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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 03 Marzo 2011 |
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TV: PROCEDURA GARA RISPETTA TEMPI CONCORDATI CON BRUXELLES
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Roma, 3 marzo 2011 - Come già chiarito in sede parlamentare dal ministro dello Sviluppo Economico rispondendo a un question time, in previsione di una gara unica nel suo genere in Europa, nell’ambito della quale sarà assegnato un numero di reti pari a circa un quarto del patrimonio frequenziale italiano (sono 25 le reti pianificate dall’Autorità), la scelta di rivolgere preventivamente un quesito interpretativo al Consiglio di Stato, prima ancora che legittimo, è stato un atto doveroso, responsabile e trasparente da parte del Ministero. Ciò anche nell’interesse dei potenziali partecipanti a veder risolte preventivamente delicate questioni giuridiche che in caso di controversie e contenziosi giudiziari avrebbero, queste sì, fatto correre il rischio di allungare a dismisura i tempi di conclusione della gara. Del resto le difficoltà di interpretazione della normativa riguardante il principio della reciprocità tra Stati in materia di radiodiffusione televisiva sono state riconosciute dallo stesso Consiglio di Stato, che aveva deciso, come è detto nella risposta al quesito, di demandare l’esame della questione a “una Commissione speciale per la sua particolare complessità”. Quanto al bando e al disciplinare di gara, il Ministero aveva a suo tempo fornito adeguate rassicurazioni alla Commissione europea sull’invio di uno schema dei provvedimenti a distanza di pochi giorni dalla soluzione del quesito. Un impegno che lo stesso Ministero intende assolutamente mantenere. |
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L´EUROPA PREMIA I GIOVANI GIORNALISTI |
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Bruxelles, 3 marzo 2011 - La Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in collaborazione con l´Associazione Giornalisti Scuola di Perugia e con il patrocinio del Consiglio nazionale dell´Ordine dei giornalisti, bandisce un concorso Premio per i giovani iscritti alle scuole di giornalismo italiane. L´iniziativa intende sensibilizzare i giovani giornalisti riguardo ai temi di interesse europeo, puntando ad ottenere, nell´immediato futuro, un aumento della copertura giornalistica di tali temi e un maggiore coinvolgimento della cittadinanza. Potranno partecipare al concorso articoli o servizi radiotelevisivi in lingua italiana che riguardino l´azione dell´Unione europea, la sua legislazione e il suo impatto sulla vita dei cittadini. Saranno ammessi solo articoli o servizi diffusi tra il 1° settembre 2010 e il 28 marzo 2011 da una testata (cartacea o online) o da una emittente radiotelevisiva con sede in Italia. Unica eccezione: potranno essere accettati anche contributi prodotti all´interno delle scuole di giornalismo e non ancora pubblicati, purché accompagnati dalla certificazione di un docente. I contributi scritti non dovranno superare le 10.000 battute, spazi inclusi, mentre la durata dei servizi radiotelevisivi deve essere compresa tra 50 secondi e 3 minuti. I partecipanti devono essere cittadini Ue maggiorenni e iscritti a una scuola di giornalismo riconosciuta dall´Ordine dei giornalisti. Ciascun candidato potrà presentare fino a tre articoli o reportage. Il premio sarà assegnato sulla base della rilevanza del tema trattato, della sua originalità, della qualità professionale del pezzo e delle doti investigative dimostrate dal giovane giornalista. La cerimonia di premiazione si svolgerà nella prima metà del 2011. Http://ec.europa.eu/italia/documents/attualita/comunicazione/ regolamento_premio_scuole_giornalismo.pdf |
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DIGITALE TERRESTRE IN UMBRA, RIUNIONE COMITATO NAZIONALE |
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Perugia, 3 marzo 2011 - Il ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani ha assicurato una verifica in tempi brevi per quanto attiene al sostegno economico e ai criteri di assegnazione delle frequenze alle emittenti radiotelevisive locali, pur non manifestando la volontà di modificare la calendarizzazione prevista per lo "switch off" in Umbria, in merito alla quale "permangono tutte le perplessità". È quanto emerso, secondo quanto riferito dall´assessore alle Infrastrutture tecnologiche immateriali della Regione Umbria, Stefano Vinti, dalla riunione del Comitato nazionale Italia Digitale ("Cnid"), che si è svolta martedì 1 marzo, presso il Ministero dello sviluppo economico, presieduta dallo stesso ministro Romani, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle Regioni interessate, tra cui Umbria e Toscana, dell´associazione Tv Locali "Frt" e dell´Aeranti Corallo. Le Regioni, tra cui l´Umbria rappresentata dall´assessore Vinti, avevano nelle scorse settimane ribadito al ministro per lo Sviluppo economico Romani la forte preoccupazione per i problemi causati all´emittenza locale da un anticipato processo di digitalizzazione. "Si è posta con forza - ha commentato - la necessità di un´ulteriore fase di verifica tecnica, anche se in tempi brevi. Una verifica finalizzata - ha aggiunto -, da una parte alla ricerca di soluzioni capaci di garantire le frequenze alle emittenti locali e dall´altra all´individuazione del necessario sostegno economico. Abbiamo chiesto al Ministero - ha proseguito Vinti - di individuare altri percorsi per il passaggio delle regioni ancora da digitalizzare, senza penalizzare - ha sottolineato - il comparto locale, che va sostenuto nell´importante ruolo che già svolge sul territorio". "L´umbria - ha concluso Vinti - ha sempre riconosciuto il ruolo dell´emittenza locale e continuerà a sostenerla anche in questo delicato passaggio. Pluralismo informativo significa salvaguardare il diritto all´informazione dei cittadini, ed il nostro impegno va in questa direzione". |
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TRENTO, HISTORY LAB: PUBBLICATO IL BANDO PER LA GARA D’APPALTO LA SPERIMENTAZIONE DI UN CANALE DIGITALE DEDICATO ALLA STORIA |
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Trento, 3 marzo 2011 - La Fondazione Museo storico del Trentino ha indetto una gara d’appalto per la fornitura di servizi di broadcasting e di emittente digitale che consentano l’erogazione, nel territorio provinciale e regionale, di materiali audio/video attraverso radiofrequenze televisive in tecnologia digitale terrestre. L’intento è quello di dar vita ad un canale digitale, chiamato History Lab, dedicato ai temi della storia e della memoria, con un’attenzione particolare, seppur non esclusiva, alle vicende passate e presenti del Trentino. Una piattaforma di comunicazione in grado di divulgare ricerche e contenuti realizzati dalla Fondazione o da altri soggetti - associazioni, studenti, altre realtà presenti sul territorio - che operano in questi settori. Si è scelto di predisporre una gara d’appalto a procedura aperta, con bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, che consenta quindi la partecipazione di tutti i soggetti interessati in grado di garantire i requisiti minimi previsti. In particolare, si richiede che il canale presenti le seguenti caratteristiche: capacità di trasmissione con banda non inferiore a 3 Mbps in tutto il territorio regionale; servizio continuativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, erogato su tutto il territorio regionale, con copertura di almeno 0.7 milioni di cittadini dotati di idoneo impianto di ricezione; funzione di emittente digitale (fornitore di contenuti) ai sensi e per gli effetti del vigente Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. Per partecipare alla gara, le aziende interessate dovranno sottoporre ad una Commissione tecnica - oltre alla documentazione richiesta - un’offerta tecnica e una economica. A determinare il valore dell’offerta tecnica contribuiranno due tipologie di elementi. In primo luogo, eventuali caratteristiche migliorative rispetto ai requisiti minimi richiesti. Saranno quindi conteggiati positivamente un incremento di banda o di copertura della cittadinanza e la predisposizione di meccanismi di segnalazione e recovery di malfunzionamenti. In secondo luogo, saranno soggette a valutazione eventuali caratteristiche aggiuntive che l’azienda può proporre. Il bando indica alcune possibilità: la promozione di History Lab su altri canali televisivi o radiofonici, il contenimento dei tempi di attivazione della prestazione, un progetto di riduzione della popolazione non raggiunta o altri miglioramenti suggeriti dall’azienda. Il contratto con il fornitore avrà durata di 36 mesi dalla data di stipula e l’importo a base di appalto è di 360.000 euro al netto degli oneri fiscali. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il 18 aprile 2011 alle ore 12. Tutta la documentazione - bando, norme per la partecipazione, capitolato speciale d’appalto, modelli per le dichiarazioni e per la presentazione dell’offerta economica - è da oggi presente sul sito www.Museostorico.it/ La sperimentazione di un nuovo strumento di divulgazione rientra nel più ampio progetto Historylab. L’intento è quello di dar vita ad uno spazio che sia luogo di incontro tra soggetti diversi desiderosi di riflettere sui temi della storia e della memoria. Studenti, associazioni, realtà presenti sul territorio e persone a vario titolo interessate che si pongono il problema della ricerca e della sua comunicazione. Historylab vuole infatti essere anche un luogo in cui sperimentare nuovi linguaggi e strumenti, compreso quello televisivo, per divulgare gli studi sul passato e sul suo rapporto con la dimensione contemporanea. Un progetto di questo tipo auspica la partecipazione di numerosi soggetti attivi sul territorio. In particolare gli universitari possono portare un contributo importante alla futura attività di Historylab. Il progetto, a vocazione laboratoriale, vuole infatti dar spazio alle loro conoscenze e idee. Potranno qui ampliare e approfondire i loro studi, ponendosi allo stesso tempo il problema - a volte sottovalutato - della comunicazione verso l’esterno di tali ricerche. Avranno quindi la possibilità di elaborare e sperimentare contenuti trasmessi attraverso il canale o altri strumenti che potranno essere ideati. Il percorso di avvicinamento all’attivazione del canale verrà scandito da alcune tappe, in cui saranno protagonisti i diversi soggetti coinvolti. Occasioni - chiamate “cantieri” - per fare il punto sullo stato dei lavori, proporre e condividere idee sperimentabili attraverso l’attività del canale. |
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SEMINARIO UNICOM SUI SOCIAL MEDIA |
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Milano, 3 marzo 2011 - Mercoledì 9 Marzo alle 15.00 nuovo appuntamento con i “Seminari di Aggiornamento Professionale” del Centro Studi Unicom; in programma un incontro di approfondimento sui Social Media, tema di viva attualità affrontato da esperti del settore. “Social Media? Istruzioni per l’uso Come evitare i rischi ed ottimizzare i vantaggi” è il titolo del Seminario riservato alle Associate che si svolgerà presso la sede Unicom. Il workshop sarà trasmesso integralmente in diretta via streaming e disponibile in differita nella parte riservata del sito associativo www.Unicomitalia.org/ Il programma prevede, dopo l’introduzione del Vice Presidente e Responsabile del Centro Studi Unicom Donatella Consolandi, gli interventi di Alessandro Lorenzelli - Responsabile Marketing Strategico Globale di eXact Learning Solutions che chiarirà le numerose opportunità offerte dai Social Media, a seguire Stefano Mele - Studio Legale Italy Legal Focus focalizzerà i rischi legali ed infine Andrea Zapparoli Manzoni - Ceo di iDialoghi illustrerà come ottimizzare la sicurezza. |
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CHIASSO: L’ALTRA LEI – STORIE DI DONNE AL CINEMA:TORNA LA RASSEGNA DEDICATA ALL’UNIVERSO FEMMINILE |
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Chiasso, 3 marzo 2011 - Dopo il successo della prima edizione, riparte anche quest’anno, all’interno dei martedì del cinema a Chiasso, la rassegna L’altra Lei, storie di donne al cinema, organizzata dall’Ufficio Cultura – Cinema Teatro di Chiasso in collaborazione con l’Associazione Progetto Geniodonna, la Federazione delle Associazioni Femminili Ticinesi di Lugano e Il Senato delle Donne di Como. L’iniziativa si articola in quattro martedì sera, dal 15 marzo al 5 aprile, compiendo un viaggio che parte dalla Svizzera ed in particolare dal magico mondo di Pipilotti Rist (Pepperminta), per attraversare e raccogliere la poesia e la forza dell’universo femminile in Italia – con le pellicole Come l’ombra di Marina Spada e Bellissime di Giovanna Gagliardi, e volare negli Stati Uniti, con Revolutionary Road di Sam Mendes. Le proiezioni saranno precedute da alcuni “corti” degli studenti di Dreamers - Scuola Video Como, diretta dal regista Paolo Lipari. Un quinto appuntamento extra, a chiusura di questa edizione, si tiene in collaborazione con l’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino, che festeggia il suo decennale con la proiezione all’aperto, nel parco di Casa Maderni a Melano, del film Home, di Ursula Meier, il 10 maggio. Il percorso, progettato in collaborazione con Maurizio Michelini, direttore della rivista Geniodonna, si arricchisce inoltre di un prologo musicale. Il 1° marzo, il Cinema Teatro di Chiasso ospita il concerto Maddalena Bombardini: la composizione femminile nei Conservatori veneziani. Tutte donne naturalmente le interpreti: le violiniste Clara Marzorati e Mariateresa Lietti, la violista Chiara Zabatta e la violoncellista Anna Camporini. Tutte le proiezioni avranno inizio alle ore 20.30. L’altra Lei, storie di donne al cinema. Quali donne? Donne vere, della normalità, della vita, capaci di costruire e far progredire, di soffrire e di infondere allegria e gioia. Donne fuori da schemi imposti, alla scoperta del proprio talento, consapevoli della peculiarità e diversità della propria natura e della necessità di viverla libere, di costruire rapporti fondati sull’uguaglianza e la parità. L’altra lei apre martedì 15 marzo dando voce e immagine ad una grande artista svizzera, Pipilotti Rist e al suo film Pepperminta (2009), la cui protagonista è una ragazza magica, interpretata da Ewelina Guzik, che tenta di riorganizzare il mondo nei diversi colori in cui ciascuno desidera ridipingerlo. In questa avventura Pepperminta è affiancata da Werwen, cicciottello e timido, e da Edna, giovane molto bella, dai tratti mascolini. Dove i tre arrivano, puntando sulla forza travolgente dei colori, cambia il modo di comportarsi delle persone: i clienti di un ristorante, i poliziotti, i pubblici amministratori abbandonano convenzioni, pregiudizi, incomunicabilità, per tuffarsi nel gusto della vita e nella forza anarchica della fantasia, fuori da ogni schema, così da cancellare l’angoscia della morte e da ridare alla vita la sua iniziale naturalità. In una serie di situazioni collegate in modo surreale, emergono come forze vitali la femminilità e la fertilità, il piacere del corpo e della comunicazione anche fisica. Cambiare la vita grigia in un crogiolo di colori arcobaleno: questo il filo della ricerca onirica della regista svizzera, in un canovaccio originale. Il film è stato presentato alla 66a Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. Storia di due donne, di un rapporto di complicità che vede la luce nella periferia di una Milano nascosta, è Come l’ombra (2006) della regista italiana Marina Spada, in programma martedì 22 marzo. Figura guida del film è Claudia, trentenne milanese, che lavora in una agenzia di viaggi. Donna nubile, concreta, asciutta, scontenta della sua solitudine, si iscrive ad un corso di russo: qui conosce Boris, un nuovo simpatico insegnante da cui si sente attratta. Il rapporto si complica per iniziativa di Boris, che fa arrivare Olga, una “cugina” venuta dall’Ucraina in cerca di fortuna. Fra le due donne si stabilisce a poco a poco un rapporto di complicità. Poi improvvisamente Olga scompare e Boris diviene introvabile. Scatta qui un ritmo da indagine poliziesca che ci porta ad esplorare e conoscere la Milano della periferia e il mondo insicuro e precario dei migranti. Qual è il cammino percorso non dalle dive, dalle miss o dalle vamp, ma dalle donne che costruiscono il mondo ogni giorno con fatica e con coraggio? Lo ricorda e lo fa rivivere, compiendo un viaggio attraverso documenti dell’Archivio Luce, spezzoni di film, canzoni popolari, interviste, il prezioso film Bellissime a cura di Giovanna Gagliardo. L’appuntamento è per martedì 29 marzo. Le immagini scelte documentano le lotte delle donne dagli anni Sessanta ad oggi. Dalla prime ragazze madri orgogliose della irregolarità voluta, alle adolescenti in minigonna, alle piazze gremite di femministe, alle manifestazioni per le leggi sull’aborto e sul divorzio, alle conquiste delle medaglie olimpiche, dalla moda, alle vicende del terrorismo ripercorse attraverso interviste, all’intervento di donne famose in politica e nella musica. Accompagnano i momenti salienti del documentario brani di Mina, Patty Pravo, Loredana Bertè, i Beatles, Joan Baez, voci che hanno innovato il patrimonio musicale della canzone sociale. Il film è stato presentato alla 63a Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti. Quarto ed ultimo appuntamento a Chiasso martedì 5 aprile con Revolutionary Road (2008) di Sam Mendes, un film che ha fruttato il Golden Globe per la migliore attrice alla brava Kate Winslet, protagonista accanto a Leonardo Di Caprio. Ambientato negli anni Cinquanta, immerso in colori, musiche, oggetti dell’America più moralista, Revolutionary Road è trasposto fedelmente dall’omonimo romanzo di Richard Yates. Frank e April sono una giovane coppia della middle class che vive in un sobborgo di New York. Belli, colti, intelligenti, ammirati dai vicini, ma nel privato ormai annientati dai silenzi del loro amore finito. Così April si inventa una vita a Parigi, dove vorrebbe trasferire famiglia e inquietudini, ma Parigi è solo sogno, e la coppia naufragherà fino all’inevitabile drammatico destino. Sam Mendes si confronta con la crudezza della vita, raccontando di questi coniugi divisi tra l’esigenza di assecondare le proprie aspirazioni e quella di conformarsi alle ipocrisie della società, costretti a recitare in continuazione. Ma soprattutto, dietro alla casetta a due piani, il giardino, l’automobile, i figli, c’è la tristezza che deriva dalla solitudine della protagonista. Fuori abbonamento, si aggiunge martedì 10 maggio un quinto appuntamento open air con il cinema al femminile. A Melano, nel parco di Casa Maderni, si tiene la proiezione del film Home, di Ursula Meier, in collaborazione con l’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino, che festeggia il suo decennale. Primo lungometraggio della regista svizzera, presentato alla Semaine de la Critique a Cannes, nel 2008, Home vede una magistrale interprete in Isabelle Huppert. Marthe, Michel e i loro tre figli vivono isolati lungo un’autostrada costruita da anni e mai inaugurata. Quel tratto d’asfalto è parte del prato davanti a casa o, meglio ancora, parte di un gioco: luogo di scorribande in bicicletta e soggiorno ideale per guardare la tv nelle sere d’estate o per fumare l’ultima sigaretta della giornata. Da un giorno all’altro, però, l’autostrada viene inaugurata e la famiglia si ritrova spettatrice di un traffico senza sosta, assordante, alienante. In cerca di riparo indietreggia, si barrica in casa, determinando un inevitabile precipitare degli eventi che metterà a durissima prova l’equilibrio mentale di tutti. Home è un film che parla di qualità di vita, delle nostre vite, e ha il potere di farci ridere delle nostre manie, ma anche di preoccuparci per le nostre prospettive. In caso di maltempo la proiezione si terrà al Cinema Teatro di Chiasso. |
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MARATONA DI LETTURA |
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Aosta, 3 marzo 2011 - L’assessorato istruzione e cultura comunica che, in occasione della Giornata nazionale per la promozione della lettura, giovedì 24 marzo 2011, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, è stata organizzata una maratona di lettura presso la sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta. L’iniziativa intende promuovere la lettura in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della lettura. Ogni cittadino/lettore può condividere con gli altri e leggere un testo a propria scelta, in italiano o in francese, della durata non superiore a 15 minuti a testa. La lettura può riguardare un brano di un libro, un racconto o una poesia, pubblicato o inedito o composto dal lettore stesso, spaziando liberamente dal comico al drammatico, dal noir al fantasy, dall’avventuroso al sentimentale, L’ultima mezz’ora della maratona è interamente dedicata alle letture per l’infanzia. A tal proposito, l’ora del racconto del giovedì della Sezione ragazzi è trasferita nella sala conferenze della Biblioteca regionale. L’ingresso alla manifestazione è libero fino al raggiungimento della capienza massima della sala conferenze. Per partecipare alla maratona come lettore, gli interessati sono invitati a contattare la Biblioteca regionale di Aosta ai seguenti numeri telefonici: 0165/274870 - 0165/274875 - 0165/274821. |
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LINGUA ITALIANA E IDENTITÀ NAZIONALE: UN POSTO D’ONORE NEL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA |
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Roma, 3 marzo 2011 - La lingua italiana ha contribuito in maniera determinante alla formazione dell’unità nazionale e costituisce un elemento fondamentale della nostra identità. Ogni cultura, attraverso le parole, continua ad appartenerci, vive ogni giorno nel nostro presente, celata fra le pieghe delle parole. Dietro di esse si svelano le tracce della piccola e della grande Storia. Oggi, inoltre, la lingua è divenuta uno strumento di integrazione e di accoglienza per gli stranieri che giungono in Italia da ogni parte del mondo. Le celebrazioni del 150° anniversario dell´Unità d´Italia sono un’occasione per diffondere nelle giovani generazioni la consapevolezza dell’importanza dell’italiano e dell’intera nostra storia linguistica, ricca e complessa, basata su delicati equilibri che esse dovranno rispettare e valorizzare. Nell’ambito del 150° anniversario dell’Unità d’Italia la Presidenza della Repubblica ha promosso il 21 febbraio 2011 l’incontro sul tema “La lingua italiana come fattore portante dell’identità nazionale” «I motivi di orgoglio e fiducia nel celebrare l’Unità d’Italia debbono animare l’impegno a superare quel che è rimasto incompiuto. Non idoleggiamo il retaggio del passato e non idealizziamo il presente. I motivi di orgoglio e fiducia che traiamo dal celebrare l’enorme trasformazione e avanzamento della società italiana per effetto dell’Unità e lungo la strada aperta dall’Unità, debbono animare l’impegno a superare quel che è rimasto incompiuto e ad affrontare nuove sfide e prove per la nostra lingua e per la nostra unità». È quanto ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dell’incontro. L’evento, promosso dalla Presidenza della Repubblica in collaborazione con la Società “Dante Alighieri”, l’”Accademia dei Lincei”, l’”Accademia della Crusca” e l’”Istituto dell’Enciclopedia Italiana”, è stato aperto da Letta, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio. È seguita la proiezione di un filmato realizzato da Minoli con i materiali dell’archivio Rai. I lavori sono stati introdotti da Giuliano Amato, Presidente del “Comitato dei Garanti del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, che ha parlato sul tema: “La lingua italiana e l’Unità nazionale”. La manifestazione è stata caratterizzata dagli interventi di Tullio De Mauro (“L’italia linguistica dall’Unità all’età della Repubblica”), Vittorio Sermonti (“La voce di Dante”), Luca Serianni (“La lingua italiana nel mondo”), Carlo Ossola (“I libri che hanno fatto gli italiani”), Nicoletta Maraschio (“Passato, presente e futuro della lingua nazionale”) e Umberto Eco (“L’italiano del futuro”). In particolare, De Mauro osserva come, «dai primi anni postbellici, la necessità di sviluppare la scolarità fu avvertita non solo da intellettuali attenti e appassionati, come Piero Calamandrei, Umberto Zanotti Bianco, Guido Calogero, cui doveva poi unirsi don Lorenzo Milani con l´analisi puntuale e la conseguente bruciante denunzia del suo “Esperienze pastorali”», ma «fu largamente condivisa dal ceto politico che nell´Assemblea Costituente votò la costituzionalizzazione dell´obbligo scolastico e della sua gratuità per almeno otto anni (art. 34, c.2), e dagli stessi governi che portarono la quota di prodotto interno, destinato all’istruzione, ai livelli dell´età giolittiana fino a superarla». Serianni nota che: «A differenza dell’islamismo, che ha nell’arabo la sua lingua di riferimento, nel cristianesimo tutte le lingue sono sullo stesso piano e non c’è una lingua ufficiale della Chiesa cattolica (il latino svolge al più il ruolo di lingua scritta come strumento dei documenti ufficiali). Ma la sede del Papa è a Roma, a Roma opera la Curia, a Roma hanno sede prestigiosi atenei pontifici: l´italiano è di fatto la lingua moderna più frequentemente praticata nelle alte sfere della Chiesa e tra la massa dei religiosi che trascorrono un periodo più o meno lungo di formazione a Roma: e questo ruolo è emerso con chiarezza proprio nell´ultimo trentennio segnato dal pontificato di due papi non italiani; sia Giovanni Paolo Il - non a caso insignito nel 2003 dal nostro Ministero degli Esteri del titolo di “ambasciatore della lingua italiana nel mondo” - sia il pontefice regnante Benedetto Xvi sono ricorsi o ricorrono all´italiano anche in visite all’estero, almeno quando non è possibile adoperare la lingua del luogo». Ossola, da parte sua, afferma che, «fatta l’Italia» nel 1861, «restavano da fare gli Italiani, secondo il monito di Massimo d’Azeglio; ma mancavano anche i libri che potessero, per la loro storia, valori e ideali, porsi come strumenti di educazione e formazione della rinata Italia», e che «a tale progetto contribuirono certamente I Promessi Sposi, in specie a partire dall’edizione illustrata del 1840» [dal pittore piemontese Francesco Gonin (1808-1889)] senza dimenticare «il ruolo essenziale avuto da Le mie Prigioni di Silvio Pellico (Saluzzo 1789-Torino 1854)» Nicoletta Maraschio ci spiega che «Solo dal Cinquecento, per il concorrere di fattori di natura materiale e ideale fra i quali un peso determinante ha avuto senza dubbio la stampa (si pensi ad Aldo Manuzio), si è affermato un preciso modello normativo, tendenzialmente unitario, destinato all’inizio soprattutto alla scrittura letteraria ma ben presto diventato riferimento fondamentale per chiunque fosse capace di scrivere; si è formata una copertura che si è estesa a coprire fondamentali funzioni linguistiche (politica, giustizia, scienza, religione), una copertura che naturalmente non ha eliminato, sovrapponendosi ad esse, le altre lingue d´ltalia scritte e soprattutto parlate (i dialetti). Da questo momento […] possiamo dire che esiste una lingua italiana tendenzialmente unitaria (così la chiama appunto il letterato e grammatico vicentino Gian Giorgio Trissino, anche se altri preferiscono chiamarla toscana), una lingua strutturalmente e storicamente collegata a un volgare medievale, al fiorentino del Trecento». Umberto Eco, infine, non ha dubbi e dice che se «il 17 marzo del 1861 Cavour scrive una lettera a D´azeglio in francese», ciò significa che "«per l´unità del Paese» la lingua è stata «inutile», ma che oggi è un fattore indispensabile nella «disunione»; e prosegue: «anche se l´unità venisse infranta, come alcuni vogliono, la lingua italiana non verrebbe meno […]; un trionfo dei dialetti ci impedirebbe anche di parlare tra noi» e se l´Italia fosse divisa «l´italiano sarebbe l´unico strumento di contatto». |
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CULTURA: AL VIA "ARCA DEI SUONI", PRIMO MUSEO VIRTUALE SICILIANO |
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Palermo, 3 marzo 2011 - Recuperare il sapere tradizionale, le voci, le testimonianze e le esperienze, valorizzare le espressioni, i suoni e le conoscenze della Sicilia sfruttando del potenzialita´ del web. Si e´ inaugurato ieri "Arca dei Suoni", il progetto che inaugura un nuovo sistema di archiviazione e condivisione dei beni culturali "intangibili", promosso dal Centro regionale per l´Inventario, la Catalogazione e la Documentazione della Regione Siciliana. L´iniziativa, che ha concluso la sua fase sperimentale, e´ stata presentata stamattina all´Albergo delle Povere di Palermo alla presenza del direttore del Centro regionale per il Catalogo, Giulia Davi´, e del dirigente responsabile Orietta Sorgi. "Lo sviluppo della Sicilia - ha detto l´assessore regionale dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, Sebastiano Missineo - richiede che la sua ricchezza culturale venga riconosciuta in tutto il mondo. In questo senso un ruolo non secondario rivestono i beni culturali immateriali, fulcro di quell´identita´ che costituisce la base comune su cui si basano la nostra tradizione e i nostri valori". Nel corso della manifestazione e´ stato distribuito il primo "Quaderno di Arca dei Suoni" che contiene interventi, racconti e storie della cultura siciliana. Il progetto, che coinvolge gli studenti delle scuole superiori siciliane, viene veicolato attraverso il portale www.Arcadeisuoni.org. L´obiettivo e´ che i contenuti del sito, che contiene un vasto archivio multimediale che sara´ progressivamente implementato, in base ad una statistica sugli accessi rilevati negli ultimi mesi, possano essere utilizzati da oltre 150 mila contatti gia´ nel primo anno di attivita´. "Con l´ausilio della tecnologia - spiega Giulia Davi´ - intendiamo proporre al mondo il patrimonio culturale siciliano. Allo stesso tempo vogliamo valorizzare in maniera permanente il contributo attivo dei cittadini e offrire a studenti, ricercatori e operatori economici la prima esperienza di museo virtuale aperto alla comunicazione globale". |
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I SOLISTI DI MOSCA E YURI BASHMET AL TEATRO GIACOSA DI AOSTA |
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Aosta, 3 marzo 2011 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, nell’ambito della Saison Culturelle 2010/2011, propone, mercoledì 9 marzo,alle ore 21, al Teatro Giacosa di Aosta, il concerto di Yuri Bashmet e i Solisti di Mosca, introdotto dal Coro Polifonico di Aosta. I Solisti di Mosca si sono esibiti per la prima volta nel maggio del 1992 nella Grande Sala del Conservatorio di Mosca e poi, nello stesso mese, nella Salle Pleyel di Parigi, dopo la decisione di Yuri Bashmet di riunire in un unico ensemble i migliori diplomati del Conservatorio di Mosca. Da allora, hanno tenuto più di 1300 concerti in oltre 40 paesi in tutto il mondo, suonando nelle sale più prestigiose. Il loro repertorio è ricco e vario: comprende sia capolavori della musica classica sia opere di compositori contemporanei e brani meno noti e poco eseguiti. Yuri Bashmet occupa un posto speciale tra i musicisti contemporanei, valorizzando la viola, per la prima volta in assoluto, come uno strumento solista riconosciuto. Compositori di tutto il mondo hanno colto questo fenomeno e, per lui, hanno creato più di cinquanta lavori per viola. Le sue performance hanno un effetto ipnotico: come ha osservato un critico inglese, il suo modo di fare musica sembra “come la pioggia, che cade goccia a goccia, s’infiltra nel cuore e lo anima”. Programma Coro Polifonico di Aosta: J. Brahms, Vier Quartette, Op. 92 per 4 voci miste e pianoforte: O Schöne Nacht, Spätherbst, Abendlied, Warum; J. Brahms, da Drei Gesänge, Op. 42 per 6 voci miste e pianoforte: Vineta. Programma I Solisti di Mosca: E. Grieg, Holberg Suite; F. Schubert, Sonata in la minore, “Arpeggione” D 821; I. Stravinskij, Canzone russa per viola ed archi; P. I. Cajkovskij, Serenata in do maggiore per archi op. 48. Per ulteriori informazioni, rivolgersi alla Direzione sostegno e sviluppo attività culturale, musicale, teatrale ed artistica, n. Verde 800141151, 0165 32778, 0165 273277. |
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PARMA: LE DONNE DI MARZO MOSTRE, SPETTACOLI, INCONTRI: UN MESE “IN ROSA”. SI PARTE IL 3 CON LE FOTOGRAFIE DI LETIZIA BATTAGLIA |
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Parma, 3 marzo 2011 – Non solo 8 marzo. Non una giornata ma un mese: un mese intero di iniziative “in rosa”, ideate e promosse dalla Provincia per valorizzare il ruolo delle donne nella società contemporanea e per riflettere sulla loro condizione oggi. “Le donne di marzo”, questo il titolo della rassegna, propone un nutrito carnet di eventi: dalle mostre fotografiche agli spettacoli teatrali e agli incontri per raccontare le donne, per dare risalto alle loro capacità e alla loro forza. Realizzate in collaborazione con Forum Solidarietà, le iniziative si snodano per tutto il mese di marzo, toccano numerosi ambiti e hanno per protagoniste tante donne: le vincitrici del “Premio Pierangela Venturini”, che riceveranno il riconoscimento l’8 marzo in Provincia; le giovani artiste, cantanti e strumentiste che, sempre l’8 marzo, saranno impegnate nello spettacolo “Lagerblok”, dedicato alle donne “resistenti” vittime della Shoah; la fotografa Letizia Battaglia e le sue potenti immagini, che ritraggono donne di mafia e donne vittime di mafia, a Parma il 3 marzo; le donne africane che vivono a Parma e che l’11 marzo racconteranno la loro esperienza nel nostro paese e la vita delle loro sorelle, in un incontro organizzato per ricordare la candidatura delle donne africane al Nobel per la pace 2011; le studentesse dell’Istituto Sanvitale di Parma e le loro fotografie, immagini che parlano della follia in una mostra che s’inaugura il 21 marzo; le giovani donne disabili che, con lo spettacolo “Vivere spettinate” in scena il 25 marzo, racconteranno in modo ironico e divertito le difficoltà che incontrano tutti i giorni. “Un mese di iniziative che mettono al centro le donne, la loro forza, le loro idee, la loro identità, in un percorso che cancelli via via l’idea della marginalità, del non essere protagoniste della loro vita e della scena sociale”, ha detto nella presentazione di oggi in piazza della Pace l’assessore provinciale alle Pari opportunità Marcella Saccani, che ha sottolineato “l’enorme coralità d’intenti e di partecipazione” ringraziando le tante realtà coinvolte. Da lei una dedica speciale: “A tutte le donne, a quelle che soffrono e che fanno più fatica, a quelle che fanno lavori difficili, a quelle che non hanno lavoro, e in particolare a una ragazza: quella che a Reggio Calabria, quando la scuola aveva deciso che un suo compagno down non sarebbe più andato alle gite, è andata dalla preside e ha detto “se non viene lui non vengo neanch’io”, e si è portata appresso tutta la classe. Credo che queste ragazze siano il segnale di un’Italia che ci fa pensare al futuro, che ci fa sperare: credo che dimostrino che c’è un mondo di giovani che a volte insegna ai grandi”. “In un contesto di catastrofe ambientale, economica, sociale, politica, esistono pratiche ed esperienze di donne, e uomini, che ci dicono che è possibile ricostruire comunità belle da abitare – ha spiegato Francesca Bigliardi di Forum Solidarietà -. Abbiamo molto bisogno di cambiare il modo di guardare le cose, di costruire il cambiamento: e il cambiamento si costruisce insieme. Queste iniziative ci dicono come insieme guardare le cose con uno sguardo che sia autoriflessivo e politico”. Il programma 3 marzo ore 17.30, Palazzo Giordani, Viale Martiri della Libertà 15 - Inaugurazione della mostra Da donna a donna. Fotografie di una fotografa antimafia. Letizia Battaglia, 1974-2011. Attraverso l’obiettivo di una donna la forza di immagini contro la mafia e per l’affermazione dei diritti civili. A seguire reading tratto da “Panni sporchi. Cose di fimmini” a cura dell’Associazione Zona Franca. La mostra si concluderà il 18 marzo. 8 marzo ore 10.00, Sala Savani, Piazzale della Pace 1 - “Premio Pierangela Venturini” Cerimonia di consegna. Il premio, a partire dalla vicenda di una “donna eccellente”, valorizza l’opera di altre due donne: una che si sia distinta a Parma e nel territorio provinciale, l’altra in una dimensione nazionale ed europea. 8 marzo ore 11.30 (riservato alle scuole) Teatro al Parco – Parco Ducale - 8 marzo ore 21.00 (aperto al pubblico) Teatro al Parco – Parco Ducale. Lagerblok. Spettacolo prodotto dall’Assessorato alle Pari opportunità della Provincia e realizzato dalla Cooperativa “Lampi di Musica” in collaborazione con Forum Solidarietà, Istituto Storico della Resistenza, e Anpi. Un progetto musicale, nato dal racconto “Ad Auschwitz c´era un´orchestra” di Fania Fenelon dedicato alle donne “che resistono”. All’iniziativa partecipano il liceo classico “G. D. Romagnosi”, l’Istituto tecnico commerciale “G. B. Bodoni”, l’Istituto magistrale “A. Sanvitale” 11 marzo ore 16.00, Sala Savani, Piazzale della Pace 1 - Parma chiama Nobel: dedicato alle donne africane. Incontro con le rappresentanti africane a Parma e con le donne impegnate in progetti di cooperazione internazionale in Africa. Per la candidatura delle donne africane al Premio Nobel per la pace 2011. 21 marzo ore 17.30 - Palazzo Giordani, Viale Martiri della Libertà 15 - Inaugurazione della mostra fotografica (Libera)mente. Mostra fotografica realizzata dall’Istituto magistrale Sanvitale di Parma. Il punto di vista di giovani donne sulla follia, tema che spesso costituisce ancora un tabù. Un invito a riflettere sulla profondità della follia e un messaggio per avvicinare le persone a un mondo spesso considerato lontano. La mostra si concluderà il 1 aprile. 25 marzo ore 21.15 - Teatro Europa, Via Oradour 14 - Vivere spettinate. Donne e disabilità. Uno spettacolo esito del laboratorio teatrale a cura di Franca Tragni. Un cammino insieme a partire da una riflessione su ciò che significa essere donne in questo momento storico, sociale e culturale e, per giunta, non donne qualsiasi, ma donne disabili. Di e con Virginia Canali, Alessandra Cinque, Giuliana Costanzo, Annnalisa Dallasta, Fernanda Esposito, Lorena Lapenna, Elisa Longeri, Franca Tragni. |
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L’AIDA DEI RAGAZZI, ANTEPRIMA AL MAGGIO PROTAGONISTI 600 STUDENTI ELEMENTARI E MEDI. PER CELEBRARE IL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA QUATTRO SPETTACOLI DALL’11 AL 15 MARZO, IN COLLABORAZIONE CON LE CHIAVI DELLA CITTÀ, PORTALERAGAZZI E VENTI LUCENTI |
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Firenze, 3 marzo 2011 - Un’aida spettacolare e del tutto inedita, sceneggiata e interpretata da 600 studenti delle scuole elementari e medie inferiori, farà da anteprima al 74° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, che sarà come noto inaugurato dall’omonima opera di Giuseppe Verdi, direttore il maestro Zubin Mehta, regista Ferzan Ozpetek. Anche nelle passate edizioni il progetto all’Opera ha dato vita a uno spettacolo che si ispirava al titolo inaugurale del Festival. Ideata per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’Aida dei ragazzi andrà in scena al Teatro Comunale venerdì 11 marzo, con inizio alle 20,30. Il progetto è di Daniele Bacci, regia e scrittura scenica di Manu Lalli con riduzione musicale di Claudia Gori. Dirige il maestro Alvaro Lozano. Durata: 60 minuti. Tre le repliche: sabato 12 marzo (ore 10 e 20.30), martedì 15 marzo (ore 10). Info, prenotazioni e prevendita: biglietteria del teatro: 055.2779350 (martedì – venerdì ore 10 – 13 e 14.30 - 16.30, sabato 9 - 13). Www.maggiofiorentino.com. Lo spettacolo fa parte dello speciale progetto di educazione musicale per la scuola all’Opera, giunto così alla quinta edizione. Un’iniziativa d’avanguardia, unica nel panorama internazionale. L’aida dei ragazzi è stata presentata oggi da Maria Rosa De Giorgi, assessore all’Educazione del Comune di Firenze, che con il programma Le Chiavi della Città promuove il progetto, e dai rappresentanti delle istituzioni che vi collaborano: la sovrintendente al Teatro Comunale Francesca Colombo, e Michele Gremigni, presidente dell’Ente Cassa di Risparmio che opera attraverso Portaleragazzi.it. Per la compagnia Venti Lucenti, che cura direzione artistica e regia, la regista Manu Lalli. Con l’iniziativa all’Opera si desidera appunto avvicinare i giovani al mondo della lirica, facendoli partecipare attivamente alla messa in scena (come sceneggiatori, costumisti, attori e cantanti), con un complesso lavoro di preparazione nelle scuole e l’assistenza di professionisti. Il successo del progetto è testimoniato di circa 2500 richieste (97 classi di 24 istituti). Gli esclusi, per evidente impossibilità di aggregare tutti, sono stati però messi in condizione di cantare dalla platea insieme ai compagni in palcoscenico i temi Su! Del Nilo e la melodia della Marcia trionfale. Ciò è stato possibile anche grazie a Portaleragazzi (www.Portaleragazzi.it), che, in una sezione specifica, pubblica tutte le informazioni utili, musica e parole comprese. Questa collaborazione ha permesso di rispondere in modo più ampio e articolato alla domanda di cultura musicale della città e della scuola, traducendo i tradizionali percorsi introduttivi alla lirica nei linguaggi dei nuovi media. Aida, assai celebre e amata, è un opera il cui titolo si presta benissimo al coinvolgimento sia degli studenti e delle loro famiglie, sia del pubblico abituale del Maggio. L’opera debuttò al Cairo il 24 dicembre 1871. Riproporla oggi consente di attualizzare il dramma della schiavitù, della guerra e dei conflitti interpersonali, costringendo i giovani cantanti-attori a misurarsi con problematiche ancora vive. Tutto ciò senza perdere di vista la magia del teatro e della musica verdiana, straordinaria ed esaltante struttura portante non solo di opere d’arte, ma della stessa ricerca d’identità del nostro paese, che proprio nel marzo 2011 compie 150 anni. La prima dell’Aida diretta dal maestro Mehta è in programma il 28 aprile con 5 repliche. |
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“ÖTZI20”: I VENT’ANNI DELL’UOMO VENUTO DAL GHIACCIO IN MOSTRA A BOLZANO |
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Bolzano, 3 marzo 2011 - Per celebrare il ventennale del ritrovamento dell’Uomo venuto dal ghiaccio, dall’1 marzo 2011 al 15 gennaio 2012 il Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano dedica alla sua celebre mummia l’esposizione temporanea Ötzi20. Tra scienza, costume, cronaca e arte, quattro piani di allestimento mettono in scena l’impatto di Ötzi su noi contemporanei. E una nuova ricostruzione di com’era da vivo. Presente alla cerimonia di inaugurazione l’assessora Sabina Kasslatter Mur. Nel 2011 l’Uomo venuto dal ghiaccio compie vent’anni, almeno nella sua seconda vita di mummia tra le più importanti e note al mondo. Era il 19 settembre 1991 quando in un ghiacciaio della Alpi della Ötztal alcuni escursionisti recuperarono un corpo umano ben conservato risalente a 5300 anni fa, ribattezzato affettuosamente dai media “Ötzi”. Per celebrare il ventennale del ritrovamento, il Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano ha ideato per il suo famoso reperto la mostra temporanea “Ötzi20 – Life. Science. Fiction. Reality”, un percorso espositivo di quattro piani tra scienza, cronaca, costume, curiosità e arte alla scoperta del rapporto che Ötzi ha instaurato con noi contemporanei. L’esposizione è visitabile dall’1 marzo 2011 al 15 gennaio 2012. In un contesto interattivo, pensato per dialogare con il visitatore accompagnandolo attraverso gli oggetti esposti e le installazioni, Ötzi20 illustra il passato ma soprattutto il presente della mummia dell’Età del rame ormai divenuta parte del nostro immaginario. Dalle più recenti scoperte scientifiche all’Ötzi oggetto di approcci esoterici, a quello protagonista di operazioni di marketing o di fantasiosi reportage giornalistici, la mostra fissa un’ “istantanea dinamica” in equilibrio tra antichità archeologica e fenomeno sociale, dove trova spazio il costante mutamento delle conoscenze su Ötzi e delle rappresentazioni che ne abbiamo. Nel corso della cerimonia l´assessora Kasslatter Mur ha dichiarato: "L’uomo venuto dal ghiaccio con la sua straordinaria importanza archeologica ha reso nota in tutto il mondo la nostra terra. Dall’inaugurazione del museo, oltre tre milioni di visitatori hanno visto la mummia e il suo corredo. Negli anni, di Ötzi hanno parlato tutte le maggiori testate internazionali, ed oggi come ieri i risultati delle ricerche sulla mummia girano il mondo appassionando e coinvolgendo non solo gli scienziati, ma anche i profani. Saluto perciò con favore l’iniziativa del Museo Archeologico dell’Alto Adige di prendere il ventennale della scoperta di Ötzi ad occasione per presentare un quadro d’insieme aggiornato della tematica, fornendo un bilancio e trasmettendone gli esiti attraverso una mostra temporanea". L’esposizione temporanea occupa tutti e quattro i piani del Museo Archeologico dell’Alto Adige, per un totale di 1.200 m2, all’insegna rispettivamente dei temi life, reality, science e fiction, ovvero Ötzi come è stato incontrato e vissuto nei primi giorni dopo la sua scoperta, com’era e com’è nella realtà, nei resoconti e nelle pratiche dei ricercatori così come nelle domande (aperte) poste dalla scienza ed infine nella rappresentazione massmediatica e popolare. Esposti dal 1998 al Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano, in tredici anni la celebre mummia con il suo straordinario corredo di vestiario ed attrezzatura sono stati visitati da oltre 3 milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Benché morto, Ötzi ha influenzato vite suscitando reazioni ed emozioni che la mostra intende indagare. Attrazione principale della mostra Ötzi20 proposta dal Museo Archeologico dell’Alto Adige è la nuova ricostruzione a grandezza naturale dell’Uomo venuto dal ghiaccio, basata su un modello anatomico tridimensionale del cranio, su dati tomografici e sui più recenti metodi ricostruttivi della medicina forense. L’opera è stata realizzata dai due artisti olandesi Alfons e Adrie Kennis, già noti per avere dato un volto all’Uomo di Neandertal. Questa ricostruzione sostituisce quella, vetusta, già esposta al museo. Grazie al lavoro dei fratelli Kennis, l’aspetto e il corpo dell’Uomo venuto dal ghiaccio assumono una forma quanto più verosimile e realistica: Ötzi appare come un uomo di statura media, snello ma nerboruto, con i lineamenti affilati, la barba incolta e la pelle bruciata dal sole. La fotografa tedesca Heike Engel (agenzia 21Lux) ha seguito per sei mesi Kennis & Kennis documentando in esclusiva per il Museo Archeologico dell’Alto Adige l’intero processo di ricostruzione dell’Uomo venuto dal ghiaccio. La serie di fotografie così realizzata illustra in modo tangibile il capolavoro artigianale dei due gemelli olandesi, suscitando nello spettatore l’impressione di trovarsi immersi nel loro atelier. Il design ed i materiali scelti per allestire ognuno dei quattro piani di Ötzi20 sono ispirati alle rispettive tematiche e producono trasparenze e prospettive incrociate. Le stazioni interattive disseminate lungo il percorso espositivo e l’utilizzo di filmati, interviste e installazioni “hands-on” catturano l’attenzione del visitatore trasmettendo i contenuti della mostra in modo avvincente. Per l’intera sua durata, Ötzi20 è aggiornata con gli ultimi risultati della ricerca e i più attuali spunti di discussione suscitati dalla mummia. Una mostra aperta, in divenire, che non intende pronunciare parole definitive sull’Uomo venuto dal ghiaccio, ma lo considera una parte di noi, del nostro tempo. La mostra Ötzi20 del Museo Archeologico dell’Alto Adige si confronta anche con le interpretazioni artistiche della celebre mummia. Un’istallazione dell’artista britannica Marilène Oliver accoglie i visitatori all’ingresso del museo: è “Iceman Frozen Scanned and Plotted”. L’opera è composta da numerose lastre di acrilico riunite in un unico blocco: le loro perforazioni riproducono i profili dell’Uomo venuto dal ghiaccio ottenuti da scannerizzazioni tomografiche, permettendo alla Oliver di giocare con il concetto di “multistraticità”. Ötzi20 espone inoltre i “Tableau vivant” della fotografa altoatesina Brigitte Niedermair, una rassegna di scatti di grande formato delle ricostruzioni della mummia presenti in diversi musei europei, immortalate nei contesti e negli ambienti più diversi. Infine, in concomitanza con la mostra, il Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano Museion ospita una rivisitazione del progetto “La fuga di Ötzi”, che l’artista tedesco Hans Winkler realizzò nel 2008. Riproducendo le orme della mummia su piastre d’asfalto nei pressi di Museion, Winkler inscena un “giallo archeologico” incentrato su una misteriosa fuga di Ötzi dal museo che lo ospita. Ötzi20, però, non è solo esposizione: per tutto il 2011 e fino alla chiusura nel gennaio 2012 si susseguiranno eventi e proposte a creare un degno contorno. Il programma prevede, tra l’altro, workshop tematici, visite guidate con i protagonisti - curatori, progettisti, ricercatori, tecnici, - proposte specifiche per bambini e over 60, incontri con gli artisti e, naturalmente, una grande festa di compleanno per Ötzi domenica 18 settembre 2011, che si prolungherà oltre la mezzanotte per celebrare, il 19, il ventennale della sua scoperta. A corredo della mostra temporanea Ötzi20 è disponibile il catalogo “Ötzi 2.0 - Una mummia tra scienza e mito”, pubblicato in lingua italiana e tedesca per l’Italia dalla Folio Editore (Vienna/bolzano) e in lingua tedesca dalla Theiss Verlag (Stoccarda). Accompagna l’esposizione in qualità di media partner ufficiale il National Geographic Germania. La mostra temporanea Ötzi20, aperta al pubblico dall’1 marzo 2011 al 15 gennaio 2012 presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige in via Museo 43 a Bolzano, è sostenuta finanziariamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano. Ulteriori informazioni e aggiornamenti sono disponibili sul blog http://oetzi20.It/ |
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PRIMAVERA AL MUSEO INTERNAZIONALE DELLE CERAMICHE (MIC) DI FAENZA CON TRE MOSTRE DI GRANDE INTERESSE MAURO ANDREA, ENZO SCUDERI E SANDRO CHIA IN CONTEMPORANEA NEL PERIODO PASQUALE |
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Faenza, 3 marzo 2011 - Visitare il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza significa compiere un iter culturale e cronologico che copre l’intero arco della produzione ceramica mondiale. Fondato nel 1908 da Gaetano Ballardini, il Mic è nel suo genere la più grande raccolta al mondo e in essa è documentata la storia e la cultura della ceramica nei cinque continenti attraverso i secoli, dall´antichità classica fino ai giorni nostri. Accanto alla grande produzione italiana ed europea dal Basso Medioevo al Rinascimento, dal Seicento all´Ottocento, importanti sezioni sono dedicate al Medio e all´Estremo Oriente, all´America precolombiana, all´Africa e all´Asia. Notevoli le sezioni della Ceramica popolare italiana, delle Targhe devozionali, del Design e della produzione industriale fino ai ceramici avanzati. Nel 2010 il percorso permanente del Mic si è arricchito di opere con l’inaugurazione della Sezione Italia Novecento, vasta oltre 2000 mq, destinata ad ospitare oltre novecento ceramiche d’arte: una selezione operata nelle raccolte del Museo che, solo relativamente al secolo scorso, possono vantare oltre 10.000 opere. L’italia e Faenza hanno significato molto per la storia della ceramica moderna e contemporanea e in questa sezione, è possibile avere una visione di ampio spettro di quanto realizzato da ceramisti e da artisti che con questo materiale si sono espressi: dagli splendori Art Nouveau di Galileo Chini fino alle perfezioni esecutive di Bertozzi & Casoni degli anni Duemila. A raccontare gli sviluppi di questa arte sono, tra le altre, le opere di Arturo Martini, Gio Ponti, Tullio D’albissola, Angelo Biancini, Nanni Valentini, Lucio Fontana, Carlo Zauli. Accanto alle ceramiche, la presenza anche di opere pittoriche e scultoree relativamente a quegli artisti che, pur dedicandosi alla ceramica, hanno raggiunto riconoscibilità e affermazione con altri mezzi espressivi. E’ di questi mesi, inoltre, la prestigiosa candidatura al riconoscimento di "Monumento Messaggero di una Cultura di Pace" da parte dell´Unesco, che nelle prossime settimane sarà sottoposta ad una commissione internazionale con sede a Parigi. Nel prossimo periodo primaverile (e in particolare nel periodo a cavallo fra Pasqua e fine aprile) tre esposizioni di ceramica contemporanea rendono decisamente interessante una visita al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. Mauro Andrea: “Io Odio La Ceramica” a cura di Franco Bertoni 13 marzo - 30 aprile 2011 Inaugurazione: sabato 12 marzo 2011 ore 18.30- E’ la prima retrospettiva dedicata a Mauro Andrea, prematuramente scomparso nel 2010, e intende non solo omaggiare un artista che si è espresso anche con la ceramica, bensì offrire al pubblico una, se pur selezionata, visione dei suoi estesi campi di interesse e dei tanti mezzi utilizzati a fini artistici. Sarà esposta un’ampia rappresentanza di opere ceramiche dal 1981 al 2000 e una selezione di opere grafiche, pittoriche ed extrapittoriche. Della carriera dell’artista vanno ricordate alcune tappe fondamentali: dal 1988 inizia a utilizzare, tra i primi, il computer Michelangelo per opere che vanno dal grande quadro al grattacielo. Del 1992 è la sua anticipatrice realizzazione di una grande piastrella in ceramica dipinta con il computer, mentre solo nel 2000 verrà messo in commercio il computer per ceramica Raffaello. Progetta lavori per un grattacielo a Manhattan, una grande coppa per il Gran Premio di Formula Uno di San Marino, e, nel 1999, vince il primo premio al concorso “The spirit of the millennium plate” promosso dalla National Italian American Foundation. Il suo piatto “Stella del Millennio” verrà donato al Presidente Bill Clinton. Enzo Scuderi. “Apparizioni Su Terracotta” a cura di Franco Bertoni 3 aprile - 5 giugno 2011 Inaugurazione: sabato 2 aprile ore 18.00. Scuderi è un artista politecnico che dal 1993 si dedica a una singolare opera di riconversione estetica di vecchi embrici recuperati nei dintorni di un angolo di Toscana eletto a luogo di lavoro e di residenza. Egli si muove tra rispetto di un primato del disegno di vasariana memoria e utilizzo di “abbozzi” e “macchie” che dicono di una complessità di visione che l´artista è destinato a investigare. Più modernamente: l´incontro tra un objet trouvé - pur frutto di anonime artigianalità e di un tempo meteorologico - e il disegno, il progetto figurativo che si inserisce e trova spazio nel magma dell´esistente. In mostra al Mic una sessantina di opere che, dentro la tipologia della terracotta dipinta a freddo, danno conto di un lavoro artistico apertamente inattuale e proprio per questo ben più interrogativo e degno di nota di tante contemporanee vulgate che, volendo stupire, ricadono, invece, nella più trita banalità. Sandro Chia. “Ceramica V/s Disegno 1:0” a cura di Franco Bertoni 17 aprile - 5 giugno 2011 Inaugurazione: sabato 16 aprile ore 18.00. Nato a Firenze nel 1946, Sandro Chia è uno degli artisti italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Dalla ricerca concettuale degli anni Settanta alla Transavanguardia del decennio successivo l’artista, come ha scritto Achille Bonito Oliva, “opera su un ventaglio di stili, sempre sostenuto da una perizia tecnica e da un´idea dell´arte che cerca dentro di sé i motivi della propria esistenza. Tali motivi consistono nel piacere di una pittura finalmente sottratta alla tirannia della novità ed anzi affidata alla capacità di utilizzare diverse “maniere” per arrivare all´immagine. I punti di riferimento sono innumerevoli, senza esclusione alcuna, da Chagall a Picasso, da Cézanne a De Chirico, da Carrà futurista a Carrà metafisico e novecentista”. In mostra al Mic le opere in ceramica appositamente realizzate per l´occasione (molte delle quali coniugate con disegni, tempere e acquarelli) e una selezione di opere pittoriche, anch´esse recenti. Www.micfaenza.org/ |
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ANANSI HA PRESENTATO IN PROVINCIA IL SUO "TORNASOLE TOUR 2011" SI COMINCIA DOMENICA 6 MARZO ALLE 21 AL PALAZZETTO DELLO SPORT DI ROVERETO |
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Trento, 3 marzo 2011 - “L´occasione di questo incontro ha in sè molteplici valenze perché oltre presentare ´Tornasole´ e il relativo tour italiano del nostro Anansi, vogliamo in qualche modo celebrare tutto il vasto e vivace patrimonio musicale e artistico di cui il nostro Trentino è ricco e che merita di essere valorizzato e messo nelle condizioni di potersi esprimere al meglio”. Con queste parole l´assessore provinciale alla Cultura Franco Panizza, insieme a Fausto Bonfanti del Centro Culturale Santa Chiara di Trento, ha introdotto alla stampa il lavoro di Stefano Bannò, alias Anansi, fresco dell´esperienza musicale sanremese che lo ha portato alla ribalta del grande pubblico. E che dal 6 marzo prossimo lo porterà, dopo la tappa trentina di Rovereto organizzata nell´ambito della rassegna Trentino Musica d´Autore, a girare lo stivale con il suo “Tornasole Tour 2011”. Entusiasta degli impegni che lo attendono nei prossimi mesi lo stesso artista trentino, che letteralmente “non vede l´ora” di tenere a battesimo il suo tour nazionale e salire sul palco roveretano con artisti del calibro di Pau (voce dei Negrita), Frankie Hi-nrg, Bunna degli Africa Unite e dell´altra band nostrana, i Bastard Sons of Dioniso, artisti che hanno collaborato in alcuni dei brani contenuti nel suo ultimo lavoro. “Oltre all´importanza e alla qualità del concerto in sé, è bello vedere come esista tutto un sottobosco di tante piccole band e artisti, un movimento musicale vivo, vivace e variegato che cresce e che ha bisogno di spazi e occasioni per emergere e dimostrare le proprie potenzialità – le parole di Anansi -. Credo che questi momenti possano dare un segnale importante di apertura e sostegno nei confronti del mondo musicale trentino”. Anche se eliminato col televoto, Anansi-stefano Bannò non è di sicuro passato inosservato, alla 61a edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo. In molti si sono accorti della sua genuinità e della spontaneità con cui ha proposto al grande pubblico televisivo pubblico un genere del tutto inusuale per il palcoscenico dell´Ariston come il reggae, ed hanno apprezzato della leggera bellezza della sua canzone "Il Sole dentro". Eliminato da Sanremo ma non certo dal panorama della musica italiana, Anansi ha tutti i numeri per dimostrare di poter diventare uno dei beniamini più amati dai giovani. La "cartina di tornasole" delle sue potenzialità di successo sarà il Tour 2011 che è stato presentato oggi in Provincia dall´assessore Franco Panizza e che s´intitola appunto "Tornasole", proprio come il cd appena uscito che contiene dieci canzoni inedite, di cui cinque in inglese, e la versione inglese del brano di Sanremo, e che è impreziosito da importanti collaborazioni: nel cd troviamo, infatti, i The Bastard Sons of Dioniso nel brano "Carpe Diem", il veterano del reggae nostrano Bunna degli Africa Unite nella canzone "Can´t stop my Music", e Frankie Hi-nrg nel brano "La realtà". Così come ben augurante pare la prima data del "Tornasole Anansi Tour 2011". Domenica 6 marzo il giovane cantante trentino di origini siciliane sarà alle 21 al Palazzetto dello sport di Rovereto per il concerto "Anansi & Friends" inserito nel cartellone "Trentino Musica d´Autore": si esibirà in compagnia di alcuni "amici": i The Bastard Sons of Dioniso non potevano mancare all´appuntamento, ma ci saranno anche Frankie Hi-nrg e Pau, la voce dei Negrita (biglietto d´ingresso 5 €; prevendite attraverso il Circuito Primi alla Prima delle Casse Rurali Trentine, oppure presso le Casse dell´Auditorium e del Sociale di Trento e col Circuito Greenticket; il giorno del concerto presso il Palazzetto dello sport della città della Quercia). "La Provincia – ha tra l´altro ricordato – l´assessore Panizza, – è da sempre vicina alle più diverse e qualificate espressioni di musica che s´intrecciano sul nostro territorio, che vanno dalle tradizionali esibizioni dei nostri complessi bandistici, oppure dei nostri cori polifonici, di voci bianche, di musica popolare alle più colte melodie della musica antica, classica e contemporanea. Il Trentino è una terra musicale, lo dimostra l´attività del nostro Conservatorio, ma anche le numerose scuole musicali: senza timore di essere smentiti, sono all´incirca 20mila i Trentini che in un modo o nell´altro ´fanno´ musica cantata o suonata. Ma noi siamo attenti anche espressioni più giovani del mondo musicale locale, per le quali abbiamo attivato strumenti di supporto e fornito strutture di accoglienza e momenti di spettacolo. Ecco perché abbiamo chiesto ad Anansi di presentare alla stampa il suo Tour 2011 nella ´casa dei trentini´, e cioè nel palazzo della Provincia: vogliamo in questo modo documentare concretamente e visivamente la nostra vicinanza a tutti coloro che creano aggregazione sana, pulita e intelligente, a chi fa cultura anche attraverso la musica cosiddetta leggera, a chi porta il nome del Trentino al di fuori dei nostri confini attraverso i messaggi della sua arte". |
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