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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Gennaio 2011
L’UE RATIFICA LA CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2011 - Con formale ratifica, l’Unione europea è diventata parte contraente del primo trattato in senso assoluto sui diritti umani − la convenzione delle Nazioni Unite (Onu) sui diritti delle persone con disabilità − che vuol garantire a queste persone il godimento dei loro diritti al pari di qualunque altro cittadino. Si tratta del primo trattato generale sui diritti umani ratificato dall’Ue nel suo insieme. Inoltre, è stato firmato da tutti i 27 Stati membri e ratificato da 16 di essi (cfr. Allegato). L’ue diventa così la 97a parte contraente del trattato. Stabilendo norme minime per tutelare e salvaguardare una lunga serie di diritti civili, politici, sociali ed economici per i disabili, la convenzione rispecchia il più ampio impegno dell’Unione a costruire, entro il 2020, un’Europa senza barriere per i suoi cittadini disabili − circa 80 milioni − come stabilito nella strategia della Commissione europea sulla disabilità (Ip/10/1505). “È una buona notizia per questo nuovo anno e una pietra miliare nella storia dei diritti dell’uomo, poiché per la prima volta l’Ue diventa parte contraente di un trattato internazionale sui diritti umani. Desidero ringraziare la presidenza belga per l’eccellente collaborazione, che ha permesso un esito rapido e positivo del processo di ratifica,” ha dichiarato Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea e commissario Ue per la Giustizia. “La convenzione Onu promuove e tutela i diritti umani e le libertà fondamentali delle persone affette da disabilità. Nel mese di novembre, la Commissione ha presentato una strategia Ue sulla disabilità, da attuarsi nel prossimo decennio: si tratta di misure concrete, con una tempistica concreta, che tradurranno in pratica la convenzione Onu. In questa occasione, invito tutti gli Stati membri che non l’hanno ancora ratificata a farlo con tempestività. È nostra responsabilità collettiva garantire che le persone con disabilità non debbano affrontare ulteriori ostacoli nella vita di tutti i giorni.” L’unione europea ha firmato la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità il 30 marzo 2007, data di apertura alla firma (Ip/07/446). Da allora, la convenzione è stata firmata da tutti i 27 Stati membri dell’Ue e da altri 120 paesi del mondo. A procedura di ratifica ormai conclusa, l’Ue nel suo insieme è la prima organizzazione internazionale a esser diventata a tutti gli effetti parte della convenzione (come lo sono 16 dei suoi Stati membri). La convenzione impegna le parti contraenti a garantire ai disabili il pieno godimento dei loro diritti, al pari di tutti gli altri cittadini (Memo/10/198). Per l’Ue ciò significa far sì che tutta la sua legislazione, tutte le sue politiche e tutti i suoi programmi rispettino il disposto della convenzione, nei limiti delle sue competenze. I paesi che hanno proceduto alla ratifica, quali gli Stati membri dell’Ue, devono agire nelle seguenti direzioni: favorire l’accesso all’istruzione, all’occupazione, ai trasporti, alle infrastrutture e agli edifici aperti al pubblico; garantire il diritto di voto; migliorare la partecipazione alla vita politica e assicurare la piena capacità giuridica di tutte le persone con disabilità. Le parti che hanno ratificato la convenzione dovranno informare periodicamente il comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità in merito alle misure adottate per attuarla. Il comitato, composto da esperti indipendenti, segnalerà ogni eventuale carenza nell’attuare la convenzione e formulerà raccomandazioni. La strategia Ue sulla disabilità per il 2010-2020 intende principalmente offrire ai disabili la possibilità di esercitare i loro diritti in condizioni di parità rispetto agli altri cittadini e rimuovere gli ostacoli che incontrano nella vita di tutti i giorni. Vuol inoltre contribuire a dare concreta attuazione alle disposizioni della convenzione, a livello sia dell’Unione europea che nazionale. La strategia integra e sostiene l’azione degli Stati membri, su cui ricade la responsabilità principale delle politiche in materia di disabilità.  
   
   
RICERCATORI FINANZIATI DALL´UE SVILUPPANO NUOVO APPROCCIO PER ESAMINARE I BATTERI  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2011 - I vaccinologi prendano nota: ricercatori britannici hanno trovato un nuovo modo di esaminare i batteri causa di malattie potenzialmente mortali. Questo nuovo approccio potrebbe aiutare ad accelerare il processo per trovare vaccini. La ricerca, presentata nella rivista Plos One, è stata in parte finanziata dal progetto Gamexp ("Genomic approaches to metabolite exploitation from Xenorhabdus, Photorhabus"), che ha ottenuto quasi 2,7 milioni di euro nell´ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Secondo il team, che è guidato dall´Università di Exeter, non si sa molto circa la biologia dell´infezione del patogeno Burkholderia pseudomallei (B. Pseudomallei). Tuttavia, questo batterio è stato identificato come endemico delle regioni tropicali, come il Sud-est asiatico, dove innesca un malattia molto contagiosa chiamata melioidosi. "Il B. Pseudomallei è un patogeno Gram-negativo facoltativo intracellulare che è capace di riprodursi nei macrofagi," spiegano gli autori dello studio. "Tuttavia, nonostante la natura critica della sua interazione con i macrofagi, finora sono stati caratterizzati pochi fattori anti-macrofago." La dott.Ssa Andrea Dowling del Centro per l´ecologia e la conservazione di Exeter e i suoi colleghi hanno creato un semplice esame diagnostico in grado di aiutare a isolare le parti virulente delle strutture genetiche del B. Pseudomallei. Con questo nuovo metodo, i ricercatori possono eseguire una serie di test per identificare le parti del codice genetico di un patogeno che lo aiutano a rendere inefficaci i sistemi immunitari. "A partire da lì ci possiamo concentrare su quelle aree chiave per scoprire come funziona il patogeno e come possiamo sviluppare nuovi vaccini," ha spiegato la dott.Ssa Dowling, autrice principale dello studio. "L´esame diagnostico ci permette di studiare e affrontare le cause della malattia e dell´infezione molto più velocemente rispetto ad altri metodi." Secondo il team, il B. Pseudomallei apparentemente infetta le persone direttamente dall´ambiente attraverso tagli e graffi. In circostanze normali, il sistema immunitario del corpo assorbirebbe qualsiasi batterio invasore. Tuttavia, il B. Pseudomallei sembra diffondersi ad altre parti del corpo senza essere consumato. Ciò che emerge è una pericolosa infezione. Grazie al loro esame diagnostico semplice ma avanzato, il team ha isolato le sole parti del codice genetico del B. Pseudomallei che potrebbero essere responsabili per la sua resistenza al sistema immunitario umano. "Noi abbiamo usato una libreria genomica composta da cloni, ciascuno contenente una regione genetica del Burkholderia, e abbiamo quindi studiato la capacità di ognuno di essi di uccidere le cellule immunitarie per scoprire ciò che chiamiamo i fattori di virulenza, che sostanzialmente sono le parti che gli permettono di annullare il sistema immunitario," ha detto la dott.Ssa Dowling. "Usando l´esame diagnostico abbiamo individuato le possibili ubicazioni di quel fattore di virulenza molto più velocemente rispetto ai metodi normali. Noi possiamo quindi studiare il meccanismo per questi fattori usando tecniche microbiologiche, cellulari e biochimiche per vedere se interrompendo il fattore di virulenza si riducono le capacità di questo batterio di sconfiggere il sistema immunitario." Commentando i risultati di questa ricerca, il coautore, professor Richard Ffrench-constant di Exeter, ha detto: "La conoscenza acquisita grazie a questa ricerca fornisce indizi fondamentali sul modo in cui questo patogeno umano scarsamente compreso, ma estremamente grave, opera per scatenare la malattia e, cosa fondamentale, ci aiuta a identificare dei candidati per lo sviluppo dei tanto necessari vaccini." I ricercatori affermano che queste recenti tecniche non soltanto saranno utili per lo studio del B. Pseudomallei, ma potranno anche essere usate per valutare altri patogeni. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Exeter: http://www.Exeter.ac.uk/  Plos One: http://www.Plosone.org/home.action  Progetto Gamexp: http://www.Gamexp.eu/    
   
   
UNA MUTAZIONE CHE FAVORISCE L´IMPULSIVITÀ, IN PARTICOLARE SOTTO L´INFLUENZA DELL´ALCOL.  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2011 - Un team di ricercatori ha identificato un gene associato al comportamento impulsivo grave, in particolare sotto l´influenza dell´alcol. La scoperta getta una nuova luce sulle cause dell´impulsività e potrebbe portare allo sviluppo di nuove modalità di diagnosi e trattamento delle manifestazioni cliniche caratterizzate da tale comportamento. Lo studio, cofinanziato dall´Ue, è stato pubblicato sulla rivista Nature. L´impulsività, ovvero la tendenza ad agire senza previsione o considerazione delle conseguenze, è un tratto caratteristico di molti comportamenti patologici, tra cui l´aggressività, le dipendenze, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, il disturbo antisociale di personalità e il suicidio. La tendenza ad agire impulsivamente, tuttavia, non è sempre una cosa negativa: quando è necessario prendere decisioni tempestive o quando si tratta di cogliere al volo un´opportunità, può infatti essere un vantaggio. In questo studio, scienziati finlandesi, francesi e statunitensi hanno esaminato un campione di finlandesi in stato di arresto per crimini violenti non premeditati e non riconducibili ad alcuno scopo preciso. "Abbiamo scelto di condurre lo studio in Finlandia per il carattere peculiare della genetica medica e della storia della sua popolazione", ha spiegato il primo autore dello studio, il dott. David Goldman del National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (Niaaa), che fa parte dei National Institutes of Health (Nih). "I finlandesi moderni discendono da un ristretto numero di coloni originari, una circostanza che ha ridotto la complessità genetica delle patologie. Lo studio della genetica dei soggetti che hanno commesso crimini violenti in Finlandia ha aumentato la probabilità di identificare geni in grado di influenzare il comportamento impulsivo". I ricercatori hanno confrontato il Dna (acido desossiribonucleico) di 96 soggetti accusati di crimini violenti con quello di altrettanti finlandesi sani e incensurati. Le analisi hanno rivelato che le probabilità dei soggetti violenti di avere una mutazione nel gene Htr2b, che codifica per un recettore cerebrale della serotonina, era tre volte superiore rispetto al gruppo di controllo. La serotonina è un neurotrasmettitore in grado di influenzare molti comportamenti, tra cui l´impulsività. Tuttavia, i ricercatori evidenziano come la sola mutazione genetica non basti a scatenare un comportamento impulsivo, ma abbia bisogno del contemporaneo effetto dell´alcol. "I portatori della mutazione a carico del gene Htr2b che avevano commesso crimini da comportamento impulsivo erano maschi ed erano tutti diventati violenti solo dopo aver consumato alcol, che già di per sé porta a un calo delle inibizioni", ha commentato Goldman. I 17 soggetti portatori della mutazione avevano commesso una media di 5 crimini violenti quali omicidio, tentato omicidio, incendio doloso, percosse e aggressione. Il 94% dei crimini era stato commesso in condizioni di ubriachezza e nella maggior parte dei casi era il risultato di una reazione spropositata a un piccolo fastidio. Gli atti non erano premeditati e i perpetratori non ne hanno tratto alcun beneficio economico. Alcuni familiari dei soggetti violenti sono anch´essi portatori del gene e soffrono di disordini psichiatrici come il disturbo antisociale di personalità. Sebbene la mutazione individuata compaia apparentemente solo nella popolazione finlandese, la scoperta ha una rilevanza più ampia e potrebbe condurre a nuove forme di trattamento per le patologie correlate al comportamento impulsivo. Si noti però, ammoniscono i ricercatori, che l´impulsività è una questione complessa nella quale intervengono numerosi fattori genetici e ambientali. Il team di ricercatori ha approfondito lo studio del gene sui topi e dimostrato che, bloccando il gene Htr2b, il loro comportamento diventa più impulsivo. Ora sta invece analizzando le interazioni tra gene e consumo di alcol. "La scoperta di una mutazione in grado di indurre un comportamento impulsivo in una popolazione umana in determinate condizioni potrebbe avere implicazioni importanti", ha affermato Kennet Warren, direttore facente funzioni del Niaaa, che non ha partecipato al progetto. "L´interazione con gli effetti dell´alcol è interessante, così come il coinvolgimento di un neurotrasmettitore di cui è nota la rilevanza nelle dipendenze e in altri comportamenti". Per maggiori informazioni: National Institutes of Health (Nih): http://www.Nih.gov  Nature: http://www.Nature.com/nature    
   
   
UN PROGETTO DELL´UE SVILUPPA UN SISTEMA DI SCREENING COMPLETAMENTE AMBULATORIALE  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2011 - Una delle caratteristiche più snervanti degli esami medici è la lunga attesa dei risultati, che potrebbero arrivare dopo un paio di giorni, ma anche dopo settimane! Un´équipe di ricercatori finanziata dall´Ue è sulla buona strada per cambiare le cose: il progetto Microactive (Automatic detection of disease related molecular cell activity, cioè rilevazione automatica di attività cellulare a livello molecolare correlata alle malattie) ha infatti sviluppato un microchip che consente ai medici di formulare una diagnosi senza uscire dall´ambulatorio. Microactive ha ricevuto 1,6 milioni di euro nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq) dell´Ue. Questo avanzato sistema integrato, basato su microtecnologie e biotecnologie, elimina la necessità di inviare il campione da analizzare al laboratorio di analisi: il minuscolo chip consente infatti al medico di ottenere i risultati direttamente nel suo ambulatorio. Per determinare il contenuto di proteine o identificare dei geni in un campione di sangue, ad esempio, oggi è necessario sottoporlo a una serie di complesse procedure, tra cui il trattamento a caldo, la miscelazione con enzimi, la centrifugazione e l´identificazione della concentrazione di marker patologici. Ciò significa che bisogna inviare il campione a un laboratorio centrale, che ne eseguirà l´analisi: si tratta di un iter molto lungo. Un altro esempio è quello dello screening del carcinoma della cervice uterina, in cui un campione di cellule viene prelevato tramite un normale pap-test e quindi analizzato al microscopio. Gli esperti sostengono che le probabilità di errore diagnostico possono essere elevate anche se a valutare cellule dall´aspetto abnorme sono occhi esperti. Secondo l´équipe di Microactive, il nuovo chip medico contiene un vero e proprio laboratorio, ma assomiglia più a una carta di credito. Nonostante per il case study i ricercatori abbiano usato cellule prelevate per diagnosticare il tumore al collo dell´utero, il chip è in grado di determinare la presenza di diverse patologie scatenate da batteri o virus e diversi tipi di carcinoma. Nel chip è incisa una serie di stretti canali contenenti sostanze chimiche ed enzimi nella quantità richiesta per singole analisi. Una volta inserito il campione di sangue del paziente nei canali, i reagenti si mescolano. "Il chip medico è in grado di ricercare otto patologie nel campione di sangue o di cellule", spiegano Liv Furuberg e Michal Mielnik del gruppo di ricerca norvegese Sintef, ente coordinatore del progetto Microactive. "Un carattere comune a tutte queste patologie è la possibilità di essere identificate grazie a speciali biomarker contenuti nel campione di sangue: queste ´etichette´ sono in realtà proteine (che dovrebbero esserci o meno), frammenti di Dna (acido desossiribonucleico) o enzimi. Il nostro piccolo chip può eseguire le stesse analisi svolte da un grande laboratorio, completandole più rapidamente e offrendo risultati di gran lunga più accurati. Al medico basta infatti inserire la scheda in un dispositivo di piccole dimensioni, aggiungere tramite un tubicino alcune gocce del campione prelevato dal paziente e aspettare i risultati". Un gruppo di ricercatori del Minalab presso Sintef ha sviluppato una serie di tecniche per l´interpretazione dei risultati in seguito all´identificazione dei biomarker. I risultati, ad esempio, possono essere letti in uno strumento ottico in cui le molecole di Rna (acido ribonucleico) presenti in vari marker emettono specifici segnali fluorescenti. "I progetti sui ´chip-laboratori´ condotti da Sintef hanno dimostrato la possibilità di eseguire analisi diagnostiche con l´aiuto di microchip, rapidamente e con facilità. Al momento stiamo lavorando su diversi tipi di chip, tra cui uno dedicato all´analisi delle proteine nei casi di infiammazioni acute", afferma Furuberg. Ansiosi di commercializzare i risultati del loro studio, i ricercatori stanno collaborando con un istituto ospedaliero per valutare l´usabilità e l´accuratezza clinica del sistema. Allo studio hanno contribuito ricercatori tedeschi e irlandesi. Per maggiori informazioni: Sintef: http://www.Sintef.no/home/  Microactive: http://www.Sintef.no/microactive    
   
   
“SMART INCLUSION” APPRODA AL REGINA MARGHERITA DI TORINO UN PROGETTO DI TELEDIDATTICA, INTRATTENIMENTO E GESTIONE DEI DATI CLINICI PER I BAMBINI LUNGODEGENTI  
 
Roma, 10 gennaio 2010 - E’ stato inaugurato il 23 dicembre 2010 presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, il progetto “Smart Inclusion”, realizzato grazie al sostegno del ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, al supporto tecnologico e finanziario di Telecom Italia, alla supervisione scientifica e progettuale dell’Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-isof) di Bologna e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza del Ministro Renato Brunetta, del presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, del sindaco di Torino Sergio Chiamparino, del Presidente di Telecom Italia Gabriele Galateri di Genola, del Professor Vincenzo Raffaelli (Cnr–isof) e del Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera Ospedale Regina Margherita di Torino Walter Arossa. L’iniziativa, realizzata appositamente per i lungodegenti dei reparti di Oncoematologia Pediatrica, si avvale di tecnologie trasmissive a zero impatto elettromagnetico e integra su un’unica piattaforma tecnologica, realizzata da Telecom Italia, servizi di teledidattica, intrattenimento e gestione dei dati clinici, consentendo ai bambini di partecipare alla vita sociale collegandosi con il mondo esterno in maniera semplice ed immediata e, al personale sanitario, di disporre di strumenti evoluti a supporto dei processi di cura dei piccoli pazienti. Il progetto si basa totalmente su tecnologie open source, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea, consentendo di coniugare performance avanzate e risparmi economici. Si tratta della sesta realizzazione in Italia di questa iniziativa, che rientra nel piano di estensione a livello nazionale di Smart Inclusion, fortemente voluto dal ministro Renato Brunetta dopo la prima applicazione, realizzata il 6 febbraio 2009 da Isof-cnr e Telecom Italia presso il Policlinico S.orsola–malpighi e l’Istituto Comprensivo n. 6 di Bologna. Attraverso l’innovativo video-terminale touchscreen “Smart Care” di Olivetti, dotato di telecamera e postazione a bordo del letto, il bambino può partecipare alle lezioni, comunicare con i propri cari e accedere a programmi di intrattenimento con una semplice pressione del dito. In particolare, nell’area Scuola, l’interazione con la classe, l’insegnante e gli alunni durante le lezioni è resa possibile grazie all’installazione, nelle aule collegate, delle Lavagne Interattive Multimediali Smart School e di totem ergonomici da insegnamento. Il terminale “Smart Care” permette inoltre al bambino di visualizzare le registrazioni delle lezioni, effettuare esercizi e fruire di corsi individuali di autoapprendimento. Il progetto prevede anche la possibilità, per docenti, studenti e famiglie, di accedere alle funzionalità del Portale Innova Scuola del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e ai programmi didattici tradizionali attivi presso i reparti. Nell’area Intrattenimento è invece possibile accedere a canali televisivi tematici, scegliendo on-demand i contenuti audio-video preferiti tra cartoons, film, documentari, sport oppure effettuare videochiamate con i propri familiari. In post degenza, il bambino potrà continuare a seguire le lezioni da casa tramite un Pc con webcam. Nell’area Ospedale, il personale sanitario potrà accedere alla documentazione clinica e aggiornarla. Inoltre il terminale permette di sorvegliare lo stato del bambino attraverso la visualizzazione dello stesso sul terminale del caposala e di intervenire sia su chiamata del paziente stesso che per controllo assistenziale. L’attivazione del progetto Smart Inclusion presso i reparti degenze e trapianti dell’Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda ospedaliera Ospedale Infantile Regina Margherita – S. Anna di Torino consentirà, attraverso 21 terminali “Smart Care”, l’interazione di tutti i bambini ospedalizzati con le tre classi medie della scuola “Vittorino da Feltre” e Iv e V elementare della scuola “Peyron-fermi” di Torino. In base agli accordi già stipulati tra il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, il Cnr-isof e Telecom Italia, il progetto Smart Inclusion sarà esteso ad altri importanti istituti pediatrici italiani.  
   
   
APPROVATO IL PIANO REGIONALE DELLE MARCHE PER LA PREVENZIONE 2010-2012 INTERVENTI PER OLTRE 7 MILIONI DI EURO  
 
Ancona, 10 gennaio 2011 - Si pone in continuita` con le linee progettuali gia` avviate, il Piano regionale della Prevenzione 2010-2012, da poco approvato dalla Giunta regionale. ´Con questo programma ´ rileva l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani - viene data attuazione a quanto indicato nell´intesa Stato Regioni dell´aprile scorso relativa al Piano Nazionale della Prevenzione. Si tratta di un piano strategico, messo a punto dal Servizio Salute con la vasta collaborazione degli operatori della prevenzione, che lo hanno elaborato attraverso l´integrazione intersettoriale e interistituzionale delle diverse articolazioni del sistema socio-sanitario´. Gli interventi, che impegneranno risorse per 7.038.026 euro, si articolano in quattro macroaree che riguardano la medicina predittiva, la prevenzione universale, la prevenzione nella popolazione a rischio, la prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia. ´In particolare ´ sottolinea l´assessore - i progetti sono stati pensati a partire dalla lettura dei bisogni di salute della popolazione marchigiana e alcuni di essi presentano caratteristiche fortemente innovative. La medicina predittiva, poi, e` per la prima volta contemplata in un piano di prevenzione regionale´. Tra i progetti, quello volto al miglioramento dell´accessibilita` alle attivita` di prevenzione per il cancro della mammella, attraverso la gestione del rischio individuale su base familiare. Particolare spazio e` stato dato alle politiche di promozione della salute con le linee progettuali indirizzate al contrasto dell´obesita`, al contrasto del tabagismo, alla promozione dell´allattamento esclusivo al seno, dell´attivita` motoria e allo sviluppo, nella popolazione adolescenziale, di competenze utili a favorire la scelta di comportamenti sani. ´A tale proposito ´ afferma Mezzolani - si segnala la forte alleanza sviluppata con le scuole, partner prioritari gia` nella fase di progettazione degli interventi indirizzati alla popolazione studentesca. E´ stata data rilevanza a linee di intervento necessarie per la gestione di fenomeni a rilevante impatto epidemiologico o socio-sanitario, quali le infezioni ospedaliere, la tubercolosi, la prevenzione di zoonosi come quella collegata con la zanzara tigre, il controllo ufficiale degli alimenti, e la gestione integrata tra Ssr e Arpa dei siti inquinati. Figure fondamentali per la realizzazione degli interventi sono i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Relativamente ai primi si segnala, tra gli altri, l´intervento di individuazione precoce del rischio cardiovascolare con il piu` largo utilizzo della carta del rischio ai propri assistiti. Il medico di medicina generale e` inoltre particolarmente presente in quelle azioni che prevedono momenti informativi specifici rivolti agli assistiti, sui principali fattori di rischio per la salute: fumo, alimentazione, attivita` motoria. La figura del pediatra di libera scelta e` invece essenziale nelle azioni di individuazione precoce dell´ipovisione, dell´ipoacusia, nella promozione dell´igiene orale e prevenzione della carie. Per quanto riguarda la prevenzione delle complicanze di malattia, si e` inserita una linea progettuale riguardante il diabete, mentre, tra le azioni indirizzate alla popolazione anziana, attraverso la collaborazione con l´Inrca, e` previsto uno studio finalizzato al miglioramento dei percorsi assistenziali ospedale-territorio. Infine, in presenza di una popolazione che invecchia progressivamente, e` stata identificata una linea progettuale che va nella direzione ancora poco percorsa dell´healthy ageing volto a promuovere l´attivita` fisica nella popolazione con piu` di 65 anni. In continuita` con il precedente Prp sono ricomprese attivita` di prevenzione secondaria, tra le quali quelle riguardanti gli incidenti stradali relativamente alla popolazione giovanile, gli ambienti di lavoro, in particolare nel campo dell´edilizia e dell´agricoltura, la prevenzione degli incidenti domestici nella popolazione infantile, oltre agli screening oncologici. Tra le azioni trasversali di maggior impatto e ritenute fondamentali vi e` infine la messa a regime dei sistemi di sorveglianza: attraverso i flussi di dati - che consentono una lettura della realta` epidemiologica e dei bisogni di salute della popolazione - sara` possibile leggere i primi risultati dello sviluppo delle azioni preventive.  
   
   
FVG: GIUNTA APPROVA PIANO PREVENZIONE 2010-2012  
 
Trieste, 10 gennaio 2011 - Promozione della salute quale bene individuale ma anche interesse collettivo attraverso un complesso di azioni positive che puntano a migliorare le condizioni di vita della popolazione riducendo i rischi legati ad abitudini e stili di vita potenzialmente dannosi, contrastando gli eventi infortunistici (sulle strade, sul lavoro, a casa) e le patologie professionali, garantendo programmi organizzati di ´screening´. Il tutto in un quadro di forte sinergia e collaborazione non solo tra Regione, Enti locali, imprese, mondo del volontariato, istituzioni scolastiche, ma anche a livello interregionale, e con il supporto di efficaci strategie comunicative capaci di diffondere conoscenze e di incidere su comportamenti e atteggiamenti. Sono questi, come sottolinea l´assessore alla salute Vladimir Kosic, gli obiettivi del "Piano regionale della prevenzione 2010-2012" che la Giunta regionale ha approvato il 29 dicembre in via preliminare, nel pieno rispetto degli indirizzi e delle metodologie indicati nell´analogo documento predisposto a livello nazionale. Il Piano, ben 268 pagine, parte da quello che è il quadro di riferimento in fatto di salute in Friuli Venezia Giulia. In un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione e di un basso indice di fecondità, le principali cause di morte sono le malattie cardiovascolari e i tumori, che possono essere apprezzabilmente ridotti sia adottando abitudini di vita sane che grazie a diagnosi precoci. Concetti non ancora radicati negli adolescenti, tra i quali invece fumo e alcolici sono troppo desiderati. Parallelamente il ´profilo salute´ non manca di evidenziare la presenza di infortuni sul lavoro o nell´ambiente domestico, e soprattutto di incidenti stradali (110 morti e 6.459 feriti nel 2008). Da qui sono quattro - spiega l´assessore - le macroaree in cui il Piano della prevenzione è articolato, che si sviluppano in 19 diverse linee progettuali di intervento, per affrontare le problematiche di tutte le età e di tutte le condizioni sociali. Il primo settore è quello della ´medicina predittiva´, rivolta a persone sane o senza patologie evidenti, nelle quali si cercano i segni di fragilità che danno una certa predisposizione a sviluppare malattie molto frequenti come quelle cardiovascolari o i tumori del colon retto. L´area che vede il maggior numero di iniziative è quella della ´prevenzione universale´. Sono comprese in essa i progetti per prevenire gli infortuni sul lavoro, stradali e domestici; per ridurre l´insorgenza di malattie infettive, anche attraverso le vaccinazioni; per migliorare la qualità dell´ambiente riducendo i fattori inquinanti; per garantire la sicurezza degli alimenti; per favorire stili di vita sani, basati su una corretta alimentazione e sulla promozione dell´attività fisica. Alla riduzione dell´incidenza delle malattie cardiovascolari e delle principali forme tumorali (carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon-retto) è dedicata l´area della "prevenzione in popolazioni a rischio". In questo contesto saranno consolidati i programmi di screening, per i quali si punta ad accrescere le percentuali di adesione, che appaiono ancora troppo limitate nonostante la provata efficacia di una diagnosi precoce. Quarto ed ultimo settore di intervento quello della ´prevenzione delle complicanze e recidive´, rivolto alla promozione della salute tra gli anziani, autentica risorsa della società, da preservare da patologie cronico-degenerative. Sono inoltre state individuate altre aree progettuali che si occupano, tra l´altro, di problemi legati alla presenza di amianto, di lavoro agricolo, di broncopneumopatie croniche, di odontoiatria sociale. L´assessore Kosic ricorda infine come la collocazione geografica del Friuli Venezia Giulia costituisce un elemento di vantaggio che favorisce la realizzazione di reti collaborative con regioni dell´Italia settentrionale, con la Slovenia e con il Land austriaco della Carinzia. Proprio in questo senso si sta predisponendo iniziative congiunte con gli assessorati alla salute della Lombardia e del Veneto per un coordinamento dei piani e delle attività di prevenzione.  
   
   
ALAD FAND: "LA LOTTA AL DIABETE TENGA AL CENTRO IL PAZIENTE"  
 
 Potenza, 10 gennaio 2011 - "Dato il diffondersi a macchia d’olio del diabete, è necessario, a più livelli, e ciascuno per la propria parte che venga posto al centro non la patologia diabetica, ma il “Paziente stesso” che abbia un ruolo di attore, da protagonista rispetto al passato". E´ quanto ha sostenuto il presidente dell´Alad Fand, Antonio Papaleo, in occasione di un incontro che si è tenuto il 7 gennaio presso il Poliambulatorio Madre Teresa di Calcutta di Potenza, tra il Responsabile dell’ Unità Operativa di Diabetologia dell’adulto e del bambino, Pino Citro, alcuni medici di medicina generale e l’ Alad-fand (Associazione Lucana Assistenza Diabetici) rappresentata dal Presidente Antonio Papaleo e dal responsabile del settore giovanile della stessa Associazione, Gianfranco Palese. "Tutti sappiamo - spiega Papaleo - i danni che può determinare una cattiva gestione della patologia: dall’ictus, infarto, dialisi, cecità, piede diabetico, fino ad arrivare all’amputazione (degli arti inferiori). A fronte di uno scenario siffatto e, senza alcuno allarmismo, il paziente diabetico deve in tutta coscienza ed in piena autonomia, pretendere dal proprio medico di Medicina Generale che gli venga prescritta, ogni quattro mesi al massimo, l’emoglobina glicosilata". L’incontro, spiega una nota dell´Alad Fand è servito "a rimarcare la strategia da porre in essere per l’ Integrazione, gestione e Assistenza per la patologia diabetica. La stessa prevede la partecipazione attiva del paziente nella gestione della sua condizione, attraverso programmi di educazione e supporto del paziente determinati attraverso la rete primaria di assistenza".  
   
   
BOLZANO.: VIA LIBERA A 3 PROGETTI PILOTA NEL SETTORE SOCIOSANITARIO  
 
Bolzano, 10 gennaio 2011 - La Giunta provinciale ha approvato 20 dicembre scorso l´avvio di tre progetti nel settore dell´assistenza sanitaria di base. Si tratta del miglioramento dell´assistenza di bambini e giovani con problemi psichici, del potenziamento nel settore delle cure palliative e del cosiddetto "day service." Il progetto pilota per l´assistenza globale di bambini e adolescenti affetti da problemi psicosociali e psichiatrici, della durata di un anno, prevede il rafforzamento della rete dei servizi integrati nel campo della psichiatria infantile e aolescenziale e della psicoterapia, incentivando anche la collaborazione con i settori della scuola, i servizi sociali, il mondo del lavoro e della formazione professionale. Obiettivo è un reinserimento il più rapido ed efficace possibile del ragazzo nel tessuto sociale. "Dobbiamo cercare, ove possibile, di mantenere il giovane nell´ambiente familiare, di accompagnarlo ed assisterlo senza bisogno di trasferirlo in una struttura", ha spiegato Durnwalder. Serve quindi un coordinamento tra tutte le istanze coinvolte, da garantirsi anche attraverso la citata rete di servizi integrati. Il secondo progetto pilota approvato dalla Giunta riguarda le cure palliative, con lo scopo di offrire ai pazienti la possibilità di percorrere nell´ambiente della famiglia e dei propri cari l´ultimo tratto della loro vita, senza dover ricorrere a una struttura per le cure palliative. "Questo progetto presenta un particolare risvolto di umanità e contribuisce inoltre ad alleggerire il lavoro delle strutture", ha ricordato il presidente Durnwalder. Anche in questo caso é fondamentale la compartecipazione di tutti gli attori - ospedale, medico di base, servizi sociali della Comunità comprensoriale, famiglia - all´assistenza ottimale della persona. "Il paziente e la famiglia devono sapere sempre a chi rivolgersi in caso di emergenza o difficoltà o anche solo quando hanno bisogno dell´assistenza", ha aggiunto Durnwalder. È dedicato infine alla gestione del "day service" il terzo progetto pilota varato dalla Giunta, che solleverà il lavoro degli ospedali: "Con questa forma alternativa di assistenza ambulatoriale cerchiamo in particolare di assistere quei pazienti per i quali non è richiesto un ricovero ospedaliero ma che del resto non possono essere lasciati soli", ha spiegato Durnwalder. In concreto si tratta di prevedere percorsi ambulatoriali complessi, un pacchetto di servizi per il paziente che gli consenta di avere durante il giorno in modo rapido ed efficace l´assistenza di cui necessita e possa poi fare ritorno a casa. Approvate le linee guida del servizio, sarà ora l´Azienda sanitaria provinciale a organizzare operativamente la gestione di questa nuova modalità assistenziale.  
   
   
NOMINATI IN LOMBARDIA I 45 DIRETTORI DI ASL, OSPEDALI E AREU SARANNO IN CARICA PER 5 ANNI MA CON UNA "GHIGLIOTTINA" DOPO 3 FORMIGONI: SODDISFATTI PER LAVORO SVOLTO, SCELTI I MIGLIORI  
 
 Milano, 10 gennaio 2011 - La Giunta regionale, su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con gli assessori regionali alla Sanità, Luciano Bresciani e alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, il 23 dicembre scorso ha varato le nomine dei direttori generali delle 15 Asl, delle 29 Aziende ospedaliere della Lombardia e dell´Areu, l´Azienda regionale emergenza e urgenza. "Siamo soddisfatti - ha detto Formigoni - del lavoro che è stato fatto. Abbiamo voluto scegliere queste persone secondo un criterio di meritocrazia, cercando i migliori. I direttori, come prevede la legge, sono legati anche da un rapporto fiduciario perché devono tradurre in fatti le indicazioni che la Regione dà attraverso il Piano socio sanitario e gli altri documenti di programmazione". Formigoni ha ricordato il giro di consultazioni svolto nei giorni scorsi che ha visto gli incontri con i presidenti delle Conferenze dei sindaci delle Asl venerdì 17, con la Consulta della sanità lunedì 20, con il Tavolo del Terzo Settore martedì 21 e il confronto con il mondo universitario mercoledì 22. "Ci siamo fatti interpreti - ha proseguito Formigoni - di una volontà diffusa per scegliere le persone migliori in coerenza con quello che abbiamo fatto in questi anni perché i risultati di eccellenza della sanità in Lombardia sono frutto del lavoro della Giunta e di chi è chiamato a collaborare con la Giunta come i direttori generali". L´assessore Bresciani, dal canto suo, ha parlato di un "risultato straordinariamente alto", ricordando come le consultazioni dei giorni scorsi siano state una vera applicazione del principio di sussidiarietà, oltre che una applicazione del "federalismo sanitario". L´assessore Boscagli ha sottolineato come i nuovi direttori generali siano tutte "persone di esperienza e di qualità". I direttori generali resteranno in carica 5 anni (la durata cioè della programmazione regionale del Piano socio sanitario che è appunto quinquennale) ma con due passaggi di verifica: una "ghigliottina" (come l´ha definita Formigoni) dopo 3 anni e una "mezza ghigliottina" dopo 18 mesi. In altri termini il lavoro dei manager sarà sottoposto ad una prima verifica dopo 18 mesi e ad una più stringente allo scadere dei tre anni. Se dopo tre anni gli obiettivi non saranno stati raggiunti il contratto verrà revocato. Ecco i nomi. Aziende Direttore Generale: Ao Bergamo Carlo Nicora ; Ao Brescia Cornelio Coppini; Ao Busto Arsizio Armando Gozzini; Ao Chiari Danilo Gariboldi; Ao Como Marco Onofri; Ao Crema Luigi Ablondi; Ao Cremona Simona Mariani; Ao Desenzano Fabio Russo; Ao Gallarate Maria Cristina Cantu´; Ao Garbagnate Ermenegildo Maltagliati; Ao Lecco Mauro Lovisari; Ao Legnano Carla Dotti; Ao Lodi Giuseppe Rossi; Ao Mantova Luca Stucchi; Ao Melegnano Angelo Cordone; Ao Fatebenefratelli Giovanni Michiara; Ao Pini Amedeo Tropiano; Ao Icp Alessandro Visconti; Ao Sacco Callisto Bravi; Ao Niguarda Pasquale Cannatelli; Ao San Carlo Antonio Mobilia; Ao San Paolo Andrea Mentasti; Ao Monza Francesco Beretta; Ao Pavia Daniela Troiano; Ao Seriate Amedeo Amadeo; Ao Valtellina Valchiavenna Luigi Gianola; Ao Treviglio Cesare Ercole; Ao Varese Walter Bergamaschi; Ao Vimercate Paolo Moroni; Areu Alberto Zoli; Asl Bergamo Mara Azzi; Asl Brescia Carmelo Scarcella; Asl Como Roberto Bollina; Asl Cremona Gilberto Compagnoni; Asl Lecco Marco Votta; Asl Lodi Claudio Garbelli; Asl Mantova Mauro Borelli; Asl Milano Walter Locatelli; Asl Milano 1 Pietrogino Pezzano; Asl Milano 2 Germano Pellegatta; Asl Monza e Brianza Humberto Pontoni; Asl Pavia Giuseppe Tuccitto; Asl Sondrio Nicola Mucci; Asl Vallecamonica Renato Pedrini; Asl Varese Pierluigi Zeli.  
   
   
SANITA’: IL VENETO RAFFORZA SISTEMA DI CONTROLLI SU APPROPRIATEZZA E CORRETTEZZA DELLE PRESTAZIONI EROGATE  
 
Venezia, 10 gennaio 2011 - Il Veneto ha deciso di rafforzare ed intensificare i controlli, posti in capo ai direttori generali delle Ullss, Aziende Ospedaliere ed Irccs, sull’appropriatezza e correttezza delle prestazioni sanitarie erogate dalle strutture pubbliche, private accreditate e dagli erogatori equiparati. Lo prevede una specifica delibera, approvata il 30 dicembre scorso su proposta dell’assessore alla sanità Luca Coletto. “Si tratta – ha sottolineato Coletto – di una diversa organizzazione rispetto al passato, più elastica nelle modalità e più incisiva rispetto al risultato, grazie alla quale i direttori generali potranno far effettuare controlli sia interni che esterni quanto, quando e come riterranno necessario per garantire la massima appropriatezza delle prestazioni erogate e la corrispondenza della relativa documentazione rispetto alla tipologia della prestazione ed al suo costo. Un meccanismo - ha aggiunto Coletto – che si tradurrà in ancora maggiore attenzione alla costosità del sistema, alla sicurezza dell’utente ed alla gestione delle liste d’attesa. Va da sé che anche chi pensasse a qualche furbata nella fatturazione delle prestazioni erogate avrà vita assai difficile”. In particolare, i controlli interni alle strutture pubbliche si concentreranno sul sistema di codifica delle diagnosi e degli interventi utilizzato dai clinici e sul rispetto delle direttive regionali in materia; sul controllo delle tipologie di prestazioni sanitarie risultate più critiche a livello aziendale; sulla verifica della corretta gestione delle liste d’attesa programmate secondo le priorità assegnate, sia per gli interventi che per le prestazioni ambulatoriali. I controlli esterni sono quelli disposti dal direttore generale sulle prestazioni erogate in regime di ricovero o ambulatoriale da altre strutture pubbliche, private accreditate e dagli erogatori equiparati. Mediante verifiche sulle schede di dimissione ospedaliera (le Sdo) e sulle cartelle cliniche, i controlli riguarderanno l’appropriatezza del ricovero rispetto ad eventuali modalità alternative di assistenza, la rispondenza tra quanto riportato nelle Sdo e quanto documentato nella cartella clinica, la correttezza della codifica delle Sdo. Rispetto alle attività ambulatoriali, i controlli verificheranno la correttezza della compilazione delle impegnative, l’attivazione di tutti i processi necessari a garantire il rispetto dei tempi massimi di attesa, l’applicazione delle specifiche cliniche sulla priorità delle prestazioni.  
   
   
ASL DI MASSA E CARRARA, IL “BUCO” È DI 270 MILIONI DI EURO IL 2011 SARÀ L´ANNO DEL RITORNO ALLA NORMALITÀ  
 
Firenze, 10 gennaio 2011 - «Mi ha mosso soprattutto il dovere di assoluta trasparenza che ho sentito forte nei confronti del Consiglio, l´organo che rappresenta i cittadini. Ci tenevo a dare conto con chiarezza della situazione della Asl di Massa e Carrara entro la fine di quest´anno. Il 2011 sarà l´anno del ritorno alla normalità». Questa la dichiarazione dell´assessore al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia, che il 30 dicembre scorso ha fatto alla Iv Commissione del Consiglio regionale la comunicazione sulla situazione della Asl 1. Il “buco” della Azienda sanitaria apuana ammonta complessivamente a 270 milioni di euro: 225 al 31 dicembre 2009, con uno strascico di altri 45 milioni nel 2010. L´assessore ha illustrato nei dettagli le risultanze della relazione del commissario straordinario Maria Teresa De Lauretis. «E´ stata rilevata – ha detto l´assessore Scaramuccia – un´artificiosità di manovre di occultamento, che ha richiesto mesi di intenso lavoro da parte degli esperti per venirne a capo e districare la matassa». Il commissario straordinario Maria Teresa De Lauretis non ha ancora finito il suo lavoro. Per questo – ha annunciato l´assessore Scaramuccia – il suo mandato verrà prorogato per consentirle di concludere le operazioni di chiusura del bilancio 2009. Per legge, il periodo di commissariamento scadrà comunque l´11 febbraio 2011. Entro quella data dovrà essere nominato il nuovo direttore generale. A conclusione della comunicazione, l´assessore Scaramuccia ha informato che la Regione si appresta ad approvare i bilanci 2009: «Appena chiuderà il bilancio di Massa e Carrara - ha detto – siamo pronti ad approvarli tutti». E che anche per il 2009 il sistema sanitario regionale toscano risulta in pareggio: a fronte di una perdita compless iva di 79,5 milioni di euro, ci sono ammortamenti che ammontano complessivamente a oltre 90 milioni di euro. Anche tenuto conto della perdita della Asl 1, il sistema regionale riuscirà a conseguire un risultato positivo sul tavolo di monitoraggio nazionale grazie al reperimento di risorse residue, senza quindi eliminazione dì servizi ed esente da qualsiasi penalità. «Ci attendono mesi molto complessi – ha concluso l´assessore Scaramuccia - che richiedono a tutti noi ancor più serietà e determinazione per gestire la cosa pubblica. Ora tutte le nostre energie devono essere rivolte ad affrontare le sfide che ci attendono».  
   
   
OSPEDALE COMPRENSORIALE PANTALLA: DA REGIONE UMBRIA 980MILA EURO PER NUOVA BRETELLA ACCESSO  
 
Perugia, 10 gennaio 2011 - Garantire un collegamento funzionale ed efficace tra il nuovo ospedale comprensoriale della Media Valle del Tevere, la viabilità locale e la E45: è con questo obiettivo che la Giunta regionale dell´Umbria, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture Silvano Rometti, ha stanziato 980mila euro che serviranno per la progettazione e la realizzazione di una bretella tra il complesso ospedaliero in località Pantalla e l´attuale svincolo della E45. In precedenza, la Regione aveva assegnato oltre 325mila euro al Comune di Todi per la costruzione di una rotatoria in prossimità dell´ospedale e di due bracci di raccordo con la viabilità in uscita e con l´area industriale sottostante. "In attesa - ha sottolineato Rometti - della sottoscrizione del Protocollo d´intesa che definisce opere e impegni delle diverse istituzioni per la sistemazione definitiva della viabilità di accesso all´ospedale unico, abbiamo inteso assicurare quantomeno una parte rilevante dell´intervento e contribuire così ad accelerare le fasi di attuazione. Nonostante le ristrettezze finanziarie - ha proseguito - nel rispetto degli impegni assunti con le istituzioni e le comunità locali, la Regione ha pertanto compiuto un ulteriore sforzo e reperito le risorse necessarie per effettuare l´intervento più urgente tra quelli concordati per migliorare l´accessibilità al presidio ospedaliero, i cui lavori sono in corso di ultimazione". "La bretella - ha rilevato l´assessore - servirà a sostenere l´incremento di traffico che si svilupperà quando verrà aperto l´ospedale e ad essa si aggiungeranno le altre opere previste dal protocollo d´intesa che la Regione è pronta a sottoscrivere per garantire soluzioni adeguate e risolutive per la viabilità di servizio al nuovo ospedale comprensoriale e che saranno realizzate per stralci funzionali". Oltre alla rotatoria in corso di realizzazione da parte del Comune di Todi e alla bretella di connessione ora finanziata dalla Regione, sono previsti interventi di miglioramento della S.p. 375 di Marsciano/variante di Cerro e un nuovo svincolo sulla E45 a Pantalla, delocalizzato sia rispetto allo svincolo attualmente esistente, sia rispetto a quello indicato nel progetto preliminare del Corridoio di Viabilità Autostradale. È prevista anche la realizzazione di un tracciato stradale, comprendente un nuovo ponte sul Tevere, tale da consentire un´ottimale accessibilità all´ospedale unico anche da parte dei residenti nei Comuni situati sul lato destro del fiume (Marsciano, Monte Castello di Vibio, Fratta Todina e San Venanzo).  
   
   
REGISTRO MESOTELIOMI: SELEZIONE PER RESPONSABILE TECNICO-SCIENTIFICO  
 
 Cagliari, 10 Gennaio 2011 - Per svolgere tutte le attività necessarie alla prosecuzione dell´attività di monitoraggio e valutazione dei casi di mesotelioma asbesto, effettuata in collaborazione con il Renam (Registro nazionale mesoteliomi), istituito presso l´Inail, l´Assessorato dell´Igiene e sanità seleziona una figura professionale cui affidare l´attività di responsabile tecnico-scientifico del registro regionale. Nel dettaglio le attività da svolgere sono: a. Analisi e valutazione dell´esposizione ad amianto dei casi di mesotelioma segnalati al Centro operativo regionale Sardegna; b. Comunicazione dei dati al Renam; c. Coordinamento e collaborazione con i referenti Spresal (Servizio Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro) presso il registro mesoteliomi regionale; d. Analisi da flussi informativi correnti e da rilevazioni ad hoc presso le anatomie patologiche della regione per la ricerca di casi sospetti o confermati di mesotelioma non segnalati; e. Coordinamento con i restanti Cor regionali attivi nel territorio nazionale per tutta la casistica diagnosticata o sospetta rilevata fuori regione. L´incarico avrà la durata di un anno. Possono partecipare alla selezione i laureati in medicina e chirurgia, specializzati in medicina del lavoro. Le domande dovranno pervenire entro le ore 12 del prossimo 20 gennaio a: Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato dell´Igiene e sanità e dell´assistenza sociale – Direzione generale della sanità – Servizio Sistema informativo, osservatorio epidemiologico umano, controllo di qualità e gestione del rischio - via Roma n. 223 – 09123 Cagliari. Tutte le informazioni potranno essere richieste all´indirizzo e-mail: san.Sioe@regione.sardegna.it    
   
   
SANITA´: TICKET SULLA DIAGNOSTICA, INNALZATA IN SICILIA SOGLIA DI ESENZIONE  
 
Palermo, 10 gennaio 2010 - E´ stata innalzata, da 9.000 a 11.000 punti Isee, la soglia massima di esenzione dal costo delle prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale. Il decreto, annunciato alla fine dello scorso anno, e´ stato firmato dall´assessore regionale per la Salute Massimo Russo. Grazie a questa decisione, saranno esentati dal ticket circa i due terzi dei siciliani secondo quanto emerso dalla simulazione che e´ stata effettuata con gli ultimi dati Istat disponibili. Pur con diverse variabili, infatti, entro i limiti del valore Isee di 11.000 sono ricompresi i soggetti con un reddito annuo di 30.000 euro, casa di proprieta´, moglie e due figli a carico. L´ampliamento della fascia di esenzione dal ticket e´ stato reso possibile grazie al buon andamento dei conti della sanita´ siciliana che per il 2009 ha fatto registrare un avanzo di gestione di circa 21 milioni di euro e che per il 2010 prevede un saldo attivo di circa 100 milioni di euro. Proprio per questo motivo, il provvedimento dell´assessore Russo - che comportera´ un incremento di circa 40 milioni di euro dei costi a carico del sistema sanitario regionale - e´ stato giudicato sostenibile dagli uffici finanziari. Il ticket riscosso nel 2009, sia da strutture private convenzionate che dalle strutture pubbliche, ammonta a 79 milioni di euro. "Questo provvedimento - ha commentato l´assessore Russo - permette di ridurre una evidente disuguaglianza sociale nel territorio nazionale. I siciliani, in pratica, finora hanno pagato di piu´ per ottenere le prestazioni cui hanno diritto a causa del deficit provocato dalla dissennata gestione delle precedenti classi dirigenti della Regione. Insieme alla riduzione delle aliquote Irap e Irpef, grazie alle quali i siciliani pagheranno meno tasse nel prossimo anno, l´ampliamento della fascia di esenzione e´ uno degli effetti della buona amministrazione della sanita´ che ha permesso di riqualificare il sistema, implementando i servizi, anche grazie alle nuove assunzioni fatte all´insegna della trasparenza attraverso pubblici concorsi, ma riducendo la spesa. Adesso dobbiamo lavorare per migliorare la qualita´ e la tempestivita´ delle prestazioni da erogare: nel campo della specialistica faremo un passo avanti grazie al cosiddetto "quesito diagnostico", previsto con un decreto dello scorso anno, che impone al medico - nel compilare la ricetta - di indicare l´esatta diagnosi, il livello di priorita´ clinica e il perche´ dell´esame richiesto. Tutto cio´, adeguatamente controllato, evitera´ alcuni abusi del passato e garantira´ una razionalizzazione dei tempi di attesa". Per garantire il rispetto delle procedure e per arginare il fenomeno dell´evasione dal ticket che negli anni passati e´ stato molto diffuso, l´assessorato regionale per la Salute sta attivando una serie di interventi per il potenziamento dei controlli e nelle scorse settimane e´ gia´ stato siglato un protocollo d´intesa con la Guardia di Finanza".  
   
   
SI FARÀ IL NUOVO OSPEDALE DELLA VALLE DEL SERCHIO  
 
Firenze, 10 gennaio 2011 - Si farà il nuovo ospedale della Valle del Serchio. Il percorso è stato avviato stamani, nel corso di un incontro che si è tenuto negli uffici dell’assessorato. Presenti l’assessore Daniela Scaramuccia, il direttore generale Beatrice Sassi, dirigenti dell’assessorato, Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Capannori e presidente della Conferenza dei sindaci della Asl 2, Amerino Pieroni, sindaco di Pieve Fosciana e presidente della Conferenza zonale dei sindaci della Valle del Serchio, e il consigliere regionale Giovanni Ardelio Pellegrinotti. Un documento approvato all’unanimità dalla Conferenza zonale dei sindaci della Valle del Serchio il 29 ottobre 2010, e successivamente anche dalla Conferenza dei sindaci della Asl 2, chiedeva alla Regione di prevedere le risorse necessarie per la costruzione del nuovo ospedale unico della Valle del Serchio (in sostituzione dei due attuali presidi di Barga e Castelnuovo Garfagnana), inserendolo nel prossimo Piano Sanitario Regionale; e delegava alla Regione e alla Asl 2 di Lucca anche la scelta della localizzazione. L’incontro di oggi ha sancito l’avvio del percorso. «E’ importante che il documento sia stato approvato all’unanimità dalle due Conferenze dei sindaci – sottolinea l’assessore Scaramuccia – La Regione è disponibile a iniziare un percorso che parta da una valutazione delle esigenze e dei bisogni di salute della popolazione della Valle del Serchio. Ovviamente sarà necessaria una razionalizzazione dei servizi, non dovranno esserci duplicazioni, né attualmente nei due presidi di Barga e Castelnuovo, né nel nuovo ospedale che verrà costruito. E dovrà esserci un’integrazione con il nuovo ospedale di Lucca. Il processo che si avvia dovrà ; individuare il fabbisogno finanziario, la collocazione della nuova struttura, e anche la funzione delle vecchie strutture che verranno dimesse». «Esprimo grande soddisfazione per l’esito di questo incontro – ha detto Giorgio Del Ghingaro – perché si concretizza un percorso che dura ormai da oltre due anni. L’ottica che ci accomuna è quella di dar migliori servizi ai cittadini, e una sanità appropriata e sicura anche per la Valle del Serchio».  
   
   
DOTE DI 4.000 EURO A PENSIONATI INPDAP INVALIDI AIUTO CONCRETO A PERSONE PARTICOLARMENTE BISOGNOSE  
 
 Milano, 10 gennaio 2011 - Oltre 400 pensionati Inpdap non autosufficienti residenti in Lombardia - 435 per l´esattezza - potranno avere a disposizione per il 2011 un contributo di 4.000 euro per acquistare diversi servizi di assistenza domiciliare, in aggiunta a quelli "standard" già garantiti. E´ quanto prevede la convenzione - firmata il 23 dicembre scorso tra la Direzione generale Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia e la Direzione Regionale della Lombardia dell´Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell´amministrazione pubblica - che stanzia 1.740.000 euro per l´anno prossimo per finanziare l´iniziativa. "Il progetto sperimentale ´Dote Inpdap Lombardia´ - spiega l´assessore Giulio Boscagli - nasce con lo scopo di dare un aiuto in più ai pensionati in situazioni di particolare bisogno e alle loro famiglie, assicurando una assistenza adeguata e favorendo in questo modo la permanenza di queste persone in condizioni di fragilità e di bisogno nel proprio ambiente di vita". "Il sostegno all´assistenza domiciliare delle persone con gravi fragilità e dei loro care giver familiari - prosegue Boscagli - deve passare attraverso l´attivazione di specifiche modalità di assistenza in grado di agevolare la fruizione dei servizi e delle Unità d´Offerta della rete lombarda. La Dote Inpdap va esattamente in questo senso". Il contributo della Dote Inpdap potrà essere utilizzato infatti per questi servizi: - ricoveri notturni e/o nei fine settimana presso Centri Diurni Integrati a garanzia dell´erogazione di assistenza continua socio-assistenziale; - ricoveri di natura socio-assistenziale presso strutture di residenzialità leggera (mini-alloggi, case famiglia, comunità alloggio); - assistenza socio-assistenziale al domicilio, completa e per periodi programmati o improvvisi, in sostituzione del care giver o dell´assistente famigliare; - servizi di telesoccorso/telesorveglianza a domicilio per i periodi di assenza del care giver; - bonus economico per periodi di aspettativa lavorativa del care giver per ragioni connesse all´assistenza del familiare non autosufficiente. La realizzazione del progetto sarà coordinata e gestita da una apposita Centrale operativa, attiva 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 nella quale lavoreranno a tempo pieno tre assistenti sociali e quattro operatori appositamente formati. Una Cabina di regia mista Regione-inpdap stabilirà invece entro il 15 febbraio 2011 i criteri di accesso al contributo e le modalità pratiche di attivazione.  
   
   
INFLUENZA, AIUTI: ANCORA IN TEMPO PER VACCINARSI  
 
Roma, 10 gennaio 2010 - «L’organizzazione Mondiale della Sanità e il Ministero della Salute prevedono un aumento dei casi di influenza alla riapertura delle scuole con picco, in Italia, tra gennaio e febbraio. Nel 2010 vi è stato un minore ricorso alla vaccinazione stagionale che quest’anno comprende anche il ceppo responsabile della forma H1/n1, oltre ai ceppi A e B circolanti nelle ultime stagioni. Nell’ultima settimana l’Inghilterra e la Francia hanno registrato un forte incremento, sopra la media stagionale, con circolazione dei ceppi di influenza A (incluso quello H1/n1) ed in misura minore da influenza B, forme entrambi che possono essere prevenute con il vaccino disponibile gratuitamente. Rinnoviamo quindi l’appello affinché i romani provvedano quanto prima a vaccinarsi presso i medici di famiglia o le Asl o Ospedali e ricordiamo che la vaccinazione è fortemente consigliata a tutti i soggetti sopra i 65 anni di età, alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza e a tutte le persone affette da gravi patologie come malattie cardiache croniche; bronco pneumopatie croniche; deficienze immunitarie primarie, secondarie ed acquisite come l’Aids; malattie metaboliche come il diabete; persone sottoposte a terapie immunosoppressive, persone soggette ad infezioni ricorrenti e con asma allergico. Il vaccino è consigliato anche a persone tra i 55 e 65 anni specie se esposte al contatto con il pubblico. Voglio infine tranquillizzare i miei concittadini perché se la vaccinazione non avvenisse in tempo prima di una eventuale influenza, non aggraverebbe il decorso della malattia ma ne attenuerebbe in ogni caso il decorso e le possibili complicanze». È quanto dichiara il prof. Fernando Aiuti, presidente Commissione Politiche Sanitarie di Roma Capitale.  
   
   
DONATO DI ZIO A CURA DI GILLO DORFLES A PESCARA, EX AURUM  
 
Pescara, 10 gennaio 2010 - La Città di Pescara dedica una grande mostra antologica a Donato di Zio, pittore, scenografo, grafico e costumista di nuova generazione e grande talento, curata da Gillo Dorfles che da diversi anni segue e promuove la sua arte. Vengono presentate oltre duecento opere (disegni a inchiostro e china, incisioni, piatti in porcellana, due servizi da tè e da caffè e cinque opere con progetti per gioielli) realizzati dal 1995 a aggi. La rassegna permette di apprezzare la continua ricerca di Donato Di Zio, la cui creatività – dalla grafica alla scenografia teatrale, dall’incisione alla decorazione dell’oggetto domestico, agli interventi progettuali sullo spazio urbano – si mantiene costante e sempre molto autonoma. Scrive Gillo Dorfles nel catalogo: “La lunga ricerca di Donato Di Zio – pittore ma anche scenografo, grafico, costumista – è volta soprattutto al raggiungimento di quella che potremmo definire un’autonoma entità grafica che, partendo da quelli che erano soltanto dei grovigli di segni tracciati con l’inchiostro di china, si sono man mano trasformati in tracciati più complessi [...] Di Zio, così, è riuscito a realizzare un effettivo ed efficace “segno iconico” che riveste le caratteristiche di una peculiare identità grafica attraverso la quale l’artista costituisce a seconda dei casi quelle sagome che vengono a colmare gli spazi ancora beanti, tanto se si tratti di oggetti domestici quanto addirittura di strutture urbane come in alcune aree fiorentine delle quali viene presentato un progetto”. Scrive Rita Levi Montalcini: [...] indaga la vita in tutti i suoi molteplici e variegati aspetti, alcune opere possono ricordare dei microrganismi ingranditi al microscopio dove si ha la reale percezione della grandezza e della vitalità che regna nel cosmo: in questo trovo dell’assonanza con il mio operato, una ricerca costante che non avrà mai fine. [...] Trovo che la scienza, la cultura e l’arte siano campi d’indagine che portano chi se ne occupa in maniera attiva ad avere una visione sempre più ampia della vita [...] Sottolinea invece Annamaria Cirillo: [...] “Nelle sue opere affiora, definita e pungente, la natura mutevole dell’uomo contemporaneo, la cui fluidità fisica-culturale è in consonanza con la fragile mutazione dei nostri tempi, e travalica identità, generi, tipizzazioni e certezze [...]Il suo è un segno-disegno che s’insinua nella coscienza, e inserisce la dimensione della visione nella dimensione dell’esistenza, quella che accetta il concetto di “infinito” [...] Il catalogo, edito da Mazzotta, contiene numerose testimonianze di Rita Levi Montalcini (Premio Nobel per la Scienza), Riccardo Nencini, Luigi Albore Mascia ed Elena Seller (Sindaco e Assessore alla Cultura della Città di Pescara), Matteo Renzi (Sindaco di Firenze), Alberico Ambrosini (Sindaco di Moscufo), Attilio Bellanca (Ex-presidente della Società delle Belle Arti Circolo degli Artisti - Casa di Dante di Firenze), Michele Samuele Borgia (Presidente della Banca di Credito Cooperativo Abruzzese), Franco Grillini, Rodolfo Ceccotti (Direttore della Fondazione Il Bisonte di Firenze), Dino Burtini e Umberto De Palma (Fondatore e Presidente dell’Associazione Culturale “Elicethnos”), oltre a una poesia dell’artista Sergio Scatizzi. I testi critici sono di Gillo Dorfles, Giovanni Pallanti, Franco Grillini, Ornella Casazza, Annamaria Cirillo a cui si deve anche una ricca biografia dal titolo, Diario di un percorso tra Arte e professione.  
   
   
DAL 5 FEBBRAIO AL 20 MARZO 2011 FAMA GALLERY PRESENTA “ABITANTI”, MOSTRA PERSONALE DELL’ARTISTA SISSI (BOLOGNA 1977)  
 
Bologna, 10 gennaio 2010 - Già vincitrice di prestigiosi riconoscimenti , questa giovane artista bolognese - per la quale il vissuto personale è da sempre il motore dei suoi racconti artistici - fa ruotare tutta la propria vena creativa attorno ai concetti di carne, corpo, materia. Sulla base di questi, Sissi rende l’abito il fulcro del suo lavoro, nelle sue molteplici e continue trasformazioni, sfuggendo solo apparentemente alla sicurezza di una propria identità. Il nome che l’artista si è scelta è esso stesso una performance, una trasformazione. Portare il suo nome nel mondo rende Sissi oggetto stesso delle proprie opere. È un soprannome che Sissi si è ritrovata addosso al termine della performance per cui è diventata famosa, “Daniela ha perso il treno” (1999): lei, alla stazione di Bologna, vestita di consunti copertoni di macchine, che tenta di salire sul treno, intrappolata in una forma ingombrante che non le consente di oltrepassare le strette porte di accesso. Un costante confronto tra l’eleganza del gesto e l’imperturbabilità del contesto. “I vestiti sono per Sissi dei grandi disegni, soni fogli da abitare e da vivere, territori da percorrere e scoprire, luoghi in cui nascondersi e dove accendere le infinite maschere dietro le quali compiere le avventure del vivere”. Così Danilo Eccher riassume lo spirito, il senso che anima i lavori di Sissi, dalle prime opere fino alla sua ultima realizzazione, la mostra “Abitanti”, durante la quale saranno presentati nuovi lavori realizzati in esclusiva per lo spazio veronese. Una mostra, risultato di una scoperta: i vestiti e gli accessori realizzati con materiali di recupero e indossati dall’artista negli ultimi 12 anni di vita vengono appesi e catalogati in 15 famiglie con nomi propri e specifiche caratteristiche di riconoscimento. Rispondendo ad una intima esigenza di offrire una “casa” agli “abitanti” del proprio guardaroba, l’artista ha quindi ideato una serie di costruzioni abitative realizzate in bamboo, che permettono all’abito di tornare dentro a quel corpo che gli abiti stessi hanno lasciato. L’originale installazione che ne nasce è accompagnata in mostra da un archivio cartaceo composto da 350 schede, contenenti la foto del capo e dettagli riguardanti l’anno di fattura e le occasioni in cui è stato indossato, e un video che documenta la vestizione giornaliera dell’artista come un resoconto di emozioni, creando così un passaggio continuo e costante dal pubblico al privato. E’ questo dialogo ripetuto tra esperienza personale e necessità collettive a fare da sfondo alle opere di Sissi: le due sfere, privata e pubblica, si incontrano, si parlano, si confrontano in un moto incessante e perpetuo. E allora le paure, i sogni, le speranze di una singola persona diventano quelle di tutti, perché è spontaneo riconoscere nei sentimenti di Sissi noi stessi, la nostra intima essenza. Per comprendere questo nuovo progetto di Sissi è necessario immergersi nella mente dell’artista, che considera moda e arte due universi sì legati ma che non si appartengono. Ecco allora che la moda presentata dall’artista è esasperata ai limiti del paradosso, proprio per portare l’individuo ad interrogarsi su ciò che veramente, intimamente è. Sissi concepisce dunque l’abbigliamento non come uno strumento per apparire, ma come un modo per sottolineare la propria essenza, per manifestare il suo “esserci” sempre, ovunque. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Mousse Publishing, che contiene un testo bilingue di Danilo Eccher che ripercorre gli ultimi anni del lavoro dell´artista. Sissi (nata a Bologna nel 1977) vive in Italia. Nel 2001 consegue il diploma di Accademia di Belle Arti di Bologna. La matericità caratterizza il corpo del suo lavoro che dà espressione a uno sguardo interiore che protende verso l’esterno ricercando nuovi rifugi corporei. Negli ultimi anni si è distinta a livello internazionale realizzando numerose mostre personali e collettive. Tra le sue mostre personali: “Addosso” alla Fondazione Pomodoro (Milano 2010); “La fantasia morde nella piega in bilico” alla Galleria Pantaleone (Palermo 2010); “Al di la dello sguardo la corda lega” alla Galleria Mizuma (Tokyo 2008); “Voliare” alla Fattoria di Celle, Collezione Privata Gori (Pistoia 2007); “Nature” al Chelsea Art Museum (New York 2006); “Nidi” al Macro (Roma 2004); “The walk” al W139 (Amsterdam 2003); “Aerea” al Moca (Miami 2001). Tra le mostre collettive: “No Soul for Sale. A Festival of Independents” (curata da Viafarini, con M. Gioni, C. Alemanni, M. Cattelan), Tate Modern (Londra 2010); “Collaudi”, Padiglione Italia, 53a Biennale di Venezia “Fare Mondi” (Venezia 2009); 15a Quadriennale di Roma (Roma 2008), “Global Feminism” al Brooklyn Museum (New York 2007); “Italian Genius Now” mostra itinerante: Museo Pecci, Prato; Museum of Fine Arts, Hanoi; White House, Emily Hill House Singapore; Corean Design Center, Seoul; Xuexue Institute, Taipei; Travancore Palace, New Delhi (dal 2007 al 2008); “Phantom of Desire” alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum (Graz 2003). Ha ricevuto diversi premi tra cui il Premio New York del Ministero degli Affari Esteri nel 2005 presso la Columbia University di New York; è vincitrice del Rome Prize all’Accademia Americana di Roma nel 2006 e del Premio Furla per l’Arte nel 2002. Www.famagallery.it  
   
   
FORMULA 1; ALEMANNO TELEFONA A PRESIDENTE COMMISSIONE SPORTIVA AUTOMOBILISTICA  
 
Roma, 10 gennaio 2011 - «Esprimo il mio apprezzamento al presidente della Commissione Sportiva Automobilistica italiana (Csai), ingegner Angelo Sticchi Damiani. Infatti, il Comitato Esecutivo della Csai ha pronunciato l’auspicio che, in Italia, venga disputato un secondo Gran Premio di Formula 1, invitando l’Aci, tramite il suo presidente, avvocato Enrico Gelpi, ad indirizzare tale richiesta alla Federazione Internazionale e alla Fom di Bernie Ecclestone, titolare dei diritti. Questa decisione è un passaggio preliminare di grande importanza per portare la Formula 1 nella Capitale e testimonia la bontà dell’intero progetto anche per la più autorevole delle Commissioni tecniche dello sport automobilistico italiano. Voglio, inoltre, rimarcare come anche il Comitato Esecutivo Csai – assolutamente in linea con quanto io stesso ho sempre sostenuto – ha riconfermato la prevalenza di Monza nel caso in cui ci sia un solo Gran Premio per Nazione». Lo ha affermato il 7 gennaio Gianni Alemanno, sindaco di Roma.  
   
   
TRIAL INDOOR MILANO: PROSEGUE IL LAVORO DEGLI ORGANIZZATORI. SERGIO CANOBBIO SARÀ IL TRACCIATORE DELL’ULTIMA PROVA DEL MONDIALE TRIAL INDOOR IN PROGRAMMA IL 19 MARZO 2011 AL MEDIOLANUM FORUM DI ASSAGO (MILANO).  
 
Milan0, 10 gennaio 2010 - Cresce l’attesa per l’ultimo importante round del mondiale trial Indoor in programma il prossimo 19 marzo a Milano, al Mediolanum Forum di Assago. La macchina organizzativa lavora ormai da mesi sull’evento clou della serie iridata per regalare al pubblico uno spettacolo intenso con i migliori piloti del mondo. Al fianco degli otto protagonisti, ci sarà Matteo Grattarola, campione italiano e terzo con la Maglia Azzurra al trial delle Nazioni 2009 e 2010, al via con la Gas Gas dopo stagioni in sella alla Sherco. Matteo sfiderà i maestri della specialità capeggiati dal campionissimo Toni Bou che a Milano sarà il più atteso. E attende il talento spagnolo anche Sergio Canobbio. L’ex pilota di livello mondiale che ancora oggi va con la moto da trial e si esibisce in diverse manifestazioni, sarà il creatore del tracciato di gara. “Il Forum di Assago è l’ideale per ospitare il trial. – racconta Canobbio- Il pubblico è vicino alle zone, a tre, quattro metri dai piloti, ed è in alto. Questo permette di poter svolgere un buon lavoro di allestimento del tracciato e di far vivere al massimo la gara. Il trial si basa sul gesto atletico e il pubblico da vicino può vedere la concentrazione, la grinta dei piloti e la bravura nell’essere un tutt’uno con la moto nell’affrontare gli ostacoli.” Sei il tracciatore storico di Milano. Che sorprese riserverei quest’anno? “Con Attiila e il Moto Club Lazzate collaboro fin dalla prima edizione e loro sono molto bravi a organizzare l’evento. Ho già parlato con loro e posso dire che non apporterò modifiche radicali. Farò dei cambiamenti, ma non stravolgimenti perché quando una cosa va bene è giusto migliorarla, ma non eccedere. Inoltre sarà molto importante vedere la situazione di classifica. Se Milano sarà la sfida decisiva per il mondiale dovrò tracciare un percorso tecnico affinché si giochino il titolo. Se invece il numero sarà già assegnato potrò pensare a una gara più spettacolare. Nel complesso cercherò di dare vita a zone difficili, ma non proibitive. Il vantaggio di andare ancora in moto mi permette di avere il senso della misura degli ostacoli da mettere sul percorso e permettere così ai piloti di dare il massimo e al pubblico di divertirsi.” Il parallelo (la manche che si disputa con i piloti che corrono uno contro l’altro e si affrontano tutti) ha ormai un bel peso sulla classifica di gara, come lo preparerai? “Al parallelo sto pensando come proporlo perché è fondamentale che sia bello e tecnico e che possa fare la differenza in termini di punti.” Milano è dunque pronta per ospitare il mondiale trial indoor e ci sono tutti gli ingredienti per regalare al pubblico una grande serata di sport e di emozioni e confermare così il successo che il mondiale trial ha sempre avuto nel capoluogo lombardo. E quest’anno dopo la gara il pubblico potrà divertirsi e conoscere i piloti all’aftershow in programma dalle 23.30 al Limelight (Via Gian Carlo Castelbarco, 11 – Milano).  
   
   
LOMBARDIA: UNA NUOVA CONVENZIONE PER IL CREDITO SPORTIVO TEMPI PIU´ SNELLI PER ISTRUIRE LE PRATICHE DI ACCESSO CON GLI ULTIMI BANDI AVVIATI LAVORI PER OLTRE 300 MLN DI EURO  
 
 Milano, 10 gennaio 2011 - Regione Lombardia sottoscriverà con l´Istituto per il Credito Sportivo una nuova convenzione in grado di semplificare le procedure e rendere più attrattivo lo strumento di accesso al credito agevolato da parte dei soggetti aventi titolo. E´ quanto prevede il provvedimento approvato nell´ultima seduta della Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo Sport e Giovani Monica Rizzi. L´accordo è rivolto, come il precedente, in scadenza il 31 dicembre 2010, a quei soggetti che vogliono migliorare, recuperare gli impianti sportivi o costruirne di nuovi. Tramite un sistema di erogazione di mutui, con agevolazioni sugli interessi garantiti da Regione e Istituto per il Credito Sportivo, i soggetti che aderiranno ad un apposito bando, in programma per marzo 2011, potranno accedere al credito. L´istituto per il Credito Sportivo esercita l´erogazione del contributo sottoforma di mutui a medio e lungo termine per l´ampliamento, costruzione, attrezzatura e miglioramento di impianti sportivi, compresa l´acquisizione delle relative aree e l´acquisto di immobili da destinare alle attività sportive. "Questa convenzione - spiega Monica Rizzi - permetterà, già con il prossimo bando previsto per la primavera 2011, di accorciare i tempi di istruttoria delle pratiche per l´accesso al credito sportivo. Una scelta importante per una Regione che ha fatto della lotta alla burocrazia il suo cavallo di battaglia. Negli ultimi quattro bandi attuati con questo sistema - sottolinea ancora l´assessore Rizzi - si è generato una sorta di moltiplicatore economico: a fronte di un investimento regionale di 31.763.000 euro si sono infatti potuti avviare lavori per un importo pari a 300.418.000 euro". La scadenza della convenzione è fissata al 31 dicembre 2013.  
   
   
GOLF: BICINICCO E CASTIONS IN ATTESA DI PROGETTO  
 
Bicinicco, 10 dicembre 2010 - "La Regione è pronta ad avviare le procedure di legge per la realizzazione di un campo da golf nei territori di Bicinicco e Castions di Strada se i due Enti locali presenteranno all´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia una precisa richiesta progettuale in merito, ha sottolineato il 7 gennaio l´assessore alla Pianificazione territoriale e ai lavori pubblici, Riccardo Riccardi. La Regione perciò, ha sottolineato lo stesso Riccardi ai primi cittadini di Bicinicco, Dino Strizzalo, e Castions, Mario Cristofoli (accompagnato dal vicesindaco Ivan Petrucco), attende "una manifestazione esplicita di condivisione" sull´idea progettuale presentata dall´imprenditore altoatesino Gasser, che certamente potrebbe rappresentare "un´opportunità di sviluppo, turistico ed economico, per l´area", ha osservato l´assessore regionale. Si tratta peraltro di un percorso articolato e complesso, è stato ricordato, soprattutto in considerazione del fatto che la proposta progettuale, avendo dimensione sovracomunale, dovrà passare attraverso una variante al vigente Piano urbanistico regionale. "Nel rispetto delle norme in vigore, la Regione si dichiara dunque disponibile a venire incontro alle esigenze prospettate dai due Comuni e ad aprire successivamente anche un Tavolo tecnico per la valutazione tecnica del progetto, assieme ai Comuni coinvolti e ai partner imprenditoriali", ha indicato Riccardi. Secondo il sindaco Dino Strizzolo, il progetto Gasser prevede la realizzazione di un campo da golf di 18 + 9 buche tra la strada Napoleonica e le frazioni di Cuccagna e Gris, affiancato da un albergo a 4 stelle (160 camere) dotato di un centro benessere, da aparthotel e villette residenziali e da un piccolo centro di promozione e commercializzazione dei prodotti d´eccellenza dell´enogastronomia regionale, per complessivi 250 mila metri cubi di edificato. Confermato che non avverrà alcuna estrazione di materiali ghiaiosi, il progetto si svilupperà su 100 ettari di terreno (già acquistati) comportando un investimento di circa 100 milioni di euro ("tutti privati") e l´impiego di un centinaio di persone.  
   
   
I SUCCESSI DEL DELTAPLANO E PARAPENDIO NEL 2010 E LE SFIDE DEL 2011  
 
 Torino, 10 gennaio 2011 - Ancora un anno positivo per il mondo del volo libero in deltaplano e parapendio: i piloti italiani si confermano ai vertici internazionali delle due specialità. Il 2010 si chiude con il doppio oro ai campionati europei di parapendio, in Austria, dove Luca Donini, di Molveno (Trento) e gli azzurri si aggiudicano i titoli individuale ed a squadre per la seconda volta in pochi anni. Nel 2009 dai mondiali in Messico erano tornati con la medaglia d´argento. L´estate scorsa in Umbria la nazionale di deltaplano ha vinto i campionati pre-mondiali e in Spagna quelli europei, dopo la conquista nel 2009 dei titoli del mondo a squadre ed individuale con il trentino Alex Ploner. L´italia è al primo posto nel ranking mondiale. Il prossimo agosto ci rimetteremo in gioco stavolta anche come organizzatori, visto che la 18.A edizione dei campionati del mondo di deltaplano avrà come sfondo le splendide scenografie del Monte Cucco, presso Sigillo (Perugia) e quelle medievali delle cittadine umbre che piloti di tutto il mondo sorvoleranno, vestigia ancora più spettacolari viste dall´alto, a bordo di questi mezzi privi di motore che, sfruttando l´azione del sole sui pendii e le correnti ascensionali da esse prodotte, sono in grado di percorrere centinaia di chilometri. Il comprensorio del Monte Cucco, grazie alla fortunata collocazione rispetto ai venti ed i rilievi, è storicamente uno dei luoghi più apprezzati per il volo libero, frequentato da centinaia di piloti che colorano il cielo con ali variopinte. Da qui i tracciati di gara sconfineranno nelle vicine Marche, verso il mare Adriatico. Se i migliori scalano le vette delle classifiche, alla federazione resta l´inderogabile compito di organizzare migliaia di piloti riuniti in 150 associazioni, mentre la formazione è affidata a 50 scuole che portano l´allievo al conseguimento dell´attestato Vds (volo da diporto e sportivo), obbligatorio per legge ed impropriamente detto brevetto. In pratica il passaporto per visitare il cielo.  
   
   
REGIONE SARDEGNA ASSEGNA BORSE DI STUDIO AD ATLETI MERITEVOLI  
 
Cagliari, 10 gennaio 2011 - L’assessore dello Sport, Sergio Milia, ha approvato il programma delle borse di studio da assegnare agli atleti sardi che, nel 2010, si sono distinti in campo nazionale e internazionale non solo per meriti sportivi, ma anche per il buon profitto negli studi scolastici e universitari. I dieci giovani "campioni", individuati sulla base degli esiti della graduatoria stilata secondo le previsioni dell’articolo 37 della Legge regionale 17/99 per lo sviluppo dello sport in Sardegna, beneficeranno di 2mila euro ciascuno. "La Regione - ha spiegato l’assessore Milia - punta a salvaguardare gli atleti isolani di elevate doti tecnico-agonistiche, apprezzando i loro risultati sportivi, conseguiti nelle ultime due stagioni, ma ancor di più l’impegno nel percorso di studi". In particolare, le borse sono state riconosciute agli universitari Francesca Secci, per la sua partecipazione alle Paralimpiadi, e al campione italiano di sollevamento pesi Antonio Belloi, ai nazionali di hockey su prato Federica Polo, Camilla Scarpa, Giulia Massidda e Luca Lixi, alla campionessa di tiro con l’arco Marta Fara, alla campionessa italiana giovanile di nuoto Chiara Ruiu, al campione italiano giovanile di tennis Matteo Cannavera e alla campionessa di nuoto sincronizzato Francesca Deidda.