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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Febbraio 2012
RICERCATORI HANNO FATTO LUCE SULLA CORRELAZIONE TRA LA PERDITA DELL´UDITO E LA SENSIBILITÀ DEL TATTO  
 
Bruxelles, 8 febbraio 2012 - Un team di ricercatori europei ha scoperto che le persone con una specifica forma ereditaria di sordità sono più sensibili alla vibrazione a bassa frequenza. Presentati sulla rivista Nature Neuroscience, i risultati forniscono informazioni sul collegamento tra la perdita dell´udito e la sensibilità del tatto. Per permettere a una persona di "sentire" tramite il tatto bisogna attivare cellule della pelle specializzate. Coordinati dal gruppo con sede in Germania del Leibniz-institut für Molekulare Pharmakologie (Fmp) e del Centro di medicina molecolare Max Delbrück (Mdc) Berlin-buch, i ricercatori hanno esaminato persone con una sordità ereditaria Dfna2 per ottenere una migliore prospettiva sul loro senso del tatto e non sulla loro capacità di udire. Una mutazione che riguarda la funzione di molte cellule dei peli dell´orecchio interno è responsabile di questa menomazione dell´udito. Secondo i ricercatori, questa mutazione potrebbe avere effetti anche sul senso del tatto. I peli del nostro orecchio interno vibrano con la pressione delle onde sonore e queste vibrazioni causano un influsso di ioni di potassio a carica positiva nelle cellule dei peli. Questa corrente elettrica genera un segnale nervoso che arriva al cervello. Il risultato? L´udito. Gli ioni di potassio scorrono attraverso un canale nella membrana della cellula e quindi escono dalle cellule dei peli. La mutazione danneggia questo canale del potassio, che gli esperti chiamano la molecola proteica Kcnq4, nelle persone con una menomazione dell´udito. La pressione in eccesso porta alla scomparsa delle cellule sensoriali. "Ma abbiamo scoperto che la Kcnq4 è presente non solo nell´orecchio, ma anche in alcune cellule sensoriali della pelle," dice il professor Thomas Jentsch del Fmp. "Questo ci ha dato l´idea che la mutazione possa colpire anche il senso del tatto, ed è proprio quanto siamo riusciti a dimostrare nella nostra ricerca, che abbiamo condotto in stretta collaborazione con il laboratorio di Gary Lewin, un collega del Mdc specializzato nel senso del tatto." Le persone riescono a distinguere la differenza tra una superficie e l´altra grazie alle vibrazioni che si verificano sulla pelle quando si passa la mano sulla superficie. Queste informazioni ci aiutano a comprendere ciò che ci circonda. Il team, che comprendeva esperti provenienti da Spagna e Paesi Bassi, ha detto che i pazienti riuscivano a percepire vibrazioni molto lente che il gruppo di controllo sano non riusciva a percepire. C´era stato un cambiamento nei meccanorecettori del normale senso del tatto a causa delle mutazioni nel gene del canale Kcnq4. Il professor Jentsch e il suo collega, il professor Gary Lewin del Mdc, hanno detto che i pazienti affetti da Dfna2 sono estremamente sensibili alle vibrazioni. "La pelle ha tanti tipi diversi di meccanorecettori che rispondono a diverse qualità di stimoli, specialmente a diverse gamme di frequenze. L´interazione di diverse classi di recettori è importante per il senso del tatto. Anche se i recettori che abbiamo studiato sono diventati più sensibili a causa della perdita del canale del potassio, questo effetto positivo potrebbe essere superato dallo svantaggio della sintonizzazione sbagliata alle altre frequenze. Con il Kcnq4 abbiamo identificato per la prima volta un gene umano che cambia i tratti del senso del tatto." Per maggiori informazioni, visitare: Nature Neuroscience: http://www.Nature.com/neuro/index.html    
   
   
TUMORE DEL COLON-RETTO: “NECESSARIO GARANTIRE AD OGNI PAZIENTE UNA TERAPIA PERSONALIZZATA”  
 
Roma, 8 Febbraio 2012 – Tra sostenibilità delle cure ed appropriatezza terapeutica: questa la grande promessa della terapia personalizzata. Nel caso specifico del tumore del colon-retto si può selezionare “a priori” il paziente tramite un test genetico (Kras) affinchè si possa scegliere la terapia oncologica più adatta; questo approccio rappresenta un esempio di appropriatezza terapeutica. E’ questo il messaggio emerso dall’Incontro “Appropriatezza d’uso e percorsi terapeutici in oncologia nella cura dei tumori del colon-retto” tenutosi oggi a Roma, alla presenza delle Istituzioni e dei massimi esperti nel settore oncologico, per fare il punto sulla gestione del tumore del colon-retto. Il tumore del colon è in assoluto il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 50.000 diagnosi stimate per il 2011. Il Prof. Enrico Ricevuto (Oncologia Medica Ospedale Civile San Salvatore Università degli Studi dell’Aquila), Prof. Francesco Cognetti (Direttore Dipartimento Oncologia Medica Ifo Regina Elena di Roma) e Prof. Carlo Barone (Direttore Unità Complessa Oncologia Policlinico A. Gemelli di Roma) hanno evidenziato l’indispensabilità della terapia personalizzata, del percorso assistenziale integrato del paziente e dell’innovazione terapeutica nella gestione di questo particolare tipo di cancro. Pazienti con il gene Kras non mutato (cosidetti Kras wild-type) hanno una maggiore probabilità di rispondere alla terapia e di vivere più a lungo. I risultati clinici dimostrano come oggi un approccio personalizzato corretto e multidisciplinare sia in grado di portare alcuni pazienti con metastasi limitate al fegato inizialmente inoperabili ad essere potenzialmente curati tramite resezione chirurgica. “La personalizzazione delle terapie per i malati di tumore al colon retto consente di utilizzare in modo razionale e appropriato le risorse economiche a disposizione del sistema sanitario nazionale, offrendo il maggior beneficio possibile per il paziente ed evitando inutili sprechi. Dovremmo impegnarci nel perfezionare il miglior percorso diagnostico-terapeutico possibile per il paziente, favorendo appropriatezza, riorganizzazione e ristrutturazione nel tentativo di evitare tagli che possano avere un impatto negativo sulla salute dei cittadini”. Ha dichiarato il Senatore Antonio Tomassini, Presidente Xii Comm.ne Sanità Senato della Repubblica, aprendo i lavori. “In Ospedale oggi il tema centrale è la sostenibilità dell’innovazione, non solo italiano ma internazionale, all’interno della quale le terapie oncologiche hanno un ruolo chiave sia per la spesa che per la tipologia della malattia. L’appropriatezza d’uso delle terapie innovative deve essere valutata attraverso il positivo rapporto costo-efficacia; questa valutazione dovrebbe coinvolgere sempre di più i vari attori clinici e non clinici responsabili delle risorse all’interno delle strutture.” Ha tenuto a precisare il Dottor Patrizio Piacentini, Direttore Dipartimento di Scienze Farmacologiche Azienda Ospedaliera San Carlo Borromeo Milano e Segretario regionale Sifo Sezione Lombardia. “La strategia di personalizzare la terapia dei pazienti con tumore del colon retto metastatico in funzione di un predittore di risposta (il Kras) consente di trattare con farmaci “mirati” solo chi è destinato a rispondere alla terapia, evitandone l’utilizzo inutile e potenzialmente dannoso per la salute del paziente e per il budget del servizio sanitario. La personalizzazione della terapia è una strategia altamente costo efficace: si guadagna un anno di vita investendo meno di 15.000 Euro, ben al di sotto del valore soglia comunemente accettato di 60.000 Euro”. Ha detto il Prof. Lorenzo Mantovani, Farmacoeconomista Università Federico Ii Napoli. "Il diritto ad un trattamento personalizzato sancito nella Carta Europea dei diritti del malato deve essere garantito ad ogni cittadino, a prescindere dalla Regione di residenza. I percorsi diagnostico-terapeutici possono contribuire a dare certezze e trasparenza su tempi di erogazione, prestazioni e procedure appropriate. Auspichiamo un´applicazione reale dei in tutte le realtà regionali e aziendali; per questo stiamo promuovendo una ricognizione civica sul tema che vuole, tra le altre cose, aiutare le aziende sanitarie a capire se la direzione che hanno preso è giusta oppure no per i cittadini." Ha concluso la Dott.ssa Sabrina Nardi, Responsabile progetti e campagne Tribunale per i diritti del malato, Cittadinanzattiva.  
   
   
SCREENING NEONATALE: L¡¯ESPERIENZA DEL MEYER SI ALLARGA ORA ANCHE ALLA SARDEGNA  
 
Firenze, 8 febbraio 2012 ¨C Un¡¯altra regione apre allo screening neonatale allargato. La Toscana condivide la sua esperienza con la Sardegna, formando i laboratoristi che faranno screening neonatale per oltre 40 malattie metaboliche ereditarie anche ai 15.000 bambini che ogni anno nascono nella regione insulare. E¡¯ il risultato della convenzione che ¨¨ stata di recente firmata tra la Asl 8 di Cagliari e l¡¯Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze, dove ha sede il Centro di riferimento regionale per lo screening neonatale, che svolge i test ai circa 45.000 neonati che ogni anno vengono alla luce in Toscana e in Umbria. ¡°Grazie alla volont¨¤ e al supporto dell¡¯assessorato per il diritto alla salute della Regione Toscana ¨C commenta l¡¯assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ¨C in questi anni il Centro del Meyer ha maturato un¡¯esperienza che non ha eguali in Italia. Infatti, proprio grazie a questa esperienza accumulata in otto anni di lavoro dedicati all¡¯identificazione dell¡¯ampio spettro delle malattie metaboliche ereditarie mediante la spettrometria di massa, il Centro di Riferimento dell¡¯Aou Meyer ¨¨ un¡¯eccellenza per diagnosi e cura. Per questo voglio ringraziare il direttore generale del Meyer, dottor Tommaso Langiano, e tutti i professionisti del Centro. Ora siamo felici di poter mettere questa esperienza a disposizione anche dei neonati della Sardegna¡±. Per poter estendere lo screening neonatale anche in Sardegna, il personale identificato dalla struttura cagliaritana verr¨¤ ad apprendere al Meyer di Firenze. Nell¡¯azienda Ospedaliero Universitaria fiorentina verr¨¤ infatti formato lo specialista di spettrometria di massa che seguir¨¤ i test e sempre al Meyer verr¨¤ collocata l¡¯attrezzatura finanziata dalla Regione Sardegna. Grazie a questa convenzione, la Toscana dar¨¤ il know-how ai professionisti sardi, che cos¨¬ potranno eseguire in autonomia lo screening neonatale che ha gi¨¤ consentito di individuare precocemente malattie metaboliche rare che, se non trattate con le cure appropriate, quando si manifestano, possono provocare danni gravi ai bambini che ne sono affetti. Lo screening neonatale della Regione Toscana. Dal 2004 la Regione Toscana ¨¨ l¡¯unica in Italia a effettuare ¨C con specifica delibera regionale n.800 del 02-08-2004 - lo screening neonatale allargato a circa 40 malattie metaboliche rare, utilizzando la spettrometria di massa, presso i laboratori dell¡¯Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze. Si tratta di una tecnica analitica applicata alla diagnostica, che permette di misurare, da una goccia di sangue, un numero molto elevato di analiti del metabolismo intermedio. In pazienti affetti da questo tipo di difetti enzimatici si pu¨° verificare l¡¯accumulo di sostanze tossiche per l¡¯organismo che, nei casi peggiori, possono anche portare a morte immediata. Fino ad oggi sono stati sottoposti a screening neonatale oltre 300.000 neonati, con pi¨´ di 180 diagnosi. Dalla fine di dicembre 2009 lo screening effettuato presso i laboratori del Meyer viene effettuato anche ai circa 8.000 neonati che ogni anno vengono alla luce in Umbria (questo in virt¨´ del protocollo d¡¯intesa firmato dall¡¯allora assessore Enrico Rossi). Screening neonatale. Si tratta di una esperienza che per dimensioni e capillarit¨¤ non ha uguali nel nostro Paese. Lo screening effettuato con spettrometria di massa fino ad ora ha permesso di scoprire una elevata incidenza di malattie che erano ritenute rare o inesistenti e di intervenire salvando le vite di tanti neonati con terapie specifiche, nonch¨¦ di fare prevenzione nelle famiglie, attraverso un consiglio genetico oppure una diagnosi prenatale. Grazie a una goccia di sangue prelevata tra il secondo e il terzo giorno dalla nascita, ¨¨ infatti possibile sapere molto precocemente se il neonato nasconde una delle oltre quaranta malattie metaboliche ereditarie spesso con manifestazioni cliniche gravi o con conseguenze anche mortali. E¡¯ stato inoltre dimostrato che in alcuni casi lo screening neonatale positivo nel neonato, in realt¨¤ nascondeva una malattia, non del bambino ma della mamma e anche in questi casi, dove opportuno, ¨¨ stato ¨¨ possibile intervenire con adeguate terapie. Lo screening neonatale si ¨¨ rivelato fondamentale per la cura dei neonati affetti da patologie quali aminoacidopatie, acidurie organiche e difetti della ¦Â-ossidazione degli acidi grassi. In questo ultimo gruppo, il difetto noto come Mcad (a carico della ¦Â-ossidazione degli acidi grassi a catena media), ritenuto pressoch¨¦ inesistente nella popolazione italiana (fino alla prima diagnosi effettuata al Meyer nel 2003), pu¨° essere causa di morte improvvisa del lattante. Ultimamente, grazie a due brevetti internazionali dell¡¯Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze in collaborazione con l¡¯Universit¨¤ di Firenze, si effettua anche lo screening su Tirosinemia di Tipo 1 e su alcune immunodeficienze severe combinate (deficit di Ada), per i quali il gruppo di Firenze ¨¨ stato riconosciuto pioniere a livello internazionale.  
   
   
PROTESI D´ANCA MODELLO ASR DEPUY: IN EMILIA-ROMAGNA SONO 155 IN 10 ANNI LE PERSONE A CUI È STATA IMPIANTATA QUESTA PROTESI. TUTTE CONTROLLATE E MONITORATE.  
 
Bologna, 8 febbraio 2012 - “Su un totale di 60.000 persone che hanno avuto un impianto di protesi di anca in Emilia-romagna negli ultimi 10 anni, sono 155 quelle a cui è stata impiantata una protesi modello Asr della ditta Depuy; tutti questi pazienti hanno ricevuto dalle strutture in cui sono stati operati tutte le indicazioni per il monitoraggio della loro situazione. Solo per una piccolissima parte di loro si è reso necessario un nuovo intervento chirurgico”. Lo ha detto la direttrice generale sanità e politiche sociali della Regione Mariella Martini a seguito notizie diffuse nei giorni scorsi riguardo alla possibile pericolosità delle protesi d´anca modello Asr prodotte dalla ditta Depuy (commercializzate a partire dal 2004 e ritirate volontariamente dalla stessa ditta produttrice nell’agosto 2010 a seguito di verifiche che dimostravano un maggior numero di reinterventi di impianto rispetto ad altre tipologie di protesi). “La segnalazione di possibili effetti dannosi legati all´impianto della protesi Asr – ha spiegato Martini – è stata inviata dalla ditta produttrice Depuy al Ministero della Salute nel mese di agosto 2010, e dal Ministero diffusa alle strutture sanitarie regionali nello stesso mese.” La possibilità di identificare con certezza e tempestivamente le persone a cui era stata impiantata una protesi Depuy Asr in Emilia-romagna è data dal Registro regionale implantologia protesica ortopedica, gestito dall’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Questo registro, dal 2000, raccoglie le informazioni su tutti gli interventi di protesi ortopediche eseguiti nelle strutture pubbliche e private della regione, registrando anche tutti i dettagli della protesi impiantata, compreso il modello e la ditta produttrice. “Grazie al registro, già dal settembre 2010 – ha detto Martini - tutti gli Ospedali e le Case di cura che avevano utilizzato protesi Asr sono stati messi nella condizione di contattare i singoli pazienti interessati.” A ulteriore garanzia dei cittadini, in una nota diffusa oggi a tutte le Aziende sanitarie, Martini ha chiesto di coinvolgere anche i medici di famiglia chiedendo loro di verificare l’attivazione dei controlli clinici nel caso di loro assistiti con protesi d’anca Asr. Tutti gli altri pazienti con protesi d’anca non Asr Depuy non hanno motivo di preoccuparsi.  
   
   
REGIONE INCONTRA MEDICI OSPEDALE CIVILE DI VENEZIA  
 
Venezia, 8 febbraio 2012 - “L’ospedale civile di Venezia ha un presente importante ed avrà un futuro qualificato. Nessuno di noi ha mai pensato ad un suo ridimensionamento e se qualcosa di simile è circolato è privo di qualsiasi fondamento”. Con queste parole l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto ha inteso sgomberare il campo da preoccupazioni e relative polemiche rispetto al futuro dell’ospedale del centro storico. Lo ha fatto incontrando ieri , con il segretario regionale per la sanità Domenico Mantoan, un folto gruppo di medici del nosocomio, su iniziativa dell’intersindacale medici dell’ospedale civile di Venezia. “Su questa struttura – ha sottolineato Coletto portando i saluti del presidente Zaia e della Giunta – stiamo investendo 40 milioni di euro per il dipartimento medico ed il materno infantile e già questo fatto dovrebbe essere sufficiente per testimoniare come le nostre intenzioni siano tutte orientate a dare un futuro importante al Civile. Un futuro – ha aggiunto – che terrà conto sia della storia di questo ospedale, sia della particolarità del territorio e dei cittadini che è chiamato a servire. Parliamo dei residenti, ma anche dei milioni di turisti che visitano ogni anno la città e dei tanti che vi si trovano per motivi di studio o di lavoro”. “Una volta che il nuovo Piano Sociosanitario sarà approvato dal Consiglio regionale – ha aggiunto Coletto – ne discenderanno le schede ospedaliere, all’interno delle quali terremo in debito conto le diverse esigenze. Di certo – ha concluso – il Civile di Venezia non verrà ridimensionato”. Nel corso dell’incontro, Coletto e Mantoan hanno quindi risposto alle numerose questioni poste dai medici presenti, riguardo alla dotazione di personale, all’organizzazione del lavoro, ai contenuti tecnici del Piano regionale in discussione.  
   
   
AL VIA UNA COMMISSIONE PER SOLUZIONE RAPIDA DELL´EMERGENZA CARDARELLI  
 
Napoli, 8 febbraio 2012 - "Per porre fine in tempi brevi al congestionamento del Pronto Soccorso del’Aorn Cardarelli, la Struttura Commissariale è in procinto di approvare una delibera per l’istituzione di una Commissione Tecnico-amministrativa che affiancherà il Dipartimento di emergenza-urgenza e del relativo pronto soccorso dell’Ospedale “Cardarelli” di Napoli. Compito della Commissione sarà quello di analizzare le cause che determinano l’elevato numero di pazienti ricoverati in barella e lo studio di proposte per risolvere in tempi brevi una situazione emergenziale." Lo hanno reso noto il 6 febbraio il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il consigliere per la Sanità Raffaele Calabrò. "Fin dall’inizio dell’anno, abbiamo adottato provvedimenti importanti per rispondere al meglio all’elevato numero di pazienti che affluiscono al Cardarelli. In particolare, è stato firmato un protocollo con l’Ao "Ospedale dei colli", e le due Aou della Sun e della Federico Ii che si sono impegnate a riservare una percentuale di posti letto non occupabili per ricoveri già previsti e che saranno messi a disposizione dei pazienti che giungeranno dal Cardarelli", dice Calabrò. "Si stima che, grazie all’intesa, ogni giorno circa 40 pazienti verranno smistati negli altri nosocomi. A chi fa notare che ad oggi i trasferimenti sono stati irrisori, rispondo che nessuno ha poteri taumaturgici e che anche la collaborazione e la solidarietà ha bisogno di tempo per entrare a regime e dare frutti”, aggiunge il consigliere per la Sanità. “Tra le altre misure significative vanno annoverate le linee guida dirette ad attivare in tempi rapidi posti letto di lungodegenza post acuzie, a partire da 30-40 posti letto che saranno allestititi proprio presso il Cardarelli." "Nonostante - sottolinea il presidente Caldoro - i vincoli che gravano sulla Campania, Regione soggetta al Piano di Rientro - per una disfunzione della governance sanitaria nei decenni passati - la Regione ha autorizzato in via straordinaria il direttore generale dell’Aorn Cardarelli a procedere al reclutamento, a tempo determinato, di risorse umane (otto dirigenti medici, quindici infermieri e quattro operatori sociosanitari). La Regione è, inoltre, impegnata ad ottenere il via libera dei Ministeri competenti per consentire una deroga al blocco del turn over che consentirebbe ai medici e al personale sanitario di non lavorare più in condizioni di perenne emergenza." La Commissione si rivelerà uno strumento prezioso per sostenere il più grande nosocomio regionale nel garantire un’adeguata assistenza sanitaria che in questo periodo dell’anno con gli elevati picchi influenzali richiede risorse strumentali ed umane straordinarie. "Il gruppo di esperti e tecnici sarà, inoltre, facilitato nel suo compito di affiancamento nella gestione dell’emergenza del Cardarelli grazie alla stesura già in corso di linee guida e accordi tra Cardarelli ed Asl Na 1 finalizzati alla gestione dei codici bianchi e verdi anche con il coinvolgimento dei medici di continuità territoriale," concludono il presidente Caldoro e il senatore Calabrò.  
   
   
FVG : TONDO CON DIRIGENTI DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE TRIESTE  
 
Trieste, 8 febbraio 2012 - Il presidente della Regione Renzo Tondo ha incontrato ieri, in occasione dell´avvicendamento ai vertici del Dipartimento di Salute Mentale dell´Azienda per i Servizi sanitari "Triestina", il direttore Giuseppe Dell´acqua, che lascia l´incarico per raggiunti limiti di età, e il suo sostituto Roberto Mezzina. L´incontro ha offerto l´occasione per riconfermare l´eccellenza dei servizi di salute mentale di Trieste, che continuano a rappresentare un modello di riferimento per molti Paesi. Non a caso sono previsti nei prossimi mesi proprio a Trieste due appuntamenti di rilievo internazionale: in aprile un convegno giuridico sul tema "Diritti umani e salute mentale" e in giugno un incontro di esperti europei nel campo della psichiatria sotto gli auspici dell´Organizzazione mondiale della Sanità. Tondo ha confermato la sua partecipazione a entrambi gli eventi, che rappresentano - ha rilevato - un´importante occasione di approfondimento e di confronto. Il presidente della Regione, che ha anche la delega in materia di Sanità, ha ribadito l´intenzione di promuovere un incontro di tutti i Centri di Salute mentale del Friuli Venezia Giulia, con il coordinamento della direzione regionale della Salute.  
   
   
ROMA: MALTEMPO, POLVERINI VISITA OSPEDALE DI SORA  
 
Roma, 8 febbraio 2012 - La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ieri mattina si è recata a Sora dove ha prima visitato l´ospedale e poi un centro di accoglienza per l´emergenza maltempo. “La situazione è in evoluzione e va tenuta sotto controllo – ha detto Polverini in merito al maltempo - e dobbiamo capire cosa fare ancora per Sora e per le realtà circostanti. Stanno arrivando oltre 50 tonnellate di sale per la provincia di Frosinone ed è importante usarlo in modo appropriato, perché in questo momento è una risorsa preziosa e va sparso solo dopo aver tolto la neve, altrimenti va sprecato”. Polverini ha ricordato che “ieri la giunta regionale ha deliberato lo stato di calamità naturale e siamo in contatto con il commissario Ue Tajani per valutare la possibilità per il Lazio di accedere al fondo di solidarietà Ue previsto per situazioni di calamità naturali”. La governatrice ha precisato che nella provincia di Frosinone sono ancora 9mila le utenze che risultano staccate, “ma stiamo lavorando per tentare entro stasera di riagganciarle, altrimenti useremo i gruppi elettrogeni. Inoltre, abbiamo inviato altri mezzi per liberare meglio le strade. Da ieri - ha concluso Polverini - siamo impegnati anche sul fronte dell´agricoltura e degli animali ".  
   
   
STOP ALLEVAMENTO DI ANIMALI PER VIVISEZIONE PROGETTO DI LEGGE PRESENTATO DA FORMIGONI E MICHELA BRAMBILLA PREVISTE SANZIONI FINO A 150.000 EURO E CHIUSURA GREEN HILL  
 
 Milano, 8 febbraio 2012 - La Regione ha proposto un Progetto di legge, esposto ieri mattina a Palazzo Lombardia dal presidente Roberto Formigoni insieme all´onorevole Michela Brambilla e al consigliere Giorgio Puricelli, che ne è l´autore insieme a Rienzo Azzi, che vieta l´allevamento di cani, gatti e primati non umani per fini di sperimentazione, valido su tutto il territorio lombardo. Il Pdl recepisce quanto disposto al punto c) dell´art. 16 della legge comunitaria approvata nei giorni scorsi alla Camera. Il Progetto Di Legge E Green Hill - "In seguito al dialogo con l´onorevole Brambilla - ha detto il presidente Formigoni - abbiamo dato mandato agli uffici di studiare un provvedimento normativo che possa affrontare questo tema a livello regionale". In Lombardia questa legge costringerebbe alla chiusura l´unico allevamento italiano di cani beagle destinati alla vivisezione, il Green Hill di Montichiari, da tempo oggetto di continue proteste per il trattamento ´inadeguato´ degli animali. Il Progetto di legge infatti vieta (art.1) ´l´allevamento di cani e gatti e primati non umani destinati alla sperimentazione´ e (art.2) punisce i trasgressori con adeguate sanzioni amministrative (fino a 150.000 euro, 300.000 in caso di recidiva). Le somme introitate saranno destinate alle Asl competenti per il territorio. Una Regione Per La Tutela Degli Animali - Il presidente Formigoni ha anche ricordato la sensibilità che Regione Lombardia ha mostrato in passato nei confronti della tutela degli animali e che "questa iniziativa si inserisce in un pacchetto di norme già in vigore che abbiamo approvato negli ultimi anni". Tra le iniziative richiamate all´attenzione, l´istituzione dell´Anagrafe canina regionale, completamente informatizzata, a cui sono già iscritti 860.000 cani, che "ci consente di approfondire e capire il tema dell´abbandono e quindi di applicare norme che veramente risolvano il problema". Tre sono invece i bandi emanati negli ultimi mesi, per un importo complessivo di 5 milioni di euro, tre dei quali verranno utilizzati per il risanamento di rifugi pubblici e la costruzione di 23 nuove strutture, 1,4 milioni verranno utilizzati per la sterilizzazione di cani e gatti e i restanti 600.000 per la costruzione di uffici a tutela degli animali (Info center) provinciali e comunali. Un Forte Segnale - "Un forte segnale - ha commentato l´onorevole Brambilla - per coloro che si impegnano per i diritti degli animali, volto a ridurre il numero di primati utilizzati e la loro sofferenza, attraverso il miglioramento delle tecniche sperimentali e l´utilizzo di metodi alternativi".  
   
   
APPENNINO A TUTTO SPORT IL 15 E 16 FEBBRAIO LA FESTA PROVINCIALE DELLO SPORT IN MONTAGNA A SCHIA, LAGDEI-LAGO SANTO E PRATOSPILLA OLTRE 600 RAGAZZI PROVENIENTI DA DIVERSE SCUOLE MEDIE DEL TERRITORIO  
 
 Parma, 8 febbraio 2012 – Sarà una due giorni a tutta neve. Con piste e Appennino meravigliosamente imbiancati, in tutto il loro fascino d’inverno. Condizioni a dir poco ideali per la Festa provinciale dello sport in montagna, che il 15 e 16 febbraio porterà sul nostro Appennino oltre 600 studenti delle scuole secondarie di primo grado (medie) di Parma e del Parmense. Due giorni in cui i ragazzi potranno scoprire le tante opportunità offerte dalla nostra montagna: divertendosi sulla neve e praticando gli sport invernali, ma anche seguendo lezioni di approfondimento a cura del Cai, del Corpo forestale dello stato e del Soccorso Alpino. Sarà un’occasione per fare sport, per divertirsi, per imparare e anche per conoscersi e stare insieme per ragazzi che provengono da zone diverse del territorio, dalla città alla Bassa, dalla collina alla montagna. Organizzata dalla Provincia con il contributo di Banca Monte Parma e la collaborazione di tanti Enti e realtà del territorio, l’iniziativa si terrà in tre località dell’Appennino: Schia, Lagdei-lago Santo e Pratospilla. “Questa manifestazione si inserisce in un quadro più ampio di iniziative promosse dalla Provincia con l’obiettivo di valorizzare la nostra montagna, a partire dalle sue peculiarità. Un tema su cui investiamo da anni perché crediamo nel valore della montagna e siamo convinti che lo sviluppo di tutto il territorio passi necessariamente da una sua visione unitaria – ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, presentando l’iniziativa questa mattina nell’Ente di piazza della Pace -. Inoltre, la Festa dello sport ha anche il merito di coinvolgere molti ragazzi, che potranno così scoprire il nostro Appennino e tornarci anche in futuro”. Quella del 2012 è la seconda edizione della Festa, ed è per certi versi “l’altra metà” della consueta Festa provinciale dello Sport, due giorni organizzati sempre dalla Provincia a maggio, ogni anno in un Comune diverso, in cui bambini e ragazzi del territorio possono misurarsi con numerose discipline sportive. L’intento, per entrambe, rimane quello di promuovere lo sport e il suo valore educativo, aggregativo e sociale. “All’attività sportiva abbiamo unito momenti altamente formativi ed educativi: i ragazzi potranno infatti seguire le dimostrazioni del Soccorso Alpino e della Federazione italiana Attività subacquee o le lezioni del Cai e del Corpo forestale dello Stato – ha spiegato il responsabile dell’Agenzia provinciale per lo Sport Walter Antonini -. Sono tanti i giovani che dopo la festa dell’anno scorso sono voluti tornare sulle nostre montagne: mi auguro che anche quest’anno accada la stessa cosa”. L’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione di numerose realtà: i Comuni di Monchio, Tizzano, Corniglio e Palanzano, il Coni, la Fisi-federazione italiana sport invernali, la Federazione Italiana attività subacquee, il Corpo Forestale dello Stato, il Csi, il Cus Parma, l’Uisp, il Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, il Distretto Turistico Appennino Parma Est, il Cai, il Soccorso Alpino, il Comitato provinciale Croce Rossa Italiana, l’Assistenza Pubblica di Langhirano, Smtp trasporti, Parma Sport, Cingi e Campari, il Consorzio Parmigiano Reggiano, il Cpo, il Centro fisioterapico Maria Luigia e gli operatori delle strutture turistiche coinvolte. “La Festa dello sport ha il merito di essere riuscita a mettere insieme tante realtà diverse: enti, scuole, privati e il mondo del volontariato - ha affermato il presidente provinciale del Coni Gianni Barbieri -. Una grande festa che permetterà a tanti ragazzi di divertirsi, di stare insieme e anche di formarsi”. Le iscrizioni alla Festa provinciale dello sport in montagna sono state curate dell’Ufficio scolastico regionale, mentre il coordinamento tecnico è affidato come sempre all’Isiss Giordani di Parma. “Solo grazie a partenariati allargati si riescono a organizzare eventi come questi, che vanno a favore dei nostri alunni”, ha osservato Luciano Selleri della sezione di Parma dell’Ufficio scolastico regionale. Il programma varia a seconda della località coinvolte, come ha spiegato Mauro Bernardi, coordinatore della sezione sportiva dell’Isiss Giordani. A Schia è prevista una sola giornata di festa. Giovedì 16 circa 400 ragazzi invaderanno le piste da sci e saranno impegnati tra ciaspole, sci alpino e snow board. Gli studenti provengono dagli Istituti Comprensivi di Parma (Verdi, Montebello e Toscanini), Neviano, Fontanellato, Tizzano, Lesignano Bagni e Traversetolo. I rifugi di Lagdei e Lago Santo saranno meta per entrambi i giorni di circa 150 ragazzi, provenienti da scuole di Parma (La Salle e Parmigianino) e Corniglio. Saranno tante le occasioni per fare sport, stare insieme e imparare qualcosa, anche grazie alle dimostrazioni del Soccorso Alpino Emilia Romagna, alle lezioni del Cai sulla montagna e sui comportamenti corretti per viverla in sicurezza, e a una ricerca nelle acque ghiacciate del Lago Santo condotta dalla Federazione italiana Attività subacquee. Chi arriva da lontano potrà anche fermarsi a dormire in rifugio, dove è prevista una lezione serale a cura del Corpo forestale dello stato. A Prato Spilla arriveranno oltre 130 studenti, dalle scuole della vicina montagna e da Noceto e Parma (Istituto comprensivo Toscanini), per trascorrere due giorni all’insegna dello sport all’aria aperta e sulla neve. Anche qui i ragazzi, dopo una giornata sugli sci o sulle ciaspole, potranno fermarsi a dormire in rifugio e potranno partecipare a lezioni a cura del Corpo Forestale dello Stato. La sera ci sarà anche spazio per la musica con l’esibizione di un gruppo folk locale. L’accoglienza, le attrezzature e tutte le attività a Schia, Lagdei-lago Santo e Prato Spilla sono gratuite, e si avvalgono del coinvolgimento e del coordinamento di guide ambientali professioniste, maestri di sci e di snowboard. Quest’anno grazie al contributo di Banca Monte Parma le strutture di Schia e Pratospilla saranno dotate di due slittini per sci da fondo con racchette e sci, che saranno utilizzati da persone con disabilità. “Abbiamo aderito volentieri a questa iniziativa che ha l’obiettivo di sostenere lo sport per tutti i giovani, anche i diversamente abili. Grazie all’acquisto degli slittini tutti avranno infatti la possibilità di vivere lo sport e divertirsi”, ha sottolineato Giuseppe Caltabiano, responsabile del Servizio enti di Banca Monte Parma.  
   
   
LONDRA 2012: GRETA CICOLARI E MARTA MENEGATTI PIU’ SEXY DI FEDERICA PELLEGRINI SECONDO I MANAGER ITALIANI LE SPORTIVE ITALIANE PIÙ SEXY SONO LE CAMPIONESSE EUROPEE DI BEACH VOLLEY  
 
 Milano, 8 febbraio 2012- E’ la coppia d’oro del beach volley tricolore, composta da Greta Cicolari e Marta Menegatti, ad aver spodestato la bella Federica Pellegrini dalla cima della classifica delle sportive italiane più sexy. Ormai nota più per il gossip che per gli ori olimpici conquistati, la nuotatrice più glamour d’Italia avrebbe già perso consensi a causa, pare, della eccessiva esposizione mediatica. A sostenerlo sono manager e imprenditori italiani intervistati dalla Hrd Training Group di Roberto Re. L’indagine riguarda un panel di 1000 manager italiani, di età compresa tra i 35 e i 65 anni. Secondo le parole degli uomini di business sono le sportive le donne più sexy d’Italia, altro che showgirl e ballerine! I motivi? Secondo un ‘prevedibile’ 34% degli intervistati, una delle prime motivazioni è da ricercare nella bellezza di un corpo allenato e scolpito; rispetto alle donne dello spettacolo, poi, le sportive trasmetterebbero maggiore carattere e sicurezza per il 21% dei manager, cosa che le renderebbe più ‘appetibili’ dal punto di vista ormonale. Infine, per il 13%, sexy è anche sinonimo di valori e di sani principi morali. Ma qual è lo sport femminile più seguito dagli imprenditori? In cima alla lista si colloca il volley (meglio se si tratta di beach volley) per il 41%. Seguono: nuoto (28%), atletica (24%), altro (scherma, tennis, etc. 7%). A confermare quanto dichiarato dagli uomini di successo, anche i dati di vendita delle Olimpiadi 2012 di Londra: i membri dell’esecutivo britannico avrebbero acquistato finora oltre 400 ticket per il beach volley e solo 246 per «la Regina degli sport», cioè l’atletica leggera. Ecco, quindi, spiegato il successo del duo composto dalle italiane Cicolari/menegatti (che oltre ad essere campionesse europee hanno battuto le australiane Bawden e Palmer nella finale per il terzo posto al Beach Volley Open di Phuket a Pechino 2011). Tante e sexy: ecco perché le pallavoliste non passano inosservate. Nemmeno ai politici britanni, complice, senza ombra di dubbio, anche la possibilità di vederle gareggiare in bikini. Cosa rende davvero sexy le sportive? Se il 55% degli intervistati sostiene che la condicio sine qua non sia il fisico curato, il 23% prova forte attrazione fisica nei confronti delle donne che riescono ad avere successo nel mondo dello sport. Sarà proprio vero che una campionessa è una ‘pantera’ anche sotto alle lenzuola? Veniamo quindi alla speciale Top Ten delle sportive più desiderate dai manager: al primo posto, come svelato, per il 23% ci sono Greta Cicolari e Marta Menegatti. La nuotatrice Federica Pellegrini si colloca al secondo posto, con uno scarto minimo, per il 22% delle preferenze. Podio anche per Francesca Piccinini (18%), una delle pallavoliste più attraenti d´Italia, che proprio in questi giorni posa senza veli sulla nota rivista Playboy, in vista delle Olimpiadi 2012. La bella tennista Flavia Pennetta è al quarto posto (14%): androgina sì ma ritenuta molto sexy forse anche grazie alle recenti apparizioni in qualità di modella di un noto brand di bikini, in occasione della fashion week milanese. Perde consensi e si colloca solo al quinto posto la giovane tuffatrice Tania Cagnotto (12%), mentre la campionessa mondiale di pattinaggio artistico Carolina Costner guadagna l’11% dei consensi. Con l’8% troviamo un ex-equo: si tratta della campionessa di canoa Josepa Idem, settima ai mondiali a 47 anni, pronta a partire per le Olimpiadi di Londra e la campionessa di scherma Valentina Vezzali. In ottava posizione, con il 5%, troviamo l´atleta italiana specializzata nel salto in alto Antonietta Di Martino, al pari di una ex sciatrice, rimasta nel cuore dei manager italiani: Isolde Kostner. Fanalino di coda per la fiorettista Margherita Granbassi (4%), anche compagna di Michele Santoro nella quarta edizione di "Annozero" e, in ultimissima posizione, la mascolina campionessa olimpionica di windsurf Alessandra Sensini (2%) 1. Cicolari/menegatti 23%; 2. Federica Pellegrino 22%; 3. Francesca Piccinini 18%; 4. Flavia Pennetta 14%; 5. Tania Cagnotto 12%; 6. Carolina Kostner 11%; 7. Valentina Vezzali- Josepa Idem 8%; 8. Antonietta Di Martino- Isolde Kostner 5 %; 9. Margherita Granbassi 4%; 10. Alessandra Sensini 2%. Quali sono le caratteristiche che hanno spinto i manager a definire le pallavoliste Cicolari/menegatti ‘le sportive più sexy’? Il 36% degli intervistati ne ammirano le indiscutibili qualità fisiche (fisico scolpito più delle altre colleghe olimpiche). Quello che però piacerebbe maggiormente agli uomini del duo Greta/marta sarebbe proprio il forte legame tra le due campionesse, foriero di pensieri ad alto tasso erotico, tanto da mettere d’accordo il 26% degli intervistati. Resta un più ‘sofisticato’ 15% che è ammirato dall’eleganza trasmessa nel gioco e un più scontato 14% che apprezza la grinta dimostrata sul campo di gioco. Tesi sostenuta anche dallo stesso motivatore Roberto Re, esperto in formazione e sviluppo personale, a cui si sono rivolte spesso le donne dello sport proprio nei momenti difficili della carriera, comprese Marta e Greta. ‘’Ho avuto la fortuna di seguire il percorso di molte donne dello sport italiane e, in questo periodo, ho avuto modo di lavorare con le due campionesse di beach volley, in vista delle prossime olimpiadi di Londra. Ho anche seguito le sciatrici Ceccarelli e Kostner e molti sportivi hanno letto i miei libri e seguito miei workshop. Nonostante i momenti difficili, queste donne hanno sempre dimostrato grande grinta e una forte capacità di reazione ai momenti di difficoltà e di calo emotivo. Sono convinto che il carattere, più che l’avvenenza fisica, riesce a essere l’elemento che fa la differenza e che rende una donna molto sexy all’occhio di un uomo “.