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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Dicembre 2010 |
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MILANO (PALAZZO MARINO): ´DONNA ALLO SPECCHIO´ DI TIZIANO
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“Anche quest’anno Palazzo Marino, per il terzo anno consecutivo, apre le sue porte ai milanesi e a tutti gli appassionati d’arte per ammirare un grande capolavoro dell’arte italiana conosciuto in tutto il mondo, la Donna allo specchio di Tiziano. Tutti avranno l’opportunità unica di vivere l’emozionante incontro con un’opera irripetibile, ammirata nei secoli dal pubblico mondiale”. Lo ha detto il Sindaco Letizia Moratti, in Sala dell’Orologio a Palazzo Marino, alla presentazione dell’opera di Tiziano, “Donna allo Specchio”, concesso in via straordinaria dal Museo del Louvre di Parigi, che dal 2 dicembre fino al 6 gennaio sarà esposta in Sala Alessi. Presenti l’amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni, il Sottosegretario di Stato Francesco Maria Giro, il direttore del Museo del Louvre Henry Loyrette, le curatrici del quadro Valeria Merlini e Daniela Storti. “È una formula – ha proseguito il Sindaco - che abbiamo già sperimentato nei due anni passati e che i milanesi hanno dimostrato di apprezzare con una straordinaria affluenza: sono stati complessivamente 350mila i visitatori accorsi per vedere La conversione di Saulo di Caravaggio della Collezione Odescalchi nel 2008 e il San Giovanni Battista di Leonardo del Museo del Louvre nel 2009”. Il Sindaco ha ringraziato il Museo del Louvre per il prestito dell’opera e l’Eni, che sostiene e produce questo evento come è già avvenuto per le due precedenti mostre. “Come è stato per Leonardo e Caravaggio, anche Tiziano deve a Milano, città dei grandi talenti e delle infinite opportunità in tutti i campi e in tutte le epoche, una parte della fama che lo ha accompagnato nei secoli. Dopo due opere dal contenuto mistico e religioso, questa terza esposizione propone un soggetto laico che sottolinea la centralità della persona, in linea con lo spirito rinascimentale. Una donna consapevole – ha concluso il Sindaco - della propria avvenenza, ma anche delle doti che ne esaltano il fascino, come il mistero, la creatività, la determinazione. Una donna, potremmo dire, a tutto tondo e di incredibile modernità, che offre lo spunto per riflettere sul ruolo e sul significato della bellezza femminile nel corso dei secoli e al giorno d’oggi”. Grazie alla teca in cristallo, per la perfetta conservazione dell’opera, il pubblico avrà l’opportunità di osservare la tela a distanza ravvicinata per coglierne ogni minimo dettaglio. La mostra, inoltre, è valorizzata infine da un percorso di informazione e divertimento on line, e da una serie di incontri a Palazzo Reale con ospiti di eccezione dedicati al tema della donna. E’ possibile visitare la mostra tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle ore 9,30 alle ore 19,30 |
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DUOMO DI MILANO: CENTENARIO AEM - 8 DICEMBRE, ORE 18,30 |
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La Fondazione Aem, per conto del Gruppo A2a, nella ricorrenza dei cento anni dell´Azienda Elettrica Municipale (8 dicembre 1910 – 8 dicembre 2010) donerà alla Veneranda Fabbrica del Duomo e alla città l´impianto permanente delle vetrate che entrerà nel cerimoniale illuminotecnico della Cattedrale. La solenne inaugurazione è prevista sul sagrato del Duomo mercoledì prossimo, 8 dicembre, alle ore 18,30, alla presenza del Sindaco di Milano, Letizia Moratti, dell´Arciprete del Duomo di Milano, Monsignor Luigi Manganini e del Presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, Professor Angelo Caloia |
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MILANO (ANGÉLIQUE DEVIL): “RETRO-SPETTIVE” DI LUCA VEZZOSO- FINO AL 15 GENNAIO 2011
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Angélique Devil diventa, ancora una volta, il palcoscenico dell’altrui ispirazione, riservando il suo raffinato salotto a chi celebra la donna e l’Eros. A partire dal 12 dicembre il concept store ospita infatti dodici immagini ironiche, metaforiche, mai banali, di Luca Vezzoso, fotografo per passione che mette in mostra la sua particolare dedizione al lato “B”femminile. Di volta in volta il soggetto degli scatti diventa un foglio per scrivere, una tela per dipingere, il simbolo della tentazione, e ancora, l’oggetto conteso dai galli da combattimento. L’originale post produzione e la stampa su canvas di alta qualità creano un effetto sorprendente e svelano questa parte del corpo sotto una luce diversa. Nato in Mozambico nel 1960, Luca Vezzoso si dedica alla fotografia sin da adolescente, quando, armato della sua Pentax si cimenta con book per amici e aspiranti modelle. Passando dalla diapositiva al digitale, vive l’immagine come l’espressione di una creatività, estetica o documentale, che può ampliarsi e arricchirsi grazie alla post produzione. “Il mio senso estetico – afferma Vezzoso- domina sulla realtà in quanto tale. Adotto quasi inconsapevolmente una tecnica pittorica nella realizzazione delle immagini. La fotografia è il punto di partenza per elaborazioni e manipolazioni che portano a un effetto sorprendente e mai scontato.” Cocktail Party aperto al pubblico domenica 12 dicembre in Via Cerva 7 a Milano. Dj Set by Barbarella Psychedella e Fanfy. Angélique Devil è il brand del concept store di lusso che nel 2008 ha aperto il suo primo punto vendita in uno dei più intimi salotti di Milano, via Cerva, al civico 7. Angélique Devil si fa interprete di un lifeconcept e di un mindstyle di donne raffinate, e degli uomini che le amano, che sentono il bisogno di soddisfare i propri bisogni nell’area del piacere, dell’erotismo e della sensualità. La proposta del brand consiste in una selezione di prodotti di lusso appartenenti alla sfera erotico-sensuale accanto alle proprie collezioni |
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MODIGLIANI SCULTORE. LA MOSTRA AL MARTROVERETO DAL 18 DICEMBRE |
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Affrontare una ricostruzione del lavoro scultoreo di Modigliani appare come una vera e propria sfida. Le sue sculture infatti sono molto poche. Alcune di esse sono rimaste abbozzate o incompiute, o giunte a noi in stato frammentario. Sono disperse in musei e collezioni private di tutto il mondo. I documenti che si hanno a disposizione sono pochissimi; innumerevoli invece i problemi relativi alla datazione, alle fonti e ai modelli, alle vicende espositive e collezionistiche. Modigliani presentò in vita le sue sculture una volta soltanto, selezionando un gruppo di sette teste per il Salon d´Automne del 1912. Per decenni, dopo la sua morte nel 1920, la sua opera scolpita rimase al margine, rispetto a quella del pittore. Questa mostra ambisce ad una ricostruzione fedele e attendibile dell´intero percorso di Modigliani scultore, nel tentativo di chiarire e dimostrare, attraverso gli strumenti della moderna filologia visiva, i rapporti che ebbe con gli artisti del suo tempo (da Picasso a Brancusi) e con le passioni e le mode culturali dell´epoca (dal recupero di una rinnovata classicità alle suggestioni per l´arte africana ed orientale), oltre ad approfondire il ruolo dei critici e dei collezionisti, e la ragioni infine del definitivo spettacolare ritorno alla pittura, con i capolavori che, dal 1915 in poi, riprenderanno modelli e stili messi a punto proprio durante gli anni dedicati alla scultura. Nella prima sezione della mostra, le opere del francese Joseph Antoine Bernard, di Elie Nadelman e del tedesco Wilhelm Lehmbruck documentano l´irradiazione europea di una nuova ricerca scultorea, orientata ad oltrepassare la lezione del modellato di Rodin. I volumi pieni e simmetrici, le superfici lisce e le masse equilibrate di queste teste scultoree appaiono come convincenti precursori del lavoro di Modigliani. Sul piano tecnico e stilistico, le prime sculture di Modigliani (come la Testa in pietra proveniente dal Centre Pompidou) sono fortemente debitrici della procedura d’intaglio diretto della pietra, che ebbe nell´opera di Costantin Brancusi (qui presente con una delle prime versioni de Il Bacio) un sicuro punto di riferimento, che si prolungò fin negli anni venti, nelle opere di autori vicini al linguaggio cubista come Henri Laurens e Ossip Zdkine. Anziché un´articolazione fluttuante a asimmetrica nello spazio, il blocco in pietra offriva una saldezza architettonica e una uniformità plastica. Uno snodo cruciale per l´esatta comprensione delle sculture di Modigliani, in particolar modo per le sette teste presentate nel 1912, è il confronto con i disegni. Un´intera sezione della mostra è dedicata alla ricognizione e allo studio su carta delle teste scultoree: sono disegni di volti rigidamente frontali e simmetrici, oppure di profilo, talora associati a motivi architettonici. Questi fogli sono caratterizzati da un segno netto e incisivo, e da alcune suggestioni formali (come l´allungamento del volto, gli occhi a mandorla, la bocca a cilindro) che l´artista aveva tratto da esempi dell´arte tribale e orientale. Al centro del percorso espositivo è stata pensata una sala dove il confronto tra fonti del passato e suggestioni contemporanee viene giocato con un accostamento di forte impatto: due capolavori di Modigliani, come le teste di Minneapolis e di Washington (mai viste insieme, in Italia) sono presentati a fianco della Battista Sforza di Francesco Laurana: uno dei busti in marmo più celebri del Rinascimento italiano, un modello ineludibile per l´aristocratico distacco e lo sguardo assente del volto. Al loro fianco, in un deliberato rimescolamento di fonti classiche e moderne, il Busto di donna 1907 di Pablo Picasso, dove si parimenti ritrovano caratteristiche presenti nelle sculture di Modigliani: la sommaria plastica dell´ovale del volto e la sua inespressiva stereometria; i tratti determinati da rigidi, spessi profili; gli occhi vuoti, senza palpebre o pupille. Una sezione della mostra è quindi dedicata al rapporto intenso e problematico che Modigliani ebbe con i modelli scultorei provenienti da sculture extraeuropee, ed assimilati attraverso lunghe ed appassionate visite ai musei. Una serie di teste in bronzo e in grés provenienti dalle collezioni del Museo Guimet di Parigi, permettono così di documentare la presenza di certe scelte stilistiche di indubbio sapore esotico. Mentre, grazie alla presenza di due teste modiglianesche di altissima qualità provenienti da Philadelphia e Londra, è possibile ripercorrere un´altra importante vicenda di suggestioni e confronti: quella che vide Modigliani trarre ispirazione da certi modelli delle maschere africane provenienti dal Gabon e dalla Costa d´Avorio (qui documentate da esemplari provenienti dai principali musei europei), per il tipico allungamento dei volti scolpiti e per certi dettagli fisiognomici, condividendo così la passione per l´art nègre comune ad altri artefici del tempo, da Picasso a Brancusi (del quale si presenta il mirabile Adamo ed Eva dal Guggenheim di New York). Le ultime due sezioni della mostra sono dedicate al progressivo travaso dei motivi messi a punto tra 1910 e 1914 dalla scultura alla pittura. Una ricca sequenza di disegni dedicati al tema della figura femminile stante e a quello della cariatide dimostrano come il lavoro di Modigliani scultore non fu episodico od effimero, bensì lucidamente orientato alla risoluzione di problemi formali e di stile che troveranno compimento con il ritorno alla pittura a partire dal 1915: un momento raccontato nel finale della mostra, con una ricca sequenza di importanti teste ritratto dipinte |
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MONFORTE D´ALBA (FONDAZIONE BOTTARI LATTES): PENSARE CARAVAGGIO - 15 ARTISTI PER MICHELANGELO MERISI - AIMONE, CHESSA, FERRONI, FRANCESE, GAREL, GUCCIONE, MATTIOLI, MORLOTTI, RUGGERI, SARONI, SCALCO, SOFFIANTINO, TOMMASI FERRONI, VENTRONE, VESPIGNANI.- 11 DICEMBRE 2010 - 30 GENNAIO 2011
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15 artisti di oggi per ricordare, in modo tutt´altro che casuale, un grande artista di ieri, Michelangelo Merisi, a tutti noto come il Caravaggio. Non è un qualsiasi estemporaneo "Omaggio a Caravaggio" quello che Caterina Bottari Lattes ha voluto per l´edizione invernale del Festival "Cambi di Stagione" nella sua Fondazione. L´obiettivo era quello di verificare la persistenza di "sapori caravaggeschi" nell´opera di grandi artisti di oggi. Vincenzo Gatti, curatore dell´esposizione, ne ha individuati 15: non gli unici, evidentemente, certo quelli che, a suo parere, nell´ambito della loro ricerca si sono maggiormente richiamati al grande pittore in maniera diretta oppure, al di là dei linguaggi, per matrice ideale. Sono Aimone, Chessa, Ferroni, Francese, Garel, Guccione, Mattioli, Morlotti, Ruggeri, Saroni, Scalco, Soffiantino, Tommasi Ferroni, Ventrone e Vespignani. Le loro opere si potranno ammirare a Monforte d´Alba dall´11 dicembre sino al 30 gennaio, in una mostra che dialogherà con le tele di Mario Lattes, stabilmente esposte, e con la musica di "Cambi di Stagione 2010", festival musicale curato da Nicola Campogrande. Sono opere in cui, a giudizio di Franco Fanelli, autore di un saggio in catalogo, trova evidenza l´attrazione, a volte esplicitata, a volte sottintesa, esercitata da Caravaggio sugli artisti del ´900. Gli artisti scelti, nati tra il 1910 (Morlotti) e il 1945 (Garel), hanno vissuto, e vivono, in vario modo il dibattito culturale e artistico del loro tempo, e le opere presenti in mostra , alcune storiche, altre recentissime, lo dimostrano. Con Ennio Morlotti e Piero Ruggeri si evidenzia il versante informale, mentre la generazione legata alla figurazione degli anni ´60 del 1900 è rappresentata da Sergio Saroni, Gianfranco Ferroni, Piero Guccione, Renzo Vespignani , Franco Francese e Nino Aimone. Se Giacomo Soffiantino è autore di due intensi "d´apres" che sono, in fondo, occasione per rimeditare le ragioni della propria pittura, altre citazioni caravaggesche, dirette o indirette, si ritrovano nelle opere di Carlo Mattioli , Riccardo Tommasi Ferroni e Luciano Ventrone. Mauro Chessa e Giorgio Scalco offrono poi differenti variazioni sui classici temi della "natura morta" e dell´ "interno con figura", mentre Philippe Garel presenta una stimolante, attualissima riflessione su temi e modi della "grande pittura". "Pensare Caravaggio. 15 artisti per Michelangelo Merisi", Monforte d´Alba, Fondazione Bottari Lattes (via Marconi 16), dall´11 dicembre 2010 al 30 gennaio 2011. Mostra promossa dalla Fondazione Bottari Lattes, a cura di Vincenzo Gatti. Il progetto della mostra è nato su due fronti, quello della Fondazione Bottari Lattes e quello della Galleria Don Chisciotte di Roma, che attualmente ha in svolgimento la mostra "Roma, 12 passi sulle orme di Caravaggio". Orari della mostra: dal lunedi al venerdi - dalle 14.30 alle 17.00, sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.00. Info: Fondazione Bottari Lattes www.Fondazionebottarilattes.it Tel 0173.789282; 333.8685149 segreteria@fondazionebottarilattes.It |
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GENOVA (PALAZZO DUCALE MEDITERRANEO): DA COURBET A MONET A MATISSE- 27 NOVEMBRE 2010 - 1 MAGGIO 2011 |
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La grande mostra "Mediterraneo da Courbet a Monet a Matisse" è stata aperta il 27 novembre alla visita del pubblico al Palazzo Ducale di Genova. L´attesissima esposizione è dedicata a due secoli di pittura francese, dalla metà del Settecento alla metà del Novecento, condotta sulle rive di quel mare e nel suo immediato entroterra provenzale. E´ una straordinaria mostra sul colore, dal Settecento di Vernet e Robert, all´Ottocento di Courbet, Monet, Van Gogh, Renoir, Cézanne e Munch fino al Novecento di Braque e Matisse |
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MARTIGNANA DI PO: UNA TAVOLA LUNGA UN SECOLO - DAL 10 DICEMBRE AL 21 FEBBRAIO 2011
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Il Made in Italy nella storia della cucina italiana del Xx secolo. Il Made in Italy d´eccellenza di Ballarini 1889 e Richard Ginori 1735 è al centro di “Una tavola lunga un secolo”, l´originale percorso espositivo dedicato all´evoluzione della cucina italiana nel corso del Xx secolo. La mostra sarà in programmazione presso dondolandoArte Atelier di Martignana di Po – Cremona. Raccontare attraverso l´evoluzione della cucina italiana le trasformazioni e gli eventi storici che hanno segnato il Novecento, il “secolo breve” che ha radicalmente ridefinito consuetudini, stili e tenore di vita, comportamenti pubblici e privati di noi italiani: questo è l´orizzonte temporale e culturale entro cui si dipana il percorso espositivo “Una tavola lunga un secolo” che si inaugura il 10 dicembre presso dondolandoArte Atelier di Via cadeferro 11 a Martignana di Po - Cremona. La mostra, che resterà a Martignana di Po sino al 21 febbraio prossimo, nasce da un progetto di Architettura della Comunicazione condiviso con Ballarini 1889 e Richard Ginori 1735: due firme storiche del Made in Italy d´eccellenza che, con i loro prodotti, hanno accompagnato e assecondato l´evolversi delle esigenze quotidiane degli italiani in cucina e sulla tavola. Ballarini 1889 rappresenta da 120 anni la solidità della tradizione italiana nella forgiatura degli utensili da cottura, fatta di cura del dettaglio e impeccabile funzionalità, proiettata nella dimensione dell´innovazione. Questa peculiare expertise ha fatto di Ballarini 1889 il leader riconosciuto nella produzione di pentole antiaderenti di alta qualità. Tecnologie avanzate applicate a raffinati strumenti di cottura testimoniano ogni giorno la passione di un´Azienda nell´assecondare l´evolversi della cucina italiana a tutti i livelli: dall´alta ristorazione alla più semplice delle ricette di famiglia. Richard Ginori 1735 incarna una tradizione plurisecolare di perfezione estetica, padronanza assoluta delle tecniche di manifattura della porcellana e costante ricerca di design che ha innovato nel tempo la cultura della tavola nel nostro Paese, interpretandone puntualmente il bisogno di qualità, bellezza e prestigio. “Una tavola lunga un secolo” propone una lettura della storia della cucina italiana nel Xx secolo come cultura strettamente connessa ai luoghi, al tessuto sociale, ai grandi avvenimenti storici, alle tecnologie disponibili e a numerose altre variabili. Il percorso espositivo è scandito dall´accostamento tra eventi culturali e gastronomici che, insieme, rappresentano momenti di passaggio particolarmente significativi per la cucina e la società italiana. Per ognuno di questi “snodi” temporali sono stati scelti piatti rappresentativi dell´evoluzione nelle tecniche di preparazione dei cibi e nelle consuetudini conviviali, non solo perché la cucina e la tavola sono rispettivamente punto di partenza e di arrivo di ogni avvenimento culinario, ma anche perché sono gli ambiti in cui da sempre Ballarini 1889 e Richard Ginori 1735 forniscono un contributo alla qualità della vita. Se è vero che “siamo ciò che mangiamo”, la mostra “Una tavola lunga un secolo” è un viaggio alle radici di ciò che siamo oggi e prende le mosse da quella tradizione gastronomica povera, a base di soli vegetali e farinacei, tipica dell´Italia ancora largamente rurale dei primi del Novecento. Quegli umili primi piatti di pasta, riso e minestre, tuttavia, sono le fondamenta su cui si è sviluppata una cucina straordinaria per ricchezza e varietà. “Una tavola lunga un secolo” offre al visitatore la possibilità di constatare come neppure il benessere diffuso dell´Italia del boom economico e le aperture agli influssi dell´alta cucina internazionale abbiano spezzato la continuità con la matrice. Anzi, proprio agli inizi degli anni ´60 comincia il processo di valorizzazione delle tradizioni gastronomiche legate al territorio che, pur tra alti e bassi, non si è più interrotto. Contaminazioni storico - culturali e culinarie di stretta attualità come la presenza in mostra della ricreazione dell´opera "Polenta e Pesci" dell´artista Regina. L´importante esponente del Futurismo realizzò l´opera nel 1930, ma fu lei stessa a distruggerla subito dopo. A ricordo rimasero solo fotografie e disegni / schizzi, con le indicazioni su come l´opera dovesse essere realizzata. Grazie a un grande estimatore dell´artista, si è avuto la possibilità di ricrearla per questa occasione e esporla insieme ai disegni originali di Regina. L´esperienza culturale e culinaria si vive con la possibilità di degustare, grazie all´abilità dello chef Daniele Persegani, le cui ricette ispirate ai periodi storici della mostra saranno servite nei prodotti celebrativi realizzati per l´occasione da Ballarini 1889 e Richard Ginori 1735. La realtà della cucina italiana di oggi, sostenuta da alimenti, ingredienti e prodotti di altissima qualità, è ben rappresentata dal contributo alla mostra di partner di alto livello quali Alimentis, Apci (Associazione Professionale Cuochi Italiani), Electrolux, Fratelli Carli, La Cucina Italiana, Pyrex, San Martino. Sulla base di valori comuni, hanno anche aderito alla mostra partner del livello di Dupont Teflon , Graepel High Tech, Gruppo Sereni, Artestudioarte. Il Catalogo Edizioni Corraini I Curatori della Mostra Anna e Gian Franco Gasparini Consulenza di Eugenio Medagliani Paola Ricas Progetto dell’allestimento e organizzazione Architettura della Comunicazione Sede della Mostra e Orari dondolandoArte Atelier - Via cadeferro 11 – Martignana di Po – Cremona Durata: dal 10 dicembre al 21 febbraio Apertura: dal venerdì alla domenica dalle 17.00 alle 20.00 Chiusura dal 30 dicembre al 13 gennaio e Festività natalizie. Entrata Gratuita |
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MILANO (CIRCOLO FILOLOGICO): BORDERLINE: MOSTRA LAMPO DELLE ARTISTE TRIESTINE PATRIZIA BIGARELLA E BARBARA MAPELLI - SABATO 11 DICEMBRE
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Sabato 11 dicembre 2010 alle ore 18.30 al Circolo Filologico di Milano s’inaugura la mostra delle artiste triestine Patrizia Bigarella e Barbara Mapelli, che sarà introdotta dall’architetto Marianna Accerboni. La mostra, intitolata Borderline e dedicata al tema degli emarginati, propone una ventina di dipinti a olio su tela realizzati dalla Bigarella nel 2010, per la maggior parte inediti, e una trentina di foto della Mapelli, anch’esse inedite e scattate soprattutto quest’anno. In tempi di crisi economica e di nuovi poveri, appare molto attuale il tema di questa mostra, che accomuna la pittrice Patrizia Bigarella, che, di origine padovana, vive e opera da sempre a Trieste, e una sensibile e attenta giovane fotografa, Barbara Mapelli, di origine giuliana ma attiva a Milano, coinvolte da una non consueta attenzione per chi sta - più o meno dolorosamente - al margine di una società che, nei momenti di difficoltà, esalta forse ancor di più l’opulenza. Già attratta dalla poetica fauvista e dall’astrazione, Patrizia Bigarella ritorna in questa mostra al linguaggio figurativo, che la pittrice ritiene alfine fondamentale affinchè il suo messaggio artistico possa essere inteso da chiunque. In un clima di generale ritorno alla figurazione, tendenza ai nostri giorni piuttosto prevalente, l’artista compone il suo reportage di viaggio in Africa con capacità e immediatezza espressiva e perizia, che si possono riferire, così come nella fotografia della Mapelli, al lessico verista, cui perviene attraverso un’impostazione tradizionale e narrativa dell’immagine, sostenuta da una sicura conoscenza della tecnica pittorica e del disegno. Il portfolio di opere presenti in mostra rappresenta un atto di coraggio, perché narra con una cruda tristezza di fondo l’esperienza di un viaggio nelle missioni in Kenya: se i borderlines europei vivono e mendicano ai margini di una società abbiente e piuttosto distratta e il rapporto tra queste due realtà opposte e contigue può risultare spesso agghiacciante, il silenzioso e solitario quotidiano degli emarginati d’Africa non si confronta in modo stridente con nulla. Se una giovane madre trentenne appare già sdendata e campa levigando nell’acqua piatti di pietra in una casa di fango, se ai cani e ai gatti nessuno dà da mangiare, se gli sguardi dei bambini e dei giovanissimi, già al lavoro, sono assorti e mai lieti, il riscatto di questa gente sembra attestarsi e rifugiarsi, nelle opere a olio della Bigarella, nei colori vivaci e festosi degli abiti e nell’essenzialità degli sfondi idealizzati, nella bellezza degli animali selvaggi e della natura e nel ricordo degli odori e della musica: un diario pittorico profondamente umano di un’esperienza in prima linea, condotto con notevole e sensibile capacità illustrativa e narrativa. Attraverso una trentina di immagini fotografiche, realizzate rigorosamente in bianco e nero su carta forex sia attraverso il mezzo digitale che quello analogico, Barbara Mapelli compone con taglio verista e felice intuizione del particolare un emisfero toccante che tra i diversi, relegati ai margini della società, accomuna ironici clochard, giovani musicisti di strada, mendicanti e zingare prostrate alle maschere e agli invisibili abitanti delle case diroccate dell’Istria, in cui sono ben visibili i fori provocati dai proiettili sparati nel corso di guerre recenti e lontane. E ancora, uno sguardo al passato con i suoi loghi politici e uno al futuro in cui i giovanissimi rivendicano il valore dell’arte. Attraverso vedute e personaggi della città di Milano, di Vienna e dell’Istria, Mapelli ripercorre, forse inconsapevolmente, le matrici delle sue origini, che affondano nelle certezze formali e nel dibattito introspettivo innescato dalla cultura mitteleuropea nel novecento e nella poetica del fare lombarda. Dimostrando una capacità documentaria, acuta ed espressiva, che per certi evoca l’icasticità di grandi dell’arte del terz’occhio quali Robert Capa nel descrivere con vivezza l’Italia del dopoguerra o di Fosco Maraini nel vivo racconto del nostro Sud. Patrizia Bigarella (Carmignano di Brenta, Padova,1958), pittrice. Dopo aver conseguito la maturità artistica all’Istituto Statale d’Arte di Padova, si trasferisce a Trieste, dove, dal 1984 al 1988, segue i corsi della Scuola Libera di Figura del Museo Revoltella tenuti da Nino Perizi e, successivamente, gli stage en plein air alle Cave di Duino-aurisina e alla Foci del Timavo diretti dallo stesso maestro . In tale ambito partecipa a numerose collettive meritando segnalazioni e premi a livello nazionale, tra cui il primo premio della Regione Fvg e il primo premio conferitole dal curatore del Museo Revoltella Giulio Montenero. Dal 1989, in qualità di disegnatrice, si occupa della parte iconografica della Clinica Oculistica e del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Trieste, ottenendo nel 2007 a Vienna il premio per la migliore presentazione multimediale. Nel 1994 scrive e illustra un libretto di favole per bambini intitolato L’albero danzante, citato sul terzo canale Radiorai. Dal 2007 in poi partecipa ai laboratori di pittura della Scuola del Vedere - Libera Accademia di Belle arti di Trieste sotto la guida dei pittori Claudio Feruglio, Raffaella Busdon, Antonio Sofianopulo e Christian Hache e frequenta la Scuola dell’Acquaforte intitolata a Carlo Sbisà e ora guidata da Franco Vecchiet. Dal 2008 inaugura numerose personali e prende parte a prestigiosi simposi e collettive nazionali e internazionali. Fa parte del Comitato mostre delle Assicurazioni Generali di Trieste. Barbara Mapelli (Trieste, 1979), fotografa e grafica. Di madre triestina e padre milanese, vive e opera a Milano, mantenendo forti legami anche con la complessa cultura della città natale. Dopo la maturità al Liceo artistico di Varese e il conseguimento dell’attestato di tecnico multimediale e grafico pubblicitario alla Scuola Arte e Messaggio di Milano, nel 2007 si laurea in pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Giornalista pubblicista, attualmente è iscritta al corso d laurea in Beni Culturali all’Università Statale di Milano. Ha collaborato e collabora con diversi importanti studi grafici, fotografici e riviste a Trieste e Milano (in particolare con il grande fotografo Michele dell’Utri). Dal 2005 opera in ambito televisivo, occupandosi di grafica, montaggio e riprese video. Vincitrice di vari concorsi fotografici e grafici, tra cui nel 2005 Progetta il Logo del Fonti del Vulture (premio dell’azienda e premio speciale della stampa) e nel 2007 il Premio Celeste, ha partecipato a diverse mostre collettive di pittura Milano, Trieste, Muggia e in Croazia. Al 2006 risalgono le prime personali di fotografia: a Milano Attimi, viaggio nell’anima di Milano, patrocinata dal Comune meneghino, e a Monfalcone (Gorizia) Oltre all’immagine, nella Sala espositiva Antiche mura del Comune. Nel 2007 realizza un video backstage del film Barbarossa di Renzo Martinelli, nel 2009 un video dedicato ad Arturo Nathan con interviste a Daisy Nathan, Gillo Dorfles e Mirella Schott Sbisà, presentato alla Deutsche Bank di Trieste in occasione della mostra delle opere del grande artista |
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“ARTE IN HOTEL”: IL ST. REGIS ROMA SI TRASFORMA IN UNA GALLERIA D’ARTE E PRESENTA LA SUA COLLEZIONE IN COLLABORAZIONE CON IL POLITTICO
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Il St. Regis Roma in collaborazione con la galleria d’arte il Polittico presenta il secondo volume del libro “Arte in Hotel”, giovedì 9 dicembre con un’esclusiva mostra alle ore 19. Il progetto, nato dalla collaborazione con il Polittico, un celebre ed apprezzato spazio espositivo romano di arte contemporanea, intende testimoniare i cambiamenti culturali ed estetici di cui il St. Regis Roma è protagonista. Così, opere di arte figurativa create da giovani artisti contemporanei ed internazionali, impreziosiscono alcune delle suites e spazi pubblici tra cui la hall, Le Grand Bar e il ristorante Vivendo. In particolare, dopo le prime istallazioni pittoriche e scultoree nella Designer Suite ad opera di Stefania Fabrizi, Paolo Fiorentino, Alberto Mingotti, Marco Petrus e Luca Fiorentino, si è proceduto con altri dipinti di Lithian Ricci in una delle Junior Suite e in 3 Ambassador Suite che prendono il nome dai dipinti: Suite Porta San Paolo di Paolo Fiorentino, Suite Colosseo di Anna Kneen e Suite La Cupola di Simone Piccioni. Notevoli, anche per le dimensioni, i dipinti presenti a Le Gran Bar, raffigurante la fontana della Naiadi di Piazza della Repubblica e la fontana dei Fiumi di Piazza Navona. Al Ristorante Vivendo invece, la personalizzazione artistica è fornita da alcuni dipinti di Stefania Fabrizi, Paolo Fiorentino, Luca Morelli, Renny Tait e Salvatore Pulvirenti. Di Simone Piccione infine, è il dipinto posto nella Hall d’ingresso sopra il bancone della reception dedicato a Fontana di Trevi. Il St. Regis Roma, rinnovato ed inaugurato nel dicembre 1999 come primo St. Regis in Europa, è da sempre il più prestigioso indirizzo della capitale per viaggiatori curiosi alla ricerca di esperienze raffinate. Un albergo storico e leggendario creato nel 1894 dall’estro magnifico di César Ritz e in voga da sempre. St. Regis Rome & The Westin Excelsior Rome T +39 06 47082688 M +39 335 1854495 F +39 06 4880767 |
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SULLA NEVE NEI PARCHI!
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L´8 dicembre - escursione con racchette da neve al Parco Nazionale dello Stelvio (Lombardia, Trentino Alto Adige) Tracce Sulla Neve Escursione serale con le racchette da neve, con ritrovo presso il Centro Visitatori di Rabbi (Tn), alle ore 20.45. Il rientro è previsto alle ore 23.00 circa. Quota di partecipazione: Euro 12,00 a persona, comprensiva del noleggio dell´attrezzatura e di bevanda calda. Equipaggiamento consigliato: giacca a vento, guanti berretto, scarponcini da montagna o scarpe invernali pesanti (no moon-boots). L´itinerario, che si snoda in Valle di Rabbi, sarà stabilito al momento in relazione all´innevamento e alle condizioni meteorologiche. L´escursione non presenta difficoltà tecniche, ma richiede un minimo di attitudine alle gite in montagna. Prenotazioni entro le ore 18.00 del giorno che precede l´escursione presso: Centro Visitatori di Rabbi/loc. Rabbi Fonti/rabbi (Tn) - Tel. 0463/985190; Centro Visitatori di Peio/via Roma 28/Cogolo (Tn) - Tel. 0463/754186. Altre info sul Parco Nazionale dello Stelvio http://www.Parks.it/parco.nazionale.stelvio. L´11 dicembre - la Foresta del Monte Zatta nel Parco Naturale Regionale dell´Aveto (Liguria) Gli Anelli Del Parco L´anello della Foresta del Monte Zatta. Un´escursione in una splendida foresta di faggi tra natura e storia: alberi monumentali, formazioni rocciose, magnifiche fioriture, ma anche neviere e vecchie aie carbonili, a testimonianza delle antiche attività montanare. Ritrovo alle ore 10.00 al Passo del Bocco (Comune di Mezzanego - Ge) presso il rifugio A. Devoto. Rientro previsto per le ore 16.00 circa. Difficoltà: media. Costo: 8 Euro. Per ulteriori informazioni, contattare l´Ente Parco: Tel. 0185343370 - Email: ce.Aveto@libero.it Altre info sul Parco dell´Aveto http://www.Parks.it/parco.aveto Il 12 dicembre - storia e cultura al Parco Fluviale del Nera (Umbria) C´erano Una Volta Due Castelli Le rocche sono il loro vanto e con "Polino e Ferentillo, due castelli di confine", l´itinerario tematico dentro la rassegna culturale Autunno d´Arte, i due comuni della Valnerina si tolgono dalla difensiva e rivelano tutto di sè. Appuntamento presso l´Infopoint "Una finestra sul Nera" a Polino, domenica 12 dicembre, alle ore 15.00. Info: Infoline Sistema Museo 199 151123 - e-mail: infoline@sistemamuseo.It Altre info sul Parco Fluviale del Nera http://www.Parks.it/parco.fluviale.nera Il 12 dicembre - suggestivo percorso al Parco Naturale Regionale del Beigua (Liguria) Racchettando Nella Neve Nella Foresta Della Deiva Suggestivo percorso nella foresta della Deiva, a Sassello, alla ricerca delle impronte lasciate nella neve dal passaggio di lepri, cinghiali, caprioli e volpi. In caso di mancanza di neve, l´escursione verrà effettuata ugualmente senza l´ausilio delle ciaspole. Ritrovo alle ore 9.00 presso ingresso Foresta Deiva (Sassello - Sv). Durata escursione: giornata intera. Pranzo al sacco. Difficoltà: escursione di media difficoltà. Costo escursione: 5,50 Euro. In caso di abbondanti nevicate l´escursione potrà essere riproposta in altre date. Prenotazione obbligatoria entro e non oltre le ore 17.00 del giovedì precedente l´escursione agli Uffici del Parco: Tel. 010/8590300 - Fax 010/8590064 - E-mail: Ceparcobeigua@parcobeigua.it - Cellulare Guida: 393/9896251 (sabato e domenica). Altre info sul Parco del Beigua http://www.Parks.it/parco.beigua Il 12 dicembre - sicurezza in montagna al Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie (Friuli Venezia Giulia) Stage Di Nivologia E Autosoccorso In Valanga ...Per approfondire sulla sicurezza in montagna. Una giornata didattico-alpinistica per capire le metamorfosi del manto nevoso e i principali sistemi di ricerca in valanga. Ritrovo presso la Mostra della Miniera a Resiutta (Ud), alle ore 8.30. Durata: 5 ore. Quota individuale di partecipazione: 35,00 Euro. Prenotazione entro le ore 17.00 di venerdì 10 dicembre presso l´Ufficio Educazione Ambientale e Promozione dell´Ente Parco telefonando al numero 0433 53534 oppure scrivendo a info@parcoprealpigiulie.It Altre info sul Parco delle Prealpi Giulie http://www.Parks.it/parco.prealpi.giulie Il 12 dicembre - in battello al Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli (Toscana) I Colori Dell´inverno L´oasi propone un doppio appuntamento per osservare le numerose specie di uccelli provenienti dal nord: gita in battello sul lago ed escursione a piedi alla foce del Fiume Serchio. Partenza alle ore 9.30. Prenotazione obbligatoria. Per ulteriori informazioni: Oasi Lipu Massaciuccoli - Via del Porto n. 6 loc. Massaciuccoli - 55050 Massarosa (Lu) - Tel./fax 0584/975567 - Fax 0584/975488 - E-mail: oasi.Massaciuccoli@lipu.it - web: www.Oasilipumassaciuccoli.org Altre info sul Parco di Migliarino San Rossore http://www.Parks.it/parco.migliarino.san.rossore Il 12 dicembre - passeggiata invernale al Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone (Lombardia) Alla Scoperta Delle Sorgenti Del Curone Una passeggiata invernale alla scoperta delle sorgenti del Curone, il torrente simbolo del Parco. Ritrovo a Cernusco Lombardone (Lc), parch. Loc. Molinazzo, ore 9.30. Per partecipare alle visite guidate occorre versare un contributo di 3 Euro (bambini gratis) e prenotarsi telefonando al venerdì sera a Ca´ Soldato o inviando una e-mail. Per informazioni è possibile telefonare il venerdì sera dalle ore 21.00 alle ore 22.30 presso il Centro Parco Ca´ Soldato allo 039/5311275 o scrivere un´e-mail all´indirizzo gev.Curone@libero.it Altre info sul Parco di Montevecchia http://www.Parks.it/parco.montevecchia Il 12 dicembre - spettacolo di burattini al Parco Naturale della Collina Torinese (Piemonte) Buon Natale, Folletto Natale! Spettacolo di burattini. I piccoli spettatori, con l´aiuto di due simpatiche fatine e degli abitanti del bosco, dovranno aiutare il piccolo Folletto Natale a salvare... Il Natale! Attività per famiglie con bambini fino ai 10 anni. Presso il Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese e i boschi del Parco dalle 15.30. Quota: Prezzo intero Euro 7,00 adulti, Euro 6,00 bambini sino ai 10 anni; Tessera Caleidoscopio Euro 6,00 adulti, Euro 5,00 bambini sino ai 10 anni. Handicap fisico: adatta; psichico: adatta; relazionale: adatta. Prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni: Centro Visite del Parco Naturale della Collina Torinese - Tel./fax 011/8903667 - E-mail: cvparcosuperga@artefatto.Com Altre info sul Parco della Collina Torinese http://www.Parks.it/parco.collina.torinese Il 12 dicembre - "Trail dei Parchi" al Parco Baragge - Bessa - Brich Zumaglia - Mont Prève (Piemonte) Winter Brich Il Brich di Zumaglia e il Mont Prève costituiscono una ampia area attrezzata nonch� un pregevole parco in stile romantico. Tranquilli sentieri conducono alla sommità della collina del Brich dove si erge un piccolo castello edificato in tempi recenti sui resti dello storico caposaldo. Corsa competitiva: lunghezza 19 km. Passeggiata non competitiva: lunghezza 6 km. Fondo: molto tecnico, a tratti instabile. Percorso: un appuntamento invernale, che si sviluppa su un percorso in gran parte su sentiero o sterrato. Non presenta particolari difficoltà tecniche e in caso di neve esprime al massimo la sua bellezza. Programma: - ore 8.30 ritrovo a Zumaglia (Bi) - Palestra comunale - ore 9.30 partenza corsa podistica competitiva, a seguire partenza non competitiva. Gli organizzatori si riservano di apportare modifiche alle date o agli orari per cause di forza maggiore. Si consiglia di consultare il sito www.Traildeiparchi.it qualche giorno prima della manifestazione o di contattare gli organizzatori. Per informazioni e pre iscrizioni: Paolo 328/8515795 - Lucilla 340/9497925 - E-mail: info@traildeiparchi.Com Altre info sul Parco Baragge - Bessa http://www.Parks.it/riserva.baragge Il 12 dicembre - percorso escursionistico al Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili (Lazio) Palombara Sabina - Torre Crociani Il tratto iniziale di questa escursione è abbastanza classico, si salirà per valle scoperta fino ad arrivare alla torre sul Monte Morrone della croce, scendendo però, passeremo presso le rovine di Castiglione, rocca del X sec., effettueremo una visita guidata e degusteremo alcuni prodotti tipici in un´area attrezzata. Appuntamento allle ore 9.00 al parcheggio del campo sportivo di Palombara Sabina. Attività alternative in caso di pioggia: nessuna. Grado di difficoltà del percorso: medio/bassa. Lunghezza del percorso in km e durata: rientro previsto per le ore 16.00. Dislivello: 550 metri circa. Abbigliamento/attrezzatura: abbigliamento adeguato alla stagione, scarponcini da trekking, almeno 1,5 litri di acqua, pranzo al sacco. Accessibilità: bambini da 6 anni in su. Quota di partecipazione se prevista: 8 Euro a persona. Per informazioni contattare il 328/8140784 - e-mail escursioni@naturalucretile.It Altre info sul Parco dei Monti Lucretili http://www.Parks.it/parco.monti.lucretili tuttoparchi-bounces@parks.It |
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PARMA: A PALAZZO GIORDANI “MOSTRO E PROFANO” |
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Sarà inaugurata giovedì 9 dicembre a Palazzo Giordani la mostra dal titolo “Mostro e profano”, che espone le opere degli artisti di Asfodelo, l’atelier promosso dal Dipartimento di salute mentale dell´Ausl di Parma e realizzato con la collaborazione della Provincia, del Comune di Borgotaro e della cooperativa Camelot di Viazzano. L’atelier è un luogo che permette ai propri artisti di sentirsi liberi di esprimere la propria creatività, spingersi al di là dei propri limiti, trovare stimoli e punti di riferimento: non si tratta dunque di un’alternativa alla cura né di strumento di indagine psicologica, ma di un modo per scoprire nuovi canali espressivi e valorizzare il “diverso”. L’inaugurazione della mostra si terrà giovedì 9 dicembre alle 17 a Palazzo Giordani (viale Martiri della libertà, 15). Interverranno l’assessore alle Politiche sociali Marcella Saccani e chi gestisce e coordina l’atelier Asfodelo: Maria Inglese, medico psichiatra dell’Azienda Usl, e la critica d’arte Caterina Nizzoli. L’inaugurazione sarà preceduta dal seminario “Una macchina per trasformare l’inospitalità del mondo: lo spazio dell’atelier” che si terrà sempre giovedì in Sala Borri dalle 14.30 per illustrare l’esperienza del laboratorio Asfodelo. Dopo i saluti di Paolo Volta, direttore del Centro di salute mentale del Distretto Valli Taro e Ceno dell’Ausl, e dell’assessore provinciale Marcella Saccani, apre l’incontro, moderato da Maria Zirilli, Rossella Cocconi, responsabile dell’Unità operativa di Riabilitazione del Dipartimento di salute mentale dell’Ausl. A seguire, gli interventi di Bianca Tosatti, storica e critica d’arte, di Augusto Iossa Fasano, psichiatra e psicoanalista, dello psichiatra Cesare Pietroiusti e dell’artista e fotografo Luca Santiago Mora. A dialogare con i relatori, Maria Inglese e Caterina Nizzoli |
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ROMA: 8 DICEMBRE, PALAZZO SENATORIO APERTO DALLE 9 ALLE 20 |
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Palazzo Senatorio apre le sue porte a romani e turisti. L’8 dicembre, oltre al Colosseo e ai Musei civici gratuiti per i romani, anche il Campidoglio potrà essere visitato dai cittadini di Roma e non che potranno così vedere dal vivo l’aula Giulio Cesare rinnovata dopo i lavori per i 150 anni di Roma Capitale. Dalle 9 della mattina fino alle 20 i visitatori, in gruppi di 30 persone per volta, saranno accompagnati dalle guide che in italiano e inglese mostreranno le bellezze del Palazzo. All’entrata i visitatori verranno invitati a entrare nella Sala del Carroccio. Si salirà poi fino al primo piano dove c’è lo studio del sindaco e da dove i visitatori potranno affacciarsi dal famoso balconcino. Si passerà quindi a visitare la Sala dell’Arazzo, la Sala delle Bandiere e l’Aula Giulio Cesare. Nei giardini di Sisto Iv saranno posizionati bagni chimici anche per portatori di handicap, mentre piazza del Campidoglio sarà animata da giocolieri, favolieri, clown e animatori che intratterranno i più piccoli con i giochi di un tempo quali la corda, la campana, i birilli e gli aquiloni |
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ROMA: 8 DICEMBRE, FESTA DELL’IMMACOLATA. MUSEI CIVICI E COLOSSEO GRATUITI PER I ROMANI
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Una bella strenna natalizia per la città di Roma alle soglie delle festività. Roma Capitale ha infatti deciso, in occasione della Festa dell’Immacolata, di regalare ai romani una passeggiata gratuita all’interno dei Musei Civici, a testimonianza della ricchezza dei tesori custoditi e della varietà dell’offerta culturale. Anche il Mibac aderisce all’iniziativa con accesso gratuito al Colosseo (ingresso facilitato lato orientale, settore Stern) presentando, da parte dei visitatori come nel caso del Sistema Musei Civici, un documento di identità che attesti la “romanità”. Il Sistema Musei Civici – gestito da Zètema Progetto Cultura - è espressione di ben diciotto realtà museali che vanno dai Musei Capitolini alla Centrale Montemartini, Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali, Macro Pelanda, Museo dell’Ara Pacis, Museo Barracco, Museo della Civiltà Romana, Museo delle Mura, Museo di Roma Palazzo Braschi, Museo Napoleonico, Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese, Museo Pietro Canonica, Museo di Roma in Trastevere, Musei di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Planetario e Museo Astronomico, Villa di Massenzio e, appena inaugurata, la Casa Museo Alberto Moravia. Accesso libero anche a Palazzo Senatorio, normalmente chiuso al pubblico, con visite guidate dalle 9 alle 20. Dunque un’occasione in più per non perdere le meraviglie di questo sistema museale che spazia dall’arte contemporanea del Macro ai Musei Capitolini, il più antico museo del mondo, o i Musei di Villa Torlonia e il Museo Canonica a Villa Borghese dove si può unire un tuffo nella natura a siti artistici di valore storico e culturale. E per chi predilige il filone scientifico, il Planetario e Museo Astronomico e il Museo Civico di Zoologia possono offrire divertenti ed istruttivi percorsi tra pianeti, astronomia e animali. Anche l’archeologia trova posto in questo variegato panorama museale, con la Villa di Massenzio e i suoi imponenti resti del circo, annessi alla villa dell’Imperatore. Sarà un giorno di festa per Roma e per i romani, ma anche un’opportunità da non perdere – quella offerta da Roma Capitale - per essere sempre consapevoli e partecipi dell’immenso patrimonio culturale che la città può offrire non solo ai tanti turisti ma anche ai suoi cittadini. Info: www.Museiincomuneroma.it ; www.Zetema.it |
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ROMA ( PALAZZO MARGUTTA): LA MOSTRA “ENERGIE” CON LA PITTURA DI ECHEONI E SOLANGE DAL 4 AL 12 DICEMBRE
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All’esposizione, in programma al civico 55 di Via Margutta, saranno presenti pezzi che raccontano la passione per la pittura del più noto sensitivo italiano e l’ultima produzione del poliedrico Maestro Echeoni Da sabato 4 a domenica 12 dicembre, la Galleria “Il Mondo dell’Arte” ospita la mostra “Energie”, un’esposizione tutta da vedere che mette a confronto due artisti diversi accomunati dall’esser nati sotto il segno dell’arte considerata nelle sue varie sfaccettature – il Maestro Elvino Echeoni e il sensitivo Solange - i quali, pur mantenendo un proprio linguaggio creativo, riescono ad esprimersi con forza ed energia. Elvino Echeoni - pittore, scultore, incisore, restauratore, scenografo ma anche designer, musicista, compositore e autore di testi – conosciuto e amato dal grande pubblico e dalla critica per l’utilizzo di tonalità intense, sia con i tramonti sognanti che con i momenti musicali, riesce a dar vita a un’esplosione di colori in cui l’elemento cromatico, intenso e travolgente, sembra vibrare al punto da creare un’energia vitale. Solange, per la prima volta nella storica via dell’arte, presenta al grande pubblico lavori incentrati sugli amati segni zodiacali e, con mano sicura e originale, riesce a interpretare quell’energia astrale che ha sempre accompagnato questo personaggio, conosciuto nel mondo dello spettacolo per le sue innumerevoli performance da sensitivo. E non è affatto un caso se a tenerlo a battesimo in questa nuova avventura artistica nella Capitale è il Maestro Elvino Echeoni, uno tra più rappresentativi pittori della storica via Margutta, che si è detto “pronto a scommettere che Solange sarà una clamorosa rivelazione per tutti gli appassionati dell’arte”. Lo Zodiaco raccontato con la sensibilità di un artista eclettico, ma soprattutto di un attento osservatore dell´animo umano, diventa l’indiscusso protagonista di ogni pezzo: così dalla pittura di Solange appare evidente il desiderio dell’uomo di scoprire, tramite la lettura degli astri, i significati misteriosi e profondi che ad esso lo legano. Ciascun segno ritratto sulla sua tela diventa il soggetto principale di quadri in cui materia e armonia del colore si fondono perfettamente tra di loro, dando vita a vere opere d’arte in cui a colpire sono la capacità creativa e l’energia dell’autore. Accanto a questi pezzi, immobili come fari dai quali lasciarsi guidare, i tramonti e i notturni firmati dal Maestro Echeoni, risultato della sua ultima produzione ma soprattutto lavori che - grazie a un elaborato racconto pittorico tra armonia del colore e tecniche sapientemente dosate - riescono a far sognare lo spettatore. L’esposizione, in programma a Palazzo Margutta (Via Margutta, 55) fino al 12 dicembre prossimo (ingresso gratuito), propone una sintetica raccolta di opere di entrambi: da una parte quelle realizzate dal carismatico sensitivo, dall’altra quelle nate dall’estro artistico di Elvino Echeoni che, con una mostra inaugurata a ridosso del suo sessantesimo compleanno, ha scelto di festeggiare le sempre verdi emozioni che l’arte, la pittura e la vita continuano a donargli. L’appuntamento per il vernissage è fissato per sabato 4 dicembre 2010 dalle 18.00 alle 22.00. Paolo Buccinelli, in arte Solange, famoso fin dagli anni ’80 soprattutto per la sua estrosità, è un personaggio allo stesso tempo geniale e poliedrico, sensibile e carismatico che, negli anni, è stato capace di far breccia tanto nel cuore della gente comune quanto in quello delle star e dei protagonisti del mondo dello spettacolo. Attore, cantante e scrittore, Solange ha preso parte a innumerevoli programmi televisivi e ha raggiunto la notorietà per le doti di sensitivo che da sempre lo accompagnano. Nel 2004 partecipa alla prima edizione del reality show La fattoria, Quest’esperienza lo spinge di nuovo verso la scrittura. A Rompi Solange e trovi Paolo (1997) si aggiunge un nuovo libro: Io, Solange, vi insegno a leggere la mano. A partire da questo momento si fanno più intense le partecipazioni a programmi televisivi e arriva anche il cinema. Pubblica un nuovo libro Orsacchiotto, corallina, mamma. Solange, che da tempo collabora con numerosi settimanali e riviste italiane, cura attualmente l’oroscopo per Di tutto e Tutto in. Da quest’anno è ospite fisso del programma Pomeriggio sul 2, condotta da Caterina Balivo. Da diversi mesi a questa parte, grazie anche all’amicizia con il Maestro Elvino Echeoni, Solange ha scelto di trasmettere al pubblico le forti sensazioni che da sempre lo accompagnano realizzando un ciclo di lavori ispirato dallo zodiaco. Conoscendo il suo entusiasmo, la sua capacità creativa e la sua sensibilità, non ci stupisce che il Maestro e amico Elvino Echeoni l’abbia invitato ad esporre con lui - in Via Margutta, mitica strada dell’arte - le opere realizzate. Elvino Echeoni - pittore, scultore, incisore, restauratore, scenografo ma anche designer, musicista, compositore e autore di testi - è tra i più rappresentativi artisti italiani in campo internazionale, avendo portato l’arte moderna del Bel Paese in tutto il mondo: dall’Europa al Canada e agli Stati Uniti, dal Perù agli Emirati Arabi, passando anche per la Cina dove, proprio in occasione dell’Expo del 2000 di Shangai, grazie ai suoi lavori indirizzati a rappresentare la Realtà virtuale e i Momenti musicali, si è visto riconoscere dalla critica il titolo del “più innovativo tra gli artisti contemporanei”. Le tecniche e gli stili diversi che caratterizzano la sua arte ben si adattano non solo alla sua capacità di affrontare le varie tematiche sociali, ma anche di ritrarre il buio e la luce di alcuni canti della Divina Commedia, o di raccontare le “segrete analogie” tra Freud e Pirandello e successivamente, tra Federico Fellini e Charlie Chaplin. La sua creatività si è prestata a diversi incarichi artistici. In quest’ultima esposizione Echeoni presenta alcune opere, che sono il frutto della sua costante ricerca tra l’astratto e il figurativo, pezzi in cui sintetizza tramonti e notturni e, grazie a un intenso racconto pittorico tra armonia del colore e tecniche sapientemente dosate, riesce a far sognare lo spettatore. Artista completo e poliedrico, da giovanissimo e per diversi anni, Echeoni, nel pieno della Dolce Vita fatta nascere da Novella Parigini e immortalata da Federico Fellini, esercitò la professione del musicista, esibendosi in Italia e all’estero. A metà degli anni ‘70, abbandonata la musica, Echeoni intraprese la strada della pittura. Nello stesso periodo incontrò di nuovo Novella Parigini, con cui nacque un indissolubile sodalizio artistico che non si concluse neanche nel 1993 con la scomparsa della pittrice a cui successivamente dedicò il libro “Un mito preannunciato”, nel quale viene ricostruita, attraverso testimonianze dell’epoca, la vita della straordinaria artista. Galleria Il Mondo dell’Arte “Palazzo Margutta” (www.Ilmondodellarte.com ) - Via Margutta, 55 Roma Mostra: Elvino Echeoni – Solange Vernissage cocktail sabato 4 dicembre 2010, ore 18.00 - 22.00. La mostra si protrarrà fino al 12 dicembre 2010: dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 (chiuso lunedì mattina) |
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ROMA (CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA): ROMA SUNU SENEGAL -FOTOGRAFIE DI ROBERTO CAVALLINI 2006-2009 - 11 DICEMBRE 2010 / 15 GENNAIO 2011 - INAUGURAZIONE 10 DICEMBRE 2010 ORE 17.00
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Gli scatti di Roberto Cavallini Roma sunu Senegal mostrano il percorso di integrazione della comunità senegalese nel territorio cittadino prescindendo da qualsiasi forma di estetismo. Una storia per immagini che si svolge nell’arco temporale che va dal 2006 al 2009 raccontando con la fotografia il cammino di riscatto umano ed artistico di alcuni senegalesi e le loro storie di migranti. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione in collaborazione con l’Associazione di Volontariato Roma Xvi con l’Africa e il coordinamento organizzativo del Servizio Spazi Culturali della V U.o. Del Dipartimento Cultura in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. Il progetto iniziale è nato nell’estate del 2006, dall’esperienza del Residence Roma in via di Bravetta, dove la comunità senegalese ha stabilito i primi contatti con le istituzioni territoriali e amministrative del Xvi Municipio. Questo iniziale approccio con la città si è in seguito ampiamente esteso ed il legame tra i senegalesi ed il territorio è rimasto vivo ed ha generato numerosi eventi di avvicinamento e compenetrazione con la città circostante. In particolare con i licei di Monteverde e di Bravetta sono nate iniziative di alto profilo culturale, coinvolgendo anche personalità del mondo istituzionale ed accademico. Alla mostra viene abbinato un breve video proiettato a ciclo continuo dove, attraverso le numerose interviste realizzate, si dà voce in prima persona ai protagonisti di questo percorso umano e sociale. Roberto Cavallini nasce a Roma nel 1950, si laurea in Sociologia e consegue un Master in New Media e Comunicazione Dal 1982 ha collaborato con le più importanti testate giornalistiche italiane. È giornalista pubblicista dal 1994. È docente incaricato presso l’Università La Sapienza di Roma e presso l´Università di Tor Vergata di Roma. Scrive di fotografia per il quotidiano L’unità e per la rivista Cultframe. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali, per La Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino, nella seconda edizione e quest´anno alla settima edizione del Festival Internazionale di Fotografia di Roma Casa Della Memoria E Della Storia Da Lunedì A Sabato 9.00 – 19.00 - Domenica Chiuso Via San Francesco Di Sales, 5 (Trastevere) – Roma ● La Casa della Memoria e della Storia rimane chiusa per le festività natalizie nei giorni: sabato 25 dicembre 2010, sabato 1° gennaio e giovedì 6 gennaio 2011. Ingresso Libero Info: 06 6876543 ● 060608 www.Casadellamemoria.culturaroma.it |
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ROMA: BARRACCO INCONTRA IL PUBBLICO - VISITE GRATUITE ALLA MOSTRA E ALLE COLLEZIONI PERMANENTI DEL MUSEO DI ARTE ANTICA GIOVANNI BARRACCO - 9, 16, 21, 28 DICEMBRE 2010
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Cinque incontri da non perdere, organizzati dal Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco nel mese di dicembre, in cui sarà possibile visitare le collezioni permanenti del museo e la mostra “Giovanni Barracco. Patriota e collezionista”, allestita nell’ambito delle celebrazioni dedicate ai 140 anni di Roma Capitale. Il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco è uno dei gioielli del Sistema Musei Civici di Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali. Il percorso di vita di Barracco - dalla nativa Calabria (Isola Capo Rizzuto, 1829) fino a Roma, attraverso le varie Capitali del Regno - è indicativo di un periodo assai significativo di storia italiana e delle conseguenti trasformazioni sociali, politiche e culturali. Personaggio di raffinata cultura, si cimenta con uguale passione nell’impegno politico per oltre 50 anni nelle aule parlamentari e nella realizzazione del progetto di formazione di un Museo della scultura antica comparata, che comprende testimonianze di arte egizia, assira, cipriota, etrusca, greca e romana, fino a esemplari di arte medievale. Il Museo, ospitato in un edificio appositamente costruito, fu donato nei primi anni del ‘900 al Comune di Roma, come atto d’amore per la città scelta da Barracco come patria d’elezione. Dopo la demolizione dell’edificio nel 1938, la collezione è ora esposta nella cinquecentesca “Farnesina ai Baullari”. Un ciclo di visite guidate che mostreranno al pubblico le preziose opere antiche, provenienti dalle maggiori civiltà del Mediterraneo, raccolte da Giovanni Barracco, protagonista della grande stagione politica e culturale che seguì la proclamazione di Roma a Capitale d’Italia nel 1870. Appuntamenti per il mese di dicembre: · Giovedì 9, ore 17. · Giovedì 16, ore 17. · Martedì 21, ore 17. · Martedì 28, ore 17 |
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ROMA (AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA): DOVE DORMONO I BAMBINI - FOTOGRAFIE DI JAMES MOLLISON - 3 DICEMBRE 2010 / 9 GENNAIO 2011
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«Sono foto bellissime che mi hanno commosso e lasciato senza fiato.» Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Inaugura venerdì 3 dicembre 2010 alle 19:00 presso i foyer dell’Auditorium Parco della Musica di Roma la mostra Dove dormono i bambini. Fotografie di James Mollison. La mostra, curata da Contrasto in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, è uno degli appuntamenti del Natale all’Auditorium. Durante molti viaggi, James Mollison ha fotografato le camerette di tanti bambini provenienti da 24 paesi di tutto il mondo: dagli Stati Uniti al Messico, dal Brasile alla Gran Bretagna, dall’Italia al Giappone all’India. Le immagini sono raccolte nel libro Dove dormono i bambini, pubblicato da Contrasto grazie al sostegno speciale di Fabrica e Save the Children. Il volume contiene una ballata di Margaret Mazzantini e un contributo di Jovanotti. In mostra all’Auditorium (fino a domenica 9 gennaio 2011) sarà esposta un’ampia selezione di queste immagini organizzate in dittici: accanto ad ogni bambino ritratto, la foto della cameretta racconta la vita e la vicenda umana del suo piccolo abitante. Per ognuno, un breve testo, come fosse una breve intervista, ci descrive chi è il bimbo ritratto, quali sono le sue difficoltà, le sue esigenze e i suo sogni. Gli scatti di Mollison ci portano così in giro per il mondo. Con ogni nuova immagine si entra in una stanza diversa, in un paese diverso, in un territorio sociale con le sue caratteristiche a volte dure, a volte fin troppo “molli”. Ogni storia è un racconto di vita, un aspetto di cosa significhi essere bambino oggi, con i problemi, i dubbi e le contraddizioni sociali che l’infanzia vive nel nostro tempo. La piccola Kaya, di Tokyo, ha l’armadio pieno di centinaia di vestiti coloratissimi che la madre cuce per lei; Bilal, pastore beduino della Cisgiordania, dorme all’aperto con il gregge di capre del padre; Indira, in Nepal, lavora in una cava di granito da quando ha tre anni mentre Ahkôhxet, piccolo indio Kraho, dorme sul pavimento di una capanna nel cuore della foresta amazzonica. Fotografie intense e commoventi che nella loro semplice e diretta testimonianza parlano anche delle differenze sociali. E di come si debba fare di tutto per abbatterle. Con la collaborazione di Fabrica e Save the children. “Questo lavoro rappresenta un modo per riflettere sulla povertà, sul benessere economico, su come i bambini si relazionino agli oggetti della loro vita quotidiana e sul loro potere – o mancanza di questo – nel prendere decisioni riguardo alle loro vite. Questo libro raccoglie il frutto di una serie di incontri casuali e fortunati, realizzati in tutto il mondo durante i miei frequenti viaggi di lavoro come fotografo. Il mio percorso professionale e umano, la curiosità e la voglia di fermarsi a riperdere le immagini e le parole che mi sono sembrate toccanti e che mi hanno commosso: ecco il vero e unico motore di questo volume.“ James Mollison Venezia, Maggio 2010 James Mollison è nato in Kenya nel 1973 e cresciuto in Inghilterra. Dopo aver studiato Arte e Design alla Oxford Brookes University, e poi cinema e fotografia alla Newport School of Art and Design, si trasferisce in Italia per lavorare nel laboratorio creativo di Benetton, Fabrica. Collabora con numerose riviste tra cui: New York Times Magazine, The Guardian, The Paris Review, The New Yorker e Le Monde. Il suo ultimo libro Disciples è stato pubblicato nell´ottobre 2008, dopo la prima mostra alla Hasted Hunt Gallery di New York. Nel 2007 ha pubblicato The Memory of Pablo Escobar, la straordinaria storia del “più ricco e violento gangster della storia” raccontata attraverso centinaia di fotografie. Un seguito originale all’incredibile lavoro sulle grandi scimmie, ampiamente documentato da una mostra al Natural History Museum di Londra, e dal libro James e altri simili (Contrasto, 2004). Mollison vive a Venezia con la moglie. Info Mostra Ingresso libero Orari tutti i giorni dalle 11 alle 18 www.Auditorium.com tel. 06-80241281 |
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ROMA (CENTRALE / RISTOTHEATRE / ANFITEATRO DELLA CULTURA: TRA I CIELI DI NEW YORK DI LUDOVICO MARIA GILBERTI - DALL´11 DICEMBRE 2010 AL 4 MARZO 2011 - INAUGURAZIONE: SABATO 11 DICEMBRE 2010 ALLE ORE 18.00
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Ha preso il via, all’interno dell’Anfiteatro della Cultura del “Centrale” di Roma il nuovo progetto, annate 2008/2009/2010, dal titolo “Balconata Romana”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre storico dell’arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza, che segue i precedenti progetti “Strade d‘Europa” (2004), “Belvedere” (2005) e “Icone Contemporanee” (2006-2007). Questa mostra dal titolo “Tra i cieli di New York” è la sedicesima del nuovo percorso, ed è già una novità in quanto si veicolano a Roma nomi dell’arte contemporanea di significativo rilievo, ma essi evidenziano e mettono in luce gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio. L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte Contemporanea di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Tra i cieli di New York”, riunisce quaranta opere del fotografo italiano Ludovico Maria Gilberti, apparso agli occhi della critica italiana come una delle più interessanti e propositive figure dell’arte nuova contemporanea e per una fotografia che spazia diaristicamente sulla città di New York. Scrive Carlo Franza nel testo: La rivoluzione operata in arte negli anni Settanta del Novecento ha dato modo di capire che non è solo arte ciò che è fatto a mano, per cui la stampa su cibachrome (stampa a colori a partire da diapositive) e la possibilità date dall´uso del computer hanno reso sempre maggiore la qualità di stampa, così che si è potuto via via scattare e stampare fotografie spettacolari per dimensione, e portarle nei musei che hanno iniziato a collezionarle, ufficializzandone così il loro statuto di opere d´arte di significativo valore, estetico e commerciale. Tra i maestri della Fotografia Italiana, attivi tra gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del Novecento ci sono Paolo Monti, Federico Patellani, Mario Dondero, Pepi Merisio, Mario Cresci, Mario Giacomelli, Tazio Secchiaroli, Ferdinando Scianna. Ci hanno consegnato scatti che sono una combinazione di realtà e magia, come “Il traghetto di sam Tom” di Berengo Gardin che ha fermato eternamente Venezia, una Piazza del Duomo di De Biasi a Milano innevata e attraversata da una geometria di stradine, una “Pasqua a Tricarico” di Branzi, un ritratto di “Haydèe” di Monti, scultorei corpi nudi della Cerati, e perfino “ombre” di Tokio fermate da D´agostin. Capolavori in stampe originali, che sono non solo un documento storico, ma autentiche opere d´arte ottenute con scatti d´autore, e che hanno raggiunto anche quotazioni eccezionali. I nomi di questi fotografi, le cui foto sono proprio invecchiate bene come il vino - lo diceva anche negli anni Ottanta il grande fotografo francese Edouard Boubat (1923-1999) - sono quelli di professionisti d´eccellenza, poeti dello scatto e della luce. Ora tra i grandi fotografi italiani va inserito anche il nome di Ludovico Maria Gilberti, monzese giramondo, il quale è stato capace di consegnarci in fotografia, in bianco nero e a colori, capitoli essenziali legati a documentare terre e continenti, costumi e riti, dimensioni poetiche legate al ritratto della natura, e squarci su luoghi e città, non ultimo l´affondo su New York. La costruzione lenta dello scatto, preceduta dall´osservazione lenticolare di un luogo, fa assumere a queste fotografie di Ludovico Maria Gilberti uno status paritario similare a molte opere pittoriche; sicchè è proprio questo indirizzo pittorico inserito nel clima di un punto di vista narrativo, a portare questo fotografo di versatile eccellenza a sviluppare ciò che io chiamerei “fotografia cinematografica”. Il tema newyorkese ci presenta una città, un luogo come bagaglio di immagini pressochè infinito, e le istantanee, spesso in serie, sono presentate come uno slide show (in sequenza), una sorta di diario personale che ricostruisce tutto l´universo affettivo. Ecco allora paesaggi e cieli stellati, strade e scorci, poi la bellezza formale degli edifici, le fervide attività umane, i loro esiti e le loro tracce, grandezza e quantità di dettagli. New York appare come il tempio del sistema mondiale con i grattacieli, gli hotel, le vetrine, i parchi. Persino le grandi dimensioni che Gilberti affronta nella fotografia sono trappole visive, nel senso che mirano a far entrare nella composizione lo spettatore. Ci porge una New York città del duemila ancora ricca e opulenta, mondana, patinata e kitsch, città alla moda, eccessiva e costosa, ostentata e volgare, dove la dialettica dei pieni e dei vuoti non fa che conferire una monumentalità. Gilberti è un fotografo, cronista del nostro tempo, giacchè prima indaga con l´occhio, poi sceglie l´immagine, infine scatta. Tematiche del più generale mondo newyorkese, come la documentarietà, le più originali sperimentazioni ingegneristiche e architettoniche del mondo, l´architettura, il consumo, la comunicazione, la vita relazionale di New York, svelano l´idea della rete, ossia la preparazione intellettuale che precede il linguaggio fotografico per dare un volto d´America secondo un punto di vista che non è solo un´infilata di finestre e di suggestivi giochi di luci e di ombre. Gli sfondi delle immagini consistono in uno scenario architettonico reale e simulato, tramite la fotografia di uno spazio la cui artificialità è resa evidente dagli effetti di luce. Non reportage tout court, né travaso di realismo assoluto di paesaggi naturali o luoghi della mondializzazione e della multietnicità, ma New York qui vive come megalopoli in presa diretta, dove gli scatti d´autore raccontano la contiguità tra realtà e poesia. Ecco spaziosi, grigi e astratti cieli di New York insieme a vedute della stessa diurne e notturne; luci fascicolari e variopinte da apparire coriandoli, ed architetture che sono la forma primaria più potente della comunicazione di massa. Non è poco se Gilberti ci presenta le architetture, con i suoi tagli, come specchio del potere e delle sue strategie. Gli elementi verticali dei grattacieli, bilanciati dalla lunga costruzione delle avenues, il rigore minimalista appena infiltrito di romantiche atmosfere,il formato panoramico e accattivante gli scatti più movimentati e meno controllati, modulati sulla storia pittorica, il desiderio di raccontare l´essenza sociologica di un luogo attraverso i suoi elementi caratterizzanti, portano a cogliere più città nella città, più cieli nel cielo di New York. Si osservino gli scatti dove la bandiera americana che sventola è un tutt´uno con il pulviscolo atmosferico che fluttua nell´aria e si frappone, con quella cadenza di luci e di toni, rendendo queste immagini quasi astratte, portandole al limite della leggibilità e della stessa visibilità, e tematizzando il grado di oggettività che la fotografia può raggiungere. L´artista ha sperimentato un´amplissima gamma di nuovi mezzi fotografici (foto a colori, stampa su tela, stampa inkjet su dibond e plastificata, canvas, acciaio, alluminio, carte speciali) portandosi in una dimensione classica e senza tempo, carpendo a ogni inquadratura sia l´anima che i sentimenti, e catturando soprattutto anche quell´esplorazione del confine tra autenticità e simulazione che ne svela il vero stile del protagonista sorpreso dalla densità e dal sapore della vita,del fotografo ormai celebre che ha interesse per la fotografia pura, mai inautentica. Biografia dell´artista Ludovico Maria Gilberti è nato a Monza nel 1951 dove vive e lavora. Fotografo per passione, dal 2009 decide di esporre i propri scatti fotografici dedicando al pubblico milanese una mostra intitolata “Cittàdinote”. Quadri Fotografici e proiezioni sono liberamente ispirati alle musiche dei Domingueros. Entra così a far parte di Descargalab, progetto musicale e crocevia di differenti esperienze e culture, creando un originale percorso artistico caratterizzato dalla contaminazione culturale, stilistica ed emotiva. Sue mostre personali nel 2009 a Milano, Bario’s Café, “Cittàdinote”; Monza, Fagianaia Reale del Parco di Monza, “Monza da scoprire”; Milano, Teatro Frigia, proiezioniFotografiche per “Chiamami Arturo, Arturo Bandini!”. Nel 2010 a Monza, Autodromo Nazionale, anteprima “Terramarecielo”; Monza, Teatrovilloresi, incursioniFotografiche per rassegna culturale “Sentieri per l’infinito”;Monza, Fagianaia Reale del Parco di Monza, “Mareparole: il dialogo”;Monza, Chebanca!, “Nycielo”; Lissone, Ggranetto, “Terramare”; Monza, Teatro Binario7, proiezioniFotografiche per “Chiamami Arturo, Arturo Bandini!”; Monza, Sala espositiva Binario7, “fil rouge Terramarecielo”. Ancora nel 2010 è presentato dall´illustre Prof. Carlo Franza al Centrale Ristotheatre di Roma con una mostra dal titolo “Tra i cieli di New York”. Invitato nel 2010 sempre dal Prof. Carlo Franza alla Rassegna “L´arte della Pace e la pace dell´arte” che si è tenuta al Mimac della Fondazione Don Tonino Bello in Alessano (Lecce). E ancora nel 2010 risulta vincitore per la Fotografia, al Circolo della Stampa di Milano, del Premio delle Arti Premio della Cultura edizione Xxii. Nel 2011 terrà a Palazzo Borghese a Firenze, sempre presentato dal Prof. Carlo Franza nel Progetto “il Museo dei Musei”, una sua grande mostra. Hanno scritto di lui illustri critici tra cui Carlo Franza, Pierfranco Bertazzini ed Eraldo Di Vita Biografia del curatore Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo Ied di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008 |
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ROMA (AMBASCIATA DI TURCHIA): COSE TURCHE, RACCONTI DEI VIAGGIATORI ITALIANI TRA XVI E XX SECOLO A CURA DI NADIA FUSCO E MARCO MAGGIOLI – FINO AL 7 GENNAIO 2011
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Giovedì 2 dicembre 2010, alle ore 18.00, presso lo spazio espositivo dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia a Roma in Piazza della Repubblica 55-56, è stata inaugurata la mostra “Cose Turche. Racconti dei viaggiatori italiani tra Xvi e Xx secolo” a cura di Nadia Fusco e Marco Maggioli, realizzata dalla Società Geografica Italiana e da Federculture nell’ambito della Iii edizione del Festival della Letteratura di Viaggio, in collaborazione con Cts Centro Turistico Studentesco e Giovanile e con Ipazia Preveggenza Tecnologica. La mostra ripercorre gli itinerari descritti nei resoconti di viaggio, memorie, testimonianze di viaggiatori italiani in Turchia dal Xvi al Xx secolo : commercianti, intellettuali, ambasciatori, militari. Ciascun racconto è frutto di una grammatica personale, legato alle ragioni individuali che hanno guidato e motivato il viaggio : curiosità, politica, interesse economico o culturale. In mostra volumi originali, carte geografiche, fotografie e cartoline storiche provenienti dalla Cartoteca, dagli Archivi e dalla Biblioteca della Società Geografica Italiana. Una parte dei materiali espositivi sono anche contenuti nel volume Delle cose de´ Turchi. La Turchia nei racconti dei viaggiatori italiani (Xvi -Xx secolo) curato da Nadia Fusco e realizzato dalla Società Geografica Italiana e dal Centro Turistico Studentesco e Giovanile. Le pagine scelte dai resoconti di viaggio sono tratte da : Benedetto Ramberti (Xvi secolo), Giovanni Antonio Menavino (Xvi secolo), Giuseppe Rosaccio (Xvi secolo), Pietro Della Valle (Xvii secolo), Giovan Battista Donado (Xvii secolo), Giovanni Francesco Gemelli Careri (Xvii secolo), Giuseppe Sorio (Xviii secolo), Domenico Sestini (Xviii secolo), Lazzaro Spallanzani (Xviii secolo), Giambattista Casti (Xviii secolo), Carlo Mantegazza (Xviii secolo), Edmondo De Amicis (Xix secolo), Lamberto Vannutelli (Xx secolo). Per molto tempo i resoconti di viaggio e la letteratura odeporica sono stati lo strumento privilegiato per il processo di costruzione della cultura mediterranea e per la diffusione della conoscenza. Oltre ai francesi e ai britannici, anche gli italiani hanno attivamente partecipato allo sviluppo di un importante canale di comunicazione con la Turchia e particolarmente interessanti risultano essere i loro racconti. Scorrendo le pagine delle memorie di questi testimoni privilegiati si coglie l´eco delle vicende storiche che hanno contribuito prepotentemente a plasmare l´immagine della Turchia, del suo popolo, della sua cultura e della sua coscienza collettiva. Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia a Roma Piazza della Repubblica 55-56, 00185 Roma Tel. 06 4871190 - 06 4871393 - Fax 06 4882425 E-mail: turchia@turchia.It - Web: www.Turchia.it |
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ROMA (COMPLESSO DEL VITTORIANO, SALA GIPSOTECA, PIAZZA ARA COELI): LORIS NELSON RICCI. SPIRITO DELL’UOMO SPIRITO DEL TEMPO – FINO AL 16 GENNAIO 2011
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La mostra “Loris Nelson Ricci. Spirito dell’uomo Spirito del tempo”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 4 dicembre 2010 al 16 gennaio 2011, vuole far conoscere l’universo artistico del maestro toscano attraverso circa centoquaranta opere che comprendono un’ottantina di dipinti di grandi e grandissime dimensioni, trenta sculture ed una trentina di disegni realizzati negli ultimi dieci anni. Come scrive Carlo Ludovico Ragghianti, a cui l’artista ha voluto dedicare la mostra nell’anno del suo centenario, “Apuane, Egitto, Grecia, Roma, gli hittiti, gli etruschi, la Catalogna, la Provenza, la Toscana medievale e rinascimentale, queste sono finora le regioni e le civiltà dove Ricci ha condotto la sua ricerca che ha per poli di scambievole rinvio la terra e l’arte che contiene, la scultura e il suo ambiente o spazio vivente in visibile inseparabile simbiosi. E’ la ferma presenza di un sentimento della continuità d’anima e di corpo, dell’unità di coscienza e di natura che la visione stabilisce e comunica con ricorso costante”. La mostra, che si avvale del Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport –, della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche culturali -, del Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione –, dell’Università di Pisa, dell’Università Internazionale dell’Arte di Firenze, ed è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia, è a cura del Prof. Louis Godart, Consigliere per la conservazione del Patrimonio Artistico, Presidenza della Repubblica Italiana e sarà inaugurata venerdì 3 dicembre alle ore 18.00 presso il Complesso del Vittoriano. Loris Nelson Ricci nasce in Lunigiana. Studia al Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 1960 lavora a Roma dove approfondisce le nuove correnti artistiche. Tiene la sua prima personale nel 1962. Nel 1963 è a Milano. Dal 1982 vive e lavora tra Roma e Firenze. Il suo lavoro, concentrato sulle grandi civiltà del Mediterraneo, viene presentato dal 1985 in città italiane ed estere dai critici e storici dell’arte Carlo Ludovico Ragghianti, Fortunato Bellonzi ed Enzo Carli. Nel 1988 apre un atelier nella Casa Torre Malaspina di Mulazzo. Nel 1990 gli viene organizzata con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica una mostra Storica a Palazzo Barberini a Roma. Dal 1990 soggiorna e lavora a Lucerna in Svizzera e a Beaune in Borgogna. Nel 2001 espone alla Galleria Bernini e Borromini di Roma i lavori degli ultimi anni Novanta e dell’inizio del Millennio. Come scrive Louis Godart “Loris Nelson Ricci riesce perfettamente ad assimilare il lungo retaggio delle antiche culture che hanno segnato la storia del Mediterraneo e a proporre una visione dell’arte proiettata verso il futuro. La linearità delle forme, l’armonia delle composizioni, la luminosità dei quadri sono un inno alla gioia nata dalla consapevolezza che la ragione deve diventare la sola vera protagonista dell’avventura umana. “Ho cercato la verità; ho trovato la giustizia e la libertà; ho restituito dignità all’Uomo prosternato davanti agli dei da oltre quattro millenni” gridava Prometeo incatenato per volere di Zeus ad uno dei monti del Caucaso. Il formidabile messaggio lanciato dall’eroe che più di ogni altro ha celebrato il primato dell’intelligenza e della ragione si percepisce e si ritrova nell’arte di Loris Nelson Ricci. Figlio del Mediterraneo e della Cultura greca che ha plasmato il volto della civiltà occidentale, Nelson Ricci riesce a trasmettere attraverso la propria arte il messaggio di serena lucidità e speranza del mondo classico”. La mostra al Vittoriano raccoglie le grandi opere degli ultimi dieci anni: un lavoro ciclopico, in assoluta solitudine nel millenario castello di Castevoli, per volgere l’arte del passato alla modernità e al futuro. L’esposizione, incentrata anche su sculture e progetti di grandi complessi sculturali, compresi alcuni prototipi di architettura, segue, con una sintesi di dipinti e disegni, un percorso che sprofonda nel 1972 con un gruppo di disegni sulla struttura tettonica della terra. Dopo una serie di opere ispirate lucrezianamente alla “natura naturante”, all’Egitto e alla Grecia, Loris Nelson Ricci si fa interprete sensibile e penetrante della scultura di Giovanni Pisano, del quale mette in risalto punti di vista inediti mediante una lettura formale insieme critica e trasfigurante. “Anche in Egitto il Ricci è potentemente attratto dalle ondate sabbiose come grandi seni, le dune del deserto, e delle barriere pietrose della Nubia, ed è qui che le cave antistanti ai templi, le litotomie cubate degli edifici e delle piramidi, i blocchi arenati mostrano con più immediato passaggio la connaturalità con le architetture e le sculture.” (C.l. Ragghianti). L’artista negli anni ha intensificato la sua attività disegnativa e pittorica sulle civiltà del Mediterraneo, l’egizia, l’hittita, la greca, l’etrusca e la romana. Affronta anche il trapasso del gotico e della scultura di Giovanni Pisano nel “Rinascimento” attraverso una lettura, rivissuta poeticamente, dell’opera di Donatello. “L’accostamento a Giovanni Pisano non ha evidentemente nessuna remora archeologica, anzi è un bel correttivo della sua ordinaria costrizione nello schema scolastico e persin calligrafico e un po’ esotico di “Gotico”, di cui scarta quasi del tutto alcuni stilemi contingenti. Il Ricci esaspera le stesse referenze di lingua transitoria, accidentata e divaricata fino all’istantanea e alla catastrofe improvvisa, che Giovanni – distinguendosi sia dall’idealismo augusteo del padre Nicola, sia dal musivo e in progresso volumetrico tardo romano jeratico di Arnolfo – ha con la scultura ellenistica e tardo etrusca mossa di slanci lineari e fusi plastici in incessanti svolte e fratture. La forma di Giovanni da parte di Ricci è individuata nella sua autenticità ancora attuale, non rievocata come lingua morta, ma rivissuta nella sua intensissima vita di perenne passione, in temporale come le invocazioni e le grida jacoponiche.” Negli ultimi anni Ottanta l’artista lavora a nuovi cicli ispirati alle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo. Come scrive Carlo Ludovico Ragghianti “Gli scorci di Giovanni Pisano che noi vediamo nella reviviscenza del Ricci non hanno più la sorgiva esaltazione e talvolta la violenza di fede e di fiamma dell’artista antico, le forme illuminate sono divenute schegge di fuoco solido come carbone acceso sulla cenere profonda, l’opera brucia per lente represse braci in un’aura di muta inquietudine. Oltre la nostalgia è il clima, mi pare, tutto nostro e d’attesa nell’esistenza incerta e interrogativa, per razionalità persuaso ad evadere nel sogno, che emana da queste straordinarie evocazioni.” |
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IL VIAGGIO DI ELEONORA DUSE INTORNO AL MONDO A ROMA, COMPLESSO DEL VITTORIANO |
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Fino al 23 gennaio 2011 avrà luogo a Roma negli spazi del Complesso del Vittoriano la mostra “Il Viaggio di Eleonora Duse intorno al Mondo”. Curata da Maurizio Scaparro, Maria Ida Biggi e Alessandro Nicosia, l’esposizione illustrerà la figura artistica della grande attrice Eleonora Duse, uno dei “miti” che hanno caratterizzato, in Italia, l’affannosa ricerca di una identità nazionale. La mostra, promossa da Fondazione Giorgio Cini e Il Teatro Italiano nel mondo – Progetto della Compagnia Italiana con Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Società Italiana degli Autori ed Editori in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport, è organizzata da Comunicare Organizzando e fa parte del programma delle Celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. La mostra “Il Viaggio di Eleonora Duse intorno al Mondo” intende restituire l’immagine complessa della personalità della “Divina” Eleonora nel panorama della cultura italiana e internazionale di fine Ottocento e inizi Novecento, sottolineando l’importanza che la sua presenza ha avuto non soltanto nella vita teatrale, ma più in generale, nella storia sociale e civile del nostro Paese dopo l’unificazione. Attraverso dipinti, bozzetti scenografici, costumi e abiti, fotografie d’epoca, locandine e manifesti, programmi di sala, lettere e telegrammi, oggetti e memorabilia, l’esposizione vuole far risaltare la libertà, l’autonomia creativa e lo spirito innovativo della sua arte evidenziandone le pionieristiche capacità imprenditoriali e le indubbie doti organizzative dimostrate dalla Duse nella sua articolata produzione teatrale. La mostra Il percorso espositivo sarà strutturato in due sezioni principali: una rivolta alla sua vicenda biografica e l’altra interamente dedicata alle tournée che l’attrice ha realizzato nel corso della sua carriera, dal 1885 al 1924, attraverso le tappe in Sud America, Egitto, Russia, Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Francia, Spagna e penisola Scandinava e altri paesi in cui è stata molto amata ed ha contribuito, in maniera determinante, al successo del teatro italiano nel mondo. Nella prima sezione viene presentato il “personaggio” Duse, che oltrepassa il suo rapporto con la scena, restituendo, attraverso immagini e documenti, la storia della sua vita, della sua famiglia e delle vicende più significative del suo percorso artistico e biografico. Si vuole ricostruire il mondo di Eleonora figlia, moglie e madre; della donna e dei suoi rapporti d’amicizia; dell’organizzatrice teatrale e dell’imprenditrice di se stessa. Testimoniati in mostra i significativi nomi di alcuni personaggi celebri della cultura contemporanea internazionale con cui la Duse intrattiene significativi rapporti di stima e amicizia: Giuseppe Giacosa, Matilde Serao, Arrigo Boito, Alexandre Dumas fils, Hermann Sudermann, Giovanni Verga, Marco Praga, Gabriele d’Annunzio, Giovanni Papini, Luigi Pirandello, Sibilla Aleramo, Camille Mallarmé, Hugo von Hoffmansthal, Rainer Maria Rilke, George Bernard Shaw, Edouard Schneider, Isadora Duncan, Edward Gordon Craig, Yvette Guilbert, Aurélien Lugné-poe, Auguste Rodin, Laurence Alma Tadema, Mariano Fortuny e Natalia Gontcharova. La seconda sezione vuole “raccontare” il teatro di Eleonora Duse attraverso le tappe delle sue tournées distinte cronologicamente in più periodi: l’esordio all’estero nel 1885 in Sud America, dove porta un repertorio basato soprattutto su testi teatrali francesi; le tournées degli anni novanta dell’Ottocento, iniziate in Egitto nel 1891 e proseguite per l’intero decennio in tutta Europa, in Russia e negli Stati Uniti. In questi anni la Duse interpreta ancora testi francesi e aggiunge testi italiani come quelli di Goldoni, Marco Praga e Verga, traduzioni da Shakespeare appositamente eseguite per lei da Arrigo Boito; inserisce inoltre pièces di Ibsen. Nei primi anni del Novecento l’attrice porta in Europa e negli Stati Uniti e ancora in Sud America i testi teatrali che Gabriele D’annunzio ha scritto per lei, oltre al suo solito repertorio. L’ultima tournée dal 1921 al ‘24 parte da Torino con una storica messinscena de La donna del mare di Ibsen, prosegue a Vienna e a Londra per concludersi negli Stati Uniti attraversati in lungo e in largo da New York a Chicago, da Philadelphia a l’Avana, da New Orleans a San Francisco fino a Pittsburgh. Un itinerario che, ripercorrendo tutte le tappe del suo lungo peregrinare in Sudamerica, Stati Uniti, Egitto, Russia, paesi di area tedesca, Inghilterra, Paesi Bassi, Danimarca, Francia, Grecia, Spagna e penisola Scandinava, ricostruisce chiaramente il successo del teatro italiano nel mondo e fa della Duse una figura essenziale per la promozione della cultura italiana post unitaria. Eleonora Duse rappresenta per noi, sopratutto in occasione di una ricorrenza tanto importante come il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, una patriota. Era una sostenitrice entusiasta di questa Italia, che amava e voleva unita e forte: “Viva l’Italia!” è l’esclamazione che più spesso ricorre nelle sue lettere alla figlia Enrichetta. Dimostrando di credere fortemente nell’unità di questo paese e nella sua forza intrinseca, ella scrive, sempre alla figlia, parole appassionate, che commuovono per lirismo ed ispirazione: “Figlia mia, oggi è il primo giorno di guerra, niente parole inutili siamo nel mondo, tutti stretti alla stessa speranza e ognuno di noi farà il suo dovere. Queste giornate che ho passate in silenzio e sola in casa; un solo libro mi ha aiutata: Mazzini. La sua luce e la sua fede scenda in ogni core…”. Il materiale della mostra è costituito da documenti originali. Originali sono anche costumi e abiti, fotografie d’epoca, dipinti, bozzetti scenografici, locandine e manifesti, lettere e ritratti, oggetti e ´memorabilia´ provenienti dall’Archivio Duse della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, dal Museo Teatrale del Burcardo di Roma, dal Museo Civico di Asolo e da altre collezioni pubbliche e private. I testi nell’esposizione contengono anche citazioni da lettere o stralci di recensioni e racconti di spettatori illustri che hanno avuto occasione di assistere agli spettacoli di Eleonora Duse. Un approfondimento della mostra, dedicato infine all’intenso rapporto di Eleonora Duse con il Cinema, prevederà la proiezione del film Cenere, sua unica e concreta esperienza nella “settima arte”. La mostra sarà accompagnata da un catalogo illustrato, edito da Skira, che raccoglie il ricco materiale iconografico e alcuni testi che illustrano le esperienze di Eleonora Duse nei diversi paesi, attraverso il contributo di importanti studiosi: Mirella Schino, Franco Perrelli, Paola Bertolone, Francesca Simoncini |
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PESCARA: GIORNATE DELLA BELLEZZA (13-14 DICEMBRE 2010) - ANNA SECCIA CON LA STANZA DEL COLORE: HAPPENING IN PROGRESS AL LICEO MARCONI
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Il 13 dicembre alle ore 9,00 ha inizio presso il Liceo Marconi di Pescara una singolare operazione artistica: con Happening e Performance pittorica tra suono e colore con La Stanza del Colore in progress condotta da Anna Seccia che vede protagonisti i ragazzi dell´Istituto. L´iniziativa è all´interno delle "Giornate delle Bellezza" (13-14 dicembre 2010): un progetto educativo-didattico aperto al territorio promosso da Angelo Lucio Rossi Dirigente scolastico del Liceo Marconi che ha voluto per questi due giorni un coinvolgimento di varie personalità del mondo culturale artistico abruzzese a colloquiare e interagire con i ragazzi. Così scrive, in una nota, il dirigente: "Vivremo delle giornate intense. Ospiteremo il Presidente del Consiglio Comunale di Pescara che ci presenterà il suo libro sulla storia della nostra città. Ufficializzeremo il gemellaggio con una scuola straordinaria del Burkina. Verranno a trovarci Padre Omer Sodere e padre Jean Quedrago. Racconteranno ai ragazzi la loro scuola-cantiere. Parleranno di un´opera che dovremo sostenere anche noi. Ospiteremo una bellissima mostra proposta dalla Comunità di S.egidio. Opere di artisti disabili. Un nuovo modo di concepire l´abbraccio alla diversità. Decine e decine di poeti gireranno nelle nostre aule e la nostra scuola grazie al prof. Giancarlo Giuliani (un poeta vero) sta vivendo una grande avventura con la poesia. Ci sarà l´incontro con il poeta Davide Rondoni e interverranno Walter Mauro e la moglie scrittrice. Dei nostri studenti accompagnati dalla regista Valeria Ferri metteranno in scena Dante e la Divina Commedia. Ci saranno presentazioni di libri e soprattutto tanti laboratori con scrittori, giornalisti,vignettisti,attori, pittori e non mancherà il nostro dialetto in scena con il grande Nduccio e il colore con Anna Seccia donerà allegria... Un tentativo per comunicare una ricchezza di vita. Un tentativo per dire che l´avventura educativa vale la pena e che nessuno può essere escluso da essa. Mi piace pensare e vivere la scuola come un cantiere aperto", un rischio in atto... E´ in gioco il nostro presente e il futuro di una generazione." E Angelo Lucio Rossi scommette sulla bellezza intesa nella sua accezione più nobile: come strumento che educa l´animo e per questo coinvolge l´arte in tutte le sue forme. Non a caso coinvolge in queste giornate dedicate alla bellezza anche Anna Seccia pittrice tra le più innovative e competenti del panorama abruzzese che crea happening alla ricerca della creatività dell´animo artistico e del rapporto con il bello. Con lei si fa un viaggio nel colore e nel suono per la creazione di opere collaborative collettive secondo una metodologia all´avanguardia in Italia e già sperimentata in diverse scuole di ogni ordine e grado oltre che con persone di tutte le età. Ricordiamo il suo ultimo impegno nel 2009 con 332 terremotati aquilani che ha dato alla luce "Globalaquilart" un´opera pittorica, dalle dimensioni monumentali (m. 10x2,20), nata sotto una tenda messa a disposizione dalla Cri. L´operazione artistica della Seccia attraverso le tecniche della Global Art mira ad una relazione giocosa ed empatica con i partecipanti per creare l´opera pittorica come espressione della bellezza e come circolazione di segni, colori e forme per una integrazione espressiva dei partecipanti. L´arte relazionale e partecipativa dell´artista genera interscambio che fa sì che l´opera non veda un solo performer, ma una collettività di performer che traducono sulla tela, attraverso tracce vibranti di colore con una memoria gestuale, attraverso il ritmo musicale una verità universale. Nasce la bellezza di una pittura scandita dal fluire del segno e del colore che esprime attraverso il linguaggio visivo del gruppo che lo ha prodotto una coralità di intenti con una energia che narra il presente. Il messaggio che l´artista vuole dare con questa esperienza d´arte è un "unire-insieme" dove non c´è un io senza un tu. L´opera pittorica che verrà realizzata di m. 3x1,50, espressione di più coralità fulcro di questa singolare operazione d´arte pedagogica verrà donata al Liceo Marconi ed esposta in modo permanente nei locali dell´istituto a testimonianza dell´evento per creare una galleria d´arte permanente per volontà del Dirigente Angelo Lucio Rossi. Pepm020004@istruzione.it info@artekaleidos.It |
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NEL CUORE DELLA GERMANIA. IDEE E SPUNTI PER VIAGGI DA PROGRAMMARE CON UN VOLO GERMANWINGS |
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Germania – City-breaks D’arte E Cultura I mesi freddi sembrano non finire mai. Perché allora non intervallarli con piacevoli city-break, approfittando di nuove mostre e aperture di musei? A Colonia, Bonn e Stoccarda – tutte destinazioni Germanwings – ci sono tre buoni motivi per partire: la recente apertura del museo interculturale Rauchenstrauch-joest, una mostra inedita su Napoleone Bonaparte e quella su Hans Holbein e i maestri del suo tempo. Il tutto a tariffe low cost per i voli e con convenienti pacchetti-soggiorno una volta giunti in città. A Casa Nel Mondo - L’rj Museum A Colonia Conoscere, incontrare e capire l’Altro per favorire e aiutare l’integrazione e la convivenza fra le culture. Il museo Rauchenstrauch-joest (abbr. Rjm) è un’istituzione pubblica che ha come scopo la mediazione e la comunicazione della cultura, dell’arte e della storia delle società extra-europee. Con la riapertura in centro città a fine ottobre, l’Rjm – ingrandito e rinnovato – propone un excursus tra diverse culture, declinato in percorsi concettuali quali la religione, il modo di vivere e di abitare, i rituali. Il museo dispone di un’estensiva collezione etnografica, che comprende circa 65.000 oggetti provenienti da Africa, Asia e Americhe, e un prezioso archivio di circa 100.000 foto d’epoca. Afropolis – Cairo, Lagos, Nigeria, Kinshasa e Johannesburg, la mostra temporanea in corso, affronta il tema dell’inurbamento e della città secondo prospettive storiche e comparative. Museo Rauchenstrauch-joest: La mostra Afropolis è in corso fino al 13 marzo 2011. Per maggiori informazioni sull’Rjm: www.Museenkoeln.de/rjm/ Idea soggiorno: Koelntourismus e art’otel cologne**** by Park Plaza (www.Artotels.com/cologne-hotel-de-50676/gercoart ) propongono il pacchetto “Dialogo tra due Mondi” , studiato in occasione dell’apertura dei musei Rautenstrauch e Schnütgen, dedicato all’arte medievale. Il pacchetto comprende una notte di soggiorno in camera doppia, colazione a buffet e cocktail di benvenuto nell’elegante art’otel, visita guidata di Colonia o utilizzo delle iGuides per 4 ore, ingresso ai due musei, Welcomecard Cologne per 24 ore a 75€ a persona, a notte, in camera doppia. Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.Koelntourismus.de e www.Artotels.com . Voli Germanwings da Milano, Roma, Bologna, Venezia (Treviso) Napoleone E L’europa: Sogno E Trauma – La Mostra A Bonn L’avvento di Napoleone al potere e le sue conquiste hanno avuto conseguenze durature sull’Europa, e forse nessun personaggio storico ha segnato così profondamente – in positivo come in negativo – il continente. La mostra al museo Kah (Kunst und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschlands) presenta – con inizio il 17 dicembre prossimo - il fenomeno Napoleone in 12 capitoli, indagando sull’uomo e sulla sua storia, così come sui conflitti, le guerre, gli aspetti simbolici e i risvolti pratici del dominio napoleonico. Così, ad esempio, il capitolo “Nazioni-emozioni” affronta il passaggio alle strutture della modernità avvenuto in Europa con il passaggio dell’esercito napoleonico, portatore di distruzione, ma anche i concetti quali “popolo” o “identità nazionale”. Nel capitolo “Sangue e Sesso” si indaga invece sulle conquiste napoleoniche quali strumento d’insediamento e potere per la famiglia Bonaparte. Napoleone e l’Europa: Sogno e Trauma presso la Kah di Bonn – dal 17 dicembre 2010 al 25 aprile 2011. Per maggiori informazioni: www.Bundeskunsthalle.de Idea soggiorno: L’ente Turismo della Città di Bonn propone diversi pacchetti soggiorno in città. Il pacchetto presso l’Hotel Collegium Leoninum – elegante 4 stelle ricavato in un ex convitto per studenti di teologia in centro città - include il soggiorno in camera doppia, la colazione buffet e la Bonn Regio Welcome Card per 24 ore (utilizzo gratuito di tutti i mezzi pubblici e ingresso gratuito per diverse mostre e musei, tra cui Napoleone e l’Europa) per 73€ a persona, a notte, in camera doppia. Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.Bonn-region.de e www.Leoninum-bonn.de . Voli Germanwings da Milano, Roma, Bologna, Venezia (Treviso). La Passione Di Cristo Di Hans Holbein Il Vecchio A Stoccarda La Staatsgalerie di Stoccarda ha acquistato e recentemente restaurato le 12 tavole che compongono “La Passione di Cristo” (Die Graue Passion, letteralmente La passione grigia), che Hans Holbein il Vecchio - uno dei maestri del tardo-gotico tedesco - compose tra il 1494 e il 1500. La “Passione Grigia” prende il nome dal particolare colore-non-colore sui toni del grigio e del fumo che Holbein sviluppò per la sua rappresentazione del supplizio di Gesù, una tecnica che si ispira alla pittura grigio-su-grigio di van Eyck e van der Weyden. Il capolavoro è esposto per la prima volta al pubblico dopo gli accurati restauri all’interno della mostra Hans Holbein il Vecchio: la Passione Grigia nel suo Tempo (27.11 2010 – 20.03.2011), affiancato da altre grandi opere di pittori e incisori insigni, contemporanei di Hans Holbein che si sono cimentati con la stessa tematica: Jan van Eyck, Hans Memling, Martin Schongauer, Albrecht Dürer, Hans Baldung Grien, Matthias Grünewald fra gli altri. Hans Holbein il Vecchio: la Passione Grigia nel suo Tempo presso la Staatsgalerie di Stoccarda – dal 27 novembre 2010 al 20 marzo 2011. Per maggiori informazioni: www.Staatsgalerie.de e anteprima su youtube: http://www.Youtube.com/watch?v=gvlqgwtvw2w Idea soggiorno: L’arcotel Camino di Stoccarda, elegante hotel ricavato da quella che all’inizio del Novecento era una fabbrica, propone il pacchetto “Short and Fine – Comfort Room for 2 People” che include due notti con colazione a buffet, drink di benvenuto al bar dell’hotel e pass per l’utilizzo gratuito dei mezzi in città valido per tre giorni alla tariffa di 109€ a camera, a notte. Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.Arcotelhotels.com/en/camino Organizzare il viaggio Volare con Germanwings: Germanwings, low cost del gruppo Lufthansa, propone voli dai principali aeroporti italiani per la Germania a tariffe convenienti. I voli Germanwings possono essere prenotati collegandosi al sito internet www.Germanwings.com , telefonando all’199 25 70 13 o presso le agenzie di viaggio. Sul sito internet si trovano inoltre vantaggiose offerte per soggiorni in hotel, noleggio auto e altri servizi nelle città di destinazione |
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MELBOURNE E LA STREET ART: QUANDO L’ARTE SI VIVE ‘EN PLEIN AIR’ |
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Melbourne è una delle città più interessanti su scala internazionale per quanto riguarda il panorama artistico della street art. Gli incredibili graffiti che si possono ammirare nei vicoli della ‘perla d’Australia’ sembrano animare la città con la loro vitalità. Si tratta di veri e propri capolavori di street art che incantano turisti da tutto il mondo e che rendono la capitale dello stato di Victoria un luogo di culto per tutti gli amanti del genere. I più celebri artisti internazionali di street art (tra cui Bansky e Blek Le Rat, solo per citarne alcuni) visitano regolarmente Melbourne per lasciare il proprio marchio, mentre ‘gallerie open air’ spopolano in tutta la città, la più famosa delle quali è Until Never Gallery in Hosier lane. L’arte del graffito si è radicata a tal punto nella cultura dei melbourniani che numerosi negozi e centri commerciali commissionano sempre più spesso ad artisti di street art la decorazione dei propri locali mentre il Comune di Melbourne ha sviluppato un’apposita regolamentazione che permette a tali opere d’arte di essere legalmente, e a tutti gli effetti, parte integrante del paesaggio urbano. Gli esempi più significativi: Citylights - www.Citylightsprojects.com Citylights è il primo progetto di arte indipendente lanciato dall’associazione Artist Run Initiatives (Aris) lungo i laneways di Melbourne. Il progetto prevede 12 installazioni luminose (lightbox) montate direttamente sui muri di Hosier Lane che mostrano un’accurata selezione di opere 24 ore al giorno. Le esposizioni cambiano di settimana in settimana e, dal 1996 a oggi, hanno già dato la possibilità a oltre 400 artisti di esporre i propri lavori. Until Never - www.Untilnever.net Until Never è una galleria open air indipendente fondata da Citylights e dal suo direttore Andy Mac in Hosier Lane dove è possibile ammirare le più belle opere dei migliori artisti underground, australiani e internazionali. Hosier Lane rappresenta così un’esplosione di arte di strada emergente, concettuale e sperimentale situata proprio nel cuore di Melbourne, vicinissimo alla centralissima Federation Square. Lavori di street art vengono, inoltre, commissionati ogni anno dalla Città di Melbourne che nel 2001 ha istituito la Laneway Commissions un programma dedicato alla creazione di installazioni artistiche d’effetto che danno un ulteriore tocco di dinamismo culturale a una città già accreditata nel mondo per la sua intensa vivacità intellettuale e artistica. Per ulteriori informazioni: www.Visitmelbourne.com/it Tourism Victoria è l’Ente del Turismo di Melbourne e Victoria, regione dell’Australia che, all’interno di uno spazio relativamente piccolo, racchiude una sbalorditiva gamma di attrazioni. La seconda città dell’Australia, Melbourne, si caratterizza per la straordinaria convivenza di culture differenti che si avverte in ogni angolo della città. La combinazione di architettura antica e moderna insieme alla presenza di negozi alla moda, dei migliori ristoranti del continente, di un sistema di mezzi pubblici eccellente e di un variegato calendario di eventi rendono Melbourne una delle città più vivibili e innovative in cui vivere o soggiornare. Oltre Melbourne, l’intera regione del Victoria racchiude numerosi luoghi d’interesse per visitatori di tutto il mondo: dalla spettacolare Great Ocean Road a Philip Island – l’isola dei pinguini – e dalla regione dei vini a ben 36 parchi nazionali. Il tutto facilmente raggiungibile da Melbourne grazie alle dimensioni compatte della regione – la parte più difficile è scegliere da dove iniziare |
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