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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Marzo 2011
IN ARRIVO APPLICAZIONI E USI PIÙ SICURI DELLE CELLULE STAMINALI  
 
Bruxelles, 22 marzo 2011 - Scienziati finlandesi, tedeschi e canadesi hanno identificato anormalità genetiche associate alla riprogrammazione di cellule adulte in cellule staminali pluripotenti indotte (Cspi). Presentate sulla rivista Nature, queste scoperte aiuteranno i ricercatori a capire meglio il processo di riprogrammazione e a rendere in futuro più sicuri la creazione e l´uso delle cellule staminali. Lo studio è stato finanziato in parte dal progetto Estools ("Platforms for biomedical discovery with human Es [embryonic stem] cells"), che è stato sostenuto con 12 Mio Eur nell´ambito dell´Area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute") del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. Estools ha riunito 22 esperti provenienti da 8 Stati Membri dell´Ue tra cui la Repubblica Ceca, la Finlandia, la Svezia e il Regno Unito, oltre a Israele e Svizzera. Coordinati dal Biomedicum Stem Cell Centre presso l´Università di Helsinki in Finlandia e dal Samuel Lunenfeld Research Institute of the Mount Sinai Hospital in Canada, gli scienziati hanno dimostrato che il processo di riprogrammazione per generare cellule Cspi - cellule che possono essere "convinte" a diventare una varietà di cellule diverse da usare nella medicina rigenerativa - è legato a un danno inerente al Dna (acido deossiribonucleico). Questo danno viene rilevato in forma di raggiustamenti genetici e "variazioni del numero di copie" - alterazioni del Dna nelle quali una regione del genoma viene cancellata o amplificata su certi cromosomi. La variabilità può essere ereditaria o causata da una nuova mutazione. "La nostra analisi mostra che questi cambiamenti genetici sono il risultato del processo di riprogrammazione stesso, che comporta il rischio che le cellule risultanti siano mutanti o difettose," dice il dott. Andras Nagy, ricercatore anziano presso il Lunenfeld Institute. "Queste mutazioni potrebbero alterare le proprietà delle cellule staminali, compromettendo le loro applicazioni nello studio di malattie degenerative e nella ricerca di farmaci per curare le malattie. Nel lungo termine, questa scoperta ha implicazioni importanti per l´uso di queste cellule per le terapie di sostituzione nella medicina rigenerativa." Il suo collega, lo scienziato assegnatario di una borsa post-dottorato dott. Samer Hussein, dice che lo studio ha anche "messo in luce l´esigenza di una caratterizzazione rigorosa delle linee di Cspi generate, specialmente visto che diversi gruppi stanno attualmente cercando di potenziare l´efficienza della riprogrammazione". Per illustrare questa affermazione ha fornito l´esempio seguente. "Aumentare l´efficienza della riprogrammazione potrebbe in pratica ridurre la qualità delle cellule nel lungo termine se l´integrità genomica non viene valutata con precisione." Le cellule staminali sono state ampiamente pubblicizzate come fonte di grandi speranze d´uso nella medicina rigenerativa, nonché nello sviluppo di nuovi farmaci per prevenire e curare malattie come il morbo di Parkinson, la lesione del midollo spinale e la degenerazione maculare. Entrambe le tecniche per generare queste cellule singolarmente malleabili hanno aperto un vaso di Pandora di preoccupazioni e dilemmi etici. L´ue, l´Health Canada e la Us Food and Drug Administratio (Fda) considerano le cellule staminali farmaci nell´ambito della legge federale e, in quanto tali, soggette alle stesse leggi. "I nostri risultati suggeriscono che l´analisi di tutto il genoma dovrebbe essere compresa come parte del controllo della qualità delle Cspi per garantire che queste cellule siano geneticamente normali dopo il processo di riprogrammazione per poi usarle per studi di malattie e/o per applicazioni cliniche," dice il dott. Nagy. Secondo il dott. Timo Otonkoski del Biomedicum Stem Cell Centre: "Il rapido sviluppo delle tecnologie nelle analisi di tutto il genoma renderà questi controlli più fattibili in futuro. È necessario fare ulteriori ricerche per verificare se metodi diversi potrebbero diminuire la quantità di danni al Dna generati durante la generazione delle cellule staminali. Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www.Nature.com/nature/index.html  Biomedicum Stem Cell Centre: http://research.Med.helsinki.fi/neuro/otonkoski/  Estools: http://www.Estools.eu/    
   
   
SALUTE: IL DISEGNO DI LEGGE DELEGA SU SPERIMENTAZIONE CLINICA E PROFESSIONI  
 
Roma, 22 marzo 2011 - Riforma del sistema della sperimentazione clinica dei medicinali, riordino degli albi e degli ordini professionali, avvio del fascicolo sanitario elettronico per tutti i cittadini. E’ quanto prevede il disegno di legge delega per il riassetto della normativa vigente in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, proposto dal ministro della Salute Ferruccio Fazio ed approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 marzo. Una prima approvazione era stata data dal governo nella riunione del Consiglio dei Ministri del 24 settembre 2010. Successivamente lo schema di ddl era stato sottoposto e aveva ottenuto il parere favorevole dalla conferenza Stato-regioni. L´attuazione delle norme sulla sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano dovrà attuarsi entro nove mesi dall´entrata in vigore della legge delega, attraverso l´emanazione di uno o più decreti legislativi, acquisito il parere della Conferenza delle Regioni. I decreti dovranno prevedere il riordino, l´individuazione, nonché la riduzione, del numero dei comitati etici con predisposizione di criteri di certificazione, prevedendo in ogni caso almeno un comitato etico per ogni Regione e tenendo in considerazione il numero di Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico presenti; meccanismi di valutazione delle performance delle aziende sanitarie pubbliche nell´ambito delle sperimentazioni cliniche; l´istituzione di un portale di consultazione per il cittadino. Sulle professioni sanitarie, si prevede, con una delega al governo, il riordino della disciplina degli Albi, degli Ordini, e delle relative Federazioni nazionali, dei medici chirurghi, degli odontoiatri, dei farmacisti e dei medici veterinari che saranno soggette alla vigilanza del ministero della Salute. Saranno rafforzati i codici deontologici, la formazione e l´aggiornamento professionale. Si prevede infine il riordino delle attività idrotermali e la promozione del turismo termale. Verrà istituito per ogni cittadino il Fascicolo sanitario elettronico (Fse), fino ad oggi non disciplinato a livello nazionale da norme di carattere primario o secondario. Il Fascicolo, definito come "l´insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi riguardanti l´assistito", verrà istituito dalle Regioni nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali a fini non solo di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ma anche di studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico. “Con questo ddl delega - ha dichiarato il Ministro della Salute Fazio - viene migliorata la funzionalità del Servizio sanitario nazionale e delle prestazioni erogate per offrire ai cittadini risposte sempre più appropriate e qualificate ai loro bisogni. Sono ampliate le garanzie in diversi e importanti settori tra cui la sperimentazione clinica dei medicinali, che viene potenziata con una serie di semplificazioni procedurali anche per attrarre le imprese farmaceutiche e dare maggiori opportunità di lavoro ai nostri giovani ricercatori. Il riordino delle professioni sanitarie consentirà di modernizzare gli Ordini e le Federazioni nazionali, nel segno della qualità e competenza professionale: particolare valore verrà dato ai contenuti etici e civili delle attività sanitarie e a tale scopo sarà data maggiore forza ai codici deontologici e alle connesse attività disciplinari. Con la sanità elettronica valorizzeremo il Fascicolo sanitario elettronico che, con le tutele previste dal Garante della Privacy, diventerà anche uno strumento di monitoraggio delle patologie prevalenti nel nostro Paese”.  
   
   
3ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE ALTERNATIVE PER L´ANALISI DELLA NEUROTOSSICITÀ DELLO SVILUPPO  
 
 Varese, 22 marzo 2011 - La terza conferenza internazionale sulle alternative per l´analisi della neurotossicità dello sviluppo si terrà dal 10 al 13 maggio 2011 a Varese, in Italia. La neurotossicità dello sviluppo (developmental neurotoxicity of Dnt) è una questione che desta sempre più preoccupazioni nel contesto delle esposizioni a sostanze chimiche. Il sistema nervoso umano in fase di sviluppo è sensibile agli agenti tossici e l´esposizione durante lo sviluppo potrebbe causare deficit neurologici permanenti. Questa conferenza riunirà varie parti interessate di tutto il mondo. La conferenza costituirà inoltre un´opportunità di mettere in mostra un´innovativa tecnologia riguardante la Dnt che usa metodi in-vitro. Gli argomenti riguarderanno tra l´altro: Dnt e deficit neurologici; Dnt e legislazione; biomarcatori e Dnt; interazioni gene/ambiente; percorsi molecolari e Dnt; metodi alternativi per i test di Dnt; automazione e potenziale dei test di Dnt. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ihcp.Jrc.ec.europa.eu/events_workshops/dnt3conference    
   
   
PRECURSORI DI DROGE, RECEPITA LA NORMATIVA EUROPEA  
 
Roma, 22 marzo 2011 - Dopo aver acquisito i pareri favorevoli delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, il Consiglio dei Ministri ha approvato, oggi, in via definitiva, il decreto legislativo recante“Attuazione dei Regolamenti (Ce) nn. 273/2004, 111/2005 e 1277/2005, come modificato dal Regolamento (Ce) n. 297/2009, in tema di precursori di droghe, a norma della legge 4 giugno 2010, n. 96”. Con il termine "precursori di droghe" si intendono alcune sostanze chimiche normalmente utilizzate in numerosi processi industriali e farmaceutici (come ad esempio la produzione di solventi, profumi, prodotti per l´igiene) e commercializzate in modo del tutto lecito (ad. Esempio l´acetone) anche in quantitativi rilevanti, ma che possono avere una funzione cruciale nella produzione, fabbricazione e preparazione illecita di droghe d’abuso, sia di origine naturale che di sintesi o di semisintesi. Il decreto legislativo dà attuazione alla delega conferita al Governo (articolo 45 della legge 4 giugno 2010, n. 96 - Legge comunitaria 2009) per il riordino, l’attuazione e l’adeguamento alla normativa europea del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza (Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309). Il termine per l’esercizio di tale delega sarebbe scaduto il 10 gennaio 2011, ossia entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge Comunitaria 2009; tuttavia, poichè il termine per l’espressione del parere parlamentare (22 gennaio 2011) è successivo a tale termine, quest’ultimo, in base all’articolo 1 della legge comunitaria, è stato prorogato di 90 giorni (10 aprile 2011). Il decreto legislativo si compone di quattro articoli: L’articolo 1 modifica del testo Unico sui stupefacenti; L’articolo 2 modifica la legge 16 marzo 2006, n. 146 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione e dei Protocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, adottati dall´Assemblea generale il 15 novembre 2000 ed il 31 maggio 2001). L´articolo 3 reca l’entrata in vigore del provvedimento, prevista il giorno successivo della sua pubblicazione in G.u. L´articolo 4, infine, reca la clausola di invarianza finanziaria. L´art.1, in particolare, sostituisce per intero l´art.70 del Testo Unico (comma a), abolisce il comme 2-bis dell´art.73 (comma b), in quanto le sanzioni vengono inglobate nel nuovo art.70, modifica l´art.74 (comma c), relativo all´associazione finalizzata al traffico illecito, e l´art.83 (comma d); inoltre, poichè nel nuovo art. 70 la nuova definizione di precursori di droghe rimanda alle sostanze classificate nell´ allegato 1 del regolamento (Ce) n.273/2004 e nell´allegato del regolamento (Ce) n.111/2005, gli allegati 1 e 2 del Testo Unico sono abrogati, mentre l´allegato 3 viene interamente sostituito con l´allegato 3 del decreto legislativo. Il nuovo art. 70 del T.u. Definisce quindi come precursori di droghe le "sostanze suscettibili di impiego per la produzione di sostanze stupefacenti o psicotrope [...] individuate e classificate nelle categorie 1, 2 e 3 dell’allegato I al regolamento (Ce) n. 273/2004 e dell’allegato al regolamento (Ce) n. 111/2005, compresi miscele e prodotti naturali contenenti tali sostanze". A seconda che gli operatori vogliano immettere sul mercato (immagazzinare, fabbricare, produrre, trasformare, commerciare, distribuire o intermediare tali sostanze, ai fini di fornitura nella Comunità), esportare o importare le sostanza classificate nella categoria 1, 2 o 3 sono previste diversi tipi di obblighi e sanzioni.  
   
   
SALUTE, OSPEDALE DI RECCO, ASSESSORE MONTALDO: “AL VIA BANDO PER CREAZIONE CENTRO RIABILITATIVO E OSPEDALE DI COMUNITÀ”  
 
 Genova, 22 Marzo 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla salute, Claudio Montaldo ha deciso di dare il via libera alla Asl3 genovese per la realizzazione di una piastra ambulatoriale nell´ospedale di Recco e per l´acquisto di una Tac, utilizzando le risorse destinate alla riorganizzazione degli ambulatori di Recco, per un ammontare di 504.000 euro da destinarsi alla piastra e 350.000 alla Tac. Inoltre ha autorizzato il bando per la ristrutturazione di una porzione dell´ospedale di Recco dove realizzare un centro di riabilitazione ortopedica per 50 posti letto e un ospedale di comunità per 10 posti letto, dando così seguito al disegno della Regione di chiudere l´ospedale per acuti, rafforzando però i servizi per il territorio. "Abbiamo autorizzato la Asl3 genovese – spiega l´assessore Montaldo – a bandire la gara per l´individuazione di un partner che ristrutturerà una porzione di ospedale e gestirà un centro di riabilitazione ortopedica per 50 posti letto, con annessi ulteriori 10 posti letto per l´ospedale di comunità gestito dai medici di medicina generale".  
   
   
FVG ALL´AVANGUARDIA NELLA DONAZIONE DI SANGUE  
 
Trieste, 22 marzo 2011 - Il Friuli Venezia Giulia ha fatto propri già da molti anni, e li ha applicati concretamente e con successo, i principi europei e internazionali nel campo della donazione del sangue. Lo ha sottolineato l´assessore regionale alla Salute Vladimir Kosic che ieri mattina a Trieste, nella sede della Presidenza della Regione, ha aperto i lavori della riunione del Gts, un Comitato di esperti sulla trasfusione promosso dal Consiglio d´Europa, con sede a Strasburgo presso la Direzione europea della qualità dei medicinali e cure della salute. Da oggi e fino a mercoledì si confrontano a Trieste i membri del Comitato Gts, di cui fanno parte tutti i Paesi del Consiglio d´Europa, affiancati da osservatori provenienti da Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e dell´Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). I principi sanciti dal Comitato Gts sono tre: l´uso non commerciale delle sostanze di origine umana, che devono quindi essere donate in maniera volontaria; l´autosufficienza nella disponibilità del sangue; la garanzia dei più alti livelli di protezione della salute sia per il donatore, sia per il ricevente. Il Friuli Venezia Giulia, come ha ricordato Kosic nel dare il benvenuto agli ospiti, non soltanto è da tempo autosufficiente, grazie alla generosità dei tanti donatori attivi in regione, ma partecipa anche ad un progetto per fornire un supporto a quelle regioni italiane che non lo sono ancora. ´´Un esempio - ha detto l´assessore - di solidarietà concreta di fronte a un bene così prezioso come il sangue´´. La finalità del Comitato Gts è soprattutto quella di tenere aggiornata la ´´Guida per la preparazione, l´uso e l´assicurazione di qualità dei componenti del sangue´´, giunta alla sedicesima edizione, che viene in questi giorni distribuita a Trieste. La ´´Guida´´ fissa gli standard per garantire la sicurezza, l´efficacia e la qualità dei servizi trasfusionali.  
   
   
OTT, NUOVA ORGANIZZAZIONE E NUOVO COORDINATORE PER MIGLIORARE ANCORA DONAZIONI E TRAPIANTI  
 
Firenze, 22 marzo 2011 - Un nuovo coordinatore alla guida dell’Ott, l’Organizzazione Toscana Trapianti. E una nuova organizzazione nella struttura che presiede alle attività di donazione e trapianti di organi in Toscana. Il nuovo coordinatore è Giuseppe Bozzi, medico con decennale esperienza nel settore della donazione, coordinatore locale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell’Area vasta nord-ovest, nonché responsabile regionale del Programma di monitoraggio donazione organi e tessuti. Quanto alla necessità di una nuova organizzazione, nella fase storica in cui ci troviamo, l’allungamento della vita media e il calo di mortalità da traumi nei giovani, con la conseguente diminuzione di organi disponibili, impongono un ripensamento del sistema donazioni-trapianti. La Toscana, che è stata sempre al primo posto in Italia quanto a donazioni, è riuscita finora a contenere la flessione. Ciononostante, i professionisti concordano sulla necessità di ripensare nuove strategie. Questi i temi affrontati ieri dall’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il direttore del Centro Nazionale Trapianti, dottor Alessandro Nanni Costa, e il nuovo coordinatore Ott, dottor Giuseppe Bozzi. “Da molti anni la Toscana è la regione più “generosa”, quella che ottiene i risultati migliori in Italia in fatto di donazioni e trapianti, con un 75% di assenso alle donazioni da parte dei familiari – dice l’assessore Scaramuccia – Il merito più importante è senza dubbio dei donatori: di chi in vita ha manifestato la volontà di donare organi dopo la morte, e dei familiari che, in mancanza di una dichiarazione scritta, hanno saputo interpretare il pensiero solidale del congiunto defunto, traducendo il dolore della sua morte in una speranza di vita per persone sconosciute. Un’altra parte del merito va indubbiamente al modello organizzativo disegnato dall’Ott, che ha portato a una migliore gestione delle attività e delle strutture di prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule sul territorio regionale, in una logica di rete che tende al superamento delle differenze di attenzione e di impegno tra le diverse aziende. Un modello che può e deve evolvere ulteriormente, per mantenerci all’avanguardia: per questo, con le novità che introdurremo, vogliamo rilanciare e dare nuovo impulso al sistema donazione-trapianto della Toscana”. I dati. Il sistema donazione e trapianto regionale toscano è da anni, e continua ad essere, ai vertici nazionali. La Toscana è la prima regione in Italia per tasso di donazione per milione di abitanti, e di conseguenza garantisce ai propri cittadini l’opportunità terapeutica trapiantologica in tempi di attesa inferiori rispetto a quelli medi nazionali. Nel 2010, sia in Toscana che a livello nazionale, si è registrata una flessione nel numero dei donatori segnalati, e quindi anche nel numero dei trapiantati. La flessione registrata nel 2010 nel numero di trapianti effettuati non è dovuta ad una perdita di efficienza del sistema, ma alla riduzione del numero dei decessi con lesioni cerebrali in terapia intensiva, e alle crescenti non idoneità. Ma in Toscana, il tasso di procurati (donazioni che hanno avuto il consenso dei familiari, a cui però non ha fatto seguito il prelievo di organi, per diversi motivi, per esempio, la mancanza di un ricevente idoneo), effettivi (prelevato almeno un organo, anche se poi non viene trapiantato) e utilizzati (effettivamente trapiantati) si è mantenuto pressoché doppio rispetto alla media nazionale. Nel 2010, in Toscana i donatori segnalati sono stati 76 per milione di abitanti (ma nel 2009 erano stati 83); in Italia, 36. I tempi di attesa medi stimati per i pazienti iscritti in lista in Toscana continuano ad essere inferiori rispetto a quelli medi nazionali: rene: 2 anni e mezzo in Toscana, 3 la media nazionale; fegato: 6 mesi in Toscana, 2 anni media nazionale; cuore: 15 mesi in Toscana, quasi due anni e mezzo media nazionale; polmone: poco meno di un anno in Toscana, 1.8 anni la media nazionale; pancreas: 2 anni e mezzo in Toscana, oltre 3 anni media nazionale. “L’aumento del numero degli interventi non è strettamente vincolato a quello delle donazioni – osserva il dottor Alessandro Nanni Costa – Lo testimonia la flessione registrata quest’anno negli accertamenti di morte (pari a -1%), che si è accompagnata ad un sensibile calo dei trapianti (pari a -9%). L’aumento dell’età media dei donatori e la diminuzione del numero dei decessi in seguito a lesioni cerebrali ci pongono di fronte a nuove sfide, che il Centro Nazionale Trapianti ha già raccolto. Il trend è nazionale e chiama in causa l’intero sistema sanitario del nostro Paese. E’ necessario mettere in campo delle azioni mirate in grado di fronteggiare queste realtà”. “Mi accingo a ricoprire l’incarico di Coordinatore Regionale dei Trapianti – dice il dottor Giuseppe Bozzi - non solo seguendo lo spirito della Legge 91/99 e il mandato Regionale ma, anche, con la responsabilità che mi deriva dall’esperienza maturata in questi ultimi dieci anni della mia vita professionale passati a tessere un piccolo frammento della rete della donazione e del trapianto. Ho ben presente la complessità del sistema, così come riconosco l’eccellenza delle professionalità che vi operano con la massima dedizione e competenza. Il lavoro più grande è stato già fatto. Si tratta ora di affrontare quello che nelle organizzazioni ad alta complessità è il più difficile da realizzare; vale a dire il consolidamento dell’esistente e l’aumento dei livelli di sicurezza di alcuni punti nevralgici del sistema. Sono comunque certo che, come sempre, i professionisti che operano ad ogni livello nella rete regionale saranno i primi a riconoscere e a sostenere la necessità di una riorganizzazione”.  
   
   
24 MARZO, “GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA ALLA TUBERCOLOSI” E POCHI SANNO CHE IN ITALIA SI VERIFICANO ANCORA PIÙ DI 4 MILA NUOVI CASI ALL’ANNO  
 
Lecce, 22 marzo 2011 - Il 24 marzo prossimo venturo si celebrerà, come ogni anno, la Giornata Mondiale per la Lotta alla Tubercolosi (World Tb Day) per commemorare il giorno nel 1882, in cui il Dr Robert Koch comunicò di aver trovato la causa della Tbc. In occasione di tale evento, Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” porta all’attenzione della cittadinanza quanto già segnalato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e la Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) le quali hanno ribadito, in questi giorni, l’importanza di eliminare la Tbc nei bambini ed il grave problema della tubercolosi multi-resistente (Mdr Tb). Secondo il nuovo rapporto "Tuberculosis surveillance in Europe 2009" dell’Ecdc e Regione europea dell’Oms, sono molto più preoccupanti di quanto si pensi, i nuovi dati relativi a questi due fenomeni che hanno spinto le due organizzazioni a sviluppare un Piano regionale per la Mdr-tb e per affrontare i problemi di prevenzione e controllo della Tbc nei bambini. Sorprendono, infatti, le rilevazioni sulla tubercolosi multi-resistente, le cui incidenze più elevate a livello mondiale sono state registrate all’interno della regione Europea, nonché i casi di diffusione della Tbc tra i bambini. Il report che si rifà agli ultimi dieci anni parla di quasi 40.000 casi nei Paesi Eu/eea e più di 3.300 casi nel solo 2009. Per quanto riguarda il Nostro Paese l’incidenza della tubercolosi (Tbc) è notevolmente diminuita a partire dagli anni cinquanta seguendo la tendenza di quasi tutti i Paesi dell’Europa Occidentale. Proprio in conseguenza del drastico calo di contagi si è abbassato notevolmente il livello di attenzione al problema, così come il grado di sospetto diagnostico e le competenze specialistiche, nonostante in Italia vengano acclarati ogni anno più di 4 mila nuovi casi di Tbc e vi sia comunque una modesta incidenza della Tbc nei bambini che riguarderebbe il 5% dei casi verificati nel 2008 tra bambini di età compresa tra 0 e 14 anni e il 2,4% sotto i 5 anni. Peraltro, in letteratura medica sono da segnalarsi anche vari focolai nelle scuole del nostro Paese. Questo dato che dimostra che la malattia non è affatto scomparsa dal Nostro territorio deve necessariamente causare un nuovo innalzamento dei livelli di guardia tra gli operatori così come una loro continua formazione ed efficaci strategie di prevenzione e attività di controllo. Per queste ragioni lo “Sportello dei Diritti” da sempre impegnato nell’opera di prevenzione e nella Tutela della Salute pubblica e dei singoli cittadini, condivide e rilancia la necessità di aumentare la consapevolezza del pubblico rispetto a questa malattia che ancora oggi causa il decesso di milioni di persone all’anno e che la “Giornata Mondiale per la Lotta alla Tubercolosi” si è prefissata quale obiettivo principale.  
   
   
SANITÀ IN UMBRIA: GIUNTA REGIONALE AUTORIZZA COPERTURA 7 POSTI DA PRIMARIO  
 
Perugia, 22 marzo 2011 - Su proposta della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, la Giunta regionale ha approvato la copertura di 7 (sette) posti nelle seguenti strutture complesse (primariati): Asl n.1, pediatria; Asl n.2 Chirurgia generale(Media Valle del Tevere); Asl n.3 Ostetricia-ginecologia(ospedale Spoleto); Asl n.4, Ortopedia Traumatologia (Ospedale di Orvieto); Azienda Ospedaliera di Perugia, Chirurgia Generale e Radiologia; Azienda Ospedaliera di Terni, Chirurgia vascolare. Le autorizzazioni riguardano la copertura di posti vacanti a seguito del turn over, ad esclusione di quello dell´azienda ospedaliera di Terni. La Giunta non ha autorizzato alcuna copertura di posti relativi al personale amministrativo. Le richieste avanzate dalle aziende ospedaliere e dalle Asl dell´Umbria alla Regione per la copertura dei posti sono state complessivamente 32, di cui 21 per turn over e 11 di nuova istituzione.  
   
   
SANITA’: A BELLUNO OPERAZIONE “AMBIENTE STERILE” DELLA GDF. GRANDE SINERGIA CON ULSS 1 NELL’INTERESSE DEI PAZIENTI”  
 
Belluno, 22 marzo 2011 - - “Sono presente qui oggi per portare le più vive felicitazioni, anche a nome del presidente Zaia, per un’operazione nella quale una perfetta sinergia tra l’Ulss 1 e la Guardia di Finanza di Belluno ha portato a smascherare una contraffazione che avrebbe potuto avere gravi conseguenze sia per i pazienti che per gli operatori sanitari. Anche in questo caso, il lavoro di squadra paga”. Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, intervenendo ieri a Belluno alla conferenza stampa nel corso della quale il comandante delle Fiamme Gialle provinciali, colonnello Francesco Mora, ha illustrato gli esiti di una vasta operazione che ha portato al sequestro in 7 Regioni italiane ed in 16 strutture sanitarie pubbliche e private di 234 contenitori per l’alloggiamento ed il trasporto di materiali chirurgici (principalmente ferri operatori) risultati non a norma europea, privi delle necessarie caratteristiche tecniche e potenzialmente molto pericolosi perché non a tenuta stagna, facilmente ossidabili e altrettanto facilmente attaccabili persino dalla ruggine. L’operazione è partita da una segnalazione dell’Ulss 1 di Belluno che, nell’ambito dei suoi controlli di qualità, aveva scoperto che i contenitori, acquistati da un distributore di Reggio Emilia con regolare gara d’appalto, erano privi delle necessarie caratteristiche ed anche del marchio europeo “Ce”. Alla conferenza stampa erano presenti anche il presidente della Provincia di Belluno Giampaolo Bottacin, il direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella, il dirigente medico dell’ospedale San Martino Raffaele Zanella, il comandante di compagnia della Gdf, tenente Luigi Mennella. “La collaborazione dei sanitari – ha detto il colonnello Mora – è stata preziosa: la loro attenzione nelle verifiche, l’immediata segnalazione a noi e la rapidissima messa a disposizione della documentazione relativa, ci ha messo in condizione di avviare l’operazione in meno di 48 ore e di portare alla luce un fatto grave e di ampie dimensioni”. A seguito dell’operazione sono state iscritte nel registro degli indagati 7 persone, tra le quali 2 venete. Le indagini hanno portato ad accertare che la ditta distributrice aveva presentato come materiale per la gara d’appalto contenitori perfettamente a norma, ma aveva poi distribuito quelli “taroccati”, costruiti in Turchia. “La Regione Veneto – ha detto Coletto – è orgogliosa e grata all’Ulss di Belluno ed alla Guardia di Finanza per il grande lavoro portato avanti in stretta e costante collaborazione. Mai come in questo caso, le Istituzioni hanno messo in campo una sinergia importante in difesa prima di tutto della salute dei cittadini, perché l’utilizzo di quei contenitori avrebbe potuto avere conseguenze gravissime, causando l’insorgenza di pericolose infezioni nei pazienti operati”. Coletto ha anche voluto complimentarsi con dirigenti e sanitari dell’Ulss 1: “Il loro lavoro in questo caso – ha detto Coletto – è un esempio di efficienza e professionalità nel delicatissimo settore del controllo di qualità, che sta alla base di un servizio di eccellenza da fornire ai cittadini assistiti”. Nel corso della conferenza stampa è stato sottolineato anche il valore economico dell’operazione: ognuno dei contenitori sequestrati, se a norma, può costare infatti anche mille euro.  
   
   
CALABRIA: PREDISPOSTI DAL COMMISSARIO DELLA SANITÀ GIUSEPPE SCOPELLITI I BUDGET PER I PRIVATI ACCREDITATI  
 
 Catanzaro, 22 marzo 2011- La struttura commissariale, dopo un ampio confronto con i Commissari Straordinari delle Aziende e con i Rappresentanti delle Associazioni degli erogatori privati accreditati ha predisposto i decreti relativi alla definizione dei budget economici nel settore privato per l’ospedalità, per la specialistica di laboratorio ed ambulatoriale, per l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria privata. La Regione, nelle more dell’intesa sul riparto nazionale da parte della Conferenza Stato-regioni, ha comunque provveduto a predisporre ed illustrare il riparto provvisorio per le singole Aziende Sanitarie ed Ospedaliere. Tale provvisorietà, però, non impedisce la determinazione dei budget per gli erogatori privati avendo le disposizioni del Piano di Rientro prefissato i relativi tetti di spesa per il periodo 2010/2012. Nel rispetto della nuova stagione politica basata su chiarezza e trasparenza fortemente voluta dal Presidente Giuseppe Scopelliti, la Regione ha determinato i budget economici, per le varie tipologie di assistenza nel settore privato, attraverso l’introduzione e l’applicazione di precisi criteri. In particolare, per l’assistenza ospedaliera e la specialistica di laboratorio ed ambulatoriale, si è utilizzato il criterio del fabbisogno sulla popolazione “pesata” per classi di età, analogamente a quanto avviene in sede di riparto nazionale, nonché la produzione effettiva dichiarata dai singoli erogatori. Per l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria privata si è utilizzato il criterio del fabbisogno rilevato nel Iv trimestre 2010 e la valorizzazione della capacità produttiva massima. Dopo la determinazione dei budget scaturenti dalla stretta applicazione dei criteri, la Regione ha proceduto ad un riequilibrio economico tra le varie Aziende al fine di evitare sovradimensionamenti per alcune che, per converso, avrebbero causato penalizzazioni ad altre. Infine, considerata la presenza nella Regione di strutture di eccellenza, che attraggono pazienti da tutto il territorio regionale ed extraregionale, sarà necessario considerare il servizio che tali strutture garantiscono nell’ambito complessivo della Regione che, pertanto, dovrebbero essere considerate quali centri di riferimento regionali e non di stretta appartenenza alla singola Asp. La Regione si adopererà affinché, anche a livello di ogni singola Azienda, vengano preventivamente individuati criteri trasparenti per l’assegnazione dei budget alle singole strutture private al fine di garantire uniformità di comportamenti su tutto l’ambito regionale e, soprattutto, efficienza e qualità delle prestazioni per i cittadini.  
   
   
NOTEVOLE INTERESSE PER IL CONVEGNO INTERNAZIONALE SULL’AUTISMO ALLA LUB  
 
 Bolzano, 22 marzo 2011 - Molto seguito il convegno internazionale sul tema "Tratti autistici - Conoscenze attuali e sviluppi" iniziato il 16 marzo nell’Aula magna della Lub di Bolzano, promosso dalle Intendenze scolastiche di lingua tedesca, italiana e ladina ed al quale hanno preso parte gli assessori Christian Tommasini e Florian Mussner. Oltre 400 operatori della scuola, dei servizi sociali e sanitari hanno preso parte al convegno internazionale sul tema "Tratti autistici - Conoscenze attuali e sviluppi" tenutosi nell’Aula magna della Lub di Bolzano. L´autismo è considerato dalla comunità scientifica internazionale un disturbo che interessa la funzione cerebrale; la persona affetta da tale patologia mostra una marcata diminuzione dell´integrazione sociale e della comunicazione e tuttora risultano ancora sconosciute le cause di tale manifestazione anche se si presume che vi sia una base di natura genetica. Più precisamente, data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, è recentemente invalso l´uso di parlare, più correttamente, di Disturbi dello spettro autistico (Dsa o Asd, Autistic Spectrum Disorders). Il convegno è stato organizzato dalle tre Intendenze scolastiche ed ha registrato la presenza dei due assessori Christian Tommasini e Florian Mussner. In particolare il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, ha sottolineato nel suo intervento il fatto che “Negli ultimi dieci anni gli alunni con certificazione di spettro artistico nelle nostre scuole sono triplicati. Attualmente vi è maggiore attenzione e sensibilità da parte del Servizio di integrazione scolastica che segue gli alunni affetti da autismo e supporta le scuole. Il nostro obiettivo prioritario” ha aggiunto l’assessore “è quello di migliorare il più possibile la qualità della vita delle persone affette da autismo e delle loro famiglie sotto il profilo dell’autonomia personale e sociale. In questo senso è naturalmente importante la precocità della diagnosi ed il riconoscimento dei tratti artistici già dai primi mesi. Dobbiamo inoltre assicurare l’adeguatezza dell’intervento grazie all’attivazione e l’interazione di tutte le figure professionali col bambino, la famiglia e la scuola”. L’assessore ha quindi espresso il proprio ringraziamento a tutti coloro che quotidianamente si impegnano nei vari ambiti di competenza per migliorare le condizioni di vita dei bambini affetti da autismo e delle loro famiglie. Sono seguiti analoghi interventi da parte dell’assessore alla scuola ladina, Florian Mussner e degli intendenti scolastici Nicoletta Minnei, Peter Höllrigl e Roland Verra. In particolare l’intendente per le scuole di lingua italiana ha informato che attualmente vi sono 23 alunni con certificazione di spettro artistico che frequentano le scuole provinciali italiane, 5 sono iscritti alle scuole per l’infanzia, 10 alle elementari, 4 le secondarie di primo grado e 4 le secondarie di secondo grado. L’intendente Nicoletta Minnei ha quindi ulteriormente ribadito l’importanza della scuola per l’integrazione e l’inclusione degli alunni affetti da autismo. Sono seguiti gli interventi di Paola Venuti, responsabile del laboratorio di osservazione e diagnostica funzionale (Odflab) presso la Facoltà di Scienze Cognitive dell´Università di Trento, Nina Hömberg, docente della Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano e Nazaria Cappa, insegnante di sostegno e consulente psicopedagogica per l´autismo, Rovereto. Nel pomeriggio sono inoltre previsti 5 workshops incentrati sulle seguenti tematiche: “Esperienze di integrazione nei diversi ordini di scuola. Presentazione di un caso: Istituto comprensivo Merano 1, Marco Ortolani, Sandra Trapani ed Antonella Rubino; “Organizzazione dei servizi di neuropsichiatria dell’Azienda Sanitaria di Bolzano: offerte attuali e proposte per il futuro (Felicita Scolati); “In eigener Sache: Patrik Wanker und Barbara Villscheider mit Assitenz (Nina Hömberg); Collaborazione efficace genitori-dirigenti nelle scuole di ogni ordine e grado. Riflessioni con Elisabeth Zelger Vallazza e Laura Cocciardi; Modelli di intervento extrascolastici (Paola Venuti).  
   
   
ESAMI AGGIUNTIVI SULLA PRESENZA DI IODIO 131 COME MISURA DI SICUREZZA ULTERIORE  
 
Firenze, 22 marzo 2011 - Alle persone che si sono presentate a Careggi sono stati proposti esami aggiuntivi, per capire se il livello di iodio 131 sta calando, e con quale velocità. E’ una misura di sicurezza ulteriore applicata dai tecnici di Careggi. E’ quanto spiegano dal Laboratorio di radiometria di Careggi, rispetto alla richiesta fatta a quanti si sono presentati per gli accertamenti, di ripetere una seconda volta l’esame delle urine a distanza di una settimana. “Se faccio una sola raccolta di urine delle 24 ore – chiarisce ulteriormente il dottor Cesare Gori, direttore della fisica sanitaria di Careggi – conosco la quantità di iodio 131 in quel momento. Se la ripeto a distanza di una settimana, posso confrontare e vedere di quanto si è ridotta la quantità di iodio 131. Per questo, a tutti quelli che si sono presentati da noi, abbiamo chiesto un secondo campionamento delle urine delle 24 ore dopo una settimana”. Negli ultimi giorni, il Laboratorio di radiometria di Careggi ha lavorato ininterrottamente, 24 ore su 24, per esaminare tutti i campioni nel più breve tempo possibile. “Tutte le persone – precisa il direttore sanitario Valter Giovannini – sono state informate prima che i dati, ovviamente anonimi, venissero diffusi ai mezzi di informazione”. Questi, al momento, i dati aggiornati: a ieri, i campioni esaminati erano complessivamente 108 (92 del Maggio, 16 di altri cittadini). I campioni in cui sono risultate tracce rilevabili di iodio 131 sono 94 (80 del Maggio, 14 di altri cittadini). Oggi sono sotto esame ulteriori 56 campioni, i cui risultati si conosceranno domani. A Pisa, i campioni esaminati sono stati 10. In due campioni sono stati riscontrate tracce debolissime di iodio 131. Degli altri 8, si conosceranno i risultati domani.  
   
   
MARCHE, ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA DEI DISABILI GRAVI: DUE MILIONI E MEZZO A DISPOSIZIONE PER LE LORO FAMIGLIE.  
 
Ancona, 22 Marzo 2011 - La Giunta regionale ha stabilito i criteri e definito le risorse per il 2011 per l´assistenza domiciliare indiretta a disabili in situazione di particolare gravita`. A disposizione 2.532.000 euro da assegnare a persone con ridotta autonomia a causa di minorazione singola o plurima. Una condizione che rende necessario un intervento assistenziale permanente e continuativo. L´assistenza e` svolta da un familiare, convivente o non con il disabile, oppure da un operatore esterno individuato dal disabile stesso o dalla famiglia. ´Un altro intervento ´ spiega l´assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi ´ attraverso cui la Regione, nonostante i pesanti tagli al settore da parte del Governo nazionale, intende continuare a sostenere le persone con disabilita` e le loro famiglie, senza arretrare sulla quantita` e sul livello dei servizi offerti´. ´La famiglia ´ continua Marconi ´ deve diventare l´elemento centrale attraverso cui costruire una rete di interventi socio-sanitari´. Avranno diritto ai contributi coloro che abbiano riconosciuta la propria disabilita` da parte di un´apposita Commissione sanitaria provinciale. Una volta in possesso dell´attestazione di particolare gravita`, il disabile o la sua famiglia prendono contatti con i servizi sociali del Comune di residenza e richiedono l´ammissione al contributo regionale. Il Comune valuta l´istanza e attribuisce un punteggio in base al quale viene stabilito un monte ore massimo settimanale da ammettere al contributo.  
   
   
CONVENTION SU NUOTO E DISABILITA´.  
 
Ancona, 22 Marzo 2011 - All´auditorium Carisap di Ascoli Piceno si e` svolto il convegno che ha chiamato a raccolta tantissimi tecnici ed esperti per trattare la pratica delle discipline sportive, quali il nuoto, da parte dei diversamente abili. Organizzato dalla ´Cavalluccio Marino´ associazione sportiva dilettantistica sambenedettese, nonche` centro di formazione del Comitato italiano paralimpico, l´appuntamento e` stato un´occasione di aggiornamento professionale per gli addetti ai lavori e che ha visto una folta presenza di autorita` e personalita`. Presenti, tra gli altri, il presidente della Federazione italiana nuoto paralimpico, Roberto Valori e l´assessore Sandro Donati che ha portato il saluto della giunta regionale. ´Far svolgere attivita` sportiva ad un disabile ´ ha detto Donati - vale veramente la pena perche` oltre a dargli un diritto alla vita, il diversamente abile e` capace di offrirci una lezione di serenita` e soprattutto ci mostra una grande sensibilita` ed un migliore approccio ad affrontare le diverse discipline sportive. Occorre un contesto adattato, un ambiente favorevole, nel quale gli stimoli siano adeguati alla condizione fisica del disabile. Solo cosi` si possono proporre dei nuovi interessi, ricreando i presupposti per un``adeguata motivazione alla collaborazione del soggetto, per ricostruire attivamente la propria esistenza. Con lo sport scuramente si ottiene un contesto sociale e ambientale rispondente a queste esigenze e si allontana ogni forma di sguardo pietistico´. Infatti, i relatori intervenuti all´incontro hanno sottolineato come in tanti sport, in particolare il nuoto, e` di notevole importanza per gli allenatori ed istruttori dedicare grande attenzione allo studio delle tecniche corrette di esecuzione degli esercizi al fine di conoscerle ed esporle ai propri allievi. ´Per questo ´ ha sottolineato Valori ´ abbiamo sottoscritto un protocollo d´intesa con la Federazione italiana nuoto incentrato sulla formazione che e` un aspetto centrale per qualsiasi disciplina sportiva, soprattutto per quella che svolgiamo noi´. Il tecnico non e` solo un conoscitore degli esercizi, ma e` colui che escogita soluzioni per ottimizzare ed accrescere sia la tecnica che la consapevolezza dell´allievo. L´importanza di una metodologia dell´insegnamento e` fondamentale per adeguare gli interventi alle caratteristiche ed alle necessita` degli allievi. C´e` da dire che il pietismo non fa per questi ragazzi, definiti i disabili moderni, visto che non chiedono assistenzialismo e pacche sulle spalle, ma desiderosi di raggiungere i traguardi della vita solo con le proprie forze. Il mondo dei disabili e` cambiato, diversa la mentalita` soprattutto nel fare sport con innovativi allenamenti e coach meno protettivi. L´appuntamento ha voluto anche sottolineare che senza una sana politica di integrazione, coadiuvata da regole certe volte ad assicurare uguaglianza tra tutti i cittadini, non si riuscira` mai ad abbattere alcun tipo di barriere sia materiali che morali.  
   
   
PARIGI HA CREDUTO NEL MART: ECCO IL VERO ORIZZONTE CUI GUARDARE  
 
Rovereto, 22 marzo 2011 - "Porto un saluto condito da una punta d´orgoglio per questo evento che costituisce un ulteriore tassello di quel mosaico che ritrae il successo vero, autentico del Mart". Esordisce così, il 19 marzo, il presidente della Provincia autonoma di Trento all´inaugurazione della mostra "La rivoluzione dello sguardo" che ha portato a Rovereto i più celebri capolavori custoditi al Musée d´Orsay. "Mi si dice che c´é un codice comportamentale tra musei - ha aggiunto Dellai, sul tavolo dei relatori assieme al sindaco Andrea Miorandi, alla direttrice Gabriella Belli e a Isabelle Cahn co-curatrice della mostra con Guy Cogeval - e questo codice prevede che senza stima e riconoscimento di fiducia operazioni come questa, grazie alla quale è stato possibile portare, forse per la prima e ultima volta, in Italia opere di tale livello, non possono avvenire. Ció naturalmente ci carica di ulteriori responsabilitá perché la credibilità di un´istituzione culturale si conquista faticosamente giorno per giorno, con la chiarezza e la serietà dei progetti, delle persone che vi ci lavorano, ma naturalmente c´é anche il rischio di perderla questa credibilità. Ecco perché dobbiamo fare ogni sforzo affinché il Mart possa continuare ancora su questa strada di grande qualitá". Dellai ha voluto ricordare a questo proposito la testimonianza che il Trentino ha sempre reso grazie alla sua capacità di investire nella cultura, nella conoscenza e nell´innovazione. "Senza la cultura non si va da nessuna parte" , ha detto Dellai ricordando l´accento posto su questi temi ed in particolare sull´arte dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel suo intervento pronunciato ieri a Montecitorio per i 150 anni dell´unità d´Italia. "Credo che siamo in sintonia con questo spirito che ci vede investire in cultura perché abbiamo capito che senza di essa non vi è convivenza civile e nemmeno sviluppo e questo va detto proprio adesso, in un momento in cui la crisi potrebbe spingerci in tutt´altra direzione. Ma l´esperienza dimostra invece che per uscire da una stagione così incerta serve proprio un investimento in cultura, in sensibilità nuove". "E´ bello - ha concluso Dellai - che in un momento come questo, in cui si discute molto degli equilibri all´interno del Mart, una capitale come Parigi lo abbia insignito di un riconoscimento così importante. Il Mart è nato infatti per dare al Trentino e all´Italia una proiezione internazionale. Sta qui l´orizzonte posto da questa scommessa e dentro questo orizzonte la Provincia é pronta a valorizzare il ruolo di Rovereto perché la proiezione internazionale cui vogliamo tendere sarebbe molto più debole se la città non si sentisse pienamente protagonista".  
   
   
JAN VAN DER PLOEG WALL PAINTING NO. 315 MILANO, 25 MARZO – 5 MAGGIO 2011  
 
Milano, 22 marzo 2011 - La Galleria Fabbri Contemporary Art presenta l’opera di Jan van der Ploeg, artista olandese alla sua prima mostra personale tenuta in una galleria privata italiana. L’artista nel corso della sua ormai lunga carriera internazionale (è nato ad Amsterdam nel 1959), si è dedicato in prevalenza alla pittura ambientale, dipingendo direttamente alle pareti degli spazi espositivi grandi forme astratte in colori acrilici, dinamiche nella struttura e ricche cromaticamente. Forme e colori arrivano così a trasfigurare la struttura architettonica che ospita l’opera dipinta interferendo con la sua percezione visiva. A contrasto con questi grandi exploits cromatici, Jan van der Ploeg usa esporre dipinti su tela altrettanto nitidi nella costruzione geometrica delle superfici e altrettanto spiazzanti visivamente per gli effetti quasi optical che raggiungono. In occasione della sua mostra milanese, l’artista presenterà una serie di lavori “site-specific”: una grande pittura murale studiata per la parete più ampia dello spazio (“Wal painting n.315”) e una serie di dipinti su tela inediti e pensati in relazione con questa pittura murale. Al piano inferiore della galleria sarà inoltre visibile una selezione di opere grafiche. La mostra sarà accompagnata da un catalogo che documenterà l’installazione delle nuove opere nello spazio e conterrà un testo critico del curatore Giorgio Verzotti. Jan vand der Ploeg si diploma alla Gerrit Rietvield Akademie di Amsterdam nel 1982. Espone dal 1984 e recentemente un suo wall painting è stato realizzato al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato in occasione della mostra “The Prato Project” realizzata con Thom Puckey.  
   
   
A COMO DAL 19 MARZO AL 30 APRILE 2011 L’ANTOLOGICA DI MARCO CINGOLANI  
 
Como, 22 marzo 2011 - Tre importanti sedi della città – Broletto, Pinacoteca Civica, Biblioteca Comunale – celebrano il genio di uno dei suoi artisti più noti. La retrospettiva presenta una selezione di lavori storici e un ciclo di opere inedite. Dal 19 marzo al 30 aprile 2011, Como celebra uno sei suoi artisti più importanti. Marco Cingolani (Como, 1961), dopo quindici anni, torna ad esporre nella sua città natale con una mostra dal titolo “A perdita d’occhio”. L’esposizione curata da Luca Beatrice, con il patrocinio del Comune di Como - Assessorato alla Cultura, media sponsor La Provincia di Como, sarà suddivisa in tre importanti sedi della città - Broletto, Pinacoteca Civica, Biblioteca Comunale - ciascuna dedicata ad un determinato periodo di ricerca dell’artista. “Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia, Como ospita uno dei suoi talenti più interessanti - afferma Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como - che non si limita a rendere omaggio alla città, ma che dialoga in modo preciso e critico con la Como di oggi. L’idea di esporre in più location rafforza il concetto della capillarità dell’arte sul tessuto urbano. La mostra s’inserisce in un articolato programma di oltre 40 eventi che interesseranno, nel 2011, tutti gli spazi espositivi di Como”. Al Broletto, Marco Cingolani presenta sei opere di grande formato, realizzate appositamente per l’evento. In questa nuova serie che dà il titolo alla mostra, l’artista rappresenta paesaggi trasfigurati in cui le velature di colore acceso si sovrappongono su fondi scuri, sfumando i dettagli e restituendo un’indeterminatezza di forme che allarga e dilata la percezione dello spazio. Le osservazione dal vero, i dialoghi con le opere del passato vengono ora sommersi e mescolati dall’onda piena e ispirata della pittura. Verranno proposti anche due disegni lunghi ciascuno oltre 10 metri. Nella sede della Pinacoteca Civica saranno esposti venti lavori storici, dalle prime opere d’ispirazione razionalista alle famose “Interviste” dense di personaggi compressi in uno spazio senz’aria, fino ad alcuni dipinti più conosciuti come “Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro” del 1989, “L’attentato al Papa” del 1994 e “Il battesimo di Sherlock Holmes” del 2009, esposto nel Padiglione Italia alla 53esima Biennale di Venezia. La selezione ricostruirà il percorso artistico di Cingolani mostrando i tratti distintivi della sua ricerca: l’interesse per i fatti appartenenti alla memoria collettiva e alla contemporaneità, espressi già nella scelta dei titoli, e il legame inscindibile tra arte e spiritualità. Nell’atrio della Biblioteca Comunale verrà posizionato un grande pannello dal titolo “Italian Apparel” (Costume italiano), con il quale l’artista, attraverso opere ottenute da ritagli di foto, disegni e interventi pittorici, traccerà una personale interpretazione delle vicende e dei fatti che hanno contrassegnato i 150 anni della Storia d’Italia. Durante il mese di marzo 2011 saranno previsti tre serate-incontri dedicati al tema della pittura in Italia alla quale prenderanno parte alcuni artisti noti e riconosciuti del panorama nazionale. La mostra sarà accompagnata da un catalogo Publi Paolini. Marco Cingolani (Como, 1961) ha partecipato a importanti mostre in sedi pubbliche prestigiose, tra cui “Cingolani 1990-2000”, Museo d’Arte di Nuoro (Nuoro, 2000), “Stropicciarsi gli occhi”, Società Promotrice delle Belle Arti di Torino (Torino, 2002), “Bang Bang”, Palazzo Strozzi (Firenze, 2002), “With a little help from my friends”, Palazzo Ducale (Massa, 2003), “La lunga notte di Paparazzo”, Palazzo della Ragione (Mantova, 2003). Ha partecipato, inoltre, a diverse mostre in gallerie private: Società anonima del colore, Galleria Boxart (Verona, 2001); “Ho un appuntamento”, Galleria Antonio Colombo (Milano, 2000); “I miei migliori amici”, Galleria In Arco (Torino, 2001); “Incendio al Garraffello”, Galleria Pantaleone (Palermo, 2003); “Di che colore sono?”, Galleria Emilio Mazzoli (Modena, 2007). “Percorsi della Fede”, Galleria Boxart (Verona, 2009). Nel 2009 Cingolani riceve un’ulteriore consacrazione: è invitato a esporre nel Padiglione Italia alla 53esima Biennale di Venezia.