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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Dicembre 2011
AGRICOLTURA IN VENETO: INNOVARE PER ESSERE COMPETITIVI  
 
Legnaro (Padova) - “Anche e soprattutto in agricoltura, crisi e concorrenza mondiale si battono con una costante iniezione di innovazione. Sono però ancora troppo poche le aziende che lo fanno”. Lo ha affermato il 15 dicembre l’assessore regionale Franco Manzato, intervenuto alla Corte Benedettina di Legnaro, in provincia di Padova, alla presentazione dello studio prodotto da Veneto Agricoltura su questa tematica strategica. L’incontro è stato introdotto dall’Amministratore Unico dell’Azienda Paolo Pizzolato e vi ha preso parte tra gli altri il prof. Enzo Rullani docente di Economia della Conoscenza e di Strategie di impresa alla Venice International University di Venezia. Nonostante la necessità riconosciuta di innovare, dallo studio emerge che la metà delle aziende rinuncia all’innovazione, una su quattro innova nei macchinari e solo un ristretto numero sceglie l’innovazione come politica aziendale orientata al mercato. “Possiamo e dobbiamo fare di più – ha ribadito Manzato – perché l’innovazione oggi non è, né può essere intesa, come semplice aggiornamento dei macchinari di produzione: è una strategia produttiva complessiva e di marketing, perché rafforza le relazioni con i clienti e consumatori, con l’orientamento al mercato della produzione e con l’implementazione dei servizi correlati al prodotto”. In questa ottica si riducono anche i rischi negli investimenti, si aprono i sistemi chiusi, è più facile sperimentare i vantaggi di reti aperte, si rendono più dialettici i rapporti di filiera. “La Regione sta accompagnando questo passaggio mediante i bandi del Piano di Sviluppo Rurale e i finanziamenti a tasso agevolato ottenuti da accordi con istituti di credito, come Banca Friuladria, che investono sui giovani agricoltori, cioè sui soggetti più disponibili a portare innovazione e rinnovamento. A questo si aggiungono gli investimenti delle varie Ocm (35 milioni per il sistema vino) e gli interventi per un rapporto più semplice e immediato tra aziende e pubblica amministrazione, come il portale Piave (www.Piave.it). “Il nostro vero problema è restare al passo ed essere competitivi nello panorama internazionale”, ha detto dal canto suo Pizzolato. “L’innovazione è uno strumento che garantisce il valore aggiunto – ha aggiunto – e che ci consente di collocarci nelle filiere in modo riconoscibile e distintivo. Essa diventa quindi una condizione necessaria per la crescita dell’impresa e lo sviluppo del sistema”.  
   
   
IL “PANE È PER TUTTI”- GIORNATA PER EQUO SVILUPPO GLOBALE: È PRIMA IN ITALIA  
 
Firenze – Una data simbolo quella della “Giornata per un equo sviluppo globale”, che si terrà in Toscana, per la prima volta, dopo l’approvazione all’unanimità dell’omonima legge in Consiglio regionale. La data, indicata dalla stessa legge (legge n.6 del 2010) è quella del 21 dicembre, scelta perchè in quel giorno di molti anni fa madre Teresa di Calcutta iniziò la sua opera di apostolato a favore dei più poveri. La prima edizione della “Giornata per un equo sviluppo globale” è stata presentata oggi in palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. Presente il direttore di Testimonianze, Severino Saccardi, presidente della Commissione della Regione Toscana che organizza la giornata. Coinvolti sia l’assessorato all’agricoltura di Gianni Salvadori sia quello con delega ai diritti umani di Riccardo Nencini. Saccardi: “Firenze e la Toscana, terra d’accoglienza dove nessun cittadino del mondo sia straniero” Il titolo scelto per questa prima edizione “Il pane è per tutti” è evocativo del tema sul quale si incentreranno le iniziative del 21 dicembre, che si svolgeranno nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati. Proprio il pane è infatti il fulcro del racconto di Predrag Matvejevic (“Pane nostro”- ed. Garzanti), l’intellettuale e filosofo franco-croato, docente alla Sorbona, che, insieme a Vandana Shiva, porterà in palazzo Strozzi Sacrati il suo contributo di testimonianza e riflessione. La “Giornata”, i cui lavori inizieranno alle 16 per concludersi intorno alle 19, comprenderà anche un’ originale commedia in un atto dedicata a Pellegrino Artusi, il celebre gastronomo dell’800 che fece l’unità d’Italia con le sue ricette culinarie. Una commedia (“l’Italia è servita” – con Denio Derni, Fabrizio Dirotti e Giuditta del Chierico) che in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia serve da spunto e trait d’union per il dialogo fra le culture sul tema alimentare. Infine, dopo gli interventi degli assessori, Riccardo Nencini e Gianni Salvadori, di Maria Grazia Mammuccini (Fondazione italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica – Firab), dello stesso Severino Saccardi e del Consigliere regionale Pierpaolo Tognocchi, che fu il relatore della legge, un concerto dei Marhaushauasi, gruppo popolare andino, concluderà la giornata. Severino Saccardi, a nome della Commissione della Regione Toscana che organizza la “Giornata”, ha sottolineato come sia significativo che questa iniziativa nasca per la prima volta in Italia proprio a Firenze e in Toscana. “Questa è una terra – ha ricordato - dove nessun cittadino del mondo è mai stato straniero e la Giornata serve a sottolineare e a ricordarci questa identità. Oggi Firenze è una città attonita, ferita, che cerca se stessa, ma Firenze è anche la terra di Balducci, La Pira, Codignola ed Enriques Agnoletti. E’ stata fulcro di attrazione mondiale per i diritti umani e tornerà ad esserlo riappropriandosi della sua identità.” La data ricorda l’opera di Madre Teresa di Calcutta Nella giornata del 21 dicembre di molti anni fa, Madre Teresa di Calcutta si incontrò con i bambini derelitti che mancavano dell’essenziale e morivano di fame. La scelta che ne scaturì (dedicarsi agli ultimi fra gli ultimi) è una scelta che ha valore universale ed è capace di parlare a credenti (cristiani e di altre fedi religiose) e a non credenti. È in questa datasimbolo che la Regione Toscana (con la Legge 6/2010) ha voluto istituire la Giornata per un equo sviluppoglobale. Un giorno dedicato alla centrale questione dell’interdipendenza planetaria e ad iniziative culturali e di riflessione, sui temi dei diritti umani fondamentali ( a partire dal prioritario diritto alla vita), della tutela delle risorse idriche e della necessità di una loro condivisione da parte dell’intera umanità.Il pane è per tutti è il messaggio che nella I^ edizione della Giornata dello sviluppo equo intende rivolgere all’insieme dellerealtà toscane, al mondo giovanile, a quello della scuola, della cooperazione, dell’associazionismo, a tutti i cittadini sensibili alle tematiche della “globalizzazione dei diritti” e dell’impegno per l’eliminazione della miseria dal mondo. Una giornata incentrata sul “pane”: con il filosofo Matvejevic e una commedia su Pellegrino Artusi L’iniziativa centrale del 21 dicembre 2011 parlerà per accostamenti, rimandi e messaggi simbolici, in un ideale dialogo fra culture costruito nell’intreccio di linguaggi diversi: da quello storicoanaliticoletterario di un grande intellettuale europeo come Predrag Matvejevic che parlerà del Pane nostro a quello di Vandana Shiva, che tornerà sui temi della sovranità alimentare, del rispetto dell’ambiente collegato alla difesa della dignità umana, a quello di un originale spettacolo teatrale (con Denioderni, Fabrizio Dirotti e Giuditta del Chierico) su Pellegrinoartusi (che, in tempi di penuria e di contraddizioni sociali, lavoròa costruire l’ “unità gastronomica” del nostro Paese, elementodell’ “identità italiana” e della storia dei 150 anni dell’ Unità nazionale) in ideale dialogo con il Concerto del Gruppo popolare andino dei Marhaushuasi, le cui musiche evocano le suggestioni delle culture “altre” e danno voce al sogno ed ai progetti di un altro (più giusto, equo e libero) mondo possibile. “Pane nostro”: la storia della civiltà e dell’umanità attraverso il pane “Pane nostro” di Predrag Matvejevic, è il frutto di vent’anni di lavoro e di un ricordo d’infanzia. Quando era bambino, suo padre lo mandava di nascosto a portare un po’ di pane a tre prigionieri tedeschi che pativano la fame: a ricambiare un gesto analogo, quando il padre, ai lavori forzati in Germania, era stato rifocillato da un pastore protestante. E’ un racconto, ricco di sapienza e di poesia. Abbraccia l’intera storia dell’umanità: dal giorno lontano in cui i nostri antenati si stupirono per la simmetria dei chicchi sulla spiga, fino a oggi, quando miliardi di essere umani ancora soffrono la fame e sognano il pane, mentre altri ne sprecano in abbondanza. Sulle rive del Mediterraneo, dalla Mesopotamia alle tavole del mondo intero, il pane è stato il sigillo della nostra alimentazione occidentale. Ha accompagnato, anche nella forma della galletta o della focaccia, i viaggiatori, i pellegrini, i marinai… Si è ritrovato al centro di dispute sanguinose e infinite: le guerre per procacciarsi il cibo, le lunghe controversie sul pane – lievitato anziché azzimo – da usare per la comunione. Perché il pane è anche simbolo, al centro del rito. E lo si ritrova, nelle sue mille verità, in molte opere d’arte, dall’Antico Egitto alla pop art. Raccontando il pane, la sua storia, i suoi miti, Matvejevic ci parla di Dio e degli uomini, della storia e della geografia, della fame e della ricchezza, della guerra e della pace, della violenza e dell’amore. Secondo Amnesty International 800 milioni di persone soffrono la fame Secondo i dati di Amnesty International 800 milioni di persone nel mondo sono in condizione di estrema povertà e di soffrire la fame. Di questi 350 milioni sono i bambini. Ogni anno – sempre secondo dati di Amnesty International – muoiono per sete e per fame dai 5 ai 20 milioni di individui, mentre nel mondo si producono alimenti sufficienti per 12 miliardi di persone. Nello stesso report Amnesty International, già nel 2009, denunciava il pericolo che la crisi economica inneschi una crisi dei diritti umani di cui è difficile prevedere l’impatto sul lungo termine. Scarica il programma della Giornata per un equo sviluppo globale e tutti gli approfondimenti. E’ prevista anche una diretta streaming della giornata. Http://www.regione.toscana.it/regione/export/rt/sito-rt/contenuti/sezioni/diritti/diritti_sociali/rubriche/piani_progetti/
visualizza_asset.html_892442380.html
 
 
   
   
GIUNTA VENETA PER QUOTE LATTE RISERVA REGIONALE ALLE AZIENDE DI MONTAGNA CONDOTTE DA GIOVANI  
 
Venezia - La Giunta veneta ha proceduto a determinare le modalità di assegnazione di quote latte in disponibilità della cosiddetta “riserva regionale”, alimentata dalle revoche operate nei confronti dei produttori che non producono almeno l’85 per cento del proprio quantitativo. “Per la campagna 2011 – 12 – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – relativamente al quantitativo complessivo di kg 1.045.062 riguardante la componente della riserva regionale consegne zona “Montagna”, abbiamo disposto l’assegnazione, su richiesta, alle aziende con quota consegne ubicate in zona “Montagna”, condotte da giovani imprenditori o con giovani coadiuvanti, con età inferiore a 40 anni al momento della domanda. Per ogni azienda richiedente verrà assegnato un quantitativo massimo di 5 tonnellate di quota”. E’ stata invece rinviata ad un successivo provvedimento l’assegnazione delle disponibilità di quote latte delle altre componenti la riserva regionale. Della gestione tecnica ed amministrativa dei procedimenti, compresa l’adozione della necessaria modulistica, è stata incaricata l’Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura. La modulistica verrà resa disponibile nel sito web istituzionale dell’Agenzia (www.Avepa.it). I richiedenti dovranno far pervenire all’Avepa le domande entro 20 giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento di Giunta nel Bollettino Ufficiale della Regione.  
   
   
PESCA: CON I GAC ABRUZZO ALL´AVANGUARDIA CENTRATO L´OBIETTIVO DI SPESA DEI FONDI EUROPEI  
 
Pescara - "La scelta di organizzare questo importante appuntamento in Abruzzo sottolinea l´attenzione che la Comunità europea riserva alla nostra regione, non più considerata la "Cenerentola" delle regioni d´Europa, in quanto in questi ultimi anni ha dimostrato grande capacità sia di programmazione, sia di progettualità sia di spesa non solo per quanto riguarda l´agricoltura ma anche per quanto riguarda la pesca. Prima di oggi, infatti, una sola volta questo Comitato non si è riunito a Roma; due anni fa si è svolto in Sardegna a Castelsardo". L´assessore alla Pesca, Mauro Febbo, il 16 dicembre ha fatto gli onori i lavori in occasione del Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo del Fondo Europeo per la Pesca 2007/2013 che si è svolto oggi nella cornice di Palazzo D´avalos a Vasto. All´importante Comitato hanno partecipato i rappresentanti della Direzione Generale della Pesca e Affari Marittimi della Commissione Europea, del Ministero delle Politiche Agricole Direzione Generale della Pesca Marittima e dell´Acquacoltura, di tutte le Regioni italiane, delle organizzazioni professionali e delle associazioni di categoria nazionali del settore pesca. Mauro Febbo ha sottolineato alcuni dati rilevanti emersi nel corso della riunione. "Quest´anno tutte le Regioni si sono indirizzate verso l´attuazione dell´Asse Iv, così come indicato dalla Commissione europea, con l´approvazione dei Bandi per la costituzione dei Gruppi di Azione costiera". Ai tre gruppi esistenti a livello nazionale, si sono aggiunti ben due Gac abruzzesi, uno in provincia di Chieti e uno in provincia di Teramo, che sono stati appena assegnati per una spesa di 2 milioni 400 mila euro. Il Gac, partenariato composto da rappresentanti del settore alieutico locale, di altri settori economici e di organismi pubblici, elabora un Psl (Piano di sviluppo locale) e punta ad inserire meglio la pesca nell´economia del territorio, creando sinergie e interazioni con altri settori economici. In particolare, punta a rendere il settore alieutico parte attiva nella promozione turistica dell´area. Per quanto riguarda gli Assi prioritari del Fep, Asse I e Asse Ii, i dati ufficiali, fermi al 10 novembre, mostrano come grazie alla performance positiva di spesa da parte delle Regioni Fuori Convergenza si eviterebbe il disimpegno automatico dei fondi europei. "Se anche l´Abruzzo ha raggiunto ha centrato pienamente il suo obiettivo, così come da indicazioni della Commissione europea, con una spesa di 1.168.502 euro, - ha proseguito Febbo - lo stesso non si può dire per le Regioni cosiddette Obiettivo convergenza che, sempre in base ai dati attuali, non raggiungerebbero l´obiettivo di spesa. "La notizia positiva è che, nel corso della riunione, - ha continuato l´assessore - i rappresentanti di queste Regioni hanno garantito il massimo impegno affinché si riesca ad evitare il disimpegno. Sempre nel corso della discussione tra i membri del Comitato - conclude Febbo - sono emerse ulteriori tematiche che saranno sottoposte al Ministero con l´obiettivo di sbloccare e portare avanti ulteriori progetti di rilancio".  
   
   
AGRICOLTURA:LEGGE MARCHIO ABRUZZO PER TUTELA QUALITA´  
 
Pescara - la modernizzazione del sistema agricolo e di nuovi modelli di sviluppo per rendere il più possibile sano, forte e competitivo il sistema produttivo abruzzese. E´ l´obiettivo che la Regione intende perseguire attraverso il "Marchio Abruzzo", un marchio comunitario collettivo,(previsto dal Regolamento Ce 207/09) rivolto alla promozione ed alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari abruzzesi di qualità sia per sostenere i comportamenti virtuosi degli operatori agricoli sia per tutelare i consumatori finali. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, ha approvato un testo di legge che lo istituisce ufficialmente e successivamente lo stesso testo è passato all´unanimità anche in prima e terza Commissione del Consiglio regionale. Questa mattina, in Regione, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, l´assessore Febbo, affiancato dal presidente della Commissione Agricoltura, Antonio Prospero, nel presentare i dettagli dell´iniziativa, ha annunciato che l´approvazione definitiva della legge sul Marchio Abruzzo è prevista per mercoledì 28 in Consiglio regionale. "Auspico anche da parte dell´assemblea - ha detto Febbo - la stessa sensibilità mostrata dalle Commissioni consiliari. Infatti, si tratta di un´azione particolarmente importante a sostegno della qualità e della tracciabilità delle nostre produzioni agricole. La principale funzione del marchio - ha proseguito - è quella di consentire ai consumatori di identificare un prodotto ed un territorio in modo da distinguerlo da prodotti simili o da produzioni concorrenti". Il Marchio Abruzzo, in effetti, attribuisce il diritto esclusivo di impedire l´utilizzazione, da parte di altre imprese, dello stesso marchio o di un marchio simile nella commercializzazione di prodotti identici o simili a quelli della regione Abruzzo. "In particolare - ha aggiunto l´assessore - il Marchio Abruzzo svolge un ruolo centrale nella strategia di marketing e promozione del nome dell´azienda, contribuendo all´affermazione dell´immagine e della reputazione dei prodotti agli occhi del consumatore". Tale marchio potrà essere concesso esclusivamente a prodotti di qualità, che possiedono caratteristiche qualitative minime superiori a quelle imposte dalla normativa vigente ed oggettivamente misurabili e verificabili. A tal proposito, verrà istituito presso la Direzione politiche agricole un Comitato tecnico che provvederà a definire i prodotti per i quali sarà possibile chiedere la concessione del Marchio ed a concertare i relativi disciplinari di produzione.  
   
   
AGRICOLTURA: LA POLITICA DI SVILUPPO RURALE E IL RUOLO DELLE REGIONI AL CENTRO DEL CONVEGNO DI ANCONA.  
 
 "Rafforzare il nostro modello lavorando a una agricoltura multifunzionale, orientata verso la produzione di alimenti di qualita` e con un alto livello di sicurezza per i consumatori". Sono queste alcune linee di indirizzo su cui lavorare, come illustrate dal vice presidente e assessore regionale all´Agricoltura, Paolo Petrini, il 16 Dicembre ad Ancona, in apertura del convegno ´Quale politica di sviluppo rurale? Il ruolo delle Regioni e la nuova Pac 2014-2020´, evento organizzato da Regione Marche, Facolta` di Economia G. Fua` dell``Universita` Politecnica delle Marche, Spera - Centro studi interuniversitario sulle Politiche economiche rurali e ambientali, associazione Alessandro Bartola - studi e ricerche di economia e di politica agraria, con il patrocinio della Rete rurale nazionale e l``Istituto nazionale di Economia agraria. Il convegno e` realizzato con il contributo dell``Unione Europea, Direzione generale Agricoltura e Sviluppo rurale nel quadro delle azioni di informazione sulla politica agricola comune. Il 12 ottobre scorso la Commissione europea ha presentato le proposte legislative relative alla Politica Agricola Comune (Pac) per il periodo 2014-2020. Obiettivo dell´incontro di oggi e` esaminare approfonditamente la nuova politica di sviluppo rurale, nel quadro della complessiva riforma della politica agricola comune. Nello stesso tempo, compito del convegno e` favorire per tempo, alla luce dell´esperienza fin qui realizzata, l´aggiornamento e l´adeguamento delle Regioni italiane alle nuove sfide che accompagneranno la futura programmazione europea. La Pac fa leva su due pilastri: il primo agisce con pagamenti diretti agli agricoltori e con misure di mercato, il secondo interviene invece a favore dello sviluppo rurale. Rispetto al periodo precedente 2007-2013, riguardo allo sviluppo rurale, una novita` e` rappresentata dalla presenza di un quadro strategico comune e da un contratto di partnership tra Stato membro e Ue che prevede obiettivi quantificati, la misurazione dei risultati e una premialita` sulla base dei risultati stessi. Altro aspetto importante e` che nel nuovo Piano di sviluppo rurale le misure inserite possono essere organizzate in modo flessibile per il raggiungimento di 6 obiettivi che sono: promuovere il trasferimento di conoscenze e l``innovazione nel settore agricolo, rurale e forestale; potenziare la competitivita` dell``agricoltura e la redditivita` delle aziende agricole; incentivare l``organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo; preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall``agricoltura e dalle foreste; incoraggiare l``uso efficiente delle risorse e il passaggio a un´economia a basse emissioni di carbonio e capace di resistere alle variazioni climatiche nel settore agroalimentare e forestale; promuovere l``inclusione sociale, la riduzione della poverta` e lo sviluppo economico nelle zone rurali. ´Puntare sullo sviluppo delle aree rurali per consolidare l``identita` regionale - afferma Petrini - ossia a quella differenza che ci rende riconoscibili e apprezzabili nei rapporti con gli altri operatori del mercato globale. La sfida per le Marche nel futuro e` quella di mantenere e se possibile migliorare ancora le buone performance mostrate sia a livello amministrativo, sia a livello produttivo e promozionale. Il settore e` vitale, per questo la competitivita` delle aziende va consolidata e incentivata con gli strumenti a disposizione, senza appesantimenti burocratici, puntando alla semplificazione´. Nella prima parte del convegno, le relazioni hanno affrontato il tema della politica di sviluppo rurale 2014-2020 in chiave europea, raccogliendo in particolare, il contributo di relatori delle istituzioni comunitarie a vario titolo preposte. Nella seconda parte, sono state analizzate le problematiche dell´applicazione della politica di sviluppo rurale in Italia e nelle Regioni italiane.  
   
   
SICILIA, PESCA: PUBBLICATO BANDO ATTUAZIONE ZONE PESCA E COSTITUZIONE GAC  
 
Palermo - E´ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il bando di attuazione dell´Asse 4 "Sviluppo sostenibile delle zone di pesca e costituzione dei Gac", nell´ambito del Fondo europeo per la Pesca (Fep 2007 - 2013). Il regolamento Fep prevede il finanziamento di azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualita´ di vita nelle zone di pesca, tramite la costituzione di gruppi di azione costiera (Gac) che riuniscano rappresentanti del settore ittico locale e di altri settori pubblici e privati. In sintesi, le finalita´ degli interventi mirano a mantenere la prosperita´ economica e sociale delle zone di pesca, aggiungendo valore ai prodotti della pesca e dell´acquacoltura, rafforzare la competitivita´, sostenere infrastrutture e servizi, preservare e incrementare l´occupazione, tutelare l´ambiente nelle zone di pesca e promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale tra le zone di pesca. La "zona di pesca" destinataria del bando deve avere bassa densita´ di popolazione, un settore di pesca in declino, e piccole comunita´ attive nel settore della pesca, con una popolazione residente minimo di 30mila abitanti, ridotto a 15mila per le isole minori, fino ad un massimo di 150mila. Le risorse per l´Asse 4 ammontano complessivamente a 12 milioni e mezzo di euro. Dopo la pubblicazione sulla Gurs, i gruppi che intendono partecipare dovranno presentare la documentazione prevista dal bando. Altre informazioni sul sito: http://www.Regione.sicilia.it/agricolturaeforeste/assessorato  
   
   
ZUCCHERIFICIO DEL MOLISE, INCONTRO IN REGIONE  
 
Il Presidente della Regione, Michele Iorio, e gli Assessori Angela Fusco Perrella, Michele Scassera e Gianfranco Vitagliano, hanno incontrato il 16 dicembre, presso la Giunta regionale, i sindacati di categoria Fai-cisl, Fla-cgil, Uila-uil nazionali e territoriali e le Rsu dello Zuccherificio del Molise, preoccupati per il futuro dello stabilimento. Dall´incontro è emersa la ribadita consapevolezza, sia della Regione che dell´azienda, e quindi dei lavoratori diretti e non, dell´importanza per tutto il Basso Molise dello zuccherificio. Tutti, quindi, hanno espresso la volontà di conservarlo e assicurare il proseguimento di un percorso che consenta una sua innovazione tecnologica e che, da un lato qualifichi la produzione, dall´altro consenta di ridurre i costi, principalmente quelli energetici. Il tavolo di oggi ha anche ribadito la determinazione a voler chiedere all´attuale Governo il mantenimento degli impegni assunti con i precedenti per lo sblocco di tutti i fondi indirizzati al sostegno e all´innovazione del settore bieticolo-saccarifero, con richiesta urgente di un incontro. Le organizzazioni sindacali ritengono che le emergenze che si stanno determinando richiederanno un tempestivo intervento del Governo, in assenza del quale si riserveranno immediate e conseguenti iniziative. Oltre alla visione prospettica dell´azienda, le Organizzazioni sindacali ed i lavoratori si sono detti molto preoccupati per il pagamento della mensilità di dicembre e della tredicesima. Il Presidente Iorio, evidenziando alcuni imprevisti accaduti nell´attuazione del Piano industriale, ha sottolineato come questi possano essere superati per giungere al soddisfacimento delle giuste esigenze dei lavoratori. Come pure il Presidente della Regione si è detto concorde nel chiedere al Ministro Catania un tavolo tecnico in cui ricostruire ciò che è stato fatto in passato, e avviare un discorso di filiera per il futuro. Lo stesso Presidente ha comunque comunicato che a gennaio verrà insediato, come richiesto, un Tavolo a livello regionale di filiera per affrontare le varie problematiche che si creeranno di volta in volta. «La nostra attenzione è massima -ha infatti detto Iorio- sia per il futuro a breve, medio e lungo tempo dello zuccherificio sia per tutta la filiera ad esso legato. Esistono i presupposti in termini di costo dello zucchero per continuare sulla strada che tutti abbiamo voluto intraprendere con responsabilità comune». «La Giunta regionale - ha continuato il Presidente Iorio - si riunirà lunedì per assumere le decisioni di sua competenza per dare risposte di credibilità nell´immediato. Mentre ci stiamo già muovendo per sbloccare l´Accordo di programma e spronare Agea a fare la sua parte. Siamo consapevoli che al momento occorre che il sistema abbia credibilità rispetto a tutti gli interlocutori privati e pubblici. Ci impegneremo parimenti a comprendere come e perché il sistema delle banche non ha sostenuto il percorso di risanamento e di rilancio dello zuccherificio, che pure, nel corso degli ultimi anni, ha diminuito di oltre la metà la sua esposizione debitoria. Per l´Accordo di programma riconfermiamo la nostra disponibilità al cofinanziamento e ad un´ovvia attività di controllo di ciò che viene poi realizzato. Porteremo poi l´intera questione nuovamente all´attenzione di tutte le Forze politiche regionali, consapevoli dell´importanza strategica di questa storica azienda molisana».  
   
   
PRODOTTI TIPICI: L´OLIO DELLE TERRE AURUNCHE CONQUISTA IL MARCHIO DOP - CAMPANIA AL SECONDO POSTO IN ITALIA  
 
E´ stata concessa la denominazione di origine protetta all´olio extravergine di oliva delle Terre Aurunche. Il territorio che interessa la Dop "Terre Aurunche" è quello della parte nord della provincia di Caserta, nella zona attorno al vulcano spento del Roccamonfina e comprende i comuni di Caianello, Carinola, Cellole, Conca della Campania, Falciano del Massico, Francolise, Galluccio, Marzano Appio, Mignano Monte Lungo, Mondragone, Rocca D´evandro, Roccamonfina, San Pietro, Sessa Aurunca, Sparanise, Teano e Tora e Piccilli. Con questo riconoscimento, il numero degli oli di oliva extravergine a marchio Dop prodotti in Campania sale da quattro a cinque. Grande soddisfazione è stata espressa da Vito Amendolara, consigliere del presidente Caldoro per l´Agricoltura. "E´ un risultato importante, che spinge a valorizzare ancora di più il prezioso alimento, tra i più significativi della dieta mediterranea. "La Campania - conclude Amendolara - è ora la seconda regione d´Italia, a pari merito con la Puglia, per la produzione di oli di oliva extravergine a denominazione di origine protetta."  
   
   
CREDITO IMPOSTA: CONCLUSA IN SICILIA PRIMA FASE ISTRUTTORIA ISTANZE AGRICOLE  
 
Palermo - Procede a ritmo costante l´iter relativo all´istruttoria delle istanze presentate dalle imprese agricole per usufruire del credito di imposta per nuovi investimenti per la crescita dimensionale. Il Dipartimento Interventi Strutturali per l´Agricoltura, Servizio Iv, ha concluso il 28 novembre scorso la prima fase istruttoria. Su 148 domande ricevute informaticamente da parte dell´Agenzia delle Entrate, in seguito ad una verifica delle condizioni di ammissibilita´ e ad una analisi delle istanze, sono stati emessi provvedimenti di accoglimento per 49 richieste e per un totale di 14 milioni e 555 mila euro di investimenti. Analogamente sono stati emessi provvedimenti di diniego per 21 istanze per assenza dei requisiti normativamente previsti per l´assegnazione del credito di impostae per ben 79 per carenza di fondi. "I titolari dei provvedimenti di accoglimento - precisa il Dirigente Generale Rosaria Barresi - potranno procedere all´attivazione dell´istituto della compensazione successivamente all´acquisizione da parte del Dipartimento, del favorevole visto di legittimita´ della Corte dei Conti, della informativa antimafia, per importi agevolabili superiori a 154mila e 937euro nonche´ della perizia giurata a firma del tecnico progettista".  
   
   
MATERA - LA DIETA MEDITERRANEA CONQUISTA NEW YORK  
 
Successo, consenso e tanto interesse a New York per il progetto di “Dieta Mediterranea’’, presentato nel foyer del “Danny Kaye Theatre’’ a una platea di circa 300 tra allievi di diverse fasce di età del “The Culinary Institute of America’’, il più importante e qualificato college di formazione cuochi del mondo. Umberto Montano, direttore del Centro internazionale per gli studi e la cultura della Dieta Mediterranea insediato e promosso dalla Camera di Commercio di Matera, ha deliziato e incuriosito per 40 minuti esperti e aspiranti cuochi di vari Paesi sui sapori e i piatti della cucina tradizionale italiana. Montano ha trattato, con il supporto del video “Basilicata, gente e cucina di un luogo altrove ”, il tema “Archivio della memoria della cucina italiana’’ incentrato sulla esperienza esemplare di ricerca portata avanti nei mesi scorsi dalla Camera di Commercio di Matera e diventata capofila di un progetto sulla cucina nazionale fatto proprio da Unioncamere. “Piatto forte – ha detto Montano- della presentazione newyorkese è stata la cucina italiana di casa, quella più tradizionale e autentica, realizzata con sapienza ed entusiasmo da massaie, casalinghe, nonne, le veri custodi di uno straordinario patrimonio italiano di sapori e saperi. Il Centro internazionale di Studi, che ha sede a Matera , ha incentrato impegni e obiettivi sulla valorizzazione delle esperienze della cucina tradizionali fatta nelle famiglie e non quella dei ristoranti o degli chef più o meno famosi. Un patrimonio di conoscenze gastronomiche poco conosciute, ma che rappresenta la vera essenza di territori da scoprire e da promuovere sul piano turistico. E la “dieta mediterranea’’ è un veicolo formidabile per raggiungere questi obiettivi’’. Il successo ottenuto dal progetto della Camera di Commercio di Matera, capofila di un programma nazionale fatto proprio e ampliato da Unioncamere sulla cucina italiana, è stato evidenziato dal presidente dell’Ente camerale Angelo Tortorelli. “ I consensi e l’attenzione –ha detto Tortorelli- riservati da docenti e allievi alla Dieta mediterranea al The Culinary Institute of America conferma la validità di un percorso e di un progetto, che ci hanno portati ad effettuare con il professor Montano e il comitato scientifico un proficuo lavoro di ricerca e di valorizzazione della cucina locale. La produzione del Video e la classificazione di tecniche e piatti tipici sono uno dei tasselli dell’Archivio della memoria. Unioncamere lo ha valorizzato facendone un progetto nazionale, che avrà –ne sono certo – ricadute positive sul sistema produttivo nazionale e di quello turistico in particolare’’.  
   
   
VITICOLTURA VENETA. PRONTO IL QUARTO BANDO PER INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO  
 
 Venezia - La giunta regionale, su iniziativa dell’assessore all’agricoltura Franco Manzato, ha approvato il quarto bando, relativo all’annualità di operatività 2011/2012, per l’erogazione di finanziamenti finalizzati a ristrutturare e riconvertire i vigneti, in funzione del complessivo miglioramento del sistema vitivinicolo veneto. “Per questo tipo di iniziative – ha sottolineato Manzato – abbiamo messo a disposizione per nuove domande circa 7 milioni 750 mila euro dei quasi 10,9 milioni complessivamente assegnati al Veneto. Dobbiamo infatti assicurare la copertura di tutte le richieste ammesse ai benefici nell’annualità 20010/2011, attualmente giacenti presso Avepa e per le quali sono già state presentate le relative fidejussioni”. “Le domande per poter usufruire degli aiuti previsti dal nuovo Bando – ha sottolineato – andranno presentate dopo la pubblicazione del provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione ed entro il 15 febbraio del 2012”. Il Bando applica una disposizione contenuta nella Organizzazione Comune di Mercato del vino del 2007, che appunto mette a disposizione risorse per azioni di ristrutturazione e riconversione viticola. “I risultati ottenuti dal Veneto con i precedenti piani sono stati estremamente interessanti – ha sottolineato Manzato – perché è stato possibile avviare una concreta e mirata ristrutturazione del patrimonio viticolo regionale, che ha consentito di adeguare l’offerta delle produzioni enologiche ai mutamenti dei gusti dei consumatori e di impostare dei modelli viticoli (sesti d’impianto e forme di allevamento) funzionali ad un maggiore livello di meccanizzazione delle operazioni di campagna e ad un miglioramento qualitativo delle produzioni. Nella scorsa campagna sono pervenute istanze per un importo totale di oltre 12,5 milioni di euro, rispetto alle quali è stato possibile erogare finora un importo superiore ai 10 milioni di euro solo grazie alla rimodulazioni delle risorse assegnate a livello nazionale. Ora provvederemo anche per le domande giacenti. Questo peraltro dimostra una volta di più l’efficacia di queste azioni e la capacità di spesa del Veneto”. Con il nuovo bando, sono stati rimodulati alcuni adempimenti riguardanti i titoli d’impianto, indicando procedure che possono costituire un aggravio per le strutture tecniche provinciali interessate nell’attività istruttoria, ma che tengono conto in primo luogo delle esigenze di programmazione dei viticoltori.  
   
   
CAMBIO DI VERTICE ALLA PRESIDENZA DELLA STRADA VINI DEL PIAVE NUOVE PROGETTUALITÀ , SOCI E TERRITORIO AL CENTRO DEL NUOVO MANDATO  
 
Il mese di dicembre porta una novità nel cuore del turismo del Piave. Da poche settimane, infatti, il comitato di gestione della Strada Vini del Piave si è rinnovato. Emanuela Bincoletto - ( www.Tessereonline.it  ) donna del vino, vignaiola indipendente e partecipe attiva nel mondo dell’associazionismo di settore è infatti la neo Presidente. “Sono conscia – dice Bincoletto – che il lavoro da fare sia tanto ma sono altrettanto certa che, in linea al mio modo di operare, le relazioni tra i soci siano il punto da cui partire”. “I soci -prosegue la neo Presidente- sono la strada”. “Il cuore delle nuove progettualità partirà infatti dal rendere tutti più partecipi alla vita associativa…per il bene comune è necessario tessere relazioni sul territorio, creare contatti e stimolare un forte lavoro di squadra attraverso uno scambio reciproco e costruttivo”. Il Presidente uscente Vittorio Bellussi ( www.Azienda-agricola-bellussi.it  ) continuerà comunque a seguire le diverse progettualità come consigliere e Claudio Ciani Bassetti ( www.Castellodironcade.com  ) sarà il nuovo Vice Presidente. Il comitato è poi composto da: Andrea Bonato ( www.Lerive.it  ); Monia Carlet (www.Furlanvini.com  ); Gianluca Giacomini ( www.Vignesangiacomo.it  ); Stefania Introvigne ( www.Introvigne.com  ); Anna Olizzo ( www.Vinigrassi.it ); Marco Tombacco ( www.Tenutasangiorgio.com  ); Chiara Zago ( www.Luiginozago.it  ). Il 2012 si presenta dunque come un anno ricco di sfide, un momento economico difficile che richiede certamente uno sforzo maggiore ma che potrà trovare risposte concrete in una volontà di innovazione condivisa in linea ai tempi moderni e le nuove esigenze del mercato.  
   
   
TIPICAMENTE FRIULANO VERSO L´EXPO 2015  
 
Trieste - Alla 16.A edizione di Artigiano in Fiera, la rassegna espositiva tenutasi nei giorni scorsi a Milano, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa) ha presentato il meglio dei prodotti agroalimentari veicolati attraverso il marchio Tipicamente Friulano, compresi i vini doc e la ristorazione di qualità. "Molti visitatori - ha commentato l´assessore alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia, Claudio Violino - sono rimasti meravigliati da quanto e come la nostra regione sia stata capace di riunire sotto la bandiera del Tipicamente Friulano i principali Consorzi e Associazioni del comparto agroalimentare regionale, incluso il vitivinicolo. Abbiamo raggiunto l´obiettivo di uscire dai confini regionali - ha concluso l´assessore - promuovendo la varietà e qualità dei nostri prodotti nella piazza italiana che più di altre è all´origine di mode e tendenze nel settore del gusto". Tra i vari incontri svoltisi nel corso della fiera milanese, particolarmente significativo quello servito a consolidare la collaborazione trasversale che dovrà portare Tipicamente Friulano all´Expo 2015. Di questa prospettiva, infatti, Violino ed il direttore generale dell´Ersa, Mirko Bellini, hanno discusso con Antonio Intiglietta, presidente Ge.fi. Gestione Fiere Spa, Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano, Alberto Mina, direttore relazioni istituzionali e sviluppo del tema di Expo 2015 e l´assessore all´agricoltura della Lombardia, Giulio De Capitani. "Puntiamo a creare un percorso di continuità - ha spiegato Violino - che, partendo da Artigiano in Fiera, giunga fino alla partecipazione ad Expo 2015, una lunga campagna mirata per fare conoscere il prodotto friulano ed il Friuli Venezia Giulia nel suo complesso. Seguiremo questo mercato molto attentamente - ha assicurato ancora l´assessore - e questo è il principale motivo per cui le aziende friulane sono state presenti alla fiera milanese con la possibilità di vendere i loro prodotti". Tra le tipicità più apprezzate ed acquistate a Milano, in pole position l´ampia offerta di formaggi. Delle 160 forme vendute, 80 erano di Latteria, 10 di Forma di Frant e 11 di formaggio Asino, ma sono stati anche venduti anche 15 quintali di farina di polenta e 5 di polenta precotta. Infine, successo pure per l´Enoteca regionale che ha servito 26mila calici di vino, mentre al ristorante Tipicamente Friulano sono stati consumati 6mila pasti.  
   
   
LOMBARDIA RISPONDE A RICHIESTE DELLE ASSOCIAZIONI AGRICOLE: CERCARE FONDI PER CENTRI ASSISTENZA  
 
Milano - "Siamo pienamente consapevoli delle criticità legate alle risorse da destinare ai Centri di Assistenza Agricola (Caa) e siamo altrettanto consapevoli della necessità di procedere al più presto al rinnovo della convenzione". E´ quanto detto il 15 dicembre da Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, rispondendo al comunicato di Coldiretti, che denuncia il rischio caos per 50.000 aziende causa il mancato accordo, per il 2012, sui servizi e sulle risorse ai centri di assistenza alle imprese. "I Caa - ha detto ancora il responsabile dell´Agricoltura lombarda - svolgono, su delega della Regione, attraverso una convenzione con l´Organismo pagatore, funzioni che assicurano efficienza e rapidità nelle procedure burocratiche, soprattutto quelle legate alla Pac e al Psr. "La pesante crisi che ha colpito a tutti i livelli e su tutti i settori, pubblici e privati - ha sottolineato De Capitani - impone anche a Regione Lombardia una necessaria rivalutazione della distribuzione delle risorse disponibili, che non significa "impossibilità di fatto a rinnovare la convenzione". "Allo scopo, e con la sollecitudine e la concretezza che la Regione e l´Assessorato all´Agricoltura hanno già ampiamente dimostrato - ha concluso l´assessore - stiamo verificando, considerate le attuali disponibilità di bilancio, soluzioni percorribili che valuteremo con le organizzazioni professionali lombarde coinvolte nella gestione dei Caa".