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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 03 Marzo 2011 |
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UN NUOVO SERVIZIO EUROPEO DI NAVIGAZIONE SATELLITARE ACCRESCE LA SICUREZZA AEREA |
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Bruxelles, 3 marzo 2011 -La Commissione europea ha avviato ieri il servizio Egnos "Safety-of-life" destinato all´aviazione. Il sistema Egnos consente un avvicinamento preciso e rende la navigazione aerea più sicura oltre a ridurre i ritardi, i dirottamenti verso altri aeroporti e le cancellazioni di voli. Inoltre questa tecnologia ad uso libero consente agli aeroporti di accrescere la loro capacità complessiva e ridurre i costi operativi. Egnos consente inoltre di pianificare rotte più corte e maggiormente efficienti sul piano dei consumi con conseguente riduzione delle emissioni di Co2 nel settore aeronautico. Egnos è un sistema di potenziamento basato su satellite che migliora l´accuratezza dei segnali Gps in tutta Europa ed è precursore di Galileo, il sistema globale di navigazione satellitare sviluppato dall´Unione europea. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l´industria e l´imprenditoria, ha affermato: "Sono estremamente compiaciuto di poter annunciare il lancio del servizio Safety-of-life di Egnos, un altro risultato tangibile dell´investimento dell´Europa nella navigazione satellitare. Esso accrescerà considerevolmente la sicurezza della navigazione aerea, recherà vantaggi economici agli aeroporti e alle compagnie aeree e contribuirà a ridurre le emissioni di Co2. L´industria aeronautica può ora avvantaggiarsi appieno del sistema." Egnos è stato lanciato nell´ottobre 2009 e da allora è disponibile per applicazioni aperte come ad esempio la navigazione personale e l´agricoltura di precisione. A partire da adesso il sistema è autorizzato previa certificazione e verifica per un uso nel campo dell´aviazione. Il servizio Safety-of-life di Egnos presenta i seguenti vantaggi: Accresciuta sicurezza aerea: Egnos consente avvicinamenti di precisione con una riduzione significativa dei rischi per la sicurezza, soprattutto in condizioni meteorologiche svantaggiose. Riduzione dei costi operativi: il segnale Egnos è fornito gratuitamente e richiede soltanto l´installazione di un ricevitore a bordo dell´aeromobile. Non è necessaria un´infrastruttura a terra. Riduzione delle emissioni di Co2: Egnos consente un tracciamento più efficiente delle rotte aeree e degli avvicinamenti con conseguente riduzione delle emissioni di carbonio. Riduzione dei ritardi, dei dirottamenti verso altri aeroporti e delle cancellazioni: Egnos consente intervalli più ridotti tra aeromobili negli aeroporti molto trafficati allorché si registrano condizioni meteorologiche sfavorevoli, il che comporta una riduzione dei ritardi, dei dirottamenti verso altri aeroporti e delle cancellazioni di voli. Riduzione dell´inquinamento da rumore: le rotte aeree ottimizzate e le procedure "curved approach" rese possibili da Egnos consentono agli aerei di iniziare la loro discesa più vicino alla pista limitando l´esposizione al rumore delle aeree vicine agli aeroporti. Accresciuta capacità degli aeroporti più piccoli: l´avvicinamento con guida verticale consentito dal sistema significa che gli aerei possono atterrare in condizioni di visibilità limitata accrescendo così la capacità degli aeroporti, soprattutto quelli di dimensioni piccole e medie, che non possono permettersi le tecnologie alternative più costose. Per poter usare il servizio Safety-of-life di Egnos gli aerei devono essere attrezzati di un ricevitore Egnos e gli aeroporti devono disporre di procedure specifiche di avvicinamento Egnos per le loro piste. |
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IL BMW GROUP E PSA PEUGEOT CITROëN INVESTIRANNO 100 MILIONI DI EURO NELLA LORO JOINT VENTURE DEDICATA ALLE TECNOLOGIE IBRIDE IL SITO PRODUTTIVO SARÀ UBICATO A MULHOUSE. |
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Ginevra, 3 marzo 2011 - Il Bmw Group e Psa Peugeot Citroën hanno annunciato il 28 febbraio, durante una conferenza stampa a Ginevra, l’intenzione di investire 100 milioni di euro nel loro progetto di joint-venture dedicato alle tecnologie ibride e denominato Bmw Peugeot Citroën Electrification. La nuova entità opererà a partire da due siti, uno alla periferia di Monaco di Baviera e l’altro a Mulhouse. Dovrebbe impiegare 400 persone entro la fine del 2011. L’avvio delle operazioni è previsto per il secondo trimestre del 2011, soggetto all’approvazione delle autorità competenti. I nuovi componenti ibridi frutto di questa cooperazione equipaggeranno i veicoli dei due partner a partire dal 2014. Philippe Varin, Presidente del Direttorio di Psa Peugeot Citroën, ha dichiarato : « In qualità di costruttori automobilistici responsabili, vogliamo creare una piattaforma europea aperta e promuovere lo sviluppo di standard europei per le tecnologie ibride. Questa joint venture ci permetterà di sviluppare una competenza tecnologica e industriale in Europa intorno alla catena di trazione elettrica e di mantenerne tutto il potenziale di creazione del valore. » Norbert Reithofer, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bmw Ag, ha aggiunto: « il Bmw Group e Psa Peugeot Citroën condividono la stessa visione riguardo all’importanza dell’ibridazione in futuro. Questa joint-venture ci consentirà di adottare un approccio unico e comune per agire in modo più strategico. La nostra collaborazione permetterà significative economie di scala, la condivisione dei costi di sviluppo, l’utilizzo di componenti standardizzati e l’accelerazione del processo di sviluppo. » Il sito di Monaco ospiterà tutte le attività di ricerca e sviluppo e gli acquisti, mentre quello di Mulhouse sarà dedicato alle attività industriali. L’organico di 400 persone previsto a fine 2011 riguarda il sito di Monaco. Altri posti di lavoro saranno creati a Mulhouse in previsione dell’inizio delle operazioni, nel 2014. Quando lo stabilimento sarà a pieno regime, avrà circa 250 dipendenti. Il gruppo dirigente e l’organico di Bmw Peugeot Citroën Electrification saranno composti fondamentalmente da collaboratori provenienti dalle due aziende. Tra qualche mese verranno fatte un centinaio di assunzioni di personale esterno, quando la joint venture sarà operativa. I nuovi profili di candidati sono soprattutto ingegneri specializzati nella mobilità elettrica e nell’elettronica. |
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ANTEPRIMA MONDIALE DEL NUOVO VOLKSWAGEN BULLI E’ UN PROTOTIPO DEL NUOVO VAN COMPATTO, CON TRAZIONE TOTALMENTE ELETTRICA |
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Verona, 3 marzo 2011 - Il Bulli, mitico van della Volkswagen incarna come nessun altro al mondo un senso di libertà e piacere di guida. Debutta nel 1950 con un design straordinariamente semplice. Denominazione interna Volkswagen: T1, Transporter 1. I tedeschi lo chiamano Bulli, gli americani Microbus e viene guidato in tutti i continenti. A oggi, il padre di tutti i van vanta un nutrito gruppo di fan provenienti da ogni parte del mondo. Guardando al futuro, ora la Volkswagen reinterpreta il design dalle linee compatte di questa vera e propria leggenda automobilistica, grazie al prototipo per una nuova generazione del Bulli. Spazioso come nel 1950, geniale come sempre, con una sobrietà di linee senza precedenti. Con questo modello, la Volkswagen porta a termine quanto iniziato nel 2001: dieci anni fa, infatti, l’idea di realizzare un nuovo Bulli ha portato alla nascita di un indimenticato prototipo chiamato Microbus. Tuttavia, prima di poter dare vita a qualcosa di effettivamente nuovo e originale, alcune idee devono maturare. Ora pare giunto il momento di concretizzare questo ambizioso progetto ormai chiaramente delineato, forti del sostegno delle necessarie tecnologie ecocompatibili. Ecco, dunque, il profilo del nuovo Bulli presentato a Ginevra: un van compatto a sei posti, dotato di sistema di trazione elettrica e sistema di infotainment via iPad, a un prezzo decisamente più accessibile rispetto al prototipo di allora. Oltre a Caddy, Touran, Sharan e al suo fratello maggiore, il Multivan, il prototipo ha tutti i numeri per creare una nuova, quinta, serie di van Volkswagen. Ma non è ancora tutto. Il Bulli potrebbe essere destinato a diventare un’icona come il Samba-bus T1, che sul mercato delle storiche ha raggiunto prezzi proibitivi, ed è rimasto uno dei pochi veicoli insensibili al passare del tempo. Grazie all’adozione di un sistema di trazione elettrica di ultima generazione, il Bulli presentato a Ginevra rientra tra i cosiddetti “Zero-emission-vehicles”, ovvero veicoli a emissioni zero. Il motore elettrico del van eroga 85 kW di potenza e ben 270 Nm di coppia massima disponibili fin dall’avviamento, come del resto è tipico dei sistemi di propulsione elettrica. Il motore, silenziosissimo, è alimentato da una batteria agli ioni di litio da massimo 40 kWh che, con un perfetto connubio di coppia e potenza, regala fino a 300 km di autonomia: un valore record per un’auto elettrica. In meno di un’ora è possibile ricaricare il Bulli presso una delle “colonnine di ricarica” appositamente ideate per veicoli elettrici. Il veicolo passa da 0 a 100 km/h in 11,5 secondi raggiungendo la velocità massima di 140 km/h (limitata elettronicamente). Autonomia e prestazioni di marcia rendono questo van compatto non solo ideale sulle brevi percorrenze, ma anche perfetto per le esigenze professionali della maggior parte dei trasportatori, oltre che inseparabile compagno delle attività del tempo libero, sempre rigorosamente in assenza di emissioni inquinanti. Naturalmente la Volkswagen propone anche motorizzazioni benzina e Diesel a iniezione diretta, a elevata efficienza. I motori 1.0 e 1.4 si rivelano nel contempo straordinariamente parchi nei consumi e potenti grazie a un’efficace strategia di downsizing: semplicemente perfetti per chi ricerca massima autonomia a fronte di spese ridotte per il carburante. Senza Ben Pon, l’importatore olandese della Volkswagen, probabilmente non sarebbe mai stato realizzato il T1 e, di conseguenza, anche il nuovo prototipo del Bulli non sarebbe mai arrivato a Ginevra. Fu Pon, infatti, che il 23 aprile 1947 disegnò un van sul suo taccuino. L’olandese si era in realtà limitato a tracciare il semplice profilo di un van estremamente compatto, pensandolo sul passo di un Maggiolino, con motore posteriore. Ecco come nacque il primo van al mondo. Talvolta per dare corpo a grandi idee basta anche uno schizzo, cui però deve seguire un’impegnativa fase di implementazione. E proprio dallo schizzo di Pon partirono i progettisti Volkswagen per creare il van con la caratteristica “V” sul frontale, un’icona nel settore automotive. La concezione del Bulli è volta ora al massimo sfruttamento dello spazio a disposizione, con la caratteristica “V” e il logo Vw sul frontale, oltre alle linee pulite a richiamare il modello originario. La configurazione del prototipo rispecchia perfettamente i dettami del nuovo Dna del design Volkswagen. Rétro? Assolutamente no: Volkswagen. In effetti, il Dna del design è stato sviluppato dal team guidato dal Responsabile del Design del Gruppo Volkswagen Walter de Silva e dal Responsabile del Design della marca Volkswagen Klaus Bischoff, sulla base degli elementi stilistici adottati per bestseller quali il Maggiolino, la Golf I e il T1. La nuova versione del Bulli è lunga 3,99 m, larga 1,75 m e alta 1,70 m. Il T1 era leggermente più lungo e più alto, anche se più stretto. Con un passo di 2,62 m, il Bulli sfrutta in modo ottimale la lunghezza complessiva. Notevole è inoltre la larghezza della carreggiata in rapporto alla larghezza del veicolo (1,50 m, sia anteriore che posteriore). Frontale. Come fu per il Samba-bus, anche il Bulli presentato a Ginevra viene proposto in una variante bicolore: in questo caso bianco e rosso. Sul cofano anteriore è stata mantenuta la classica “V” bianca. Non rispetta invece la tradizione la collocazione del motore. Infatti, invece di essere dotato di trazione posteriore con motore boxer, il Bulli prevede una trazione anteriore con un propulsore elettrico montato davanti all’asse anteriore. Si tratta di un sistema integrato compatto, composto tra l’altro da componenti quali motore elettrico, inverter a modulazione di impulsi ad alta potenza e convertitore Dc/dc 12 V per l’alimentazione della rete di bordo. I sottili proiettori doppi con luci diurne e indicatori di direzione a Led sono disposti a “L rovesciata”, con uno sviluppo orizzontale in linea con il nuovo Dna del design Volkswagen. I Led garantiscono del resto non solo potenza luminosa e durata eccezionali, ma dato il loro ridotto fabbisogno energetico, sono anche ideali per il Bulli a trazione elettrica del 2011. Più in basso, disposte anch’esse in orizzontale, le prese d’aria per la ventilazione dell’abitacolo e per il raffreddamento della batteria. A completare il design sono infine i paraurti, integrati nel frontale. Ospitano i grandi fendinebbia di forma circolare, al centro un’ulteriore presa d’aria e in basso uno spoiler nero, che si collega senza soluzione di continuità ai listelli sottoporta. Fiancate. La verniciatura bicolore si ritrova anche sulle fiancate. L’intera zona al di sopra della cosiddetta linea caratteristica è rimasta bianca. Dai parafanghi si diparte una fascia bianca fino agli imponenti montanti posteriori e, in alto, l’intera zona del tetto è verniciata in questa tonalità. A creare un contrasto particolarmente suggestivo tra le fiancate bianche, il parabrezza passante su cui spiccano i montanti del tetto filigranati, neri, nello stile del prototipo Microbus del 2001. I gusci degli specchietti retrovisori esterni verniciati di colore rosso emergono dalla linea dei cristalli. Sotto la linea caratteristica si colloca invece la parte rossa della carrozzeria. Elementi di design, come gli imponenti passaruota, l’ulteriore modulazione nelle superfici delle porte sopra i listelli sottoporta e i fari, che si sviluppano lateralmente con giunzioni minime, sono particolari che, dal punto di vista delle tecnologie produttive, su un T1 sarebbero stati impossibili mantenendo una simile perfezione di forme e linee. E, dietro i sottoporta, nascosta nel pianale a sandwich, si nasconde la batteria agli ioni di litio del Bulli che ha un peso complessivo di soli 1.450 kg. Semplicemente tirando le maniglie bianche delle porte queste si aprono, garantendo la massima praticità di utilizzo. Particolarmente accattivanti anche i cerchi in lega leggera da 18", il cui centro è rappresentato dal coprimozzo stilizzato, cromato: ulteriore omaggio al van di un tempo. Più corti che mai sono invece gli sbalzi del frontale e del posteriore. Parte posteriore. Con le sue linee orizzontali, il nuovo Dna del design Volkswagen lascia il segno anche sul posteriore del nuovo Bulli. Osservandolo dal basso in alto, sopra il paraurti in tinta con la carrozzeria (compreso diffusore nero, stilizzato), il portellone si apre sull’intera larghezza del veicolo. I gruppi ottici posteriori a Led riprendono volutamente sul portellone un tema caro al prototipo Microbus dell’anno 2001: il logo Vw in posizione centrale, anche se più piccolo rispetto a quello sul frontale. Dietro il portellone, sfruttando in questo caso tutti e sei i posti a sedere, si apre il bagagliaio con capacità di 370 litri. L’essenzialità tipica ed esclusiva Volkswagen nel design della carrozzeria trova piena espressione anche negli interni. Oltre al tetto panoramico, l’abitacolo presenta anche altre caratteristiche di rilievo. Proprio come a suo tempo il T1, anche il nuovo Bulli monta una “panchetta” anteriore, grazie al fondo piatto. Il cuore del sistema di infotainment, alloggiato nella consolle centrale, è un iPad estraibile che funge da touchscreen multifunzione. Parallelamente alle applicazioni iPad internet-based e alla “mediateca”, è possibile utilizzare funzioni come il dispositivo vivavoce Bluetooth e il sistema di navigazione. Gli elementi di comando del climatizzatore, nonché l’interruttore per il lampeggio di emergenza posto in posizione centrale, sono integrati direttamente nel supporto iPad. Come sull’intera gamma di veicoli Volkswagen, tutti i comandi presenti sulla plancia sono disposti in modo chiaro ed ergonomico. Trasversalmente, sull’intera larghezza, si sviluppa una serie di bocchette di ventilazione. Davanti al guidatore si trovano tachimetro e display multifunzione a colori, entrambi di forma semicircolare e in grado di dialogare con l’iPad. Tramite i tasti multifunzione sul volante si attivano e quindi si gestiscono sistema di navigazione, telefono, computer di bordo e “mediateca”. Inoltre, un sistema audio del leggendario produttore di chitarre e amplificatori Fender (Usa) consente una riproduzione musicale ad alta fedeltà. Ciò che manca nel Bulli sono un contagiri (superfluo per un motore elettrico) e una leva del cambio convenzionale (anch’essa superfluo sui veicoli elettrici). Quest’ultimo è sostituito da una manopola sul lato destro della plancia che consente di attivare la marcia avanti e indietro. Tramite integrato nella manopola, è possibile avviare e arrestare il motore. Sull’altro lato della plancia è invece presente un interruttore rotante che consente di gestire l’impianto d’illuminazione. Il sedile del passeggero e quello centrale (2/3) del divano anteriore sono completamente abbattibili al pari dell’intero divano posteriore che ospita tre passeggeri. In questo modo la capacità di carico aumenta fino a 1.600 litri. Sul nuovo Bulli i sedili possono inoltre essere trasformati con pochi gesti in un’ampia superficie su cui sdraiarsi, a riprova del forte legame ideale tra il veicolo e suoi leggendari predecessori. Ecco quindi che il van compatto si trasforma in camper compatto, compagno ideale per le gite fuoriporta. Altrettanto fondamentale per i tanti Clienti che scelgono un van compatto è il fatto che la posizione dei sedili non sia solo variabile, ma offra anche il massimo comfort. La posizione di seduta è piacevolmente rialzata e di conseguenza confortevole, e regala inoltre un’ottima visuale anteriore. Così, oggi ci si può davvero rilassare una volta a bordo del moderno Bulli, grazie a una dotazione di sicurezza di livello superiore. |
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PEUGEOT AL SALONE DI GINEVRA : 908 HYBRID4 IN PRIMA MONDIALE. |
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Ginevra, 3 marzo 2011 - Presentata lo scorso mese di febbraio, la nuova 908 si propone al Salone di Ginevra nella sua versione ibrida-diesel, con alcuni obiettivi già fissati per il 2011. Conforme al nuovo regolamento tecnico Endurance, la 908 contribuisce all’offensiva 2011 del Marchio, che ha sempre nell’impegno ambientale un aspetto prioritario. Conciliare, ai massimi livelli, sensazioni di guida e prestazioni ambientali contribuisce infatti all’identità stessa di Peugeot. Nel 2011 quest’impegno sarà sostenuto soprattutto dalla tecnologia Hybrid4 che associa il diesel e l’elettrico, due territori storici di eccellenza del Marchio. La tecnologia 908 Hybrid4 - Dalla presentazione del veicolo dimostrativo ibrido nel 2008 a Silverstone, Peugeot Sport non ha mai smesso di lavorare a questa tecnologia, sempre in stretta collaborazione con gli ingegneri del Gruppo. 908 Hybrid4 utilizza un sistema basato sul recupero dell’energia cinetica della vettura nelle fasi di frenata e il suo reimpiego nelle fasi di accelerazione. Questa energia resa disponibile permette di migliorare in modo significativo il rendimento del gruppo motopropulsore. Il sistema offre un guadagno di potenza di 60 kW (80 Cv), utilizzato nei pochi secondi di durata delle fasi di restituzione. L’energia immagazzinata - 500 kJ tra due frenate – negli accumulatori agli ioni di litio viene trasmessa alle ruote posteriori in modo automatico durante le accelerazioni (assenza di comando « push to pass »). La modalità elettrica da sola è consentita nella corsia box. Sarà utilizzata per l’omologazione della vettura. Obiettivo della 908 Hybrid4 - Dopo la presentazione della 908 Hybrid4, nella sua livrea bianca, in prima mondiale al Salone di Ginevra, Peugeot Sport si prefigge un nuovo obiettivo: provare il 24 aprile prossimo a Le Mans nell’ambito della Giornata di Test per la 24 Ore di Le Mans. L’obiettivo è ambizioso e la sua realizzazione dipenderà sia dal buon andamento della preparazione alla 24 Ore di Le Mans con la nuova 908, sia dal risultato dei primi test della 908 Hybrid4 che si svolgeranno a fine marzo. Scheda tecnica 908 Hybrid4: Telaio : monoscocca in carbonio. Cambio: Sequenziale, idraulico, 6 rapporti + retromarcia. Motore termico: Diesel V8 Hdi Fap, Cilindrata : 3,7l, Potenza : 550 cavalli. Sistema ibrido : Potenza : 60 kW (80 Cv)* ; * soltanto nelle fasi di restituzione dell’energia Energia restituita : Attraverso le ruote posteriori; 500 kJ tra due frenate; Stoccata nelle batterie agli ioni di litio; Restituzione automatica nelle fasi di accelerazione (assenza di comando « push to pass ») Modalità elettrica possibile solo nella corsia box. Dimensioni: Lunghezza: 4640 mm, Larghezza: 2000 mm, Passo: 2950 mm, Altezza: 1030 mm, Peso: 900 kg. |
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SEAT: ALL’81° SALONE DELL’AUTOMOBILE DI GINEVRA LA IBX , IL CONCETTO DI SUV URBANO, E LA ALHAMBRA 4X4 |
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Verona, 3 marzo 2011 - La Seat Ibx è una compatta sportiva urbana (Suv), concepita con tecnologia di ultima generazione in materia di propulsione ibrida, che riassume il Dna e il linguaggio del design Seat. Nel 2010, sempre a Ginevra, la Seat presentò la Concept Ibe , una compatta coupé sportiva elettrica, come introduzione del nuovo linguaggio del design della Seat. Ora, la Ibx mostra l´evoluzione di questo nuovo codice genetico dimostrando che le nuove espressioni stilistiche del Marchio spagnolo sono flessibili e adattabili, facilmente trasferibili da un modello spiccatamente sportivo a uno dall´architettura completamente diversa e dalle dimensioni più imponenti, dando così vita a un Crossover nato dalla fusione di un Suv e di una coupé sportiva. È stato il Presidente James Muir a svelare sullo stand della Seat il prototipo: “La Ibx , con un disegno unico, incarna perfettamente i valori e mette in evidenza che con il nostro design, la nostra sportività e il nostro carattere giovane possiamo creare una vettura unica anche nel segmento dei Suv. La Ibx e la Ibe fanno parte della stessa famiglia, e sono state concepite per poter montare un propulsore ibrido di ultima generazione” ha sottolineato il Presidente Muir durante la presentazione. La Seat Alhambra 4x4 - A pochi mesi dal lancio della nuova Alhambra e in seguito ai positivi riscontri che ha avuto la monovolume della Casa spagnola, la Seat presenta al Salone di Ginevra la nuova versione con trazione 4x4. Grazie a questo sistema di trazione integrale di ultima generazione, la Alhambra offre un comportamento dinamico ottimale e può vantare un´evidente superiorità in termini di trazione su ogni terreno e in qualsiasi situazione. “La Alhambra è una monovolume spaziosa e versatile, ideale per le famiglie che devono fare lunghi viaggi, per andare in vacanza in montagna sulla neve, per esempio. Grazie al potente ed efficiente motore 2.0 Tdi e al suo eccezionale comportamento dinamico, la Alhambra 4x4 coniuga in modo unico praticità e piacere di guida”, ha dichiarato il Presidente Muir. La Alhambra 4x4 sarà disponibile in Italia dal prossimo mese di maggio. |
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SAAB PHOENIX CONCEPT: IL FUTURO È GIÀ QUI |
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Ginevra, 1 marzo 2011 Design ‘aeromozionale’ ispirato dalle origini aeronautiche Saab Stile e caratteristiche tecniche anticipano le Saab di nuova generazione Interni minimalisti con l’innovativo sistema di infotainment Saab Iqon Motore turbo all´insegna del ´rightsizing´ e innovativo sistema Saab eXwd per la trazione posteriore Tecnologie avanzate presentate in un´auto dall´architettura tutta nuova. Filante, innovativa ed eccezionalmente efficiente: la concept car Saab Phoenix introduce gli elementi di design e le tecnologie che caratterizzeranno le prossime generazioni di auto Saab. Basata sulla nuova piattaforma prevista per la futura Saab 9-3, la Phoenix lancia il design ‘aeromozionale’: un´evocazione visiva dei principi del design aerodinamico e della passione per l´innovazione che ispirò i creatori della prima Saab, la Ursaab, una vera auto-icona. La Saab Phoenix adotta forme a goccia, che ricordano il ‘metallo liquido’, e una straordinaria calotta trasparente ispirata al tettuccio di un jet per creare una modernissima espressione dei tipici temi stilistici Saab: la superficie vetrata avvolgente e l´effetto blocco di ghiaccio traslucido. La forma pulita e muscolosa permette di avere un coefficiente di resistenza eccezionalmente basso, pari a 0,25, ed esplora il potenziale per ottimizzare la gestione dei flussi d´aria utilizzando particolari ´alette´ disposte lateralmente. Le porte con apertura ad ali di gabbiano permettono un agevole accesso a un abitacolo configurato 2+2 che combina semplicità e tecnologia. L´immagine è minimalista, spoglia di tutto il superfluo, con una nuova espressione del tipico schema Saab di interni costruiti attorno al conducente. La concept car porta al debutto mondiale l´innovativo sistema di infotainment e comunicazione Iqon. Nella più pura tradizione Saab, anche il vano di carico risulta sorprendentemente versatile. “La Phoenix stabilisce un nuovo archetipo per il futuro stilistico delle Saab di serie”, commenta Jason Castriota, Direttore Esecutivo del Design Saab. “Simboleggia la rinascita dello spirito innovativo e della passione che portarono Saab a costruire la sua prima auto. Stiamo portando ancora più avanti il Dna visuale con quello che noi chiamiamo design ‘aeromozionale’, aggiungendo emozione, potenza e fluidità. Un´estetica che darà forma, differenziandoli, ai modelli futuri della gamma Saab”. Sotto la sua carrozzeria ondulata, la Saab Phoenix ospita un sistema di propulsione innovativo, con la trazione elettrica al retrotreno accoppiata a un sofisticato motore turbo 1.6 da 200 cv collegato alle ruote anteriori. Il risultato è un sistema intelligente di trazione integrale ibrida che esalta il piacere di guida e al tempo stesso migliora l´efficienza. I consumi e le emissioni di Co2 previsti nel ciclo combinato sono infatti di soli 5,0 l/100 km e 119 g/km. Design Aeromozionale - L´impostazione stilistica ´aeromozionale´ della Phoenix è ispirata dalle radici aeronautiche di Saab e si richiama alla Ursaab, il prototipo progettato da ingegneri aeronautici da cui ebbe origine la prima generazione di auto Saab. L´intera forma della Phoenix sembra plasmata dal vento. Strettamente avvolta in una pelle dall’aspetto liquido, la cabina a goccia sembra un blocco di ghiaccio scuro che sboccia dal centro della muscolosa carrozzeria. Due ondulazioni in rilievo scorrono lungo il cofano fino ai montanti nascosti del parabrezza, come se riuscissero a malapena a contenere la possente struttura sottostante. Posteriormente, la vetratura scura si espande anche sulla superficie esterna dello specchio di coda. La forma rastremata richiama lo stile posteriore a goccia della Ursaab, mentre la coda tronca, la ´Kamm tail´ – dal nome dell´aerodinamico tedesco che teorizzò questa soluzione – riprende una forma presente nella prima coupé Saab, la Sonett. Il design ribassato del frontale adotta un´interpretazione allungata della tipica mascherina Saab a tre elementi. L´ala centrale in tinta con la carrozzeria diventa dominante e, in linea con il design minimalista dell´auto, i proiettori anteriori a Led sono praticamente invisibili, posizionati alle estremità di questo elemento. Le nuove forme della mascherina e del cofano sono tra gli elementi stilistici che probabilmente vedremo nelle future Saab di serie. Le porte con apertura ad ala di gabbiano assicurano un accesso facilitato a un abitacolo radente il suolo. Non ci sono maniglie visibili o specchi a disturbare il flusso d´aria; la visione posteriore è assicurata da piccole videocamere montate su esili steli. Le ´winglet´ (alette) sul tetto permettono alla Phoenix di penetrare nell´aria nel modo più efficiente possibile. Questi elementi canalizzano il flusso d´aria lungo le fiancate e lo indirizzano verso la parte superiore della coda, riducendo le forze di portanza per assicurare una maggiore stabilità senza aumentare la resistenza all´avanzamento. Interno minimalista - Seguendo la più pura tradizione scandinava, l´abitacolo configurato 2+2 adotta un look pulito e minimalista. Appare ´spogliato´ di ogni elemento superfluo come in un´auto da corsa, con sedili a guscio e sezioni interne metallizzate che imitano la struttura a vista di una gabbia di sicurezza tubolare. Il tradizionale schema della strumentazione Saab focalizzata sul conducente è elaborato in chiave molto moderna. Un elemento a sezione circolare di fronte al guidatore, a forma di postbruciatore del motore di un jet, presenta i dati in tandem con il sistema di proiezione sul parabrezza (head-up display). Un modulo separato, angolato a 45° rispetto al guidatore, ospita il sistema avanzato di infotainment e comunicazione Saab Iqon. Per assicurare una valida ergonomia, lo schermo tipo touchscreen da 8” è posizionato alla stessa distanza del volante rispetto alle dita del guidatore. Saab Iqon (vedi il comunicato a parte per i dettagli) è una rivoluzionaria piattaforma di comunicazione di bordo che utilizza il sistema operativo Android di Google. Basato sul pionieristico principio della ‘open innovation’ per coinvolgere fornitori indipendenti di servizi e sviluppatori di applicazioni, comprende una piattaforma informatica integrata che si connette autonomamente a Internet quando si avvia l´auto. Lo schermo touchscreen offre l´accesso a materiale audio e di intrattenimento fornito in streaming, alla navigazione online, alla memorizzazione di brani musicali a bordo e alla possibilità di scaricare applicazioni come se si trattasse di uno smartphone. L´illuminazione soffusa di colore rosso che caratterizza la strumentazione e l´ambiente interno rende l’abitacolo accogliente e al tempo stesso emozionante. Questo principio è esteso al pavimento, dove elementi tubolari a Led sono visibili grazie alle perforazioni della tappezzeria nera. Il tutto fa parte della nuova strategia di design ‘aeromozionale’ che incorpora effetti di tipo ‘fuoco e ghiaccio’. La parte posteriore arrotondata della Saab Phoenix nasconde l´apertura molto estesa del portellone. Da qui si ha accesso a un vano bagagli piatto che gli schienali posteriori ripiegabili a filo del piano e una rotaia integrata consentono di poter adattare a ogni tipo di carico. Propulsione efficiente - Sotto le forme scolpite del cofano e sotto il vano di carico, la Phoenix segna un nuovo passo avanti verso la strategia Saab del ´rightsizing´, la ´giusta dimensione´ del sistema propulsivo. Il sistema combina un motore 1.6 turbo ad alta efficienza con l´innovativa tecnologia della trazione elettrica posteriore. Il compatto motore a benzina, tutto in alluminio, eroga 200 cv (147 kW) e prevede la fasatura e l´alzata delle valvole variabili, oltre alla funzionalità start/stop, alla riduzione degli attriti e all’avanzata funzione cut-off dell´alimentazione. L´auto adotta un serbatoio in acciaio inossidabile, più leggero e meno costoso di un convenzionale elemento in plastica. Il motore anteriore è integrato dall´innovativo sistema Saab eXwd: un´unità di trazione posteriore che integra un motore/generatore da 25 kW (34 cv) alimentato da un piccolo pacco batterie. Per mantenere carica la batteria è previsto il recupero dell´energia in frenata. Questo sistema di propulsione ibrida, attualmente in fase di sviluppo per l´applicazione sui modelli Saab di futura generazione, offre i benefici della trazione integrale riducendo al tempo stesso i consumi di carburante. Utilizzando un cambio manuale a sei marce, si prevedono consumi ed emissioni di Co2 molto limitati: rispettivamente 5,0 l/100 km e 119 g/km. Il guidatore può selezionare una delle tre modalità operative del sistema eXwd. L´impostazione di base Eco assicura la massima efficienza e il contenimento delle emissioni di Co2 fornendo assistenza elettrica per ridurre l´utilizzo del motore a benzina alle velocità inferiori; la modalità Sport prevede la massima assistenza elettrica con controllo vettoriale della coppia al retrotreno per migliorare il controllo dell´assetto; l´impostazione Traction garantisce il massimo dell´aderenza allo spunto e nella marcia su fondi scivolosi. All´interno e all´esterno, la Saab Phoenix è l´espressione dei nuovi indirizzi stilistici e delle tecnologie che saranno parte integrante dei prossimi prodotti Saab. |
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LA AUDI A3 CONCEPT: UN CONCENTRATO DI KNOW-HOW TECNOLOGICO |
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Verona, 3 marzo 2011 -La Audi presenta al Salone di Ginevra l’accattivante A3 concept. La berlina quattro posti racchiude l’intero know-how tecnologico del Marchio: dal modulo di comando Mmi ulteriormente ottimizzato, all’infotainment high-end e alla catena cinematica. Un 5 cilindri turbocompresso da 408 Cv (300 kW), un cambio S tronic a 7 rapporti e la trazione integrale permanente quattro offrono una straordinaria dinamicità e un’elevata efficienza in termini di consumi. La Audi A3 concept è una berlina tre volumi quattro posti lunga 4,44 m, larga 1,84 m, ma alta solo 1,39 m: proporzioni che ne sottolineano il carattere dinamico. Il design esprime l’eleganza sportiva tipica della Audi. La calandra single-frame, con telaio in fibra di carbonio rinforzata (Cfrp) e lamelle in alluminio tridimensionali trasversali che accentuano visivamente la larghezza della showcar, si integra armoniosamente nel frontale. I fari si uniscono agli angoli superiori smussati del single-frame, creando il punto di partenza per lo sviluppo delle incisive linee del cofano motore. I fari presentano una nuova tecnologia Led, un’innovazione avanguardistica della Audi. Si allargano verso l’esterno e il bordo inferiore conferisce loro leggerezza e grazia. Lo spoiler anteriore è sovrastato da una presa d’aria continua, anch’essa realizzata in fibra di carbonio rinforzata, incorniciata da un listello di metallo. Lo spoiler integra uno splitter che aumenta la deportanza sull’asse anteriore. Anche nella vista laterale la A3 concept dichiara apertamente la sua appartenenza alla famiglia delle Audi. E lo fa con proporzioni armoniose, superfici pronunciate e una cupola del tetto fluida e ribassata, che confluisce in un montante posteriore piatto in stile coupé. La linea di spalla prosegue in modo elegante nel cofano del vano bagagli. La superficie vetrata occupa un terzo dell’altezza, mentre i restanti due terzi sono costituiti dalla parte in lamiera, nel design tipico della Audi. I parafanghi pronunciati alludono alla potenza del motore. Due linee marcate mettono in risalto la fiancata: la cosiddetta linea tornado, tracciata sotto i finestrini, e la Dynamic Line, che scorre al di sopra dei sottoporta. I retrovisori esterni in alluminio e fibra di carbonio rinforzata sono fissati alle portiere come in un’auto sportiva. Le maniglie delle portiere con le rispettive modanature in alluminio spazzolato sono incavate e fuoriescono elettricamente al tocco del guidatore. L’intelligente gioco delle superfici e delle linee caratterizza anche la coda della A3 concept. Gli ampi gruppi ottici posteriori appiattiti presentano una forma armoniosa che si assottiglia verso l’interno, mentre il cofano del vano bagagli è arricchito da un elegante spoilerino. La grembialatura posteriore integra un diffusore in fibra di carbonio rinforzata e metallo, che incornicia i due grandi terminali di scarico. I moderni componenti e metodi costruttivi e le innovative tecniche di giunzione riducono il peso della carrozzeria. Fra questi componenti vi sono le tailored blank, lamiere di diverso spessore realizzate su misura per la zona del pianale. Le portiere, il cofano del vano motore e il portellone sono in alluminio. Grazie alla sua elevata rigidità, la carrozzeria costituisce la base per la manovrabilità precisa, l’eccellente comfort vibrazionale e il ridotto peso della berlina, di soli 1.540 kg. L’abitacolo della showcar è molto spazioso. Il passo lungo 2,63 metri, il migliore nel segmento delle compatte di lusso, garantisce un confortevole spazio per le ginocchia dei passeggeri seduti sui due sedili singoli del vano posteriore. I sedili sportivi anteriori con i robusti supporti laterali hanno una struttura slanciata ed elegante. Anche la plancia risulta leggera. Il suo design è dominato dalle linee orizzontali. La plancia avvolge il guidatore nella maniera tipica della Audi. Il grande listello applicato, in alluminio massiccio, presenta una forma tridimensionale e integra funzioni di comando. Anche il pregiato Sound System integrato nelle portiere e sulla cappelliera è provvisto di modanature in alluminio. All’accensione dell’impianto audio, questo fuoriesce verso l’alto di alcuni millimetri mettendo sulla scena anche visivamente il suo eccellente sound. Sulla consolle centrale spiccano le quattro grandi bocchette di aerazione circolari nel design Jet. Il flusso d’aria può essere regolato tirando e premendo l’asse centrale delle bocchette. Le manopole del climatizzatore automatico sono alloggiate nella zona inferiore della consolle centrale su un ben riconoscibile quadro comandi dedicato e ricordano le turbine degli aerei. Dietro il compatto volante multifunzione a tre razze, appiattito nella parte inferiore, si trovano due strumenti circolari analogici con quadranti neri e lancette rosse, integrati da indicazioni supplementari. Le cornici in alluminio spazzolato e lavorato ne accentuano il look classico e raffinato. Tra i due grandi strumenti circolari si trova l’ampio display da 8” del sistema d’informazione per il conducente. Il display è liberamente programmabile: il guidatore può infatti selezionare autonomamente i contenuti che desidera visualizzare, scegliendoli da un ampio menu. Sulla consolle del tunnel centrale si trova il quadro strumenti del sistema multimediale Mmi. La superficie del suo grande pulsante girevole integra il touchpad dell’“Mmi touch”. Questa nuova soluzione rende l’azionamento, già esemplare, ancora più intuitivo e presto la Audi ne avvierà la produzione in serie. Il monitor Mmi è estremamente sottile e fuoriesce elettricamente emergendo dalla plancia, un’altra caratteristica del segmento superiore. In fatto di infotainment, la Audi A3 concept dà prova della sua leadership sulla concorrenza. Un modulo Umts garantisce l’accesso illimitato a Internet e porta gli utili servizi di Google nell’auto. Grazie all’hotspot Wlan, i passeggeri possono navigare e inviare e-mail in qualunque momento. Sul lato posteriore dello schienale dei sedili anteriori sono montati dei supporti per iPad. In quanto classica berlina a tre volumi, la Audi A3 concept ha un ampio vano bagagli con un volume di 410 litri e una soglia di carico ribassata. Sotto il cofano della A3 concept batte un motore 5 cilindri, che coniuga le tecnologie Audi della sovralimentazione Turbo e dell’iniezione diretta di benzina Fsi. Con i suoi 2,5 litri di cilindrata è in grado di sviluppare 408 Cv di potenza (300 kW). La sua coppia massima di 500 Nm è disponibile in un’ampia gamma di regimi da 1.600 a 5.300 giri. Lo spettro acustico del motore 5 cilindri è impressionante: il suo tipico sound ricorda quello delle Audi degli anni ’80 e i grandi successi delle sportive di quell’epoca. Le prestazioni di marcia fanno onore alla tradizione: la A3 concept scatta da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi e raggiunge una velocità massima, limitata elettronicamente, di 250 km/h. La quattro posti consuma solo 9,1 litri di carburante ogni 100 chilometri, pari a emissioni di Co2 di 212 g/km. Una pompa dell’olio regolata, l’intelligente sistema di gestione termica Audi e un sistema di recupero dell’energia – tutte tecnologie della strategia di efficienza modulare del Marchio – contribuiscono a garantire questa elevata efficienza. Il cambio utilizzato è un compatto S tronic a 7 rapporti, formato da due cambi parziali azionati da due frizioni. I cambi di marcia sono eseguiti passando da una frizione all’altra con innesti fulminei, confortevoli e senza alcun calo di potenza percettibile. Il guidatore può azionare il cambio S tronic a 7 rapporti in modalità sia automatica sia manuale; in questo caso, i cambi marcia vengono eseguiti azionando i bilancieri al volante. Per selezionare le posizioni del cambio R, N e D si utilizzano gli eleganti tasti sulla consolle del tunnel centrale, che in condizioni di oscurità si illuminano di rosso. Azionando il freno di stazionamento elettrico viene inserita automaticamente la posizione del cambio P. Il programma “launch control” rende possibili delle rapidissime partenze da fermo, contenendo al minimo lo slittamento degli pneumatici. La trazione integrale permanente quattro trasmette le forze alla strada evidenziando tutta la sua efficienza. Il suo cuore è una frizione multidisco a comando elettronico situata all’estremità dell’albero cardanico. Se su uno degli assi si verifica uno slittamento, in pochi millisecondi la frizione trasferisce la maggior parte della coppia sulle ruote con la migliore aderenza. L’assetto della Audi A3 concept, ripreso dall’attuale Rs 3 Sportback, è sempre all’altezza della potenza del motore. La quattro posti affronta curve di ogni tipo con rapidità, stabilità e tranquillità, con una sterzata spontanea in ingresso e una trazione superiore in uscita. Il suo comportamento autosterzante resta praticamente neutrale fino al limite. Le sospensioni delle ruote anteriori sono costituite da una struttura Mcpherson con supporto dell’asse separato e presentano una carreggiata di 1.572 millimetri; i suoi componenti sono realizzati in larga parte in alluminio. Lo sterzo a cremagliera funziona in modo efficiente, in quanto la sua azione elettromeccanica non necessita di energia per la marcia in rettilineo. Anche l’asse posteriore a quattro bracci con una carreggiata di 1.542 millimetri è fissato a un telaio ausiliario. Con i suoi bracci in acciaio ad alta resistenza, l’asse può assorbire separatamente le forze longitudinali e quelle laterali. Gli ammortizzatori e le molle elicoidali sono montati separatamente gli uni dalle altre. Tramite il sistema di gestione della dinamica di marcia “Audi drive select”, il guidatore può impostare le curve caratteristiche del motore, del servosterzo e del cambio S tronic a 7 rapporti secondo cinque mappature caratteristiche: comfort, auto, dynamic, individual ed efficiency. L’ultima modalità garantisce la massima economicità. Gli incisivi cerchi in lega presentano un diametro di 20’’. Realizzati nel design a cinque razze doppie, sono costituiti da fibra di carbonio rinforzata e alluminio; i cerchi sottili, dalle razze leggermente “attorcigliate”, ottimizzano la ventilazione. Sia gli pneumatici anteriori sia quelli posteriori sono in misura 245/30. I dischi freno anteriori sono dotati di pinze a 4 pistoncini. Il programma elettronico di stabilizzazione (Esp) è dotato di una modalità sportiva e può essere disattivato completamente. Il freno di stazionamento è a comando elettromeccanico. |
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ALL’81ª EDIZIONE DEL SALONE INTERNAZIONALE DELL’AUTO DI GINEVRA, CITROëN ESPONE UNA GAMMA DI PRODOTTI CHE CONIUGA CREATIVITÀ, TECNOLOGIA E AUDACIA, VALORI FONDAMENTALI DELLA MARCA. CITROëN DS4: II ATTO DELLA LINEA DS |
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Parigi, 3 marzo 2011 - Dopo Citroën Ds3, Ds4 è una nuova dimostrazione di Créative Tecnologie. Berlina 4 porte, dall’assetto rialzato, dinamica e versatile, Citroën Ds4 regala sensazioni di guida inedite, in linea con la filosofia della linea Ds che propone canoni decisi in termini di stile, emozioni di guida, struttura e raffinatezza. Eletta “Vettura più bella dell’anno” grazie alla votazione che ha coinvolto 60 000 internauti di 62 Paesi, in occasione del Salone di Ginevra, Citroën Ds4 sarà affiancata da un concept inedito: Ds4 Purple, oggetto del desiderio e di distinzione che reinterpreta con eleganza lavorazioni e materiali propri dell’arte orafa. Innovazioni Al Servizio Del Benessere Con La Tecnologia Microibrida e-Hdi E La Sospensione Idrattiva Iii+ L’innovazione è più che mai d’attualità, con la tecnologia microibrida e-Hdi estesa a diversi modelli della gamma, come Citroën Berlingo First realizzato in collaborazione con Venturi Automobiles, presentato per la prima volta con questa nuova motorizzazione. La sospensione Idrattiva Iii+, esclusiva mondiale della Marca, presente su Citroën C5 e Citroën C6 offre una sintesi unica di dinamismo e confort, per il massimo benessere degli occupanti su qualsiasi fondo stradale. Nuove Soluzioni Concrete Per La Mobilita’:2 Modelli Elettrici E Citroën Multicity Con Citroën C-zero e Berlingo First, realizzato in collaborazione con Venturi Automobiles, la Marca commercializza dalla fine del 2010 due modelli full electric. Per una migliore mobilità, Citroën propone un’offerta inedita: Citroën Multicity con soluzioni nuove per il noleggio di auto e la preparazione dei viaggi. L’avventura Sportiva Continua Con Citroën Ds3 Wrc Citroën prosegue l’avventura sportiva con la nuova Citroën Ds3 Wrc, schierata nel Campionato del Mondo Rally 2011, che soddisfa i requisiti del nuovo regolamento in vigore. L’obiettivo della Marca è conquistare il settimo titolo di Campione del Mondo Rally Costruttori. Audacia E Creativita’ Con I Concept Citroën Metropolis, C3 Red Block E C6 Noir Et Blanc Il concept Citroën Metropolis, progettato dal centro stile della Marca di Shanghai e presentato all’esposizione universale, vista da 10 milioni de visitatori, si mostra per la prima volta sotto il sole europeo. Questo concept, vera creazione artistica, dimostra l’obiettivo di Citroën di offrire prodotti innovativi e prestigiosi, sia in Europa che in Cina, Paese che è diventato il secondo mercato della Marca in termini di volumi di vendite. Infine con Citroën C3 Red Block e Citroën C6 Noir Et Blanc, Citroën rompe gli schemi, e crea un effetto sorprendente con questi 2 modelli dai colori e dai materiali inediti ed espressivi. Citroën Ds4 : Atto Ii Della Linea Ds Citroën Ds4, seconda creazione della gamma Ds e fedele alla filosofia della linea, propone canoni decisi in termini di stile, emozioni di guida, struttura e raffinatezza. Citroën Ds4, berlina 4 porte dalla silhouette nuova e dall’assetto rialzato, coniuga sportività e versatilità, per sensazioni di guida inedite. Citroën Ds4 si rivela esclusiva alla prima occhiata, grazie alla calandra sottolineata dagli chevron, al logo Ds sul cofano, alle linee dei Citroën Led visibili di giorno e di notte. Il profilo raffinato mostra un dettaglio cromato attorno ai vetri laterali oscurati, i passaruota energici che sovrastano le ampie ruote (che arrivano a 19 pollici) e il tetto che si prolunga fino allo spoiler, massima espressione di sportività. Come l’esterno, anche l’abitacolo esprime forza, dinamismo e raffinatezza. Ogni dettaglio riflette la personalità di Citroën Ds4: i sedili anteriori Sport Club in pelle Nappa avvolgenti e sportivi, in pelle pieno fiore, la plancia scolpita e rifinita con materiali dalla qualità eccezionale, il padiglione dominato dal parabrezza panoramico. Il comportamento su strada riflette lo stile di questa nuova silhouette di berlina a 4 porte rialzata, per “leggere” la strada in modo unico, un invito all’evasione e al movimento. Citroën Ds4 è stata eletta “auto più bella dell’anno” grazie al voto di 60 000 internauti di 62 Paesi. Il premio è stato consegnato nel corso del 26° Festival Automobile International, che si è svolto a Parigi il 27 gennaio scorso. 500 acquirenti privilegiati potranno ordinare il veicolo via Internet e in anteprima, in Francia, Germania e Svizzera, e saranno i primi fortunati possessori di Ds4. Citroën Ds4 è esposta anche in una versione esclusiva, Ds4 Purple. Questo concept, oggetto di desiderio e distinzione, riprende le tecniche di lavorazione dei materiali della gioielleria e dell’oreficeria, spesso utilizzati nel mondo del lusso, ma raramente presenti nel mondo dell’auto, per un’eleganza diversa destinata agli esteti più esigenti. Citroën Ds4 Purple, realizzata in color prugna opaco, propone dettagli in metallo cromato o spazzolato color champagne, dalle lavorazioni diverse ma sempre nella stesa tonalità, sui fari, sulle ruote o sui monogrammi. Innovazioni Con La Tecnologia Microibrida e-Hdi E La Sospensione Idrattiva L’innovazione e creatività al servizio del benessere degli utilizzatori dei veicoli della Marca, come la recente tecnologia microibrida e-Hdi e la sospensione Idrattiva Iii+, di serie sulle 2 berline di alta gamma C5 e C6. La Tecnologia Microibrida e-Hdi. Disponibile su numerosi modelli della gamma (C3, Ds3, C4, C4 Picasso e C5), la tecnologia Micro-ibrida e-Hdi è destinata a un’applicazione più ampia. La Marca espone a Ginevra per la prima volta Citroën Berlingo e-Hdi, che sarà commercializzato nel corso del 2011. Le Citroën con tecnologia e-Hdi riducono notevolmente il consumo di carburante e le emissioni di Co2, con un risparmio medio di 5 grammi per 100 km. In ambiente urbano la riduzione dei consumi e delle emissioni di Co2 può arrivare al 15 %. La tecnologia Micro-ibrida e-Hdi comprende la funzione Stop&start di ultima generazione, che spegne momentaneamente il motore quando il suo funzionamento non è necessario. L’alternatore-motorino d’avviamento permette un riavvio veloce, silenzioso e senza vibrazioni o rumori provocati dalla cinghia. Abbinato a un dispositivo di assistenza alla rete di bordo, l’e-booster, consente numerosi vantaggi: Aumenta l’energia trasmessa, per migliorare la capacità di riavviamento, fino a temperature di - 5°C, Supporta la rete di bordo; il motorino d’avviamento preleva energia in modo assolutamente impercettibile, per conservare le funzionalità dei fari, dei tergicristalli o della radio… · Offre una funzione di ottimizzazione della carica della batteria e delle supercapacità mediante recupero di energia in decelerazione, con un leggero aumento del freno motore La Sospensione Idrattiva Iii+ Sintesi unica di dinamismo e confort, Citroën C5 e C6 sono disponibili con sospensione Idrattiva Iii+, tecnologia esclusiva della Marca. La sospensione Idrattiva Iii + su C5 prevede due modalità di rigidità e di ammortizzamento, per gestire il set-up delle sospensioni in tempo reale e adattarsi alle sollecitazioni del manto stradale. Citroën C6 dispone anche di ammortizzamento pilotato a variazione continua, che migliora ulteriormente l’eccezionale confort di C5. Su questi 2 il controllo della sospensione in tempo reale si ottiene grazie ai sensori che assecondano le richieste del conducente e rivelano il profilo della strada, per la massima sicurezza, tenuta di strada e per il benessere degli occupanti. Un comando sulla console centrale permette di commutare le sospensioni in modalità « Sport ». Il conducente può scegliere un comportamento più sportivo, privilegiando una sospensione più rigida, per una migliore tenuta di strada pur conservando ottimi livelli di confort. La sospensione è abbinata al controllo dell’assetto in tempo reale; mantiene costante l’altezza dal suolo con qualunque carico del veicolo, con un abbassamento automatico ad alta velocità che favorisce l’aerodinamica, e riduce i consumi e le emissioni di Co2. L’altezza dal suolo può essere regolata per superare ostacoli a bassa velocità. Le versioni C5 Tourer prevedono un comando nel bagagliaio per variare momentaneamente l’altezza della soglia di carico, verso l’alto o verso il basso, e facilitare l’entrata dei bagagli. Infine il controllo attivo delle sospensioni permette di far lavorare gli pneumatici in modo ottimale garantendo la sicurezza. Nuove Soluzioni Concrete Per La Mobilita’: 2 Modelli Elettrici E Citroën Multicity La Tecnologia Full Electric La tecnologia Full electric sviluppata da Citroën è una delle soluzioni studiate per ridurre il consumo di carburante, le emissioni inquinanti e le emissioni di Co2. Con C-zero Citroën amplia la sua offerta di auto del segmento A con una soluzione 100 % elettrica: zero litri di carburante, zero emissioni inquinanti, zero emissioni di Co2 durante la guida e zero inquinamento. Questo modello esprime la Creative Technologie alla base della sua progettazione. Citroën C-zero è stata studiata per facilitare la mobilità urbana e extra-urbana: carrozzeria compatta, prestazioni sorprendenti e autonomia sufficiente a coprire i percorsi quotidiani, in un silenzio che fa dimenticare l’inquinamento acustico della città. Citroën C-zero, grazie alla tecnologia di punta con batteria agli ioni di litio, beneficia dell’esperienza della Marca che ha già commercializzato oltre 5 500 veicoli elettrici. Con Berlingo First Electrique, disponibile nella gamma, Citroën si appresta a diventare protagonista di un mercato in costante crescita. Citroën registra già 1 200 ordini di veicoli elettrici, tra cui 800 C-zero. Le consegne dei primi veicoli per i 2 modelli sono iniziate alla fine del 2010. Citroën Multicity: Un’offerta Di Servizi Inedita Con la sua nuova offerta di mobilità Citroën Multicity, la Marca propone, a tutti e senza abbonamento, la possibilità di programmare con facilità gli spostamenti. Citroën Multicity comprende: Un servizio Call Car Citroën che permette di noleggiare un’auto in Francia per il periodo desiderato (da un’ora fino a più giorni). Nelle principali città francesi, l’auto viene consegnata entro 3 ore e nel punto richiesto, Un portale internet dedicato ‘Citroën Multicity’ per preparare gli spostamenti o i viaggi. Nel calcolare l’itinerario il portale passa in rassegna tutti i mezzi di trasporto, e fornisce risposte su misura. Permette anche di prenotare on line i biglietti aerei, l’auto a noleggio o la camera in hotel. Questo innovativo servizio, fa guadagnare tempo e facilita gli spostamenti. Il sito Internet fornisce all’utente l’accesso a un’area specifica, e propone una serie di prodotti e servizi dedicati, per un migliore utilizzo della vettura: la possibilità di scaricare le cartografie per i sistemi di navigazione imbarcata, di sottoscrivere un contratto di servizio, ecc. Citroën Metropolis entra nella tradizione delle grandi realizzazioni della Marca. Limousine dal design raffinato e dalle linee armoniose, Metropolis mostra la volontà di Citroën di offrire prodotti innovativi con vetture di prestigio, in Europa o in Cina. Per soddisfare le aspettative del mercato cinese, in piena espansione, questo concept-car è stato progettato interamente dal team di design internazionale della Marca, a Shanghai nel 2008. Metropolis proietta i codici del lusso e della seduzione nell’universo Créative Technologie della Marca. La struttura imponente (5,30 m, di lunghezza, 2 m di larghezza e 1,40 m d’altezza) di Metropolis è l’espressione di un lusso creativo e sofisticato, riflesso dell’ambizione e delle dimensioni del Paese nel quale nasce. Esposta nel padiglione francese, il più visitato dell’Esposizione Universale di Shanghai, da maggio a ottobre 2010 è stata vista da oltre10 milioni di persone. Citroën C3 Red Block: Visione Ribelle Del Modello Piu’ Venduto Della Gamma Citroën sorprende e, con C3 Red Block, propone una versione dinamica, dalla personalità estroversa e dissacrante. Questo modello, presentato in Grigio Lava opaco, è stato ribassato di 15mm e monta cerchi in lega diamantati da 17 pollici color nero lucido. I profili esterni dei vetri, il bordo inferiore del portellone posteriore e i copribulloni delle ruote sono in un inedito color rosso perlato. Per accentuare il contrasto, le fasce e i profili delle prese d’aria del paraurti anteriore, il rivestimento dei fari, i gusci dei retrovisori e i profili del parabrezza Zenith sono in nero lucido. Nell’abitacolo i sedili riprendono il color rosso perlato dell’esterno. Infine C3 Red Block rompe gli schemi con la figura di un Bulldog scolpita in 3D sulla plancia. Citroën C6 Noir Et Blanc: Colori E Materiali Per Un Posizionamento Di Alta Gamma Al salone di Ginevra la Marca presenta la sua ammiraglia con un nuovo look moderno e dinamico, risultato dello studio su colori e materiali del suo Centro Stile. Citroën C6 Noir Et Blanc esposta in Bianco Perla satinato e tetto bicolore Nero lucido, con motivi in leggero rilievo, propone cerchi diamantati da 18 pollici, chrome line ai finestrini e dettagli nero lucido sulle calotte dei retrovisori esterni. All’interno, i sedili e la mezzaluna dei pannelli delle porte di Citroën C6 Noir Et Blanc sono in pelle Club nera, con dettagli in pelle Club bianca con effetti perla. Le parti in legno sono rivestite in preziosa microfibra extra-morbida . |
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A GINEVRA L’ANTEPRIMA MONDIALE DEL NUOVO CORPORATE DESIGN DELLA ŠKODA: |
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Verona, 3 marzo 2011 - La ŠKoda sta vivendo un momento estremamente positivo e, grazie a una precisa strategia di crescita, prevede di raddoppiare le proprie vendite a livello mondiale entro il 2018. La Casa ceca intende dare una svolta alla propria storia, e lo fa a partire dall’immagine: al Salone di Ginevra, la ŠKoda si presenta quindi con un look rinnovato. Il logo con la Freccia Alata è stato rinnovato nei colori e nelle forme. Che si tratti di pubblicità, pubblicazioni o documentazione riservata alla stampa, il rinnovamento è evidente. Anche le Concessionarie ŠKoda adotteranno nei prossimi mesi la nuova immagine: l’architettura degli showroom e la configurazione esterna delle strutture saranno modernizzate. A partire dal 2012, inoltre, cambierà anche il logo presente sulle vetture: un’anteprima, in questo senso, è visibile sulla concept Visiond. Freschezza e modernità sono le parole-chiave per interpretare il nuovo Corporate Design della ŠKoda che, sull’onda dell’“evoluzione” di elementi già collaudati, si è sottoposta a un facelift e si presenta con un look preciso, fresco ed elegante, fedele alla nuova identità del Marchio e in linea con gli ambiziosi progetti della Casa ceca che, entro il 2018, intende raddoppiare le vendite a livello mondiale. “Non vogliamo limitarci a esprimere la nuova identità del nostro Marchio attraverso i prodotti che verranno in futuro, ma anche attraverso l’immagine. ŠKoda è sinonimo di vetture attraenti, autentiche, con un ottimo rapporto qualità-prezzo, di idee intelligenti e di cura per i dettagli: elementi racchiusi nel nuovo Corporate Design. Nello stesso tempo dimostriamo come, pur restando saldamente legata alla sua storia di oltre 110 anni, la ŠKoda sia aperta alle novità, pronta a intraprendere nuovi percorsi e intenda imporsi con una forza rinnovata a livello internazionale” sottolinea Jürgen Stackmann, Responsabile per le Marketing e le Vendite della Casa ceca. “La ŠKoda si trasforma passo dopo passo, in maniera evidente e tangibile. Questo è il messaggio che trasmette la nostra nuova immagine, insieme al desiderio di affrontare le sfide del futuro”. La ŠKoda porta a Ginevra la sua nuova immagine: un’evoluzione importante nella storia della Casa ceca. Una delle principali modifiche riguarda la Freccia Alata, simbolo storico utilizzato già a partire dagli anni ’20, che ora ha un ruolo ancora più centrale. Nel nuovo logo per la comunicazione, la Freccia Alata è più grande e più visibile, e per il colore si è passati dal “Verde Natura” fin qui utilizzato a un più fresco “ŠKoda Green” (Pantone 362). I bordi dell’ala sono impreziositi dalla presenza di dettagli cromati. Anche l’anello che circonda la Freccia Alata è stato reinterpretato in chiave moderna: ora è filigranato e adotta un look cromato, che sostituisce il tradizionale nero. La distanza dalla Freccia Alata è stata considerevolmente aumentata, in modo da alleggerire il logo rendendolo più ampio. La scritta “ŠKoda Auto” non è più inserita all’interno dell’anello. La parola “ŠKoda” è ora chiaramente visibile al centro, sopra alla Freccia Alata. Grazie ai nuovi colori, alle nuove proporzioni e alla nuova disposizione degli elementi, il logo porta una ventata di freschezza. Un altro elemento importante per la nuova immagine è il font “ŠKoda Pro”, sviluppato appositamente dalla ditta “Moda Italic”. Il nuovo font, privo di fronzoli, è essenziale e si distingue quindi per lo stile chiaro e preciso. Anche i colori del nuovo Corporate Design sono stati modificati: il nuovo verde della ŠKoda è il Pantone 362, un colore disponibile a livello internazionale in tutti i sistemi cromatici come colore standard, che trasmette una sensazione di freschezza e simpatia. La nuova gamma colori della Casa ceca comprende 5 tonalità: “ŠKoda Green”, “ŠKoda White”, “ŠKoda Black” più i due colori secondari “Pantone Cool Grey” e “Pantone Warm Grey”. In futuro verrà modificato anche il design delle Concessionarie ŠKoda di tutto il mondo. “Non si tratta di un intervento puramente estetico, ma della nostra Corporate Identity: un presentazione chiara e omogenea dei valori del Marchio” spiega Jürgen Stackmann. L’architettura degli showroom è stata profondamente modificata, con una particolare attenzione al miglioramento della visibilità delle strutture, sia di giorno che di notte. Anche la ripartizione degli spazi interni è stata rinnovata e ora consente di esprimere al meglio la nuova identità della ŠKoda. Impiego di materiali di qualità, superfici di comunicazione più ampie, spazi più generosi e una maggiore apertura nel rapporto con il Cliente: questi sono i concetti che hanno guidato gli architetti nello sviluppo della nuova Corporate Identity per le Concessionarie. “La Concessionaria è un luogo di fondamentale importanza per il Cliente, e rappresenta l’ingresso nel mondo ŠKoda. Per migliorare ulteriormente l’aspetto comunicativo, in futuro, i nostri showroom saranno strutturati in modo ancora più ampio” afferma Stackmann. A partire dal 2012 verrà modificato anche il logo presente sulle vetture. Un’anticipazione, in questo senso, arriva dalla concept Visiond, protagonista sullo stand a Ginevra. Il nuovo logo, posizionato sulla parte anteriore del cofano e sul portellone, è caratterizzato da un design decisamente essenziale: il colore scelto in questo caso è il nero - utilizzato per definire la Freccia Alata in sostituzione del tradizionale verde - arricchito dalla presenza di inserti cromati. Rispetto al design attuale, nel nuovo logo per le vetture non ci sarà spazio né per la corona di alloro, né per la scritta ŠKoda. Il 2010 è stato il miglior anno di sempre per la ŠKoda. Con 762.600 auto vendute nel mondo, la Casa ceca ha tagliato per la prima volta il traguardo dei tre quarti di milione, facendo segnare incrementi sia nelle vendite, sia per quanto riguarda la quota di mercato in molti Paesi. Nell’ambito di una precisa strategia, la ŠKoda prevede un’ulteriore crescita nei prossimi anni, con l’obiettivo di raddoppiare le vendite a livello mondiale entro il 2018. Uno dei segreti del successo, per la Casa di Mladá Boleslav, è la stretta collaborazione con il Gruppo Volkswagen. Nel 2011 si celebra il 20° anniversario dell’ingresso della ŠKoda nel Gruppo, avvenuto nell’aprile del 1991: un evento che ha rappresentato uno degli elementi fondamentali per la crescita e l’evoluzione del Marchio. Mai, nella sua storia, la ŠKoda aveva ottenuto risultati così positivi: le 762.600 vetture vendute nel 2010 rappresentano un aumento dell’11,5% rispetto all’anno precedente. Winfried Vahland, Presidente del Consiglio di Amministrazione della ŠKoda, è decisamente soddisfatto: “La ŠKoda ha fatto segnare un’ottima performance. Siamo cresciuti in modo significativo in molti Paesi, incrementando anche la nostra quota di mercato e, ancora una volta, abbiamo registrato una crescita a doppia cifra”. La Casa ceca è stata protagonista di uno sviluppo particolarmente dinamico in mercati emergenti come Cina, Russia e India. In Cina le consegne sono aumentate del 47,3%, toccando quota 180.000 unità. Un risultato che costituisce il punto di partenza per un’ulteriore evoluzione. “Nel 2011, per la prima volta, taglieremo il traguardo delle 800.000 auto vendute in tutto il mondo e continueremo a incrementare le nostre quote di mercato” afferma Vahland. Il Presidente considera la performance registrata nel 2010 come un ottimo punto d’inizio per un’ulteriore crescita della Marca ceca nei prossimi anni: “Nell’ambito della nostra strategia, l’obiettivo è quello di arrivare a raddoppiare le vendite nei prossimi anni, per arrivare a quota 1,5 milioni di auto consegnate nel mondo entro il 2018”. Il fulcro della strategia è una ancora maggiore internazionalizzazione: la Casa di Mladá Boleslav ambisce, in futuro, a realizzare oltre la metà delle proprie vendite al di fuori del Vecchio Continente, puntando in particolare su mercati come Cina e India oltre alla Russia. Per centrare l’obiettivo, nei prossimi anni la gamma verrà ampliata. “La nostra intenzione è quella di stabilire nuovi standard nei mercati strategici, a livello globale, grazie a vetture caratterizzate da una grande spaziosità, da un ottimo rapporto qualità/prezzo e da idee intelligenti”, sottolinea Vahland. Inoltre, nei principali mercati, la ŠKoda si impegnerà ancora di più a livello locale: a partire dal 2013, infatti, il Suv compatto Yeti sarà prodotto anche in Cina. Al contempo, nel Paese asiatico verrà significativamente ampliata la rete di vendita. “Rafforzeremo la nostra posizione, non solo in Cina ma anche in altri mercati” aggiunge il Presidente della ŠKoda, che sottolinea come il mercato europeo si confermi sempre e comunque fondamentale per la Casa: “L’europa resta la nostra patria. Crescendo nei mercati internazionali, consolideremo anche il nostro posizionamento nel Vecchio Continente e in Repubblica Ceca”. Vahland si sofferma sul significativo sviluppo di cui la ŠKoda si è resa protagonista negli ultimi 20 anni. A partire dall’ingresso nel Gruppo Volkswagen, avvenuto nell’aprile del 1991, la ŠKoda si è evoluta in maniera evidente, passando da uno status di Marchio con un unico prodotto a disposizione ad Azienda automobilistica in grado di poter contare su un’ampia gamma modelli. In questo intervallo di tempo, la Casa è riuscita a quadruplicare le proprie vendite, conquistando nuovi mercati, rinnovando completamente il processo di produzione e dando vita a un centro di sviluppo tecnico all’avanguardia a Mladá Boleslav. “In soli 20 anni, grazie al supporto del Gruppo Volkswagen, siamo riusciti a ridare lustro a una Casa automobilistica di grande tradizione, nonostante lo scetticismo che ci circondava. Ecco perché non ho alcun dubbio sul fatto che riusciremo a centrare anche i nostri obiettivi futuri” spiega Winfried Vahland. Con la Visiond, la Casa di Mladá Boleslav presenta, in occasione del Salone dell’Auto di Ginevra, il futuro linguaggio stilistico del Marchio. Gli obiettivi della ŠKoda, parte del Gruppo Volkswagen, prevedono lo sviluppo di un nuovo orientamento in grado di riallacciarsi alla tradizione ultracentenaria dell’Azienda, sottolineandola attraverso soluzioni stilistiche moderne e con tecnologie all’avanguardia. La Visiond anticipa il nuovo corso, esaltando la precisione delle forme e la cura per i dettagli. La Visiond presenta tutti gli elementi stilistici che caratterizzano i modelli di successo della Marca – come il passo lungo e gli sbalzi ridotti – mostrando al contempo anche un’anticipazione del futuro orientamento stilistico della Casa ceca. Il risultato è una notevole offerta di spazio e comfort all’interno dell’abitacolo e un’immagine dinamica e agile, anche grazie alla linea del tetto. La struttura del portellone, invece, conferma la funzionalità tipica delle ŠKoda. La grande praticità di utilizzo della vettura nella vita di tutti i giorni e le molteplici possibilità di configurazione dell’abitacolo interpretano al meglio i valori classici del Marchio, in questo caso rielaborati in una forma più moderna. La calandra è caratterizzata da un’alternanza di elementi lucidi e opachi, che sottolineano lo stile ricercato di questo prototipo. Il nuovo logo spicca al centro e rappresenta il punto di partenza per tutte le linee della vettura. Il logo interrompe la linea orizzontale del cofano, attirando l’attenzione per la sua importanza: un sinonimo di qualità e successo. I gruppi ottici rielaborati regalano alla Visiond un frontale dall’aspetto sobrio ma allo stesso tempo emozionale. Le luci posteriori a “C” sono ormai un segno distintivo inconfondibile per ogni vettura con il Marchio della Freccia Alata. Anche osservando i gruppi ottici si avverte la grande attenzione per i piccoli dettagli. La silhouette sportiva e al contempo elegante di questo prototipo è il risultato di un “gioco” di luci e ombre ottenuto grazie a una linea caratteristica pronunciata che esalta le proporzioni armoniose della vettura. Anche le linee laterali sono una testimonianza di equilibrio perfetto. La Visiond esprime elevati standard di design. Sopra al paraurti posteriore, delle sottili scanalature collegano i gruppi ottici posteriori al porta-targa. La nitidezza e la precisione che caratterizzano tutti gli elementi della carrozzeria si ritrovano anche nell’abitacolo della Visiond. I valori tipici della Marca, come l’elevata spaziosità e la grande funzionalità, si realizzano attraverso una proporzione molto delicata, grazie a un’accurata selezione di materiali e alle forme eleganti. La Visiond segna una svolta verso il futuro per la Marca. L’immagine dinamica della vettura stimola la fantasia dell’osservatore e lo indirizza verso il nuovo corso della Casa di Mladá Boleslav. Proprio in Repubblica Ceca, designer e ingegneri stanno tracciando la nuova via. Questo è il miglior presupposto per raggiungere gli obiettivi futuri: crescere grazie a prodotti dal design piacevole e innovativo, mantenendo tutte le qualità vincenti che contraddistinguono la ŠKoda. Dopo il lancio della gamma Greenline di seconda generazione, la ŠKoda dà un ulteriore segnale a favore dell’ambiente proponendo per alcuni dei modelli della gamma il pacchetto Green tec: una soluzione che consente di ridurre i consumi e le emissioni di Co2, disponibile per Fabia, Fabia Wagon, Roomster, Octavia e Octavia Wagon. La tutela ambientale è da sempre uno dei temi fondamentali per la ŠKoda nello sviluppo delle proprie vetture: la sensibilità della Casa ceca è testimoniata dall’introduzione, già nel 2008, della tecnologia Greenline; il pacchetto Green tec riprende questa filosofia, combinando diversi accorgimenti atti a contenere i consumi e le emissioni nocive senza intaccare caratteristiche come il comfort e il piacere di guida. Fabia Green tec e Fabia Wagon Green tec sono disponibili in 3 motorizzazioni: 1.2 Htp 70 Cv (51 kW), 1.2 Tsi 86 Cv (63 kW) e 1.2 Tsi 105 Cv (77 kW), mentre la Roomster Green tec viene offerta con il propulsore 1.2 Tsi in due varianti di potenza: 86 Cv (63 kW) o 105 Cv (77 kW). La Octavia Green tec può invece contare sul 1.4 Tsi 122 Cv (90 kW). Per la prima volta, la ŠKoda propone il sistema start/stop e il dispositivo per il recupero dell’energia in fase di frenata in abbinamento ai motori benzina. L’abbattimento dei consumi e delle emissioni di Co2 è stato l’obiettivo principale nella fase di sviluppo delle tecnologie “amiche dell’ambiente” della ŠKoda. Fabia e Fabia Wagon 1.2 Htp 70 Cv (51 kW) Green tec fanno segnare una riduzione delle emissioni di Co2 di 9 g/km rispetto alle versioni standard e, con un valore pari a 119 g/km, si attestano tra i modelli più efficienti della categoria. Questo risultato è stato ottenuto grazie a diversi accorgimenti: le vetture sono dotate di sistema start/stop e del dispositivo per il recupero dell’energia in fase di frenata. Anche gli pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e una specifica taratura dei rapporti del cambio contribuiscono all’abbattimento dei consumi. La motorizzazione 1.2 Tsi 86 Cv (63 kW) Green tec fa registrare emissioni di Co2 pari a 114 g/km (con una riduzione di 7 g/km rispetto alla versione base). La versatile Mpv Roomster non è da meno, e vanta valori importanti: 124 g/km di Co2 (-10 g/km rispetto alla versione standard) per il 1.2 Tsi, sia nella variante da 86 Cv (63 kW), sia in quella più potente da 105 Cv (77 kW). La Octavia Green tec viene proposta in entrambe le varianti di carrozzeria: berlina e Wagon. Il motore 1.4 Tsi 122 Cv (90 kW) garantisce prestazioni elevate, con una coppia massima di 200 Nm disponibile tra 1.500 e 4.000 giri. Il quattro cilindri dimostra tutta la sua efficienza con un consumo di 5,9 l/100 km nel ciclo combinato ed emissioni di Co2 pari a 137 g/km. Le versioni Greenline si confermano le più parche tra i modelli della gamma ŠKoda, e hanno ottenuto un ottimo riscontro tra gli addetti ai lavori, ricevendo numerosi riconoscimenti. Greenline versatili e pratiche: la Fabia e la Roomster - L’adozione di queste misure consente di ottenere una significativa riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni di Co2. La Fabia e la Fabia Wagon in versione Greenline si contraddistinguono per un consumo di 3,4 litri ogni 100 chilometri nel ciclo combinato, con emissioni di Co2 pari a 89 g/km. La Mpv compatta Roomster Greenline, con un consumo combinato pari a 4,2 litri ogni 100 chilometri, può vantare un valore record nella propria categoria: le emissioni di Co2 in questo caso si attestano a 109 g/km. Una Greenline per le famiglie: la Octavia - La Octavia, in entrambe le varianti di carrozzeria – berlina e station wagon – viene proposta in due differenti versioni “amiche dell’ambiente”. La Greenline fa registrare un consumo di 3,8 litri per 100 chilometri nel ciclo combinato, con emissioni di Co2 pari a 99 g/km. Grazie a questi valori, la Octavia Greenline può essere annoverata tra le berline più ecologiche del segmento. È inoltre disponibile la versione denominata Green tec: in questo caso la vettura propone solo alcuni degli accorgimenti previsti dal pacchetto Greenline; il consumo nel ciclo combinato è di 4,2 litri ogni 100 chilometri, con 109 g/km di emissioni di Co2. Con il Suv su nuove strade: la Yeti Greenline - Con la Yeti Greenline, la ŠKoda dimostra come anche i Suv possano raggiungere un grado di contenimento dei consumi del tutto ragguardevole. Nonostante la superficie frontale sia molto più ampia rispetto a quella di una berlina, grazie alla tecnologia Greenline applicata al propulsore 1.6 Tdi Cr 105 Cv (77 kW) la Yeti limita il consumo a soli 4,6 litri ogni 100 chilometri nel ciclo combinato (119 g/km Co2), pur conservando tutte le caratteristiche di una vettura dinamica: l’accelerazione da 0 a 100 km/h richiede 12,1 secondi, mentre la velocità massima è di 176 km/h. Un’ammiraglia “amica dell’ambiente”: la Superb Greenline - La tecnologia Greenline dimostra la propria efficacia con i modelli top di casa ŠKoda: la Superb e la Superb Wagon. Per entrambe le vetture, il consumo nel ciclo combinato è pari a 4,4 l/100 km, con emissioni di Co2 di 114 g/km. La berlina accelera da 0 a 100 km/h in 12,5 secondi e raggiunge la velocità massima di 192 km/h (per la Wagon, i valori sono rispettivamente 12,6 secondi e 190 km/h). Una soluzione davvero intelligente: il sistema start/stop - Il principale accorgimento tecnico presente sulle versioni Greenline è il dispositivo start/stop, grazie al quale il consumo di carburante viene ridotto fino a circa il 10%. Nel traffico cittadino, i vantaggi possono essere anche maggiori; non va inoltre dimenticato come lo spegnimento automatico del motore, ad esempio in sosta a un semaforo, determini l’annullamento delle emissioni acustiche: ciò contribuisce notevolmente a migliorare la qualità della vita nelle aree urbane. L’impiego del sistema start/stop presuppone, tuttavia, una perfetta capacità di funzionamento del sistema stesso, tale da garantire la più totale sicurezza di circolazione in qualunque condizione possibile. Il motore deve potersi riavviare senza fatica; d’altra parte, in determinate situazioni, non deve avviarsi affatto. Pertanto il sistema si disattiva non appena il guidatore slaccia la cintura di sicurezza e viene aperta la porta lato guida o il cofano del motore. In questo modo si impedisce che l’avviamento del motore possa causare lesioni nel corso di interventi di manutenzione o controllo oppure effettuando il rifornimento. Lo spegnimento automatico del motore viene disattivato se l’abitacolo è fortemente surriscaldato o molto freddo, se il ventilatore dell’abitacolo funziona alla massima velocità o è attiva la funzione di sbrinamento. Inoltre il sistema automatico impedisce lo spegnimento del motore in caso di condizioni di carica insufficiente della batteria o alle basse temperature. La vettura viene riavviata automaticamente, anche senza che il guidatore abbia premuto il pedale della frizione, se le ruote della vettura iniziano a girare o se è necessario caricare la batteria. Tutti questi parametri garantiscono un funzionamento del sistema automatico start/stop privo di inconvenienti o pericoli. Il sistema può anche essere disattivato manualmente con l’interruttore di controllo presente sul tunnel centrale. Il simbolo start/stop sul display della strumentazione informa il guidatore sullo stato di funzionamento in cui il sistema si trova di volta in volta. Recuperare energia in fase di frenata: corrente elettrica anziché calore - I modelli Greenline sono in grado di recuperare l’energia sviluppata in fase di frenata. Una parte del potenziale cinetico si accumula nella batteria mediante un’inversione della polarità dell’alternatore e, pertanto, non deve essere prodotta attraverso la combustione di carburante: anche il lavoro dell’alternatore, necessario per caricare la batteria, si ripercuote infatti sui consumi. Gli pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e alcune modifiche aerodinamiche apportate alla carrozzeria e al sottoscocca sono altri accorgimenti comuni ai modelli Greenline. Anche il conducente può influire in maniera rilevante sui consumi. Affinché questi possa sempre disporre delle informazioni necessarie in quest’ottica, tutte le versioni Greenline sono equipaggiate con l’indicatore della marcia consigliata, che segnala il momento più corretto per effettuare la cambiata. Sul display si visualizza una freccia, rivolta verso l’alto o verso il basso a seconda che il conducente debba, rispettivamente, inserire una marcia più alta o scalare una marcia. Le motorizzazioni proposte per la gamma Greenline sono particolarmente efficienti. Si tratta di due propulsori Diesel: il 1.2 Tdi Cr 75 Cv (55 kW), impiegato per Fabia e Roomster, e il 1.6 Tdi Cr 105 Cv (77 kW) per Yeti, Octavia e Superb. Questi motori si distinguono per un funzionamento elastico e silenzioso. Grazie alla sovralimentazione turbo e all’iniezione diretta di carburante, i due motori risultano molto parsimoniosi, e allo stesso tempo la prontezza di risposta e lo sviluppo omogeneo della coppia consentono una guida tanto sportiva quanto confortevole. Con una coppia massima di 250 Nm sviluppata tra 1.500 e 2.500 giri (valore riferito al 1.6 Tdi Cr) o di 180 Nm a 2.000 giri (per il 1.2 Tdi Cr), la potenza per l’accelerazione è disponibile già ai bassi regimi. Con le varianti Greenline e Green tec, la ŠKoda propone una valida soluzione agli automobilisti particolarmente attenti alla tutela dell’ambiente, anche in segmenti che fino ad oggi non sono stati considerati sotto l’aspetto del risparmio energetico. Chi sceglie di acquistare un modello Greenline supporta in modo concreto l’impegno della Casa automobilistica ceca, da sempre sensibile a questa tematica. Nonostante la tecnologia Greenline consenta un sensibile abbattimento dei consumi, alcuni parametri sono strettamente legati allo stile di guida. Ecco perché è fondamentale tenere sotto controllo diversi aspetti, tra cui per esempio la pressione degli pneumatici. Pneumatici gonfiati in maniera insufficiente portano infatti a un incremento dei consumi. Naturalmente, l’adozione di uno stile di guida equilibrato contribuisce in maniera significativa al raggiungimento dell’obiettivo. |
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AUDIZIONE IN COMMISSIONE TRASPORTI PER L’UNIONE INTERPORTI RIUNITI ALLA IX COMMISSIONE TRASPORTI SI PARLA DEL NUOVO QUADRO NORMATIVO DEGLI INTERPORTI |
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Roma, 3 marzo 2011 - Giorno di audizione per l’Unione Interporti Riuniti che, ieri , ha riferito dinanzi alla Ix Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati in merito alla proposta di una nuova legge quadro in materia di Interporti e piattaforme territoriali logistiche. Premiato dunque il lavoro e l’impegno dell’Associazione che da tempo sostiene la necessità di adeguare l’attuale quadro normativo degli Interporti ai cambiamenti che il mercato logistico ha registrato negli ultimi tempi sulla base di criteri pianificatori più confacenti alle realtà territoriali di riferimento. La legge 240/90, che ha avuto il grande merito di attivare il percorso fondativo dell’esperienza interportuale in Italia, richiede ora di essere aggiornata per tener conto delle trasformazioni intervenute e della necessità di dare nuovo slancio alla operatività degli interporti nazionali in un quadro europeo. Una legge di riordino degli interporti e delle piattaforme logistiche dovrebbe affrontare almeno le seguenti questioni: definire i concetti di piattaforma logistica territoriale e di interporto, anche nella logica del disegno europeo di politica dei trasporti, inserendo la rete dei terminali strategici nazionali nel network comunitario dei collegamenti e dei corridoi: riordinare le competenze in materia di pianificazione per le piattaforme logistiche territoriali e di conseguenza per gli interporti, tra i tre livelli (comunitario, nazionale e regionale); assegnare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il riconoscimento delle piattaforme logistiche esistenti e la localizzazione di nuove eventuali piattaforme, mediante lo strumento del programma nazionale per lo sviluppo dell’intermodalità, che deve essere contenuto all’interno del piano generale dei trasporti e della logistica.; fissare i requisiti delle piattaforme logistiche territoriali per quanto riguarda gli interporti; istituire, tra le Regioni interessate da una piattaforma logistica territoriale, un organismo di coordinamento strategico, formato dagli assessori ai trasporti ed alla mobilità delle Regioni stesse; limitare l’ambito del finanziamento; specificare e ribadire la natura giuridica privatistica di un interporto; favorire l’insediamento negli interporti di centri per lo stoccaggio di rifiuti e di materie prime seconde; incentivare, mediante strumenti di agevolazione fiscale, la localizzazione, all’interno degli interporti, di insediamenti manifatturieri ad alto contenuto logistico; e’ quanto ha affermato il Presidente della Uir Alessandro Ricci in sede di audizione. |
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BOLZANO: DALLA GIUNTA: NUOVO SISTEMA SUI MEZZI PUBBLICI, PIÙ SI VIAGGIA MENO SI PAGA |
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Bolzano, 3 marzo 2011 - Più si viaggia e meno si paga: questa la formula che sta alla base del nuovo sistema di utilizzo dei mezzi pubblici, un rivoluzionario "Abbonamento Alto Adige" che la Giunta ha definito il 28 febbraio su proposta dell´assessore Thomas Widmann. Vale su tutti i mezzi pubblici in Alto Adige e il costo scende quanti più km si percorrono. Il nuovo abbonamento unico per il servizio di trasporto pubblico in Alto Adige rappresenta il prossimo passo dell´ammodernamento della mobilità locale, dopo il potenziamento dell´offerta e il miglioramento della qualità negli ultimi anni. "Un obiettivo raggiunto con il raddoppio dei km percorsi annualmente e con il rifacimento delle linee ferroviarie della venosta e della Pusteria o della funivia del Renon", ha detto Durnwalder. Il nuovo abbonamento semplificherà il sistema tariffario. "Siamo intervenuti per aggiornare tariffe che in Alto Adige sono rimaste invariate negli ultimi 15 anni senza adeguarsi all´aumento dei prezzi, restando quindi più convenienti del 70%", ha sottolineato il presidente Durnwalder. Il nuovo abbonamento - valido dal 1° gennaio 2012 tra Salorno e il Brennero - ha il grande vantaggio di essere valido su tutti i mezzi pubblici e in tutto l´Alto Adige: autobus urbani e extraurbani, ferrovia, funivia. Avrá l´aspetto di una carta telefonica ricaricabile con importi diversi e funzionerà come uno skipass: la card viene appoggiata a un lettore che automaticamente scala l´importo della corsa. Ci sarà anche la possibilità di farsi detrarre l´importo direttamente dal c/c bancario. Negli ultimi anni gli introiti della Provincia, in rapporto ai costi, hanno coperto una quota del 16%: "Ma la normative Ue e statali prescrivono che le entrate debbano coprire almeno il 35% dei costi pubblici, con le nuove tariffe ci aspettiamo un maggiore introito di 14 milioni e ci fermiamo però al 28% di copertura", ha spiegato Durnwalder. Non ci saranno comunque aumenti sproporzionati: "Il sistema gestisce le tariffe e il costo variabile al km in modo tale che chi viaggia di più viene avvantaggiato", ha spiegato il Presidente. Fino a 1000 km percorsi il costo per l´utente è di 8 cents al km, che scendono a 4 cents fino a 10mila km percorsi e a 2 cents al km tra 10mila e 20mila km macinati in un anno sul mezzo pubblico. Ogni corsa oltre tale soglia, quindi con un investimento complessivo di spesa pari a 640 €, diventa gratuita. Chi invece si metterà in viaggio con una carta valore dovrà pagare 12 cents per km, il biglietto di corsa singola costerà invece 15 cents al km. Anche col nuovo sistema gli studenti fino a 18 anni viaggeranno gratis, apprendisti e studenti over 18 pagheranno una soluzione unica di 150 € (finora 100 €), stesso importo per la fascia di età tra i 65 e i 70 anni, mentre gli over 70 continueranno a viaggiare gratuitamente. La Giunta ha inoltre deciso che ci saranno altre agevolazioni per famiglie: si pensa di rendere cumulabili i km percorsi col mezzo pubblico dai due partner per raggiungere più velocemente la soglia dei 20mila km annui. Da aprile 2012 scatterà anche la versione aggiornata della Mobilcard: costo di 28 € per viaggiare sette giorni su tutti i mezzi pubblici, di 23 € per 3 giorni e di 15 € per un giornaliero. I ragazzi tra 6 e 14 anni pagano la metà. Per contenere i costi dei duplicati (5mila quelli emessi nel solo ultimo anno), la Giunta ha deciso di applicare un importo di 50 € all´utente che ne facesse richiesta. |
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FUNIVIA MERANO-SCENA-TIROLO: INTERESSE PER NUOVE SOLUZIONI NEL CAMPO DELLA MOBILITÀ |
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Bolzano, 3 marzo 2011 - Le tre serate informative sullo studio di fattibilità del collegamento funiviario organizzate nei giorni scorsi dall’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann, a Merano, Scena e Tirolo hanno evidenziato il notevole interesse della popolazione nei confronti di soluzioni alternative al trasporto privato. Secondo l’assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann, i tre incontri informativi organizzati nei gironi scorsi a Merano, Scena e Tirolo per illustrare alla popolazione lo studio di fattibilità di una funivia di collegamento tra i tre centri ha riscosso un notevole interesse ed ha evidenziato la disponibilità dell’opinione pubblica nei confronti di proposte alternative nel campo della mobilità. Widmann sottolinea che il progetto non a caso è rivolto ai tre comuni di Merano, Scena e Tirolo che registrano un tasso particolarmente elevato di traffico che nei periodi di alta stagione turistica non di rado crea seri problemi alla circolazione ed alla mobilità dei residenti e degli ospiti. Il trasporto pubblico su gomma, secondo Widmann, ha evidenziato i propri limiti anche se a partire dal prossimo mese di aprile la cadenza dei collegamenti mediante autobus tra Merano e Tirolo passerà da 15 a 10 minuti. “È necessario trovare proposte e soluzioni alternative al traffico veicolare che mirino ad un’effettiva riduzione del traffico sulle nostre strade” afferma l’assessore. Lo studio di fattibilità presentato nei giorni scorsi ai tre Comuni, secondo Widmann, rappresenta una prima proposta che deve essere ulteriormente analizzata ed approfondita. Spetta ora ai Comuni valutare la proposta ed avanzare eventuali soluzioni alternative. Il progetto presentato prevede un percorso ad Y che da Merano porta ad una stazione intermedia sino all’area dell’ex polveriera. Da qui si diramano due percorsi diretti rispettivamente verso Scena e Tirolo. In base al progetto i passeggeri potranno scegliere già alla stazione di partenza di Merano in quale cabina salire a seconda della loro destinazione finale, evitando in questo modo di scendere nella stazione intermedia. |
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SICUREZZA STRADALE: DA REGIONE UMBRIA 3,4 MILIONI DI EURO, OGGI INCONTRO CON ANCI |
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Perugia, 3 marzo 2011 - I criteri per accedere ai finanziamenti a sostegno di interventi finalizzati a favorire la sicurezza stradale in Umbria: è uno degli argomenti che saranno discussi domani durante un incontro tra l´assessore regionale alla sicurezza stradale, Stefano Vinti, e l´Anci, in programma, alle ore 11, nella sede dell´Associazione di Perugia. Durante la riunione - ha spiegato l´assessore - verranno illustrati i criteri per accedere ai finanziamenti dei bandi da parte delle amministrazioni locali e le modalità di cofinanziamento che andranno ad aggiungersi ai 3,4 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione. Quello del 3 marzo, è il primo appuntamento programmato a cui ne seguirà presto un altro con l´Unione delle Province Italiane. |
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TOSCANA, VARIANTE PIT: NIENTE SCORCIATOIE, SÌ A TUTTE LE VERIFICHE |
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Firenze, 3 marzo 2011 – “La variante al Pit approvata dalla Giunta regionale il 14 febbraio scorso prevede un percorso di approfondimento e verifica della sostenibilità ambientale delle ipotesi di qualificazione dell’aeroporto, anche rispetto al progetto di Parco della piana, attraverso il completamento della Vas (valutazione ambientale strategica) e l’attivazione di un dibattito pubblico che garantisca la partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni”. Lo afferma l’assessore al governo del territorio Anna Marson sottolineando che “il contesto in cui si inserisce l’ipotesi di qualificazione dell’aeroporto è troppo delicato per consentire forzature e scorciatoie decisionali”. “Tutto quanto da me affermato – aggiunge Marson – in merito all’adeguamento dell’aeroporto è contenuto negli atti pubblici, ed era finalizzato a richiamare alcuni nodi da affrontare a fronte del tentativo, da più parti emerso, di anticipare la scelta forzando la decisione a favore di una ipotesi (pista parallela). Come istituzione Regione ritengo che sia invece nostro compito garantire tutte le verifiche cautelative previste dal procedimento (Vas, dibattito pubblico, monitoraggio), per arrivare con cognizione di causa informata e il più possibile condivisa a scegliere la soluzione più convincente e compatibile”. |
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FINANZIAMENTO DA PARTE DELLA GIUNTA CALABRESE DEL TRATTO STRADALE GALLICO-GAMBARIE |
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Catanzaro, 3 marzo 2011 - L’assessore alle Attività Produttive Antonio Caridi ha commentato positivamente il provvedimento assunto dalla Giunta Regionale, nel corso dell’ultima seduta, relativamente al finanziamento, per un importo di 67 milioni di euro, del terzo ed ultimo lotto della strada a scorrimento veloce Gallico – Gambarie. “Un’opera di grande rilevanza – ha dichiarato Caridi - per l’intera provincia reggina, che certamente saprà dare un contributo notevole per il rilancio turistico, economico e sociale del territorio aspromontano. Il completamento di questa importante infrastruttura servirà, tra l’altro, a rivitalizzare paesi interni che negli ultimi anni hanno subito notevole spopolamento”. L’intervento – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – rientra nella rimodulazione del piano finanziario del settore “reti e collegamenti per la mobilità regionale”, adottato dal governo regionale, che ha consentito di finanziare un’opera di forte impatto in ognuna delle cinque province calabresi, frutto di una visione globale che guarda all’intera Calabria. “Il finanziamento dell’opera – ha detto ancora Caridi - costituisce un fatto storico, un evento atteso da decenni dopo la realizzazione dei primi due lotti, a cura dell’Anas. Un atto concreto in direzione dello sviluppo dell’importante località turistica di Gambarie, per il quale, la Regione Calabria ed il Comune di Santo Stefano d’Aspromonte, hanno avviato politiche di valorizzazione molto importanti, dando segnali di discontinuità rispetto al passato, anche più recente, quando veniva sbandierato il cofinanziamento dell’opera, poi rivelatosi solo uno slogan elettorale”. |
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VIABILITA´ IN ABRUZZO: FIRMA INTESA PER CASELLO INTERPORTO
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Pescara, 3 marzo 2011 - L´assessore ai Trasporti, Giandonato Morra, e l´ingegner Roberto Zianna, amministratore delegato della società "Strada dei Parchi", alle 11.30 di oggi, a Pescara, nella sede della Regione di viale Bovio (sala blu), firmeranno una convenzione relativa alla realizzazione di uno svincolo viario e di un apposito casello di esazione sull´austostrada A25 Pescara-torano all´altezza dell´Interoporto d´Abruzzo, nel comune di Manoppello. La società Strada dei Parchi è, infatti, l´ente esercente concessionario dell´Anas per la gestione delle Autostrade A24 ed A25. L´intervento in questione riguarda, nello specifico, il collegamento dell´infrastruttura logistica Interporto d´Abruzzo con la viabilità princiapale. |
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FVG: CIMPELLO-GEMONA MANCA IL CONSENSO SOCIALE |
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Trieste, 3 marzo 2011 - Ancora una proroga per il bando della Cimpello-Gemona, ma il punto resta la realizzazione del consenso sociale per cui non esistono i presupposti. A sostenerlo, il consigliere del Pd Paolo Menis, che richiama la violazione degli accordi presi in passato con gli amministratori locali, allora convinti di contribuire alla realizzazione di un´infrastruttura funzionale allo sviluppo del proprio territorio, e ora messi di fronte a un corridoio che li penalizzerà fortemente soprattutto sul piano ambientale ed economico. Perché chi vorrà percorrere quest´arteria, nell´ipotesi i flussi di traffico in arrivo e in partenza delle zone produttive del territorio, dovrà pagare un prezzo molto salato. Si parla infatti, secondo i primi studi di fattibilità, di un costo complessivo per l´intera tratta (poco meno di 60 km) di 8 euro per il traffico leggero e di 15 per il traffico pesante. Dopo oltre quarant´anni di discussioni si è riusciti a tradire quello che avrebbe dovuto essere il punto cardine di quest´opera: il coinvolgimento del territorio finalizzato al suo sviluppo. |
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ROSSI A PISTOIA: “VIA AL DISTRETTO PER LE TECNOLOGIE FERROVIARIE E L’AV” |
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Pistoia, 3 marzo 2011 – “Ha preso oggi il via un percorso impegnativo e condiviso tra forze sociali, istituzioni e grande fabbrica: la prossima settimana porteremo in giunta la delibera per istituire il distretto regionale per le tecnologie ferroviarie e l’Alta velocità”. E’ quanto annunciato dal presidente Enrico Rossi al termine dell’incontro che si è tenuto presso il Comune di Pistoia con il sindaco Renzo Berti, il presidente della Provincia Federica Fratoni, le associazioni di categoria, i sindacati e l’ad di Ansaldo Breda Salvatore Bianconi. “Il distretto – ha spiegato Rossi – dovrà supportare l’integrazione e la specializzazione della filiera produttiva regionale di treni regionali e ad alta velocità, avendo come naturale baricentro geografico l’area compresa tra Pistoia, che sarà centrale, e Firenze. Proprio le commesse esistenti rappresentano un’opportunità per creare un sistema a rete tra strutture universitarie, laboratori accreditati, grandi e piccole medie imprese. Lo scopo sarà quello di conseguire evoluzioni tecnologiche, nuove competenze e soprattutto una maggiore competitività dell’intero sistema produttivo ferroviario presente in Toscana. Si tratta di un progetto che nel suo complesso guarda al futuro, che darà ampio spazio alla crescita e alla formazione e che porteremo alla prossima Fiera internazionale della tecnologia del trasporto di Berlino”. Con questo distretto regionale per le tecnologie ferroviarie e l’Alta velocità e l’istituzione appena avvenuta del distretto per le energie rinnovabili, si completa il quadro toscano dei cinque distretti tecnologici che saranno portati all’attenzione del Governo e che potranno ambire ad avere i finanziamenti ministeriali. “Tra un mese – ha concluso Rossi – ci incontreremo di nuovo con il sindaco di Pistoia e con il presidente della Provincia per una verifica sul percorso intrapreso. Abbiamo davanti una grande sfida, l’Alta Velocità e la creazione del distretto è la risposta per accettarla in termini di qualità e opportunità di crescita. Quando scatterà la commessa per i treni dell’Alta velocità, nel 2013, il distretto dovrà essere pronto per accoglierla”. |
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TRASPORTI: FVG CON SINDACI PROVINCIA TRIESTE SU TAV |
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Trieste, 3 marzo 2011 - Le ipotesi progettuali del tracciato della linea ferroviaria ad Alta Velocità e Alta Capacità (Av/ac), nella tratta fra il "nodo" di Aurisina e il confine con la Slovenia, sono state illustrate ieri dall´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti, Riccardo Riccardi, in una riunione che si è svolta in Consiglio, ai rappresentanti degli Enti locali interessati: la Provincia di Trieste e i Comuni di Duino-aurisina, Sgonico e Monrupino. Dopo la decisione di modificare la linea per evitare l´attraversamento della Val Rosandra, e il conseguente nuovo accordo con la Repubblica di Slovenia sulla tratta confinaria, i tecnici hanno studiato in particolare due ipotesi, che si innestano poi entrambe con il tracciato in Slovenia a Nord di Fernetti. L´assessore Riccardi ha voluto sottoporre l´analisi di pre-fattibilità ai sindaci interessati prima della prossima riunione intergovernativa in cui anche gli sloveni presenteranno le loro valutazioni sulle diverse ipotesi della Divaccia-lubiana e della Divaccia-capodistria. I tecnici, nello studiare il nuovo tracciato da Aurisina al confine, hanno tenuto in particolare conto delle pendenze, che devono essere contenute in relazione al transito dei convogli merci, e delle caratteristiche carsiche della zona attraversata. Tra le due ipotesi di tracciato prese in considerazione, è apparsa migliore quella più breve (12,3 chilometri) con un tratto di 11,2 chilometri in galleria, che ricadrebbe però in una zona in cui i fenomeni di tipo carsico sono contenuti. |
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TOSCANA, TAV: ANDARE AVANTI, MA INFORMANDO MEGLIO I CITTADINI |
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Firenze, 3 marzo 2011 – “L’alta velocità è strategica per avere un futuro ferroviario in Toscana. Dire che i treni ad Alta velocità passano da Firenze non basta, perché rischiamo di basarci su una rendita di posizione che potrebbe essere persa dato che si basa su un’offerta commerciale che non controlliamo direttamente. Si tratta di un processo di modernizzazione, che deve essere governato nei suoi aspetti problematici”. Così l’assessore regionale ai trasporti, Luca Ceccobao, è intervenuto in Consiglio regionale per fare il punto sull’alta velocità ferroviaria in Toscana. L’assessore ha ribadito che le decisioni prese sulla nuova tratta ad alta velocità Firenze-bologna, sul sottoattraversamento di Firenze e sulla stazione Foster sono ‘irreversibili’ e necessarie per modernizzare i trasporti toscani, ma ora è necessario aprire una nuova fase in cui sarà centrale la trasparenza e la comunicazione con i cittadini. “Con il sottoattraversamento e con la stazione Foster – ha aggiunto l’assessore – Firenze diventa un nodo e non un punto di passaggio. I binari di superficie saranno dedicati al trasporto regionale e metropolitano e potremmo aumentare di 124 treni al giorno l’offerta dei treni regionali. Nei prossimi anni la sfida della Regione sarà di velocizzare il trasporto regionale e connettere con treni non stop i capoluoghi di provincia e le maggiori stazioni ferroviarie con l’alta velovità nazionale”. L’impegno a riservare al traffico metropolitano e regionale i binari di superficie è stato ribadito anche lo scorso novembre dal presidente della Toscana Enrico Rossi e dall’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti, che si sono impegnati ad inserire questa clausola nel nuovo contratto di servizio Regione-trenitalia. “L’informazione sull’alta velocità fino ad oggi è stata insufficiente – ha proseguito Ceccobao – serve una vera e propria campagna di comunicazione che consenta ai cittadini di fare domande e aver risposte, che renda i cantieri aperti e trasparenti. Riteniamo che Ferrovie, in quanto soggetto committente, debba finanziare questo progetto di comunicazione”. L’assessore ha quindi ricordato che lo scorso 4 febbraio è stato approvato da parte di Regione, Provincia e Comune di Firenze, Rete ferroviaria e Italfer di un ‘Piano di comunicazione sul sottoattraversamento Av di Firenze’ che prevede infopoint nelle stazioni, infobus, l’attivazione di un numero verde, la distribuzione di materiale informativo e l’organizzazione di vere e proprie visite guidate ai cantieri. Nel suo intervento l’assessore ha inoltre ricordato che la Regione Toscana ha sempre svolto un ruolo di garanzia per il territorio nel dibattito sull’alta velocità attivandosi per gestire anche gli aspetti di mitigazione dei danni ambientali connessi ai lavori, pretendendo il rispetto delle prescrizioni dell’Osservatorio ambientale sul nodo fiorentino e sollecitando a più riprese il rinnovo dell’Osservatorio ambientale sul Mugello, non più operativo dal 2007. Circa i danni ambientali in Mugello e le opere di mitigazione necessarie l’assessore ha ricordato che, visto il mancato rispetto da parte dello Stato degli accordi presi, la Regione Toscana il 3 agosto scorso ha fatto ricorso al Tar del Lazio per contestare la mancata erogazione di 13,7 milioni di euro da parte del Ministero per l’Ambiente e del Ministero per le infrastrutture, il mancato rinnovo dell’Accordo procedimentale e dell’Osservatorio ambientale del Mugello ed infine per diffidare dallo svincolamento delle fideiussioni bancarie a garanzia della corretta esecuzione delle prescrizioni ambientali. |
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FERROVIE UDINE-CIVIDALE, 3,6 ML. EURO PER NUOVI CARRI MERCI |
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Trieste, 3 marzo 2011 - Le Ferrovie Udine-cividale (Fuc) hanno indetto la gara per l´acquisto di 35 nuovi carri ferroviari per il trasporto merci. Si tratta, come comunicato dalla società (interamente controllata dalla Regione), di carri da 60 piedi, con una portata di 68 tonnellate, e da 90 piedi, in grado di trasportare oltre 100 tonnellate di merci, che dovranno essere consegnati entro sei mesi dalla sottoscrizione del relativo contratto d´acquisto. La Fuc, che per la gara ha stanziato un importo massimo di 3,625 milioni di euro, ha comunque previsto il possibile acquisto di ulteriori 10 carri ferroviari. ´´L´avvio della gara per la fornitura di questo materiale rotabile - sottolinea in proposito l´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi - conferma la nuova prospettiva strategica assegnata dal governo regionale alla Fuc, società che accanto alla sua ´missione´ storica dedicata al trasporto pubblico locale, deve inserirsi anche nel filone del traffico merci, al servizio del sistema portuale regionale´´. ´´Abbiamo infatti sempre indicato che una vera piattaforma logistica Fvg non ha bisogno solo di infrastrutture ferroviarie ma anche, per certi versi soprattutto, di servizi ferroviari efficaci ed efficienti e di costi del trasporto ´su rotaia´ adeguati ed a prezzi competitivi per il sistema produttivo regionale´´. Anche nell´ottica dei grandi progetti di ampliamento dell´offerta portuale regionale e della concretizzazione del corridoio ferroviario baltico-adriatico (di collegamento dell´Alto Adriatico con il Centro Europa), ´´i nuovi impegni nel trasporto merci della Fuc risultano fondamentali per il nostro tessuto economico´´, ha osservato l´assessore Riccardi. Lo scorso gennaio alla Fuc era stato consegnato il primo dei due nuovi locomotori per il trasporto merci, acquistato con un finanziamento regionale di 3,8 milioni di euro. |
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SCOPELLITI: PER LA METROPOLITANA DI COSENZA, 160 MILIONI DI EURO |
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Catanzaro, 3 marzo 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa, i particolari che consentiranno di realizzare la metropolitana di superficie che collegherà la città di Cosenza con Rende e l’Unical. Il Governatore della Calabria, accompagnato al tavolo dagli assessori Giuseppe Gentile, Giacomo Mancini e dal consigliere regionale Fausto Orsomarso (che segue per conto del Presidente il settore trasporti), ha evidenziato che rispetto al protocollo d’intesa sottoscritto nel 2009 che prevedeva la realizzazione della struttura, non ci furono atti amministrativi concreti che supportassero tale costruzione poiché “le linee d’intervento individuate nel protocollo non avevano capienza finanziaria per l’opera, tenuto conto l’importo complessivo dei sistemi ammontava a 286 milioni di euro”. La Giunta Scopelliti con una delibera dello scorso febbraio ha deciso di rimodulare il piano finanziario del settore “reti e collegamenti per la mobilità regionale” prevedendo per l’opera, attraverso i fondi del Por, 160 milioni di euro. |
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SLOVENIA, BUONI RISULTATI PER PORTO CAPODISTRIA
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Lubiana, 3 marzo 2011 - Il porto di Capodistria ha ottenuto dei buoni risultati nel 2010. Nello specifico, il traffico complessivo di carichi ha superato di poco i 15 milioni di tonnellate, ossia il 17 per cento in più rispetto all´anno precedente. Le entrate sono state pari a 119,3 milioni di euro, importo superiore di dieci punti percentuali a quello realizzato nel 2009. L´incremento maggiore è stato registrato al terminal container dove sono state smistate 476.731 unità, cioè il numero più alto mai raggiunto dallo scalo nel settore. Come spiega la dirigenza di ´´Luka Koper´´, alla crescita hanno contribuito i nuovi collegamenti marittimi con l´Estremo Oriente. Anche il terminal automobilistico segue il trend positivo, con 379.250 vetture registrate e con un incremento del 5 per cento. |
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