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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 28 Ottobre 2011 |
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TORINO (REGGIA DI VENARIA): LEONARDO. IL GENIO, IL MITO - PARTITE LE PRENOTAZIONI PER L’AUTORITRATTO DI LEONARDO DA VINCI, PER LA PRIMA VOLTA ESPOSTO IN UNA GRANDE MOSTRA - DAL 18 NOVEMBRE 2011 AL 29 GENNAIO 2012
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Un’opera straordinaria per una mostra straordinaria: con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e nell’ambito degli eventi di Esperienza Italia per le celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità nazionale, le imponenti Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria ospitano dal 18 novembre 2011 al 29 gennaio 2012 la mostra “Leonardo. Il genio, il mito”, dedicata al personaggio che meglio rappresenta l’esempio del più grande genio italiano di tutti i tempi. Grazie alla speciale concessione del Ministro per i Beni Culturali Giancarlo Galan, il pubblico internazionale potrà ammirare per la prima volta in assoluto, in occasione di una grande esposizione, il celebre Autoritratto di Leonardo, conservato nel caveau della Biblioteca Reale di Torino. Intorno all’opera, nota in tutto il mondo per il suo valore artistico e per i tanti significati che le sono stati attribuiti, saranno esposti il Codice sul volo degli uccelli ed una trentina di importanti disegni di Leonardo, provenienti da musei italiani ed europei, sul tema dell’anatomia umana e del volto, delle macchine, della natura nonché altri interessanti ritratti riferibili ad allievi per un confronto diretto ed inedito con lo stesso Autoritratto. La mostra si sviluppa con una significativa sezione rappresentativa delle opere di importanti artisti che nel corso dei secoli si sono ispirati al mito di Leonardo, fino all’arte contemporanea con Duchamp, Warhol, Spoerri, Nitsch, Recalcati e tanti altri. I biglietti sono già in vendita per un’esposizione considerata come l’evento artistico dell’anno: curata da un autorevole comitato scientifico composto dai professori Carlo Pedretti, Pietro Marani, Arnaldo Colasanti, Renato Barilli e altri studiosi leonardeschi, è arricchita da una spettacolare scenografia ideata dal premio Oscar Dante Ferretti e da prestigiosi contributi come l’originale video-inchiesta di Piero Angela sul mistero dell’Autoritratto. L’organizzazione dell´evento rappresenta il culmine delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia: il più grande italiano di tutti i tempi protagonista di una mostra unica nelle Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria, in occasione di Esperienza Italia. La mostra “Leonardo. Il genio, il mito” è realizzata in collaborazione con Lavazza. Leonardo. Il Genio, Il Mito Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria, Torino (Italy) 18 novembre 2011 – 29 gennaio 2012 Informazioni e prenotazioni: tel. +39 011 4992333 – www.Leonardoallavenariareale.it |
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VIA MARGUTTA E I CENTO PITTORI RITRATTO DI UNA STRADA FRA FASCINO DELLA TRADIZIONE E NUOVE TECNICHE ARTISTICHE |
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Roma – Appuntamento numero 89 per la Cento Pittori Via Margutta. Dal 28 ottobre al 1 novembre (dalle ore 10.00 alle 21.00, con ingresso libero), infatti, i cavalletti dei celebri pennelli torneranno a onorare la tradizione e faranno bella mostra di sé, per la consueta edizione autunnale, nella strada da cui prende il nome questa storica associazione. Grazie alla rassegna - patrocinata dal Comune di Roma, dalla Provincia di Roma e dalla Regione Lazio – la via si trasformerà infatti, ancora una volta, in un’immensa e colorata pinacoteca en plen air, mentre i suoi vicoli saranno la cornice di circa 3.000 opere tra dipinti a olio, disegni, sculture e acquerelli. A realizzare i lavori in esposizione artisti rigorosamente selezionati e caratterizzati da estrazione, formazione, tematiche, linguaggi espressivi e tecniche diverse. Accanto a figurazione, astrattismo, ritrattistica, paesaggismo, simbolismo e surrealismo si sta delineando e consolidando anche il cosiddetto “effettismo“, una corrente innovativa che consiste nella ricerca di mezzi e colori che insieme possono riuscire ad ottenere effetti capaci di “impressionare” l’osservatore. A braccetto con sperimentazioni e nuove soluzioni, però, continuano ad andare anche le immagini del passato e il fascino di una manifestazione che ha saputo lottare per essere salvaguardata e per far sì che, in quest’angolo di Roma, si continuasse a respirare l’odore dell’arte. Presente fin dalla metà degli anni cinquanta, inizialmente organizzata dal Comune di Roma e poi dall’Associazione dei Cento Pittori, quest’esposizione su strada è divenuta ormai da tempo un fenomeno culturale perfettamente integrato nel tessuto cittadino che a tutti gli effetti fa parte della storia e della tradizione non solo di Via Margutta ma di tutta la nostra città. “La mostra – ha detto Alberto Vespaziani, da più di 35 anni Presidente dell’Associazione Cento Pittori Via Margutta – è una realtà che ha quarantuno anni di vita sulle proprie spalle. Certo, c’è stato qualche momento buio, poi superato. Quello che, invece, è rimasto identico al passato è lo slancio con il quale pittori e scultori continuano a cercare il dialogo con il pubblico, la necessità che c’è di trasmettere ai visitatori le proprie emozioni e che spinge la maggior parte degli artisti a trascorrere le giornate a cavalletto intenti a illustrare il lavoro, a commentare ritratti e paesaggi, a discutere sulle tonalità dei colori usati o sulle scelte di tecniche e soggetti, da sempre rimasti liberi”. Tra i ricordi di chi, da decenni, espone in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato e l’entusiasmo dei pittori più giovani, la pacifica invasione dei cavalletti a Via Margutta, edizione dopo edizione, diventa sempre più un irrinunciabile momento di incontro con la pittura e la scultura anche per i turisti, richiamati dal fascino di questa via, che in passato pullulava di botteghe e laboratori d’arte, e attratti da un connubio unico al mondo che vede uniti arte e tradizione. “Siamo felici – ha detto a tal proposito Alberto Vespaziani, Presidente dell’Associazione – che quest’appuntamento sia diventato un ulteriore motivo di richiamo per i tanti visitatori della Capitale e che, come tale, possa dare il suo prezioso contributo a un settore in continua crescita e così strategico per l’economia del territorio, come quello del turismo”. La passeggiata tra tele e acquerelli a Via Margutta è, però, prima di tutto la maniera migliore per osservare e studiare i lavori di talenti di tutte le età che lasciano alla collettività il proprio, personale messaggio. Così tra pennelli e cornici anche i Cento Pittori cercano di far riflettere sul valore intrinseco dell’opera d’arte , miniera inesauribile di scoperte e sorprese, e sull’arte stessa, maestra capace di parlare un linguaggio universale, di unire in un discorso comune popoli e civiltà lontane o diverse, di abbattere barriere e confini e di avvicinare gli animi sconfiggendo l’imbarbarimento che troppo spesso ci circonda. A prendere parte all’attuale edizione della manifestazione, che chiuderà i battenti il 1 novembre prossimo, oltre 100 tra pittori e scultori, non solo italiani, diversi nomi noti della pittura che hanno fatto la storia di Via Margutta e che dal 1950, con instancabile entusiasmo, continuano a esporre in quest’angolo di Roma, e tanti giovani. |
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PORDENONE, DA VENERDI’ 28 OTTOBRE NUOVO CICLO DI INCONTRI, AUTORI IN CASA. VENT´ANNI DI SCRITTURA DI/SU/A PORDENONE CON MAURO COVACICH, TULLIO AVOLEDO, GIAN MARIO VILLALTA, FEDERICA MANZON, ALBERTO GARLINI, SIMONE MARCUZZI, MASSIMILIANO SANTAROSSA |
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Pordenone – Mauro Covacich, Tullio Avoledo, Gian Mario Villalta, Federica Manzon, Alberto Garlini, Simone Marcuzzi, Massimiliano Santarossa: basterebbero i nomi di questi sette scrittori - sette talenti letterari fioriti negli ultimi quindici anni, nella stessa città – per restituire l’inarrestabile vivacità culturale di Pordenone, non solo motore e polo “autorale” per generazioni di scrittori, ma a sua volta realtà raccontata, indagata e rappresentata, oggi senz’altro carismatica capitale della scrittura narrativa dell’Italia nord-orientale. Pordenone, però, non si è semplicemente lasciata “attraversare” da questa new wave letteraria, ha fatto di più: ha favorito un rapporto di stretta comunicazione fra la scrittura e la sua fruizione, ed è stata elemento catalizzatore per un’evoluzione comune di scrittori e “lettori”, grazie a iniziative forti e caratterizzanti come il festival pordenonelegge, dal quale sono germinati progetti importanti per il territorio. Pordenone, a tutti gli effetti, è diventata il cuore pulsante di progetti, fermenti e iniziative che si estendono al vicino Veneto e trovano un’importante eco nazionale: basti pensare che, solo negli ultimi due mesi, Gian Mario Villalta, direttore artistico di pordenonelegge.It, ha vinto il premio Viareggio-repaci per la poesia, Federica Manzon ha sfiorato la vittoria del Premio Campiello, e Simone Marcuzzi si è aggiudicato il Premio "Zocca Giovani". Proprio al sorprendente fenomeno della Pordenone letteraria, Casa Zanussi dedica ora un ciclo di incontri curato dal docente Piervincenzo Di Terlizzi, “Autori in casa. Vent’anni di scrittura di/su/a Pordenone”: sette dialoghi settimanali – da venerdì 28 ottobre a venerdì 16 dicembre, sempre alle 15.30 - con protagonisti emergenti e affermati della letteratura italiana, tutti “esplosi” dall’humus fecondo di questa città. Si parte il 28 ottobre con Simone Marcuzzi, trentenne ingegnere pordenonese, autore di “Vorrei star fermo mentre il mondo va” nel 2010, si prosegue venerdì 4 novembre con Tullio Avoledo, fresco autore di “Un buon posto per morire”, il thriller scritto a quattro mani con Davide Boosta Dileo, tastierista dei Subsonica. Venerdì 11 novembre il testimone passerà ad Alberto Garlini, uno dei curatori del festival pordenonelegge, editorialista e firma di diverse testate, uscito recentemente per Einaudi stile libero con “Romanzo nero”. Venerdì 18 novembre protagonista sarà Gian Mario Villalta, come si diceva scrittore e direttore artistico di pordenonelegge , autore nel 2011 della raccolta “Vanità della mente”, che gli è valsa il Premio Viareggio poesia. Terz’ultimo incontro, venerdì 25 novembre, con Massimiliano Santarossa, di cui è uscito nel 2010 “Hai mai fatto parte della nostra gioventù?” e che quest’anno ha pubblicato “Cosa succede in città”. La giovane finalista del Premio Campiello Federica Manzon, editor per Mondadori e seduttrice dei lettori italiani con il recentissimo “Di fama e di sventura”, sarà protagonista dell’incontro in programma venerdì 2 dicembre. Gran finale, venerdì 16, con Mauro Covacich, ideale capostipite di queste generazioni di autori fiorite sul Noncello: il suo esordio avveniva nel 1993 con il romanzo “Storie di pazzi e di normali”. Da allora Covacich, storica firma del Corriere della Sera, triestino di nascita e pordenonese di ‘adozione letteraria’ - benchè adesso risieda a Roma - ha pubblicato moltissimi romanzi di successo, l’ultimo dei quali è “A nome tuo”, uscito nei mesi scorsi. «Alla base di questo ciclo di incontri inserito nel programma didattico dell’Ute –spiega la curatrice dell’iniziativa, Maria Francesca Vassallo – c’è senz’altro il desiderio di valorizzare la profonda evoluzione culturale del territorio: un tempo considerata “provincia”, Pordenone esprime adesso una vivacità ampiamente riconosciuta. Sembra un’eternità da quando la città era nota per le tante caserme che l’hanno fatta conoscere a buona parte dei ragazzi del sud, o identificata con le industrie Zanussi e i frigoriferi dell’Italia del boom. Da allora la città ha saputo mettere a frutto energie e potenzialità, interpretando e rilanciando il suo tempo, nel mondo del lavoro come in quello della scuola o delle numerose importanti associazioni che via via sono nate e catalizzano professionalità aperte ai cambiamenti. I nostri sette scrittori saranno gli occhi su queste mutazioni e sulle inevitabili contraddizioni di un tempo in trasformazione. Ed è particolarmente significativo che questi incontri trovino sede a Casa Zanussi: un Centro culturale nato negli anni Sessanta, e attivo interprete di un processo di trasformazione tuttora in corso, come testimonierà, sabato 26 novembre, l’inaugurazione ufficiale della nuova ala, con nuovi spazi e nuove sale». Venerdì 28 ottobre 2011 › 15.30 Conversazione con Simone Marcuzzi - Trentenne ingegnere pordenonese, ha pubblicato Vorrei star fermo mentre il mondo va nel 2010, vincendo il premio Zocca nel 2011. Da un po’ di anni, durante pordenonelegge.It, anima Carnediromanzo, spassosa costruzione di un romanzo insieme al pubblico fatta da Natalino Balasso e Massimo Cirri. Venerdì 4 novembre 2011 › 15.30 Conversazione con Tullio Avoledo - Nato a Valvasone nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, lavora in una banca di Pordenone. Con il suo romanzo d´esordio, L´elenco telefonico di Atlantide (2003) ha vinto il premio "Forte Village Montblanc - scrittore emergente dell´anno". Nel 2003 pubblica anche Mare di Beringe nel 2005 i due romanzi Lo stato dell´unione e Tre sono le cose misteriose (Premio Super Grinzane Cavour 2006 e finalista, nello stesso anno, al Premio Stresa). Nel marzo del 2007 esce Breve storia di lunghi tradimenti (Premio Letterario Castiglioncello-costa degli Etruschi e Premio "Latisana per il Nord-est"). La ragazza di Vajont è del 2008. Nel 2009 è uscito il romanzo L´anno dei dodici inverni, finalista al Premio Stresa e vincitore del Premio dei Lettori di Lucca 2010. Nella primavera del 2011 è uscito il romanzo Un buon posto per morire, un thriller scritto a quattro mani con Davide Boosta Dileo, tastierista del gruppo Subsonica. Venerdì 11 novembre 2011 › 15.30 Conversazione con Alberto Garlini - Nato a Parma nel 1969, vive a Pordenone. Collabora alle pagine culturali di alcuni quotidiani e tiene corsi universitari di Scrittura creativa. Ha pubblicato Friulani Brava gente (1999), Le cose che dico adesso (2001), Una timida santità (2002) e Fútbol bailado (2004), Tutto il mondo ha voglia di ballare (2007). È in uscita il suo atteso Romanzo nero (2011). È tra i curatori della manifestazione culturale pordenonelegge.It. Venerdì 18 novembre 2011 › 15.30 Conversazione con Gian Mario Villalta - Nato nel 1959 a Visinale di Pasiano. Insegna al Liceo Leopardi-majorana di Pordenone ed è direttore artistico della manifestazione letteraria pordenonelegge.It. Dal 1991 ha ideato e condotto, per Cinemazero, "La voce della poesia". Dal 1998 al 2002, con Mauro Covacich, ha proposto, presso la Casa dello Studente di Pordenone, la serie di incontri sulla letteratura contemporanea "Le Nuove Generazioni", che è stata anche la prima scuola di scrittura creativa del territorio. Ha pubblicato svariati libri di poesia tra cui Vose de vose / Voce di voci (1995); nel dialetto di Visinale e, in italiano, L’erba in Tasca (1992). Numerosi gli studi e gli interventi critici, tra questi: Andrea Zanzotto, Le Poesie e prose scelte (con S. Dal Bianco), “I Meridiani” Mondadori ( 1999); Andrea Zanzotto, Scritti sulla letteratura, (2001); La costanza del vocativo. Lettura della “trilogia” di Andrea Zanzotto (1992) e La mimesis è finita (1996). Il romanzo Tuo figlio è uscito da Mondadori nel 2004. È del giugno 2005 il volume Il respiro e lo sguardo. Un racconto della poesia italiana contemporanea. Nel 2006 è uscito il romanzo Vita della mia vita, nel 2009 Padroni a casa nostra. Perché a Nordest siamo tutti antipatici. Del 2008 è la raccolta di poesie Veder al buio, del 2011 la raccolta Vanità della mente, che ha vinto il Premio Viareggio poesia. Venerdì 25 novembre 2011 › 15.30 Conversazione con Massimiliano Santarossa - Nato a Pordenone nel 1974. Ha pubblicato Storie dal fondo nel 2007 e Gioventù d´asfalto nel 2009, nel 2010 Hai mai fatto parte della nostra gioventù? e nel 2011 Cosa succede in città. I suoi libri nascono nell´estrema periferia italiana, tra disagio, vite ai margini, avventure di ogni genere. Ha vinto nel 2008 il premio letterario "Parole Contro" e nel 2009 ha ricevuto la menzione speciale del premio "Tracce di Territorio". Dal 2009 i suoi libri sono rappresentati a teatro dalla compagnia teatrale di "Arti e Mestieri". Scrive per il Messaggero Veneto. Venerdì 2 dicembre 2011 › 15.30 Conversazione con Federica Manzon - Nata a Pordenone nel 1981; lavora come editor per la Mondadori. Nel 2008 ha pubblicato Come si dice addio e nel 2011 il romanzo Di fama e di sventura, arrivato secondo al Premio Campiello. Venerdì 16 dicembre 2011 › 15.30 Conversazione con Mauro Covacich - Nato a Trieste nel 1965, ha vissuto alcuni anni a Pordenone e ora risiede a Roma. Esordisce nel 1993 con il romanzo Storie di pazzi e di normali, ha pubblicato inoltre: Colpo di Lama (1995), Mal d´autobus (1997), Anomalie (1998, 2001), La poetica dell´Unabomber (1999) che è una raccolta di reportage, e poi L´amore contro (2001), A perdifiato (2003), Fiona (2005), Trieste sottosopra. Quindici passeggiate nella città del vento (2006), Prima di sparire (2008) e A nome tuo (2011). Collaboratore del Corriere della Sera e di altre testate, ha realizzato per la Rai alcuni radio documentari e il radiodramma Safari. |
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ROMA: NAUGURAZIONE FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM, POLVERINI: "REGIONE LAZIO PUNTA SU AUDIOVISIVO" |
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"Roma e Lazio si confermano luogo strategico per il cinema e la fiction. Dopo il grande successo del Fiction Fest, siamo convinti che anche il Festival internazionale del Film si rivelerà strategico per il mercato e per gli amanti del cinema". Lo ha dichiarato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, che ha partecipato alla serata inaugurale del Vi Festival del Cinema di Roma, in programma all´Auditorium Parco della Musica dal 27 ottobre al 4 novembre. "La Regione Lazio - ha aggiunto Polverini - punta molto sul settore dell´audiovisivo, che non produce solo cultura ma anche economia". Dopo il passaggio sul red carpet, Polverini ha assistito alla prima del film fuori concorso ´The lady´ di Luc Besson, con protagonisti Michelle Yeoh e David Thewlis. Stampasegnala |
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ALBA: PALAZZO MOSTRE E CONGRESSI “G. MORRA “: TORNANO COME GRAN FINALE LE VISITE IN NOTTURNA ALLA MOSTRA “LE LANGHE DI CAVOUR. DAI FEUDI ALL’ITALIA UNITA” - 12 NOVEMBRE 2011, ORE 20,30 E 21,15
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Dopo il successo dello scorso settembre, torna la “Visita in notturna alla mostra: Le langhe di Cavour. Dai feudi all’Italia unita”, un percorso guidato e animato presso la mostra “Le Langhe di Cavour. Dai feudi all’Italia unita”, che si terrà durante la serata di sabato 12 novembre 2011 alle ore 20,30 per il primo turno di visita e alle ore 21,15 per il secondo turno presso il Palazzo Mostre e Congressi di Alba. Una visita accattivante e inconsueta per scoprire la storia dell’unità d’Italia nell’anno del 150°, resa ancora più misteriosa dalla presenza di figure che ritornano a sorpresa dal passato! La Mostra rimarrà aperta fino a domenica 13 novembre. Il programma completo e tutte le informazioni in www.Turismoinlanga.it. Prenotazioni (obbligatorie): 0173-364030 L’associazione Turismo in Langa – in collaborazione con la Cooperativa Itur, che gestisce l’accoglienza - ripropone per l’ultimo sabato di apertura, il 12 di novembre, l’iniziativa “Visita in notturna alla mostra: Le Langhe di Cavour. Dai feudi all’Italia unita”, evento che ricalca un format già sperimentato dall’Associazione con grande successo presso i più bei castelli di Langa e Roero e a settembre presso la Mostra stessa. Quest’anno si celebra il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, occasione unica per riproporre presso un “contenitore” che celebri questa ricorrenza una visita guidata e animata in notturna: la scelta è ricaduta sulla mostra curata dal Professor Silvano Montaldo, e allestita fino a domenica 13 novembre 2011 all’interno del Palazzo Mostre e Congressi “Giacomo Morra” di Alba, realizzata dal Comune di Alba in collaborazione con la Fondazione Crc e con la Fondazione Ferrero. La mostra, attraverso le immagini delle Langhe di ieri (mappe, dipinti…) e di oggi e grazie ai ritratti di grandi personaggi, in particolare Camillo Benso Conte di Cavour, illustra circa un secolo di avvenimenti storici che hanno dato un’identità forte al territorio. Vi sono esposte oltre duecento tra opere d’arte e documenti storici, provenienti dai piccoli musei locali e da grandi collezioni italiane ed estere e da collezioni private, alcuni mostrati per la prima volta al pubblico; circa cento tra dipinti, sculture e cimeli storici; un’ottantina di documenti e mappe e numerose vedute ottocentesche di Alba e delle Langhe, messe a raffronto con le fotografie che ritraggono gli stessi luoghi nel loro aspetto attuale. Ma di sera, a luci spente, solo con l’ausilio delle torce a batteria, proprio come nel film “Notte al museo”, grazie al fascino misterioso che deriva dalle opere che si svelano nel chiaro-scuro, la storia riprenderà vita e la visita diventerà una vera e propria avventura divertente e suggestiva, adatta a tutte le età. I partecipanti dovranno riunirsi presso il piazzale del Palazzo Mostre e Congressi alle ore 20,30 per il primo turno di visita (termine visita ore 21,45 circa) e alle ore 21,15 per il secondo turno (termine visita ore 22,30 circa). Da qui avrà inizio l’avventura, la visita guidata: il pubblico, munito di torcia, dovrà percorrere le varie sale al buio accompagnato dalla guida, che partendo dalle opere più significative esposte, racconterà i fatti principali della storia di Camillo Cavour e del territorio delle Langhe nell’epoca sette–ottocentesca. La visita verrà però interrotta dalla “magica” apparizione di alcuni animatori, personaggi bizzarri, che si sveleranno al pubblico quasi a prendere vita da un dipinto o da un ritratto: il fantasma di un soldato dell’esercito di Napoleone, valoroso nella sua divisa da combattente, oppure ancora una pettegola cameriera di Cavour, che racconterà ogni curiosità sulla vita personale del Conte. Le visite in notturna sono soggette a prenotazione e richiedono un contributo a persona di € 8,00 (gratuito fino a 6 anni). Per ulteriori dettagli e per le prenotazioni: Associazione Turismo in Langa, Tel: 0173364030, staff@turismoinlanga.It - www.Turismoinlanga.it |
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MILANO (TRIENNALE DESIGN MUSEUM): VITALITY - GIOVANI DESIGNER COREANI - 28 OTTOBRE / 19 FEBBRAIO 2012
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Il progetto Mini & Triennale Creativeset presenta la mostra Vitality. Korea Young Design, secondo appuntamento del ciclo dedicato al New Far Est Design, che propone una selezione dei più interessanti lavori dei designer coreani contemporanei, in molti casi inediti per l’Italia. Ne emerge un panorama ricco e variegato, che parte dal furniture design fino ad abbracciare nuove forme di comunicazione, dal fashion design al design del gioiello, dalla grafica alla multimedialità fino ai complementi d’arredo e all’oggettistica. I pezzi esposti spaziano da autoproduzioni a produzioni in grande serie, da oggetti artistici a altri prettamente industriali. Dopo due cicli dedicati al nuovo e giovane design italiano, il focus dedicato al New Far East Design, iniziato con China New Design, rappresenta la prima di una serie di finestre sul mondo per indagare e analizzare lo sfaccettato panorama del nuovo design internazionale. Info: Vitality Korea Young Design 28 ottobre – 19 febbraio 2012 Triennale Design Museum A cura di Kyung Ran Choi Catalogo Electa Le mostre del Creativeset sono un progetto diretto da Silvana Annicchiarico |
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MILANO (PRIMO MARELLA GALLERY): FARHAN SIKI A CURA DI HENDRO WIYANTO - 25 NOVEMBRE 2011 / 28 GENNAIO 2012
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Inaugurazione giovedì 24 novembre, ore 19. È stato soprannominato il Banksy asiatico per la forza dei suoi messaggi e per la qualità formale delle sue opere. È questo uno dei motivi che ha spinto la Primo Marella Gallery ad inaugurare la prima personale europea di Farhan Siki: a partire dal 24 novembre, e fino al 28 gennaio, la galleria milanese ospita infatti circa 15 grandi opere, tutte inedite, dell’artista indonesiano. Farhan Siki porta in Italia i suoi contenuti provocatori e irriverenti, mai fini a se stessi, sempre fonte di riflessione sul mondo contemporaneo. Proveniente dalla cultura street, e quindi portatore di una forte coscienza sociale combinata a umorismo, estetica audace e impegno, Farhan Siki esplora in profondità l’elemento testuale: l’artista raccoglie loghi, brand, icone e simboli della cultura di massa, sia locali che globali, per predisporli sulla tela – fino a qualche tempo fa sui muri – caricandoli di attributi iperbolici e di parodia. È un linguaggio mutuato, nella forma e nei contenuti, dal mondo della pubblicità e della comunicazione attraverso cui l’artista presenta le ironiche – ed amare – contraddizioni della vita contemporanea. Gli attacchi polemici di cui Farhan Siki si fa portavoce non sono però soltanto genericamente rivolti ad una società di massa non meglio identificata: è talvolta lo stesso sistema dell’arte, nelle sue derive da star system, a diventare bersaglio. Le letture beffarde che l’artista dà del lavoro di alcuni suoi colleghi dimostrano l’approccio impudente di chi non deve chiedere il permesso a nessuno per dire ciò che vuole dire. Forti contrasti hanno infatti suscitato le opere della serie Mur(war)kami, di cui si ammirano alcuni lavori da Primo Marella: su uno sfondo composto dai loghi che Takashi Murakami ha ideato per Louis Vuitton si affollano scene di guerra, come a voler ricordare che oltre quella flatness, quella mancanza di profondità, esiste qualcos’altro che non si può ignorare. A tale proposito Hendro Wiyanto, curatore della mostra, scrive: “Gli attacchi di Farhan colpiscono il mondo dell´arte e la cultura della celebrità dall’interno. Il nome e l´immagine di un artista oggi sono diventati essi stessi marchi. Il teschio di diamanti per Hirst, le orecchie da coniglio per Jeff Koons, il logo Vuitton per Murakami plasmano l´immagine dei rispettivi artisti assecondando vere e proprie strategie di marketing. […] Non è forse vero che l’eccentricità vende? Una buona arte è sempre un buon affare, ha detto Warhol. O viceversa, dicono gli uomini d´affari”. Ai più famosi brand globali Farhan affianca in certi casi citazioni provenienti da un’arte più tradizionale, anch’esse in qualche modo trasformate in loghi, perché sempre riconoscibilissime. Ne è un esempio l’opera Noam, Screaming isn’t enough, una tela in cui, su uno sfondo affollato di marchi commerciali, spicca un viso urlante, esplicita citazione dell’Urlo di Munch. A tale proposito, Farhan afferma: "Ho voluto prendere in prestito l´icona dell’Urlo e inserirla in un mondo fatto di sogni e di promesse di una vita migliore che può essere raggiunta solo attraverso l´atto di acquisto. Ma quale scegliere tra tutti i prodotti che ci vengono proposti? L’isteria cui questo processo di scelta ci porta non è però mai sufficiente: ciò che conta è acquistare, comunque, qualcosa. " Farhan Siki lavora principalmente con la vernice spray e utilizza la tecnica dello stencil grazie a cui è in grado di copiare con grande maestria loghi, icone e testi in modo molto simile agli originali. Per dirla con le parole di Primo Marella: “L’esito qualitativo lo pone ad un livello comparabile a quello dei più grandi artisti del momento”. La sua attività di street artist comincia nei primi anni 2000 per le strade di Yogyakarta dove ha praticato le tecniche di guerrilla stencil. La sua vocazione street è sempre molto forte tanto da spingerlo a confidare a Primo Marella di voler fare qualche incursione anche sui muri di Milano. Tra le sue mostre più recenti si ricordano: “Indonesian Eye, Fantasies and Realities” alla Saatchi Gallery di Londra e al Ciputra Artpreneur Center di Jakarta; “Sin City” e “Bayang, Indonesia Contemporary Islamic Art Exhibition”, alla Galeri Nasional Indonesia di Jakarta. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Primo Marella Gallery. Scheda della mostra Titolo Farhan Siki Sede Primo Marella Gallery Viale Stelvio / ang. Via Valtellina – 20159 Milano Date 25 novembre 2011 – 28 gennaio 2012 Inaugurazione giovedì 24 novembre, ore 19 Orari martedì – venerdì 10-13 / 14-18.30. Sabato su appuntamento. Catalogo edito da Primo Marella Gallery, con testo critico di Hendro Wiyanto Info: Primo Marella Gallery Tel. 02.87384885 – info@primomarellagallery.Com – www.Primomarellagallery.com |
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TREVISO: GIORNATE DI STUDIO SUL PAESAGGIO – OTTAVA EDIZIONE, DEDICATA A CARMEN AñóN - 3/5NOVEMBRE 2011
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Giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 novembre 2011 gli spazi Bomben di Treviso ospiteranno l’ottava edizione delle giornate di studio sul paesaggio, appuntamento annuale cruciale del lavoro scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche. L’ottava edizione pone al centro le relazioni tra luogo e comunità. Dalla mobilitazione per proteggere un luogo alla responsabilità per governarlo. Il governo dei paesaggi e la costruzione delle comunità: esperienze e ricerche. Il programma dei lavori, che coinvolgerà esperti, studiosi e testimoni della vita dei luoghi, si articolerà in tre momenti distinti, corrispondenti alle tre giornate. Info sul sito della Fondazione Benetton Studi Ricerche |
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VERONA: IL SETTECENTO A VERONA. TIEPOLO, CIGNAROLI, ROTARI |
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Il Comune di Verona, con l´Assessorato alla Cultura e il Museo di Castelvecchio, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, presenta la mostra "Il Settecento a Verona. Tiepolo, Cignaroli, Rotari. La nobiltà della pittura", una grande rassegna espositiva che vuole approfondire un momento della civiltà pittorica scaligera finora mai indagato. La mostra, curata da Fabrizio Magani, Paola Marini e Andrea Tomezzoli, è incentrata sulle peculiarità che la cultura e la tradizione pittorica assunsero nel Settecento a Verona, città che riuscì a mantenere sempre autonomia e originalità rispetto alle correnti dominanti nella vicina Venezia. Con 150 capolavori tra dipinti, disegni, stampe e documenti, provenienti da importanti musei stranieri come l´Ermitage di Pietroburgo, il Prado di Madrid, il Victoria and Albert di Londra, la Gemäldegalerie di Dresda, il Kunsthistorisches di Vienna, lo Szépmuvészeti di Budapest, oltre che dai principali musei italiani, la mostra porta Tiepolo e i suoi contemporanei alla Gran Guardia. Ampio spazio sarà dedicato a due importanti artisti veronesi: Pietro Antonio Rotari, definito il "pittore della corte russa" per aver lavorato a lungo a servizio degli zar e dell´imperatrice Elisabetta, e Giambettino Cignaroli, fondatore dell´Accademia di Pittura che porta il suo nome. I due furono emblemi di un classicismo di grande innovazione e modernità che, grazie al patrocinio di un altro grande veronese, Scipione Maffei, ha dominato la pittura dell´intero secolo. Le sezioni della mostra daranno conto anche della ricchezza e della varietà dei risultati conseguiti a Verona nell´età dei Lumi, nonché della rete di committenti prestigiosi - anche internazionali (del calibro di Stanislao Augusto Poniatowsky di Polonia, dei principi di Sassonia, di Clemente Augusto di Baviera o Carlo Firmian, plenipotenziario di Maria Teresa) - che richiesero opere veronesi. Nell´esposizione avrà un posto speciale la sezione dedicata ai vedutisti come Bernardo Bellotto, così come il nucleo di opere realizzate per la città scaligera da Giambattista e Giandomenico Tiepolo. Con modalità assolutamente innovative, grazie all´ausilio delle nuove tecnologie, il pubblico avrà il privilegio esclusivo di scoprire il lavoro di recupero che ha portato alla restituzione virtuale del soffitto dipinto da Giambattista Tiepolo per Palazzo Canossa a Verona, andato in parte distrutto al termine della seconda guerra mondiale. La mostra sarà integrata da itinerari che guideranno il visitatore alla scoperta, da un lato, di opere d´arte sacra conservate nelle chiese di Verona, dall´altro, di straordinari interventi pittorici realizzati per palazzi e ville signorili della città e della provincia che sveleranno il secolo d´oro della decorazione delle ville venete. Alla realizzazione di questa importate iniziativa partecipano il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, l´Università degli Studi di Verona, l´Università degli Studi di Padova, la Fondazione Ermitage Italia. Contribuiscono: Regione Veneto, Fondazione Cariverona, Agsm, Banco Popolare di Verona, Camera di Commercio di Verona - Winetop, Fondazione Masi, Inner Wheel Distretto 206 Italia, Rotary Distretto 2050 e 2060. Collaborano: Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Verona, Amici di Castelvecchio e dei Civici Musei d´Arte di Verona. Il Settecento a Verona. Tiepolo, Cignaroli, Rotari Verona, piazza Bra, Palazzo della Gran Guardia Dal 26 novembre 2011 al 9 aprile 2012 Catalogo Silvana Editoriale Orari lun. - dom. 9.30 alle 19.30 31 dicembre 9.30 - 18.00 1 gennaio 13.30 - 19.30 25 dicembre chiusura Biglietti Intero 10,00 euro Ridotto* 8,00 euro Prenotazioni biglietti e visite guidate: Singoli e Gruppi Silvana Editoriale tel. 02 61 83 64 44 Scuole Aster, tel . 045 80 36 353 / 045 59 71 40 www.Settecentoaverona.it |
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“SU CARTA” OPERE DI GIANFRANCO FERRONI E SERGIO SARONI MONFORTE D’ALBA – SABATO 29 OTTOBRE A DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 |
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A dieci anni dalla scomparsa di Gianfranco Ferroni (1927-2001) e a venti da quella di Sergio Saroni (1934-1991), la Fondazione Bottari Lattes dedica a due dei più validi artisti italiani del Dopoguerra la mostra “Su carta”. Sarà inaugurata sabato 29 ottobre alle ore 18 (Cn) presso la sede a Monforte d’Alba e proseguirà fino a domenica 18 dicembre (orario: da lunedì a venerdì 14,30-17; sabato e domenica 14,30-18,30). In occasione dell’inaugurazione di sabato 29 ottobre, la musica si unirà alla pittura con il concerto del violinista Aaron Berofsky (ore 21, Auditorium della Fondazione Bottari Lattes). Apprezzato come uno dei più importanti musicisti nel panorama culturale degli Stati Uniti, Berofsky si esibirà sia come solista sia assieme alla pianista Valentina Messa e al quartetto Xenia Ensemble, per proporre brani della tradizione afroamericana, da William Grant Still a George Walker ad Adolphus Hailstork. Doppio concerto per la chiusura della mostra domenica 18 dicembre, quando si concluderà anche la seconda edizione del festival musicale Cambi di stagione: alle ore 12 il Trio Broz suonerà Mozart e Sussmayr; alle ore17 Antonio Ballista proporrà una panoramica di brani di cinquanta autori da Rameau a Brahms, da Stockhausen a Crumb. Curata da Vincenzo Gatti, la mostra “Su Carta” presenta per ciascun autore una quindicina di opere su carta, realizzate tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Offre la possibilità di riflettere sugli aspetti comuni del percorso di due esponenti che hanno segnato la ricerca artistica del Novecento: il forte interesse per la grafica incisa e l´uso elettivo del supporto cartaceo in pittura, particolarmente nella fase della maturità espressiva. In esposizione disegni, incisioni, tempere e tecniche miste, che testimoniano l´appassionato fervore e la determinazione che hanno mosso l´intenzionalità dei due artisti. La mostra è realizzata con il contributo della Galleria Ceribelli di Bergamo, della Galleria del Ponte di Torino, della Galleria Massucco di Acqui Terme e con la collaborazione di Anna Maria e Giovanna Saroni. «In particolare – spiega il curatore Vincenzo Gatti – è da segnalare l´attenzione che Ferroni e Saroni hanno rivolto verso la grafica incisa, a partire per ambedue dal 1956/57 e poi facendosi sempre più intensa e contigua alle ricerche pittoriche. Per Ferroni l´incisione è stata l´occasione per misurarsi con una tecnica severa e scabra e la sua scelta si è diretta verso l´acquaforte, mai abbandonata, ma sempre rivissuta nella fiducia verso il valore del “segno”, perseguita per quarant´anni, con una puntigliosità di sguardi che lo ha portato, nei temi che hanno costituito la sua cifra esistenziale (gli interni, gli oggetti), a mettere a fuoco l´essenza delle cose, fino ad arrivare, al termine della sua vita, a collocare le “cose” in uno spazio di pure astrazioni, pulviscolare e remoto. Allo stesso modo la sua pittura su carta depura la materia cromatica: meglio della pennellata è lo sgranarsi della grafite o del pastello. La transitorietà trasfigura la realtà, e la fisicità esatta degli oggetti quasi si stempera nella luce che tutto pervade, pazientemente evocata dalle tracce infinite lasciate sui fogli. Saroni giunge alla “nuova figurazione” nei primi anni Sessanta, dopo l´esperienza informale, e la ricerca grafica assume in quest´ottica di rinnovamento particolare importanza. Per quanto i linguaggi possano essere diversi per Saroni, come per Ferroni, il vero costituisce l´irresistibile fonte d´ispirazione. Semmai, l´approccio, la soluzione è ben altra. Il pittore torinese non rinuncia mai all´incisività del segno, spesso traccia singola a ribadire il tormento e la perfezione. Gli impasti aggrovigliati delle nature morte degli anni Sessanta ben esemplificano le scelte di Saroni, e così la tipologia stessa, irta e spinosa, dei soggetti proposti. Seguiranno, nella grafica incisa, i grandi fogli composti da più lastre e da più colori, dove viene proposta la figura, con arditi tagli compositivi e inquieti inserimenti architettonici e vegetali. Solo negli ultimi anni di una troppo breve vita, il dialogo fra le tecniche (acquaforte e acquatinta) si fa più asciutto e disteso. I dipinti su carta sono poi una costante saroniana negli anni della maturità, dai grandi formati dove il soggetto di natura quasi si frantuma in schegge geometricamente concluse, agli acquerelli di paesaggio, contemplativi ma “accorati”, pervasi da un sentimento d´attesa nel balenare d´una nuvola temporalesca, o nei grafismi allarmati di un pennello estenuatamente finissimo». Gli autori - Gianfranco Ferroni, nato a Livorno nel 1927, in giovane età si trasferisce ad Ancona. Dal capoluogo marchigiano si sposta a Milano e successivamente a Tradate. Sul finire degli anni Quaranta frequenta l´ambiente di Brera. In seguito si lega artisticamente ai pittori del Realismo esistenziale, rappresentato da Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni, Mino Ceretti, Giuseppe Banchieri, Giuseppe Martinelli, Floriano Bodini e Tino Vaglieri, che operano intorno a metà degli anni Cinquanta con richiami alla filosofia di Paul Sartre. All’inizio degli anni Sessanta diviene un esponente di punta della Nuova figurazione, filone artistico che fa tesoro della lezione pittorica dell’inglese Francis Bacon. Elabora un linguaggio con chiari riferimenti alla pop art. Nel 1950, 1958, 1964 e 1968 è invitato alla Biennale di Venezia, nel 1957 alla mostra Italia-francia, nel 1959 e nel 1965 alla Quadriennale di Roma (dove ritorna a esporre nel 1972). Nel 1959 e nel 1969 partecipa alla Biennale del Mediterraneo di Alessandria d’Egitto. Nel 1964 è la Biennale di Tokyo a consacrarne lo spessore da artista internazionale. Contemporaneamente alla sua attività pittorica porta avanti in modo proficuo quella di incisore, iniziata nel 1957. Alla fine degli anni Settanta con Sandro Luporini, Giorgio Tonelli e altri artisti forma, il gruppo della Metacosa, con cui inizia una nuova e fertile stagione pittorica. Le preoccupazioni e angosce esistenziali che riesce a far convergere nei suoi quadri, si arricchiscono allora di echi iperrealistici. Nel 1982 è invitato ancora alla Biennale di Venezia. Negli anni Novanta sviluppa un maggiore interesse per soggetti come gli interni delle abitazioni, raffigurati nella loro nudità e intimità metafisica. Nel 1999 è presente alla Quadriennale di Roma. Dopo la sua morte, avvenuta nel 2001 a Bergamo, gli vengono dedicate varie mostre, tra cui quella a Palazzo Reale di Milano, con testi di Vittorio Sgarbi. Sergio Saroni, nasce nel 1934 a Torino, dove frequenta l´Accademia Albertina. Sostenuto dalla stima del critico d’arte Luigi Carluccio e dall’appoggio della galleria La Bussola di Torino, comincia a partecipare attivamente alla vita artistica italiana e internazionale. L’ampio consenso critico lo conferma come uno dei talenti più promettenti operanti nell´ambito dell´informale. Partecipa alle rassegne Francia-italia nel 1955, 1957 e 1960 ed espone alla Biennale di Venezia nel 1956, nel 1958 e nel 1962. Nel 1958 presenta quindici acquerelli al Brooklyn Museum of Modern Art di New York ed espone al Carnegie Institut of Pittisburg. L´anno seguente è presente con alcune opere alla V Biennale di San Paolo del Brasile. In questi anni si indirizza verso la nuova figurazione che sta maturando tra Torino, Milano, Roma. Nell´ambito di una ricerca indirizzata verso una più lucida oggettività dell´immagine, assume maggiore importanza la ricerca incisoria, che l´artista perseguirà con costanza e determinazione creativa per tutta la vita. Si avvia intanto l´attività didattica, prima al Liceo Artistico di Torino, poi all´Accademia Albertina di Belle Arti, di cui sarà direttore dal 1978 per tredici anni. A lui si deve il rinnovamento dell´Istituzione e l´attenzione verso le istanze contemporanee, la promozione di prestigiose mostre, la riapertura della Pinacoteca. Poche e meditatissime occasioni espositive caratterizzano l´ultimo decennio della sua attività: in particolare le personali alla galleria Documenta di Torino nel 1981, a Milano nel 1983 alla Compagnia del Disegno e nuovamente alla Documenta nel 1990 sono da considerare altrettanti significativi eventi ,rivelatori della sorprendente, progressiva tensione creativa del pittore. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1991, nel 1996 l´Accademia Albertina gli dedica un´ampia retrospettiva, a cura di Gianni Romano. Del 2006 è la mostra Saroni. L´ ossessione del vero a cura di Adriano Benzi, Vincenzo Gatti, Pino Mantovani, a Cavatore (Al). |
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CANNETO SULL’OGLIO (BONELLILAB): LA MIGLIORE PITTURA CONTEMPORANEA PER FESTEGGIARE I SUOI 11 ANNI - 12 NOVEMBRE 2011/ 21 GENNAIO 2012 - INAUGURAZIONE SABATO 12 NOVEMBRE, ORE 18
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30 artisti, 5 designer, 11 anni di attività, 1500 mq di spazio espositivo. Questi i numeri dell’ampia collettiva che Bonellilab presenta a Canneto sull’Oglio dal 12 novembre 2011 al 21 gennaio 2012. Storyboard. Trenta autori per un diario e alcuni corpi estranei è dedicata alla pittura contemporanea e ai giovani artisti che la galleria Bonelli, nei suoi undici anni di impegno continuo, ha saputo scovare, capire, sostenere e promuovere. Le opere esposte si dipanano lungo le pareti dell’affascinante spazio industriale come uno storyboard cinematografico: i lavori diventano i fotogrammi di una story in progress, i cui protagonisti sono gli artisti italiani e internazionali che hanno segnato il percorso della galleria. I trenta artisti partecipanti: Alessandro Bazan, Paul Beel, Matteo Bergamasco, Marco Bongiorni, Marco Cingolani, Leonida De Filippi, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, Oliver Dorfer, Kim Dorland, Roberto Floreani, Omar Galliani, Luca Giovagnoli, Marco Grassi, Federico Guida, Francesco Impellizzeri, Federico Lombardo, Marco Mazzoni, Elena Monzo, Davide Nido, Robert Pan, Gioacchino Pontrelli, Max Rohr, Nicola Torcoli, Wainer Vaccari, Nicola Verlato, Dany Vescovi, Santiago Ydanez, William Marc Zanghi. La collettiva si presenta dunque come momento privilegiato per celebrare la storia della galleria, dal 2000 ad oggi, il suo presente, orientato sempre al sostegno e alla diffusione dell’arte contemporanea, e il futuro, con un’attenzione particolare alle nuove frontiere. È in quest’ottica di esplorazione dei nuovi percorsi dell’arte contemporanea, infatti, che s’inscrive quella che lo stesso Giovanni Bonelli ha definito “una mostra nella mostra”, un’incursione nel mondo del design attraverso la presentazione di cinque lavori, pezzi unici, che si collocano a metà tra l’opera d’arte e la progettazione, tra l’estetica e la funzione, ambiti i cui confini si fanno sempre più labili. In concomitanza con la collettiva Storyboard, Bonellilab mette inoltre a disposizione i propri spazi per ospitare cinque dei quaranta finalisti del Premio Celeste, giunto quest’anno alla sua ottava edizione, selezionati da Giovanni Bonelli. In una sala separata, in un contesto più raccolto, sono esposte le opere di Pietro Spirito, Giulio Zanet e Gregorio Pitti (finalisti nella categoria “Pittura”) e Lamberto Teotino e Sara Lucas (finalisti nella categoria “Fotografia”). Un’attenzione particolare va inoltre rivolta allo splendido spazio espositivo: risultato di un recupero di archeologia industriale, un tempo fabbrica di bambole (ex Furga), si presenta come sede ideale per gli avanzati ed ambiziosi progetti curatoriali di Giovanni Bonelli che trovano ampio respiro negli oltre 1500 mq. Una scatola bianca dove l’arte e il lontano rumore delle macchine per la produzione delle bambole continuano a convivere metaforicamente. L’imponente spazio contribuisce da ormai cinque anni ad ampliare in modo significativo l’offerta culturale del territorio mantovano, una delle punte di diamante della “bella provincia italiana”, proponendosi quale fucina di idee e spazio di confronto in continua evoluzione, per i giovani artisti che la galleria rappresenta in campo nazionale e internazionale. Uno spazio privato che con sobria eleganza sa comunicare la sua forza culturale con progetti di valore istituzionale. L’intervento di design è realizzato in collaborazione con Contract, Crema - www.Cremacontract.net Scheda della mostra Titolo Storyboard. Trenta autori per un diario e alcuni corpi estranei Progetto a cura di Bonellilab Sede Bonellilab - Via Cavour 29 – 46013 Canneto sull’Oglio (Mantova) Date 12 novembre 2011 – 21 gennaio 2012 Inaugurazione sabato 12 novembre 2011, ore 18 Orari lunedì – venerdì 9.30 – 12.30 e 14.30 - 19. Sabato 15 – 18.30 Informazioni al pubblico Bonellilab Via Cavour 29 – 46013 Canneto sull’Oglio (Mantova) t. +39 0376 723161 – f. +39 0376 725747 - lab@bonelliarte.Com – www.Bonelliarte.com |
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IL 29 OTTOBRE 2011 INAUGURA LA MOSTRA DEFAULT ALLO SPAZIO TESTONI DI BOLOGNA |
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L’orma Andrea Francolino Andrea Mazzola - 29.10.2011 – 14.01.2012 Non e´ più soltanto crisi, siamo davanti al rischio Default, faccia a faccia con il fallimento del sistema economico e finanziario globale. Qual´é "l´ascendente" di questa situazione sull´espressività artistica contemporanea? La galleria Spazio Testoni, nella sua ormai consolidata attenzione alle vicende espressive più contestuali, raccoglie questa sfida e propone tre artisti, selezionati dal curatore della mostra Alberto Mattia Martini, che esprimono con le loro opere la loro sensibilità agli avvenimenti economici globali attuali. La graffiante ironia di Andrea Francolino mostra il suo lato più crudo nella sofisticata lettura di avvenimenti inevitabili a seguito di comportamenti speculativi, economici e politici, mirati esclusivamente e consapevolmente alla diversa distribuzione delle risorse, finalizzati all´accumulo smisurato di ricchezza in mano a pochi a fronte di un sempre maggiore ampliamento dell´area di povertà. L´orma ci mostra con le sue opere, sia pittoriche, che installative,, come l´arte possa divenire metafora dei continui soprusi perpetrati dal potere economico e politico alla collettività e alle "buone pratiche" di governance per la civile e dignitosa convivenza degli esseri umani sul pianeta terra. Andrea Mazzola stigmatizza in un barile di petrolio in scala 1:1 l´essenza degli stereotipi occidentali, in particolare europei, sullo sfruttamento delle risorse energetiche, quale moneta di scambi squilibrati tra nord e sud del Mediterraneo. Insieme alle loro opere, i tre artisti espongono alcuni loro elaborati progettuali su carta, quali sviluppi embrionali dei loro pensieri e delle loro valutazioni critiche, frutto dell´osservazione della realtà percepita in questo particolare e difficile momento storico. Non opere di mera denuncia, ma di mera constatazione di fatti, e quindi non più soltanto su avvenimenti attesi o previsti dalla lungimirante sensibilità degli artisti. Non moniti immaginari, ma "esercitazioni dal vero" tratte da ciò che stiamo vivendo oggi. Opere che raccontano la storia dell´anno 2011 di questo terzo millennio. Paola Veronesi Testoni Sabato 29 ottobre 2011 dalle ore 18,30, serata inaugurale della tripla personale Default degli artisti multimediali L’orma, Andrea Francolino e Andrea Mazzola a cura di Alberto Mattia Martini presso la galleria Spazio Testoni, in Via D’azeglio 50 a Bologna, l’interazione con l’opera realizzata da L’orma “Revenue - Expenses = Profit offrirà l’occasione di effettuare un investimento in Arte con guadagno immediato garantito a 10 ospiti sorteggiati tra i primi 100 visitatori della mostra. Per informazioni: Spazio Testoni Via D’azeglio n. 50 – 40123 Bologna Tel. +39 051 371272 +39 051 580988 +39 3356570830 www.Giannitestoni.it la2000+45@giannitestoni.It Orari di Apertura: dal martedì al venerdì dalle 16.00 alle 20.00 sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 domenica e lunedì su appuntamento |
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IVO STAZIO ESPONE PAESAGGI DELL’ANIMA E RIFLESSI DEL VINO A DOZZA - DAL 3 DICEMBRE AL 6 GENNAIO ALL’ENOTECA REGIONALE EMILIA ROMAGNA SI POTRÀ VISITARE LA MOSTRA “COLORE DIVINO” DEL PITTORE EMILIANO
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A dicembre il colore è protagonista all’Enoteca Regionale Emilia Romagna. Nelle cantine della Rocca Sforzesca saranno in mostra i dipinti di Ivo Stazio, con il loro porsi al confine tra figurazione ed astrazione e con la loro capacità di trasfigurare le forme attraverso il gioco dei colori, fino a porre come proprio oggetto non la cosa, il campo, il paesaggio rappresentato, bensì l’emozione che ne emana. L’arte di Stazio si avvicina al vino, facendo attraverso la vista quello che il nettare caro a Bacco fa attraverso il gusto e l’olfatto: creare un gioco di riflessi cangianti ed eterni tra i ricordi e le sensazioni di chi lo crea e di chi lo riceve. La mostra in programma a Dozza sarà un percorso nel mondo di questo pittore bolognese a trent’anni dalla sua prima personale: un mondo fatto di colori saturi e stratificati, di materia densa stesa con la spatola, di luci che trasformano le linee del disegno in pure sensazioni, pur mantenendo una rarefatta riconoscibilità delle vedute di Bologna e delle colline che la circondano. In questo modo Stazio rimane ancorato alla tradizione paesaggistica bolognese e alla grande lezione coloristica di Giuseppe Gagliardi, Ilario Rossi, Pompilio Mandelli. Allo stesso tempo però va oltre,risolvendo il problema della rappresentazione perché, come ha scritto il critico Valerio Dehò commentando l’opera di Stazio, “ogni paesaggio esterno è qualcosa che ci portiamo dentro, ogni forma, come la cupola di una chiesa, porta in sé lo stupore, ma anche la permanenza. La pittura sa far tesoro di tutto questo, e la sua è una pittura sempre in movimento perché la tensione scende o sale in punti distinti, lo sguardo è invitato ad una sorta di erranza lungo la superficie.” L’esposizione sarà inaugurata il giorno 3 dicembre alle ore 17,00 alla presenza dell’artista e sarà visitabile negli orari di apertura di Enoteca Regionale Emilia Romagna fino al 6 gennaio |
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NOVARA. TELAI DIVINI |
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La Sala dell’Arengo del Broletto ospita, fino al 6 novembre, la mostra “Telai Divini. Un percorso tra moda e pittura nel novarese dal Xv al Xix secolo” raccolta di pitture preziose, affreschi e decorazioni che raffigurano nobildonne e nobiluomini in atto di preghiera, santi e popolani, ritratti di un passato lontano che possono aiutare a comprendere la genesi dei fenomeni di moda e costume del territorio, attraverso pannelli didattici, oggetti raccolti sul territorio, opere provenienti da collezioni private. La mostra è aperta da martedì a domenica dalle 14.00 alle 19.00; domenica dalle 10.00 alle 19.00. Chiuso lunedì e 1° novembre. Entrata libera. Info: Atl della Provincia di Novara, tel. 0321.394059; www.Turismonovara.it |
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IL PIACERE DI LEGGERE, IL PIACERE DI SCRIVERE INCONTRO CON ANTONELLA CILENTO |
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L’assessorato dell’istruzione e cultura informa venerdì 28 ottobre, alle ore 16.30, nella sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta, la scrittrice Antonella Cilento, autrice del libro Asino che legge, terrà una conferenza sul tema Scuola, insegnamento delle materie umanistiche e lingua. La conferenza rientra nelle iniziative della terza edizione della manifestazione Il piacere di leggere, il piacere di scrivere, iniziativa di diffusione della lettura tra i giovani, promossa dall’Assessorato dell’istruzione e cultura e organizzata annualmente dalla Direzione archivi e biblioteche in collaborazione con la Sovraintendenza agli studi e l’Associazione Scrivere con gioia. Nella mattinata dello stesso venerdì 28 ottobre, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, si svolgeranno alcuni incontri con scrittori per ragazzi riservati agli allievi delle scuole secondarie di primo grado e del biennio delle scuole secondarie di secondo grado della Regione, in quattro sedi diverse: la sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta, l’auditorium comunale di Morgex, l’auditorium dell’Istituzione scolastica Luigi Barone, sede di Brusson, e la sala conferenze della biblioteca di Viale Europa. Per l’anno in corso, gli scrittori scelti, indicati congiuntamente dalla Direzione archivi e biblioteche e dall’associazione Scrivere con gioia, sono Francesco D’adamo, Guido Quarzo, Paola Zannoner e Claudio Comini. «È importante - ha dichiarato l’Assessore all’istruzione e cultura Laurent Viérin - che i ragazzi possano avere un contatto diretto con chi scrive per loro: questi incontri, nei quali gli scrittori spiegano le motivazioni della passione che li spinge a creare, stimolano nelle giovani generazioni la curiosità nei confronti della produzione letteraria e accrescono la voglia di leggere». Per ogni informazione Assessorato dell’istruzione e cultura Direzione archivi e biblioteche Tel. 0165/274885 |
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GORIZIA: IN ANTEPRIMA NAZIONALE A POMERIGGI D’INVERNO, SABATO 29 OTTOBRE, IL ‘PINOCCHIO DI SABBIA’ RACCONTATO DA DAVID RIONDINO. |
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Gorizia - Sarà il Pinocchio di sabbia raccontato da David Riondino e musicato da Matteo Scaioli, in un caleidoscopio di immagini prodotte dalle mani di Massimo Ottoni come fossero pennelli intinti nell’oro della sabbia, a inaugurare – sabato 29 ottobre, alle 16.30, al Kulturni Center Bratuž di Gorizia – la 13^ edizione di Pomeriggi d’inverno, consueta rassegna di Teatro di Figura promossa dal Cta-centro Teatro Animazione e Figure, realizzata in collaborazione con il Teatro Verdi di Gorizia per la direzione artistica di Antonella Caruzzi e Roberto Piaggio. Sarà, quest’anno, un cartellone quanto mai ricco di proposte, intenso per i temi di volta in volta affrontati in scena, multiforme per generi e tecniche teatrali utilizzate: dal teatro di sabbia al teatro d’oggetti, dalle ombre alla narrazione, dal teleracconto al teatro tradizionale di Figure. Info e biglietti: Cta Gorizia, tel. 0481.537280, www.Ctagorizia.it Sabato 29 ottobre, al Kulturni Center Bratuz la biglietteria sarà operativa dalle ore 16. Di scena fino all’11 febbraio 2012, la nuova Stagione dei Pomeriggi d’inverno prosegue sabato 12 novembre, con Storie appese a un filo, la produzione del Teatro del Canguro. Ma intanto, ad aprire la stagione sarà un Pinocchio di sabbia: quello, appunto, evocato da David Riondino. Sarà lui, insieme, fiaba e narrazione, il filo portante di avventure che tutti conoscono ma che, passando dalla sua voce, dalle magie caleidoscopiche del suo istrionismo, diventano meravigliose storie che ci par quasi di udire per la prima volta. Pinocchio, e gli altri personaggi della magica avventura tramandata da Collodi, per la prima volta a Gorizia diventeranno figure di sabbia inventate, momento per momento, da Massimo Ottoni: figure che si trasformano come in sogno in altre figure, così le storie di Pinocchio diventano, come in sogno, altre storie. E’ questo il rapporto misterioso tra fiaba e sogno, capace di annullare i passaggi logici, o meglio di crearne degli altri. Il materiale di cui sono fatte storie diversissime è in sostanza la stessa sabbia, e il gioco potrebbe essere infinito. La tecnica di Massimo Ottoni – quella del banco luminoso - consiste nel creare disegni e figure in tempo reale usando le mani come pennello e la sabbia come colore, e in scena sarà declinata in tutte le possibilità espressive, utilizzando sabbia, carte, cotone e materiali vari in bianco e nero, ma anche il colore con un ingegnoso utilizzo delle tempere. Matteo Scaioli, artefice delle musiche, utilizzerà sintetizzatori analogici, percussioni tabla, tabla tarang e tamburi giapponesi. |
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AOSTA: TARANTA NERA CONCERTO DI OFFICINA ZOÈ |
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L’assessorato dell’istruzione e cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta, nell’ambito della Saison Culturelle 2011/2012, propone lunedì 31 ottobre 2011, alle ore 21, presso il Teatro Giacosa di Aosta, il concerto Taranta nera di Officina Zoè. Il progetto Taranta nera è pensato per creare un cortocircuito tra suoni e cultura. Con i suoni del nostro sud che incontrano quelli del sud del mondo, con le culture musicali popolari e tradizionali che incontrano la ricerca sonora contemporanea. Infine, con la danza, immersa nel rito della pizzica, ancestrale ballo dionisiaco e liberatorio. Officina Zoè è stato, quasi venti anni fa, uno dei primi ensemble a riportare la cultura (e la pratica) della pizzica prima nelle piazze, poi nei teatri e nei grandi festival internazionali. Facendo un lavoro di recupero e di ricerca filologica per togliere la pizzica dal folklore e restituirla al mondo, anche attraverso lo specchio di eventi pop come La Notte della Taranta, dove, pochi mesi fa, ha raccontato la nouvelle vague della pizzica salentina, insieme al musicista turco elettro-sufi Mercan Dede. In Valle d’Aosta Officina Zoè è arrivata undici anni fa a ritirare una Grolla d’Oro per le musiche del film Sangue vivo di Edoardo Winspeare. Alla Saison, questi musicisti afro-salentini porteranno i suoni e le voci della tradizione africana, colorati da quelli del folk salentino e della danza terapeutica di Laura e Silvia De Ronzo. Incontrando su questo palco i suoni di alcuni protagonisti assoluti della world music africana: il tamburo parlante del griot che ha suonato con Sting e Santana, Baba Sissoko, la magnifica voce maliana di Mamani Keita, le percussioni di Sourakhata Dioubate. Ciascuno racconterà la sua storia, con strumenti filologici ed acustici e insieme con la volontà di rendere viva e contemporanea un’esperienza che potremmo definire, con un paradosso linguistico, glocal world music. Cinzia Marzo Voce, Flauti, Tamburello; Donatello Pisanello Organetto Diatonico, Chitarra, Mandola, Armonica A Bocca; Lamberto Probo Tamburello, Tamborra, Percussioni Salentine Varie; Silvia Gallone Tamburello, Voce; Giorgio Doveri Violino, Mandola; Luigi Panico Chitarra, Mandola, Armonica A Bocca; Baba Sissoko Voce, Talkin Drum, N’goni; Mamani Keita Voce; Sourakhata Dioubate Percussioni; Laura De Ronzo Danzatrice; Silvia De Ronzo Danzatrice. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, Direzione sostegno e sviluppo attività culturale, musicale, teatrale ed artistica, n. Verde 800141151, 0165 32778, 0165 273277. Sito Internet: www.Regione.vda.it , e-mail: saison@regione.Vda.it |
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SAN DAMIANO MACRA. FOGLIE |
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Mostra fotografica all’aperto “Prima che le foglie cadano …”, i colori dell’autunno in Valle Maira nelle fotografie scattate da Enrico Collo nei mesi di ottobre e novembre 2010. La montagna ha volti diversi per ogni stagione e la natura ogni stagione li dipinge e li esalta con contrasti e colori. Si può scegliere di vivere la montagna nella stagione preferita oppure decidere di tornare ogni volta per vederla diversa, per esempio prima che le foglie cadano... La mostra sarà aperta fino al 31 ottobre in Piazza Caduti della Libertà. Info: Maira S.p.a. Tel. 346. 7973327 |
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