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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Giugno 2011 |
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FORUM UNESCO, FORMIGONI: SIAMO CAPITALE CULTURA CI CANDIDIAMO A OSPITARE ANCHE L´EDIZIONE 2013 |
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Monza, 7 giugno 2011 - Dopo il successo della prima edizione del 2009 dedicata al design e alla moda Regione Lombardia torna ad ospitare, presso la Villa Reale di Monza, il Forum mondiale dell´Unesco sulla cultura e le industrie culturali (Focus 2011). Da oggi e fino all´8 giugno il tema che sarà sviluppato, attraverso i contributi di oltre duecento personalità provenienti da tutto il mondo, è ´Il libro domani: il futuro della scrittura´. ´Abbiamo sostenuto con convinzione il ritorno di questo dibattito a Monza - ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, aprendo i lavori del Forum insieme ad Alfredo Mantica (sottosegretario agli Affari esteri), Maurizio Fallace (Ministero per i Beni e le Attività culturali), Francesco Bandarin (vicedirettore generale Unesco) e Pietrangelo Buttafuoco - La Lombardia è infatti uno dei grandi poli editoriali europei, è la regione in cui si concentra il 66% del fatturato complessivo dell´editoria nazionale e proprio per questo è sede naturale in cui ospitare un forum mondiale sul futuro della scrittura´. Presenti oggi a Villa Reale per Regione Lombardia anche l´assessore alla Cultura Massimo Buscemi e il sottosegretario al Cinema Massimo Zanello. Cultura Fattore Di Crescita - ´Vogliamo - ha proseguito Formigoni - che sempre più gente si avvicini alla lettura, alla cultura, all´approfondimento tematico e scientifico. La Lombardia già segna indici di lettura più alti rispetto alle altre Regioni italiani. Il fatto che l´Unesco abbia accettato per la seconda di venire in Lombardia, a Monza, a tenere un Forum dedicato a questi temi dimostra che stiamo diventando sempre più anche capitale culturale oltre che dell´editoria´. ´La cultura - ha proseguito Formigoni - può essere incubatore di crescita economica. Non deve essere considerata come una perdita di tempo o di denaro ma come un fattore di crescita´. ´Il tema che sarà affrontato - ha sottolineato il presidente - coinvolge una serie di attori della scena economica e di quella culturale (editori, Ict, librerie e biblioteche, scuole e università) che devono confrontarsi con i mutamenti in atto e trovare nuove forme di collaborazione´. I Soggetti Coinvolti - Secondo Formigoni, ´come tutti i settori, anche quello dell´editoria deve mettersi al passo con i tempi e adeguarsi alle richieste del mercato. Il passaggio al digitale va considerato soprattutto una grande opportunità di crescita; del resto, l´innovazione costituisce oggi più che mai la strada obbligata per le imprese che vogliano rimanere sul mercato e anzi rafforzare la loro posizione´. ´Sono convinto - ha detto ancora il presidente - che occorrerà sviluppare la capacità di lavorare congiuntamente con quelle imprese che fanno della tecnologia il loro core business: in particolare quelle dell´Ict´. Quanto a librerie e biblioteche, è ´indispensabile creare intorno a questo universo in evoluzione un flusso di competenze, esperienze, capacità creative e di indagine che può essere frutto solo di uno scambio di professionalità´. L´indice di lettura in Lombardia è pari al 53,8% (rispetto al 45,1% nazionale) e questo anche grazie a un sistema di biblioteche capillarmente diffuso sul territorio, i cui standard sono internazionalmente riconosciuti come elevati, e a un tessuto di librerie consolidato. ´Mi sembra chiaro quindi - ha aggiunto Formigoni - che ogni futuro del libro andrà costruito insieme a librai e bibliotecari, che sono i primi a intercettare e conoscere gusti, aspettative, esigenze dei lettori presenti e futuri´. Ma anche scuole e università devono giocare un ruolo: ´per gli studenti di domani la strada è tracciata e anche in questo dovremo essere seriamente impegnati a prevenire qualsiasi forma di digital divide´. Regione Lombardia è del resto fortemente impegnata su questo fronte: entro la fine del 2013 il 100% della popolazione lombarda sarà raggiunto dalla banda larga. ´Dalle Università - ha notato Formigoni - dovranno poi uscire quelle professionalità di cui questo nuovo mondo ha bisogno´. Appuntamento Al 2013 - Formigoni si è anche detto convinto che ´per la sua rilevanza economica, culturale e sociale, il tema della transizione al digitale non possa costituire un fattore di interesse estemporaneo. La proposta di Regione Lombardia è quella di dare ulteriore attenzione a questo tema, trovando il modo di continuare a parlarne´. ´Insieme all´Unesco e al comitato scientifico di Focus 2011 ha concluso Formigoni - vogliamo lavorare per lo sviluppo del confronto sui temi che qui trattiamo. Inoltre Regione Lombardia si candida a ospitare anche la prossima edizione del Forum Mondiale nel 2013. Nel 2015 Regione Lombardia ospiterà l´Expo: noi desideriamo percorrere un cammino che ci conduca a quell´appuntamento nel segno di un confronto continuo a livello internazionale sui temi della crescita globale, che naturalmente non può prescindere da tutto ciò che concerne la cultura e l´innovazione. Anche per questo il Forum Unesco non è per noi l´evento di tre giorni, ma la punta di diamante di un importante lavoro di studio e di relazioni´. I tre temi principali di Focus 2011 saranno affrontati nelle sessioni plenarie: ´L´economia dell´e-book´, ´Il diritto d´autore nell´era digitale´, ´La biblioteca digitale´. Nove seminari saranno dedicati alle seguenti sottotematiche: ´Blog contro giornali´, ´Il futuro della scrittura e della lettura´, ´Cambiamenti nella catena produttiva e distributiva´, ´Copyright contro copyleft´, ´Fair use e Creative Commons´, ´Conservazione della memoria digitale´, ´La biblioteca come servizio pubblico´, ´Partecipazione pubblica e privata´, ´I rischi della digitalizzazione´. I Partecipanti - Lo scrittore cileno Antonio Skßrmeta effettuerà uno tra i più importanti interventi. Tra gli altri partecipanti di primo piano, si possono citare: Sok-gee Baek (Ipa, Repubblica democratica della Corea), Tamru Belay (Adaptive Technology Center for Blind, Etiopia), Jürgen Boos (Direttore della Fiera del Libro di Francoforte, Germania), Robert Darnton (Harvard University Library, Stati Uniti), Ibrahim El-moallem (Associazione degli editori egiziani, Egitto), Sun Fang (Fondazione per la globalizzazione, Cina), Riccardo Cavallero (Gruppo Mondadori, Italia), Dipendra Manocha (Daisy Developing Countries, India), Geoffrey Nunberg (Berkeley University, Stati Uniti), Bruno Racine (Bnf, Francia), John Ralston Saul (Pen International, Canada), Esther Wojcicki (Creative Commons Board of the Editors, Stati Uniti), Denis Zwirn (Unilog, Francia). Iniziative Collaterali - Le possibilità di un confronto sul tema del Forum non sarà limitata ai soli invitati all´evento in Villa Reale. Diverse iniziative aperte al pubblico, organizzate a Milano e a Monza, faranno infatti da cornice alle tre giornate del Forum, offrendo l´opportunità di alimentare e diffondere un ampio dibattito sulle evoluzioni e sulle innovazioni che il digitale porta anche nell´ambito della editoria, delle biblioteche, della scuola e dell´arte. E´ attivo un sito web dedicato (www.Openforum.regione.lombardia.it/ ), che consentirà sia di avere tutti gli aggiornamenti riguardo l´evento e le iniziative collaterali, sia di seguire in diretta i lavori del Forum attraverso lo streaming e di alimentare il dibattito sull´argomento, accogliendo fondamentali contributi di professionisti e pubblico sul blog e tramite i social network. |
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SERATA SPECIALE “I NOSTRI ANGELI” 2011 CON I VINCITORI DEL PREMIO LUCHETTA 2011 SPECIAL GUESTS I CANTAUTORI ROBERTO VECCHIONI E NICCOLO’ FABI, E IL PIANISTA UNGHERESE HAVASI |
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Trieste, 7 giugno 2011 - Sarà una grande festa del giornalismo e dell’informazione la Serata Speciale “I Nostri Angeli” 2011 che verrà ospitata nel prestigioso Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste sabato 25 giugno e trasmessa da Raiuno nella seconda serata di sabato 2 luglio. A condurre il programma saranno quest’anno i giornalisti Gerardo Greco e Maria Concetta Mattei, motore portante di una serata che si propone di testimoniare la passione per il giornalismo, il coraggio e la professionalità dei corrispondenti e inviati internazionali impegnati nelle “prime linee” del mondo, chiamati a denunciare scenari di guerra e sopraffazione nei quali i bambini sono vittime innocenti. Gerardo Greco, per molte stagioni a New York, prima corrispondente per Radio Rai e poi per il Tg2, ha testimoniato l´attentato terroristico dell´11 settembre 2001, spartiacque della storia moderna americana, e ha raccontato le vicende della presidenza Bush, il disastro dell´uragano Katrina, il passaggio di consegna tra Fidel Castro e il fratello Raul nella vicina isola di Cuba, approfondendo il sistema statunitense e la cultura socio-politica degli Usa. Dal 30 maggio 2011 conduce la nuova edizione di Unomattina Estate con Georgia Luzi su Raiuno. Maria Concetta Mattei, da tempo impegnata nella Giuria del Premio Luchetta, nel 1991 entra a far parte della redazione del Tg2, di cui attualmente conduce l’edizione delle ore 20.30. Conduce inoltre il programma Tg2 dossier storie, settimanale del sabato sera. Non poteva mancare, anche in questa edizione de “I Nostri Angeli”, un testimonial d’eccezione della Fondazione Luchetta, Ota, D´angelo, Hrovatin: l’attore Sebastiano Somma, protagonista di tante fiction di successo girate a Trieste. A ritirare il premio Luchetta, insieme all’astronoma Margherita Hack, vincitrice del Premio Speciale 2011, i vincitori di questa ottava edizione (che saranno annunciati nella conferenza stampa di martedì 14 giugno, a Roma). Tra gli ospiti musicali di questa edizione, uno dei più amati autori e interpreti della musica italiana, Roberto Vecchioni, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Chiamami ancora amore”. Sul palcoscenico de “I Nostri Angeli” anche il cantautore Niccolò Fabi e, per la prima volta in Italia, il pianista ungherese Balazs Havasi, sorprendente talento della tastiera che ha saputo conquistare in poche stagioni le platee di tutto il mondo. Come sempre, la Serata Speciale “I Nostri Angeli”, quest’anno al Teatro Verdi, sarà aperta alla partecipazione del pubblico, con inviti gratuiti da ritirarsi fino ad esaurimento. Indicazioni utili nei prossimi giorni sul sito www.Premioluchetta.it/ www.Fondazioneluchetta.org/ |
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DATI DELL’OSSERVATORIO STAMPA FCP RELATIVI AL PERIODO GENNAIO-APRILE 2011 RAFFRONTATI AL PERIODO GENNAIO-APRILE 2010. |
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Milano, 7 giugno 2011 - Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale registra un calo del -3,0%. In particolare i quotidiani nel loro complesso registrano un -4,9 % a fatturato e un +4.1% a spazio, con la conseguente diminuzione del prezzo medio. Questo andamento è confermato dai dati relativi alle singole tipologie: La tipologia Commerciale nazionale ha evidenziato un -5,5% a fatturato ed un +5,1% a spazio. La tipologia Di Servizio ha segnato un -2,1% a fatturato e un +1.6% a spazio. La tipologia Rubricata ha segnato un calo a fatturato del -7,0% e a spazio -2,9%. La pubblicità Commerciale locale ha ottenuto un -4,7 % a fatturato ed un +4,4% a spazio. I quotidiani Free Press nel totale delle tipologie hanno segnato un maggior calo a fatturato (- 23,7%) rispetto allo spazio (-4,7%). Pertanto anche qui si è registrata una diminuizione del prezzo medio. Il fatturato delle singole tipologie conferma mediamente l’andamento generale. I periodici registrano a fatturato un incremento del +0,6% e a spazio una sostanziale staticità -0,4%. I Settimanali hanno segnato un andamento positivo sia a fatturato +3,4% che a spazio +2,6% L’andamento dei Mensili e delle Altre Periodicità registra indici negativi.
Confronto dei fatturati e degli spazi progressivi per tipologia fino ad Aprile 2011 per l’anno in corso e per l’anno precedente |
Quotidiani |
Spazi |
Fatturato Netto |
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(in migliaia di euro) |
A Pagamento: |
2010 |
2011 |
Diff. % |
2010 |
2011 |
Diff. % |
Commerciale nazionale |
28.769 |
31.400 |
9,1% |
192.807 |
185.375 |
-3,9% |
Di servizio |
6.109 |
6.250 |
2,3% |
58.255 |
57.176 |
-1,9% |
Rubricata |
7.833 |
7.606 |
-2,9% |
36.735 |
34.160 |
-7,0% |
Commerciale locale |
111.707 |
116.504 |
4,3% |
128.035 |
122.012 |
-4,7% |
Totale A Pagamento |
154.418 |
161.760 |
4,8% |
415.832 |
398.723 |
-4,1% |
Free Press: |
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Commerciale nazionale |
3.732 |
2.762 |
-26,0% |
11.390 |
7.593 |
-33,3% |
Di servizio |
136 |
93 |
-31,4% |
312 |
155 |
-50,4% |
Rubricata |
0 |
0 |
N/a |
0 |
0 |
N/a |
Commerciale locale |
7.292 |
7.781 |
6,7% |
5.871 |
5.653 |
-3,7% |
Totale Free Press |
11.160 |
10.636 |
-4,7% |
17.573 |
13.401 |
-23,7% |
Quotidiani: |
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Commerciale nazionale |
32.501 |
34.162 |
5,1% |
204.197 |
192.968 |
-5,5% |
Di servizio |
6.245 |
6.343 |
1,6% |
58.567 |
57.331 |
-2,1% |
Rubricata |
7.833 |
7.606 |
-2,9% |
36.735 |
34.160 |
-7,0% |
Commerciale locale |
118.999 |
124.285 |
4,4% |
133.906 |
127.665 |
-4,7% |
Totale |
165.578 |
172.396 |
4,1% |
433.405 |
412.124 |
-4,9% |
Periodici |
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Settimanali: |
2010 |
2011 |
Diff. % |
2010 |
2011 |
Diff. % |
Tabellare |
22.976 |
23.573 |
2,6% |
114.988 |
118.178 |
2,8% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
6.154 |
7.095 |
15,3% |
Totale Settimanali |
22.976 |
23.573 |
2,6% |
121.142 |
125.273 |
3,4% |
Mensili: |
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Tabellare |
21.715 |
20.921 |
-3,7% |
87.507 |
84.514 |
-3,4% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
6.790 |
7.575 |
11,6% |
Totale Mensili |
21.715 |
20.921 |
-3,7% |
94.297 |
92.089 |
-2,3% |
Altre periodicità: |
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Tabellare |
2.720 |
2.749 |
1,0% |
8.132 |
7.726 |
-5,0% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
895 |
621 |
-30,6% |
Totale Altre periodicità |
2.720 |
2.749 |
1,0% |
9.027 |
8.347 |
-7,5% |
Periodici: |
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Tabellare |
47.411 |
47.243 |
-0,4% |
210.627 |
210.418 |
-0,1% |
Speciale |
N/a |
N/a |
N/a |
13.839 |
15.291 |
10,5% |
Totale Periodici |
47.411 |
47.243 |
-0,4% |
224.466 |
225.709 |
0,6% |
Fatturato Totale (Quotidiani e Periodici) |
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657.871 |
637.833 |
-3,0% |
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Fonte: Osservatorio Stampa Fcp |
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PRECISAZIONE SU TELECOM ITALIA MEDIA SOLO IPOTESI DI LAVORO |
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Roma, 7 giugno 2011 - In merito a quanto pubblicato negli ultimi giorni da alcuni organi di stampa, in relazione a possibili operazioni straordinarie riguardanti Telecom Italia Media, Telecom Italia precisa che - come già dichiarato dalla stessa Telecom Italia Media - si tratta allo stato di mere ipotesi di lavoro. |
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UNA PRIMA SERIE DI 12 SPOT, REALIZZATI DA DOCUMENTARISTI DELL´ASSOCIAZIONE D.E-R, PER UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE IN DIFESA DEL DIRITTO ALLA CULTURA, PROMOSSA CON IL SOSTEGNO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA |
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Bologna, 7 giugno 2011 - Una prima serie di 12 spot, realizzati da documentaristi soci dell’Associazione D-e-r, per lanciare una campagna di comunicazione collettiva in difesa del diritto alla cultura, promossa dallo stesso gruppo di filmakers con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-romagna. E’ l’iniziativa “Cultura: cibo per l’anima”, nata in seno all’Associazione D.e-r che ha deciso di puntare sul linguaggio delle immagini, per una campagna articolata in una serie di spot della durata di un minuto ciascuno. La campagna punta a sensibilizzare lo spettatore-cittadino su ciò che il futuro riserva se non si interviene con determinazione e creatività contro un tendenza che a volte pare inarrestabile: teatri, cinema, biblioteche, musei e università che perdono progressivamente il loro ruolo culturale e che si avviano a diventare luoghi fantasma. E´ proprio in questi stessi luoghi di eccellenza, oltre che attraverso la creazione di un sito dedicato che saranno diffusi, in tutti i modi possibili, gli spot prodotti per la campagna. La campagna è stata presentata oggi a Bologna, nella sede della Regione, presenti l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, le registe Elisa Mereghetti ed Enza Negroni insieme ad altri filmakers della D.e.-r. “La cultura è senza dubbio cibo per l’anima – ha commentato l’assessore Mezzetti – ma lo è anche per il corpo: in Emilia-romagna dà reddito a migliaia di occupati nel comparto e nell’indotto, contribuisce a far lievitare il turismo, produce fatturati altissimi. Questa campagna è solo il primo atto pubblico nella direzione di un impegno volontario di resistenza, per difendere questo nostro ricchissimo patrimonio culturale che rischia di morire per mancanza di risorse”. “Molte parole – dicono i documentaristi - sono state spese contro i tagli alla cultura e in difesa di un comparto produttivo fondamentale per la sopravvivenza di migliaia di operatori culturali ma soprattutto per la tenuta morale del nostro Paese. Molte persone si sono messe in gioco pubblicamente per sottolineare l´importanza della cultura come bene comune, come elemento di coesione sociale, come fattore di crescita di una nazione. Ma i tagli e la crisi economica stanno comunque sortendo un effetto molto negativo sull´intero settore culturale. Proprio nel momento in cui l´impoverimento culturale italiano è sotto gli occhi di tutti, è importante tenere alta la guardia e affermare con forza che la cultura è componente imprescindibile per la realizzazione di una società partecipata e democratica a tutti i livelli”. Un appello per la produzione di nuovi spot è rivolto ad associazioni culturali, videomakers, società di produzione, professionisti dell´audiovisivo, del cinema, dell´animazione, ma anche a singoli cittadini. Agli autori, che presteranno la loro opera gratuitamente, è lasciata piena libertà di espressione nei contenuti. Si prevede inoltre l´allargamento della campagna ad artisti e produttori culturali attivi anche in altre discipline (il mondo dell´arte, della letteratura, del teatro, della musica), che vorranno proporre la loro articolazione originale sul tema centrale della campagna. La prima serie di 12 spot è stata prodotta dai soci D.e-r Giangiacomo De Stefano e Lara Rongoni, Aleksandar Stojanov, Enza Negroni, Elisa Mereghetti e Marco Mensa, Angelita Fiore, Stefano Cattini, Fabrizio Fantini, Maria Martinelli, Vulmaro Doronzo, Nico Guidetti, Roberto Montanari e Danilo Caracciolo. I video sono visibili sul sito: www.Culturaciboperlanima.it/ |
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MARCHE FILM COMMISSION A COPENAGHEN PER L´ANTEPRIMA DANESE DE ´L´EREDE´, IL FILM NOIR GIRATO TRA I SIBILLINI |
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Ancona, 7 Giugno 2011 - Dopo Lisbona, Siviglia, Cannes e Monaco e la prestigiosa presenza al Bafta di Londra, la visibilita` della Regione Marche e dei prodotti audiovisivi che vi hanno trovato ambientazione continua ad essere garantita dal lavoro di Marche Film Commission e Ice sui principali mercati cinematografici europei. L´8 giugno a Copenaghen infatti, presso la sede dell´Istituto Italiano di Cultura si terra` un seminario destinato a produttori, distributori ed operatori del mercato cinematografico danese al quale interverra` l´ambasciatore italiano Carlo Tripepi, Nel corso del seminario verra` presentata l´attivita` della Film Commission regionale per la promozione del territorio attraverso l´audiovisivo. In quell´occasione verra` proiettato in anteprima per la Danimarca il film ´L´erede´ regia di Michael Zampino, una produzione Panoramic Film, girato interamente nelle Marche e realizzato con il contributo del Ministero Italiano per i Beni Culturali. Il film che racconta una storia noir sta per uscire nelle sale italiane. Un´iniziativa innovativa nella quale Mfc - in collaborazione con Ice - promuove su un mercato estero un prodotto realizzato con il proprio contributo, amplificando e sostenendo le possibilita` di circuitazione dell´immagine filmica della regione. In tale occasione saranno proiettati trailers di produzioni filmiche gia` ultimate od in corso di realizzazione nella Regione Marche ed una selezione di locations marchigiane dal database online Location Guide. Ancora una volta, una forma di partecipazione della Regione Marche ´audace e consapevole´, com´e` stato singolarmente definito lo stesso filmato promozionale Marche: Imagine your film, che sara` proiettato sempre nell´ambito della presentazione. Una nuova opportunita` di far conoscere l´attrattivita` del territorio marchigiano non solo per le produzioni cinematografiche ma anche per le forme di turismo e cineturismo collegabili alle immagini suggestive e avvincenti delle location marchigiane, oggetto di ripresa. Il regista Michael Zampino ha cosi` definito il territorio marchigiano: ´I Sibillini ci hanno rapito ed hanno contribuito a potenziare la storia, il paesaggio marchigiano in questi luoghi e` un mix di natura selvaggia e di dolcezza che crea un equilibrio armonico esteticamente molto funzionale in un film di questo tipo.´ |
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MAREMETRAGGIO 2011 PUNTA SU ANDREA BOSCA È IL GIOVANE ATTORE DI “SI PUÒ FARE” LA SCOMMESSA DELLA DODICESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL |
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Trieste, 7 giugno 2011 - Con Alba Rohrwacher e Michele Riondino Maremetraggio ci ha visto giusto, confermandosi come festival anticipatore di tendenze: i due giovani talenti protagonisti delle scorse edizioni della manifestazione adesso sono già attori affermati. Forte di queste conferme il festival triestino, che anche quest’anno proporrà in proiezione dal 1 al 9 luglio 79 tra i migliori cortometraggi europei ed extraeuropei e 8 opere prime tra le più significative del panorama cinematografico italiano, quest’anno punta su un altro giovane emergente, il piemontese Andrea Bosca. Ad Andrea Bosca, classe 1980, sarà dedicata la prospettiva di Maremetraggio 2011: uno spazio su misura che ogni anno la manifestazione dedica a un attore italiano particolarmente promettente per narrare, in forma d’immagini e parole, il suo percorso formativo e le aspettative per il futuro. Come Riondino e Rohrwacher anche Bosca non si è inventato attore: lo è diventato, dopo anni di studio e di gavetta. Dopo il diploma alla scuola del Teatro Stabile di Torino ha seguito vari corsi di perfezionamento, con Luca Ronconi prima e all´Actor Center of Rome poi. Nel 1998 ha debuttato nel teatro con L´amore per sempre (1998), omaggio a Giovanni Testori: solo la prima di una serie di partecipazioni compiute prima di avvicinarsi al mondo della celluloide. In tv infatti compare in diverse fiction: nella miniserie Don Bosco (2004), per la regia di Lodovico Gasparini, e nella serie televisiva Cuore contro cuore, per la regia di Riccardo Mosca. Nel 2006 è la volta di Raccontami, per la regia di Riccardo Donna e Tiziana Aristarco, in cui Andrea recita il ruolo di Guido Albinati, un figlio di papà che pare frivolo e donnaiolo, ma che sotto la scorza del benessere nasconde un´inattesa sensibilità. Proprio grazie a questa interpretazione l´attore rivela la sua accattivante espressività, mescolando sapientemente snobismo, simpatia e un tocco di romanticismo. Altra partecipazione televisiva che merita di essere segnalata per la sua stretta parentela col cinema è la fiction in salsa thriller Zodiaco (2007), per la regia di Eros Puglielli: la storia di un serial killer che semina le sue vittime tra i membri di una prestigiosa famiglia di banchieri. Per il grande schermo Bosca esordisce nel 2007, con una commedia corale ambientata proprio a Trieste: Amore, bugie e calcetto, diretta da Luca Lucini. Bosca recita nel ruolo di Adam, il figlio ribelle del protagonista Vittorio (Claudio Bisio). Sempre con Bisio è sul set di Si può fare (2008) di Giulio Manfredonia, film ispirato alle vicissitudini delle cooperative sociali nate negli anni ottanta per dare lavoro ai pazienti dimessi dai manicomi in seguito alla Legge Basaglia, in particolare a quella della cooperativa "Noncello" di Pordenone. Bosca veste qui i panni di Gigio, un giovane dotato di abilità creativa che non riesce a reagire a una delusione d’amore. Sempre nel 2008 Bosca è uno dei protagonisti dello sperimentale Altromondo, di Fabiomassimo Lozzi, un’opera in bilico tra documentario e fiction. Nel 2009 è la volta di Feisbum - Il film, in cui Bosca appare in due episodi, diretto da Emanuele Sana e da Laura Luchetti, che lo rivuole come protagonista in Febbre da fieno, film appena uscito nelle sale italiane, che verrà proposto da Maremetraggio nella sezione Opere Prime. Qui Bosca veste i panni di Matteo, un ragazzo ancora innamorato della sua ex, che l’ha lasciato per una donna. Ma Bosca è anche nel cast del monumentale Noi credevamo (2010), di Mario Martone, affresco storico, pluripremiato ai David di Donatello, che ricostruisce l’iter che portò all´Unità d´Italia. Infine si fa dirigere da Matteo Rovere ne Gli sfiorati, entrando a far parte di un cast che conta tra gli altri Asia Argento e Claudio Santamaria. Il lungometraggio, tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi e di prossima uscita nelle sale italiane, racconta l´epopea di una generazione che si sforza di vivere ogni esperienza, all´insegna di un consumistico panta rei. Quest´estate il pubblico di Maremetraggio, in programma a Trieste dal 1 al 9 luglio, avrà quindi modo di ripercorrere la storia professionale di questo giovane e promettente attore attraverso quattro sue interpretazioni cinematografiche: Amore, bugie e calcetto, Si può fare, Noi credevamo e Febbre da Fieno. E Andrea Bosca sarà a Trieste il 9 luglio, ospite del festival, per raccontare al pubblico la sua storia e i suoi programmi futuri. |
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PICCOLI (GRANDI) GESTI PER REAGIRE ALLA CRISI PRESENTATI I LIBRI DI PIERO BEVILACQUA E ROBERTA CARLINI |
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Trento, 7 giugno 2011 - Un dialogo a distanza tra due opere, due libri che raccontano la crisi vista e vissuta dagli italiani ed i piccoli gesti messi in campo per superarla. Con un filo rosso che li lega al pensiero di Karl Marx, alla convinzione che, per cambiare le cose, serva guardarsi alle spalle. Si tratta di “Il grande saccheggio. L´età del capitalismo distruttivo” del docente di Storia contemporanea all´Università La Sapienza, Piero Bevilacqua, e “L´economia del noi. L´italia che condivide” di Roberta Carlini, giornalista de L´espresso e caporedattore di “ingenere.It”, entrambi editi da Laterza e presentati per la rassegna “Incontri con l´autore”. La giornalista, Roberta Carlini, caporedattore di “ingenere.It”, autrice de “L´economia del noi. L´italia che condivide”, ha spiegato l´idea che ha portato al libro. “L´intento principale – ha detto - era quello di raccontare storie di persone che hanno cercato una soluzione comunitaria ad un problema economico attuale, senza concentrarsi su un settore in particolare”. Dai gruppi d´acquisto solidale, alle banche etiche passando per il co-housing (che dà risposte a chi ha problemi di tipo abitativo) ed il web: un viaggio a tutto tondo. “Tra l´economia e la politica – ha concluso Carlini – c´è la società e se la società non si muove, non cambiano né la politica né l´economia. Il consumatore critico con la sua azione non pensa solo al suo orticello, ma – soprattutto se messo in un gruppo – è un cittadino critico che cerca di cambiare le cose”. Poi è toccato a Piero Bevilacqua, docente di Storia contemporanea all´Università La Sapienza di Roma, autore de “Il grande saccheggio. L´età del capitalismo distruttivo”. “Il sistema capitalistico – ha affermato - non è in grado di valorizzare i giovani laureati, con master ed altro, in Europa come negli Stati Uniti. Per questo ci serve rileggere Marx per capire il sistema, il modo di produzione nel quale ancora viviamo. Non può certo indicarci le soluzioni ai nostri problemi, ma la base teorica ci serve per trovare nuove risposte, nuovi modelli. Il capitalismo – ha chiuso – ha prodotto ricchezza, ma ha anche fatto in modo che le condizioni di una grande fetta di popolazione peggiorassero. Ha fatto fare dei passi indietro, con ritmi di lavoro ottocenteschi, paradossale in una società più ricca, ma che però lavora di più e toglie tempo alla qualità della vita, ai rapporti sociali e all´equità”. Il primo ad intervenire per commentare le due opere è stato Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima, banca che si occupa esclusivamente del terzo settore. “Il libro di Roberta Carlini - ha commentato - ha il pregio di raccontare le storie di chi ha fatto qualcosa di buono senza scadere per forza nel ritrattino un po´ melenso e credo dia un input importanti per guardare avanti, facendo capire che la sfida del futuro è assumere una giusta visione per permettere al mondo di crescere in un modo più equo”. Alfonso Gianni, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, ha sottolineato il ruolo della “cittadinanza attiva” che viene narrata soprattutto nel libro dell´economia del noi. “Un mondo ostinato – ha detto – che va nella direzione del cambiamento”. “Trovo simpatico – ha continuato - unire questi due testi, seppur diversi, ma che dialogano tra loro, ruotando attorno al concetto di consumo solidale”. Infine, Sandro Trento, docente di Economia, ha affermato che si tratta di “volumi ricchi di spunti” che hanno ripercorso le cause e le concause che hanno generato la crisi economica, dal cambiamento del mondo del lavoro, ai condizionamenti dovuti dall´impero cinese. |
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A LEZIONE DI CURA, EDUCAZIONE E DIRITTI CON LA FILOSOFA MARTHA NUSSBAUM: APPUNTAMENTO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA MARTEDÌ 7 GIUGNO PER LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME "NON PER PROFITTO. |
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Bologna, 7 giugno 2011 - Un’occasione di confronto sulla cura, l’educazione e l’universalismo dei diritti, temi-chiave per una democrazia matura e sempre più multiculturale. La terrà, con una lectio magistralis, Martha Nussbaum, filosofa e studiosa statunitense, docente di “Law and Ethics” all’Università di Chicago. L’appuntamento è martedì 7 giugno alle 10 in Regione (sala convegni della Terza Torre, viale della Fiera 8), dove la Nussbaum presenterà la sua ultima opera, dal titolo “Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica” (edita in Italia da Il Mulino, 2011). La lectio magistralis di Martha Nussbaum sarà presentata da Roberto Grilli, direttore dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale, che organizza l’evento; sono previsti inoltre interventi dell’economista politico Luigino Bruni (Università Milano Bicocca) e di Massimo Campedelli (Consorzio Mario Negri Sud). Concluderà la mattinata l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi. Indicata dal magazine “Foreing Policy” come una dei cento intellettuali più influenti al mondo, Martha Nussbaum in passato ha insegnato anche ad Harvard e ha collaborato con le Nazioni unite per la definizione e implementazione di programmi di sviluppo. Determinante il suo contributo al capabilities approach, la teoria dell’“approccio sulle capacità”, sviluppata insieme al premio Nobel per l’economia Amartya Kumar Sen e al filosofo politico John Rawls. Nella sua ricerca teorica si è misurata con la condizione delle donne nei Paesi in via sviluppo, con la disabilità innata e acquisita, con il legame tra formazione umanistico-socratica della persona e qualità della democrazia. |
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GLI ORDINI PROFESSIONALI, UN CAPPIO SOFFOCANTE IL DIBATTITO ATTORNO AL LIBRO DI RICCARDO CAPPELLO |
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Trento, 7 giugno 2011 - “Attraverso gli ordini, la politica controlla una fetta dell’economia”. E’ questa la tesi intorno a cui ruota "Il Cappio. Perché gli ordini professionali soffocano l’economia italiana" (Rubbettino editore) di cui l’autore Riccardo Cappello ha parlato il 4 giugno al Festival. Introdotto da Tonia Mastrobuoni, giornalista de "La Stampa" e affiancato dalla radicale Valeria Manieri e da Carlo Lottieri, ricercatore di filosofia del diritto all’Università di Siena, Cappello ha presentato, con un pessimismo stemperato dall’ironia, le ragioni per cui il sistema degli ordini professionali impedisce uno sviluppo virtuoso delle imprese italiane. “Sono una giornalista. E confesso che al referendum per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti ho votato a favore”. Tonia Mastrobuoni non usa mezzi termini per introdurre l’incontro: in Italia gli ordini professionali hanno perso ogni connotato della loro forma originaria per diventare vere e proprie caste, capaci di garantire un’ottima esistenza a chi ne fa parte ma impedendo a chi sta fuori di condividere quegli stessi benefici. Della stessa opinione anche Valeria Manieri: “In Francia si tentò di abolirli durante la Rivoluzione francese. Noi in Italia li abbiamo istituiti dopo il fascismo e la seconda guerra mondiale”. Di fatto, la rigidità e l’impenetrabilità degli ordini impedisce al mercato del lavoro di muoversi: il desiderio di autoconservazione prevarica la politiche di liberalizzazione, e ancora una volta a pagare il prezzo, sono le nuove generazioni. In un sistema pienamente libero infatti, le idee dei giovani servono a rimanere competitivi sul mercato, a individuare nuove soluzioni e a favorire un sistema di libera concorrenza. Il sistema attuale degli ordini professionali invece, non solo è la causa principale della fuga dei cervelli, ma non soddisfa il consumatore e impedisce lo sviluppo di un contesto culturale integrato e multidisciplinare, fondamentale in un mondo in cui la convergenza informatica ha cambiato in pochi anni i ritmi e le modalità di lavoro. Anche secondo Lottieri l’atrofia delle idee porta a conseguenze catastrofiche: “E’ difficile difendere lo status quo con le idee”. Il sistema degli ordini, ha continuato, è di fatto indifendibile: inibisce la libera iniziativa; limita, riduce o elimina la concorrenza a scapito della qualità dei servizi; favorisce la corruzione diffusa e, in definitiva, rappresentata esclusivamente gli interessi particolari, ricadendo interamente su quegli stessi cittadini che ne sostengono i costi. “Il problema però non è solo nel ruolo che hanno avuto i padri, ma nei figli che non hanno avuto modo di conoscere l’alternativa: la mentalità dell’ordine si radica fino a diventare un’aberrazione” al punto che “un sistema pienamente liberale, per noi, diventa potenzialmente una giungla”. L’unica soluzione, ha concluso Lottieri, “è che ci siano altri libri come questo, che facciano crescere il clima di indignazione”. “Però - ha esordito Cappello -, a questo Festival ho visto una cosa: ci sono molti giovani che fanno domande precise e importanti senza sentirsi in soggezione. E gli ordini, che sono debolissimi, temono proprio queste domande”. Corpi intermedi che creano ritardi, burocrazia e costi in eccesso, gli ordini secondo Cappello sono uno dei freni delle imprese e della libera iniziativa. “L’italia è il paese degli orticelli: si guarda sempre al proprio interesse perdendo di vista la collettività. Qual è l’interesse pubblico ad avere poche farmacie?”. Eppure, ha continuato, siamo davanti a un sistema radicato e complesso che vive in simbiosi con la politica: fu la stessa sinistra a ostacolare le liberalizzazioni di Bersani pochi anni fa per paura di ripercussioni politiche. “L’ordine è la metafora di un sistema: la loro importanza dipende da quanta gente possono portare al seggio”. Lo Stato delega dei compiti a chi è in grado di incanalare il consenso, offrendo un trattamento legislativo di riguardo e l’accesso alle leve dell’economia e del mercato del lavoro, ottenendo in cambio “una montagna di voti”. E’ un sistema destinato al fallimento, che favorisce corruzione e clientelismo: “Parentopoli, calciopoli, affittopoli… è inevitabile che rinascano ciclicamente finché il sistema rimane immutato”. Oggi gli ordini organizzano tutto: dalla gestione dei fondi, alla visibilità, alle possibilità di partecipazione, fino alla formazione stessa degli aspiranti professionisti. Al contrario, ha continuato Cappello “io sogno tante associazioni private, in concorrenza fra loro, a cui si possa accedere liberamente sulla base del merito e che garantiscano in seguito una formazione seria. Mi chiedo – ha poi concluso con un pizzico di ironia – perché contrariamente alle leggi di mercato, all’aumentare del numero dei tassisti aumentano anche le tariffe al chilometro. Sarebbe un tema interessante: potremmo dedicarci il prossimo festival”. |
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L’ITALIA DELLE DISEGUAGLIANZE VERSO UN INESORABILE DECLINO ANALISI DEL BELPAESE NEL NUOVO LIBRO DI MARCO REVELLI, “POVERI, NOI” |
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Trento, 7 giugno 2011 - Un´ Italia fragile e che ha perso molte delle sue sicurezze. Un Paese in cui molti, caduta la speranza di migliorare le proprie condizioni, cercano un effimero risarcimento a danno degli ultimi, spingendoli sempre piú ai margini. E’ questo il quadro, non certo intriso di ottimismo, che emerge nel libro “Poveri, noi”, scritto per i tipi dell’Einaudi, da Marco Revelli e presentato, il 4 giugno, nello spazio “Incontri con l’autore” del Festival . Con Revelli, storico, sociologo e dal 2007 presidente della Commissione di indagine sull´Esclusione Sociale, ne hanno discusso Antonella Rampino giornalista de "La Stampa”, e Salvatore Rossi direttore generale dell´Area Ricerca economica e Relazioni internazionali della Banca d´Italia. Nel titolo “Poveri, noi” si rispecchiano l´impoverimento del ceto medio e le disuguaglianze crescenti nonostante da molti vengano rassicurazioni sulla complessiva del nostro Paese, sia dal punto di vista economico che sociale. Il bilancio di un Paese fragile, come è emerso anche dall’ultimo rapporto Istat, ma che non ammette di esserlo e continua a specchiarsi in una narrazione delle realtà finta, frutto anche di anni di berlusconismo, che genera solo rancori e conflitti sociali destinati ad accentuarsi. Questo il punto di partenza del dibattito incentrato sull’analisi del nuovo libro di Marco Revelli “Poveri, noi” in cui l’autore vede con un certo pessimismo la situazione del nostro Paese. La strada che stiamo percorrendo per Revelli è quella di un inesorabile declino che nasce dalla fragilità e dall´arretratezza del nostro sistema. Ed è chiaro che in questo contesto il quadro sociale italiano si vada deteriorando fra invide, rancori ed intolleranza. “Quello di Revelli è un libro capace di esprimere dolore e amarezza - ha detto la giornalista de “La Stampa” Antonella Rampino - ma che parte dai numeri per arrivare ai significati. Così pagina dopo pagina ci rendiamo conto che oggi siamo poveri, tutti, perché ci siamo trovati immersi in una realtà da centro commerciale”. Per la Rampino : “Negli ultimi vent’anni abbiamo vissuto nella rappresentazione di un Italia che non c’è, in un’illusione di cui la colpa va certo ascritta per buona parte alla politica ma anche ai mass media incapaci, spesso, di descrivere il Paese reale”. Salvatore Rossi, direttore generale dell´Area Ricerca economica e Relazioni internazionali della Banca d´Italia ha posto l’accento su quel senso di rimpianto che emerge nel volume di Revelli per gli anni che vanno dalla fine del secondo conflitto mondiale fino alla fine dei ’70: “Ma oggi il quadro è completamente diverso – ha sottolineato l’economista - e non esiste più una società basata sull’industria come testimonia il numero di occupati in Italia”. L’italia è senza dubbio in una condizione di forte rischio di declino: “Ma ci sono le basi per reagire, attraverso il fare e la ricerca di un un’idea condivisa e collettiva di sviluppo e crescita”. Revelli nel suo intervento ha invece evidenziato come il mondo fra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta abbia di fatto vissuto la fine di un sistema, che possiamo definire come fordismo e nello stesso tempo anche delle politiche keynesiane: “Un processo globale che a differenza di altre nazioni l’Italia ha vissuto male e proprio in quel momento è incominciato il declino del nostro Paese incapace di trovare la bussola”. Una crisi che si è inasprita anche grazie all’incapacità di affrontare i problemi e alla costruzione e rappresentazione metodica di un Paese inesistente, di una realtà non vera: “Ci siamo cosi ritrovati in un Italia impoverita, dove tutti ci sentiamo più vulnerabili - ha sottolineato lo storico piemontese- in cui il fallimento collettivo diventa sempre più individuale trasformandosi in depressione e rancore”. L’impoverimento materiale di una parte sempre più consistente della popolazione diventa così impoverimento sociale di tutti, declino di tutti come si rispecchia nel titolo “Poveri, noi” con il rischio, paventato da Revelli, di creare un sistema fatto non più di cittadini alla pari ma di signori e servi con un ritorno ai tempi dell’ancien régime. |
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BENI CULTURALI: GRANDE INTERESSE PER GESTIONE AREE ARCHEOLOGICHE SICILIA |
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Palermo, 7 giugno 2011 - Piu´ luci che ombre nei Beni culturali siciliani e, soprattutto, un grande interesse per la gestione delle aree archeologiche dell´isola. L´assemblea di "Icom Italia", il comitato nazionale della piu´ importante associazione mondiale del settore museale, riunita per la prima volta a Palermo, ha fatto il punto sulle idee e sulle metodologie elaborate in Italia e in Sicilia per garantire una corretta gestione del patrimonio culturale e delle istituzioni museali. Due giorni di studio, nell´ambito della collaborazione con la Regione Siciliana, che hanno visto gli studiosi impegnati nell´assemblea nazionale dell´International Council of Museums e, a seguire, con il convegno "Musei, territorio, archeologia" che ha messo a confronto le diverse esperienze. "E´ stata un´occasione importante - ha detto l´assessore regionale dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, Sebastiano Missineo, che ha aperto la sessione conclusiva - per proporre il nostro modo di fare cultura, che e´ in grande dinamismo. Entro settembre metteremo a bando i servizi aggiuntivi per rinnovare l´offerta culturale. Ma, allo stesso tempo, stiamo lavorando per aumentare i flussi di visitatori che spesso non sono soddisfacenti. Possiamo contare su 5 o 6 siti che vantano un numero di presenze superiori alle centomila unita´ ma la sfida e´ di moltiplicare le visite anche in quei luoghi che, in questo momento, non offrono numeri significativi. Il nostro progetto e´ quello di creare una rete per fare in modo che chi va in un sito di grande interesse possa anche essere interessato da uno piu piccolo ma non per questo meno affascinante. Un esempio, su scala piu´ ampia, e´ il distretto siculo-greco-romano dove potremmo mettere a sistema Caltagirone, la Villa del Casale di Piazza Armerina, Aidone con la Dea di Morgantina e gli scavi del sito di Morgantina". Ad aprire il convegno, inserito negli appuntamenti per celebrare i 150 anni dell´Unita´ d´Italia, e´ stato il presidente di Icom Italia Alberto Garlandini, che ha ricordato come in Sicilia "la comunita´ di professionisti del settore e´ molto vivace e preparata, con grandi esperienze che devono essere approfondite anche a livello internazionale. La presenza di aree archeologiche e di reperti conosciuti in tutto il mondo e´ il punto di forza di un´offerta che deve puntare a valorizzare sempre di piu´ l´identita´ e le radici culturali del territorio". E´ stato il dirigente generale del Dipartimento dei Beni culturali, Gesualdo Campo, a illustrare la strategia della Regione nel settore dei Beni culturali. "Abbiamo potenziato il sistema museale siciliano - ha spiegato Campo - istituendo 25 parchi archeologici, di cui 16 costieri. Rispetto al passato, abbiamo deciso di orientare la spesa europea su queste nuove strutture istituite da decenni, ma mai attivate. Per quanto riguarda i lati critici, lo sforzo che la Regione deve fare e´ di attivare in Sicilia l´articolo 110 del codice dei beni culturali, che ci consentirebbe di reinvestire nell´isola i servizi a tariffa. Attualmente questi introiti finiscono direttamente nelle casse dell´erario ed e´ un limite notevole perche´ se il direttore di un museo potesse riutilizzare queste risorse avremmo la possibilita´ di organizzare servizi migliori per i visitatori e di fare economia. Altro problema e´ quello della gestione unitaria. Quando, nel 2002, l´Unesco ha dichiarato il Val di Noto patrimonio dell´umanita´, la gestione e´ stata affidata per legge a tre diverse Soprintendenze. Siamo convinti che realta´ di questo tipo debbano essere invece gestite da un organismo unico che possa essere piu´ efficiente dal punto di vista della tutela e della valorizzazione". |
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PRESENTATO A SPOLETO “SPAZIO UMBRIA”: G.R. “UNA NUOVA STRATEGIA DI PROMOZIONE E COMUNICAZIONE PER L’UMBRIA” |
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Spoleto, 7 giugno 011 - Si chiamerà Spazio Umbria e sarà il salotto buono dell’Umbria durante (e non solo) il Festival dei Due Mondi di Spoleto: uno spazio di incontri, di discussione di appuntamenti ufficiali e mondani ma anche un grande spazio di valorizzazione e di promozione dei sistemi produttivi dell’Umbria, da quello culturale a quello turistico, dall’industriale ed artigianale fino al paesaggistico ed enogastronomico. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, lunedì 6 giugno, nel prestigioso Palazzo Collicola di Spoleto che appunto ospiterà questo nuovo esperimento per una valorizzazione complessiva dell’Umbria. Insieme al Sindaco di Spoleto, Daniele Benedetti ed al Presidente della Fondazione festival Giorgio Ferrara erano presenti gli assessori regionali alla cultura, Fabrizio Bracco, all’agricoltura Fernanda Cecchini ed allo Sviluppo economico Gianluca Rossi. Parte da Spoleto dunque questa nuova strategia regionale che “utilizza” i Festivals più importanti della nostra regione per un’azione integrata ed unitaria di promozione dell’Umbria. “E’ un cambio di mentalità del quale voglio ringraziare la Presidente della Giunta Regionale Marini che ha sostenuto questa idea fin dal primo momento”, ha dichiarato Giorgio Ferrara. In una superficie coperta di oltre 300 mq, situata nel cortile interno di Palazzo Collicola, sede anche del Museo arti visive di Spoleto, si svolgerà gran parte delle attività di relazioni del Festival di Spoleto, dalle quotidiane conferenze stampa ad eventi destinati alle aziende che sostengono il Festival stesso. Qui potranno incontrarsi gli ospiti del Festival, gli artisti, i giornalisti, gli sponsor. A queste attività si affiancherà la Regione dell’Umbria, anche in collaborazione con le Agenzie di promozione turistica e economica, per una serie di iniziative a sostegno dell’economia regionale. “ L’obiettivo è quello di far incontrare la cultura con le altre attività produttive della nostra regione, quali l’artigianato, il turismo, l’innovazione tecnologica, l’ambiente e l’enogastronomia – ha affermato l’assessore regionale alla cultura e turismo Bracco – per presentare la nostra regione ai grandi palcoscenici internazionali. E’ anche un’occasione per riaffermare che la cultura è uno dei fattori trainanti, assolutamente legato allo sviluppo complessivo di un territorio come il nostro. Sarà visibile l’Umbria creativa – ha aggiunto Bracco – che riesce a coniugare momenti di forte innovazione con la salvaguardia delle antiche tradizioni di questa terra”. L’assessore Gianluca Rossi ha sottolineato “la possibilità che si offre alle nostre imprese di una visibilità internazionale. Questa iniziativa, che parte da Spoleto, qualifica senza dubbio l’azione della Giunta regionale e si inserisce perfettamente nel filone della cosiddetta “economia creativa” che sarà una direttrice fondamentale della prossima programmazione comunitaria”. “Per questo motivo – ha concluso l’Assessore Fernanda Cecchini - abbiamo voluto una stretta sinergia ed un lavoro trasversale che ha coinvolto enti locali, Fondazioni Festival e diverse competenze regionali. Unire la cultura, le attività industriali ed artigianali con i temi del paesaggio, delle produzioni di grande qualità dell’Umbria dà una nuova visione d’insieme della nostra regione, mette in evidenza tutte le vocazioni che si affacciano in Umbria ed offre indubbiamente notevoli e maggiori motivi d’interesse per i nostri territori”. Il Sindaco di Spoleto, Benedetti, ha infine auspicato che “Spazio Umbria” di Palazzo Collicola diventi un centro di incontro permanente a disposizione tutto l’anno per la città di Spoleto e per l’Umbria”. In occasione del Festival di Spoleto infine la Regione dell’Umbria ha predisposto una applicazione per telefoni cellulari che consentirà di consultare su smartphone e tablet il programma del Festival, informazioni sugli artisti e gli spettacoli, approfondimenti multimediali e la possibilità di acquistare direttamente i servizi online offerti dalla manifestazione. |
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MARIA LUISA SQUARCIALUPI, IL FASCINO DEL TRAVESTIMENTO ATTRAVERSO L’ARTE DEL RICICLO. L’ARTISTA DONA AI MUSEI MAZZUCCHELLI 24 CAPOLAVORI IN MOSTRA ALL’INTERNO DELLE SPLENDIDE SALE DELLA CASA MUSEO |
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Ciliverghe di Mazzano (Brescia), 7 giugno 2011 - Maria Luisa Squarcialupi, artista toscana da anni attiva a Padova, nota per i fantasiosi abiti realizzati con materiali di riciclo per il Carnevale di Venezia, ha donato ai Musei Mazzucchelli di Ciliverghe di Mazzano (Brescia) ventiquattro preziosi mantelli, si tratta di opere uniche realizzate tra il 1985 e il 2009 e ispirate alla magica atmosfera del Carnevale. I Musei, che già nel 2005 avevano ospitato l’artista con la mostra Abiti, sogni e travestimento. L’arte del recupero nei costumi di Maria Luisa Squarcialupi, ampliano così la collezione del Museo della Moda e del Costume e si fanno portavoce di un argomento di forte attualità e interesse quale il recupero di materiali in disuso. Gli originali mantelli, sono vere e proprie opere d’arte realizzate in velluto, seta o lana, e in qualche caso anche in rete di plastica con decorazioni ricavate dai più diversi oggetti e materiali: sacchetti di plastica, bottiglie d’acqua minerale, ritagli di stoffe, pelle, bottoni, carta argentata, nastri multicolori, vecchie passamanerie e antichi merletti. Raccogliere e trasformare oggetti scartati in qualcosa di diverso e utile è sempre stata una disposizione naturale e creativa dell’uomo, soprattutto se si guarda alle epoche passate; la società di oggi sembra, invece, non considerare le opportunità di riutilizzo di un oggetto di rifiuto. Artisti contemporanei, come Michelangelo Pistoletto e in anni più recenti le avanguardie artistiche trash e fetish, hanno rilevato questo aspetto sociale raccontandolo attraverso le loro opere: è proprio in questo filone critico che si collocano i lavori di Maria Luisa Squarcialupi. Attraverso le sue opere, con fare leggero, ironico e nello stesso tempo sontuoso, l’artista ci dimostra come si possa far rivivere la materia degli scarti trasformandola in segni colori e forme, prodotti di un’arte artigianale ma estremamente raffinata, capace di suscitare stupore e meraviglia. I singolari mantelli sono esposti all’interno dei suggestivi spazi della Casa Museo Giammaria Mazzucchelli e visibili al pubblico ogni sabato e domenica con visita guidata su prenotazione alle ore 16. L’esposizione è corredata da laboratori didattici riservati a bambini e ragazzi atti a sensibilizzare le nuove generazioni a servirsi dei materiali di consumo e dedicata alle straordinarie capacità artistica e stilistica dell’artista nonché all’importante e quanto mai attuale tema del riciclo. Info: Casa Museo Mazzucchelli – Musei Mazzucchelli via Mazzucchelli, 2 - Ciliverghe di Mazzano (Brescia) tel 030 212421 |
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