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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 11 Marzo 2011
MILANO (STUDIO GIANGALEAZZO VISCONTI): AARON YOUNG - 7 APRILE/22 LUGLIO 2011  
 
Dal 7 aprile al 22 luglio 2011, lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano ospiterà una mostra dedicata all’artista californiano Aaron Young (1972). Dopo numerose mostre internazionali in alcuni degli spazi espositivi più prestigiosi al mondo, tra cui il P.s. 1 di Long Island City (Ny), il Kunst-werke di Berlino e la Serpentine Gallery di Londra, e dopo la recente partecipazione alla Brucennial curata da Vito Schnabel a Soho (Ny) e la mostra personale al Macro di Roma, l’artista di San Francisco, che vive e lavora a New York e vanta collaborazioni con Gagosian, Stefania Bortolami, Saatchi Gallery e Almine Rech Gallery torna ad esporre in Italia. Per l’appuntamento milanese, saranno esposte 7 opere di grandi dimensioni, realizzate su alluminio e legno e due sculture, cancelli di ferro e oro 24kt, tutte realizzate tra il 2007 e il 2009. Il lavoro di Young è il risultato di performances piene di energia che coinvolgono motociclisti, skateboarders e tatuatori (stereotipi di un tessuto urbano ribelle), che diretti dall’artista e in sella ad una motocicletta, attraverso acrobazie talvolta pericolose, lasciano segni di sgommate e frenate su lastre di alluminio o legno appositamente preparate con diversi strati di colore. Il risultato delle “azioni” estreme di Aaron Young sono grandi cerchi concentrici di gomma bruciata, olio e acrilici su pannelli singoli, dittici e trittici, che dimostrano il forte ascendente sull’artista di una cultura americana alternativa e ai margini, e la sua volontà di creare un linguaggio nuovo e personale. Gli “scarabocchi” riprodotti sulle tavole di Young richiamano i lavori astratti di Pollock, ma anche le opere di Basquiat e Rauschemberg e aprono una finestra sulla comunità di giovani artisti newyorkesi - tra cui Dan Colen e Dash Snow - legata allo “skateboarding”, alla velocità delle corse clandestine e ai graffiti, che costituisce la nuova scena pop d’oltreoceano. Aaron Young è nato a San Francisco, vive e lavora a New York. Si è diplomato all’Istituto d’Arte di San Francisco nel 2001 e si è specializzato in Belle Arti all’Università di Yale nel 2004. Ha partecipato a importanti mostre e Biennali d’Arte tra cui: "Greater New York" al P.s. 1 Contemporary Art Center di Long Island City, New York (2005); "Uncertain States of America," al Museo d’Arte Astrup Fearnley di Oslo (2005) e alla Serpentine Gallery di Londra; "Whitney Biennial: Day for Night," al Whitney Museum of American Art di New York (2006); The Second Moscow Biennale (2007); alla mostra "Political Minimalism," al Kunstwerke di Berlino (2008). Nel 2009 ha partecipato alle collettive “100 Years (Version #2 Ps1) Julia Stoschek Foundation, Ps1 di New York (2009) e “Abstract America: New Painting and Sculpture, alla Saatchi Gallery di Londra, alla personale al Macro di Roma (2010) e alla Brucennial di New York (2010) Milano, febbraio 2011 Aaron Young Milano, Studio Giangaleazzo Visconti Corso Monforte 23 7 aprile - 22 luglio 2011 Orari: dal lunedì al venerdì dalle 11-19 Info: tel. +39 02795251 fax: +39 0276023238 info@studiovisconti.Net  www.Studiovisconti.net    
   
   
MILANO (PINACOTECA DI BRERA): HAYEZ NELLA MILANO DI MANZONI E VERDI A CURA DI FERNANDO MAZZOCCA, ISABELLA MARELLI E SANDRINA BANDERA - 12 APRILE / 25 SETTEMBRE 2011  
 
Nell’ambito delle iniziative dedicate alle celebrazioni per l’Unità, la Pinacoteca di Brera con Skira editore dedica una mostra a Francesco Hayez e al contesto artistico e culturale di Milano nei decenni cruciali per la storia dell’Italia. Milano non è stata, come Torino, Firenze e Roma, capitale dell’Italia, unificata nel 1861, di cui ricorre nel 2011 il centocinquantenario. Ma quella che venne considerata la “capitale morale” ha avuto un ruolo, superiore a qualsiasi altra città italiana, decisivo per l’unità culturale del nostro paese. Milano è stata nell’Ottocento il più importante centro per l’editoria, per la produzione artistica, il mercato dell’arte e il collezionismo, per l’attività musicale in riferimento soprattutto al melodramma destinato ad una ininterrotta fortuna internazionale. Tre protagonisti, appartenuti a tre generazioni diverse, Alessandro Manzoni (1785–1873), Francesco Hayez (1791–1882) e Giuseppe Verdi (1813–1901), hanno rappresentato il primato milanese nell’ambito letterario, della pittura e della musica, fornendo rispettivamente con la tragedia (Carmagnola e Adelchi) e il romanzo moderni (I Promessi Sposi), la grande pittura storica e il ritratto, il melodramma, i modelli in cui la nuova nazione potesse riconoscersi. Il complesso di Brera, con l’Accademia, la Pinacoteca, la Biblioteca Braidense e le altre istituzioni, il Teatro alla Scala, i centri dell’editoria letteraria e musicale, come la famosa Casa Ricordi, furono il grandioso laboratorio di questa cultura nazionale. Manzoni era lombardo, Hayez e Verdi no, ma il loro successo a Milano testimonia quello spirito d’accoglienza e quella capacità di attirare ingegni che dai tempi di Leonardo è sempre stata una prerogativa milanese. Attraverso una serie di capolavori di Hayez, ispirati ai testi di Manzoni e che rappresentano gli stessi temi di alcuni dei più popolari melodrammi di Verdi, come I Lombardi alla prima Crociata, I Vespri e I due Foscari, a cui si unisce una serie di strepitosi ritratti dei tre protagonisti e dei personaggi a loro più vicini, la mostra intende evocare, nello spazio emblematico di Brera, questo momento irripetibile della storia culturale italiana. Un catalogo, edito da Skira, oltre a restituire il percorso espositivo, raccoglierà i contributi dei più autorevoli studiosi in ambito storico, storico artistico, letterario e musicale, in modo da ricostruire il clima di quegli anni straordinari. Nell’ultima sala del percorso museale alcuni famosissimi dipinti della Pinacoteca legati al Risorgimento italiano nei mesi della mostra godranno di una maggior visibilità, con un apparato didattico appositamente curato. Info e prenotazioni: www.Brera.beniculturali.it  - tel. 02.92800361 - www.Pinacotecabrera.net    
   
   
MILANO (PALAZZO MORANDO):"MUSA INQUIETA. VITA, ARTE E MIRACOLI DI MARTA MARZOTTO"  
 
In occasione degli ottant’anni di Marta Marzotto, dall’11 marzo al 4 aprile 2011, Palazzo Morando ospita la mostra "La Musa Inquieta. Vita arte e miracoli di Marta Marzotto" promossa dall’Assessorato alla Cultura, a cura di Marta Brivio Sforza. Piena di vita, fotografa, costumista e designer, Marta Marzotto ha ispirato artisti, poeti e scrittori, da Renato Guttuso ad Alberto Moravia. “Nella mia vita ho agito solo per istinto, per seguire la mia voglia di tutto e subito”, così scrive di sé Marta Marzotto, dal cui salotto sono passati innumerevoli personaggi della cultura internazionale. “Marta ha fatto dell’allegria e del buon umore uno stile di vita, mettendo l’amore sempre al primo posto - ha affermato il Sindaco Letizia Moratti - Lei, con il suo sorriso contagioso, la sua generosità innata ed il suo impegno per la cultura ci insegna, giorno dopo giorno, la bellezza del tempo e della vita”. La mostra mette in scena il mondo straordinario di Marta, attraverso fotografie che raccontano i luoghi amati, le persone, le opere, i sogni. Accanto alle foto alcuni oggetti da lei creati con fantasia, talento e con un gusto speciale: borse, gioielli, caftani, tutti coloratissimi. Moltissime le creazioni dedicate alle donne, per valorizzarne la bellezza ed avvicinarle ad un mondo ideale, dimenticando le fatiche, la tristezza, il tradimento della vita reale. “Di Marta vi è un lato pubblico ed uno privato. Quest’ultimo è la base su cui ruota l’asse della sua azione. - spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory - Questo lato privato è la ‘ragione arricchita dalla fantasia’ che ‘si sviluppa secondo la necessità di una legge superiore’, che proibisce la volgarità della vita e ne addita come trasgressori i pigri, gli ipocriti e i pavidi. Come dire gli indifferenti di fronte alla bellezza. Una bellezza pensata”. E la curatrice, in una lettera a Marta: “Non mi illudo di contenerti tutta nello spazio limitato di questo bellissimo museo, ma spero di avere almeno rappresentato il fascino che mi conquistò la prima volta che ti incontrai a Roma, regina nelle tue stanze della splendida tua casa al Pincio, colma di luci, quadri, stoffe che apparve ai miei occhi di ragazza come la Grotta di Alì Babà. Il tuo più grande desiderio è quello di regalare qualcosa ad ogni persona che incontri, che sia una frase, un oggetto che sia un lasciapassare nel fantastico mondo di Marta, da legare, da amare da scoprire, da seguire in capo al mondo in una corsa senza fine”. Amore, generosità, passione. Con questi sentimenti, da molti anni, Marta Marzotto sostiene la Fondazione per la Ricerca della Fibrosi Cistica onlus (Ffc), alla quale andranno i proventi dei cataloghi in vendita in mostra  
   
   
VENEZIA (MUSEO CORRER): VENEZIA CHE SPERA. L´UNIONE ALL´ITALIA (1859-1866) - 16 MARZO/29 MAGGIO 2011  
 
Organizzata nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell´Unità d´Italia, che culmineranno nella “Notte Tricolore” tra il 16 e il 17 marzo 2011, la mostra documenta gli avvenimenti più significativi del periodo compreso tra il 1859 e il 1866, ovvero dalla seconda Guerra d’Indipendenza fino all´annessione di Venezia e del Veneto al Regno d´Italia, attraverso la presentazione di un ricco apparato iconografico e di una cospicua selezione di documenti storici provenienti per lo più dalle importanti collezioni civiche risorgimentali, oltre che di un nucleo di opere giunte da altre importanti musei italiani, come il Museo del Risorgimento di Milano, il Castello di Miramare di Trieste e i Musei Civici di Udine e Pordenone. Curata da Giandomenico Romanelli e Camillo Tonini, si articola in cinque sezioni - Venezia che spera, L’austria a Venezia, Venezia nei documenti fotografici dell’epoca, L’attesa, Venezia all’Italia – ospitate al Museo Correr, iniziando dalla Salone da Ballo al primo piano per proseguire al secondo piano. Vengono quindi esposte più di duecento opere, tra dipinti, ritratti istituzionali, esempi di cartografia pre-unitaria, monete, medaglie e distintivi, una ricca serie di suggestive foto d’epoca, disegni, manifesti, bozzetti per i monumenti commemorativi degli eroi risorgimentali, oltre a tanti altri cimeli e rarità, tra cui molti inediti. Il catalogo Marsilio, curato da Cristina Crisafulli, Franca Lugato e Camillo Tonini, raccoglie scritti di Giandomenico Romanelli, Michele Gottardi, Nadia Maria Filippini, Tiziana Agostini, Leonardo Mezzaroba, Camillo Tonini, Franca Lugato, Cristina Crisafulli, Giovanni Sarpellon Maria Voltolina e Claudio Franzini. Allestimento a cura di Daniela Ferretti. L’iniziativa è prodotta dalla Fondazione Musei Civici Veneziani in collaborazione con il Comune di Venezia - Presidenza del Consiglio e Assessorato alle Attività Culturali. Con questa mostra dedicata all´epopea risorgimentale veneziana, la Fondazione Musei Civici di Venezia assieme al Comune di Venezia aderisce alle celebrazioni per il 150° anniversario dell´Unità d´Italia. Attraverso un percorso espositivo ricco e variegato viene illustrato come la città lagunare affrontò gli eventi che la portarono ad affrancarsi dal dominio austriaco per entrare a far parte nel 1866 al Regno d’Italia a seguito della terza Guerra d’Indipendenza. Venezia che spera è il nome della mostra e anche della prima sezione espositiva, ospitata nel Salone da Ballo della Reggia che, dopo Napoleone e gli Asburgo, con l´annessione all´Italia, divenne la dimora ufficiale di casa Savoia a Venezia. Il titolo si ispira ad un celebre quadro di Andrea Appiani jr. (Milano, 1814-1865) proveniente dal Museo del Risorgimento di Milano, che raffigura un’allegoria di Venezia, non ancora unita all´Italia, ma “speranzosa” nel prossimo futuro. Alcuni pittori, partendo dal biennio rivoluzionario del 1848-49 rappresentarono in forma allegorica la Venezia irredenta e desiderosa di riscatto, in una serie di seducenti immagini che, rievocando la memoria di quei giorni, vengono qui proposte assieme a vedute della città, che mettono in evidenza la passione per il tricolore durante alcuni riti civici ma anche nei tragici momenti in cui la città subì l’assedio e la capitolazione nell’estate del 1849. Dagli straordinari “reporter” d’epoca Ippolito Caffi (Belluno,1809- Lissa, 1866) e Luigi Querena (Venezia, 1824-1887), che documentarono con lavori vivacizzati dai colori bianco, rosso e verde, luoghi e avvenimenti emblematici della Venezia di quei giorni, si giunge ad artisti che raffigurarono l’immagine personificata di Venezia, esprimendo con grande forza evocativa le spente speranze di annessione della città tradita e disillusa, dopo il trattato di Villafranca (1859) con il quale solo la Lombardia passava al nuovo Regno Sabaudo. È il caso, oltre al già citato Appiani jr., di Giacomo Casa (Conegliano Veneto, Treviso,1823- Roma, 1887), che, con il grande telero dell’Unione di Venezia all´Italia, celebra l´avvenuta annessione al Regno Sabaudo attraverso una “veronesiana” personificazione della città inginocchiata dinanzi al Re d´Italia, mentre, tra la folla che assiste all´evento, sono riconoscibili i protagonisti del Risorgimento italiano Le sale espositive al secondo piano accolgono la seconda sezione, L’austria a Venezia, dedicata al periodo della terza dominazione austriaca (1849-1866), evocato da alcuni ritratti istituzionali e dalla cartografia d´epoca, che illustrano la situazione dell´Italia pre-unitaria, in particolare quella dei possedimenti della Monarchia asburgica all´apice della sua potenza. 2 Un argomento di particolare interesse riguarda la costruzione del ponte ferroviario translagunare, che così profondamente avrebbe inciso sul tessuto urbano della città strappandola dalla sua insularità, incrementando il polo commerciale e industriale anche attraverso gli imponenti lavori per lo sviluppo portuale dell´alto Adriatico. Inoltre, dalle ricche raccolte numismatiche civiche, vengono presentate alcune monete di grande interesse, come quelle di Francesco Giuseppe (che furono le ultime coniate nella Zecca di Venezia, dimessa dopo l´annessione), oltre a medaglie che immortalano eventi riguardanti la corte imperiale a Venezia e ad alcuni interessanti distintivi che offrono una vasta panoramica del ricco apparato burocratico veneziano dell´epoca. A catalogo sono allegati stralci di un puntuale, quanto riservato testimone, Emmanuele Antonio Cicogna (Venezia, 1789-1868), che nei suoi Diari, conservati presso la Biblioteca del Museo Correr, annotava i quotidiani episodi di censura austriaca e di fermento patriottico che in quegli anni erano diffusi in città. La terza sezione, Venezia nei documenti fotografici dell’epoca, presenta alcuni straordinari documenti fotografici provenienti dagli archivi della Fondazione Musei Civici di Venezia. Si tratta di vedute della città durante l´occupazione austriaca, ma anche di numerosi ritratti di protagonisti, testimoni dell´epoca (Napoleone Iii, Vittorio Emanuele Ii, Giuseppe Garibaldi, Nino Bixio, Giuseppe Mazzini, Nicolò Tommaseo, Anna Maria Marsich Bandiera…) ed alcune eccezionali riprese di avvenimenti. Del pittore e fotografo Domenico Bresolin sono esposte le stampe fotografiche su carta salata di edifici e architetture (del 1857 ca); ma importanti sono anche gli “scatti” di Carlo Ponti e Carlo Naya, il più noto fotografo del periodo, autore di uno sterminato catalogo fotografico di monumenti, opere d´arte, scorci e vedute, oltre alla rarissima foto di Beniamino Giuseppe Coen che ritrae nel 1853 ca. Alcuni soldati austriaci in Piazzetta S. Marco in servizio durante la festa del Corpus Domini. Il ciclo di quattro dipinti di Vincenzo Giacomelli (Grizzo, Pordenone,1814- Venezia,1890), pittore-soldato durante l´eroica resistenza di Venezia (1848-1849), apre la quarta sezione, dedicata a L’attesa. Questi raffigurano alcuni episodi delle tre guerre di indipendenza ma soprattutto documentano la presenza sabauda nell’epopea risorgimentale. Qui si trova anche un ritratto del garibaldino Pietro Cortes (Venezia, 1831 – 1908), uno dei tanti patrioti-esuli che dedicarono tutta la vita all´indipendenza italiana, prima lottando per la liberazione di Venezia dagli austriaci, poi cospirando lontano dal Veneto, il quale alla sua morte donò la sua vastissima raccolta di cimeli risorgimentali alla Municipalità di Venezia. Tra questi, ricco di valenza simbolica è anche il Ritratto femminile di una sconsolata giovane con in mano il Trattato di Villafranca, che, concluso tra Napoleone Iii re di Francia e Francesco Giuseppe d´Austria, sanciva la cessione della Lombardia al re di Sardegna Vittorio Emanuele Ii mentre il Veneto restava agli Asburgo. Di Ippolito Caffì, patriota esule e pittore di storia, oltre all’Autoritratto, proveniente dalla Cassa di Risparmio di Venezia, viene presentata una serie di appunti grafici tratti dai suoi taccuini. In questi sono annotati alcuni momenti salienti, come l´incontro di Vittorio Emanuele con Garibaldi a Napoli, usato come studio preparatorio per un grande quadro oggi alla Galleria Sabauda di Torino, gli schizzi che lo vedono recluso nelle carceri veneziane di San Severo, fino al piccolo disegno della “Re d´Italia”, la nave ammiraglia italiana sulla quale l’artista trovò la morte nella battaglia di Lissa (1866). Dopo gli esiti favorevoli della terza Guerra di Indipendenza e con il plebiscito del 20-21 ottobre 1866, il Veneto arriva il momento di entrare nel Regno d´Italia. L´entusiasmo popolare per la nuova situazione politica viene evocato nella quinta e ultima sezione della mostra, Venezia all’Italia, attraverso l´iconografia dell’epoca e documenti conservati nelle raccolte civiche. La celebrazione dell´epopea risorgimentale attraverso alcuni monumenti cittadini che ricordano i protagonisti del Risorgimento sono oggetto di una parte di questa sezione, dove vengono documentati attraverso bozzetti preparatori, dipinti e suggestive foto d´epoca, i monumenti eretti per celebrare Daniele Manin, Vittorio Emanuele Ii, Niccolò Tommaseo, e Giuseppe Garibaldi. Completa l’offerta espositiva un ricco apparato didascalico con pannelli esplicativi, tavole sinottiche e didascalie che rendono più agevoli e comprensibili al pubblico i temi trattati in mostra, oltre a un ampio e articolato programma di attività didattiche, curato dai Servizi Educativi, rivolto a differenti fasce scolastiche, come il percorso storico in forma di gioco “Dagli Asburgo ai Savoia. Venezia 1861-1866” (scuola primaria Ii ciclo e secondaria) o al pubblico di ogni età, come i matineé. 3 Venezia Che Spera L´unione all´Italia (1859-1866) Venezia, Museo Correr 16 marzo - 29 maggio 2011 Informazioni Generali Sede: Museo Correr, Piazza San Marco, Venezia Inaugurazione: 16 marzo 2011 Apertura al pubblico: dal 17 marzo al 29 maggio 2011 Ingresso con l’orario e il biglietto del museo: fino al 31 marzo 10-17 (biglietteria 10-16); dal 1 aprile 10-19 (biglietteria 10-18) Biglietti Biglietto singolo Dal 2 novembre al 31 marzo Biglietto - I Musei Di Piazza San Marco Un unico biglietto valido per: Palazzo Ducale - Museo Correr - Museo Archeologico Nazionale - Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana Intero 12,00 euro Ridotto 6,50 euro ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci Fai Gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; 1 gratuità ogni 15 biglietti previa prenotazione;membri I.c.o.m. Offerta Famiglie Per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 18 anni): 1 biglietto intero e gli altri ridotti Offerta Scuola Musei di Piazza San Marco 5 euro a persona (Valida nel periodo 1 settembre - 1 marzo) Per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall´Istituto di appartenenza Speciale pomeridiano Valido solo il giorno di emissione, con ingresso ai Musei di Piazza San Marco dalle 13.00 alle 16.00. Acquistabile solo su prenotazione con www.veniceconnected.Com  Informazioni www.Museiciviciveneziani.it  info@fmcvenezia.It  call center 848082000 (dall’Italia) +3904142730892 (dall’estero)  
   
   
COMO (VILLA OLMO): BOLDINI E LA BELLE ÉPOQUE - DAL 26 MARZO AL 24 LUGLIO 2011  
 
Oltre 120 opere per una rassegna monografica e tematica al tempo stesso, che presenta 60 capolavori del pittore ferrarese a fianco di 60 opere dei più importanti artisti di fine Ottocento italiano, da De Nittis a Corcos, da Zandomeneghi a Signorini, in grado di ripercorrere l’evoluzione del gusto pittorico che rappresentò quel felice periodo storico conosciuto come Belle Époque. Sette anni di successi e oltre 600.000 visitatori hanno fatto di Como uno dei centri espositivi più importanti d’Italia. Dopo gli appuntamenti dedicati, tra gli altri, a Miró, Picasso, Magritte, agli Impressionisti, a Klimt e Schiele, e a Rubens, dal 26 marzo al 24 luglio 2011, le sale della settecentesca Villa Olmo si aprono ai capolavori di Giovanni Boldini e ad altri straordinari artisti italiani, da Giuseppe De Nittis, sublime interprete di un’eleganza raffinata e metropolitana, a Federico Zandomeneghi, le cui tensioni introspettive sono vicine all’impressionismo francese, a Vittorio Corcos, che porta sulla tela il magnetismo senza tempo dell’universo femminile. La mostra, curata da Sergio Gaddi, assessore alla cultura del Comune di Como, e da Tiziano Panconi, fra i maggiori esperti della pittura italiana dell’800, è ideata e prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia e con il sostegno di Unicredit in qualità di main sponsor. Se da un lato i 60 capolavori di Giovanni Boldini, come Mademoiselle De Nemidoff (1908), Berthe che legge la dedica su un ventaglio in piedi nel salotto, Nudo di giovane donna semisdraiata (1863), Femme au gants (1888), Ritratto di Emiliana Concha de Ossa (1901), permettono di gettare una luce sull’attività internazionale di uno degli indiscussi protagonisti dell’arte italiana ed europea di fine ‘800-inizi ‘900, dall’altro, le 60 opere dei più importanti artisti di fine Ottocento italiano, consentiranno di ripercorrere, a livello figurativo, l’evoluzione del gusto pittorico che si diffuse in tutta Europa e che rappresentò i cambiamenti di questo nuovo mondo, nei suoi aspetti estetici più peculiari, dall’emancipazione dell’individuo alla crescita della consapevolezza femminile. “Il mito della Belle Epoque si intreccia con il genio di Giovanni Boldini, - commenta il curatore Sergio Gaddi - l’energia creativa e la fiducia ottimistica che rivoluzionano la storia tra Ottocento e Novecento vengono esaltate dalla velocità guizzante di una pennellata inconfondibile, che esprime la bellezza e la gioia di vivere. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile. Parigi è il teatro privilegiato delle esperienze culturali internazionali, ma il fenomeno si allarga alle capitali europee e negli eleganti ambienti delle città italiane, con Milano, Venezia, Napoli e Firenze in primo piano. Sono gli anni nei quali lo sviluppo della tecnologia rivoluziona i modi di vivere, creando una prosperità e un benessere individuale prima sconosciuti. Cambiano i costumi e si impone la forza di attrazione sensuale della donna, consapevole di un fascino non più solo domestico che cresce di pari passo al suo ruolo sociale. L’immensa popolarità di Boldini arriva fino in America, ed i suoi modi aristocratici, la vocazione per la mondanità, il numero altissimo di liason galanti e la frequentazione di ambienti borghesi ne fanno un punto di riferimento per un significativo gruppo di artisti”. Tutta la parabola creativa di Boldini si sviluppò negli ambiti temporali della Belle Époque, quella felice epoca della storia europea, tra la fine della guerra franco-prussiana del 1870 e l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo nel 1914, in cui si assistette a un progresso umano e sociale di grande importanza, e dove la società visse un momento esaltante, scoprendo le migliori energie creative e il gusto del fare con spirito ottimistico, apprezzando la bellezza e la gioia di vivere, nutrita dalle spinte che gli provenivano dalla Rivoluzione industriale, dall’aumento della produzione e della ricchezza e dallo sviluppo delle varie discipline come la medicina, la chimica, la matematica e altro ancora. Dal canto suo, Tiziano Panconi, al quale si deve il catalogo generale ragionato delle opere di Boldini, dichiara che “La Belle Époque fu soprattutto il tempo di De Nittis, di Corcos, di La Gandara, di Stevens, di Tissot, di Sargent, di Helleu, di Whistler, di Beraud, di De Jonghee e, sopra ogni altro, di Boldini, geniale capostipite di questa generazione di pittori cosiddetti à la mode giunto a Parigi proprio nel 1871, dando origine all’irresistibile stile Boldini. Il 1871 fu dunque la data di inizio della lunghissima esperienza francese di Boldini e quindi della Belle Époque che, in senso estetico e figurato, sbocciava, deflagrava e concludeva la propria parabola, parallelamente alle rappresentazioni caratterizzate del peintre italien de Paris, prima esordiente e giovane pittore di belle speranze, poi fulgido astro dell’arte internazionale e infine, proprio negli anni fatidici del primo conflitto mondiale, afflitto da una grave malattia della vista che segnò l’inizio del suo declino umano e artistico. Come ebbe modo di dire lo stesso Boldini, ‘tutto andava di bene in meglio. Questo era il mondo in cui nacqui, all’improvviso, una mattina del 1914, ogni cosa giunse inaspettatamente alla fine…’”. Quello iniziato da Giovanni Boldini nel 1864, lasciando Ferrara alla volta di Firenze, fu un viaggio artistico di sola andata che dal capoluogo toscano lo condusse a Londra e, infine, a Parigi, dove si trasferì e risiedette fino alla morte avvenuta nel 1931. L’innata curiosità ma soprattutto la brama di riscattarsi e di evadere dall’ambiente provinciale quale era ai suoi occhi la Ferrara degli anni Sessanta, lo indussero a emigrare alla ricerca di un confronto continuo, di nuove occasioni di ispirazione e, soprattutto, alla scoperta della sua vera dimensione di artista. I modi innatamente aristocratici, la vocazione alla mondanità e alla frequentazione degli ambienti altolocati, ma anche le grandi prospettive di carriera e la voglia di ottenere un riconoscimento economico adeguato per il suo lavoro, fecero sì che il fascino dell’ambiente frizzante della Ville Lumière costituisse per Boldini un’attrazione fatale. Nella capitale francese conobbe la modella Berthe, con la quale avviò una lunga storia d’amore durata più di dieci anni e instaurò rapporti di lavoro con il mercante d’arte Goupil, il più importante dell’epoca, con gallerie sparse in tutto il mondo, entrando nella folta schiera degli artisti della sua cerchia, dei quali divenne ben presto il più apprezzato. Parigi fu per Boldini la vera mecca dell’arte e della vita dove entrò in contatto con gli ambienti più esclusivi e ottenne il tanto atteso benessere economico. Insieme al pittore ferrarese, una folta schiera di artisti italiani, come De Nittis, Corcos e Zandomeneghi, costellarono il firmamento del genere à la mode, determinando l’espansione di un gusto diffusosi in tutta Europa. Altri pittori, quali Ettore Cercone, Gaetano Esposito, Ettore Tito, Pompeo Mariani, Lucio Rossi e altri, pur rimanendo in Italia, risentirono di quello stile ricercato, raccontando la quotidianità di quella società che prendeva pian piano le distanze dalla sua origine contadina, manifestando con forza lo stato di benessere ottenuto con il progresso. Anche quest’anno, all’esposizione si affianca come evento parallelo di approfondimento didattico, un progetto teatrale, a cura di Teatro in Mostra di Como, dal titolo Café Belle Époque. Nato da un’idea di Laura Negretti, la pièce è ambientata in un caffè parigino; lì viene narrata, attraverso versi e melodie, la vicenda dolce e infelice di Violetta, donna meravigliosa che conduce una vita dissoluta, e di Alfredo, perfetto interprete dello spirito romantico della Belle Époque. Una storia che rappresenta la metafora ideale di quel tempo in cui sotto lo sfarzo, vivevano migliaia di contraddizioni e ombre. La mostra è sostenuta da Unicredit, dalla Camera di Commercio di Como, da Acsm-agam, dall’Unione industriali, Ance e Confcommercio di Como, oltre che da Bennet, Poliform, Bionike, Nessi e Majocchi, Amici di Como, Villa D’este, Tessitura Taborelli, Foxtown, Albergo Terminus, con il contributo tecnico di Como servizi urbani, Menphis, Syncronos Italia, Joy Villa Olmo ed Enoteca catering. Catalogo Silvana Editoriale. Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931) Giovanni Boldini inizia sin dalla giovane età a lavorare sotto la guida del padre pittore e, dopo essersi iscritto all´Accademia delle Belle Arti di Firenze nel 1862, viene a contatto con l’entourage dei pittori così detti Macchiaioli che frequentano il Caffè Michelangelo. La fama di Boldini è però legata soprattutto ai celebri ritratti cui arriva dopo l´esperienza macchiaiola. Importante in questa fase la permanenza a Castiglioncello. A Firenze si avvicina ai ritrattisti italiani come Michele Gordigiani e all´ambiente della colonia straniera toscana, fra cui i nobili inglesi Falconer, divenuti poi i suoi mecenati. Nel 1867 è a Parigi per la prima volta in occasione dell´Esposizione Universale dove frequenta la bella società parigina e si intrattiene con gli amici artisti in lunghe passeggiate sulle rive della Senna. Dopo un breve soggiorno londinese, Boldini si stabilisce definitivamente a Parigi nel 1871 e diventa il ritrattista indiscusso e contesissimo delle belle e nobili donne della città. Tra il 1872 ed il 1910, il maestro trionfa nei salons parigini, fornendo con i suoi ritratti, una nuova rappresentazione della femminilità, alla quale le sue clienti sono felici di adeguarsi; produce immagini di raffinatissima sensuale bellezza, talvolta raccolta e accentuata in un solo particolare anatomico, come le braccia o le mani. Info: Boldini E La Belle Époque a cura di Sergio Gaddi e Tiziano Panconi - 26 marzo/ 24 luglio 2011 - Como, Villa Olmo, via Cantoni 1 - tel 031 571979 – fax 031 3385561 - www.Grandimostrecomo.it    
   
   
VARESE (GALLERIA GHIGGINI 1822): FEDERICA GALLI. GLI ALBERI MONUMENTALI A CURA DI EILEEN GHIGGINI E CHIARA PALUMBO - 11 MARZO/10 APRILE 2011  
 
Venerdì 11 marzo alle ore 18 presso la Ghiggini 1822 di Varese verrà inaugurata la personale dal titolo Federica Galli. Gli alberi monumentali. La tematica prescelta si pone quale omaggio all´Italia, in occasione dei suoi 150 anni dalla data di unificazione territoriale, nonché di creazione di un´unica cultura e di patrimonio storico-artistico e paesaggistico, del quale appartiene anche l´elemento arboreo nella sua accezione di “colosso centenario”. Federica Galli ha sempre privilegiato un lavoro e una presa visione “dal vivo” e ha quindi intrapreso numerosi viaggi lungo la penisola italiana, alla ricerca degli esemplari maggiormente rappresentativi e carichi di storia. L´esposizione conta una ventina di incisioni originali che geograficamente abbracciano l´intera nazione, da nord a sud: dal pioppo di Pavia al platano dei cento Bersaglieri, dall´olma di Campagnola al mastodontico ficus di Palermo. A corollario della mostra sono stati previsti i seguenti incontri e visite a ingresso libero Giovedì 17 marzo, ore 21 “I patriarchi verdi di Varese: fonte d´ispirazione non solo per gli artisti” | Conferenza a cura di Daniele Zanzi, varesino da generazioni, amante, cultore e difensore degli alberi di Varese, fondatore e direttore della Fito-consult di Varese. (in galleria) Giovedì 7 aprile, ore 21 “Passeggiando tra il verde varesino: storia dell´evoluzione del giardino nella nostra provincia” | Conversazione d´arte a cura di Chiara Palumbo, storico dell´arte e guida turistica della provincia di Varese. (in galleria) Sabato 2 aprile, ore 10 “A zonzo per la Città Giardino col naso all´insù: un´ insolita passeggiata tra gli alberi di Varese a scoprire quello che c´è, ma non si ha tempo di vedere” | A cura di Daniele Zanzi. Ritrovo a Palazzo Estense. - Durata della visita due ore e mezzo. (Prenotazione obbligatoria: Galleria Ghiggini 0332-284025). Info: Ghiggini 1822, galleria d´arte - Via Albuzzi 17, Varese - galleria@ghiggini.It  www.Ghiggini.it    
   
   
PIACEVOLI ESCURSIONI GUIDATE ALLA SCOPERTA DEI PARCHI  
 
Il 12 marzo - escursione notturna al Parco Regionale Abbazia di Monteveglio (Emilia-romagna) Una Notte Di Fine Inverno Escursione nei boschi del Parco dell´Abbazia in notturna, per osservare il cielo invernale e percepire gli animali che si muovono nel freddo e nel buio. Ritrovo alle ore 20.30 presso l´ingresso del Castello di Monteveglio. Equipaggiamento necessario: torce per camminare nel buio e scarpe comode. Costo per persona: Euro 5. Minimo 10 persone. Prenotazione obbligatoria entro la sera precedente: Matteo Benevelli - cell. 335/8458627. Altre info sul Parco Abbazia di Monteveglio http://www.Parks.it/parco.abbazia.monteveglio  Il 12 marzo - escursione guidata al Parco Nazionale Alta Murgia (Puglia) La Presenza Dell´acqua Sull´alta Murgia "La presenza dell´acqua sull´Alta Murgia" è un´escursione guidata organizzata dall´Ente Parco Nazionale dell´Alta Murgia per veri appassionati della natura. Un percorso da realizzare a piedi appositamente individuato per far scoprire la straordinaria realtà delle zone umide del Parco, con partenza dall´invaso Trullo di Mezzo, proseguendo fino alla località Taverna Nuova e giungendo al fontanile di San Magno. Info e prenotazioni (obbligatorie): Officina del Piano del Parco Nazionale dell´Alta Murgia - Tel. 080/3613443 - Fax 080/3612978 - e-mail: officinadelpiano@parcoaltamurgia.It  Altre info sul Parco Nazionale Alta Murgia http://www.Parks.it/parco.nazionale.alta.murgia Il 12 marzo - escursione tematica al Parco Regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone (Emilia-romagna) Alla Scoperta Dei Borghi Segreti Ritrovo alle ore 9.30 presso il parcheggio di Barbamozza. Termine attività alle ore 15.30 circa (portare il parnzo al sacco). Orari: dalle 10.00 alle 13.30 circa. Costo: Euro 10,00 per gli adulti ed Euro 5,00 per i bambini fino a 14 anni non compiuti. Attività proposta dalla Cooperativa Madreselva con il patrocinio dell´Ente Parco. Prenotazione obbligatoria: Tel. 0534/46712 - e-mail: promozione.Parcodeilaghi@cosea.bo.it  - Tel. 0534/51052 - Tel. 0534/53159 - e-mail: info@coopmadreselva.It  Altre info sul Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone http://www.Parks.it/parco.suviana.brasimone  Il 13 marzo - piacevole escursione al Parco Nazionale Gran Paradiso (Valle d´Aosta, Piemonte) Storie Di Uomini E Montagne Una piacevole facile escursione in Valle Soana, la più selvaggia e appartata tra quelle che compongono il territorio del Parco. Una Valle dall´atmosfera silenziosa e antica, dove permangono i segni di una intensa presenza umana antica, rilevabile in grandi villaggi ora abbandonati, dalla bella architettura. Lo spopolamento, l´emigrazione, ci hanno lasciato questa valle dove ora lentamente la Natura inghiotte i segni dell´uomo. Una natura generosa nella sua varietà visto che questa valle presenta il più alto livello di Biodiversità tra tutte le valli del Parco! L´escursione è alla portata di tutti, breve e su buoni sentieri con solo pochi tratti un poco più ripidi. Si partirà da Ronco Canavese (880m), principale centro abitato della valle a circa 15km da Pont Canavese, e si salirà alla bella borgata di Tiglietto (1250m) posta in solatia posizione attraverso bei boschi di conifere, faggete suggestive, e squarci panoramici sulla valle. Possibilità di avvistamento di camosci, caprioli e altra fauna del Parco. L´escursione comporta un dislivello di circa 350m, per una percorrenza di un ora e trenta. Serve attrezzatura da escursionismo, scarponcini e zaino, giacca a vento, berretto e guanti, pranzo al sacco, borraccia, un termos con qualche bevanda calda, se volete. Ritrovo a Ronco, presso il bar posto a sinistra subito prima della piazza del paese alle ore 10.30. Quota di partecipazione: 10 Euro (gratis i minori). Prenotazioni entro giovedì 10 marzo. Prenotazioni e info: patrizia@naturalenti.It  - cell. 340/4106172. Altre info sul Parco Nazionale Gran Paradiso http://www.Parks.it/parco.nazionale.gran.paradiso  Il 13 marzo - visita guidata geologica e speleologica al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell´Abbadessa (Emilia-romagna) Impariamo La Geologia: Dal Castello Al Farneto Il percorso si sviluppa sui rilievi situati tra Croara e Farneto ed è incentrato sulla formazione gessoso-solfifera e i fenomeni carsici superficiali presenti in forme spettacolari e dimensioni notevoli. Il sentiero non presenta particolari difficoltà. Sono necessarie calzature da trekking. Ritrovo alle ore 9.00 presso l´area di sosta di Madonna dei Boschi (angolo via Buozzi). Rientro previsto alle ore 13.00. Quota di partecipazione: adulti 5 Euro. Prenotazione obbligatoria al numero 051/6254821 - E-mail: info@parcogessibolognesi.It  Altre info sul Parco dei Gessi Bolognesi http://www.Parks.it/parco.gessi.bolognesi  Il 13 marzo - birdwatching al Parco Naturale Regionale del Beigua (Liguria) Biancone Day Raduno diventato ormai consueto per gli appassionati di birdwatching, che da alcuni anni convergono numerosi nel Parco del Beigua, sulle alture di Arenzano, confidando in una giornata di passaggio consistente di Bianconi. Il Biancone è la specie che caratterizza maggiormente la migrazione dei rapaci diurni sui contrafforti sud orientali del Parco del Beigua e della Z.p.s. Beigua - Turchino, segnalati come il principale punto di passaggio in Italia, sia in autunno sia in primavera, e uno dei maggiori del bacino mediterraneo. Durante l´iniziativa sarà possibile visitare il Centro Ornitologico e di Educazione Ambientale in Loc. Vaccà. L´iniziativa è attuata in collaborazione con Lipu e con la partecipazione di Ebn Italia. E´ consigliato l´uso di binocolo e/o cannocchiale. E´ gradita la prenotazione telefonica preventiva per meglio gestire alcuni aspetti logistici dipendenti dal numero di partecipanti. Ritrovo alle ore 8.30 presso parcheggio antistante la sede del Parco del Beigua, Via Marconi 165, Arenzano (Ge). Difficoltà: facile. Durata iniziativa: giornata intera. Pranzo al sacco. L´iniziativa è gratuita. Prenotazione obbligatoria: via telefono 010 8590307 (entro venerdì ore 12.00); via mail Ceparcobeigua@parcobeigua.it  (entro venerdì ore 12.00); via cell. 393 9896251 (entro sabato mattina ore 11.00). Per ulteriori informazioni: Ente Parco del Beigua - Tel. 010 8590307 - Cellulare Guida: 393 9896251 - E-mail: Ceparcobeigua@parcobeigua.it  Altre info sul Parco del Beigua http://www.Parks.it/parco.beigua  Il 13 marzo - tradizioni e cultura al Parco delle Alpi Marittime (Piemonte) Il Carnevale Alpino Di Valdieri L´orso di segale, i frà, un´escursione, laboratori... Dopo un lungo periodo d´interruzione durato circa quarant´anni, a partire dal 2007 il Carnevale alpino dell´Orso di segale è stato riproposto dall´Ecomuseo della Segale, con il sostegno del Parco naturale Alpi Marittime e del Comune di Valdieri, recuperando la memoria di un anziano del luogo che da giovane aveva interpretato più di una volta la mitica figura carnevalesca. L´edizione 2011 del Carnevale alpino di Valdieri - organizzata da Ecomuseo della Segale, Parco naturale Alpi Marittime, Comune di Valdieri e Proloco di Valdieri - non sarà solamente un momento di festa, bensì un´occasione per restituire alla comunità locale le conoscenze acquisite negli ultimi anni di ricerca e per presentare al pubblico il patrimonio storico e culturale della Valle Gesso. Per ulteriori informazioni: Tel. 0171/978616 - Email: info@entracque.Org  Altre info sul Parco Alpi Marittime http://www.Parks.it/parco.alpi.marittime Il 13 marzo - ciaspolata al Parco Nazionale dei Monti Sibillini (Umbria, Marche) Quattro Passi Sulla Neve Ciaspolata da Frontignano a Monte Cornaccione. Ritrovo alle ore 9.30 presso il Parcheggio Hotel Felicita Frontignano (Mc). Tempo percorrenza: 4.30 ore. Dislivello: 450 m. Difficoltà: E. Quota individuale: Euro 20 compreso uso delle racchette da neve. Guida del Parco: Fabio Miconi. Per ulteriori informazioni: cell. 335/6844128 - Email: info@quattropassi.Org  Altre info sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini http://www.Parks.it/parco.nazionale.monti.sibillini  Il 13 marzo - nel cuore del Parco Naturale Regionale di Portofino (Liguria) Nordic Walking Nel Parco Si terrà nel cuore del Parco la prova dimostrativa di Nordic Walking. L´appuntamento per gli interessati sarà alle ore 10.00 in Piazza Vittorio Veneto, davanti all´ufficio Iat, a Santa Margherita Ligure (Ge). L´escursione è garantita con un min. Di 5 persone. Quota di partecipazione: 10 Euro a persona comprensivo del servizio guida e del noleggio bastoncini. Prenotazione obbligatoria entro le 12.00 del venerdì al 3420025745. Per prenotazioni e informazioni: Tel. 010/2345636 - 339/3118170 - E-mail: labter@parcoportofino.It  - Sito web: www.Parcoportofino.it  Altre info sul Parco di Portofino http://www.Parks.it/parco.portofino  Il 13 marzo - escursione alla scoperta dell´Area Marina Protetta di Miramare (Friuli Venezia Giulia) Le Falesie Di Duino Escursione verso Duino, con osservazioni delle specie delle falesie, della pineta e del mare, con l´uso del cannocchiale. Ore 9.00-13.00. Ritorno al parcheggio e trasferimento alle sorgenti del Timavo e osservazioni sulle specie dei boschi maturi. Iniziativa a cura di Wwf Area Marina Protetta di Miramare: Tel. 040/224147, interno 2 - e-mail: promozione@riservamarinamiramare.It  Altre info sull´Area Marina Protetta di Miramare http://www.Parks.it/riserva.marina.miramare  
   
   
TRIESTE (EX PESCHERIA - SALONE DEGLI INCANTI RIVA NAZARIO SAURO 1): MOSTRE ED EVENTI - 13 MARZO/19 GIUGNO 2011  
 
La mostra organizzata dal Comune di Trieste - Assessorato alla Cultura - Direzione Area Cultura - Civici Musei di Storia ed Arte, illustra il carattere urbano e gli aneliti modernisti di Trieste all´alba del Novecento. La corposa serie di materiali documentali e di fonti archivistiche alle quali si è attinto e che compaiono in mostra in versione originale e, nella maggior parte dei casi, per la prima volta mostrati al pubblico, evidenzia la doppia accezione del "costruire" e dell´"abitare" illustrando con un approccio mirato al tema della residenza e del progetto architettonico di tipi edilizi i caratteri, gli aspetti salienti e i dettagli di un periodo di grande interesse e fino ad oggi poco indagato. All´interno dell´ampio ambito espositivo, museo nel museo ascrivibile al periodo, la Pescheria costruita nel 1911, si raccontano le tre anime dell´esposizione: la prima ´Costruire´ attraverso le sezioni "Microstorie architettoniche", ""Tasselli urbani" e "Liberty effimero", quindi ´Abitare´ con la sezione "Mobilieri a Trieste" integrate da ulteriori sezioni di approfondimento sulla "Formazione e la cultura" progettuale di progettisti e maestranze e la "Materia e tecnica" frutto di inedite e ardite sperimentazioni. Ad illustrare la terza ´L´alba Del Novecento´, i principali eventi storici, politici, economici, scientifici e artistici che si avvicendano nell´arco di un ampio decennio in Europa, in Italia e a Trieste, attraverso un articolato inquadramento storico, vi è l´accompagnamento e la proiezione di circa 200 immagini d´epoca. I documenti esposti provengono da una decina di archivi e istituzioni culturali, tra i quali l´archivio tecnico disegni e l´archivio generale del Comune di Trieste, l´archivio del Museo teatrale, l´archivio di Stato, la fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, alcune biblioteche civiche e numerosi collezionisti privati. E tra disegni, fotografie, documenti scritti, pubblicazioni, album, tavole, litografie ed elementi d´arredo si arriva al cospicuo numero di circa 500 pezzi esposti, quasi tutti mostrati per la prima volta al pubblico. Il progetto di allestimento ha previsto l´esposizione di questi preziosi elaborati su sessanta tavoli e una ventina di pannelli verticali a comporre una fitta selva di architetture e di percorsi urbani che articolano il grande spazio del Salone degli Incanti. Vengono ricostruiti, inoltre, tre ambienti abitativi completati da alcuni esempi di vetrate al tempo appartenenti all´Excelsior Palace Hotel. Ad accompagnare la ponderosa e ricca esposizione di materiali iconografici è stata impostata una mappatura di più di 150 edifici che, nel loro complesso o per la presenza di parti significative (portoni, balconi e ferri battuti, apparati decorativi), possono essere ascritti al periodo indagato. Di questi è stata fatta una selezione di eccellenze, circa una quarantina, che illustrano la presenza di professionisti noti e meno noti sulla scena urbana triestina di cui vengono mostrati i disegni autografi accompagnati da un centinaio di fotografie contemporanee che ne dettagliano i caratteri formali e costruttivi, consentendo un interessante confronto tra elaborati grafici d´epoca e stato attuale. La grande mostra, promossa dall´Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, curata da Federica Rovello dell´Università degli Studi di Trieste con la collaborazione di Michela Messina e Lorenza Resciniti (Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste) e dell´Ordine degli architetti della Provincia di Trieste per il progetto di allestimento, sarà visitabile nell´ex Pescheria - Salone degli Incanti dal 13 marzo al 19 giugno 2011. Il catalogo, edito dal Comune di Trieste, sarà a cura di Federica Rovello con Michela Messina e Lorenza Resciniti. Info: tel +39 040 3226862 www.Triestecultura.it    
   
   
TRIESTE (SALA DEL GIUBILEO, RIVA 3 NOVEMBRE, 9): MOSTRA PERSONALE DI GABRIELLA PITACCO PRESTELLI – 12/14 MARZO 2011  
 
S’inaugura sabato 12 marzo 2011 alle ore 18.30 alla Sala del Giubileo (Riva 3 Novembre, 9) di Trieste la mostra di icone realizzate dall’artista triestina Gabriella Pitacco Prestelli, curata dall’architetto Marianna Accerboni, che introdurrà l’esposizione. In mostra saranno presentate quasi una quarantina di opere create dall’artista dalla fine degli anni novanta a oggi, operando alla maniera antica, secondo un metodo squisitamente filologico, accanto a una piccola sezione dedicata alle committenze per luoghi sacri: un’attività molto laboriosa, quella dell’iconografia, che presuppone una conoscenza profonda della filosofia di vita e del credo religioso che sottende l’arte dell’icona. Visitabile fino al 24 marzo (orario feriale e festivo 10 - 13.30 / 16.30 - 20.00). Gabriella Pitacco Prestelli, formatasi alla Scuola di Figura e agli stages en plein air di Nino Perizi al Museo Revoltella di Trieste, ha approfondito per diversi anni l’arte dell’icona in scuole specializzate a Seriate (Bergamo), Milano, Maguzzano (Brescia), Torreglia (Padova) e Trento. Prestelli interpreta la complessa arte dell’icona con appassionata sensibilità e padronanza tecnica, partendo dalla tavola di tiglio, su cui viene incollata la tela di lino, che simbolizza la Sindone, sulla quale interviene successivamente con l’applicazione di una decina di stesure di gesso e con tutta una serie di velature leggerissime, tanto che per realizzare una sola icona l’artista impiega anche due mesi. Prestelli ha tenuto più mostre personali nel Convento della Chiesa Madonna del Mare di Trieste. Ha esposto nella sede dell’Associazione Amici dei Musei del capoluogo giuliano, nella Pinacoteca di Aquileia, nel Chiostro quattrocentesco del Tempio di S. Lorenzo a Vicenza, al Museo Haus Wassermann di Villabassa (Bolzano) e nel Castello di Monguelfo (Bolzano), riscuotendo grande interesse. Per l’altare della Chiesa Madonna del Mare ha dipinto il Crocifisso di S. Damiano (h. Cm. 140) e due paliotti (cm 100 x 280 ciascuno); per il refettorio del Convento Sacro Cuore di Saccolongo (Padova) ha realizzato un importante trittico (cm. 400x 150). Partendo da approfonditi studi di disegno e pittura - scrive Accerboni - Gabriella Prestelli si è gradualmente appassionata all’arte dell’icona, raffigurazione sacra dipinta su tavola e prodotta nell´ambito della cultura bizantina e slava, che prese avvio attorno al V secolo, quale espressione grafica del messaggio cristiano affermato nel Vangelo attraverso le parole ed estrinsecato dalla teologia; per questa specularità e per il fedele immedesimarsi nel credo cristiano, si dice infatti che le icone non si dipingono, ma si scrivono. E per tale motivo il teologo Eudochimos affermava che quest’ultime non appartengono all´arte religiosa, bensì a quella teologica. Affascinata dal significato profondo e dalla raffinata simbologia che sottendono l’icona (che in Russia assume un significato molto particolare, poiché simbolismo e tradizione non coinvolgono solo l’aspetto pittorico, ma anche quello relativo alla preparazione e al materiale utilizzato, oltre alla disposizione e al luogo entro il quale l´opera va collocata), con grande cura e passione la pittrice esegue scrupolosamente i dettami classici della realizzazione dell’icona, pervenendo a degli armonici dipinti, pervasi di rispettosa operosità e di un vivace, brillante senso del colore, per cui Prestelli era stata molto ammirata da Nino Perizi. Sono icone ricche di luce, grazie anche all’uso di pigmenti e altri materiali naturali, che garantiscono inoltre la conservazione di tali opere nel corso del tempo Temi prediletti dell’artista - conclude Accerboni - sono la Vergine della Tenerezza, di cui la mostra propone diverse interpretazioni, gli elegantissimi Arcangeli Michele e Gabriele e il Salvatore, che fu, assieme alla Madre di Dio, la prima icona, essendo l’elemento fondante dell’iconografia cristiana l’incarnazione di Cristo. Info: 3356750946 - 338 3205884 - gabriellapipre@gmail.Com    
   
   
BOLOGNA (CORTILE D´ONORE DI PALAZZO D´ACCURSIO): CRISTIANI D´ITALIA. I CENTOCINQUAT´ANNI DI CHIESE, STATO E SOCIETÀ  
 
Indagare i rapporti tra Stato, Chiese e Società in Italia attraverso una mostra diffusa, allestita in diverse sedi della città di Bologna. Rappresentare i "Cristiani d´Italia" nella presenza e partecipazione di grandi soggetti collettivi alla storia nazionale nelle sue sistole e diastole, nelle sue accelerazioni e nelle sue involuzioni. Questo l´ambizioso progetto, che ha coinvolto numerosi attori, e che si presenta in forma articolata con installazioni site specific distribuite in molteplici location cittadine: da Palazzo D´accursio all´Assemblea Legislativa della Regione Emilia-romagna, dall´Istituto Storico Parri al Chiostro della Basilica di Santo Stefano, dalla sede delle Poste di Bologna Centro, in piazza Minghetti, alla Chiesa Evangelica Metodista, dalla Biblioteca Dossetti al Museo Civico Archeologico. "Cristiani d´Italia. I centocinquat´anni di Chiese, Stato e società" si offre nella veste di itinerario multimediale e si snoda attraverso reperti cinematografici, fotografici, televisivi e amatoriali raccolti e presentati dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni Xxiii e forniti dagli Archivi, messi a disposizione gratuitamente, di Ansa, Cineteca Comunale di Bologna, Fondazione Ente dello Spettacolo, Fondo Rodrigo Pais, Cinecittà Luce, Rai Storia e Teche Rai (le strutture di storia della Rai), Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice. La mostra si inserisce nella rete delle "grandi mostre", per il 150° anniversario dell´Unità d´Italia, approvate dalla struttura di missione negli anni 2008-2010. Ogni location proporrà una diversa installazione. Ecco allora che l´inaugurazione del 16 marzo (alle 17) a Palazzo D´accursio, in piazza Maggiore, e a Palazzo Malvezzi, aprirà il lungo programma che si concluderà solo il 3 giugno 2011. Ogni sede un evento: videomostre, foto, clip, installazioni appese a un filo. Il cortile d´onore di Palazzo D´accursio (16 marzo-3 giugno) propone "Timeline" di Federico Ruozzi, la sciarpa che riporta le foto del repertorio Treccani sui cristiani in Italia, "La storia (della chiesa) siamo noi", cubo antologico d´autore di Giovanni Minoli con 150 punti di vista sulla vita dei cristiani dall´archivio di Rai Storia e "L´occhio di Pais" di Guido Gambetta e Salvatore Mirabella, con i reportage del fotografo de "L´unità". Nel Chiostro della Basilica di Santo Stefano (16 marzo-10 aprile) i "Preti al cinema", stereotipi e modelli sul grande schermo, di Dario Viganò ed Enrico Magrelli. Alla Biblioteca Dossetti (16 marzo-3 giugno) verrà proposta la testimonianza del fotografo Oliviero Toscani su Don Milani, "Oliviero e Don Lorenzo": le foto, giunte alla Fondazione per le scienze religiose attraverso il lascito della madre di don Lorenzo, vengono ora esposte per la prima volta insieme al documentario "Lorenzino, don Milani". All´istituto Storico Parri (9-31 marzo) e alla Chiesa Evangelica Metodista di Bologna e Modena (16 marzo-3 giugno) ecco "Evangelici e Risorgimento", a cura della Fondazione Centro Culturale Valdese di Torre Pellice, e "Protestanti", due nastri con i volti dei fedeli, pastori e sinodi, a cura della Chiesa Evangelica Metodista di Bologna e Modena. Al Museo Civico Archeologico (25 aprile-3 giugno) "Visioni", percorso video su vita, svolte e culture dei cristiani, di Fabio Nardelli, "In prima", le pagine del Corriere e le copertine della Domenica del Corriere per raccontare la cronaca che si fa storia, di Jaja Pasquini, infine "Subito Ansa" con gli scatti simbolo della prima agenzia italiana, di Giulio Anselmi. Alla Posta Bologna Centro (16 marzo-3 giugno) "Ingrandimenti", papa Giovanni Xxiii negli scatti di Hank Walker (1921-1996), tra i più importanti fotografi di "Life Magazine". Infine, all´Assemblea Legislativa della Regione Emilia-romagna (16 marzo-3 giugno), i "Frammenti", momenti clou della storia dei cristiani in Italia dal repertorio fotografico Treccani. Poste Italiane abbina alla Mostra due annulli filatelici: il primo dedicato all´inaugurazione, disponibile il 16 marzo (dalle 9 alle 13 alla Posta di Bologna Centro in piazza Minghetti e dalle 16 alle 20 nel Cortile di Palazzo D´accursio), il secondo dedicato all´apertura della sezione al Museo Civico Archeologico, disponibile il 25 aprile in piazza Minghetti e al museo stesso  
   
   
I MOLTEPLICI VOLTI DEL SULTANATO DELL’OMAN: DESERTO, MARE E MONTAGNA RENDONO L’OMAN UNA DESTINAZIONE DAI MOLTEPLICI VOLTI, TUTTI INTRIGANTI  
 
Il Sultanato dell’Oman è un Paese che incanta con le sue antiche tradizioni e le meraviglie delle sue bellezze naturali quali montagne, mare, deserto. Una terra di contrasti, dove la natura offre una incredibile diversità di ambienti: in Oman convivono infatti montagne, wadi, fiordi, canyon, deserti e spiagge, che rendono il Sultanato meta ideale per escursionisti e amanti dell’avventura ma anche per chi semplicemente ama viaggiare fuori dalle solite rotte. Il Fascino Delle Montagne Omanite La geologia in Oman ha dato vita a un´inaspettata varietà di paesaggi: le alte vette delle montagne di Jebel Hajar e di Jebel Al Akhdar, l’ocra delle dune del deserto di Wahiba, fino alle coste dell´Oceano Indiano. Tutti offrono paesaggi spettacolari da ammirare, ad esempio durante le escursioni nel Wadi Shab o nel Wadi Bani Auf, dove colpisce il forte contrasto tra le fonti di acqua dolce e il wadi (formazione rocciosa tipica della zona) che le circonda, o fra le palme delle oasi e le secche montagne di Jebel Shams con il loro sorprendente "Grand Canyon". Muscat, L’attrazione Della Capitale Muscat si estende ai piedi del Jebel Hajar, sul Golfo dell’Oman. È una delle capitali più piccole del mondo con i suoi 3 kmq, strettamente conforme alle tradizioni dell’architettura araba: nessun edificio è più alto della torre del Muezzin, nessun tetto inclinato, sabbia e bianco come colori predominanti nelle costruzioni. Muscat è il punto di partenza per escursioni nelle valli e nei forti interni, o per percorrere la costa fino a Sohar, a nord, o fino alla città di Sur e alle dune di Wahiba, nel sud dell’Oman. Spettacolari spiagge si susseguono nelle vicinanze della capitale, fra cui la famosa Al Qurm e la baia di Qantab.il cuore economico del paese si trova a Matrah, famosa per il suo lungomare con le antiche abitazioni di stile indiano, il piccolo porto di pescatori col mercato del pesce e soprattutto il souq senz’altro più fornito di tutta la penisola araba. Qui si trovano vestiti tradizionali, gioielli artigianali e antichità, tappeti beduini ma anche laboratori di fabbricazione artigianale dei khanjar, meravigliosi pugnali scolpiti in argento e in avorio. L’incanto Ipnotico Del Deserto: Wadi Shab Il deserto è forse il più misterioso fra i paesaggi dell’Oman: abbracciato dalle montagne o, forse, custode millenario delle stesse, intriga e affascina anche il viaggiatore più disincantato. A 2 ore di macchina da Muscat, il sonnolento villaggio di Al Mintirib segna l’ingresso nel deserto di Wahiba: un mare di alte dune di sabbia che va a morire nel cuore del Mare d’Arabia. Wahiba Sands era un tempo attraversato da carovane di cammelli di collegamento tra pastori beduini del deserto e beduini pescatori della costa. La magia del deserto è un invito a riscoprire il fascino del tempo che scorre lento, assaporare l’ospitalità omanita sotto una tipica tenda beduina, all’insegna delle antiche tradizioni. Cavalcare un cammello accompagnati da una guida, giungere a Nizwa e fare un giro del souk, assaggiare i datteri (se ne producono più di 100 varietà in Oman) è forse il modo migliore di vivere l’atmosfera dell’Oman, Riviera d’Oriente dell’Oceano Indiano. Di seguito una proposta di viaggio per l’Oman: Proposta di viaggio di Best Tours ´Oman: un mondo da scoprire´ - Tour culturale di 7 giorni/6 notti Partenze individuali plurisettimanali Tour con autista/guida parlante inglese Possibilità, con supplemento, di guida locale parlante italiano da Euro 1.990 (marzo/aprile/maggio/settembre/ottobre/novembre/dicembre) da Euro 1.890 (giugno/luglio/agosto) Camera doppia - Mezza pensione Voli di linea Oman Air da Milano Oman, Riviera d’Oriente dell’Oceano Indiano L’oman è uno stato asiatico situato nella porzione sud-orientale della penisola arabica. Il Sultanato ha un’estensione maggiore dell’Italia con i suoi 309.500 km², ma conta solo 2.400.000 abitanti. Punto di incontro tra l’Asia e l’Africa, l’Oman è un paese montuoso circondato da deserti che si affaccia sull’Oceano Indiano. Caratterizzato da 3 climi diversi, temperato, desertico e tropicale, l’Oman si raggiunge in meno di 8 ore di volo dall’Italia ed è a sole +3 ore di fuso (+2 quando in Italia vige l’ora legale). La capitale Muscat, i wadi e le montagne, il deserto e i piccoli villaggi sono i guardiani di antiche tradizioni e dell’affascinante natura del Sultanato. Quasi fosse sospeso nel tempo, l’Oman si apre al moderno con un occhio di riguardo per le proprie tradizioni: sport estremi e animati souk, lussuosi resort con moderne Spa convivono con antiche fortezze e tradizioni dei popoli del deserto. Per info www.Omantourism.gov.om  - www.Omantourisme.com  
   
   
VOGLIA DI NATURA SULLA PELLE: VIVI LA NATURA PROTETTA DELLA CARINZIA  
 
Accompagnati da guide preparate ed esperte, si va alla scoperta delle aree protette della Carinzia! Incontri emozionanti, panorami mozzafiato, i canti degli uccelli, i colori e i profumi della flora alpina, pietre preziose color rosso rubino. Le meraviglie della natura si accompagnano alla gastronomia regionale e a un eccellente livello di comfort. La Carinzia è un gioiello paesaggistico. Gli ambienti più rari e preziosi sono severamente protetti per conservarli nella loro originalità e tramandarli intatti alle prossime generazioni. La multiforme bellezza della natura carinziana invita a prendere distanza dal mondo frenetico e rumoroso del lavoro nelle città, e a trovare distensione e nuove energie in varie attività nella natura. Nardo celtico, straordinario profumo dei monti Nockberge. Scopri la natura del Parco Nazionale dei Nockberge, sulle tracce del nardo. Andate alla scoperta del nardo celtico in compagnia di una guida naturalistica: sentiero del nardo “Speik-trail” all´Alpe Blutigen Alm/innerkrems, sentiero a piedi nudi, pediluvi al nardo in originali tinozze, massaggi al nardo (dalla spa al nardo) presso i bagni Thermal Römerbad e il Genusshotel Kirchheimerhof Harmony’s. 7 pernottamenti da € 589,-- per persona in hotel **** Montagne di tesori color rosso rubino. Ricche esperienze nel regno dei granati, le “pietre focose dell´amore”. Alla scoperta della natura nella zona del lago Millstätter See. Le cime arrotondate dei monti Nockberge nascondono segreti inattesi: pietre preziose color rosso rubino, luoghi incantevoli, panorami mozzafiato, storie suggestive e piaceri della buona tavola… tutto da scoprire. 5 pernottamenti da € 399,-- in camera doppia in hotel**** Parco naturale del lago Weissensee. Piaceri e bellezze naturali da scoprire con la zattera e a cavallo sul magnifico lago Weissensee. Scivolando lentamente sul lago con la zattera “Genussfloss”, la zoologa Manuela Siller e l’etologo Hans-peter Sorger vi svelano gli affascinanti segreti del Parco naturale del Weissensee. In uno dei biotopi meglio conservati d´Austria, si va in cerca di orme d´orso, di luccio e di gipeto. Sulla zattera si assaggiano prelibatezze regionali e lo squisito pesce del Weissensee. Con un trekking a cavallo si raggiungono malghe in mezzo alla natura da dove si godono viste fantastiche sul lago Weissensee. 3 pernottamenti da € 249,-- per persona in hotel**** Ulteriori informazioni sul sito www.Kaernten.at    
   
   
BELLINZONA: MATERIALI MOLLI - INSTALLAZIONE – LABORATORIO REALIZZATA DAL CENTRE POMPIDOU DI PARIGI. DESIGNER SOPHIE LARGER  
 
Molle… proprio così! un’esposizione interattiva che invita i bambini a confrontarsi con il mondo degli oggetti quotidiani attraverso un tema semplice ma molto ricco che tutti conoscono: “i materiali molli”. E scoprire la loro presenza ovunque, anche nella creazione artistica contemporanea. Con questa esposizione, una prima assoluta per il Ticino, il Museo in erba inaugura la sua collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi. Un partenariato che apre un dialogo fra il museo per i bambini ticinese e istituzioni di tutto il mondo. Il percorso prevede tre zone di attività. La materioteca, dove - manipolando una cinquantina di campioni - i piccoli visitatori scoprono diversi materiali molli (spugna, gomma, tessili, feltro, corde…) li osservano, toccano, provano a riconoscerli e indovinare il loro uso nel quotidiano, in casa, in città, a scuola, nello sport.. La seconda zona è quella della sperimentazione che, in questo caso, è la creazione di mobili effimeri con 8 pouf, corde e elementi di legno. Mobili creati per uno scopo preciso: riposarsi, leggere, dormire, sedersi, incontrarsi, giocare, nascondersi, isolarsi… Alla fine del percorso, un video presenta 5 opere d’arte della collezione del Musée d’art Moderne del Centre Pompidou di Parigi realizzate anche con materiali molli. La telecamera parte da un piccolo dettaglio e una voce stimola la fantasia dei bambini suggerendo un enigma da risolvere: “Che cos’è?” Un percorso nuovo, originale, da scoprire! Nell’atelier saranno proposte attività creative realizzate con “materiali molli”. Ci saranno inoltre incontri con artisti e attività specifiche per gli adolescenti e per genitori e nonni rigorosamente accompagnati dai bambini. Il programma dettagliato del laboratorio e la documentazione è scaricabile dal sito internet: www.Museoinerba.com  Inaugurazione: sabato 19 marzo 2011 Dalle 15.30 porte aperte. Alle 17.00: spettacolo teatrale con Katya Troise e Matteo Casoni del gruppo Storie di Scintille. 19 marzo – 19 giugno 2011 Orari: lu - ve: 8.30-11.30 * 13.30-16.30 / Sabato, domenica e vacanze scolastiche: 14.00 – 17.00. Chiuso: festivi. Per informazioni e prenotazioni (visite scolaresche, gruppi e atelier): Il Museo in erba, Piazza Magoria 8, 6500 Bellinzona, Svizzera Tel. + 41 91 835.52.54; ilmuseoinerba@bluewin.Ch ; www.Museoinerba.com