Periodicità a fatturato -2,3% (2009: -17,7%) a spazio +0,5% (2009: -20,6%).
Quotidiani |
Spazi |
Fatturato Netto |
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(in migliaia di euro) |
A Pagamento: |
2009 |
2010 |
Diff. % |
2009 |
2010 |
Diff. % |
Commerciale nazionale |
96.621 |
92.728 |
-4,0% |
480.431 |
483.228 |
0,6% |
Di servizio |
14.173 |
14.678 |
3,6% |
134.896 |
126.467 |
-6,2% |
Rubricata |
20.047 |
19.123 |
-4,6% |
93.917 |
90.243 |
-3,9% |
Commerciale locale |
316.093 |
324.479 |
2,7% |
338.486 |
328.612 |
-2,9% |
Totale A Pagamento |
446.934 |
451.008 |
0,9% |
1.047.730 |
1.028.550 |
-1,8% |
Free Press: |
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Commerciale nazionale |
10.086 |
8.843 |
-12,3% |
30.915 |
27.492 |
-11,1% |
Di servizio |
272 |
301 |
10,6% |
583 |
524 |
-10,1% |
Rubricata |
38 |
0 |
-100,0% |
20 |
40 |
100,0% |
Commerciale locale |
18.687 |
17.713 |
-5,2% |
15.813 |
13.761 |
-13,0% |
Totale Free Press |
29.083 |
26.857 |
-7,7% |
47.331 |
41.817 |
-11,6% |
Quotidiani: |
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Commerciale nazionale |
106.707 |
101.571 |
-4,8% |
511.346 |
510.720 |
-0,1% |
Di servizio |
14.445 |
14.979 |
3,7% |
135.479 |
126.991 |
-6,3% |
Rubricata |
20.085 |
19.123 |
-4,8% |
93.937 |
90.283 |
-3,9% |
Commerciale locale |
334.780 |
342.192 |
2,2% |
354.299 |
342.373 |
-3,4% |
Totale |
476.017 |
477.865 |
0,4% |
1.095.061 |
1.070.367 |
-2,3% |
Periodici |
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Settimanali: |
2009 |
2010 |
Diff. % |
2009 |
2010 |
Diff. % |
Tabellare |
63.019 |
65.017 |
3,2% |
308.463 |
305.038 |
-1,1% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
13.901 |
16.762 |
20,6% |
Totale Settimanali |
63.019 |
65.017 |
3,2% |
322.364 |
321.800 |
-0,2% |
Mensili: |
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Tabellare |
57.801 |
55.113 |
-4,6% |
235.817 |
217.235 |
-7,9% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
16.723 |
17.620 |
5,4% |
Totale Mensili |
57.801 |
55.113 |
-4,6% |
252.540 |
234.855 |
-7,0% |
Altre periodicità: |
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Tabellare |
6.963 |
7.000 |
0,5% |
19.747 |
19.441 |
-1,5% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
2.438 |
2.235 |
-8,3% |
Totale Altre periodicità |
6.963 |
7.000 |
0,5% |
22.185 |
21.676 |
-2,3% |
Periodici: |
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Tabellare |
127.783 |
127.130 |
-0,5% |
564.027 |
541.714 |
-4,0% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
33.062 |
36.617 |
10,8% |
Totale Periodici |
127.783 |
127.130 |
-0,5% |
597.089 |
578.331 |
-3,1% |
Fatturato Totale (Quotidiani e Periodici) |
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1.692.150 |
1.648.698 |
-2,6% | |
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PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI (ROMA, 4-8 DICEMBRE): I PICCOLI EDITORI PUBBLICANO GIÀ IL 6% DEI LORO TITOLI IN FORMATO EBOOK. TUTTE LE CIFRE AGGIORNATE SUL FENOMENO DELL’ANNO E LE NOVITÀ SULLE PIATTAFORME IL 6 DICEMBRE ALLA FIERA NAZIONALE DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA |
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Milano, 2 dicembre 2010 - I piccoli editori pubblicano già il 6% dei loro titoli in formato eBook. Sono infatti 131, in base alle elaborazioni dell’Ufficio studi Aie, le case editrici italiane che hanno in catalogo "almeno un titolo" in formato e-book in lingua italiana: di queste, 94 sono piccole case editrici, con un catalogo medio di e-book di 16 titoli. Complessivamente il "catalogo" che sviluppano è di 1.472 e-book, corrispondente al 6% di titoli che la piccola editoria ha proposto (tra novità e ristampe) nel 2009. Sono questi alcuni dei primi segnali dal mercato che verranno presentati e discussi in occasione di due incontri interamente centrati sul fenomeno dell’anno e in programma martedì 6 dicembre al Palazzo dei congressi dell’Eur a Roma alla Fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi. Il primo, dal titolo E-book: primi segnali dal mercato, in programma al Digital Cafè dalle 10.45 alle 11.45, propone gli ultimi dati aggiornati, a cura dell’Ufficio studi di Aie, dell’anno "1" o "0" del mercato e-book italiano: dai titoli disponibili in ebook al genere, dal prezzo medio sino al parco device installato. Con in più notizie e aggiornamenti dagli altri mercati. Interverranno Cristina Mussinelli (Associazione Italiana Editori/idpf) e Mauro Zerbini (Ibs). Dal mondo dell’eBook alle strutture: come si sta organizzando il nostro mercato tra "piattaforme" e librerie on line che vendono e-book? Sarà questo il tema del secondo appuntamento, sempre in programma il 6 dicembre al Digital Cafè dalle 11.30 alle 13 dal titolo Piattaforme di e-book a confronto, in cui sarà proposta una vera e propria ricognizione a 360 gradi su cosa offrono oggi le piattaforme distributive e quale modello di business propongono agli editori. Questo attraverso una serrata presentazione delle principali piattaforme, una delle più ampie condotte in questi mesi. Interverranno, moderati da Cristina Mussinelli di Aie, Marco Croella (Semplicissimus Book Farm), Renato Salvetti (Edigita), Matteo Brambilla (Bookrepublic), Enrico Lavoro (Telecom), Livia Senic-matulia (Webster), Luciano Simonelli (eBooks Italia). L´impatto delle nuove tecnologie non riguarda - e non riguarderà – però solo le innovazioni di prodotto (e-book o Applicazioni) ma anche quelle di "processo": distributivo innanzitutto, ma anche nel "prestito". Per questo il 6 dicembre, nel pomeriggio, si svolgeranno al Digital café altri due incontri, sempre legati al tema ebook: Filiere che si riorganizzano, alle 15, in cui interverranno Fernando Mantovani (Business online Feltrinelli) ed Enzo Mazza (Fimi). E Quando l’e-book comincia ad andare in prestito, in programma alle 16, con un focus sui prestiti bibliotecari di ebook. Interverranno, Giulio Blasi (Media Library), Luciana Cumino (Biblioteca civica di Cologno Monzese), Andrea Ferro (Casalini Digital Library). Entrambe le tavole rotonde sono moderate da Giovanni Peresson di Aie. |
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INAUGURATA A L’AQUILA LA BIBLIOTECA DELL´INFANZIA |
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L´aquila, 2 dicembre 2010 - Ieri mattina nella sede dell´assessorato alle Politiche culturali e l´agenzia di promozione culturale della Regione Abruzzo è stata inaugurata la Biblioteca dell´infanzia dedicata ai bambini vittime del terremoto del 6 aprile 2009. All´evento erano presenti Paola Di Salvatore, Dirigente Servizio politiche culturali della Regione Abruzzo, Principessa Wijdan F. Al-hashemi, ambasciatrice del Regno Hashemita di Giordania a Roma, Mons. Giuseppe Molinari E Massimo Cinque per la Fondazione "6 aprile per la vita onlus". "Abbiamo dedicato la Biblioteca ai bambini vittime del sisma - ha detto Paola Di Salvatore - affinché nel libro e nella lettura ci si ricongiunga nel ricordo e nella memoria; ogni parola diviene volo di attimi vissuti e racchiusi in pagine che esprimono sentimenti profondi". Madrina dell´inaugurazione è stata la Principessa Wijdan F. Al Hashemi, sensibile ed attenta testimone del dramma aquilano, che ha donato alla Biblioteca 144 libri in lingua araba. Il Quartetto della Istituzione Sinfonica Abruzzese e gli attori de L´uovo, teatro stabile d´Innovazione Onlus, hanno reso omaggio alle autorità presenti ed alle classi elementari di un istituto aquilano presenti all´evento. |
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EBOOK.IT: DA OGGI NUOVI STRUMENTI COME L´EBOOKTRAILER E LA VIDEOINTERVISTA AGLI AUTORI PER AZIONI VIRALI SUI SOCIAL NETWORK |
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Roma 2 dicembre 2010 - Da oggi ebook.It il sito nato nello scorso luglio che offre esclusivamente editoria elettronica, lancia la sua nuova offerta, rappresentativa di tutti i generi letterari. Si tratta di un nuovo scaffale con 1302 titoli sia in italiano che in inglese, pubblicati da 86 editori e firmati da 987 autori. “Iniziamo oggi un percorso importante – ha dichiarato Raffaele Barberio, promotore della nuova iniziativa e direttore di Key4biz – che punta al raddoppiamento dell’offerta entro i prossimi 2 mesi e per questo ci muoviamo in modo totalmente aperto con tutti gli editori”. Il 2010 è stato da molti definito l’anno di partenza degli ebook, con proiezioni di crescita ancora contenute. “…Credo che i fatti dimostreranno quanto fossero prudenziali queste previsioni – ha sottolineato Raffaele Barberio – la crescita del settore a mio parere avrà crescita esponenziale, occorre solo il raggiungimento di un minimo di massa critica: l’ebook reader sembra infatti oggi l’oggetto tecnologico che può rappresentare la vera novità come regalo natalizio. Infine i veri driver di sviluppo sono rappresentati dal target dei cosiddetti nativi digitali, che porteranno ebook ed ereader nelle famiglie. In tal senso, si pensi agli effetti di un’offerta integrata di titoli elettronici per le scuole di primo e secondo grado e ai testi per l’università, due settori sui quali contiamo di intervenire in modo deciso”. Infine su ebook.It non solo libri. A breve, infatti, tutti venderanno tutto e gli scaffali dei siti di ecommerce editoriale saranno più o meno uguali. Ecco l’esigenza di affidarsi a nuovi servizi: “Mi riferisco – ha continuato Raffaele Barberio - a due strumenti ancora inediti per un sito di ecommerce editoriale come l’ebooktrailer e la videointervista all’autore”. L’ebooktrailer è un video di durata inferiore ai 60 secondi, veloce, girato con una scrittura efficace di tipo pubblicitario. Accompagna il libro ed è l’equivalente di un coming soon cinematografico. Mentre la videointervista all’autore è uno strumento di accompagnamento dell’uscita di un nuovo titolo. I due servizi sono stati realizzati da ebook.It per i propri titoli (ebook.It è anche a sua volta editore). Al momento sono disponibili l’ebooktrailer di “Gli anni della New Tv” di Andrea Materia e le videointerviste agli autori Gianni Celata, Andrea Materia, Fabienne Pallamidessi. I due strumenti sono efficaci in tutte le azioni virali tipiche di Internet e i social media sono parte integrale della vision di ebook.It. “I Social Network sono importanti per ebook.It – ha concluso Raffaele Barberio - come dimostra la nostra presenza in Facebook con l’omonima Fan Page che rappresenta con i suoi 3.100 membri la community italiana sugli ebook di gran lunga più numerosa di qualunque altra”. Nelle prossime settimane, inoltre, lo scaffale di ebook.It si arricchirà di un’offerta articolata di lettori di libri elettronici, audiolibri e games. Www.ebook.it/ |
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VENEZIA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA, PIENA ADESIONE DEL TRENTINO COSTITUITO IL COMITATO FONDATORE PER LA CANDIDATURA PER IL 2019 |
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Trento, 2 dicembre 2010 - Ieri mattina, nel Salone da ballo del Museo Correr di Venezia, si è tenuta la cerimonia di costituzione del Comitato promotore per la candidatura della Città di Venezia a Capitale Europea della Cultura 2019. Per la Provincia autonoma di Trento ha partecipato l´assessore alla cultura Franco Panizza. La candidatura è appoggiata dalla Provincia autonoma di Trento, da quella di Bolzano, dalle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e dalla Provincia di Venezia. Sono intervenuti alla cerimonia il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, l´assessore alla cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder e il presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto. L´assessore Panizza: "Progetto importante per collaborare in campo culturale ma anche per consolidare le relazioni istituzionali e trovare sinergie per aumentare la competitività a livello europeo e internazionale di questo territorio". I responsabili politici degli enti coinvolti nel progetto hanno quindi sottoscritto il Protocollo d´intesa per la costituzione e il funzionamento del Comitato fondatore che dovrà gestire la candidatura che ha in Venezia la capofila ma che coinvolge l´area nord orientale d’Italia. "Voglio rimarcare anche da parte nostra - ha detto l´assessore Panizza - l´assoluto interesse per questo progetto che valorizza la storia e la tradizione mitteleuropea della nostra terra e salda l´asse verso nord con quello verso est e quindi valorizza tutta una serie di connessioni, di rapporti, di legami culturali e storici fra i nostri territori. Voglio solo ricordare il periodo della Grande Guerra e il fatto che con le confinanti province venete stiamo portando avanti un progetto di livello europeo, ma anche le Dolomiti Patrimonio dell´Umanità e i numerosi altri progetti come la mostra sul vetro ospitata a Trento e che fra qualche giorno arriverà qui a Venezia. Penso inoltre al fatto che nel comitato scientifico del nostro Museo del Buonconsiglio siede il Direttore Centrale per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Venezia Giandomenico Romanelli. Sono tutti rapporti ormai costruiti e consolidati che troveranno nuove opportunità all´interno di questo progetto in cui noi vogliamo mettere tutte le nostre risorse sia culturali che relative al campo della ricerca e dell´università. Vorrei citare in questo senso anche un museo come il Mart, che è a livello internazionale, ma anche il nuovo Museo delle Scienze, che tra qualche anno sarà inaugurato a Trento. Credo che questo progetto servirà non solo per collaborare in campo culturale ma anche per consolidare le relazioni istituzionali e trovare sinergie per aumentare la competitività a livello europeo e internazionale di questo territorio. Credo che dovremo impegnarci per coinvolgere tutte le istituzioni locali, il mondo dei privati ma sopratutto il mondo dell´economia. Abbiamo bisogno, in questo periodo di crisi, di dare nuovi spunti e riuscire a stimolare la creatività delle persone, dei giovani, degli imprenditori. Credo quindi che questo progetto, che ci proietta in una dimensione molto vasta, serva sicuramente per consolidare relazioni, per aprire collegamenti, per favorire il dialogo e la collaborazione fra i nostri territori, ma serva anche per farli crescere, per dargli maggiore capacità di competere, per stimolare l´iniziativa e l´inventiva. Siamo quindi in questo progetto, assieme agli amici della Provincia di Bolzano, pienamente convinti e disponibili a portare tutto il nostro contributo in termini di multiculturalità, di cultura dell´autonomia e di collegamenti storici che da sempre il nostro territorio ha con l´area della Mitteleuropa". La "Capitale europea della cultura" è un´iniziativa che vuole valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee e di contribuire a migliorare la comprensione reciproca tra i cittadini. In base alla rotazione annuale tra Stati decisa dall’Unione, nel 2019 la Capitale europea spetterà all’Italia. |
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FVG: PROGETTUALITÀ ESTESA PER VENEZIA CAPITALE CULTURA |
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Udine, 2 dicembre 2010 - Sarà una progettualità estesa, che valica i confini, senza soluzione di continuità tra le regioni e le province, quella che caratterizzerà la candidatura di Venezia a capitale europea alla cultura per il 2019. Lo ha sottolineato l´assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna, ieri a Venezia in occasione della sigla del protocollo nel quale sono contenuti gli intenti della candidatura comune. Il documento è stato firmato nel Salone del ballo del museo Correr, alla presenza del sindaco e presidente della Provincia di Venezia, Giorgio Orsoni e Francesca Zaccariotto, il presidente della Regione Veneto e della Provincia autonoma di Bolzano, Luca Zaia e Luis Durnwalter nonché appunto dagli assessori alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Trento, Elio De Anna e Franco Panizza. L´europa ha già assegnato all´Italia la candidatura ed ora spetta alle città della penisola presentare un progetto valido per avere la meglio sugli sfidanti. Nel 2013 il Governo sceglierà la miglior proposta. Ed è proprio questa caratteristica di progetto policentrico, che coinvolge più amministrazioni, la vera forza sulla quale le istituzioni vogliono puntare per vincere la concorrenza. "La proposta sarà vincente - ha affermato De Anna - se pensiamo a Venezia come un´area metropolitana che abbraccia tutto il Nordest, intono alla quale ruotano tutte le diverse realtà che compongono questo policentrico e variegato territorio. Anche la nostra regione possa portare un contributo fattivo con le proprie eccellenze nel campo della cultura: il Friuli Venezia Giulia, in un nordest del ´fare´ è in grado di accostare anche ´l´essere´, inteso come attività culturali di grande pregio e respiro che già caratterizzano il nostro territorio. Penso ad esempio a Pordenonelegge.it, il festival del libro con l´autore che si svolge ogni anno nel capoluogo della Destra Tagliamento oppure le giornate del Cinema muto conosciute anche oltreoceano, la rassegna "Vicino/lontano" di Udine". Senza dimenticare, ha notato de Anna, le bellezze artistiche e paesaggistiche di natura millenaria delle nostre città, capaci di competere con quelle di altre realtà molto blasonate del resto d´Italia. Il tutto con epicentro a Venezia, una realtà che rappresenta un "unicum" a livello mondiale che di per se è in grado di fare la differenza, all´interno di un progetto organico, dove ogni territorio sappia mettere in mostra le proprie eccellenze. "Un sistema che - ha concluso De Anna - porterà a ricadute positive non solo in termini di promozione di questa zona dell´Italia ma anche e soprattutto economiche: in questo modo il cerchio si viene a chiudere, perché se c´è ripresa economica, grazie anche a questo tipo di iniziative, allora ci sarà anche un aumento delle risorse in circolazione, parte delle quali potranno essere investite proprio in cultura". |
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BOLZANO: CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA: DURNWALDER FIRMA A VENEZIA |
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Bolzano, 2 dicembre 2010 - "Abbiamo aderito a questo progetto perché siamo convinti del valore delle diversità, dell’esigenza di promuovere la specificità dei territori quando tutti parlano di globalizzazione": così il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder ha commentato l 1° dicembre a Venezia la firma del protocollo di intesa che ufficializza la candidatura del Nordest d’Italia a Capitale europea della cultura 2019. L´accordo è stato siglato dai responsabili politici dei territori partner del progetto: le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Bolzano e quella di Trento, la Provincia di Venezia e il Comune di Venezia.nel Salone da ballo del Museo Correr, in piazza San Marco, il presidente Luis Durnwalder con il collega, Luca Zaia (Veneto), gli assessori alla cultura Franco Panizza (Trentino) e Elio De Anna (Friuli Venezia Giulia) sono stati accolti stamattina dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e dalla presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto. I responsabili politici dei sei enti territoriali coinvolti nel progetto hanno quindi sottoscritto il Protocollo d´intesa per la costituzione e il funzionamento del Comitato fondatore chiamato a gestire la candidatura dell’area macroregionale del Nordest d’Italia a Capitale Europea della Cultura 2019. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri anche il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli e Vittorio Sgarbi, sovrintendente del polo museale di Venezia. La Capitale europea della cultura, nelle intenzioni dell’Ue, ha lo scopo di valorizzare la ricchezza, la diversità e le caratteristiche comuni delle culture europee e di contribuire a migliorare la comprensione reciproca tra i cittadini. In base alla rotazione annuale tra Stati decisa dall’Unione, nel 2019 la Capitale europea spetterà all’Italia. La candidatura del Nordest si presenta forte di un bacino di 7 milioni di abitanti, di una capofila come Venezia e, tra le sue peculiarità, di una terra plurilingue come la Provincia di Bolzano. “Noi, come terra di confine, riteniamo questa candidatura significativa per le differenze che abbraccia, e partecipiamo con le nostre particolarità, a cominciare dai tre gruppi linguistici che qui convivono e da un’esperienza di soluzione pacifica della questione delle minoranze”, ha sottolineato il presidente Durnwalder. In tal senso il Presidente ha rivolto il saluto ai presenti anche in lingua tedesca (“oggi ripeto l’errore di Auronzo”, ha detto rifacendosi all’episodio in occasione della cerimonia per le Dolomiti patrimonio Unesco), strappando un lungo applauso. Durnwalder ha ricordato che “tutti dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia, della nostra lingua, delle nostre tradizioni. Venezia non aveva bisogno di questa candidatura, è già capitale culturale: ma ora possiamo presentare un mosaico di identità e di realtà culturali che fanno la ricchezza di questa macroregione.” La Provincia era rappresentata a Venezia anche dal vicepresidente Christian Tommasini, che ad inizio estate aveva lanciato la proposta del coinvolgimento dell’Alto Adige nel progetto europeo: “È una grande opportunità di crescita attraverso l’investimento nella cultura. Da Venezia parte ufficialmente il progetto per costruire una rete culturale significativa. Noi ci siamo.” La candidatura prevede una partnership rappresentativa di tutte le istituzioni proponenti ma anche l’eventuale adesione di altri soggetti pubblici e privati. La sede scelta dall’Ue quale Capitale europea dovrà organizzare lungo l´intero anno un programma di manifestazioni culturali per promuovere il patrimonio esistente e favorire cooperazioni durature in ambito culturale. La proposta su scala interregionale dovrà inoltre rafforzare la visione strategica di una regione metropolitana, qualificare il territorio per contribuire ad attirare investimenti e iniziative imprenditoriali, valorizzare attività innovative e di eccellenza. Una sfida anche sul piano turistico, visto che le Capitali della cultura precedenti hanno registrato un incremento medio del 12% dei visitatori nel loro anno di manifestazioni. Dopo la firma della candidatura, il prossimo appuntamento è fissato a marzo con la riunione del Comitato scientifico, che sarà nominato assieme a un Comitato di gestione. Entro il 2012 va presentato il progetto di rete territoriale, nel 2013 il Consiglio europeo designerà ufficialmente la sede italiana. Nella sfida al titolo di Capitale europea della cultura 2019 il Nordest dovrà fare i conti, tra le altre, con le candidature di Torino e provincia, L’aquila, Siena, Matera, Palermo. “Ma il Nordest non teme la sfida, siamo tra le macroregioni più avanzate d’Europa”, ha sottolineato il sindaco Orsoni. È quanto ha ribadito anche il governatore Zaia, che vede nella candidatura l’occasione di “far crescere ulteriormente la competitività dei nostri territori, con ricadute sul piano delle infrastrutture, dell’economia e della promozione.” L’assessore trentino Panizza ha ricordato la buona base di partenza costituita dalle tante iniziative culturali già avviate tra le Regioni e il successo del riconoscimento Unesco per le Dolomiti. |
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VILLA REALE MONZA, MAGNANO REPLICA A VELTRONI RESPINTA SECCAMENTE L´ACCUSA DI CHIEDERE POCO AL PRIVATO IL BANDO DI GARA SGRAVA IL PUBBLICO DI MOLTI MILIONI DI ONERI |
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Milano, 2 dicembre 2010 - Sul destino della Villa Reale di Monza e in opposizione alle recenti dichiarazioni di Walter Veltroni scende in campo Francesco Magnano, delegato del presidente Roberto Formigoni per l´attuazione dell´accordo di programma sulla Villa Reale. "Tra mezze verità e bugie intere l´ex ministro per i Beni Culturali Walter Veltroni non ha perso l´occasione di fare propaganda a se stesso. Ma la Villa Reale di Monza non è un film" attacca Magnano. "Veltroni sostiene che il bando di gara per Villa Reale mette in capo al gestore privato oneri troppo bassi (4 milioni e 30.000 euro all´anno di canone a suo dire) e dunque il bando sarebbe da ritirare. Peccato che il bando prevede che il privato metta sul piatto subito 6,7 milioni e, nei 27 anni di concessione, si accolli spese di gestione e manutenzione realisticamente stimabili in qualche decina di milioni. Il tutto garantendo la totale fruibilità pubblica del prestigioso edificio del Piermarini". Il Consorzio Villa Reale nel frattempo, durante il periodo di concessione, non dovrà pagare nulla per la gestione e manutenzione dell´opera. "Altro che ritirare il bando - chiosa Magnano - sono Veltroni e i suoi sodali che dovrebbero ricredersi radicalmente". "Che cosa è stato fatto per Villa Reale di Monza? - ragiona ancora il delegato regionale - Semplicemente la sola cosa che si poteva fare. La Regione, che ha dato il via al progetto con pragmatismo e senso di responsabilità, approfittando anche di una scadenza importante quale l´Expo 2015, ha messo in moto un percorso che permetterà entro solo quattro anni di avere Villa Reale di nuovo fruibile investendo direttamente oltre 17 milioni, pari a due terzi del fabbisogno. Certo, il tutto è reso possibile dall´intervento e dall´investimento dei privati, che per altro si faranno carico per 27 anni della manutenzione, oltre a metterci una quota significativa di diversi milioni di euro e realizzare l´opera di ristrutturazione in tre anni. A differenza di altre situazioni farraginose l´opera compiuta è ad un costo "chiavi in mano" quanto prima è possibile, perché è interesse prevalente dell´appaltatore accelerare i tempi, in modo da poter guadagnare sfruttando l´opera stessa". "In merito - aggiunge Magnano - al tanto discusso canone, ritenuto poco oneroso per il concessionario, è necessario precisare che tale importo in apparenza irrisorio è risultato da un quadro dei costi di gestione dell´immobile sia ordinari che straordinari. Infatti si sarebbe potuto sicuramente richiedere un importo tale da prevedere almeno la manutenzione straordinaria, notoriamente a carico del proprietario, ed allora mezzo milione di euro di canone sarebbe stato ritenuto sicuramente congruo. Ma successivamente il Consorzio avrebbe dovuto intervenire per le necessarie opere di manutenzione straordinaria, probabilmente con imprese diverse dall´esecutore, in quanto da individuare con gara ad evidenza pubblica". "Al termine delle procedure di gara - conclude il delegato Magnano - quando la commissione avrà individuato la migliore proposta tecnico/economica, oltre ad essere in possesso di dati economici e tecnici reali, sarà nostra cura portarli a conoscenza ed attuare tutti i meccanismi di controllo e tutela dell´interesse pubblico sul "bene comune" già previsto e vigileremo affinché ciò si verifichi con trasparenza, senza la minima opacità". |
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ROMA: TEATRO OPERA, CDA APPROVA LINEE GUIDA PER RILANCIO DELLA FONDAZIONE |
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Roma, 2 dicembre 2010 - Il Cda del Teatro dell’Opera di Roma, riunitosi questa mattina e presieduto dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha approvato all’unanimità le linee guida del Piano di rilancio della Fondazione che sono successivamente state illustrate alle rappresentanze sindacali. Il Piano parte da un’analisi approfondita delle cause delle criticità attuali e individua le linee di intervento per il rilancio. Il progetto prevede un riposizionamento del Teatro dell’Opera di Roma nel contesto nazionale e internazionale attraverso un rilancio dell’immagine del Teatro, un’evoluzione infrastrutturale, un deciso miglioramento della qualità delle rappresentazioni, un’offerta più diversificata e fruibile. L’obiettivo è quello di raggiungere nel giro di due o tre anni l’equilibrio economico-finanziario attraverso iniziative che permettano di conseguire benefici complessivi per 10 milioni di euro. Sul fronte dei ricavi lo scopo è quello di raggiungere nello stesso periodo 3-4 milioni di euro attraverso iniziative di risanamento fra cui la focalizzazione dell’offerta, la diversificazione del cartellone, l’incremento del fund raising e lo sviluppo di un piano strutturato di marketing. Il Piano prevede anche una ristrutturazione organizzativa e il contenimento dei costi degli spettacoli all’interno dei limiti predefiniti di spesa per tipologia di rappresentazione. |
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DEBUTTO AGRIGENTINO PER I «SEI PERSONAGGI» DEL TEATRO SOCIALE DI BUSTO ARSIZIO LA PRIMA DEL DRAMMA DI LUIGI PIRANDELLO SI TERRÀ MERCOLEDÌ 8 DICEMBRE AL PALACONGRESSI DEL VILLAGGIO MOSÈ, IN CHIUSURA DEL 47° CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI PIRANDELLIANI. |
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Busto Arsizio, 2 dicembre 2010 - E´ un appuntamento ormai irrinunciabile nell’agenda di dicembre del teatro Sociale di Busto Arsizio. Stiamo parlando del convegno internazionale di studi pirandelliani di Agrigento, incontro giunto quest’anno alla sua quarantasettesima edizione, che ogni tardo autunno vede la città siciliana, scrigno di bellezze storico-artistiche come la Valle dei Templi e il Museo archeologico, animarsi di giovani delle scuole secondarie di secondo grado e dell’università, interessati ad approfondire le proprie conoscenze sull’autore di «Uno, nessuno e centomila» e «Il fu Mattia Pascal». «Quel che il teatro deve a Luigi Pirandello» è il titolo scelto dal professor Enzo Lauretta, deus ex machina dell’iniziativa, per questo nuovo simposio di studi, in cartellone da lunedì 6 a mercoledì 8 dicembre. Tanti gli studiosi dell’opera pirandelliana che si alterneranno al tavolo dei relatori: da Roberto Alonge a Paola Daniela Giovanelli, da Paolo Puppa a Fabio Pierangeli, da Roberto Tessari a Claudio Vicentini. Dopo gli allestimenti di spettacoli quali «Il fu Mattia Pascal», «I vecchi e i giovani», «L’altro figlio» e «Sogno, ma forse no», «Cecè» e «L´uomo dal fiore in bocca», presentati nelle ultime edizioni del convegno, il teatro Sociale di Busto Arsizio vola ad Agrigento con lo spettacolo «Sei personaggi in cerca d´autore», prodotto dall’associazione culturale «Educarte». La pièce, in prima nazionale, andrà in scena mercoledì 8 dicembre, alle ore 21.15, negli spazi del Palacongressi del villaggio Mosè. Sul palco per questo dramma, la cui “provaccia” si è tenuta lo scorso 18 novembre al teatro Sociale di Busto Arsizio, saliranno gli attori Gerry Franceschini, Isabella Perego, Mario Piciollo, Anita Romano e Claudio Tettamanti, con Stefano Montani, allievo dei laboratori «Officina della creatività» di «Educarte», e una piccola bambina agrigentina, selezionata nei giorni del convegno. Firma la regia Delia Cajelli; luci e fonica vedranno al lavoro Maurizio «Billo» Aspes. «Sei personaggi in cerca d’autore» -si legge nella nota di presentazione del teatro Sociale di Busto Arsizio- è «uno dei testi più prestigiosi della tradizione teatrale italiana. Un dramma che contiene in sé tutte le future evoluzioni e trasformazioni della drammaturgia e della ricerca contemporanea. Uno spettacolo che raffigura una metafora insuperabile della condizione dell´uomo moderno, in bilico tra realtà e apparenza, verità e finzione. Un racconto di come vita e teatro possano incontrarsi su un palco, creando un magico e misterioso cortocircuito». Prima opera della trilogia pirandelliana del «teatro nel teatro» (detto anche «metateatro») completata da «Ciascuno a modo suo» (1924) e «Questa sera si recita a soggetto» (1928-1929), «Sei personaggi in cerca d´autore» (1921) ha i suoi precedenti narrativi nelle novelle «Personaggi» (1906), «Tragedia di un personaggio» (1911) e «Colloqui coi personaggi» (1915); la fonte diretta è, però, l’abbozzo di un romanzo, appena due pagine pervenute in foglietto, databile al 1910-‘12. Nasce così in Luigi Pirandello l’idea di mettere in scena il meccanismo della creazione artistica nel momento e nell’atto del proprio farsi, la volontà di raccontare il passaggio dalla persona al personaggio. E’ rottura con la struttura tradizionale del dramma e l’innovazione non viene immediatamente compresa: la prima nazionale dello spettacolo, tenutasi nel maggio 1921 al teatro Valle di Roma con la compagnia di Dario Niccodemi, viene accolta al grido di «Manicomio, manicomio!»; il successo arriva solo nel settembre dello stesso anno al teatro Manzoni di Milano. Da allora «I sei personaggi in cerca d’autore» esibiscono senza sosta il loro fascino sottile e originale, attestandosi come uno tra gli spettacoli più rappresentati e amati dal pubblico di tutto il mondo. Il testo fu, infatti, tradotto presto in varie lingue, vedendo la scena nel 1922 a Londra e a New York, nel 1923 a Parigi, nel 1924 a Vienna e Berlino. La trama ha accenti da feuilleton borghese familiare, da romanzo d’appendice. Sulle tavole di un palcoscenico, dove si stanno facendo le prove del dramma pirandelliano «Il gioco delle parti», si presenta una tormentata famiglia, composta da un padre, una madre, un figlio, una figliastra, un giovinetto e una bambina. Questi personaggi chiedono al capocomico e agli attori di mettere in scena la loro fosca e intricata vicenda, intessuta di tradimenti, abbandoni, riconciliazioni, sofferenza, desideri di vendetta. Ciò che colpisce l’attenzione dello spettatore non è, dunque, l’intreccio della storia, fitta di luoghi comuni, quanto le illuminazioni metateatrali pirandelliane. Lo scrittore agrigentino inizia con questo dramma il suo passaggio dal «teatro d’attore», tipico della tradizione ottocentesca, al «teatro di regia», caratteristico della nuova temperie novecentesca. L’enfasi declamatoria degli interpreti e gli intrecci leggeri e mondani di tradizione francese lasciano, dunque, spazio a un «teatro di idee», nel quale un ruolo importante assume la figura del regista, sguardo esterno che dà una corretta lettura del testo, istradando in qualche modo un´autorizzata e privilegiata ipotesi di regia. In «Sei personaggi» appare, inoltre, per la prima volta nel teatro di Luigi Pirandello l’eliminazione della «quarta parete», cioè della parete trasparente che sta tra attore e pubblico. «Due sono le novità dell´allestimento del teatro Sociale di Busto Arsizio -spiega la regista Delia Cajelli-: la rivalutazione del personaggio del figlio, secondo una rilettura testoriana del capolavoro pirandelliano, e l’eliminazione della compagnia di attori che assiste al «miracolo» dell’apparizione dei «sei personaggi». In questa lettura rimane in scena solo il capocomico, al quale viene affidato il ruolo di «controparte», ossia di depositario di un vecchio modo di fare e intendere il teatro». «Gli altri interpreti de «Il gioco delle parti» a Busto Arsizio –racconta ancora la regia- sono stati rappresentati da una fila di manichini neri, gentilmente imprestati da un negozio della zona; speriamo di riuscire ad adottare la stessa soluzione scenica ad Agrigento. Questa semplificazione contribuisce, infatti, a rendere più nitida, netta e magica l’apparizione dei «sei personaggi» e fare dello spettacolo uno strumento efficace, chiaro e completo per capire tutto il teatro contemporaneo». Per informazioni sullo spettacolo è possibile contattare la segreteria del teatro Sociale di Busto Arsizio al numero 0331.679000, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 16.00 alle 18.00; il sabato dalle 10.00 alle 12.00. Per informazioni sulla replica di Agrigento si può telefonare al Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento, ai numeri 0922.29052 o 0922.553022, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30. |
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MILANO: IDENTITÀ E FAMIGLIA. OGGI PRESENTAZIONE FESTIVAL DELLA CANZONE PER BAMBINI |
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Milano, 2 dicembre 2010 – Oggi alle ore 14.00, presso la Sala Gialla di Palazzo Marino, gli assessori Alessandro Morelli (Turismo, Marketing territoriale e Identità) e Mariolina Moioli (Famiglia, Scuola e Politiche sociali) presenteranno il programma dell’Ambrogino d’oro 2010, il concorso canoro per bambini che si svolgerà l´8 dicembre al Palasharp. Saranno presenti Susanna Messaggio, Tony Martucci e il personaggio di Shrek. L’ambrogino d’oro nasce nel 1964 per difendere la tradizione musicale per ragazzi dopo che lo Zecchino d’oro venne trasferito dal capoluogo lombardo a Bologna. Nel corso degli anni la manifestazione è sopravissuta con destini alterni e solo negli ultimi quattro anni, grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale, è tornata al successo diventando uno degli appuntamenti più amati dai milanesi nel periodo natalizio. Nel 2009 ha fatto registrare 8000 presenze. |
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