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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Novembre 2011
IN CANTIERE NUOVI LEGAMI UE - EECA  
 
Bruxelles, 22 novembre 2011 - Rafforzare le relazioni tra l´Ue e i paesi dell´Europa orientale e dell´Asia centrale (Eeca) in materia di ricerca sulla salute è una delle priorità dell´agenda europea. Contribuisce a stimolare questo sforzo il progetto Eecalink ("Promotion and facilitation of international cooperation with Eeca"), finanziato nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue con ben 600.000 euro. Eecalink è rivolto a tre principali parti interessate: responsabili delle politiche, partner universitari e accademici, e il pubblico più ampio della ricerca. In definitiva, sei finalità e obiettivi costituiscono la base di questo progetto: 1) incoraggiare e promuovere la cooperazione globale nel settore sanitario; 2) stimolare lo sviluppo ulteriore di gruppi di ricerca e assisterli nelle loro proposte di progetto del 7° Pq; 3) garantire una comunicazione efficace della ricerca congiunta Ue - Eeca ai principali responsabili delle politiche; 4) rafforzare ed espandere i legami di ricerca esistenti con partner accademici; 5) creare la partecipazione accademica e universitaria ai progetti del 7° Pq e 6) promuovere il 7° Pq nell´industria e nel mondo accademico. Il consorzio Eecalink è composto da 17 partner provenienti da 12 paesi. L´impegno maggiore è di incoraggiare e agevolare la collaborazione tra gli Stati membri dell´Ue e i paesi Eeca. I principali risultati del progetto sono stati presentati durante una conferenza tenutasi il 7 giugno 2011 a Bruxelles, in Belgio. L´ambasciatrice Milena Vicenova, rappresentante permanente della Repubblica ceca presso l´Unione europea, ha detto in un discorso di benvenuto: "La cooperazione con i paesi dell´Europa orientale e dell´Asia centrale è tra le priorità dell´Ue ed è stata anche una delle priorità politiche della Presidenza della Repubblica ceca nel Consiglio dell´Ue nella prima metà del 2009". La Vicenova ha citato il lancio di un evento di alto livello del partenariato orientale, in cui erano rappresentati gli Stati membri dell´Ue e Armenia, Azerbaigian, Georgia, Moldova, Ucraina e Bielorussia (Eu-5+1). L´evento ha avuto luogo a Praga il 7 maggio 2009. I paesi hanno avviato una collaborazione più stretta nel quadro di quattro piattaforme tematiche multilaterali: democrazia, buon governo e stabilità; integrazione economica e convergenza con le politiche dell´Ue; sicurezza energetica; e contatti tra le persone". I partner del progetto Eecalink hanno individuato priorità sanitarie e le questioni più scottanti nei rispettivi paesi. Alcuni fattori che ostacolano la cooperazione Ue-eeca includono il sistema di gestione diverso nei paesi Eeca rispetto a quello dell´Ue, la frammentazione del sistema di punti di contatto nazionali (Pcn), un basso livello di motivazione, le barriere linguistiche e la difficoltà nel trovare coordinatori. Le lacune individuate dal progetto nei sistemi sanitari nazionali includono le cure sanitarie materne e infantili, lo sviluppo di farmaci da piante locali/materie prime e l´assistenza sanitaria in condizioni di stress. Il moderatore della conferenza Aleksi Sedo, direttore dell´Istituto di biochimica e oncologia sperimentale presso l´Università Karlovy di Praga nella Repubblica ceca, ha elogiato Eecalink non solo per il lavoro di sensibilizzazione ma anche per la realizzazione dei suoi obiettivi. Tuttavia, ha sottolineato che gli Eeca non riescono a individuare la ricerca singolare e di alta qualità che è parte integrante dei suoi membri. "Forse sarebbe opportuno fare po´ di marketing per mettere in risalto coloro che eccellono, in altre parole ´sostenere la qualità´," ha dichiarato Sedo. Commentando sui risultati del progetto, il coordinatore di Eecalink Stanislav Stipek, anch´egli dell´Università Karlovy di Praga, ha detto: "È una buona idea quella di portare esperti degli Eeca nei paesi Ue, ma è un compito difficile". Ha continuato dicendo che il progetto ha miglioratao la cooperazione e ha fornito nuove opportunità. Alcuni dei principali ostacoli che impediscono ai paesi Eeca di partecipare al 7° Pq includono la mancanza di pubblicità per le organizzazioni Eeca, la mancanza di informazioni sui bandi, la mancanza di promozione del 7° Pq e le differenze negli standard di legge, norme amministrative e norme finanziarie. Sviluppare e lanciare maggiori giornate informative e workshop negli Eeca, creando una rete di organizzazione sanitaria, e modificare il modo in cui gli scienziati e i politici pensano sulle opportunità di finanziamento, sono alcuni esempi di ciò che è necessario per rafforzare la cooperazione tra l´Ue e gli Eeca. In definitiva, ciò che è chiaro è che il 7° Pq è una fonte significativa di finanziamento della ricerca sanitaria e che i paesi Eeca potrebbero beneficiare immensamente dalla partecipazione ai progetti del 7° Pq, in particolare in quelli che riguardano le malattie tumorali, le malattie cardiovascolari, le malattie legate all´invecchiamento e le malattie rare, come la febbre mediterranea familiare. I principali benefici per i partner del progetto Eeca includono una comprensione più profonda della politica sanitaria europea, una cooperazione internazionale rafforzata dentro e oltre il campo della salute o l´individuazione delle priorità più importanti per la cooperazione. Per maggiori informazioni, visitare: Eecalink: http://www.Eecalink.eu/  Ricerca sulla salute nell´ambito del 7° Pq: http://cordis.Europa.eu/fp7/health/    
   
   
11ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI SISTEMI IMMUNITARI ARTIFICIALI  
 
Taormina, 22 novembre 2011 - L´undicesima conferenza internazionale sui sistemi immunitari artificiali avrà luogo dal 28 al 31 agosto a Taormina, in Italia. Quello dei sistemi immunitari artificiali (Ais) è un campo di ricerca vario che sta maturando ora e abbraccia le discipline dell´immunologia e dell´ingegneria. Il campo di applicazione delle Ais spazia dalla modellazione e la simulazione del sistema immunitario agli algoritmi di ispirazione immunitario e le soluzioni ingegneristiche. Sempre più spesso si cerca di approfondire a livello teorico alcuni aspetti dei sistemi immunitari artificiali e reali attraverso la modellazione e l´analisi matematica e computazionale. Gli algoritmi ispirati all´immunologia teorica sono stati applicati a una vasta gamma di domini, tra cui la sicurezza informatica, la tolleranza dei guasti, il data-mining e l´ottimizzazione. L´evento sarà un forum per i ricercatori Ais delle università e dell´industria per presentare e discutere le loro ultime ricerche. Il programma della conferenza prevede una serie di conferenze plenarie e tutorial per ispirare e facilitare sia gli informatici che gli immunologi nel loro lavoro. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Artificial-immune-systems.org/icaris/2012/    
   
   
PERCHÉ I BAMBINI NATI PREMATURI HANNO PROBLEMI IN MATEMATICA? CE LO SPIEGHERANNO I RICERCATORI!  
 
Bruxelles, 22 novembre 2011 - Alcuni ricercatori nel Regno Unito cominceranno a lavorare a uno studio sul rapporto tra nascita prematura e attitudine per la matematica in età più avanzata. Il team analizzerà 160 bambini in età scolare di Londra e delle Midlands per vedere se esiste un legame chiaro tra il momento in cui sono nati e come vanno in matematica. Dei bambini coinvolti nel test, tutti di età compresa tra gli 8 e i 10 anni, la metà è nata più di 8 settimane in anticipo e l´altra metà invece è nata a termine. Uno psicologo, che non sa quali sono i bambini nati prematuramente, visiterà ciascun bambino individualmente per valutarne le capacità di apprendimento e in matematica. Più di 10.000 bambini nascono oltre 8 settimane in anticipo ogni anno nel Regno Unito e molti sviluppano disabilità di apprendimento. È da tempo riconosciuto che questi bambini spesso hanno problemi in matematica, il che può frenare i loro progressi a scuola e ostacolarli per tutta la vita. La natura e le cause delle difficoltà di questi bambini però con la matematica non sono ancora state comprese a fondo e il team spera di andare alla radice del perché i bambini nati prematuri spesso hanno di questi problemi. Sperano che la loro ricerca porterà a una maggiore comprensione delle esigenze di questi bambini e a nuove tecniche di insegnamento per soddisfarle. La coordinatrice del progetto, dott.Ssa Samantha Johnson dell´Università di Leicester, dice: "Stiamo conducendo questo importante studio per capire quali aspetti della matematica risultano particolarmente difficili per i bambini nati prematuramente e quali potrebbero esserne le cause. Il nostro lavoro potrebbe in definitiva fare sì che genitori e insegnanti abbiano più informazioni sulle esigenze particolari di ogni bambino e su quale tipo di istruzione speciale sia il più adatto a loro. Più a lungo termine, speriamo di usare le conoscenze acquisite per trovare modi di migliorare le capacità dei bambini in matematica. Questo probabilmente avrà effetti anche in altri settori." Il team valuterà i risultati dei bambini in diversi aspetti della matematica per determinare esattamente dove è il problema. Per fare ciò, identificheranno aree specifiche di difficoltà a capire e di mancanza di capacità e studieranno la loro abilità di capire i numeri e le strategie che si usano per svolgere addizioni e divisioni, per esempio. Il team spera inoltre di identificare le differenze nelle capacità generali dei bambini, come la capacità di attenzione e di memoria, le quali potrebbero essere fattori che contribuiscono ai problemi che hanno in matematica. La dott.Ssa Alexandra Dedman, Senior Research Evaluation Manager presso l´ente benefico per bambini Action Medical Research, che sta finanziando lo studio con un contributo di 159.464 Gbp, commenta: "Questo team di ricerca spera di migliorare le nostre conoscenze su quale tipo di problema esattamente hanno in matematica i bambini nati molto prematuramente. Sperano anche di scoprire le cause che stanno alla radice di queste difficoltà." Uno studio precedente pubblicato nel 2009 e coordinato sempre dalla dott.Ssa Samantha Johnson ha mostrato che i bambini molto prematuri rimangono ad alto rischio di sviluppare difficoltà di apprendimento e ottengono scarsi risultati accademici durante l´infanzia. Lo studio ha esaminato 219 bambini nati molto prematuramente nel 1995. Undici anni dopo, nel 2006, i risultati accademici di questi bambini e le esigenze speciali di istruzione sono stati confrontati con quelli di 153 bambini di età simile nati dopo una gravidanza a termine. I risultati hanno mostrato che i bambini nati molto prematuramente ottenevano risultati significativamente più bassi rispetto ai compagni di classe nelle capacità cognitive, nella lettura e in matematica. Oltre ad avere serie implicazioni per lo sviluppo individuale del bambino, lo studio ha mostrato anche le conseguenze che la nascita prematura ha per i servizi di istruzione e di assistenza medica visto che due terzi di questi bambini richiedono un´istruzione speciale a tempo pieno. Si auspica che questa ricerca farà avanzare le nostre conoscenze e prenderà in considerazione tutti i cambiamenti nei servizi di assistenza all´apprendimento per i bambini che sono stati messi in pratica dall´ultimo studio. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Leicester: http://www2.Le.ac.uk/    
   
   
A PECHINO SIGLATO UN ACCORDO DI COLLABORAZIONE SANITARIA TOSCANA-CINA  
 
Firenze, 22 novembre 2011 – Management sanitario, programmi di salute pubblica, emergenza-urgenza e assistenza clinica avanzata. Sono alcuni dei settori in cui si svilupperà la cooperazione sanitaria tra Toscana e Cina, in base all’accordo firmato stamani a Pechino dall’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia e da Zhang Junhua, direttore dell’Health Human Research Development Centre del Ministero della salute cinese. Un accordo della durata di cinque anni, che prevede una intensa collaborazione tra Regione Toscana e Ministero della salute cinese, con programmi di formazione comuni, organizzazione di seminari e workshop, progetti di ricerca, missioni e visite reciproche di delegazioni di esperti. L’assessore Scaramuccia è a Pechino, per stipulare una serie di accordi, conoscere da vicino l’organizzazione sanitaria cinese e visitare alcune strutture sanitarie. Nell’incontro di oggi, a cui ha partecipato anche l’Ambasciatore Italiano a Pechino Attilio Massimo Iannucci, la delegazione cinese ha espresso l’interesse ad estendere la collaborazione anche su altri temi, tra cui sicurezza alimentare, percorso materno infantile e tecnologie sanitarie avanzate. Tali temi saranno oggetto di specifici accordi da sviluppare nel prossimo mese di dicembre. Oltre alla firma dell’accordo quadro, il 21 novembre è stata sancita anche la collaborazione tra il Training Base Centre del Dipartimento Risorse Umane del Ministero della salute cinese e l’azienda ospedaliero-universitaria Le Scotte di Siena, per lo sviluppo di percorsi formativi rivolti al personale sanitario cinese. Negli ultimi due anni gruppi di medici cinesi hanno studiato e praticato in Toscana, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, e il Ministero Cinese intende così consolidare e ulteriormente sviluppare questo rapporto. “Il governo cinese sta lavorando all’attuazione della riforma sanitaria – dice da Pechino l’assessore Daniela Scaramuccia – e per questo dalla Cina si guarda con molta attenzione al sistema sanitario italiano, e a quello toscano in particolare. Tra le loro priorità politiche, i cinesi hanno la ristrutturazione del sistema sanitario, lo sviluppo dell’emergenza-urgenza e della medicina primaria, e l’esperienza toscana costituisce per loro un modello di grande interesse, riuscendo a combinare una sanità universalistica, un equilibrio finanziario sostenibile e alti parametri di efficienza. Più volte i rappresentanti del governo e della sanità cinese sono stati nostri ospiti in Toscana.” Dell’accordo siglato stamani fanno parte alcuni progetti che rientrano nella School of Policy, una piattaforma regionale che promuove percorsi di alta formazione in ambito sanitario, rivolti ai professionisti provenienti da Paesi partner, attraverso la valorizzazione delle eccellenze presenti sul territorio toscano. La School of Policy sarà oggetto di un accordo operativo, che l’assessore Scaramuccia siglerà giovedì con la Municipalità di Shanghai. Domani l’assessore Scaramuccia visiterà il Beijing Children Hospital, con il quale è da tempo attiva una collaborazione che convolge l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.  
   
   
OSPEDALE MERATE, NUOVO BLOCCO OPERATORIO HI-TECH PRESENTAZIONE UFFICIALE CON FORMIGONI, BRESCIANI E BOSCAGLI 6 SALE CON LUCE A LED E RETE TELEMATICA. INVESTITI 6,5 MLN.  
 
Merate/Lc, 22 novembre 2011 - Il futuro della telemedicina è già presente all´ospedale di Merate: per assicurare il top di gamma alle prestazioni operatorie Regione Lombardia ha investito la cifra straordinaria di 6,5 milioni di euro: il presidente Roberto Formigoni, gli assessori regionali alla Sanità e alla Famiglia, rispettivamente Luciano Bresciani e Giulio Boscagli, hanno presentato ufficialmente il nuovo blocco operatorio del ´San Leopoldo Mandic´, attivo a pieno regime dallo scorso 24 ottobre. ´Nella nostra visione il ´Mandic´ - ha detto Formigoni - è sempre stato strategico e questo nuovo intervento ne è un ulteriore esempio´. Top Di Gamma Mondiale - Con la realizzazione della nuova piastra operatoria è stato reso possibile - ha spiegato Formigoni, visitando con gli assessori le sei sale in funzione, assieme al direttore della Chirurgia generale, Pierluigi Carzaniga - ´un utilizzo più intensivo, coordinato e multidisciplinare delle sale operatorie, in linea con i dettami più aggiornati della scienza chirurgica´. Altro punto di forza è la maggior sicurezza per il paziente. Queste sale chirurgiche - ha proseguito il presidente - ´si collocano nel top della gamma mondiale: è una scelta che volentieri abbiamo fatto impiegando tutte le risorse necessarie´. ´In questo ospedale si è investito tantissimo - ha rimarcato Boscagli -. Questo ospedale ha eccellenze che è giusto sostenere con investimenti importanti come questo´. E dotare gli ospedali delle tecnologie più avanzate significa - ha sottolineato il presidente - ´tradurre in atti concreti l´attenzione al paziente e, allo stesso tempo, avere a cuore la professionalità di chi deve utilizzare i macchinari per poter svolgere al meglio la propria professionalità´. Mille Metri Quadrati Di Hi-tech - Sviluppandosi su una superficie di mille metri quadrati al sesto piano del padiglione C, le sei sale operatorie sono fornite di lampade scialitiche a led, che garantiscono una luminosità costante priva di zone d´ombra, ventilatori polmonari e sistemi ad alta definizione per la gestione delle immagini. Tutte le sale sono inoltre coordinate e gestite da sistemi informatici avanzati, che non solo monitorano l´intero percorso del paziente dalla preanestesia al suo risveglio, ma permettono di avere a disposizione in sala tutte le informazioni cliniche che lo riguardano (risonanza, tomografia e radiografie). Tra le eccellenze si segnalano la piattaforma tecnologica integrata destinata esclusivamente alla chirurgia laparoscopia e le apparecchiature per l´endoscopia con nuovissime colonne endoscopiche, videogastroscopi e video colonscopi. Telemedicina E Multidisciplinarietà - Il blocco operatorio potrà essere collegato a strutture esterne mediante la trasmissione in diretta audio e video degli interventi: questo permetterà di implementare la messa in rete dell´azienda di Merate con gli altri ospedali italiani e stranieri e con le aule universitarie. Si apriranno, dunque, nuovi spazi di collaborazione e studio, ampliando il raggio d´azione e le dimensioni dell´attività dell´ospedale. ´Tutto è interdipendente - spiega Bresciani -. In Lombardia vogliamo fare un rete di funzioni ad alta, media e bassa complessità di cura. Si tratta di tre strati di rete orizzontale in cui tutti sono attori, corresponsabili e interdipendenti. Questo è il futuro che noi promettiamo anche con le prossime nuove regole della sanità lombarda. La multidisciplinarietà è un elemento fondamentale perché oggi ci troviamo, soprattutto nell´ambito della cronicità, a spendere il 70 per cento delle risorse sul territorio per gli ultimi 10 anni di vita. La vita si allunga e si sta meglio, ma alla fine si salda il conto con più patologie contemporanee: di conseguenza quello tra medici e paziente si configura come un rapporto di squadra e multidisciplinare´. Primi Per Investimenti In Italia - Il nuovo blocco operatorio dell´ospedale di Lecco rientra nel piano degli investimenti di Regione Lombardia. Vale, appunto, per l´ospedale ´Mandic´, posto in posizione baricentrica rispetto a tre province e nel quale è anche partita la realizzazione della struttura riservata alla pneumologia. Altrettanti investimenti sono stati fatti negli altri ospedali lombardi: ´Negli ultimi 10 anni - ha ricordato Formigoni - abbiamo fatto investimenti superiori a quelli realizzati complessivamente nel resto d´Italia. Grazie a una programmazione molto attenta abbiamo fatto oltre 650 interventi su tutta la rete ospedaliera regionale, più di quanto fatto nel resto d´Italia´.  
   
   
ZAIA ALLA POLVERINI: “MAI FATTO CENNO ALLA SANITA’ DEL LAZIO”  
 
 Venezia, 22 novembre 2011 - “Spiace che alla presidente Renata Polverini sia stata riferita un’inesattezza e che dunque ella abbia commentato un fatto inesistente. E’ infatti facilmente verificabile come io non abbia mai fatto cenno al tema della sanità nel Lazio”. Con queste parole, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia risponde alla collega del Lazio, che ha polemizzato sulle dichiarazioni rilasciate dal Governatore su Roma Capitale. “Mi sono invece soffermato – aggiunge Zaia -sul senso negativo che riveste il decreto su Roma Capitale come primo atto decisionale del nuovo Governo”.  
   
   
DISABILITÀ, 500 MILA EURO PER IL PASSAGGIO A REGIME DEL PROGETTO ‘VITA INDIPENDENTE’  
 
Firenze, 22 novembre 2011 – “Dalla sperimentazione, alla fase pilota, alla messa a regime, il progetto Vita Indipendente prosegue con successo il proprio percorso, volto a rendere la Vita Indipendente un elemento strutturale del sistema sanitario regionale. In quest’ottica si inserisce anche l’ulteriore stanziamento deciso dalla Giunta, a garanzia della continuità del contributo per i cittadini che ne usufruiscono”. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia commenta così l’approvazione, da parte del governo regionale, della delibera che mette a disposizione 500mila euro in favore di Asl, Sds e Comuni per garantire fino al termine del 2011 la prosecuzione della fase pilota del progetto Vita Indipendente, destinato al mondo della disabilità. “Queste risorse – ha aggiunto l’assessore – sono importanti per garantire che la messa a sistema del Progetto possa avvenire nel migliore dei modi”. L’esperienza avviata dalla Regione nel 2009 è una delle poche in Italia. “Con i progetti di Vita indipendente – ha aggiunto l’assessore – abbiamo voluto dimostrare concretamente l’attenzione verso il tema della disabilità. E lo abbiamo fatto non soltanto attraverso l’erogazione di servizi, ma attivando un percorso che mette al centro l’autonomia delle persone, permettendo loro di condurre una vita normale, di poter trovare o costruire un lavoro, di studiare, di avere relazioni sociali. In una parola: partecipare attivamente uscendo da una condizione di marginalità che è causa essa stessa di sofferenza ”.  
   
   
LE PASSIONI DEL CERVELLO AL VIA MAPPE, PERCORSI DI INNOVAZIONE TRA SCIENZA SOCIETÀ E COMUNICAZIONE  
 
 Trieste, 22 novembre 2011 – Prende il via domani martedì 22 novembre alla Sissa di Trieste Mappe: quattro giorni per riflettere e tracciare nuovi percorsi tra scienza, società e comunicazione. La Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati ospita dalle 15 alle 18.00 la tavola rotonda Passioni del cervello con Stefano Puglisi Allegra, psicobiologo della Sapienza di Roma, Mario De Caro, filosofo morale dell’Università di Roma Tre, e il giornalista scientifico Nicola Nosengo. Il dialogo a più voci ruoterà intorno al tema dei processi emotivi. Le emozioni sono parte integrante della nostra vita: paura, felicità, disgusto ne sono degli esempi. Si tratta di entità complesse che coinvolgono una varietà di elementi: sensazioni corporee, espressioni del viso, comportamenti, sentimenti, valutazioni cognitive. Le neuroscienze cognitive sociali cercano di svelare i meccanismi neurali e i processi cognitivi alla base delle interazioni sociali. Nel corso della tavola rotonda si cercherà in particolar modo di capire il ruolo delle neuroscienze nella comprensione dei comportamenti morali e il rapporto tra la sfera etica e i meccanismi nervosi delle emozioni. Anche rispetto alle molteplici implicazioni sulle politiche sanitarie, sulla comprensione pubblica delle scienze del cervello e sui giudizi che si attribuiscono ai comportamenti umani. Modera Stefano Canali, storico della scienza della Sissa di Trieste. Fino a venerdì 25 novembre alla Sissa è allestita la mostra Passioni. Il cervello, le emozioni e la morale, a cura di Stefano Canali del Laboratorio Interdisciplinare della Sissa, realizzata con il finanziamento di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia-direzione centrale Lavoro, Università e Ricerca e con il contributo della Provincia di Trieste. Mappe, nato come un progetto del Laboratorio Interdisciplinare della Sissa di Trieste, è un network di cui fanno parte anche il Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara e Idis-città della Scienza di Napoli. L’edizione 2011 di Mappe a Trieste, dal 22 al 25 novembre, è realizzata con la collaborazione della Fondazione Idis - Città della Scienza di Napoli e con il contributo di Arpa Fvg-larea.  
   
   
PIANO SOCIOSANITARIO 2012-2014, REGIONE MARCHE AI SINDACATI: ´DISPONIBILI AL CONFRONTO E ALLA COLLABORAZIONE´.  
 
Ancona, 22 Novembre 2011 - “La Regione e` sempre disponibile al confronto e alla collaborazione con il sindacato sulle politiche sanitarie, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. La Giunta regionale ne ha dato prova raccogliendo le indicazioni delle forze sociali e confermando i punti fermi dell´organizzazione sanitaria definita dalla legge 17, senza alcuna separazione tra ospedale e territorio´. Lo ha ribadito l´assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, commentando la conferenza stampa di ieri delle organizzazioni sindacali. ´La sanita` marchigiana ha raggiunto livelli qualitativi elevati e un equilibrio di bilancio che vengono riconosciuti, a livello nazionale, da numerosi istituti di ricerca e dallo stesso ministero della Salute. ´ ha ricordato - Risultati conseguiti grazie al Piano sanitario regionale che ha saputo delineare una gestione oculate della sanita` marchigiana. Intendiamo proseguire lungo questo percorso virtuoso, perche` ha dato risultati ottimi, salvaguardando il diritto alla salute dei cittadini e la sostenibilita` economica del sistema. Modificare ora questa impostazione sarebbe sbagliato e pericoloso, a fronte dei pesanti tagli nazionali e delle incertezze sui trasferimenti di risorse nei prossimi anni. Gli emendamenti approvati dalla Giunta regionale consentono di proseguire lungo questo percorso virtuoso, senza cambiare modello organizzativo, recependo i suggerimenti venuti dagli incontri con le organizzazioni sindacali. Confronti che continueranno nei prossimi giorni per entrare nel merito dei contenuti e calibrare insieme il quadro di riferimento della programmazione sanitaria regionale.´  
   
   
TICKET, IN TOSCANA PIENO RISPETTO DELLA PRIVACY  
 
Firenze, 22 novembre 2011 – “Il modello che stiamo adottando in Toscana per l’individuazione del ticket che i cittadini devono pagare è perfettamente coerente con le indicazioni del Garante per la privacy. Avevamo avviato un percorso con il Garante già in estate, in fase di definizione dei ticket, e le indicazioni del Garante a proposito della privacy sono state inserite nell’accordo firmato con il Ministero dell’economia e delle finanze, che approvava il modello adottato dalla Toscana per l’applicazione dei ticket”. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia interviene sulla questione privacy a proposito dei ticket. “Non è necessario che il cittadino dichiari al farmacista il proprio reddito, è sufficiente dichiarare il proprio codice di esenzione – chiarisce l’assessore – Le informazioni sui livelli di esenzione devono transitare dalle aziende o dai medici prescrittori. Da subito i cittadini, utilizzando la tessera sanitaria, possono andare alla Asl per avere il proprio codice di esenzione”. E’ in preparazione un aggiornamento dei software dei medici di famiglia, in modo tale che i medici possano stampare la ricetta già completa del codice di esenzione.  
   
   
SANITÀ, SINTESI DELL’INTERVENTO DEL PRESIDENTE SCOPELLITI DURANTE IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 22 novembre 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti il 18 novembre ha relazionato sulla sanità, argomento all’ordine del giorno del Consiglio regionale. “Nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria abbiamo elencato tutti i gravi problemi che si sono accumulati in questi anni e che devono essere assolutamente aggrediti con tenacia, costanza, responsabilità e senso dell’etica. Siamo partiti dall’idea che il Piano di Rientro non può essere considerato un mero strumento coercitivo di riduzione dei costi della sanità, ma piuttosto uno strumento che possa abituare tutti gli attori della sanità ad avere una maggiore sensibilità sul valore del denaro pubblico. I risultati conseguiti in questi mesi sono stati numerosi. Se ci riferiamo alle azioni di contesto, annoveriamo in particolare la riorganizzazione ed il rafforzamento della Struttura Dipartimentale per rafforzare il ruolo di coordinamento e di monitoraggio della Regione sugli atti delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere; le migliori e più incisive relazioni con le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere attraverso appositi atti organizzativi, che hanno consentito di migliorare la “prossimità” erogativa, di ridurre i ricoveri ospedalieri, di riconvertire le strutture che non offrono sicurezza e continuità assistenziale, di migliorare la gestione aziendale e di avviare l’attività di omogeneizzazione della contabilità generale propedeutica alle contabilità analitica ed al controllo di gestione; lo snellimento delle procedure ed il miglioramento della performance del personale sanitario, attraverso anche l’attivazione di appositi progetti formativi finalizzati alla diffusione della cultura della Valutazione nelle Aziende, in armonia con i principi espressi dalla riforma Brunetta. Ed ancora – ha aggiunto Scopelliti - l’attivazione di tutte le procedure per accelerare il processo di costruzione del Sistema Informativo Sanitario Regionale (Sisr) il cui bando di gara è già stato pubblicato ed è in fase di aggiudicazione. Nel frattempo si è proceduto ad individuare tutti i flussi informativi ed informatici, attraverso il decreto 101/2011 che ha messo la parola fine ai comportamenti autoreferenziali da parte di alcuni operatori del mondo sanitario, senza la possibilità di riscontri oggettivi. Inoltre, sono state avviate le fasi per la realizzazione dei quattro ospedali (Sibaritide, della Piana di Gioia Tauro, di Vibo Valentia e di Catanzaro) il cui cronoprogramma prevede la consegna delle nuove strutture entro il 31 dicembre 2015. La Regione Calabria ha già provveduto ad integrare le risorse statali con una propria quota di compartecipazione finanziaria, pari a 190 milioni di euro, di cui 110 milioni già versati sulla contabilità speciale del Commissario delegato. Sono state avviate altre iniziative mirate al miglioramento dell’organizzazione strategico-territoriale del servizio sanitario regionale e gli effetti della mobilità passiva, a fronte della quale, analizzando i dati, si registra una netta riduzione tra il 2009 ed il 2010, frutto di un’idonea politica regionale che ha cercato di ridare fiducia ai cittadini in termini di miglioramento della qualità prestazionale. Per quanto riguarda – ha sottolineato Scopelliti - lo stato di attuazione del Piano di Rientro, la struttura commissariale ha avviato una serie di interventi che hanno consentito di incidere, in maniera adeguata e coerente, sul processo di discontinuità necessario per raggiungere a pieno gli obiettivi del Piano stesso. Questi interventi hanno riguardato le diverse aree di competenza del Commissario ed hanno prodotto risultati tangibili. In pratica una riduzione della perdita di esercizio di circa il 16% nell’anno 2010, rispetto al 2009. Nel 2011, è prevista un’ulteriore riduzione della perdita di esercizio del 30% rispetto all’anno 2010, con un risparmio di circa 131 milioni di euro; nell’acquisto di beni e servizi, grazie alla messa a regime degli acquisti centralizzati in capo alla Stazione Unica Appaltante ed una maggiore adesione delle Asp/ao alle convenzioni Consip, ci attendiamo un risparmio di circa 67 milioni di euro per il triennio 2010-12. Per quanto riguarda la spesa per la farmaceutica convenzionata, nel secondo trimestre 2011 essa è stata pari a 199 milioni di euro, con una riduzione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di circa 38 milioni di euro. Questa riduzione è dovuta all’entrata a regime della distribuzione diretta e soprattutto all’applicazione in tutte le aziende sanitarie della distribuzione in nome e per conto in tutte le Asp e, quindi, alla completa attuazione delle delibere 398/10 e 81/10. La riorganizzazione del piano per la rete di emergenza prevede il potenziamento della dotazione di ambulanze secondo un criterio di distribuzione presso le centrali operative. E’ stato attuato il monitoraggio della spesa sul personale, con l´obbligo, per le aziende sanitarie ed ospedaliere, di inviare mensilmente i dati relativi alla consistenza del personale, alle cessazioni, alle consulenze, collaborazioni e altre prestazioni di lavoro. In questo contesto, è già operativo il flusso informativo sul personale del Ssr che permette di acquisire i dati sul personale traendoli direttamente dai sistemi informativi delle singole Aziende Sanitarie Provinciali e Ospedaliere. Presente presso il Dipartimento Tutela della Salute, il centro regionale per la gestione del rischio clinico e la sicurezza del paziente che serve da terminale ai servizi di risk management attivi in tutte le Aziende Sanitarie e Ospedaliere della Regione. Questa rete ci consentirà, oltre che abbassare il rischio clinico, di predisporre linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici di salvaguardia e qualità per il paziente. Altra fondamentale attività avviata è quella del pagamento dei debiti pregressi, attraverso la costituzione della Bad Debt Entity (Bde), che si configura come un’entità indipendente dalle Aziende, la quale prende in carico la gestione del debito maturato e cura gli aspetti e gli adempimenti di natura amministrativa, contabile, finanziaria e legale necessari per la quantificazione ed estinzione in via definitiva dello stesso”. Il Presidente, al termine dell’intervento, ha ringraziato i subcommissari Pezzi e D’elia e la struttura commissariale per il grande impegno sin qui profuso.  
   
   
MARCHE: PIANO SOCIOSANITARIO 2012-2014, MEZZOLANI AI SINDACATI: ´DISPONIBILI AL CONFRONTO E ALLA COLLABORAZIONE´.  
 
 Ancona, 22 Novembre 2011 - ´La Regione e` sempre disponibile al confronto e alla collaborazione con il sindacato sulle politiche sanitarie, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. La Giunta regionale ne ha dato prova raccogliendo le indicazioni delle forze sociali e confermando i punti fermi dell´organizzazione sanitaria definita dalla legge 17, senza alcuna separazione tra ospedale e territorio´. Lo ha ribadito l´assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani, commentando la conferenza stampa odierna delle organizzazioni sindacali. ´La sanita` marchigiana ha raggiunto livelli qualitativi elevati e un equilibrio di bilancio che vengono riconosciuti, a livello nazionale, da numerosi istituti di ricerca e dallo stesso ministero della Salute. ´ ha ricordato - Risultati conseguiti grazie al Piano sanitario regionale che ha saputo delineare una gestione oculate della sanita` marchigiana. Intendiamo proseguire lungo questo percorso virtuoso, perche` ha dato risultati ottimi, salvaguardando il diritto alla salute dei cittadini e la sostenibilita` economica del sistema. Modificare ora questa impostazione sarebbe sbagliato e pericoloso, a fronte dei pesanti tagli nazionali e delle incertezze sui trasferimenti di risorse nei prossimi anni. Gli emendamenti approvati dalla Giunta regionale consentono di proseguire lungo questo percorso virtuoso, senza cambiare modello organizzativo, recependo i suggerimenti venuti dagli incontri con le organizzazioni sindacali. Confronti che continueranno nei prossimi giorni per entrare nel merito dei contenuti e calibrare insieme il quadro di riferimento della programmazione sanitaria regionale.´.  
   
   
FVG, FORMAZIONE: OLTRE 3 MILIONI DI EURO PER CORSI PER OSS  
 
Trieste, 22 novembre 2011 - "La Regione mette in campo 3 milioni e 400 mila euro per la formazione di nuovi operatori socio sanitari nel triennio 2011/2013". Questo l´annuncio dell´assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Angela Brandi. È stato infatti avviato un bando per la realizzazione dei corsi per Oss in tutto il territorio regionale. Sono previsti due percorsi formativi: uno di 252 ore e un altro di 500 ore. Il primo - con un tirocinio pari a 120 ore - è destinato a coloro che risultano essere in possesso della qualifica di Assistente domiciliare e dei servizi tutelari (Adest), o del titolo di Operatore tecnico addetto all´assistenza (Ota). Il secondo - che invece prevede 240 ore di tirocinio - è dedicato alle persone che hanno conseguito l´attestato di frequenza del corso "competenze minime". Sulla base dei crediti lavorativi posseduti potranno accedere ad ambedue percorsi le persone in possesso del diploma di Tecnico dei Servizi Sociali. "Si conclude così - sottolinea l´assessore Brandi - un ciclo formativo, iniziato con le competenze minime, che ha l´obiettivo di regolarizzare le vecchie qualifiche (Adest e Ota) e di garantire adeguati standard di qualità professionale agli operatori del sistema socio-assistenziale e socio-sanitario della nostra Regione". "Ricordo infatti - prosegue la Brandi - che questo progetto era iniziato con i corsi di ´competenze minime´, che hanno comportato un investimento di oltre 5 milioni di euro di euro permettendo a oltre 3000 operatori privi di formazione di conseguire una qualifica. Questa, oltre alla sua immediata spendibilità in campo lavorativo, frequentando i corsi di misure compensative, costituisce un credito formativo per l´acquisizione del titolo di Oss". "Ma l´attestato - spiega l´assessore - rappresenta anche un elemento fondamentale per la garanzia della qualità dei servizi, oltre a essere un requisito d´accesso prioritario al mercato del lavoro nel campo delle attività di assistenza di base alla persona. Questo percorso rende quindi finalmente possibile promuovere il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze di chi già opera nel settore della cura alla persone". "Sono certa - conclude l´esponente regionale - che promuovere la formazione del personale addetto all´assistenza comporti, non solo la valorizzazione della professionalità di quanti lavorano nella cura degli anziani, ma anche uno sviluppo qualificato dell´occupazione in un settore sensibilmente contaminato dal sommerso". Un elemento di priorità all´accesso ai corsi è quello di essere già assunti presso strutture che offrono servizi alla persona. Ben l´81 p.C. Degli operatori infatti è occupato e la maggior parte con contratto a tempo indeterminato. Al fine di agevolare la frequenza e assicurare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro/formazione potranno anche essere individuate sedi formative occasionali, come Monfalcone, o Gemona del Friuli ad esempio, il più vicine possibile alla residenza di chi frequenta i corsi, che per il 90 p.C. Sono donne. Gli Enti di formazione accreditati dalla Regione possono presentare la propria candidatura per la realizzazione dei corsi entro il 15 dicembre 2011 e dovranno certificare alcuni requisiti di base, fra i quali una struttura organizzativa articolata per garantire efficacia, efficienza e qualità delle attività promosse, oltre che un´esperienza professionale significativa nella gestione di corsi per il conseguimento della qualifica Oss.  
   
   
CONCLUSO CONVEGNO SU PEDIATRIA E CENTRO BAMBIN GESÙ BASILICATA POSTE LE GIUSTE BASI PER UNA PEDIATRIA DI ECCELLENZA IN REGIONE  
 
 Potenza, 22 novembre 2011 - “La sfida della pediatria del futuro è quella di promuovere, in età infantile, la salute dell’adulto. Una pediatria universalistica comporta il cambio di metodo di lavoro: devono nascere sul territorio le unità pediatriche, si devono consolidare le reti orizzontali tra gli ospedali per le prestazioni e le reti verticali tra il sistema regionale e i centri di eccellenza nazionali come il Bambin Gesù di Roma”. E’ quanto ha affermato il presidente della Società Italiana di Pediatria, Alberto Giovanni Ugazio, intervenendo nell’Auditorium dell’ospedale San Carlo di Potenza ad un convegno, dedicato al futuro della pediatria e alle fasi di attuazione del Centro Pediatrico Bambino Gesù Basilicata. Ai lavori sono intervenuti, tra gli altri, il direttore generale del San Carlo - Andrea Des Dorides, Michele Salata dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, pediatri e responsabili dei servizi di pediatria in Basilicata. “Il professor Ugazio – ha detto l’assessore Martorano concludendo il convegno promosso dal Dipartimento Salute della Regione- ci ha concesso di discutere di pediatria ad alti livelli. Il tema dell’integrazione tra ospedale e territorio – ha detto ancora Martorano - attraversa orizzontalmente tutto il sistema sanitario e in questo momento ci stiamo concentrando su uno sforzo di riorganizzazione che migliori gli attuali modelli assistenziali. Il progetto Bambin Gesù Basilicata – ha osservato Martorano – nasce da due presupposti. Il primo di tipo politico: quello di mettere al centro delle politiche sanitarie regionali il bambino. Si tratta di una scelta strategica del governo regionale che non si esaurisce nella relazione che stiamo avviando con il Bambin Gesù, ma che si ramifica anche con altre attività come quella sulla neuropsichiatria infantile che attueremo in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze. Il secondo presupposto – ha spiegato Martorano- è invece di tipo strategico assistenziale. I numeri della Basilicata non consentano la strutturazione di un sistema pediatrico regionale evoluto. Per questo motivo abbiamo deciso di lanciare questa grande sfida di tipo sanitario assistenziale che passa attraverso la relazione con il Bambin Gesù di Roma. Queste relazioni – ha osservato l’assessore - nella fase iniziale possono creare più criticità che opportunità. Il nostro compito è ora quello di far comprendere e condividere un progetto che verta sulla trasformazione della nostra attuale rete di pediatria mettendola nelle condizioni di avere una relazione virtuosa con il Bambin Gesù. Apprezzo i contributi critici sullo stato dell’arte della nostra pediatria – ha detto Martorano – essi disvelano quanto sia necessario cambiare. Carenza medici, relazione ospedale – territorio, elevazione professionale, sono le sfide che ci attendono. Un sistema capace di assicurare la continuità assistenziale non deve poggiare solo sulla buona volontà dei pediatri, per questo faremo tesoro delle criticità che in questa fase stanno emergendo. Questa relazione strategica con il Bambin Gesù rappresenta una grande opportunità – ha osservato Martorano. Essa ci mette nelle condizioni di fare una verifica sulla pediatria nella nostra regione. Ora il testimone del progetto passa simbolicamente dal governo regionale nelle mani di chi è chiamato ad attuarlo: direzioni strategiche, medici, Ordini professionali. Gennaio 2012, la data fissata per l’avvio del progetto si avvicina. C’è ancora molto da lavorare ma sono convinto – ha concluso l’assessore alla Salute- che abbiamo posto le giuste basi perché la pediatria di Basilicata possa essere presto considerata una eccellenza a livello nazionale e un riferimento certo anche per le regioni limitrofe”.  
   
   
SALUTE: IN SICILIA MENO OBESI TRA LA POPOLAZIONE GIOVANILE  
 
Palermo, 22 novembre 2011 - La Sicilia fa registrare un´importante inversione di tendenza nella lotta all´obesita´ infantile: secondo gli ultimi dati, tra i bambini di terza elementare c´e´ stata una riduzione del 4% rispetto alla campagna del 2007. C´e´ stata anche una rilevante riduzione di alcuni fattori di rischio come i comportamenti sedentari per i bambini delle scuole elementari: meno della meta´ dei bambini passa almeno diverse ore davanti a tv e videogiochi (47%). Sono sempre piu´ diffuse le adesioni a stili di vita salutari: attivita´ fisica (45%); giochi all´aperto (54%); consumo di frutta e verdura (4%); merenda di meta´ mattina 12% e consumo della prima colazione (83%). Sono questi i principali risultati dell´indagine condotta tra 1280 studenti di 64 scuole primarie siciliane e di 2840 studenti di 223 classi di scuola media e superiore nell´ambito del progetto di controllo sui rischi comportamentali tra i ragazzi di eta´ compresa tra i 6 e i 17 anni voluto dal Ministero della Salute e dal Centro di Controllo delle Malattie (Ccm) e coordinato dall´Istituto Superiore di Sanita´. Nell´ambito di questo progetto, al quale la Sicilia ha aderito, e´ stata sviluppata l´indagine "Okkio alla Salute", un sistema di sorveglianza sullo stato nutrizionale e sui fattori di rischio ad esso associati nei bambini delle scuole primarie ed e´ stato avviato il sistema di sorveglianza sugli stili di vita e sui comportamenti dei giovani "Hbsc- Health Behaviour in School - aged in Children". "I dati confermano che la prevenzione e´ alla base di una corretta politica sanitaria - ha commentato l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo - e quest´amministrazione crede molto nella prevenzione a partire dal miglioramento degli stili di vita e dalla correzione di comportamenti a rischio. I miglioramenti conseguiti vanno certamente messi in relazione con le attivita´ di promozione e di educazione alla salute volute dall´assessorato nell´ambito del Piano regionale della Prevenzione e basate sull´integrazione tra salute, scuola e famiglia. Nonostante i dati siano incoraggianti, dobbiamo ancora lavorare per diffondere nelle famiglie e nella scuola il convincimento di quanto sia importante non sottovalutare il problema dello stato nutrizionale dei propri figli, della qualita´ e della quantita´ dei cibi assunti e degli aspetti legati alle attivita´ che favoriscono il movimento". Riguardo allo stato di salute e benessere fisico, psichico e sociale dei preadolescenti, i risultati dell´indagine condotta tra i ragazzi delle scuole medie e superiori della Sicilia mostrano che il sovrappeso e l´obesita´ tra gli undicenni e´ pari al 26% e tende a scendere con il crescere dell´eta´: a quindici anni e´ pari al 18% e si mantiene costantemente piu´ elevato tra i maschi. Quasi la meta´ degli adolescenti consuma la frutta quotidianamente ma il consumo di verdure e´ piu´ basso. Cresce con l´eta´ il consumo di bevande alcoliche e aumenta l´abitudine al fumo e ai comportamenti sedentari. Il 15% dei ragazzi di 15 anni d´eta´ dichiara di aver gia´ fatto uso di droghe quali la cannabis, mentre il 22% dice di avere avuto rapporti sessuali completi e di questi il 24% dichiara di avere avuto rapporti non protetti. In tema di violenza, si e´ evidenziato che la maggior parte di ragazzi/e non e´ coinvolto in tali comportamenti; particolare attenzione destano tuttavia i dati degli 11enni, tra i quali circa il 5% dice di aver subito atti di bullismo. Le indagini a livello regionale sono state coordinate dal Dipartimento attivita´ sanitarie e osservatorio epidemiologico diretto da Lucia Borsellino grazie anche all´efficiente rete di raccolta dei risultati realizzata fra gli operatori del mondo della scuola e della salute. "I dati ad oggi raccolti - ha aggiunto Lucia Borsellino - dimostrano che occorre continuare a valorizzare strategie di promozione e di educazione alla salute sempre piu´ capillari sul territorio e nelle comunita´, attraverso interventi integrati che coinvolgano tutti gli attori istituzionalmente coinvolti".  
   
   
OKKIO ALLA SALUTE! UN BIMBO TOSCANO SU TRE PESA TROPPO. LE INIZIATIVE DELLA REGIONE  
 
Firenze, 22 novembre 2011 – Un bambino toscano su tre è sovrappeso o obeso. E in molti casi i genitori non ne hanno neppure la percezione. Dieta inadeguata, ancora troppe bevande zuccherate e gassate, poco movimento, tanto tempo davanti alla tv e ai videogiochi. Ma qualcosa è migliorato negli ultimi due anni, anche grazie alle azioni di sorveglianza e promozione di stili di vita più corretti messe in atto dalla Regione. Lo dimostrano i risultati dell’indagine “Okkio alla salute”, condotta dalla Regione in collaborazione con il Creps, il Centro ricerche educazione e promozione della salute dell’Università di Siena, nell’ambito del programma “Guadagnare salute”, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. I risultati dell’indagine, condotta su quasi 2.000 bambini toscani tra 8 e 9 anni, sono stati presentati oggi dall’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, assieme a Mariano Giacchi, direttore del Creps, e a Francesco Cipriani, direttore dell’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità. Con i risultati della ricerca, l’assessore Scaramuccia ha illustrato anche una serie di iniziative messe in atto dalla Regione per contrastare l’aumento di peso nei bambini, e promuovere corretta alimentazione, movimento, attività fisica. Un’indagine analoga era stata condotta due anni prima, nel 2008, così è stato possibile confrontare i dati e scoprire che per alcuni aspetti (aumento del consumo di frutta e verdura, merende più adeguate, un po’ meno tempo davanti a tv e videogiochi) si è registrato un leggero miglioramento. “I risultati di questa indagine – dice l’assessore Scaramuccia – sono una base conoscitiva preziosa per monitorare lo stato di salute dei ragazzi toscani, indirizzare le politiche regionali per i giovani e mettere in atto interventi sempre più mirati per promuovere stili di vita salutari. La grande partecipazione e il gradimento espresso da parte delle scuole, delle famiglie, dei ragazzi, sono la dimostrazione di un interesse reale su questo tema. E il pur lieve miglioramento dei dati rispetto a due anni fa ci incoraggia a proseguire con le azioni intraprese, in stretta collaborazione con la scuola e coinvolgendo sempre più le famiglie”. I risultati dell’indagine - L’indagine è stata condotta su 1.811 bambini tra 8 e 9 anni di 96 scuole toscane, in comuni di varia tipologia (grandi, piccoli, città, campagna, ecc.). La raccolta dei dati si è conclusa nel giugno 2010. Ai questionari hanno risposto i genitori. Solo il 4,5% dei genitori hanno inviato il rifiuto per la misurazione dei propri figli, gli altri hanno tutti collaborato. Tra i bambini del campione considerato, lo 0,8% risulta sottopeso, il 70,7% normopeso, il 21,2% sovrappeso e il 7,2% obeso. Complessivamente, quindi, il 28,4% dei bambini presenta un eccesso ponderale. Quando almeno uno dei due genitori è in sovrappeso, il 23,5% dei bambini risulta in sovrappeso, e il 7,3% obeso. Quando almeno un genitore è obeso, il 24,8% dei bambini è in sovrappeso e il 23,4% obeso. Alimentazione - Il 66,1% dei bambini fa una colazione qualitativamente adeguata, l’8,2% non fa colazione e il 25,7% non la fa qualitativamente adeguata. Quanto alla merenda di metà mattina, solo il 27,4% consuma una merenda adeguata, la maggior parte (69%) la fa inadeguata e il 3,6% non la fa per niente. I genitori riferiscono che il 33,3% dei bambini consuma la frutta 2-3 volte al giorno, il 35,6% una sola porzione al giorno, il 30% mangia frutta meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Il consumo di frutta è maggiore nei bambini di mamme con titolo di studio più elevato (43,3%), rispetto alle diplomate (32,9%) e alle mamme con titolo di studio più basso (29,1%). Quanto alla verdura, il 19,8% la consuma 2-3 volte al giorno, il 32,1% una sola porzione al giorno, il 46,8% meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Anche per la verdura, il consumo è maggiore se la mamma ha un titolo di studio più elevato (26,3%), rispetto alle diplomate (21,3%) e alle mamme con titolo di studio basso (17,7%). Quanto al consumo di bevande zuccherate e gassate, solo il 60,1% dei bambini consuma meno meno di una volta al giorno, o mai, bevande zuccherate; il 25,1% le assume una volta e il 14,7% più volte al giorno. Il 90,6% dei bambini consuma meno di una volta al giorno o mai bevande gassate; il 5,8% le assume una volta e il 3,4% più volte al giorno. Rispetto all’indagine del 2008, si osserva un miglioramento nel consumo di merende adeguate a metà mattina (da 11,2% nel 2008 a 27,4% nel 2010) e un aumento del consumo di 5 porzioni di frutta e verdura (dal 2,2% all’8,2%). Si conferma invece la tendenza a bere bibite zuccherate, abitudine alimentare che dispone fortemente all’aumento di peso. Movimento e stili di vita - Il 73% dei bambini ha giocato all’aperto il pomeriggio antecedente all’indagine, i maschi (75,1%) più delle femmine (70,7%); e il 45,9% ha fatto attività sportiva strutturata il pomeriggio antecedente all’indagine, anche in questo caso, i maschi (50,4%) più delle femmine (41,1). La stragrande maggioranza (59%) va a scuola in macchina, il 17% con lo scuolabus, e solo il 20% a piedi, e il 2% in bicicletta. Rispetto all’indagine del 2008, è aumentato il tempo dedicato all’attività motoria. Resta il fatto che solo un bambino su 10 ha un livello di attività fisica raccomandato per la sua età. Tv e videogiochi: il 69% dei bambini vi trascorrono da 0 a 2 ore al giorno, il 26% da 3 a 4 ore, il 5% almeno 5 ore. Rispetto al 2008, è diminuito il numero di bambini che hanno un televisore in camera, e anche il numero di bambini che trascorrono davanti alla tv o ai videogiochi più di 2 ore al giorno. La percezione dei genitori - Alcuni studi hanno dimostrato che i genitori possono non avere un quadro corretto dello stato ponderale del proprio figlio. Lo confermano i risultati dell’indagine: ben il 43,6% delle madri di bambini sovrappeso e il 5,1% delle madri di bambini obesi ritiene che il proprio bambino sia normopeso o addirittura sottopeso. Solo il 24,3% delle madri di bambini sovrappeso e il 53% di bambini obesi ritiene che il proprio figlio mangi troppo. E, all’interno del gruppo di bambini non attivi, il 62,7% delle madri ritiene che il proprio figlio svolga una sufficiente attività fisica, e il 5,4% molta attività fisica. Le iniziative promosse dalla Regione - Già con il Piano sanitario 2008/2010 la Regione aveva previsto azioni di contrasto all’obesità infantile e di promozione di corretti stili di vita. Queste azioni proseguono e si rafforzano. Una recente delibera ha approvato la prosecuzione del “Progetto assistenziale per il bambino con eccesso ponderale”, che definisce specifici percorsi di diagnosi e follow up. Obiettivi del progetto, l’individuazione precoce da parte del pediatra di famiglia dei bambini a rischio di sviluppare le complicazioni metaboliche legate all’eccesso di peso, e gli interventi, anche in collaborazione con gli specialisti, per prevenire patologie croniche. Il target individuato è la popolazione pediatrica di dieci anni, con previsione di una coorte annuale di 30.000 bambini. Al momento della presa in carico, viene valutatala presenza di fattori di rischio, e ai bambini obesi sono prescritti gli esami di laboratorio, per evidenziare precoci alterazioni metaboliche. In caso di necessità di un supporto clinico, psicologico o dietologico, il pediatra potrà inviare il bambino agli specifici ambulatori Asl. Ai pediatri di famiglia viene fornito dalle Asl materiale informativo per le famiglie. Un’altra delibera approvata da poco mette in campo tutte le “Azioni per facilitare il guadagno di salute dei giovani con la scelta del movimento e dell’attività fisica”: formazione degli operatori, progetti con le scuole, collaborazioni con l’associazionismo sportivo, organizzazione di laboratori e “campus educativi” con i ragazzi, attività in parchi e aree verdi, coinvolgimento delle famiglie. I risultati dell’indagine “Okkio alla salute” sono disponibili anche all’indirizzo web: www.Creps-siena.eu/  Sito internet di riferimento per lo studio: www.Epicentro.iss.it/okkioallasalute    
   
   
RIUNITO TAVOLO “SALUTE E COESIONE SOCIALE”: PRESIDENTE UMBRIA MARINI,”IL SOCIALE NON È SOLO UN COSTO, PRESTO REGIONI INCONTRERANNO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO”  
 
Perugia, 22 novembre 2011 - "Abbiano ragione di credere che il nuovo Governo si rapporterà con le Regioni in maniera diversa rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi e questo ci fa essere fiduciosi". Lo ha affermato ieri la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in apertura della riunione del Tavolo "Salute e coesione sociale" che si è tenuta a Palazzo Donini. L´incontro, al quale era presente anche la vicepresidente, Carla Casciari, ha avviato un confronto con tutti i rappresentanti delle istituzioni, del mondo cooperativo, del terzo settore e dei sindacati, sulle "Linee di indirizzo per un welfare regionale. "Presto le Regioni incontreranno il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, che ha voluto trattenere a sé le deleghe degli affari regionali - ha detto la presidente Marini - In quella sede le Regioni riconfermeranno la loro disponibilità ad una leale collaborazione istituzionale, nell´interesse generale del paese, soprattutto in un momento difficile e delicato per l´economia nazionale. E ribadiremo, anche nei successivi incontri che avremo con i nuovi ministri di sanità e welfare, che pur in un quadro difficilissimo per la finanza pubblica, non si può considerare la spesa per la sanità e le politiche sociali come un semplice fattore di ´costo´". "A conferma di ciò proprio oggi - ha detto la presidente - a nome della Conferenza delle Regioni, il presidente Vasco Errani, ha inviato al presidente del Consiglio Mario Monti, una lettera che indica sette grandi temi su cui occorrerà lavorare aprendo un confronto tra Governo e Regioni. Tra questi punti c´è anche il welfare. La lettera - aggiunge la presidente - evidenzia la necessità di rivedere i termini del Disegno di legge delega al Governo per la Riforma fiscale e assistenziale attualmente all´esame del Parlamento". La presidente ha quindi ricordato che "nel corso dell´ultimo anno il precedente Governo, con tre manovre finanziarie, ha praticamente azzerato i trasferimenti statali per il welfare e le politiche sociali. Ciò - ha precisato - è avvenuto nonostante le Regioni italiane, all´unanimità, avessero più volte e pesantemente contestato le scelte unilaterali del Governo. La Regione Umbria ha ritenuto di fare ogni sforzo per mantenere inalterata la qualità e la quantità dei servizi del nostro sistema di welfare, soprattutto per quanto riguarda la non autosufficienza, l´assistenza agli anziani, il sostegno ai servizi per la prima infanzia". "Per continuare a fare ciò è necessaria una maggiore attenzione al settore - ha riferito la presidente - E quello che illustriamo oggi, è appunto il Piano strategico per continuare a garantire un sistema di welfare universalistico ed inclusivo, perché il quadro economico e sociale degli ultimi due anni - ha detto la presidente Marini - non deve portare a far passare l´idea che il welfare sia una sorta di lusso che non possiamo più permetterci. Per tale ragione, da subito alla luce dei provvedimenti che adotterà il Governo, occorrerà aggiornare, salvaguardandone le linee ispiratrici, il Piano sociale regionale che sarà operativo in uno scenario radicalmente diverso da quello in cui è stato redatto. Anche se l´Umbria è tra le Regioni italiane che si è contraddistinta per una elevata qualità sociale con un modello economico caratterizzato da una tradizionale e radicata collaborazione tra l´amministrazione regionale, gli enti locali e il Terzo settore - ha detto la presidente - il quadro finanziario caratterizzato da manovre che hanno di fatto portato alla quasi cancellazione di tutti i Fondi Nazionali per le politiche sociali, non può non suscitare grande preoccupazione". Per le aree del sociale - è scritto nel documento illustrato stamani - le risorse nazionali destinate all´Umbria registrano per il 2011 rispetto al 2010 una diminuzione complessiva di quasi il 20per cento, mentre per il 2012 si ha un´ulteriore riduzione, rispetto al 2011, del 95per cento che in termini assoluti significa un taglio di 12.906 milioni di euro. Complessivamente quindi, i fondi (di derivazione nazionale e regionali) destinati alla programmazione dei servizi e degli interventi dei Comuni e che sono la quasi totalità delle risorse subiranno nel 2012, rispetto al 2011, una contrazione complessiva di oltre il 93per cento per un valore assoluto pari a 17.316 milioni di euro circa, dove l´incidenza della contrazione delle risorse nazionali pesa per il 69per cento. "A fronte di questa situazione - ha riferito la presidente Marini - si pone la necessità di un ripensamento complessivo degli interventi e delle azioni che occorre mettere in campo partendo dal confronto con il Governo su punti fondamentali, come appunto le questioni legate alla non autosufficienza. Inoltre, la necessità di razionalizzare e qualificare la spesa sociale deve necessariamente portare all´individuazione di alcune priorità di intervento che, nel caso dell´Umbria, oltre alla non autosufficienza, sono l´infanzia, con particolare riferimento alla prima infanzia, e le famiglie fortemente colpite dalla crisi economica". Port/fa/ig/segue Tra le priorità individuate "anche il riordino della rete dei servizi sociali e socio-sanitari sia pubblici che privati, anche attraverso un iter di accreditamento i cui passaggi dovranno essere definiti nel corso 2012. Infine la presidente ha affermato che "le politiche per il welfare devono intrecciarsi con le politiche attive del lavoro e promuovere e favorire inclusione sociale". Illustrando il documento la vicepresidente, Carla Casciari, ha riferito che "la situazione particolarmente grave necessita di una ´progettazione strategica´ che possa mettere in campo misure di verifica e controllo rispetto agli obiettivi da realizzare e all´uso efficace ed efficiente delle risorse". Tre gli assi lungo i quali si muove la nuova progettazione: il rafforzamento della struttura regionale e la razionalizzazione del sistema, la programmazione e la qualificazione della spesa, la regolazione del sistema. Relativamente al primo punto la vicepresidente Casciari ha precisato che "al fine di garantire la possibilità per la struttura regionale di sviluppare le azioni di programmazione strategica, è necessario che siano acquisite competenze e capacità tecniche nel campo specifico della pianificazione strategica, della progettazione e della ricerca sociale prevedendo anche l´attivazione del Sistema Informativo Sociale". Per quanto riguarda la programmazione e la qualificazione della spesa è stato evidenziato che "con il Piano Sociale Regionale si è messo in campo in Umbria uno strumento che consente alle 12 Zone sociali di avere un unico comune denominatore per i rispettivi Piani di Zona. A livello territoriale il ´Pdz´ è l´occasione per le comunità di analizzare, valutare e programmare alla luce dei bisogni dei cittadini, coniugando così la programmazione regionale con quella locale". Particolarmente delicata è la fase relativa alla regolazione del sistema": "Sempre di più nell´attuale sistema - ha detto Carla Casciari - l´appalto concorso, che rappresenta lo strumento principale nell´affidamento dei servizi, appare non sempre adeguato a coprire tutte le tipologie di richiesta. Per tale ragione verrà prevista la forma dell´accreditamento che permette di conseguire il duplice obiettivo del perseguimento della qualità e del contenimento dei costi innalzando anche il livello di efficacia ed efficienza del sistema dei servizi alla persona".  
   
   
REGIONE PIEMONTE E PANATHLON PER L’ETICA DELLO SPORT GIOVANILE  
 
Torino, 22 novembre 2011 - Regione Piemonte e Panathlon insieme per promuovere educazione e valori nello sport: la sinergia è stata ufficializzata con la firma di un protocollo d’intesa tra l’assessore regionale allo Sport, Alberto Cirio, ed Ennio Chiavolini, governatore dell’Area Piemonte del Panathlon International. La firma è stata posta il 19 novembre a Torino al termine di una giornata di approfondimento sui temi dell’etica dello sport giovanile, a cui hanno preso parte più di 200 persone presso il Centro Congressi della Regione. Presenti anche il presidente regionale del Coni e assessore allo Sport della Provincia di Torino, Gianfranco Porqueddu, l’assessore allo Sport del Comune di Torino, Stefano Gallo, il presidente del distretto Italia Panathlon International, Gianni Bambozzi, la presidente della Federazione Invernale Sport Paralimpici, Tiziana Nasi, e vari esponenti del mondo sportivo, oltre a grandi nomi dello sport piemontese come Stefania Belmondo, Livio Berruti e Giusy Leone. “La Regione ha da tempo un’attenzione molto forte alla promozione dell’etica sportiva tra i giovani - ha commentato l’assessore Cirio - Un’attenzione che rivitalizziamo grazie a questa nuova sinergia con il Panathlon, che ci permetterà di unire le forze vigilando sull’impegno e la coerenza del mondo sportivo nell’educare a tali valori. Un presupposto base anche per accedere al sostegno economico della Regione, che non può prescindere dalla certezza che le risorse messe in campo siano rivolte a progetti che aiutano i nostri figli a crescere in modo sano”.  
   
   
ROTELLE: ZAIA, “CON LE ROYAL EAGLES TREVISO VOLA SUL TETTO DEL MONDO. UN TRIPLETE PERFETTO”  
 
Venezia, 22 novembre 2011 - “Con l’oro delle Royal Eagles, dopo quelli di Silvia Marangoni e Andrea Girotto, Treviso ed il Veneto volano sul tetto del mondo in uno sport spesso ingiustamente trascurato. Bravissime le 21 ragazze e bravissimi i 2 ragazzi che ci hanno dato questa nuova grande soddisfazione, magistralmente guidati da Luana Zanella e dal coreografo Sandro Guerra”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia si felicita con il team dello Skating Club Don Bosco di Mareno di Piave, che ha vinto l’oro ai mondiali di pattinaggio artistico a rotelle, in corso in Brasile. “Quello delle Royal Eagles – aggiunge Zaia – è stato davvero il volo perfetto: in un solo anno, campioni d’Italia, d’Europa e del mondo. Un triplete – aggiunge Zaia – che ci riempie di gioia e di orgoglio, anche perché centrato superando un avversario che non perdeva da sei anni”. “Davvero grazie a tutti questi ragazzi – conclude Zaia – che non sono solo atleti di valore, ma anche un esempio da seguire per tutti i nostri giovani e la dimostrazione che con la voglia di fare, l’impegno, la serietà e il sacrificio, nessun risultato è precluso, nello sport come nella vita”.