|
|
|
MERCOLEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Novembre 2011 |
 |
|
 |
LE FRAGOLE ATTENUANO L´EFFETTO DELL´ALCOL SULLO STOMACO, DICONO GLI SCIENZIATI |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 2 novembre 2011 - Un team paneuropeo di ricercatori ha dimostrato che mangiare fragole può avere un effetto protettivo per lo stomaco danneggiato dall´alcol, in quanto possono aiutare a proteggere le membrane mucose dello stomaco. Il team, composto da ricercatori provenienti da Italia, Serbia e Spagna, spiega sulla rivista Plos One come le proprietà antiossidanti delle fragole potrebbero contribuire a migliorare il trattamento delle ulcere gastriche. Grazie a un contributo di 2.999.999 euro, assegnato al progetto Euberry ("The sustainable improvement of European berry production, quality and nutritional value in a changing environment: Strawberries, Currants, Blackberries, Blueberries and Raspberries"), che fa parte del tema "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue, il team è riuscito dimostrare che il consumo di estratto di fragola era direttamente collegato a una minore incidenza di danni alla membrana mucosa gastrica. Lo studio dimostra che una dieta ricca di fragole può aiutare a prevenire le malattie gastriche legate alla generazione di radicali liberi o di altre specie reattive dell´ossigeno (Ros). Uno degli autori dello studio, Sara Tulipani dell´Università di Barcellona, commenta: "Gli effetti positivi delle fragole non sono solo legati alla loro capacità antiossidante e al loro elevato contenuto di composti fenolici (antociani), ma anche al fatto che esse attivano le difese antiossidanti ed enzimatiche dell´organismo umano." Questi risultati hanno inoltre implicazioni per coloro che soffrono di problemi di stomaco non correlati al consumo di alcol. La gastrite o infiammazione della membrana mucosa dello stomaco può anche essere causata da infezioni virali o dagli antinfiammatori non-steroidei, come ad esempio l´aspirina, nonché dai farmaci usati per il trattamento contro il famigerato batterio dello stomaco Helicobacter pylori. Un altro autore dello studio, Maurizio Battino del Politecnico delle Marche in Italia, suggerisce che in questi casi l´assunzione di fragole dopo la diagnosi può ridurre i danni della membrana mucosa dello stomaco." Battino sottolinea inoltre che lo scopo del loro studio non era quello di trovare un modo per ridurre gli effetti del bere eccessivo, ma di scoprire "le molecole nella membrana dello stomaco che proteggono contro gli effetti dannosi di diversi agenti". L´obiettivo principale del progetto Euberry, che riunisce ricercatori provenienti da Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna e Regno Unito e che si concluderà nel 2014, è quello di fornire le conoscenze e gli strumenti necessari per facilitare lo sviluppo di frutti di bosco freschi e appetibili per il consumatore che siano di alta qualità nutrizionale e ottimali per la salute umana, ad un costo competitivo. Inoltre, si spera che il team europeo riuscirà a sviluppare e a convalidare una serie di strumenti per migliorare la competitività della produzione europea di frutti di bosco e la loro accessibilità da parte dei consumatori. La piattaforma Euberry sarà sviluppata e convalidata utilizzando fragole, lamponi e mirtilli come specie modello delle colture. Inoltre, si terrà conto dei punti critici specifici in materia di miglioramento della qualità dei frutti di bosco e riduzione dei costi di produzione dei ribes e delle more. Per maggiori informazioni, visitare: Plos One: http://www.Plosone.org/home.action |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
"EXPLOITING BACTERIOPHAGES FOR BIOSCIENCE, BIOTECHNOLOGY AND MEDICINE" |
|
|
 |
|
|
Londra, 2 novembre 2011 - Una conferenza intitolata "Exploiting bacteriophages for bioscience, biotechnology and medicine" si terrà il 20 gennaio 2012 a Londra, nel Regno Unito. Un batteriofago è un tipo di una serie di virus che infetta i batteri ed è una delle più comuni entità biologiche della Terra. Il termine è comunemente usato nella sua forma abbreviata, fago. Questi esseri hanno una funzione importantissima nel guidare l´evoluzione adattativa dei loro ospiti batterici. I batteriofaghi sono la fonte di molti reagenti e tecnologie biochimiche, indispensabili per la moderna biologia molecolare. Sono usati in altri settori della biotecnologia, come la diagnostica, la profilassi e altri aspetti della microbiologia alimentare. Negli ultimi anni è cresciuto l´interesse verso lo sviluppo di faghi per fini terapeutici (fagoterapia) come alternativa naturale agli antibiotici. Lo scopo della conferenza sarà studiare la potenziale utilità dei faghi per curare malattie umane e animali e il loro ruolo nella ricerca biologica fondamentale e nella biotecnologia medica e industriale. La conferenza cercherà di costituire un forum che riunisca scienziati e ricercatori accademici per discutere le proprie esperienze e i risultati di ricerca. Per ulteriori informazioni, visitare: http://lifescienceevents.Com/archives/182 |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TELEMEDICINA, CON ´ALIAS´ VIA A OSPEDALE ALPINO UN PROGETTO CHE AUMENTA LA QUALITÀ E FA RISPARMIARE PARTE L´ANNO DI SPERIMENTAZIONE SUL CAMPO, COINVOLTI 8 CENTRI |
|
|
 |
|
|
Varese, 2 novembre 2011 - Alias (Alpine Hospitals Networking for Improved to Telemedicine Service), la rete di ospedali alpini che unisce 7 regioni europee, ha avviato il 27 ottobre il suo test sul campo. In un workshop presso l´ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese, l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, affiancato dal direttore generale dell´Azienda ospedaliera, Walter Bergamaschi, ha illustrato i risultati raggiunti dall´avvio del programma di cooperazione, nel 2009, e presentato la sperimentazione sul campo per l´erogazione di servizi di teleconsulto e di condivisione di informazioni cliniche. Il progetto, del costo di 2,7 milioni di euro e cofinanziato dal Programma Spazio Alpino, consente di rendere la sanità di alto livello anche nelle zone più impervie. ´Nei prossimi dodici mesi - ha spiegato l´assessore Bresciani - 8 ospedali sperimenteranno una più stretta collaborazione nel campo dei servizi di telemedicina e teleconsulto´. Gli ospedali di Varese (Lombardia), Tolmezzo (Friuli), Grenoble (Francia), Villach (Austria), Ginevra (Svizzera), Izola e Golnick (Slovenia) e Garmisch-partenkirchen (Germania) saranno gli elementi della rete ospedaliera che testeranno operativamente il progetto. ´Con Alias - ha aggiunto l´assessore - accettiamo la grande sfida di condividere competenze e lavorare in team con medici di altre regioni e promuoviamo una rete transfontaliera a supporto della telemedicina e dell´accesso alle informazioni sanitarie determinando vantaggi sulla qualità, l´appropriatezza e la sicurezza delle prestazioni´. ´Non bisogna poi dimenticare - ha rimarcato l´assessore - che una cooperazione come questa consente alle strutture ospedaliere e ai centri diagnostici, anche se collocate in aree remote o difficili da raggiungere, di poter fruire del massimo delle conoscenze mediche sul territorio´. ´Grazie a questo progetto - ha detto ancora Bresciani - mettiamo le basi per affrontare, con costi più sostenibili e maggiori certezze cliniche, la crescente popolazione di malati cronici o polipatologici. E lo facciamo in una logica di rete che mette in circolo, tra diverse regioni, il know how medico e universitario e creando le condizioni per sostenere ricerca e mondo accademico con benefici per il cittadino´. La sperimentazione sarà il test finale del progetto la cui chiusura è prevista per ottobre 2012. ´Dalla sperimentazione sul campo - ha ricordato l´assessore - ci aspettiamo la conferma del modello organizzativo e delle soluzioni pratiche attuate finora allo scopo di migliorare la capacità di diagnosi e cura nel contesto transfrontaliero alpino´. ´I risultati della sperimentazione - ha concluso Bresciani - saranno di fondamentale importanza per consolidare il nuovo modello di assistenza ai cittadini da un lato e, dall´altro, per supportare l´allargamento dei nodi della rete Alias disegnando così la sostenibilità di un innovativo progetto di assistenza che consente di realizzare risparmi delle risorse aumentando la qualità delle prestazioni offerte al territorio´. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITÀ, LA REGIONE CAMPANIA EROGA CIRCA 550 MILIONI ALLE STRUTTURE |
|
|
 |
|
|
Napoli, 2 novembre 2011 - La Regione Campania ha provveduto alla liquidazione di oltre 540 milioni di euro alle strutture sanitarie. In particolare, sono stati liquidati: 428 milioni alle 7 Asl (Avellino, Benevento, Caserta, Napoli 1 Centro, Napoli 2 Nord, Napoli 3 Sud, Salerno) e alle aziende ospedaliere Cardarelli, Santobono, Colli, Salerno, Moscati Avellino, Benevento e Caserta, di cui 242 per il saldo delle spettanze di settembre e 186 per l´anticipo di ottobre; 20 milioni agli enti convenzionati, ovvero azienda ospedaliera università Federico Ii, Fondazione Pascale, azienda ospedaliera Ii Università, Arpac, ospedale Santa Maria della Pietà di Casoria, Fatebenefratelli, Maugeri e Villa Betania; 21 milioni per il factoring, ovvero per la cessione dei crediti delle aziende sanitarie; 71 milioni per la cartolarizzazione del debito sanitario. "Procede speditamente il lavoro avviato con il piano di rientro dal debito", sottolinea il presidente della Regione Campania e commissario alla Sanità Stefano Caldoro. "Le iniziative messe in campo in questi mesi, grazie alle quali abbiamo ottenuto lo sblocco di parte delle risorse dal Governo centrale, ci consentono di erogare questi finanziamenti. E´ il gioco di squadra che premia il lavoro della intera struttura commissariale e di tutti gli uffici preposti." |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FVG, SALUTE: ATTIVITÀ DI MEDICINA TRASFUSIONALE, AGGIORNATI I REQUISITI |
|
|
 |
|
|
Trieste, 2 novembre 2011 - Su proposta dell´Assessore alla salute, integrazione socio sanitaria e politiche sociali, Vladimir Kosic, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato in via preliminare una delibera con la quale vengono aggiornati ed integrati i requisiti richiesti ai fini dell´autorizzazione e dell´accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche che svolgono attività di medicina trasfusionale. I nuovi requisiti, spiega l´assessore, sono coerenti con quelli approvati con precedenti provvedimenti in materia e sono allineati con la legislazione europea e nazionale. Essi puntano ad ulteriormente rafforzare la qualità e la sicurezza del prodotto trasfusionale, soprattutto in funzione della raccolta di plasma destinato alla produzione di farmaci emoderivati, di cui il Friuli Venezia Giulia è sinora autosufficiente. Con l´attivazione del nuovo procedimento di valutazione, la durata dell´autorizzazione/accreditamento, subordinata ad una verifica ispettiva, è fissata in due anni. La delibera della Giunta prevede in ogni caso che, fino al completamento delle procedure di rinnovo dell´autorizzazione e dell´accreditamento, le Aziende sanitarie continueranno ad operare sulla base dei provvedimenti precedentemente emanati. Al fine dell´approvazione definitiva, la delibera sarà posta all´attenzione della competente commissione del Consiglio regionale. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BOLZANO: ASSEGNI DI STUDIO PROVINCIALI PER IL PERSONALE SANITARIO |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 2 novembre 2011 - La Provincia concede assegni di studio per la frequenza di corsi di formazione continua/specialistica a coloro che sono già in possesso di un titolo di studio non medico in campo sanitario per l´anno scolastico 2011/2012. Per la concessione dell’assegno di studio è´ richiesta una durata minima di almeno 100 ore. L´importo dell’assegno di è pari al 50% delle tasse di iscrizione e frequenza, sino ad un massimo di € 2.500,00 all´anno. I moduli per la presentazione della domanda sono disponibili presso l´Assessorato provinciale alla sanità, Ufficio formazione del personale sanitario, via Gamper,1 (3° piano, stanza 380) a Bolzano e dovranno essere presentati entro i seguenti termini: - 14 novembre 2011: per i corsi che hanno inizio tra il 01.08.2011 e il 31.12.2011 - 31 maggio 2012: per i corsi che avranno inizio tra il 01.01.2012 e il 31.07.2012. Moduli e criteri possono essere anche scaricati dal portale della sanità www.Provincia.bz.it/sanita/ alla voce "Modulistica - Assegni di studio per la frequenza di corsi di formazione specialistica in campo sanitario" oppure direttamente dal "Portale dei servizi" della Rete Civica (www.Egov.bz.it ). Per ulteriori informazioni è a disposizione l´Ufficio formazione personale sanitario ( tel. 0471/418152 – 418140 – e-mail claudia.Paulato@provinz.bz.it ). |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A SACILE AL CONVEGNO SULLA DOMICILIARITÀ |
|
|
 |
|
|
Sacile (Pn), 2 novembre 2011 - "Dall´assistenza domiciliare al sistema domiciliarità. Un passato tra passato e futuro": questo il tema della conferenza organizzata il 28 ottobre a Sacile dalla cooperativa sociale Itaca e dall´Ambito Distrettuale 6.1, al quale è intervenuto anche l´assessore regionale alla Salute e politiche sociali, Vladimir Kosic. Nel suo intervento l´assessore ha ricordato il contributo di idee venuto dal Pordenonese relativamente al sistema socio-sanitario nella formazione del Libro Verde (sul quale si sono impegnati professionisti e rappresentanti degli enti locali) e quindi nella condivisione di vari aspetti del Piano socio-sanitario, "essendo precursore questo territorio, in particolare Sacile, nella suddivisione tra il ruolo dell´ospedale e il ruolo del territorio". Soffermandosi poi sulla riforma del sistema socio-sanitario a cui la Regione sta lavorando, Kosic l´ha definita lo strumento "per portare maggiore equità e omogeneità nella distribuzione delle risorse e nell´offerta di servizi; bisogna poi garantire la qualità e l´efficienza nella rete ospedaliera con uno sviluppo delle professionalità per rispondere in maniera adeguata alle acuzie". In tal senso l´assessore ha confermato che il nuovo ospedale di Pordenone si farà avendo la Regione reperito tutte le risorse necessarie. L´altro grande tema della riforma dovrà essere, secondo l´esponente regionale, "la sostenibilità e qualità di cura dei cittadini anche al di fuori dell´ospedale. Per questo bisogna passare dall´assistenza domiciliare alla domiciliarità: in Friuli Venezia Giulia siamo impegnati da tempo su questo fronte con leggi e scelte politiche importanti: ora si deve sviluppare un rete di relazioni che recepisca gli investimenti e le innovazioni in corso". Fra quarant´anni i non autosufficienti saranno il 31 per cento della popolazione: "ce ne occupiamo - ha affermato Kosic - perché dietro alle cifre c´è una persona che ha il diritto di ottenere il servizio di cui ha bisogno". Ecco allora gli impegni della Regione: essere stati e essere vicini ai Comuni per compensare ciò che il Governo ha tagliato: "il momento è difficile per tutti, ma proprio per questo dobbiamo affrontare e risolvere il problema della sostenibilità e della progettazione epidemiologica e per questo servono scelte politiche coraggiose per garantire la qualità nel sistema della domiciliarità e ai sindaci la prossimità". A proposito di prossimità l´assessore ha difeso l´idea di ridurre le Aziende per i servizi sanitari a una sola "perché la prossimità vera, ovvero la vicinanza ai bisogni, non è data dalle aziende, ma è affidata ai distretti, vero mattone del sistema, e ai sindaci". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INSIEME PER INVECCHIARE BENE |
|
|
 |
|
|
Trento, 2 novembre 2011 - L’invecchiamento non è una malattia, ma un’esperienza, unica per ciascuno, comune a moltissimi e condivisa con i propri cari. Comincia così un appello alle istituzioni e a tutti coloro che si sentono responsabili della qualità della vita degli anziani, sottoscritto il 27 ottobre a Trento, nell’ambito del convegno sulle Rsa dell’Euregio, dalle associazioni di rappresentanza delle residenze sanitarie assistenziali di Alto Adige, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Veneto ed Abruzzo. L’intento è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’invecchiamento della popolazione anche in vista del 2012, proclamato dall’Unione europea come anno per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni. Le diverse associazioni si impegneranno a diffondere l’appello, ognuna nella propria regione, cercando di coinvolgere anche esponenti del mondo dello sport e dello spettacolo che rappresentino il buon invecchiamento. Alla firma di oggi era presente l’olimpionico Enzo Del Forno, cinque volte primatista italiano di salto in alto. Insieme Per Invecchiare Bene Noi firmatari di questo appello siamo consapevoli che l’invecchiamento non è una malattia, ma un’esperienza, unica per ciascuno, comune a moltissimi e condivisa con i propri cari. Per questo motivo ci impegniamo perché questa esperienza possa essere vissuta da tutti nel modo migliore, facendo leva sulle risorse e le opportunità di ciascuno e sulla solidarietà della comunità. Chiediamo quindi a tutti i responsabili della programmazione politica dei servizi agli anziani di riconoscere, rispettare ed applicare nella loro attività i seguenti principi e valori, in cui ci riconosciamo come persone … Chiediamo inoltre a tutti coloro, che - come noi - desiderano poter invecchiare bene, di unirsi a questo nostro appello. • I servizi per gli anziani e per l’invecchiamento sono un bene pubblico primario in una società civile e attenta ai bisogni di tutti. Devono quindi essere organizzati come servizi della comunità e per la comunità, accessibili a tutti secondo criteri di equità, e non come prestazioni individuali che ciascuno può acquistare solo in base alle proprie capacità economiche. • Le persone che invecchiando diventano gradualmente non autosufficienti e sviluppano una dipendenza dagli altri e dalla comunità hanno diritto ad un supporto ed una assistenza globale e individualizzata, che le consideri nella loro personalità complessiva, con le loro risorse e non solo con i loro deficit. • E’ impegno e obbligo di tutti, di fronte all’invecchiamento della società nel suo complesso, garantire la continuità e la sostenibilità nel tempo delle risposte al problema della non autosufficienza, anche trovando la giusta integrazione tra intervento pubblico, forme di assicurazione e di mutualità, intervento degli interessati e dei loro cari, coerentemente con i principi della equità, responsabilità e sussidiarietà. • E’ necessario rompere l’isolamento sociale e relazionale in cui si trovano oggi gli anziani, ammorbidendo le differenze culturali tra le nuove generazioni e le vecchie, riducendo la loro esclusione sociale dovuta all’allontanamento dalla vita attiva e partecipativa, restituendo così maggior dignità al tempo, alle relazioni, alle volontà e ai desideri delle persone di ogni età. Perciò ci impegniamo a promuovere la cooperazione tra generazioni, la restituzione del patrimonio esperienziale e culturale degli anziani verso le giovani generazioni insieme all’innovazione e creatività di questi per contribuire insieme a sviluppare una società più vivibile. • E´ e sarà nostro impegno fare in modo che le strutture fisiche di servizio semiresidenziale e residenziale per gli anziani non siano concepite come “depositi”, dove le persone vengono prese in custodia per curarne le malattie e prolungarne la sopravvivenza senza vitalità, ma come luoghi di abitazione e di vita, dove le persone trovino un ambiente protetto capace di aiutarle a superare le proprie limitazioni e recuperare la propria vitalità e la propria capacità di relazione. • Desideriamo che le strutture di assistenza agli anziani si trovino in tutti i sensi “nel cuore della comunità”: fisicamente e geograficamente al centro, facilmente raggiungibili e permeabili, ma anche culturalmente e politicamente tra le priorità della comunità stessa, come attenzione e come supporto per il loro corretto funzionamento. • Ci impegniamo a coinvolgere le comunità in cui operiamo nella promozione della qualità della vita e del benessere della persona che, per noi, passano dal rispetto della dignità e dei valori di ciascuno, dalla sua autorealizzazione, dalla salute e dal benessere fisico e mentale, dalla socialità, dall’affettività, dalla libertà e dalla partecipazione attiva, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, compresa la formazione permanente di tutti gli attori coinvolti e, più in generale, della comunità locale. • Vogliamo essere parti attive del processo di rimodulazione dei servizi per offrire alle comunità locali sistemi di presa in carico efficienti, efficaci, sostenibili e tesi all´accompagnamento dell´anzianità in una logica preventiva e non ripartiva, perché con il supporto e la vicinanza della comunità, tutti possano davvero invecchiare bene. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BOLZANO, INCONTRO SULLA DURP: QUASI 57MILA DICHIARAZIONI COMPILATE |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 2 novembre 2011 - Dall´introduzione della Dichiarazione unificata del reddito e del patrimonio (Durp) lo scorso 1° settembre, sono state quasi 57mila le dichiarazioni compilate dai cittadini. Il 27 ottobre a Bolzano l´assessore provinciale Richard Theiner ha fatto un primo bilancio con le parti sociali, ha discusso l´applicazione del nuovo sistema e presentato le piste di lavoro per il prossimo anno. Dal 1° settembre, nei settori sociale e sanitario, i cittadini beneficiano di un’importante facilitazione: possono presentare una dichiarazione unica per poter accedere alle prestazioni pubbliche. Con la Durp la Provincia ha unificato i vari sistemi di valutazione, nell´ottica della semplificazione, della trasparenza e dell´efficienza. In concreto, i cittadini non devono più presentare una dichiarazione per ogni settore e per ogni domanda di agevolazione. Incontrando le organizzazioni sindacali, l´assessore Theiner ha tracciato un primo bilancio del nuovo sistema del cosiddetto "redditometro" a due mesi dalla sua introduzione in Alto Adige. Nelle prime sette settimane, ha osservato Theiner, sono state ben 56.658 le dichiarazioni rese dai cittadini: la parte del leone l´anno fatta i patronati e i centri Caaf, dove è stato compilato il 93% delle dichiarazioni trasmesse alla Provincia. Le restanti provengono dai distretti sociali e sanitari nonché dai Comuni. "Dai rappresentanti di tutte le organizzazioni coinvolte abbiamo avuto riscontri solo positivi, la soddisfazione per l´attuazione della Durp è generale", ha potuto verificare Theiner. La gran parte delle dichiarazioni - per la precisione 45.885 - sono state presentate contestualmente a una richiesta di prestazione pubblica. "Solo" 10mila moduli sono disgiunti da una domanda specifica. L´8,4% delle dichiarazioni si riferisce invece a più richieste di prestazioni pubbliche, "e questi sono i casi in cui la dichiarazione unica dimostra tutta la sua efficacia nel ridurre la burocrazia", ha sottolineato Theiner. Alle parti sociali l´assessore ha presentato anche le piste di lavoro del 2012: la Giunta provinciale intende ampliare la Durp ad altri ambiti e preparare quindi la sua estensione anche all´edilizia abitativa, alle borse di studio e ad alcuni servizi dei Comuni. Si sta lavorando anche a una versione online della Durp. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
DROGHE, LOMBARDIA: RECUPERARE DIMENSIONE EDUCATIVA ATTIVATI 3 PROGRAMMI INNOVATIVI CHE VANNO IN QUESTA DIREZIONE |
|
|
 |
|
|
Milano, 2 novembre 2011 - Il consumo e l´abuso di alcol e sostanze varie (legali o illegali) riguarda sempre più lo stile di vita delle persone cosiddette ´normali´ e sempre meno l´area dell´emarginazione. Per questo, ´il problema delle persone con dipendenza è sempre più un problema dell´intera società´. E´ questa la considerazione illustrata il 27 ottobre dall´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli al Congresso tematico nazionale ´Fare i genitori - Essere figli nel mondo delle dipendenze´, organizzato a Milano da Federserd (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze), che festeggia quest´anno il decennale dell´attività. Famiglia - ´Il convegno di oggi - ha sottolineato Boscagli davanti a una platea di oltre 400 persone - ha il merito di sottolineare il ruolo fondamentale della famiglia nel nostro sistema di welfare, in un momento storico in cui la famiglia viene spesso dimenticata quando si costruiscono le politiche per affrontare le grandi sfide del Paese´. I dati a disposizione oggi sul fenomeno della dipendenza dipingono un quadro caratterizzato da: diffusione del consumo e del poli-consumo di sostanze nelle fasce giovanili della popolazione, in contesti di ´normalità´ e con scarsissima consapevolezza del rischio; forte prossimità dei giovani con la disponibilità di droghe leggere; tendenza alla ´normalizzazione´ dell´assunzione o sperimentazione di sostanze nell´ambito del contesto sociale; scarsa percezione del rischio; scarsa percezione dell´illecito. Impegno Regionale Ed Educazione - In questi anni Regione Lombardia ha messo in campo un complesso quadro di politiche e di interventi per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze con un importante impegno economico di oltre 100 milioni di euro all´anno per sostenere il sistema regionale di intervento, costituito da circa 100 servizi ambulatoriali e 140 servizi residenziali e che vede concorrere servizi pubblici e servizi privati no profit. ´Insieme a queste azioni - ha commentato Boscagli - è però fondamentale recuperare la dimensione educativa, l´unica in grado di affrontare il problema nella sua totalità; l´unica in grado di mostrare ai giovani in difficoltà una visione reale, ovvero positiva, della propria esistenza. Vogliamo entrare nel loro mondo, cercare di conoscere direttamente gli spazi che frequentano (anche quelli virtuali di internet), ma soprattutto cercare un livello di comunicazione serio e interessato con loro che, specialmente nella fase dell´adolescenza, tendono a manifestare il bisogno di essere ascoltati e amati in modo meno esplicito e spesso contraddittorio´. Programmi Innovativi - Per fare questo Regione Lombardia ha attivato tre programmi preventivi universalmente riconosciuti, aggiornati e scientificamente validati che coinvolgono direttamente il mondo della scuola e le famiglie: il progetto scolastico Eu-dap, Life Skills Training Program e lo Strengthening Families Program, che mira a rafforzare i fattori protettivi familiari. Inoltre è attivo già da anni il Tavolo Tecnico Regionale Prevenzione, che coordina le azioni programmate nei Piani di Zona e realizzate dalla rete territoriale attraverso le Asl. Già nel 2007 e 2008 sono state elaborate le linee guida, sia riferite alla popolazione in genere, sia specifiche per gli adolescenti, indispensabili per uniformare gli interventi in tutti gli ambiti. Life Skill Training Program - ´L´importante novità di quest´anno - ha annunciato Boscagli - è l´avvio del programma Life Skill Training Program, che ha anche l´obiettivo di contrastare l´uso e l´abuso di sostanze psicotrope negli adolescenti e preadolescenti´. Questo programma - basato sul potenziamento delle capacità di resistenza all´uso di droghe all´interno di un modello più generale di incremento delle abilità personali e sociali - è stato ideato dallo statunitense Gilbert J. Botvin e ha ricevuto riconoscimenti da numerosi enti e istituzioni del settore, oltre che essere promosso dall´Organizzazione Mondiale della Sanità ormai da anni. ´Con questo intervento - ha concluso l´assessore - andremo a rafforzare ulteriormente le nostre politiche di prevenzione alle dipendenze: l´impegno condiviso sarà perciò quello di sviluppare e diffondere la sperimentazione presso le scuole lombarde e di realizzare programmi di formazione rivolti sia ai formatori sia ai destinatari del programma (studenti, docenti, altre figure educative, genitori e adulti in genere)´. Life Skill Training Program vede, ad oggi, già coinvolte 104 scuole in tutta la regione, con circa 750 insegnanti già formati e il coinvolgimento di 400 classi. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MOSTRA- LABORATORIO ROSA SHOCKING – XVI EDIZIONE A SEGRATE, DAL 5 AL 13 NOVEMBRE, L’ARTE AL FEMMINILE COME ESPRESSIONE DI SÉ, INCONTRO, SOLIDARIETÀ, INTEGRAZIONE E CONFRONTO TRA CULTURE |
|
|
 |
|
|
Segrate, 2 novembre 2011 - Arte come espressione di sè, ma anche come possibilità di incontrarsi e non essere soli, solidarietà e confronto tra diverse culture, integrazione. E’ il messaggio che tornano a lanciare le donne artiste che parteciperanno alla Xvi edizione della mostra-laboratorio “Rosa Shocking”. La rassegna organizzata dall’associazione femminile segratese D Come Donna Onlus con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune, trova nuova location nell’auditorium dell’Istituto Comprensivo Schweitzer, in via San Rocco. Rosa Shocking è un evento che dal 1995 offre uno spazio dove le donne espongono e mostrano la propria creatività artistica: un´occasione di incontro, di interscambio di esperienze in un´atmosfera di socializzazione, in linea con la filosofia dell´Associazione. Creazioni uniche e originalissime: dai manufatti in feltro e stoffe a quelli tinti con erbe; tessitura al telaio, oggettistica varia; da cucito, patchwork, ricami, sculture alle decorazioni natalizie, dai gioielli creati con i semi alle ceramiche e sculture fantasy, da borsette, bijoux, bambole di pezza agli oggetti vintage; ceramica raku, porcellana decorata terzo fuoco e molto altro ancora. A richiesta, durante la manifestazione, si terranno “corsi dimostrativi” condotti direttamente dalle artiste, volti ad avvicinare i visitatori all’arte manuale. A cornice dell’evento, un percorso bibliografico sulla creatività e l’artigianato femminile, proposto dalla Biblioteca Comunale. Rosa Shocking si continuerà a porre come importante opportunità di incontro con altre culture. Saranno in esposizione infatti oggettistica e manufatti realizzati dalle “Donne del Centro Islamico di Milano e Lombardia”, con l’Associazione “Sotto lo stesso cielo”. E creazioni del laboratorio sartoriale “Taivé. Un filo per l’integrazione. Donne rom al lavoro”. Condividendo e sostenendo fortemente l’idea di arte come possibilità di riscatto di sé, che apre le sbarre delle prigioni e libera, la mostra ospiterà anche l’Associazione Socio Culturale “Arte in Tasca”, con manufatti artigianali creati dall’Atelier “Impronte” all’interno della sezione femminile del carcere di Bollate. E nel segno dell’arte come strumento di solidarietà, ci saranno anche manufatti e oggetti in feltro, argilla e cotone della Cooperativa Sociale “Zigoele”, realizzati per sostenere progetti pensati per le donne detenute del Carcere di Bollate e per i ragazzi detenuti del carcere di San Vittore. Nello spazio "D come Donna incontra", le donne dell’associazione saranno sempre presenti: un’occasione di incontro per socializzare e scambiare esperienze. Www.dcomedonna.it |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|